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Controlli automatici Schemi avanzati di controllo del moto Prof. Paolo Rocco ([email protected]) Politecnico di Milano Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria

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Controlli automatici

Schemi avanzati di controllo del moto

Prof. Paolo Rocco ([email protected])Politecnico di MilanoDipartimento di Elettronica, Informazione e Bioinge gneria

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Schemi avanzati di controllo del moto� Anche se il nucleo di un controllore in anello chiuso per il controllo del moto

è sempre costituito da un regolatore PID (o P/PI), vi sono altri schemi di controllo che possono completare o sostituire lo schema base.

� Alcuni di questi schemi trovano corrente applicazione nei prodotti commerciali.

� Nel seguito ci occuperemo dei seguenti schemi:

� Filtro notch

� Osservatore del disturbo di coppia

� Controllo nello spazio di stato

� Input shaping

Controlli automatici – Schemi avanzati di controllo d el moto −−−− P. Rocco [2]

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10-1

100

101

-20

-18

-16

-14

-12

-10

-8

-6

-4

-2

0

ω/ωn

dB

Filtro notch

Un filtro notch è un sistema dinamico progettato per cancellare una coppia di poli complessi e coniugati, tipicamente a basso smorzamento, presenti nel sistema sotto controllo, sostituendoli con una coppia di poli più smorzati. È quindi caratterizzato dalla funzione di trasferimento:

22

2

21

2

2

2)(

nn

nnnf

ss

sssG

ω+ωζ+ω+ωζ+=

dove ωn è la pulsazione dei poli complessi da cancellare, ζ1 e ζ2sono smorzamenti, il primo piccolo, il secondo grande.

21 ζζ� Il diagramma di Bode è

caratterizzato da una “gola”� Talvolta il filtro viene assegnato

dando la frequenza da bloccare (ωn) e la “banda a –3dB”

banda a –3dB

Controlli automatici – Schemi avanzati di controllo d el moto −−−− P. Rocco [3]

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Filtro notch : utilizzo

In un sistema di controllo del moto, il filtro notch viene di norma inserito nell’anello di velocità, in serie al regolatore PI:

� Spesso il filtro viene usato per cancellare una vibrazione di alta frequenza, fuori banda, che si manifesta come rumore acustico (fischio)

� Può essere interessante studiare se il filtro notch possa dare vantaggi anche per cancellare la prima risonanza del sistema, quella associata al giunto di trasmissione

� In questo caso la pulsazione naturale ωn del filtro viene posta uguale alla stima disponibile della pulsazione ωp dei poli del sistema sotto controllo (funzione di trasferimento Gvm), e lo smorzamento ζ1 degli zeri del filtro approssima lo smorzamento dei poli ζp

τm qm

.Gvm(s)RPI(s)+

−Gnf(s)

qom

.

22

2

21

2

2

2)(

nn

nnnf

ss

sssG

ω+ωζ+ω+ωζ+=

Controlli automatici – Schemi avanzati di controllo d el moto −−−− P. Rocco [4]

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Filtro notch : problemi

Sebbene il filtro notch possa essere utile per migliorare la risposta al riferimento, ci sono alcuni problemi connessi al suo utilizzo:

τm qm

.Gvm(s)RPI(s)+

−Gnf(s)

qom

.

� La frequenza di risonanza sulla quale sintonizzare gli zeri del filtro deve essere conosciuta con buona accuratezza

� I poli poco smorzati del processo cancellati dal filtro rimangono autovalori del sistema in anello chiuso e riemergono come poli di altre funzioni di trasferimento, tipicamente quella dal disturbo di carico all’uscita.

� La realizzazione digitale dei regolatori produce una certa distorsione della risposta in frequenza che potrebbe non far coincidere la frequenza effettiva degli zeri del filtro digitale con la frequenza di progetto. Vi sono metodi per ovviare a questo problema (frequency pre-warping)

Controlli automatici – Schemi avanzati di controllo d el moto −−−− P. Rocco [5]

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Simulazioni

Simuliamo in Simulink il controllo P/PI lato motore con filtro notch all’interno dell’anello di velocità:

Controlli automatici – Schemi avanzati di controllo d el moto −−−− P. Rocco [6]

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0 0.2 0.4 0.6 0.8 10

0.5

1

1.5

2

t

senza filtro notchcon filtro notch

Simulazioni

disturbo di coppia

Le cose non migliorano (anzi peggiorano). Perché?

