stendhal et l'Étatby béatrice didier

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Stendhal et l'État by Béatrice Didier Review by: Raffaele de Cesare Aevum, Anno 78, Fasc. 3 (Settembre-Dicembre 2004), pp. 903-905 Published by: Vita e Pensiero – Pubblicazioni dell’Università Cattolica del Sacro Cuore Stable URL: http://www.jstor.org/stable/20861641 . Accessed: 14/06/2014 07:53 Your use of the JSTOR archive indicates your acceptance of the Terms & Conditions of Use, available at . http://www.jstor.org/page/info/about/policies/terms.jsp . JSTOR is a not-for-profit service that helps scholars, researchers, and students discover, use, and build upon a wide range of content in a trusted digital archive. We use information technology and tools to increase productivity and facilitate new forms of scholarship. For more information about JSTOR, please contact [email protected]. . Vita e Pensiero – Pubblicazioni dell’Università Cattolica del Sacro Cuore is collaborating with JSTOR to digitize, preserve and extend access to Aevum. http://www.jstor.org This content downloaded from 185.2.32.96 on Sat, 14 Jun 2014 07:53:26 AM All use subject to JSTOR Terms and Conditions

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Stendhal et l'État by Béatrice DidierReview by: Raffaele de CesareAevum, Anno 78, Fasc. 3 (Settembre-Dicembre 2004), pp. 903-905Published by: Vita e Pensiero – Pubblicazioni dell’Università Cattolica del Sacro CuoreStable URL: http://www.jstor.org/stable/20861641 .

Accessed: 14/06/2014 07:53

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RECENSIONI 903

paratamente, il luogo e/o la bottega presso cui il libro e stato acquisito, la data della transazione, il prezzo sborsato: la storia sot

terranea e poco nota di quel fenomeno, in

sieme economico e culturale, che e il com mercio librario, non puo che avvantaggiar si della conoscenza di dati di tal genere, sia che essi appaiano registrati in maniera si stematica (come e avvenuto per la bibliote ca di Fernando Colombo) che occasionale. Si indovinano in questa maniera impensa bili canali di distribuzione, il tragitto della

copia, la tempestivita di diffusione delle edi zioni recenti oppure, dall'altro versante, la

lunga durata di permanenza di questa o

quella stampa sugli scaffali delle botteghe librarie. Non mi stupirei, invece, che un te sto liturgico stampato a Venezia nei 1484 a uso della diocesi di Esztergom sia in cir colazione in Ungheria l'anno successivo co me da annotazione manoscritta (p. 44), poi che dovrebbe apparire del tutto evidente co me la tiratura intera degli esemplari avesse lasciato Venezia appena uscita daH'officina di stampa per raggiungere le chiese locali dove la liturgia strigoniense era in uso e per le quali era stata predisposta. Complessi cal coli sui prezzi di vendita, sulle percentuali attribuite al libraio, sui ricarico consueto

applicato al prodotto finito, consentono di

giungere con una certa quale approssima zione ai costi della carta e alle spese di la vorazione. Ma le postille possono nascon dere anche affascinanti risvolti. Nei 1535

Carlo V designava Antonio de Mendoza vi cere della Nuova Spagna. La persona pre scelta apparteneva a una notabile famiglia di leali servitori della corona: suo padre ave

va nei 1492 riconquistato Granada, suoi fra telli furono presidenti della Audiencia del Regno e di quella de las Indias e Vicere di

Napoli. Pietro Martire d'Angera era stato istitutore nella loro casa del fratello mino re Diego Hurtado, umanista, bibliofilo, le

gato deH'imperatore e suo rappresentante al Concilio di Trento. Antonio de Mendoza era uomo del Rinascimento, lettore e amico di Erasmo, Tommaso Moro e Juan Luis Vives e si porto in Messico i libri propri di quel la cultura. Fra i testi della sua biblioteca vi erano anche i dieci libri De re aedificato ria dell'Alberti nell'edizione parigina di Berthold Rembolt e Ludwig Hornken, 1512. Lesemplare conservato presso l'Universita

Nazionale Autonoma di Citta del Messico

ha sul frontespizio la nota di possesso "Es de don Antonio de Mendoc, a visorey" e in calce la nota autografa "Hunc librum per legi Mexici anno millesimo quingentesimo trigesimo nono mense Iunii". II volume e fittamente annotato ai margini, ma i risul tati di quella lettura cosi congeniale a un uomo colto del suo tempo sono altrove.

