scritture di assestamento · 2019. 11. 28. · scritture di assestamento . 56 scritture di...
TRANSCRIPT
-
55
LE SCRITTURE DI ASSESTAMENTO CONSENTONO DI PASSARE DAL CRITERIO DELLA MANIFESTAZIONE FINANZIARIA AL CRITERIO DELLA COMPETENZA ECONOMICA E SONO EFFETTUATE AL FINE DI DETERMINARE, IN CHIUSURA DELL’ESERCIZIO, IL RISULTATO ECONOMICO DI PERIODO, NONCHÉ IL CONNESSO PATRIMONIO NETTO AZIENDALE, MEDIANTE LA CORRELAZIONE DI COSTI E RICAVI CHE SI REPUTANO DI COMPETENZA ECONOMICA DELL’ESERCIZIO STESSO. SI DISTINGUONO IN:
SCRITTURE DI ASSESTAMENTO
-
56
SCRITTURE DI INTEGRAZIONE:
FANNO INCIDERE SUL RISULTATO DELL’ESERCIZIO IN CHIUSURA COSTI/RICAVI A POSTICIPATA MANIFESTAZIONE FINANZIARIA CHE, PER INTERO O PER UNA LORO QUOTA, SONO DI COMPETENZA DEL PERIODO AMMINISTRATIVO IN CORSO. RIGUARDANO PERTANTO COSTI/RICAVI DI COMPETENZA DELL’ESERCIZIO LA CUI MANIFESTAZIONE FINANZIARIA SI AVRÀ NELL’ESERCIZIO SUCCESSIVO.
-
58
PRINCIPALI SCRITTURE DI INTEGRAZIONE
RATEI ATTIVI E PASSIVI FATTURE DA EMETTERE E DA RICEVERE NOTE DI CREDITO DA EMETTERE E DA RICEVERE PARTITE ATTIVE E PASSIVE DA LIQUIDARE (provvigioni non ancora liquidate, indennizzi assicurativi da ricevere, royalties da liquidare) DEBITI PER 14°, FERIE, PERMESSI E RELATIVI CONTRIBUTI DEBITI PER T.F.R. FONDI SPESE FUTURE FONDI RISCHI
-
59
RATEI ATTIVI E PASSIVI
Si tratta di conti finanziari presunti con i quali si immettono nell’esercizio quote di componenti positivi e negativi la cui competenza economica è “ a cavallo” tra due esercizi, e la cui manifestazione finanziaria è posticipata all’esercizio successivo.
Perciò, il RATEO PASSIVO (ATTIVO) “Conto finanziario passivo (attivo) presunto” è la parte del DEBITO (CREDITO) relativa ad una quota di COSTO (RICAVO) di competenza dell’esercizio, MA con manifestazione finanziaria nell’esercizio successivo.
RATEO PASSIVO ___________ COSTO RATEO ATTIVO ____________ RICAVO
-
60
La rilevazione contabile è:
Imputazione di costo _________________ 31.12.2006 _________________ Quota di costo VE - a Ratei passivi VF -
Imputazione di ricavo _________________ 31.12.2006__________________ Ratei attivi VF + a Quota di ricavo VE +
STATO PATRIMONIALE
Ratei attivi Ratei passivi
-
61
RATEI
SONO LA QUOTA GIA’ MATURATA NELL’ESERCIZIO DI C&R: LA CUI MANIFESTAZIONE FINANZIARIA IN UNO DEGLI ESERCIZI SUCCESSIVI DI COMPETENZA DI DUE O PIU’ ESERCIZI LA CUI ENTITA’ E’ LEGATA AL DECORRERE DEL TEMPO
ATTIVI PASSIVI
RISCONTI
SONO LA QUOTA NON ANCORA MATURATA NELL’ESERCIZIO DI C&R: LA CUI MANIFESTAZIONE FINANZIARIA SI E’ GIA’ VERIFICATA DI COMPETENZA DI DUE O PIU’ ESERCIZI
LA CUI ENTITA’ E’ LEGATA AL DECORRERE DEL TEMPO
ATTIVI PASSIVI
-
62
RATEI
Canone mensile di 5 milioni; l’intero importo, come da contratto, verrà versato alla scadenza del periodo di locazione.
25 mil 35 mil
01/08/01 31/12/01 30/07/02
L’azienda il 31/12/2001 non ha avuto nessuna uscita finanziaria, ma dovrà imputare il costo del fattore che ha trovato utilizzazione nell’esercizio per il periodo da agosto a dicembre. Se così non fosse il conto del 2002 verrebbe gravato di un costo maggiore di quello di competenza. In questo caso il conto interessato sarà quello dei ratei passivi, un conto di natura finanziaria acceso a debiti. Il 31 dicembre bisogna imputare al conto fitti passivi il costo dell’utilizzo del fattore per 5 mesi.
