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REPORT FINALE LHCM Il primo Master Universitario in Italia specificatamente dedicato al Lean in Sanità. lhcm.diism.unisi.it Master LHCM I Edizione a.a. 2014/2015 L HCM Lean Healthcare Management Lean Healthcare Management

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REPORT FINALE

LHCM Il primo Master Universitario in Italia specificatamente dedicato al Lean in Sanità.

lhcm.diism.unisi.it

Master LHCMI Edizionea.a. 2014/2015

LHCM Lean HealthcareManagement

Lean Healthcare Management

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INDICE INTRODUZIONE

IL MASTER

STAFF E COORDINAMENTO

AREE DIDATTICHE

IL LEAN LAB

LA PRIMA EDIZIONE

GLI STAGES

BOOK OF ABSTRACTS

05

06

08

11

13

14

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Il materiale presente in questo Report è di proprietà del Master in Lean Healthcare Management. Qualsiasi riproduzione anche parziale dei contenuti non preventivamente autorizzata è vietata.

Marzo 2016 - Master LHCM

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FORNIRE STRUMENTI NUOVI PER GUIDAREIL CAMBIAMENTO IN SANITÀ

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l termine di quattordici mesi di percorso formativo, fatti di ore in aula, laboratori, simulazioni, e infine training sul campo, possiamo con soddisfazione tracciare un

bilancio di questa esperienza che per molti di noi è stata una novità assoluta: progettare e realizzare un Master Universitario di secondo livello interamente dedicato al Lean in Sanità.

Questo percorso formativo non è nato da finalità interne al sistema universitario o all’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese, ma per rispondere a una precisa esigenza presente nel Sistema Sanitario: quella di fornire strumenti nuovi per guidare il cambiamento. Il Master ha avuto lo scopo di formare un gruppo di esperti, di varia estrazione e con diverse responsabilità, in grado di portare nuove idee e una nuova cultura all’interno della propria realtà lavorativa.

Questo report illustra il lavoro svolto in questi quattordici mesi, esponendo metodi e risultati. In particolare, sono presentati in breve i progetti realizzati da ciascuno dei 23 allievi nella propria attività di tirocinio. Leggendo queste pagine, è possibile cogliere in che misura le metodologie presentate siano state assimilate e abbiano consentito di avere un impatto sulla realtà, che si tratti di un processo di tipo clinico, o si affronti un problema di carattere logistico o amministrativo.

Desidero ringraziare tutti coloro che hanno contribuito attivamente a progettare e realizzare questo Master: i responsabili delle quattro aree didattiche e i relativi docenti, che hanno affrontato un compito anche per loro insolito, dovendo parlare a una classe molto eterogenea quanto a background culturale ed esperienze pregresse. Sono certo che per i docenti tale esperienza sia stata un arricchimento, mentre molti allievi avranno scoperto che anche da una materia “lontana” come l’ingegneria gestionale possono venire insegnamenti utili per il proprio lavoro.

Un ringraziamento particolare va ai coordinatori scientifici Jacopo Guercini e Caterina Bianciardi, che hanno seguito le attività di tirocinio insieme a Vincenzo Mezzatesta. Senza la loro dedizione e il loro contributo propositivo questo Master sarebbe stato sicuramente meno ricco di idee e contenuti. Infine, desidero ringraziare il responsabile organizzativo Matteo Theodule, che ha svolto un indispensabile lavoro di raccordo tra la classe e i docenti, e ha risolto un gran numero di problemi pratici: tutte esperienze utili per la seconda edizione!

Nessuna metodologia, per quanto suggestiva o innovativa, può avere successo se non vi è da parte degli attori una profonda convinzione delle possibilità che essa offre. Da questo punto di vista l’entusiasmo di tutti gli allievi, la loro voglia di imparare e di portare il miglioramento nella propria realtà sono stati i fattori più importanti per il successo del Master. Gli obiettivi del Master saranno pienamente raggiunti se le persone formate in questo percorso accademico riusciranno a costituire il primo nucleo di una rete di esperti lean, che possano con il loro lavoro divenire protagonisti delle sfide e dei processi di cambiamento futuri.

Alessandro Agnetis Direttore Master LHCM

INTRODUZIONE

A

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el corso degli ultimi decenni, l’approccio manageriale detto pensiero snello (lean thinking) si è andato affermando con sempre maggiore successo,

proponendo un concetto di valore focalizzato sul destinatario del processo. In particolare, a partire dal ventunesimo secolo, si sono intuite le potenzialità dell’approccio lean anche in ambiti tradizionalmente lontani da quello manifatturiero, e in particolare nelle aziende sanitarie. In questo caso, ragionare in modo lean vuol dire ripensare l’organizzazione secondo l’ottica dei processi e avere come riferimento anzitutto il destinatario principale dei processi, ossia il paziente, ma anche gli altri soggetti coinvolti, quali il personale medico-infermieristico e la dirigenza sanitaria. Tale approccio consiste nel perseguire la rimozione di tutti gli ostacoli alla creazione del valore, e implica un profondo cambiamento a vari livelli: organizzativo, operativo, strategico e culturale.

Come documentato da numerosissimi casi, l’applicazione dei concetti di fondo del lean thinking ha mostrato che è possibile mantenere lo stesso livello di qualità medica diminuendo la complessità dei processi, gli sprechi (e dunque, i costi correlati) e allo stesso tempo migliorando l’esperienza complessiva del paziente e la qualità (e dunque, il livello di soddisfazione) del lavoro di tutti gli attori coinvolti.

In Italia, il Lean in Sanità ha una storia relativamente recente, benchè esistano oggi anche nel nostro paese esempi significativi di realizzazioni di questo tipo. Tuttavia, manca ancora un’offerta di Master di secondo livello focalizzata specificamente su questo tema. Tale offerta mira a formare professionisti del lean in Sanità, e si rivolge dunque principalmente a personale sanitario che già opera in aziende sanitarie o ospedaliere: medici, infermieri, dirigenti medici e sanitari, ma anche a neo-laureati, principalmente in discipline economiche, ingegneristiche e mediche.

La specificità dell’offerta di questo Master rispetto ad altri corsi di Master esistenti oggi di area economico-sanitaria sta nello specifico focus sui concetti e gli strumenti lean, sul taglio applicativo del master, e sulla sua interdisciplinarietà, che proviene dall’integrazione di tre componenti spesso considerate distanti dal punto di vista accademico: la componente medica, cui fa riferimento la peculiarità dei processi, quella ingegneristica, che si traduce in un insieme di strumenti, modelli e procedure per l’implementazione dei concetti lean, e quella strategico-organizzativa, che fissa gli obiettivi lean in modo coerente con la mission dell’azienda e ne analizza gli aspetti di cambiamento culturale e organizzativo.

IL PRIMO MASTER UNIVERSITARIO IN ITALIASPECIFICATAMENTE DEDICATOAL LEAN IN SANITÀ.

IL MASTERN

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OBIETTIVI

Il master è rivolto a dirigenti, operatori sanitari, responsabili di progetti di miglioramento op-eranti in aziende di servizi e neolaureati motivati ad approfondire le tematiche del Lean Health Care integrandole con strumenti di pianificazi-one e controllo dei processi.

FIGURA PROFESSIONALE IN ESITO

La figura che il master si propone di formare farà propri concetti di lean management, operations management e project management e sarà quindi in grado di guidare all’interno della pro-pria azienda processi di miglioramento continuo. L’obiettivo è formare persone che potranno rico-prire posizioni manageriali presso aziende ospe-daliere e sanitarie pubbliche e private, aziende di consulenza direzionale, centri di ricerca che operano su tematiche inerenti la sanità, agenzie sanitarie regionali, imprese fornitrici di servizi alla aziende sanitarie.

KEY ASPECTSI EDIZIONE

IL MASTER È STATO ORGANIZZATODAL DIPARTIMENTO

DI INGEGNERIA DELL’INFORMAZIONE E SCIENZE MATEMATICHE

DELL’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SIENA IN COLLABORAZIONE CON L’AZIENDA OSPEDALIERA

UNIVERSITARIA SENESE E IL CONTRIBUTO DI TAKEDA ITALIA

INTERDISCIPLINARIETÀOPERATIVITÀ

FOCUS SUI CONCETTI E GLI STRUMENTI LEAN

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STAFF ECOORDINAMENTO

PROF. ALESSANDRO AGNETISDIRETTORE MASTER LHCM

Alessandro AGNETIS, professore ordinario di Ricerca Operativa presso l’Università di Siena, è stato responsabile del progetto finanziato della Regione Toscana “Gestione delle risorse critiche in ambito ospedaliero”, cui hanno preso parte alcune aziende sanitarie della Regione Toscana. Si occupa di modelli decisionali per la gestione delle risorse in sistemi complessi e specificamente in ambito sanitario. Su questi temi ha pubblicato oltre 60 articoli su riviste scientifiche internazionali.

ING. JACOPO GUERCINICOORD. SCIENTIFICO / RESPONSABILE AREA LEAN SIX SIGMAJacopo Guercini è laureato in ingegneria gestionale presso l’Università degli studi di Siena ed ha conseguito il master universitario di II livello “Management e Sanità” preso la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. E’ in possesso della certificazione Lean Six Sigma green belt e Lean boot camp health rilasciata dall’Università della California, San Francisco. Dal 2012 è responsabile dell’Ufficio Lean presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese dove si occupa dell’ottimizzazione dei processi. E’ inoltre professore a contratto presso l’Università degli studi di Siena dove ricopre il ruolo di Coordinatore Scientifico e docente del master in Lean Healthcare Management. Precedentemente ha lavorato per 2 anni come lean specialist presso una multinazionale operante nel settore manifatturiero. E’ co-autore del libro “Lean Thinking in Sanità: da scelta strategica a modello operativo” e di altre pubblicazioni sul lean e quality improvement in sanità.

ING. CATERINA BIANCIARDICOORD. SCIENTIFICO / RESPONSABILE AREA LEAN SIX SIGMA

Caterina Bianciardi è laureata in ingegneria gestionale presso l’Università degli Studi di Siena. E’ in possesso della certificazione Lean Six Sigma Green Belt ed ha frequentato un corso riguardo i temi del Lean Healthcare presso l’Università della California. Ha iniziato ad occuparsi di Lean Healthcare durante la sua prima esperienza presso l’ASL 10 di Firenze ed attualmente svolge il ruolo di Lean Manager presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese dove è anche docente dei corsi di formazione. E’ autore del libro: “Lean Thinking in Sanità: da scelta strategica a modello operativo”.

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PROF. ALESSANDRO BACCIRESPONSABILE AREA LEAN MANAGEMENT

Alessandro Bacci svolge attività di ricerca, formazione e consulenza nel campo della Pianificazione Strategica, Organizzazione Aziendale e Lean Management sia nel settore pubblico che privato. E’ Partner di Telos Consulting e Professore a contratto di Lean Management ed Economia ed Organizzazione Aziendale presso l’Università degli Studi di Siena. Ricopre il ruolo di Lean System Programme Scientific Coordinator presso la Luiss Business School. È referente di progetti di trasformazione snella all’interno di numerose organizzazioni sanitarie. È autore di oltre 30 pubblicazioni in tema di Strategia, Organizzazione Aziendale e Lean management.

