sommario rassegna stampa · 2019. 12. 2. · 1 corriere della sera 01/12/2019 la solitudine...

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Confindustria Rubrica 2 Il Sole 24 Ore 01/12/2019 PRODUZIONE INDUSTRIALE, NOVEMBRE IN DISCESA (-0,3%) 3 Ambiente e territorio Rubrica 22 Il Secolo XIX 01/12/2019 "SUI FILOBUS CI HANNO SOLO RIMANDATI" (E.Rossi) 4 Economia Rubrica 1 Il Sole 24 Ore 01/12/2019 EXOR SU GEDI: NO ALLO SPEZZATINO (C.Festa) 5 1 Il Sole 24 Ore 01/12/2019 MANETTE AGLI EVASORI, GIRO DI VITE SULLE IMPRESE (M.Mobili) 6 34 Corriere della Sera 01/12/2019 LUCIANO BENETTON AL GOVERNO: "NO ALLA CAMPAGNA D'ODIO" (F.Basso) 8 35 Corriere della Sera 01/12/2019 TAVARES: "LA FUSIONE FCA-PSA? AL TIMONE I MANAGER MIGLIORI" (B.Carretto) 9 37 Corriere della Sera 01/12/2019 Int. a D.Anderson: "PENSIONI, SERVE PIU' RISPARMIO PRIVATO PER LA SOSTENIBILITA'" (G.Petrucciani) 10 1 La Repubblica 01/12/2019 BENETTON, NOI LESI DAI NOSTRI MANAGER (L.Benetton) 11 6/7 La Repubblica 01/12/2019 ATLANTIA,LA CONCESSIONE IN BILICO GIA' COSTA UN MILIARDO IN BORSA (E.Livini) 13 30 La Repubblica 01/12/2019 LA RETE UNICA TRA OPEN FIBER E TIM RISCHIA DI FINIRE SU UN BINARIO MORTO (S.Bennewitz) 15 31 La Repubblica 01/12/2019 BANCHE, UN MILIARDO PER IL SALVATAGGIO DELLA POPOLARE DI BARI (A.Greco) 17 1 La Stampa 01/12/2019 BANKITALIA DIFENDE IL MES "NON MINACCIA IL DEBITO " (A.Barbero) 19 3 La Stampa 01/12/2019 AUTONOMIA FUORI DALLA MANOVRA PROROGATO BONUS VERDE (A.b,) 21 3 La Stampa 01/12/2019 MES, L'OFFENSIVA DI GUALTIERI "SONO ANCHE PRONTO AL VETO" (I.Lombardo) 22 18 La Stampa 01/12/2019 RIASSETTO IN TURCHIA, AL GRUPPO UNICREDIT COSTERA' UN MILIARDO (F.Spini) 23 1 Il Messaggero 01/12/2019 SALVA-STATI, GOVERNO APPESO AL RINVIO (D.Pirone) 25 3 Il Messaggero 01/12/2019 MOSSA CONTE-GUALTIERI: VETO SULLE BANCHE PER RIMANDARE (A.Gentili) 27 15 Il Messaggero 01/12/2019 ROTTAMAZIONE CARTELLE: DOMANI I VERSAMENTI ATTESI 1,2 MILIARDI 29 15 Il Messaggero 01/12/2019 UNICREDIT, LE SEI SFIDE DI MUSTIER PRONTO IL NUOVO PIANO INDUSTRIALE (R.Dimito) 30 16 Il Messaggero 01/12/2019 RISPARMIO, ITALIANI FORMICHE PREOCCUPATI PER LA PENSIONE (R.ec.) 31 23 Il Giornale 01/12/2019 BANCHE A CACCIA DI REDDITIVITA' UNICREDIT PIU' SNELLA IN TURCHIA (C.Conti) 32 Economia locale Rubrica 6 Il Giornale del Piemonte e della Liguria (Il Giornale) 01/12/2019 NUOVO METODO PER I PROGETTI ECONOMICI 34 1 Il Secolo XIX 01/12/2019 Int. a F.Campelli: "PORTERO' I ROBOT IN DEUTSCHE BANK MA IL RUOLO UMANO RESTERA' CENTRALE" (A.Quarati) 35 Enti locali Rubrica 31 Il Secolo XIX 01/12/2019 EX ILVA, LA CITTA' DISERTA IL DIBATTITO A TEATRO (G.Fortunato) 37 Politica Rubrica 1 Corriere della Sera 01/12/2019 LA SOLITUDINE POLITICA AL TEMPO DEI SOCIAL (A.Grasso) 38 1 Corriere della Sera 01/12/2019 LA TATTICA DEL RINVIO PER PAURA (M.Franco) 39 1 Corriere della Sera 01/12/2019 LE PROPOSTE PER BRUXELLES (M.Guerzoni) 40 Sommario Rassegna Stampa Pagina Testata Data Titolo Pag.

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ConfindustriaRubrica

2 Il Sole 24 Ore 01/12/2019 PRODUZIONE INDUSTRIALE, NOVEMBRE IN DISCESA (-0,3%) 3

Ambiente e territorioRubrica

22 Il Secolo XIX 01/12/2019 "SUI FILOBUS CI HANNO SOLO RIMANDATI" (E.Rossi) 4

EconomiaRubrica

1 Il Sole 24 Ore 01/12/2019 EXOR SU GEDI: NO ALLO SPEZZATINO (C.Festa) 5

1 Il Sole 24 Ore 01/12/2019 MANETTE AGLI EVASORI, GIRO DI VITE SULLE IMPRESE (M.Mobili) 6

34 Corriere della Sera 01/12/2019 LUCIANO BENETTON AL GOVERNO: "NO ALLA CAMPAGNAD'ODIO" (F.Basso)

8

35 Corriere della Sera 01/12/2019 TAVARES: "LA FUSIONE FCA-PSA? AL TIMONE I MANAGERMIGLIORI" (B.Carretto)

9

37 Corriere della Sera 01/12/2019 Int. a D.Anderson: "PENSIONI, SERVE PIU' RISPARMIO PRIVATO PER LASOSTENIBILITA'" (G.Petrucciani)

10

1 La Repubblica 01/12/2019 BENETTON, NOI LESI DAI NOSTRI MANAGER (L.Benetton) 11

6/7 La Repubblica 01/12/2019 ATLANTIA,LA CONCESSIONE IN BILICO GIA' COSTA UN MILIARDO INBORSA (E.Livini)

13

30 La Repubblica 01/12/2019 LA RETE UNICA TRA OPEN FIBER E TIM RISCHIA DI FINIRE SU UNBINARIO MORTO (S.Bennewitz)

15

31 La Repubblica 01/12/2019 BANCHE, UN MILIARDO PER IL SALVATAGGIO DELLA POPOLARE DIBARI (A.Greco)

17

1 La Stampa 01/12/2019 BANKITALIA DIFENDE IL MES "NON MINACCIA IL DEBITO" (A.Barbero)

19

3 La Stampa 01/12/2019 AUTONOMIA FUORI DALLA MANOVRA PROROGATO BONUS VERDE(A.b,)

21

3 La Stampa 01/12/2019 MES, L'OFFENSIVA DI GUALTIERI "SONO ANCHE PRONTO ALVETO" (I.Lombardo)

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18 La Stampa 01/12/2019 RIASSETTO IN TURCHIA, AL GRUPPO UNICREDIT COSTERA' UNMILIARDO (F.Spini)

23

1 Il Messaggero 01/12/2019 SALVA-STATI, GOVERNO APPESO AL RINVIO (D.Pirone) 25

3 Il Messaggero 01/12/2019 MOSSA CONTE-GUALTIERI: VETO SULLE BANCHE PER RIMANDARE(A.Gentili)

27

15 Il Messaggero 01/12/2019 ROTTAMAZIONE CARTELLE: DOMANI I VERSAMENTI ATTESI 1,2MILIARDI

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15 Il Messaggero 01/12/2019 UNICREDIT, LE SEI SFIDE DI MUSTIER PRONTO IL NUOVO PIANOINDUSTRIALE (R.Dimito)

30

16 Il Messaggero 01/12/2019 RISPARMIO, ITALIANI FORMICHE PREOCCUPATI PER LA PENSIONE(R.ec.)

31

23 Il Giornale 01/12/2019 BANCHE A CACCIA DI REDDITIVITA' UNICREDIT PIU' SNELLA INTURCHIA (C.Conti)

32

Economia localeRubrica

6 Il Giornale del Piemonte e della Liguria(Il Giornale)

01/12/2019 NUOVO METODO PER I PROGETTI ECONOMICI 34

1 Il Secolo XIX 01/12/2019 Int. a F.Campelli: "PORTERO' I ROBOT IN DEUTSCHE BANK MA ILRUOLO UMANO RESTERA' CENTRALE" (A.Quarati)

35

Enti localiRubrica

31 Il Secolo XIX 01/12/2019 EX ILVA, LA CITTA' DISERTA IL DIBATTITO A TEATRO (G.Fortunato) 37

PoliticaRubrica

1 Corriere della Sera 01/12/2019 LA SOLITUDINE POLITICA AL TEMPO DEI SOCIAL (A.Grasso) 38

1 Corriere della Sera 01/12/2019 LA TATTICA DEL RINVIO PER PAURA (M.Franco) 39

1 Corriere della Sera 01/12/2019 LE PROPOSTE PER BRUXELLES (M.Guerzoni) 40

Sommario Rassegna Stampa

Pagina Testata Data Titolo Pag.

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PoliticaRubrica

2 Corriere della Sera 01/12/2019 SALVA-STATI, MAGGIORANZA DIVISA (P.Foschi) 42

8 Corriere della Sera 01/12/2019 Int. a F.Dieni: LA M5S CRITICA: UN NOME VALIDO SUDI LUI VOTIROUSSEAU (Fa.c.)

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21 Corriere della Sera 01/12/2019 Int. a M.Teodori: "FONDI AI PARTITI ORA REGOLE CERTE SERVE UNMIX STATO-PRIVATI" (C.Zapperi)

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1 La Repubblica 01/12/2019 RILEGGIAMO VOLTAIRE PER CURARE I NOSTRI MALI (E.Scalfari) 45

2/3 La Repubblica 01/12/2019 I 5S CHIUDONO SUL SALVA-STATI NIENTE FIRMA, C'E' SOLO ILRINVIO (C.Lopapa)

47

12 La Repubblica 01/12/2019 Int. a F.Boccia: BOCCIA RESPINGE I DUBBI GRILLINISULL'AUTONOMIA "A SEGUIRE L'ACCORDO C'ERA UN LOROMINISTRO" (G.Casadio)

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13 La Repubblica 01/12/2019 Int. a P.Callipo: CALLIPO "BASTA CHE DI MAIO CHIAMI E SARO'PRONTO A LAVORARE CON I 5S" (A.Candito)

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34 La Repubblica 01/12/2019 ATTI SCEMI IN LUOGO PUBBLICO (M.Serra) 52

1 La Stampa 01/12/2019 LA STRATEGIA CHE MANCA AL PREMIER (F.Bei) 53

4 La Stampa 01/12/2019 IL PD SFILA CALLIPO AL M5S "CANDIDATO IN CALABRIA" (F.Capurso) 54

3 Il Messaggero 01/12/2019 Int. a G.Meloni: "IL PREMIER TORNI SUI SUOI PASSI SE SVENDE GLIINTERESSI NAZIONALI DENUNCIA PER ALTO TRADIME (A.gen.)

55

7 Il Giornale 01/12/2019 LUIGI E MATTEO, GLI EUROSMEMORATI: AL GOVERNO QUANDO SITRATTO' SUL MES (A.Signore)

57

8 Il Giornale 01/12/2019 L'ARROGANZA DEI POLITICI SULLA CASA (K.Rubin) 58

30/31 L'Espresso 01/12/2019 IL PD E' CHIUSO NEL FORTINO (S.Ventura) 59

33 L'Espresso 01/12/2019 ECCO A CHI CONVERREBBE SCIOGLIERE LE CAMERE A GENNAIO(M.Ainis)

61

Genova: politicaRubrica

7 Il Secolo XIX 01/12/2019 "NON DEVONO ESSERE I GIUDICI A DIRE CHE COS'E' UNPARTITO" (M.De Fazio)

62

10 Il Secolo XIX 01/12/2019 RETE NEONAZISTA, FERMATO NUCERA E VICE COORDINATORE DIFDI AD IMPERIA (T.Fregatti/M.Grasso)

63

17 Il Secolo XIX 01/12/2019 LA PSICASALISI DI GRUPPO DEI MAGISTRATI (R.Ferrante) 65

23 Il Secolo XIX 01/12/2019 "NO AL PONTE QUATTROCCHI" L'APPELLO DELLA FAMIGLIA FIRPO(F.Forleo)

66

1 La Repubblica - Ed. Genova 01/12/2019 GIOVANI E GREEN L'AMBIENTALISMO CAMBIA PELLE (M.Salvo) 67

1 La Repubblica - Ed. Genova 01/12/2019 REGIONALI LA TENTAZIONE DI MASSARDO 70

Logistica e infrastruttureRubrica

1 Il Secolo XIX 01/12/2019 IL PM COZZI A MATTARELLA: LA PROCURA SARA' VIGILE(M.Dell'antico/M.Menduni)

71

1 Il Secolo XIX 01/12/2019 Int. a D.Toninelli: TONINELLI: "ORA SI PUO' SOLO REVOCARE LACONCESSIONE" (E.Rossi)

74

18/19 Il Secolo XIX 01/12/2019 "TROPPI DISAGI DA AUTOSTRADE INDENNIZZI ANCHE INVALBISAGNO" (F.Forleo)

76

23 Il Secolo XIX 01/12/2019 UN INGEGNERE PER IL CENTROSINISTRA IPOTESI MASSARDO ALLEREGIONALI (M.De Fazio/E.Rossi)

78

29 Il Secolo XIX 01/12/2019 LO SVILUPPO DELLA REGIONE MERITA TRASPORTI SICURI (M.Pino) 80

1 La Repubblica - Ed. Genova 01/12/2019 VIADOTTO DI SORI, LAVORI IN CORSO COZZI: "CAMBIARE ICONTROLLI" (M.Lignana)

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TurismoRubrica

1 Il Secolo XIX 01/12/2019 GENOVA, GLI ESPLORATORI DELLA PAUSA PRANZO (E.Schenone) 84

38 Il Secolo XIX 01/12/2019 LA LIGURIA TRIONFA AL GOLOSARIO TREDICI CORONE PER TAVOLESUPER (E.Pag.)

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01-12-20192D Sole/2

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CENTRO STUDI CONFINDUSTRIA

Produzione industriale,novembre in discesa (-0,3%)

La fase di flessione della produzio-ne industriale è destinata a pro-trarsi, visto che ieri il Centro StudiConfindustria ha stimato un nuovocalo dell'indice di novembre dello0,3% su ottobre, quando è invecestimata aumentare dello 0,3% susettembre. Nel quarto trimestre2019 si registra una variazione ac-quisita nulla, dopo il -0,5% rilevatodall'Istat nel terzo, quando l'Istitu-to aveva rilevato un calo medio del-la produzione nei primi nove mesidell'anno sia in termini grezzi sia alnetto degli effetti di calendario.

Per il Centro studi la produzionearretra in novembre dello 0,1% ri-spetto allo stesso mese del 2018;mentre in ottobre è diminuita del-l'1,4% sui dodici mesi.Giù anche gli ordini:-0,4% in novembre suottobre (-0,2% su no-vembre 2018), quandosono calati dello 0,3%sul mese precedente(-0,2% annuo). Dietro lanuova frenata ci sonoentrambe le componen-ti della domanda. Quellaestera è giudicata in ca-lo, «soprattutto nelcomparto automotive».

-1%ANNO IN CALO

Tenuto contodell'acquisito nel 4^trimestre, il 2019 èdestinato achiudersi con uncalo del -1,0%rispetto al 2018.Si tratta del primoarretramento dellaproduzionedal 2014

Mentre sul fronte della domandainterna il rallentamento riguardasia i consumi delle famiglie che, se-condo i dati di Contabilità Nazio-nale diffusi venerdì, nel terzo tri-mestre hanno registrato un recu-pero dello 0,4%, sia gli investimentiche erano già diminuiti nei mesiestivi (-0,2%).

Nel manifatturiero il calo dellafiducia, iniziato a fine 2017, è pro-seguito quasi ininterrottamente ein novembre ha toccato i minimida 5 anni. A peggiorare sono giu-dizi e attese di produzione mentretra gli ordini è debole la compo-nente estera. Indicazioni analo-ghe vengono dal Pmi manifattu-riero (IHS-Markit), sceso a no-

vembre a 47,7, sotto la so-glia critica di 5o (chesepara espansione dacontrazione) e ai minimida marzo scorso.

Tenuto conto dell'ac-quisito nel quarto trime-stre, il 2019 è destinato achiudersi con un calodell'attività intorno al-1,0% rispetto al 2018. Sitratta del primo arretra-mento della produzioneindustriale dal 2014.

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01-12-201922IL SECOLO XIX

IL NO DEL MINISTERO AI FONDI SUL TRASPORTO PUBBLICO GENOVESE PER «CARENZE PROGETTUALI»

«Sui filobus ci hanno solo rimandati»II mobility manager Musso: «Perfezioneremo il piano e così otterremo i 547 milioni entro il 2020»

Emanuele Rossi

«Il bicchiere io lo vedo mezzopieno. E non perché abbiabe-vuto». Enrico Musso per unavolta supera in ottimismo ilsindaco Marco Bucci. E nonvede come una bocciatura lanotizia della mancata appro-vazione del finanziamentopubblico per gli "assi di for-za" del trasporto pubblico aGenova: le famose quattro li-nee del "pi greco rovesciato"dove il Comune vuole inseri-re linee filoviarie in sede pro-tetta. «Io non parlerei di boc-ciatura: bisogna leggere be-ne, siamo stati rimandati.Ma l'impianto progettuale ri-mane valido, va solo rinforza-to e definito meglio. Questoci ha detto il ministero». Cer-to, dopo un anno di attesa (laproposta genovese alla "call"del Ministero dei trasporti fu

mandata a dicembre delloscorso anno) sapere di non ri-cevere un euro dei 547 milio-ni richiesti non ha fatto piace-re, a Tursi. Anche se la cosaera nell'aria da un po'. Il sotto-segretario Roberto Traversiha solo dato ufficialità aduna notizia già nota: altre cit-tà (Bologna, ad esempio), sisono spartite 2,4 miliardi. Ge-nova nulla perché la docu-mentazione presentata «nonrisponde ai requisiti minimidel progetto di fattibilità ri-chiesto dal Mit».Ma per il mobility manager

del Comune è più importan-te quanto viene detto dopo,nella nota di Traversi. E cioèche «la ministra proporrà cheper alcune istanze, tra le qua-li quella del Comune di Geno-va, in relazione alla importan-za degli interventi proposti,la documentazione istrutto-ria possa essere integrata per

Uno dei filobus da 24 metri testati da Amt qualche mese fa

®i

gli aspetti progettuali ed eco-nomici entro il 30 aprile2020, al fine di conseguire i li-velli minimi prescritti dall'av-viso per il conseguimento delfinanziamento a valere sulle

risorse del fondo investimen-ti 2019. In tal modo sarà pos-sibile consentire la tempesti-va partenza dei progetti piùmaturi e sostenibili».

«In sostanza ci stanno di-cendo che l'impianto genera-le è buono e che serve unaprogettazione più definita»,traduce dal politichese l'ex se-natore Musso, «ed in effettiio non so quali documenti sia-no stati consegnati, nello spe-cifico, ma nel 2018 avevamoappena licenziato il Pums(piano urbano della mobilitàsostenibile)». Insomma, laprogettazione era ancora inuna fase preliminare, «ci so-no vari gradi in uno studio difattibilità. Sono sicuro che

nel corso del 2019 il Comuneè andato avanti, sulle linee diforza. E proprio per questosbaglia chi oggi dice di butta-re tutto e ricominciare da ze-ro. Al contrario, dobbiamoandare avanti e il Comune de-ve fare partire una vera pro-gettazione, a prescindere dal-la sicurezza sul finanziamen-to». Altrimenti, secondo ilmobility manager, «rischia-mo di concorrere per i finan-ziamenti solo a fine 2021,quando ora abbiamo la possi-bilità di averli a metà del2020. Non c'è stato un cam-bio di paradigma: l'idea dei fi-lobus va bene, ma va sostan-ziata meglio». Un invito agliuffici comunali ad andareavanti. Da Tursi, invece, sial'assessore Matteo Camporache il sindaco Bucci non com-mentano. La botta è comun-que calda. Anche a guardareil bicchiere mezzo pieno. —

ïl SUL SECO LOXIX

IeN~nvMyax.~+mr_ti4u-lWiNú.sxxr~.k4Púu G~Iw~,.~xa.~ara{wrioyllP.~nxOrvl>mWi~P o~.a,.zSos dl Bucci al presidente: ~~«Ci atti sulfondo-trasporti» r;Ma c'è ilfrenotlél ministero ~-r,

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Nell'articolo di ieri del Secolo XIX:il sindaco Marco Bucci ha chiestoanche al Presidente Mattarella diaiutare la città sull'assegnazionedi fondi per il trasporto pubblico

BYNCNDALDUNI DIRITTI RISERVATI

Sol filobus ci Icwno solo riw:ui :

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01-12-20191+6D Sole/2

Exor su Gedi: no allo spezzatino— p.6

Il piano Exor per Gedi: Opa,delisting e niente spezzatinoEditoria. Domani il board di dir per l'esame dell'offerta sul gruppo: faro sulle mosse dei socidi minoranza. La volontà di Elkann: garantire stabilità e rispetto dell'indipendenza redazionale

Andrea BiondiCarlo FestaMILANO

Passerà da un'Opa e da un possibiledelisting la presa di controllo dellaholding Exor degli Agnelli-Elkannsul gruppo Gedi, la cui quota di rife-rimento è in mano alla Cir della fa-miglia De Benedetti.

L'offerta di Exor, già socio di mi-noranza di Gedi, per il gruppo edi-tore di La Repubblica e. L'Espressosarà sul tavolo del consiglio di Cirdomani e, salvo sorprese, dovrebbeessere accettata dall'attuale azioni-sta di controllo. Oggi Gedi capitaliz-za v+4 milioni di euro. Sull'entitàdell'offerta si avranno ragguaglidomani, ma i riflettori vanno anchesui piccoli azionisti di Gedi e su al-cuni soci storici che possiedonoquote di minoranza: la famiglia DeBenedetti con Cir ha infatti oggi il43,8% delle quote, la famigliaAgnelli 115,99%, Giacaranda Falci( il5,08% e Carlo Perrone il 5,02 percento. Resta da capire, appunto, co-sa faranno dei loro pacchetti azio-nari questi ultimi due soci. In parti-colare Giacaranda Falck negli ultimitempi si sarebbe mostrata moltocritica neí confronti di gestione eproprietà. Comunque si tratta diquote fondamentali per arrivare aun delisting che, stando a valuta-zioni degli operatori sul mercato,sarebbe l'approdo per permettere aJohn Elkann di riorganizzare ilgruppo secondo i propri piani,stringendo al massimo i tempi.

Proprio ieri fontivicine al presi-dente e Ceo di Exor hanno afferma-to all'Ansa che l'obiettivo è garanti-re «stabilità e indipendenza» algruppo Gedi e che non c'è dunque

nessuna intenzione di vendere LaRepubblica separatamente né discorporare le radio. Insomma, nes-suno spezzatino all'orizzonte e ne-anche una cessione di La Repubbli-ca a Carlo De Benedetti e al suo pro-getto di Fondazione. L'ex presiden-te di Cir non ha rilasciato commentinelle ultime ore. La trattativa per lavendita del gruppo Gedi a Exor èstata portata avanti dai suoi figli edall'ad di Cir, Monica Mondardinicon i relativi avvocati. Nessun altroè stato messo al corrente sul temae nemmeno Carlo De Benedetti sa-rebbe stato informato.Dopo le polemiche degli scorsi

mesi, in cui l'Ingegnere aveva accu-sato i figli di non avere la passioneper i giornali, e dopo l'offerta di Ro-med per la sola Repubblica bocciatada Cir, la trattativa con il socio Exorsi è sbloccata in qualche settimana.E l'interesse sarebbe dunque pertutto il gruppo nato due anni e mez-zo fa dall'integrazione della Itedi diFca e famiglia Perrone (che portavain dote La Stampa e Il Secolo XIX)nel gruppo Espresso.Un gruppo in cui la parte più in

difficoltà dai conti appare quella diRepubblica & co (divisione stampanazionale) che nel primo semestreha realizzato ricavi per 116,5 milio-ni: -5,8% annuo. Quanto alla mar-ginalità, è migliorata ma con risul-tato operativo che resta in rosso per7,7 milioni. Dal punto debole aquello forte: le radio (Deejay, Capi-tal e m2o) hanno registrato un fat-turato con segno più (+0,4%) a 32milioni nel semestre , con risultatooperativo positivo di 7 milioni. FraRepubblica e le radio, nel mezzo c'èla divisione "News Network" conStampa, Secolo XIX e quotidiani lo-

cali in cui al fatturato calante (-8,6%a 116,9 milioni) si accompagna unrisultato operativo positivo di 5,8milioni (-34,1%).

Dall'altra parte sorprende il ri-torno della holding Exor sul settoreeditoriale italiano dopo che nel 2016ne era quasi uscita prima con lavendita delle quote in Rcs e poi conl'unione con il gruppo Espresso,operazione che aveva condottoExor in minoranza. È pur vero chela holding degli Agnelli è primoazionista (43%) del gruppo Econo-mist. Di sicuro ad Exor, già impe-gnata nell'aumento di capitale dellaJuventus, non manca la liquidità.L'operazione Fca-Peugeot, grazie aldividendo straordinario, porterà 1,6miliardi nelle casse di Exor. Il mer-ger, grazie al quale nascerà un bigmondiale dell'auto, sta segnandouna svolta nelle strategie comples-sive di Exor. Con un ritorno nelmondo dell'editoria.

John Elkann.

Presidente e ceo

di Exor. La holding

è azionista di Gedi

e si appresta

a diventare socio

di riferimento

del gruppo

editoriale

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01-12-20191+2D Sole/2

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Manetteagli evasori,giro di vitesulle impreseDecreto fiscale. Ampliata l'areadella responsabilità legata alla 231Pene ridotte e limiti alla confisca

Sulle manette agli evasori si raffor-za la stretta per le imprese. Tra lemodifiche al Dl fiscale concordatetra ministero della Giustizia e Mefdovrebbe trovare spazio anche uninasprimento del decreto 231,estendendone il campo di applica-zione dall'unico reato adesso previ-sto, la dichiarazione fraudolenta at-traverso false fatture o operazioniinesistenti, ad altri quattro delit-ti: la dichiarazione fraudolenta at-traverso altri artifizi, l'emissione difatture o altri documenti contabiliper operazioni inesistenti, l'occul-tamento e distruzione di documen-tazione contabile, la sottrazione

fraudolenta al pagamento delle im-poste. L'appuntamento con il testofinale da mettere ai voti della com-missione Finanze della Camera èfissato per questa sera.

Intanto prosegue il lavoro di rifi-nitura sugli emendamenti al Dise-gno di legge di bilancio. Il Governosta lavorando per circoscrivere l'ap-plicazione dea web tax solo sui ri-cavi digitali realizzati in Italia. Men-tre sul fronte della plastic tax ItaliaViva sembra disposta a trovare uncompromesso sul testo del Mef (cheapporta una sostanziale riduzione)a patto che la tassa slitti al 2021.Mobili, Negri e Rogari a pag. 3

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Manette agli evasori, estesala responsabilità d'impresaDecreto fiscale. La legge 231 allargata a quattro nuovi reati: dichiarazioni fraudolente, fatture false,occultamento di documentazione contabile e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte

Marco MobiliGiovanni NegriROMA

Sulle manette agli evasori si rafforzala stretta per le imprese. Tra le modifi-che al Dl fiscale concordate tramini-stero della Giustizia e Mef dovrebbetrovare spazio anche un inasprimen-to del decreto 231, estendendone ilcampo di applicazione dall'unico rea-to adesso previsto, la dichiarazionefraudolenta attraverso false fatture ooperazioni inesistenti, adatti" quattrodelitti: la dichiarazione fraudolentaattraverso altri artiüzi, l'emissione difatture o altri documenti contabii peroperazioni inesistenti, l'occultamen-to e distruzione di documentazionecontabile, laa sottrazione fraudol entaai pagamento delle imposte.

L'appuntamento con il testo finaleda mettere aivoti della commissioneFinanze della Camera è fissato perquestasera,quandoalleorel9ripren-deranno i lavori per licenziare il de-creto e inviarlo all'esame dell'Aula.Oltre alle modifiche alla stretta s ui re-ati tributari, la commissione dovràapprovare anche la riscrittura dell'ar-ticolo 4 sulle ritenute negli appalti esubappalti, le nuove assunzioni df di-rigenti al Mef e di funzionari alle En-trate e alle Dogane, la riforma dell'8per mille per sostenere l'edf tizia sco-lastica, nonché la ris critiura del calen-dario del73o,solo per citare alcuni de-glioltre loocorrettivirimastiancoraaccantonati.

Tornando alla stretta sulle impre-se, la responsabilità per illeciti com-

Questasera votoin Commis-sione sultesto del-l'emenda-mento cheè statoconcordato

messi da dipendenti, manager in pri-mafilanaturalmente, potrebbe com-prendere anche gli articoli 3, 8, io e ndel Dlgs, 74/2000. In sostanza, perquei reati per i quali giàa carico dellepersone fisiche è stato previsto uninasprimento del trattamento sanzio-natorio, comunque confermato an-che dopo il passaggio parlamentare,perché su questo punto il ministerodellaGiustizia nonhaarretrato, con-siderati indici della volontà di evadereil Fisco, s'accompagneranno misuredi natura patrimoniale a carico dellepersone giuridiche.

Sul versante della confisca persproporzione, l'intesa raggiunta, pre-vede che possa scattare soltantoquando la condanna che la legittimaha come conseguenza un'evasione daioo.o oo euro in su. Per esempio, l'ar-ticolo 2 del decreto 74/2000 non pu-nisce l'evasione in sé ma la frode chesuccessivamente determina evasio-ne: pereffetto delle modifiche messea punto tra Giustizia e Mef, allora, lesoglie dirilevanzaagganciateagliele-menti passivi fittizi che già il decretofiscale prevede quantificandole in100.000 giuro, cresceranno così perarrivare sino a2oo.000 giuro.

Trova confermaanchelalimaturadelle sanzioni per alcuni dei reati fi-ccali, arrivando a una via dimezzo traquanto previsto dal DI, ma destinatoa entrare in vigore solo dopo la con-versione, e il regime attuale. Regimeattuale, soglie comprese, che vienepoi confermato, cancellando l'irrigi-dimento del decreto legge per le fatti-specie di omissione diIva e ritenute.

L'altro capitolodipesodachiuderecon il voto di oggiè quello delle rite-nute pe rappalti e subappalti. Si sem-plifica, secondo i relatori Carla Ruocco(M5s) e Gian Mario Fragomeli (Pd), laprocedura conia possibilità perle im-prese appaltatrici e subappaltatrici dipoter attestare conia copia del model-lo F24l'avvenutopagamento delle ri-

tenute. Si restringe, poi, la platea: laprocedura antievasione si applicheràad appalti e subappalti superiori azoomila euro e riguarderà solo le hn-presechefanno ricorsoalla sommini-strazione di manodopera. Sarannopoi esoneratele sodetà in vita da 3 an-nie non più 5.

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Evasione, i quattro reati estesi alle Imprese

DICHIARAZIONE FRAUDOLENTA MEDIANTE ALTRI ARTIFICI

Operazioni simulate o documenti falsi idonei ad ostacolarel'accertamento e a indurre in errore l'amministrazione finanziaria conl'indicazione in dichiarazione dei redditi e Ivadi elementi attivi inferioria quelli effettivi o elementi passivi, crediti e ritenute fittizi. Il reatoscatta oltre determinate soglie

FATTURE O ALTRI DOCUMENTI PER OPERAZIONI INESISTENTI •

Emissione o rilascio di fatture o altri documenti per operazioniinesistenti per consentire a terzi l'evasione delle imposte sui redditi odell'Iva

OCCULTAMENTO O DISTRUZIONE DI DOCUMENTI CONTABILI

Occultamento o distruzione totale o parziale delle scritture contabili odi documenti di cui è obbligatoria la conservazione, in modo da nonconsentire la ricostruzione dei redditi o del volume di affari a scopo dievasione odi consentire l'evasione a terzi

SOTTRAZIONE FRAUDOLENTA AL PAGAMENTO DI IMPOSTE

Alienazione simultanea o altri atti fraudolenti su beni propri o altruiidonei a rendere inefficace la procedura di riscossione coattiva persottrarsi al pagamento delle imposte odi interessi o sanzioni sopradeterminati importi. Indicazione, nella documentazione presentata aifini della procedura di transazione fiscale, di elementi attivi per unammontare inferiore a quello effettivo o elementi passivi fittizi sopradeterminati importi con l'obiettivo di ottenere per sé o per altri unpagamento parziale dei tributi e relativi accessori

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01-12-201934CORRIERE DELLA SERA

Luciano Benetton al governo:«No alla campagna d'odio»«Autostrade ha fatto errori ma non siamo malavitosi. Chiediamo serietà non indulgenza»

MILANO Una lettera in difesadella famiglia: Luciano Benet-ton, presidente esecutivo delgruppo tessile, scrive per «fa-re chiarezza» sulla questioneAutostrade, per la quale «noncerco indulgenza», spiega,«chi ha sbagliato deve pagare,ma quello che trovo inaccetta-bile — prosegue — è la cani-pagna di odio scatenata con-tro la nostra famiglia, con ac-cuse arrivate da subito e checontinuano tuttora, con vee-menza da parte di esponentidel governo, come l'onorevoledi Maio, che addita la famigliacome fosse collusa nell'averdeciso scientemente di ri-sparmiare sugli investimentidi manutenzioni. In praticacome fosse malavitosa. Que-sto è inaccettabile».Benetton cerca di fare chia-

rezza su «un grande equivo-co», spiegando che «nessuncomponente della famigliaBenetton ha mai gestito Auto-strade. La famiglia Benetton èazionista aI 30% di Atlantia,che a sua volta controlla la so-cietà Autostrade». E Atlantia,ricorda l'imprenditore vene-to, è un'azienda quotata inBorsa che «ha i170%di azioni-sti terzi nazionali e interna-zionali». Le notizie sugliomessi controlli, sui. sensoriguasti o sui falsi report «cicolpiscono e sorprendono in

PresidenteLuciano Benetton(84 anni)

modo grave allo stesso modoin cui colpiscono e sorpren-dono l'opinione pubblica —sottolinea —. Ci sentiamo fe-riti come cittadini, come im-prenditori e come azionisti.Come famiglia Benetton ci ri-teniamo parte lesa». NeIlostesso tempo, però, la fami-glia si assume <da responsabi-lità di aver contribuito ad av-vallare la definizione di unmanagement che si è dimo-

strato non idoneo, un mana-gement che ha avuto pieni po-teri e Ia totale fiducia degliazionisti e di mio fratello Gil-berto», di cui ricorda il modoin cui era abituato a lavorare:«Di sicuro ha posto la sicurez-za e la reputazione dell'azien-da davanti a qualunque altroobiettivo. Sognava che sarem-mo stati i migliori nelle infra-strutture». «Chi ci conosce sacome lavoriamo — sottolinea

30%la quotadi Atlantia,

che controlla

Autostrade,

in mano

ai Benetton

— basta guardare i risultatiottenuti con Autogrill o l'aero-porto di Roma». I Benettonsono «azionisti di Iungo peri-odo» che hanno sempre avu-to «come obiettivo la crescitae il valore delle aziende tenutoconto dell'interesse di tutti».Luciano Benetton non cer-

ca «giustificazioni»: «Daquanto sembra, l'organizza-zione di Autostrade — scrive— si è dimostrata non all'al-tezza, non è stato mantenutoil controllo necessario su tuttii settori di un sistema cosìcomplesso». E si domanda,senza trovare una risposta, «achi giova mettere a rischio lestrutture? Per risparmiare co-sa? Quando il rischio è taleche qualsiasi risparmio neverrebbe annientato, comedimostra il caso del ponteMorandi». Benetton si augurache «la giustizia faccia il suocorso con rapidità» e si appel-la «alle istituzioni e al mediaaffinché trovino il giusto lin-guaggio per trattare questi ar-gomenti, la scelta del caproespiatorio da linciare sullapubblica piazza è la più sem-plice ma anche la più rischio-sa». «Chi come noi fa impresa- conclude - si aspetta serietà,soprattutto dalle istituzioni,serietà non indulgenza».