Una variazione finanziaria negativa del tipo + debiti, per un importo di 25 milioni, misura una variazione economica dello stesso segno e di pari importo, del tipo costo.
E U
VF- (+Deb 35)
VE- (Costo 35)
Esempio 1
-
63
La variazione finanziaria verrà accolta dal conto ratei passivi, quella economica dal conto fitti passivi.
RATEI PASSIVI
25
FITTI PASSIVI
25
Nel libro giornale leggeremo:
31/12/02
FITTI PASSIVI A RATEI PASSIVI 25
L’azienda chiuderà il conto economico fitti passivi nel conto profitti e perdite
-
64
Esempio 2
Do in affitto un appartamento a € 2000 mensili, dal 1 ottobre. Sarò pagato a fine contratto.
€ 6000 € 18000
01/10 31/12 30/09
E
VF+ (+Cred 6000)
VE+ (Ricavo 6000)
U
RATEI ATTIVI FITTI ATTIVI
Al 31/12:
6000 6000
VF+ VE+
31/12/02
RATEI ATTIVI A FITTI ATTIVI 6000
6000 6000 X X
SP PP
6000 6000 RATEI ATTIVI FITTI ATTIVI
-
Il 30/09:
E VF+ (+Den 24000)
VE+ (Ric. 18000)
U VF- (-Cred 6000)
RATEI ATTIVI FITTI ATTIVI
6000 18000
VF+ VE+
CASSA
24000
VF+ VF-
6000
30/09
CASSA A ≠ 24000
RATEI ATTIVI 6000
FITTI ATTIVI 18000
Il 01/01:
24000 X X
18000 X
65
SP PP
24000 18000 CASSA FITTI ATTIVI 6000 RATEI
ATTIVI
-
66
Esempio 3
Prendo in affitto un appartamento a € 1000 mensili, dal 1 giugno. Pago a fine contratto.
€ 7000 € 5000
01/06 31/12 30/05
E
VF- (+Deb 7000)
VE- (Costo 7000)
U
FITTI PASSIVI RATEI PASSIVI
7000 7000 7000 7000
Al 31/12/2013:
X X
SP PP
7000 FITTI PASSIVI
7000 RATEI PASSIVI
-
67
E
VF- (-Den 12000)
VE- (Costo 5000)
U
CASSA FITTI PASSIVI
15000
5000 3000
5000
Al 31/05/2013:
X X
VF+ (-Deb 12000)
RATEI PASSIVI
7000
7000
X
12000
Al 31/12/2014:
SP PP
3000 500 CASSA FITTI PASSIVI
-
68
RISCONTI PASSIVI Esempio 1
Un’azienda ha tra i propri beni a disposizione un appartamento libero. Decide di affittarlo per 1 anno – dal 01/08/2001 al 31/07/2002 – a 4 milioni al mese. Il pagamento sarà effettuato interamente al momento della stipulazione del contratto di locazione.
20 mil 28 mil
01/08/01 21/12/01 31/07/02
Il 31/12/2001 l’azienda deve imputare e mettere a confronto costi e ricavi di competenza: se trasferisce nel conto profitti e perdite l’intero ammontare dell’affitto commetterà un errore, imputando anche il costo dei 7 mesi da gennaio a luglio, di competenza dell’anno 2002. per questo è necessario portare il ricavo di competenza economica a 20 milioni eseguendo una rettifica di ricavo dell’importo di 28 milioni. Una variazione finanziaria positiva del tipo + denaro, per un importo di 48 milioni, misura una variazione economica dello stesso segno e di pari importo, del tipo ricavo.
E VF+ (+Den 48 mil)
VE+ (Ric. 48 mil)
U
-
69
La variazione finanziaria sarà accolta dal conto cassa; quella economica dal conto fitti attivi.
CASSA FITTI ATTIVI
48 48
Nel libro giornale leggeremo:
01/08/01
CASSA A FITTI ATTIVI 48
L’azienda però, come prima accennavamo, deve imputare 20 milioni al presente esercizio ed effettuare una rettifica di ricavo di 28 milioni. Tale rettifica avverrà prima di chiudere il conto fitti attivi in quello profitti e perdite, aprendo un conto risconti passivi e apportandovi il ricavo da imputare all’esercizio successivo e, simultaneamente, riportando nel conto fitti attivi la rettifica di ricavo
E VF+ (+Den 48)
VE+ (Ric. 48)
U
VE- (Rettifica Ric. 48)
-
70
CASSA FITTI ATTIVI
48 48 28
RISCONTI PASSIVI
28
VE- (RETT. RIC)
20
VE+ (RIC)
Nel libro giornale leggeremo:
01/08/01
CASSA A FITTI ATTIVI 48
31/12/01
FITTI ATTIVI A RISCONTI PASSIVI 28
Il conto fitti attivi, con rettifica effettuata, verrà chiuso nel conto profitti e perdite.
