sistema archivistico nazionale – niera epf – progetto gestione produttori guida generale

La gestione degli oggetti digitali: dal trattamento delle immagini alla

costruzione di percorsi tematici

Sistema Archivistico Nazionale – NIERA EPF – Progetto Gestione Produttori Guida generale

Seminario di aggiornamento

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Tre sono le modalità di acquisizione degli oggetti digitali

Ciascuna è dotata di proprie caratteristiche, legate al grado di analiticitàdegli strumenti di ricerca a nostra disposizione.

1° caso: oggetti digitali privi di strumento di ricercaViene compilato un file excel in cui è riportato uno stesso metadato pertutte le unità documentarie

2° caso: oggetti digitali descritti da un inventario sommarioViene compilato un file excel in cui è riportato un metadato diverso perogni unità archivistica. Tutte le unità documentarie della stessa unitàarchivistica avranno la stessa descrizione

3° caso: oggetti digitali descritti da un inventario analitico.Viene redatto un file METS in cui ad ogni oggetto digitale è associata la sua descrizione dettagliata

Modalità di acquisizione degli Oggetti Digitali in SAN



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Progetti di digitalizzazione

Necessari per il caricamento degli oggetti digitali, che non possono essere acquisiti se non si è prima redatta una scheda progetto di digitalizzazione, a sua volta associata a una o più schede complesso archivistico

Indispensabili per la visualizzazione e la consultazione degli oggetti digitali, cui sono collegati



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1° caso: Le Pergamene del Comune di Ancona (Antico Regime)

Dopo aver creato il progetto di digitalizzazione sono stati caricati nella Digital library 1465 file di immagini corrispondenti a 568 oggetti digitali. Per contestualizzare le riproduzioni documentarie in una griglia di informazioni, che legassero l’unità archivistica o il singolo documento al complesso archivistico di riferimento, è stato utilizzato un file .xls, nel quale è stata compilata una sola riga con un set minimo di metadati uguali per tutti gli oggetti digitali. Non avendo a disposizione delle informazioni strutturate che permettessero la gestione e l’uso dei documenti, si è proceduto a individuare dei descrittori generici, delle chiavi d’accesso, che consentissero l’approccio al fondo e la sua fruibilità. Sono stati estratti, pertanto, termini che potessero essere sicuramente validi per tutti gli oggetti digitali in esame. Ad esempio, è stato inserito nel campo supporto la qualifica di “pergamena, nel campo lingua “latino”, nell’indice dei toponimi “Ancona” e in quello dei termini “testamento, vendita, quietanza, indulgenza, ecc.”. In questo caso, quindi i metadati, cioè le componenti informative degli oggetti digitali, sono uguali per tutti i file immagine acquisiti.



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L’intervento dell’archivista nel back-office

Tramite il cruscotto di back office, ogni oggetto digitale caricato da import, in questo caso da un file .xls, può essere modificato, salvato nella digital library e quindi pubblicato

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Cerchiamo l’immagine, della quale vogliamo modificare, o meglio raffinare i metadati

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E’ disponibile l’anteprima dell’oggetto digitale con i dati essenziali a identificarlo

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Metadati di contesto: area riservata alle relazioni dell’oggetto digitale con le risorse interne al catalogo e alla digital library

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Restituzione sul web delle informazioni inserite nel back office



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Aprendo l’anteprima vengono rese disponibili le seguenti informazioni: titolo, immagine, descrizione, soggetto conservatore e complesso archivistico di riferimento

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Attraverso un opportuno tab vengono visualizzati i metadati descrittivi e amministrativo-gestionali associati a ciascun oggetto digitale



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2. Soprintendenza ai monumenti per le Marche, Tutela monumentale, Provincia di Ancona, Ancona

In questo caso il intero fondo è corredato da un inventario, contenente la descrizione delle singole unità archivistiche.

E’ stato quindi compilato un foglio excel con un metadato diverso per ciascuna unità archivistica e naturalmente uguale per tutte le unità documentarie appartenenti alla stessa unità archivistica.

La metadatazione è più dettagliata rispetto al caso precedente.

Ad esempio tutte le unità documentarie del fascicolo 1 recavano la descrizione: “Arco Clementino. Corrispondenza. Disegni: progetto. Disegni: piante”; la data: 1900-1901; la tipologia documentaria: corrispondenza e disegni; termini di indicizzazione: Ancona, Soprintendenza ai monumenti per le Marche, monumenti, oggetti d’arte, tutela del patrimonio culturale.

L’intervento dell’archivista si è, dunque, concretizzato, a seconda dei casi, nella scrematura o nell’implementazione della descrizione.



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Tramite il cruscotto di back office, ogni oggetto digitale caricato da import, in questo caso da un file .xls, può essere modificato, salvato nella digital library e quindi pubblicato

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3. Pergamene del monastero di Santa Eufemia di Tortona. Archivio di Stato di Alessandria

In questo caso abbiamo a disposizione un inventario analitico, con la descrizione di ciascuna pergamena e, dunque, una metadazione dettagliata per ogni unità documentaria.

Gli oggetti digitali sono stati caricati in SAN tramite il file METS unico, popolato con tali descrizioni.

Per produrre i file METS, uno per ogni oggetto digitale, è stata necessario effettuare in via preliminare un’attenta attività di mapping tra i dati esposti dal sistema di provenienza e il METS stesso.



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Per i dati relativi agli oggetti digitali acquisiti con questa modalità l’intervento dell’archivista è minimo, limitandosi a una mero controllo dei dati

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L’oggetti digitale non risiede nella teca SAN, ma nel sistema di provenienza. Dell’immagine viene visualizzata in SAN l’anteprima

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SAN rimanda l’utente alla scheda presente nel sistema di provenienza

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Percorsi tematici



Cosa sono

Itinerari di ricerca che utilizzano il patrimonio documentario, bibliografico e iconografico degli Istituti archivistici dell’intero territorio nazionale con fini di valorizzazione, didattici e divulgativi

Come si strutturano

scheda descrittiva collegamenti alle risorse archivistiche (complessi, soggetti conservatori, soggetti produttori e strumenti di ricerca) descritte nel SAN collegamenti agli oggetti digitali presenti nella Digital library link di approfondimento bibliografia di pertinenza

Che fini hanno

ampliano l'offerta di contenuti facilitano l'esplorazione e la conoscenza del patrimonio archivistico propongono lavori di approfondimento, organizzando in maniera intuitiva i risultati delle ricerche svolte nell'ambito di un progetto con contenuti anche non archivistici

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