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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PAVIA FACOLTÀ DI MUSICOLOGIA (Scuola di Paleografia e Filologia Musicale) PROGRAMMI DEI CORSI Anno Accademico 2004– 05 CREMONA – Palazzo Raimondi, Corso Garibaldi 178 Telefono 0372 - 25575 / 33925 Telefax 0372 - 457077 E-mail [email protected] Web http://spfm.unipv.it

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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PAVIA

FACOLTÀ DI MUSICOLOGIA(Scuola di Paleografia e Filologia Musicale)

PROGRAMMI DEI CORSI

Anno Accademico 2004– 05

CREMONA – Palazzo Raimondi, Corso Garibaldi 178Telefono 0372 - 25575 / 33925 Telefax 0372 - 457077

E-mail [email protected] Web http://spfm.unipv.it

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Ogni corso, se non diversamente specificato, matura 5 CFU.

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Acustica musicale(Sergio Cingolani)

1. L’acustica musicale nella storia. Equazioni fondamentali dei sistemi vibranti: energia esmorzamento, sistema semplice. Sistemi con molti modi di vibrazione. Introduzione agliaspetti matematici delle teorie acustiche.

2. Vibrazioni complesse e loro spettro. Onde progressive, onde sonore in due e tre dimen-sioni, irraggiamento sonoro. Sorgente puntiforme, sorgente lineare.

3. Effetto Doppler, riflessione, rifrazione, diffrazione, interferenza.4. Risonanza. Tubi chiusi e aperti. Impedenza acustica. Risonatore di Helmholtz.5. L’udito: struttura dell’orecchio, discriminazione delle frequenze, mascheramento.6. Intensità e pressione del suono, misura dei livelli di pressione e potenza sonora. 7. Principi di psicoacustica: loudness, son, altezza del suono, durata e livello.8. Origine delle scale, la scala pitagorica, la scala ‘naturale’, temperamenti inequabili e tem-

peramento equabile.9. La voce umana: l’organo vocale, formanti, riconoscimento vocale. Uso del sonogramma.10. Acustica degli strumenti musicali: corde vibranti, piastre vibranti, strumenti a corde (violino,

clavicembalo e pianoforte), strumenti a fiato (flauto traverso, clarinetto e tromba), strumen-ti a percussione (timpano).

11. Principi fisici di funzionamento, caratteristiche timbriche, formazione del suono e suo irraggia-mento.

12. Acustica degli spazi chiusi: principi e parametri fondamentali, riverberazione, teoria di Sa-bine, tempo di riverberazione di Eyring, modi e onde stazionarie, progettazione acustica deiteatri, parametri acustici oggettivi e soggettivi. Indici di chiarezza. Misure acustiche su stru-menti musicali. Misure acustiche nei teatri storici.

Bibliografia • S. CINGOLANI, R. SPAGNOLO, Acustica musicale e architettonica, Torino, UTET, 2004;• R. SPAGNOLO, Manuale di acustica applicata, Torino, UTET, 2001;• A. FROVA, Fisica nella musica, Bologna, Zanichelli, 2000;• S. CINGOLANI, Elementi di acustica applicata, Brescia, Libreria Snoopy, 1998;• M. CAMPBELL, C. GREATED, The Musician’s Guide to Acoustics, London–Melbourne, Dent,

1987.

Analisi musicale a(Massimiliano Locanto)

Il corso intende fornire, oltre ad una panoramica delle principali forme musicali del periodoclassico e tardo-barocco, gli strumenti necessari per una corretta analisi della sintassi musica-le classica. Mediante esercitazioni pratiche, si approfondiranno le caratteristiche delle tipologiesintattiche fondamentali (frase, periodo e tipi ibridi), i procedimenti (frammentazione, liquida-zione, modello-sequenza, ecc.) e le funzioni formali (presentazione, continuazione, interpola-zione, ecc.), i concetti di struttura ‘serrata’ e struttura ‘fluida’, di funzioni ‘intertematiche’ e ‘in-tratematiche’, di coordinazione e subordinazione, nonché il ruolo svolto da tutti questi aspettinella generazione e nell’articolazione della forma musicale. Nelle analisi sarà dedicata parti-colare attenzione alla stretta compenetrazione tra i suddetti aspetti e la componente armonica,e alle tecniche di elaborazione motivica, variazione, sviluppo e “variazione in sviluppo” (Schön-berg). Sempre nel contesto delle esercitazioni si accennerà alla riflessione teorica in seno al-la quale si sono storicamente delineati i vari concetti affrontati, facendo quindi riferimento agliscritti di Arnold Schönberg, Erwin Ratz, Erwin Stein, Carl Dahlhaus, Rudolf Réti, Hans Keller.Altro punto di riferimento importante sarà la teoria “funzionale” della forma classica di WilliamA. Caplin. I brani presi in esame, variamente selezionati nell’ambito di un periodo esteso dal tardo Sette-cento al primo Novecento, saranno analizzati nell’ottica dei loro aspetti sintattici e formali ascri-vibili alla logica musicale classica. Alcune esercitazioni d’analisi saranno anche dedicate alla

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tipologia sintattica fondamentale della musica barocca (modello sintattico ad espansione oFortspinnungstypus) e ai suoi rapporti con la sintassi musicale del periodo classico.

Bibliografia essenziale• W. E. CAPLIN, Classical Form: A Theory of Formal Function for the Instrumental Music of

Haydn, Mozart, and Beethoven, New York – Oxford, Oxford University Press, 1998;• C. DAHLHAUS, Phrase et période. Contribution à une théorie de la syntaxe musicale, in

“Analyse musicale”, 13/4, 1988, pp. 37-44;• A. SCHÖNBERG, Elementi di composizione musicale, revisione di G. Strang e L. Stein, trad. it.

di G. Manzoni, Milano, Suvini Zerboni, 1969;• E. RATZ, Einführung in die musikalische Formenlehre: über Formprinzipien in den Inventio-

nen und Fugen J. S. Bachs und ihre Bedeutung für die Kompositiontechnik Beethovens,Wien, Universal Edition, 1973;

• C. KÜHN, voce Form, in Die Musik in Geschichte und Gegenwart, 2. Aufl., Sachteil, Bd. 3,Kassel, Bärenreiter, 1995, pp. 607-643;

• I. BENT, W. DRABKIN, Analisi musicale, ed. it. a cura di C. Annibaldi, Torino, EDT, 1990.

Altra bibliografia sarà segnalata durante le lezioni.

Analisi musicale b (4 CFU)(Marco Mangani)

Analisi del linguaggio e analisi musicale.Il corso presuppone la conoscenza delle linee generali della teoria schenkeriana.

A) Dalla linguistica strutturale alla grammatica generativa di N. A. Chomsky1.L’analisi in costituenti immediati.2.L’ambiguità e le forme sintattiche complesse: la grammatica trasformazionale.3. Il superamento della prospettiva trasformazionale e il progetto di una grammatica uni-

versale.4. Il concetto matematico di ricorsività e la grammatica generativa (teoria standard).5.Cenni sulla teoria standard estesa.6.Le grammatiche della musica.

B) Il concetto di grammatica musicale1.La teoria generativa della musica tonale (GTTM).2. Il problema del parlante/ascoltatore in musica e le critiche alla GTTM.3.La grammatica dello stile.

Bibliografia essenziale• G. YULE, The Study of Language, 2nd ed., Cambridge, Cambridge University Press, 1996

(trad. it. Introduzione alla linguistica, seconda edizione, Bologna, il Mulino, 1997);• A. CARDINALETTI, Grammatica generativa, in Dizionario di linguistica e di filologia, metrica, re-

torica, a cura di G.L. Beccaria, Torino, Einaudi, 1994, rist. 2002, pp. 365-369; • F. LERDAHL, R. JACKENDOFF, A Generative Theory of Tonal Music, Cambridge (Mass.), The

MIT Press, 1983;• M. BARONI, R. DALMONTE, C. JACOBONI, Le regole della musica. Indagine sui meccanismi del-

la comunicazione, Torino, EDT, 1999.

Molti degli argomenti trattati sono riassunti in una dispensa curata dal titolare del corso, dota-ta di una più ampia bibliografia. La dispensa è periodicamente soggetta a revisione.

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Archeologia e storia dell’arte greco-romana a(Anna Maria Riccomini)

Il classicismo nell’arte romana.Che influenza ha avuto la produzione artistica greca di età classica (del V e IV secolo a.C.) nel-la formazione del linguaggio figurativo romano? Quali sono stati i modelli che maggiormentehanno contribuito al consolidarsi di un repertorio di immagini comune e diffuso in tutto l’Impe-ro? Durante il corso verranno presi in esame i monumenti e i contesti artistici di età romana(con particolare riferimento al periodo della tarda Repubblica e al regno di Augusto) che me-glio documentano la voluta ripresa e la rielaborazione di celebri capolavori dell’arte greca. Conl’aiuto di quanto resta della trattatistica artistica in lingua greca e latina, sarà poi analizzato ilpercorso teorico che ha condotto alla maturazione del concetto di “classico” nell’arte antica.

Per sostenere l’esame è necessaria la conoscenza dei seguenti testi:

• P. ZANKER, Un’arte per l’impero. Funzione e intenzione delle immagini nel mondo romano, Mi-lano, Electa, 2002, capitoli V, VI, X;

• P. ZANKER, Augusto e il potere delle immagini, Torino, Einaudi, 1989, pp. 85-108 e pp. 255-313;

• E. LA ROCCA, Artisti rodii negli Horti Romani, in M. Cima e E. La Rocca (a cura di), Horti Ro-mani, Atti del Convegno Internazionale (Roma, 4-6 maggio 1995), Roma, 1998, pp. 203-74;

• i saggi di V. SALADINO, Artisti greci e committenti romani, e di H.-U. CAIN, Copie dai “mirabi-lia” greci, in S. SETTIS (a cura di), I Greci. Storia, cultura, arte, società, 2, II, Una storia gre-ca: trasformazioni, Torino, Einaudi, 1998, pp.965-90 e pp. 1221-44.

Archeologia e storia dell’arte greco-romana b(Anna Maria Riccomini)

La “fortuna” dell’arte classica.Partendo dall’esame di alcune forme di reimpiego di monumenti dei primi secoli dell’Imperonell’arte tardo-antica, il corso tenterà di ripercorrere le vicende più significative delle diverseforme di riuso dei manufatti antichi (di età greca e romana) in età post-classica. In particolaresaranno affrontati, con l’occhio dell’archeologo, il complesso problema del reimpiego dell’anti-co in epoca medievale, il fenomeno del collezionismo di antichità in alcuni centri italiani del Ri-nascimento (in particolare a Roma e a Venezia), e il lento maturarsi ed evolversi (discusso peresempi significativi) di quella scienza antiquaria da cui avrà origine, nella seconda metà del-l’Ottocento, la moderna archeologia.

Per sostenere l’esame è necessaria la conoscenza dei seguenti testi:• L. BESCHI, La scoperta dell’arte greca, in S. SETTIS (a cura di), Memoria dell’antico nell’arte

italiana, III: Dalla tradizione all’archeologia, Torino, Einaudi, 1986, pp. 293-372;• L. FAEDO, Ricostruire l’arte greca, rappresentare il mito, in S. Settis (a cura di), I Greci. Sto-

ria, cultura, arte, società, 3, I Greci oltre la Grecia, Torino, Einaudi, 2001, pp. 1117-1152;• S. SETTIS, Continuità dell’antico, in Enciclopedia dell’arte antica, Secondo Supplemento, II,

Roma, 1994, pp. 250-60;• S. SETTIS, Futuro del ‘classico’, Torino, Einaudi, 2004.

Archivistica(Maria Luisa Corsi)

1. I principi fondativi della disciplina archivistica: formazione, gestione, conservazione, valo-rizzazione dell’archivio, da strumento di governo a bene culturale.

2. Gli archivi italiani dalla fine dell’Antico Regime al Codice dei Beni culturali e del Paesaggio(Decreto legislativo 22.1.2004, n. 42).

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Il corso è costituito da 30 ore di lezioni teoriche e 30 ore di esercitazioni dedicate all’esame deicomplessi documentari storici e contemporanei ed ai metodi di organizzazione ed inventaria-zione. Le esercitazioni si terranno in particolare presso l’Archivio di Stato di Cremona e com-prenderanno inoltre visite guidate ad archivi di istituzioni.

BibliografiaManuale di base:• A. ROMITI, Archivistica generale. Primi elementi, Torre del Lago – Lucca, Civita Editoriale,

2002.Per il punto 2 si daranno indicazioni bibliografiche durante il corso.

Manuali di completamento:• E. LODOLINI, Archivistica. Principi e problemi, Milano, Angeli, 200210;• A. ROMITI, Archivistica tecnica. Primi elementi, Torre del Lago – Lucca, Civita Editoriale,

2004.

Armonia a(Pietro Zappalà)

Nozioni fondamentali di armonia.

La definizione classica di “accordo”. Le triadi: le triadi sui gradi della scala; stato fondamenta-le e rivolti; collegamento. Le tetradi: classificazione; stato fondamentale e rivolti; collegamen-to.La cadenza e le funzioni armoniche. Classificazione delle cadenze. Le funzioni armoniche: to-nica, dominante, sottodominante. Proiezione delle successioni cadenzali sul percorso armoni-co complessivo.Ampliamento del percorso tonale. Le dominanti secondarie e il concetto di “tonicizzazione”. Ilprestito modale. Gradi alterati e accordi alterati. La modulazione: generalità.

Bibliografia• D. ZANETTOVICH, Appunti per il corso di armonia principale, Milano, Sonzogno, 1996, vol. 1;• W. PISTON, Armonia, Torino, EDT, 1989.

Armonia b (4 CFU)(Marco Mangani)

Il corso presuppone il possesso delle nozioni fondamentali dell’armonia, nonché una cono-scenza essenziale dei problemi di armonizzazione del basso; si divide in due parti:1. l’analisi della melodia e l’armonizzazione del corale (con esercitazioni pratiche);2. l’evoluzione del linguaggio armonico nei secoli XVIII e XIX: teoria, storia e analisi del re-

pertorio.

Per la prima parte, il manuale di riferimento è il seguente:• R. DIONISI, G. DARDO, M. TOFFOLETTI, Studi sul corale. Storia, tecnica, analisi, esercitazioni,

Padova, Zanibon, 1969.

Per la seconda parte si farà ricorso principalmente a• D. DE LA MOTTE, Manuale di armonia, edizione italiana a cura di L. Azzaroni, Firenze, La Nuo-

va Italia, 1988.

Durante il corso saranno fornite ulteriori indicazioni bibliografiche.

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Bibliografia(Gianna Del Bono)

Il corso intende illustrare i criteri basilari del sistema bibliografico; fornire gli strumenti metodo-logici indispensabili per affrontare una ricerca bibliografica e per favorire un uso consapevolee mirato della produzione repertoriale; offrire, infine, le cognizioni indispensabili per l’allesti-mento di liste bibliografiche.

ProgrammaLa bibliografia: definizione e sintesi storica. L’universo bibliografico: classificazione delle bi-bliografie e criteri di ordinamento interno. Concetto di copertura bibliografica. La bibliografia na-zionale corrente e retrospettiva. Criteri di selezione e valutazione dei repertori. Criteri metodo-logici per la compilazione di liste bibliografiche.

Bibliografia essenziale• G. DEL BONO, La bibliografia. Un’introduzione, Roma, Carocci, 2000;• R. PENSATO, Corso di bibliografia, Milano, Bibliografica, 19984 (solo il capitolo 2, La compila-

zione di bibliografie);• A. SERRAI, voce Bibliografia in Enciclopedia italiana di scienze, lettere ed arti, Appendice V,

1979-1992, vol. 1, Roma, Istituto della Enciclopedia italiana fondato da Giovanni Treccani,1991, pp. 353-356;

• G. SOLIMINE, Controllo bibliografico universale, Roma, AIB, 1995.

Eventuale ulteriore bibliografia verrà segnalata durante il corso.

Bibliografia musicale(Pietro Zappalà)

1. Elencazione, conoscenza pratica e valutazione dei principali strumenti necessari per av-viare ed approfondire uno studio musicologico.

2. L’avvio di una ricerca attraverso Dizionari ed enciclopedie (New Grove 2, Neue MGG,DEUMM). Le bibliografie generali (Duckles).

3. Strumenti per il reperimento della letteratura sulla musica. I repertori correnti: RILM, BMS,MI, IIMP, ZDM. Rassegna dei repertori storici (cenni). Il RIPM. L’aggiornamento attraversole riviste musicali e i cataloghi editoriali. Repertori di tesi e dissertazioni.

4. Strumenti per la localizzazione dei testimoni. Il RISM. Le pubblicazioni di Eitner. I cataloghi(di fondi storici, delle principali biblioteche). Le collane di facsimili.

5. Altri strumenti di lavoro. Dizionari speciali, le riviste, le storie della musica, i cataloghi te-matici, i cataloghi editoriali, gli opera omnia, le collane editoriali, gli epistolari.

6. Internet e la ricerca musicologia.7. Le principali biblioteche musicali e i centri di ricerca musicologica in Italia.

Bibliografia• V. H. DUCKLES, Music Reference and Research Materials. An Annotated Bibliography, New

York, Schirmer, 19985;• G. MERIZZI, La ricerca bibliografica nell’indagine storico-musicologica, Bologna, CLUEB,

1996 (“Alma materiali. Didattica”);• N. SCHWINDT-GROSS Musikwissenschaftliches Arbeiten: Hilfsmittel, Techniken, Aufgaben,

Kassel, Bärenreiter, 1992 (“Bärenreiter Studienbücher Musik”, 1).

Ulteriore bibliografia verrà segnalata durante le lezioni, durante le quali verranno esaminati divolta in volta gli strumenti bibliografici più rilevanti.

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Biblioteconomia(Gianna Del Bono)

Il corso si propone di fornire le nozioni di base relative all’organizzazione, alla gestione e al fun-zionamento di una biblioteca, soffermandosi essenzialmente su tre momenti: l’acquisizione, ilprocesso di mediazione e la gestione dell’informazione.

ProgrammaBiblioteconomia: definizione e sintesi storica. La formazione delle raccolte: dalla politica degliacquisti alla gestione delle raccolte. La mediazione catalografica: caratteristiche e funzioni delcatalogo per autori, del catalogo a soggetto e del catalogo sistematico. La ricerca in bibliote-ca. I servizi di informazione.

Bibliografia essenziale• R. DINI, La catalogazione, in Lineamenti di biblioteconomia, a cura di P. Geretto, Roma, NIS,

1991, pp.121-146;• Introduzione a Soggettario per i cataloghi delle biblioteche italiane, Roma, ICCU, 1985.• G. SOLIMINE, La biblioteca. Scenari, culture, pratiche di servizio, Roma–Bari, Laterza, 2004

(solo i cap. 2-4, pp. 3-128);• L. CROCETTI, Classificazione decimale Dewey, Roma, AIB, 2001.

Eventuale ulteriore bibliografia verrà segnalata durante il corso.

Biblioteconomia musicale(Pietro Zappalà)

Trattazione dei principali problemi inerenti la gestione di una biblioteca musicale, con partico-lare riguardo alla teoria e alla tecnica della catalogazione.La formazione dei bibliotecari musicali. Tipi di biblioteche ed archivi con fondi musicali. La de-scrizione catalografica dei documenti musicali, con particolare riferimento alle ISBD (PM) e al-le ISBD (NBM). L’indicizzazione formale per autori e titoli (secondo le RICA), con approfondi-menti sui problemi legati ai documenti musicali. Il titolo uniforme. Cenni di indicizzazionesemantica per soggetti (con richiamo alla BNI), per classificazioni (con richiamo alla CDD). Lacollocazione. L’automazione in biblioteca.

Bibliografia• M. GUERRINI, Catalogazione, Roma, AIB, 1999 (“Enciclopedia tascabile”, 16);• Manuale di catalogazione musicale, a cura di M. Donà, E. Zanetti e A. Zecca Laterza, Ro-

ma, ICCU, 1979;• INTERNATIONAL FEDERATION OF LIBRARY ASSOCIATONS AND INSTITUTIONS ISBD (PM), International

Standard Bibliographic Description For Printed Music, Second revised ed., edizione italianaa cura dell’Istituto centrale per il Catalogo unico delle biblioteche Italiane e per le informa-zioni bibliografiche, Roma, ICCU, 1993;

• INTERNATIONAL FEDERATION OF LIBRARY ASSOCIATIONS AND INSTITUTIONS, ISBD (NBM), Internatio-nal Standard Bibliographic Description for Non-Book Materials, revised ed., edizione italianaa cura di M. C. Barbagallo, Roma, AIB, 1989.

Ulteriore bibliografia verrà segnalata durante le lezioni.

Biblioteconomia musicale 2(Pietro Zappalà)

Il corso approfondisce gli aspetti già trattati in Biblioteconomia musicale, con particolare in-teresse per la catalogazione dei manoscritti musicali e per le più recenti riflessioni sui principicatalografici (FRBR), con esame delle implicazioni dirette per i documenti musicali.

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Bibliografia• M. GENTILI TEDESCHI, Guida a una descrizione catalografica uniforme dei manoscritti musica-

li, Roma, [ICCU], 1984;• INTERNATIONAL FEDERATION OF LIBRARY ASSOCIATIONS AND INSTITUTIONS, Requisiti funzionali per

record bibliografici: rapporto conclusivo, edizione italiana a cura dell’Istituto centrale per ilCatalogo unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche, Roma, ICCU,2000;

• C. GHILLI, M. GUERRINI, Introduzione a FRBR: Functional Requirements for BIbliographic Re-cords, Milano, Bibliografica, 2001.

Ulteriore bibliografia verrà segnalata durante le lezioni.

Codicologia a(Marco D’Agostino)

Propedeutico a Codicologia b.

Elementi generali di codicologia; storia e momenti di formazione del codice.L’esame prevede la descrizione di un codice della Biblioteca Statale di Cremona, che dovràessere eseguita alla presenza del docente. Le lezioni in biblioteca per la stesura dell’elabora-to si terranno a partire dall’inizio del mese di novembre fino al termine del corso. Chi non po-tesse frequentare deve concordare con il docente, all’inizio dell’anno accademico e comunquenon oltre il mese di ottobre, un appuntamento in biblioteca per svolgere l’esercitazione scritta.

Testi consigliati per la preparazione generale• M. MANIACI, Archeologia del manoscritto, Roma, Viella, 2002;• M. L. AGATI, Il libro manoscritto. Introduzione alla codicologia, Roma, “L’Erma” di Bretschnei-

der, 2003;• Guida a una descrizione uniforme dei manoscritti e al loro censimento, a c. di V. Jemolo e

M. Morelli, Roma, Istituto centrale per il Catalogo unico delle biblioteche italiane e per leinformazioni bibliografiche, 1990;

• A. PETRUCCI, La descrizione del manoscritto. Storia, problemi, modelli, seconda edizione cor-retta e aggiornata, Roma, Carocci, 2003.

Una bibliografia più dettagliata verrà fornita nel corso delle lezioni.

Codicologia b(Marco D’Agostino)

Verranno approfonditi, d’accordo con gli studenti, alcuni argomenti trattati nel corso di Codi-cologia a. Il corso prevede incontri e lavori di tipo seminariale. Prima di sostenere l’esame ora-le lo studente deve svolgere una esercitazione scritta da concordare con il docente.

La bibliografia verrà fornita nel corso delle lezioni. È necessario saper tradurre testi da alme-no due delle principali lingue straniere (inglese, francese, tedesco).

Conservazione e restauro degli strumenti musicali(Laura Mauri Vigevani)

Presuppone la conoscenza delle caratteristiche principali (morfologiche, timbriche, d’uso nella pra-tica musicale) degli strumenti musicali europei dal Medioevo all’età contemporanea. Quanti ne so-no sprovvisti e non frequentano Organologia musicale possono comunque riferirsi alla bibliografiaindicata nel programma d’esame di questa disciplina e chiedere indicazioni alla docente.

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Il corso introduce alle principali teorie e pratiche di conservazione e restauro, verifica dal vivoalcune metodologie di intervento (attraverso visite guidate, tra cui quelle previste nel viaggio distudio a Siena e Montepulciano) e sollecita una riflessione critica in proposito.

Bibliografia preliminare• C. BRANDI, Teoria del restauro, Torino, Einaudi, 2000 (1963), escluse le appendici ma com-

presa la Carta del restauro 1972;• G. BASILE, Conservazione, restauro, manutenzione dell’organo: prime annotazioni, in Con-

servazione e restauro degli organi storici. Problemi, metodi, strumenti, a cura di GiuseppeBasile, Ministero per i Beni culturali e ambientali – Istituto Centrale per il Restauro, Roma,De Luca, 1998, pp. 27-30.

Altre indicazioni bibliografiche saranno fornite durante il corso.

Contrappunto (4 CFU)(Antonio Delfino)

Corso di base che mira a fornire gli elementi fondamentali della tecnica contrappuntistica rina-scimentale; l’impostazione didattica, attraverso l’analisi di composizioni significative ed eserci-tazioni pratiche di scrittura, privilegia l’aspetto storico concentrando lo studio sul periodo rina-scimentale, dall’età di Josquin a Palestrina.

Bibliografia di base• R. DIONISI, B. ZANOLINI, La tecnica del contrappunto vocale nel Cinquecento, Milano, Edizio-

ni Suvini Zerbini, 1979;• D. DE LA MOTTE, Kontrapunkt. Ein Lese- und Arbeitsbuch (1981), ed. it. Il contrappunto, Mi-

lano, Ricordi, 1991 (cap. 3 e 4).

