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Sede Amministrativa: Università degli Studi di Padova Dipartimento di Storia SCUOLA DI DOTTORATO DI RICERCA IN: Scienze Storiche INDIRIZZO: Storia CICLO: XXIV La politica internazionale dei tiranni nella Grecia arcaica: il caso di Atene Direttore della Scuola: Ch.ma Prof.ssa Maria Cristina La Rocca Coordinatore d’indirizzo: Ch.mo Prof. Walter Panciera Supervisore: Prof. Flavio Raviola Dottorando: Dott. Matteo Fulvio Olivieri

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Sede Amministrativa: Universit degli Studi di Padova

Dipartimento di Storia

SCUOLA DI DOTTORATO DI RICERCA IN: Scienze Storiche

INDIRIZZO: Storia

CICLO: XXIV

La politica internazionale dei tiranni nella Grecia arcaica: il caso di Atene

Direttore della Scuola: Ch.ma Prof.ssa Maria Cristina La Rocca

Coordinatore dindirizzo: Ch.mo Prof. Walter Panciera

Supervisore: Prof. Flavio Raviola

Dottorando: Dott. Matteo Fulvio Olivieri

La politica internazionale dei tiranni nella Grecia arcaica: il caso di Atene ESPOSIZIONE RIASSUNTIVA DELLA TESI IN LINGUA ITALIANA

La ricerca traccia la storia delle attivit sul piano internazionale dei tiranni e delle

principali famiglie aristocratiche di Atene, dalla fine del VII allinizio del V secolo a.C. Prese in

esame sono sia la sfera privata, ovvero le iniziative e i contatti internazionali di natura

interpersonale e familiare, sia la sfera pubblica, ovvero la conduzione della politica estera e

della diplomazia interstatale di Atene sotto linfluenza della tirannide. Lanalisi verifica la

posizione e i moventi tanto dei tiranni, quanto di ogni controparte non-ateniese coinvolta nei

contatti: emerge cos un quadro delle reti di alleanze, degli ambiti dinteresse e dei centri di

potere internazionali, dunque una campione significativo del sistema internazionale della

Grecia arcaica.

Nel pi antico tentativo tirannico di Cilone e in seguito nelle prime attivit di Pisistrato si

identificano istanze della contesa fra Atene e Megara per il controllo di Salamina.

Le prime attestazioni relative a Pisistrato rivelano la rete di contatti e iniziative familiari

che gli assicurarono la presa del potere ad Atene; alla tirannide pisistratide si attribuisce una

strategia marittima che indirizz Atene verso il controllo delle Cicladi e dellEllesponto. Dopo

la morte del padre nel 528/7 a.C. Ippia fu coinvolto nella gestione dei mutamenti e dei tentativi

egemonici che interessarono il sistema interstatale e regionale dellAttica, della Beozia e della

Tessaglia.

Nel penultimo decennio del VI secolo a.C. lostilit fra il tiranno e gli aristocratici ateniesi

divenne critica: furono allora attivate le rispettive reti di alleanze personali dei Pisistratidi e

degli Alcmeonidi loro avversari; in questa situazione emerge la funzionalit dei tradizionali

rapporti fra gli Alcmeonidi e il santuario panellenico di Delfi.

La ricerca ripercorre inoltre la storia della tirannide tenuta nel Chersoneso Tracico dalla

famiglia aristocratica ateniese dei Filaidi. Fra questi e i tiranni pisistratidi esistette unintesa

interfamiliare volta alla tutela degli interessi strategici internazionali di Atene nellaccesso alla

navigazione dellEllesponto.

La parte finale della sequenza cronologica presa in esame segnata dallespansione

dellimpero persiano in Europa che sconvolse gli assetti del potere internazionale: i Filaidi

reagirono assumendo una posizione antipersiana; invece i Pisistratidi si associarono

gradualmente alla Persia.

Le conclusioni portano a riflettere sullindeterminatezza della distinzione fra sfera

pubblica e sfera privata nelloperato dei tiranni; in una prospettiva storica di lungo corso si apre

infine una questione in merito allindividuazione di fenomeni di continuit fra gli obiettivi della

tirannide e gli interessi strategici internazionali dellAtene democratica nel successivo V secolo

a.C.

International Politics of Archaic Greek Tyrants: the Case of Athens ENGLISH RSUM OF THE THESIS

The research traces the history of the activities of the tyrants and of the major aristocratic

families of Athens on the international level, from the end of the VII to the early V century B.C.

Examined are both the private sphere, thus international initiatives and contacts of interpersonal

and familial nature, and the public sphere, that is the conduction of the foreign policy and

interstate diplomacy of Athens under the influence of the tyranny. The analysis centers upon the

position and motives both of the tyrants as well as of each non-Athenian counterpart involved

in the contacts: in this way a depiction the international alliance networks, areas of interest and

centers of influence takes form, essentially providing a history a case in point for the

international system of archaic age Greece.

In the most ancient tyrannical attempt by Cylon and later in the early activities of

Peisistratus we may identify instances of the clash between Athens and Megara for control over

the island of Salamis. The first attestations relative to Peisistratus reveal the network of

international private contacts and initiatives that ensured his power in Athens; the tyranny of

Peisistratus is attributed with a maritime strategy directed Athens towards control of the

Cyclades and the Hellespont. After the death of his father in 528/7 B.C. Hippias was involved

in the changes and hegemonic attempts that took place within the interstate regional system of

Attica, Boeotia and Thessaly.

From the second last decade of the VI century B.C. hostility between the tyrant and the

Athenian aristocracy came to a critical phase: then the respective personal alliance networks of

the Peisistratids and of their opponents, the Alcmaeonids, were activated; in this context

emerges the functional character of the traditional relations between the Alcmaeonids and the

Panhellenic sanctuary of Delphi.

The research furthermore traces the history of the tyranny held in the Thracian Chersonese

by the Athenian aristocratic family of the Philaids. Between these and the Peisistratid tyrants

there was an interfamily agreement aimed at safekeeping the international strategic interests of

Athens in accessing navigation of the Hellespont.

The final part of the chronological sequence examines the expansion of the Persian

Empire in Europe that revolutionized the assents of international power: the Philaids reacted by

assuming an anti-Persian policy; differently the Peisistratids gradually associated themselves to

Persia.

The conclusions encourage contemplating the undetermined nature of the distinction

between public and private sphere in the tyrants activities; a logn term historical perspective

finally unlocks a discussion over the possibility of identifying phenomena of continuity binding

the objectives pursued by the tyranny and the international strategic interests of democratic

Athens in the following V century B.C.

La politica internazionale dei tiranni nella Grecia arcaica: il caso di Atene

Universit degli Studi di Padova, Scuola di Dottorato in Scienze Storiche, indirizzo Storia, ciclo XXIV Dott. Matteo F. Olivieri

1

LA POLITICA INTERNAZIONALE DEI TIRANNI

NELLA GRECIA ARCAICA:

IL CASO DI ATENE

La politica internazionale dei tiranni nella Grecia arcaica: il caso di Atene

Universit degli Studi di Padova, Scuola di Dottorato in Scienze Storiche, indirizzo Storia, ciclo XXIV Dott. Matteo F. Olivieri

2

La politica internazionale dei tiranni nella Grecia arcaica: il caso di Atene Indice

Universit degli Studi di Padova, Scuola di Dottorato in Scienze Storiche, indirizzo Storia, ciclo XXIV Dott. Matteo F. Olivieri

3

INDICE

INTRODUZIONE 17

Il progetto di ricerca............................................................................................................. 18

Le scelte inclusive ed esclusive nella selezione dei temi .................................................... 19

Metodologia........................................................................................................................... 20

Le fonti 20

Lanalisi delle fonti e la contestualizzazione storica 21

La ricostruzione dei fatti 21

I contenuti della tesi ............................................................................................................. 22

PARTE I: ATENE PRIMA DEI PISISTRATIDI 27

I.1. Cilone (636 a.C.) ............................................................................................................. 27

Il tentativo di tirannide e il suo fallimento 27

La vittoria olimpica e lappoggio di Delfi 28

Il matrimonio con la figlia di Teagene di Megara 30

La guerra fra Atene e Megara per il controllo di Salamina 31

Il legame fra aspetti privati e ambito pubblico nel caso di Cilone 33

I.2. Ippocrate, padre di Pisistrato ....................................................................................... 34

Lo spartano Chilone e la profezia sul nascituro Pisistrato 34

La presenza di Ippocrate ad Olimpia 36

La datazione di Chilone 37

Lincontro tra Ippocrate e Chilone 40

La xena tra Pisistratidi e Sparta 41

La politica internazionale dei tiranni nella Grecia arcaica: il caso di Atene Indice

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4

PARTE II: ATENE E LASCESA DI PISISTRATO 45

II.1. Pisistrato: il periodo pre-tirannico e la prima tirannide .......................................... 45

La conquista della prima tirannide 45

Le imprese contro Megara e la conquista di Nisea 46

La conclusione della guerra contro Megara e larbitrato dei Lacedemoni: problemi di

datazione 47

Lattacco contro Megara nel quadro delle fazioni politiche ateniesi 54

Pisistrato e la guerra contro Megara nella politica estera filo-corinzia di lungo periodo

56

Il problema della datazione delle tirannidi e degli esli di Pisistrato 61

La prima tirannide di Pisistrato e il matrimonio con Timonassa di Argo 64

Il matrimonio con Timonassa nel quadro dei gruppi parentelari panellenici 67

II.2. Il primo esilio di Pisistrato .......................................................................................... 70

II.3. La seconda tirannide di Pisistrato .............................................................................. 71

II.4. La politica matrimoniale di Pisistrato e le cause del primo esilio, della seconda

tirannide e del secondo esilio............................................................................................... 72

