sportman gennaio 2015

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n. 01 gennaio 2015

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Mensile del Comitato Csi di Perugia

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n. 01 gennaio 2015

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PERUGIA – Da capitano, Papa France-sco, nell’incontro in Piazza del 7 Giugno, ci ha spronato a non chiuderci in difesa: “Non chiudetevi in difesa, ma a venire in attacco, a giocare insieme la nostra parti-ta, che è quella del Vangelo”. Papa Francesco, non solo quindi ci invita ad essere pronti a giocare, ma a giocare in attacco. Spesso mi chiedo cosa ci rende diversi dagli altri, cosa passa per la testa dei nostri Dirigenti che, cercano di dare risposte alle domande di senso provenienti dal mondo giovanile e dal mondo dello sport in genere. In un contesto sociale schiacciato da logi-che personalistiche e mediocri, in una re-altà sportiva priva di idee e progetti dove spesso prevale “lo sport vetrina e spetta-colo”, ci siamo assunti la responsabilità di agire e pensare in grande provando a por-tare la nostra idea di Sport e di Educazio-ne tra i nostri ragazzi e tra le nostre socie-tà sportive. In fondo il Csi è una gran bel-la famiglia. Lo sport ci aiuta ad essere vicini e a con-dividere progetti e finalità. Abbiamo tutti un sogno. Ognuno se lo personalizza ma in fondo è sempre lo stes-so: quello di regalare, attraverso lo sport,

un’esperienza educativa per formare non solo dei campioni, ma anche autentici uo-mini e donne nella vita. E’ un cammino lungo, faticoso, spesso arduo, eppure il fine educativo ci spinge ad abbracciare questa mission. La nostra associazione ha il compito di organizzare campionati, eventi, manifesta-zioni sportive, affinchè i giovani possano scoprire, nello sport, una propria dimen-sione di crescita. Spesso i ragazzi cresco-no in una cultura che li ha abituati a pre-tendere tutto e subito, possibilmente senza fatica. Il Presidente Nazionale Massimo Achini, ci ha però ricordato, nel suo ultimo edito-riale che bisogna perdere per essere vin-centi, fallire per ottenere successi e so-prattutto faticare per conquistare qualcosa. Il nostro compito e ricordare ad ogni no-stro tesserato di non dar retta ad un mon-do che ci vuole far credere di essere un perdente ogni volta che si sbagli qualcosa. Ognuno di noi vale tanto, anche se forse non diventerai mai un campione.

Claudio Banditelli Presidente Csi Perugia

“Sogno un Csi che non si accontenta di una vita mediocremente pareggiata”

“Sogno un Csi…” Claudio BanditelliClaudio BanditelliClaudio Banditelli

Presidente Presidente Presidente

Tutti i lunedì in edicola un’intera pagina

con articoli, risultati, classifiche, e cronache

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Perché si deve continuare a giocare e a fare sport anche di fronte alla violenza Allo scontro preferisco l’incontro

PERUGIA - Come si può par-lare di sport dopo Parigi e Charlie Hebdo, dopo Boko Haram in Nigeria e tutte le re-azioni che ne sono conseguite? Come si può anche solo pensa-re ad un pallone su un parquet o alle scarpette che scivolano sull’erba di un campo da cal-cio? Non solo si può, ma so-prattutto si deve! Si deve con-tinuare a giocare, si deve con-tinuare a scendere in campo, si deve apprendere tutto ciò che possiamo da queste vicende e trasportarle nel nostro piccolo grande mondo. Perché quando sfidiamo il nostro avversario nello sport è come se sfidassi-mo noi stessi, la nostra proie-zione, i nostri limiti, i nostri punti di forza. E’ un mettersi costantemente in discussione, un cercare di migliorare se stessi per essere atleti migliori ma soprattutto per condividere con il nostro avversario una sfida, un campo comune su cui gettare i nostri sforzi e i nostri limiti. Un’atleta di livello mondiale mi descriveva una gara internazionale di Karate alla quale prendeva parte an-che un’atleta iraniana. Questa giovanissima ragazza doveva salire sul tatami di gara indos-sando sotto al karategi (la divi-sa da competizione del karate) anche un particolare velo che impediva alle varie parti del corpo di essere esposte, com-presi capelli, collo e spalle,