Altra bibliografia di riferimento• A. GARDANE, Il primo libro a due voci de diversi autori (Venezia. 1543), a cura di A. Bornstein,

Bologna, Ut Orpheus, 1994;• K. JEPPESEN, Counterpoint. The Polyphonic Vocal Style of the Sixteenth Ccentury (varie edi-

zioni);• C. GANTER, Kontrapunkt für Musiker. Gestaltungsprinzipien der Vokal- und Instrumental-

polyphonie des 16. und 17. Jahrhunderts in der Kompositionspraxis von Josquin Desprez,Palestrina, Lasso, Froberger, Pachelbel u.a., Salzburg, Katzbichler, 1994;

• TH. DANIEL, Kontrapunkt. Eine Satzlehre zur Vokalpolyphonie des 16. Jahrhunderts, Köln,Dohr, 1997;

• P. SCHUBERT, Modal Counterpoint, Renaissance Style, New York – Oxford, Oxford UniversityPress, 1999.

Si consiglia una lettura preventiva del 3° capitolo del manuale di De la Motte

Dialettologia italiana(Piera Tomasoni)

Uso organico e uso riflesso dei dialetti: lettura di testi e di documenti.

Bibliografia essenziale• C. GRASSI, A. SOBRERO, T. TELMON, Fondamenti di dialettologia italiana, Roma–Bari, Laterza,

1997.

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Diplomatica(Gastone Breccia)

Il documento medievale: genesi e forme.La tradizione dei testi documentari.L’edizione delle fonti documentarie.

Testi per la preparazione dell’esame:• A. PRATESI, Genesi e forme del documento medievale, Roma, Jouvence, 1979;• fotocopie fornite dal docente.

Drammaturgia antica a(Eleonora Rocconi)

Lo spettacolo teatrale nel mondo greco-romano: testi e contesti, tipologia e sviluppo diacroni-co delle forme drammatiche e delle realizzazioni sceniche proprie delle civiltà antiche.1. Ai fini della preparazione dell’esame è indispensabile la lettura, in una buona traduzione

italiana, di due opere teatrali antiche (una tragedia e una commedia) e di un manuale distoria del teatro a scelta tra i seguenti:• U. ALBINI, Nel nome di Dioniso, Milano, Garzanti, 1991 (rist. 1999);• H. C. BALDRY, Greci a teatro: spettacolo e forme della tragedia, Roma, Laterza, 2001;• M. DI MARCO, La tragedia greca, Roma, Carocci, 2000;• G. GUIDORIZZI (a cura di), Introduzione al teatro greco, Milano, Mondadori, 2003;• H. KINDERMANN, Il teatro greco e il suo pubblico, Firenze, Ponte alle Grazie, 1990;• A. PICKARD-CAMBRIDGE, Le feste drammatiche di Atene, Firenze, La Nuova Italia, 1996;• N. SAVARESE (a cura di), Teatri romani. Gli spettacoli nell’antica Roma, Bologna, il Muli-

no, 1996;• D. SUSANETTI, Il teatro dei Greci, Roma, Carocci, 2003.

N.B.: là dove il manuale prescelto tralasci la parte greca o quella romana, si integri con i sag-gi sul teatro antico contenuti rispettivamente in• Lo spazio letterario della Grecia antica (vol. I: La produzione e la circolazione del testo,

tomo I: La polis, Roma, Salerno, 1992, pp. 301-34 e 335-77; tomo II: L’Ellenismo, Ro-ma, Salerno, 1993, pp. 501-526),e

• Lo spazio letterario di Roma antica (vol. II: La circolazione del testo, Roma, Salerno,19932, pp. 127-214).

2. Sugli aspetti più propriamente drammaturgici è obbligatoria la lettura di:• V. DI BENEDETTO, E. MEDDA, La tragedia sulla scena. La tragedia greca in quanto spet-

tacolo teatrale, Parte prima, Spazio e messa in scena, Torino, Einaudi, 1997, pp. 5-160,e

• C. MOLINARI (a cura di), Il teatro greco nell’età di Pericle, Bologna, il Mulino 1994, intro-duzione più due saggi a scelta.

Altra bibliografia, volta ad approfondire alcuni argomenti specifici, verrà indicata nel corsodelle lezioni. Si consigliano gli studenti non frequentanti di concordare il programma con ildocente prima di sostenere l’esame.

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Drammaturgia antica b(Fausto Montana)

Aspetti drammaturgici delle Baccanti di Euripide.

Attraverso l’analisi delle linee tematiche e delle caratteristiche strutturali della tragedia si inda-gheranno le scelte registiche e spettacolari di Euripide, alla luce della tradizione letteraria e del-la concezione poetica dell’autore.Per poter accedere all’esame occorre avere sostenuto quello di Drammaturgia antica a.

L’esame avrà lo scopo di verificare la conoscenza:1) del testo delle Baccanti in traduzione italiana e degli argomenti e dei testi presentati nelle

lezioni;2) di

• V. DI BENEDETTO, E. MEDDA, La tragedia sulla scena, Torino, Einaudi, 1997, pp. 161-312(= Parte seconda, Attori, Coro e personaggi);

3) di almeno due saggi critici, scelti dalla bibliografia proposta durante le lezioni;4) di almeno tre opere teatrali antiche a scelta, in traduzione italiana, così ripartite:

- una tragedia greca;- una commedia greca;- una commedia latina o una tragedia latina.

Gli studenti impossibilitati a frequentare le lezioni o che abbiano validi motivi per personaliz-zare il programma d’esame sono invitati a prendere contatto con il docente per le opportunemodifiche o integrazioni.

Drammaturgia musicale a(Michele Girardi)

Il corso è diviso in una parte istituzionale comune a Drammaturgia musicale a e Dramma-turgia musicale b e in due moduli. Si prevedono, inoltre, incontri in forma seminariale, perconsentire agli studenti di applicare i criteri metodologici appresi durante il corso. In questa se-de si offrono solo indicazioni provvisorie: per il programma aggiornato, e indicazioni bibliogra-fiche più precise, si consulti la pagina Web del docente (http://spfm.unipv.it/girardi/C2004-2005a). NB: il modulo a non è propedeutico al modulo b.

Parte istituzionale:Il teatro musicale europeo, 1750-1926.

Si richiede la conoscenza delle opere (e dei rispettivi generi) nel periodo indicato. Sarà rico-nosciuto in sede d’esame il risultato di chi si fosse impegnato attivamente nei seminari.

Bibliografia• C. DAHLHAUS, Drammaturgia dell’opera italiana, in Storia dell’opera italiana. a cura di L. Bian-

coni e G. Pestelli, VI: Teorie e tecniche, immagini e fantasmi, Torino, EDT, 1988, pp. 79-158;per l’inquadramento generale si tengano presenti

• R. DI BENEDETTO, Romanticismo e scuole nazionali, Torino, EDT, 1991;• F. DELLA SETA, Italia e Francia nell’Ottocento, Torino, EDT, 1993,rispettivamente voll. 8 e 9 della Storia della musica, a cura della Società italiana di musicologia (2a ed.).

Parte monografica:Der Freischütz di Weber nel contesto dell’opera romantica tedesca di primo Ottocento.

Il modulo sarà dedicato al titolo che meglio rappresenta il teatro musicale tedesco nella fase diconsolidamento del Romanticismo, con uno sguardo retrospettivo rivolto in particolare allaZauberflöte di Mozart e al Fidelio di Beethoven.

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Fonti• F. KIND, C. M. VON WEBER, Der Freischütz, libretto (con traduzione italiana a fronte), in Carl

Maria von Weber, “Der Freischütz”, in “La Fenice prima dell’opera”, a cura di M. Girardi,2004/5, pp. 17-75;

• C.M. VON WEBER, Der Freischütz, Leipzig, Peters, s.a. (rist. New York, Dover, 1977), partitu-ra d’orchestra (o altra edizione);

• C.M. VON WEBER, Der Freischütz: Texte, Materialien, Kommentare, a cura di A. Csampai eD. Holland, Hamburg, Rowohlt, 1981.

Bibliografia• L. FINSCHER, Il “Freischütz” di Weber: comprensione e fraintendimento, in “Musica/Realtà”,

7/21, dicembre 1986, pp. 23-40;• Carl Maria von Weber, “Der Freischütz”, “La Fenice prima dell’opera” cit.;• S. C. MEYER, Carl Maria von Weber and the Search for a German Opera, Bloomington, In-

diana University Press, 2003;• A. NEWCOMB, New light(s) on Weber’s Wolf’s Glen Scene, in Opera and the Enlightenment,

a cura di Th. Bauman e M. Petzoldt McClymonds, Cambridge – New York, Cambridge Uni-versity Press, 1995, pp. 61-68.

Drammaturgia musicale b(Michele Girardi)

Vedi le informazioni comuni a Drammaturgia musicale a.

Due capolavori del teatro musicale di Jules Massenet: Manon e Werther.

Il modulo è dedicato due tra le opere fondamentali di Massenet, che verranno collocate nel-l’insieme della sua vasta (e varia) produzione, e in rapporto con il teatro musicale del suo tem-po.

Fonti• J. MASSENET, Manon, Paris, Heugel, “Nouvelle Edition 1895” (rist. New York, Dover, 1997),

partitura d’orchestra (o altra edizione);• J. MASSENET, Werther, Paris, Heugel, s.a. [1892], partitura d’orchestra (o altra edizione).

Bibliografia• J.-C. BRANGER, “Manon” de Jules Massenet ou le Crépuscule de l’Opéra-Comique, Metz,

Serpenoise, 1999;• Le Livret d’opéra au temps de Massenet: actes du colloque des 9-10 novembre 2001 / Fe-

stival Massenet, sous la direction d’Alban Ramaut et Jean-Christophe Branger, Saint-Etien-ne, Publications de l’Université de Saint-Etienne, 2002;

• S. HUEBNER, French Opera at the Fin de siècle: Wagnerism, Nationalism and Style, Oxford,Oxford University Press, 1999;

• S. HUEBNER, Massenet and Wagner: Bridling the influence, in “Cambridge Opera Journal”, 5,1993, pp. 223-238;

• Jules Massenet, “Manon”, “L’Avant-Scène Opéra”, n. 123, 1989;• Jules Massenet, “Werther”, “L’Avant-Scène Opéra”, n. 61, 1984;• B. OLIVIER, Jules Massenet. Itinéraires pour un théâtre musical, Arles, Actes Sud, 1996.

Drammaturgia musicale 2(Michele Girardi)

Drammaturgie musicali a confronto: una fonte per più opere.

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Il modulo è rivolto agli iscritti alla laurea specialistica e si svolgerà in forma seminariale, in ba-se agli interessi degli studenti che frequenteranno. La prima parte del corso verrà destinata aun’introduzione metodologica del docente, che tratterà il caso dell’Histoire du Chevalier DesGrieux et de Manon Lescaut di Prévost, e di due tra le sue numerose incarnazioni operistichein particolare (Massenet e Puccini). La seconda parte sarà dedicata all’applicazione dei fre-quentanti su altri casi della stessa natura, privilegiando l’analisi delle partiture in relazione coni diversi aspetti di messa in scena. Ecco alcune tra le numerose possibilità, a titolo di esem-pio: Barbiere di Siviglia di Paisiello e di Rossini, Otello di Rossini e di Verdi, Le Philtre di Aubere L’elisir d’amore di Donizetti, Falstaff di Salieri e di Verdi, Gustave III di Auber e Un ballo inmaschera di Verdi, Leonora di Paër e Fidelio di Beethoven, Il giuramento di Mercadante e LaGioconda di Ponchielli, Macbeth di Verdi e di Bloch, Faust di Gounod e Mefistofele di Boito, Labohème di Puccini e di Leoncavallo, Ariane et Barbebleue di Dukas e A Kékszakállú HercegVára di Bartók, Wozzeck di Berg e di Gurlitt. Per consentire una comparazione realmente pro-duttiva, ai fini critici, si escludono dalla scelta le opere sullo stesso soggetto (e/o libretto) pro-dotte esclusivamente nel XVII e XVIII secolo.

La bibliografia verrà specificata all’inizio del corso (e prima sulla pagina web del docente:http://spfm.unipv.it/girardi/C2004-2005b). Per un orientamento di fondo sul caso previsto si leg-ga: I. STOÏANOVA, Halévy, Auber, Massenet, Puccini: l’immense crescendo de Manon, in “Qua-derni pucciniani”, 5, 1996, pp. 21-52.

Il corso si terrà nel secondo semestre (quarto trimestre): chi intende frequentare prenda con-tatto per tempo col docente, per agevolare una scelta preventiva dei temi su cui lavorare (mail:[email protected]; tel.: 0372-22828).

Elementi di botanica generale (1 CFU)(Riccardo Groppali)

1 Classificazione e varietà biologica.1.1 Concetto di specie e cenni di botanica sistematica: la necessità di classificare per co-

noscere il mondo vivente.1.2 Varietà biologica e ricchezza specifica: la biodiversità come elemento di valutazione

della qualità ambientale.2 Specie vegetali e ambiente: catene e piramidi alimentari.

2.1 Il mondo vegetale nelle catene alimentari e la fotosintesi clorofilliana.2.2 I cicli degli elementi.2.3 Vegetali come bioindicatori.

3 Evoluzione e coevoluzione: i meccanismi della selezione naturale.3.1 Piante e animali litofagi.3.2 Impollinazione e disseminazione come esempi di coevoluzione.

4 Vegetazione e ambiente.4.1 L’equilibrio naturale: il concetto di climax.4.2 La vegetazione naturale italiana.4.3 Modelli di gestione del patrimonio vegetale.

5 Vegetazione e uomo.5.1 Piante ed economia umana: storia ecologica dell’agricoltura.5.2 Esempi di paesaggio artificiale: i giardini.5.3 Patrimonio vegetale e tradizione: il bosco nella cultura europea.

6 Conservazione della natura e mondo vegetale.6.1 Parchi, Riserve e conservazione della natura.6.2 Nuove prospettive di conservazione: reti e corridoi ecologici.

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Elementi di chimica fisica (1 CFU)(Daria Duranti)

1. La nascita della chimica moderna.2. Il modello atomico della materia.3. La materia dal punto di vista microscopico e macroscopico. Tappe fondamentali dello stu-

dio della struttura atomica. Prime nozioni sulla costruzione dell’atomo.4. Cenni di radiochimica.5. Decadimento radioattivo. Datazione con i radioisotopi (applicazioni in campo archeologico).6. Le trasformazioni della materia.7. Che cos’è una reazione chimica. Equazioni chimiche. Le reazioni e l’energia.8. Studio del degrado di alcuni materiali litoidi impiegati nell’edilizia monumentale italiana.9. Classificazione delle rocce. Silicati e carbonati. Il ciclo geochimico. Il deterioramento natu-

rale delle rocce. L’alterazione dei feldspati. L’anidride carbonica e l’acido carbonico. La dis-soluzione che non lascia tracce. Fenomeni fisici. Cause biologiche.

10. Caratterizzazione delle litologie principali utilizzate nell’edilizia toscana.11. Arenarie: pietraforte e pietraserena. Esempi di tipologie di degrado per la pietraforte e la

pietraserena. Il marmo: caratteristiche e tipologie di degrado.12. Tipologie principali di restauro della pietra.13. Percorso preliminare. Edifici e manufatti di interesse storico-artistico: pulitura da croste ne-

re. Il consolidamento.

Bibliografia• I. BERTINI, F. MANI, Lezioni di chimica, Padova, CEDAM,1993;• I. BERTINI, F. MANI, Chimica inorganica, Padova, CEDAM,1989;• R. FILIPPINI, Chimica applicata ai materiali da costruzione, Bologna, Pàtron, 1975;• L. LAZZARINI, M. LAURENZI TABASSO, Il restauro della pietra, Padova, CEDAM, 1986.

Estetica a(Luca Bagetto)

Significato e scrittura nell’estetica di Hegel. Introduzione.

BIbliografia• V. VERRA, Introduzione a Hegel, Laterza, Roma–Bari, 1988;• G. W. F. HEGEL, Estetica, tr.it.di N. Merker e N. Vaccaro, Torino, Einaudi, 2000.

Estetica b(Luca Bagetto)

Significato e scrittura nell’estetica di Hegel. La filosofia hegeliana del segno.

BIbliografia• G. W. F. HEGEL, Estetica, tr.it.di N. Merker e N. Vaccaro, Torino, Einaudi, 2000;• G. W. F. HEGEL, Lineamenti di filosofia del diritto, a c.di G. Marini, Roma–Bari, Laterza, 1991.

Estetica musicale a(Michela Garda)

Le tappe fondamentali dell’estetica musicale dal pensiero greco a fine Ottocento.

Il corso ha carattere propedeutico e si propone di fornire un panorama della storia dell’esteti-ca musicale attraverso la lettura e il commento di passi d’autore da Platone a Hanslick. Agli

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studenti frequentanti verrà fornita una dispensa con l’antologia di testi presi in esame duranteil corso. Gli studenti che non potranno frequentare le lezioni dovranno approfondire gli argo-menti delle dispense con lo studio accurato del manuale indicato in bibliografia.

Bibliografia• G. GUANTI, Estetica musicale, Firenze, La Nuova Italia, 1999.

Estetica musicale b(Michela Garda)

Tendenze e problemi dell’estetica musicale nel Novecento.

Il corso si propone di fornire una panoramica delle diverse posizioni dell’estetica musicale delNovecento rispetto ai seguenti problemi: carattere linguistico della musica; senso e significato;l’opera d’arte musicale; teorie dell’avanguardia; musica e temporalità. Agli studenti frequentantiverrà fornita una dispensa. In bibliografia si rimanda ai principali testi che verranno presi in esa-me durante le lezioni. Ulteriori indicazioni verranno fornite durante il corso. Gli studenti che nonpotranno frequentare le lezioni dovranno concordare con la docente un programma individua-le ad integrazione delle dispense.

Bibliografia• TH. W. ADORNO, Immagini dialettiche. Scritti musicali 1955-65, a cura di G. Borio,Torino, Ei-

naudi, 2004, parte terza;• G. BRELET, Le temps musical, Paris, PUF, 1949;• N. GOODMAN, I linguaggi dell’arte. L’esperienza estetica: rappresentazione e simboli, edizio-

ne italiana a cura di F. Brioschi, Milano, EST, 1998;• R. INGARDEN, L’opera musicale e il problema della sua identità, a cura di A. Fiorenza, Paler-

mo, Flaccovio, 1989;• L. MEYER, Emozione e significato nella musica, Bologna, il Mulino, 1992.

Estetica musicale 2(Michela Garda)

Leggere Adorno oggi.

Il corso si propone di affrontare alcuni scritti musicali di Adorno recentemente tradotti in italia-no alla luce delle nuove interpretazioni del pensiero del filosofo francofortese. La prima metàdelle lezioni sarà dedicata ad una panoramica della ricezione di Adorno dalla sua morte ad og-gi. Nella seconda metà del corso, che assumerà forma seminariale, attraverso l’analisi degliscritti si affronteranno in particolare due temi: il ruolo chiave di Beethoven nella filosofia dellamusica adorniana e il ripensamento del significato storico-filosofico di alcuni compositori (Wa-gner, Mahler, Strauss, Webern e Stravinskij).

Bibliografia • TH. W. ADORNO, Beethoven. Filosofia della musica, trad. it. di L. Lamberti, Torino, Einaudi,

2001;• TH. W. ADORNO, Immagini dialettiche. Scritti musicali 1955-65, a cura di G. Borio,Torino, Ei-

naudi, 2004;• TH. W. ADORNO, Essays on Music, selected, with introduction, commentary, and notes by Ri-

chard Leppert, Berkeley – Los Angeles – London, University of California Press, 2002;• M. GARDA, Adorno parla inglese: nota sulla ricezione adorniana nel mondo anglo-americano,

in “Civiltà musicale”, 28, 2003, nn. 48-49, pp. 189-205.

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Etnomusicologia(Serena Facci)

Il corso si articolerà in due filoni: 1. tematiche di base dell’etnomusicologia e dell’antropologia musicale: definizione e attuali

trasformazioni del campo di indagine, metodologie di ricerca, apporto della ricerca etno-musicologica alla definizione del rapporto uomo-musica, etnomusicologia applicata;

2. conoscenza di repertori musicali di diversa provenienza geografica, attraverso il confrontocon materiali sonori e audiovisivi.

Prova d’esame per gli studenti frequentanti1. Test di ascolto sui materiali sonori analizzati e discussi durante il corso.2. Colloquio orale su:

• “EM. Rivista degli Archivi di Etnomusicologia”, nuova serie, n. 1, 2003 (numero mono-grafico su World Music: globalizzazione, identità musicali, diritti, profitti) (fino a p. 96);

• AA.VV., Etnomusicologia applicata, atti del Seminario tenuto presso la Fondazione Cini,Venezia, gennaio 2003 (scaricabili dal sito www.cini.it);

• materiali sonori e bibliografici forniti durante il corso.

Prova d’esame per gli studenti non frequentantiColloquio orale su:• F. GIANNATTASIO, Il concetto di musica. Contributi e prospettive della ricerca etnomusicologi-

ca, Roma, Bulzoni, 1998;• J. TITON, I mondi della musica. Le musiche del mondo, Bologna, Zanichelli, 2003 (due capi-

toli a scelta dal 2 al 9).

N.B.: Gli studenti del corso quadriennale di Musicologia (vecchio ordinamento) possono so-stenere l’esame annuale di Etnomusicologia frequentando i due moduli di Etnomusicologiae di Musiche popolari contemporanee del Corso di Laurea triennale in Musicologia.

Etnomusicologia 2(Serena Facci)

Nell’a.a. 2004-05 il corso non è attivo; il Consiglio di Facoltà ne ha dichiarato l’equivalenza aMusiche popolari contemporanee 2. Gli studenti che intendessero sostenere l’esame dovran-no concordare il programma con la docente.

Filologia classica a(Luigi Galasso)

Elementi di critica testuale.

Il corso intende essere un’introduzione ai processi di trasmissione dei testi classici e ai vari pro-blemi di metodo posti dalla costituzione del testo critico nell’ottica delle letterature greca e la-tina. Saranno passate in rassegna varie tradizioni testuali di autori classici, con lettura e ana-lisi critica di passi esemplificativi.

Si richiede la conoscenza dei seguenti saggi critici:• P. CHIESA, Elementi di critica testuale, Bologna, Pàtron, 2002;• S. TIMPANARO, La genesi del metodo del Lachmann, Torino, Liviana, 1981.

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Filologia classica b(Luigi Galasso)

Tradizione manoscritta e problemi testuali delle Metamorfosi di Ovidio.

Il corso verte sui complessi problemi testuali e linguistici posti dal testo ovidiano e sulle più ge-nerali istanze metodologiche che essi suscitano.

Edizione consigliata• P. Ovidi Nasonis Metamorphoses, ed. R. J. Tarrant, Oxford, Clarendon Press, 2004.

Per l’esame è richiesta la preparazione di un libro a scelta delle Metamorfosi, con discussionecritico-testuale dei passi più significativi.

Per poter accedere all’esame occorre aver sostenuto quello di Filologia classica a.

Filologia del testo figurativo(Francesco Frangi)

L’analisi filologica dell’opera d’arte: indicazioni di metodo e casi esemplari.

Il corso intende esaminare nelle sue varie modalità l’applicazione del metodo filologico allo stu-dio dell’opera d’arte, illustrando in particolare i procedimenti di indagine che consentono di ac-certare l’autenticità di un testo figurativo, la sua datazione, la sua attribuzione, la sua icono-grafia, la sua destinazione originaria e le sue fonti stilistiche e iconografiche. Le riflessioni di carattere metodologico saranno accompagnate dall’analisi di alcuni casi esem-plari, utili a cogliere il ruolo fondamentale giocato dall’approccio filologico nella corretta com-prensione dell’opera d’arte. La parte finale del corso sarà dedicata alla compilazione, da parte degli studenti, di una sche-da scientifica di un’opera conservata presso la Pinacoteca Civica di Cremona.

La bibliografia verrà comunicata durante il corso.

Filologia e critica dantesca(Selene Sarteschi)

Il corso prevede lettura, parafrasi, commento di circa 20 canti della Commedia tratti da Infer-no, Purgatorio, Paradiso, allo scopo – tenendo presenti le altre opere, in latino e in volgare, diDante – di applicare al poema una lettura trasversale; un percorso che delinei l’evoluzioneideologica dell’autore in relazione a specifiche tematiche (etico-politica, morale, filosofico-dot-trinale, teologica, ecc.) inquadrate, per quanto sarà possibile, nel contesto storico e culturaledel Medioevo latino e romanzo, precedente e contemporaneo all’Alighieri.

BIbliografiaLa bibliografia pertinente verrà presentata e discussa durante lo svolgimento del corso. Per l’e-same, oltre alle indicazioni fornite a lezione, si richiede agli studenti la conoscenza dei princi-pali lineamenti della letteratura italiana dalle origini sino a Dante (manuale consigliato G. FER-RONI, Storia della letteratura italiana. Dalle origini al Quattrocento, Torino, Einaudi, 1991).Commento alla Commedia consigliato: Inferno, Purgatorio, Paradiso a cura di E. Pasquini e A.Quaglio, Milano, Garzanti, 1992. Si richiede la lettura di almeno uno dei seguenti contributi:• E. MALATO, Dante, in Storia della letteratura italiana, Roma, Salerno Editrice, 1995;• E. PASQUINI, Dante e le figure del vero. La fabbrica della Commedia, Milano, Bruno Monda-

dori, 2001;• Dante, da Firenze all’Aldilà, Atti del terzo seminario dantesco internazionale (Firenze, 9 - 11

giugno 2000), a cura di M. Picone, Firenze, Cesati, 2001.

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Filologia italiana a(Claudio Vela)

Istituzioni di filologia italiana. Cos’è, come si legge, come si prepara un’edizione critica nel-l’àmbito della produzione letteraria italiana.