Sistema: ωz = 200 rad/s, ρ = 1, ζz = 0.1

PI di velocità: Tiv=10/ωz, ωcv=1

P di posizione: ωcp=0.1~

~

Controlli automatici – Schemi avanzati di controllo d el moto −−−− P. Rocco [7]

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Con filtro

Poli dell’anello chiuso di posizione

-2 -1.5 -1 -0.5 0 0.5 1-3

-2

-1

0

1

2

3

Real Axis

Imag

Axi

s

polo in anello chiuso

-1 -0.5 0 0.5 1-1.5

-1

-0.5

0

0.5

1

1.5

Real Axis

Imag

Axi

s

polo in anello chiuso

-2 -1.5 -1 -0.5 0 0.5 1-1.5

-1

-0.5

0

0.5

1

1.5

Real Axis

Imag

Axi

s polo in anello chiuso

-2 -1.5 -1 -0.5 0 0.5 1-3

-2

-1

0

1

2

3

Real Axis

Imag

Axi

s

polo in anello chiuso

Senza filtro

Anello di velocità

Anello di posizione

Il filtro non aiuta a conferire smorzamento ai poli in anello chiuso.

Controlli automatici – Schemi avanzati di controllo d el moto −−−− P. Rocco [8]

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Filtro notch fuori dall’anello di velocità

τm qm

.Gvm(s)RPI(s)+

−qo

m

.Gnf(s)

Un’alternativa consiste nel collocare il filtro notch a monte dell’anello di velocità:

� Il numeratore del filtro notch viene sintonizzato sui poli complessi dell’anello chiuso di velocità.

� Con gli stessi guadagni del P/PI si ottengono generalmente dei buoni risultati.

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Simulazioni

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0 0.2 0.4 0.6 0.8 10

0.5

1

1.5

t

senza filtro notchcon filtro notch

Simulazioni

disturbo di coppia

Si ottiene un sensibile miglioramento della risposta lato carico

Sistema: ωz = 200 rad/s, ρ = 1, ζz = 0.1

PI di velocità: Tiv=10/ωz, ωcv=1

P di posizione: ωcp=0.1~

~

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Osservatore del disturboL’osservatore del disturbo di coppia (TDO: Torque Disturbance Observer) è uno schema piuttosto diffuso nel controllo del moto, in particolare in applicazioni dove alla coppia nominale prodotta dal motore si sovrapponga un disturbo.Il metodo stima la coppia di disturbo in ingresso al motore e la compensa con un’azione che si somma a quella del controllore del moto.

Consideriamo inizialmente un generico sistema con ingresso manipolabile u e disturbo di carico d:

+ P(s)u

d+ y

Ci proponiamo di progettare un sistema che sulla base dei valori assunti da u e ydetermini una stima del disturbo.

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Osservatore del disturbo

In questo schema Pn(s) è un modello del sistema sotto controllo, di funzione di trasferimento P(s), mentre Q(s) è un filtro passabasso a guadagno unitario tale da rendere realizzabile la funzione di trasferimento Q(s)Pn

−1(s).La stima del disturbo prodotta dall’osservatore (DO) è la seguente:

+ P(s)u

d+ y

Q(s) Q(s)Pn−1(s)

++u*

+ −d̂

DO

( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( )( )( )( ) ( ) ( ) ( )sdsPsPsQsusPsPsQ

susdsPsQsPsusQsysQsPsusQsd

nn

nn

)()()(1)(

)()()()()(ˆ

11

11

−−

−−

−−=

=+−=−=

se: )()( sPsPn ≈

Pertanto, nella banda passante del filtro Q, il disturbo è stimato correttamente.

( ) ( )sdsQsd )(ˆ −≈si ha:

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Osservatore del disturbo

Risolvendo lo schema a blocchi, si ottiene:

+ P(s)u

d+ y

Q(s) Q(s)Pn−1(s)

++u*

+ −d̂

DO

( ) ( )( ) ( ) ( ) ( )su

sQsPsPsQ

sPsd

sQsPsPsQ

sQsPsy

nn

*11 )()()(1

)(

)()()(1

)(1)(−− +−

++−

−=

se: )()( sPsPn ≈

Pertanto, nella banda passante del filtro Q, il sistema dal nuovo ingresso u*all’uscita y è virtualmente esente dal disturbo.