PROF. FEDERICO BARNABÈRESPONSABILE AREA LEAN STRATEGY

Federico Barnabè è Professore Associato in Economia Aziendale presso il Dipartimento di Studi Aziendali e Giuridici dell’Università degli Studi di Siena. I suoi interessi di ricerca riguardano principalmente i temi del controllo di gestione, con particolare riferimento alla misurazione delle performance ed all’implementazione di sistemi di management strategico in contesti economico-aziendali. Su questi temi ha pubblicato in numerose riviste scientifiche internazionali e italiane.

PROF. ANGELO RICCABONIRESPONSABILE AREA LEAN STRATEGY

Angelo Riccaboni è professore ordinario di Economia Aziendale e Rettore dell’Università degli Studi di Siena. La sua attività di ricerca, a forte taglio internazionale, è focalizzata sui temi della sostenibilità, del governo e del controllo aziendale e del cambiamento organizzativo e gestionale nelle università. Su tali argomenti ha pubblicato molteplici monografie, anche con case editrici internazional, e articoli su riviste internazionali estere. È componente del Comitato editoriale o scientifico di molteplici riviste internazionali e nazionali. È co-editor di special issues di Management Accounting Research e Accounting History.

STAFF ECOORDINAMENTO

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PROF. PAOLO DETTIRESPONSABILE AREA OPERATIONS MANAGEMENT

Paolo Detti (www.dii.unisi.it/~detti/) è Professore Associato di Ricerca Operativa presso l’Università di Siena. Laureato in Ingegneria Elettronica all’Università La Sapienza di Roma, ha conseguito nella stessa università il dottorato in Ricerca Operativa. L’attività di ricerca di Paolo Detti è principalmente incentrata nello studio di complessi problemi di scheduling di ottimizzazione combinatoria. Studi recenti hanno riguardato, come campo di applicazione, l’allocazione delle risorse nei sistemi di telecomunicazione radiomobile, lo scheduling dei carichi elettrici, lo studio di problemi di pianificazione e di trasporto in sanità. Su questi temi ha pubblicato numerosi articoli su riviste internazionali, atti di conferenze e capitoli di libri.

ING. VINCENZO MEZZATESTARESPONSABILE TIROCINI FORMATIVI

Vincenzo Mezzatesta è laureato in Ingegneria Biomedica presso l’Università degli Studi di Firenze, dove ha conseguito il Master Universitario di II livello in Ingegneria Clinica e l’abilitazione a RSPP per la sicurezza sui luoghi di lavoro. Si occupa dal 2012 di analisi dei processi e gestione dei rischi in sanità. Dal 2014 lavora come Lean Manager presso l’ Azienda Ospedaliera Universitaria Senese, dove svolge attività di docenza ai corsi di formazione aziendali sul Lean e si occupa prevalentemente del miglioramento dei processi legati al percorso dei pazienti chirurgici.

STAFF ECOORDINAMENTO

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AREE DIDATTICHEE INSEGNAMENTI

DIDATTICA FRONTALE

• Introduzione al Lean Thinking: cenni storici, principi, i 7 sprechi• Analisi per processi. Il flusso del valore, Value Stream Mapping,

current e future states• Le tecniche operative supporto del Miglioramento

Continuo:Lean & Aziende di Servizi: Lean Office• Gli strumenti per l’identificazione e l’analisi di un problema,

dimensionamento della capacità produttiva, standard work• Lean e supply chain - Teoria, strumenti e Simulazione• Problem Solving: lo strumento A3• Lean Health Care: l’ospedale per intensità di cura

DIDATTICA NON FRONTALE

• Introduzione al LeanThinking: cenni storici, principi, i 7 sprechi• Analisi per processi. Il flusso del valore, Value Stream Mapping,

current e future states• Gli strumenti per l’identificazione e l’analisi di un problema,

dimensionamento della capacità produttiva, standard work

Nel modulo Lean Management si introducono i principi, le origini e gli elementi qualificanti il Lean Thinking, nonchè gli strumenti utilizzati nell’ambito di un sistema di Lean Management, con particolare riferimento alle aziende sanitarie. La metodologia didattica è di tipo fortemente interattivo e si basa, oltre che su lezioni frontali di carattere teorico, su simulazioni guidate, lavori di gruppo, esercitazioni pratiche e analisi di casi reali. Dopo aver discusso il concetto di ‘spreco’ e di ‘valore’ in sanità, vengono mostrate le funzionalità del value stream mapping e le tecniche operative per l’identificazione e l’analisi di un problema e a supporto del miglioramento continuo. Verranno inoltre approfondite le peculiarità del Lean Office, della lean supply chain e del lean healthcare applicato ai nuovi modelli organizzativi ospedalieri per intensità di cura.

LEAN MANAGEMENT

DIDATTICA FRONTALE

• Introduzione ai concetti di strategia e Lean Strategy. Sistemi di misurazione e controllo delle performance.

• Hoshin Kanri e X-Matrix• La Mappa strategica e la Lean Balanced Scorecard• Lean Accounting e Activity Based Costing• Elementi di Project Management: tecniche tradizionali, Agile

PM, Scrum per gestione dei progetti Lean

DIDATTICA NON FRONTALE

• Hoshin Kanri e X-Matrix• La Mappa strategica e la Lean Balanced Scorecard• Lean Accounting e Activity Based Costing• Elementi di Project Management: tecniche tradizionali, Agile

PM, Scrum per gestione dei progetti LeanSimulazione delle dinamiche aziendali e business game (Lean Healthcare Lab)

Il modulo Lean Strategy mira a formare le competenze necessarie alla definizione degli strumenti e delle pratiche di lean management coerenti con le priorità strategiche aziendali (lean strategy), con le esigenze di misurazione delle performance e di valorizzazione della cultura interna, con particolare riferimento al settore sanitario. Particolare attenzione sarà data all’applicazione di Strategy maps, balanced scorecard, X-matrix, indicatori di performance, cost accounting e project management. Il modulo alternerà momenti di spiegazione teorica a esercitazioni e case study e si concluderà con l’esperienza simulativa del ‘Lean Lab’, in cui i partecipanti potranno sperimentare in prima persona e in team l’utilizzo degli strumenti e delle logiche apprese durante il modulo.

LEAN STRATEGY

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AREE DIDATTICHEE INSEGNAMENTI

DIDATTICA FRONTALE

• Introduzione al sei sigma: statistica di base e case study• Il problema della variabilità: l’approccio Six Sigma• L’integrazione Lean – Six Sigma• DMAIC roadmap• I cinque passi: Define, Measure, Analyze, Improve, Control

DIDATTICA NON FRONTALE

• Introduzione al sei sigma: statistica di base e case study• I cinque passi: Define, Measure, Analyze, Improve, control

Il modulo Lean Six Sigma offre principi e strumenti derivanti dalla sinergia tra le tecniche di controllo statistico dei processi (tipiche del Six Sigma) e le tecniche ti riduzione degli sprechi e snellimento dei processi (tipiche del Lean Management). Il programma del modulo è sviluppato attorno alla metodologia DMAIC ed è composto da lezioni frontali, casi di studio (i primi nel mondo sanitario), simulazioni e visite in aziende sanitarie e manifatturiere. Sarà inoltre prevista una sessione iniziale di ripasso degli elementi di statistica sanitaria e una sessione finale di confronto tra diverse esperienze sviluppate nel settore. Verranno introdotti strumenti per l’analisi della Voice Of the Customer, analisi di regressione, tecniche di generazione delle idee (creative thinking), carte di controllo e stabilizzazione dei processi. L’integrazione dei metodi Lean e Six Sigma fornisce ai partecipanti un pool di strumenti che permettono di raggiungere obiettivi quali l’aumento della Customer Satisfaction, la riduzione dei difetti e dei costi di non qualità, la riduzione della variabilità dei processi quale fattore dei principali errori in ambito sanitario ed il miglioramento del benessere nei luoghi di lavoro.

LEAN SIX SIGMA

DIDATTICA FRONTALE

• Introduzione ai modelli quantitativi per le decisioni operative• Modelli e strumenti di ottimizzazione; il processo modellistico• Modelli decisionali per l’ottimizzazione dei processi in Sanità• Modelli di simulazione discreta: il processo modellistico• Modelli di simulazione per l’analisi e la valutazione dei pro-

cessi in Sanità

DIDATTICA NON FRONTALE

• Modelli decisionali per l’ottimizzazione dei processi in sanità• Modelli di simulazione per l’analisi e la valutazione dei

processi in Sanità

Il modulo Operations Management ha l’obiettivo di fornire i concetti e gli strumenti fondamentali per la costruzione di modelli di supporto alle decisioni operative in ambito Lean in Sanità, e per la valutazione delle prestazioni. Nel modulo saranno sviluppati prevalentemente due approcci modellistici, rispettivamente analitico-simulativo e di ottimizzazione. Le lezioni sono finalizzate alla realizzazione di modelli per varie problematiche di health care management, quali il dimensionamento e la localizzazione dei servizi, il miglioramento dell’efficienza dei reparti, la progettazione e gestione dei percorsi assistenziali, la logistica interna ed esterna. Sarà dedicato ampio spazio alla discussione di caratteristiche, implicazioni, limiti e potenzialità dei vari modelli.

OPERATIONS MANAGEMENT

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IL LEAN LAB

rganizzato nell’ambito del Master in Lean Health Care Management e sviluppato in cooperazione dall’Università degli Studi di Siena e Azienda Ospedaliera Universitaria Senese, il Lean Healthcare Lab costituisce una forma innovativa e non convenzionale di apprendimento di tipo esperienziale.

Si tratta, infatti, di una tipologia specifica di role playing game, nella quale ad ogni partecipante viene chiesto di ricoprire a rotazione “ruoli” diversi, con compiti similari a quelli presenti in un “reale” percorso di visita ambulatoriale.

Nello specifico, la simulazione richiede ai partecipanti il compimento di numerose operazioni, dalla fase di accettazione dei pazienti che giungono tramite richiesta del medico curante a quelle della loro immissione e successiva visita nel percorso ambulatoriale. Elemento cardine del Lean Helthcare Lab è l’idea per cui l’apprendimento si configura come il processo nel quale la conoscenza viene creata attraverso la trasformazione dell’esperienza; in altri termini, l’apprendimento più profondo risulta generato proprio dalla diretta esperienza vissuta nel corso della simulazione.

In questo specifico contesto, la simulazione è organizzata in base ai fondamentali principi e strumenti del Lean Management, quali l’individuazione ed eliminazione degli sprechi, e la massimizzazione del valore creato per l’utente e per il professionista. L’esperienza offre dunque un insieme di benefici difficilmente ottenibili con strumenti di formazione tradizionali: nello specifico, sono proprio le caratteristiche fondamentali di un RPG - la sperimentazione e l’interazione dinamica tra partecipanti - che permettono a tutti i giocatori da un lato di comprendere appieno e valutare in profondità le conseguenze delle decisioni assunte, dall’altro di affinare le skills di comunicazione, teamworking, analisi, gestione, organizzazione e problem solving all’interno di un ambiente di simulazione.

La simulazione è avvenuta in due giornate durante le quali ogni partecipante ha assunto un ruolo professionale diverso

all’interno del processo. Alla fase di simulazione si sono alternate sessioni di debriefing per implementare azioni di

miglioramento sul processo tramite l’utilizzo dei diversi stru-menti lean.