Per l’esame, oltre alle indicazioni fornite durante il corso, si richiede:1) la preparazione a scelta di uno dei seguenti manuali:

• G. INGLESE, Come si legge un’edizione critica. Elementi di filologia italiana, Roma, Ca-rocci, 1999;

• B. BENTIVOGLI, P. VECCHI GALLI, Filologia italiana, Milano, Bruno Mondadori, 2002;• A. STUSSI, Breve avviamento alla filologia italiana, Bologna, il Mulino, 2002;

2) la preparazione di due saggi a scelta tra quelli raccolti in• Fondamenti di critica testuale, a cura di A. Stussi, Bologna, il Mulino, 1998.

Chi non può frequentare è invitato a prendere contatto col docente per concordare l’esame.

Filologia italiana b(Claudio Vela)

La filologia di Gianfranco Contini e il rinnovamento degli studi filologici italiani nel Novecento.

La bibliografia pertinente verrà presentata e discussa durante lo svolgimento delle lezioni, chepotranno avere anche carattere seminariale.

Per l’esame, oltre alle indicazioni fornite durante il corso, si richiede:1) la discussione di un’edizione critica di un’opera della tradizione letteraria italiana, da sce-

gliere entro un elenco che verrà fornito all’inizio del modulo e che si troverà comunque adisposizione presso il docente;

2) la preparazione di un capitolo, a scelta tra i capitoli I, III, VI, VII, XII, XIII, XVII, XVIII, in• Storia della letteratura italiana, diretta da E. Malato, vol. 10, La tradizione dei testi, Ro-

ma, Salerno, 2001.

Chi non può frequentare è invitato a prendere contatto col docente per concordare l’esame.

Filologia musicale a(Maria Caraci Vela)

II corso consta di una prima parte, che offre una informazione di base sulla natura, i problemie i metodi della filologia musicale contemporanea, e di una seconda parte, dedicata all’analisidi differenti tipologie di tradizioni testuali.

Prima parteIl testo musicale e la sua vita nel tempo. Problemi e metodi della filologia musicale; profilo sto-rico essenziale della disciplina, con particolare riguardo agli orientamenti e alle scuole in Eu-ropa e in America negli ultimi trent’anni. Bibliografia testuale, filologia d’autore e New Philologyin ambito musicologico.

Seconda parteLa visualizzazione dei problemi testuali e delle loro possibili soluzioni. Esercitazione su di unprogetto di edizione relativo ad un testo che mostri rilevanti problemi di tradizione e/o d’autore.

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Bibliografia• M. CARACI VELA, La filologia musicale. Istituzioni, storia, strumenti critici, vol. I, Fondamenti

storici e metodologici della filologia musicale, Lucca, LIM, 2004.

Le indicazioni bibliografiche relative ai testi analizzati nell’esercitazione saranno date nel cor-so.Per gli studenti che abbiano già frequentato un altro corso di filologia e superato il relativo esa-me, sarà possibile una riduzione della prima parte del programma.

Filologia musicale b(Fabrizio Della Seta)

Propedeutico a Filologia musicale c.

Principi ed esempi di edizioni critiche di musica vocale e strumentale.

Bibliografia per una prima informazioneI seguenti capitoli:• M. BENT, Edizioni critiche di musica medievale e rinascimentale;• C. GALLICO, Edizioni critiche di musica barocca;• P. GOSSETT, Edizioni critiche di musica dell’Ottocento,in Enciclopedia della musica, diretta da J.-J. NATTIEZ, con la collaborazione di M. BENT, R. DAL-MONTE e M. BARONI, vol. 2, Il sapere musicale, Torino, Einaudi, 2002, pp. 933-79.

Programma d’esameDato il carattere eminentemente applicativo della materia, si raccomanda vivamente la fre-quenza delle lezioni. Oltre alla conoscenza dei testi indicati in bibliografia, lo studente dovrà dimostrare la com-prensione degli argomenti trattati durante il corso, con particolare riferimento agli esempi di-scussi e ai materiali esaminati.

Gli studenti che non possono frequentare le lezioni, oltre ai testi indicati sopra, preparerannouno dei seguenti testi a scelta:• La critica del testo musicale. Problemi e metodi della filologia musicale, a c. di M. CARACI VE-

LA, Lucca, LIM, 1995, pp. 3-107, 181-91, 359-75;• J. GRIER, The Critical Editing of Music: History, Method and Practice, Cambridge, Cambrid-

ge University Press, 1996.

Inoltre dovranno dimostrare di conoscere l’edizione critica (introduzioni, testo e apparati) di al-meno un’opera vocale o strumentale fra quelle pubblicate negli opera omnia di uno dei se-guenti autori: Frescobaldi, Vivaldi, Bach, Händel, Haydn, Mozart, Beethoven, Schubert, Berlioz(la scelta può essere discussa col docente ed estesa anche ad autori diversi da quelli nomi-nati).

Filologia musicale c(Fabrizio Della Seta)

Per l’edizione critica de La sonnambula di Vincenzo Bellini.

Bibliografia preliminare• V. BELLINI, I Capuleti e i Montecchi, edizione critica a cura di Claudio Toscani, Ricordi, Mila-

no, Ricordi, 2003 (“Edizione critica delle opere di Vincenzo Bellini”, vol. 6);• Vincenzo Bellini: verso l’edizione critica. Atti del Convegno internazionale, Siena, 1-3 giugno

2000,a cura di F. Della Seta e S. Ricciardi, Firenze, Olschki, 2004 (“Chigiana”, vol. 45).

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Programma d’esameDato il carattere eminentemente applicativo della materia, si raccomanda vivamente la fre-quenza delle lezioni, durante le quali sarà svolto un tentativo di edizione di alcuni passi de Lasonnambula. L’esame verterà sulla discussione delle fonti e dei problemi affrontati durante ilcorso.Gli studenti che non possono frequentare le lezioni dovranno invece dimostrare la conoscen-za approfondita dell’edizione critica (introduzioni, testo e apparati) di due opere teatrali traquelle pubblicate negli opera omnia di uno dei seguenti autori: Pergolesi, Vivaldi, Gluck, Mo-zart, Rossini, Donizetti, Bellini, Verdi (la scelta può essere discussa col docente).

Filologia musicale 2 a(Maria Caraci Vela)

La ricezione musicologica del dibattito su oralità e scrittura negli ultimi tre decenni. Funzionidella memoria nelle tradizioni musicali. Il corso prevede un seminario su di un argomento dadefinire in base agli interessi degli studenti.

Bibliografia• M. CARACI VELA, La filologia musicale. Istituzioni, storia, strumenti critici, vol. II, Approfondi-

menti e strumenti critici, Lucca, LIM, 2004, cap. I, Oralità e scrittura.

Ulteriori indicazioni bibliografiche saranno fornite durante il corso.

Filologia musicale 2 b(Fabrizio Della Seta)

La composizione della Sesta Sinfonia “Pastorale” di Beethoven.

Il corso avrà carattere seminariale. Gli studenti svolgeranno un lavoro personale, che si con-cluderà con la preparazione di un elaborato scritto.L’esame verterà sulla discussione del lavoro svolto durante le lezioni.La frequenza è obbligatoria. Solo in casi eccezionali, da motivare espressamente, lo studentepotrà concordare col docente un programma d’esame personale.

Bibliografia preliminare• P. GOSSETT, Beethoven’s Sixth Symphony: Sketches for the First Movement, in “Journal of

the American Musicological Society”, 27, 1974, pp. 248-84;• B. COOPER, Beethoven and the Creative Process, Oxford, Clarendon Press, 1992;• D. W. JONES, Beethoven: Pastoral Symphony, Cambridge, Cambridge University Press,

1995.

Fonti, edizioni e ulteriore bibliografia saranno fornite durante il corso.

Filologia romanza a(Francesco Filippo Minetti)

Morfologia e storia della Sestina, con saggi testuali — distribuiti via via in fotocopia — da Ar-naut Daniel a Ungaretti.

Strumento di lavoro• A. RONCAGLIA, L’invenzione della Sestina, in “Metrica”, 2, 1981, pp. 3-41.

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Filologia romanza b(Francesco Filippo Minetti)

La lirica di Boiardo, con saggi di analisi testuale in fotocopia.

Strumento di lavoro• R. CONTI, Strutture metriche del Canzoniere boiardesco, in “Metrica”, 5, 1990, pp. 1633-205.

Fondamenti di geografia(Lelio Pagani)

Il corso affronterà alcuni fondamentali temi della Geografia secondo un approccio umanistico.A un discorso introduttivo dedicato all’evoluzione del rapporto tra società umane e luoghi se-guiranno approfondimenti relativi agli intrecci tra geografia e storia, alle fonti documentarie ealla cartografia. Una sezione particolare riguarderà le dinamiche territoriali e urbane del nostrotempo, con speciale riferimento alla realtà europea.

Bibliografia• A. VALLEGA, Geografia culturale. Luoghi, spazi, simboli, Torino, UTET, 2003;• A. BAGNASCO, P. LE GALES (a cura di), La città nell’Europa contemporanea, Napoli, Liguori,

2001.

Glottologia(Giovanni Bonfadini)

Il corso si propone di fornire agli studenti i fondamenti della Linguistica in prospettiva diacroni-ca ed è organizzato intorno ai seguenti argomenti: a) storia degli studi sul mutamento lingui-stico; b) modalità e fattori del mutamento linguistico; c) rapporti genealogici e ricostruzione lin-guistica.

Testi di riferimento• R. AMBROSINI, Introduzione alla linguistica storica, Pisa, Goliardica, 1982;• W. P. LEHMANN, Manuale di linguistica storica, Bologna, il Mulino, 1998;• M. MANCINI (a cura di), Il cambiamento linguistico, Roma, Carocci, 2003.

La bibliografia definitiva verrà fornita all’inizio del corso.Gli studenti non frequentanti sono tenuti a presentarsi ad un colloquio con il docente per l’as-segnazione del programma aggiuntivo.Coloro che non hanno già sostenuto un esame di Linguistica generale dovranno concordareil programma direttamente con il docente e avranno comunque come ulteriore testo di riferi-mento:

• G. BERRUTO, Corso elementare di linguistica generale, Torino, UTET, 1997.

Greco di base(Eleonora Rocconi)

Presentazione descrittiva e, in specifici casi, storica di morfologia e sintassi della lingua grecaantica.Scopo del corso è l’acquisizione di una adeguata dimestichezza con la lingua greca in vistadella comprensione linguistica e contenutistica dei testi antichi. Durante il corso verranno svol-te frequenti esercitazioni linguistiche per verificare l’effettiva assimilazione degli argomenti trat-tati.

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La preparazione potrà effettuarsi su una qualsiasi buona grammatica liceale, ad esempio:• L. BOTTIN, S. QUAGLIA, A. MARCHIORI, Lingua greca, Teoria, Milano, Minerva Italica, 1995;• A. LUKINOVICH, M. ROUSSET, Grammatica, trad. e adattamento di L. Carmignani e A. Santoni,

Torino, Loescher, 19982 (Corso di lingua greca, a cura di F. Montanari);• D. PIERACCIONI, Grammatica greca, Firenze, Sansoni, 19858 (o successiva ristampa).

La prova d’esame consisterà in una verifica scritta e in un breve colloquio orale (previa am-missione). Si consigliano gli studenti non frequentanti di concordare il programma con la do-cente prima di sostenere l’esame.

Iconografia musicale(Laura Mauri Vigevani)

Presuppone la conoscenza dei lineamenti fondamentali dell’arte italiana e delle caratteristicheprincipali degli strumenti musicali tra Quattro e Cinquecento. Quanti ne sono sprovvisti posso-no chiedere indicazioni bibliografiche e discografiche alla docente.Durante il corso sarà presa in considerazione in particolare la sala della musica di Viboldone(Milano), catalogo figurato degli strumenti in uso nel ducato sforzesco (1450-1535).

Bibliografia essenziale• E. WINTERNITZ, Musical Instruments and Their Symbolism in Western Art, London, Faber,

1967, traduzione incompleta, Gli strumenti musicali e il loro simbolismo nell’arte occidenta-le, Torino, Boringhieri, 1982;

• W. F. PRIZER, Music at the Court of the Sforza: The Birth and Death of a Musical Center, in“Musica disciplina”, 43, 1989, pp. 141-193;

• L. MAURI VIGEVANI, La sala della musica di Viboldone, in “Ca’ de sass”, 1996, pp. 14-21.

Altre indicazioni bibliografiche saranno fornite durante il corso, che sarà svolto in forma di la-boratorio.

Informatica di base(Annalisa Doneda – Elena Mazzini)

Il corso si propone di introdurre i concetti teorici fondamentali delle tecnologie informatiche e di faracquisire competenze nell’utilizzo delle più diffuse applicazioni software di produttività individuale.

Le lezioni e le esercitazioni svilupperanno quattro dei sette moduli del Programma di certifica-zione delle competenze di base nell’uso delle tecnologie informatiche “ECDL – European Com-puter Driving Licence”:Modulo 1. I concetti teorici di base (introduzione all’informatica; i sistemi informativi; le classi dicomputer; l’architettura del computer; l’unità centrale di elaborazione; le memorie; le periferi-che di input/output; i sistemi operativi; i programmi applicativi; le reti di calcolatori; i protocolli;la multimedialità; la programmazione e lo sviluppo dei sistemi; la tutela dei diritti d’autore; lacrittografia; l’ergonomia e la sicurezza).Modulo 3. L’elaborazione dei testi (la videoscrittura e l’editoria elettronica).Modulo 5. Le basi di dati.Modulo 7. Le reti informatiche; Internet e il World Wide Web.

Testi di riferimento:• D. P. CURTIN, K. FOLEY, K. SEN, C. MORIN, Informatica di base, Milano, McGraw-Hill, 20022;• S. PEZZONI, P. PEZZONI, S. VACCARO, La patente europea: guida completa, versione Office

2000 - Syllabus 4.0, Milano, Mondadori Informatica, 2003.

Ulteriore bibliografia verrà segnalata durante le lezioni.

L’esame si articolerà in tre prove: scritta, pratica e orale (previa ammissione).

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Istituzioni di informatica per le discipline umanistiche(Eugenio Staltari)

Obiettivi formativi1. Conoscenza nell’ambito delle tecnologie informatiche legate alla comunicazione e alla ri-

cerca.2. Conoscenze e competenze nell’ambito della filologia e della conservazione dei beni cultu-

rali ed artistici.3. Sviluppo della capacità di utilizzo di applicazioni informatiche nell’ambito della didattica, at-

traverso gli strumenti informatici multimediali ed ipermediali.

Contenuti1. Aspetti istituzionali dell’informatica di base

Conoscenza delle componenti fondamentali di un computer: hardware, software, sistemioperativi e programmi applicativi; editor di testo e d’immagine; internet, reti telematiche eservizi di rete; caratteristiche del linguaggio HTML.

2. Aspetti pratici e teorici della scrittura ipertestualeLa logica sequenziale e la logica associativa; creazione di ipertesti e modelli ipertestuali,aspetti tecnici, aspetti teorici (limite e contributo nel modello ipertestuale).

3. Aspetti teorici del restauro virtuale e della conservazione dei beni culturaliLe nuove tecnologie nel restauro e nella conservazione dei manoscritti. Le tecniche di con-servazione dell’immagine nell’ambito dei beni culturali.

4. Applicazione dell’informatica alle scienze umaneContributi informatici alla filologia, il restauro virtuale, le ricerche bibliografiche, cataloghielettronici.

5. Applicazione dell’informatica alla didatticaLa didattica attraverso l’informatica, valutazione del software didattico, aspetti positivi e ne-gativi della didattica on-line.

Il corso si articolerà in trenta ore di teoria e trenta di esercitazione. Le ore di esercitazione pre-vedono l’utilizzo dei software legati alla comunicazione (internet, posta elettronica), softwarelegati alla didattica (Power-Point, editors di pagine web per l’insegnamento on-line).Nel corso delle esercitazioni si svolgeranno alcune simulazioni di lezioni su argomenti scelti da-gli studenti. Tali lezioni saranno realizzate attraverso l’uso degli strumenti informatici utilizzatidurante il corso.

Libro di testo• B. FADINI, C. SAVY, Informatica per le scienze umane, Franco Angeli, Milano, 1999.

Laboratorio di scrittura italiana(Piera Tomasoni)

Il laboratorio, che alterna lezioni frontali ed esercitazioni pratiche, si articola intorno ai se-guenti punti:- il repertorio dell’italiano contemporaneo;- parlato e scritto;- testualità e tipologie testuali;- analisi e produzione di diversi tipi di testo, con particolare riguardo alla relazione e al saggio.

Bibliografia essenziale• I. BONOMI, A. MASINI, S. MORGANA, M. PIOTTI, Elementi di linguistica italiana, Roma, Carocci,

2003;• M. DARDANO, C. GIOVANARDI, Le strategie dell’italiano scritto, Bologna, Zanichelli, 2003.

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Latino di base(Paolo Varalda)

Il corso ha come obiettivo l’apprendimento della morfologia e della sintassi latina e l’acquisi-zione di un lessico essenziale.Sarà articolato in lezioni alternate ad esercitazioni per complessive 60 ore.L’esame consisterà in un test scritto preliminare, di tipologia affine agli esercizi di traduzionesvolti a lezione, e in una successiva prova orale per la verifica delle competenze linguisticheacquisite.

BibliografiaManuale:• A. GHISELLI, G. CONCIALINI, Il nuovo libro di latino, Roma–Bari, Laterza, 1995, 2 volumi (Teo-

ria ed Esercizi).Vocabolario:• G. B. CONTE, E. PIANEZZOLA, G. RANUCCI, Il dizionario della lingua latina, Firenze, Le Monnier,

2001.

Legislazione dei beni culturali(Ivana Iotta)

Il corso prevede la trattazione di argomenti fondamentali relativi alla legislazione nazionale edinternazionale in materia di beni culturali, in particolare alla luce del Codice dei Beni culturali edel Paesaggio approvato con Decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42. Affrontando in modoparticolare la problematiche attinenti ai beni storico-artistici (nozione di bene culturale, regimegiuridico istituzionale, circolazione, tutela internazionale e comunitaria, regime sanzionatorio,ecc.), lo scopo è quello di fornire allo studente strumenti utili per la tutela e la gestione dei be-ni culturali.Una parte del corso è dedicata alla normativa riguardante la protezione del diritto d’autore (re-lativamente alle opere dell’ingegno di carattere creativo che appartengono alla letteratura, al-la musica, alle arti figurative, all’architettura, al teatro, alla cinematografia, qualunque ne sia ilmodo o la forma di espressione) e di altri diritti connessi al suo esercizio.

Essendo il Codice di recentissima emanazione non risultano essere stati pubblicati ad oggi te-sti commentati. Sarà premura del docente fornire ulteriori indicazioni all’avvio del corso.

Letteratura bizantina a(Gastone Breccia)

1. La civiltà letteraria di Bisanzio: caratteri generali.2. Lineamenti di storia della letteratura bizantina (IV-XV sec.).

Testi per la preparazione dell’esame• K. KRUMBACHER, Letteratura greca medievale, Palermo, Istituto siciliano di Studi bizantini e

neoellenici, 1970;• C. MANGO, Byzantine Literature as a Distorting Mirror. Inaugural Lecture, University of

Oxford, May 1984, Oxford, Oxford University Press, 1975 (riprodotto in ID., Bizanthium andIts Image, London, Variorum Reprints, 1984, pp. 3-18);

• fotocopie fornite dal docente (testi bizantini in traduzione italiana).

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Letteratura bizantina b(Paolo Varalda)

Il romanzo a Bisanzio.

Bibliografia di rifermento• Bisanzio tra storia e letteratura, a cura di E.V. Maltese, in “Humanitas”, 58, 2003, pp. 5-164;• Il romanzo bizantino del XII secolo, a cura di F. Conca, Torino, UTET, 1994.

Ulteriore bibliografia più specifica sarà indicata nel corso delle lezioni.

Per sostenere l’esame non è richiesta la conoscenza della lingua greca. Chi non frequenta ètenuto a concordare con il docente un programma sostitutivo degli argomenti trattati nel corso.Si ricorda infine che il modulo di Letteratura bizantina a è propedeutico a Letteratura bizan-tina b.

Letteratura italiana a(Giorgio Panizza)

Corso istituzionale:Leggere e interpretare i testi della letteratura italiana. Strumenti e metodi.

Il corso, strutturato come una ‘guida allo studio della letteratura italiana’, intende fornire, a li-vello di informazione di base, un’introduzione ai problemi della disciplina e i punti di orienta-mento necessari per un’esplorazione diretta, ragionata e aggiornata del patrimonio letterarioitaliano: strumenti bibliografici, metodi filologici, principali strutture formali, problemi interpreta-tivi.

Programma d’esame:a) Conoscenza dei principali strumenti bibliografici, filologici, critici e dei metodi di analisi e in-

terpretazione pertinenti allo studio della letteratura italiana presentati durante il corso; siconsigliano in particolare i seguenti manuali:• M. TARANTINO, Guida alla biblioteca di italianistica, Roma, Carocci, 2001;• A. STUSSI, Introduzione agli studi di filologia italinna, Bologna, il Mulino, 1994 (o succes-

sive ristampe), capitoli I, III, IV;• F. DE ROSA, G. SANGIRARDI, Introduzione alla metrica italiana, Firenze, Sansoni, 1996 (o

successive ristampe), con l’esclusione del cap. IV.

b) Lettura integrale di un’opera scelta entro la seguente lista (tra parentesi l’edizione o le edi-zioni richieste; l’eventuale studio su altre edizioni deve essere preventivamente concorda-to col docente; si indicano le date delle prime edizioni):• FRANCESCO PETRARCA, Canzoniere, a cura di M. Santagata, Milano, Mondadori, 1996;• GIOVANNI BOCCACCIO, Decameron, a cura di V. Branca, Torino, Einaudi, 1992;• IACOPO SANNAZARO, Arcadia, a cura di Francesco Esparmer, Milano, Mursia, 1990;• NICCOLÒ MACHIAVELLI, Il principe, a cura di G. Inglese, Torino, Einaudi, 1995; e La Man-

dragola, a cura di P. Gibellini e T. Piras, Milano, Garzanti, 2000; e Discorso intorno allanostra lingua, a cura di P. Trovato, Padova, Antenore, 1982;

• LUDOVICO ARIOSTO, Orlando Furioso, a cura di C. Segre, Milano, Mondadori, 1990; a cu-ra di E. Bigi, Milano, Rusconi, 1982;

• TORQUATO TASSO, Gerusalemme Liberata , a cura di L. Caretti, Torino, Einaudi, 1993;• GIUSEPPE PARINI, Il Giorno, a cura di D. Isella e M. Tizi, Milano–Parma, Guanda–Fonda-

zione Bembo, 1996;• UGO FOSCOLO, Poesie e Sepolcri, a cura di D. Martinelli, Milano, Mondadori, 1987 e Ulti-

me lettere di Jacopo Ortis, a cura di M. A. Terzoli, in Opere, vol. II, edizione diretta da F.Gavazzeni, Torino, Einaudi–Gallimard, 1995;

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• GIACOMO LEOPARDI, Canti, a cura di F. Bandini, Milano, Garzanti, 1981; oppure a cura diF. Gavazzeni e M. M. Lombardi, Milano, Rizzoli, 1998; oppure a cura di L. Felici, Roma,Newton & Compton, 1999;

• IPPOLITO NIEVO, Le confessioni di un italiano, a cura di S. Casini, Milano–Parma, Guanda– Fondazione Bembo, 1999;

• GIOVANNI PASCOLI, Myricae, a cura di G. Borghello, Bologna, Zanichelli, 1996; oppureCanti di Castelvecchio, a cura di G. Nava, Milano, Rizzoli, 2001.

c) Conoscenza del contesto storico-letterario in cui si colloca l’opera scelta, studiando la par-te relativa, indicata più oltre, sul seguente manuale di storia letteraria: G. FERRONI, Storiadella letteratura italiana, Milano, Einaudi Scuola, 1991; Petrarca e Boccaccio: epoche 1.3e 2; Sannazaro: epoche 3 e 4.1-3; Machiavelli, Ariosto: epoca 4; Tasso: epoche 4.3-6 e 5.1-2; Parini: epoca 6; Foscolo: epoche 6.6-8, 7 e 8.1-2; Leopardi: epoche 7 e 8.1-4; Nievo:epoca 8; Pascoli: epoca 9.

d) Lettura di due saggi di argomento generale, scelti tra quelli indicati e utilizzati a lezione (l’e-lenco sarà fornito a parte).

Il corso istituzionale, in sé autonomo, è propedeutico alla frequenza del corso monografico (IImodulo), e il superamento dell’esame è condizione essenziale per sostenere l’esame relativoal corso monografico.

Letteratura italiana b(Giorgio Panizza)

Corso monografico:Una prova cruciale di rinnovamento: il teatro di Manzoni.

I testi necessari sono i seguenti (si indicano le date delle prime edizioni; vanno bene anche leristampe):• Il Conte di Carmagnola, a cura di G. Leonardi e P. Azzolini, Venezia, Marsilio, 1989;• Adelchi, a cura di G. Leonardi e P. Azzolini, Venezia, Marsilio, 1992;• Scritti di teoria letteraria, Milano, BUR Rizzoli, 1981.

Per la storia dei testi si useranno le seguenti edizioni critiche:• Il Conte di Carmagnola, a cura di G. Bardazzi, Milano, Fondazione Mondadori, 1985;• Adelchi, a cura di I. Becherucci, Firenze, Accademia della Crusca, 1998.

Per la preparazione generale sono necessari:• G. MACCHIA, Origini europee del Romanticismo, in Storia della letteratura italiana. L’Ottocen-

to, nuova edizione a cura di N. Sapegno, Milano, Garzanti, 1988, pp. 445-490;• A. STELLA, Alessandro Manzoni, in Storia della letteratura italiana, vol. VII, Roma, Salerno,

1998, pp. 605-725.