L'impianto urbanistico del centro storico di Tenochtitlan-Mexico che si andava allora radicalmente rinnovando fu dal Mendoza voluto e progettato sui canoni rinascimen tali deirAlberti ed e ancora ben visibile: Timmensa piazza rettangolare dello Zoca lo, delimitata dalla cattedrale, dal palazzo del governo, dalla sede della Audiencia del la citta e le lunghe vie diritte che si inter secano ortogonalmente sono elementi pro pri di quella citta ideale che tanto fascino esercito sui principi urbanisti del Rinasci mento. Quelle note, distribute sui margini dell'opera albertiana, non testimoniano so

lo una lettura attenta, ma spiegano un epi sodio degli avvenimenti legati alia scoper ta e alia conquista dell'America: accanto ad avventurieri senza scrupoli vi furono coin volti anche uomini convinti di realizzare ivi

1'Utopia di un mondo nuovo e di una rinno vata cristianita simile a quella delle origini.

Ennio Sandal

Stendhal et I'Etat, textes reunis par Bea trice Didier, Moncalieri, Centro interu

niversitario di Ricerche sul "Viaggio in Italia", 2002. Un vol. di pp. 235.

Fra gli argomenti affrontati dalla critica stendhaliana questo della condanna espres sa da Beyle, uomo e scrittore, nei riguardi dello Stato francese, del sistema e del fun zionamento di esso nelFeta che fu sua e cer tamente uno dei temi piu avvincenti. Pur trattato a lungo ed in varie occasioni, esso

merita di essere ripreso e, come oggi si ama dire, rivisitato giacche affonda le sue radi ci nelFintera vita morale ed intellettuale di

Beyle. E ? tema di riflessione fra i piu in tensi, dagli anni giovanili occupati dalle funzioni di commissario militare e di audi tore al Consiglio di Stato fino all'ultima

missione consolare a Civitavecchia ? esso

si rispecchia, dal 1814 alia morte, nei ro manzi, negli scritti di viaggio e di critica

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904 RECENSIONI

letteraria, nelle memorie autobiografiche e

neU'epistolario. Dibattuto da un gruppo di dieci studiosi

che lo hanno fatto oggetto di un ciclo di conferenze all'Ecole Normale Sup&ieure di Parigi, nei novembre 2000, esso torna ora ad essere indagato qui nei suo ampio ven

taglio temporale e nell'imponenza delle sue dimensioni concettuali.

Apre la discussione nei presente volume una comunicazione di M. Guerin sui giu dizi di Stendhal su Napoleone, giudizi, co me e ben noto, discordi che si dividono fra rammirazione per il generale vincitore del le campagne d'Italia, il disprezzo per la 'couronnemanie' dell'Imperatore, la con

danna del suo dispotismo. Seguono una sintesi di E. Williamson sul

l'attivita di Stendhal al Consiglio di Stato (1810-1814) ed alcune pertinenti osserva zioni di J.A. de Sedouy sulla corrisponden za diplomatica nei decennio di consolato (1831-1841) a Civitavecchia. Di qui in avanti, l'obbiettivo dei confe

renzieri si sposta dalla biografia all'opera letteraria del Grenoblese e prende di mira il problema dell'atteggiamento di lui verso lo Stato quale si rivela nei Memoires d'un Touriste e nei Lucien Leuwen.

M. Crouzet analizza nei Memoires d'un

Touriste le ragioni dell'apologia della so cieta civile francese, celebrata grazie ai be nefici economici apportati dalla Monarchia di Luglio e alle conquiste industriali da es sa promosse. J. Ansel, L. Leveque e X.