( ) ( ) ( ) ( )susPsdsQsPsy *)()(1)( +−=

Controlli automatici – Schemi avanzati di controllo d el moto −−−− P. Rocco [14]

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Osservatore del disturbo di coppiaConsideriamo ora un motore caratterizzato dal momento di inerzia Jm e dal coefficiente di attrito Dm. La funzione di trasferimento (da coppia a velocità) è:

τlm

Jms + Dm

1 1s

.qm

qmτm +

Dm −

1 + sTf

1

Jm

Tf

Jm

Tf

++

+

+

τc

τ*m

TDO

− La coppia di disturbo è costituita da una coppia esogena τc e dalla coppia trasmessa dal carico τlm.

Tf è la costante di tempo (piccola) del filtro Q.

mm DsJsP

+= 1

)(

Adottando un filtro Q del primo ordine e rielaborando lo schema dell’osservatore del disturbo si ottiene:

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Osservatore del disturbo di coppia

Elaborando lo schema a blocchi si ottiene:

τlm

Jms + Dm

1 1s

.qm

qmτm +

Dm −

1 + sTf

1

Jm

Tf

Jm

Tf

++

+

+

τc

τ*m

TDO

( ) ( ) ( ) ( ) ( )( )[ ]sssGssDsJ

sQ lmcfmmm

m τ+τ−τ+

= *2

1

con:

( )f

ff sT

sTsG

+=

1

Il disturbo di coppia viene quindi filtrato molto efficacemente, in particolare in bassa frequenza.Si osservi che il modello di riferimento è quello di un giunto rigido.

Che cosa cambia se tra motore e carico c’è un accoppiamento elastico?

filtro passa-alto.

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TDO e modello elastico

Jms + Dm

1 1s

.qm

qmτm +

Dm −

1 + sTf

1

Jm

Tf

Jm

Tf

++

+

+

τc

τ*m

TDO

−Jls

11s

τlmDels+Kel

.−

nn

τd.

ql

ql

+

+

Lo schema a blocchi del sistema si modifica:

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TDO e modello elastico

Elaborando lo schema a blocchi con τd=0 si ottiene:

( ) ( ) ( ) ( ) ( )[ ]( ) ( ) ( ) ( ) ( )[ ]ssGs

sH

KsDsQ

ssGssH

KsDsJsQ

cfmf

elell

cfmf

elellrm

τ−τ+

=

τ−τ++

=

*

*2

,

con: ( ) ( )( ) ( )( ) 222 sJKelsDsGsDsJKsDsJsH melfmmelellrf +++++=

Per Tf → 0:

)(1

)( *2

ssDsJ

sQ mmm

m τ+

)()(2

sQKsDsJ

sDKsQ m

elellr

elell ++

+≈

� Il disturbo di coppia è completamente rigettato

� Il motore viene controllato come se fosse sconnesso dal carico

� Il carico oscilla rispetto al motore alla pulsazione a rotore bloccato

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Simulazione

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Simulazione

Interpretazione: L’osservatore viene “tratto in inganno”: interpreta la retroazione di coppia dalla trasmissione come se fosse un disturbo esogeno e cerca di neutralizzarlo.

Bisogna usare il TDO con cautela nel caso di accoppiamento elastico.

(lato carico)

0 0.2 0.4 0.6 0.8 10

0.5

1

1.5

2

t

senza TDOcon TDO

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Controllo nello spazio di statoSe si dispone della misura della sola posizione motore, può essere di interesse considerare la metodologia di controllo di assegnamento degli autovalori.

JD

K

m J l

el

el

Controllo ?

Jm J l

Controllo

Si è infatti visto che un controllo perfetto del motore lascia sostanzialmente il carico in anello aperto.

Con la metodologia di assegnamento degli autovalori con stima dello stato, la legge di controllo tiene conto dell’intero stato del sistema e dovrebbe teoricamente dare prestazioni ottimali sia lato motore sia lato carico

Controlli automatici – Schemi avanzati di controllo d el moto −−−− P. Rocco [21]

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Modello nello spazio di stato

[ ]mm

Tllmm

qyu

qnnqqq

=τ==

,

&&xCx

BAxx

=+=

y

u&

[ ]0001

0

0

10

,1000

0010

=

=

−−

+−−

=

C

BA m

lr

el

lr

el

lr

el

lr

el

m

el

m

el

m

elm

m

el

J

J

D

J

K

J

D

J

K

JD

JK

JDD

JK

2nJJ llr =

Il primo passo consiste ovviamente nell’esprimere il modello in termini di sistema dinamico LTI nello spazio di stato:

È facile verificare che il sistema è completamente raggiungibile dall’ingresso ue completamente osservabile dall’uscita y.