dell’Incontro. Ritrovarsi fra-telli nella sfida, perché ambe-due competiamo per lo stesso obiettivo, è questo che ci rende rivali e compagni allo stesso tempo. E’ necessario conser-vare la bellezza di una finale di campionato se vogliamo che quella finale rappresenti tutti gli atleti che si sono bat-tuti per arrivare a quel traguar-do. Dobbiamo essere i primi ad incitare i nostri avversari, perché vogliamo giocare con i più forti, con i più meritevoli, con gli atleti che hanno suda-to, lottato e combattuto alme-no quanto noi per condividere lo stesso momento. Alla fine della gara, saremo su due fron-ti contrapposti, uno sul lato del vincitore e l’altro sul lato dello sconfitto, ma per tutto l’incontro quel confine non esisterà, perché la parola in-contro è l’esatto contrario di scontro.

Nicola Dozzini

come la sua religione prevede-va. Ovviamente questo ecces-so di vestiario non aiutava la ragazza nei suoi movimenti, così come la notevole differen-za di allenamento con il resto delle atlete presenti. I suoi mo-vimenti erano goffi, sia per la presenza del velo sia per il di-vario tecnico. Ma lei non era lì per ottenere un risultato, la sua presenza era il risultato! Il suo voler esserci nonostante gli impedimenti (e vi assicuro che il vestiario in Iran è il minore dei problemi, rispetto ad una ragazza che vuole fare uno sport come il karate), il voler condividere la sua passione con tutte quelle ragazze che la comprendono appieno, che magari hanno superato diffi-coltà molto minori, ma che ve-dono in lei un esempio da se-guire, da imitare, da raccontare ai propri allievi una volta tor-nate a casa. Tornare a casa con la conquista più grande, quella

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Minivolley a Marsciano

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MARSCIANO - Domenica 18 Gennaio 2015 ore 9.00, ma chi ce lo ha fatto fare di organizzare il torneo al mattino cosi presto? Questa è la domanda che è passa-ta di mente a tutti noi organizzato-ri stamattina quando siamo entrati in palestra con gli occhi ancora mezzi chiusi. Ma poi, non appena arrivano loro, i nostri bambini, tutto il lavoro svolto e la fatica sono passate in secondo piano, sono loro i protagonisti che meri-tano il più grande applauso, sono loro che danno vita a queste gior-nate con il loro entusiasmo. Ci siamo ritrovati in tantissimi per questo appuntamento, in quasi duecento bambini, per dare vita a una mattinata di gioco, risate, di-vertimento e perché no qualche lacrimuccia per la sconfitta subita. Si perché ho visto con quanto im-pegno i nostri ragazzi hanno gio-cato ogni pallone e quanta agita-

zione per far vedere ai propri ge-nitori quanto si è bravi. Ma quello che conta è lo spirito con cui af-frontiamo queste giornate, il voler stare insieme, il divertimento del gioco e quel pizzico di competi-zione che non guasta mai. Vorrei ringraziare i genitori che ci hanno dato una mano, tutte le so-cietà che hanno partecipato e al

Csi, Paolo Scarponi e Leonardo Castagna, che hanno fatto si che la mattinata si svolgesse nel mi-gliore dei modi e quindi che dire, grazie e ci vediamo al prossimo raggruppamento sempre più nu-merosi.