Altri contributi critici sul testo saranno indicati durante il corso.

Si ricorda che l’esame del modulo b può essere sostenuto solo dopo aver superato quello delmodulo a. La frequenza è particolarmente raccomandata. Chi non potesse frequentare deveconcordare con il docente una serie di letture integrative.

Letteratura italiana 2(Claudio Vela)

Introduzione all’interpretazione della Mandragola di Niccolò Machiavelli.

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Edizioni di riferimento per testo e commento• N. MACHIAVELLI, La Mandragola, introduzione e note di G. Sasso, nota al testo e appendici di

G. Inglese, Milano, Rizzoli, 1980;• N. MACHIAVELLI, La Mandragola, in Opere. IV. Scritti letterari, a cura di L. Blasucci con la col-

laborazione di A. Casadei, Torino, UTET, 1989, pp. 109-169;• N. MACHIAVELLI, Mandragola, prefazione di Pietro Gibellini, note di Tiziana Piras, Milano, Gar-

zanti, 1997;• N. MACHIAVELLI, Mandragola, a c. di G. Inglese, Bologna, il Mulino, 1997.

Letteratura italiana contemporanea a(Claudio Vela)

Percorsi della poesia del Novecento: da Montale ai contemporanei. Letture, strumenti e meto-di di analisi critica.

Durante il corso si terrà un breve ciclo di incontri con alcuni esponenti di rilievo della poesia ita-liana contemporanea.

Per l’esame, oltre alle indicazioni fornite durante il corso, si richiede:1. una preparazione manualistica di base sulla letteratura italiana del Novecento. Si consi-

gliano i voll. 6, Dal realismo al simbolismo (a partire dalla sezione 10 con lo stesso titolo,Dal realismo al simbolismo), 7, Il primo Novecento: tra modernità, avanguardie e rinnova-mento, e 8, Guerra, dopoguerra, secondo Novecento, di C. Segre, C. Martignoni, Leggereil mondo, Milano, Bruno Mondadori, 2001;

2. la lettura integrale di Eugenio Montale, Le occasioni, a cura di D. Isella, Torino, Einaudi,2003;

3. la lettura di tre saggi critici su autori del Novecento, da scegliere entro un elenco che verràfornito all’inizio del modulo e che si troverà comunque a disposizione presso il docente.

Chi non può frequentare è invitato a prendere contatto col docente per concordare l’esame.

Letteratura latina medievale e umanistica a(Mariarosa Cortesi)

Non necessariamente propedeutico a Letteratura latina medievale e umanistica b

La scrittura autobiografica nel Medioevo: Liutprando di Cremona.

Bibliografia essenziale• LIUTPRANDO DI CREMONA, Italia e Bisanzio alle soglie dell’anno Mille, a cura di M. Oldoni e P.

Ariatta, Novara, Europia, 1998;• I secoli IX e X, in Letteratura latina medievale (secoli VI-XV), a cura di C. Leonardi, Firenze,

Edizioni del Galluzzo, 2002, pp. 75-158.

Ulteriore bibliografia specifica, insieme a fotocopie con testi, verrà fornita durante il corso.Gli studenti che non possono frequentare le lezioni sono tenuti a concordare il programma conil docente.

Letteratura latina medievale e umanistica b(Mariarosa Cortesi)

La “scoperta” del riso in Leon Battista Alberti.

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Bibliografia essenziale• L. B. ALBERTI, Intercenalese, a cura di F. Bacchelli e L. D’Ascia, Bologna, Pendragon, 2003;• L. CESARINI MARTINELLI, Il secolo XV, in Letteratura latina medievale (secoli VI-XV), a cura di

C. Leonardi, Firenze, Edizioni del Galluzzo, 2002, pp. 429-468.

Ulteriore bibliografia specifica, insieme a fotocopie con testi, verrà fornita durante il corso.Gli studenti che non possono frequentare le lezioni sono tenuti a concordare il programma conil docente.

Letteratura tedesca(Artemio Focher)

Corso monografico:La novella in lingua tedesca tra Classicismo e Realismo.

Dopo aver analizzato la nascita, gli sviluppi, le caratteristiche del genere novella nei paesi dilingua tedesca, verranno presentate e commentate alcune novelle particolarmente significati-ve di J. W. Goethe, E. T. A. Hoffmann, A. v. Chamisso, F. Grillparzer e T. Storm.

I testi presentati a lezione saranno letti e commentati su edizioni in traduzione italiana; solobrevi significativi passaggi verranno affrontati in lingua originale. La bibliografia particolareg-giata verrà fornita nel corso delle lezioni.

Lingua e letteratura greca a(Fausto Montana)

La Grecia, i Greci: lineamenti di geografia e storia della letteratura greca delle età arcaica eclassica.

Il modulo proporrà la definizione e l’esame di alcuni generi, forme e testi, attraverso il loro in-quadramento nel reticolo spazio-temporale della civiltà letteraria greca antica.

L’esame avrà lo scopo di verificare la conoscenza:1. degli argomenti e dei testi presentati nelle lezioni;2. dei lineamenti della storia letteraria greca delle età arcaica e classica (manuali consigliati:

L. E. ROSSI, Letteratura greca, Firenze, Le Monnier, 1995; G.A. PRIVITERA, R. PRETAGOSTINI,Storia e forme della letteratura greca, Torino, Einaudi Scuola,1997; F. MONTANARI, Storiadelle letteratura greca, Roma–Bari, Laterza, 1998; con antologia di testi: F. MONTANARI, F.MONTANA, Il telaio di Elena. Storia e percorsi di antologia della letteratura greca, voll. I-II,Roma–Bari, Laterza, 2000);

3. di almeno due saggi critici, scelti dalla bibliografia proposta durante le lezioni;4. di almeno un testo letterario (in lingua originale per gli iscritti al Corso di laurea in Scienze

letterarie; in traduzione per gli iscritti al Corso di laurea in Musicologia), in una qualsiasi edi-zione anche economica, a scelta fra i seguenti:• Iliade canto I o VI o XXII o XXIV;• Odissea canto I o VI o VIII o IX;• un’antologia di lirici (consigliate: Lirici greci. Antologia a cura di E. Degani e G. Burzac-

chini, Firenze, La Nuova Italia, 1977; Lirici greci, introduzione di U. Albini, scelta dei te-sti, traduzione, note e commenti di F. Sisti, Milano, Garzanti, 1990; G.F. GIANOTTI, Il me-stiere del poeta. Antologia dai lirici e da Platone, Torino, Loescher, 1991 [limitatamente ailirici]; M. VETTA, Symposion. Antologia dai lirici greci, Napoli, Loffredo,1999);

• ESCHILO, Agamennone;• SOFOCLE, Antigone o Edipo re;• EURIPIDE, Medea o Le baccanti;

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• ARISTOFANE, Le nuvole o Gli uccelli o Lisistrata;• ERODOTO, Storie, libro I;• TUCIDIDE, La guerra del Peloponneso, libro I;• SENOFONTE, Anabasi, libro I; • PLATONE, Simposio o Apologia di Socrate o Critone o Ione;• LISIA, Contro Eratostene o Contro Agorato o Contro Alcibiade (I) per diserzione;• DEMOSTENE, Filippica III o Olintiaca III;• ARISTOTELE, Poetica.

Gli studenti impossibilitati a frequentare le lezioni o che abbiano validi motivi per personaliz-zare il programma d’esame sono invitati a prendere contatto con il docente per le opportunemodifiche o integrazioni.

Lingua e letteratura greca b(Fausto Montana)

Lirici greci: la poesia del simposio.

Soggetti, contesto e occasioni della performance simposiale arcaica e classica. Forme e modidella poesia da simposio. Lettura di componimenti giambici, elegiaci, melico-monodici.

Per la frequenza del modulo è richiesta la conoscenza della lingua greca antica. Gli studentiche ne siano sprovvisti possono frequentare preliminarmente il modulo di Greco di base.Per poter accedere all’esame occorre avere sostenuto quello di Lingua e letteratura greca a.

L’esame sarà teso a verificare la conoscenza:1. degli argomenti, dei testi antichi in lingua originale e del relativo commento proposti nel cor-

so delle lezioni;2. dei lineamenti della storia letteraria greca delle età ellenistica e romana imperiale (manua-

li consigliati: L.E. ROSSI, Letteratura greca, Firenze, Le Monnier, 1995; G.A. PRIVITERA, R.PRETAGOSTINI,Storia e forme della letteratura greca, Torino, Einaudi Scuola, 1997; F. MON-TANARI, Storia della letteratura greca, Roma–Bari, Laterza, 1998; con antologia di testi: F.MONTANARI, F. MONTANA, Il telaio di Elena. Storia e percorsi di antologia della letteratura gre-ca, vol. III, Roma–Bari, Laterza, 2000);

3. di almeno due saggi critici, scelti dalla bibliografia proposta durante le lezioni;4. di almeno un testo letterario (in lingua originale per gli iscritti al Corso di laurea in Scienze

letterarie; in traduzione per gli iscritti al Corso di laurea in Musicologia), in una qualsiasi edi-zione anche economica, a scelta fra i seguenti:• TEOFRASTO, I caratteri;• MENANDRO, Dyskolos o Samia;• CALLIMACO, Inni;• TEOCRITO, Idilli;• APOLLONIO RODIO, Argonautiche, libro IV;• POLIBIO, Storie, libro III;• PAUSANIA, Periegesi, libro I (L’Attica);• PSEUDO-LONGINO, Il sublime;• LUCA, Atti degli apostoli;• PLUTARCO, Vita di Solone o Vita di Temistocle;• LUCIANO, Dialoghi dei morti o Lucio o l’asino;• Antologia Palatina, libro V.

Gli studenti impossibilitati a frequentare le lezioni o che abbiano validi motivi per personaliz-zare il programma d’esame sono invitati a prendere contatto con il docente per le opportunemodifiche o integrazioni.

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Lingua e letteratura latina a(Luigi Galasso)

Il problema del cosiddetto manierismo latino.

Il corso prevede la lettura in latino di testi di Ovidio, Lucano, Stazio, Silio Italico, Valerio Flac-co, che saranno forniti a lezione.Gli studenti devono inoltre conoscere i lineamenti principali della storia della letteratura latina,da preparare su un buon manuale liceale (si consiglia G.B. CONTE, Letteratura latina, Firenze,Le Monnier, 2002), dalle origini fino alla morte di Settimio Severo.

Si richiede anche la lettura di• A. TRAINA, G. BERNARDI PERINI, Propedeutica al latino universitario, Bologna, Patron, 1995.

Lingua e letteratura latina b(Luigi Galasso)

Le Odi di Orazio

Il corso si articola nella forma di un’introduzione e commento puntuale ad alcune odi di Orazio.

Edizione consigliata• S. BORZSÁK, Q. Horati Flacci Opera, Leipzig, Teubner, 1984.

Per poter accedere all’esame occorre aver sostenuto quello di Lingua e letteratura latina a oquello di Latino di base.Si richiede la lettura con traduzione e analisi linguistico-grammaticale di ORAZIO, Epistole, libroprimo.

Gli studenti che avessero sostenuto Lingua e letteratura latina a dovranno dimostrare di co-noscere i seguenti saggi:• E. FRAENKEL, Orazio, Roma, Salerno editrice, pp. 213-420; 545-615;• A. TRAINA, Introduzione a ORAZIO, Odi ed Epodi, Milano, BUR, 1998.

Gli studenti che avessero sostenuto Latino di base dovranno conoscere i lineamenti principalidella storia della letteratura latina, da preparare su un buon manuale liceale (si consiglia G.B.CONTE, Letteratura latina, Firenze, Le Monnier, 2002), dalle origini fino alla morte di SettimioSevero.

Lingua e traduzione – Lingua tedesca(Artemio Focher)

Il corso mira a fornire la competenza necessaria per affrontare (con ausilio del dizionario) qual-siasi testo scritto in lingua tedesca. Quindi: studio delle strutture grammaticali della lingua te-desca; apprendimento di differenti tecniche di lettura; esercitazioni su testi di varia tipologia(letterari, poetici, musicologici). Eventualmente (in base alla disponibilità di tempo): studio del-l’alfabeto gotico ed esercitazioni su testi ottocenteschi o dai tratti arcaici.

Il corso dura 60 ore e, senza interruzioni, si sviluppa sui due moduli del primo semestre (otto-bre 2004-gennaio 2005).

Libro di testo:• A. FOCHER, Corso di lettura in lingua tedesca per studenti di facoltà musicologiche, allievi di

conservatorio e appassionati di musica, Cremona, Turris Editrice, 1997.

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Linguistica generale(Giovanni Bonfadini)

Il corso si propone di fornire agli studenti i fondamenti della Linguistica in prospettiva sincroni-ca ed è organizzato intorno ai seguenti argomenti: a) la lingua come sistema di segni; b) ele-menti di fonetica e fonologia; c) principi di morfologia, sintassi e semantica; d) la classificazio-ne tipologica delle lingue.

Testi di riferimento• G. BERRUTO, Corso elementare di linguistica generale, Torino, UTET, 1997;• F. ALBANO LEONI, P. MATURI, Manuale di fonetica, Roma, Carocci, 1998, capp. 1-2;• A. MIONI, Fonetica e fonologia, in Introduzione all’italiano contemporaneo. Le strutture, a cu-

ra di A. Sobrero, Roma–Bari, Laterza, 1993, pp. 101-139;• G. C. LEPSCHY, La linguistica del Novecento, Bologna, il Mulino, 2000.

Gli studenti non frequentanti sono tenuti a presentarsi ad un colloquio con il docente per l’as-segnazione del programma aggiuntivo.Coloro che hanno già sostenuto un esame di Glottologia, oppure che intendono acquisireulteriori crediti di Linguistica generale nell’ambito degli esami a scelta libera, dovranno con-cordare il programma direttamente con il docente.

Linguistica romanza a(Maria Sofia Lannutti)

Fondamenti di linguistica romanza. Origine, storia e tipologia delle lingue romanze, con esem-pi di analisi linguistica. Il corso prevede la lettura di testi letterari, che saranno distribuiti in fo-tocopia durante le lezioni.

Testi utili alla preparazione della parte teorica:• C. TAGLIAVINI, Le origini delle lingue neolatine, Bologna, Pàtron, 1982 e ristampe (cap. III, §§

29-32; capp. IV-VII, con particolare attenzione alle aree italo-romanza, gallo-romanza e ibe-ro-romanza);

• CH. LEE, Linguistica romanza, Roma, Carocci, 1999;• A. VARVARO, Linguistica romanza. Corso introduttivo, Napoli, Liguori, 2001;• C. SEGRE, Errori di assonanza e rimaneggiamenti di copertura nel codice O della “Chanson

de Roland”, in Fondamenti di critica testuale, a cura di A. Stussi, Bologna, il Mulino, 1998,pp. 222-235.

Strumenti per l’analisi linguistica:

1) Manuali• L. SERIANNI, Lezioni di grammatica storica italiana. Nuova edizione, Roma, Bulzoni, 1998

(“Biblioteca di cultura”, 350)oppure

• P. D’ACHILLE, Breve grammatica storica italiana, Roma, Carocci, 2001;• A. RONCAGLIA, La lingua d’oïl. Profilo di grammatica storica del francese antico, Roma,

Edizioni dell’Ateneo, 1971 e ristampe;• A. RONCAGLIA, La lingua dei trovatori, Roma, Edizioni dell’Ateneo, 1965 e ristampe.

2) Dizionari• M. CORTELAZZO, P. ZOLLI, Dizionario etimologico della lingua italiana, Bologna, Zanichelli,

19992,oppure

• C. BATTISTI, G. ALESSIO, Dizionario etimologico italiano, Firenze, Barbera, 1975;• J. GREIMAS, Dictionnaire de l’ancien français, Paris, Larousse, 1979 e ristampe;• E. LEVY, Petit dictionnaire provençal-français, Heidelberg, Carl Winter, 19735.

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Con l’esame si intende verificare la conoscenza delle nozioni generali di linguistica romanza,consolidata attraverso lo studio di almeno uno dei tre manuali teorici e del saggio; la capacitàdi leggere, tradurre e analizzare un testo per ogni lingua tra quelli proposti durante il corso.

Metodologia della critica musicale(Giovanni Guanti)

Il corso si articola in due sezioni.

1. Lettura e commento di un classico della critica musicale: Il nuovo dio della musica (1925-27) di Giannotto Bastianelli.

Bibliografia essenziale • G. BASTIANELLI, Il nuovo dio della musica, a cura di M. de Angelis, Torino, Einaudi, 1978;• ID., La musica pura, Commentari musicali e altri scritti, a cura di M. Omodeo Donadoni, Fi-

renze, Olschki 1974;• ID., La crisi musicale europea, con un Invito alla lettura di Gianandrea Gavazzeni, Firenze,

Vallecchi, 1976;• ID., Lettere e documenti editi e inediti, a cura di M. Donadoni Omodeo, 2 voll., Firenze, Ol-

schki, 1989-1992;• ID., Gli scherzi di Saturno: carteggio 1907-1927, a cura di M. de Angelis, Lucca, Libreria mu-

sicale italiana, 1992;• ID., Il Parsifal di Wagner e altri scritti, a cura di G. Vitali, Firenze, Polistampa, 1997.

2. Un seminario, coordinato dal docente, sul problema della collocazione della critica musi-cale fra sfera letteraria e sfera musicologica, il cui punto di partenza sarà la lettura e il com-mento di: J.-J. NATTIEZ, Proust musicista, trad. it. di R. Ferrara, Palermo, Sellerio, 1992.

Modalità (2 CFU)(Daniele Sabaino)

1. Il concetto di ‘modo’ nella teoria medievale e rinascimentale.2. Il sistema degli otto modi nella pratica musicale del Medioevo e del Rinascimento.3. La solmisazione e la trasposizione modale.4. La cadenza nel repertorio polifonico: tipologia e funzioni.5. L’ampliamento del sistema da otto a dodici modi.6. La dissoluzione del sistema modale.7. Prospettive musicologiche contemporanee.

Il corso si propone di introdurre alla conoscenza di una delle principali dimensioni organizzati-ve dello spazio sonoro precedenti l’affermazione pratica e teorica del sistema tonale, con par-ticolare riguardo all’assetto modale e alla funzione strutturale ed estetica delle diverse tipolo-gie cadenzali del repertorio polifonico del secondo Cinquecento.Alla parte teorica si affiancherà perciò una serie di esercitazioni analitiche condotte su musi-che di Ingegneri, Josquin, Lasso, Marenzio, Morales, Mouton, Palestrina, Rore, Willaert, ec-cetera.

Bibliografia di base• B. MEIER, Die Tonarten der klassischen Vocalpolyphonie, Utrecht–Oostoek, Scheltema &

Holkema, 1974, pp. 19-219 (oppure in traduzione inglese: The Modes of Classical VocalPolyphony, New York, Broude Brothers, 1988, pp. 23-234);

• M. T. ROSA BAREZZANI, voce Modalità, in Dizionario Enciclopedico Universale della Musica edei Musicisti, I, Il Lessico, vol. 3, Torino, UTET, 1984, pp. 156-162;

• F. WIERING, Internal and External Views of the Modes, in Tonal Structures in Early Music, ed.by Cristle Collins Judd, New York–London, Garland, 1998, pp. 87-107;

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• H. S. POWERS, F. WIERING, voce Mode (§§ II-III) in The New Grove Dictionary of Music andMusicians, 2nd ed., London, Macmillan, 2001, vol. 16, pp. 777-819.

Ulteriori indicazioni bibliografiche saranno fornite durante le lezioni.

L’esame prevede una prova scritta ed, eventualmente, una prova orale.Poiché nel sistema dei CFU la frequenza è considerata parte integrante del percorso formati-vo, gli studenti impossibilitati a frequentare le lezioni devono concordare il prima possibile conil docente i necessari complementi al programma.

Musiche popolari contemporanee(Serena Facci)

Il corso si articolerà sui seguienti argomenti:• Introduzione allo studio della popular music (definizione, problematiche sociologiche e an-

tropologiche)• La canzone: storia, stili e possibili approcci analitici alla forma musicale più fortunata del XX

secolo.

Programma d’esame per gli studenti frequentanti• R. AGOSTINI, L. MARCONI (a cura di), Analisi e popular music, in “Rivista di Analisi e Teoria

musicale”, 8, 2, 2003;• materiali sonori e bibliografici forniti durante il corso.

Programma d’esame per gli studenti non frequentanti• G. SIBILLA, I linguaggi della musica pop, Milano, Bompiani, 2003;• P. TAGG, La popular music. Da Kojak al Rave, Bologna, CLUEB, 1994.

Musiche popolari contemporanee 2(Serena Facci)

Il Rock britannico nel passaggio tra gli anni ’60 e i ’70.

Programma d’esame per gli studenti frequentanti• F. FABBRI, Prendendoci gusto, Palermo, L’Epos, in corso di pubblicazione;• materiali prodotti dagli studenti durante il corso.

Programma d’esame per gli studenti non frequentanti da concordare con la docente.

Notazione rinascimentale e barocca per strumenti musicali(Antonio Delfino)

Le intavolature per liuto e per tastiera nei secoli XVI attraverso la trattatistica teorica e i princi-pali monumenti. Partiture e intavolature tra XVI e XVII secolo. Trascrizioni da facsimili.

Bibliografia essenziale• J. WOLF, Handbuch der Notationskunde, 2 voll., Leipzig, Breitkopf und Härtel, 1919 (rist. Hil-

desheim, Olms, 1963);• W. APEL, La notazione della musica polifonica dal X al XVII secolo, trad. it. di P. Neonato, Fi-

renze, Sansoni, 1984, pp. 1-88 (ed. orig.: Die Notation der polyphonen Musik. 900 –1600,Leipzig, Breitkopf und Härtel,1970);

• J. F. JUDD, The Use of Notational Formats at the Keyboard 1500-1700, Ph.D. diss., Univer-sity of Oxford, 1988.

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I titoli sopra segnalati devono intendersi essenzialmente come primo strumento conoscitivo; labibliografia particolareggiata e i facsimili saranno forniti durante le lezioni.

Organologia musicale(Laura Mauri Vigevani)

La conoscenza degli strumenti musicali europei dal Medioevo all’Età contemporanea (princi-pali caratteristiche morfologiche e timbriche, uso nella pratica musicale) è in massima parte af-fidata al lavoro di studio degli studenti.Durante il corso saranno esaminate in particolare le caratteristiche costruttive degli organi, an-che attraverso visite guidate ad alcuni strumenti (tra i quali gli strumenti rinascimentali di Sie-na e Montepulciano, cfr. viaggio studio).

Bibliografia essenziale• O. MISCHIATI, Questionario per la redazione della scheda descrittiva di organo antico, in “L’or-

gano”, 10/2, luglio-dicembre 1972, pp. 117-130;• D. MUNROW, Instruments of the Middle Ages and Renaissance, London, Oxford University

Press, 1976 (e CD relativo);• Storia degli strumenti musicali, a cura di A. Baines, Milano, Rizzoli, 1983 (si segnala l’utile

Glossario dei termini tecnici e acustici alle pp. 379-390);• M. TIELLA, L’officina di Orfeo, Venezia, Il Cardo, 1995 (solo per le pagine relative ai metodi

costruttivi);• Voci relative ai principali strumenti in The New Grove Dictionary of Music, 2nd edition, Lon-

don, Macmillan, 2001.

Altre indicazioni bibliografiche saranno fornite durante il corso, che sarà svolto in forma di la-boratorio.

Paleografia greca a(Giancarlo Prato)

Lettura e valutazione critica della scrittura greca nelle diverse fasi e tipologie del suo svolgi-mento.

Bibliografia• P. CANART, Lezioni di paleografia e di codicologia greca, Città del Vaticano, Archivio Segreto

Vaticano, 1990;• G. PRATO, Studi di paleografia greca, Spoleto, Centro Italiano di Studi sull’Alto Medioevo,

1994;• materiale distribuito durante le lezioni.

Paleografia greca b(Gastone Breccia – Marco D’Agostino)

Scritture greche dell’Italia Meridionale dal IX al XV secolo.

Bibliografia• E. FOLLIERI, Le scritture librarie nell’Italia bizantina, in Libri e documenti d’Italia dai Longo-

bardi alla rinascita delle città, a cura di C. Scalon, Udine 1996;• Ulteriore bibliografia e materiale utile alla preparazione dell’esame verranno forniti durante

le lezioni.

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Paleografia latina a(Marco D’Agostino)

Propedeutico a Paleografia latina b.Storia della scrittura latina dalle origini al Rinascimento, con riferimento soprattutto all’Italia.

Le lezioni del corso saranno integrate da esercitazioni di lettura di manoscritti medievali, ripro-dotti in facsimili, non esistenti in commercio, distribuiti agli allievi che frequentano il corso. Leesercitazioni di lettura verteranno in particolare sulle scritture beneventana, carolina e gotica.

Testo per sostenere l’esame• A. PETRUCCI, Breve storia della scrittura latina, Roma, Bagatto Libri, 1992.

Paleografia latina b(Marco D’Agostino)

Nell’ambito di questo corso, ad integrazione del corso di Paleografia latina a, verrà dato lar-go spazio alle esercitazioni di lettura su tutte le scritture librarie adoperate prima dell’avventodella stampa. La capacità di leggere senza esitazioni è requisito indispensabile per il supera-mento dell’esame. Si raccomanda pertanto la frequenza.

Testo per sostenere l’esame• A. PETRUCCI, Prima lezione di paleografia, Roma–Bari, Laterza, 2002.

Paleografia musicale bizantina(Sandra Martani)

Il corso, articolato in lezioni ed esercitazioni, si propone di esaminare le tappe fondamentalidella semiografia musicale bizantina dalle origini al XV secolo, inserendo la trattazione nel con-testo liturgico in cui i canti venivano eseguiti e nel più ampio quadro della cultura musicale delMedioevo bizantino.