II.5. Il secondo esilio di Pisistrato ....................................................................................... 74

II.6. Gli insediamenti di Pisistrato in Tracia, a Rhaikelos e sullo Strimone................... 74

La natura para-coloniale dellinsediamento a Rhaikelos 76

Gli obiettivi e le conseguenze dellinsediamento pisistratide in Tracia 78

Linsediamento pisistratide in Tracia alla luce delle relazioni internazionali 79

II.7. La battaglia di Pallene e la lista degli alleati di Pisistrato (546) .............................. 84

Il consiglio tenuto da Pisistrato e i figli e la scelta di rientrare in Atene 84

La lista degli alleati di Pisistrato 87

Eretria 90

Tebe 92

Ligdami di Nasso 94

Argo 96

Altri alleati 100

Corinto 100

Sparta 101

I Macedoni 101

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5

I Tessali 102

I mercenari traci 103

La questione dello status e della cronologia di Egesistrato 103

PARTE III: GLI ALCMEONIDI, OPPOSITORI DEI PISISTRATIDI 111

III.1. Gli Alcmeonidi contro Cilone e la condanna della famiglia ................................. 111

III.2. Linizio dei rapporti favorevoli con il santuario di Delfi ...................................... 113

Gli Alcmeonidi e il santuario di Delfi: la svolta della Prima Guerra Sacra (595-591)113

Gli Alcmeonidi come intermediari presso Delfi per i sovrani di Lidia 114

III.3. Il matrimonio di Megacle II con Agariste di Sicione............................................. 117

III.4. Le relazioni fra Alcmeonidi e Pisistratidi ............................................................... 119

Megacle II avversario di Pisistrato: lalleanza matrimoniale disconosciuta 119

La tirannide di Pisistrato e lesilio degli Alcmeonidi 126

La lista degli arconti ateniesi: indice di forme di concertazione 131

Il modello storico di un esilio moderato e variabile 133

III.5. La rete delle relazioni internazionali degli Alcmeonidi......................................... 137

PARTE IV: PISISTRATO TIRANNO 141

IV.1. Strategia e diplomazia nelle Cicladi: la conquista di Nasso e la tirannide di

Ligdami................................................................................................................................ 141

La cronologia dellattacco a Nasso 141

Laccordo tra Pisistrato e Ligdami 142

Ligdami tiranno protettore del popolo 144

Ricostruzione della vicenda, dei moventi politici e della tradizione storiografica 145

Nasso nella strategia internazionale di Pisistrato 148

IV.2. La politica culturale nelle Cicladi: La purificazione di Delo (545 ca.)................. 150

La datazione e le fonti relative alla purificazione di Delo da parte di Pisistrato 150

Il ruolo di Nasso nel controllo di Delo 152

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6

Il significato ideologico dellintervento a Delo 153

La scelta dei Pisistratidi di onorare lApollo di Delo 155

IV.3. La colonizzazione di Sigeo in Troade...................................................................... 158

Il conflitto di lungo periodo fra Atene e Mitilene per il controllo di Sigeo 159

La data e il contesto storico delliniziativa di Pisistrato 161

La storia della condizione politica dellinsediamento di Sigeo 163

La strategia di accesso alle rotte marittime verso la Propontide 168

IV.4. La tradizione sulla conduzione della politica interna da parte dei Pisistratidi (540-

527) ...................................................................................................................................... 174

IV.5. Le risorse economiche e militari del Pangeo nel mantenimento del potere di

Pisistrato ............................................................................................................................. 175

IV.6. Lesilio e il rientro di Cimone filaide e la proclamazione olimpionica di Pisistrato

(532) ..................................................................................................................................... 177

IV.7. I figli durante la tirannide di Pisistrato .................................................................. 179

Il consiglio ad Eretria in vista del rientro ad Atene (546) 180

PARTE V: I FILAIDI 183

V.1. I Filaidi: la posizione della famiglia nella diplomazia internazionale ................... 183

La prestigiosa parentela dei Filaidi con i Cipselidi di Corinto 183

Lalleanza matrimoniale fra Filaidi e Cipselidi nel contesto internazionale 185

Le vittorie olimpiche di Milziade e Cimone 186

Lintesa fra Filaidi e Pisistratidi 190

Critica della storicit delle notizie sullassassinio di Cimone 193

V.2. La tirannide dei Filaidi in Chersoneso Tracico ....................................................... 196

Milziade I, la spedizione in Chersoneso e la realizzazione della tirannide secondo Erodoto

196

La data della spedizione in Chersoneso Tracico: 558 ca. 198

Lintesa con i Traci Dolonci e la difesa contro i Traci Apsinti 200

La guerra contro Lampsaco 201

Lintercessione di Creso di Lidia nella guerra fra Milziade e Lampsaco 203

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7

V.3. Il significato della tirannide di Milziade I in Chersoneso Tracico ......................... 208

La spedizione in Chersoneso Tracico: una fondazione coloniale 208

Lo scenario geo-politico del Chersoneso Tracico 210

Milziade I ecista, tiranno e alleato dei Pisistratidi e la politica estera ateniese per il

controllo dellEllesponto 213

V.4. Stesagora, la seconda generazione della tirannide del Chersoneso Tracico (525-520

ca.) ........................................................................................................................................ 218

Continuit dinastica della tirannide e natura del conflitto fra il Chersoneso Tracico e

Lampsaco 220

Linternazionalismo dei Filaidi 221

V.5. Milziade II figlio di Cimone ....................................................................................... 223

V.5.1. La carriera di Milziade II e lassunzione della tirannide in Chersoneso Tracico

.............................................................................................................................................. 223

Lintesa interfamiliare fra Pisistratidi e Filaidi nella generazione di Ippia e Milziade 224

V.5.2. Milziade II e il conflitto con i dinasti del Chersoneso .......................................... 228

Situazione politico-sociale del Chersoneso Tracico nel 520 ca.: poleis e dinasti locali229

Lopposizione aristocratica ellenica locale e linvoluzione autocratica della tirannide di

Milziade II 230

Stesagora tiranno indesiderato 234

V.5.3. Il matrimonio con Egesipyle e lalleanza con Oloro re dei Traci (516-510) ....... 236

La datazione della sequenza di eventi: 520-515 ca. 238

Lintesa politica fra Milziade II e Oloro re dei Traci 239

I Filaidi come interpreti delle necessit strategiche internazionali della comunit ateniese

in Tracia 240

V.5.4. Imperi orientali e Greci dAsia Minore: poleis e tiranni ellenici

nellamministrazione persiana .......................................................................................... 243

Casi di relazione fra sovrani persiani e tiranni greci 246

La spedizione scitica di Dario (513-512) 247

Lassemblea dei Greci allIstro: i tiranni filo-persiani e le poleis anti-tiranniche 249

I tiranni favoriti da Dario I 251

La conquista persiana della Tracia (513-512) 253

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8

Otane e la riconquista delle poleis elleniche anti-persiane (512-511) 254

Il nuovo sistema internazionale dellegemonia persiana: il contesto per le scelte di Ippia e

Milziade II nellultimo quarto del VI secolo 255

V.5.5. Milziade II alleato di Dario durante la Spedizione Scitica (513) ........................ 257

Esiti svantaggiosi per i Filaidi nella fine del regno di Lidia dei Mermnadi 257

Unipotesi per listituzione dei contatti fra Milziade II e Dario 258

Obiezioni alla storicit dei discorsi allIstro 260

Ricostruzione della storicit dei fatti dellIstro 261

Le ragioni della posizione antipersiana di Milziade II 264

V.5.6. La strategia antipersiana di Milziade II (512-493)............................................... 266

Interpretazione di Erodoto VI, 40 sulla fuga dal Chersoneso Tracico 267

Loccupazione discontinua del Chersoneso Tracico da parte di Milziade II 269

La ritorsione persiana a seguito della sedizione di Milziade II allIstro 269

Lalleanza di Milziade II con i Traci 270

La fuga dal Chersoneso Tracico come scelta di mobilit strategica 271

V.5.7. Il corno di Amaltea dedicato ad Olimpia da un Milziade e i suoi soldati .......... 272

Lattribuzione di Pausania a Milziade I 273

Attribuzione a Milziade II e a i suoi mercenari 274

La fortezza di Arato: insediamento di Traci ostili 276

La data, le circostanze e il significato della dedica di Olimpia 276

V.5.8. La conquista di Lemno e Imbro da parte di Milziade II (500 ca.)...................... 277

Le mire internazionali su Lemno nella rievocazione storiografica 278

Testimonianze epigrafiche ed archeologiche del popolamento ateniese di Lemno 280

La questione della datazione della conquista di Milziade II 280

La conquista di Lemno da parte di Milziade II entro la storia del sistema internazionale

282

Il significato politico della conquista di Lemno e i moventi dei soggetti coinvolti 283

La natura della collaborazione fra Milziade II e la polis di Atene 285

Strumentalizzazione della mito-storia dei Pelasgi da parte di Milziade II 287

La conquista di Imbro insieme a Lemno 287

V.5.9. La repressione della rivolta ionica e la fine della tirannide filaide in Chersoneso

Tracico (493) ....................................................................................................................... 289

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9

Il movente dei Persiani: il coinvolgimento di Milziade II nella rivolta ionica 289

La posizione strategica di Cardia 291

V.6. La cattura di Metioco e la sua naturalizzazione in Persia (493) ............................ 291

Ipotetica parentela di Metioco con Ippia 292

Metioco come ostaggio di riguardo 293

Metioco entro llite achemenide 294

PARTE VI: LA TIRANNIDE DI IPPIA (527-510; 510-490) 295

VI.1. Il rapporto storico fra le tirannidi di Pisistrato e Ippia ........................................ 295