Francesca Basso,a RIPRODUZIONE ZSEkVATA

I .ocìan , Benetton al governo'..No alla campagna d'odio»

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01-12-201935CORRIERE DELLA SERA

II manager I

di Bianca Carretto

Tavares: «La fusione Fca-Psa?Al timone i manager migliori»Al lavoro nove comitali. La lettera d'intenti potrebbe arrivare il 20 dicembre

«L'amministratore delega-to di una società è solo unostrumento per fare accaderele cose, la cassetta degli at-trezzi è immensa e io intendorimanere molto umile», spie-ga Carlos Tavares, ammini-stratore delegato di Psa Grou-pe e futuro amministratoredelegato del nuovo gruppoche nascerà dalla fusione diPsa e Fca.Le prime dichiarazioni di

Tavares dopo l'annuncio delpossibile consolidamento trala realtà industriale francese equella italo-americana, rila-sciate ad «Automotive NewsEurope», sono il punto inizia-le di una fusione che dovreb-be vedere, entro il 20 dicem-bre, la firma della lettera di in-tenti e poi completarsi, versola fine del 2020, con la pienaoperatività della nuova socie-tà.

Tavares è considerato unmanager di grande successo.Dopo il risanamento lampo di

Psa dove è stato chiamato ainizio 2014, nel 2017 ha acqui-sito dalla General MotorsOpel e Vauxhall, in rosso davent'anni, dopo 18 mesi le haportate a un margine operati-vo del 5%.«Ho il privilegio di avere

l'occasione di accompagnarequesto accordo a una conclu-sione — ha sottolineato il ma-nager — con tutte le squadrecoinvolte. Con Mike Manley, ilceo di Fca, ho un'ottima rela-zione, speriamo di costruireinsieme questa nuova realtà».Sono già stati costituiti no-

ve comitati di lavoro compostida manager di entrambe lesocietà che lavorano al con-tratto vincolante della propo-sta di fusione di cui fannoparte i riferenti dello sviluppodel business, del prodotto,dell'organizzazione industria-le, il dipartimento legale checomprende il settore finan-ziario e quello dei rapporticon gli investitori, la comuni-

Ceo L'amministratore delegato del gruppo Psa, Carlos Tavares

Modelli industriali«Le funzioni industrialidevono aggiornare suitempi di lancio di unnuovo modello»

cazione istituzionale, le risor-se umane, le relazioni indu-striali, i responsabili degli ac-quisti.Ogni comitato è composto

almeno da 2-3 persone perciascuna azienda, in tuttoquindi poco più di 5o top ma-nager. «Avremo bisogno ditutti per arrivare a un'entitàcosì grande — ribadisce Tava-res — le scelte avverranno se-guendo le regole della meri-tocrazia, per ogni posizionechiave verrà privilegiato il mi-glior dirigente per assicurare irisultati migliori». Tavares hagià in mente lo schema orga-nizzativo, una matrice tridi-mensionale già oggi utilizzatada entrambe i gruppi, Psa eFca.

«In Psa operiamo per re-gioni, marchi e funzioni. Peresempio, il capo del marchioPeugeot ha il compito di rife-rire su volumi e profitti dellasua marca, quello della regio-ne europea risponde degli

3didieuro_ necrisparmi

in ustrialgtimabiliperla fusione tra i due gruppiautomobilistici Fca e Psa

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>ÿ.cke Verranno prodottedai due gruppi automobilisticieuropei

utili totali, della quota di mer-

cato, della soddisfazione deiclienti per tutti i marchi. Lefunzioni industriali devonoaggiornare sui tempi di lanciodi un nuovo modello, sulla ri-duzione dei costi di produzio-ne e sul livello di qualità».Per il marchio DS, Psa ha

deciso in Cina di separarsidalla Changan e dalla fabbricacomune di Shenzhen ma, lafusione con Fca potrebbe cre-are nuove prospettive anchein Oriente.

«In Cina Psa non è dovevorremmo essere, insiemepotremmo aprire porte primaprecluse o aprire nuove portea cui non avremmo potuto ac-cedere da soli», ha dichiaratoTavares. Del resto, la Cina è ilpiù grande tallone d'Achillesia di Psa sia di Fca che, dopola fusione saranno il quartogruppo di automotive al mon-do ma ancora del tutto insi-gnificanti nel più grande mer-cato del mondo.

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01-12-201937CORRIERE DELLA SERA

Anderson (Mercer)

«Pensioni, servepiù risparmio privatoper la sostenibilità»È allarme pensioni. In Ita-

lia, ma non solo. Il verdettoarriva dall'undicesima edizio-ne del Melbourne Mercer Glo-bal Pension Index 2019, inda-gine che mette a confronto isistemi di 37 Paesi. Al primoposto della classifica per so-stenibilità ci sono i Paesi Bas-si, seguiti da Danimarca e Au-stralia. All'ultimo posto laThailandia. E l'Italia? Soltanto28esima. «Uno degli obiettiviè favorire il dibattito politicoin modo che i governi e le au-thority possano migliorare isistemi pensionistici — diceDavid Anderson, presidentedi Mercer International —. Inquesto momento il divario nelrisparmio pensionistico nelmondo ammonta a 70 trilionidi dollari e prevediamo che

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aumenterà a 450 trilioni entroil 2050».

Quali sono i principali ele-menti di criticità?«In primis il fatto che le

persone vivono più a lungo.Questo impone alle personedi lavorare più a lungo e di ri-sparmiare più soldi».

Servirebbe un mercato dellavoro più flessibile?

«Tutti i mercati del lavorostanno diventando più flessi-bili. Il problema in Europa èche in molti Paesi i piani di ri-sparmio pensionistici non co-prono i contratti autonomi oindividuali».

Ci sono Paesi come Olan-da e Danimarca che hannovinto la sfida.

«Sì, è vero. I loro sistemioggi sono tra i migliori, con

per cento LaLa posizione spesadell'Italia nella pensionisticaclassifica in rapportoper sosteni- al Pil dell'Italia,bilità nel Mel- il secondobourne Mercer PaeseGlobal dell'Ocse perPension Index esborso2019, previdenziale.indagine che In Italia, più delconfronta 20% deiì sistemi lavoratori èdi 37 Paesi autonomo

incentivi fiscali per favoriresia i dipendenti pubblici sia ilavoratori privati».E in Italia?«Se guardiamo all'integrità

(normativa e governance,ndr) e all'adeguatezza (livellodelle prestazioni erogate,ndr), l'Italia ha un punteggiosuperiore alla media. I proble-mi sorgono quando parliamodi sostenibilità di lungo peri-odo (dove il nostro Paese haun punteggio di 19 contro unamedia di 50,4, ndr) ».Soluzioni?«Ci sono sostanzialmente

tre aree da migliorare in Italia.La prima è quella della pen-sione privata. Poi c'è un pro-blema occupazionale. Infinela riduzione del debito pub-blico».

Qual è il sistema pensioni-stico migliore?«Se prendiamo i sistemi

più sostenibili, Singapore haun fondo pensione unico incui confluiscono i contributidi tutti i lavoratori. Usa, Au-stralia e Regno Unito hannoun sistema privatizzato.Ognuno ha i suoi vantaggi e isuoi svantaggi».Un suggerimento per una

pensione più serena?Una regola che si potrebbe

seguire è quella del 65-65, ov-vero arrivare a prendere a 65anni una pensione annua cherappresenti il 65% dello sti-pendio. Per ottenere il risulta-to è necessario risparmiareuna media del 15% all'annodurante la vita lavorativa.

Gabriele Petrucciani© RIPRODUZIONE RISERVATA

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4vasvnll: IYanecveu‘la le regolevalganolxi Iuui»

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01-12-20191+7la Repubblica

La lettera

Benetton, noi lesidai nostri manager

di Luciano Benetton

Gentile direttore, trovonecessario Care chiarezza

su un grande equivoco:nessun componente lafamiglia Benetton hamaigestito Autostrade.

g, a pagina 7

di Luciano Benetton

Gentile direttore, trovonecessario fare chiarezza su ungrande equivoco, nessuncomponente la famiglia Benettonha mai gestito Autostrade. Lafamiglia Benetton è azionista al30 per cento di Atlanta che a suavolta controllala societàAutostrade. Atlantia è unaazienda quotata in borsa che ha il70 per cento di azionisti terzinazionali e internazionali, tra cuisono presentiimportantifondi sovrani einvestitori alungo termine,che nullahanno a chevedere con lafamigliaBenetton.Le notizie diquesti giorni suomessicontrolli, susensori guastinon rinnovati ofalsi repor4 cicolpiscono esorprendono inmodo grave, allo stesso modo incui colpiscono e sorprendonol'opinione pubblica. Ci sentiamoferiti come cittadini, comeimprenditori e come azionisti.Come famiglia Benetton ciriteniamo parte lesa. Di sicuro ciassumiamo la responsabilità diaver contribuito ad avvallare ladefinizione di un management chesi è dimostrato non idoneo, unmanagement che ha avuto pienipoteri e la totale fiducia degliazionisti e di mio fratello Gilbertoche per come era abituato alavorare, di sicuro ha posto lasicurezza e la reputazionedell'azienda davanti a qualunquealtro obiettivo. Sognava chesaremmo stati i migliori nelleinfrastrutture.Non cerco indulgenza perAutostrade, chi ha sbagliato devepagare, ma quello che trovoinaccettabile, è la campagma diodio scatenata contro la nostrafamiglia, con accuse arrivate da

La lettera di Luciano Benetton

"Ingiusti quegli attacchiAnche noi Benetton colpitidalle scelte dei manager"

subito e che continuano tuttoracon veemenza da parte diesponenti del governo, comel'onorevole Di Maio, che addita lafamiglia come fosse collusanell'aver deciso scientemente dirisparmiare sugli investimenti inmanutenzioni. In pratica comefosse malavitosa. Questo èinaccettabile, chi ci conosce sacome lavoriamo, basta guardare irisultati ottenuti con Autogrill ol'aeroporto di Roma, due realtàche sono diventate leader a livellointernazionale. Siamo azionisti dilungo periodo che si sono sempreposti come obiettivo la crescitadel valore delle aziende tenutoconto dell'interesse di tutti, utenti,clienti, lavoratori, investitori eazionisti.Non cerco giustificazioni, daquanto sembra l'organizzazionedi Autostrade si è dimostrata nonall'altezza, non è stato mantenutoil controllo necessario su tutti isettori di un sistema cosìcomplesso. Una struttura èfattadi uomini e qualche mela marciapuò celarsi dappertutto. Leggeredi intercettazioni tra tecnici chefalsificano delle relazioni èinconcepibile, a chi giova metterea rischio le strutture?A chi? Perrisparmiare cosa? Quando ilrischio è tale che qualsiasirisparmio ne verrebbeannientato, come dimostra il casodel ponte Morandi. E unadomanda a cui non riesco arispondere.Noi ci auguriamo che la giustiziafaccia il suo corso con rapidità e sipossano _finalmente dare rispostechiare a tante domande. Nelfrattempo mi appello alleistituzioni e ai media affinchétrovino il giusto linguaggio pertrattare questi argomenti, lascelta del capro espiatorio dalinciare sulla pubblica piazza è lapiù semplice ma anche la piùrischiosa.Chi come noi fa impresa e ha laresponsabilità di decine dimigliaia di dipendent'si aspettaserietà, soprattutto dalleistituzioni, serietà nonindulgenza.CRIPRODU ZIORE. PISERV4,P

LucianoBenettonEunodeifondatori delgruppoindustrialedella famiglia.Ha compiuto84 anni.

la Repubblica

Di Maio, fcrt»a[i

..a'1rbë, p

"ln_gtiLai~. ai raccLiAndlc nei ßcnnt[on cr,lpü i ,.:

— Clill~,rr•lLe~eLLltlll~i~Pl'

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01-12-20191+7la Repubblica

;per r4~Il dirigentel'imprenditoree il politico

Giovanni Castellucci

È stato l'amministratoredelegato di Atlantia fino alloscorso mese di settembre.

Ha guidato ancheAutostrade per l'Italia,società controllata dalla

holding Atlantia

1011~1~~

+4L ~r

r

È stato l'uomo dellafinanza del gruppo

Benetton. A lui si devel'espansione degli interessi

della famiglia nelleautostrade e aeroporti. È

deceduto nel 2018

Luigi Di Nbio

È il capo politico dei 5 Stelle.E stato ministro dello

Sviluppo e del Lavoro. Ora èministro degli Esteri. Anche

nei giorni scorsi ha affermatoche il governo deve toglierele concessioni ai Benetton

La famiglia BenettonEDIZIONE

100%1

Autogrill S.p.a.

50,10%1

100%

Olimpias Group S.r.l.

Benetton Group S.r.l.

100%i

EdizioneProperty S.p.a.a

Cia de tierras sudArgentino S.p.a.

100% 1

Maccarese S.p.a.

L Eurostazionl SS.p.a.

32,71%

1

4©%

G.S. Immobiliare S.p.a.

Cellnex

29,9%1

AssicurazioniGenerali S.p.a.

Medlobanca S.p.a.

100%1

Verdesport S.p.a.

Atlantia

100%

1Sintonia S.p.a.

30,25%1

Atlantia S.p.a.

84%Autostrade

per l'Italia S.p.a.

100%Autostrade

dell'Atlantico

Aeroportidi Roma S.p

Aéroports dCote d'Azur

99,4%

Ia.

38,7%1e la

Abertis

Getlink (Eurotunnel)

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01-12-20196/7la Repubblica

Atlantia, la concessione in bilicogia costa un miliardo in Borsa

Il titolo perde il 7% in tre giorni, Fitch pronta a declassare il rating. Il governo studia come ridurre i danni per lo Statoin caso di revoca della gestione ad Autostrade. L'alternativa è un compromesso con un taglio a lungo termine sui pedaggi

di Ettore Livini

MILANO — La stretta del governo sul-la revoca delle concessioni autostra-dali costa un miliardo in tre giorniad Atlantia e convince la prima agen-zia di rating ad accendere un farosulla "pagella" del gruppo per unapossibile bocciatura. Il titolo dellaholding controllata dai Benetton haperso da mercoledì scorso i17% e Hvalore della società a Piazza Affari èsceso in 72 ore da 17,9 a 16,8 miliardidi euro. E Fitch venerdì sera ha mes-so sotto osservazione il "voto" delgruppo per un possibile declassa-mento dopo le «dichiarazioni Giu-seppe Conte sulla possibile risolu-zione anticipata» della convenzionecon Autostrade per l'Italia (Aspi) e inseguito «all'ulteriore tensione tra lasocietà e il governo» a causa del riti-ro dalla partita Alitalia.

Il programma dell'esecutivo gial-lorosso prevede in teoria solo una"revisione" degli accordi con Atlan-tia. Ma nelle ultime settimane la po-sizione della società è decisamentepeggiorata: prima per le indiscrezio-ni sui report "addomesticati" sui via-dotti emerse durante l'inchiesta del-la Procura di Genova. Un fatto - am-mette lo stesso Luciano Benettonnella lettera qui a fianco - «inconce-pibile».Ad aggravare le cose sono arrivati

poi i problemi di manutenzione chehanno portato alla chiusura tempo-ranea della A26. Un uno-due che haconvinto anche le "colombe" nel Pd

a esaminare con più attenzione lapossibilità della revoca della conces-sione, da sempre un cavallo di batta-glia del Movimento 5 Stelle.

Il problema è come. Il testo dellaconvenzione - blindato in Parlamen-to con la legge Salva-Benetton del2008 dal governo Berlusconi (Legacompresa) - è chiaro: se il governodecide unilateralmente di togliere icaselli ai Benetton, deve pagare unindennizzo proporzionato alla dura-ta residua del contratto (il 2042). Va-lore: 20 miliardi circa, da sborsareanche se la magistratura provasseche Aspi è responsabile della trage-dia del Ponte Morandi. La holding diPonzano Veneto invece se la cave-rebbe con una penale tra gli 1,5 e i 2miliardi anche se fosse provata lasua "grave inadempienza".E possibile evitare questo salasso

per le casse dello Stato? Gli esperticui il ministero dei Trasporti ha affi-dato una radiografia del contratto,sostengono di sì. Ma hanno lo stessosuggerito al governo di cercare«una soluzione negoziale» perché iprevedibili ricorsi legali di Atlantiapotrebbero comportare penali «diimporto molto elevato», al punto«di mettere a rischio i saldi di finan-za pubblica». I pontieri che spingo-no per il compromesso hanno già in-dividuato un possibile terreno di in-tesa: una sorta di "maxi-compensa-zione per gli italiani", come la chia-mano loro, per cui il gruppo dei Be-netton accetterebbe un taglio alle ta-riffe e un deciso colpo di accelerato-

re agli investimenti, salvando così lostatus quo sulla gestione della rete.

Il premier Conte starebbe però va-lutando un'altra ipotesi: la cancella-zione (in gergo tecnico la "delegifica-zione") della legge del 2008.Obietti-vo: revocare la concessione senzapenali - magari dopo una sentenzadi primo grado contro Atlantia, co-me consentito dal codice dei con-tratti. E qualcuno nelle file dell'ese-cutivo ritiene sufficienti per proce-dere già ora le condanne a 6 dirigen-ti Aspi per l'uscita di strada di unbus sull'A16 vicino ad Avellino del2013 che ha causato la morte di 40persone.

Si vedrà. Di sicuro, in attesa diuna soluzione che potrebbe arriva-re la prossima settimana e nella cer-tezza di una durissima battaglia le-gale prossima ventura, infuria la po-lemica politica. I grillini hanno tra-sformato la vicenda Aspi in un vessil-lo elettorale: il Blog delle Stelle hasferrato ieri l'ennesimo durissimo at-tacco alla società accusandola di«aver frenato gli investimenti men-tre utili e ricavi sfrecciavano». Mat-teo Salvini ha ribadito ieri che la Le-ga non si è mai messa di traverso alritiro della licenza, punzecchiandoperò le indecisioni di Conte e LuigiDi Maio: «E più di un anno che van-no avanti con revoca sì, revoca no,revoca forse - ha detto - e il risultatoè che non c'è manutenzione e vengo-no chiusi i tratti autostradali. Quin-di scelgano, o sì o no. Sono al gover-no e facciano qualcosa».©RIPRODUZIONE RISERVATA

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01-12-20196/7la Repubblica

Atlantia in Borsa dal crollo del ponte Morandi (dati in euro)

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Atlantia, la concessione in bilicoY;8:11'lista Wi nllel'.nYIU in ßU15:1

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01-12-201930la Repubblica

La rete unica tra Open Fiber e Timrischia di finire su un binario morto

Starace dice di nonavere fretta di vendere

Ma ci sonogià undici offertenon vincolanti

di Sara Bennewitz

MILANO— Dopo aver raccolto benundici manifestazioni d'interesseda parte di primari fondi internazio-nali per investire nel progetto diun'unica rete in fibra per l'Italia, latrattativa per far convolare a nozzela Flash Fiber di Telecom Italia (80%Tim e 20% Fastweb) con Open Fiber(50% Cdp e Enel) è di nuovo arrivataa un punto morto.

L'ad di Enel, Francesco Starace,martedì 26 ha fatto sapere di nonavere «fretta di vendere» il 50% diOpen Fiber, e quindi i tanti fondi in-ternazionali interessati a comprarenon potranno farlo, perché Enel«non abbandona situazioni di que-sto tipo d'emblée, perché servonoconsiderazioni approfondite» equindi uno schema concreto su co-me unire le due reti. Starace ha poiprecisato che Open Fiber «è ormaiuna società enorme» che «crea valo-

re» e non è stata inserita nel piano in-dustriale 2020-2022 di Enel «perché- ha detto - non la consolidiamo».Telecom, che oltre alla rete offre

il servizio, ha sempre detto che la re-te è strategica e che vorrebbe mante-nerne il controllo (cosa che potreb-be incontrare problemi di Antitru-st), Cdp che è socia di Tim con il9,9% e di Open Fiber al 50%, ha sem-pre ribadito di volere essere il part-ner strategico per lo sviluppo dellarete in fibra. Lo scorso giugno, quan-do Tim, Cdp e Enel hanno firmatoun patto di riservatezza «per esplo-rare tutte le opzioni per la creazionedi una rete in fibra» comprese «quel-le di natura straordinaria», Staraceaveva usato toni molto più concilian-ti, lasciando intendere che al giustoprezzo era pronto a valorizzare lasua quota. Enel aveva persino nomi-nato un advisor come Mediobanca,che aveva fatto una valutazione indi-pendente sul 100% di Open Fiber ar-rivando a una stima fino a 8 miliar-di. Un prezzo considerato "alto" da-gli analisti che hanno in media valu-tazioni che oscillano tra i 2,5 e i 4 mi-liardi di euro. Da allora fonti vicine aTelecom, che trovano riscontro an-che in ambienti vicini a Open Fiber,sostengono che il gruppo è andatoavanti nel processo condividendotutti i passaggi con gli altri stakehol-

der, fino a inviare a fine estate a unaquarantina di primari fondi infra-strutturali in tutto il mondo l'invitoa fare un'offerta non vincolante. Astretto giro di posta il 19 novembresarebbero arrivate le prime offerte,che alla fine della scorsa settimanasi erano tradotte in undici propostenon vincolanti. Secondo quando siapprende in ambienti finanziari Ai-da, Allianz, Antin, Ardian, Brook-field, il fondo del governo di Singa-pore Gic, il fondo infrastrutturale diGoldam Sachs, F2i, Kkr, Macquaiiee Wren avrebbero tutte manifestatoper scritto un interesse nel proget-to. Successivamente queste offertesarebbero state vagliate ed esamina-te dagli advisor di Telecom (Roth-schild e Vitale) insieme ai vertici delgruppo guidato da Luigi Gubitosi, ecosì alla fine la rosa dei possibili inte-ressati a partecipare al progetto sa-rebbe stata ristretta a sette nomi, tracui anche l'unico fondo italiano, ov-vero F2i che peraltro è partecipatoanche da Cdp. Fatto sta che le dichia-razioni di Starace non solo hannospiazzato Telecom, che da allora ètornata a perdere terreno in Borsa,ma anche tutti i partecipanti alla ga-ra che aspettano anche di capireche tipo di perimetro avrà la societàai fini dell'Antitrust italiano e Ue.RIPRODUZIONE RISERVATA

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01-12-201930la Repubblica

Francesco StaraceE amministratore delegatoe direttore generale dell'Eneldal maggio dei 2014

Trattativa in corsoe i Fondi interessati

Il tavolo delle trattativeLo scorso febbraio TelecomItalia e Open Fiber hannoaperto un tavolo permassimizzare le sinergie edevitare duplicazioni nellacostruzione della rete in fibra

Patto di riservatezzaA giugno Tim, Enel e Cdp hannosiglato un patto di riservatezzaper studiare come combinare larete di Flash Fiber con quella diOpen Fiber, schema che ancoranon sarebbe definito e chedeve essere vagliatodall'Antitrust

Le offerteSu richiesta di Tim undici fondihanno presentato offerte nonvincolanti perla futura società

Economia

la rete nnicra tra Oiieri Fiber e Timrischia di finire su nn birrario morto

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01-12-201931la Repubblica

Banche, un miliardoper il salvataggio

della Popolare di BariIl piano di emergenza varato la scorsa settimana da Bankitalia e TesoroI primi 150 milioni entro Natale per ripristinare le soglie di patrimonio

di Andrea Greco

MILANO— Un'altra pentola bollentebancaria sta per bruciare: a Bari. Egiovedì in una riunione segreta i ver-tici di governo, Tesoro, Banca d'Ita-lia hanno varato un piano di salva-taggio consortile della Popolare ba-rese, partito in queste ore con la ri-chiesta del Fondo interbancario ditutela dei depositi. Costerà fino a unmiliardo, che insieme al Fondo for-mato dalle banche operanti in Italiapro quota toccherà sborsare al Me-diocredito centrale (controllata diInvitalia, quindi del Tesoro pubbli-co). Lo schema di intervento, messoa punto da Bankitalia che vigilasull'istituto e ha in corso un'ampiaispezione, è stato condiviso da tuttigli attori e non c'è un'ora da perde-re: entro fine anno servono i primi150 milioni, per ripristinare le soglieminime di patrimonio che la bancada un anno viola dopo perdite permezzo miliardo legate ai crediti.

L'intervento giunge a quattro an-ni dalla riforma delle Popolari, cheaprì la crisi virtuale dell'istituto, sen-za accesso al mercato per esigenzedi capitale e di finanziamento, e con70 mila soci detentori di azioni nonquotate pagate fino a 9,5 euro e oggisenza valore. Molti tra loro sono an-che i depositanti della banca: e degliotto miliardi di giacenze, circa 2,2

fanno capo a 21 mila clienti con piùdi 100 mila euro sul conto corrente,quindi a rischio di bail in se la bancadovesse saltare. Questo, oltre alleconseguenze sociali per una regio-ne poco bancarizzata e già provatadalla crisi dell'Ilva, ha convinto i ver-tici delle istituzioni finanziarie a in-tervenire.Secondo una fonte interna al Te-

soro il "Piano di riassetto" si articolasu più fronti e successivi stadi, a tap-pe fitte e ripide da oggi fino al mag-gio prossimo. Entro il 18 dicembresarà strutturato l'intervento su capi-tale, crediti e quadro normativo. Inquei giorni il cda della banca dovràapprovarlo, insieme a un nuovo pia-no industriale e alla trasformazionein spa. Negli stessi giorni va emessoil bond Additional Tier 1, prestito"quasi capitale" da far sottoscrivereal Fitd per un centinaio di milioni.Con una parallela operazione, dachiudere per il 31 dicembre, Mcc rile-verebbe da Bari 600 milioni di attivicreditizi "in bonis": ma tanto buoninon sono, dato che il fondo Usa Crcli ha scartati dai 3 miliardi di attivibaresi comprati nella cartolarizza-zione sintetica di luglio.

Superati gli scogli di fine anno, labanca guidata da Vincenzo De Bu-stis — che dopo annidi pressioni del-la vigilanza sta uscendo dall'orbitadella famiglia Jacobini fondatrice —convocherà l'assemblea verso inizio

marzo, per votare il bilancio, la con-versione in spa e l'aumento di capi-tale in base al fabbisogno: le stimeufficiose parlano di 700 milioni cir-ca. Ai soci spetterà il diritto di reces-so, ma come in altri casi simili saràben difficile esercitarlo al valore uffi-ciale delle azioni; per loro comun-que il piano prevede forme di "risto-ro", ancora da delineare. Ricapitaliz-zare la nuova spa barese spetterànon ai soci ma a Mcc e Fitd, frattantodotate di risorse e autorizzate a su-perare la soglia "qualificata" del 10%nella Bari. Il piano, che riecheggiaquello tentato su Carige prima chele Bcc trentine accettassero di inve-stirvi, appare interlocutorio perchénon si vede l'ombra di un pivot indu-striale. Scomparso ogni accenno alprogetto di "Banca del Sud" pubbli-ca, scomparsa la fusione con una po-polare locale (a cui i manager baresilavoravano fino a pochi giorni fa)per sfruttare il Decreto crescita, cheavrebbe nel caso trasformato in capi-tale 400 milioni di crediti fiscali del-la Bari. Una norma ad bantam, scrit-ta a giugno dal Tesoro e da cogliereentro dicembre; ma scritta in modotale che — riporta una perizia legaledella banca del 19 novembre — lostesso Tesoro non l'avrebbe mai inol-trata a Bruxelles per il via libera per-ché «la formulazione la renderebbeinidonea a superare il vaglio sugliaiuti di Stato».ORIPRODUZIONE RISERVATA

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01-12-201931la Repubblica

Le tappeDalla nascita nel '60alla crisi di oggi

11_:. nascita

La Banca popolare diBari nasce nel 1960,tra i fondatori Luigi

Jacobini, padre di Marco chene è stato presidente fino apoche settimane fa, e nonnodi Gianluca e Luigi, per anni aivertici del gruppo.

2 Nel 2014 Ia Popolareacquista Tercas, labanca di Teramo in

difficoltà. Bari è costretta auna ricapitalizzazione, in più la"preda" è piena di perdite sucrediti che zavorrano deltutto l'attivo barese.

3Nel 2015 la riformadelle banchePopolari del governo

Renzi obbliga quella di Bari atrasformarsi in spa.Operazione che viene semprerimandata per il rischiorecesso dei 70 mila soci

4

Il governo fonte i

A giugno il governogiallo-verde scriveuna norma che

consente a Bari di usare comecapitale 400 milioni di creditifiscali in caso di fusione. Manon si applica perché per l'Uesarebbe stato aiuto di Stato.