In particolare il programma si incentrerà su1. i sussidi di base per la ricerca;2. gli strumenti per la decifrazione delle fonti espresse in notazione mediobizantina, con tra-

scrizioni dal repertorio in stile sillabico;3. le problematiche riguardanti le notazioni paleobizantine e la notazione ecfonetica;4. la trattatistica teorica, con lettura e analisi di passi scelti.

Prima di sostenere l’esame lo studente deve svolgere un’esercitazione scritta. Chi non può fre-quentare è invitato a concordare con il docente, il prima possibile, un programma d’esame in-dividuale.

Bibliografia generale• C. MANGO, La civiltà bizantina, Bari, Laterza, 1998 (i capitoli: Il monachesimo e La lettera-

tura);• E. FOLLIERI, L’innografia bizantina dal contacio al canone, in GIULIO CATTIN (a cura di), Da Bi-

sanzio a San Marco: musica e liturgia, Bologna, il Mulino, 1997, pp. 1-23;• R. TAFT, Storia sintetica del rito bizantino, Città del Vaticano, Libreria Editrice Vaticana, 1999;• O. STRUNK, Chants of the Byzantine-Greek Liturgy, in ID., Essays on Music in the Byzantine

World, New York, Norton,1977, pp. 297-330;• J. RAASTED, Neumen und Kirchengesang. Ein Minimalkursus für neugierige Musikologen an-

derer Fachgebiete, in Cantus Planus, Papers Read at the 6th Meeting, Eger, 1993, Budape-st, Hungarian Academy of Sciences, 1995, pp. 879-899;

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• K. LEVY, C.TROELSGÅRD, voce Byzantine Chant, in The New Grove Dictionary of Music andMusicians, London, Macmillan, 20012, vol. 4, pp. 734-756.

Integreranno il programma ulteriori indicazioni bibliografiche e sussidi didattici forniti nel corsodelle lezioni.

Semiografia musicale medievale(Daniele Sabaino)

1. La liturgia parigina dei secoli XII-XIII e la polifonia.2. I testimoni notati, le loro relazioni e la questione della genesi del Magnus liber organi.3. Generi, forme e notazione del repertorio di Notre-Dame.4. Problemi di tradizione, di notazione, di trascrizione e di prassi esecutiva degli organa dupla.

Il corso si propone di approfondire l’evoluzione notazionale della polifonia parigina in rapportoai diversi generi formali in cui essa si esprime, con particolare riguardo alle questioni storico-critico-interpretative e alle problematiche della ‘traduzione’ in notazione moderna degli organaa due voci del cosiddetto Magnus Liber Organi.Ampio spazio sarà perciò riservato a esercitazioni di trascrizione volte a familiarizzare con ledifficoltà (e, ove del caso, le molteplici possibilità) di interpretazione ritmica del repertorio con-siderato.

Bibliografia1. Opere generali

• W. APEL, La notazione della musica polifonica dal X al XVII secolo, trad. it. a cura di P.Neonato, Firenze, Sansoni, 1984, pp. 255-316;

• C. WRIGHT, Music and Ceremony at Notre-Dame of Paris, 500–1550, Cambridge, Cam-bridge University Press, 1989, pp. 235-272.

2. Edizioni e studi• W. WAITE, The Rhythm of the Twelfth Century Polyphony, New Haven, Yale University

Press, 1954 (rist. Wesport, Greenwood 1973);• H. H. EGGEBRECHT, Organum purum, in Musikalische Edition im Wandel des historischen

Bewusstseins, hrsg. von T.G. Georgiades, Kassel, Bärenreiter, 1971 (“Musikwissen-schaftliche Arbeiten”, 23), pp. 93-112;

• F. RECKOW, Das Organum, in Gattungen der Musik in Einzeldarstellungen. GedenkschriftLeo Schrade, hsrg. von W. Arlt, E. Lichtenhahn, H. Ösch und M. Haas, Bern, Franke,1973, pp. 434-497;

• E. H. ROESNER, The Performance of Parisian Organum, in “Early Music”, 7, 1979, pp.174-189;

• J. YUDKIN, The Copula according to Johannes de Garlandia, in “Musica Disciplina”, 34,1980, pp. 67-84;

• E. H. ROESNER, The Problem of Chronology in the Transmission of Organum Duplum, inMusic in Medieval and Early Modern Europe: Patronage, Sources and Texts, ed. by I.Fenlon, Cambridge, Cambridge University Press, 1981, pp. 365-399;

• S. BRUNNER, Die Notre-Dame-Organa der Handschrift W2, Tutzing, Schneider, 1982(“Münchner Veröffentlichungen zur Musikgeschichte”, 35);

• E. H. ROESNER, Johannes de Garlandia on “Organum in speciali”, in “Early Music History”,2, 1982, pp. 129-160;

• J. YUDKIN, The Rhythm of Organum Purum, in “Journal of Musicology”, 2, 1983, pp. 355-376;

• The Parisian Two-Part Organa: The Complete Comparative Edition, ed. by H. Tischler,Stuyvesant, Pendragon Press, 1988;

• C. M. ATKINSON, Franco of Cologne on the Rhythm of Organum Purum, in “Early MusicHistory”, 9, 1990, pp. 1-26;

• R. A. BALTZER, How Long Was Notre Dame organum Performed?, in Beyond the Moon:

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Festschrift Luther Dittmer, ed. by B. Gillingham and P. Merkeley, Ottawa, Institute of Me-dieval Music, 1990 (“Musicological studies”, 53), pp. 118-143;

• E. H. ROESNER, The Emergence of Musica mensurabilis, in Studies in Musical Sourcesand Style: Essays in Honor of Jan La Rue, ed. by E.K. Wolf and E.H. Roesner, Madison,A–R Editions, 1990, pp. 41-44;

• Les Quadrupla et Tripla de Paris, pub. par E.H. Roesner, Paris, L’Oiseau-Lyre, 1993 (“LeMagnus Liber Organi de Notre-Dame de Paris”, 1);

• Les Organa à deux voix du manuscrit de Wolfenbüttel, Herzog August Bibliothek, Cod.Guelf. 1099 Helmst., pub. par T. B. Payne, Paris, L’Oiseau-Lyre, 1997 (“Le Magnus LiberOrgani de Notre-Dame de Paris”, 6/1-2);

• Les Organa à deux voix pour la Messe (de Noël à la fête de Saint-Pierre et Saint-Paul)du manuscrit de Florence, Biblioteca Medicea-Laurenziana, Plut. 29.1, pub. par M. Eve-rist, Paris, L’Oiseau-Lyre, 2001 (“Le Magnus Liber Organi de Notre-Dame de Paris”, 3).

Semiografia musicale rinascimentale(Antonio Delfino)

Il corso affronterà gli aspetti più complessi della notazione rinascimentale, come approfondi-mento degli argomenti oggetto dei corsi di Teoria e storia della notazione musicale nel Ri-nascimento a e di Notazione rinascimentale e barocca per strumenti musicali (specificiper la laurea triennale). Importanza primaria rivestirà l’attività seminariale, nella quale sarannoprese in esame diverse tipologie di musiche vocali e strumentali allo scopo di fornire indica-zioni metodologiche circa la restituzione del testo musicale in tutte le sue componenti.

La bibliografia particolareggiata (con l’elenco dettagliato del materiale in fotocopia) sarà forni-ta durante il corso.

Sociologia della musica a(Antonino Geraci)

Il corso, dopo una introduzione storica e metodologica alla disciplina, sarà dedicato all’esamedi alcuni approcci sociologici alla musica di Beethoven.

Per una preparazione preliminare si possono consultare i seguenti testi:• J. SHEPHERD, voce Sociology of Music, in The New Grove Dictionary of Music and Musicians,

2nd edition, London, Macmillan, 2001, vol. 23, pp. 603-614;• A. SERRAVEZZA, Sociologia della musica, Torino, EDT, 1980;• K. BLAUKOPF, Musical Life in a Changing Society, Portland (Oregon), Amadeus Press, 1992;• TH. W. ADORNO, Beethoven, Torino, Einaudi, 2001;• C. DAHLHAUS, Beethoven e il suo tempo, Torino, EDT, 1990; • T. DENORA, Beethoven and the Construction of Genius, Berkeley, University of California

Press, 1996.

Sociologia della musica 2(Antonino Geraci)

Il corso si propone di inquadrare alcuni temi legati alla globalizzazione oggi in atto e a quelleche l’hanno preceduta. Saranno esaminati, in forma seminariale, alcuni casi di interazione trala musica d’arte occidentale e il suo altro, a partire dal XIX secolo, nei loro contesti socio-cul-turali ed economico-politici.

Per una preparazione preliminare si possono consultare i seguenti testi:• D. ZOLO, Globalizzazione. Una mappa dei problemi, Roma–Bari, Laterza 2004;

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• Z. BAUMANN, Intervista sull’identità, Roma–Bari, Laterza, 2003;• A. SEN, Globalizzazione e libertà, Milano, Mondadori, 2002;• D. HELD, A. G. MCGREW, Globalismo e antiglobalismo, Bologna, il Mulino, 2001;• U. BECK, Che cos’è la globalizzazione: rischi e prospettive della società planetaria, Roma,

Carocci, 1999;• M. FEATHERSTONE, Cultura globale, Roma, Seam, 1996;• J. CLIFFORD, I frutti puri impazziscono, Torino, Bollati Boringhieri, 1993;• V. SEGALEN, Saggio sull’esotismo, Napoli, Edizioni scientifiche italiane, 2001;• D. CARPITELLA, Il primitivo nella musica contemporanea, in ID., Conversazioni sulla musica,

Firenze, Ponte alle Grazie, 1992, pp. 166-204;• E. W. SAID, L’impero all’opera: l’Aida di Verdi, in ID., Cultura e imperialismo, Roma, Gambe-

retti, 1999, pp. 136-157;• “EM. Rivista degli archivi di etnomusicologia”, n. s., 1, 2003 (World Music: globalizzazione,

identità musicali, diritti, profitti);• “Public Culture”, vol. 12/1, 2000 (Globalization);• “The World of Music”, vol. 35/2, 1993 (The Politics and Aesthetics of “World Music”);• “Cahiers de musiques traditionnelles”, 9,1996 (Noveaux enjeux).

Storia bizantina a(Gastone Breccia)

1. Introduzione alla civiltà bizantina: caratteri generali e linee evolutive.2. Le fonti e gli studi.

Testi per la preparazione dell’esamea. Studenti frequentanti:

• P. LEMERLE, Storia di Bisanzio, Lecce, Argo, 2004;• M. GALLINA, Potere e società a Bisanzio, Torino, Einaudi, 1995;• fotocopie fornite dal docente.

b. Studenti non frequentanti:• G. OSTROGORSKY, Storia dell’impero bizantino, Torino, Einaudi, 1968;• C. MANGO, La civiltà bizantina, Roma–Bari, Laterza, 1991, capitoli I-VI;• fotocopie fornite dal docente.

Storia bizantina 2(Gastone Breccia)

Le guerre persiane, 363-628.

Testi per la preparazione dell’esame• A. D. H. BIVAR, Cavalry Equipment and Tactics on the Euphrates Frontier, in “Dumbarton

Oaks Papers”, 26, 1972, pp. 271-291;• R. C. BLOCKLEY, East Roman Foreign Policy: Formation and Conduct from Diocletian to Ana-

stasius, Leeds, Cairns, 1992;• B. ISAAC, The Army in the Late Roman East: the Persian Wars and the Defence of the By-

zantine Provinces, in The Byzantine and Early Islamic Near East. III. States, Resources andArmies, edited by A. Cameron, Princeton, N.J., Darwin, 1995, pp. 125-156;

• G. GREATREX, Rome and Persia at War, 502-532, Leeds, Cairns, 1998; • Roman Eastern Frontier and the Persian Wars. Part II., 363-628 AD: A Narrative Source-

book, edited by G. Greatrex and N.C. Lieu, London, Routledge, 2002.

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Storia contemporanea a(Paolo Soddu)

Il corso, di carattere istituzionale, fornirà un inquadramento generale dei secoli XIX e XX.

L’esame verterà sui seguenti testi:

Per coloro che frequentano con regolarità le lezioni:• M. BLOCH, Apologia della storia o Mestiere dello storico, Torino, Einaudi, 1998; • P. SODDU, Le date della storia contemporanea. L’Ottocento, Roma, Carocci, 2002; • T. DETTI, G. GOZZINI, Storia contemporanea, II, Il Novecento, Milano, Bruno Mondadori, 2002.

Per i non frequentanti:• M. BLOCH, Apologia della storia o Mestiere dello storico, Torino, Einaudi, 1998; • T. DETTI, G. GOZZINI, Storia contemporanea, I, L’Ottocento, Milano, Bruno Mondadori, 2000; • T. DETTI, G. GOZZINI, Storia contemporanea, II, Il Novecento, Milano, Bruno Mondadori, 2002.

Storia contemporanea b(Paolo Soddu)

Uno storico del Novecento: George L. Mosse.

Il corso è incentrato sul lavoro storiografico di Mosse sul Novecento, con particolare riguardoal nesso tra soggettività e ricerca storica.

Per coloro che frequentano, il docente fornirà, durante il corso, materiali di studio e indicazio-ni di percorsi di lettura.

I non frequentanti debbono preparare l’esame sui seguenti testi di G. L. MOSSE:• Di fronte alla storia, Roma–Bari, Laterza, 2004;• Il fascismo. Verso una teoria generale, Roma–Bari, Laterza,1996;e, a scelta, uno dei seguenti volumi dello stesso: • La nazionalizzazione delle masse, Bologna, il Mulino, 2004;• Sesso e nazionalismo. Mentalità borghese e rispettabilità, Roma–Bari, Laterza,1996;• Le origini culturali del Terzo Reich, Milano, Il Saggiatore, 2003.

N.B.: E’ indicata l’ultima edizione dei volumi di Mosse.

Storia degli strumenti musicali a(Elena Ferrari Barassi)

Gli strumenti musicali del presente e del passato in Europa, dal Medioevo in poi.Classificazioni storiche e attuali degli strumenti musicali.L’alto Medioevo. Le successive innovazioni dovute allo scontro-incontro con l’Islam.Espansione, evoluzione e uso degli strumenti musicali fra tardo Medioevo e Rinascimento.La svolta barocca.Il “classicismo” musicale: diffusione del pianoforte ed evoluzione degli strumenti propri dell’or-chestra.Trasformazioni organologiche nell’Ottocento.

Bibliografia essenziale• C. SACHS, The History of Musical Instruments, New York, Norton, 1940; ed. ital a c. di P. Isot-

ta e M. Papini, Storia degli strumenti musicali, intr. di L. Cerchiari, Milano, Mondadori, 1996(dal cap. XIV (“Europa […] avanti l’anno 1000”) al cap. XVII (“Il Romanticismo”) + Epilogo (“Ilsecolo XX”) + (“Classificazione”);

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• Musical Instruments through the Ages, ed. by A. Baines, New York, Penguin Books, 1961;ed. it., Storia degli strumenti musicali, a cura di A. Baines; intr., trad. e note di F. Guizzi, Mi-lano, Rizzoli, 1995;

• J. H. van der MEER, Strumenti musicali europei del Museo Civico Medievale di Bologna, Bo-logna, Nuova Alfa, 1993.

Storia degli strumenti musicali 2(Elena Ferrari Barassi)

Nascita e sviluppo dell’orchestra moderna dal tardo Cinquecento a Haydn: elementi costitutivie vicende storiche.Il Balet comique de la reine (1581); i complessi strumentali di Monteverdi; i “24 violini del re”;G. B. Lulli.Gli strumenti nel Concerto grosso e nel Concerto solistico (Corelli, Vivaldi, Bach, Händel).Sviluppo degli organici in relazione alla nascita e all’affermazione del sinfonismo (Rameau; lascuola di Mannheim).

Bibliografia essenziale• R. BARONCINI, Il complesso di “violini”: diffusione, funzioni, struttura e “fortuna” di un assieme

cinquecentesco poco noto”, in Actas del XV Congreso de la Sociedad Internacional de Mu-sicología: “Culturas musicales del Mediterraneo y sus ramificaciones”, Madrid , 3-10/4/1992,vol. 6, (“Revista de Musicología”, 16, 1993, pp. 3369-3386);

• R. BARONCINI, Organici e “orchestre” in Italia e in Francia nel XVII secolo: differenze e omo-logie, in “Studi Musicali”, 25, 1996, [Atti di Convegno, Mondovì 12-14 maggio 1994], pp. 373-406;

• E. FERRARI BARASSI, La musica “violinistica” a Brescia tra Cinquecento e Seicento, in Liuteriae musica strumentale a Brescia tra Cinque e Seicento. Atti del Convegno, vol. II, Sessionemusicologia, Salò, 7 ottobre 1990, a cura di R. Cafiero e M. T. Rosa Barezzani, Brescia, Fon-dazione Civiltà Bresciana, 1992, pp. 17-41, in particolare pp. 18-21;

• F. PIPERNO, Le orchestre di Arcangelo Corelli [...], in L’invenzione del gusto. Corelli e Vivaldi,a cura di G. Morelli, Milano, Ricordi, 1982, pp. 42-48;

• N. ZASLAW, Lully’s Orchestra, in Jean-Baptiste Lully. Kongressbericht (Saint-Germain-enLaye - Heidelberg 1987), hrsg. von J. de La Gorce und H. Schneider, Laaber, Laaber-Ver-lag, 1990, pp. 539-579.

Storia dei sistemi produttivi musicali(Giovanni Guanti)

Il corso si incentrerà su due temi.

1. Dalla nuda statistica a una rilettura critica della produzione e del consumo musicale.

Bibliografia essenziale• Istat. La musica in Italia, Bologna, il Mulino, 1999.

Ulteriori indicazioni bibliografiche saranno fornite dal docente.

2. Un seminario, coordinato dal docente, sui problemi estetico-filosofici messi in rilievo da M.CHION (Musica, media e tecnologie, Milano, il Saggiatore, 1996) e Evan EISENBERG (L’an-gelo con il fonografo. Musica, dischi e cultura da Aristotele a Zappa, Torino, Instar, 1997).

Bibliografia essenzialeOltre ai testi summenzionati, si raccomanda la lettura dei saggi contenuti nella parte terza (L’eco-nomia e I mezzi di diffusione) del primo volume (Il Novecento) dell’Enciclopedia della musica diret-ta da J.-J. Nattiez, con la collaborazione di M. Bent, M. Baroni e R. Dalmonte, Torino, Einaudi, 2001.

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Storia del cinema(Elena Mosconi)

Parte istituzionale: Lineamenti di storia del cinema e di linguaggio cinematografico.Il corso mira ad fornire una conoscenza di base delle principali questioni della storia del cine-ma nei suoi più significativi periodi (origini, classico, moderno e postmoderno), con riguardoparticolare alle trasformazioni linguistiche e formali dei testi filmici.

Parte di approfondimento: Il cinema di Chaplin come fatto artistico.La figura di Charlie Chaplin svolge un ruolo determinante nel conferire al cinema uno statutoartistico, anche in rapporto alle forme espressive più accreditate e tradizionali. Il corso mira aricostruire questo dibattito attraverso i testi filmici dell’autore, oggetto di un recente restauro fi-lologico, e i principali studi e contributi teorici sulla sua opera.

Programma d’esame:• P. BERTETTO (a cura di), Introduzione alla storia del cinema, Torino, UTET Libreria, 2002 (par-

ti da concordare),o, in alternativa al volume precedente: • P. BERTETTO (a cura di), L’interpretazione dei film, Venezia, Marsilio, 2003;• A. COSTA, Saper vedere il cinema, Milano, Bompiani, 1985 (e successive edizioni).

Per la parte di approfondimento: • G. CREMONINI, Charlie Chaplin, Milano, Il Castoro, 1995;• appunti e materiali del corso.

Avvertenze1. Per poter sostenere l’esame, è necessario conoscere alcuni testi filmici compresi in un

elenco che sarà distribuito durante il corso;2. ulteriori indicazioni bibliografiche saranno comunicate durante le lezioni.

Storia del cristianesimo in età moderna e contemporanea(Miriam Turrini)

Introduzione allo studio della storia del cristianesimo.Il martirio dei cristiani in età moderna e contemporanea.

Per la preparazione è necessario lo studio dei seguenti testi:

Per i frequentanti (un testo)• Storia del cristianesimo. L’età moderna, a cura di G. Filoramo e D. Menozzi, Roma–Bari, La-

terza, 2001 (fino a p. 418),oppure• Storia del cristianesimo. L’età contemporanea, a cura di G. Filoramo e D. Menozzi, Ro-

ma–Bari, Laterza, 2002.Indicazioni ulteriori verranno fornite durante le lezioni.

Per i non frequentanti (due testi)• Storia del cristianesimo. L’età moderna, a cura di G. Filoramo e D. Menozzi, Roma–Bari, La-

terza, 2001 (fino a p. 418);• Storia dell’Italia religiosa, II, L’età moderna, a cura di G. De Rosa e T. Gregory, Roma–Bari,

Laterza, 1994 (sei capitoli a scelta),oppure• Storia del cristianesimo. L’età contemporanea, a cura di G. Filoramo e D. Menozzi, Ro-

ma–Bari, Laterza, 2002;

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• Storia dell’Italia religiosa, III, L’età contemporanea, a cura di G. De Rosa, Roma–Bari, La-terza, 1995 (quattro capitoli a scelta tra i seguenti: VIII, IX, X, XI, XII, XIII, XIV).

Storia del libro e dell’editoria(Gianna Del Bono)

Dal libro manoscritto al libro a stampa: produzione e circolazione libraria fra Quattrocento eSeicento.

Il mondo del libro manoscritto. L’invenzione della stampa. La stampa come fattore di continuitào di mutamento? Caratteristiche della produzione del libro nel periodo della stampa manuale.La trasmissione del testo nel periodo della stampa manuale.

Bibliografia essenziale• L. BALDACCHINI, Il libro antico, Roma, Carocci, 2001;• A. PETRUCCI, Introduzione a L. FEBVRE, G.H. MARTIN, La nascita del libro, Roma–Bari, Later-

za, 1985;• A. PETRUCCI, I percorsi della stampa: da Gutenberg all’Encyclopédie, in La memoria del sa-

pere, a cura di P. Rossi, Roma–Bari, Laterza, 1988, pp. 135-164;• M. SANTORO, A proposito di “storia del libro”, in ID., Libri edizioni biblioteche tra Cinque e Sei-

cento, Manziana, Vecchiarelli, 2002, pp. 11-34.

Eventuale ulteriore bibliografia verrà segnalata durante il corso.

Storia del teatro(Roberta Carpani)

Parte istituzionale:1. Gli elementi dell’evento teatrale.2. Introduzione alla storia del teatro occidentale.

Il corso si propone di offrire gli strumenti di metodo per definire l’identità e gli elementi dell’e-vento teatrale: spazio, tempo, testo, attore, spettatore. Intende inoltre avviare alla conoscen-za del teatro nella storia, nella prospettiva di sondare i rapporti fra artisti di teatro, spazi, testi,linguaggi e contesti in alcuni momenti nodali della scena occidentale. Infine vuole svilupparela consapevolezza dei principali problemi storiografici posti dallo studio dei fenomeni di tea-tro.

Parte di approfondimento:Riletture/riscritture di Amleto sulla scena europea dell’ultimo Novecento.

Le due parti del corso saranno svolte con l’ausilio di documenti audiovisivi. Per tale ragione siraccomanda la frequenza alle lezioni.

Bibliografia• A. CASCETTA, L. PEJA (a cura di), Ingresso a teatro. Guida all’analisi della drammaturgia, Fi-

renze, Le Lettere, 2003, pp. 49-137; un manuale di storia del teatro a scelta fra i seguenti:• C. MOLINARI, Storia del teatro, Roma–Bari, Laterza, 1996;• R. ALONGE, R. TESSARI, Manuale di storia del teatro, Torino, UTET, 2001;• C. BERNARDI (a cura di), Storia essenziale del teatro, Milano, Vita e Pensiero, 2004 (in corso

di pubblicazione).Il manuale deve essere integrato da un repertorio iconografico teatrale:• S. MAZZONI, Atlante iconografico. Spazi e forme dello spettacolo in occidente dal mondo an-

tico a Wagner, Corazzano (Pisa), Titivillus, 2003.

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La bibliografia relativa alla parte di approfondimento sarà comunicata durante il corso e de-positata in Facoltà.

AvvertenzeSi prevede la visione comune – facoltativa – di uno o più spettacoli teatrali.Gli studenti che fossero impossibilitati a frequentare le lezioni sono invitati a prendere contat-to con la docente per concordare un programma d’esame specifico.

Storia dell’arte contemporanea a(Massimo Bernabò)

L’arte in Italia negli anni di Farinacci e Bottai.

Il corso esamina le tendenze artistiche in Italia negli anni del fascismo e la lotta tra le due ten-denze artistiche facenti capo l’una a Bottai l’altra a Farinacci per accreditarsi come arte ufficialedel fascismo. La lotta, che si svolse sulla stampa, nelle pubblicazioni e nelle esposizioni arti-stiche, si accese alla fine degli anni Venti e vide contrapposti il gruppo del cremonese Fari-nacci, di Soffici e altri, fautori di un’arte più conservatrice e naturalistica, e il gruppo più apertoalla cultura internazionale di Bottai, Sarfatti, Sironi, Carrà e altri. Si procederà alla lettura di te-sti di quegli anni, alla visita alle opere conservate al Museo Ala Ponzone e ad altre visite ester-ne.Il corso ha carattere introduttivo e punta a fornire agli studenti un esempio di come condurreuna ricerca nel campo della storia dell’arte contemporanea, introducendoli a una analisi dei do-cumenti scritti e delle forme artistiche. Come testo di riferimento si può usare: M. BERNABÒ, Ossessioni bizantine e cultura artistica inItalia. Tra D’Annunzio, fascismo e dopoguerra, Napoli, Liguori, 2003, in particolare Parte II, ca-pitoli 5-11).Per frequentare il corso proficuamente, gli studenti dovrebbero avere già una conoscenza del-le linee generali della storia dell’arte nella prima metà del Novecento o dovrebbero acquisirlacon la lettura delle parti relative al periodo in questione in un buon manuale di storia dell’arte,come: C. MALTESE, Storia dell’arte in Italia 1785-1943, Torino, Einaudi, 1960; P. FOSSATI, Pittu-ra e scultura fra le due guerre, in Storia dell’arte italiana, Parte seconda, Dal Medioevo al No-vecento, vol. 3, Il Novecento, Torino, Einaudi, 1979, pp. 173-259).Altra bibliografia verrà fornita durante il corso.