VI.2. La tirannide di Ippia alla morte di Pisistrato (528/7) ............................................ 296

VI.3. La politica culturale internazionale di Ipparco..................................................... 297

Simonide e Anacreonte alla corte dei Pisistratidi 297

VI.4. Linsediamento pisistratide sul fiume Strimone in Tracia durante la tirannide di

Ippia (558-513 ca.) .............................................................................................................. 301

VI.5. Lesclusione dei Pisistratidi dalle Cicladi ............................................................... 304

La talassocrazia di Policrate di Samo 304

Lalleanza fra Ligdami e Policrate 306

Policrate nuovo prosttes di Delo 309

La tirannide di Ippia: labbandono delle Cicladi 310

La spedizione spartana nelle Cicladi e a Samo e lastensione di Ippia (525-524) 312

Il rientro degli esuli da Nasso 314

Diffusione della ceramica attica a figure rosse e della ceramica samia 315

VI.6. Linvio di Milziade II in Chersoneso Tracico (520 ca.) ......................................... 316

Lintesa interfamiliare fra Pisistratidi e Filaidi nella generazione di Ippia e MilziadeII 317

Il controllo del Chersoneso Tracico: interessi familiari e interessi pubblici 319

VI.7. Ippia nelle relazioni internazionali con la Beozia e i Tessali................................. 320

La datazione dellalleanza fra Atene e Platea: 519 contra 509 322

La relazione istituita fra Atene e Platea: unalleanza con egemonia ateniese 325

Laltare dei Dodici Dei e il ruolo dei Pisistratidi nellalleanza fra Atene e Platea 330

Le istanze autonomistiche nelle ragioni di Platea 337

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10

Le ragioni di Ippia e Atene: lopposizione a Tebe e la politica filo-tessala 340

VI.8. La dedica di Ipparco presso il santuario di Apollo Ptoios in Beozia (520 ca.) .... 345

Il santuario di Apollo Ptoios in Beozia 345

La dedica di Ipparco come controparte della politica di Ippia 347

La dedica di Alcmeonide figlio di Alcmeone al santuario di Apollo Ptoios 348

VI.9. Il tirannicidio di Ipparco (514) e la crisi del rapporto con laristocrazia ateniese

.............................................................................................................................................. 349

La tradizione sullesilio degli Alcmeonidi e le relazioni della tirannide con gli

aristocratici 350

Il tirannicidio nel 514 e lespulsione degli Alcmeonidi 351

VI.10. Il tentativo di rientro degli esuli e degli Alcmeonidi a Leipsydrion (513) ......... 353

Gli ospiti degli esuli ateniesi: Delfi e la Beozia filo-tebana 354

I motivi della sconfitta e il segno della nuova strategia diplomatica degli Alcmeonidi 355

VI.11. Lalleanza matrimoniale di Ippia con i tiranni di Lampsaco (513 ca.) ............. 356

La ricerca di alleati e di un asilo in ambito internazionale 357

Lintesa politica fra Ippia e Ippoclo di Lampsaco 359

Ippoclo favorito presso il Gran Re Dario I 360

Le ragioni di Ippia nellalleanza con Ippoclo di Lampsaco 361

Le ragioni di Ippoclo ed Eantide 362

Lalleanza matrimoniale nella strategia internazionale dei tiranni di Lampsaco 363

Lalleanza di Ippia con Lampsaco nel quadro dellespansione persiana in Europa 363

VI.12. La rottura dellalleanza familiare fra Pisistratidi e Filaidi: opposte strategie nei

confronti dellimpero persiano ......................................................................................... 366

Lespansione persiana e i vantaggi acquisiti dai nemici dei Pisistratidi e di Atene 368

Il matrimonio di Archedice con Eantide come reazione al matrimonio di Milziade II con la

Trace Egesipyle 369

VI.13. Lappoggio del santuario di Delfi agli Alcmeonidi contro la tirannide di Ippia

(513) ..................................................................................................................................... 370

La tradizione delle fonti sul ruolo degli Alcmeonidi, di Delfi e di Sparta 370

La critica della tradizione sviluppo diacronico degli eventi e ricerca dei nessi causali

373

Delfi come autorit morale e centro di attivit internazionale per gli Alcmeonidi 376

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11

VI.14. Gli interventi di Sparta contro Ippia e lespulsione della tirannide da Atene (513-

510)....................................................................................................................................... 377

Lintesa fra Sparta, gli esuli ateniesi e Delfi 379

La data dellintervento di Anchimolo 381

Lalleanza dei Pisistratidi con Argo come causa dellintervento spartano 382

VI.15. La xena fra Pisistratidi e Sparta ........................................................................... 384

Unalleanza interstatale per Sparta 384

Listituzione della xena al tempo dellincontro fra Ippocrate e Chilone 386

La strumentalizzazione della tradizione ai fini della politica attica di Cleomene 387

VI.16. Lespulsione dei Pisistratidi da Atene e la continuazione della tirannide a Sigeo

(510) ..................................................................................................................................... 389

Ippia tiranno al Sigeo 391

Le ragioni dellalleanza di Atene con la Persia (507) 391

VI.17. La politica internazionale egemonica di Sparta: lutilitarismo negli interventi

contro Atene ........................................................................................................................ 393

La potenza di Sparta nellEllade e nel Mediterraneo 393

Le spedizioni spartane in favore di Isagora (508-507) 395

VI.18. Gli obiettivi di Sparta nel propugnare il ritorno di Ippia ad Atene (504 ca.) ... 397

La localizzazione dei Pisistratidi a Sigeo 398

Il rientro ad Atene nelle prospettive di Ippia 399

VI.19. La strategia di Sparta nei confronti di Atene: linsediamento di un governo filo-

spartano ............................................................................................................................... 400

VI.20. Lintervento dei Tessali in difesa di Ippia ............................................................ 405

La symmacha fra Ippia e il koinn dei Tessali 405

Questioni di carattere strategico in merito alla presenza dei Tessali in Attica 407

VI.21. La concessione di Iolco ad Ippia esule da parte dei Tessali (504 ca.) ................. 409

Lofferta di Iolco: la tirannide o la dynastia sullinsediamento 410

VI.22. Le relazioni internazionali fra Pisistratidi e Tessali sul lungo periodo.............. 412

La preesistente alleanza di Pisistrato con i Tessali (560-546) 412

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12

Da Pisistrato ad Ippia: la rifunzionalizzazione anti-beotica dellintesa con i Tessali 413

Lofferta di Iolco 415

Lintesa strutturale fra Tessali e Pisistratidi 416

VI.23. Lofferta di Antemunte ad Ippia esule da parte del sovrano macedone Aminta

(504 ca.) ............................................................................................................................... 417

Lofferta della tirannide entro il legame di fedelt alla dinastia macedone 417

Antemunte: storia e status geopolitico 418

Le ragioni di Aminta e di Ippia nellofferta di Antemunte 420

Lintesa fra Ippia e Aminta alla luce della storia dei precedenti contatti fra Pisistratidi e

Argeadi 421

Laffinit tra Argeadi e Pisistratidi nella scelta di medizzare 424

VI.24. I Pisistratidi rimasti ad Atene dopo lespulsione della tirannide (510-487) ...... 425

Il modello storico dellesilio moderato 426

Lambasceria ateniese ad Artafrene (507): intervento filo-persiano dei Pisistratidi rimasti

ad Atene 426

Lallontanamento dei Pisistratidi ateniesi dopo la Prima Guerra Persiana 427

PARTE VII: I PISISTRATIDI E LIMPERO PERSIANO 429

VII.1. Il ricollocamento di Ippia e dei Pisistratidi nelle relazioni internazionali con

limpero persiano (514-490) .............................................................................................. 429

Le attestazioni dei contatti fra Ippia e limpero persiano e la loro datazione (514-490)

430

VII.1.1. Fase I dei contatti dei Pisistratidi con la Persia: lespansione persiana in

Ellesponto e gli interessi regionali di Sigeo (514-510) ..................................................... 434

Il ruolo di Sigeo entro limpero persiano e lestraneit dei Pisistratidi rispetto alllite

filo-persiana 435

Lalleanza con i tiranni di Lampsaco: interessi regionali di Sigeo 436

VII.1.2. Fase II dei contatti dei Pisistratidi con la Persia: la nuova tirannide di Ippia a

Sigeo (510-504).................................................................................................................... 436

Lalleanza fra Atene e la Persia (507 ca.) 437

Le ancora deboli relazioni di Ippia con gli Achemenidi 438

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13

Le alleanze nella Grecia continentale nei progetti di Ippia 439

VII.1.3. Fase III dei contatti dei Pisistratidi con la Persia: Ippia associato al satrapo di

Sardi (504-500).................................................................................................................... 440

Dai progetti di alleanza in Ellade allalleanza con la Persia 441

Lassociazione con la Persia: un tiranno hparchos degli Achemenidi ad Atene 442

La rottura dellintesa fra Atene e la Persia 444

VII.1.4. Fase IV dei contatti dei Pisistratidi con la Persia: la rivolta ionica (500-493) 445

Ipotesi sullestraneit di Sigeo alla rivolta ionica 445

Cause di attrito fra Atene e la Persia 446

La rivolta ionica 448

VII.1.5. Fase V dei contatti dei Pisistratidi con la Persia: la prima guerra persiana per

la conquista di Atene e il tentativo di ripristino della tirannide di Ippia (490) ............ 448

La conquista di Atene nei progetti persiani e nei consigli di Ippia 449

Il ruolo di Ippia durante la spedizione 450

La prospettiva di una conquista pacifica 451

VII.2. I Pisistratidi della generazione successiva a Ippia alla corte di Serse durante la

seconda guerra persiana (486-480) ................................................................................... 452