Bourdenet mettono in rilievo l'opposizione aspra, indignata, feroce, in Lucien Leuwen, a questo stesso regime di cui sono denun ziati esplicitamente abusi, venalita, rapacita, inefficienza. Luigi Filippo, per primo, e in dicato come il profittatore in capo di un ap parato statale nei quale ministri, deputati, alti burocrati, amministratori locali gareg giano neU'esercizio della corruzione e nel la dimostrazione della loro incapacita.

Lo scenario, radicalmente opposto, evo

cato nelle due opere quasi contemporanee (Lucien Leuwen e stato scritto tra il 1834 ed il 1835; i Memoires d'un Touriste sono

pubblicati nei 1838) e peraltro meno con traddittorio di quanto non possa sembrare a

prima vista. E pud trovare una spiegazione non solo nelle diverse ragioni di ispirazio ne e d'intonazione che hanno presieduto al

ia genesi dei due testi, ma anche in partico

lari circostanze di ordine pratico, in conside razioni di opportunita politica, di convenien za personale e di indispensabile prudenza.

I giudizi positivi ed ottimistici sulla cre scente prosperita della Francia, sui progressi economici, finanziari, industriali che Tac compagnano, sulla migliore sicurezza per sonale garantita ai cittadini sotto il regno di Luigi Filippo sono espressi nei Memoires da un personaggio che ha aspetti in comu ne con lo scrittore, con il quale questi sim patizza, ma non si identifica, e verso il qua le non manca di prendere le distanze. II si gnor Philippe L., "marchand de fers", uo mo industrioso, benestante, che si e fatto da solo e, ricco del suo, e particolarmente sen sibile al benessere materiale della classe so ciale a cui appartiene e di quella popolare da cui e uscito, non e un porta-parola di Stendhal, ma spesso un suo uomo di paglia; e di Stendhal assume soltanto la maschera. La condanna della concussione che regna sovrana nel mondo politico francese, ora sarcastica ora dolorosa, manifestata da Lu

cien Leuwen e quella, invece, di un perso naggio, aristocratico nelFeducazione e nel comportamento, repubblicano nella intran sigente onesta della fede politica, caro al cuore di Stendhal di cui ripete i tratti "as young man" del volto e del costume.

Gia il diverso carattere dei protagonisti ci dice molto sulla diversita delle loro opi nioni. Se poi da queste premesse ideali si volesse discendere a quelle motivazioni di difesa personale che guidavano Stendhal nella redazione dei suoi scritti ? precau zioni di ben minore grado, ma che pure so no costanti ed hanno il loro peso

? la dif ferente impostazione politica dei Memoires d'un Touriste e di Lucien Leuwen trove rebbe una sua ulteriore giustificazione. I

Memoires d'un Touriste sono un libro 'aper to\ destinato alia pubblicazione, le cui idee, potendo dar ombra al Governo ed influire sulla carriera di un funzionario (gia, del re sto, visto con sospetto) sono state tempera te e, per cosi dire, addolcite. Ogni travesti

mento ed ogni forma di mistificazione son diventati leciti e, quasi, d'obbligo. Lucien Leuwen e un romanzo 'segreto' nel quale Fanimo intero dell'autore si espande e do ve il pensiero del protagonista

? controfi gura dello scrittore ? esige obbligatoria mente la piu assoluta franchezza. Ignoto al pubblico, destinato a rimaner chiuso nei cas

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RECENSIONI 905

setti dell'autore, puo dare varco ad una in

dignazione che, senza compromettere la re

putazione del funzionario consolare che l'ha scritto, rappresenta Tespressione dei piii au tentici sentimenti politici di Stendhal. E qui vi, senza dubbio, che risuona la sua voce

piii sincera. Chiudono il volume tre contributi che toc

cano piu marginalmente 1'argomento indica te nei titolo. Sono le pagine di F. Claudon (Dilettante et functionnaire au service d'une

politique culturelle) che lumeggiano le aspi razioni di Stendhal neirorganizzazione de

gli affari culturali francesi nei campo delle belle arti, della musica, del giornalismo; le