Vincenzo De Bustis ad della Banca Popolare di BariARMANDO DADI / AOF

Banche. un miliardoper il salvataggio

della Popolare di Bari

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01-12-20191+2/3LA STAMPA

CON'T'E PREPARA CON IL M5S UN PIANO PER FAR SLITTARE IL FONDO SALVA-STATI

Bankitalia difende il Mes"Non minaccia il debito"L'Ue: rinvio impossibile. Gualtieri media: pronto al veto se necessario

Bankitalia difende il Mes: non mi-naccia il debito. L'Unione europeaavverte: rinvio impossibile. Ma ilministro dell'Economia, Gualtie-ri, media: sono pronto al veto senecessario. Mentre Conte preparacon il M5 S un piano per far slittareilFondo salva-Stati.BARBERA, BERMI E LOMBARDO- PP.2-3

ALES SANDRO BARBERA

ROMA

A Bruxelles sono sempre piùpreoccupati per il dibattito inItalia sulla riforma del Fondosalva-Stati. Più che per il me-rito delle obiezioni, per il riac-cendersi degli istinti antieuro-pei che ricompattano le ragio-ni dei due partiti che formava-no la maggioranza giallover-de. La ratifica da parte dei par-lamenti nazionali è previstasolo nel 2020, ma questo me-se ci sono due appuntamentidecisivi ai quali l'Italia nonpuò sottrarsi: la riunione - il 4dicembre - dei ministri finan-ziari della zona euro e la suc-cessiva - il 12 - dei capi di Sta-to e di governo. In queste orefonti europee fanno sapereche un rinvio delle decisioni èpossibile, ma che l'Italiaavrebbe tutto da perderci. Ilcompromesso trovato lo scor-so giugno porta con sé due ri-sultati rilevanti per i Paesi adalto debito. Il primo: nellabozza del nuovo Trattatonon c'è nessuna ipotesi di ri-strutturazione automaticadel debito, a favore della qua-le l'Olanda aveva fatto fortepressione. Il secondo: il nuo-vo Fondo salva-Stati apriràuna rete di sicurezza da oltrecinquanta miliardi di euro

Fondo salva-Statil'Italia allarma l'UeBankitalia frena:mai stati contrariBruxelles teme gli istinti arti europei: il 1'les •resta cosìPalazzo Koch: la riforma non parla di ristrutturazione

nelf eventualità di una grave ciato da Ignazio Visco ad un quello innescato dopo unacrisi bancaria. Si tratta di fat- seminario. C'è un passaggio, passeggiata sul pontile dito dell'innovazione più im- in particolare un aggettivo, Deauville nell'ottobre delportante, che attenua il ri- che accese l'interesse delle 2010 fra Angela Merkel e l'al-schio di una spirale fra crisi agenzie di stampa: «I benefi- lora presidente francese Ni-sovrana e bancaria. È quel ci contenuti e incerti di un colas Sarkozy. In quell'occa-che accadde in Italia nel meccanismo per la ristruttu- sione i due leader adombra-2011, dove le banche sono razione del debito devono es- rono la partecipazione dei

fra i principali detentori di ti- sere valutati a fronte dell'e- privati alla ristrutturazione

toli pubblici. Lo spread fra norme rischio che il semplice del debito greco, contribuen-

Btp e Bund saliva, le banche annuncio della sua introdu- do a peggiorare la situazio-

crollavano in Borsa. En pas- zionepossainnescareunaspi- ne. Ma una crisi conclamata

sant, a Bruxelles si chiedono rale perversa di aspettative di oggi non c'è. Inoltre - ricorda-

come è possibile che un lea- default, suscettibili di autoav- no da Bankitalia, «nella rifor-

der come Salvini possa attac- verarsi». Secondo alcuni in ma del Fondo salva-Stati non

care una riforma che garanti- quella frase ci sarebbe la pro- c'è alcun nuovo meccanismo

sce i contribuenti dagli errori va della contrarietà di Visco di ristrutturazione del debi-

dei banchieri. alla riforma. E invece no. Di- to. E non è previsto nessuno

Allargano le braccia anche ce sempre una fonte di Banki- scambio automatico con la

in Banca d'Italia, dalla quale talia: «Il governatore espres- concessione degli aiuti».

filtra nervosismo per il ripetu- se i suoi dubbi sull'efficacia di Roma è il terzo contributo-

to tentativo di Lega e Cinque un sistema- quellochegover- re del fnnrin calva-gtati P il

Stelle di portare il governato- na l'area della moneta unica terzo debito del mondo. La

re dalla parte dei critici della al quale mancano ancora sua ristrutturazione non sa

riforma. «Non ha mai espres- molte gambe». Ad esempio - rebbe un disastro per l'Italia,

so un giudizio negativo sulla Visco lo aveva proposto in ma per tutta l'area euro. La

riforma», ripetono da via Na- quel discorso - si ipotizzava polemica sul Fondo sal

zionale. Visco lo ribadirà in un'assicurazione europea va Stati fa bene al consenso

audizione in Parlamento mer- Per il rimborso del debito, un di chi la osteggia, male alla

passo verso titoli euro credibilità dell'Italia. Lo te-

coledì prossimo. Senza esse- primo stimonia l'andamento dellore notato abbastanza, aveva pei, gli Eurobond, ai quali i spread sui titoli decennali, ri

sgià fatto trapelare lo stesso Paesi nordici dicono no da al alito dai minimi di settemmessaggio il 20 novembre. meno un lustro. sal bre

e e ora stabilmente attorno

La slavina comunicativa C'è poi un dettaglio che da ai punti base. —

era iniziata cinque giorni pri- solo azzera ogni polemica. Vi-scose segnala poten-ziale

Twltter@alexbarberama, con un discorso pronun- g P

ziale sui mercati, simile a O RIPRODUZIONE RISERVATA

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01-12-20191+2/3LA STAMPA

II premier Giuseppe Conte e il mini-stro dell'Economia Roberto Gualtieri

14,3T miliardi di giuro

di contributo italianoal Fondo salva-Stati,operativo dal 2012

80I miliardi di dotazione

ciel Fondo, che puòarrivare a 700 con laraccolta sui mercati

Il nuovo Fondo aprir,una rete di sicurezzada oltre 50 miliardi

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01-12-20193LA STAMPA

Autonomia fuoridalla manovraProrogatobonus verde

9 Nelle pieghe delleleggi di bilanciospesso entra di tut-

to. Nel Paese dei millesconti è una certezza.Una delle questioni chesta dividendo la maggio-ranza in Commissione Bi-lancio è il bonus scari-chi: il Pd vorrebbe allar-gare lo sconto decennaleper le ristrutturazioniedilizie a rubinetti, sof-fioni doccia, sanitari.Purtroppo lo spazio peraumentare la spesa èsempre meno, c'è già dafare i conti con il dimez-zamento della tassa sul-la plastica e la forte ridu-zione dell'aggravio previ-sto sulle auto aziendali.Le novità dell'ultima se-duta sono la confermadel bonus giardini (il 36per cento delle spese so-stenute anche per la ri-qualificazione di terraz-zi e balconi) e trentacin-que assunzioni per il Con-siglio di Stato e il Tar delLazio, dove verrannoaperte due nuove sezio-ni. Altre 1.660 personesaranno assunte dagliIstituti di ricovero e curaa carattere scientifico eper gli zooprofilatticisperimentali. Una dellequestioni che stavacreando grattacapi ai re-latori è la richiesta del go-verno di introdurre.: neltesto l'accordo con le Re-gioni sull'autonomia dif-ferenziata. Tre articoli diprincipi che fanno peròfare un primo passo allerichieste di Lombardia,Veneto ed Emilia. Il mini-stro Francesco Boccia hascritto la norma senzachiedere il permesso alleCamere, e i due presiden-ti l'hanno presa male:

probabile uno stralcio.C'è maretta anche su unaproposta che questa vol-ta arriva dalla commis-sione Finanze della Ca-mera: l'aumento del limi-te per la tassa di soggior-no dei non residenti ne-gli alberghi da cinque adieci euro Resta da deci-dere la norma sul carce-re per 'i grandi evasori:da un lato i Cinque Stel-le, favorevoli ad inaspri-re le pene, dall'altra Ita-lia Viva, contraria. Pertutte queste ragioni i dueprovvedimenti chiavedella manovra - decretofiscale e la vera e proprialegge di bilancio - sonoin ritardo: il primo arrive-rà alla Camera dal Sena-to lunedì sera, il secondosarà a Palazzo Madamamercoledì o giovedì» AlTesoro c'è ormai chi dàper scontato che sarà im-possibile avere il sì defi-nitivo prima di Natale, 'eper questo - fra il giubilodi deputati e senatori oc-correrà riunire i parla-mentari a cavallo di capo-danno. A.B.—

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01-12-20193LA STAMPA

Il ministro dell'Economia promette di cambiare la proposta tedesca che lega le banche al debitoConte, d'accordo con Di Maio, non esclude il rinvio se fallirà la trattativa all'Eurogruppo

Mes, l'offensiva di Gualtieri"Sono anche pronto al veto"

RETROSCENA

ILARIO LOMBARDOROMA

a voglia di trovare unaccordo c'è. Aldilà del-

Jle dichiarazioni chefanno parte della tatti-

ca quotidiana dei partiti. E laformula per uscire dall'ennesi-ma palude in cui sembra esse-re sprofondato il governo po-trebbe averlo in mano il mini-stro del Tesoro Roberto Gual-tieri. Come la pensa, lo sannotutti: il Meccanismo europeodi stabilità, noto come fondosalva-Stati, è un trattato che vabene all'Italia e che non ci espo-ne agli squali della speculazio-ne come la vulgata sovranistae qualcuno anche dentro i 5Stelle vuol lasciare intendere.Diverso è il discorso sull'Unio-nebancaria europea, che, stan-do alla «logica di pacchetto»promessa da Giuseppe Conte epretesa nei mesi scorsi a Bru-xelles, dovrebbe accompagna-re l'approvazione del Mes.Gualtieri, fa sapere, è «prontopersino a mettere il veto», co-me extrema ratio se all'Euro-gruppo di mercoledì si troveràdi fronte alle resistenze dei col-leghi ministri delle Finanze.Se cioè dovesse prevalere la te-si del tedesco Olaf Scholz, checontempla una valutazionedel rating delle banche legatoai titoli di Stato penalizzanteper l'Italia. A Gualtieri non èmai piaciuta la proposta dellaGermania. E un tema sul qualesi trova in sintonia con Conte eche oggi, al vertice di maggio-ranza convocato a Palazzo Chi-gi, entrambi potrebbero usareper placare la possibile rivoltadel M5S e spuntare qualsivo-glia piano bellicoso abbia inmente Luigi Di Maio.Per il governo italiano, il

completamento dell'Unionebancaria è un pass ag gio vitale,in particolare con un' assicura-

I temi caldi

1IlvaLo scudo penale cheesentai gestori daresponsabilità ambientaliè divisivo: i 5S non lovogliono, il Pd potrebbeessere costretto a cedere

2AlitaliaIn assenza di unasoluzione di mercato,M5S guarda a unsupercommissario, idem chiedono tempoper una cardata

3GiustiziaMSS vuole far entrare invigore la legge sullaprescrizione lunga agennaio. Contrario il Pd.Insufficienti più verticiper trovare la mediazione

4AutonomieLa sintesi sarebbe statatrovata. Ma Gallo (5S),presidente Commissionecultura della Camera evicino al presidente Fico,ha chiesto uno stop

5Ius culturaeZingaretti lo harilanciato come temafondamentale per il Pd.Di Maio ha subitochiuso; irenziani diconoche non è una priorità

zione europea che protegga idepositi fino a 100 mila euro.A detta di Conte è la base diogni negoziato ulteriore e saràl'arma che sventolerà in facciaa Matteo Salvini nel discorsoche sta preparando per doma-ni in Senato con l'obiettivo dismontare «punto per punto labecera propaganda» leghista.Senza queste garanzie, la fir-ma alle modifiche del fondosalva-Stati non ci sarà, fannosapere da Palazzo Chigi. Lascommessa del premier però èdi coinvolgere al massimo ilM5S. Il che vuol dire per Di Ma-io farsi bastare la mediazioneofferta da Gualtieri e convince-re i parlamentari grillini piùriottosi chele modifiche sull'U-nione bancaria erano propriol'obiettivo del «pacchetto» di ri-forme chiesto dall'Italia.

Tra Conte e Di Maio, fannosapere gli entourage, c'è un'in-tesa che non si vedeva da tem-po. Il premier ha fatto telefona-te, anche con gli europarla-mentari e i deputati dell'alapiù moderata e ha presente loschianto che rischia se i 5S do-vessero esplodere su un temache tira in ballo i rapporti euro-pei. La fronda sovranista si po-trebbe staccare e cedere alle si-rene della Lega. Allo stesso mo-do sta correndo un rischio il ca-po politico, da sempre nel miri-no del corpaccione governistadel M5S che di far cadere Con-te e di andare a casa, odi torna-re con Salvini, non ha propriovoglia. La misura di queste ten-sioni è dentro un patto che difatto in queste ore stanno strin-gendo il premier e il suo mini-stro degli Esteri: provarci finoalla fine, ottenere quante piùmodifiche possibili, e solo incaso di un muro invalicabile inEuropa chiedere il rinvio. Il ca-lendario è chiaro: Gualtieri an-drà all'Eurogruppo con unmandato. Se non dovesse cava-re nulla, Conte si preparerà achiedere lo slittamento al Con-

siglio europeo dove è previstol'accordo politico sul testo cheè preparatorio della firma altrattato (a febbraio) e dellasuccessiva ratifica nei parla-menti nazionali.

Il punto però resta quale sa-rà il mandato del ministro delTesoro. Se saranno i grilliniad accettare la sua mediazio-ne o lui a dover inghiottire lemodifiche che oggi Di Maiometterà sul tavolo. Per Gual-tieri il cuore del Mes è intocca-bile, non ci sono margini perrivedere le soluzioni politichealternative, e al massimo si po-trà lavorare per rifinire i detta-gli sugli annessi. Il ministroconsidera una favola il raccon-to del meccanismo automati-co di ristrutturazione del debi-to, che sarebbe fatale per l'Ita-lia e che invece i grillini consi-derano una conseguenza im-plicita nel fondo salva-Stati.Sarà compito di Di Maio pro-vare a spiegarlo con in manoun documento. Contiene lemodifiche richieste dal M5S,al quale hanno lavorato Ra-phael Raduzzi e Alvise Manie-ro, i due deputati più contrarialla riforma. Non la migliorepremessa per un accordo. —

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01-12-201918LA STAMPA

IL GRUPPO SCENDE AL 31,93% DI YAPI KREDI E PREPARA L'USCITA

Riassetto in Turchia,al gruppo Unicreditcosterà un miliardoSciolti i patti con la famiglia Koç, si rafforza il capitaleMartedì la nuova strategia: avanti senza acquisizioni

FRANCESCO SPINI

MILANO

Unicredit prepara la stradaper uscire dalla Turchia, chel'anno passato portò a svaluta-zioni per 800 milioni. Per orariduce la partecipazione in Ya-pi Kredi a meno del 32%, inun'operazione che genereràun impatto negativo sui conticomplessivamente per un mi-liardo. L'istituto guidato daJean Pierre Mustier pone fineall'alleanza con la famigliaKoç in Kfs, il cui patto paraso-ciale sarà sciolto. Ad oggi, ta-le holding, partecipata al50% dalla banca di piazzaGae Aulenti e per l'altro 50%©dal gruppo Koç, controlla il40,95% diYapi Kredi.Con l'operazione annuncia-

ta ieri, Unicredit esce dalla fi-nanziaria, che resta in manoalla più ricca famiglia di Istan-bul, e scende nel capitale diYa-pi. L'istituto di piazza Gae Au-lenti si ritroverà una partecipa-zione diretta ridotta al31,93%. Koç Holding insiemeagli azionisti alei collegati (an-che tramite Kfs, tutta in manoa Koç) avrà il 49,99% di YapiKredi, il 18% continuerà ad es-sere quotato alla Borsa diIstanbul. E ragionevole pensa-

re che questo sia solo il primotempo del film, i1 cui finale èl'addio alla Turchia. E l'ennesi-ma «semplificazione» delgruppo, dopo la ritirata dallaPolonia di fine 2016, con la di-smissione di Bank Pekao, e inItalia la cessione di Pioneer adAmundi, avvenuta anch'essaprima del maxi aumento di ca-pitale da 13 miliardi. Sono se-guite le recenti cessioni di Fi-neco (per una cifra, puntualiz-zò Mustier, paria 17 annidi di-videndi del gioiellino guidatoda Alessandro Foti) e dellaquota di Mediobanca.Ora, alla vigilia dellapresen-

tazione, martedì a Londra, delnuovo piano strategico deno-minato «Team23», ecco l'ope-razione turca. Questo primoriassetto comporterà un im-patto di cassa sostanzialmen-te nullo, spiega la banca inuna nota, alla luce della pena-le da 110 milioni e delle impo-ste da pagare a livello di Kfs,pari a 150 milioni. Sul contoeconomico, però, l'operazio-ne peserà nel complesso perun miliardo, così suddiviso:400 milioni di minusvalenzache saranno contabilizzati al-la sottoscrizione dell'accordo,nel trimestre in corso. Altri

600 milioni, sempre di minu-svalenza, saranno l'impatto, achiusura dell'operazione (l'an-no venturo) , che deriverà dal-lo storno a conto economicodel rilascio della riserva nega-tiva di cambio su base pro-ra-ta. Ma la mossa permetterà an-che di rinforzare il capitale:sul principale indicatore patri-moniale, il Cetl, ci sarà un im-patto positivo di 5 punti base,soprattutto grazie al rilasciodi circa 5 miliardi (su 23 mi-liardi, al 30 settembre) di atti-vità ponderate per il rischio,grazie alla riduzione della par-tecipazione del 9,02%. Anco-ra una volta la banca rafforzail capitale, nonostante il gradodi Ceti sia al 12,6%, un livellodi tranquillità. Ma la ragionedella ritirata turca starebbepiuttosto nella filosofia di Mu-stier di rivedere le posizioni incui la remunerazione del capi-tale allocato (Roac) è inferio-re al costo del capitale stesso,laddove insomma il gioco nonvale la candela.

Difficile invece che la vendi-ta degli asset sia tesa a crearele condizioni per acquisizioni:martedì, con ogni probabilità,Mustier ribadirà ad analisti einvestitori come la priorità del-

la banca sia la crescita organi-ca, non essendoci oggi le con-dizioni per le aggregazioni.Meglio puntare sui buyback,riacquisti di azioni proprie perremunerare gli azionisti.

Ci sarà la prevista subhol-ding in cui riunire le attivitàestere, che sarà italiana e nonquotata. Sarà un piano «lacri-me e sangue», come paventa-no i sindacati? Negli ultimimesi si è parlato di 10 milaesuberi di personale, che sa-ranno accompagnati da un'ul-teriore razionalizzazione del-la rete degli sportelli.—

CRIPHO[i11Z10NE RÍSQRJATA

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01-12-201918LA STAMPA

La Torre Unicredit in piazza Gae Aulenti nel centro di Milano

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Salva-Stati, governo appeso al rinvio>Questa sera il vertice. Mossa Conte-Gualtieri con la Ue: un veto sulle banche per rimandareAltolà di Di Maio al Pd: stop agli euroburocrati. Intervista a Meloni: «Denunceremo il premier»

ROM A Vertice di governo per decidere sul Fondo salva-Stati. Di Branco, Gentili e Pirone alle pag. 2 e 3

La battaglia sul salva-Stati

Mes, scontro Pd-M5SIl premier: niente crisiMa Di Maio: rinviamo>Il grillino: basta euroburocrati, non si firma ›Salvini: ruba ai poveri per dare ai ricchial buio. Delrio: credibilità dell'Italia in gioco E Conte: «Spazzeremo via tutte le fesserie»

LA GIORNATA

ROMA La battaglia sul Fondo Sal-va Stati ormai si combatte sulfronte delle parole e non più deifatti concreti. Il Pd, con il mini-stro Dario Franceschini e il capo-gruppo alla Camera GrazianoDelrio, ieri hanno cercato di fer-mare la deriva delle polemichesottolineando che «è in gioco lacredibilità dell'Italia».Anche il premier Conte, che

oggi ha lavorato a una mediazio-ne e domani sarà alla Camera e alSenato, invita a togliere di mezzole «chiacchiere perché il governoè saldo».Ma la risposta di M5s è stizzi-

ta: Di Maio ribadisce di non voler-si piegare «a qualche euro buro-crate piuttosto che tutelare gli in-teressi degli italiani». Parole chesembrano rubate al vocabolariodi Matteo Salvini, che infatti alzail livello dello scontro, intimandoa Conte di dimettersi.Di Maio per la verità in matti-

nata aveva abbassato la febbresmentendo alcuni giornali secon-do i quali egli vorrebbe far cadereil governo proprio sul Mes. Anzi,il capo politico di M5s dice di«credere in questo esecutivo enei progetti comuni», ma ribadi-sce di volere «modifiche sostan-ziali» alla riforma del Mes.«L'Unione Bancaria mi preoccu-pa ancor più del Mes» aggiungeDi Maio, chiedendo di attenderele conclusioni sulle trattative insede europea su tutto il «pacchet-to» prima di pronunciarsi.Una linea abbastanza parados-

sale se si pensa che il 13 giugno, almomento della firma dell'accor-do sul Mes, sia i 5Stelle che la Le-ga erano al governo e ora si sfila-no, lasciando al Pd (allora all'op-posizione) l'onere di sostenerlo.

A Bruxelles intanto si assisteal balletto italiano con un filo dicosternazione. Si insiste sul fattoche la riforma del Mes garantiscemeglio il debito italiano e si fapresente che un rinvio del via li-bera non è nell'interesse dell'Ita-

lia.

LA REAZIONEÈ proprio questo dato che provo-ca la reazione di un Pd. «Sul Mesin queste ore ci giochiamo la cre-dibilità del Paese - ha detto Fran-ceschini - l'andamento dellospread e dei mercati. Prendo perbuone le parole di Di Maio di que-sta mattina e da qui a lunedì ve-dremo se alle intenzioni segui-ranno i fatti e i comportamenti».Concetti ripetuti nel pomeriggioda Delrio: «Siccome la riformadel Mes non mette in discussionela nostra sovranità, è molto im-portante che diamo una dimo-strazione di serietà. Le legittimecritiche del nostro alleato nonportino a una crisi di credibilitàper il Paese».Una ripresa, dunque, delle paro-le del ministro Gualtieri mercole-dì in audizione in Senato: la mo-difica del Trattato non è impedi-ta giuridicamente, ma significhe-rebbe ipotizzare che il debito ita-liano non è sostenibile, con possi-

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bili fughe degli investitori dai ti-toli italiani. E assertivo è stato an-che il premier Conte: «Andrò inParlamento e metteremo tutti itasselli al loro posto e inizieremoa spazzare via tutte le fesserieche sono state dette. Sono moltopaziente ma il momento in cuidovremo spazzare via le chiac-chiere è vicino».Frasi in cui la parola «fesserie»allude alle accuse di «tradimen-

to» mossegli da Salvini, ma in cuiil tono spazientito si riferisce an-che a M5s. Ma Di Maio non ha in-tenzione di passare per lo scola-retto che viene messo in riga e inuna nota i 5Stelle ribattono: «Sequalcuno vuole alzare i toni emetterla sul tema della credibili-tà, a noi sembra che la credibilitàcome Stato in tutti questi annil'abbiamo persa proprio quandosi firmava qualsiasi cosa per

compiacere sempre qualche eu-ro-burocrate, piuttosto che tute-lare gli interessi dell'Italia e degliitaliani». Frasi che evocano lanarrazione sovranista, come pia-ce a Salvini, che ha intimato aConte di «dire la verità su unTrattato che ruba ai poveri perdare ai ricchi». Urge dunque unchiarimento che ci sarà in un ver-tice a Palazzo Chigi questa sera.

Diodato PironeRIPRODUZIONE RISERVATA

LA VICENDA

L'annuncioI14 dicembre 2018 sulsito del Consiglio Ueappare undocumento cheriporta, in pubblico, inodi della riformadel Fondo Salva-Stati.La trattativa fra ipaesi aderentiall'euro è durataoltre 6 mesi.

Il discorso I tempiI119 giugno 2019,quindi durante ilgoverno gialloverde,il premier GiuseppeConte spiega in undiscorso alle Camerela bozza di accordosul Mes raggiunta coni partners Ue. LaCamera approva larisoluzione 600076.

Secondo i piani lariforma del Messarebbe dovutapassare entro il 2019.Ma un rinvio è vicinoanche per problemitecnici poiché il testova collimato con unarticolo dellaCostituzionefrancese.

La ratificaIn ogni caso il testofinale dovrà essereapprovato daiparlamenti dei 19 statiaderenti all'euro.Questo passaggio, econ esso la ratificadefinitiva del nuovoFondo Salva Stati, èdestinato aslittare al 2020.

A BRUXELLESCRESCONOPERPLESSITÀE PREOCCUPAZIONESULLE POLEMICHENEL NOSTRO PAESE

Giuseppe Conte a Monte Sant'Angelo inaugura la Sisecam (foto ANSA)

IL PRESIDENTEDEL CONSIGLIO:«IN PARLAMENTOANDRANNO A POSTOTUTTI I TASSELLIDI QUESTA STORIA»

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Mossa Conte-Gualtieri: vetosulle banche per rimandare>Stasera il vertice. Il ministro: uno stop >D'accordo anche il Pd. Di Maio fa sapereall'unione bancaria per allontanare il Mes che se ottiene lo slittamento sarà soddisfatto

IL RETROSCENA

ROMA Giuseppe Conte e RobertoGualtieri hanno trascorso il sa-bato al telefono. E insieme, in vi-sta il vertice di questa sera, il pre-mier e il ministro dell'Economiahanno messo a punto una strate-gia per provare a disinnescareLuigi Di Maio. Ed evitare quellacrisi di governo evocata da un Pdsempre più in sofferenza per le«intemperanze, le sparate e le fa-ke news alla Salvini, del capo5Stelle».La linea stabilita «in piena sin-

tonia da Conte e Gualtieri», co-me dicono a palazzo Chigi e «inpieno allineamento», come affer-mano al ministero dell'Econo-mia (Mef), prevede che il gover-no non chiederà alcun rinvio del-la riforma del Fondo salva Stati(Mes). Ma di fatto, per venire in-contro a Di Maio, farà la vocegrossa, mostrerà i muscoli e pro-verà così a strappare uno slitta-mento. Come? Minacciando il ve-to sull'unione bancaria o su qual-che documento collegato al Mes.La mediazione cui lavorano

Conte e Gualtieri, e che verrà illu-strata questa sera, è giocata sulfilo della diplomazia e delle tec-nicalità. Prevede che mercoledì,al vertice dell'Eurogruppo, il re-sponsabile dell'Economia im-ponga «la logica del pacchetto».Traduzione: il Mes potrà andareavanti solo a condizione che as-sieme ad esso viaggino l'Unionebancaria (con l'assicurazione suidepositi) e il Bilancio comunedell'Eurozona.

«Sarà una trattativa durissi-ma, Gualtieri non andrà di certoa dire dei sì», fanno sapere alMef. E aggiungono: «Se il mini-stro delle Finanze tedescoScholz dovesse riproporre,nell'ambito dell'Unione banca-ria, la ponderazione del rischiodei titoli di Stato acquistati dallebanche legata al rating del Paese,Gualtieri metterà il veto. E nella

logica del "pacchetto" il vetosull'Unione bancaria potrà avereeffetti sulla riforma del Fondosalva Stati». Insomma, «per nonperdere credibilità» ed «evitarenuove impennate dello spreadche già negli ultimi giorni è tor-nato a salire», Conte e Gualtierinon diranno "no" al Mes che difatto è già approvato. Ma impor-ranno lo stop al modello di Unio-ne bancaria voluto da Berlino eforse «a qualcuno dei documenticollegati al Mes». L'obiettivo: rin-viare l'intero "pacchetto" alla pri-mavera. Come, appunto, invocaDi Maio.

IL BICCHIERE MEZZO PIENODa capire, visto che il nodo politi-co nella sostanza non è sciolto,come reagirà questa sera il lea-der 5Stelle. Di Maio ha detto ieridi non volere la crisi di governo.Ma ha anche ripetuto, appunto,di pretendere «modifiche sostan-ziali al Mes». Cosa che non avver-rà. In più, il capo del Movimentoha risposto a brutto muso ai demDario Franceschini e GrazianoDelrio che l'avevano invitato aevitare, anche per il suo ruolo diministro degli Esteri «a non met-

tere a rischio la credibilitàdell'Italia in Europa». La tensio-ne resta alta, insomma. E' peròdifficile che, pur su un tema so-vranista come la difesa dell'inte-resse nazionale in Europa, DiMaio possa innescare la crisi.Tant'è, che dal suo entourage tra-pela una timida soddisfazioneper le notizie che filtrano dalMef: «Da quel che sappiamoGualtieri mercoledì all'Euro-gruppo chiederà il rinvio». Ciò si-gnifica che Di Maio è orientato avedere il bicchiere mezzo pienoe, pur non ottenendo modificheal Mes, confida nello slittamentoin primavera dell'intero "pac-chetto". «Se non lo farà», sibilaun altro ministro del Pd, «vorràdire che Gigino ha già un accor-do elettorale con Salvini...».

LE MOSSE DEL PREMIERUn sospetto che Conte non si sen-te di condividere, nonostante tralui e Di Maio i rapporti siano dif-ficili. E per provare a superarel'ostacolo il premier spera di ri-compattare la maggioranza an-dando allo scontro con MatteoSalvini. Così promette che il «go-verno è saldo e andrà avanti» eche domani, nell'aula della Ca-mera, «metterà a posto tutti i tas-selli» e «spazzerà via tutte le fes-serie che sono state dette».

In tutto questo Gualtieri restaconvinto che la riforma del Messia un'opportunità per l'Italia:«Sul dossier Roma ha infatti bat-tuto le resistenze tedesche, olan-desi e degli altri Paesi del Nordche ora vorrebbero correzionipenalizzanti per noi», sostengo-no al Mef. Per questa ragione eper il rialzo dello spread, a giudi-zio del ministro dell'Economia,chi lancia allarmi sul Mes dan-neggia il Paese e scherza con il ri-sparmio degli italiani.

Alberto GentiliRIPRODUZIONE RISERVATA

IL TESORO: VA AFFERMATALA LOGICA DEL PACCHETTOTUTTE LE RIFORME AVANTIINSIEME. BOCCEREMOLA PROPOSTA SCHOLZE FORSE ALTRI DOCUMENTI

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IL fondo MesCifre in miliardi di euro

Paesi Capitaleaderenti

Germania

Francia

Italia

Spagna

Olanda

Belgio

Grecia

Austria

Portogallo

Finlandia

Irlanda

sottoscritto (quota)

189,9 (26,9%)

142,6 (20,2%)

125,3 (17,7%)

(11,8%)

■ 40,0 (5,6%)

24,3 (3,4%)

19,7 (2,8%)

, 19,4 (2,7%)

17,5 (2,5%)

I 12'5 (1,8%)

' 11,1 (1,5%)

Slovacchia 5;703"

Slovenia 1 3,3 (0,4%)

Lituania 12,8 (0,4%)

Lettonia 11,9 (0,27%)

Lussemburgo 11,T (0,2%)

Cipro 1,3(0,19%)

Estonia 1,3(0,18%)

Malta 0,5(0,07%)

704,8miliardi

624,3fideiussioni

dall'Italia

-11 14,3

80,5fondi versatiFonte: Esm ANSA EntimE1Ti

II ministro dell'Economia Roberto Gualtieri (toto ANSA)

Mossa ConlrGualticrc vetomille banche per rimandare

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Rottamazionecartelle: domanii versamentiAttesi 1,2 miliardiFISCOROMA Scade domani, lunedì 2dicembre, il termine per il pa-gamento della rata per chi haaderito alla «rottamazio-ne-ter» e al «saldo e stralcio»delle cartelle (ci sono comun-que 5 giorni di "tolleranza").

Si tratta dell'ultima chiama-ta per 1,8 milioni di contri-buenti che dovrebbe portarenelle casse dello Stato almeno1,2 miliardi di euro. Si aggiun-geranno agli 1,6 miliardi già in-cassati a luglio in occasionedella prima rata della rottama-zione-ter. Se le previsioni sa-ranno rispettate, il gettito com-plessivo nel 2019 dei due prov-vedimenti sarà quindi 2,8 mi-liardi. L'obiettivo di incasso ècontenuto nell'atto aggiuntivotra Mef e Agenzia delle entra-te-Riscossione illustrato dalpresidente dell'Ente, Antoni-no Maggiore, in audizione allaCamera. In quella occasione èemerso che la prima rata dellarottamazione-ter, scaduta il 31luglio, ha registrato pagamen-ti superiori alle attese e pertan-to a fine anno il risultato com-plessivo potrebbe anche esse-re più alto del previsto.

LA PLATEALa platea dei contribuenti inte-ressati è molto ampia. La sca-denza del 2 dicembre riguardail pagamento della prima ratadi circa 385 mila contribuentiche hanno aderito al «saldo estralcio» e di circa 267 mila «ri-tardatari» della «rottamazio-ne-ter», cioè chi ha usufruitodella riapertura dei termini fi-no al 31 luglio 2019 per presen-tare la domanda . A questa pla-tea si aggiungono circa 1 milio-ne 170 mila contribuenti chehanno aderito alla «rottama-zione-ter» entro il 30 aprile. Ilmancato, insufficiente o tardi-vo pagamento anche di una so-la rata, oltre la tolleranza dicinque giorni prevista per leg-ge (sono validi i pagamenti ef-fettuati entro il 9 dicembre2019), determina l'inefficaciadella definizione agevolata, ildebito non potrà essere più ra-teizzato e l'Agente della riscos-sione dovrà riprendere le azio-ni di recupero.

Economia

Unicredit, le sci sfide di Mnstierpronto il nuovo piano industriale

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Unicredit, le sei sfide di Mustierpronto il nuovo piano industriale>Martedì il banchiere presenta a Londra "Team 23" >Forte spinta alla semplificazione dei processiuniformati i prodotti in Italia, Austria e Germania per tagliare ancora i costi. Resta il nodo esuberi

LE NOVITÀ

MILANO Scatta il conto alla rove-scia per il nuovo piano di Uni-Credit, ribattezzato Team 23,in omaggio al gioco di squadrache il ceo Jean Pierre Mustiervuole mettere al centro dellaesecuzione della sua nuova sfi-da quadriennale (2020-2023).Il piano verrà presentato allacomunità finanziaria, martedì3 a Londra. Niente fusioni in vi-sta, solo crescita organica e l'in-tenzione di procedere a un pro-gramma dí buy back volto a raf-forzare il titolo e il valore dellabanca per gli azionisti. I ricavidifficilmente saliranno per viadel contesto macroeconomicoe dei tassi negativi, mentre i co-sti resteranno stabili, dopo chenel precedente piano, erano ca-lati dai 12,2 miliardi del 2015 a10,1 miliardi e il cost incomeera sceso dal 60% al 53%. Tran-sform 2019 è giunto al termine,ha garantito la solidità patri-moniale di Gae Aulenti (CETIal 12,6%) e ha alleggerito la ban-ca di 50 miliardi di Npl, ha por-tato il ROTE a un balzo dal 4%di fine 2015 a un abbondante9% a fine 2019, e i profitti da 1,5miliardi a 4,7 miliardi nellostesso arco di tempo.

LA SVOLTAMa ora tutto il focus del ban-chiere transalpino è rivolto al-la nuova strategia industriale,che consisterà nella trasforma-zione della banca, da raggiun-gersi semplificando prodotti eprocessi.

ESCLUSE ACQUISIZIONIE FUSIONI MA SIGUARDA AL BUY BACKA SINERGIE E A UNASUBHOLDING PERLE ATTIVITA ESTERE

Sul piano della razionalizza-zione, ieri UniCredit ha resonoto di voler ridurre la sua quo-ta in Yapi Kredi Bank a una per-centuale inferiore al 32%. Tor-nando al piano, non c'è solo ef-ficienza di costo, ma soprattut-to ottimizzazione delle attività,automatizzazione e digitalizza-zione, il tutto per offrire alcliente un servizio più moder-no e migliore, rendendo lamacchina di lavoro meno com-plessa, azzerata di ogni ridon-danza. Del resto, tutti aspettianticipati dal presidente Cesa-re Bisoni nell'intervista a IlMessaggero di domenica 3 no-vembre. Un aspetto rilevantesarà l'ottimizzazione del costodel funding attraverso la crea-zione di una sub-holding per leattività internazionali, «che sa-rà italiana e non quotata», haspiegato Mustier e migliorerà irequisiti di "resolvability" delgruppo.