I Pisistratidi presso Serse nelleziologia della seconda guerra persiana (486) 454

I Pisistratidi con Serse durante la seconda guerra persiana (480) 456

CONCLUSIONE 459

Il modello storico della tirannide: ambito privato e ambito pubblico........................... 459

Le istituzioni della politica internazionale del tiranno.................................................... 461

Lambito regionale: caratteri strategici e politici peculiari fra livello locale e livello

internazionale...................................................................................................................... 463

Continuit e discontinuit nella storia della tirannide e nel passaggio alla polis di V

secolo .................................................................................................................................... 465

BIBLIOGRAFIA 469

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APPENDICE: ENGLISH ABSTRACT 499

INTERNATIONAL POLITICS OF ARCHAIC GREEK TYRANTS: THE CASE OF ATHENS ........ 499

The research project .......................................................................................................... 500

Inclusive and exclusive choices in the selection of issues ................................................ 501

Methodology ....................................................................................................................... 502

The sources 502

Source analysis and historical contextualisation 503

Reconstructing the events 503

Contents of the Thesis........................................................................................................ 505

Part I: Athens before the Peisistratids 505

Part II: Athens and the Rise of Peisistratus 506

Part III: the Alcmaeonids, opponents of the Peisistratids 510

Part IV: The Tyranny of Peisistratus 514

Part V: the Philaids 517

Part VI: the Tyranny of Hippias 522

Part VII: Peisistratids and the Persian Empire 527

Conclusions 530

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15

INDICE DELLE ILLUSTRAZIONI

Fig. 1: il Golfo Saronico, Atene, Megara e Salamina p. 33

Fig. 2: gli alleati e le risorse di Pisistrato in occasione della battaglia di Pallene (546)

p. 90

Fig. 3: Atene, Samo e lo scenario delle Cicladi p. 150

Fig. 4: genealogia dei Filaidi secondo la ricostruzione degli eventi proposta in questo scritto

p. 186

Fig. 5: il Chersoneso Tracico, le poleis e le fondazioni interessate dallattivit dei Filaidi

p. 222

Fig. 6: trireme Olympias varata dalla marina militare greca nel 1987

p. 227

Fig. 7: le poleis elleniche che fornirono la flotta per la spedizione scitica di Dario I p. 249

Fig. 8: Persepoli, rilievo dellApadana, probabile processione dei Traci

p. 254

Fig. 9: Ricostruzione della struttura di V secolo dellaltare dei Dodici Dei (CAMP 2003, p. 3)

p. 332

Fig. 10: lAgora di Atene: in evidenza il perimetro dellaltare dei Dodici Dei e il percorso della Via Panatenaica (CAMP 2003, p. 3)

p. 334

Fig. 11: la Beozia e la regione del confine attico-beotico, con indicazione delle localit discusse

p. 340

Le carte sono state realizzate dallautore con lausilio del software Google Earth; lo schema in fig. 4 stato realizzato dallautore; le fonti delle immagini sono indicate in didascalia.

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INTRODUZIONE

La tirannide costituisce uno dei fenomeni pi notevoli dellepoca arcaica; nello sviluppo

della storia della Grecia e delle poleis loperato dei tiranni segna un momento di discontinuit.

La preservazione dello status quo era stata una delle caratteristiche della politica dei governi

aristocratici, nella concertazione del potere fra gli esponenti politici, nelle suddivisioni sociali

ed economiche, nella vita politica interna come nella proiezione della polis sul piano

internazionale. Il tiranno scardin la concertata e condivisa conduzione della politica perch

sbilanci lequilibrio del potere accentrando su di s e sulla propria famiglia la direzione della

polis.

La discontinuit che la tirannide segna nella storia della polis si riconosce nel nuovo

dinamismo che la sua direzione politica impartisce a vari livelli della politica e della societ. Il

carattere intraprendente dellazione dei tiranni emerge tanto nella gestione delle rispettive

poleis quanto nella loro autoaffermazione entro il sistema internazionale della Grecit. Emerge

per tutte le tirannidi una profonda attenzione allambito internazionale, nello stringere contatti

personali o interpersonali con altri soggetti rilevanti, oppure nellindirizzare la politica estera

delle rispettive poleis1.

Le ragioni del dinamismo con cui il tiranno si affacci al di fuori della propria polis

devono essenzialmente ricondursi alla forma del suo potere autocratico. Il tiranno afferma il

proprio potere politico personale a scapito dellaristocrazia locale: perci generalmente

preclusa al tiranno la costruzione di intese affidabili con i concittadini aristocratici suoi pari; al

contrario le famiglie aristocratiche locali unendo le proprie forze contro la sua autorit. Diviene

dunque essenziale per il tiranno appoggiarsi ad una rete di contatti e alleanze con soggetti di

pari levatura, potere e capacit al di fuori della sua polis, sul piano internazionale: alleati

internazionali disinteressati ad acquisire potere personale nella sua polis possono garantire

strumenti necessari a preservare la sua posizione di comando, intervenendo dallesterno,

fornendo le risorse di volta in volta necessarie, oppure offrendo ospitalit e rifugio sicuri. Per

altro verso lautoaffermazione del tiranno entro llite panellenica costituisce un motivo di

prestigio e legittimazione parimenti fra i Greci e fra i suoi concittadini. Altra causa dello

speciale attivismo dei tiranni sul piano internazionale si riconduce al fatto che questi sono in

1 URE 1922; WHITE 1955; ANDREWES 1958, pp. 7-19; BERVE 1967, pp. 3-122; MOSS 1969, pp. 3-10; SNODGRASS 1980, pp. 90-116; HAMMOND 1982 b, pp. 341-359; MCGLEW 1994; MURRAY 1996, pp. 169-194; CAWKWELL 1995; DE LIBERO 1996, pp. 389-417; STEIN HLKESKAMP 1996; MORGAN 2003; MUSTI 2006, pp. 160-178, 233-251; PARKER 2007, pp. 13-39; STEIN HLKESKAMP 2009, pp. 100-116.

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grado di esercitare sulla polis un controllo centralizzante, pervasivo e soprattutto continuativo:

ci consente di impiegare le risorse del tiranno medesimo e insieme della comunit secondo

direttrici strategiche chiare, anno dopo anno, da una generazione a quella successiva ed

omogeneamente in tutti gli ambiti, diplomatici, militari o strategici in cui il tiranno e i suoi

affiliati godono di libert di azione2.

Il nuovo dinamismo delle relazioni internazionali di cui sono protagonisti i tiranni trova

anche una causa strutturale e storica nellespansione stessa della Grecit in epoca arcaica: cio

da un lato nella colonizzazione e daltro lato nel contatto con le civilt orientali3. Nel momento

dunque in cui i Greci assunsero una pi coerente coscienza della propria identit culturale (t

Hellenikn) si diede anche nuova propulsione alla costruzione dei contatti fra poleis e poleis e

fra Greci e Barbari e su areali pi ampi4. La consolidata tradizione diplomatica delle civilt

orientali pot fornire utili modelli alla messa a punto delle necessarie istituzioni5. Questa

riflessione si innest a sua volta su una tradizione antropologica di contatti interfamiliari e

interpersonali aristocratici e di solide istituzioni di reciprocit testimoniata gi precocemente

dalla diplomazia dei basilis omerici6.

I tiranni giunti al potere nelle poleis elleniche da subito proiettano le proprie personalit e

le proprie poleis sul piano internazionale, seguendo i fermenti della loro epoca e perseguendo

tanto il proprio vantaggio personale e dei loro affiliati, quanto quello delle proprie poleis e dei

propri concittadini. Lampia diffusione della tirannide nelle poleis greche, le reti di molteplici

contatti personali e pubblici costruite dai tiranni e contemporaneamente il riconfigurarsi di una

nuova mappa della Grecit nellepoca arcaica fondano in conclusione il presupposto secondo

cui lo studio della politica internazionale dei tiranni arcaici finisce col fornire de facto una

ricostruzione dellintero sistema internazionale della Grecia e del Mediterraneo.

Il progetto di ricerca

Lobiettivo della ricerca quello di fornire una raccolta e uno studio di tutte le attestazioni

di contatti e di attivit condotte dai tiranni di Atene al di fuori della polis nellepoca arcaica.

2 ROBINSON 1936, pp. 68-71; DEN BOER 1969; MOSS 1969, pp. 87-90; DAVERIO ROCCHI 1973, pp. 92-116; GERNET 1983, pp. 277-285; HERMAN 1987, pp. 28-29, 73-106; DE LIBERO 1996, pp. 389-413; MURRAY 1996, pp. 169-178; NIPPEL 1996, pp. 168-169; STEIN HLKESKAMP 1996, pp. 653-679; HARRIS 1997, pp. 58s.; LAVELLE 1997; MITCHELL 1997, pp. 46-51; SALMON 1997, pp. 195-229; BERENT 2000, p. 260-280; WILSON 2000, pp. 640-641; ANDERSON 2005; MUSTI 2006, pp. 160-178; HALL 2007, pp. 138-145; MAZZARINO 2007, p. 27; STEIN HLKESKAMP 2009, pp. 114-115. 3 WHITE 1961, pp. 450-454; NENCI 1981; CAMASSA 1996, pp. 565-567; MURRAY 1996, pp. 129-154 4 PHILLIPSON 1911, pp. 27-64; CALABI 1953; SNODGRASS 1980, pp. 49-84; CAMASSA 1996, soprattutto pp. 565-567; DAVERIO ROCCHI 1999, pp. 19-66; MORRIS 2009, pp. 64-80. 5 NENCI 1981; BURKERT 1992; MURRAY 1996, pp. 105-128; NIPPEL 1996, p. 166; 6 MITCHELL 1997, pp. 23-51; JONES 1999, pp. 13s.; BERENT 2000.