Sara Baccaille Educatrice Csi di Perugia

Grande successo per la tappa marscianese del circuito arancio-blu

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Minivolley a San Mariano Trionfo di colori nella palestra corcianese animata da tantissimi piccoli mini-atleti

SAN MARIANO - Domenica 18 gennaio 2015, si é svolta un altra bellissima giornata dedicata al gioco del minivolley. Certo, occorre avere orecchie ben allenate e un buon senso dell'o-rientamento se si vuole assistere a queste vivacissime giornate: cen-tinaia di teste che sgattaiolano per tutto il campo, vociare di genitori che cercano un posto per godersi le partite , trionfo di colori sulle magliette dei bimbi... Quasi ti gira la testa. É bellissimo assistere alla presentazione dove al megafono si presentano le squadre e i bimbi fanno una specie di hola per salu-tare le diverse società (bellissimi i bambini che gridano ancor prima che il nome delle altre società venga pronunciato). Altrettanto bello è assistere al riscaldamento generale dove regna la grande on-data di bimbi che corrono da una parte all'altra del campo seguendo le bandiere colorate ; è il caso di parlare di un vero e proprio "tsunami" di bambini. Poi le parti-te hanno inizio, ciascuna squadra ha il nome della società affiancato da un numero proprio per questo i bambini hanno sempre le antenne dritte in attesa che vengano chia-mati al megafono. Quella palla gialla, piccola e leggera , che nel-la mani di un adulto sembra quasi una biglia, diventa un oggetto grande, sconosciuto, a volte ostile per le manine dei ragazzini, che fanno di tutto per non farla cade-re. Quasi si suda freddo quando si va in battuta: tremano le gambe, si spera che la palla superi la rete, sia che si colpisca da sotto per la categoria mini sia che si lanci co-me nella palla rilanciata. È brutto quando la palla cade e i bambini ti

giocato fino alla categoria C, que-sto potrebbe essere un messaggio positivo per far capire che i nostri ragazzini sono già entrati nella strada dello sport, quella che può portarti davvero lontano, quella che qualcuno, pur di non lasciarla, continua a percorrere con qualche anno di troppo e ingessato fino alla gola. Dopo due ore di partite, ai ragaz-zini è stata data la merenda. E al-lora tutti in fila ad accaparrarsi il prezioso bottino, poi tutti a casa. Centinaia di macchine che si ri-mettono in moto come operose formiche; ogni famiglia rientra nella propria casa, davanti al pro-prio caminetto, con la propria sto-ria, la propria vita ,aspettando con gioia il prossimo torneo , che que-ste vite incrocia e intreccia in ma-niera assolutamente perfetta.

Elisa Duvalloni Allenatrice minivolley Ellera

guardano come a dire : "maestra, e adesso?". Sono tutti momenti sacri questi, e noi adulti tutti dob-biamo capirlo, dobbiamo lasciare che i nostri ragazzini vengano sconfitti, che si sbuccino un gi-nocchio, che vengano a conoscen-za del sudore , anche se di certo non profuma e costringe le mam-me a pretrattare i vestiti prima della lavatrice. Dobbiamo rispet-tare il fatto che se si vince una partita si salta dalla gioia un'ora intera , e dobbiamo imparare a gioire con loro . Prendiamoci que-ste domeniche per spegnere il te-lefono e per lasciare il giornale piegato sul tavolo. Darei qualsiasi cosa per tornare in dietro e poterlo giocare io un torneo di minivolley. Era bellissimo quando alzavo gli occhi e papà e mamma erano lì, con corpo e mente. Non mi voglio certo dilungare in mo-menti nostalgici, ma , consideran-do che poi la pallavolo è stato il mio sport per 15 anni e che ho