CASSA
48
RISCONTI PASSIVI
28
FITTI ATTIVI
48 28
20
48 48
PP
20
-
71
Esempio 2
Prendo in affitto un capannone a € 5000 mensili dal 1 novembre e pago 1 annualità anticipata.
€ 60000
01/11 31/12 31/10
CASSA FITTI PASSIVI
60 50 60
RISCONTI ATTIVI
50 60 VE+(RETT DI COSTO)
50
10 60 X
SP
50 RISCONTI ATTIVI
Al 31/10:
RISCONTI ATTIVI
50
50
X
PP
50
-
72
Esempio 3
Do in affitto un locale a € 10000 mensili dal 1 agosto; riscossione pagamento anticipata.
€ 120000
01/08 31/12 31/07
CASSA FITTI ATTIVI
120 120
70
RISCONTI PASSIVI
70
VE-(RETT DI RIC)
SP
70 RISCONTI PASSIVI
Al 31/07:
RISCONTI PASSIVI
70
PP
70
E
VF+ (+Den 70)
VE+ (Ric 70)
U
-
73
ESEMPIO DI AUTOFINANZIAMENTO
Un’azienda ha acquistato televisori per 900 milioni ed un automezzo del costo di 100 milioni. Decide di suddividere il costo dell’automezzo per 5 esercizi: la quota di ammortamento sarà quindi pari a 20 milioni. L’anno successivo la società potrà investire in televisori per 920 milioni, quindi potrà incrementare il volume degli investimenti senza ricorrere a capitale di proprietà o a capitale di prestito. Analogamente negli esercizi successivi. In maniera analoga negli esercizi successivi. L’azienda, di esercizio in esercizio, avrà una maggiore disponibilità di capitale per acquistare i televisori. Tale disponibilità ammonterà alla quota di ammortamento, cioè 20 milioni. I anno -> televisori 900 II anno -> televisori 920 III anno -> televisori 940 IV anno -> televisori 960 V anno -> televisori 980 VI anno -> televisori 1000
CE SP
Den 1000 900
Auto 100
Telev 900 C.N. C.S. 1000
Costi Ricavi
900
Qa=20 920
CE SP
Den 920
Auto 80
C.N. C.S. 1000
Costi Ricavi
920
Qa=20 940
CE SP
Den 940
Auto 60
C.N. C.S. 1000
Costi Ricavi
940
Qa=20 960
-
74
SP
Den 1000
Auto
C.N. C.S. 1000
Alla fine del quinto anno l’azienda avrà la possibilità di effettuare investimenti in televisori per un miliardo. Ma dovrebbe rinnovare il fattore a lento rigiro, per il quale, nella migliore delle ipotesi, dovrà effettuare un investimento di 100 milioni.
La procedura di autofinanziamento può essere esponenziale quando esiste un margine di profitto più o meno elevato.
-
75
SOCIETA’
SOCIETA’ ARTT. 2247 E s.s. DEL CODICE CIVILE
FORMA DI ESERCIZIO COLLETTIVO DELL’IMPRESA
COSTITUITA DA UNA ORGANIZZAZIONE DI PERSONE E
DI BENI PREORDINATA E COORDINATA AL
RAGGIUNGIMENTO DI UNO SCOPO PRODUTTIVO
-
76
SOCIETA’
SOCIETA’ DI PERSONE
SOCIETA’ DI CAPITALI
SOCIETA’ SEMPLICE SOCIETA’ PER AZIONI (SPA)
SOCIETA’ IN NOME COLLETTIVO (SNC)
SOCIETA’ IN ACCOMANDITA PER AZIONI (SAPA)
SOCIETA’ IN ACCOMANDITA SEMPLICE (SAS)
SOCIETA’ A RESPONSABILITA’ LIMITATA (SRL)
SOCIETA’ DI FATTO
-
77
SOCIETA’ DI PERSONE
L’ELEMENTO PERSONALE E’ PREVALENTE RISPETTO A QUELLO PATRIMONIALE
SOCIETA’ DI CAPITALI
AUTONOMIA PATRIMONIALE
-
78
SOCIETA’ SEMPLICE
DIVIETO AI CREDITORI DEL SOCIO DI AGIRE SUI BENI DELLA SOCIETA’
DIVIETO AL SOCIO DI DISTRARRE
LA SUA QUOTA DI PROPRIETA’ DALLA DESTINAZIONE STABILITA
DIVIETO DI PROCEDERE ALLA
RIPARTIZIONE DEI BENI SOCIALI DIVIETO AI CREDITORI DI AGIRE
SUI BENI DEL SOCIO PRIMA DI AVER ESCUSSO IL PATRIMONIO SOCIALE
-
79
SOCIETA’ IN NOME COLLETTIVO (SNC)
LA RESPONSABILITA’ DEI SOCI E’ SOLIDALE ED ILLIMITATA
IL CREDITORE DI UN SOCIO NON PUO’
CHIEDERE LA LIQUIDAZIONE DELLA QUOTA DEL DEBITORE. PUO’ PERO’ COMPIERE ATTI CONSERVATIVI SULLA QUOTA DEL DEBITORE
OGNI SOCIO RISPONDE PER LE OBBLIGAZIONI SOCIALI CONTRATTE PRIMA DELLA SUA AMMISSIONE
LE RESPONSABILITA’ DEL SOCIO