O

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SCIENZE POLITICHE

AMBITO ASSISTENZIALE

AMBITO ECONOMICO

22%

46% 13%

AMBITO CLINICO 25%

LA PRIMA EDIZIONEa prima edizione del Master in

Lean Healthcare Management ha visto la partecipazione di 23 allievi provenienti da 13 aziende sanitarie diverse. La classe da una buona eterogeneità per quel che riguarda il background professionale e formativo, affiancando alle componenti assistenziali professionalità legate all’ambito amministrativo.

Il Master è stato improntato su un’impostazione fortemente operativa e progettuale, concependo ogni prova intermedia di verifica come un progetto da implementare attraverso un lavoro di team e partendo da case studies e dati concreti. I lavori hanno coinvolto diversi responsabili e referenti aziendali delle realtà sanitarie presenti sul territorio toscano che hanno accettato di svolgere il ruolo di discussant fornendo ai gruppi di lavoro il know-how necessario per poter implementare progettualità quanto più possibile reali e operative.

Gli output delle prove di verifica dei singoli moduli hanno così potuto concretizzarsi in 15 progetti di gruppo che si sono affiancati ai 23 progetti di tesi individuale sviluppati dai singoli allievi.

IL GRUPPO CLASSE

L

GIURISPRUDENZA 16%

TITOLI DI STUDIOGRUPPO CLASSE

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GLOBAL OVERVIEW

23ISCRITTI

13AZIENDE

SANITARIE COINVOLTE

45PROGETTI

REALIZZATI

KNOW HOW DOCENTI

DOCENTI UNIVERSITARIESPERTI DI SETTORE

TECNICIPERSONALE DI REPARTO

15

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I TIROCINIIl programma della prima edizione del Master LHCM ha previsto la realizzazione di uno stage di 300 ore per ciascun allievo da poter svolgere nella propria struttura oppure in altre realtà all’avanguardia sul tema del Lean Healthcare.

Per ogni stage è stato individuato un tutor universitario appartenente al gruppo dei docenti del master ed un tutor aziendale che supervisionasse il lavoro operativo. L’obiettivo del tirocinio è stato quello di trasformare quanto appreso in aula in progetti ed esperienze pratiche all’interno delle aziende sanitarie.

Questo ha il duplice vantaggio di continuare a formarsi durante l’esperienza lavorativa e contemporaneamente portare un beneficio all’interno dei processi aziendali.Nel corso dello svolgimento delle attività didattiche sono stati presi contatti con strutture internazionali di eccellenza nel campo del Lean helathcare. Questo ha permesso l’organizzazione di un Lean Tour presso il Lean Institute di Barcellona con alcuni allievi che avevano espresso il loro interesse a riguardo.

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I TIROCINI

ALLIEVO AZIENDA OGGETTO DEL TIROCINIO TUTOR AZIENDALE TUTOR UNIVERSITARIO

Antonelli Stefano AOUS 1 Revisione del percorso chirurgico e pianificazione sedute Dott. Maurizio Dal Maso

Ing. Caterina Bianciardi

Autieri Gianfranco USL 7 Applicazione sistema Kanban alla Medicina Interna Dott. Mauro Caliani Ing. Jacopo Guercini

Baldi Roberta AOUS Analisi dei volumi di attività nell’ambito della neurointerventistica e ipotesi di progetto di polo unico Dott.ssa Silvia Briani Ing. Caterina

Bianciardi

Bellandi Lucia AOUS Review Lean Helathcare italy e definizione del best model Dott. Gianluca Bugnoli Ing. Caterina Bianciardi

Bocci Eva AOUS Analisi costi non qualità derivanti dai reclami degli utenti Dott.ssa Silvia Briani Ing. Jacopo Guercini

Bonadies Aldo FREELANCE Revisione del percorso della chirurgia vascolare Dott.ssa Chiara Gibertoni

Ing. Caterina Bianciardi

Colonna Claudia AOUS Mappatura dei processi e degli stakeholders in ambitoamministrativo Dott. Giacomo Centini Ing. Jacopo Guercini

Corsini Giacomo ASL 3 La gestione dei rapporti con il concessionario Dott. Roberto Biagini Ing. Caterina Bianciardi

De Wet Daniel Rudolph AUSL 5 Utilizzo dei metodi di lean strategy ai temi di programmazione dei servizi di salute mentale

Dott.ssa Barbara Trambusti

Ing. Caterina Bianciardi

Francini Roberto ASL 8 Snellimento turnistica in Sala Operatoria Dott. Massimo Gialli Ing. Caterina Bianciardi

Guerrini SilviaCasa di Riposo della Misericordia

Progetti di lean thinking e risk management all'interno della casa di riposo

Dott. Lanfranco Marsili Ing. Jacopo Guercini

Iannucci Salvatore ESTAR Riduzione tempi e variabilità nei processi di acquisto delle tecnologie sanitarie Dott. Paolo Franchi Ing. Jacopo Guercini

Lastrucci Davide AOUS Progetto di miglioramento del servizio trasporto materiali Dott.ssa Silvia Briani Ing. Jacopo Guercini

Mantellini Paola ISPO Ottimizzazione del percorso della ricerca dell’Istituto per lo Studio e la Prevenzione Oncologica Dott. Riccardo Poli Ing. Jacopo Guercini

Mariotti Sara AOUS Collegamento tra lean thinking e benessere organizzativo Dott. Fabrizio Dori Ing. Caterina Bianciardi

Martelli Franca ASL 9 Principi Lean applicati al servizio di anatomia patologica Dott. Roberto Incen-zati

Ing. Caterina Bianciardi

Mazzocchi Concetta ESTAR Revisione di un percorso acquisti in ESTAR Dott. Marcello Faviere Ing. Jacopo Guercini

Pellirone Aurelio AOUC Riorganizzazione del percorso di procreazione medicalmente assistita dell’AOU Careggi Ing. Sheila Belli Ing. Caterina

Bianciardi

Sanguineti Sabina AOUC Flussi nel Pronto Soccorso Dott. Marcello Faviere Ing. Caterina Bianciardi

Sestini Alessandra AOUS Analisi costi non qualità derivanti dai reclami degli utenti Dott.ssa Silvia Briani Ing. Jacopo Guercini

Sorriso Carmela AOUS Revisione del percorso della mammella Dott.ssa Silvia Briani Ing. Caterina Bianciardi

Traballoni Davide ASL5 Revisione dei percorsi ambulatoriali chirurgici Ing. Luca Ferri Ing. Jacopo Guercini

Troisi Teresa AOUS Progetto sullo snellimento dei percorsi di dimissione dalla Terapia Intensiva Dott.ssa Silvia Briani Ing. Jacopo Guercini

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BOOK OF ABSTRACTSIl Master in Lean Healthcare Management si caratterizza per la scelta di una metodologia in grado di coniugare in maniera sinergica una componente più teorica, legata alla spiegazione di tecniche e strumenti da utilizzare, e una componente operativa in cui le nozioni apprese vengono sperimentate direttamente sul campo all’interno di case studies reali.

Accanto ai project work di gruppo, che hanno rappresentato gli output dei singoli moduli, ciascun allievo ha sviluppato un progetto di tesi individuale come sintesi del proprio percorso formativo. In questa sezione sono raccolti in maniera sintetica tutti i contributi realizzati dagli allievi.

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Nato a Massa il 8/5/1965 e laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Pisa. Dirigente medico di primo livello con incarico a tempo indeterminato presso U.O. Anestesia e Rianimazione dell’Ospedale Apuano di Massa Carrara (ex Asl 1 Toscana) dal 2/11/99 ad oggi. Da anni si occupa di cooperazione umanitaria internazionale (partecipazione a missioni umanitarie / sanitarie con organizzazioni noprofit in paesi del terzo-quarto mondo).

‘obiettivo principale è stato studiare le possibilità di miglioramento nella gestione del blocco operatorio unico del nuovo Ospedale

Apuano (che ha accorpato i due presidi ospedalieri di Massa e Carrara) distribuendo l’attività chirurgica negli slot delle nuove sale operatorie. Una parte preponderante dell’obiettivo (tutt’ora in corso) era quello di stabilire nuove regole ‘snelle’ nel ‘reclutamento’ dei pazienti (scheduling) e nel redigere le liste operatorie (planning) permettendo ad ogni sanitario afferente al blocco operatorio di offrire la migliore performance possibile, garantendo equitàdi accesso ed alti livelli qualitativi sia erogati che percepiti dal paziente.

L’ analisi ‘sul campo’ ha permesso di verificare la qualità del ‘percorso chirurgico’. La ‘caccia’ al ‘wasting time’ in sala operatoria (in un’ottica ‘bottom-up costing’) ha rilevato opportunità di miglioramento continuo in termini di efficienza del blocco, di sicurezza del paziente e degli operatori, di contenimento dei costi e del clima interno ad ogni livello.

L

STEFANO ANTONELLI

Biografia

TITOLO TESI:

TO BE OR NOT TO BE:OTTIMIZZAZIONE DI UN BLOCCO OPERATORIO

ABSTRACT

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Laurea in Medicina e Chirurgia con specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva, ha conseguito anche un Master Universitario di II livello in Bioetica e un Master Universitario di II livello in Health Service Management. Attualmente ricopre il ruolo di Responsabile U.O. Pianificazione e programmazione attività specialistica sanitaria e di Direttore del CUP aziendale presso la sede di Siena dell’USL SUD EST Toscana. Ha scritto pubblicazioni medico-scientifiche su temi di Organizzazione Sanitaria ed Ospedaliera e ha svolto attività di docenza su temi di Organizzazione Ospedaliera in Scuole di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva, Master Universitari e Corsi Aziendali.

a sfida della sostenibilità del SSN, al centro del dibattito politico e tecnico degli ultimi anni, induce le aziende sanitarie alla ricerca di soluzioni organizzative e gestionali per la riprogettazione dei

processi produttivi e di supporto (tecnico-amministrativi) con l’obiettivo di migliorare sia i livelli di efficienza e produttività, che quelli di appropriatezza e qualità delle prestazioni, oltre a diminuire gli sprechi di risorse.

In tal senso, il lean è considerato attualmente uno degli approcci più innovativi e prevede l’impiego di tecniche peculiari, tra cui il Kanban. Tale strumento permette di innescare ordini di materiali solo al manifestarsi di un effettivo bisogno, con una programmazione ponderata delle quantità da riordinare.

Presso la U.O. di Medicina dello Stabilimento Ospedaliero di Campostaggia della ex AUSL 7 di Siena si era osservato un significativo incremento della quantità di farmaci scaduti tra il 2012 ed il 2014. Valutati i metodi di gestione dei farmaci, è stato riscontrato un difetto nella programmazione degli ordini da parte del reparto.

A seguito della revisione dei criteri storici di approvvigionamento, nell’aprile del 2015 è stato introdotto il sistema Kanban.

Risultati conseguiti (II sem. 2015 vs I sem. 2015): diminuzione del trend e della variabilità di spesa per i farmaci (-5,6%), diminuzione della quantità di farmaci scaduti (-85,6%), diminuzione degli ordini “urgenti” (-34%).