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Quest'anno, oltre alla Scuola Ma-terna di Olmo sono responsabile anche della Scuola dell’infanzia di Colle Umberto partiamo da quest'ultima. Colle Umberto. Sono presenti tre classi con la classica divisone tre, quattro e cinque anni. L’attività è iniziata da metà novembre quindi per il momento ho cercato di farmi conoscere dagli insegnanti e dai bambini. Infatti questo è il primo anno in cui il Csi opera in questa scuola ed è importante fare cono-scere sia la nostra associazione che, soprattutto, la professionalità che i suoi operatori hanno. Parten-do dal gioco ho cercato di inco-minciare a fare esplorare ai bambi-ni il loro corpo e l’ambiente e cer-care per quanto possibile di farli socializzare con gli altri. Tutto in forma ludica per un possibile per-corso di conoscenza delle proprie potenzialità, capacità e competen-ze sicuramente divertendosi. Per il momento grazie anche all’aiuto degli insegnanti tutto procede re-golarmente. Olmo. Nella scuola Materna di Olmo, scuola da me molto cono-sciuta sono ormai molti anni che svolgo lì, sia l'attività motoria che i centri estivi e di conseguenza an-che insegnanti, bidelli segretari ecc, collaborano con me per effet-tuare lezioni più efficaci, tenendo conto della soggettività dei bambi-ni, che sono divisi per classi nelle lezioni (tre, quattro, cinque anni) è chiaro che rispetto alle scuole ele-mentari ci sono delle differenze nella rapporto da instaurare, tenen-do anche conto che nella prima classe quasi la metà sono alunni anticipatari, quindi che non hanno

ancora tre anni. Per migliorare tutte queste attività già dallo scorso anno abbiamo de-ciso di vederci una volta al mese tutti gli operatori delle scuole, con il responsabile dei progetti ed ex presidente del Csi: Alessandro

Rossi, ormai una riunione mensile era un'esigenza irrinunciabile per coordinarci migliorare e sicura-mente conoscerci meglio anche noi operatori.

Fabrizio Fastellini

“Il movimento è felicità” Il Csi porta lo sport nelle scuole dell’infanzia della provincia di Perugia

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Consolidato il progetto ludico - motorio per le scuole primarie “GiocAsport”

Il 9 Gennaio è iniziata la mia collaborazione nei progetti di “Sport nella Scuola”, questa è la mia prima esperienza e sono consulente e-sterno presso la Scuola Elementare “G. Cicioni” di Cerqueto nel Comune di Marsciano. L’Istituto si trova in un edificio gradevole e accogliente, la palestra presenta delle dimensioni idonee per il corret-to svolgimento dell’attività e all’interno sono presenti sia piccoli, sia grandi attrezzi da poter utilizzare. Seguo cinque classi, dalla prima alla quinta, le stesse sono composte da un basso numero di alunni e questo mi permette di svolgere il lavoro in modo più ordinato e tran-quillo. Le maestre sono disponibili e partecipano con interesse all’attività didattica. Gli obiettivi che cercherò di raggiungere saranno: consolidare e affi-nare gli schemi motori e dinamici, promuovere lo sviluppo delle ca-pacità senso-percettive, - concorrere allo sviluppo dei comportamenti relazionali. La mia programmazione motoria tiene conto della situa-zione di partenza e del livello di ciascun alunno e soprattutto dell’età. Nella prima fascia d’età (6-7 anni) farò riferimento in particolare ai vari tipi di giochi motori, mentre nella seconda fascia (8-11 anni) uti-lizzerò percorsi, circuiti e giochi di squadra con regole da seguire. Pur essendo la mia prima esperienza in questo tipo di progetto e avendo fatto poche ore di lezione, posso dire che sicuramente mi arricchirà sia dal punto di vista umano che professionale.

Michela Zampa

Anche quest’anno l’attività moto-ria nella Scuola Elementare di Ponte Pattoli è targata Csi Con mio grande piacere siamo stati riconfermati per questo anno sco-lastico e in più si è unita la classe che l’anno scorso non aveva ade-rito: la quarta. In totale sono sette classi con più di cento bambini che ogni mattina arrivano in pale-stra pieni di entusiasmo e voglia di giocare. Tanti gli sport pratica-ti: basket, pallavolo, calcio e mol-ti altri ancora anche grazie alla palestra che per fortuna a Ponte Pattoli è grande e ci dà la possibi-lità di fare numerose attività. C’è da fare un po’ di strada per arriva-re al Cva che dista dalla scuola cinque minuti a piedi, ma le mae-stre e i bambini sono sempre pun-tuali e vengono anche in caso di