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I soggetti presi in esame sono in primo luogo gli individui e le famiglie tiranniche: Cilone,

tutte le generazioni dei Pisistratidi, i Filaidi che tennero una tirannide nel Chersoneso Tracico.

Riceve trattazione anche la famiglia degli Alcmeonidi nonostante non fossero tiranni: anchessi

nondimeno sono al centro di unattiva rete di alleanze internazionali la cui ricostruzione

fornisce, per difetto, il quadro degli ambiti preclusi alliniziativa dei Pisistratidi. Insieme ai

soggetti ateniesi la ricerca ha considerato con altrettanta attenzione lo studio delle loro

controparti nei contatti al di fuori di Atene: altri tiranni o altre famiglie aristocratiche, poleis,

thne, sovrani e re, santuari, comunit e unit sociali non solo entro la Grecia, ma anche popoli

anellenici quali Lidi, Traci, Persiani e le loro eventuali istituzioni entrate in azione.

Il criterio per la selezione delle attivit ampiamente inclusivo: si esamina qualunque

forma di contatto, iniziativa, o attivit che esuli dal territorio di Atene, in cui ebbero un ruolo i

soggetti tirannici o para-tirannici ateniesi. Rientrano nella ricerca i contatti interpersonali e

familiari: forme di reciprocit, phila, xena, matrimonio, adozione, aiuto nella forma di

trasferimento di risorse o di pressione diplomatica, attivit presso i santuari. Altrettanto per le

attivit internazionali dei tiranni riguardano la politica estera di Atene: perci nella casistica

presa in esame si riscontrano anche alleanze e trattati, symmacha, xena metapoleica, guerra,

sinecismi e forme di sympolitia, fondazioni coloniali, attivit commerciale o navale.

Lobiettivo primario della ricerca di ricostruire una storia diacronica delle attivit extra-

poleiche dei tiranni di Atene e in senso lato delle famiglie ad essi associate o avverse, nonch

della conduzione della politica estera di Atene durante il governo di tali soggetti. Risultato

complementare quello di fornire il quadro storico di un segmento del sistema internazionale

della Grecia e del Mediterraneo in epoca arcaica.

Le scelte inclusive ed esclusive nella selezione dei temi

Lampiezza degli obiettivi e dei temi inclusi nella ricerca impone le scelte terminologiche

compiute nel titolo al fine di conservare il carattere inclusivo dellapproccio adoperato. Si

scelto di individuare il soggetto della ricerca nella politica internazionale, piuttosto che

definirlo come relazioni internazionali, oppure contatti internazionali. La scelta compiuta

lascia aperto riferimento sia alle iniziative private del tiranno che alla sua gestione pubblica

della polis. In entrambi gli ambiti lattivit e gli obiettivi del tiranno furono essenzialmente

politici: orientati alla preservazione del suo potere oppure della posizione della propria polis.

Si scelto laggettivo apparentemente anacronistico di internazionale, piuttosto che

definire il tema con le locuzioni politica interfamiliare, politica interpoleica, oppure

interstatale. Le alternative limiterebbero la definizione ad una o pi categorie di interlocutori

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dei tiranni, oppure ad un ambito specifico delle loro iniziative in senso politico o in senso

culturale. Per preservare la variet e lampiezza politica, sociale e culturale delle interazioni e

dellattivit dei tiranni, politica internazionale pare dunque essere la definizione pi inclusiva.

La ricerca incentrata sulla storia della polis di Atene e dei soggetti con essa entrati in

contatto: una serie di ragioni metodologiche e pratiche fondano questa scelta. Fin dallanalisi

preliminare delle fonti questa polis ha dimostrato rispetto alle altre una sproporzionata

ricchezza di documentazione utile; ad Atene afferiscono numerosi individui tirannici e

altrettante personalit anti- o para-tiranniche, quando si considerino tutti i membri dei

Pisistratidi, dei Filaidi e degli Alcmeonidi e le loro reti di affiliati. Le famiglie tiranniche

ateniesi e la polis di Atene forniscono una serie di istanze di attivit internazionali

particolarmente numerosa; inoltre questi soggetti spinsero quelle attivit su un esteso areale

geopolitico. In questo senso dunque la narrazione storica incentrata su Atene, insieme allanalisi

attenta delle controparti internazionali, fornisce la traccia per fare luce su molte delle

circostanze e dei fenomeni che formano il pi ampio sistema internazionale della Grecit e

dellEgeo nella seconda met del VI secolo.

Metodologia

Le fonti

Il lavoro di ricerca iniziato, come ovvio, da uno spoglio delle fonti storiografiche e pi

in generale letterarie, tra cui campeggiano Erodoto, Tucidide, lAristotele dellAthenion

Politia e Plutarco; obiettivo preliminare stato quello di compilare una raccolta delle

attestazioni delle attivit extra-poleiche dei tiranni; si sono prese in considerazione buona parte

delle poleis tiranniche arcaiche che pure non sono confluite nellesposizione, ma hanno

daltronde fornito un bacino di testimonianze importante per disporre di termini di paragone per

lanalisi delle tirannidi ateniesi.

Lesposizione di ciascun caso di studio prende dunque lavvio dalle notizie reperite

tramite lo spoglio della documentazione letteraria; questa, quando possibile, viene in ogni caso

integrata con i dati forniti dallepigrafia, dallarcheologia e a volte dalla numismatica. La

definizione inclusiva che si adottata della politica internazionale tirannica rende conto del

fatto che il tiranno non solo era impegnato nella costruzione dei contatti interpersonali e

familiari, ma altrettanto egli era lesponente sul piano internazionale dei propri concittadini

nelle questioni interstatali e soprattutto era uno dei principali soggetti coinvolti nella scelta e

nella conduzione della politica estera della polis. In questo senso dunque nella storia

dellattivit internazionale dei tiranni ateniesi vengono coinvolti fenomeni economici e sociali

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di portata appunto pubblica e civica, per i quali le fonti materiali costituiscono testimonianze

importanti. Fonti epigrafiche ed archeologiche e le strategie economiche e sociali su cui

informano, costituiscono altres un termine per verificare la storicit, lefficacia oppure la

ricaduta civica delle iniziative internazionali attribuite al tiranno.

Lanalisi delle fonti e la contestualizzazione storica

In ogni caso di studio in cui si introduce una nuova testimonianza storiografica si procede

sempre ad una critica di ciascuna fonte: sia con una riflessione sui propositi politici e storici

dellautore, sia con lanalisi narratologica del passo in s e della sua funzione nel progetto

dellopera. La presente ricerca fonda i propri presupposti anche sulla definizione delle

istituzioni e delle forme di contatto che furono gli strumenti della politica internazionale

tirannica; daltro canto la ricostruzione della storia dellepoca arcaica risente sempre del divario

temporale fra gli eventi e le fonti storiografiche che ne tramandarono la storia: nella critica delle

fonti si presta dunque attenzione speciale allanalisi del lessico istituzionale sia per identificare

la portata politica dei contatti, sia per escludere la possibilit di interpretazioni anacronistiche.

Questa rilettura critica preliminare dei dati e delle fonti mira in conclusione a verificare la

storicit delle informazioni pervenute e dunque infine a ricomporre una pi sicura ricostruzione

degli eventi.

Tale ricostruzione storica si combina in ciascun caso ad un lavoro sulla collocazione

cronologica degli eventi, relativa oppure assoluta. In merito alla cronologia, la ricerca moderna

su molti eventi dellepoca arcaica dimostra spesso una variet di posizioni e la difficolt di

disporre di una communis opinio incontestabile; proprio lapproccio internazionale, mettendo in

contatto soggetti e poleis fra loro distanti, ha qualche volta fornito nuovi termini di confronto

cronologico.

La ricostruzione dei fatti

Si apre a questo punto la via alla discussione storica, alla ricerca causale, allanalisi vera e

propria del contatto o delliniziativa tirannica. Una necessit imprescindibile quella di

individuare in maniera precisa e critica gli attori coinvolti: definire cio il valore, il peso e la

rappresentativit politica delle controparti attive nel contatto. In questa fase si verifica se e in

che misura il tiranno e la controparte agiscono a titolo personale o pubblico.

Chiariti i soggetti, si discute sempre della forma in cui avviene il contatto o lintervento

extra-poleico: ci si chiede insomma quali strumenti diplomatici vengono di volta in volta

adoperati. In questa discussione riemerge lutilit dellanalisi testuale e lessicale preliminare.

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Una comprensione appropriata degli strumenti messi in atto porta alla luce il valore pi o meno

vincolante delle relazioni in esame.

Questa sezione analitica dellesposizione richiede sempre una contestualizzazione degli

eventi. La contestualizzazione politica, geografica e storica e riguarda sempre entrambe le

controparti dei termini dei contatti presi in esame.

Fulcro dellanalisi la comprensione dei nessi causali, dei moventi e degli obiettivi

inerenti alle scelte dei tiranni e dei loro interlocutori nella conduzione della politica

internazionale. Si riscontra spesso lopportunit di esporre i moventi dei tiranni entro molteplici

livelli: gli obietti perseguiti rispondono infatti quasi sempre sia a interessi personali che a quelli

della famiglia, sia agli interessi della rete di alleati che alle necessit della polis.

In ultima istanza, oppure in capitoli specifici, la ricostruzione che ha preso forma viene

inserita in una prospettiva diacronica sia, specificamente, dellattivit internazionale del tiranno

e della sua famiglia, sia dello sviluppo del sistema internazionale, in senso lato. Si cercano cio

le premesse storiche che condussero alle circostanze del caso; per converso si indaga sullo

sviluppo successivo degli eventi messi in moto dallintervento del tiranno. Questo tipo di analisi

ha, in molti casi, approfondito i nessi causali e le origini del caso di studio. Il risultato di questa

verifica di comprendere come il tiranno si inserisce in una tradizione di famiglia oppure entro

la politica estera di lungo corso, ovvero strutturale, della propria polis. In altri termini dunque si

vuole mettere in evidenza il significato storico del tiranno e della sua politica internazionale.