L

GIANFRANCO AUTIERI

Biografia

IL KANBAN COME STRUMENTO DI GESTIONE PER L’APPROVVIGIONAMENTO DI FARMACI IN UN REPARTO DI MEDICINA DELLA ASL SENESE

ABSTRACT

TITOLO TESI:

20 lhcm.diism.unisi.it

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APPLICAZIONE DEI PRINCIPI LEAN NELLA IDEAZIONE DI UNA SALA OPERATORIA IBRIDA: PUNTI DI RIFLESSIONE DALLE ESPERIENZE EUROPEE

TITOLO TESI:

Tecnico Sanitario di Radiologia Medica presso l’A.O.U.Senese. Ha conseguito la laurea di primo livelloin in “Tecniche di Radiologia Medica, per Immagini e Radioterapia” con la votazione di 110 e lode presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Siena nel 2004 proseguendo poi la propria formazione con la laurea Specialistica in Scienze delle Professioni Sanitarie Tecniche Diagnostiche conseguita con la votazione di 110/110, presso l’Università di Siena nel 2011. Possiede inoltre un Master Universitario di 1°livello in “Funzioni di Coordinamento nelle Professioni Sanitarie“ conseguito nel 2012. Svolge attività di docenza in corsi aziendali e universitari.

ROBERTA BALDI

Biografia

ell’ Azienda Ospedaliera Universitaria Senese (AOUS) è in programma la realizzazione di un nuovo blocco operatorio in un edificio di nuova

costruzione. Nella soluzione prescelta è previsto che ci saranno 10 sale operatorie di cui 8 standard e 2 ibride per le attività cardio-vascolari e per la neurochirurgia.

La sala operatoria ibrida è un momento di incontro tra il mondo dell’imaging radiologico e il momento operatorio che permette di completare l’attività chirurgica con la finalità di supportare direttamente la tecnica interventistica o di effefttuare una valutazione intraoperatoria con un “punto di vista” immediato e approfondito.

Obiettivi. Lo scopo di questo lavoro è definire una organizzazione per questi nuovi locali seguendo un’ottica lean in termini di layout, materiali, volumi di attività e risorse umane/tecnologiche.

Materiali e metodi. La tesi fa riferimento in particolare alle tecniche che fanno parte della metodica Lean Construction in quanto si sviluppa a priori un modello che possa rappresentare un prototipo di sala operatoria ibrida sulla base dei principi lean. Invece di fare un miglioramento a posteriori si cerca di costruire la struttura sulla base di quelle che saranno le necessita’.

Risultati e conclusioni. Attraverso la realizzazione di una mappatura del flusso del valore (VSM) è stata effettuata un’analisi dei percorsi attuali di elezione ed urgenza nelle specialistiche considerate. Si è analizzato lo stato attuale, le possibili modifiche migliorative e le riorganizzazioni in ottica Lean sulla base anche delle altre esperienze a livello europeo. L’analisi ha evidenziato come risultato importante la necessità di dimensionare le sale in funzione delle esigenze attuali e di uno sviluppo futuro delle metodiche e delle apparecchiature. Si è infine evidenziata la necessità del numero di sale anche in funzione dell’effettivo carico di lavoro in elezione e in urgenza distribuito durante le 24h.

N

ABSTRACT

21

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Infermiera pressa l’AOUS dal 1991, laurea specialistica in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche, conseguita presso l’Università degli Studi di Siena. Dopo 23 anni di esperienza nei reparti di Medicina Internistica, Dialisi Extracorporea, Cardiochirurgia, dal Giugno 2014 infermiera presso l’Ufficio Lean, dove ha svolto ruolo di facilitatore ai processi di cambiamento volti all’implementazione del Lean management in azienda. Docente dei corsi Lean aziendali, responsabile coordinamento del team infermieristico progetto SMED in sala operatoria dell’AOUS. Dall’Agosto 2015 Posizione Organizzativa Infermieristica di linea Medica-percorsi in urgenza.

a ricerca sul campo “Ufficio lean per tutti o per nessuno”, realizzata nell’ambito del master di II° livello in Lean Healthcare Management,

intende offrire un quadro sullo sviluppo della gestione operativa e del lean management nella sanità, offrendo spunti di riflessione sul tema ufficio lean, fulcro e punto di partenza per garantire un’ottimale gestione operativa. Per avere una panoramica delle modalità con cui le aziende sanitarie hanno implementato questo modello organizzativo è stato proposto un questionario. L’invito a partecipare alla ricerca è stato rivolto ai professionisti delle aziende sanitarie coinvolte nella gestione operativa e nel lean management, con la finalità di ottenere un campione rappresentativo per condurre tale ricerca. Attraverso l’analisi del questionario si vogliono identificare le articolazioni organizzative che coordinano e gestiscono le progettualità, la loro collocazione negli organigrammi aziendali e le figure professionali coinvolte; mappare le attività svolte, gli strumenti e le tecniche utilizzate; interpretare ogni esperienza in base al grado di penetrazione della gestione operativa e del lean management in azienda e rispetto a quanto riportato in letteratura.

Il confronto tra le varie realtà esaminate offre spunti di riflessione sull’eterogeneità metodologica di implementazione di questo modello manageriale. L’obiettivo, ambizioso, è quello di tracciare uno standard ottimale di implementazione, ricalcabile da parte di tutte le Aziende sanitarie.

Come driver della corretta implementazione del Lean Thinking in Azienda sono stati considerati i seguenti elementi:

• Numero di progetti sviluppati.

• Articolazione del programma formativo.

• Numero di strumenti impiegati.

• Presenza di una strategia aziendale di Lean management.

L

BELLANDI LUCIA

Biografia

UFFICIO LEAN PER TUTTI O PER NESSUNO

ABSTRACT

TITOLO TESI:

22 lhcm.diism.unisi.it

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MIGLIORARE LA QUALITA’ DEI SERVIZI:L’ANALISI DEI RECLAMI PER ORIENTARE LE DECISIONI AZIENDALI

TITOLO TESI:

Dipendente presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese - U.O.C. Sistema di Riscossione e Gestione Ticket, con profilo di Collaboratore amministrativo professionale esperto e con Posizione Organizzativa “Gestione amministrativa e contabilità ambulatoriale e Coordinamento Attività proprie della struttura”. Laureata con lode in Scienze Statistiche ed Economiche presso la Facoltà di Economia dell’Università degli studi di Siena ha conseguito il titolo di perfezionamento di General Menagement per la Funzione di Amministrazione in Sanità (ai sensi della L.341/1990) con il corso “Co.Ge.M.San. - Corso di General Menagement in Sanità”, organizzato da SDA Bocconi nel 2004.

EVA BOCCI

Biografia

Il sistema di raccolta e di gestione dei reclami è una risorsa strategica per orientare le politiche di miglioramento della qualità dei servizi

e dei rapporti con i cittadini. L’analisi dei reclami pone qualsiasi azienda in grado di identificare i punti deboli dell’organizzazione, correggerne i disservizi e programmare interventi di miglioramento di cui saranno beneficiari tutti gli utenti.

Nel presente lavoro siamo partiti dall’analisi dei reclami pervenuti all’Ufficio Relazioni con il Pubblico (URP) dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese negli anni 2014 e 2015 e, in ottica di benchmarking, li abbiamo confrontati con quelli rilevati a livello regionale. Dal confronto è emerso un numero estremamente elevato di reclami legati ad aspetti burocratico amministrativi. Abbiamo quindi deciso di concentrare l’attenzione su questa tipologia che ha evidenziato tre casistiche di particolare rilevanza - problematiche relative al ticket, prenotazione non disdetta, referti/CD non ritirati – per le quali sono stati analizzati i costi della non qualità. Sulla base di queste analisi sono state pianificate azioni finalizzate al miglioramento della qualità del servizio reso agli utenti ed alla riduzione dei costi per l’Azienda.

I

ABSTRACT

23

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Classe 1988, laurea magistrale in Economia e Diritto per le Imprese e le Pubbliche Amministrazioni conseguita con lode presso l’Università di Modena e Reggio Emilia nell’anno 2012. Nel 2014 consegue il Master in Management Sanitario (MiMS) della Scuola di Direzione Aziendale (SDA Bocconi) con punteggio di 110/110. Il principale ambito di interesse riguarda l’area dell’organizzazione, in questo senso le principali esperienze professionali: nel 2012 presso l’Azienda USL di Imola sperimenta l’applicazione dei principi lean come driver per la riorganizzazione di una struttura del Dipartimento Medico, per poi occuparsi di reingegnerizzazione e di intensità di cura dei percorsi di area internistica presso l’Azienda Ospedaliero Universitaria S.Orsola-Malpighi di Bologna. Dal 2013 al 2015 si dedica ai Percorsi Diagnostici Terapeutici Aziendali (PDTA), dapprima nell’ambito della ricerca presso il CeRGAS dell’Università Bocconi, poi Ideando e sperimentando un budget di percorso, presso l’Azienda USL di Bologna. Dal 2015 si occupa di supporto e coordinamento nell’ambito dello sviluppo di progetti interaziendali in area clinico – sanitaria e dei servizi amministrativi, tecnici e professionali, in qualità di Dirigente Amministrativo, per conto della Direzione Generale dell’Azienda USL di Bologna.

ALDO BONADIES

Biografia

RIORGANIZZAZIONE DEI PERCORSI SANITARI PER PIATTAFORME LOGISTICHE IN AREA METROPOLITANA BOLOGNESE: L’ESEMPIO DELLA CHIRURGIA VASCOLARE

ondamentale principio ispiratore nella scelta di questo progetto è stato il Decreto Ministeriale n. 70 del 2/4/2015 emanato dal

Ministero della Salute, recante la definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera. Tale DM, infatti, impone alle Regioni e, dunque, a cascata alle singole Aziende Sanitarie (Aziende Sanitarie Locali, Aziende Ospedaliero – Universitarie e IRCCS) un drastico riordino dell’offerta assistenziale. Sotto il termine riordino rientra un percorso complesso di adeguamento degli ospedali italiani a standard omogenei di assistenza, qualità, sicurezza, efficacia ed efficienza. Tale necessità, inoltre, è stata ulteriormente sottolineata dalla Legge di Stabilità 2016. È cosi, dunque, che nel contesto bolognese si è reso necessario intraprendere una attività di mappatura delle Unità Operative esistenti, delle attività da esse svolte (in termini di volumi), dapprima sul fronte chirurgico così da individuare soluzioni “innovative” e lontane da logiche di semplici tagli lineari, la cui scarsa efficacia è ormai ampiamente dimostrata.

La strategia intrapresa, dunque, è stata quella di individuare meccanismi di integrazione e creazione di vere e proprie reti cliniche che tengano conto degli asset presenti (nello specifico le piattaforme chirurgiche in dotazione nelle due aziende) e delle particolari vocazioni professionali delle equipe interessate. In quest’ottica, dunque, la riorganizzazione della Chirurgia Vascolare in ambito metropolitano ha come obiettivo principale l’erogazione delle prestazioni con lo sviluppo di percorsi in una logica di razionalizzazione, tali anche da permettere la crescita professionale e l’integrazione dei professionisti.