maltempo. Oltre a lavorare sulle discipline sportive, stiamo facen-do molti interventi mirati a favori-re il rispetto dei compagni e so-prattutto delle diversità; cercare di aiutare chi è in difficoltà e chi non riesce a giocare come gli altri; il rispetto delle regole nei giochi e soprattutto il rispetto degli avver-sari, sia in caso di vittoria che di sconfitta. Ponte Felcino e Villa Pitignano. Quest’anno il progetto scuola Csi si è ingrandito con le scuole ele-mentari di Ponte Felcino e Villa Pitignano. Due ottime novità an-che se per me personalmente si tratta di un gradito ritorno, dato che ho già lavorato per molti anni con i bambini di questi plessi. Era un paio di anni che non tornavo… Ho ritrovato molti alunni che ho

conosciuto da piccoli e molti volti nuovi, dopo un primo periodo di “approccio” ora stiamo lavorando a pieno regime, con tante discipli-ne sportive per i più grandi (terze, quarte e quinte) e molte attività ludico motorie per i più piccoli (prime e seconde). Ovviamente anche qui oltre allo sviluppo delle attività motorie, delle capacità coordinative, in collaborazione con le insegnanti stiamo cercando di lavorare molto sul rispetto delle regole, sull’ascolto delle regole stesse (cosa che nelle nuove generazioni purtroppo non è scontato). E che cosa se non l’attività sportiva può migliorare queste capacità?

Damiano Rossi

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Nel mese di Dicembre 2014 ho cominciato a lavorare presso la Scuola Primaria di Solfagnano con il progetto di educazione mo-toria che il Csi porta avanti da molti anni all’interno delle scuole. Mi sono state assegnate due classi prime, una seconda, una terza, una quarta ed una quinta. Sono classi abbastanza numerose che vanno da un minimo di 20 bambi-ni ad un massimo di 27. A secon-da delle classi sto portando avanti un determinato tipo di program-mazione adatto alle età dei bambi-ni e al contesto sociale in cui ci si trova. Con le due classi prime l’obiettivo è quello di sviluppare schemi motori di base, la laterali-tà, la capacità di ritmo, di equili-brio, di orientamento nello spazio. Tutto ciò avviene tramite l’acquisizione dei giochi tradizio-nali, sapendo far rispettare le re-gole, i propri compagni e il pro-prio turno. Con la classe seconda vengono consolidate ulteriormen-te le capacità motorie e quelle senso-percettive sia attraverso i giochi di gruppo che i giochi sportivi. Con la classe terza l’obiettivo è quello di sviluppare ancora meglio le abilità acquisite come lanciare e ricevere la palla, avere un buon senso di equilibrio, saper partecipare ai giochi rispet-tando regole e finalità collaboran-do con i propri compagni. Con le classi quarta e quinta quando gli schemi motori sono già ben ap-presi si sviluppano le capacità condizionali, quali forza, resisten-za, velocità e coordinazione. In queste classi uno degli obiettivi è quello di avviare a gli sport di squadra, come la pallacanestro, la pallavolo, il calcio, l’atletica. In

tutte le classi la finalità più impor-tante al quale si lavora insieme è quella di rispettare le regole di uno sport, di un gioco ed in parti-colare dei propri compagni. Le maggiori difficoltà che si incon-trano sono nelle strutture dedicate all’attività motoria, tal volta poco consone allo svolgimento della materia. Nel complesso è sicura-

mente un’attività gratificante sia per noi che svolgiamo questo la-voro, sia per i bambini che nell’ora di ed. motoria possono trovare un momento di confronto e aggregazione associato a una salutare attività fisica.