PIATTAFORMEPer raggiungere una raziona-lizzazione funzionale, Mustierpunta a focalizzare i processi alfine di creare piattaforme di of-ferte ai clienti efficienti e siner-gici. Saranno tavoli di lavorotrasversali a Italia, Austria,Germania, che sono i tre paesicore del gruppo dove a regime,si vuole rendere univoca l'offer-ta con gli stessi prodotti banca-ri. Il laboratorio è un modellosemplificato battezzato "end toend units" che si sviluppa susei filoni univoci: carte di paga-mento, conti corrente, consu-mer finance, prodotti di inve-stimento, mutui residenziali,sme banking (prodotti per lepmi). Consolidato nei tre paesichiave del gruppo, questo mo-dello verrà esportato negli altri11 dove si sostanzia il networkoperativo. Ma c'è dell'altro, lasemplificazione investirà nelprofondo le filiali in nome del-la sostenibilità e dell'ambienteche sono concetti sui quali ilbanchiere francese alla guida

di Unicredit sí sta concentran-do da settimane. Sempre a regi-me l'obiettivo è di azzerare lacarta attraverso il "Paperless":tutte le attività bancarie daimutui ai conti corrente, ai bo-nifici che fino ad oggi si sostan-ziano mediante dossier e docu-menti da conservare per alme-no 10 anni, spariranno. E a bre-ve mutui conti corrente e boni-fici saranno fatti online, con lafirma digitale, tutto concentra-to nell'ambito della cyber-secu-rity. Infine il nodo esuberi:10mila circa secondo uscite or-dinate.

Rosario DimitoC RIPRODUZIONE RISERVATA

RICAVI IN LINEACON GLI ANNIPRECEDENTISTRATEGIA"PAPERLESS" PERCONTI E BONIFICI

Il quartiergeneraledi UniCredita MilanoMartedìsaràpresentatoil nuovopianoindustrialeper gli anni2020-2023

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01-12-201916~1 ~ "maga°

Risparmio, italiani formichepreoccupati per la pensioneLO STUDIOROMA Gli italiani sono «formi-che» nella gestione del dena-ro: l'84% risparmia parte del-lo stipendio ogni mese, a fron-te di una media europea del75%. Non sono però altrettan-to fiduciosi (40% è pessimi-sta) su un futuro con una pen-sione dignitosa. Come primimaestri di educazione finan-ziaria hanno i genitori (53%) etra le priorità dei costi affron-tare il pagamento delle bollet-te di luce e gas (83%) e sanità(60%). Risparmiare è una scel-ta fatta soprattutto per le spe-se inattese (71%) e in classificamettono prima Internet e labanda larga (56%) dell'affitto(27%). Sono alcuni tratti delquadro che emerge dalla setti-

ma edizione dell'European Pay-ment Consumer Report (Ecpr)di Intrum basato sulle rispostedi oltre 24.000 consumatori di24 Paesi europei (oltre 1.000 inItalia). L'indagine, che punta aottenere informazioni sulla vitaquotidiana, evidenzia che chinon paga le bollette in tempo èperché non ha la disponibilitàeconomica immediata, in lineacon il trend europeo. Il 69% af-ferma di avere pagato tutte le

NEL PAESE INTANTOCI SONO PIU DONNECHE LAVORANOMA CRESCE IL GAPDI GENEREAL TOP IN EUROPA

bollette in tempo negli ultimi 12mesi (77% media europea). Se igenitori sono i primi maestri intema di finanza, e tra i genitoristessi 1'81% tenta di impartireun'educazione finanziaria ai fi-gli, quanto a maestri indicati se-guono la scuola (39%), Internet(34%) e la banca (30%). A distan-za i media digitali e la stampa(19%), altri familiari (15%), unconsulente finanziario (14%),amici (10%), social media (6%).Dopo le spese inattese, le buoneragioni per risparmiare sono iconsumi (47%). Acquisto di casa(17%) ed educazione (17%) sono ifanalini di coda. Il 26% mette daparte meno del 5% dello stipen-dio mensile (come in Europa),mentre il 27% mette da parte frail 5% e i110%. I116% degli italianinon mette da parte soldi mensil-mente (25% media europea).

Pensionati in coda all'Inps

Cresce intanto la percentualedelle donne italiane al lavoro,ma il gap con l'Europa è anco-ra amplissimo: nel 2018 - co-me risulta da Eurostat - ledonne attive nel mercato dellavoro (occupate e disoccupa-te) tra i 15 e i 64 anni erano il56,2% del totale, a fronte del68,3% medio in Ue, il dato peg-giore in assoluto.

R.Ec.©RIPROOUZI ONERI SERVATA

Fischio d'inizio del derby..tra panettone e pandoro

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01-12-201923il Giornale

COME CAMBIANO I BIG DEL CREDITO

Banche a caccia di redditivitàUnicredit più snella in TurchiaMustier scioglie il patto con Koc e scende sotto il 32%di Yapi Kredi. E Intesa scommette sui pagamenti

di Camilla Conti

opo la grande corsa asmaltire i crediti dete-riorati, le banche euro-

pee devono gestire le nuovesfide industriali, che impongo-no un cambio passo nel mo-dello di business tradizionalea causa di uno scenario carat-terizzato da scarsa redditivitàda operazioni ordinarie, pilpiatto e tassi negativi. Sonostati fatti progressi sulla solvi-bilità, sui coefficienti patrimo-niali e sulle sofferenze madall'ultima ricognizione fattadall'Eba, l'autorità bancariaeuropea, sulle 131 maggioribanche dell'Unione (12 quelleitaliane) emerge che la redditi-vità rimane bassa e con pro-

spettive «cupe». Non solo. Se-condo un rapporto della socie-tà di consulenza internaziona-le Oliver Wyman, nei prossimicinque anni la media dellebanche italiane vedrà una ri-duzione dei ricavi, in terminidi margine di intermediazio-ne, del 10% con punte del 15%per quelle più esposte sul cre-dito e sui titoli di Stato. Allacaccia di redditività si aggiun-ge inoltre la necessità di dotar-si di cuscinetti di capitale ade-guati alle richieste della Vigi-lanza della Bce ora in mano aAndrea Enria. Secondo unostudio commissionato dallaFederazione bancaria euro-pea che simula l'effetto dell'ac-cordo di Basilea sui requisitipatrimoniali, sulle banche eu-ropee nei prossimi anni po-trebbe infatti arrivare una te-gola, in termini di fabbisognodi capitale aggiuntivo, da300-400 miliardi.In attesa di consolidamento

bancario con fusioni e aggre-gazioni che consenta agli isti-tuti di medie dimensioni di af-frontare sfide ed eventuali

PIAZZA GAE AULENTI

Impatto da un miliardosul conto economicoMartedì il nuovo piano

IPOTESI

Per gli analisti Ca de' Sassavrà una partecipazionea doppia cifra in Nexi

nuovi marosi (e a Mps e Cari-ge di sopravvivere), come simuovono le due «grandi» ban-che italiane? Unicredit, alla vi-gilia del piano industriale chesarà svelato martedì a Londra,ieri ha formalizzato l'alleggeri-mento in Turchia con l'uscitadalla joint venture Kfs che con-trolla Yapi Kredi. Il gruppo diPiazza Gae Aulenti scende al31,93% mentre Koc 1-Ioldingsale al 49,99% della banca tur-ca. Il restante 18% delle azionidi Yapi continuerà ad esserequotato alla Borsa di Istanbul.L'impatto dell'operazione sulconto economico di Unicreditsarà di 1 miliardo. «Sostanzial-mente nullo», invece, l'impat-to di cassa considerando cheil gruppo guidato da Jean Pier-re Mustier dovrà pagare unapenale per lo scioglimento an-ticipato del patto di circa 110milioni e altre imposte per 150milioni. Più che a fare cassa,dunque, la mossa rientra nellastrategia di Mustier di semplifi-care la struttura del gruppo an-che con una riorganizzazionedell'organico e di ottimizzare

l'allocazione del capitale raf-forzando l'indice di solidità pa-trimoniale Ceti (l'operazioneYapi Kredi avrà un impatto po-sitivo di 5 punti base). L'ad haescluso a più riprese fusioni oacquisizioni sottolineandoche alla luce dei prezzi attuali,è preferibile fare operazioni dibuy back, ovvero riacquistareazioni a sconto sul patrimonionetto tangibile.In manovra c'è anche Intesa

ma su un cantiere diverso: labanca guidata da Carlo Messi-na ha avviato «contatti prelimi-nari» per rafforzare l'alleanzanel settore dei sistemi di paga-mento. Secondo gli analisti diCiti, lo scenario più probabileriguarda un'operazione da unmiliardo che dovrebbe porta-re Intesa ad avere una parteci-pazione in Nexi a doppia ciframa con una quota inferiore aquella che, per esempio, haPoste Italiane in Sia (17%). Dicerto, il business dei pagamen-ti digitali in Italia vale circa 4miliardi l'anno ed è destinatoad aumentare ancora grazie al-la lotta al contante promessadal governo.

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01-12-201923il Giornale

i_ 1EQUILIBRI A destra

il capo della Vigilanzaeuropea, Andrea EnriaIn alto l'ad dí Unicredit,

]ean Pierre Mustier

4Il valore, in miliardi di euro,dei pagamenti digitali inItalia. Un business che edestinato a crescere ancora

Banche a caccia di redditivitàUnicredit più snella in Turchia

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01-12-20196il Gïöriiále

STATI GENERALI

Nuovometodoper i progettieconomiciM Domani alla Sala del Mag-gior Consiglio di Palazzo Du-cale, si svolgerà -a:partire dal-le 14.30 - l'edizione 2019 degliStati Generali dell'economiadi Genova. Giunto al suo ter-20 anno, l'appuntamento rap presenta un momento di ri-flessione con la cittadmanzae con le realta pubbliche epri-vate sulle grandi scelte strate-giche per la città di Genova.Nell'occasione verrà presen-tato #genovagenda, il nuovometodo che il Comune di Ge-nova avvierà nei prossimi me-si per selezionare, gestirete co-murncare i progetti prioritariper lo sviluppo economicodella città.................#genovagenda si propone diaccelerare .i processi con cui iprogetti per lo sviluppo eco-nomico della Città vengonoattuati, in un quad o :. ' siste-ma ; iri :.grado adi metterne inevidenza: e interconnessionie di evitare quanto più possi-bile ritardi e "colli: di bottiglia':Inoltre, i progetti di #genovagenda saranno identificatine'eiloro indicatori 'chiave di pre-stazione (KPI) e' quindi nellaloro capacità di contribuire inmaniera oggettiva 'a misura-bile allo sviluppo economicodi Genova.In sostanza si tratta di un pia-no integratosi doni articola-te all'interno dei settori por-tanti dell'economia cittadina:porto e logistica, high teco, tu-rismo e cultura, economiadella città e infrastrutture, Ilsindaco Marco i cciillt sererà il contenuto dell'iniziativa.

diktat dell„~Ie

lminaccianopure i pescatori

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01-12-20191+12IL SECOLO XIX

IL GENOVESE FABRIZIO CAMPELLI

«Porterò i robotin Deutsche Banknia il ruolo umanoresterà centrale»

Sarà il genovese Fabrizio Campelli aguidare il piano di radicale trasfor-mazione di Deutsche Bank, pensatoper rimettere in marcia la principalebanca tedesca dopo vari tentativi dirilancio non andati in porto. Il topmanager è Chief Transformation Of-

ficer. Deutsche Bank ha quasi 90 mi-la dipendenti, sono stati annunciatitagli ma anche investimenti per 13miliardi in tecnologia. «La banca èattenta alla robotizzazione delleprocedure che riducano l'intensitàdel lavoro umano. Quando arrivai

nel 2004, c'erano ancora impiegatiil cui compito era tagliare gli angoli-ni degli assegni versati. Operazioniaffini a queste vanno affidate allemacchine. Il compito della banca èvalorizzare il patrimonio umano».QUARATI /PAGINA 13

FABRIZIO CAMPELLI Il responsabile Trasformazione dell'istituto tedesco: «Sogno Genova, ma a fine carriera»

«Deutsche Bank torna alla tradizioneAi robot i lavori senza prospettive»19`~ 5ti~{u~t~?~a~~~

h1.1~t,?~mèáis~~~~~~Alberto Quarati / GENOVA

a inizio novembre,il piano «di radicaletrasformazione» diDeutsche Bank, pen-

sato per rimettere in marciala principale banca della Ger-mania dopo diversi tentatividi rilancio non andati in por-to, vede tra i protagonisti prin-cipali il genovese FabrizioCampelli. Il top manager, daquasi 16 anni nell'istituto te-desco, ricoprirà la carica diChief Transformation Offi-cer, aggregando una serie dicompetenze prima divise travarie figure di vertice. Il com-pito, è «un cambio di indiriz-zo molto forte, almeno rispet-to agli ultimi 20-25 anni - spie-ga Campelli dal suo ufficio diFrancoforte -. E un riallinea-mento della banca, che si arti-colerà su cinque linee diffe-renti».Deutsche Bank ha quasi

90 mila dipendenti, sonostati annunciati tagli per 18mila persone nelle principa-li piazze finanziarie globali,

e investimenti per 13 miliar-di in tecnologia.

«Si tratta di una questioneestremamente seria: la bancadeve seguire un riallineamen-to di tutta la sua operatività,tornando nell'alveo delle sueattività più tradizionali. Que-sto si tradurrà in un cambia-mento del modello di busi-ness, diminuendo la presen-za in attività non strategichee riorientandola su altre, piùstabili, che dovranno portaremaggiori ricavi, riducendo icosti ma anche concentrandol'azione dove ci sono possibili-tà di realizzare un maggioreattivo in bilancio e maggiorecapitale. Sul fronte delle risor-se umane, la scommessa nonè quella dei tagli, ma al contra-rio rafforzare la figura dell'im-piegato, dandogli delle pro-spettive personali di crescitae di arricchimento. Un percor-so che sarà affidato dal marzodel prossimo anno a MichaelIlgner, prima in affiancamen-to a me, poi in autonomia».E vero che siete pronti a

sostituire gli impiegati condei robot?«Mano... come in tutti i set-

tori, c'è un crescente impattosulla digitalizzazione dei pro-cessi. La banca ha Quindi

un'altissima attenzione allarobotizzazione di tutte le pro-cedure che possono ridurrel'intensità del lavoro umano.Mi spiego meglio con unesempio: quando sono entra-to in banca, nel 2004, c'eranoancora degli impiegati il cuicompito era quello di tagliaregli angolini degli assegni ver-sati. Ora, è chiaro che opera-zioni affini a queste devonoessere affidate alle macchine.Il compito della banca è quel-lo di valorizzare il suo patri-monio umano: è il concetto diup-skilling, o re-skilling,all'interno del quale le perso-ne possono investire su lorostesse e approdare a nuoviruoli, con competenze a mag-giore valore aggiunto».A46 anni, in un Paese che

non è il suo, lei è ai vertici diuna delle maggiori bancheglobali, di cui nei fatti devedefinirne la strategia di ri-lancio. Come interpretaquesto ruolo, e qual è la suaimpressione con le crisi ita-liane, a partire da quelleche toccano Genova, comeIlva e Carige.«Sono elettrizzato. L'anno

prossimo questa banca compi-rà 150 anni, qui stiamo gio-

cando la partita per altri 150di prosperità, dando stabilitàalla Germania e all'Europa.Lo sforzo della banca per cam-biare è evidente, penso sia im-portante che anche la politicadebba dare il suo supporto:non nascondo che certe scel-te, come la politica monetariadei tassi negativi, o regolemolto strette nel nostro setto-re hanno spostato il campod'azione della finanza dall'Eu-ropa all'Oriente e agli StatiUniti. Penso che questa rifles-sione si possa applicare beneanche ai temi delle crisi italia-ne e genovesi. Sono stati fattidegli errori, si sta lavorandoper correggerli, è necessarioche chi prende decisioni nonfaccia mancare il suo suppor-to. Come interpreto il mio mo-lo: è una sfida che devo affron-tare con una grande dose di ri-spetto, e di umiltà. Sento ad-dosso il futuro di decine di mi-gliaia di dipendenti, e diversimilioni di clienti. Trasforma-zione non è una mera riduzio-ne dei costi. Per rendere com-petitiva la banca, come le hodetto, dovremo affrontaremolte sfaccettature».Da Genova a Francoforte.

Passando per?

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«La mia famiglia è ligure damille anni. Sono di Quarto,nato al Gaslini, dove lavoravail mio papà. La mamma avevauna galleria d'arte in via SanVincenzo. Ho frequentato laScuola germanica invia Caffa-ro, come mia sorella. Compli-ce un po' di daltonismo, tra ar-chitettura e economia ho op-tato per la seconda, laurean-domi alla Bocconi. Grazie auna borsa di studio di McKin-sey, ho potuto specializzarmial Mit di Boston, dove ho co-nosciuto la mia futura mo-glie. Un po' per questioni dilingua (lei è colombiana) e dialtre opportunità, abbiamoscelto Londra per costruire lanostra vita insieme. E lì che so-no approdato a DeutscheBank, nel 2004. Cinque annidopo sono diventato respon-sabile per la Strategia delgruppo, dal 2015 sono entra-to nel Comitato esecutivo delgruppo. Prima di approdareal mio ultimo ruolo, ho diret-to il Wealth Management perquattro anni, ed è stata un'e-sperienza importante, speciesul fronte delle relazioni diret-te con le persone».Tornerebbe a Genova, le

manca?«Genova mi manca, ma

non mi manca. Non mi frain-tenda: ho fatto fare qualun-que tipo di manovra ai mieiamici per avere un po' di su-go di noci a Londra, ho nostal-gia di tante cose, ho ricordispeciali e unici. Uno per tut-ti, i giri in canoa davanti alporticciolo di Nervi, che sot-to Natale era inondato delprofumo di cioccolato cheusciva dalla Aura. Ho il rim-pianto di non poter trasmet-tere a mio figlio (che si chia-ma Lorenzo, ha 13 anni, par-la anche italiano ma è cre-sciuto in Gran Bretagna) co-me sia crescere in una città dimare, l'atmosfera, i profumi,gli odori. Tento di trasferir-gli alcuni tratti del caratteregenovese: l'umiltà, la concre-tezza. Detto questo, quandotorno, la città che mi aspettanon è tanto diversa da quellache ho lasciato nel 1999. Sedevo fare un confronto conla mia esperienza, gli altriluoghi dove ho vissuto han-no subìto in questi anni cam-biamenti notevoli. Genova

custodisce un grande passa-to: l'opportunità di aver fattola scuola Germanica nasceperché lì, e in sole altre duecittà italiane, c'era questopercorso di studio grazie allapresenza delle compagnie dinavigazione tedesche, che lorichiedevano. Ecco, forse og-gi la città vive il presente conun po' di inerzia. Ovviamen-te ho pensato tante volte a unritorno, anche se forse lo ve-drei più possibile al terminedella carriera lavorativa».Ma secondo lei la città po-

trebbe avere qualche chan-ce di rilancio? Lei è uno stra-tega, le chiedo uno sforzo difantasia.«La devo deludere. Perso-

nalmente, sono convinto chele tre direttrici su cui si stascommettendo sono quellegiuste: il porto, un bene irri-nunciabile, pure con impor-tanti nodi da risolvere cometutela dell'ambiente e connet-tività - tema purtroppo quan-to mai attuale -; il turismo,sfruttando a pieno l'opportu-nità delle crociere, specie inun'Europa con una crescenteparte della popolazione in etàavanzata e con buone disponi-bilità economiche; e la tecno-logia, anche se lì bisogna acce-lerare: sentivo parlare degliErzelli già quando ero all'Uni-versità...». —

41 RVNC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

18.000sono gli esuberi previstia12022 dalla banca,che ridimensioneràla finanza di rischio

FABRIZIO CAMPELLICHIEFTRANSFORMATION OFFICERGRUPPO DEUTSCHE BANK

«La città mi mancae non mi manca:quando tornomi aspetta un postonon molto diversoda come l'ho lasciato»

«Eppure si trattadi un luogo unico:puntare su porto,turismo e tecnologiaè giusto, ma bisognafarlo in fretta»

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01-12-201931ILSECOLOXIX

NOVI, I SINDACATI BACCHETTANO I POLITICI LOCALI

Ex Ilva, la città disertail dibattito a teatro

Solo un centinaio di persone al consiglio comunalesull'ex Ilva

Gino Fortunato NOVI LIGURE

L'ex Ilva è un significativospaccato della società italia-na. Quella disillusa dalla poli-tica, dalle istituzioni e dal la-voro. Una sfiducia rivissutada questi elementi, emersinel Consiglio comunale orga-nizzato al teatro Giacomettidi Novi dedicato interamen-te al «caso exllva».È stato un modo per «dirse-

le in faccia» e i sindacalistinon hanno perso l'occasioneper bacchettare la politica a li-vello nazionale e locale. L'oc-casione, casomai, l'hannopersa i novesi e in parte moltidei 681 dipendenti dello sta-bilimento, che hanno preferi-to non partecipare alla sedu-ta. In teatro non c'erano piùdi un centinaio di persone,compresi i parlamentari Ric-cardo Molinari, Federico For-naro, Rossana Boldi, Massi-mo Berutti, Paolo Zangrillo el'assessore regionale MarcoGabusi. Un parterre cheavrebbe meritato ben altrapartecipazione.In fondo, si sarà pensato

genericamente, le produzio-ni sono riprese e anche le for-niture. Sono riprese anche leoperazioni del terziario ma,come ha sottolineato More-no Vacchina della Fim Cislper le Rsu, in un clima d'incer-tezza: «Non sappiamo nem-meno se perle prossime festi-vità natalizie lavoreremo ono. Non possiamo saperloperché l'azienda non ci ri-sponde e siamo allo stremo

delle forze». MassimilianoRepetto della Fiom, anch'e-gli per le Rsu, ha puntualizza-to: «In passato la politica loca-le si è dimostrata parte cipati-va verso i nostri problemi, inparticolare l'ex sindaco Roc-chino Muliere che era sem-pre presente davanti ai can-celli, ma non è così per l'attua-le amministrazione. Veroche un Comune può fare po-co di fronte a problematichenazionali, ma a Genova e aTaranto le amministrazionihanno costruito qualcosa dipositivo con lavoratori e sin-dacati. Non abbiamo vistoamministratori o consiglieridi maggioranza, neppure du-rante lo sciopero o davanti al-la prefettura».

Stefano Ziantoni, Rsu diCornigliano, ha richiamato ilsindacato e i lavoratori all'u-nità, «perché siamo un unicostabilimento», e ha accusatoil governo di essere «dilettan-ti allo sbaraglio alla ricerca diun gruzzolo di voti». «Non sipuò fare una trattativa di que-sta importanza senza parti so-ciali — ha aggiunto il segreta-rio provinciale della Fiom,Anna Poggio —. I politici sisbagliano se credono che altermine saremmo pronti adandare a spiegare ai lavorato-ri che il loro accordo sarà sta-to quello migliore. Tra scudopenale e attività fermate, sia-mo di fronte al solito pastic-cio della politica italiana, per-ché senza scudo non si puòprodurre». —

yB:NAfJALCIINII]IRfRPIyENVAiI

BUSSO PIEMONTE

I Aanlida nralilaniposuperano 115 milioni r.<Il Governo oraAere Intervenire»

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01-12-20191CORRIERE DELLA SERA

O PADIGLIONE ITALIA di Aldo Grasso

LA SOLITUDINE POLITICA AL TEMPO DEI SOCIALa solitudine dei numeriproni. La sindaca di Ro-

.v ma, ancora indispettitaper una polemica sui rifiutidella Capitale, provoca il lea-der della Lega commentandouna diretta Facebook del Ca-pitano: «Matteo Salvini, ba-sta chiacchiere su Roma.Guardate queste immagini: illeader della Lega Nord an-nuncia ai cittadini la sua visi-ta in Campidoglio accolto dauna folla festante e invece...si ritrova a parlare da solo».Solitudine: «La mia solitudi-

Ironie webLa Raggisarcasticasu Salvini(madimenticai post delmarito)

ne sei tu, la mia rabbia verasei sempre tu», cantava IvaZanicchi e le faceva eco Gior-gio Gaber, «la solitudine nonè mica una follia, è indispen-sabile per star bene in com-pagnia».Ma Salvini non è il solo a es-sere solo. Certe sere, AndreaSeverini, tecnico del suono diun importante radio dellaCapitale, e marito della Raggiha iniziato a pubblicare suisocial foto metaforiche: unletto vuoto e triste, pentolepiene di legumi e melanzane

alla parmigiana, consumate ametà. Seguono didascaliegrondanti abbandono: «An-che oggi torni domani»,«Anche stasera cena fredda».Lontani i tempi in cui i santilodavano l'eremo: Beata soli-tudo, sola beatitudo. Più tri-ste di uno che cena da solo,c'è solo chi beve da solo. Piùtriste della solitudine, c'è lasolitudine affollata: di mes-saggistica, di follower, dipost e, d'estate, anche dimojito.

CORRIERE DELLA SERA_.:r ~ . ....

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01-12-20191+8CORRIERE DELLA SERA

Governo e 5 Steli,:

LA TATTICADEL RLNVIOPER PAURAdi Massimo Franco

n governo natoper recuperare ildialogo conl'Europa e le sueistituzioni, che

indice vertici per disdire orinviare gli impegni giàpresi, come minimotrasmette un'immaginesfuocata e confusa. Almeno,è questa l'impressioneinevitabile che si condannaa dare all'opinione pubblicae agli alleati continentali. Sepoi si dovesse spiegare a

O Il commento

Bruxelles che tutto è legatoall'esistenza di unMovimento Cinque Stellespaventato dal propriodeclino e convinto diesorcizzarlo ritornando allesuggestioni antisistema,difficilmente si potrebbetrovare comprensione.Anche perché si tratta

della formazione dimaggioranza relativa:il perno orgoglioso efluttuante delle coalizionipartorite dalle elezioni del

2018. Prima con la Lega,adesso con il Pd e leappendici di Leu e Iv, ilMovimento di Beppe Grillocondiziona pesantementele scelte dei governi. E, daquando si è accorto che glielettori lo stannoabbandonando, scaricasugli esecutivi e gli alleati lasua sindrome della disfatta.Non si può proprio

invidiare il premierGiuseppe Conte. Ritrovarsiquesta sera a pilotare

l'ennesimo vertice dimaggioranza verso uncompromesso al ribasso,se non peggio,significherebbe certificareuna volta di più la volubilitàpatologica dei«movimenti» 5 Stelle checonvivono nella coalizione.Declinarli al plurale èobbligatorio. Non si puòspiegare altrimentil'oscillazione tra pulsioniagli antipodi.

continua a pagina 8

Governo e 5 Stelle, la tattica del rinvio per pauraSEGUE DALLA PRIMA

Si oscilla tra europeismo eeuroscetticismo, tra voglia dialleanza col Pd e minacce al partitodi Nicola Zingaretti, tra attestati dilealtà e smarcamento dal premier.Disorienta ulteriormente ildettaglio che a interpretare i«Movimenti» grillini sia Luigi DiMaio. Il ministro degli Esteri divolta in volta assume le fattezze delguastatore o dello stabilizzatore, aseconda degli umori che capta edell'esigenza di cavalcarli per nonessere disarcionato da un ruoloormai contestato apertamente. Ilsuo irrigidimento sul Meccanismoeuropeo di stabilità, acronimo Mes,è l'ultima manifestazione di questotatticismo giocato non con losguardo agli alleati o all'Europa, maalle convulsioni interne ai CinqueStelle. Accreditare un complottoeuropeo contro l'Italia, magarifacendosi scudo di qualchedistinguo imprevisto, spinge laprima forza del governo verso laconvergenza con la più vietapropaganda sovranista. E noncancella il sospetto che,

demonizzando strumentalmente ilMes, in realtà siano i populistipresenti oltre che in Lega e FdIanche nel M5S a volersi tenere lemani libere in vista di politicheostili agli impegni con l'Ue. Ma è unatteggiamento che obbliga Conte auna mediazione acrobatica col Pd,frastornato e sempre più irritatodagli scarti di Di Maio; con la nuovaCommissione europea, dove unM5S europeista a giugno ora si èdiviso sul voto; e con lo stessoMovimento. Il premier conosce afondo le dinamiche interne deiCinque Stelle, dei quali è statoun'emanazione e che tuttoracercano di fargli pesare la loroinvestitura: tanto più perchénavigano tra mille difficoltà.Così, quando il ministro degliEsteri sembra ufficializzare ladistanza dal «suo» presidente delConsiglio facendo sponda conAlessandro Di Battista contro ilMes, il messaggio in bottigliapreoccupa. Di Battista è uno degliesponenti più antigovernativi, inbilico tra un nuovo sabbatico in

Iran, dopo quello in CentroAmerica, e una ricandidatura incaso di elezioni anticipate. Chiarirequeste ambiguità è prioritario, perun esecutivo che abbia l'ambizionenon solo di sopravvivere ma digovernare e comunque di nonisolare l'Italia nel contesto europeo.E sperare che dal vertice di questasera arrivi un'indicazione nonprovvisoria né contraddittoriadovrebbe essere nell'interesse ditutti, anche perché è in primoluogo nell'interesse nazionale.Prendere tempo, rinviare,tergiversare, come si sta facendocon l'ex Ilva, con Alitalia, con ilrosario di crisi industriali lasciateaperte, sarebbe soltanto laconferma di un'Italia impantanatanelle sue contraddizioni. Econdannata a restarci da un pernogrillino che si illude di restare talegalleggiando su una rendita diposizione elettorale di appena unanno e mezzo fa ma già,sembrerebbe, appartenente aun'altra stagione politica.

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LA MEDIAZIONE DEL PREMIER

Le proposte per Bruxellesdi Monica Guerzoni

esta la tensione nella maggioranza sulfondo salva-Stati. Ma il premier Giuseppe

Conte confida in un accordo.

II retroscena

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La strategia di Conte per mediaredÍMonkaGuenonl Tutte le riforme Ue in un «pacchetto»

Stasera summit di maggioranza. L'asse tra capo del governo e ministro dell'Economia

ROMA L'intesa sul fondo salva-Stati è ancora tutta da scriveree le tensioni nella maggioran-za, scossa da minacce incro-ciate e reciproci sospetti, re-stano ad alto potenzialeesplosivo. Ma Giuseppe Contespera che, nel chiuso del ver-tice di governo convocato perstasera, i partiti riescano a tro-vare un accordo.

Il testo su cui la fragile alle-anza di governo ha rischiatodi saltare è il Meccanismo eu-ropeo di stabilità (Mes), chedovrà essere approvato i14 e 5dicembre al vertice Ecofin esul quale il capo dell'esecutivoriferirà domani a Camera eSenato. Luigi Di Maio si è im-puntato, non metterà alcunafirma «al buio» e il premieruna volta ancora tenta di me-diare tra il veto del Movimen-to e le convinzioni del Pd, fa-vorevole al trattato. Due scuo-le di pensiero all'apparenzainconciliabili. Eppure Conteha trovato una solida spondanel ministro dell'Economia,Gualteri, con il quale si sente

in «piena sintonia». E così,nel percorso tra Palazzo Chigie via XX Settembre, si staaprendo una via che, perquanto stretta, dovrebbe con-durre il governo fuori dal labi-rinto in cui si è cacciato. La so-luzione del rebus sta nella de-finizione di «logica del pac-chetto», cioé affrontarecontestualmente Mes, Unionebancaria e le altre riforme eu-ropee che ne fanno parte. Inquel perimetro, a cominciareda alcuni «documenti di ac-compagnamento», l'Italiachiederebbe delle modificheche andrebbero incontro alleproteste del M5S. In questomodo Conte e il ministro del-l'Economia, che i collaborato-ri definiscono «perfettamen-te allineati» nell'intento disminare il campo, sperano diplacare l'ira di Di Maio.«Unione bancaria e Mes si

discutono insieme», è l'ap-proccio che Gualteri porteràal tavolo di governo, davanti aFraccaro, Franceschini, DiMaio, Patuanelli, Speranza,

Il discorso in AulaDavanti al Parlamentoil premier vuole«smentirele bugie di Salvini»

L'Unione bancariaPer Gualtieri il Mesva discusso in Europacon l'Unione bancaria:su quella saremo duri

Bellanova e Marattin. Se Gual-teri ritiene che il Mes non sipossa riaprire, è invece criticosulla Banking union e allTco-fin è pronto a «negoziare du-ramente», per riscrivere ilpassaggio con cui la Germa-nia spera di avvantaggiare leproprie banche. Poiché que-sto tema sta molto a cuore ai 5Stelle, influenzati dai procla-mi sovranisti di Salvini, ri-metterci mano consentirebbea Di Maio di rabbonire i dissi-denti e smetterla di evocare lacrisi. La pazienza dei dem è allimite, prova ne siano gli av-vertimenti di Franceschini eDelrio: attenzione, perché chigioca con la credibilità del-l'Italia, gioca col fuoco.

Sull'asse tra Palazzo Chigi, ilNazareno e via XX Settembreprende forma il ragionamen-to con cui i governisti speranodi convincere il ministro degliEsteri: «Se l'Italia non riusciràa cambiare l'Unione bancariapuò sempre mettere il veto e,nella logica di un pacchettoche ancora non è chiuso, può

saltare anche il Mes». Per Pa-lazzo Chigi qualche limaturasi può ancora fare e un rinvio,per quanto difficile possasembrare, «resta assoluta-mente possibile». Per riporta-re la calma nella maggioranzaConte ha bisogno di tempo edè nell'ottica di un possibilerinvio che sta costruendo ildiscorso da pronunciare inParlamento. «Firmeremoquando il pacchetto sarà com-pleto», è la linea. Il premierdirà che è grazie ai negoziati ealle richieste italiane se il te-sto del trattato è migliorato,tanto da evitare «un danno alPaese». Quindi tenterà una«operazione verità» persmentire «le bugie» di Salvi-ni, che lo ha accusato di «at-tentato ai danni degli italiani»e ne invoca le dimissioni. Mail giurista è «tranquillo». Si èandato a riprendere gli atti deiConsigli dei ministri di di-cembre 2018 e gennaio 2019ed è convinto di avere «le car-te a posto», per dimostrareagli italiani di aver agito in«piena trasparenza».