FABSTRACT

TITOLO TESI:

24 lhcm.diism.unisi.it

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DAL PAZIENTE AL CITTADINO, STRUMENTI AL SERVIZIO DEL CLIENTE IN UNA AZIENDA SANITARIA

TITOLO TESI:

Lavoro presso l’AOU Senese dal 2004, anno in cui ho iniziato a collaborare con l’azienda come Coordinatore Referente di Area per il corso di Formazione in Medicina d’Urgenza. Nel 2006 sono stata nominata Referente Aziendale Indagini MeS e inserita nel gruppo di ricerca istituito dal Laboratorio Management e Sanità della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa per l’avvio di un processo di valutazione sulla Qualità dei Servizi presso le Aziende Sanitarie della Toscana.

Nel 2008 sono stata Coordinatore Referente del I° Corso di Formazione in Medicina Generale svolto presso la sede Senese e dal 2010 al 2012 ho collaborato con la UOSA Rischio Clinico, fino a quando sono stata trasferita presso l’UOC Affari Generali, dove ho iniziato la mia collaborazione con l’ufficio Lean Aziendale.

Dal 2014 sono Referente Lean Aziendale in ambito Amministrativo con il compito di estendere, implementare e potenziare la metodologia lean in ambito amministrativo mediante supporto e creazione di progetti di miglioramento e dI attività di Formazione.

CLAUDIA COLONNA

Biografia

uesto lavoro analizza le tappe fondamentali nella costruzione di un percorso per la definizione di una linea strategica Aziendale che veda

l’assegnazione di obiettivi operativi e badgettari a partire dalle linee di indirizzo Regionali esplicitate nella Delibera della GRT n. 1235 del 28/12/12.

A tal fine potrà rendersi utile anche una mappatura degli Stakholders di riferimento per l’Azienda.

Con tutto ciò, vorrei che l’idea abbozzata in questo lavoro non rimanesse fine a se stessa, ma costituisse un valido punto di partenza e riflessione per sfociare in un approfondimento futuro; uno strumento di analisi (scheda) utile al fine di conoscere i processi amministrativi di ciascuna UOC amministrativa, fornendo un valido supporto per la creazione di indicatori utili per il monitoraggio di eventuali “sprechi”, intrecci, collegamenti e “intoppi” tra il mondo amministrativo e quello sanitario.

Q

ABSTRACT

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SISTEMA INTEGRATO DEGLI OSPEDALI REGIONALI. IL NUOVO RUOLO DELLA DIREZIONE OSPEDALIERA IN UN OSPEDALE COSTRUITO CON PROGETTO DI FINANZA

TITOLO TESI:

Laureato in Medicina e Chirurgia con specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva. Ha frequentato il Master Universitario di Secondo Livello MeS Management e Sanità e ottenuto la qualifica CEPAS di Auditor interno di gestione del sistema qualità in ambito sanità. Attualmente è coordinatore del Gruppo di Progetto e dei Gruppi di Lavoro nell’ambito del Progetto di Trasferimento delle Attività Sanitarie nel Nuovo Presidio Ospedaliero di Pistoia e direttore dell’Esecuzione del Contratto (DEC) per i servizi di Lavanolo, Pulizie e Sanificazione, Rifiuti, Ristorazione, Libera Professione, Sterilizzazione e Servizi Commerciali nell’ambito del contratto di concessione riferito al project financing finalizzato alla costruzione e gestione del Nuovo Ospedale San Jacopo di Pistoia. Ricopre inoltre i ruoli di Responsabile Sezione Gestione Aziendale Servizi, Azienda USL3 di Pistoia, di Vicario del RUP nell’ambito del contratto di concessione riferito al project financing finalizzato alla costruzione e gestione del Nuovo Ospedale San Jacopo di Pistoia.Attualmente è inoltre facente funzione di Direttore U.O. Direzione Sanitaria Ospedaliera e Direttore Medico P.O. presso l’Ospedale San Jacopo di Pistoia.

GIACOMO CORSINI

Biografia

on l’esternalizzazione dei servizi, il ruolo delle Direzioni Sanitarie Ospedaliere è evoluto da gestore diretto a supervisore delle attività

svolte da terzi in outsourcing. Nel corso degli ultimi anni tutte le varie professionalità coinvolte hanno dovuto aggiornare le proprie competenze introducendo nel proprio vocabolario parole quali Responsabile Unico del Procedimento, Direttore dell’Esecuzione del Contratto, ecc.

Con la costituzione del SIOR (Sistema Integrato degli Ospedali Regionali) la Regione Toscana ha voluto utilizzare il progetto di finanza per la costruzione di 4 ospedali organizzati per Intensità di Cura, inserendo un partner privato che per 20 anni avrà in gestione i servizi non sanitari dei presidi ospedalieri. In conseguenza di ciò, all’interno della Direzioni Sanitaria Ospedaliera del P.O. di Pistoia è stata creata una struttura ad hoc con competenze multidisciplinari finalizzata alla definizione di procedure e flussi informativi per il controllo quali-quantitativo dei servizi.

Tali procedure interessano tutte le figure coinvolte nel processo di erogazione del servizio, dagli utilizzatori arrivando fino alle figure deputate al controllo. Nel lavoro sono presentate le procedure adottate, i flussi di lavoro e i dati relativi ai primi anni di attività.

C

ABSTRACT

26 lhcm.diism.unisi.it

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Laureato in psicologia, formazione specialistica in psicoterapia (Università di Stellenbosch, Sudafrica). Soggiorno di ricerca presso il Dipartimento di Psicologia, Università di Tubinga (Germania) e in seguito presso il Dipartimento di Psicologia Riabilitativa, Università di Friburgo in Brisgovia (Germania), dal 2000 al 2003; dal 2004 contrattista dell’USL di Lucca, poi presso il MES della Scuola di Alti Studi Sant’Anna nel 2008 (Pisa). Dal 2009 analista collaboratore presso la Regione Toscana nella Direzione Generale Diritti di Cittadinanza e Coesione Sociale. Dal dicembre 2015 impiegato presso METIS (Pisa) con mandato presso la Regione Toscana, nel Settore Integrazione Socio-Sanitaria dove lavora come analista in supporto alla programmazione regionale, monitoraggio e valutazione della qualità dei servizi nell’ambito della Salute Mentale e delle Dipendenze. In particolare si dedica alla valutazione degli esiti dei trattamenti nei servizi pubblici di Salute Mentale e delle Dipendenze. Ha partecipato a convegni internazionali e pubblicato su riviste specializzate nell’ambito della Sanità Pubblica e della Psicologia.

l Sistema Sanitario della Toscana si sta riorganizzando dopo l’approvazione della Legge regionale 28 dicembre 2015, n. 84:

Riordino dell’assetto istituzionale e organizzativo del sistema sanitario regionale. Il nuovo assetto organizzativo ha un grande impatto sui servizi territoriali che includono i Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura (SPDC). Questo nuovo assetto organizzativo impone sia alla regione che alle tre nuove aziende territoriali di rivedere gli obiettivi strategici e la loro declinazione nei servizi territoriali.

Questo lavoro si pone l’obiettivo, attraverso l’utilizzo degli strumenti di Lean Thinking e Operations Management, di facilitare questa transizione e riorganizzazione focalizzandosi su un servizio nevralgico del dipartimento della salute mentale: i SPDC. Il lavoro si declina in tre sotto obiettivi: in primis è stata effettuata un’analisi strategica avvalendosi degli strumenti della Lean strategy per definire gli obiettivi strategici di questi servizi e per la loro declinazione operativa. Successivamente, per monitorare la qualità dei risultati e la variabilità di processi legati ad alcuni obiettivi sono stati utilizzati gli strumenti del Lean Six sigma. Infine si è ipotizzato anche un’ottimizzazione del numero di posti letto nei SPDC come strumento di supporto alla pianificazione in questa fase di transizione.

I risultati ottenuti possono essere distinti su due livelli: metodologico e operativo. Sul piano metodologico l’approccio del Lean Thinking sta facilitando il processo di transizione nell’interfaccia tra la Regione e le nuove aziende sanitarie, rendendolo efficiente e focalizzato sulla operatività. L’impatto delle proposte operative richiede ancora tempo per essere valutato completamente, tuttavia i primi risultati sono molto promettenti. L’approccio Lean si è mostrato fondamentale per governare e facilitare i processi di transizione.

I

DANIEL RUDOLPH DE WET

Biografia

I SERVIZI PSICHIATRICI DI DIAGNOSI E CURA DELLA REGIONE TOSCANA: FACILITARE LA TRANSIZIONE CON L’UTILIZZO DEGLI STRUMENTI DI LEAN THINKING

ABSTRACT

TITOLO TESI:

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EFFICIENZA DELLE RISORSE ED EFFICIENZA DEL FLUSSO DI VALORE: LA RICERCA DEI MUDA NEL BLOCCO OPERATORIO P.O. SAN DONATO DI AREZZO

TITOLO TESI:

Roberto Francini, anno 1973, dopo aver conseguito il diploma di scuola media superiore ha frequentato il Corso regionale per Infermiere Professionale conseguendo il titolo di Infermiere nel 1992. Nel luglio dello stesso anno ha iniziato la sua carriera lavorativa presso la U.O. di Medicina, successivamente in Anestesia e fino al 2006 presso la U.O. Rianimazione. Durante tale periodo ha conseguito la Laurea di Primo e secondo livello in Infermieristica e un Master di primo livello in management affiancati da un corso di perfezionamento in Clinical Governance e uno in management presso la SDA Bocconi. Il percorso formativo che ha intrapreso lo ha appassionato e stimolato verso l’implementazione di nuovi approcci alle dinamiche aziendali che si realizzano con l’introduzione delle logiche Lean. Negli anni ha partecipato alla stesura di numerose pubblicazioni in riviste scientifiche. Dal 2006 al 2014 ha ricoperto l’incarico di coordinamento del DEA Osp. San Donato di Arezzo e dal 2014 ad oggi ricopre il ruolo di Dirigente Infermieristico Ospedaliero dove oggi sta applicando gli strumenti Lean.

ROBERTO FRANCINI

Biografia

‘elaborato di tesi parte dalla definizione delle criticità espresse dagli operatori del Blocco Operatorio per quanto riguarda le attività in

elezione e in urgenza. Da questo punto di partenza sono scaturiti 6 Focus su altrettanti problemi di carattere organizzativo. Sono stati presi in esame i dati forniti dalla fonte aziendale sull’attività chirurgica (Ormaweb) e rappresentati attraverso gli strumenti Lean quali Demand map e VSM. Inoltre sono stati considerati i tempi operatori, le ore di apertura e attività delle sale operatorie.