Ilaria Cesarini

Scuola Elementare Pestalozzi. Sono presenti cinque classi, dalla prima alla quinta, tutte svolgono un'ora di attività settimanale, pro-grammata il martedì mattina. Il progetto si concluderà con la festa finale della scuola nel mese di maggio-giugno, come ormai da con-suetudine, manifestazione che grazie all'aiuto degli altri operatori e delle colonne portanti come Paolo, Romeo e Mario inizia a diventa-re una bellissima giornata con grande partecipazione anche dei ge-nitori; le lezioni effettuate, sempre con la compresenza e la collabo-razione degli insegnanti molto disponibili verso l'attività proposta, hanno la caratteristica metodologica ludico competitiva, per favori-re la partecipazione e il divertimento degli alunni. Ora più che parlare dell'attività nello specifico, vorrei spendere due parole per ringraziare sia il C.S.I., che tutti gli operatori che mi han-no preceduto nella scuola senza naturalmente tralasciare gli inse-gnanti, che grazie al loro lavoro mi stanno permettendo di effettua-re lezioni con la sinergia alunni e insegnanti.

Fabrizio Fastellini

Ormai svolgo il ruolo di esperto di motoria nelle Scuole di Ponte San Giovanni e Sant'Egidio da tre anni. Mi continuo a trovare bene grazie alla collaborazione con le maestre di ruolo per la cre-scita di questi ragazzi sia dal punto di vista motorio che comporta-mentale... Propongo attività riconducibili ai giochi di squadre e percorsi motori alterandoli tra di loro, e trovando sempre stimoli per i ragazzi che vedo molto contenti e che si divertono. Faccio svi-luppare a loro le capacità sia condizionali che coordinative che so-no alla base di ogni attività motoria e ai bambini più piccoli giochi di movimento, che prendo come spunto per stimolarli anche da fia-be e da cartoni animati. Sono molto contento del lavoro che sto svolgendo in questi anni per far crescere le nuove generazioni.

Matteo Conti

Consolidato il progetto ludico - motorio per le scuole primarie “GiocAsport”

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Mi chiamo Emanuele Chiodini, e da un anno a questa parte lavoro nelle scuole elementari come E-sperto di Motoria: in particolare seguo 11 classi totali, dalla prima alla quinta, presso le Scuole Pri-marie di Villa Pitignano e Colle-strada. L’esperienza si sta rive-lando estremamente stimolante, sia dal punto di vista professiona-le-formativo nei confronti dei

bambini, sia da quello umano. Con i bambini si è instaurato un buon dialogo sebbene, abbastanza prevedibilmente vista l’età d’interesse, alcuni di loro siano particolarmente vivaci e confusio-nari; ciò nonostante, manifestano una buona comprensione delle regole comportamentali in gene-rale e dell’attività ludico-sportiva in particolare, eseguono compiti

ed esercizi con un buon livello di impegno e si divertono durante le ore di lezione. Oltre ad essere utili per loro, le varie attività si sono rivelate estremamente stimolanti e formative anche per me: per favo-rire la comprensione da parte dei bambini di regole e compiti ben precisi, ho infatti scoperto la ne-cessità di stabilire una certa co-municazione con loro e di svilup-pare la capacità di calarmi nei lo-ro schemi mentali, in modo da parlare un linguaggio più com-p rens ib i l e e s t i mo lan te . Inoltre, portando avanti da diversi anni, parallelamente, l’attività di capo scout presso un gruppo di Perugia, avevo già avuto modo di lavorare con ragazzi e bambini in m o d o d a s t i m o l a r n e l’apprendimento e l’educazione tramite attività ludiche e diverten-ti, e questa esperienza mi è stata senza dubbio molto utile. Particolarmente degno di nota è stato il confronto con Damiano, Esperto del CSI come me, inserito nel progetto da diversi anni e ope-rante presso la scuola elementare di Ponte Felcino e Villa: ha sapu-to indirizzarmi in maniera mirata e mi ha aiutato a sciogliere i pri-mi, inevitabili dubbi che ho in-contrato all’inizio dell’attività. L’unica nota negativa incontrata finora è di carattere prettamente logistico: la palestra della scuola di Collestrada risulta di dimensio-ni decisamente esigue in rapporto all’attività da svolgere, e questo comporta una certa scomodità nello svolgimento delle lezioni; a parte ciò, posso ritenermi piena-mente soddisfatto del progetto.