Storia dell’arte contemporanea b(Francesco Frangi)

La Avanguardie storiche del Novecento.

Il corso intende esaminare i caratteri salienti delle Avanguardie che scandirono il percorso del-l’arte europea di primo Novecento, dall’Espressionismo al Surrealismo. L’analisi delle più si-gnificative personalità di quei movimenti sarà accompagnata da una riflessione sull’evoluzionedel linguaggio artistico, del ruolo dell’artista, del concetto di opera d’arte e del rapporto tra ar-tista e società che caratterizza quel frangente decisivo della cultura figurativa europea.

Bibliografia• Arte moderna. Dall’impressionismo al post-moderno, a cura di D. Britt, ed. italiana, Milano,

1999, pp.109-251.

Ulteriori indicazioni bibliografiche verranno comunicate durante il corso.

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Storia dell’arte medievale a(Massimo Bernabò)

L’arte nel Mediterraneo e in Europa settentrionale verso l’anno 800.

Il corso ha carattere introduttivo alla storia dell’arte del Medioevo ed analizza i mutamenti av-venuti nelle zone europee già dell’Impero Romano con il passaggio dal mondo antico al primoMedioevo, fino ad arrivare alla cosiddetta Renovatio carolingia. Nello stesso tempo, analizzagli avvenimenti artistici che caratterizzano i centri del Mediterraneo orientale, sia nelle zonesotto l’Impero Romano d’Oriente, sia nelle zone che passano sotto il dominio islamico. Sono previste due escursioni: Castelseprio, per la visita agli affreschi di Santa Maria foris por-tas, e Civate, per la visita del complesso di San Pietro al Monte.

La bibliografia verrà fornita all’inizio del corso.

Storia dell’arte medievale b(Massimo Bernabò)

Le origini della miniatura medievale.

Corso a carattere specialistico, per l’accesso al quale è necessario aver frequentato un mo-dulo di Storia dell’arte medievale a, oppure possedere già una conoscenza generale dell’ar-te medievale (in questo caso contattare prima il docente).Il corso ha carattere storico, presentando le origini della miniatura in età tardoantica e nel pri-mo Medioevo, sia bizantino sia latino, e carattere metodologico, come introduzione ad una cor-retta analisi delle miniature, intese come illustrazioni del testo al quale sono unite material-mente nei manoscritti.

Bibliografia di riferimento:• K. WEITZMANN, Le illustrazioni nei rotoli e nei codici. Studio della origine e del metodo della

illustrazione dei testi, a cura di M. Bernabò, Firenze, CUSL, 1991;• O. PÄCHT, La miniatura medievale. Una introduzione, Torino, Bollati Boringhieri, 1987.

Storia dell’arte moderna a(Francesco Frangi)

La cultura artistica in Italia tra Rinascimento e Manierismo.

Il corso intende offrire un profilo dell’arte italiana relativamente agli anni che, dalla svolta rina-scimentale verificatasi a Firenze nei primi decenni del Quattrocento, conducono fino alle espe-rienze manieriste dei decenni centrali del Cinquecento. L’analisi dei fatti e dei protagonisti prin-cipali di questa lunga stagione sarà intervallata con l’esame più approfondito, anche tramitevisite in loco, di opere e monumenti particolarmente significativi.

Bibliografia per gli studenti frequentanti• Appunti delle lezioni.• Due a scelta tra i seguenti testi:

- G. GENTILINI, Brunelleschi e Ghiberti, Donatello e Luca della Robbia, Masaccio: le arti aconfronto, in Lezioni di storia dell’arte, dall’Umanesimo all’età barocca, Milano, Skira,2002, pp. 23-49;

- G. AGOSTI, Una lezione su Andrea Mantegna, in Lezioni di storia dell’arte, dall’Umanesi-mo all’età barocca, Milano, Skira, 2002, pp. 113-147;

- L. BELLOSI, La rappresentazione dello spazio, in Storia dell’arte italiana, I, 4, Ricerchespaziali e tecnologiche, Torino, Einaudi, 1980, pp. 5-39;

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- F. ZERI, Rinascimento e Pseudo Rinascimento, in Storia dell’arte italiana, II, 1,1, Dal Me-dioevo al Quattrocento, Torino, Einaudi, 1983, pp. 554-572.

• Uno a scelta tra i seguenti testi:- A. BALLARIN, Giorgione e la Compagnia degli amici: il “Doppio ritratto” Ludovisi, in Storia

dell’arte italiana, II, 1,2, Dal Medioevo al Quattrocento, Torino, Einaudi, 1983, pp. 481-541;

- G. ROMANO, Verso la maniera moderna: da Mantegna a Raffaello, in Storia dell’arte ita-liana, II, 2, 1, Il Cinquecento e il Seicento, Torino, Einaudi, 1981, pp. 3-85;

- A. PINELLI, La maniera: definizione di campo e modelli di lettura, in Storia dell’arte italia-na, II, 2, 1, Il Cinquecento e il Seicento, Torino, Einaudi, 1981, pp. 89-181.

Bibliografia per gli studenti non frequentanti• La sezione relativa all’arte in Italia dal primo Quattrocento al Manierismo compreso, di un

manuale recente di Storia dell’arte (testi consigliati: G. CRICCO, F.P. DI TEODORO, Itinerarionell’arte, II, Da Giotto all’età barocca, Bologna, Zanichelli, 1996; M. BONA CASTELLOTTI, Per-corso di Storia dell’arte, 2, Dal Rinascmento al Rococò, Milano, Einaudi scuola, 2004);

• G.GENTILINI, Brunelleschi e Ghiberti, Donatello e Luca della Robbia, Masaccio: le arti a con-fronto, in Lezioni di storia dell’arte, dall’Umanesimo all’età barocca, Milano, Skira, 2002, pp.23-49;

• G. AGOSTI, Una lezione su Andrea Mantegna, in Lezioni di storia dell’arte, dall’Umanesimoall’età barocca, Milano, Skira, 2002, pp. 113-147;

• L. BELLOSI, La rappresentazione dello spazio, in Storia dell’arte italiana, I, 4, Ricerche spa-ziali e tecnologiche, Torino, Einaudi, 1980, pp. 5-39;

• F. ZERI, Rinascimento e Pseudo Rinascimento, in Storia dell’arte italiana, II, 1,1, Dal Me-dioevo al Quattrocento, Torino, Einaudi, 1983, pp. 554-572.

Lo studente dovrà inoltre dimostrare la conoscenza di due testi a scelta tra i seguenti:• A. BALLARIN, Giorgione e la Compagnia degli amici: il “Doppio ritratto” Ludovisi, in Storia

dell’arte italiana, II, 1,2, Dal Medioevo al Quattrocento, Torino, Einaudi, 1983, pp. 481-541;• G. ROMANO, Verso la maniera moderna: da Mantegna a Raffaello, in Storia dell’arte italiana,

II, 2, 1, Il Cinquecento e il Seicento, Torino, Einaudi, 1981, pp.3-85;• A. PINELLI, La maniera: definizione di campo e modelli di lettura, in Storia dell’arte italiana, II,

2, 1, Il Cinquecento e il Seicento, Torino, Einaudi, 1981, pp. 89-181.

Storia dell’arte moderna b(Francesco Frangi)

I rapporti tra produzione artistica e cultura religiosa in Italia nel tardo Quattrocento e nel Cin-quecento.

Il corso ha l’obiettivo di indagare l’influenza esercitata sull’arte italiana rinascimentale e ma-nierista dalla contemporanea cultura religiosa. Una prima parte del corso è dedicata ai rapporti tra le istanze di riforma che si affermano inambito cattolico tra tardo Quattrocento e primo Cinquecento e le vicende di alcuni protagonistidell’arte rinascimentale italiana, come Michelangelo, Pontormo, Lorenzo Lotto, il Moretto eGiovan Girolamo Savoldo. La seconda parte del corso intende invece analizzare le decisive ripercussioni sulla cultura fi-gurativa contemporanea dei nuovi orientamenti in termini di ‘politica delle immagini’ intrapresidalla gerarchia ecclesiastica nella seconda metà del Cinquecento, a partire dal Concilio diTrento.

La bibliografia verrà comunicata durante il corso.

N.B.: l’esame di Storia dell’arte moderna b può essere sostenuto solo dagli studenti chehanno precedentemente sostenuto l’esame di Storia dell’arte moderna a.

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Storia della filosofia a(Luca Bagetto)

La filosofia della forma di Ernst Cassirer.

Bibliografia• G. RAIO, Introduzione a Cassirer, Roma–Bari, Laterza, 1991;• E. CASSIRER, Sostanza e funzione. Ricerche sui problemi fondamentali della critica della co-

noscenza, tr. it. di E. Arnaud, Firenze, La Nuova Italia, 1999.

Storia della filosofia b(Luca Bagetto)

La filosofia delle forme simboliche.

Bibliografia• E. CASSIRER, Filosofia delle forme simboliche, tr. it. di E. Arnaud, vol. 1, Il linguaggio, Firen-

ze, La Nuova Italia, 1996.

Storia della filosofia medievale a(Maria Elena Severini)

Nicola Cusano: La dotta ignoranza.

Nella prima parte del corso, attraverso la lettura ed il commento di alcuni testi di pensatori neo-platonici, si forniranno alcune coordinate teoriche per la comprensione del pensiero filosoficoneoplatonico medievale, con particolare attenzione per quelle fonti destinate a confluire nellafilosofia di Nicola Cusano. La seconda parte del corso consisterà nell’illustrazione di alcune componenti teoriche del pen-siero di Cusano e nella lettura e commento dell’opera La dotta ignoranza.

Testo:• NICOLA CUSANO, La dotta ignoranza, Roma, Città Nuova, 1991.

Studi critici:• G. SANTINELLO, Introduzione a Niccolò Cusano, Roma–Bari, Laterza, 1971;• H. BLUMENBERG, Il Cusano: il mondo come autolimitazione di Dio, in ID., La legittimità dell’età

moderna, Genova, Marietti, 1992, pp. 519 - 590.

Manuale di riferimento:• M.T. FUMAGALLI BEONIO BROCCHIERI, M. PARODI, Storia della filosofia medievale, Roma–Bari,

Laterza, 1996.

Ulteriore bibliografia di approfondimento verrà fornita durante le lezioni.Gli studenti che non possano frequentare le lezioni potranno concordare con la docente op-portune modifiche o integrazioni del programma.

Storia della filosofia medievale b(Maria Elena Severini)

Nicola Cusano e Giordano Bruno a confronto.

Il modulo mira a fornire un quadro teorico complessivo dei rapporti tra temi e motivi della filo-

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sofia di Nicola Cusano e di quella di Giordano Bruno. A questo scopo, una parte delle lezionisarà dedicata alla lettura ed al commento del dialogo De la causa, principio et uno di Bruno.

Testo• GIORDANO BRUNO, De la causa, principio et uno, in Dialoghi filosofici italiani, Milano, Monda-

dori, 2000.

Studi critici• H. BLUMENBERG, Il Nolano: il mondo come autoesaurimento di Dio, in ID., La legittimità del-

l’età moderna, Genova, Marietti, 1992, pp. 591- 644;• S. MANCINI, La sfera infinita. Identità e differenza nel pensiero di Giordano Bruno, Milano,

Mimesis, 2000.

Manuali di riferimento• M. T. FUMAGALLI BEONIO BROCCHIERI, M. PARODI, Storia della filosofia medievale, Roma–Bari,

Laterza, 1996;• Storia della filosofia, a cura di P. Rossi e C. A. Viano, vol. 3. Dal Quattrocento al Seicento,

Roma–Bari, Laterza, 1995.

Ulteriore bibliografia di approfondimento verrà fornita durante le lezioni.Gli studenti che non possano frequentare le lezioni potranno concordare con la docente op-portune modifiche o integrazioni del programma.

Storia della lingua italiana a(Piera Tomasoni)

La storia della lingua italiana: problemi, metodi, strumenti.Nozioni fondamentali di grammatica storica e di linguistica dell’italiano moderno e contempo-raneo. Lettura di testi.

Bibliografia essenziale• I. BONOMI, A. MASINI, S. MORGANA, M. PIOTTI, Elementi di linguistica italiana, Roma, Carocci,

2003.

Un manuale di grammatica storica a scelta tra i seguenti:• P. D’ACHILLE, Breve grammatica storica dell’italiano, Roma, Carocci, 2001;• G. PATOTA, Lineamenti di grammatica storica dell’italiano, Bologna, il Mulino, 2002;• L. SERIANNI, Lezioni di grammatica storica italiana, Roma, Bulzoni, 1998.

Storia della lingua italiana b(Piera Tomasoni)

Linee essenziali di svolgimento della storia linguistica italiana, attraverso la lettura di braniesemplari dalle Origini al Novecento.

Bibliografia essenziale• C. MARAZZINI, La lingua italiana. Profilo storico, Bologna, il Mulino, 1998.

Nel corso delle lezioni verrà indicata una bibliografia specifica e saranno distribuiti materialicon una scelta di testi.Il programma d’esame prevede inoltre la conoscenza di un capitolo, a scelta dello studente, daStoria della lingua italiana, a cura di L. Serianni e P. Trifone, 3 voll.,Torino, Einaudi, 1993-1994.

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Storia della lingua latina a(Daniela Fugaro)

Lineamenti di storia della lingua latina dalle origini al IV secolo.

Testo per la preparazione dell’esame• G. DEVOTO, Storia della lingua di Roma, Bologna, Patron, 1991;• testi latini utili allo svolgimento del programma distribuiti in fotocopia a cura della docente.

Storia della lingua latina b(Daniela Fugaro)

La prosa latina tardoantica: Ammiano Marcellino e Giulio Valerio.

Testi per la preparazione dell’esame• AMMIANI MARCELLINI Rerum gestarum libri qui supersunt, edidit W. Seyfarth, vol. II, Leipzig,

Teubner, 1978;• JULIUS VALERIUS, Res Gestae Alexandri Macedonis, edidit M. Rosellini, Stuttgart-Leipzig,

Teubner, 1993;• fotocopie fornite dalla docente.

Storia della musica barocca e classica a(Fabrizio Della Seta – Angela Romagnoli)

Linee generali della storia della musica da Monteverdi a Beethoven. La Prof.ssa Romagnolitratterà il periodo dal 1600 al 1750 ca., il Prof. Della Seta quello dal 1750 al 1827 ca.Durante il corso saranno commentati brani significativi dei compositori più importanti.

Programma d’esameLo studente dovrà dimostrare la conoscenza del seguente manuale:M. CARROZZO, C. CIMAGALLI, Storia della musica occidentale, vol. 2, Roma, Armando, 1998 (esuccessive ristampe).Le preparazione comprende la conoscenza diretta (ascolto e partitura) di 10 delle composizio-ni commentate in ciascun capitolo del manuale, che possono essere sostituite da altre com-posizioni a scelta dello studente, purché di eguale rilevanza storica e artistica.Gli studenti impossibilitati a frequentare dovranno integrare la preparazione con almeno un ca-pitolo da ciascuno dei seguenti volumi della Storia della musica a cura della Società italiana dimusicologia, nuova edizione:• L. BIANCONI, Il Seicento, Torino, EDT, 1991;• G. PESTELLI, L’età di Mozart e di Beethoven, EDT, 1991.

Storia della musica greca, romana e bizantina(Eleonora Rocconi)

La musica nel mondo greco-romano: storia e funzione nella società, strumenti musicali, ele-menti di teoria, studio dei sistemi di notazione e dei frammenti superstiti.

BibliografiaPer un’introduzione di carattere generale è obbligatoria la lettura di• A. BARKER, Euterpe. Ricerche sulla musica greca e romana, a cura di F. Perusino e E. Roc-

coni, Pisa, ETS, 2002.Tra i manuali, indispensabili per sostenere l’esame, si potrà scegliere un volume tra i seguenti:• E. ROCCONI, Mousikè téchne. La musica nel mondo greco, Milano, I.S.U. Università Cattoli-

ca, 2004;

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• J. G. LANDELS, Music in Ancient Greece and Rome, London – New York, Routledge, 1999;• M. L. WEST, Ancient Greek Music, Oxford, Clarendon Press, 1992;• G. COMOTTI, La musica nella cultura greca e romana, vol. 1 della Storia della musica a cura

della Società Italiana di Musicologia, Torino, EDT, 19912.La maggior parte dei testi con notazione musicale che verranno esaminati (è essenziale l’a-nalisi di almeno tre frammenti) sono raccolti in• E. PÖLMANN, M. L. WEST, Documents of Ancient Greek Music: The Extant Melodies and

Fragments, Oxford, Oxford University Press, 2001.

Altra bibliografia, volta ad approfondire alcuni argomenti specifici, verrà indicata nel corso del-le lezioni. Si consigliano gli studenti non frequentanti di concordare il programma con la do-cente prima di sostenere l’esame.

Storia della musica medievale(Giacomo Baroffio)

Sguardo panoramico sulla formazione della cultura musicale europea dalla tarda antichità alsec. XIV. Saranno esaminati e sottoposti ad un ascolto critico le principali forme ed alcuniesempi dei compositori più significativi.

Bibliografia• G. BAROFFIO, KIM EUN JU, Cantemus Domino Gloriose. Introduzione al canto gregoriano,

Cremona, MusicusKantor, 2003;• W. APEL, Il canto gregoriano. Liturgia, storia, notazione, modalità e tecniche compositive, con

due capitoli dedicati al canto ambrosiano e al canto romano-antico di R. Jesson e R. J.Snow, edizione tradotta, riveduta e aggiornata da M. Della Sciucca, con un’introduzione diG. Baroffio, Lucca, LIM, 1998;

• A. HUGHES (ed.), New Oxford History of Music, II: Early Medieval Music up to 1300, Oxford,Oxford University Press, 1954 (tr. it. Milano, Feltrinelli 1963), oppure la nuova edizione a cu-ra di R. Crocker e D. Hiley, ivi, 1990;

• dispense del docente.

Storia della musica rinascimentale(Maria Caraci Vela)

Scopo del corso è di offrire una conoscenza di base, sufficientemente solida e articolata, del-la musica occidentale fra primo Quattrocento e primo Seicento, collocandone gli sviluppi nelquadro complesso delle interrelazioni con i più qualificanti aspetti della cultura e della storia ita-liane ed europee. L’interesse sarà focalizzato sull’evoluzione delle forme e delle tecniche com-positive della polifonia vocale e strumentale, con esercitazioni di analisi e audizioni relative aduna scelta di musiche di prioritaria importanza storica. Si accennerà inoltre ai principali pro-blemi di mobilità testuale, di tradizione – manoscritta, a stampa e mista – e di ricezione nel tem-po delle opere analizzate, e ai più importanti metodi, antichi e moderni, di approccio storiogra-fico alla musica del Rinascimento.Alla fine del corso saranno date le indicazioni bibliografiche essenziali e l’elenco dei testi ana-lizzati, e saranno rese disponibili le registrazioni ascoltate.

Storia della musica romantica e contemporanea a(Gianmario Borio)

Il corso offre una prospettiva sintetica sugli sviluppi della musica strumentale dalla morte diBeethoven ai giorni nostri. Si porrà l’accento sull’ascolto di opere paradigmatiche, sulla loro

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collocazione stilistica e sulle loro caratteristiche scritturali. Per un primo orientamento si con-sultino i seguenti volumi:

• C. DAHLHAUS, La musica dell’Ottocento, Firenze, La Nuova Italia, 1990;• H. DANUSER, Die Musik des 20. Jahrhunderts (Neues Handbuch der Musikwissenschaft, Bd.

7), Laaber, Laaber-Verlag, 1984;• R. P. MORGAN, Twentieth-Century Music: A History of Musical Style in Modern Europe and

America, New York, Norton, 1991;• R. DI BENEDETTO, Romanticismo e scuole nazionali nell’Ottocento, Torino, EDT, 1991 (Storia

della musica a cura della Società Italiana di Musicologia, vol. 8).

Storia della poesia per musica a(Maria Sofia Lannutti)

Propedeutico a Storia della poesia per musica b

Teoria, produzione, tradizione e ricezione della poesia lirica medievale. Si prevede la lettura dicomponimenti musicati, che saranno distribuiti in fotocopia durante le lezioni.

Testi utili alla preparazione della parte teorica• A. STUSSI, Introduzione agli studi di filologia italiana, Bologna, il Mulino, 1994: capp. 3-4, pp.

89-154; Appendice I, Metrica e critica del testo, pp. 265-288;• GUIOT DE DIJON, Canzoni, edizione critica a cura di M.S. Lannutti, Firenze, SISMEL– Edizio-

ni del Galluzzo, 1999 (“La tradizione musicale”, 3), Introduzione, § 1 (La tradizione mano-scritta) e sottoparagrafi, con esclusione del § 1.1, pp. xv-xvii e xxvii-xli;

• M. S. LANNUTTI, Dalla parte della musica. Osservazioni sulla tradizione, l’edizione e l’inter-pretazione della lirica romanza delle origini, in Psallitur per voces istas. Scritti in onore di Cle-mente Terni in occasione del suo ottantesimo compleanno, Firenze, SISMEL – Edizioni delGalluzzo, pp. 145-169 (“La tradizione musicale”, 5);

• J. BÉDIER, Obiezioni al metodo di Lachmann, in Fondamenti di critica testuale, a cura di A.Stussi, Bologna, il Mulino, 1998, pp. 61-84.

Con l’esame si intende verificare la conoscenza delle nozioni generali di critica del testo e de-gli specifici problemi posti dalla tradizione dei testi musicali; la capacità di lettura, traduzione eanalisi (della lingua, del contenuto e delle strutture formali verbali e musicali) di almeno un te-sto tra quelli proposti durante il corso.

Storia della poesia per musica b(Maria Sofia Lannutti)

Le strutture formali della musica e della poesia nella lirica del medioevo. Il corso intende offri-re gli strumenti per una valutazione autonoma dei generi e delle forme propri dei diversi re-pertori, con attività seminariali che coinvolgeranno i singoli studenti. Saranno analizzati i mec-canismi di interazione tra testo verbale e testo musicale, sia interni (individuazione dei trattipertinenti ai singoli generi e alle singole forme) sia esterni (tecniche di imitazione e di contraf-fattura).

La bibliografia sarà presentata durante le lezioni, in sintonia con i repertori prescelti per le at-tività seminariali. È comunque indispensabile la lettura dei seguenti saggi: • P. BEC, La lyrique française au moyen age (XIIe et XIIIe siècles), Paris, Picard, 1977-1978,

vol. I, cap. IV dell’introduzione (Genres et registres), trad. it. in La lirica, a cura di L. Formi-sano, Bologna, il Mulino, 1990, pp. 121-135;

• D’A. S. AVALLE, “Secundum speculationem rationemve” (il Ludus Danielis di Beauvais), in“Helikòn”, 22-27, 1982-1987, pp. 3-59;

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• J. GRUBER, Die Dialektik des Trobar. Untersuchungen zur Struktur und Entwicklung des oc-citanischen und französischen Minnesangs des 12. Jahrhunderts, Tübingen, Niemeyer, 1983(“Beihefte zur Zeitschrift für romanische Philologie”, 194), trad. it. del capitolo finale in La li-rica, a cura di L. Formisano, Bologna, il Mulino 1990, pp. 339-356;

• D’A. S. AVALLE, Musique et poésie au Moyen Age, in “Travaux de linguistique et de littératu-re”, 21, 2, 1983, pp. 7-19, ora tradotto in it. in Concordanze della lingua poetica italiana del-le origini, a cura di d’A.S. Avalle, Milano–Napoli, Ricciardi, 1992, vol. I (“Documenti di filolo-gia”, 25), pp. LXXXVII-LXXXIX.

Storia della poesia per musica c(Stefano La Via)

Parte istituzionale (comune al modulo d):Definizioni preliminari, nozioni fondamentali del rapporto fra poesia e musica.

Testi consigliati per la preparazione generale:• M. GASPAROV, Storia del verso europeo, Bologna, il Mulino, 1993, in partic. capp. 1, 7, 8, 11;• B. GALLOTTA, Manuale di poesia e musica, Milano, Rugginenti, 2001, Parte II, pp. 87-140; si

raccomanda anche la consultazione dei glossari in appendice.

Corso monografico e incontri seminariali:Poesia, musica e dramma nel Lied romantico: Goethe e Müller secondo Schubert.

Analisi e interpretazione della produzione liederistica schubertiana dalle prime intonazioni sutesti di Goethe alla rilettura musicale del ciclo poetico di Wilhelm Müller Die schöne Müllerin;soprattutto quest’ultimo, al centro dell’odierno dibattito musicologico, offre lo spunto per unconfronto tra diversi approcci metodologici ed esegetici.