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Schema di controlloProgettiamo un sistema ad assegnamento degli autovalori, con stima dello stato, regolazione a zero dell’errore (azione integrale) ed elementi in feedforward:

Feedforward

∫Servo

meccanismo

Stimadello stato

K

ql

x~

+ +

+

Controllore

qm ql

qm

τm

Feedforward kI

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Introduzione dell’azione integrale

Si introduce l’azione integrale per ottenere errore nullo a regime sul setpointanche in presenza di disturbi costanti, come l’attrito di Coulomb. Detto xI lo stato dell’integratore si avrà:

Come è noto, a questo punto si “allarga” lo stato del sistema, aggiungendo lo stato dell’integratore:

=

Ix

xz

yGuGFzz yu ++=&

Le matrici si modificano di conseguenza:

yyyx

u

I +−=−=+=

Cx

BAxx&

&

Controlli automatici – Schemi avanzati di controllo d el moto −−−− P. Rocco [24]

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Introduzione dell’azione integrale

� Grazie al principio di separazione, potremo procedere all’assegnamento degli autovalori del sistema in anello chiuso come se lo stato del sistema fosse accessibile, trattando separatamente il problema della stima dello stato dall’uscita.

� Volendo allocare gli autovalori del sistema “aumentato” occorrerà preliminarmente verificare la raggiungibilità della coppia (F, Gu): sappiamo che questa proprietà sussiste se e solo se il sistema sotto controllo è raggiungibile ed osservabile e se la sua funzione di trasferimento non ha zeri in s=0.

� Poiché queste condizioni sono soddisfatte, si può procedere all’assegnamento degli autovalori con regolazione a zero dell’errore.

=

=

−=

1,

0,

0

00yu G

BG

C

AF

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Posizionamento degli autovalori

Si scelgono i guadagni in modo da assegnare gli autovalori della matrice in anello chiuso:

[ ]( )zKGFz

KKzK

GFzztotu

Itottot

u

ku

u+=⇒

==

+=&

&

,

� In linea di principio, gli autovalori possono essere scelti arbitrariamente. In realtà la robustezza dell’assegnamento degli autovalori dipende fortemente dalle posizioni scelte per gli autovalori desiderati in anello chiuso.

� Una misura di robustezza è il condizionamento della matrice formata dagli autovettori del sistema in anello chiuso: più ortogonali sono gli autovettori, migliore è il condizionamento, più robusto è il sistema in anello chiuso.

Controlli automatici – Schemi avanzati di controllo d el moto −−−− P. Rocco [26]

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Controllo ottimo LQUn’alternativa è scegliere i guadagni in modo da minimizzare la cifra di merito quadratica:

La routine Matlab “lqr” fornisce la soluzione del problema (cioè la matrice Ktot) dati il sistema sotto controllo e la matrice Q (che deve essere semidefinitapositiva).

Come scegliere la matrice dei pesi Q?Si può procedere per tentativi oppure seguire strade più strutturate, per le quali si rimanda alla letteratura specifica.

( ) ( ) ( )[ ]dttuttJ T∫∞

+=0

2Qzz

In questo modo si imposta un problema di controllo ottimo Lineare Quadratico (sistema lineare, cifra di merito quadratica).

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Ricostruttore asintotico dello stato

Si scelgono i guadagni del ricostruttore in modo da assegnare gli autovalori della dinamica dell’errore di stima:

( ) ( ) [ ]xxLCA

xC

LBxAx

Cx

BAxx

~

~~

~~~ −=+=⇒

=

−++=

=

+=

εεεεεεεεεεεε&&

&

y

yyu

y

u

� Come è noto il problema è risolubile se la coppia (A, C) è osservabile(come nel nostro caso).

� Più grande è il modulo degli autovalori di A+LC, più veloce è la ricostruzione della dinamica, ma più sensibile è la stima ai rumori di misura.

� Anche questo problema può essere impostato in termini di minimizzazione di una cifra di merito integrale, progettando un filtro di Kalman. Occorre però modellare il sistema in ambito stocastico (i disturbi vanno interpretati come processi stocastici con determinate medie e varianze).

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Progetto delle azioni di anticipo

Per conferire al progetto precisione dinamica (prontezza e grado di stabilità nei transitori di inseguimento del riferimento) si adottano dei componenti in feedforward.Si osservi che:

( ) ( )( ) ( )( )s

sBssG

BKA

mk

+

χ=+−= BBKAIC 1

4

Numeratore della f.d.t.da τm a qm

Servomeccanismo

Stima dellostato

K x~

+ ++

+

kI

s

+

Sistema di funzione di trasferimento Gk(s)

ql qm τmql

qmC1(s)

C2(s)

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Progetto delle azioni di anticipo

Sceglieremo:

( ) ( ) ( )( ) ( ) ( ) ( )

=

=−−

sFsGsGsC

sFsGsC

olmk

olm

112

11

Per ottenere operatori causali , il grado relativo di F deve essere pari almeno a 3.

( )( ) ( )sFsQ

sQ o

l

l =

Definiamo:

( ) ( )( )sBsB

sGm

llm =

Numeratore della f.d.t.da u a qm

Numeratore della f.d.t.da u a ql

Servomeccanismo

Stima dellostato

K x~

+ ++

+

kI

s

+

Sistema di funzione di trasferimento Gk(s)

ql qm τmql

qmC1(s)

C2(s)

Controlli automatici – Schemi avanzati di controllo d el moto −−−− P. Rocco [30]

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Confronti sperimentali

� Di seguito verranno mostrati alcuni risultati sperimentali ottenuti su un dispositivo di laboratorio, costituito da un motore brushless, un riduttore Harmonic Drive e un carico inerziale

� Lato motore è possibile misurare la posizione fornita da un encoder

� Lato carico è disponibile un accelerometro dal quale si ricava, per integrazione, una misura di velocità del carico, utilizzata per validazione degli algoritmi di controllo

� Scopo degli esperimenti è di confrontare le prestazioni dei seguenti due schemi:

� controllo PID (P/PI posizione e velocità con anticipo di velocità)

� controllo LQG (controllo nello spazio di stato con legge di controllo ottima lineare quadratica e ricostruzione dello stato del sistema tramite filtro di Kalman)

� I confronti vengono condotti imponendo una traiettoria con profilo di velocità trapezoidale a differenti valori di velocità/accelerazioni e confrontando gli andamenti delle velocità lato carico

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Apparato sperimentale

motor

harmonic drive

load

Poliboard board

PCL-818H Board

Servo-Drive

Current Reference

Encoder signal

PositionDigital

Current

Acceleration

Computer

BUS

Torque constant Kt 1.6 Nm/Arms

Motor inertia Jm 0.00015 Kgm2 Load inertia Jl 2.7 Kgm2 Transmission ratio n 100 Viscous friction Dm 0.0034 Nms/rad Stiffness constant Kel 3.1 Nm/rad Elasticity damping coeff. Del 0.0022 Nms/rad Antiresonance frequency ωnz 105 rad/s Complex zeros damping ζz 0.063 Resonance frequency ωnp 179 rad/s Complex poles damping ζp 0.138 Real pole frequency 1/T 9.12 rad/s

Experiment 1 2 3

Load rotation (deg) 40 30 50Time for the positioning (s) 0.5 0.5 0.9Maximum acceleration (rad/s2) 1200 900 500

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Confronti sperimentali

� Rotazione di 40°in 0.5 s lato carico� Accelerazione max: 1200 rad/s2

motore

0 0.2 0.4 0.6 0.8 1-2.5

-2

-1.5

-1

-0.5

0

0.5

time (s)

Loa

d ve

loci

ty (

rad/

s)

PID

LQG

� Rotazione di 30°in 0.5 s lato carico� Accelerazione max: 900 rad/s2