In conclusione si ritiene che il metodo analitico seguito giunga a ricostruire la politica

internazionale dei tiranni sia nelle circostanze immediate, sia nelle cause profonde e di lungo

corso; si mettono in luce le premesse, le connessioni e le ricadute delle attivit extra-poleiche

entro gli obiettivi di potere del tiranno stesso cos come nella storia della polis. Lapproccio

inclusivo: in tutti i passaggi cio si dedica alloggetto o alla controparte dellattivit del tiranno

al di fuori di Atene la medesima attenzione che si dedica al tiranno stesso. Solo con questo

approccio ritengo si possa conseguire lobiettivo non solo di narrare la storia della politica

internazionale delle tirannidi di Atene, ma in senso lato di fornire anche una ricostruzione

organica del sistema internazionale della Grecia arcaica.

I contenuti della tesi

Criterio fondamentale per lesposizione dei risultati quello cronologico; in alcune

sezioni si scelto di mantenere ununit tematica seguendo lungo una serie di eventi un

medesimo soggetto, ovvero un tiranno oppure una famiglia aristocratica o tirannica.

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La macrosezione I dedicata alle vicende antecedenti lattivit di Pisistrato; vi compare il

tentativo tirannico di Cilone: pi antica testimonianza di tirannide per Atene. A riprova

dellaspetto pervasivo delle relazioni internazionali nella tirannide, gi questo primissimo caso

dimostra completa afferenza alla questioni del sistema internazionale. Nella parte I si colloca

una verifica delle prime attestazioni di relazioni internazionali dei Pisistratidi nella generazione

precedente lomonimo tiranno.

La parte II introduce la tirannide di Pisistrato nel periodo della sua ascesa al potere, negli

anni confusi della prima tirannide, del primo esilio, della seconda tirannide e del secondo esilio:

ovvero prima dellaffermazione definitiva e duratura della tirannide. Proprio questo periodo di

mobilit costituisce un caso paradigmatico per il problema delle relazioni internazionali e della

collocazione politica e geografica dei Pisistratidi nel sistema internazionale. Chiude la sezione

la notizia della presa definitiva della tirannide: non solo un caposaldo cronologico, ma anche

una notizia essenziale per la conoscenza della rete di alleati esterni che consentirono la sua

affermazione.

La macrosezione III interrompe il discorso su Pisistrato per fornire un quadro completo

dei suoi avversari: la famiglia aristocratica ateniese degli Alcmeonidi. Di questo gnos si

ricostruisce per intero la storia della rete di contatti internazionali che operarono contro la

tirannide dei Pisistratidi. Di particolare interesse il duraturo legame degli Alcmeonidi con il

santuario di Delfi.

La parte IV riprende la narrazione dalla terza e definitiva tirannide di Pisistrato. Questo

periodo segna lampiezza dei progetti che Pisistrato persegu per s e insieme per Atene. Tema

centrale si riconosce nella politica marittima verso le Cicladi e verso lEllesponto. Si

ricostruisce inoltre il caposaldo economico e strategico che linsediamento familiare presso il

mt. Pangeo rappresent sul lungo termine.

Nella parte V di nuovo la storia della tirannide pisistratide deve essere interrotta per

condurre lesplorazione diacronica delle vicende internazionali della famiglia dei Filaidi, tiranni

essi stessi in Chersoneso Tracico. La narrazione e lorigine stessa della tirannide filaide si lega

alla politica marittima di Pisistrato sopramenzionata. Per chiarezza narrativa si preferito

seguire dallorigine lintero arco cronologico della tirannide dei Filaidi. Lintegrazione fra la

storia della politica internazionale dei Pisistratidi e quella dei Filaidi mette in luce unintesa sia

interfamiliare sia funzionale agli interessi della polis. Nel giungere agli ultimi anni della

tirannide del Chersoneso la ricerca incorre nella necessit di un ampio excursus sui

cambiamenti epocali nel sistema internazionale che seguirono allespansione dellimpero

persiano: queste vicende interessarono sia la tirannide dei Filaidi e dei Pisistratidi nello

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specifico, sia gli interessi internazionali della polis di Atene, sia levoluzione storica del

fenomeno stesso della tirannide.

La macrosezione VI riprende definitivamente la narrazione della tirannide dei Pisistratidi

seguendo lo sviluppo degli interessi internazionali della famiglia nella seconda generazione di

Ippia, Ipparco ed Egesistrato; specificamente viene tracciato il quadro completo della tirannide

di Ippia. Il tirannicidio di Ipparco segna uno spartiacque drammatico nella conduzione delle

relazioni internazionali di Ippia; ciononostante la parte VI continua il resoconto diacronico della

tirannide di Ippia fino alla sua espulsione da Atene. Il filo narrativo che parte da Pisistrato,

passa ai figli, poi a Ippia e attraverso il tirannicidio fino allespulsione offre rilevanti

considerazioni sulla questione della continuit e discontinuit storica, considerazioni che

verranno riprese nella conclusione della tesi.

Lultima e VII parte segue Ippia e i Pisistratidi anche negli anni successivi alla fine della

tirannide ad Atene. La tirannide in questi anni non pi ateniese ma localizzata nondimeno a

Sigeo. Tema centrale di questa parte e di questo periodo lo slittamento dei Pisistratidi entro

lorbita del sistema internazionale governato dal potere dellimpero persiano. Questa

macrosezione a sua volta suddivisa in una serie di ampi capitoli per marcare le fasi dinamiche

dellavvicinamento di Ippia alla Persia e parallelamente il sorgere delle circostanze che

condussero alla prima guerra persiana: ovvero il coronamento e al contempo la fine del ruolo

internazionale di Ippia. Chiudono lo scritto le ultime vicende, in ordine cronologico, in cui si

riconosce lintervento della famiglia dei Pisistratidi.

Nellanalisi dei singoli casi si di volta in volta fornita unampia contestualizzazione

degli eventi, conclusioni sulle cause circostanziali e sulle cause profonde e una ricerca sulle

implicazioni a breve e lungo corso: dunque gli obiettivi e le conclusioni generali della ricerca,

ovvero la stesura di una storia della politica internazionale delle tirannidi ateniesi e la

formulazione del quadro pi ampio del sistema internazionale in cui quei tiranni operarono,

trovano gi espressione nel corpo stesso dellesposizione. Si perci colta lopportunit di

affrontare nella conclusione del lavoro alcune considerazioni piuttosto di natura metodologica

volte a chiarire quali modelli storici interpretativi risultino validi per la comprensione del

fenomeno storico della tirannide e della politica internazionale nellepoca arcaica.

Si riconferma la difficolt di tracciare il discrimine fra ambito privato e ambito pubblico

nella gestione del potere da parte del tiranno; nellambito della politica internazionale tirannica

ne consegue una altrettanto problematica categorizzazione nel distinguere fra contatti

interaristocratici e diplomazia interstatale, essenzialmente strumenti di un unico attivismo del

tiranno al di fuori della polis. A fondamento della ricerca si posto il binomio fra ambito locale

La politica internazionale dei tiranni nella Grecia arcaica: il caso di Atene Introduzione

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e ambito internazionale: uno sguardo retrospettivo sui molteplici casi studiati porta alla luce la

necessit di aggiungere a quel binomio la categoria specifica dellambito regionale. Infine si

presta a una riflessione levidente fenomeno della continuit degli interessi internazionali dei

tiranni e della polis, sia dal punto di vista sincronico e politico, sia dal punto di vista diacronico

e storico: in questa direzione si apre la via a nuovi percorsi di ricerca che travalicano il soggetto

stesso della storia della tirannide.

Tutte le date menzionate in questo scritto sono da intendersi a.C., quando non

diversamente specificato. Nelle citazioni degli autori antichi e delle opere si adottata la lista

delle abbreviazioni usata in Montanari 2004, con alcuni scostamenti per rendere il

riconoscimento pi semplice. A questi criteri si aggiunga la convenzione di citare CANCIK H.

SCHNEIDER H. LANDFESTER M. SALAZAR C.F. ORTON D.E. (a cura di), Brill's New Pauly:

Encyclopaedia of the Ancient World, Boston Leiden 2007 con la sigla BNP e la convenzione

di citare WORTHINGTON I. et alii (a cura di), Brill's New Jacoby, Leiden 2007 con la sigla BNJ.

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PARTE I: ATENE PRIMA DEI PISISTRATIDI

I.1. Cilone (636 a.C.)

Il tentativo di tirannide e il suo fallimento

Nella seconda met del VII secolo ebbe luogo il primo tentativo di instaurazione di una

tirannide ad Atene da parte del nobile Cilone; malgrado liniziativa si sia risolta in un

fallimento, rimane ad ogni conto un elemento significativo per questa ricerca. In primo luogo

pu essere considerato come il primo evento della storia politica ateniese che la storiografia pu

ricostruire con un certo grado di precisione e storicit1: lanalisi di questa vicenda fornisce

loccasione di verificare la posizione di Atene e della sua aristocrazia nello scenario

internazionale dellepoca arcaica. Soprattutto il caso di Cilone mostra con chiarezza i modi in

cui le tirannidi operarono nello sviluppo e nel mantenimento del proprio potere, combinando

politica interna e politica estera.