Bibliografia• E. T. CONE, Some Thoughts on “Erlkönig”, in ID., The Composer’s Voice, Berkeley, Univer-

sity of California Press, 1974, pp. 1-19 (disponibile anche in traduzione italiana);• S. YOUENS, Schubert, Müller and “Die schöne Müllerin”, Cambridge, Cambridge University

Press, 1997, cap. 4, pp. 159-203;• G. LA FACE BIANCONI, La casa del mugnaio. Ascolto e interpretazione della “schöne Müllerin”,

Firenze, Olschki, 2003.

Storia della poesia per musica d(Stefano La Via)

Parte istituzionale (vedi modulo c)

Corso monografico e incontri seminariali:‘Musica per poesia’ nella canzone del Novecento. Quattro modelli a confronto: (1) George eIra Gershwin; (2) Paul McCartney e i Beatles; (3) Antonio Carlos Jobim e Chico Buarque; (4)Paolo Conte.

Ciò che accomuna i quattro modelli presi in esame è la tendenziale precedenza della conce-zione musicale su quella poetico-testuale, non certo gli specifici esiti formali, stilistici, espres-sivi. Il corso intende mettere in luce tanto le analogie quanto le divergenze fra un modello el’altro, attraverso l’analisi poetico-musicale di alcune fra le canzoni più rappresentative. Parti-colare attenzione verrà riservata alle esplicite dichiarazioni rilasciate da ciascun autore in me-rito al rispettivo processo compositivo.

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Bibliografia• G. VINAY e A. BARDI, rispettivi contributi in Gershwin, a c. di G. Vinay, Torino, EDT, 1992, pp.

97-121, 220-255;• D. ROSENBERG, Fascinating Rhythm: The Collaboration of George and Ira Gershwin, Ann Ar-

bor, The University of Michigan Press, 1991, capp. 2-3, 5, 7;• B. MILES, Paul McCartney. Many Years from Now. Ricordo di una vita, MIlano, Rizzoli, 1997;• F. FABBRI, Il suono in cui viviamo. Saggi sulla popular music, Roma, Arcana, 2002, pp. 11-

46, 108-131;• P. CONTE, Si sbagliava da professionisti, a c. di V. Mollica, Torino, Einaudi, 2003;• Dispense. Sintesi ed estratti (tradotti in italiano), note critiche e appunti, tratti dai seguenti te-

sti: DE CAMPOS (cur.), Balanço da Bossa. Antologia crítica da moderna música popular bra-sileira, São Paulo, Perspectiva, 1968; CH. A. PERRONE, Letras e letras da Musica PopularBrasileira, Rio de Janeiro, ELO, 1988; CH. BUARQUE, Letra e Musica, São Paulo, Schwarcz,1989.

Storia della poesia per musica 2 b(Stefano La Via)

‘Poesia per musica’ e ‘musica per poesia’. Tipologie d’interazione fra testo verbale e testo mu-sicale.

Il corso, rivolto agli studenti iscritti alla laurea specialistica, alterna normali lezioni a discussio-ni e presentazioni di carattere seminariale. Oggetto di riflessione teorica e sperimentazioneanalitica è la mutua interazione fra poesia e musica in alcuni momenti chiave della storia del-la cultura occidentale; l’attenzione è rivolta soprattutto all’ambito della tradizione scritta, in par-te anche a quello delle tradizioni popolari e popular, siano esse a trasmissione orale, semi-scritta o sonora registrata. Approcci teorici e analitici alternativi verranno discussi, messi aconfronto e infine applicati a esempi pratici selezionati in base agli interessi degli studenti, en-tro una gamma di modelli formali che potrà spaziare dal canto trovadorico alla moderna can-zone popolare.

Bibliografia preliminare• E. T. CONE, The Composer’s Voice, Berkeley, University of California Press, 1974 (disponi-

bile anche in traduzione italiana);• P. PETROBELLI, Poesia e musica, in Letteratura italiana, VI, Teatro, musica, tradizione dei clas-

sici Torino, Einaudi, 1986, pp. 229-244;• C. S. BROWN, Musica e letteratura. Una comparazione delle arti, Roma, Lithos, 1996, capp.

5-8, pp. 81-157;• R. MIDDLETON, Studiare la popular music, Milano, Feltrinelli, 2001, cap. 6: “From me to you”.

Popular music come messaggio, pp. 243-334;• dispense a cura del docente, distribuite durante il corso insieme ad ulteriori indicazioni bi-

bliografiche.

Storia della prassi esecutiva a(Angela Romagnoli)

Il corso intende fornire gli strumenti di base per un corretto approccio ai problemi sollevati dal-lo studio della prassi esecutiva. In particolare verranno analizzati:1. i tipi di fonte a disposizione del ricercatore (partiture e altri testimoni musicali, documenta-

zione d’archivio, trattatistica, iconografia ecc.) e il loro utilizzo in rapporto alla ricostruzionedelle pratiche di esecuzione;

2. gli strumenti bibliografici specifici;3. il concetto di ‘esecuzione storicamente informata’ e gli estremi del dibattito sull’autenticità;4. il contributo della danza storica allo studio della prassi esecutiva musicale.

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Bibliografia essenziale• C. LAWSON, R. STOWELL, The Historical Performance of Music, Cambridge, Cambridge Uni-

versity Press, 1999;• A. PLANCHART, L’interpretazione della musica antica; C. DESHOULIÈRES, La regia moderna del-

le opere del passato; J.-J. Nattiez, Interpretazione e autenticità, in Enciclopedia della musi-ca, diretta da J.-J. Nattiez, con la collaborazione di M. Bent, M. Baroni e R. Dalmonte, vol.2, Il sapere musicale, Torino, Einaudi, 2002, pp. 1011-1083.

• Ulteriore bibliografia verrà segnalata durante il corso.

Storia della prassi esecutiva b(Angela Romagnoli)

La musica francese tra Sei e Settecento.

Il corso prenderà in esame le specificità del repertorio vocale e strumentale francese tra il 1670e il 1750, con particolare riferimento all’opera di Lully e Rameau, alla trattatistica di J.J. Hotte-terre e alla produzione strumentale di M. Marais.La bibliografia sarà fornita durante il corsoGli studenti che non abbiano frequentato Storia della prassi esecutiva a sono tenuti a inte-grare il corso con alcune letture di carattere generale concordate con la docente.Gli studenti che intendono sostenere l’esame senza frequentare il corso sono pregati di con-tattare tempestivamente la docente.

Storia della prassi esecutiva 2(Angela Romagnoli)

Il corso sarà dedicato al rapporto tra testo ed esecuzione nell’opera italiana della prima metàdel Settecento e avrà carattere seminariale. Si analizzerà a lezione il caso del Giustino di Hän-del, e gli studenti saranno stimolati a produrre un elaborato scritto su un’opera del periodo con-cordata con la docente.La bibliografia sarà fornita e discussa durante il corso.Dato il carattere del corso è caldamente consigliata la frequenza; gli studenti che intendesse-ro sostenere l’esame senza frequentare devono contattare tempestivamente la docente.

Storia della stampa e dell’editoria musicale(Licia Sirch)

Il corso sarà suddiviso in due parti: la prima, a indirizzo generale, verterà sui lineamenti dellastoria della stampa e dell’editoria musicale dalle origini al 1900 circa e sulle varie tecniche distampa musicale sviluppatesi nel corso dei secoli. La seconda parte riguarderà l’analisi di al-cuni fra i più significativi repertori musicali prodotti dall’editoria italiana e la loro diffusione. Durante il corso verranno analizzati sotto l’aspetto tecnico vari esemplari di stampe musicali.

Bibliografia• S. BOORMAN, E. SELFRIDGE-FIELD, D. W. KRUMMEL, voce Printing and Publishing of Music, in

The New Grove DIctionary of Music and Musicians, 2nd ed., London, Macmillan, 2001, vol.20, pp. 326-381;

• I. FENLON, J. HAAR, The Italian Madrigal in the Early Sixteenth Century: Sources and inter-pretation, Cambridge, Cambridge University Press, 1988, trad. it. parziale, L’invenzione delmadrigale italiano, Torino, Einaudi, 1992;

• S. BOORMAN, Thoughts on the Popularity of Printed Music in 16th-century Italy, in “Fontes Ar-tis Musicae”, 48, 2001, pp. 129-144;

• I. FENLON, Music, Print and Culture in Sixteenth-Century Italy, London, The British Library,1995, trad. it. Musica e stampa nell’Italia del Rinascimento, Milano, Bonnard, 2001;

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• B. M. ANTOLINI, Editori, copisti, commercio della musica in Italia: 1770-1800, in “Studi musi-cali”, 18, 1989, pp. 273-375;

• B. M. ANTOLINI, L’editoria musicale in Italia tra gli ultimi decenni del Settecento e i primi delNovecento, in Dizionario degli editori musicali italiani 1750-1930, a cura di B.M. Antolini, Pi-sa, ETS, 2000, pp. 7-35.

Materiale documentario e bibliografia specifica verranno segnalati durante lo svolgimento del-le lezioni.

Storia della tradizione manoscritta a(Paolo Varalda)

Il corso si articolerà in due sezioni: nella prima si esamineranno alcuni aspetti e momenti si-gnificativi della storia della trasmissione dei testi antichi. La seconda sarà invece dedicata allevicende del testo degli Epigrammi di Marziale.

Bibliografia di riferimento• P. CHIESA, Elementi di critica testuale, Bologna, Pàtron, 2002;• L. D. REYNOLDS, N. G. WILSON, Copisti e filologi. La tradizione dei classici dall’antichità ai tem-

pi moderni, 3a ed. riveduta e ampliata, Padova, Antenore, 1987;• G. PASQUALI, Storia della tradizione e critica del testo, Firenze, Le Monnier, 1952 (rist. Firen-

ze, Le Lettere, 1988);• MARZIALE, Epigrammi, saggio introduttivo di M. Citroni, trad. di M. Scàndola, note di E. Mer-

li, Milano, BUR-Rizzoli, 2002, 2 voll.

Storia della tradizione manoscritta 2(Mariarosa Cortesi)

La biblioteca della cattedrale di Verona nella storia della tradizione di testi classici.

Bibliografia essenziale• Texts and Trasmission. A Survey of the Latin Classics, ed. by L. D. Reynolds, Oxford, Cla-

rendon Press, 1982;• P. CHIESA, Elementi di critica testuale, Bologna, Pàtron, 2002;• G. M. VIAN, Bibliotheca divina. Filologia e storia dei testi cristiani, Roma, Carocci, 2001.

Durante le lezioni verrà fornita la bibliografia specifica relativa ai casi concreti che saranno il-lustrati.

Storia della biblioteche(Gianna Del Bono)

Il corso, dopo un’introduzione di carattere metodologico, si soffermerà sui fenomeni che han-no caratterizzato la storia delle biblioteche dal sec. XVII in poi, con l’affermazione definitiva delmodello di biblioteca pubblica.

ProgrammaIl nuovo approccio metodologico alla storia delle biblioteche. Le fonti per la storia delle biblio-teche. Dalla biblioteca privata alla biblioteca pubblica. Due casi studio: le biblioteche di Dio-mede Bonamici e Desiderio Chilovi.

Bibliografia essenzialeP. INNOCENTI, Indagine genetica sul modello bibliotecario, in ID., Il bosco e gli alberi. Storie di li-bri, storie di biblioteche, storie di idee, vol. 2, Firenze, Giunta regionale toscana – La NuovaItalia, 1984, pp. 316-331;

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• P. INNOCENTI, M. ROSSI, La biblioteca e la sua storia. Osservazioni su metodo e clavis bi-bliografici per una storia della biblioteca in Italia, in “Biblioteche oggi”, 5, 1987, 2, pp. 25-47;

• M. ROSSI, Provenienze, cataloghi, esemplari. Studi sulle raccolte librarie antiche, Manziana,Vecchiarelli, 2001 (solo il cap. 1, pp. 9-83);

• A. SERRAI, Caratteri, insufficienze e ambiguità di Storia delle biblioteche, in ID., Racimationesbibliographicae, Roma, Bulzoni, 1999, pp. 9-44;

• M. SANTORO, Storia delle biblioteche o storia della biblioteca, in ID., Libri edizioni bibliotechetra Cinque e Seicento, Manziana, Vecchiarelli, 2002.

Eventuale ulteriore bibliografia sarà fornita durante il corso.

Storia delle forme musicali e delle tecniche compositive a(Rodobaldo Tibaldi)

Forme e tecniche compositive nel repertorio sacro (vocale e strumentale) della seconda metàdel Cinquecento. L’argomento presuppone una buona conoscenza della storia della musicamedioevale e rinascimentale e del relativo repertorio di base.

Materiale documentario e bibliografia specifica saranno segnalati nel corso delle lezioni; datoil loro carattere, la frequenza è vivamente consigliata.

Storia delle forme musicali e delle tecniche compositive b(Angela Ida De Benedictis)

Il modulo, dedicato alla ricognizione di alcune tendenze compositive che hanno caratterizzatola produzione musicale italiana degli ultimi trent’anni, sarà strutturato in incontri di tipo semi-nariale mirati a una ricognizione di carattere estetico e all’analisi di opere strumentali e/o vo-cali realizzate da quattro affermati compositori italiani. I risultati dei vari approcci analitici allesingole opere saranno discussi di volta in volta nel corso di quattro incontri condotti alla pre-senza dei compositori. In ideale continuità con il ciclo di incontri svoltosi nell’a.a. 2003-2004, nel quale si sono avvi-cendati quattro differenti personalità artistiche – Marco Stroppa, Giorgio Tedde, Federico In-cardona e Giulio Castagnoli –, la scelta dei quattro compositori sarà dettata dalla eterogeneitàdelle tematiche compositive e delle scelte poetiche. Tutti i materiali didattici (partiture e saggi analitici e/o biografici) saranno forniti durante le le-zioni.

Storia delle liturgie a(Giacomo Baroffio)

Principali aspetti della storia della liturgia nei suoi sviluppi teologici e rituali. Lettura e com-mento di testi significativi ebraici e cristiani.

Bibliografia• Dispense del docente.

Storia delle liturgie b(Giacomo Baroffio)

Introduzione allo studio delle fonti liturgiche (Bibliologia liturgica). Analisi ed esercitazioni pra-tiche su codici e frammenti liturgici italiani.

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Bibliografia• G. BAROFFIO, I manoscritti liturgici, in V. JEMOLO, M. MORELLI (a cura di), Guida a una descri-

zione uniforme dei manoscritti e al loro censimento, Roma, ICCU, 1990, pp. 143-192;• G. BAROFFIO, I frammenti liturgici, in “Rassegna degli Archivi di Stato”, 55, 1995 [ma 1996],

pp. 334-344;• G. BAROFFIO, ‘Ipsi canamus gloriam’. I frammenti liturgici latini dell’Archivio Storico Comuna-

le di Nonantola, con un saggio paleografico di Valentina Longo, trascrizioni musicali di EunJu Kim, Nonantola–Modena, Comune–Poligrafico Mucchi, 2000 (“Archivio Storico Nonanto-lano” 4);

• dispense del docente.

Storia delle liturgie 2(Giacomo Baroffio)

Le sequenze d’origine italiana nelle fonti manoscritte dei secoli XI-XIII: edizione, analisi lette-raria, teologica e musicale di singoli repertori (Benevento, Bobbio, Intra, Modena, Nonantola).

Bibliografia• G. BAROFFIO, La tradizione dei tropi e delle sequenze: bilancio di alcune esplorazioni in Ita-

lia, in “Rivista internazionale di musica sacra”, 25, 2004, pp.11-114;• J. BRIAN MØLLER, Tropes and Sequences in the Liturgy of the Church in Piacenza in the

Twelfth Century: An Analysis and an Edition of the Texts, Lewiston, The Edwin Mellen Press,2002 (“Texts and Studies in Religion”);

• G. IVERSEN, Chanter avec les anges. Poésie dans la messe médiévale. Interprétations etcommentaires, Paris, Éditions du Cerf, 2001 (“Patrimoines christianisme”);

• dispense del docente.

Storia delle teorie musicali a(Rodobaldo Tibaldi)

Lineamenti di storia della teoria musicale dal V al XVI secolo e delle principali problematichead essa correlate. Tale parte è da considerarsi propedeutica al modulo b.

Traccia bibliografica essenziale• Music Theory and Its Sources. Antiquity and the Middle Ages, ed. by A. Barbera, Notre Da-

me (Indiana), University of Notre Dame Press, 1990;• Geschichte der Musiktheorie, Bd. 1, Ideen zu einer Geschichte der Musiktheorie. Einleitung

in das Gesamtwerk, Berlin–Darmstadt, Wissenschaftliche Buchgesellschaft, 1985;• E. S. MAINOLDI, Ars musica. La concezione della musica nel Medioevo, Milano, Rugginenti,

2001;• The Cambridge History of Western Music Theory, ed. by Th. Christensen, Cambridge, Cam-

bridge University Press, 2002.

Materiale documentario e bibliografia specifica saranno segnalati nel corso delle lezioni.

Storia delle teorie musicali b(Rodobaldo Tibaldi)

Teoria e prassi della composizione polifonica dal IX al XIII secolo nelle fonti teoriche e nei mo-numenti musicali.

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Traccia bibliografica essenziale• The Cambridge History of Western Music Theory, ed. by Th. Christensen, Cambridge, Cam-

bridge University Press, 2002;• E. L. WAELTNER, Die Lehre vom Organum bis zur Mitte des 11. Jahrhunderts, Tutzing, Sch-

neider, 1975;• H. H. EGGEBRECHT, F. ZAMINER, Ad organum faciendum. Lehrschriften der Mehrstimmigkeit in

nachguidonischer Zeit, Mainz, Schott, 1970.

Materiale documentario e bibliografia specifica saranno segnalati nel corso delle lezioni.

Storia delle teorie musicali c(Marco Mangani)

L’organizzazione dello spazio tonale dal Seicento a Rameau.1. Il Seicento

Teorie tonali secentesche: le diverse accezioni del tuono e l’emergere del dualismo mag-giore/minore; la manualistica per il basso continuo: presupposti della regola dell’ottava e primi esempi dicircolo delle quinte;geografia delle teorie tonali secentesche: il tono salmodico in Italia e in Germania; la sol-misazione inglese; la chitarra spagnola; il gusto francese del basso continuo.

2. Il Settecentoil basso continuo nel secolo XVIII;Rameau e la basse fondamentale;evoluzioni della teoria di Rameau dopo il Traité de l’harmonie (1722); l’influenza del pensiero di Rameau sulle teorie del tardo Settecento e del primo Ottocento.

Riferimenti bibliografici essenziali• G. BARNETT, Tonal Organization in Seventeenth-Century Music Theory, in The Cambridge

History of Western Music Theory, ed. by Th. Christensen, Cambridge, Cambridge UniversityPress, 2002, pp. 407-455;

• J. LESTER, Rameau and Eighteenth-Century Harmonic Theory, ibid., pp. 753-777;• H. POWERS, From Psalmody to Tonality, in Tonal Structures in Early Music, ed. by C. Collins

Judd, New York – London, Garland, 1998, pp. 275-340.

Per approfondimenti• TH. CHRISTENSEN, The Rule of the Octave in Thorough-bass Theory and Practice, in “Acta

Musicologica”, 44, 1992, pp. 91-117;• ID., The Spanish Baroque Guitar and Seventeenth-Century Triadic Theory, in “Journal of Mu-

sic Theory”, 36/1, 1992, pp. 1-42;• ID., Rameau and Musical Thought in the Enlightenment, Cambridge, Cambridge University

Press, 1993;• G. BARNETT, Modal Theory, Church Keys, and the Sonata at the End of the Seventeenth Cen-

tury, in “Journal of the American Musicological Society”, 51, 1998, pp. 245-281;• J. HAYMOZ, French Thorough-bass Methods from Delair to Rameau, in “Basler Jahrbuch für

historische Musikpraxis”, 19, 1995, pp. 33-54;• J. A. OWENS, Concepts of Pitch in English Music Theory, in Tonal Structures in Early Music,

ed. by C. Collins Judd, New York – London, Garland, 1998, pp. 183-246.

Storia delle teorie musicali d(Gianmario Borio)

Il corso presenta un’ampia panoramica sugli sviluppi della teoria della musica nei secoli XIX eXX. Particolare rilievo viene posto sulle teorie dell’armonia e della forma.

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Per un primo orientamento si consultino i seguenti volumi:• C. DAHLHAUS, Die Musiktheorie im 18. und 19. Jahrhundert, parti 1 e 2 (Geschichte der Mu-

siktheorie, voll. 10 e 11), Darmstadt, Wissenschaftliche Buchgesellschaft, 1984 e 1989;• I. BENT, W. DRABKIN, Analisi musicale, edizione italiana a cura di C. Annibaldi, Torino, EDT,

1990;• La teoria funzionale dell’armonia, a cura di L. Azzaroni, Bologna, CLUEB, 1991;• Music Analysis in the Nineteenth Century, ed. by Ian Bent, voll. 1 e 2, Cambridge, Cambrid-

ge University Press, 1996;• J. N. STRAUS, Introduction to Post-Tonal Theory, Upper Saddle River (N.J.), Prentice Hall,

1990;• S. PASTICCI, Teoria degli insiemi e analisi della musica post-tonale, Bologna, GATM, 1995;• The Cambridge History of Western Music Theory, ed. by Th. Christensen, Cambridge, Cam-

bridge University Press, 2002.

Storia delle teorie musicali 2 a(Rodobaldo Tibaldi)

Modi e toni salmodici nella teoria della musica polifonica nel XVI – inizio XVII secolo. Analisidelle principali fonti teoriche e di monumenti musicali particolarmente significativi.

Traccia bibliografica essenziale• B. MEIER, The Modes of Classical Vocal Polyphony Described According to the Sources,

New York, Broude Brothers, 1988 (ed. orig. Die Tonarten der klassischen Vokalpolyphonie,Utrecht–Oosthoek, Scheltema & Holkema, 1974);

• C. DAHLHAUS, Studies on the Origin of Harmonic Tonality, Princeton, Princeton UniversityPress, 1990 (ed. orig. Untersuchungen über die Entstehung der harmonischen Tonalität,Kassel Bärenreiter, 1969);

• H. S. POWERS, Tonal Types and Modal Categories in Renaissance Polyphony, in “Journal ofAmerican Musicological Society”, 34, 1981, pp. 428-470;

• H. S. POWERS, Is Mode Real?: Pietro Aaron, the Octenary System, and Polyphony, in “Ba-sler Jahrbuch für historische Musikpraxis”, 16, 1992, pp. 9-52;

• F. WIERING, The Language of the Modes: Studies in the History of Polyphonic Modality, NewYork – London, Routledge, 2001.

Materiale documentario e bibliografia specifica saranno segnalati nel corso delle lezioni; datoil loro carattere, la frequenza è vivamente consigliata.

Storia delle teorie musicali 2 b(Gianmario Borio)

Struttura e significato nella musica strumentale dell’Ottocento. Il corso sarà tenuto in forma seminariale; si studierà la seguente bibliografia:

Significato• L. TREITLER, Structural and Critical Analysis, in Musicology in the 1980’s: Methods, Goals and

Opportunities, ed. by H.D. Kern and C.V. Palisca, New York, Da Capo, 1982;• E.T. CONE, Schubert’s Promissory Note: An Exercise in Musical Hermeneutics, in “19th Cen-

tury Music”, 5/3, 1982, pp. 233-24;• A. NEWCOMB, Sound and Feeling, in “Critical Inquiry”, 10, 1984, pp. 614-643;• Theory, Analysis and Meaning in Music, ed. by A. Pople, Cambridge, Cambridge University

Press,1994;• Music and Meaning, ed. by J. Robinson, Itacha–London, Cornell University Press, 1997;• N. COOK, Analysing Musical Multimedia, Oxford, Oxford University Press,1998;• S. MCCLARY, Conventional Wisdom: The Content of Musical Form, Berkeley, University of

California Press, 2000;

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• N. COOK, Theorizing Musical Meaning, in “Music Theory Spectrum”, 23, 2002, pp. 170-195;• L. KRAMER, Musical Meaning: Toward a Critical History, Berkeley, University of California

Press, 2001.

Narrativismo• J.-J. NATTIEZ, Can One Speak of Narrativity in Music?, in “Journal of the Royal Musical As-

sociation”, 115/2 (1990), pp. 240-257;• A. NEWCOMB, Narrative Archetypes and Mahler’s Ninth Symphony, in Music and Text: Criti-

cal Inquiries, ed. by S. P. Scher, Cambridge, Cambridge University Press, 1992, pp. 118-136;• E. TARASTI, The Problem of Narrativity in Music, in ID., A Theory of Musical Semiotics, India-

na University Press, 1994, pp. 22-34; • A. NEWCOMB, The Polonaise-Fantasy and Issues of Musical Narrative, in Chopin-Studies 2,

ed. by J. Rink and J. Samson, Cambridge University Press, 1994, pp. 84-101;• L. KRAMER, Musical Narratology: A Theoretical Outline, in ID, Classical Music and Postmo-

dern Knowledge, Berkeley, University of California Press,1995, pp. 98-121;• V. MICZNIK, The Farewell Story of Mahler’s Ninth Symphony, in “19th-Century Music”, 20/2,

1996, pp. 144-166;• A. NEWCOMB, Action and Agency in Mahler’s Ninth Symphony, Second Movement, in Music

and Meaning, ed. by Jenefer Robinson, Itacha–London, Cornell University Press, 1997, pp.131-153;

• M. GRABOCZ, Paul Ricoeur’s Theories of Narrative and Their Relevance for Musical Narrati-vity, in “Indiana Theory Review”, 20/2, 1999, pp.19-39;

• F. DELLA SETA, L’Eroica, sinfonia quasi un romanzo, in van Beethoven: le sinfonie e i concertiper pianoforte, a cura di A. Bini e R. Grisley, Milano, Skira, 2001, pp. 65-83.

Storia dell’illustrazione dei testi(Massimo Bernabò)

L’illustrazione del Salterio nel Medioevo.