Dal confronto tra il livello di servizio richiesto con il personale assegnato in tutto l’arco lavorativo giornaliero, è emerso come la struttura orario non segua le necessità del cliente (paziente), ma presenti un Overlap di 1h42minuti tra due sedute consecutive con assorbimento orario di 4368 ore di lavoro annuali. Il “Core” del progetto riorganizzativo è la ridefinizione dell’orario di servizio degli Infermieri, dall’attuale 7h12m giornalieri per infermiere su 5 giorni, a 4 giorni di 6 ore e un giorno a settimana con un orario 7.30-20 con 30 min. di pausa mensa. La modifica così presentata, determinerebbe la possibilità dell’apertura di una sala operatoria pomeridiana aggiuntiva per gestire le emergenze chirurgiche. Secondo aspetto analizzato è stata l’attivazione in Pronta Disponibilità (PD) notturna e festiva, che ha messo in evidenza come vi sia una sovrabbondanza di personale disponibile rispetto alle reali necessità operative: di 6 pronte disponibilità attive contemporanee, la sesta (in ordine di attivazione) non è mai stata chiamata durante tutto il 2015. La soppressione di questa PD potrebbe garantire un risparmio di 400 giornate in PD. Ultimo aspetto in esame nell’elaborato è stata la possibilità di puntare sui percorsi di formazione effettuati con il personale OSS, grazie ai quali questi possono essere inseriti all’interno dell’equipe di sala operatoria. L’aumento di attività per questo tipo di personale, dovrebbe essere coperto dall’eliminazione delle pulizie di fine seduta, da esternalizzare . L’implementazione di tale modello prevede una formazione sul campo per tutte le figure coinvolte e un monitoraggio da parte della Direzione Medica di Presidio attraverso una definizione dei KPI con reportistica settimanale e mensile.

L

ABSTRACT

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Laureata in Giurisprudenza nel 1997, dopo la laurea ha svolto pratica forense e dal 2001 ha assunto il ruolo di Direttore dell’Azienda Pubblica di Servizi alla Persona, Casa di Riposo della Misericordia di Gaiole in Chianti (SI). Ha partecipato al Progetto pilota “Il sistema delle RSA in Toscana: Mappatura e valutazione” realizzato dal Laboratorio Management e Sanità – Istituto di Management della scuola superiore Sant’Anna di Pisa, in veste di direttore di una delle 49 strutture pilota per l’elaborazione di un sistema di valutazione delle residenze per anziani in Toscana che permette di misurare le performances costituendo il primo strumento di analisi gestionale.Recentemente ha partecipato come organizzatore e relatore al work shop “Il Lean thinking: dal Sanitario al Socio Sanitario: Miglioramento continuo, efficienza nei processi, innovazione organizzativa” organizzato da ANSDIPP presso ASP Firenze Montedomini e relatore al seminario “Le buone prassi regionali del marchio Q&B ed il risk management nelle RSA” organizzato da Qualità e benessere presso la Residenza per anziani Villa Serena di Montaione (FI), con l’intervento La gestione del rischio clinico con strumenti di Lean Management.

’elaborato inizia con un’analisi della letteratura che approfondisce il rapporto tra i principi e strumenti di lean management e la gestione

del rischio clinico, evidenziando il teorema proposto in dottrina che coniuga e mette in stretto rapporto di causalità l’eliminazione o riduzione degli sprechi, il miglioramento della qualità e diminuzione dei rischi per il paziente: meno sprechi uguale più qualità uguale più sicurezza.

In tale ottica partendo da un’analisi delle proprie performance, misurando ed analizzando alcuni eventi avversi quali le cadute degli anziani ospiti, l’Azienda Pubblica di Servizi alla Persona, Casa di Riposo della Misericordia, con sede in Gaiole in Chianti, che gestisce una RSA ha avviato una serie di progetti di miglioramento in ottica lean, utilizzando il report A3 e altri strumenti di Lean Management.

Poiché le iniziative Lean rischiano di rimanere isolate se non adeguatamente integrate tra di loro e allineate alle priorità aziendali, l’azienda ha inoltre, provato ad elaborare una mappa strategica ed una A3X matrix, per individuare l’allineamento strategico dei progetti A3 attuati e in attuazione.

L

SILVIA GUERRINI

Biografia

LEAN MANAGEMENT E CLINICAL RISK MANAGEMENT IN RSA: UN APPROCCIO INNOVATIVO

ABSTRACT

TITOLO TESI:

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IL PERCORSO DELLE PROCEDURE SOPRA SOGLIA DALL’INDIZIONE ALL’AGGIUDICAZIONE IN ESTAR

TITOLO TESI:

Firenze, 1973 Dirigente Amministrativo.Laurea in Giurisprudenza e Master in Management Sanitario - SDA Bocconi (I edizione 2003). Da luglio 2015 è in ESTAR con l’incarico di coordinamento delle attività di segreteria e dello Staff alla Direzione Aziendale. In precedenza è stato referente della UOS dipartimentale Gestione Processi Amministrativi Aziendali della Ausl 11 Empoli. Svolge attività di docente presso l’Università degli Studi di Firenze-Facoltà di Medicina e Chirurgia (A.A. 2004-2005; 2005-2006; 2006-2007) per corsi di Economia Aziendale per Infermieri, Tecnici della Prevenzione e Ostetriche. Ha partecipato in qualità di relatore al Congresso annuale di ALASS (Associazione Latina per l’Analisi dei Sistemi di Salute, Milano 2006), è inoltre co-autore di articoli pubblicati (Mecosan, Salute e Territorio, Organizzazione Sanitaria) su temi relativi alla programmazione ed all’avvio delle Società della Salute.

SALVATORE IANNUCCI

Biografia

’unificazione dei tre ESTAV in ESTAR (dal 01 gennaio 2015) ha sicuramente prodotto disomogeneità e variabilità nei comportamenti e

nelle procedure.

La standardizzazione della tempistica delle varie fasi dei procedimenti di gara rappresenta un’esigenza prioritaria sia per l’implementazione di una programmazione allineata alla capacità produttiva di ESTAR, sia al fine di concordare con i clienti (aziende sanitarie ed ospedaliere) gli accordi di servizio. I clienti non sono solo i fruitori finali dei servizi, ma sono coinvolti in alcune sotto-fasi decisive della procedura e questo rappresenta una specificità da cui non si può prescindere.

Dalle interviste ai professionisti di ESTAR e dall’esame dei dati di attività è emersa la necessità di svolgere un’analisi delle cause relative alla variabilità dei tempi del procedimento di gara “sopra soglia”, dalla fase di indizione a quella di aggiudicazione, con particolare riferimento al settore merceologico dei Dispositivi Medici.

Complessivamente, utilizzando un approccio metodologico ispirato a logiche di lean management, emerge come sia la possibilità di individuare aree di intervento su cui intervenire per ridurre progressivamente la tempistica dei procedimenti di gara “sopra soglia”.

L

ABSTRACT

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Infermiere Posizione Organizzativa di area Chirurgica per i Percorsi in Urgenza presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese. Laurea Specialistica in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche; Master di primo livello in Funzioni di Coordinamento delle Professioni Sanitarie; Master di primo livello in Anestesia e Terapia Intensiva; Corso Universitario di perfezionamento in Infermiere Case Manager. Pubblicazioni in riviste scientifiche di interesse professionale. Impegnato nella formazione aziendale come docente in corsi di carattere sanitario e di Lean Management.

DAVIDE LASTRUCCI

Biografia

RIORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO DI TRASPORTO INTRAOSPEDALIERODELL’AZIENDA OSPEDALIERA UNIVERSITARIA SENESE: PROGETTO DIMIGLIORAMENTO DEL SERVIZIO CON METODOLOGIA LEAN THINKING

‘elaborato intitolato “Riorganizzazione del servizio di trasporto intraospedaliero dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese:

progetto di miglioramento del servizio trasporto materiali con metodologia Lean Thinking” descrive un progetto di Lean Management riguardo il servizio di trasporto materiali dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese. Tale progetto che ha l’obiettivo di analizzare l’attuale modello organizzativo con lo scopo di proporre miglioramenti organizzativi che prevedano un’ottimizzazione delle richieste di trasporti in regime di urgenza.

È stato utilizzato lo strumento dell’A3 report per descrivere le fasi del progetto che passano da una descrizione della situazione attuale, all’analisi delle cause del problema eseguita attraverso un diagramma di Ishikawa, allo sviluppo di varie contromisure proposte attraverso l’utilizzo sia di sistemi di operation management (modelli di simulazione) che la creazione e la revisione di strumenti operativi quali procedure, materiale informativo, ampliamento dell’utilizzo di sistemi informatici e di comunicazione ecc. .

Il progetto prevede la verifica dei risultati già da Dicembre 2016 per andare a raggiungere uno standard organizzativo durante l’anno 2017.

L

ABSTRACT

TITOLO TESI:

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OTTIMIZZAZIONE DELLA GESTIONE DEL PERCORSO DI RICERCA DELL’ISTITUTO PER LO STUDIO E LA PREVENZIONE ONCOLOGICA – ISPO

TITOLO TESI:

Medico chirurgo, specialista in Gastroenterologia, Oncologia e Statistica Medica. Dal 1994 al 1998 contrattista a progetto presso l’Istituto Tumori di Genova. Dal 1998 al 2001 ha lavorato come gastroenterologo endoscopista presso la ex ASF di Firenze. Lavora presso l’Istituto per lo Studio e la Prevenzione Oncologica di Firenze dal 2001. Responsabile della SS Centro di Riferimento Regionale per la Prevenzione Oncologica, dal 2004 si occupa della assicurazione di qualità dei programmi di screening oncologico organizzato della regione Toscana. Dal 2013 è responsabile facente funzione della SC Prevenzione Secondaria Screening di ISPO che organizza i programmi di screening oncologico sul territorio della ex ASF di Firenze. Parallelamente a questa attività svolge attività di ricerca applicata sia quantitativa che qualitativa in ambito di prevenzione oncologica secondaria e collabora a valutazioni di health technology assessment in questo specifico settore. Svolge incarichi nazionali su specifici progetti nell’ambito dell’Osservatorio Nazionale Screening.

PAOLA MANTELLINI

Biografia

’Istituto per lo Studio e la Prevenzione Oncologica – ISPO - è un ente pubblico regionale che ha come mission la ricerca in ambito di

prevenzione oncologica primaria e secondaria. Dato il particolare periodo storico ed economico la possibilità di realizzare studi e ricerche è fortemente limitata dalla esiguità di fondi sia pubblici che privati. Per poter ottenere quindi finanziamenti sufficienti è necessario che la qualità dei progetti e l’efficienza nel realizzarli siano elevate e universalmente riconosciute. In considerazione anche dell’attuale riorganizzazione del sistema sanitario regionale si quindi sentita la necessità di rivedere il percorso della ricerca in generale e della gestione dei progetti in particolare. Il lavoro è consistito nel predisporre una strategia aziendale di settore corredata da una analisi SWOT, dalla elaborazione di una mappa strategica, di una patente degli indicatori e di un A3X di area. Alcuni obiettivi operativi hanno riguardato inoltre la gestione amministrativa dei progetti finalizzati: è stata sviluppata una matrice di correlazione che evidenziasse la tipologia di prodotto più complesso, si è analizzato il percorso reale di uno specifico progetto di ricerca. Poiché non è stato possibile scorporare le attività a valore aggiunto da quelle non a valore aggiunto e da quelle non a valore aggiunto ma necessarie non si è provveduto a costruire una VSM. In alternativa sono state sviluppate specifiche SWIM LANE relativamente al percorso di acquisizione di personale con contratto a progetto, di predisposizione delle convenzioni, di acquisizione di beni e servizi. Nell’ambito della strategia aziendale è stato deciso di sviluppare specifici progetti A3. Quello attualmente in corso è il progetto A3 relativo al flusso del percorso per l’acquisizione di beni e servizi.