La prima notizia storica in merito a Cilone lo identifica come un membro della nobilt

ateniese ( ) e come un vincitore olimpico nella gara del daulos, in

occasione della 35a Olimpiade, nel 6402. Pi di una fonte ci informa del fatto che Cilone fu

genero del tiranno di Megara Teagene, avendone sposato la figlia3. Secondo la notizia fornita da

Tucidide, prima di procedere al tentativo tirannico, Cilone consult loracolo di Delfi,

ricevendone lapprovazione per via di un responso favorevole4.

Sulla base della data tramandata per la vittoria olimpica di Cilone e sulla base del racconto

tucidideo che lega la scelta di Cilone allattivit agonistica, la ricostruzione pi diffusa colloca

il tentativo tirannico allOlimpiade successiva, dunque nel 636. Alcuni studiosi associano la

data ad una Olimpiade, ma non necessariamente a quella immediatamente successiva,

abbassandola dunque al 632, o poco pi tardi; senzaltro il tentativo va collocato prima della

legislazione di Draconte del 6245.

1 ANDREWES 1982 a, p. 368. Estrema cautela critica nellaccettare i dati forniti dalle fonti relative a Cilone in LANG 1967. 2 Hdt. V 71; Thuc. I 126.3; Euseb. Chron. arm. pp. 287s. Aucher. MORETTI 1957, n. 56. 3 Thuc. I 126.3; Paus. I 28.1, 40.1. 4 Thuc. I 126.4. ANDREWES 1982 a, p. 369. 5 BERVE 1967, pp. 41-47. Sulla datazione del tentativo ciloniano vd. RHODES 1981, P. 81s.; contra DUPLOUY 2006, p. 85 in cui la vittoria agonistica datata al 598 e il tentativo tirannico al 597/6. Alla discussione aggiunto un prospetto delle datazioni proposte dalla critica in WRIGHT 1892, pp. 10-13; PRANDI 2000, p. 9; NENCI 2006, pp. 262s. Sulla relazione cronologica con la legislazione di Draconte vd. JACOBY 1949, p. 366, n. 77; BERVE 1967, pp. 42-47.

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Ad Atene Cilone ag con lappoggio di una eteria, o di un gruppo di phili6, e con un

corpo di spedizione militare fornitogli dal suocero Teagene. I Ciloniani volsero alla conquista

dellAcropoli decisi a impadronirsi del potere politico. Secondo il breve resoconto di Erodoto,

gli attentatori non riuscirono ad occupare la roccaforte e furono subito sconfitti7. Pare pi

fededegna8 daltronde una seconda versione, fornita da Tucidide e corroborata dalle notizie di

Plutarco secondo la quale i Ciloniani riuscirono effettivamente ad occupare lacropoli, ma

furono presto sottoposti ad un lungo assedio. La popolazione ateniese accorse infatti dai campi,

e si oppose ai Ciloniani; lassedio si protrasse a lungo e dunque liniziativa fu demandata ai

magistrati cittadini; infine gli attentatori cedettero per fame9.

Tutte le fonti dunque riportano una conclusione fallimentare per il tentativo di Cilone e

contengono le notorie informazioni sul sacrilegio compiuto dagli Alcmeonidi contro i Ciloniani.

I Ciloniani accettarono di arrendersi, ponendosi come supplici presso le aree sacre della polis, al

fine di avere salva la vita10. Gli arconti che erano incaricati dellassedio e della risoluzione del

conflitto ruppero i vincoli sacri che proteggevano i Ciloniani e il gruppo fu massacrato.

Secondo la tradizione, Megacle I del gnos degli Alcmeonidi era alla testa del gruppo di

magistrati e sulla famiglia ricadde dunque la responsabilit della decisione di trasgredire le

leggi sacre che garantivano lincolumit di Cilone e dei suoi. Per questo motivo il gnos fu

ritenuto sacrilego, processato e condannato allesilio11. La tradizione preservata da Tucidide

registra la fuga di Cilone e del fratello senza per dare ulteriori informazioni12 e concorda con

questo quadro di continuit la notizia di Plutarco secondo cui le fazioni dei Ciloniani e degli

associati di Megacle rimasero in seguito acerrime nemiche13.

La vittoria olimpica e lappoggio di Delfi

evidente dal resoconto fornito che, malgrado Cilone non sia giunto mai ad esercitare la

tirannide, il personaggio rimane di grande interesse al fine di questa ricerca, considerando il suo

6 Hdt. V 71.1 tramanda che Cilone ag con laiuto di una etera di coetanei ( ); invece Thuc. I 126.5 ritiene che Cilone persuase allazione i propri phloi ( ). 7 Hdt. V 71. 8 Opinione contraria espressa in LANG 1967, pp. 143s., 147. 9 Thuc. I 126; Plut. Sol. 12.1s. 10 Hdt. V 70s.; Thuc. I 126.11; Plut. Sol. 12.1. Le fonti collocano il luogo della supplica alla divinit presso differenti luoghi cultuali del tessuto urbano ateniese, altari, statue o santuari, ma condividono il fulcro narrativo. Secondo Erodoto Cilone trov rifugio nellinviolabilit sacra della supplica alla divinit presso la statua di Atena sullAcropoli. Le versioni di Tucidide e di Plutarco sostanzialmente collimano sulla geografia della supplica e dellassassinio dei Ciloniani nel collocare i Ciloniani come supplici dapprima presso laltare dellAcropoli e in un secondo momento, presso il santuario e gli altari delle Erenni, o Eumenidi, fra lAcropoli e lAreopago. MORRIS 1891, ad Thuc. I 126; CARTWRIGHT-WARNER 1977, p. 81; JOHNSTON 2010, s.v. Erinys. 11 Thuc. I 126.12; Heracl. Lemb. Exc. Polit. F. 2; Plut. Sol. 12.1-3. WRIGHT 1892, pp. 11, 13-18, 24, 28-36; CADOUX 1948, p. 91 ; RAAFLAUB 1996, pp. 1048s. sulla memoria storica del sacrilegio. 12 Thuc. I 126.12. 13 Plut. Sol. 12.2.

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profilo sociale, il comportamento politico ad Atene e lesercizio della diplomazia interpersonale

extra-poleica.

Le fonti concordano nellattribuire a Cilone unascendenza nobile e la vittoria

nellOlimpiade del 64014. Lassociazione fra lattivit agonistica panellenica e laffermazione di

prestigio politico era una pratica consolidata presso llite aristocratica greca, in grado

maggiore per lepoca arcaica15. Anche nella breve nota cronografica di Eusebio i due eventi

della vittoria olimpica e della tirannide vengono menzionati insieme16. La vittoria nella gara del

daulos alla Olimpiade XXXV contribuisce peraltro a chiarire il prosieguo della vicenda di

Cilone e le scelte che egli oper. Secondo il resoconto di Tucidide, Cilone interpell loracolo

di Delfi ricercandone lapprovazione al suo progetto tirannico: il responso, inequivocabilmente

positivo, incoraggiava Cilone ad occupare lacropoli durante la pi grande festa di Zeus e

Cilone interpret le parole come un riferimento alle Olimpiadi. Se consideriamo la fama e il

prestigio internazionali che derivavano dalle vittorie olimpiche, fu naturale per il clero di Delfi

e per Cilone considerare la festivit panellenica come un momento propizio e strategico per la

sua presa di potere: un momento in cui Cilone avrebbe potuto fare leva sulla sua fama di

olimpionico per godere di un pi ampio appoggio interno e di un inequivocabile riconoscimento

internazionale. Lo stesso testo tucidideo attribuisce esplicitamente a Cilone questa associazione

fra vittoria agonistica e successo politico17. La scelta del momento delle feste olimpiche

avrebbe a mio avviso assicurato anche un vantaggio circostanziale oltre che di prestigio: in quel

momento alcuni degli aristocratici ateniesi pi influenti si trovavano probabilmente ad Olimpia

per partecipare agli agoni e non avrebbero potuto opporsi dunque alliniziativa di Cilone ad

Atene. La critica ha proposto numerose date, alla fine del VII secolo e successive alla

Olimpiade XXXV, in cui collocare liniziativa di Cilone18; tuttavia, sulla base delle riflessioni

ora esposte, mi pare assuma maggiore cogenza lipotesi che gli eventi si siano verificati in un

arco di tempo ristretto e in prossimit temporale alla vittoria olimpica: perci ritengo accettabile

datare il tentativo tirannico di Cilone al 636.

Tucidide offre unanalisi del responso delfico secondo la quale Cilone interpret male le

parole della Pizia che si riferivano non alla massima festa panellenica di Zeus, quanto piuttosto

alla maggiore festa ateniese di questa divinit, e dunque alle Dionisie attiche in onore di Zeus

14 Hdt. V 71; Thuc. I 126.3; Euseb. Chron. arm. pp. 287s. Aucher. 15 Una simile associazione fra festivit religiose e acquisizione della tirannide viene tramandata anche per Policrate di Samo: Polyaen. I 23. 16 Euseb. Chron. arm. pp. 287s. Aucher. 17 Thuc. I 126.3-5. ANDREWES 1982 a, p. 369. 18 La lista delle diverse date proposte dalla critica moderna inizia con la Olimpiade XXV, del 640, e tutte le successive fino alla XLVI, nel 596: WRIGHT 1892; NENCI 2006, pp. 262-266.

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Meilichio19. Questa interpretazione evidentemente una congettura post eventum dello storico o

delle sue fonti; si tratta forse una versione messa in circolazione dalla propaganda delfica negli

anni successivi alla Guerra Sacra, per dissociarsi dai Ciloniani e costruire relazioni positive con

gli Alcmeonidi loro avversari e vincitori del conflitto contro Crisa. evidente che il santuario

appoggi invece Cilone e il progetto di tirannide, in linea con una tendenza filo-tirannica

dimostrata anche nei responsi a Cipselo e a Solone20.