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La visita II premier Giuseppe Conte, 55 anni, ieri allo stabilimento Sisecam di Monte Sant'Angelo (Foggia)

CORRIERE DELLA SERA

EC—. «Salita Stati,none'erisi io»

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01-12-20192CORRIERE DELLA SERA

Di Maio: niente firme al buio. Ma Delrio: non si può rinviare adesso\uovo attacco di Salvini a Conte: si dimetta. La replica: non cadremo

Salva-Stati, maggioranza divisaRoMA Lo scontro politico sulfondo salva-Stati tiene in fi-brillazione l'esecutivo anchenel weekend. Il premier Giu-seppe Conte, sotto attacco dagiorni, ha provato a gettareacqua sul fuoco. «Il governonon andrà a casa, lunedì (do-mani per chi legge, ndr) riferi-rò in Parlamento e inizieremoa spazzare via tutte le fesserieche sono state dette». MatteoSalvini è però tornato all'at-tacco con toni durissimi: «IIMes (Meccanismo europeo distabilità) ruba i soldi ai rispar-miatori italiani per finanziarele banche tedesche» ha di-chiarato il leader della Lega. Epoi, rivolgendosi a Conte: «Sehai firmato qualcosa che nonavevi il permesso di firmare,dimettiti».

Le misure e i nodi

L'organizzazionecreata nel 2012

Il Meccanismo europeodi stabilità (Mes), notocome fondo salva Stati, èun'organizzazioneintergovernativa dellaquale fanno parte i 19Paesi della zona euro.Il fondo è stato istituitonel 2012 e ha il compitodi aiutare gli Stati indissesto che nonriescono più a finanziarsisul mercato o altri Paesidai conti sani eppure indifficoltà. I fondi vengonodagli stessi Stati, inmaniera proporzionale alpeso delle loro economie

Il governo intanto è diviso,fra il M5S che vuole corregge-re il trattato e il Pd che inveceteme che l'Italia possa «per-dere credibilità rimettendo indiscussione il negoziato».Luigi Di Maio ha comunquesmentito l'ipotesi dell'apertu-ra della crisi se non verrà ri-messo il discussione il testo,ma ha anche chiesto una «ri-flessione per valutare con at-tenzione il trattato. Non fir-miamo al buio. Anche il mini-stro Gualtieri lo ha detto: inquesto momento il negoziatoha tutte le possibilità di potermigliorare questo trattato».Per Graziano Delrio, capo-

gruppo alla Camera del Pd,«non si può a 4 giorni dallaratifica di un trattato interna-zionale rimettere tutto in di-

La bozza e i vincoliper l'esecutivo

II 19 giugno il premierConte spiega allaCamera la bozza diaccordo sul Mes inagenda al vertice Ue delgiorno dopo. L'alloramaggioranza M5S- Legaapprova una risoluzioneche vincola il governo arifiutare accordi chepossano «costringerealcuni Paesi su percorsidi ristrutturazionepredefinìti e automatici»ela Camera chiede aConte di rifiutare inteseche minino le prerogativedella Commissione Uesulla sorveglianza fiscale

scussione e chiedere rinvii»anche se, ha precisato, «nonl'abbiamo mediato noi, è statofatto dal governo preceden-te». In casa dem c'è però an-che chi vede piccoli marginidi manovra: «Si utilizzino tut-te le ore a disposizione permigliorare il negoziato fattonel passato, si mettano a temai problemi che restano apertima si lavori insieme» è l'au-spicio di Lorenzo Guerini, de-putato Pd e ministro della Di-fesa.

Il Movimento 5 Stelle in se-rata ha replicato con una notaalla chiusura di Delrio: «No-nostante la contrarietà aiprincipi del Mes, il M5S ha unapproccio costruttivo volto atrovare un'intesa. Consiglia-mo al Pd di lavorare con noi.Lo sanno tutti, il Mes è modi-

Le modificheal meccanismo

II Mes è stato modificatoa giugno dall'Eurogruppoper permettergli, dal2024, di prestare soldi aun Fondo unico dírisoluzione, costituitodalle banche europee,che finanzi l'operativitàdegli istituti in fallimento.Se i 60 miliardi del Fondounico non bastassero, ilMes potrà fornire altrerisorse evitando così didover prestare tramite gliStati nei quali si trovanole banche fallite edunque di aumentarne ildebito pubblico

ficabile ed emendabile. Quin-di mettiamoci al lavoro, mi-glioriamo la riforma e faccia-moci rispettare in Europa. Lacredibilità come Stato l'abbia-mo persa quando si firmavaqualsiasi cosa per compiaceregli euroburocrati».Per cercare una linea comu-

ne, stasera è previsto un verti-ce di maggioranza a PalazzoChigi alla presenza del pre-mier. L'ex ministro dell'Eco-nomia, Giovanni Tria, ha ri-cordato che nel corso del ne-goziato «sono state tolte cosepericolose per l'Italia». DaBruxelles fonti Ue hanno inve-ce spiegato che «il rinvio èpossibile, ma non convieneall'Italia, perché il trattato fa-vorisce proprio i Paesi più in-debitati».

Paolo Foschi© RIPRODUZIONE RISERVATA

Lo scontro internoalla maggioranza

La novità più controversaprevede che il Mesaffianchi formalmente laCommissione Ue nelvalutare se un governoche chiede il salvataggiosia in grado di rifonderlo.Se non lo fosse, il Mespotrebbe rifiutare l'aiuto.Il Parlamento italianodovrà ratificare ilmeccanismo ma nelConte II è in atto un duroscontro. Il leader M5S DiMaio chiede garanzie e

Un rinvio: «L'italia nonpuò firmare al buio». Peril Pd il testo dell'accordoè;«inemendabile»

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01-12-20198CORRIERE DELLA SERA

La deputata Dieni

La M5S critica:un nome validoSudi luivoti Rousseau

Chi è FedericaDieni, 33 anni,eletta allaCamera con ilMovimento 5Stelle allePolitiche 2018

Onorevole FedericaDieni (M5S), ieri hadefinito Filippo

Callipo «un validocandidato».«Ma ho anche detto:

decida la piattaformaRousseau. Decidano inostri iscritti, così comehanno già deciso dipartecipare alleRegionali».Su Francesco Aiello, il

vostro candidatogovernatore, nutre invecedelle riserve.«Ma non è per la

vicenda della casa.Piuttosto ho letto alcunesue dichiarazioni e misembra uno moltoconcentrato su se stesso.Noi 5 Stelle siamo fortiquando facciamo squadra.L'ho scritto anche su Fb:bisogna essere, senzaautoincensarsi eautocelebrarsi. Sennò ache serve un candidatocivico?»E quindi?«Poiché la proposta sul

nome deve passare suRousseau io voterò no».E voterà invece sì per

Callipo, malgradol'appoggio del Pd?

«Meglio correre alloracon un nostro attivista dilivello che in consiglioporti avanti un progettocondiviso, non personale.Ma deciderà H nostro capopolitico».

Fa. C.F2IPRO7)l1ZIÓNE RISERUFlT3r

In Cala briasi candida il «re del tonno»Dì Maio frenai s1roi: non l'appoggiamo

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01-12-201921CORRIERE DELLA SERA

Inchiesta «Open»

Massimo Teodori

«Fondi ai partitiora regole certeServe un mixStato-privati»

inchiesta sullafondazione di

Renzi rilancia iltema del finanziamentodella politica. Io un'idea sucome intervenire permettere ordine ce l'avrei».Professor Massimo

Teodori, a cosa pensa?«Immagino due forme

di finanziamento: unaprivata e una pubblica. Daun lato, chiunque puòdare soldi ad un partito,nazionale o locale, o ad uncandidato, purchévengano fissate sogliemassime sia per chi dà (acui verrebbe consentita ladetrazione) che per chiriceve. Può ricevere soldisolo chi è iscritto ad un

Ex deputatoMassimoTeodori, 81anni, docenteuniversitario,deputatoradicale perpiù mandati

registro».Sul fronte pubblico,

invece?«Si potrebbe assegnare

un tot per ogni votoricevuto».Questo sistema misto

cosa consentirebbe?«Indico i vantaggi

principali: garantisce lamassima trasparenza;assicura l'uguaglianzadelle chance dei soggettiinteressati; scoraggia lanascita di partiti senzaradici (vengono premiatisolo quelli che raccolgonovoti, non quelli velleitari odi disturbo); limita laspirale dei costi».

Sulla vicenda Open cheidea si è fatto?

«E molto discutibile ilcomportamento dellaprocura, ma lo è anche ilfatto che non vi sia unaregolamentazione deifinanziamenti allefondazioni. E evidente cheil problema sta alla radice.Serve un sistema conregole semplici, chiare etrasparenti. Esiste inGermania e in Inghilterra,forse basterebbecopiarlo».

Cesare Zapperi

5V2

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RileggiamoVoltaire

per curarei nostri mali

di Eugenio Scalfari

a base populista, se vogliamoJ chiamarla così, è in una fase

di crescita. Lo è certamente inItalia - dove la vediamo più davicino - ma in realtà lo è quasi intutto il mondo. Si esplica in modi

diversi a seconda dei Paesi e deiperiodi in cui si alterna con ledittature vere e proprie.Populismo in realtà è la faseiniziale di una dittatura, la quale,tuttavia, dura periodi brevi perpoi cedere di nuovo il posto a unpopulismo dissestato in unasocietà che si può definireslabbrata. Fino a qualche tempofa noi pensavamo, o almeno iopensavo a torto o a ragione, chesia il populismo sia la dittaturafossero due fasi distinte eadottate soltanto in alcuni Paesimentre in altri si procede condemocrazie contraddistinte dagrandi princìpi come la libertà el'eguaglianza. Certamente laconiugazione di questi dueprincìpi è avvenuta ma per

periodi transitori. Noi sosteniamoche quelli sono i due princìpifondamentali della civiltà ecertamente lo sono ma esistono inalcuni periodi e in alcuni Paesi:brevi i periodi, scarsi i Paesi. Inrealtà noi apparteniamo al generedegli animali, ne siamo unavariazione certamente notevolema non fondamentale. Gli animalidi solito hanno un capo ma nonuno Stato maggiore, e questa è ladifferenza rispetto agli umani.Stadi fatto che negli ultimi tempile cosiddette classi dirigenti sonomolto decadute e la guida"animalesca" è aumentata:Matteo Salvini (tanto per fare unesempio) è un capo senzaluogotenenti.

continua a pagina 35

Curare i mali con Voltairedi Eugenio Scalfari

segue dalla prima pagina

D i Maio altrettanto; Nicola Zingaretti non lo è nelpartito ma l'opinione socialista è diffusa tra capi f

capetti ognuno dei quali ha un piccolo seguito mapersonalizzato: tanti capetti ognuno dei quali è unduce.Contano assai poco questi capetti, ma conta il loronumero che sfiora la moltitudine.Un sistema di questo genere è abbastanza diffusoanche in Paesi lontani dal nostro ma questaconformazione della società italiana è molto piùdiffusa nel nostro Paese che in altri luoghi. Forsedipende dalla nostra storia ma comunque è unarealtà non certo incoraggiante. Dovremmo fare ilpossibile per migliorarla e guarirla da un malepoliticamente molto notevole.Venticinque anni fa uno dei primi libri che scrissiuscì con il titolo "Alla ricerca della morale perduta";è stato ripubblicato qualche mese fa. Il personaggiodi quel libro è Voltaire. Il parere di quel notevolepersonaggio ormai antico di tre secoli non è certo dasottovalutare. Parlando ai suoi lettori trecento annifa in uno dei libri che merita piena condivisione eammirazione il Nostro così dice: «L'opinionepubblica siete unicamente voi e siete dunque voi iproduttori e gli amministratori dei valori e delsistema dentro il quale ciascuno ritrova la sua giustacollocazione. Siete voi che ne deducete le leggi,materializzate in premi e castighi anche in quellavasta zona di indifferenza legate dove non arrivano icodici ma arriva il giudizio morale della gestionepolitica. Voi dovete ora ripristinare qualcuno deivecchi e buoni valori d'un tempo nell'interesse ditutti. Perciò all'opera: il vero ed unico valore

socialmente apprezzabile è la tolleranza della qualemai come ora abbiamo tutti assoluto bisogno».Potete obiettarmi che Voltaire è una figura troppoantica per essere in qualche modo un punto diriferimento ma personalmente non sono di questoparere: ci sono degli antichi che sono moderni comeci sono dei moderni - parecchi - che sono antichi edentrambe queste posizioni possono essere lemigliori o le peggiori. A noi la scelta.

* * *Direi che attualmente tutto il mondo è interamenteagitato e o sotto dittatura. L'agitazione è la più varia ecategoriale: i giovani si agitano con la motivazione didover contare più degli altri poiché la gioventù ispira

la voglia di diventare classe dirigente. È animata daenergie e stimoli di realizzarsi molto più di personeche abbiano varcato i quarant'anni o i cinquanta anni,che avranno forse più esperienza ma meno vigore permettersi in gioco nei vari settori della vita culturale,sociale, economica. Queste situazioni nella misura incui sono determinate dall'età si riflettonoinevitabilmente sulla politica e sul livelloorganizzativo della società: la gioventù è in qualchemodo rivoluzionaria; le idee che motivanoquell'agitazione fanno parte dei tempi in cui quelprocesso si svolge ma fisiologicamente è l'età che lodetermina. Superata la giovinezza l'agitazione diffusacambia motivazione; non è più l'età a determinarla mai valori.

* * *La carta stampata sta attraversando un periodoalquanto movimentato: la parola scritta, il chesignifica un giornale fatto di carta e come talestampato e diffuso, ha un mercato piuttostoristretto: il pubblico che lo legge in questo modo èenormemente diminuito ma non solo in Italia bensì

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nel mondo intero, perlomeno quello occidentale.Le vendite sono enormemente diminuite rispetto alpassato perché gli utenti di notizie preferisconocercarle su Internet, che trasmette il contenutosostanziale della carta stampata attraverso la reteche ormai fornisce una notevole quantità diinformazioni accessibile a tutti. Naturalmente igiornali non vengono trasmessi se nonriassuntivamente; le notizie più importanti ci sonotutte e ce ne sono anche alcune che non trovi sullacarta stampata. Anche il mestiere del giornalista ècambiato: le notizie sono molteplici ma scritte in unlinguaggio diverso, molto chiaro, limitatoall'essenziale e quindi in grado di usare linguaggiche abbiano una notevole diffusione poiché la lorofacilità di lettura rende più accessibile l'approccioalla notizia dell'utente. Siamo dunque di fronte adun giornalismo che sta registrando un mutamentofondamentale: i giornali danno anche notizie suvicende estere affinché i propri lettori siano alcorrente di ciò che accade in un'area molto piùvasta di quella dove il giornale in questione èlocalizzato.La lingua italiana è abbastanza diffusa anche fuoridalla zona europea poiché il fenomenodell'emigrazione ha toccato vastamente l'Italia e gliemigrati coltivano ancora la lingua d'origine anchese ormai parlano correntemente quella del Paesedove si sono trasferiti. Un personaggio come papaFrancesco, che afferma l'esistenza di un unico Dio,diffonde il suo insegnamento religioso, sociale,morale, servendosi di questa struttura linguisticache con le tecnologie moderne riesce a coprire granparte del mondo, integrando i Paesi nonraggiungibili con la rete di trasmissione della qualedispone utilizzando anche i traduttori locali.L'evoluzione sociale è favorita molto dalmeccanismo di trasmissione d'un linguismo delgenere sopra descritto ma tende anche arestringere i contenuti del meccanismo ditraduzione: se il Dio che papa Francesco predica èunico anche la trasmissione dei linguaggi tenderàad una unificazione non certo totale ma rilevante.Del resto già lo è perché sta diventando sempre piùdominante il numero delle lingue che si fannocapire e vengono quindi usate da una massacrescente di persone: l'inglese, lo spagnolo, il russo,il giapponese, l'arabo, il cinese. Uno dei fenomenipiù importanti su questo terreno e non soltanto si

L'unico valore socialmenteapprezzabile è la tolleranzadella quale mai come ora

abbiamo tutti assoluto bisogno

sta verificando in Africa: una lingua africana nonesiste; esistono molti dialetti che non sono linguepoiché sono parlati da minoranze africane moltodiverse le une dalle altre. L'Africa è un continente lacui popolazione nei prossimi dieci anni tenderà araddoppiarsi. Esiste una forza profonda sotto terrae sotto mare che secondo le previsioni scientificheporterà il continente africano a riunificarsiterritorialmente con tutto il bacino delMediterraneo. Il tempo necessario per lariunificazione territoriale sarà di 3-4 mila secoli distoria ma già d'ora produce effetti il primo dei qualiè la frequenza e la vastità dei terremoti dell'Africamediterranea e di quella meridionale più prossimaal Polo Sud. Ne dobbiamo dedurre una sorta difilosofia che ci ispira ad una visione del mondoprofondamente diversa da quella attuale: fenomenidi accorpamento ci fanno capire ormai conchiarezza che quando nacque il pianeta la terra erafortemente unificata rispetto all'acqua marina: dauna parte la terra e dall'altra il mare. Pare stranoche adesso si percorra una situazione che tende aripristinare quella struttura iniziale del pianeta: ciòsegnala che il nostro Sole è una stella che staperdendo forza e con il passare di alcuni milioni dianni tenderà a spegnersi con le conseguenze che cisaranno non solo sul sistema planetario ma anchenella galassia di cui la Terra fa parte.Questi meccanismi che la nostra scienza è in gradodi individuare modificano fortemente l'universoche tuttavia contiene elementi che vanno molto aldi là delle galassie delle quali più o menoconosciamo il funzionamento. La domanda piùingenua che un credente non può nemmeno porsinon riguarda il Dio unico: questa entità religiosapuò essere estesa da chi è in grado di credere nellasua esistenza al nostro pianeta: chi crede in unEssere e non in un Dio ma in un Ente nonpersonalizzato non può andare al di là di questo:Dio unico o Essere non possono essere concepite dipiù dei vari pianeti di cui conosciamo opresumiamo di conoscere l'esistenza.A me accade quando rifletto su questi problemi perquel poco che ne conosco alla lontanasull'importanza di riportare il pensiero al nostro"Sé", il solo essere fondamentale. Dal pianeta e dallealtre strutture universali verso il sé: è questo ilpercorso e la vera vita che è il perno della nostraindividuale esistenza.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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I 5S chiudono sul salva-StatiNiente firma, c'è solo il rinvio

Il leader grillino: il testoè da migliorare

Franceschini: "Così cigiochiamo la credibilità

del Paese". Staseravertice di maggioranzaE Salvini sfida il premier

di Carmelo Lopapa

ROMA — È stato in bilico fino all'ul-timo, il vertice di stasera sulla ri-forma del fondo salva-Stati chespacca in due il governo. Al tavolodel premier Conte, con Di Maio eFranceschini, a Palazzo Chigi sipresenteranno i ministri compe-tenti di Pd e M5S, ma l'esito non èscontato e la partita resta ad altorischio. La chiusura definitiva alMes nella sua formulazione attua-le viene confermata dal capo delMovimento e non lascia margini aun via libera. Il ministro degli Este-ri punta tutto sulla richiesta di rin-vio della riforma. Esattamentequel che il suo collega all'Econo-mia, il pd Roberto Gualtieri, nonintende formulare, quando merco-ledì siederà all'Eurogruppo. L'Ita-lia, va ripetendo l'inquilino di viaXX Settembre, rischia l'isolamen-to nella Ue. Ed è il motivo per il

GGSe hai firmato

qualcosa che nonpotevifrmare

dimettitiPer questo ho

convocato Contelunedì

quale lavorerà piuttosto a una me-diazione che passi attraverso ilparziale recepimento dei corretti-vi targati M5S.Lo stallo fa la gioia di Salvini,

pronto a scommettere sulla crisi.«Il Mes ha bisogno di molti miglio-ramenti, non possiamo pensare difirmare al buio la riforma di untrattato come il Mes che è solo unaparte - sostiene Di Maio - quandoavremo letto tutto verificheremose conviene il pacchetto». Una ge-lata sul governo. Tanto grave cheil capo delegazione Pd, Dario Fran-ceschini, e il capogruppo, Grazia-no Delrio, suonano l'allarme: «SulMes in queste ore ci giochiamo lacredibilità del Paese, l'andamentodello spread e dei mercati. Non sipuò giocare con il fuoco. Da qui alunedì vedremo se alle intenzioniseguiranno anche i comportamen-ti». Altro che credibilità, replica afine giornata una nota del M5S.«Consigliamo al Pd di lavorarecon noi a un punto di intesa. A noisembra che la credibilità come Sta-to l'abbiamo persa quando si fir-mava qualsiasi cosa per compiace-re qualche euro-burocrate. Bene,quell'epoca è finita». Una granaenorme per il premier Conte. Sta-volta, se non riuscirà nella consue-ta opera di mediazione, si ritrove-rà spalle al muro al Consiglio Uedel 12-13 dicembre, quando dovràufficializzare la posizione italiana.L'avvocato resta fiducioso, comespiega durante la visita nella sua

GGLunedì ci saràun'informativadoverosa alParlamento

Spazzeremo viatutte le fesserie

dette

Puglia. «Il governo non è a rischio,andrà avanti e affronterà le tanteurgenze del Paese», risponde a chigli chiede della tenuta. «Abbiatepazienza: lunedì passerò in Parla-mento e metteremo tutti i tassellial loro posto e inizieremo a spazza-re via tutte le fesserie che sono sta-te dette, ne ho ascoltate tante».Passaggio ad alto rischio, quello didomani alla Camera ma soprattut-to al Senato. Dove Matteo Salvini,dopo le scudisciate a distanza,conta di trasformare l'informativadel premier in un nuovo duello,dopo quello ormai fatidico di ago-sto. Gli uffici di Chigi hanno prepa-rato un dossier di 30 pagine, quasiinteramente dedicato alle "bugie"di Salvini. Non ci sarà un voto, da-vanti alle telecamere conterà solola partita mediatica. Il segretarioleghista non vuole perdersela: haannullato due dei tre appunta-menti previsti a Bruxelles e Anver-sa pur di prendere la parolanell"`arena" di Palazzo Madama.Vuole cavalcare il veto di Di Maio(che non a caso è tornato pubblica-mente ad apprezzare) e insinuarsinella frattura interna ai giallo-ros-si. «Qualcuno a dicembre volevafirmare a nome vostro un trattatoche ruba ai poveri per dare ai ric-chi, usa i soldi dei risparmiatoriitaliani per salvare le banche tede-sche. Mai», attacca da un comizioa Portoferraio, nell'Isola d'Elba.L'affondo è riservato a Conte. La ri-vincita del duello è già iniziata.©RIPRODUZIONE RISERVATA

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01-12-20192/3la Repubblica

Le t arpeDal Senatoal Consiglio europeo

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Questa sera il vertice digoverno tra il premier

Domani è invece previstal'informativa urgente

L'appuntamento è con iministri dell'Economia della

Il dieci dicembre a palazzoMadama le comunicazioni

In quella sede, a Bruxelles,Giuseppe Conte e i leader

Giuseppe Conte, il Pd e il del presidente del zona euro. A loro toccherà di Conte sul Meccanismo di Ue dovranno dare il viaM5S sull'intesa salva-Stati. Inbilico per diverse ore, è stato

Consiglio alle Camere sullariforma del trattato

stilare il piano definitivo sulMes e una road map per

stabilità (o salva-Stati,appunto) alla vigilia del

libera all'accordo sul Mesche uscirà dall'Eurogruppo

confermato ieri in serata salva-Stati l'unione bancaria Consiglio europeo del 4 dicembre

Matteo SalviniII leader della Lega mentreinaugura ieri una sede del

partito all'Isola d'Elba

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01-12-20192/3la Repubblica

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Giuseppe ConteII premier ieri nel foggianoper l'inaugurazione di

un'azienda

1 aS chiudono sul salva-StatiNiente firma, c'è solo il rinvio

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La modificaè possibile

Ma per l'Europanon ci conviene

Zioigarerti "Da Di Maiosfida senza senso all'Ue"

La mediazione di Gualtieii

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01-12-201912la Repubblica

IL COLLOQUIO CON IL MINISTRO DEGLI AFFARI REGIONALI

Boccia respinge i dubbi grillini sull'autonomia"A seguire l'accordo c'era un loro ministro"Critiche anche da Ive Lega. La replica:"Salvini non ha

neppure letto il testo"

di Giovanna Casadio

ROMA — «La discussione è surrea-le, invece di parlare dell'autono-mia, dell'accordo raggiunto final-mente con le Regioni, si dibatte sela legge-quadro entra o no in ma-novra». Francesco Boccia, il mini-stro degli Affari regionali, è undem pugliese, orgoglioso di avereun ottimo rapporto con il governa-tore leghista del Veneto, Luca Za-ia. «Così come - aggiunge - conTorna del Molise, Bonaccini dell'E-milia-Romagna, Emiliano della Pu-glia, De Luca della Campania». Co-_me dire che la legge sull'autono-mia regionale differenziata che ar-riverà domani in consiglio dei mi-

rAJ

nistri, per ora con una semplice in-formativa, non lascia indietro nes-suno.È stato sorpreso da Darlo Ste-

fano, vice presidente del gruppodel Pd al Senato, che ieri l'ha quasisconfessata, sostenendo «in mano-vra mai e mai l'autonomia comeemendamento»?«Ma nessuno ha mai chiesto

questa cosa risponde il ministro- sarà il consiglio dei ministri a de-cidere l'iter, che sarà probabil-mente quello di un disegno di leg-ge collegato alla legge di bilan-cio». Non nasconde, Boccia, che sa-rebbe stato contento di un'accele-razione: «Ma quale ministro nonlo sarebbe?». E mostra la nota concui Stefano precisa che il governonon ha mai chiesto l'emendamen-to-autonomia. Un'accelerazioneperò potrebbe servire come assista Bonaccini, che va al voto regiona-le il 26 gennaio? «Macché», ribatteil ministro.

Il terreno dell'autonomia è mi-nato. Sono proprio le altre forze

II ministroFrancescoBoccia,Pd, 51anni, è ministrodegli Affariregionali.Giovedì haannunciatol'accordoquadrosull'autonomia

della maggioranza a rischiare di fa-re saltare tutto e si vedrà se doma-ni il governo si spaccherà inesora-bilmente anche su questo. I 5Stel-le infatti sono sul piede di guerra.Barbara Lezzi, l'ex ministra delSud è tornata all'attacco. ReplicaBoccia: «Il provvedimento è statoseguito dal primo minuto finoall'accordo dal ministro per le ri-forme Federico D'Incà che è dei5Stelle. I grillini chiedano a lui. C'èun problema nei 5Stelle, forse dicomunicazione, comunque è affa-re loro. Inoltre il testo non è miste-rioso ma a disposizione di tutti igruppi. Con le Regioni abbiamofatto un lavoro con lo scalpellino».E sulle critiche dei renziani di Ita-lia Viva? «Ne abbiamo discussocon i consiglieri regionali di tutti ipartiti, non ci posso fare niente senon ce n'era nessun consigliere diN».Boccia va dritto per la sua stra-

da. Con i veneti ha discusso a lun-go delle competenze da devolveresu scarichi e porto di Venezia.«Sulle cose da fare ci si intende be-

ne con Zaia con una stretta di ma-no, sia pure nelle differenze», sot-tolinea. Quindi a Salvini che pre-tende cli essere l'unico custodedell'autonomia e ritiene un «ovet-to senza sorpresa», ovvero un gu-scio vuoto, la legge Boccia, il mini-stro ribatte: «Non l'ha neppure let-ta, non sa di cosa parla». E indicainvece il fondo di oltre 3 miliardiper garantire la perequazione in-frastruttura le per cui aree in ritar-do devono ricevere risorse peradeguarsi alla media nazionale suferrovie, strade, le reti, le fibre,iporti e gli aeroporti. Vale per ilSud ma anche per le aree interne edi montagna. E poi c'è la questio-ne dei livelli essenziali di presta-zione. «I Lep saranno varati in 12mesi, altrimenti il trasferimentodi funzioni non parte» ,garantisceBoccia. E riguardano trasportopubblico locale, formazione pro-fessionale, servizi sociali. La scuo-la non si tocca, resta competenzanazionale, non si parla più di regio-nalizzarla. Sarà comunque il Parla-mento- precisa - a definire la leg-ge anche emendandola».

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01-12-201913la Repubblica

In campo in Calabria con l'appoggio del Pd

Callipo "Bastache Di Malo chiami

e sarò prontoa lavorare con i 5S"di Alessia Candito

REGGIO CALABRIA — Da mesi lo dan-no candidato alla presidenza dellaRegione Calabria. Prima per i Cin-questelle, dopo come "civico" perfet-to per unire i destini elettorali didem e pentastellati, bruciato infineda liti e veti in casa 5s, dove si è scel-to - almeno per adesso - di correreda soli. Alla fine, Pippo Callipo, 73en-ne re di un impero imprenditorialeche va dal tonno ai gelati, ha decisodi mettersi in gioco autonomamen-te, ma facendo appello a partiti e mo-vimenti: «Uniamoci e portiamo avan-ti questa battaglia di legalità, traspa-renza e rinnovamento». Il Pd di Zin-garetti ha aderito nel giro di un'ora.Tra i pentastellati, messi in crisi dal-la villa abusiva del loro candidato go-vernatore Francesco Aiello, è sem-pre più guerra. Ma Callipo dei tor-menti interni non si cura. «Mi è sem-brato doveroso fare questo passo. Afarmi riflettere è stata la domandadi uno studente, che mi ha chiestose non mi sentissi responsabile per ilfuturo della Calabria. Quella è statala molla, oltre a innumerevoli solleci-tazioni dalla società civile».

II suo collega Nino De Masi avevafatto il suo nome una settimana fa.«E stato un pungolo affettuoso e lodevo ringraziare per aver vinto anchele mie diffidenze. E stato capace diimmaginare prima di tutti unabattaglia comune».

Zingaretti ha aderito subito, mac'è chi come l'onorevole dem EnzaBruno Bossio le rimprovera di nonessere un uomo di sinistra.«Non è la prima volta che me lodicono. Sogno di dare libertà edignità alla Calabria, sono attento aiproblemi del territorio, mi ci sonoimpegnato da imprenditore e non homai pensato di andare altrove. Se nonè di sinistra questo...».

E il pubblico appoggio alla

deputata e leader di Fratelli d'Italiain Calabria, Wanda Ferro?«La conosco e la stimo come persona,ma non ho mai sposato il progetto.Ho appoggiato mio nipote, che perme è come un figlio, il senatore di FdiGiuseppe Mangialavori».Con chi si aspetta di fare questa

battaglia per la Regione?«Ho fatto un pubblico appello a chinella società civile ha a cuore il futurodella Calabria, vediamo chirisponderà. In queste ore si sonomanifestati in tanti, anche i Verdi. Iosono aperto a tutti, nasco marinaio,pescatore».Anche di "sardine"?

«Ho chiesto alla referente calabreseJasmine Cristallo di avviare undialogo, perché abbiamo gli stessiobiettivi. Se loro hanno intenzione diaffiancarsi, ci sono le possibilità difare una battaglia comune».

La sua candidatura sembra aversparigliato le carte nei CinqueStelle. C'è chi invoca un voto suRousseau e chi chiede un passoindietro sulla candidatura di Aiello.Crede che possano finire persostenerla?«Ho tanti amici sia fra i parlamentariche fra gli attivisti. Al momento,sembra abbiano scelto di fare la lorostrada autonomamente. Dovesseroperseverare, ci confronteremo sulcampo. Se cambiassero idea, sareipronto a lavorare con loro. Basta cheil loro capo politico Luigi Di Maio michiami e dica "Siamo con te"».

Dai suoi colleghi si aspetta unappoggio?«Gli imprenditori che hanno a cuorela Calabria, che combattonoquotidianamente con una burocraziacapace di trasformare i diritti infavori, mi sosterranno. I "prenditori"mi faranno la guerra. C'è una nettadifferenza. Fare l'imprenditore inCalabria significa non cercarescorciatoie, scegliere la legalità e

avere in forze dell'ordine emagistratura riferimenti certi».Secondo il pentito di

`ndrangheta Andrea Mantella peròlei sarebbe protetto dal clanMancuso.«E solo una grossa bugia e l'hospiegato anche a inquirenti einvestigatori. La mia attivitàimprenditoriale non ha ombre eanche per questo più volte ho subitodanneggiamenti. Non ho società néall'estero, né fuori dalla Calabria.Quando ho investito l'ho semprefatto qui, chi vuole può controllare».