L

ABSTRACT

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Nasce a Siena il 22 Dicembre 1986 e risiede attualmente a Monteriggioni. Consegue il diploma del Liceo delle Scienze della Formazione presso l’istituto San Giovanni Bosco di Colle di Val d’Elsa. Nel 2008 consegue la Laurea di primo livello in Tecniche Sanitarie di Radiologia Medica per Immagini e Radioterapia presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Siena. Ottiene l’abilitazione in Tecnico Sanitario di Radiologia Medica per Immagini e Radioterapia nel 2008 e dallo stesso anno è iscritta all’albo professionale di Tecnici Sanitari di Radiologia Medica della provincia di Siena. Dopo la laurea svolge attività di volontariato presso la Misericordia di Abbadia San Salvatore e presso l’USL7 di Campostaggia e in contemporanea presso la LILT (Lega Italiana Lotta ai Tumori) dove ottiene ottimi risultati nell’ambito della senologia. Dal maggio 2009 esercita la professione di Tecnico di Radiologia presso il reparto di Radioterapia dell’AOU Senese. Nel 2013 consegue la Laurea specialistica in Scienze delle Professioni Sanitarie Tecniche Diagnostiche con il massimo dei voti. Dal 2013 a oggi partecipa attivamente a corsi formativi tenuti dall’AOU Senese sulle tecniche Lean applicate al campo della Sanità.

li studi sui rischi psico-sociali (stress, burnout e mobbing) mostrano ampiamente come questi possano diventare un rischio per la salute

e la sicurezza dei lavoratori. Il quadro normativo nazionale, ed in particolare il D.lgs 81/08, impone l’obbligo di valutare la presenza di gruppi di lavoratori esposti a rischi di stress correlato al lavoro, introducendo così nel DVR (Documento di Valutazione dei Rischi) la valutazione non soltanto dei rischi tradizionalmente intesi, ma anche del benessere organizzativo derivante sia dall’organizzazione del lavoro, sia da fattori psico-sociali. In questo ambito l’ Ufficio Lean ha intrapreso una collaborazione con il Servizio di Prevenzione e Protezione (SPP) per individuare l’esistenza di una correlazione tra il Lean Thinking e la valutazione del rischio “stress lavoro-correlato”. Come strumento di analisi è stata scelta la stessa metodologia proposta nel documento “Valutazione e gestione del rischio da stress lavoro-correlato - Manuale ad uso delle aziende in attuazione del D.Lgs. 81/08 e s.m.i.”, Pubblicazione realizzata da INAIL nel 2011, Dipartimento Medicina del Lavoro - ex ISPESL. È stata, quindi, utilizzata la lista di controllo contenuta nel suddetto documento per i gruppi di lavoro dei progetti Lean 2015 AOUS, sia prima dell’inizio dei progetti (Luglio 2015), sia al termine dello sviluppo degli stessi (Gennaio-Febbraio 2016), per valutare come l’approccio Lean potesse impattare sullo stress lavoro correlato. Sono stati analizzati circa 35 progetti, di cui 15 manuali sia per la fase di pre-proegtto sia per la fase di post-progetto. I risultati emersi ci suggeriscono che, sia per lo scarso numero di partecipanti alla compilazione dei manuali, sia per le criticità emerse durante questi incoNtri, lo strumento utilizzato (manuale Inail) non sia uno strumento semplice per la valutazione dell’impatto dei progetti Lean con lo stress-lavoro correlato, pur avendo fatto emergere le criticità ed i miglioramenti significativi dei vari progetti.

Potrebbe, quindi, essere da ritenersi valida l’idea della creazione di un manuale ad hoc per il nostro contesto organizzativo che permetta di valutare come la filosofia Lean impatti sullo stress lavoro correlato e presentare questo nuovo manuale ai team leader dei progetti 2016 in AOUS e utilizzare la stessa applicazione per la fase pre-progetto e la fase post-progetto.

Sarebbe, inoltre, interessante proporre, in via del tutto sperimentale, dei progetti in cui l’approccio Lean ha l’obiettivo del benessere organizzativo e non una conseguenza di esso. Strumenti come il 5S, l’Analisi delle Cause Radice e le VSM potrebbero essere utilizzati per capire i tipi di malessere nei vari contesti lavorativi.

G

SARA MARIOTTI

Biografia

APPROCCIO LEAN, ORGANIZZAZIONE E STRESS LAVORO CORRELATO

ABSTRACT

TITOLO TESI:

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I PRINCIPI DEL LEAN THINKING APPLICATI AL SERVIZIO DI ANATOMIA PATOLOGICA: ESPERIENZA DELLA EX USL 6 DI LIVORNO

TITOLO TESI:

Laurea in Medicina e chirurgia conseguita presso l’Università degli Studi di Pisa in data 16/06/1983 con voto 110/110 Lode e specializzazioni successive in endocrinologia, igiene e medicina preventiva e radioterapia oncologica. Ha conseguito diversi corsi di perfezionamento indirizzati al Management in Sanità e un Master di II Livello in Management delle Aziende Sanitarie conseguito nel 2011. Attualmente ricopre il ruolo di DIRETTORE MEDICO P.O. PORTOFERRAIO (Disciplina: Direzione Medica di Presidio Ospedaliero) in comando presso lo staff della direzione sanitaria dell’azienda USL 6 in qualità di direttore UOC programmazione.

FRANCA MARTELLI

Biografia

’obiettivo del progetto è quello di verificare l’applicabilità degli strumenti Lean nella riorganizzazione del servizio di anatomia

patologica dell’azienda USL 6.

Il tirocinio, svolto presso la struttura livornese, ha permesso l’analisi del contesto attuale e le ipotesi di scenario futuro, realizzate con il supporto del personale della struttura, mappando tutte le fasi del processo, dall’accettazione in anatomia patologica alla consegna del referto alla struttura richiedente.

Sulla base di tale metodologia si sono definiti gli obiettivi della nostra attività di miglioramento organizzativo: riduzione dei tempi di attesa per la diagnosi e la consegna referti, definizione di un nuovo layout degli ambienti lavorativi, eliminazione degli sprechi.

La spaghetti chart, utilizzata per la rilevazione dello spazio percorso da ogni singolo attore coinvolto, ha evidenziato una distribuzione non ottimale dei locali con conseguente revisione del progetto in modo da consentire che le attività consequenziali siano fisicamente disposte in postazioni di lavoro contigue e permettendo di realizzare ulteriori 2 ambienti per la refertazione.

Il progressivo interfacciamento del software gestionale WINSAP con i reparti e gli ambulatori, con la possibilità per la struttura richiedente di visualizzare online e di stampare il referto, permetterà di abbattere completamente i tempi di consegna dei referti con conseguente liberazione di risorsa tempo per la squadra trasporti.

L

ABSTRACT

34 lhcm.diism.unisi.it

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Nata a Pomigliano d’Arco (Na) laureata a Siena in Scienze Economiche Bancarie . Inizia a lavorare nell’Am-ministrazione Provinciale di Siena e poi nel settore privato occupandosi di consulenza tributaria per gli enti locali e successivamente consulenza nel settore dei servizi finanziari assicurativi. Nel 2000 entra a far parte dello Staff Direzione Aziendale Sistemi Informativi dell’ Azienda Sanitaria Asl 7 di Siena occupandosi di reportistica e sistemi di indicatori per la valutazione multidimensionale delle strutture territoriali ed ospedaliere delle aziende sanitarie toscane. Nel 2010 assunta come responsabile del Sistema Informativo, Programmazione e Controllo di Gestione di ESTAV Sud Est. Dal 2015 è direttore della UOS Audit e Risk Management di ESTAR. Consegue le seguenti specializzazioni: Master in Agenti dell’Innovazione delle Pubbliche Amministrazioni (Formez 2002), Master in Management delle Aziende Sanitarie (Università di Pisa 2005), Master in Management e Sanità (Scuola Superiore Sant’Anna Laboratorio MeS 2007).

a mission dell’Estar è l’ottimizzazione della spesa pubblica regionale mediante la gestione centralizzata e standardizzata delle funzioni

delegate, anche con riferimento alla programmazione annuale dell’attività contrattuale e alla conseguente razionalizzazione degli acquisti. Il lavoro svolto, si inserisce all’interno della volontà dell’Ente di implementare un modello organizzativo allo scopo di assicurare condizioni di correttezza e trasparenza nella conduzione delle attività dell’ente, a tutela della propria posizione e immagine, nonchè prevenire la commissione di comportamenti illeciti o non etici da parte dei propri dirigenti, dipendenti e collaboratori, nonché di tutti coloro che a prescindere dal titolo e dal tipo di rapporto, vengano in contatto con la realtà organizzativa di ESTAR. La prima parte del project work descrive le fasi dell’implementazione del Modello Integrato di Organizzazione, Gestione e Controllo di ESTAR, soprattutto nella fase di Risk Self Assessment e nell’individuazione dei rischi istituzionali nelle aree core e dei rischi operativi nelle aree ulteriori di ESTAR. La tecnica utilizzata per la analisi dei rischi è il frutto di una mediazione tra le indicazioni fornite dal PNA e le principali metodologie sviluppatesi nel Master –Lean Healthcare Management ed applicate ai processi di gestione del rischio clinico (RCA, FMEA e FMECA).

La seconda parte è stata dedicata nel processo backward di ricostruzione delle cause a partire dagli eventi sentinella applicando nel processo degli appalti la metodologia della RCA al fine di implementare un modello per la prevenzione e gestione del rischio corruzione. (“Ciò che chiamiamo caso non è e non può essere altro che la causa ignorata di un effetto noto Voltaire”)

L

CONCETTA MAZZOCCHI

Biografia

I RISCHI E LA LORO GESTIONE NEL PROCESSO DEGLI APPALTI

ABSTRACT

TITOLO TESI:

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RIORGANIZZAZIONE DEL PERCORSO DI PROCREAZIONE MEDICALMENTE ASSISTITA ”ETEROLOGA” NELL’AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA CAREGGI

TITOLO TESI:

Nato a Napoli il 26/09/1960 In possesso di laurea specialistica in scienze delle professioni sanitarie della riabilitazione; Laurea in Scienze dell’educazione; Master UNIFI in “Qualità della formazione”; Corso Alta formazione presso Scuola Superiore Sant’Anna di Studi Universitari e di Perfezionamento – PI in “Gestione della Qualità nei processi formativi”. Consegue la qualifica di Lead Auditor per la certificazione UNI EN ISO 9001 di sistemi di gestione qualità in organizzazioni sanitarie e formative. Ha coordinato, dal 2004 al 2011, la Commissione regionale di accreditamento delle strutture sanitarie pubbliche e private dell’Area Vasta Sud-Est della Regione Toscana. Attualmente dipendente dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi in supporto alla UO Progettazione per la verifica di conformità delle strutture ospedaliere ai requisiti autorizzativi di esercizio. Svolge sistematicamente verifiche per l’Accreditamento istituzionale delle strutture sanitarie pubbliche e private per conto delle Regioni Toscana e Umbria, nonché verifiche per la certificazione ISO 9001 nel settore sanità e servizi sociali ed istruzione.