motore

PID

LQG

0 0.2 0.4 0.6 0.8 1-1.8

-1.6

-1.4

-1.2

-1

-0.8

-0.6

-0.4

-0.2

0

0.2

time (s)L

oad

velo

city

(ra

d/s)

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Confronti sperimentali� Rotazione di 50°in 0.9 s lato carico� Accelerazione max: 500 rad/s2

motore

0 0.2 0.4 0.6 0.8 1 1.2 1.4-1.6

-1.4

-1.2

-1

-0.8

-0.6

-0.4

-0.2

0

0.2

time (s)

Loa

d ve

loci

ty (

rad/

s)

PID

LQG

A basse velocità si ha la comparsa di ripple, probabilmente dovuto a disturbi sul trasduttore, periodici con la posizione, che a bassa velocità entrano nella banda passante del filtro di Kalman

Considerazioni sul confronto:Con il controllo LQG si manifestano dei vantaggi rispetto al controllore PID, che però si pagano in termini di complessità di progettazione, realizzazione, codifica e debuggingdel controllore.

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Input shaping

Tutti i metodi di controllo visti finora prevedono una retroazione della variabile controllata: sono infatti metodi in anello chiuso.

L’input shaping è invece un metodo in anello aperto (feedforward): consiste nel modificare l’ingresso al sistema sotto controllo in modo tale da annullare l’effetto di una o più risonanze presenti nel sistema stesso. Richiede la conoscenza della pulsazione naturale e dello smorzamento dei poli complessi e coniugati.

Può essere utilizzato con un certo successo nel controllo di strutture flessibili, quali per esempio bracci robotici per applicazioni spaziali.

Per comprendere il metodo occorre preliminarmente fare alcune considerazioni sulla risposta all’impulso di sistemi risonanti. RALF, Georgia Tech (Atlanta)

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Risposta all’impulso

Si consideri un sistema dinamico con una coppia di poli complessi e coniugati:

22

2

2)(

nn

n

sssG

ω+ζω+ω=

La risposta ad un impulso di ampiezza ki che interviene all’istante ti è data dall’espressione:

( ) ( ) ( ) iintt

ii tttteBty in ≥

−ζ−ω= −ζω− ,1sin 2

con:

21 ζ−

ω= nii kB

0 20 40 60 80 100 120-1

-0.5

0

0.5

1

t (s)

Il periodo (o pseudoperiodo) dell’oscillazione vale:

21

2

ζ−ω

π=∆n

T

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Due impulsi

Si supponga ora di eccitare il sistema con due impulsi, agli istanti t1 e t2(t2> t1). La risposta del sistema è la somma delle due risposte all’impulso:

( ) ( ) ( ) ( ) ( ) 222

212

1 ,1sin1sin 21 tttteBtteBty ntt

ntt nn ≥

−ζ−ω+

−ζ−ω= −ζω−−ζω−

È possibile fare in modo che y sia nulla a partire dall’istante t2?È sufficiente imporre le seguenti condizioni:

=

ζ−ω+

ζ−ω

=

ζ−ω+

ζ−ω

ζωζω

ζωζω

01cos1cos

01sin1sin

22

212

1

22

212

1

21

21

tektek

tektek

nt

nt

nt

nt

nn

nn

Si tratta di un sistema di due equazioni nelle quattro incognite k1, k2, t1 e t2. Per risolverlo possiamo imporre t1=0 e una condizione di normalizzazione sulle ampiezze:

k1 + k2 =1

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0 5 10 15 20 25 30

-0.4

-0.2

0

0.2

0.4

0.6

t

sommaimpulso 1impulso 2

Due impulsi: soluzione

Risolvendo il sistema si trova:

=αα+

α=α+

=∆== ζ−ζπ− 212121 1

,1

1,

2,0 ekk

Ttt

Il secondo impulso va quindi dato dopo metà periodo. Si osservi che entrambi gli impulsi sono positivi.

1

2

ΣΣΣΣ

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0 5 10 15 20 25 30

-0.4

-0.2

0

0.2

0.4

0.6

t

sommaimpulso 1impulso 2

Due impulsi: robustezza

Se i parametri ωn e ζ sono noti con imprecisione, il risultato dell’operazione peggiora. Ad esempio, con un errore del 10% su ωn e del 20% su ζ si ottiene:

Per migliorare la robustezza del metodo, si possono utilizzare più di due impulsi.

1

2

ΣΣΣΣ

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Tre impulsi

Si supponga quindi di eccitare il sistema con tre impulsi, agli istanti t1, t2 e t3 (t3>t2>t1). La risposta del sistema è la somma delle tre risposte all’impulso:

( ) ( ) ( ) 3

3

1

2 ,1sin tttteBtyi

intt

iin ≥

−ζ−ω=∑

=

−ζω−

Per fare in modo che y sia nulla a partire dall’istante t3 si impone:

=

ζ−ω

=

ζ−ω

=

ζω

=

ζω

01cos

01sin

3

1

2

3

1

2

iin

ti

iin

ti

tek

tek

in

in

Si tratta di un sistema di due equazioni nelle sei incognite k1, k2, k3, t1 , t2 e t3. Possiamo però imporre anche che non solo y ma anche la sua derivata sia nulla a partire dall’istante t3. In questo modo si generano altre due equazioni:

=

ζ−ω

=

ζ−ω

=

ζω

=

ζω

01cos

01sin

3

1

2

3

1

2

iin

tii

iin

tii

tetk

tetk

in

in

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0 5 10 15 20 25 30

-0.4

-0.2

0

0.2

0.4

0.6

t

sommaimpulso 1impulso 2impulso 3

Tre impulsi: soluzione

Risolvendo il sistema imponendo t1=0 e la condizione di normalizzazione sulle ampiezze k1 + k2 + k3 = 1 si trova:

2

2

3222132121

,21

2,

21

1,,

2,0

α+α+α=

α+α+α=

α+α+=∆=∆== kkkTt

Ttt

Il secondo impulso va quindi dato dopo metà periodo, il terzo dopo un intero periodo. Si osservi che tutti gli impulsi sono positivi.

1

2

ΣΣΣΣ

3

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0 5 10 15 20 25 30

-0.4

-0.2

0

0.2

0.4

0.6

t

sommaimpulso 1impulso 2impulso 3

Tre impulsi: robustezza

Con un errore del 10% su ωn e del 20% su ζ si ottiene:

Il comportamento, nonostante l’incertezza sui parametri, è buono.

1

2

ΣΣΣΣ3

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Input shaping : il metodoDalle considerazioni precedenti si può elaborare un metodo per modificare l’ingresso di un sistema risonante, in modo da eliminare le oscillazioni.Sia u(t) l’ingresso del sistema e w(t) il treno di impulsi determinato con le considerazioni precedenti:

e che la trasformata di Laplace della convoluzione di due segnali è il prodotto delle due trasformate:

( ) ( )[ ] ( ) ( )sUsHtuthL =∗

Ricordiamo che con convoluzione di due segnali u e h si intende l’operazione:

( ) ( ) ( ) ( )TtkTtktktw ∆−δ+∆−δ+δ= 321 2

( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( )∫∫ ττ−τ=ττ−τ=∗tt

dthudtuhtuth00

Sia inoltre h(t) la risposta del sistema di funzione di trasferimento G(s) a w:

( ) ( ) ( ) ( ) ( ) Ttthtytytyth ∆>=++= ,0,321

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Input shaping : il metodo

Il metodo quindi consiste nel prefiltrare il segnale di ingresso con questo semplice schema a blocchi:

( ) ( ) ( )[ ] ( ) ( ) ( ) ( ) ( )( )( ) ( )sUekekksG

sUsWsGsUsHtuthLsYTsTs ∆−∆− ++=

===∗=

32

21

Eseguendo la convoluzione dell’ingresso originario u con la funzione h si ottiene un segnale y privo di oscillazioni a partire dall’istante ∆T.D’altra parte risulta:

Sono state sviluppate anche versioni adattative del metodo ed estensioni al caso di più modi risonanti.

+

k3

u

k2 e−s∆T/2

k1

+

++

e−s∆T

umodificato

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Esempio

Applichiamo il metodo dell’input shaping a un servomeccanismo a due masse.

JD

K

m J lmel

el

q ,m

qlτ05.0,1 =ζ=ωn

Supponiamo che l’ingresso di comando sia un profilo di coppia di tipo rettangolare. Calcoliamo con la metodologia vista i coefficienti ki e i ritardi di tempo. Si ottiene l’ingresso modificato:

0 20 40 60 80 100 120

-1

-0.5

0

0.5

1

t (s)

(Nm

)

ingresso originarioingresso modificato

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Esempio

Simuliamo la risposta, in termini di velocità lato carico. Prevediamo un’incertezza del 10% su ωn e del 20% su ζ.

Nonostante l’incertezza, le oscillazioni sono quasi completamente rimosse. Si genera un ritardo, che però può essere compensato facendo partire in anticipo l’ingresso.

-20 0 20 40 60 80 100 120-5

0

5

10

15

20

25

30

35

t (s)

(rad

/s)

uscita originariauscita modificata

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