USCENTE CONTRATTE DURANTE IL SUO PERIODO DI PERMANENZA PERSISTONO FINO ALLO SCIOGLIMENTO
-
80
SOCIETA’ IN ACCOMANDITA SEMPLICE (SAS)
SOCI ACCOMANDANTI
SOCI ACCOMANDATARI
(NON PARTECIPANO ALLA GESTIONE DELLA SOCIETA’)
(PARTECIPANO ALLA GESTIONE DELLA SOCIETA’)
RESPONSABILITA’ LIMITATA AI BENI CONFERITI
RESPONSABILITA’ ILLIMITATA CON BENI PERSONALI
-
81
SOCIETA’ DI FATTO
SOCIETA’ COSTITUITA CON ATTO SCRITTO PER LA QUALE NON E’ STATA OTTENUTA L’ISCRIZIONE
AL REGISTRO DELLE IMPRESE
-
82
SOCIETA’ PER AZIONI (SPA)
CAPITALE SOCIALE € 120000
PRESENTA PERSONALITA’ GIURIDICA IN SEGUITO ALL’ISCRIZIONE DELLE IMPRESE. PUO’ ESSERE DEFINITA COME LA PERSONA GIURIDICA CHE ESERCITA L’ATTIVITA’ ECONOMICA CON IL PATRIMONIO CONFERITO DAI SOCI
(IL CAPITALE SOCIALE E’ DIVISO IN QUOTE) oppure in azioni a seconda della specifica tipologia dellasocietà
-
– Azioni ordinarie.
Il nome stesso le inquadra come la categoria più completa, prevedono tutti i diritti
patrimoniali e amministrativi. I proprietari hanno tutti i diritti patrimoniali e
amministrativi, dunque possono partecipare alle assemblee, hanno diritto di scegliere
i propri rappresentanti e le linee guida della società. Hanno diritto alla
remunerazione e al rimborso del capitale in caso di liquidazione, anche se ciò
avviene dopo aver soddisfatto le esigenze delle categorie privilegiate.
– Azioni privilegiate.
Queste azioni offrono privilegi nella ripartizione degli utili e, in caso di liquidazione,
vengono risarciti prima rispetto agli azionisti ordinari. I privilegi non sono
disciplinati da norme legislative, ma le società sono lasciate libere di concederli come
meglio credono. I privilegi sono indicati nello statuto societario. Inoltre, qualora una
azienda non è in grado di dividere gli utili o decide di non distribuirli, l’azionista
privilegiato ha il diritto di accumulare i dividendi non percepiti per un periodo
limitato, per poi riceverli in un secondo momento.
- Azioni di risparmio.
Vengono emesse soltanto da società che fanno parte dell’Unione Europea, gli
azionisti non hanno diritto al voto e gli viene riconosciuta l’assoluta priorità di
soddisfazione in qualsiasi situazione riversi l’azienda. Particolarmente adatte agli
investitori non interessati alla proprietà societaria, che vogliono cioè raggiungere
profitti attraverso la compravendita.
-
– Azioni senza diritto di voto, a voto limitato o con voto
subordinato. Questa tipologia di azione sono recentemente comparse. Le
società contraenti non riservano ai propri azionisti diritto di voto o
comunque questo viene limitato a determinate condizioni, senza riconoscere
però alcun privilegio patrimoniale.
– Azioni correlate.
Queste azioni sono state varate dalla riforma del diritto societario, il D. Lgs. N.6 del
17 Gennaio 2003; l’andamento di questa azione non è data dall’andamento
generale della società, bensì da un suo preciso ramo dell’attività dell’impresa.
– Azioni di godimento.
Vengono riservate agli azionisti che hanno subito un annullamento delle proprie
azioni a causa di una riduzione del capitale. Non fanno più parte del capitale sociale,
pertanto sono prive di diritto di voto, ma partecipano lo stesso agli eventuali utili
futuri.
– Azioni a favore dei prestatori di lavoro.
Le società possono decidere l’emissione di azioni a propri dipendenti, o a dipendenti
di altre società da loro controllate, con una normativa particolare decisa dallo statuto
societario. Questa cessione di azioni viene decisa mediante un assemblea
straordinaria.