pagine di S. Esquier (Beaux-arts et politique) che indagano sui tema della 'vocazione' re

pubblicana di Stendhal e dei riflessi del suo

pensiero e della sua sensibilita nei mondo delFarte e, particolarmente, della musica; le

pagine di B. Diaz (Henri Beyle homme de lettres vs homme d'Etat) che commentano il malinconico bilancio steso da Stendhal di se stesso ? uomo politico e letterato man

cato nella considerazione dei suoi contem

poranei ? e registrano le varie e vane sol

lecitazioni da lui avanzate per la conquista di quel pubblico riconoscimento intellettua le costantemente ambito e mai raggiunto.

Raffaele de Cesare

Jacqueline Boudard, Rome au XIXe siecle,

Moncalieri, Centro interuniversitario di Ricerche sul "Viaggio in Italia", 2003 (Biblioteca del "Viaggio in Italia", 63).

Un vol. di pp. 395 con taw. e ill.

Le profonde trasformazioni che il flusso del turismo europeo ed americano verso 1'Ita

lia subi al termine delle guerre napoleoni che ed al ritorno della pace, provocarono, naturalmente, un radicale mutamento anche

nella confezione di quegli strumenti di informazione indispensabili ai viaggiatori desiderosi di orientarsi nel miglior modo

possibile nella vivente realta dei paesi visi tati al di qua delle Alpi e di istruirsi dei lo ro costumi e delle loro abitudini quotidia ne di esistenza.

Allo straniero di un tempo ?

general mente un gran signore che si muoveva con

mezzi propri, disponeva di una cospicua for

tuna e di tempi lunghi di vacanza ? che coltivava i suoi interessi culturali con ari stocratica oculatezza e di essi apprestava in

anticipo i materiali di studio, andavano so stituendosi viaggiatori economi sia del lo ro denaro sia del loro tempo, giunti singo larmente o gia in gruppo, altrettanto curio si, ma intellettualmente meno preparati dei

primi. Questi secondi esigevano un sistema diverso di accoglienza, piu pronto, piu com

pleto, piu aderente airimpiego delle proprie giornate e che meglio rispondesse alle loro necessita: dalle varie indicazioni pratiche relative agli orari dei trasporti marittimi

(sempre piu diffusi ed utilizzati) e di quel li ferroviari (in grande espansione), agli elenchi degli alberghi, delle pensioni, delle camere d'affitto, dei ristoranti, delle tratto rie, dei caffe, alle informazioni degli uffici

postali, dei mezzi di locomozione urbana, alia illustrazione delle 'curiosita' da cono scere (istituzioni culturali, biblioteche, mu sei pubblici e gallerie private, studi di arti sti, fondazioni caritatevoli, istituti di edu cazione, teatri ecc, ecc). In altre parole, si richiedeva una rassegna di tutto cio che c'e ra insomma d'interessante da vedere, ac

canto, ovviamente ai mirabilia archeologi ci, architettonici, d'arte figurativa che fa cevano dell'Italia un tesoro di primaria grandezza.

In tale situazione nacquero e si diffusero cosi decine e decine di guide, manuali, va demecum che, prendendo il posto delle trop po ingombranti descrizioni di una volta, so vente in piu volumi e con una predominante connotazione storico-erudita, rendevano piii accessibile, piu rapida e piu varia (anche se, beninteso, piu sommaria nella esposizione culturale) rinformazione turistica.

Questo genere di letteratura viene ora

esplorato, studiato, analizzato per quanto ri

guarda Roma da una studiosa francese, Jac

queline Boudard con diligente impegno do cumentario, con lodevole attenzione, con or

dine e con chiarezza.

Non possiamo non essergliene grati. Per

quanto ? letterariamente parlando

? il ge nere sia di scarso rilievo, assai piu descrit tivo che non investigativo, esso fa emerge re un ritratto della citta, fra il declino del lo Stato pontificio e la nascita del Regno d' Italia, dei piu vivi e dei piu immediati. Roma, nei suoi aspetti monumentali ed in

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