Corso a carattere seminariale e specialistico, per il quale è opportuna una conoscenza di ba-se dell’arte medievale, europea e bizantina, acquisita in uno dei corsi di storia dell’arte me-dievale del triennio o con altri studi. Inizialmente il corso presenterà le varie recensioni figura-tive del Vecchio Testamento nel Medioevo, latine e greche, per poi passare ad esaminare inparticolare le miniature del più celebre dei salteri medievali greci, il Salterio Chludov, un ma-noscritto eseguito a Costantinopoli nel IX secolo, che contiene il testo dei salmi e delle odi nel-la versione greca dei Settanta ed è illustrato nei margini delle pagine da oltre duecento mi-niature. Queste miniature formano una sorta di catena esegetica figurata ai versi del salterio.Gli studenti analizzaranno le miniature del manoscritto e ne dovranno decifrare il soggetto, cheè frequentemente collegato a episodi da altri libri del Vecchio Testamento o prefigura episodicristologici.

Bibliografia preliminare• K. WEITZMANN, The Illustration of the Septuagint, in ID., Studies in Classical and Byzantine

Manuscript Illumination, ed. by H. L. Kessler, Chicago–London, The University of ChicagoPress, 1971, pp. 45-75;

• M. V. ŠCEPKINA, Miniatjury Chludovskoj psaltyri. Greceskij illustrirovonnyj kodeks IX veka,Mosca, Iskusstvo, 1977, con riassunto in inglese, da usare per la riproduzione delle minia-ture del Salterio Chludov;

• M. BERNABÒ, Lo studio dell’illustrazione dei manoscritti greci del Vecchio Testamento ca.1820-1990, in “Medioevo e Rinascimento”, 9, n.s. 6, 1995, pp. 261-299.

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Storia e critica del testo musicale a(Klaus Fischer)

Rassegna panoramica dei metodi scientifici in uso per le edizioni dei più grandi compositori dalprimo Seicento fino al 1900 ca.

Valutazione di vari tipi di edizioni in uso nel tardo Ottocento e di altri attualmente in commer-cio.

Il processo compositivo in rapporto con gli schizzi dell’autore e i vari metodi di interpretazionedal 1860 alla nostra epoca.

Bibliografia• G. FEDER, Filologia musicale, Bologna, il Mulino, 1992.

Storia greca(Leone Porciani)

Il corso tratterà il problema delle cause di guerra nella storiografia greca. Quali sono le ragio-ni che portano allo scoppio di un conflitto? A lezione saranno presi in esame i vari modi in cuii maggiori storici greci (Erodoto, Tucidide, Polibio) hanno risposto a questa domanda. Le spie-gazioni offerte dagli autori antichi verranno confrontate con le analisi compiute dagli storici mo-derni.Adeguata attenzione sarà inoltre riservata al chiarimento delle principali linee di sviluppo dellastoria greca; lo studente avrà in tal modo la possibilità di essere introdotto alla preparazionedella parte istituzionale.

Per quest’ultima, il manuale consigliato è• C. MOSSÉ, A. SCHNAPP-GOURBEILLON, Storia dei Greci. Dalle origini alla conquista romana,

Roma, Carocci, rist. 2004.

Si richiede inoltre la lettura del primo libro delle Storie di Tucidide. Gli studenti potranno usareuna buona traduzione italiana (ma quelli di Lettere con piano di studi classico saranno tenuti aleggere il testo originale). L’edizione consigliata, posseduta dalla biblioteca della Facoltà, è• TUCIDIDE, La guerra del Peloponneso, a cura di L. Canfora, Torino, Einaudi, 1996.

È prevista infine la lettura di una fra le seguenti opere, le cui caratteristiche saranno illustratea lezione:• M. BETTALLI (a cura di), Introduzione alla storiografia greca, Roma, Carocci, 2001;• L. CANFORA, Teorie e tecnica della storiografia classica, Roma–Bari, Laterza, 1974;• B. GENTILI, G. CERRI, Storia e biografia nel pensiero antico, Roma–Bari, Laterza, 1983;• R. KOSELLECK, Futuro passato. Per una semantica dei tempi storici, Genova, Marietti, 1986;• S. MAZZARINO, Il pensiero storico classico, I, Bari, Laterza, 1965 (rist. nella collana “Bibliote-

ca Universale Laterza”);• A. MOMIGLIANO, La storiografia greca, Torino, Einaudi, 1982;• A. MOMIGLIANO, Storia e storiografia antica, Bologna, il Mulino, 1987;• M. PANI, Le ragioni della storiografia in Grecia e a Roma. Una introduzione, Bari, Edipuglia,

2001.

Storia medievale a(Gabriele Zanella)

Propedeutico a Storia medievale b

I problemi centrali.

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Il Medioevo: concetto, periodizzazione, significato complessivo. Dal tardo antico al Medioevo.Il Cristianesimo. Le dispute teologiche dei secc. IV-VII. Il primo monachesimo: in Oriente, inOccidente. L’impero romano ed oltre i suoi confini: Persiani, Celti, Germani. Le invasioni deisecc. IV-VI: Vandali, Visigoti, Ostrogoti, Franchi, Longobardi, altri. Il problema della coesisten-za civile tra vincitori e vinti. Il problema della coesistenza religiosa tra vincitori e vinti. Giusti-niano. Il ruolo dei missionari anglosassoni nella dilatazione franca. Le origini del feudalesimo.La diffusione del vassatico. L’incontro dei Franchi con Roma. L’espansione islamica. L’imperocarolingio. Il funzionamento delle istituzioni in età carolingia. La dissoluzione dell’impero caro-lingio. Il beneficio tra IX e XI secolo. Ordinamento vassallatico e ordinamento pubblico. Lo svi-luppo signorile in età postcarolingia. Signoria fondiaria e signoria territoriale. Il funzionamentodei poteri locali in età postcarolingia. Lo sviluppo dei poteri signorili in senso pubblico. Lo svi-luppo dei poteri pubblici in senso signorile. La modificazione delle circoscrizioni carolingie ori-ginarie. Il potenziamento signorile ecclesiastico. L’ordinamento ecclesiastico e il regno in etàpostcarolingia. Gli imperatori della casa di Sassonia. Le ultime invasioni del Medioevo. La nuo-va cultura dei secoli X-XI. Gli imperatori della casa di Franconia. I Normanni dell’Italia meri-dionale. Il concordato di Worms. Dal Comune alla Signoria cittadina.

La preparazione è da condurre sulla base di buoni manuali in uso per i Licei (in particolare Sait-ta, Cracco, Gaeta, Comba, Cherubini, Vitolo, Montanari), con l’indispensabile accompagna-mento di un buon atlante storico; si consiglia vivamente di non limitarsi ad un solo testo, poi-chè le lacune della preparazione non potranno essere giustificate da tale ragione. Lafrequenza è centrale per una corretta preparazione: non si faranno dispense di alcun genere.Indispensabile per chi perde qualche lezione (è comunque utile per chi vuole una preparazio-ne più completa) la consultazione di• G. TABACCO, G. G. MERLO, Medioevo V-XV, Bologna, il Mulino, 1981.

Sussidi per la preparazione• G. TABACCO, Profilo di storia del Medioevo latino-germanico, Torino, Scriptorium (Paravia),

1996;• G. TABACCO, Egemonie sociali e strutture del potere nel Medioevo italiano, Torino, Einaudi,

1979;• O. CAPITANI, Storia dell’Italia medievale 410-1216, Bari, Laterza, 1986;• M. AMBROSIONI, P. ZERBI, Problemi di storia medioevale, Milano, Vita e Pensiero, 1992.

Lettura scelta• G. M. CANTARELLA, Medioevo. Un filo di parole, Milano, Garzanti, 2002.

Materiale documentario a disposizione degli studenti alla pagina Internet:http://spfm.unipv.it/zanella/Programmi/Manuale/ImmaginiManuale.html. Gli avvisi per gli stu-denti alla pagina: http://spfm.unipv.it/zanella/Avvisi.html.

Storia medievale b(Gabriele Zanella)

Dal generale al particolare.La rinascita carolingia. La proliferazione dei castelli. Il panorama signorile europeo alla vigiliadella Riforma della Chiesa. L’incremento politico dell’episcopato nei secoli V-XI. La comples-sità della società cittadina dei secc. X-XI. Nuovi ordini monastici cenobitici dei secc. X-XII. Nuo-vi ordini monastici eremitici dei secc. X-XI. La Riforma della Chiesa: la crisi degli ordinamenticarolingi in Italia. Gli imperatori ed il papato nei secc. X-XI. Da Leone IX a Nicolò II. Il grupporiformatore e la Pataria. Gregorio VII. Urbano II. Pasquale II. Le crociate. Le origini dei Comu-ni. Federico I. Le origini dell’università. Innocenzo III. Federico II. Il regno d’Inghilterra nei se-coli XI-XIII. Il regno di Francia nel secolo XIII. Gli ordini mendicanti. Dal Comune consolare alComune podestarile. Lo sviluppo demografico ed economico delle città italiane nel secolo XIIIe XIV. L’eresia bassomedievale. Bonifacio VIII. Il pensiero politico bassomedievale. La cattività

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avignonese. Enrico VII. Gli stati regionali italiani. La peste nera. La guerra dei Cent’anni. Car-lo IV di Lussemburgo. Le ultime eresie medievali. Il conciliarismo. L’Umanesimo.

La preparazione è da condurre sulla base di buoni manuali in uso per i Licei (in particolare Sait-ta, Cracco, Gaeta, Comba, Cherubini, Vitolo, Montanari), con l’indispensabile accompagna-mento di un buon atlante storico; si consiglia vivamente di non limitarsi ad un solo testo, poi-chè le lacune della preparazione non potranno essere giustificate da tale ragione. Lafrequenza è centrale per una corretta preparazione: non si faranno dispense di alcun genere.Indispensabile per chi perde qualche lezione (è comunque utile per chi vuole una preparazio-ne più completa) la consultazione di• G. TABACCO, G.G. MERLO, Medioevo V-XV, Bologna, il Mulino, 1981.

Sussidi per la preparazione• G. TABACCO, Profilo di storia del Medioevo latino-germanico, Torino, Scriptorium (Paravia),

1996;• G. TABACCO, Egemonie sociali e strutture del potere nel Medioevo italiano, Torino, Einaudi,

1979;• O. CAPITANI, Storia dell’Italia medievale 410-1216, Bari, Laterza, 1986;• M. AMBROSIONI, P. ZERBI, Problemi di Storia medioevale, Milano, Vita e Pensiero, 1992.

Lettura scelta• G. M. CANTARELLA, Medioevo. Un filo di parole, Milano, Garzanti, 2002.

Materiale documentario a disposizione degli studenti alla pagina Internet:http://spfm.unipv.it/zanella/Programmi/Manuale/ImmaginiManuale.html. Gli avvisi per gli stu-denti alla pagina: http://spfm.unipv.it/zanella/Avvisi.html.

Storia moderna a(Miriam Turrini)

Propedeutico a Storia moderna b.

Storia generale dell’età moderna (1492-1815).

Per la preparazione è necessario1) lo studio di uno dei seguenti manuali:

• R. AGO, V. VIDOTTO, Storia moderna, Roma–Bari, Laterza, 2004;• A. MUSI, Le vie della modernità, Milano, Sansoni, 2000;• M. ROSA, M. VERGA, Storia dell’Età moderna. 1450-1815, Milano, Bruno Mondadori, 1998;• Storia moderna, Roma, Donzelli, 1998 (esclusi i capitoli VIII, IX, X, XI, XV, XVI, XIX,

XXIII).I frequentanti possono scegliere anche:M. ROSA, M. VERGA, La storia moderna. 1450-1870, Milano, Bruno Mondadori, 2003.

2) lo studio di• P. PRODI, Introduzione allo studio della storia moderna, Bologna, il Mulino, 1999, Parte

prima, cap. 2 (pp. 47-99).

Per la preparazione è vivamente consigliato l’uso di un atlante storico.

Storia moderna b(Miriam Turrini)

Forme di legittimazione del potere politico in età moderna.

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Per la preparazione è necessario lo studio dei seguenti testi:

Per i frequentanti (un testo)• P. PRODI, Introduzione allo studio della storia moderna, Bologna, il Mulino, 1999, Parte pri-

ma, capitoli 1, 3, 4 (pp. 7-46, 101-165).Indicazioni ulteriori verranno fornite durante le lezioni.

Per i non frequentanti (due testi)• P. PRODI, Introduzione allo studio della storia moderna, Bologna, il Mulino, 1999, Parte pri-

ma, capitoli 1, 3, 4 (pp. 7-46, 101-165);

e un testo a scelta tra i seguenti:• R. AGO, Economia barocca. Mercato e istituzioni nella Roma del Seicento, Roma, Donzelli,

1998;• R. BIZZOCCHI, In famiglia. Storie di interessi e affetti nell’Italia moderna, Roma–Bari, Laterza,

2001;• R. CHARTIER, Le origini culturali della Rivoluzione francese, Roma–Bari, Laterza, 1991;• E.L. EISENSTEIN, Le rivoluzioni del libro. L’invenzione della stampa e la nascita dell’età mo-

derna, Bologna, il Mulino, 1997;• N. ELIAS, La civiltà delle buone maniere. La trasformazione dei costumi nel mondo aristo-

cratico occidentale, Bologna, il Mulino, 1998;• B. GEREMEK, La pietà e la forca. Storia della miseria e della carità in Europa, Roma–Bari, La-

terza, 2001;• C. GINZBURG, Il formaggio e i vermi. Il cosmo di un mugnaio del ‘500, Torino, Einaudi, 1999;• F. MAIELLO, Storia del calendario. La misurazione del tempo, 1450-1800, Torino, Einaudi,

1996;• O. NICCOLI, Il seme della violenza. Putti, fanciulli e mammoli nell’Italia tra Cinque e Seicento,

Roma–Bari, Laterza, 1995;• P. ROSSI, La nascita della scienza moderna in Europa, Roma–Bari, Laterza, 2000;• K. THOMAS, L’uomo e la natura. Dallo sfruttamento all’estetica dell’ambiente 1500-1800, To-

rino, Einaudi, 1994;• T. TODOROV, La conquista dell’America. Il problema dell’”altro”, Torino, Einaudi, 1992;• N. ZEMON DAVIS, Donne ai margini. Tre vite del XVII secolo, Roma–Bari, Laterza, 2001.

Storia romana(Leone Porciani)

A lezione verrà letta la Vita di Agricola di Tacito. A partire da questo importante testo, sarannomessi a fuoco alcuni problemi fondamentali di storia romana della prima età imperiale: i rap-porti fra Romani e barbari, la romanizzazione delle province, la vita dell’élite senatoria sottol’impero. Parte integrante del corso sarà l’illustrazione delle grandi linee di sviluppo della storia romana;in questo ambito una speciale attenzione verrà riservata agli aspetti istituzionali della società(magistrature, assemblee ecc.).

Per una conoscenza generale della storia romana dalle origini alla caduta dell’Impero d’Occi-dente si consiglia• G. GERACI, A. MARCONE, Storia romana, Firenze, Edumond Le Monnier, 2004.Alcune alternative saranno proposte a lezione.

Per la Vita di Agricola di Tacito gli studenti potranno usare un’edizione con traduzione italianae testo a fronte, come la seguente:• TACITO, La vita di Agricola. La Germania, trad. di B. Ceva, Milano, Rizzoli, rist. 2003.Gli studenti di Lettere con piano di studi classico dovranno leggere il testo originale latino.

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Si richiede inoltre la lettura di uno fra i seguenti saggi, le cui caratteristiche saranno illustrate alezione:• B. GENTILI, G. CERRI, Storia e biografia nel pensiero antico, Roma–Bari, Laterza, 1983;• R. KOSELLECK, Futuro passato. Per una semantica dei tempi storici, Genova, Marietti, 1986

(per chi non lo porta per Storia greca);• A. LA PENNA, Aspetti del pensiero storico latino, Torino, Einaudi, 1978;• S. MAZZARINO, Il pensiero storico classico, II 2 (= III), Bari, Laterza, 1966 (e successive ri-

stampe);• A. MOMIGLIANO, Le radici classiche della storiografia moderna, Firenze, Sansoni, 1992;• M. PANI, Le ragioni della storiografia in Grecia e a Roma. Una introduzione, Bari, Edipuglia,

2001 (per chi non lo porta per Storia greca);• R. SYME, La rivoluzione romana, Torino, Einaudi, 1962 (e successive ristampe).

Teoria e storia della notazione della monodia nel Medioevo a(Daniele Sabaino)

1. Il canto e la musica nella liturgia cristiana dal secolo IX al secolo XIII.2. La semiografia del canto liturgico monodico dal secolo IX al secolo XIII: principi fonda-

mentali, genesi, classificazioni; esame morfologico delle famiglie neumatiche sangallesi,beneventane, aquitane, francesi, metensi, carnutensi e ‘italiane’; diffusione e affermazionedi caratteri peculiari e/o locali.

3. La questione del ‘ritmo gregoriano’ nel dibattito musicologico contemporaneo.4. Ecdotica del testo ‘gregoriano’: problemi e metodologie.

Esercitazioni: Ipotesi di ricostruzione melodica tramite collazione.

Scopo del corso è la presa di contatto con i principali fenomeni relativi ai diversi modi semio-grafici con i quali è stata tramandata la monodia liturgica medievale e con i problemi storico-musicologici che essa suscita.A tal fine, dopo una contestualizzazione del problema semiografico entro un’appropriata corni-ce liturgica e culturale, saranno dapprima prese in considerazione le più accreditate teorie sul-l’origine dei neumi e sulla loro differenziazione morfologica, e quindi studiate più da vicino ledifferenti tipologie di indicazione melodica e ritmica di alcune tra le più significative famiglie no-tazionali.Alla parte teorica si affiancherà infine una serie di esercitazioni collettive e individuali volte adavviare ai problemi della collazione neumatica e alle ipotesi e tecniche di definizione melodicadel repertorio considerato.

Manuali di base• F. RAMPI, M. LATTANZI, Manuale di canto gregoriano, Milano, EIMA, 1991, 19982;• A. TURCO, Il canto gregoriano, vol. I, Corso fondamentale, Roma, Torre d’Orfeo, 1991;• D. HILEY, Western Plainchant: A Handbook, Oxford, Clarendon Press, 1993.

Materiale didattico e ulteriori indicazioni bibliografiche saranno forniti durante le lezioni.

Avvertenzea) Per la frequenza del corso è richiesta la conoscenza della modalità.b) L’esame prevede verifiche in itinere e/o una prova scritta al termine del corso, e una prova

orale.Poiché nel sistema dei CFU la frequenza è considerata parte integrante del percorso formati-vo, gli studenti impossibilitati a frequentare le lezioni devono concordare il prima possibile conil docente i necessari complementi al programma.

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Teoria e storia della notazione della polifonia nel Medioevo a(Daniele Sabaino)

1. La notazione della polifonia primitiva: diastemazia sillabica, notazione dasiana, notazionialfabetiche.

2. La notazione della polifonia aquitana.3. Le notazioni dell’ars antiqua: notazione modale, notazioni prefranconiane, notazione fran-

coniana.4. La notazione dell’ars nova francese.5. La notazione dell’ars nova italiana.

Il corso si propone di far conoscere le diverse tipologie notazionali con le quali è stato tràditoil repertorio polifonico medievale dai primordi fino ai primi decenni del secolo quindicesimo edi avvicinare alle principali questioni storico-critiche che queste sollevano, soprattutto in rela-zione alle problematiche della loro interpretazione/traduzione in notazione moderna.Di ciascuna notazione saranno presi in esame – compatibilmente con il carattere ‘di primo li-vello’ dell’insegnamento – i principi fondamentali, i trattati teorici e i testimoni manoscritti di ri-ferimento, nonché le più importanti edizioni moderne del relativo repertorio.Alla parte teorica si affiancheranno esercitazioni guidate di trascrizione.

Manuale di base• W. APEL, La notazione della musica polifonica dal X al XVII secolo, trad. it. a c. di P. Neona-

to, Firenze, Sansoni, 1984, pp. 215-490.Materiale didattico e indicazioni bibliografiche circa le diverse notazioni considerate sarannoforniti durante le lezioni.

Avvertenzea) Per la frequenza del corso è richiesta la conoscenza della modalità e del contrappunto.b) L’esame prevede verifiche in itinere e/o una prova scritta al termine del corso, e una prova

orale.Poiché nel sistema dei CFU la frequenza è considerata parte integrante del percorso formati-vo, gli studenti impossibilitati a frequentare devono concordare il prima possibile con il docen-te i necessari complementi al programma.

Teoria e storia della notazione musicale nel Rinascimento a(Antonio Delfino)

Oggetto del corso è lo studio della notazione mensurale bianca come modalità di scrittura deltesto musicale, attraverso la lettura di passi scelti dalla trattatistica teorica e l’analisi di alcunimonumenti musicali significativi.Argomenti principali: elementi fondamentali della notazione (figure, pause, ligaturae); Modus,tempus, prolatio; le quattro mensurae fondamentali; il color; le proporzioni; i canoni; il tactus.Esercitazioni di trascrizione.

Bibliografia essenziale• J. TINCTORIS, Proportionale musices, ed. A. Seay, s.l., American Institute of Musicology, 1978;• F. GAFFURIO, Practica Musice, Milano, 1496 (rist. Bologna, Forni,1972), lib. II e lib. IV;• P. ARON, Toscanello in musica, Venezia, 1529 (rist. Kassel, Bärenreiter, 1970);• G. M. LANFRANCO, Scintille di musica, Brescia, 1533 (rist. Bologna, Forni, 1970);• S. HEYDEN, De arte canendi, Nürnberg, 1540 (rist. New York, Broude Brothers, 1969);• H. FINCK, Practica Musica, Wittemberg, 1546 (rist. Bologna, Forni, 1969);• W. APEL, La notazione della musica polifonica dal X al XVII secolo, trad. it. di P. Neonato, Fi-

renze, Sansoni, 1984, pp. 89-212 (ed. orig.: Die Notation der polyphonen Musik. 900–1600,Leipzig, Breikopf und Härtel 1970);

• A.M. BUSSE BERGER, Mensuration and Proportion Signs: Origin and Evolution, Oxford, Cla-rendon Press, 1993.

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Altra bibliografia particolareggiata (con l’elenco dettagliato del materiale in fotocopia) sarà for-nita durante il corso.

Teoria e storia della scenografia(Michele Girardi)

Il modulo è rivolto agli iscritti alla laurea specialistica e si svolgerà in forma seminariale, in ba-se agli interessi degli studenti che frequenteranno. La parte metodologica verrà svolta in col-laborazione con specialisti della materia, mentre il docente prenderà in esame alcuni casiesemplari per illustrare l’interazione del parametro scenico con gli altri segni del teatro musi-cale, con attenzione particolare rivolta alla fase di affermazione di nuove prospettive dello spet-tacolo (in relazione all’affermarsi del teatro di regìa), e uno sguardo retrospettivo rivolto ai li-vrets de mise en scène e alle Disposizioni sceniche. Un programma più dettagliato verràpubblicato in seguito sul sito web del docente (http://spfm.unipv.it/girardi/C2004-2005c).

Per una definizione dei termini e degli strumenti e analisi delle fonti per lo studio della storiadella scenografia si leggano:• E. POVOLEDO, voce Scenografia in Enciclopedia dello spettacolo, diretta da S. d’Amico, Ro-

ma, Le Maschere, 1956;• M. VIALE FERRERO, Luogo teatrale e spazio scenico, in Storia dell’opera italiana, a cura di L.

Bianconi e G. Pestelli, 5, La spettacolarità, Torino, EDT, 1988, pp. 3-122;• F. MANCINI, L’evoluzione dello spazio scenico, Bari, Dedalo, 1975;• F. CRUCIANI, Lo spazio del teatro, Roma–Bari, Laterza, 1992.

Per un primo approccio al teatro di regìa si legga:Il teatro di regìa. Genesi ed evoluzione (1870-1050), a cura di U. Artioli, Roma, Carocci, 2004.

Verifica della conoscenza della lingua inglese(Elisa Fedele)

Presentazione della morfologia e sintassi della lingua inglese mediante testi di tipo scientificoper l’acquisizione di una dimestichezza con tale registro linguistico e delle tecniche necessa-rie per una lettura e comprensione rapida di testi da tradurre.A tale scopo, durante il corso verranno svolte esercitazioni di grammatica e traduzioni con uti-lizzo del dizionario monolingue.

La prova d’esame consisterà in un colloquio in lingua inglese nel quale lo studente dovrà di-mostrare la conoscenza degli argomenti e dei materiali esaminati durante il corso.Inoltre lo studente è tenuto a presentare una relazione in lingua inglese non inferiore a sei pa-gine inerente ad una tematica dell’area musicologica o letteraria; dovrà essere in grado diesporne i contenuti tramite un riassunto orale sempre in lingua inglese, la lettura ad alta vocee la traduzione in italiano di alcuni brani dello stesso documento indicati dal docente al mo-mento della prova finale d’esame.Si consiglia vivamente di scegliere un documento preso da un sito Internet che risulti essereinequivocabilmente scritto da persone di madrelingua inglese.

Lo studente che non segue il corso per il 75% delle presenze o che non frequenta un corsosostitutivo (esempio: FSE ) tra quelli concordati con il docente dovrà, oltre alla prova finale d’e-same, sostenere una prova scritta consistente in una traduzione dall’inglese ed alcuni eserci-zi di completamento per verificare la conoscenza di grammatica e strutture linguistiche.Per tale prova è consentito l’uso del dizionario rigorosamente monolingue che lo studente avràcura di portare con sé il giorno della prova.

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Finito di stampare nel mese di agosto 2004presso la Tipografia Commerciale Pavese s.n.c.

Via Vigentina, 29/B - 27100 Pavia