-
83
SOCIETA’ IN ACCOMANDITA PER AZIONI (SAPA)
CAPITALE SOCIALE € 120000
SOCI ACCOMANDANTI
SOCI ACCOMANDATARI
RESPONSABILITA’ LIMITATA AL CAPITALE CONFERITO
SOLIDALMENTE RESPONSABILI
(SIMILE ALLA SPA)
-
84
SOCIETA’ A RESPONSABILITA’ LIMITATA (SRL)
CAPITALE SOCIALE € 10000
PERSONALITA’ GIURIDICA E RESPONSABILITA’ DEI SOCI LIMITATA
ALL’AMMONTARE CONFERITO
SRL UNIPERSONALE
CAPITALE SOCIALE € 10000
COME LA PRECEDENTE MA, IN SEGUITO DELLA DISCIPLINA DEL C.C.
DEL 1948 ED EMANAZIONE DEL D.P.R. 03/03/1993 N° 88, CONSENTE LA
COSTITUZIONE DELLA SOCIETA’ CON UN SOCIO
-
85
SOCIETA’ A RESPONSABILITA’ LIMITATA (SRL)
I soci possono esercitare direttamente l’attività; l’amministrazione può essere affidata anche a non soci. È un modello flessibile in cui i soci hanno la responsabilità di conformare la struttura societaria attraverso clausole atipiche tra cui ad esempio quelle limitative della circolazione delle quote. La Srl ha le seguenti caratteristiche: ―Il capitale minimo necessario per la costituzione è di € 10000; ―Il capitale sociale è diviso in partecipazioni o quote che, di regola, danno un potere decisionale proporzionale al conferimento; ―La società deve essere costituita per atto pubblico; ―La società può essere costituita a tempo indeterminato; ―Se il conferimento è in denaro è obbligatorio il versamento presso una banca del 25% dello stesso; ―Il trasferimento delle partecipazioni (quote) può avvenire con atto notarile o, se i contraenti sono dotati di una firma digitale , con atto informatico redatto da un commercialista; ―L’obbligo di dotarsi di un organo di controllo interno se il capitale sociale è superiore a € 120000. Dal punto di vista previdenziale e assistenziale occorre: ―Ottenimento del numero di codice fiscale e della partita iva; ―Iscrizione presso il Registro delle Imprese; ―Iscrizione all’INPS ed eventualmente all’INAIL; ―Richiesta eventuale di licenze o autorizzazioni amministrative sanitarie ecc.; ―Tenuta di una regolare contabilità.
-
SOCIETÀ COOPERATIVELa costituzione di una società cooperativadeve avvenire per atto pubblico e deveprevedere un numero di soci non inferiore anove (articolo 2522 codice civile). Tale limiteè derogabile qualora i soci siano tutti personefisiche, essendo in tal caso consentita lacostituzione di una cooperativa anche conun minimo di tre soci. In funzione diparametri dimensionali, identificati dallegislatore nel numero di soci e nell'attivo distato patrimoniale, la società potrà o dovràadottare la disciplina prevista per le Spa o perle Srl (articoli 2519 e 2522 codice civile).In sede di costituzione non è necessario ilversamento del capitale (intero o in misurapari ai decimi previsti dalla legge) presso unistituto di credito, essendo possibile ilversamento del medesimo direttamente pressole casse sociali.Le quote o azioni, (art.o 2525 cc) prevede cheil valore nominale di ciascuna quota o azionenon possa essere inferiore a euro 25, nésuperiore a euro 500; inoltre, viene fissato in
-
euro 100.000 il limite massimo in termini diquota di partecipazione o numerocomplessivo di azioni detenibile da ciascunsocio.In base a quanto disposto dal comma 4dell'articolo 2525 codice civile, la limitazionequantitativa di cui sopra non trovaapplicazione in caso di:• conferimenti di beni in natura o crediti;• soci diversi da persone fisiche;• sottoscrizione di strumenti finanziari con
diritti di amministrazione.Per le clausole statutarie di funzionamentodella cooperativa, la riforma del dirittosocietario ha applicato un generale rimandoalle norme in fatto di Srl e Spa. Lecooperative che vogliono usufruire deibenefici fiscali e delle altre agevolazioni,devono essere iscritte nell'apposita sezionedel registro prefettizio delle cooperative enello schedario generale della cooperazionetenuto dal Ministero del lavoro.
Il collegio sindacale, in Italia, è un organo di vigilanza presente nelle società dicapitali e cooperative. Un organo analogo è presente anche in alcuni enti pubblici,talvolta con lo stesso nome (come nelle aziende sanitarie locali), altre voltedenominato collegio dei revisori dei conti (come nei comuni e nelle province).
-
86
(solo SPA)
OBBLIGAZIONI
ALLA PARI SOTTO LA PARI SOPRA LA PARI
ES. ACQUISTO OBBLIGAZIONI PER € 10000 AL SAGGIO NOMINALE DEL 6% ESTINGUIBILE IN 10 ANNI. OGNI ANNO AVRO’ € 600.