La cacciaal candidato

Il PdScaricato ilgovernatoredem Oliverio,per trovarel'intesa con i 5sha sondatocandidati civicicome l'editoreRubbettino e il redelle cravatteTalarico

15StelleSaltate letrattative col Pd,hanno scelto dicorrere da soliappoggiandoFrancesco Aiello,che però traballaper colpa di unavilla abusiva. Enel Movimento ècaos

La destraIn base alleintese dellacoalizione, ilcandidatogovernatoretoccherebbe a Fiche ha propostoMario Occhiuto.Mala Lega hamesso il veto edè stallo

aE«as,ao„,ro

Ho deciso dicandidarmigrazie alladomandadi uno

studente suldestino dellamia regione

Le sardine?Ho propostoun dialogo

alla referentecalabreseAbbiamo gli

stessiobiettivi

Faredavvero

impresa quisignifica

non cercarescorciatoiee sceglierela legalità

L'imprenditorePippo Callipo, 73 anni, haun'attività imprenditoriale cheva dai tonni ai gelati. Guidaun'azienda familiare che ha unsecolo di storia ed è arrivataalla quinta generazione

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01-12-201934la Repubblica

L'amaca

Atti scemiin luogo pubblicod2 Michele Serra

redevo di essere l'unico atrovare ridicola e

C

sconveniente la moda diformulare la propria richiestadi matrimonio in luoghipubblici, destinati alle paroledi interesse pubblico. Buon

ultimo un oscuro deputato della Lega che siservito, allo scopo, delle luci e dei microfonidel Parlamento.Era già toccato, negli ultimi mesi, a spettacorteatrali, manifestazioni sportive, previsionimeteo, tigì, conferenze stampa, interrotti (avolte con un colpo di mano dello stessoprotagonista, a volte da incursori inattesi)per far sapere a tutti ciò che normalmente sidesidera far sapere a una persona sola. Oraleggo con sollievo che anche Beppe Sala,sindaco di Milano, "si incazza" di fronte a unuso così privato del luogo pubblico pereccellenza, il Parlamento, "che non è ilGrande Fratello". Il problema è che, pudore aparte, eleganza a parte, sembra perduta, permoltitudini di persone, la dimensioneprivata dei sentimenti e dei comportamenti.Esiste solo ciò che si può mettere in scena epuò diventare pubblico, come se i pezzi divita non esibiti non esistessero, non fosserovita. Eppure in ogni teatro che si rispetti ilpubblico è il primo a non potere (e volere)vedere e sentire quello che accade dietro lequinte. Il teatro è costruito apposta per"difendere" il palcoscenico dalla vita dellepersone che lo animano. L'abolizionedell'interiorità è una delle più sconcertantinovità dell'epoca. Si comunica, in formaufficiale, che questa rubrica non èdisponibile per eventuali richieste dimatrimonio, né da parte di terzi né del suoautore.RJRIRRODUZION E RISERVATA ILLUSTRAZIONE DI GUIDO SCARABOITOLO

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01-12-20191+23LA STAMPA

L'AVVOCATO E I GRILLINI

LA STRA'T'EGIACHE MANCAAL PREMIERFRANCESCO BEI- P.23

LA STRATEGIA CHE MANCAAL PREMIER

FRANCESCO BEI

Tre significativi fatti politici hanno illu-minato la giornata, riverberando i lo-ro sinistri bagliori sulla facciata di Pa-lazzo Chigi. Il primo è stato l'altolàdel Partito democratico, dopo giornidi silenziosa rassegnazione di fronte

alla crescente effervescenza del Movimento Cin-que Stelle contro il Fondo salva-Stati e l'Unione eu-ropea. Unione dipinta dai grillini, come ai bei tem-pi della campagna elettorale, alla stregua di un co-vo di assetati vampiri a caccia del sangue dei cor-rentisti italiani. Il doppio avvertimento a Luigi DiMaio, arrivato quasi con le stesse parole da due bigcome Dario Franceschini e Graziano Delrio non ècasuale. Ma è il segno che per il Nazareno si sta ol-trepassando una soglia critica, che coinvolge l'inte-resse nazionale, la credibilità della Repubblica ita-liana e la stessa agibilità politica del ministro dell'E-conomia, che dovrà sedersi a trattare mercoledìprossimo con i suoi colleghi dell'Eurogruppo.

Il secondo «fatto» è la risposta piccata del verticegrillino al Pd. Una reazione significativa, perché inquelle poche righe di fuoco ne spicca una molto elo-quente. Il Movimento Cinque Stelle ribadisce infat-ti la propria contrarietà «ai principi che caratterizza-no il Mes», non a questo o quel dettaglio sempre mi-gliorabile. C'è poco da fare, il problema che il pre-mier Giuseppe Conte si trova ad affrontare è quasi ir-risolvibile. Il nodo di fondo è la difficoltà a far convi-vere sotto lo stesso tetto una forza che si richiamaad Altiero Spinelli e all'europeismo dei padri fond a-tori con un Movimento che è nato proprio dal riget-to del vincolo esterno dell'Unione europea. Hic Rho-dus. Dal ministero dell'Economia trapela la disponi-bilità, a precise condizioni, a venire incontro ai dub-bi del Movimento. In una logica di compromesso,

che è quella che governa tutte le decisioni comuniche vengono prese a Bruxelles, Gualtieri è infatti di-sponibile a trattare anche duramente sulle clausoleaggiuntive del Mes. Pronto, dicono le fonti, persinoa minacciare il veto sull'unione bancaria. Ma tuttoquesto non può significare rimettere in discussioneun trattato arrivato alle battute finali e che per l'Ita-lia, Paese indebitato fino al collo, costituisce una ga-ranzia vitale e non una minaccia.E qui si arriva al terzo «fatto» della giornata: la po-

sizione di Conte. In vista del difficile dibattito parla-mentare di domani, il premier ha fatto sfoggio diun ottimismo di facciata con una dichiarazione sor-prendente. «Noi — ha detto — offriamo un progettopolitico credibile a questo Paese. Per questo non an-dremo a casa». Purtroppo al momento non si vedené il progetto politico, né la credibilità. L'unica co-sa visibile è una rissa quotidiana e inconcludente,che oscura anche i risultati che faticosamente il go-verno (in primis il ministro Gualtieri) riesce a otte-nere. La sensazione è che, alla stretta finale, il presi-dente del Consiglio non riesca mai amettere un ar-gine al Movimento. Né sia in grado di portare avan-ti quella necessaria opera di maturazione della for-za politica che l'ha indicato per ben due volte a Pa-lazzo Chigi. Che sia lo scudo sull'Ilva, ilMes o la pre-scrizione, Conte appare spaventato ogni volta chesi affaccia sul bordo del calderone grillino a osser-vare il ribollire di quel fondo nero di pulsioni anti-si-stema. Tra un Di Battista e un Delrio, se costrettosceglie Di Battista. E un calcolo comprensibile dalpunto di vista della sopravvivenza politica persona-le del premier. Ma quando una barca è troppo sbi-lanciata su un bordo, si rischia di scuffiare alla pri-ma raffica. —

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01-12-20194LA STAMPA

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FEDERICOCAPURSO

n Pd sfilaCampo al M5S"Candidatoin Calabria"

9 La mossa che non tiaspetti e che ha spiaz-zato tutto il M5S.

Prendere il candidato al-trui e vedere l'effetto chefa. E cosa fa Luigi Di Maioora che ilPdhascelto a sor-presa di puntare in Cala-bria su Pippo Callipo, ilfrontman inizialmentescelto proprio datanti par-lamentari grillini? Il capopolitico del Movimento,per ora, chiude la porta:«Il Pd ha scelto il suo candi-dato, noi sceglieremo unaltro candidato e andre-mo per la nostra strada».Risposta che arriva anchea chi, tra i Cinque stelle,chiede di indire una nuo-va consultazione su Rous-seau per tenare di nuovol'alleanza con il Pd, strettaintorno a una candidaturacivica, comein.Umbria.Di Maio però ha le idee

chiare: «Callipo non è uncandidato civico, ma èespressione diretta delPd». Nulla a che vederecon l'esperienza umbra,dunque, in cui si arrivò alnome di Bianconi in modocondiviso. L'ipotesi di unnuovo voto su Rousseaunon si esclude, ma più perprudenza che per strate-gia. Di Maio è convintoche Callipo rappresenti ilcavallo di Troia costruitodai dem per riavvicinare ilM5S a un'alleanza organi-ca sui territori. E questo,lui, non lo vuole. Pruden-za, però, perché laposizio-ne dell'attuale candidatoM5S, il professore France-sco Aiello, è forte per unasola ragione: non ci sonoalternative. Non piace atre big calabresi - Nesci,Dieni e Morra e suscita

perplessità anche tra i ver-tici M5S, che sottolineanocome la sua candidaturanon sia ancora ufficiale:prima dovrà passare daun voto su Rousseau.

Il nome di Callipo hascosso però anche il Pd,tra chi lo ricorda candida-to nel 2010 contro il cen-trosinistra e, nel 2014, da-re il suo appoggio alla can-didata del centrodestra.Lui non si nasconde: «Horicevuto tante chiamateda chi vota a destra».. MaZingaretti punta propriosu questa "trasversalità" econ tempismo, mentre nelMovimento si sollevanovoci critiche contro Aiello,lancia due messaggi.Il pri-mo, per «l'unità di tutto ilPd calabrese», rivolto algovernatore uscente Ma-rio Oliverio, riluttante adabbandonare la corsa. Ilsecondo a Di Maio, per«creare un'alleanza vasta,civica e politica, un frontelargo per fermare le de-stre». Oliverio ha tempo fi-no a martedì per decidere.DiMaio ha già deciso.

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Reni: "_Non In SCIO, anzi raddoppio"T. «n¡(a rI, eiiÌNeare i conti di Open

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OL'intervista Giorgia Meloni

«Il premier torni sui suoi passise svende gli interessi nazionalidenuncia per alto tradimento»

presidente Meloni, il gover-no rischiala crisi sul Fondosalva Stati (Mes). Soddisfat-ta?

«Finalmente fanno i conti con larealtà. Conte è un bugiardo seria-le e ha detto menzogne su menzo-gne, arrivando a dire che sul Mesnon aveva preso accordi. E vogliovedere se a Di Maio resta un bri-ciolo di dignità: voglio sentirlo di-re, dimostrando di non pensaresolo alla poltrona, che il governocade su questo imbroglio. Sicco-me Di Maio ha un terzo dei parla-mentari, nonostante nei sondag-gi sia ormai ai minimi termini,esca dalla propaganda e faccia va-lere il suo peso per difendere unavolta tanto gli interessi degli ita-liani fermando questo scempio».Uno scempio? Finora ha parla-to di «fregatura mondiale perl'Italia».«Il Mes è sia uno scempio che unafregatura. L'Italia ha già versatoquasi 15 miliardi e si è impegnataper 125 miliardi totali cui in casodi difficoltà non potrebbe accede-re, in quanto per poter attingereai suoi finanziamenti bisognaavere i parametri in linea con leregole di bilancio dell'Eurozona..Insomma, paghiamo per un Fon-do che potrebbe essere usato soloda Germania, Olanda e altri 4-5Stati. A meno che non si decideche il nostro Paese, in caso di pro-blemi, viene di fatto commissaria-to dallo stesso Mes. Inoltre il nuo-vo trattato prevede la possibilità

di ristrutturazione del debitopubblico per chi accede al fon-do».Conte e Gualtieri hanno esclu-so questo rischio.«E invece c'è: Il ministro Gualtieriha detto che non c'è alcun auto-matismo, ma rimane la possibili-tà che questo accada. Nel caso incui l'Italia avesse bisogno di

al Mes e ci fosse la ristruttu-razione del debito pubblico, le no-stre banche andrebbero in de-fault visto che detengono il 70%del debito pubblico italiano. Diconseguenza, a causa delle regoledel bail-in, scatterebbe la corre-sponsabilità dei correntisti e ver-rebbero colpiti i risparmiatori. In-somma: i risparmi degli italianisono a rischio. Tanto più che met-tere le mani su questi soldi èl'obiettivo dichiarato dei tede-schi, che vorrebbero che l'Italia ri-ducesse il proprio debito pubbli-

LA LEADER DI FDI:VOGLIO VEDERE SEA DI MAIO RESTA UNBRICIOLO DI DIGNITA, DICACHE L GOVERNO CADESU QUESTO IMBROGLIO

co attingendo ai risparmi degliitaliani».Se fosse vero, perché Conteavrebbe firmato questa rifor-ma del Mef?«E' quello che domani chiederò alpresidente del Consiglio nell'auladella Camera. A me non sfuggeche Conte, da oscuro prestanomee semplice burattino del governogiallo-verde, è diventato improv-visamente uno statista europeo.E io voglio sapere se Conte ha fir-mato con il sangue degli italianiuna cambiale per restare a palaz-zo Chigi».Salvini ha detto di voler denun-ciare il premier alla magistratu-ra. Lei?«Se, davvero, avesse svenduto gliinteressi nazionali per persegui-re quelli personali sarebbe nor-male denunciarlo per alto tradi-mento».Il leader della Lega chiede l'in-tervento di Mattarella. Si asso-cia?«Più personalità di rilievo inter-vengono su questa materia, me-glio è. E il capo dello Stato può ri-correre alla sua moral suasionper impedire questa fregaturaagli italiani. Ma ciò che è più im-portante è che Conte, al Consiglioeuropeo, torni sui suoi passi e rin-neghi quanto accettato. L'Italia fa-rà una figuraccia, dicono. Ma nonsarebbe la prima volta che unanazione cambia posizione in cor-sa: la Francia in passato si è ri-mangiata intese importanti per

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01-12-20193~1 ~ "maga°

difendere l'interesse nazionale. E'quello che ora deve fare il gover-no, ascoltando il Parlamento».Il ministro dell'Economia Gual-tieni sostiene che se l'Italia bloc-ca la riforma del Mes nonavrebbe più l'aiuto in caso dicrisi.«Falso. Se si blocca la riforma apagarne il prezzo sarebbero lebanche tedesche, quelle a rischiodefault a causa della Brexit. Ed èper questo che Berlino spinge:mentre noi italiani ci siamo paga-ti da soli i salvataggi delle banche

Giorgia Meloni,leader di Fratellid'Italia

MATTARELLA RICORRAALLA SUA MORALSUASION. NON SAREBBELA PRIMA VOLTA CHEUNA NAZIONE CAMBIAPOSIZIONE IN CORSA

italiane, i tedeschi vogliono farpagare a tutti il salvataggio delleloro».Sempre Gualtieri sostiene chelei e Salvini siete contro il Mesperché volete portare l'Italiafuori dall'euro. Cosa risponde?«Sono idiozie di una persona chesi arrampica sugli specchi perchénon può spiegare il perché l'Italiafirma un trattato che la danneg-gia. Io non ho mai proposto l'usci-ta unilaterale dall'euro. Ma vo-glio starci difendendo gli interes-si nazionali italiani, non quellidella MerkeL Ed è quello che diròil 9 dicembre a Bruxelles quando,insieme a tutti i parlamentaridi Fratelli d'Italia, andrò a direche l'Italia non prende ordi-ni».Gli ultimi sondaggi danno

Fdi oltre al 10% e lei più popo-lare di Salvini. Scatterà la com-petizione per la guida nel cen-trodestra?«Sono soddisfatta di questi datiperché non ci siamo arrivati in unistante, ma percorrendo una lun-ga strada fatta di coerenza e serie-tà. Il consenso che riceviamo è ra-gionato. Non istintivo. Ma ora èSalvini ad avere più voti e finchésarà così è suo compito guidare ilcentrodestra, se ha voglia di farlo.Non serve una competizione tranoi: non avrebbe senso che ci ru-bassimo i voti a vicenda visto chepuntiamo ad andare al governoinsieme».Lei ha spesso escluso di volersicandidare a sindaco di Roma.Conferma?«Io ho una parola sola e non lacambio. E prima di parlare delcandidato, voglio sapere qualeprogetto il centrodestra ha perRoma Capitale. Roma ha un sin-daco pessimo, ma è una città chesarebbe in difficoltà anche con ilsindaco migliore del mondo: ser-vono ruolo e poteri speciali».

A.Gen.C RIPRODUZIONE RISERVATA

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01-12-20197il Giornale

Luigi e Matteo, gli eurosmemorati:al governo quando si trattò sul MesSembrano essersi accorti solo ora di ciò che successe a Bruxelles

di Adalberto Signore

curiosa, improvvisa econtagiosa l'amnesia chenegli ultimi giorni pare

aver colpito Luigi Di Maio e Mat-teo Salvini. Come d'incanto, in-fatti, i due «smemorati» hannoscoperto che ormai da anni è incorso una complessa trattativaper riformare il Mes (Meccani-smo europeo di stabilità), crea-to nell'ottobre del 2012 per sosti-tuire il cosiddetto Fondo salvaStati. Il confronto in Europa vaavanti da tempo, con riunionitecniche e politiche a ripetizio-ne. Come quella dello scorso 13giugno a Bruxelles, quando l'Eu-rogruppo ha raggiunto un am-pio consenso su una bozza direvisione del Mes. Bozza chedal giorno successivo - 14 giu-gno - è stata pubblicata sul sitodella Commissione Ue.Eppure, Di Maio e Salvini -

che allora erano entrambi vice-premier di Giuseppe Conte -sembrano essersi accorti soloora di quel che accadeva in Eu-ropa. E questo nonostante inquei giorni i due leader fosseromolto attivi nel dibattito pubbli-co, visto che se le davano di san-ta ragione sull'eventualità di in-trodurre la flat tax (caldeggiatada Salvini e osteggiata da Di Ma-io). Sul Mes e sull'intesa trovataa Bruxelles alla presenza di Con-te nemmeno una parola. Il te-ma, per capirci, non è entratonel dibattito nemmeno nelle set-timane successive, quando illeader della Lega ha aperto lacrisi di governo che ha poi porta-to alla nascita del Conte 2. E que-sto nonostante il durissimoscontro tra Salvini e il premier,culminato il 20 agosto nel mat-ch pubblico in Senato. Davverocurioso, soprattutto per un te-ma centrale per il Paese al pun-to che in queste ore Di Maio arri-va a minacciare la crisi mentreSalvini chiede l'intervento di

Sergio Mattarella.La sensazione, insomma, è

che più che «smemorati» i dueleader di M5s e Lega abbiano col-to la palla al balzo per ragionistrettamente propagandisticheed elettorali. Perché una cosa èmettere in discussione il Mes in-dicandone le possibili criticità(come hanno fatto, per esempio,Carlo Cottarelli o GiampaoloGalli). Altra è cavalcare l'ondaantieuropeista fingendo di igno-rare che l'Italia ha contribuito at-tivamente ai tre quarti dell'iterdi riforma del Mes. Soprattuttose a guidare la crociata sono DiMaio (vicepremier e ministrodello Sviluppo economico per14 mesi, oggi ministro degli Este-ri) e Salvini (anche lui vicepre-mier e ministro dell'Interno per14 mesi). Ma in questi tempi dipolitica fluida, è ormai tutto pos-sibile. E così il leader del M5s èpronto a compromettere la credi-bilità internazionale del Paesecon l'ennesima marcia indietrodopo quella sull'Ilva solo per cer-care di riaffermare la sua leader-ship e ricompattare un Movi-mento che è ormai allo sbando.Il capo della Lega, invece, premesull'acceleratore per ragioni di-verse. La prima è che Salvini hacapito che è arrivato il momentodi affondare il colpo e provare afar vacillare il governo, magarinella speranza che a gennaio -dopo l'approvazione della leggedi Bilancio - saltino finalmente idelicati equilibri che tengono in-sieme M5s e Pd. La seconda è lacrescita di Fratelli d'Italia. L'ex-ploit elettorale in Umbria, infat-ti, è stato seguito da una costan-te crescita del gradimento diGiorgia Meloni. Al punto che l'ul-tima rilevazione Ipsos ha visto laleader di Fdi (40%) sorpassareproprio Salvini (37) e piazzarsiseconda nella classifica dei politi-ci più apprezzati (primo Conteal 43%).

SI ERANO TANTO AMATIMatteo Salvini, leader dellaLega e Luigi Di Maio, capopolitico del Movimento 5 stelle,sono stati vicepremierdel primo governo Conte

SPECULAZIONI POLITICHE

Salvini sogna la spallataal governo e prova acontenere l'ascesa di Fdi

La preoccupazione del Colle:il premier trovi una soluzione

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01-12-20198il Giornale

L'arroganzadei politicisulla casa

ppena eletta ministra,la signora Trenta, pub-

.. blicò un video su Face-book per rassicurare i suoi elet-tori che era giunta l'ora di met-tere un punto all'arroganza delpotere. La prova da dare in pa-sto ai grillini era succulenta: larescissione del contratto stipu-lato da Renzi per l'Airbus da150 milioni di euro d'affitto in8 anni. Basta - tuonava la Tren-ta - con privilegi e sprechi, sitorna alla normalità, si prendo-no i voli di linea. Per lei il prez-zo dell'Airbus era smisurato erappresentativo dell'ego diRenzi. Un anno trascorso al mi-nistero l'ha portata poi a pensa-re che una casa in un quartiereperiferico per lei che frequenta-va un certo tipo di personenon era più adatta, serviva unaabitazione da 180 metri quadriin zona centrale.La stessa arroganza di Renzi.

Per spiegare i motivi per cui imagistrati indagano sulla suavilla da un milione e trecentomila euro con tre bagni, salot-to triplo, grande cucina, stu-dio, tre camere da letto, terraz-zo e un giardino di 1.600 mq,in una delle zone più prestigio-se di Firenze, ha detto comefosse cosa normale che primadi entrare in politica presenta-va una dichiarazione dei reddi-ti di 15 mila euro che sono di-ventati più di un milione di eu-ro grazie alle sue attività di con-ferenziere. Con la stessa natu-ralezza ha raccontato che unamico per l'acquisto della casagli ha prestato 700mila euroche però ha regolarmente resti-tuito dopo solo cinque mesi.Ma non si è posto la domandadi quanti tra quelli che hannoascoltato questa dichiarazionehanno un amico che prestereb-be loro questa cifra a titolo gra-

tuito? Non sa che molti italianivivono in affitto e non sempreriescono ad arrivare alla quar-ta settimana del mese? Ma ora,aggiunge, possiamo stare tran-quilli perché con l'indennitàparlamentare pagherà il mu-tuo da un milione di euro. Baz-zecole, che i cittadini secondolui saranno felici di pagare coni soldi delle tasse spesso ini-que che sono costretti a versa-re.A prescindere da quello che

i magistrati sentenzieranno sipuò dire che Renzi sia vittimadi una coazione a ripetere. Suc-cede a quegli individui che in-consapevolmente vivono piùvolte situazioni simili e fru-stranti pensando che non sia-no correlate ai loro comporta-menti. Durante il suo governofu attaccato per questa arro-ganza comunicativa che luistesso riconobbe di possedere.Non comprendendo i suoi sba-gli Renzi finisce sempre perconvincersi che sia una vittimadi eventi determinati dall'invi-dia dei suoi antagonisti, senzache lui abbia la minima re-sponsabilità personale.

Renzi sfida Pd, toghe e 55Ma i devi ora si vendicano

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01-12-201930/31L'Espresso

La polemica

IL P È CHIUSO NEL FORTINODI SOFIA VENTURA

Oggi la democrazia italiana zoppica e se conti-nua a navigare, ancorché a vista, è soprattuttoperché per il momento non è sottoposta a sfi-de troppo radicali. La democrazia è un corpofragile e richiede tante condizioni per soprav-vivere e funzionare. Nel caso italiano troppi

dei suoi meccanismi si stanno inceppando. Il fenomeno è par-ticolarmente evidente dal lato dell'offerta politica e del gover-no. L'operazione che ha condotto alla nascita del governo gial-lo-rosso è stata soprattutto giustificata con il fine di scongiura-re un governo di destra a trazione Salvini. Non vi è dubbio che iprotagonisti del populismo italiano di destra. Salvini e Meloni.per la loro scarsa dimestichezza con, e/o il loro scarso rispettoper, le regole del gioco democratico-liberale alimentino legitti-me preoccupazioni. Qual è, però, la strategia adottata dal Par-tito democratico in questa situazione? Il Pd si è trovato a doveraffrontare un duplice ̀populismo': quello della destra e quellopiù indistinto del Movimento 5 Stelle. Rispetto alla destra hautilizzato la strategia dell'appello alla mobilitazione. Però dauna posizione di debolezza (di consenso, di proposta politica.di leadership). E ha reso ancora più evidente all'opinione pub-blica questa sua debolezza rifiutando di competere, asserra-gliandosi nelle istituzioni. Ciò gli ha consentito di non affronta-re con urgenza il suo rinnovamento, di non impegnarsi nellafaticosa impresa di costruire una vera alternativa in grado dirovesciare l'agenda populista, che si limita un po' a blandire eun po' a contrastare, senza imporre una propria agenda e nar-razioni diverse della situazione esistente. Barricato nelle istitu-zioni prosegue in questa strada, pretendendo che il consensogli arrivi solo perché grida "al lupo". Ciò ha consolidato quellapolarizzazione che costituisce uno dei fattori di rischio delledemocrazie e sulla quale i nostri leader populisti lavorano datempo. Secondo dati Swg, dopo l'inflessione seguita all'uscitadella Lega dal governo, a partire da settembre quest'ultima hacominciato a riprendersi e la coppia populista Lega-Fdl ha an-che guadagnato diversi punti. Si potrebbe affer-mare che il Paese è spaccato tra forze pro-sistemae anti-sistema. Dove con queste espressioni indi-chiamo due diversi atteggiamenti politico-cultu-rali rispetto a un insieme di posizionamenti chevanno dal rapporto con l'Unione Europea ai valorialla base dei diritti civili acquisiti, dai rapporti conpartiti europei di estrema destra e con forze politi-che che al governo nei rispettivi paesi stanno espli-citamente mettendo in discussione i principi libe-

rati alla sensibilità su grandi tematiche storico-civili. Ma la for-za "pro-sistema" si consuma nel proprio fortino nell'assenza diuno slancio che le consenta di uscire e combattere nell'arenadella competizione.Uno slancio inibito proprio dagli angusti spazi nei quali si è

rifugiata. Già, perché in realtà l'ipotesi della mera contrappo-sizione pro-sistema/anti-sistema non è del tutto corretta.Poiché la seconda strategia adottata dal Pd è stata quella dicooptare un'altra forza anti-sistema, non meno perniciosa perla nostra democrazia della destra di Meloni e Salvini, ovvero ilM5Stelle. A proposito di quest'ultimo è utile sintetizzare l'a-nalisi di Francesco Cundari su Linkiesta (31 ottobre), dove sìnotava come il movimento grillino avesse ormai prodotto uncontagio sia a destra sia a sinistra. Fornendo da un lato il pro-prio armamentario ideologico e comunicativo al processo diestremizzazione della Lega salviniana, dall'altro penetrandocon esso il corpo molle del suo alleato di governo, il Pd. E co-me osservava Cundari, ma come si ripete da settimane e set-timane anche su queste pagine, per dimostrarlo «basterebbel'elenco dei provvedimenti del governo gialloverde ripresi, ri-votati e riconfermati dall'intero centrosinistra». Dove si va daquota 100 e dal reddito di cittadinanza al taglio dei parlamen-tari, ai decreti sicurezza, alla legge sulla legittima difesa dellaquale non parla più nessuno. Mentre la "chiusura dei porti" siè trasformata in una variabile dipendente della variabile indi-pendente "tornate elettorali" (come hanno dimostrato le ele-zioni regionali umbre). E il caso llva dimostra la confusione diun partito condizionato dalle ancor più confuse dinamichedel partner maggiore.Dunque, la mera contrapposizione con toni surriscaldati.

ma povera di progetti realmente alternativi che possano fareintravvedere una via credibile per uscire dall'impasse politi-co, economico, sociale (e anche culturale) nel quale si trova ilnostro Paese, si limita a favorire la polarizzazione, con il con-solidamento e anche la crescita delle forze di destra. Al tempo

stesso la pretesa di "romanizzare i barbari" grilli-ni, secondo un'espressione oggi in voga, si sta ri-solvendo nella barbarizzazione dei romani. Difatto il Pd sta fungendo da strumento del perico-loso populismo grillino, che dispiega i suoi delete-ri effetti attraverso un crogiuolo assistenzialista eilliberale di politiche (dall'economia alla giusti-zia) e una cultura antiparlamentare, antipolitica,giustizialista e antimoderna, nel suo oscillare tracomplottismo, ostilità alla scienza, senso comune

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Il segretario del Pd Nicola Zingaretti e il capo politico del M5S Luigi Di Maio

elevato a pensiero politico. Per non parlare della sua naturadi braccio politico di una società privata che grazie al Pd (chenon pare minimamente interessato al tema) ha potuto conti-nuare a svolgere la sua attività lobbistica accedendo diretta-mente al potere di governo.Tutto ciò accade senza che vi sia una credibile alternativa a

questo generale stato di cose: all'opposizione troviamo populi-sti, al governo altri populisti e un partito indeciso a tutto. Ungoverno della destra avrebbe avuto un'opposizione. O, perlo-meno, chi formalmente si fosse trovato all'opposizione avreb-be avuto l'incentivo a trasformare la forma in sostanza. Da li sisarebbe potuti ripartire. Oggi siamo di fronte alla lenta (manon troppo) decomposizione della nostra democrazia in unacquitrino populista dove sguazzano improvvisazione, incom-petenza, demagogia e opportunismo. In attesa dell'arrivodell'altro populismo, ringalluzzito dopo lo sbandamento dellacrisi di governo grazie al deteriorarsi dell'esperienza giallo-ros-sa, mentre il Pd rischia di dissipare il suo non già fiorente patri-monio di credibilità.

Zingaretti ha voluto titolare "Tutta un'altra storia" la tregiorni del Pd tenutasi a metà novembre a Bologna. E comin-ciata così una campagna per non perdere la storica regionerossa, dove il Pd può vantare una dignitosa amministrazione,ma paga quella natura di partito-sistema che gli drena con-

senso da anni: anche lì nessun rinnovamento e strategia delfortino. Tuttavia, è difficile scrivere "un'altra storia", per rifon-dare una nuova e propria "capacità di lettura della società"(secondo le parole di Zingaretti), seguendo lo spartito dei po-pulisti, verdi o gialli che siano. A Bologna sono emersi diversispunti, ma una linea ancora molto ambigua, con un leadernon in grado di indicare una direzione. Promesse come quel-la di "rivedere" i decreti sicurezza e rivendicazioni di una pro-pria specificità, ad esempio relativamente al tema dello Iussoli, sono durate lo spazio di un mattino. Un nuovo spartitonon è ancora stato scritto, mentre al governo dominano an-cora le note dei "gialli". I quali ormai non nascondono nem-meno più quel che sono: una sgangherata macchina con im-probabili personaggi al volante, teleguidata da un uomo d'af-fari e da un comico. Dopo che il recente voto su Rousseau hasconfessato il "capo" Di Maio e la sua decisione di non presen-tare il Movimento alle regionali, proprio il "comico" ha datoprova del suo ruolo di burattinaio in una scenetta video inter-pretata da lui e dal "burattino" Di Maio, comica se in realtànon rappresentasse il dramma di un Paese dominato ormaida una versione farsesca della politica. E evidente che in que-sta situazione il Pd altro non può essere che il Cavallo di Troiadi chi vuole trasformare la nostra democrazia in una deca-dente e grottesca commedia, dall'esito tragico. ■

CIRCONDATO DA FORZE POPULISTE, ZINGARETTI NONINDICA UNA DIREZIONE E SI ARROCCA NELLE ISTITUZIONI

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01-12-201933L'Espresso

Politica Prima Pagina

di MICHELE AINIS

Ecco a chi converrebbesciogliere le Camere a gennaio

Nei giorni scorsi un twe-et di Pierluigi Castagnetti(democristiano doc, plu-rideputato, ultimo segre-

tario del Partito popolare, nonchéamico personale del presidente Mat-tarella) ha messo a fuoco una data. Ese la XVIII legislatura tirasse le cuoianel mese di gennaio? Voteremmo conla Finanziaria già approvata, primache la Consulta esamini il referen-dum sulla legge elettorale promossodalla Lega, e soprattutto prima cheentri in vigore il taglio dei parlamen-tari. All'orizzonte, insomma, c'è unnuovo appuntamento con le urne, sela maggioranza giallorossa si suicida;anche se, per suicidarsi, bisogna pri-ma nascere, e in questo caso la circo-stanza appare dubbia. Domanda: ciconviene? Ossia conviene agli italiani,al di là del tornaconto dei partiti? Econviene all'ordine costituzionale, inquesti tempi di disordine, anticipareun evento che comunque sarà diffici-le evitare nei mesi successivi?

Proviamo, per l'appunto, a fare or-dine sulle tre questioni che segnalaCastagnetti. La Finanziaria, innanzi-tutto. Certo che conviene approvarlaprima di sciogliere le Camere, giac-ché l'alternativa sarebbe l'esercizioprovvisorio del bilancio. Ovvero laparalisi, lo stallo. Del resto c'è alme-no un precedente. Novembre 2010:il IV governo Berlusconi è sull'orlodella crisi, subisce la scissione dellacomponente guidata da Gianfranco

Fini, alla Camera viene presentatauna mozione di sfiducia. Prima divotarla, però, bisogna approvare lalegge finanziaria - dice il presidenteNapolitano - per mettere il Paese insicurezza. E infatti la sfiducia fu po-sta ai voti un mese dopo, il 14 dicem-bre, offrendo a Berlusconi il tempod'allargare la sua vecchia maggioran-za, con il soccorso di Scilipoti e altri"responsabili". Morale della favola:niente Finanziaria, niente crisi.

Secondo punto: il referendum sullalegge elettorale, escogitato da Calde-roli e proposto da otto Consigli regio-nali. La Cassazione ha già dato il suovia libera, la Consulta si esprimerà allafine di gennaio, dopo di che voterem-mo in primavera, in una domenicacompresa fra il 15 aprile e il 15 giugno.Sempre che, nel frattempo, il Parla-mento continui a respirare. Secondol'articolo 34 della legge che disciplina ireferendum (n. 352 del 1970), nel casodi scioglimento anticipato delle Ca-mere, il referendum già indetto restainfatti sospeso per un anno. Con gransollievo dei piccoli partiti, giacchéil referendum della Lega disegna unmaggioritario secco, all'inglese, concollegi uninominali estesi a tutto ilterritorio nazionale. Un sistema dra-stico, mai sperimentato nella storiadella Repubblica italiana. E allora? Sela Consulta lo dichiarerà ammissibile,significa che la Costituzione non s'op-pone. Dunque non può opporsi nem-meno Mattarella.

Terzo argomento per interromperela legislatura: il taglio dei parlamen-tari. Anche quest'ultimo, però, è unargomento politico, non giuridico.La legge costituzionale approvatain ottobre dalle Camere elimina 345seggi in Parlamento, ma avrà effettonon prima di 60 giorni dalla sua en-trata in vigore. E quando scatta lamannaia? A marzo, se nessuno chie-de il referendum confermativo sullalegge; altrimenti in piena estate. Per-ciò, sciogliendo le Camere a gennaio,resterebbe una tavola imbandita conun migliaio di posti a sedere, per lagioia dei commensali. Ma gioie e do-lori riguardano i partiti, non il capodello Stato. Nessuno può pretendereche lui si faccia complice di manovreper eludere la riforma appena bat-tezzata, licenziando il Parlamentosenza che sussistano i presupposticostituzionali per uno scioglimentoanticipato. E dopotutto il presuppo-sto è uno: l'incapacità d'esprimereun governo, di formare una qualsivo-glia maggioranza.