Emanuele Chiodini

Consolidato il progetto ludico - motorio per le scuole primarie “GiocAsport”

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Il progetto “Giocasport” nella Scuola Primaria A. Gabelli di Perugia è iniziato a novembre 2014, durerà fino a giugno 2015 e si concluderà con la classica e at-tesissima festa di fine anno. Anche quest’anno tutta la scuola ha aderito al progetto: la classe prima, le due seconde, la terza, la quarta e la quinta. Come gli altri anni l’ambiente è molto stimolante, grazie alla pre-ziosa collaborazione dei docenti e al grande entusiasmo dei bambini che giorno dopo giorno dimostra-no impegno e interesse verso le attività proposte, elemento base da cui partire per la pianificazione di un programma didattico mai ripetitivo e per il raggiungimento degli obiettivi fissati a inizio an-no. Nonostante il tempo da trascorre-re con i bambini sia limitato è bel-lo rapportarsi con loro, ascoltarli, capire le loro esigenze, stimolarli cercando di far leva sulla giusta componente del carattere di ognu-no; è interessante inoltre, riuscire a capire le dinamiche di classe, i ruoli che implicitamente vengono assegnati dal gruppo (il leader, l’introverso). Il percorso nella classe prima ele-mentare è inizialmente incentrato sulla conoscenza del proprio cor-po e di tutte le sue parti principali, sul rapporto con lo spazio e con i compagni durante l’attività moto-ria; poi si mira alla maturazione degli schemi motori di base attra-verso giochi di gruppo e di ruolo, percorsi motori generici oppure a obiettivo (vari salti, tipi diversi di corsa, rotolamenti sui vari piani). Nella seconda prosegue il lavoro iniziato lo scorso anno, puntando

al miglioramento degli schemi posturali attraverso l’ assimilazio-ne di movimenti con destrezza e coordinazione nel lancio, nel pal-leggio e nell’utilizzo di piccoli attrezzi; si consolidano le abilità grosso-motorie, cercandone l’ ap-plicazione in modo corretto in relazione al contesto. Nella classe terza dopo tre anni di attività insieme è bello riconosce-re i miglioramenti di ogni bambi-no e la maturazione sotto tutti gli aspetti, non solo motorio; è im-portante che gli allievi riescano a variare gli schemi motori in rela-zione ai parametri spazio-tempo, alle traiettorie, alle distanze. Si introducono giochi a squadre, staffette, giochi popolari competi-tivi.

In quarta e quinta gli schemi mo-tori e posturali devono essere or-mai consolidati e utilizzati in ma-niera combinata o simultanea; è necessario sviluppare e affinare le capacità coordinative speciali, attraverso percorsi o esercitazioni specifiche; introdurre regole e fondamentali di sport di squadra come minivolley, basket, palla-mano; giochi popolari a squadre; insegnare ad affrontare vittoria e sconfitta reagendo sempre in ma-niera costruttiva. In tutte le classi sono previsti mo-menti di verifica degli obiettivi all’inizio, a metà anno scolastico e alla fine.

Raspati Nicola

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Quarto anno consecutivo per il progetto polisportivo del Centro Sportivo di Perugia “Stand Up” ragazzi!