-
87
IN OBBLIGAZIONI
ALLA PARI VERSERO’ ALLA SOCIETA’ VENDITRICE € 10000
SOTTO LA PARI VERSERO’ AD
ESEMPIO € 9500 SOPRA LA PARI VERSERO’ AD
ESEMPIO € 10500
IL RIMBORSO AVVIENE PER SORTEGGIO
-
Le obbligazioni (o, per dirla all’anglosassone, i bond) sono titoli di debito emessi dasocietà o enti pubblici. In sostanza l’acquirente presta del denaro all’emittente. In cambio
l’acquirente, che si chiama obbligazionista, otterrà un interesse e alla scadenza del titolo gli verrà
restituito il capitale prestato.
Questo ovviamente se tutto va bene, cioè se l’emittente non fallisce (va in default) e se non è
previsto diversamente dal prospetto informativo dell’obbligazione (per esempio, esistono anche
obbligazioni perpetue, che non scadono mai).
Di solito l’interesse viene pagato:
• sotto forma di cedola periodica (il caso più comune);
• oppure facendo pagare l’obbligazione ad un prezzo inferiore rispetto al
valore di rimborso – i cosiddetti zero coupon bond (come ad esempio i BOT o i CTZ)in questo caso il rendimento deriva dal maggior valore di rimborso del titolo.
Le tipologie di cedole più comuni sono:
• Obbligazioni a cedola fissa: l’importo è predeterminato e costante nella vita
dell’obbligazione (es. il 4% all’anno), questo è il caso dei BTP.
• Obbligaziono indicizzate (o “floater”): le cedole sono variabili, legate ai tassi
d’interesse che cambiano ogni giorno (ad esempio i tassi di riferimento sui
mercati monetari come Euribor, Libor o anche lo stesso rendimento del BOT,
come nel caso dei CCT), o all’inflazione (come nel caso del BTP Italia).
Molto spesso a questo tasso viene aggiunto un importo fisso “spread” o
margine.
• Obbligazioni “step-up” o “step-down”: l’importo è predeterminato, ma sale o
scende durante la vita dell’obbligazione (es. il 4% il primo anno, il 4,20% il
secondo, ecc…). Il nome dipende dal fatto che abbiano una dinamica a salire o
una a scendere.
Tali cedole possono essere pagate con diverse periodicità: annuali, semestrali, timestrali. Quasi
sempre quando si parla della cedola di un’obbligazione si fa riferimento all’ammontare annuale. Il
che significa che l’importo che verrà incassato con una cedola semestrale sarà la metà, quello con
una cedola trimestrale sarà un quarto.
-
Di solito le obbligazioni vengono distinte anche in base all’emittente. Le
tipologie d’emittente più comuni sono:
• Obbligazioni governative (o titoli di Stato): sono emesse da Stati Sovrani
(come l’Italia, la Germania…) che con esse finanziano l’attività dello Stato.
• Obbligazioni sovranazionali: sono emesse da enti sovranazionali, come ad
esempio la Banca Mondiale, la Banca Europea degli Investimenti (BEI),
l’European Stability Mechanism (ESM), l’European Financial Stability Facility
(EFSF), che si fanno prestare denaro per progetti di sviluppo o per offrire aiuto
ad aree in difficoltà (ad esempio alcuni Paesi EU).
• Obbligazioni di enti locali: emesse da Comuni, Regioni, Province che
raccolgono fondi prevalentemente per finanziare l’attività amministrativa e di
sviluppo locale.
• Obbligazioni Corporate o societarie: emesse da grandi aziende, che
finanziano così la loro attività d’impresa.
• Obbligazioni bancarie: emesse da banche (in teoria sono un di cui del caso
precedente – obbligazioni societarie). Strumento molto comuni nei portafogli
dei risparmiatori, consentono alle banche di raccogliere denaro da utilizzare per
erogare credito o per effettuare altre operazioni finanziarie.
Non tutte le obbligazioni hanno lo stesso rischio e, di
conseguenza, non tutte hanno le stesse prospettive di rendimento.
Ricordate che nessuno vi regala nulla, per cui la regola generale
è: quanto più è alto il rendimento, tanto più è alto il rischio.
Nei prossimi post parleremo proprio di rischi (rishio di mercato, rischio di credito, rischio di
liquidità) e degli strumenti a disposizione per misurarli (VaR, volatilità, duration, rating, ecc).
Approfondiremo inoltre l’argomento delle obbligazioni subordinate bancarie, delle modalità di
compravendita delle obbligazioni, cercando insomma di offrire un quadro semplice ma chiaro su
questo tipo di strumento finanziario così comune nei portafogli degli italiani.