Da qui la conclusione: una crisi agennaio può corrispondere all'inte-resse dei politici, non degli italiani.Né della Costituzione, povera don-na. Siccome però il loro interesse disolito prevale sull'interesse pubbli-co, non si può affatto escludere chedopo aver festeggiato il Capodannola maggioranza faccia harakiri. Tal-volta, per sopravvivere, bisogna unpo' morire. ■

SI EVITEREBBERO COSÌ REFERENDUM E TAGLIO DEIPARLAMENTARI. MA NON SAREBBE UNA BUONA SCELTA

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01-12-20197IL SECOLO XIX

L'ex ministra Maria Elena Boschi ieri a Genova: «Noi rispettiamo l'indipendenza della magistratura»

«Non devono essere i giudici a dire che cos'è un partito»

Mario De Fazio /GENOVA

I magistrati faccia-no il loro lavoro,t< noi chiediamotempi rapidi per-

ché vorremmo concentrarcia parlare di idee e proposteper i cittadini. Loro parlanodi noi, noi parliamo agli ita-liani». La sala in cui Maria Ele-na Boschi replica all'Associa-zione nazionale magistratisull'inchiesta sulla fondazio-ne Open dista una cinquanti-na di metri dal teatro Carlo

Maria Elena Boschi

Felice, dove si sta svolgendoil congresso dell'Anm e dovevenerdì, dinanzi a Mattarel-la, il presidente Luca Ponizaveva difeso i magistrati dal-la «gravissima e inaccettabi-le delegittimazione». In cittàper un incontro di Italia Viva,scortata dalla referente ligu-re del partito renziano, Raf-faella Paita, la Boschi non sisottrae all'argomento. Par-tendo da un principio più vol-te ribadito da Renzi nel brac-cio di ferro con la procura diFirenze: «Mettere in contrap-posizione l'autonomia dellamagistratura e l'autonomiapolitica è sbagliato - spiegal'ex ministro - L'indipenden-za dei giudici è doverosa, noi

la rispettiamo, è un principiodella Costituzione. Ma nonpuò arrivare al punto di stabi-lire che una fondazione è unpartito, perché significa inva-dere il campo della politica etoccare un principio altret-tanto importante come la se-parazione dei poteri». Resta-no i dubbi, le ombre che si al-lungano dalla procura fioren-tina e un putiferio mediati-co-giudiziario che coinvolgeil renzismo. Ma Boschi è cate-gorica nel ribadire l'estranei-tà del "giglio magico" dalleaccuse ipotizzate. «Non sonoun magistrato ma so che icomportamenti sui finanzia-menti sono stati corretti, i fi-

nanziamenti erano regolare tracciabili e si è rispettata ladisciplina in materia di fon-dazioni politiche - spiega amargine del convegno - E ri-saputo come la FondazioneOpen abbia sempre organiz-zato la Leopolda e la polemi-ca in passato era sul fatto chenon fosse un'iniziativa di par-tito. Ora invece scopriamoche lo era. Mi sembra surrea-le». Poi la stilettata al vetrio-lo all'alleato Cinquestelle nelgoverno giallorosso. «Per noiva benissimo equiparare fon-dazioni e partiti ma primaquella legge non si applica-va. Ora siamo favorevoli adestenderla anche a società co-me la Casaleggio associati,che di fatto gestiscono parti-ti». —

Renzlalcontrattacco: «Non mifermerete»

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01-12-201910IL SECOLO XIX

NELL'INCHIESTA "OMBRE NERE" ANCHE DUE SIMPATIZZANTI GENOVESI DEL PARTITO DELLA MELONI. IACOBUCCI: SONO PERSONE ESTRANEE Al NOSTRI VALORI

Rete neonazista, fermato NuceraE vice coordinatore di FdI ad tmperiaNella perquisizione delle sue case la Digos ha trovato una pistola, un fucile e un silenziatore

Tommaso FregattiMalto Grasso/GENOVA

La direzione distrettuale anti-mafia di Genova apre un farosulla rete neonazista scopertadalla Procura di Caltanissettae suoi contatti liguri. Ieri gli uo-mini dell'Antiterrorismo dellaDigos hanno fermato Pasqua-le Nucera, vice coordinatoredi Forza Nuova a Imperia, non-ché pentito di 'ndrangheta e su-pertestimone nel processo "'N-drangheta stragista" sulle tra-me fra malavita calabrese,massoneria, servizi e pezzi del-lo Stato deviati. Durante la per-quisizione in due case, una aDolceacqua e l'altra oltre il con-fine francese, i poliziotti glihanno trovato una pistola, unsilenziatore e un fucile. L'accu-sa nei suoi confronti è di deten-zione illegale di armi finalizza-ta all'eversione dell'ordine de-mocratico. Il fascicolo, sullascrivania del pm Barbara Bre-sci, verrà trasferito nelle prossi-me ore al pm antiterrorismo diGenova Federico Manotti. Nu-cera, trasferito in carcere a Im-peria, in una telefonata ipotiz-

zava di «mettere una bombamoltov alla sede dell'Anpi», edare la colpa «a un marocchi-noper depistare le indagini».

IL GIALLO DEL WEBMASTER IN REGIONE

Il secondo fronte riguarda nuo-vi atti e intercettazioni che por-tano invece a Genova. Qui, se-condo l'inchiesta "Ombre ne-re" -19 indagati in tutta Italia -erano molto attivi in particola-re due personaggi, perquisitidue giorni fa: Alessandro Piga,65 anni, e Claudio Testa, 58.Quest'ultimo, che su Face-book alterna post simpatizzan-ti per Fratelli d'Italia ad altrinostalgici dell'organizzazioneparamilitare Gladio, è in con-tatto con Francesca Rizzi, 36anni, una vistosa aquila delTerzo Reich tatuata sulla schie-na e il soprannome di "miss Hi-tler", conquistato per aver vin-to un fantomatico concorso dibellezza sul deep web. Rizzi èritenuta l'ideologa del "Partitonazionalsocialista italiano deilavoratori". Nelle conversazio-ni tra i due emerge una non me-glio precisata "cabina di re-gia", gestita da «uomo politicomeridionale», e il progetto direalizzare «una grande unionedella Destra da Nord a Sud».Miss Hitler, a sua volta, fa rife-rimento a un non meglio preci-sato "webmaster" di un partitoall'interno della Regione Ligu-ria: «Per raggiungere personee dare supporto logistico, sen-za iscrizione al partito». Incambio, il "webmaster", avreb-be chiesto il servizio d'ordine

dei neonazisti alle manifesta-

zioni del partito (di quali parti-to si tratti, non viene mai speci-ficato).

«SERVIZIO D'ORDINE A GIORGIA MELONI»

È un fatto tuttavia che né Testané Piga facciano mistero dellamilitanza in Fratelli d'Italia.Ne frequentano diversi eventipubblici, presenza documenta-ta sui social network, e nelle in-tercettazioni vantano (o mil-lantano) di aver fatto da "servi-zio d'ordine" a un comizio diGiorgia Meloni, avvenuto da-vanti al bar Moody di Genova.Si fotografano spesso insiemea Beppe Aleo, in particolare il19 settembre alla festa di Atre-ju a Roma.

Testa, in un colloquio telefo-nico con Il Secolo XIX, chiariscecosì la sua posizione in questavicenda: «Siamo persone stan-che, stufe della deriva che staprendendo il nostro Paese.Non chiamateci estremisti, sia-mo cittadini che si difendono.E vero, al telefono diciamo co-se pesanti, tipo "ammazza ilnegro", però poi non lo faccia-mo davvero. E uno sfogo allafrustrazione, una risposta go-liardica. Non mi hanno trova-to niente durante la perquisi-zione e non conosco Nucera.Io sono un simpatizzante e uncollaboratore di Fratelli d'Ita-lia, non un nazista. Vado aicongressi, partecipo alle riu-

nioni, vado ad applaudire laMeloni. Conosco tanta gentenel partito, fra cui Aleo, un mo-derato. Un anno e mezzo fa hoorganizzato una riunione aBoccadasse, dopo abbiamo fat-to una chat, ne faceva parte an-che Aleo, anche se lui non in-terveniva mai».

«INCOMPATIBILI CONI VALORI DI FDI»

Aleo, contattato dal SecoloXIX, spiega di così i suoi rappor-ti con Piga e Testa: «Li conoscosuperficialmente, qualche caf-fè, qualche chiacchiera. Nulladi più. Diciamo che con me so-no sempre stati tranquilli. Seavessero manifestato ideeestremiste o sovversive li avreiimmediatamente allontanatio segnalati». Sul caso intervie-ne in modo netto Massimilia-no Iacobucci, responsabile re-gionale del partito in Liguria:«Mio nonno è stato in campodi concentramento, non vo-glio avere niente a che fare conchi ha idee simili. Fratelli d'Ita-lia è un partito in cui non posso-no trovare posto persone convalori contro i principi demo-cratici, repubblicani e della le-galità. Non conosco questi in-dividui, di sicuro l'unico servi-zio d'ordine al comizio di Gior-gia Meloni spettava alla poli-zia. Se c'erano bisogna vederechili ha portati. Se la responsa-bilità è di qualche dirigente pe-riferico, ne risponderà».

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01-12-201910ILSECOLOXIX

Claudio Testa, a sinistra, insieme a Beppe Aleo (Fdi)

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01-12-201917IL SECOLO XIX

LA PSICANALISI DI GRUPPODEI MAGISTRATI

RICCARDO FERRANTE

134° congresso della Associazione Nazio-nale Magistrati organizzato a Genova èstato necessariamente una sorta di psica-nalisi di gruppo. Troppo recenti i fatti che

hanno coinvolto — tra maggio e giugno scorsi— alcuni componente del Consiglio Superioredella Magistratura. La relazione del presiden-te Anm Luca Poniz non ha tradito pulsioni dirimozione. Se da una parte al magistrato nonpuò essere negata una sana volontà di affer-mazione professionale, dall'altra il vero ele-mento di corrosione interna all'ordine giudi-ziario è quello del carrierismo, veicolato dallecorrenti che con i loro rappresentati al Csm de-cidono le nomine. Che il vasto corpo della Ma-gistratura si organizzi in tendenze culturalistrutturate e che esse partecipino secondo uncriterio di rappresentanza alla gestionedell'organo di governo autonomo, rispondepacificamente al principio democratico. Lastessa Anm, sintesi unitaria delle diverse ten-denze, ha storicamente svolto una funzionecentrale. Fondata a Milano il 13 giugno 1909

come "Associazione Generale fra i magistratid' Italia", ha accompagnato le diverse fasi del-la storia nazionale, ma è col rifondante Con-gresso di Gardone (1965), che i giudici si so-no collocati al centro del dibattito giuridico epolitico, proponendosi, in quanto interpreti,come motore di progresso normativo. L'ob-biettivo posto fu la concreta applicazione del-la Carta costituzionale, e dell'art. 3 in partico-lare (il principio di uguaglianza). Il ruolo cen-trale di Anm è riconosciuto puntualmente, inapertura di ogni suo congresso nazionale,con la presenza del Presidente della Repubbli-ca.Questa volta era presente Sergio Mattarel-

la che, in quanto presidente del Csm, a giu-gno scorso con un tono di gravità che non gli èusuale ha stigmatizzato quanto era emerso, ein particolare le collusioni tra politici sottoprocesso e giudici in carica al Csm, perindiriz-zare le nomine dei magistrati che di quei pro-cessi si sarebbero dovuti occupare. Il Csm va"smilitarizzato" politicamente, ha insistito il

suo vicepresidente Davide Ermini ieri a Geno-va, e il ministro della giustizia Bonafede ha as-sicurato che nel progetto di riforma del Consi-glio non ci sarà la nomina per sorteggio. Un ta-le sistema, sottraendo rappresentatività all'or-gano, vanificherebbe in effetti buona partedel ruolo riservatogli negli equilibri costitu-zionali. Ugualmente rischiosa — lo ha sottoli-neato Poniz - sarebbe la presenza di due Csmdistinti per giudicanti e requirenti.

Il tema costante, in quasi tutti gli interventidi questa tre giorni congressuale, è stato rap-presentato dai fatti degenerativi di mag-gio/giungo scorsi, e gli effetti deleteri di un si-stema elettorale del Csm (con collegio uniconazionale) causa di un correntismo sfrenato.Spiace dover assistere in questo congresso aun, pur necessario, ripiegamento di Anm suse stessa, in un autoesame fatalmente autore-ferenziale. Non per nulla "Gardone 1965" èstato richiamato così spesso; un evento che di-mostrò la straordinaria vitalità progressivadella magistratura del secondo dopoguerra;"Genova 2019" risponde allo spirito dei tem-pi. Il crollo del viadotto Morandi è stato ricor-dato più volte, per dare il senso di una presen-za solidale dei magistrati in città; in fondo èanche metafora del crollo drammatico diqualcosa che si pensava impossibile cedesse.Ecco, facciamo che le ricostruzioni siano dav-vero rapide, entrambe.L'autore è Direttore del Dip artimentodi Giurisprudenza dell'Università di Genova

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01-12-201923IL SECOLO XIX

IL PARTIGIANO "GIOTTO" BRUSCHI: «RISPONDEREMO CON INIZIATIVE CULTURALI»

«No al Ponte Quattrocchi»L'appello della famiglia FirpoI familiari di "Attila", in una letteraaperta al sindaco Bucci,chiedono di dedicare al contractorun luogo diverso da quello vicinoalla piazza per l'eroe della Resistenza

Francesca Forleo

«La famiglia Firpo apprendecon grande dolore e preoccu-pazione la sua intenzione diannullare l'intitolazione delponte, sito tra corso Gallierae via Moresco, ad Attilio Fir-po, partigiano Attila». Co-mincia così la lettera apertainviata al sindaco di Genova,Marco Bucci, dai familiaridel partigiano. Da domani,la passerella che dalla piazzaintitolata all'eroe della Resi-stenza e da via Moresco con-duce in coso Galliera, sarà in-titolata a Fabrizio Quattroc-chi, il contractor genovesecatturato e ucciso in Iraq nel2004. Sulla vicenda, critica-ta anche dall'Anpi e dal parti-giano "Giotto", il novanta-quattrenne Giordano Bru-schi, si innestano una contro-versia toponomastica — a Fir-po resta dedicata la piazza,sebbene in alcuni documenticomunali anche la passerellariportasse al suo nome — euna politica: l'opportunità diaccostare due figure cosìidealmente lontane comequelle del partigiano e delcontractor. «Il circolo Sertolirisponderà con attività cultu-rali: a gennaio faremo incon-

La passerella pedonale in Valbisagno

tri in tutte le scuole della Val-bisagno per ricordare la figu-ra di Firpo e le altre vittimedelle stragi fasciste», diceGiordano Bruschi.«Come lei ricordava nel

suo discorso del 25 aprile —scrivono ancorai familiari diFirpo rivolti a Bucci — Geno-va è città Medaglia d'oro del-la Resistenza... è il sacrificiodi queste persone che ha per-messo a tutti noi di vivere inun paese libero e democrati-co. Si fa fatica a comprende-re come lei, Signor Sindaco,dopo avere detto che "sull'e-sempio della Resistenza sa-premo costruire un grande

PAMf3IAN CHI

futuro per noi e soprattuttoper i nostri figli" si adoperi difatto a rinnegare un simbolocosì importante per la Valbi-sagno e per Genova. Per chiabita in Valbisagno quello èPonte Firpo. La storia dovreb-be essere maestra, ma se nedistruggiamo la memoria ri-schiamo di ripetere gli stessierrori. Le chiediamo pertan-to di considerare altre possi-bilità per intitolare uno spa-zio alla memoria di Quattroc-chi». Il Comune non ha fattomarcia indietro né, ieri, ha ri-sposto alle richieste di una re-plica sull'argomento. —

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la Repubblica

GenovaL inchiesta

Giovani e greenl'ambientalismocambia pelle

di M. Salvo apagina2

IL FENOMENO

Giovani , apolitici e greenl'ambientalismo è liquidodi Massimiliano Salvo

Lo sfondo è verde, il simbolo unaclessidra nera, il nome Extinc-tion Rebellion. Che significa: dia-moci una mossa, perché rischia-mo di estinguerci. Arriva anchea Genova il nuovo movimentoche si batte contro i cambiamen-ti climatici e dal Regno Unito sista diffondendo in tutta Europa.Dopo Roma, Milano, Torino, Bo-logna e Padova, oggi alle 17 verràpresentato in Stradone Sant'Ago-stino 22/1 in collaborazione con iGiardini Luzzati. «Siamo di fron-te a un'emergenza globale senzaprecedenti», si allarma il coordi-natore genovese di ExtinctionRebellion, Matteo Testino, 46 an-ni, artigiano e formatore con unalaurea in economia negli Usa.«L'emergenza non è solo climati-ca, ma anche ecologica e ambien-tale. Il mondo ambientalista de-ve unirsi e arrivare in mezzo allapopolazione attiva: altrimenti ècome cercare di spegnere un in-cendio con un bicchiere d'ac-qua».La prova sul campo deve anco-

ra arrivare, ma intanto ecco unnuovo protagonista in un am-bientalismo cittadino già rivolu-zionato dopo mesi proteste ispi-rate dall'attivista svedese Greta

Thunberg. I12019 è stato un fiori-re di associazioni, movimenti egruppi spontanei di genovesiche vogliono impegnarsi in favo-re dell'ambiente. Alcuni per ripu-lire le vie della città come i Geno-va Cleaners; altri riunendosi tracolleghi con idee comuni, comegli Unigeco, il primo collettivostudentesco ambientalistadell'Università di Genova; altriancora aderendo a reti interna-zionali. Ed è questo il caso di Ex-tinction Rebellion, che lancia laprotesta basandosi sulla non vio-

lenza e la disobbedienza civilecon un concetto di partenza: lavita sulla terra è in crisi e infattisi sta vivendo da anni un'estin-zione di massa da parte di anima-li e vegetali, con conseguenze in-calcolabili sull'ecosistema. In ca-pitali come Londra e Bruxellesgli attivisti di Exinction Rebel-lion si sono fatti arrestare a centi-naia - sempre in modo pacifico,sedendosi a terra, in mezzo allastrada - con lo scopo di attirarel'attenzione pubblica. La speran-za è di creare una rete in Italiaper fare altrettanto.Non è escluso che nascano col-

laborazioni tra la decina di attivi-sti genovesi di XR con il più nu-meroso popolo di Fridays for fu-

ture, il movimento giovanile chea Genova esiste da gennaio: lo

zoccolo duro sono i circa trentaattivisti che fanno presidi setti-manali il venerdì in piazza DeFerrari. «E bello essere in tanti eavere strategie comunicative di-verse», dice una delle leader ge-novesi di FFF, Irene Ghezzi, 21 an-ni, studentessa di ingegneria edi-le. Il suo movimento, intanto,sempre più spesso sta cercandodi inserirsi nel mondo istituzio-nale genovese. Venerdì, in occa-sione del quarto sciopero per ilclima, FFF ha per esempio orga-nizzato una conferenza a Palaz-zo Ducale con tre docenti dell'U-niversità di Genova per parlaredella relazione tra emergenza cli-matica e consumismo. Ma anchele associazioni ambientaliste sto-riche sono guardate con atten-zione. «E rispetto - aggiunge Ire-ne Ghezzi - abbiamo bisogno deiloro consigli perché hanno mol-ta più esperienza».Lo stesso mondo ambientali-

sta cerca di collaborare con FFF(WWF e Legambiente, per esem-pio hanno appena scritto al Mini-stero dei trasporti per criticarepiano sulla mobilità genovese):d'altronde i giovani seguaci diGreta Thunberg sono in grado diportare in piazza migliaia di per-sone, mentre loro fanno i contida anni con una flessione degliiscritti e un invecchiamento deisoci.

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GenovaWWF ha 3356 soci in Liguria,

con un'età media intorno ai 50anni; Legambiente Liguria ne haquasi 700, raramente under 30.Cinquecento i soci di Italia no-stra, trenta quelli di Terra Onlusa Genova, una quindicina di vo-lontari di Greenpeace. Nessunodi loro, però, crede che FFF pos-sa rubar loro tessere dal momen-to che il pubblico cui si riferisco-no è diverso e il modo di operarepure. «In questi anni abbiamomaturato la conoscenza dellenorme e delle procedure, per agi-re in modo efficace e contestarel'operato delle amministrazionie dei privati», spiega il delegatoligure di WWF Liguria, MarcoPiombo. «La diffusione della te-matica ambientalista è da saluta-re con grande gioia e piacere», as-sicura. Santo Grammatico, presi-dente di Legambiente Liguria.«La nostra capacità politica eprogettuale è a disposizione».©RIPRODUZIONE RISERVATA

Tante nuove sigle dopogli FFF di Greta. Oggisi presenta Extinction

Rebellion, e poiUnigeco all'ateneo. MaWwf e Legambiente

non vengono rottamati

Una nuovageografiaSopra unamanifestazionedi Fridays ForFuture aGenova: afianco lasuggestivamanifestazionedi ExtinctionRebellion a DeFerrari a metànovembre

Unigecoun nuovocollettivostudentesco chepromuove eagevolapratiche disostenibilità inUniversitàaffidandosi apropostemigliorative

GenovaCleanerragazzi che siincontrano il finesettimana perripulire la città."Non sarà -dicono- la nostraspazzatura. Ma èla nostra città, eviviamo tutti sullostesso pianeta"

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Genova

Ialkpubbliia X

novaViadotto di Sori. lavori in corso Cozzi: "Cambiare i controlli"

Giovani , apolitie,i e breenl'ambientalismo è lìytúdo

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GenovaLa politica

Regionalila tentazionedi Massardo

di Michela Bompani

«Ci sto riflettendo, mi è stato chie-sto da alcuni amici, civici: sanno chesono un indipendente dalla politica.Prima di tutto però occorre un pro-gramma e un'ampia adesione»: Ari-stide Fausto Massardo, l'ex presidedi Ingegneria a Genova, entra nell'a-gone per le prossime elezioni regio-nali come potenziale candidato pre-sidente per uno schieramento civi-co-politico di centrosinistra. «Prefe-risco dire che mi sento di far parte ditutto quello che non appartiene allaLega di Salvini e, in Liguria, non ap-partiene neanche a Giovanni Toti»,precisa. Da un anno ha lasciato laguida del Dipartimento ed è tornatoall'insegnamento e alla ricerca, pro-fessore ordinario di Ingegneria mec-

canica all'Università di Genova emembro di gruppi di ricerca in Ita-lia, all'estero e per conto dell'Ue.«La proposta mi è arrivata qualchegiorno fa, mi trovavo in Uk, non hoancora avuto modo di pensarci - assi-cura - e ora mi devo occupare deimiei due nipotini, gemelli, di tre an-ni, entro dicembre darò una rispo-sta», dice. Il nome dell'ex presidecerto ha rimbalzato è rimbalzato trale forze civiche, di areale grillino, eche finora non siedono al tavolo "uf-ficiale" delle forze politiche del cen-trosinistra. Massardo, dunque: perl'esperienza amministrativa alla gui-da del Dipartimento - da dove si op-pose al trasferimento di Ingegneriaad Erzelli non considerandolo un'oc-casione di rilancio - e per la sua pro-fessione, ingegnere, utile per unaRegione che sta affrontando la crisi

delle sue infrastrutture autostradalie di un sistema territoriale comples-sivo. «La coalizione dovrebbe esserepiù ampia possibile, su un program-ma concreto, io deciderò se starci ono proprio dal programma», aggiun-ge. Sulla necessità di un'alleanza traPd e M5S dice: «Si tratta di una scel-ta politica che devono compiere i di-retti interessati: bisogna però parti-re prima dal programma, e poi i can-didati, sennò non c'è sostanza e, sen-za sostanza, non si va da nessunaparte». E fissa tre punti imprescindi-bili: «Etica, al primo posto, poi tra-sparenza e competenza». Il nome diMassardo entra nella rosa dei candi-dati alla presidenza della Regioneper l'area di centrosinistra dove c'ègià quello del rettore dell'Universi-tà, Paolo Comanducci: i due eranogià stati avversari proprio per la pol-trona più alta dell'Ateneo.

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IIÁ',SO

Matteo Dell'Antico e Marco Menduni

Il pin Cozzi a Mattarella:la Procura sarà vigile

Il procuratore di Genova Cozzi re-plica alla richiesta di Mattarella dirisposte sulle reali condizioni deiviadotti. «Siamo vigili, tuteleremoi cittadini». L'ARTICOLO , PAGINA2

Viadotti, Cozzi a Mattarella«Così la Procura tutelala sicurezza dei cittadini»Autostrade, il capo dei pm genovesi interviene dopo le preoccupazioni del PresidenteLa rassicurazione: l'inchiesta si èallargata rispetto al Morandi, noi siamo vigili

Matteo Dell'AnticoMarco Menduni / GENOVA

Venerdì il presidente della Re-pubblica è arrivato in città, haincontrato il governatore Totie il sindaco Bucci, ha espressole sue preoccupazioni sullecondizioni delle autostrade.Ha spiegato Toti: «Mattarellavuole risposte rapide».

Il giorno successivo è il pro-curatore capo di Genova Fran-cesco Cozzi il primo a risponde-re agli interrogativi e alle solle-citazioni di Sergio Mattarella.«Al capo dello Stato — affermaCozzi — dico che stiamo lavo-rando e lo stiamo facendo be-ne, proprio come lui ci avevaincitato a fare. Sì, credo che an-che lui sia preoccupato per lecondizioni delle autostrade edei viadotti di Genova».

OLTRE IL MORANDI

Proprio sul capitolo sicurezza,il capo dei pm insiste: «La no-stra inchiesta si è estesa al di là

del fatto storico del crollo delponte Morandi. Abbiamo ana-lizzato tutte le situazioni equando abbiamo avuto l'evi-denza di rischi siamo interve-nuti. È accaduto proprio negliultimi giorni con i due viadottidell'A26, facendo pressioneperché la situazione pericolo-sa evidenziata dalle nostre in-dagini fosse subito affrontata:in questo modo abbiamo an-che tutelato la sicurezza dei cit-tadini». Ancora: negli ultimigiorni è tornata imperiosa allaribalta la questione della revo-ca della concessione ad Auto-strade per l'Italia. «Evidente-mente — spiega ancora Cozzi —è una questione sulla quale laprocura non interviene, a noinon interessa e non deve inte-ressa. Però credo sia opportu-no sottolineare un aspetto im-portante. Sarebbe necessariointervenire su tutto il quadronormativo che regola questeconcessioni. Dev'essere moltopiù chiaro chi deve fare le cosee in che modo le deve fare. Per-

ché il rischio è di togliere laconcessione a una società, affi-darla a un'altra e trovarsi difronte allo stesso identico sce-nario di prima».Conclude Cozzi: «Ho appre-

so proprio stamattina con inte-resse che Autostrade ha decisodi partire con un maxi piano

sui viadotti, che va ben al di làdelle criticità che abbiamo in-dividuato».

L'INTERVENTO ANTICIPATO

La conferma nel pomeriggio,con un comunicato di Aspi checonferma l'immediato inter-vento sul viadotto Sorisull'Al2, sul quale si sono ad-densati negli ultimi giorni nuo-vi sospetti di insicurezza: «So-no stati effettuati lavori pro-grammati. In particolare glioperai hanno lavorato alla so-stituzione di un pluviale dan-neggiato che causava l'accu-mulo di acqua alla base di unapila». Lavori anticipati primadel ritorno del maltempo.

Sulle inchieste genovesi daldisastro del Morandi in poi in-terviene il ministro della Giu-stizia Alfonso Bonafede, pre-sente ieri mattina all'assisedell'Anm, l'Associazione na-zionale magistrati, al teatroCarlo Felice: «Evidentementenon posso dir nulla sul lavorodi indagine dei magistrati. Pos-so invece affermare che nonmancherà il mio totale impe-gno perché possano lavorarenelle migliori condizioni. So-no già arrivati dei rinforzi eogni necessità affiorasse neltempo sarà subito affrontata».

SVOLTA NELLA CERTIFICAZIONE

Pare ormai scontato che il go-verno deciderà di affidarsi, nel-le prossime settimane, aun en-te certificatore privato perquanto riguarda la rete auto-stradale italiana.Una società — tra le altre cir-

colano i nomi del gruppo Rinae di Bureau Veritas — capacenon solo di mappare l'intera re-te dei collegamenti ma anche

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di monitorare costantementele autostrade, specialmente iviadotti, dal punto di vista del-la sicurezza.«Sono convinto che si tratti

di un progetto da intraprende-re, soprattutto dopo quelloche nei giorni scorsi è successosulla A6 e sulla A26. Affidare icontrolli delle infrastrutture aenti terzi è un progetto sul qua-le stiamo lavorando», ha sotto-lineato il sottosegretario aiTrasporti, il grillino RobertoTraversi, durante un conve-gno sull'autotrasporto orga-nizzato ieri alla Spezia dall'as-sociazione Trasportounito.

«In Italia — ha aggiunto il de-putato leghista Edoardo Rixi —operano società che effettua-no in tutto il mondo questo ti-po di certificazioni. Credo chesia necessario che anche il no-stro Paese investa in sicurez-za». All'incontro, al quale sonointervenuti anche l'europarla-mentare leghista Marco Cam-pomenosi e la deputata di Ita-lia Viva, Raffaella Paita, èemersa la volontà da parte delgoverno di intervenire non so-lo su quelle che, alla luce diquanto successo negli ultimigiorni, appaiono come le ver-tenze più urgenti da risolveresulla rete autostradale.«Lavoreremo per aumenta-

re le aree di sosta a disposizio-ne dei Tir e semplificare quan-to più possibile tutte le proce-

dure che riguardano l'autotra-sporto e sono di competenzadel Ministero», ha aggiuntoTraversi.

EMERGENZA AUTOTRATRASPORTO

Quella dell'autotrasporto è cer-tamente una delle categorieproduttive più danneggiatedalle recenti chiusure e succes-sive limitazioni che hanno inte-ressato la A6 e la A26. I proble-mi riguardano soprattutto iTir in entrata e uscita dagli sca-li liguri che in questi giorni,per le limitazioni, hanno avu-to danni per milioni di euro nel-la consegna delle merci.

I nuovi problemi che interes-sano il settore si aggiungono«la criticità che la nostra cate-goria denuncia ormai da annie che per troppo tempo non so-

no state ascoltate: mi riferiscoalla necessità di una semplifi-

cazione burocratica cosi comea una serie di condizioni neces-sarie perché le nostre aziendepossano avere il minimo indi-spensabile per poter lavora-re», ha detto il segretario na-zionale di Trasportounito,Maurizio Longo, mentre ilcoordinatore ligure dell'asso-ciazione, Giuseppe Tagnochet-ti, ha lanciato un progetto chepossa abbracciare tutte le cate-gorie e le associazioni che fan-no parte della catena logisticae si occupano di trasporto con-tainer: il programma ha giàraccolto diverse adesioni sia alivello regionale che naziona-le a partire da quella di Confe-tra Liguria guidata dal presi-dente Alessandro Laghezza.

Male criticità infrastruttura-li non stanno mettendo in gi-nocchio solo il settore dell'au-totrasporto ma più in generalebuona parte dell'economia delNord Ovest. «Servono interve-nni immediati», ha più voltesottolineato il presidente diConfindustria Genova, Gio-vanni Mondini, riferendosi al-la grave crisi in cui rischia di fi-nire l'intero mondo industria-le se non verranno garantiti ri-fornimenti alle imprese.Il primo nervo scoperto rima-ne comunque quello della sicu-rezza. «Basta parole, siamostufi. Ci vogliono i fatti», ha ri-cordato Egle Possetti, portavo-ce del Comitato dei parenti del-le vittime di Morandi all'indo-mani della frana sullaA6. —

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FRANCESCO COZZIPROCURATORE CAPO DI GENOVA

«Sul sistemadelle concessioniserve un quadronormativo nuovose no ci ritroveremogli stessi problemi»

ALFONSO BONAFEDEMINISTRO DELLA GIUSTIZIA

«Non mancheràil mio totale impegnoperché i magistratigenovesi possanolavorare nelle miglioricondizioni»

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Intervento d'urgenza sul viadotto Sori suli'Al2 BÄL' OSTFtD

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Emanuele Rossi

Toninelli: «Ora si può solorevocare la concessione»

L'ex ministro delle InfrastruttureTo-ninelli: «Non ci fidiamo più di Auto-strade, si può solo revocare la conces-sione. Ad aprile eravamo pronti, Sal-Villi bloccò tutto». L'ARTICOLO PAGINA2

DANILO TONINELLI Ex ministro delle Infrastrutture: nessuna alternativa alla caducazione«Ad aprile eravamo pronti a cambiare la legge sui concessionari, ma Salvini bloccò tutto»

«Non ci fidiamo più di AutostradeSi può solo revocare la concessione»

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Emanuele Rossi/GENOVA

Ogni rivelazionedell'inchiesta suicontrolli sui viadot-ti autostradali che

rimbalza da Genova per l'exministro Danilo Toninelli ha ilsapore di una conferma. Il se-natore grillino ha perso la pol-trona delle Infrastrutture conil nuovo governo, ma rimaneuno dei più ferventi sostenito-ri della linea dura verso Auto-strade. E spinge per la revocadelle concessioni. Mentre suicontrolli difende la sua "crea-tura" Ansfisa, l'agenzia cheavrebbe dovuto cambiare ilmodus operandi sui controlli enon è ancora partita: «C'è volu-to tempo ma ora ha tutti gli ok.E 500 ingegneri faranno ispe-zioni senza preavviso».Senatore Toninelli, il pro-

curatore capo di GenovaFrancesco Cozzi ha dettoche ci vorrebbe un interven-to del legislatore sulle manu-tenzioni delle infrastruttu-re. A 16 mesi dal crollo diPonte Morandi, è stato fattoabbastanza?«Condivido la richiesta del

procuratore, ma va detto chein parte è stata anche attuata.

Proprio con il decreto Genovaabbiamo cambiato il modello:prima il concessionario pote-va aumentare le tariffe sullabase di investimenti contrat-tualizzati anche senza effetti-vamente fare i lavori di manu-tenzione. Adesso è obbligatoad adempiere agli investimen-ti, se non lo fa va incontro ape-nali. E non può aumentare i pe-daggi».

Nella stessa legge avetecreato l'agenzia Ansfisa perla sicurezza delle infrastrut-ture. Ma ad oltre un anno didistanza non è operativa. Eun emendamento M5S hacambiato la funzione di "ga-ranzia" in una più blanda"promozione di sicurezza".