Il matrimonio con la figlia di Teagene di Megara

I centri cultuali panellenici e la visibilit pubblica derivata dalla partecipazione e dalla

vittoria agli agoni costituirono momenti utili per laffermazione personale degli aristocratici

ellenici e uno strumento per lampliamento delle proprie reti di contatti internazionali. La fama

internazionale guadagnata con la vittoria olimpica pu avere costituito dunque il movente e

loccasione per Cilone per stabilire relazioni personali con Teagene, tiranno di Megara.

Tucidide e Pausania menzionano il fatto che Cilone avesse sposato la figlia di Teagene, allora

tiranno di Megara21. La pratica di istituire relazioni personali al di fuori della polis una

caratteristica fondamentale della diplomazia tirannica e aristocratica in genere. Il legame

familiare assicurato dal matrimonio costituiva testimonianza di compatibilit e intesa fra la

posizioni nello scenario internazionale di Cilone e Teagene e la garanzia di appoggio reciproco

fra i due nei rispettivi progetti politici e nellampliamento delle loro capacit di azione

internazionale22.

Sulla base di questo rapporto inter-familiare, Cilone pot fare affidamento su una forza

armata (dnamis) fornita dal suocero Teagene, quando procedette alla conquista dellacropoli

ateniese. Gli armati procedenti da Megara si andarono ad aggiungere alla fazione politica

ateniese di Cilone, a cui le fonti fanno riferimento nei termini di hetiroi o di phili. Lesercizio

della violenza fu uno dei fattori costanti della gestione della politica da parte delle aristocrazie

arcaiche. I tiranni si distinsero per la capacit di disporre non solo dei propri partigiani politici,

ma anche di contingenti armati provenienti dallesterno della polis23.

Si detto che la diplomazia inter-personale dei tiranni si fondava sul costante principio

della reciprocit: necessario dunque verificare quali moventi politici, locali e internazionali,

soggiacevano allintesa fra Cilone e Teagene e alla generosit di questultimo nel fornire i

propri armati al genero. Per Cilone lalleanza matrimoniale trova una giustificazione evidente: i

19 Thuc. I 126.5s.. SHAPIRO 1989, pp. 112s. 20 FORREST 1956, pp. 39-42. 21 Thuc. I 126.3; Paus. I 40.1. BERVE 1967, pp. 33s. 22 PRANDI 2000, p. 10. 23 BERVE 1967, p. 33s.

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soldati di Teagene avrebbero garantito un margine di superiorit militare che avrebbe permesso

di sconfiggere le fazioni avversarie ad Atene, conquistare lacropoli e mantenere poi il potere

personale.

La guerra fra Atene e Megara per il controllo di Salamina

La posizione di Teagene trova invece una giustificazione nel quadro della contesa armata

fra Atene e Megara: un conflitto che segn i rapporti fra le due poleis e le rispettive posizioni

nello scenario internazionale ellenico per buona parte dellepoca arcaica24. La biografia

plutarchea di Solone fornisce le informazioni pi utili al fine di ricostruire questo conflitto e al

fine di metterlo in relazione con il tentativo tirannico di Cilone25; tuttavia la ricostruzione

storica di questo conflitto piuttosto ardua e non giova allanalisi che qui si vuole condurre26.

Le prime attestazioni risalgono allattivit di Solone prima del suo arcontato nel 594 e trovano

testimonianza negli stessi frammenti del legislatore arcaico27; il conflitto si prolung fino alla

met del VI secolo quando vi prese parte Pisistrato, prima della tirannide28, e pare si sia stato

concluso da un arbitrato di giudici spartani che alcuni studiosi collocano addirittura alla fine del

VI secolo29. Gi allepoca di Solone, Ateniesi e Megaresi entrambi rivendicavano diritti su

Salamina sulla base delle tradizioni omeriche e delle prove archeologiche. Indipendentemente

dallaffidabilit delle fonti e dalla veridicit delle giustificazioni archeologiche, questi elementi

attestano a mio avviso unoccupazione contestata di Salamina da parte delle due poleis risalente

epoca molto antica. Salamina si trova in una posizione dominante nel Golfo Saronico ed

equidistante da Megara e Atene; il possesso di questisola avrebbe assicurato il dominio delle

rotte da e verso il golfo e la possibilit di accedere ai mercati cerealicoli internazionali in caso

di necessit alimentari: conseguentemente la polis perdente avrebbe dovuto ripiegare su una

politica cerealicola autarchica e sui mercati vicini30.

In questa prospettiva, Cilone va interpretato come un esponente della classe dirigente

ateniese che non era interessata allampliamento del commercio navale e che respingeva la

prosecuzione di una politica militare offensiva nelle relazioni con Megara. Lesistenza di una

simile linea politica mi pare comprovata dalle prime notizie conservate sullattivit politica di

Solone, da collocarsi appunto negli anni tra il tentativo ciloniano e larcontato del 594: in quel

periodo Solone dovette impegnarsi con ardore oratorio per persuadere i concittadini a

24 FRENCH 1957; STAHL 1987, pp. 204-210; NOUSSIA 2001, pp. 223-228; ANDREWES 1982 a, pp. 372-374. 25 Plut. Sol. 8.1-10.4. BERVE 1967, pp. 47s. 26 ANDREWES 1982 a, pp. 372-374. 27 Sol. fr. 2. Sulla datazione dellarcontato di Solone: LEVY 1973, pp. 90s. 28 Hdt. I 59. 29 PICCIRILLI 1973, n. 10. 30 WRIGHT 1892, pp. 55s.; FRENCH 1957; STAHL 1987, pp. 204-210.

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riprendere la guerra per la conquista di Salamina, andando contro un decreto che ne aveva

proibito la prosecuzione e addirittura la discussione in sede pubblica.

Qualora Cilone avesse avuto successo nellimpossessarsi di Atene, Teagene avrebbe visto

automaticamente risolto il contenzioso con quella polis e questo avrebbe messo al sicuro i

traffici navali di Megara. Megara fu una polis di ampia attivit coloniale fin dallinizio del VII

secolo31, indirizzando la propria area di controllo verso il Bosforo; questa politica si spiega con

la perdita di ampie aree coltivabili della propria chora orientale a favore di Corinto, da datarsi

al pi tardi al 70032. Anche per Megara dunque laccesso al commercio navale assicurava la

possibilit di ricorrere a risorse cerealicole necessarie per integrare quelle provenienti dalla

propria ridotta produzione33.

Le fonti forniscono informazioni poco affidabili e confuse sul bilancio di potere fra Atene

e Megara in quel giro di anni e rimangono mute in merito alla configurazione dellintesa

familiare fra Cilone e Teagene, oltre alla notizia del matrimonio. Alcuni studiosi vedono nelle

scelte di Teagene il progetto di stabilire un controllo di Megara su Atene34. Dal punto di vista

militare e strategico per, alla fine del VII secolo Atene poteva vantare una flotta e una capacit

di azione marittima significativa, in grado evidentemente di opporsi per lungo tempo alla rivale

Megara e di consentire limpresa di occupazione del Sigeo, in Troade, da datarsi al 607 secondo

i dati ricavabili dalla cronaca di Eusebio35. Daltro canto la capacit di affermazione militare e

politica di Cilone dipendevano dal contingente militare fornito dal suocero megarese: le fonti

conservano la nozione che la popolazione ateniese non appoggi il colpo di mano di Cilone, a

differenza di quanto si verific nel caso di altre tirannidi: perci, oltre al gruppo dei suoi

coetanei fedeli, la risorsa politico-militare cruciale di Cilone fu il contingente di soldati

megaresi36. Questo avrebbe costituito un fattore di soggezione del governante di Atene rispetto

alle decisioni di Teagene. Contro questa prospettiva, viceversa la possibilit di Teagene di

influire sulla politica internazionale di Atene sarebbe dipesa dal genero Cilone. Considerando

questo insieme di fattori, mi pare dunque preferibile e naturale ravvisare in questa vicenda il

tentativo di creare unintesa inter-familiare reciproca pi o meno equilibrata, volta in primo

luogo alla risoluzione pacifica del contenzioso per Salamina; sul lungo termine lintesa era

31 WRIGHT 1892, p. 61. 32 HAMMOND 1982 b, pp. 334s. 33 FREITAG 2011, s.v. Megara in BNP. 34 WRIGHT 1892, p. 61. DAVERIO ROCCHI 1988, pp. 186-194 fornisce un inquadramento del conflitto di frontiera fra Atene e Megara per il controllo della hier orgs afferente ad Eleusi e ricorda la possibilit di inserire le relazioni fra Cilone e Teagene entro quelle contingenze. 35 Hdt V 95; Diog. Laert I 74; Euseb. Chron. ap. Hieron. p. 173 g Helm. WRIGHT 1892, pp. 55s. 36 MCGLEW 1993, pp. 76s.; PRANDI 2000, pp. 11s.

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volta a consentire ad entrambe le citt la libera navigazione nel Golfo Saronico e

conseguentemente un facile accesso alla navigazione nellEgeo: questo avrebbe, in ultimo,

assicurato reciprocamente alle due poleis una scappatoia in caso crisi di alimentari, sia di

portata locale che pi ampia37.

Fig. 1: il Golfo Saronico, Atene, Megara e Salamina

Il legame fra aspetti privati e ambito pubblico nel caso di Cilone

Il tentativo di Cilone fall e con esso fall la possibilit di unintesa pacifica riguardo al

possesso di Salamina. Nonostante il massacro dei congiurati, la fazione associata a Cilone e alla

sua famiglia sopravvisse ad Atene poich Plutarco riferisce dellaspra opposizione fra Ciloniani

superstiti e Alcmeonidi negli anni successivi38. Questi scontri politico-soci