Molti italiani hanno investito almeno una parte del proprio risparmio in obbligazioni: tra queste le
-
più diffuse sono sicuramente i Titoli di Stato (BOT, BTO, CTZ, ecc…), ma a seguire si trovano
le obbligazioni bancarie. Sono titoli oggetto di grande attenzione, dato che da gennaio 2016
scattano le nuove norme per il bail-in delle banche e visto che questi bond sono al centro del
recente salvataggio bancario di Banca Marche, Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio, Cassa di
Risparmio di Ferrara e CariChieti.
Nel mercato esistono varie tipologie di obbligazioni bancarie, ma due sonogli elementi fondamentali che il risparmiatore deve tenere a mente:
• il tipo di rischio sopportato, che dipende dall’obbligazione acquistata (soprattutto il rischio di default, cioè di fallimento dell’emittente);
• il rendimento che è lecito attendersi.
Le banche emettono obbligazioni con diversa prioritàChe cosa è un’obbligazione l’abbiamo spiegato nel primo post di #ABCFinanza e abbiamo visto che le banche sono emittenti abituali di bond. Inoltre le Banche possono emettere obbligazioni con diversi gradi di rischio, o subordinazione.Cosa significa?
A seconda del livello di subordinazione del bond sarà diversa per l’investitore la priorità di
rimborso in caso di fallimento dell’emittente. La lista d’attesa per accedere al patrimonio
fallimentare è, quindi, tanto più lunga quanto più basso è il livello di subordinazione
dell’obbligazione. Il grafico seguente illustra i vari gradi di subordinazione, con le relative
prospettive di rischio e rendimento.
-
I gradi di subordinazione delle obbligazioni bancarie
1. Obbligazioni ordinarie senior
Sono i bond più sicuri emessi da una banca. Con queste obbligazioni, infatti, in caso di default
dell’emittente, il detentore verrebbe rimborsato per primo con il patrimonio derivante dalla
liquidazione degli attivi, ovvero con i soldi ricavabili dalla vendita del patrimonio della banca.
Attenzione però: essere rimborsati per primi non significa necessariamente essere rimborsati
integralmente. Tra i bond senior, i titoli obbligazionari covered e quelli senior secured sono altresì
garantiti da parti specifiche del patrimonio dell’emittente e, quindi, sono relativamente più sicuri,
mentre i senior unsecured sono privi di garanzie reali.
L’ipotesi del mancato pagamento di una cedola non è contemplata per
le obbligazioni senior: tale evento si tradurrebbe in un default. Leobbligazioni senior possono avere scadenze e cedole di varie tipologie, la normativa non impone
vincoli. Tipicamente le obbligazioni senior hanno un rendimento più basso ed un rating più
alto di altri bond bancari, ma ATTENZIONE: è difficile che un’obbligazione bancaria renda meno
del BTP di pari scadenza.
2. Obbligazioni Lower Tier II (o LT2)
-
Rappresentano il primo grado di subordinazione per un’obbligazione. Il mercato italiano ne è
ricco. I Lower Tier II sono tipicamente emessi con scadenza 10 anni e, comunque, non possono
avere una scadenza inferiore ai 5 anni. I bond decennali hanno una cedola fissa fino al quinto anno,
data nella quale è possibile per l’emittente richiamare (ricomprarsi a 100) l’obbligazione, che poi si
trasforma in un tasso variabile più uno spread.
3. Obbligazioni Lower Tier III (o LT3)
Sono bond del tutto simili ai LT2, ma possono avere scadenze inferiori ai 5 anni.
4. Obbligazioni Upper Tier II
Scendendo nella scala di subordinazione incontriamo questi titoli che, tipicamente, presentano tasso
fisso e scadenza 10 anni. Per queste obbligazione è possibile che l’emittente NON paghi la cedola
periodica in casi particolari. Il mancato pagamento di una cedola NON costituisce evento di default,
ma le cedole sono cumulate (prima o poi l’emittente le dovrà pagare).
5. Obbligazioni Tier I
Il grado più basso (junior) di subordinazione implica che queste obbligazioni sono le prime a
subire le conseguenze dei problemi della banca. Tipicamente sono bond perpetui (senza
scadenza), ma richiamabili a partire dal decimo anno. Anche qui è prevista una trasformazione in
tasso variabile con uno “step-up” (ne abbiamo parlato nello scorso post; in breve, la cedola aumenta
nel tempo).
A seconda di quanto c’è scritto nel prospetto, è possibile che per l’emittente sia
obbligatorio cancellare il pagamento delle cedole in alcuni casi particolari. Tali cedole,
contrariamente agli altri subordinati NON sono cumulabili, cioè se “saltano” l’investitore le perde.
In alcuni casi può essere prevista una riduzione del valore nominale dell’obbligazione (se il
bilancio della banca è particolarmente “brutto” il valore nominale scenderà). Cioè, per essere chiari,
pur in assenza di fallimento è possibile che il capitale possa o debba essere ridotto.
I Tier 1 sono i bond che vengono per ultimi (appena prima delle azioni) in
caso di procedura fallimentare dell’emittente. Rischio non da poco.