Anche quest’anno grazie al Csi di Perugia è ripartito con grande entu-siasmo e con diverse scuole secon-darie di primo grado il progetto Stand Up, che propone un percorso di 9 sport divertenti e variegati, che permettono a tutti i ragazzi di inte-grarsi al meglio nei vari gruppi. In questa avventura per questo nuo-vo anno scolastico sono affiancato da una nuova collega, con la quale insieme al responsabile dei progetti a scuola, tessiamo le fila per rende-re efficace la proposta educativa da presentare alle scuole. Si tratta di un bel torneo polisportivo all’interno delle classi, dove le mini squadre (composte da 3-4-5 alunni al massimo e con almeno una ra-gazza) si danno battaglia per arriva-re alla fase successiva d’istituto, per poi giocarsi tutto nell’agognata finalissima regionale di Tuoro sul Trasimeno, dove puntiamo molto a far emergere le qualità dei ragazzi e il nostro spirito associativo. Non da meno la scoperta di piccoli mini arbitri in grado di gestire incontri dove la posta in palio è alta e c’è bisogno di prendersi qualche re-sponsabilità in più. Oltre alle Scuo-le di Castel del Piano, S.Sisto, l’istituto comprensivo “Dalmazio Birago” di Passignano e Tuoro, l’istituto comprensivo 9 di S. Mar-tino in Campo e S. Martino in Col-le e l’istituto comprensivo 6 di Ca-stel del Piano e Fontignano le scuo-le che seguo personalmente sono quelle di Tavernelle, Panicale, Pa-ciano, Piegaro e Pietrafitta. Stò cer-cando di portare omogeneamente avanti i vari sport per le classi dove vado, ma non è così semplice, per le varie difficoltà che si presentano su ogni luogo. Comunque al mo-mento sono stati completati almeno 3 sport in ogni classe, tra cui calcio/tennis, palla/tennis, basket sono quelli più praticati. Ora a seconda

simeno, la terza finale regionale consecutiva che si disputerà al pa-lazzetto di Tuoro, dove se il tempo lo permetterà potremmo usufruire anche delle splendide strutture e-sterne all’edificio. Quindi buon lavoro a tutti e soprat-tutto buon divertimento!

Leonardo Castagna

delle situazioni delle varie scuole e le esigenze che si creano, stiamo giocando a pallavolo e tennis/dolce, portando avanti l’attività. Altri sport che verranno praticati da qui a prima di Pasqua, sono: pallamano, hockey, disco/tennis e volano. Per i ragazzi veramente tante buone al-ternative per esprimersi e per tirare fuori le proprie qualità. Con l’arrivo della primavera ci saranno le fasi d’istituto e a maggio nella stupenda cornice del lago Tra-

Nelle scuole si sente già nell’aria il divertimento, l’entusiasmo dei ragazzi e l’affiatamento fra di loro per l’inizio del progetto “Stand up”. Il progetto, con lo scopo di far divertire i ragazzi delle seconde e terze medie sta entrando nel vivo e gli alunni ha dato vita a moltitudini di sfide sempre contraddistinte dal miglior spirito sportivo. Le scuole in cui opero sono: L’istituto comprensivo “Dalmazio Birago” di Passignano e Tuoro, l’istituto com-prensivo 9 di S. Martino in Campo e S. Martino in Colle e l’istituto comprensivo 6 di Castel del Piano e Fontignano. Solamente i primi due istituti comprendono 284 alunni moti-vati e pronti a mettersi in gioco in tutti e nove gli sport del tor-neo. Come era ben immaginabile il progetto sembra riscuotere molto successo da parte dei ragazzi, che godono di un’ora al-ternativa al banco per sfogarsi e mettersi in gioco con attività sportive visto che raramente hanno la possibilità di giocare dentro le scuole. Ogni sport che i ragazzi sperimentano, diventa per loro un’opportunità per confrontarsi e ad ogni prova questi lascia-no libero sfogo alla spontaneità e soprattutto al divertimento. Ogni scuola (con i professori garanti) sta cercando tra un im-pegno e l’altro di portare avanti con costanza e determinazio-ne il calendario delle attività. Sicuramente la diversità e diso-mogeneità dei gruppi classe non favorisce il lavoro dei profes-sori e per quanto possiamo la nostra presenza è alquanto capil-lare per cercare di dare più corpo agli incontri e assicurare la regolarità del torneo.

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Anno XXVIV - n° 01 del 27/01/2015 Autorizzazione Tribunale di Perugia n° 767 dell'11/9/1986