«Quell'emendamento nonha depotenziato Ansfisa: è sta-to inserito per evitare che ilconcessionario potesse scari-care la responsabilità sull'a-genzia. Si è voluto chiarire me-glio, anche per evitare che i po-derosi uffici legali dei conces-sionari potessero giocare suequivoci. Io considero Ansfisaun orgoglio. Certo, c'è volutotempo per avere tutte le auto-rizzazioni necessarie tra Consi-glio di Stato e Mef. Mail21 no-vembre è arrivato l'ultimo ok aregolamento e statuto e final-mente si parte. Ora bisognaprocedere coni bandi per le as-

sunzioni, doveva farli l'agen-

zia che è un organo indipen-dente, con il suo direttore ge-nerale...».Che è stato appena cam-

biato, da Alfredo Mortellaroa Fabio Croccolo. Anche perquesto?

«Io ho avuto tante difficoltà,su questo punto, con l'ex diret-tore. Ma l'importante è che cisaranno 500 ingegneri in gra-do di fare ispezioni visive e inloco sulle manutenzioni, sen-za avvisare. Sino ad ora il Mini-stero controllava solo le cartesui controlli che i concessiona-ri si auto-gestivano».

Il tema tocca inevitabil-mente quello delle conces-sioni. Sivaverso la revoca, lacaducazione come dice ilpremier Conte o una sempli-ce revisione?«Noi sin dall'inizio abbiamo

detto che non c'è alternativa al-la revoca. E quello che è emer-so dalla magistratura avvalla

ancora di più la nostra linea.L'obiettivo — e lo otterremo — èla revoca totale dei 3.000 chilo-metri di Aspi. La fiducia ormaiè compromessa».E come mai c'è ancora la

procedura amministrativain corso? Non c'è il timore dipagare un conto salato?«Abbiamo già pagato, con le

vite umane. C'è una relazionetecnica chiara e serve un attodi legge che vada a toccare lalegge del 2008 che regola leconcessioni, votata dal centro-destra. Eravamo pronti già adaprile di quest'anno, ma Salvi-ni non ha voluto. E non sareb-be stata una cosa senza rete: ilconcessionario avrebbe man-tenuto la gestione sino al su-bentro di un nuovo soggetto».

Il crollo sulla A6 e il bloccoparziale dellaA26 hanno evi-denziato ancora una volta lafragilità della Liguria. Che in-terventi si possono fare per

migliorare i collegamenti?«Sull'isolamento di Genova

abbiamo lavorato da subito,dopo il crollo del Morandi. Ab-biamo stanziato un miliardoproprio per evitarlo. Poi c'è unproblema più grande che èquello delle manutenzioni del-le infrastrutture e quello dellacura del territorio e qui ognu-no, dai concessionari alla Re-gione ad Anas, deve fare la pro-pria parte».Lei ha bloccato il progetto

della Gronda per l'analisi co-sti benefici. Ma anche con ilministro De Micheli non è an-dato avanti. Secondo lei èpossibile costruire la Gron-da senza Autostrade?

«Il progetto lo farà chi avràla concessione, non è legato a

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loro. Ma il discorso è un altro:quell'opera così mastodonticae dispendiosa, che avrebbeprovocato anche un allunga-mento di quattro anni della

concessione, è stata bocciatadai tecnici indipendenti nell'a-nalisi costi benefici. Ci sono al-ternative che costano la metàe danno benefici maggiori. Perme quell'idea è già accantona-ta. E l'argomentazione del ri-schio di perdere tempo conuna progettazione rivista èstrumentale al concessiona-rio: si continuava a prorogarela durata e a regalare miliardicon questa minaccia».

Il nuovo ponte sul Polceve-ra dovrebbe essere pronto afine aprile. Crede che la tem-pistica sarà rispettata? Ver-rà all'inaugurazione?«Se non sarà inaugurato ad

aprile sarò il primo a "tirare leorecchie" al commissario Buc-ci: lui mi ha sempre detto, sinoa settembre, che non c'eranoproblemi sulle tempistiche. Iosono fiducioso che sarà prontoe verrò con immenso piacereall'inaugurazione». —

DANILO TONINELLISENATORE M5S

EX MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE

«Con il decretoGenova abbiamocambiato il modellodelle manutenzioni:i gestori obbligatia fare investimenti»

«C'è voluto tempoper costituire Ansfisama ora è tutto ok.E 500 ingegnerifaranno ispezionisenza preavviso»

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01-12-201918/19IL SECOLO XIX

«Troppi disagi da Autostradeindennizzi anche in Valbisagno»La richiesta dei comitati alla Direzione di tronco. L'azienda: «Ricevute le istanze, stiamo dialogando»

Francesca Forleo

«Viviamo sotto a un viadotto"indagato" che ha la stessaetà del Morandi e da cui, ne-gli ultimi tre anni, hanno co-minciato a piovere oggetti.Per, per i prossimi due alme-no, poi, diventerà un cantie-re. Non ci sentiamo più sicuria vivere qui».Chiara Ottonello è la porta-

voce del Comitato delle Ga-vette, 29 famiglie che abita-

sarcimento che consenta agliabitanti delle Gavette di vive-re fuori di casa per il tempoche dureranno i lavori. Unoscenario che per il comitatonon è nemmeno pensabile.«Una casa lasciata vuota pertre anni, come minimo la ri-trovi occupata», taglia la por-tavoce di questi cittadini. L'e-state scorsa avevano denun-ciato la caduta persino di ungrosso bullone. «Di repertine ho tre sacchi pieni».Proprio dall'episodio del

bullone è partito il dialogono nelle quattro palazzine con Autostrade, in particola-sotto il viadotto Bisagno, un re col direttore del primogigante datato 1967 oggetto tronco, Mirko Nanni. «Quan-dal15 ottobre di lavori prepa- do Nanni ha visto la mia fotoratori per il maxi-cantiere sul tetto di casa, con in manochiamato, da marzo 2020, a il bullone caduto dal viadot-rinnovare pile e impalcato to Bisagno, mi ha contattataammalorati. personalmente e ha voluto in-

Il Comitato, anche in vista contrarmi qui a casa - raccon-di quei disagi, sta tastando il ta Ottonello - gli ho ovvia-terreno per capire se sia appli- mente aperto le porte perchécabile alla situazione sotto il si rendesse conto personal-Bisagno un piano simile a mente e gli offerto il caffè».quello messo a punto per gli IL CONFRONTOsfollati di via Porro, indenniz- Nanni ha incontrato anchezati per l'esproprio delle case gli altri residenti, sempre sulche avevano dovuto lasciare posto alle Gavette, per spie-a partire dal 14 agosto 2018. gare loro il piano degli interMa a Certosa le condizioni venti che sarà avviato a mar-

erano molto diverse, e 1 finte zo e di cui ora si stanno svol-ra operazione si era svolta gendo i lavori preparatori: ilnella cornice di un decreto rifacimento dei piloni con lalegge ad hoc e sotto la regia sabbiatura delle parti ferro-della struttura commissaria se, la sostituzione dei pezzile. Aspi, per il momento, non corrosi, un nuovo asfalto diha aperto ad alcuna ipotesi ultima generazione. «Benissi-di risarcimento degli abitan mo per la sicurezza- registra-ti delle Gavette, ma fa sapere no i comitati - ma noi dovrem-«di aver ascoltato tutte le ri- mo vivere tre anni sotto a unchieste e di voler mantenere gigante come quello?».aperto il dialogo». «Credo che sia arrivato il

momento di una riflessione«NOATRASLOCHI TEMPORANEI»

«Se avessimo i soldi in bancaper comprarci un'altra casace ne andremmo volentierida qui», ribadisce Ottonelloche chiude, invece, di fronteall'ipotesi circolata di un ri-

su tutta la città per togliere lecase da sotto ai viadotti», di-ce anche il presidente del mu-nicipioMediaValbisagno, Ro-berto D'Avolio. «Chi abita sot-to un'infrastruttura così, an-che sana, è comunque espo-

sto a rischi. Questa, invece,non è nemmeno sana, i lavo-ri saranno importanti, la co-sa più grave di tutte è non sa-pere esattamente quali sianole reali condizioni del viadot-to Bisagno. Ogni giorno sco-priamo cose diverse, dai gior-nali, ed è paradossale che atutelarci sia soltanto la Procu-ra, l'unico soggetto a cono-scere la verità sulla situazio-ne dei viadotti». Anche D'A-volio ha incontrato Aspi. Con-temporaneamente, il presi-dente del municipio ha ri-chiesto un incontro in sede dicommissione consiliare inComune, a Palazzo Tursi. —

BY NO ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

II viadotto Bisagno PAMGIANCHI

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01-12-201918/19IL SECOLO XIX

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l) Una caduta di detriti dal viadotto Bisagno a fine settembre; 2) ildettaglio dei materiali precipitati dal ponte; 3) documenti eproteste sulla convivenza con l'infrastruttura; 4) un corteoorganizzato dagli abitanti della zona, che avevano protestatoanche per i miasmi dalla discarica della Volpara

GENOVA

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01-12-201923IL SECOLO XIX

L'EX PRESIDE DELLA SCUOLA POLITECNICA POSSIBILE CANDIDATO DI PD E LISTE COLLEGATE

Un ingegnere per il centrosinistraipotesi Massardo alle RegionaliII prof partecipa al summit civico di Merella e nicchia: «Opzione per ora prematura»3oschi radunai renziani: «Alle elezioni liguri ci saremo, con il M5S dialogo possibile»

Mario De FazioEmanuele Rossi

Eppur (qualcosa) si muove. Inattesa che il centrosinistrasciolga il nodo - sempre sospe-so, anche se il filo pare più sotti-le a ogni giorno che passa - delrapporto con il MovimentoCinque stelle, in vista delle re-gionali i contatti informali perindividuare il nome di un can-didato vanno avanti, sottotrac-cia. E l'ultima carta a cui stareb-bero pensando ambienti delcentrosinistra genovese è Ari-stide Massardo.

LA CARTA DELL'ATENEO

Ordinario alla facoltà di Inge-gneria di Sistemi per l'energiae l'ambiente, già preside dellaScuola politecnica dell'ateneogenovese, Massardo è un no-me che raccoglie stima e con-sensi in tutto il centrosinistra,e che piace molto soprattuttoal mondo civico che ruota nel-la galassia del civismo di sini-stra. Strenuo oppositore, annifa, del trasferimento della fa-coltà di Ingegneria agli Erzelli,il professore Massardo conte-se la carica di rettore all'attua-le guida dell'Università di Ge-nova, Paolo Comanducci, al-tro nome che circola in am-bienti politici come potenziale

candidato di un centrosinistramagari allargato al Movimen-to Cinquestelle. Ipotesi labile,allo stato dell'arte, ma che nonè stata ancora depennata daltaccuino di buona parte del Pdligure e genovese. L'attuale fa-se di stanca risponde a un'esi-genza tattica: il Pd attende chematurino condizioni più favo-revoli per riallacciare il dialo-go con i pentastellati e, intan-to, punta a risolvere le questio-ni che riguardano l'assetto in-terno, con l'addio del senatoreVito Vattuone dalla carica disegretario regionale Dem chepare sempre più vicino. Mas-sardo, in teoria, sarebbe unprofilo forse più in linea con l'i-

dentikit del candidato civicodi centrosinistra, in caso diaborto delle nozze con i penta-stellati. «E un'ipotesi prematu-ra», si limita a commentare ildocente universitario, il cui im-pegno su temi come l'ambien-te è risaputo.

MERELLA E I CIVICI SI MUOVONO

Ieri mattina, a testimonianzadel suo attivismo, l'ex presidedi Ingegneria ha partecipatoall'appuntamento convocatodall'ex assessore ArcangeloMerella e dal coordinamentodi liste civiche che si riconoscenella Alleanza civica per la Li-

guria all'interno della sala diMente locale in via Venti. Unappuntamento a cui hannopresenziato diverse formazio-ni civiche: da Ge9Sì a LiguriaViva, rappresentata da PinoBazzurro, fino ad Avantinsie-me di Spezia, per la quale erapresente Riccardo De Lucchi.«Abbiamo avviato la fase dipresentazione della lista, nonabbiamo pregiudiziali mavalo-ri e principi in base ai quali fareaggregazioni su programmi ecandidati - spiega Merella -Centrosinistra? Se ci sarà con-divisione sul programma pos-siamo aggregarci. Maprimala-voriamo sui programmi ».

«RAGIONIAMO SULLE PROPOSTE»

Ma ieri, fronte centrosinistra,è stata soprattutto la giornatadi Maria Elena Boschi. Invitatain Liguria dalla referente ligu-re di Italia Viva, Raffaella Pai-ta, l'ex ministra e fedelissimadi Renzi è stata prima a Sarza-na e poi a Genova. Davanti a ol-tre un centinaio di persone, alBibi service, Boschi ha parlato

anche del delicato rapportocon gli alleati del MovimentoCinquestelle in ottica Regiona-li, lasciando aperto uno spira-glio al dialogo ma senza indie-treggiare su alcuni temi. «Alleregionali liguri ci saremo conuna nostra lista, vediamo qua-

li saranno le proposte in cam-po e cosa deciderà il Pd - ha ri-sposto l'ex ministro - Lavoria-mo con il M5S al governo, so-no nostri avversari politici mase ci fosse un programma seriosu cui costruire un program-

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In calo l'ipotesiComanducci,anche se in casa Pdc'è ancora chi ci credeEPEONIONIECEP

L'appello dall'alleanzadelle liste civiche:«Prima lavoriamosui programmi»

ma per il rilancio della regionepossiamo fare riflessioni an-che a livello locale. Ma pensia-mo prima alle proposte, noipuntiamo molto sul tema del-le infrastrutture e dello svilup-po e qui il pensiero non puònon andare a Terzo valico eGronda». Concetto ribaditodalla Paita. «Il dialogo alle Re-gionali con il M5S è necessarioma se mettesse in discussionela nostra credibilità su temi co-me sviluppo, infrastrutture eopere come la Gronda, queldialogo si fermerebbe subito».

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01-12-201923IL SECOLO XIX

Aristide Massardo

CHI È

Ricercatore in Rolls Roycepoi la carriera da docente

Ex preside della Scuola Politecni-ca di Ingegneria e Architettura,un passato piuttosto dinamicoche l'ha portato anche a ricoprireil ruolo di direttore del centro di ri-cerca della Rolls Royce, AristideFausto Massardo ha 65 anni ed èprofessore dell'Università di Ge-nova dal 2001. Nel 20141a corsaper diventare rettore dell'Ateneo:pur conquistando il ballottaggionon è riuscitoa spuntarla su Pao-lo Comanducci. Dopo la sconfit-ta, tuttavia, ha organizzato unafesta aperta a tutta l'università.

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01-12-201929IL SECOLO XIX

PUNTI DI VISTA

Lo sviluppo della regionemerita trasporti sicuriMario Pino

Fast/Confsal Liguria riuni-sce a Genova domani alleore 14:30 - presso la Sala 1del BI.BI Service, Via XX Set-tembre 43 3° piano — i suoiquadri sindacali per una ri-flessione approfondita sul-le questioni del trasporto edello sviluppo in Liguria ol-tre che per avanzare le pro-prie proposte e la propria li-nea strategica, per promuo-vere il lavoro e la crescitaeconomica in tutti i segmen-ti del trasporto e dei servizicollegati liguri.Partendo dalla centralità

del sistema portuale, anchegrazie alla presenza del se-gretario generale naziona-le di Fast Pietro Serbassi,che interverrà alla conferen-za, si vuole esaminare com-plessivamente il sistemaviario - ferroviario, della lo-gistica, del complesso aero-portuale.Le proposte e l'azione del-

la Federazione Autonomadei Sindacati dei Traspor-ti/Confsal possono anchediventare un punto impor-tante dell'iniziativa dellaconfederazione ligure, perlo sviluppo complessivo diuna regione che, vale la pe-na di sottolineare, deve mol-to ai trasporti ed ai servizi al-la persona. La relazione pre-vede una premessa politicache privilegia il concetto dieconomia sociale di merca-to. Concetto, peraltro, inse-rito nel Trattato di Lisbona.Attraverso l'analisi deitrend economici portualiviene poi formulata una pre-visione attendibile.Non a caso, Fast Confsal

ha prodotto delle analisidei vari segmenti del tra-

sporto liguri ed intende pro-porre specifiche propostesui vari fronti trasportistici.Analisi e proposte proietta-te, appunto, verso la promo-zione del lavoro e la miglio-re tutela dei lavoratori ma,contemporaneamente, fi-nalizzati ad una crescitacomplessiva dell'econo-mia.La relazione, oggetto del

congresso, vuole essere,quindi, la base di discussio-ne collettiva degli argomen-ti nonché l'asse portantedelle strategie sindacali. Lafinalità, del resto, è quelladi porsi su un terreno moltoconcreto sia d'analisi dellequestioni e sia di azione perla soluzione di tutti i proble-mi.La messa in sicurezza del-

la viabilità, del trasporto, ilprincipale dei problemi,che deve essere subito fissa-ta in agenda, non si può at-tendere un minuto di più.Ed è necessario che la città el'intera regione non subisca-no ulteriori contraccolpieconomici

Sì, perché i danni provo-cati dal maltempo rischia-no, oltre agli enormi disagisubiti dai cittadini, l'isola-mento nei collegamenti.La Liguria e i liguri sono

stati ulteriormente colpitidagli ultimi fatti di cronaca,non c'è più tempo: le stradee le vite dei nostri concitta-dini non possono più aspet-tare così come l'economiadel nostro territorio che stavivendo un vero e propriodramma dalle conseguen-ze irreparabili

L'autore è segretario regiona-le Fast/Confsal Liguria

IEUff Gurina

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la Repubblica

GenovaL'AMBIENTE

Viadotto di Sori, lavori in corsoCozzi: "Cambiare i controlli"

Finito di nuovo nel mirino della Pro-cura di Genova per le condizioni al-la base di due piloni, ieri sul viadot-to Sori sono intervenuti i tecnici diAutostrade. A poche ore dalla telefo-nata fra il procuratore capo France-sco Cozzi e il sindaco di Sori MarioReffo, in cui il magistrato ha spiega-to che il ponte non è a rischio crollo,

di Marco Lignana a pagina 3

ma che bisogna fare presto a interve-nire, i tecnici specializzati di Aspi,come comunicato dalla stessa socie-tà, hanno lavorato proprio "alla so-stituzione di un pluviale danneggia-to che causava l'accumulo di acquaalla base di una pila".Per Autostrade non si è trattato di

una decisione presa all'improvviso,o su pressione degli inquirenti, ma

L'inchiesta sulla sicurezza

di un lavoro programmato da tem-po. Siccome a novembre ha pratica-mente sempre piovuto, e nel corsodella giornata di oggi è prevista dinuovo acqua abbondante sulla Ligu-ria, ecco la decisione di intervenire"approfittando del bel tempo". Perpoter lavorare, la direzione di tron-co di Autostrade ha chiuso una cor-sia in direzione Genova.

Viadotto Sori si intervieneIl procuratore Cozzi:

"E ora cambiare i controlli"di Marco Lignana

Finito di nuovo nel mirino della Pro-cura di Genova per le condizioni al-la base di due piloni, ieri sul viadot-to Sori sono intervenuti i tecnici diAutostrade. A poche ore dalla telefo-nata fra il procuratore capo France-sco Cozzi e il sindaco di Sori MarioReffo, in cui il magistrato ha spiega-to che il ponte non è a rischio crollo,ma che bisogna fare presto a interve-nire, i tecnici specializzati di Aspi,come comunicato dalla stessa socie-tà, hanno lavorato proprio "alla so-stituzione di un pluviale danneggia-to che causava l'accumulo di acquaalla base di una pila".Per Autostrade non si è trattato di

una decisione presa all'improvviso,o su pressione degli inquirenti, ma

di un lavoro programmato da tem-po. Siccome a novembre ha pratica-mente sempre piovuto, e nel corsodella giornata di oggi è prevista dinuovo acqua abbondante sulla Ligu-ria, ecco la decisione di intervenire"approfittando del bel tempo". Perpoter lavorare, la direzione di tron-co di Autostrade ha chiuso una cor-sia in direzione Genova, dal mattinoalle 18.30 circa.

Nelle prossime ore è attesa in Pro-cura la relazione dei consulenti sul-

le condizioni del Sori. Non solo se-condo i tecnici c'è il problema allabase delle pile, dove sarebbero statirilevati segni di corrosione esterna.Nelle scorse settimane i rocciatoriincaricati dagli inquirenti, accompa-gnati dai militari della Guardia di Fi-nanza, avevano ispezionato i "casso-ni" proprio sotto l'impalcato, sco-

prendo la presenza di molta acqua.Il che vuol dire, ancora una volta, al-to rischio di fenomeni di corrosione.Senza però, vale la pena ribadirlo do-po la diffusione sulle chat di mezzaGenova di messaggi allarmistici"fai-da-te", rischi per gli automobili-sti che percorrono quel ponte.In ogni caso il pubblico ministero

Walter Cotugno, titolare dell'indagi-ne sui report truccati degli altri via-dotti - così come i militari della Guar-dia di Finanza, del Primo Gruppo di-retto dal colonnello Ivan Bixio e delNucleo operativo metropolitano gui-dato dal tenente colonnello Giam-paolo Lo Turco - vuole vederci chia-ro su altri tre ponti considerati "ge-

melli" del Sori, per età anagrafica etecniche di costruzione utilizzate:sono tutti sulla Al2 e si tratta del "Bi-sagno", del "Veilino" e del "Nervi".

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la Repubblica

GenovaInfine c'è un quarto viadotto sem-pre dello stesso tratto, il "Recco". Icinque sono compresi nella lista spe-dita "per conoscenza" al ministerodelle Infrastrutture.E a proposito di Mit, ieri lo stesso

Cozzi dal congresso della Associa-

zione nazionale magistrati al teatroCarlo Felice ha lanciato un altromessaggio "forte", stavolta al Gover-no. Puntando il dito sulle responsa-bilità dello Stato come controlloredelle società concessionaria. Cozziha spiegato che le norme sulle con-cessioni «sono ormai superate, per-ché fatte anni fa. Ci vuole un nuovointervento, per capire quali compitiha la concessionaria e quali lo Stato.E quali tipi di controlli deve farel'amministrazione pubblica, chi lideve fare, con quali risorse. Ecco,forse il merito di questa inchiesta èanche quello di avere portato alla lu-ce la necessità di rimettere mano al-le norme, attualizzarle e moderniz-zarle anche alla luce di tutta una se-rie di fattori che sono cambiati».

Ieri in ogni caso il Mit si è mosso.Insieme ad Autostrada dei Fiori,gruppo Gavio, gestore anche dellaA6 Savona-Torino dove è crollatouna parte del viadotto Madonna delMonte per una frana, è stato decisoche sulla A10 fra Pietra Ligure e Fina-le si pagherà il pedaggio con unosconto del 50 per cento. Questo, haspiegato la società, "per venire in-contro ai disagi cui è costretta la cit-tadinanza savonese e ligure a causadegli ultimi eventi meteo" e per lenumerose frane sull'Aurelia.©RIPRODUZIONE RISERVATA

A ponente

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Sulla autostrada A10 fra PietraLigure e Finale si pagherà ilpedaggio con uno sconto del50 per cento. Decisione presain considerazione dei disagisull'Aurelia per le frane

Ispezione sul Sori

Francesco CozziII procuratore capo ieri èintervenuto al congressodell'AssociazioneNazionale Magistrati

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la Repubblica

GenovaId li ponteIl viadotto Sorisull'Al2 è unodei ponti finitinel filoned'inchiesta per icosiddetti falsireport sullecondizioni

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DAL TEATRO AIMUSEI, CRESCE L'OFFERTA ALTERNATIVA :PER LA SOSTA DAL LAVORO

Genova, gli esploratori della pausa pranzo

EMANUELA SCHENONE

Mangiare è la scelta più scontata. Ma lapausa pranzo, per molli travet genove-si, si sta trasformando in un appunta-mento molto diverso da quello tradizio-nale con le gambe sotto un tavolo. An-che perché cresce sempre di più l'offertadi alternative. C'è chi va al "Pranzo conFantozzi", uno spettacolo teatrale stu-diato apposta dal Teatro della Corte di

Genova per gli amanti del genere comi-co. Per i fedeli c'è la "Pausa pranzo conla Bibbia", due volte al mese. Oppure lamessa in formato espresso che si cele-bra in ore pasti in due chiese. E il Castel-lo D'Albertis organizza dei tour nel mu-seo etnografico con panino finale per ri-temprare gli aspiranti esploratori.L'ARTICOLO. PAGINA27

Reading comici nel foyer della Corte, messe alle Vigne e a Santa ZitaLezioni sulla Bibbia e tour al museo per ricaricare anche la mente

Pane, pausa e fantasia:dal teatro al castellopassando per la Bibbia,ecco il pranzo alternativeIL C.ASO

Emanuela Schenone

Aqualcuno piace cal-ma. Altri la preferi-

scono adrenalinica,altri ancora la voglio-

no di gusto.Ma non è detto che la pausa

pranzo debba passare neces-sariamente per la tavola, lapalestra o la pennichella. Cisono tanti modi per riempirequell'intervallo di tempo trale due metà della giornata la-vorativa, e i più alternativi og-gi sono quelli che si rivolgonoprima di tutto al benesseredello spirito e della mente an-ziché del fisico. Insomma, perchi è in cerca di un momento

di riflessione o di arricchimen-to culturale le proposte nonmancano. Da consumare, ri-gorosamente, in orario pasti.Anzi, insieme ai pasti.

PASTA E SACRE SCRITTURE

Si comincia con la più origina-le, in cui la meditazione va dipari passo con la convivialità:è la "Pausa pranzo con la Bib-bia", incontri a cura dello stu-dioso Francesco Rossi che sisvolgono due volte al mese, ilgiovedì alle 13, al Centro Ban-chi (il prossimo è il 5 dicem-bre). Nella sala che funge darefettorio l'atmosfera è caldae accogliente. La tavola appa-recchiata, l'antico testamen-to aperto tra un'insalata mi-sta e un pezzo di focaccia cal-da, appena sfornata. Il menu

è vario, ognuno tira fuori quel-lo che ha portato da casa, ingenere la classica "schiscetta"da ufficio con gli avanzi delgiorno prima. Così tutto si fapiù raccolto e familiare. Ed èsubito condivisione, di assag-gi e di riflessioni. «Quest'an-no seguiamo un percorso tipi-camente biblico con un'intro-duzione generale alla SacraScrittura affrontata però contaglio laico — spiega Rossi —facciamo un parallelo con gliautori dello stesso periodocercando di collocare storica-mente gli episodi che affron-tiamo perché l'anno scorso,quando abbiamo cominciato,è emersa l'esigenza di un ap-profondimento».Chi invece preferisce vive-

re la pausa come un vero e

proprio momento di preghie-ra può fare un salto in chiesa eascoltare al volo una messa.Sì perché ne esistono anchein formato espresso e proprioin ore pasti. In centro si puòscegliere tra due possibilità:la chiesa di Nostra Signoradelle Vigne dove ogni merco-ledì alle 13.15 si celebra unafunzione speciale della dura-ta massima di 30-35 minuti ela chiesa di Santa Zita che of-fre la stessa opportunità, allostesso orario, ma al venerdì.«E una messa pensata appo-sta per chi deve tornare in uffi-cio o comunque ha poco tem-po — spiega il parroco di SantaZita don Massimiliano Moret-ti — io sono anche cappellanodel lavoro quindi cerco sem-pre di rispondere alle esigen-ze di chi lavora. Mezz'ora, an-

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che meno, a volte può bastareper dare uno spunto di rifles-sione sul Vangelo da portarsidietro per tutta la giornata.Abbiamo anche un altro ap-puntamento, ogni secondomartedì del mese, alle 12.30:si tratta di una messa nata peri dipendenti di Fincantieri,ma è aperta a tutti».

UN PANINOA TEATROChi invece è in cerca di un in-tervallo più leggero e magarianche divertente può fare unsalto a teatro e godersi unospettacolo comico. Anchequesta opzione, apparente-mente poco praticabile inquel piccolo ritaglio di temposchiacciato tra gli impegnila-vorativi, è oggi possibile gra-zie al pacchetto speciale pen-sato dal Teatro della Corte.

Fino al 6 dicembre nelfoyer del teatro sarà possibileandare "A pranzo con Fantoz-zi": dalle 13.15 alle 14 MarcoTaddei, nella doppia veste diattore e regista, e Fabrizio Ca-reddu proporranno un rea-ding tratto dai libri di PaoloVillaggio. Insieme al bigliettodi ingresso sarà possibile ac-quistare al Lounge Bar dellaCorte anche un lunch box,con panino a scelta e botti-glietta d'acqua. (Ingresso 3euro, ingresso + lunch box 6euro).

L'INVITO DEL CAPITANO"Pausa pranzo a Castello" èl'invito insolito e suggestivodel Castello D'Albertis, mu-seo delle culture del mondo,una proposta sperimentale,valida fmo alla fine dell'anno,che prevede da martedì a ve-nerdì dalle 12 alle 13.30 visi-

ta a prezzo ridotto (4,50 eu-ro). Al termine del tour pre-sentando il biglietto d'ingres-so al Bistrot del Castello si po-trà usufruire di uno dei menustudiati su misura per i1 pub-blico "fast" (da 8 a 15 euro).«Sapori e arte si possono com-binare perché la cultura pas-sa anche attraverso il palato ela cucina — spiega la direttricedel museo Camilla De Palma

— e quindi anche questo è unmodo per trasmettere valoriculturali. Mi piacerebbe che

questo esperimento tosse lini-zio di qualcosa di nuovo, perportare il pubblico al museoanche per eventi sui generis,magari più leggeri di una con-ferenza, come succede all'e-stero dove spesso si trovanoinviti del tipo "Fai la pausacon il curatore" magari per ap-profondire tematiche specifi-che. Sarebbe bello farlo an-che qui: le mie pause, in gene-re, sono rapidissime ma se cifosse interesse da parte delpubblico, perché no? Io sareidisponibile». —

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Alla Corte è possibileacquistare biglietto,panino e acquaal prezzo cli 6 cura

In due diverse chiesenel cuore del centrosono previste funzionirapide da 30-35 minuti

MENU CULTURALI

Se tra i reperti si gustanoi piatti della tradizione

Da martedìa venerdì dalle 12 al-le 13.30 visita al Castello d'AI-bertis, corso Dogali, a 4,50 C.Presentando il biglietto di ingres-so del museo nel Bonton Bistrotsi potrà scegliere tra: menù Vio-lante, antipasto o primo+ac-qua+ caffè a 8 C, menù Corsaro,secondo+acqua+caffè a 10C,menù Montegalletto Menu de-gustazione della tradizione ligu-re con 3 antipasti e 2 mezze por-zioni di primi+vino +caffè a 15

.1) Paura pranzo al Castello d'Albertis; 2) un pranzo al CentroBanchi; 3) la chiesa delle Vigne; 4) il il foyer alla Corte

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LA GUIDA 2020 DI GATTI E MASSOBRIO

La Liguria trionfa al GolosarioTredici corone per tavole superDieci conferme e tre new-entryper i ristoranti giudicati ottimiE quest'anno per la prima voltala pubblicazione si sdoppia:spazio a cantine e negozi

Tredici "corone radiose". Èil punteggio di eccellenzache la guida Ristoranti delGolosario 2020 di PaoloMassobrio e Marco Gatti as-segna ad altrettanti ristoran-ti e osterie liguri.

Tre new-entry: Da U Tittidi Cipressa, Intatto di Caliceal Cornoviglio e Officine delCibo di Sarzana, gli ultimidue al debutto anche tra leMigliori Tavole del 2020. Edieci conferme: Improntad'Acqua di Cavi di Lavagna,The Cook e Marin-Eataly diGenova, La Brinca di Ne,Rezzano Cucina & Vino di

Sestri Levante, Paolo e Bar-bara di Sanremo, Armandadi Castelnuovo Magra, L'A-gave di Framura, Nove-Villadella Pergola di Alassio e IlVescovado di Noli, terzo ri-storante ligure a essere inse-rito tra le Migliori Tavoledel 2020.La guida dei ristoranti que-

st'anno esce in libreria conuna veste autonoma. Il Golo-sario in altre parole si fa indue: un volume, Il Golosa-rio, curato dal critico PaoloMassobrio, seleziona e re-censisce i luoghi—negozi, la-boratori artigianali, cantine—dove si possono acquistarele specialità e le eccellenzedell'agroalimentare italia-no, mentre un nuovo volu-me, a cura del duo Masso-brio-Gatti, è dedicato alla ri-

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1PAOLO MASSOBRIO

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La copertina di "Golosario"

storazione, giudicata concriteri in parte diversi daquelli che ispirano le altreguide: non solo ristoranti dilusso, ma anche trattorie,pizzerie e locali moderniche presentino nell'offertauna proposta gourmet.Tornando alla Liguria, so-

no 29 i locali contraddistinticon il "faccino radioso", sino-nimo di cucina molto buo-na. Sei i nuovi ingressi: Il Me-lograno di Bogliasco, PortoPrego di Camogli, RomoloMare Amarea di Bordighe-ra, Cristal di Levanto, Nazio-nale di Noli e A Spurcac-ciunn-a di Savona. Le con-ferme: Boccon Divino diChiavari, Le Perlage di Ge-nova, Baccicin Du Caru diMele, Cà di Gosita di Ne, Ma-nuelina di Recco, Da Deliodi Apricale, San Giorgio di

Cervo, Chez Braccioforte eSarri di Imperia, La FemmeMeridiana di San Bartolo-meo al Mare, Conchiglia diTaggia, Giappun dal 1918di Vallecrosia, Balzi Rossi diVentimiglia, Mauro Ricciar-di Alla Locanda dell'Angelodi Ameglia, Lido di DeivaMarina, Il Ristorantino diBayon della Spezia, Quinti-lio di Altare, Doc di BorgioVerezzi, Mse Tutta di Caliz-zano, Da Gin e Scola di Ca-stelbianco, Ai Torchi di Fina-le Ligure e Muraglia Conchi-glia d'Oro di Varigotti.

I prodotti e i negozi ligurirecensiti nell'altro volume,il Golosario, unica guida ita-liana dedicata agli acquistigourmet, sono numerosi:72 produttori, 194 negozi diqualità e 84 cantine. —

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