Come avete visto, in alcuni tipi di obbligazioni subordinate l’emittente ha la facoltà (e l’obbligo in
alcune circostanze) di non pagare l’interesse periodico, cioè la cedola, senza incorrere per questo
in un fallimento, come invece normalmente avverrebbe per un’obbligazione NON subordinata, cioè
senior.
Sul sito AdviseOnly potete misurare quotidianamente e in modo
-
gratuito il rischio di ogni strumento finanziario (insieme
all’andamento del prezzo e della liquidità) e di ogni portafoglio di
investimento che vorrete creare. La consapevolezza
dell’investitore è importantissima perché, come ripetiamo spesso,
un risparmiatore che impara a conoscere gli strumenti finanziari
impara a evitare problemi.
-
88
ESEMPIO DI CALCOLO DEL SAGGIO MATURATO
ACQUISTO OBBLIGAZIONI PER € 10000 SOTTO LA PARI VERSO € 9000 AL SAGGIO NOMINALE DEL 6% E VENGO SORTEGGIATO PER IL RIMBORSO AL 1° ANNO.
RICAVO: € 10000 DISAGIO DI EMISSIONE: € 1000 INTERESSE: € 600
TOTALE: € 1600
SAGGIO INTERESSE
1600
9000
17,7 %
-
89
IN CASO DI RESTITUZIONE AL 2° ANNO
RICAVO: € 10000 DISAGIO DI EMISSIONE: € 1000 INTERESSE: € (600 x 2) = € 1200
TOTALE: € 2200
SAGGIO INTERESSE
2200
9000
24,4 %
(2 ANNI)
R = 12,2 % ANNUO
-
90
IN CASO DI RESTITUZIONE AL 3° ANNO
RICAVO: € 10000 DISAGIO DI EMISSIONE: € 1000 INTERESSE: € (600 x 3) = € 1800
TOTALE: € 2800
SAGGIO INTERESSE
2800
9000
31,1 %
(3 ANNI)
R = 10,37 % ANNUO
-
LE IMPOSTE ED IL REDDITO D’IMPRESA
-
Definizioni e classificazioniTRIBUTO: si definisce tale qualsiasi entrata derivante da atto imposto
da una legge che abbia fatto sorgere una obbligazione di pagamento
a titolo definitivo. I tributi a loro volta, possono ripartirsi in
“imposte” e “tasse”.
TASSE: sono obbligazioni corrispettive ad una prestazione fornita
dall’ente pubblico a favore del contribuente.
IMPOSTE: sono dovute indipendentemente da eventuali
controprestazioni, sono legate alla capacità contributiva del singolo.
______________________________________________________________- 2 -
-
Le imposte si suddividono in :
- IMPOSTE DIRETTE: colpiscono la manifestazione immediata della
ricchezza e possono essere “personali” (colpiscono i redditi prodotti
tenendo conto della situazione personale del contribuente) o “reali”
(colpiscono il patrimonio), sono ad esempio l’Irpef, l’Irpeg.
- IMPOSTE INDIRETTE: si riferiscono ai consumi, alle vendite, agli
affari, alla fabbricazione. Nelle imposte indirette rientrano l’IVA,
Invim, imposta di registro, imposta di bollo.
______________________________________________________________- 3 -
-
L’IRPEF – è un’imposta personale e progressiva (il suo peso cresce
sempre di più, a mano a mano che crescono i redditi prodotti) che
colpisce le persone fisiche residenti in Italia per i redditi derivanti da
tutte le loro attività e quelle non residenti in Italia per i redditi ivi
prodotti. E’ rilevante per le società di persone, il cui reddito, per il
principio della “trasparenza” è tassato quale reddito da partecipazione
in capo al socio.
L’IRPEG – colpisce i redditi prodotti da società ed enti commerciali ed
è un’imposta proporzionale in quanto si applica con aliquota fissa (non
cambia al variare della base imponibile).
Presupposto dell’imposta
Presupposto dell’imposta sul reddito delle persone fisiche e delle
persone giuridiche è il possesso di redditi in denaro o in natura
______________________________________________________________- 4 -
-
rientranti nelle categorie indicate nell’art. 6 del TUIR ( testo Unico
delle Imposte sui redditi) quali:redditi fondiari, redditi di capitale,
redditi di lavoro dipendente, redditi di lavoro autonomo, redditi
d’impresa, redditi diversi.
L’IRAP – (Imposta Regionale sulle attività produttive) colpisce il
“valore della produzione netta” determinato come differenza tra il
valore della produzione lorda (ricavi) ed i costi della produzione
I redditi sono classificati nelle sei seguenti categorie:
a) redditi fondiari;b) redditi di capitale;c) redditi di lavoro dipendente;d) redditi di lavoro autonomo;e) redditi d’impresa;f) redditi diversi.
______________________________________________________________- 5 -