AURELIO PELLIRONE

Biografia

ontesto di riferimento e motivazione. Il 9 Aprile 2014, con sentenza n. 162, la Corte Costituzionale dichiara l’illegittimità costituzionale

dell’art. 4, comma 3, della legge 19 febbraio 2004, n. 40 - Norme in materia di procreazione medicalmente assistita - in cui stabilisce il divieto del ricorso a tecniche di procreazione medicalmente assistita (PMA) di tipo eterologo, qualora sia stata diagnosticata una patologia che sia causa di sterilità o infertilità assolute ed irreversibili. La direzione della AOU Careggi decide di potenziare l’offerta in ambito di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA), integrando prestazioni associate alla PMA di tipo eterologo. Viene pertanto evidenziato dalla direzione aziendale, nell’ambito del Bilancio Preventivo Economico 2014 e Bilancio di Previsione Pluriennale 2014-2016, un obiettivo teso alla completa reingegnerizzazione del servizio sia per quanto riquadra gli aspetti impiantistico-strutturali e tecnologico, sia per quelli gestionali e clinico-assistenziali.

Sintesi del lavoro svolto. A seguito di una dettagliata analisi del percosro Diagnostico-Terapeutico-Assistenziale ed audit interni, sono state evidenziate:

• le criticità di processo, in termini di sprechi e rischio per la sicurezza dei pazienti ed operatori;

• il problema prioritario, in base alla rilevanza e risolvibilità in tempi brevi: “la tracciabilità delle attività svolte nel corso del ciclo completo non è agevolmente verificabile in tempo reale nella documentazione clinica della coppia”.

Sono state identificate le cause radice del problema e definite le Contromisure in termini di obiettivi specifici e relativi KPI.

Risultati raggiunti al termine del periodo di tirocinio

• strutturato ed adottato uno speficico strumento di controllo “VisualDoc-PMA” per la verifica in tempo reale della completezza del contenuto documentale del fascicolo (Cartella Clinica) della coppia.

• Implementata una programmazione sistematica di incontri mensili di equipe dedicati alla revisione condivisa delle procedure gestionali e tecnico-professionali.

• Realizzata la formazione all’uso del nuovo applicativo “Meditex” per la informatizzazione delle registrazioni inerenti le prestazioni di PMA.

C

ABSTRACT

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Laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Pisa, voto 110/110. Abilitazione all’esercizio della professione presso l’Università degli Studi di Pisa, voto: 108/110. Specializzazione in nefrologia e Igiene e medicina preventiva. Ha frequentato il Corso di formazione manageriale per l’alta direzione delle Aziende Sanitarie e per dirigenti di struttura complessa organizzato dal Laboratorio MeS, presso la Divisione Alta Formazione della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Ha svolto attività di docenza come professore a contratto presso il corso di Laurea Specialistica per Tecnici della Prevenzione e di infermieristica dell’Università di Pisa.Attualmente ricopre il ruolo di Facente Funzioni di Direttore Medico del Presidio Ospedaliero di Livorno.

l concetto di patologia tempo dipendente e più in generale di urgenza/emergenza in Sanità, nonostante sia apparentemente

consolidato, spesso trova a livello organizzativo ostacoli “cognitivi”, che si riflettono inevitabilmente sulla progettazione dei processi e delle strutture.

Scopo del nostro studio è stato quello di ridisegnare il layout del Pronto Soccorso di Livorno, trasformando l’attuale percorso del paziente da “catena di montaggio” a “pit-stop”, ovvero, secondo la concezione più attuale di percorso in urgenza, progettando la struttura in modo che il paziente debba spostarsi il meno possibile per poter ricevere, nel più breve tempo possibile, tutte le prestazioni diagnostiche e terapeutiche necessarie ad inquadrare e risolvere il suo bisogno di salute.

Il Pronto Soccorso di Livorno rappresenta la struttura di riferimento diretta per una popolazione di circa 176.000 abitanti (residenti nella zona Livornese), nonché hub per le patologie in urgenza/emergenza provenienti da tutto il territorio provinciale (circa 350.000 abitanti). Il numero di accessi annui è pari a circa 70.000 e attualmente la performance, secondo i criteri rilevati dal MeS, presenta alcune criticità. Con le modifiche da noi proposte si ritiene di poter migliorare significativamente i tempi della presa in carico del paziente all’interno della struttura.

I

SABINA SANGUINETI

Biografia

PS: DA PRONTO SOCCORSO A PIT STOP

ABSTRACT

TITOLO TESI:

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MIGLIORARE LA QUALITA’ DEI SERVIZI:L’ANALISI DEI RECLAMI PER ORIENTARE LE DECISIONI AZIENDALI

TITOLO TESI:

Laureata in Scienze Politiche presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Siena con la votazione di 110 e lode nell 1991 consegue nel 1995 la specializzazione presso la Scuola di specializzazione per funzionari e dirigenti della Pubblica Amministrazione dell’Università degli Studi di Siena. Nel 2001 consegue una seconda laurea in filosofia e nel 2003 il Master di 1° livello in Comunicazione e informazione nelle Pubbliche Amministrazioni. Ad oggi è dipendente presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese - Ufficio Relazioni con il Pubblico con il profilo di Collaboratore amministrativo professionale esperto (DS)

ALESSANDRA SESTINI

Biografia

ABSTRACT

l sistema di raccolta e di gestione dei reclami è una risorsa strategica per orientare le politiche di miglioramento della qualità dei servizi

e dei rapporti con i cittadini. L’analisi dei reclami pone qualsiasi azienda in grado di identificare i punti deboli dell’organizzazione, correggerne i disservizi e programmare interventi di miglioramento di cui saranno beneficiari tutti gli utenti.

Nel presente lavoro siamo partiti dall’analisi dei reclami pervenuti all’Ufficio Relazioni con il Pubblico (URP) dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese negli anni 2014 e 2015 e, in ottica di benchmarking, li abbiamo confrontati con quelli rilevati a livello regionale. Dal confronto è emerso un numero estremamente elevato di reclami legati ad aspetti burocratico amministrativi. Abbiamo quindi deciso di concentrare l’attenzione su questa tipologia che ha evidenziato tre casistiche di particolare rilevanza - problematiche relative al ticket, prenotazione non disdetta, referti/CD non ritirati – per le quali sono stati analizzati i costi della non qualità. Sulla base di queste analisi sono state pianificate azioni finalizzate al miglioramento della qualità del servizio reso agli utenti ed alla riduzione dei costi per l’Azienda.

I

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Laurea Magistrale in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche, conseguita presso l’Università degli Studi di Siena (2010). Master 1° Livello in Funzioni Specialistiche e Gestione del Coordinamento nelle Professioni Sanitarie, conseguito presso l’Università degli Studi di Siena (2008). Dopo 28 anni di esperienza come Infermiera in reparti Medici e Chirurgici, dal gennaio 2014 ricopre il ruolo di Infermiere - Posizione Organizzativa Chirurgia Programmata. Docente alla Formazione Lean in AOUS.

’Unità Senologica - Breast Unit - ha implementato un modello organizzativo di moderna efficienza ed efficacia sulla gestione

pratica della paziente affetta da patologia mammaria. Lo scopo dell’Unità Senologica è fornire alla paziente affetta da patologie benigne o maligne percorsi diagnostico-assistenziali rapidi e coordinati per giungere in breve tempo alla corretta diagnosi della malattia e al suo trattamento, nonché alla riabilitazione, senza trascurare tutti gli aspetti psicologici, ereditari ed estetici che possono presentarsi. La collaborazione è fondata sulla base di un lavoro interdisciplinare grazie al quale ognuno mette la propria competenza e conoscenza al servizio dei colleghi e soprattutto dei pazienti, coordinando in modo armonico le differenti specialità in una comunione di obiettivi. Lo scopo del progetto è migliorare la qualità dell’assistenza nelle diverse fasi del percorso, dall’accoglienza, alla comunicazione, fino all’organizzazione tra professionisti (GOM) per gestire ricovero, dimissione e post-ricovero, nell’intento di garantire ad ogni paziente un’equipe multidisciplinare di riferimento ed un servizio capace di offrire prestazioni di cura di alto profilo.

Il ring di riferimento va dal primo contatto telefonico che generalmente si ha con l’Unità Senologica presso il CORD, fino alla dimissione e post-ricovero.

L’utilizzo e lo sviluppo di un A3 Report ha permesso di fare un’analisi della situazione di partenza (AS IS), la mappatura del percorso mediante Value Stream Map (VSM) che ha evidenziato le potenziali criticità sulle quali agire. Dopo aver stabilito gli obiettivi funzionali al miglioramento del percorso sono state individuate e condivise le diverse soluzioni da implementare, in particolare in relazione al miglioramento del benessere psico-fisico della paziente (TO BE). La riorganizzazione del percorso assistenziale proposta è finalizzata alla omogeneizzazione delle prassi assistenziali e ricorre a criteri di lean organization in accordo alla strategia in atto presso l’AOUS.

La standardizzazione dei processi sanitari è possibile attraverso l’analisi dei percorsi che evidenziano azioni per la riduzione della variabilità, al fine di sviluppare ed implementare i percorsi assistenziali di qualità superiore. L’utilizzo di strumenti che sono alla base della gestione delle Operation è ormai parte integrante delle logiche strategiche nei vari ambiti delle Organizzazioni Sanitaria che agiscono in ottica Lean.

L

CARMELA SORRISO

Biografia

PERCORSO CHIRURGICO DEL PAZIENTE CON PATOLOGIA MAMMARIA

ABSTRACT

TITOLO TESI:

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RIORGANIZZAZIONE DEL PERCORSO CLINICO-DIAGNOSTICO DEL PREPARATO CHIRURGICO

TITOLO TESI:

Dall’Aprile del 2012 è Responsabile Infermieristico dell’Area Chirurgica del Presidio Ospedaliero di Pontedera, con ruolo di Coordinatore Infermieristico della Chirurgia Ambulatoriale Multispecialistica /U.O.S. di Endoscopia Digestiva e dell’attività Libero Professionale del Presidio Ospedaliero della ex U.S.L. 5 di Pontedera Pisa dal 2009. Dall’Ottobre del 2009 è responsabile dell’organizzazione dell’attività chirurgica presso la Casa Circondariale di Pisa.

Formazione :

• Diploma di Infermiere Professionale, anno 1992

• Master di 1° livello in: Management Infermieristico per le funzioni di coordinamento nell’area infermieristica, ostetrica e pediatrica, anno 2007

• Laurea Magistrale in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche, anno 2010

DAVIDE TRABALLONI

Biografia

ABSTRACT

a tesi sviluppata verte sul progetto di riorganizzazione del percorso effettuato da un campione chirurgico inviato dai Presidi Ospedalieri

di Pontedera (PI) e di Volterra (PI) verso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana per la sua refertazione.

La riprogettazione del percorso è stata richiesta dalla Direzione Sanitaria ASL5 dei Presidi Ospedalieri in quanto non è possibile controllare in maniera informatizzata la tracciabilità dell’esame istologico, ovvero non esiste la possibilità di individuare immediatamente in quale fase del processo si trovi un campione in quel preciso momento, inoltre, esiste una notevole variabilità nei tempi di refertazione/arrivo delle risposte degli esami istologici.

Ai fini dell’intervento è stato coinvolto un gruppo di lavoro multidisciplinare dove sono stati implementati i principali strumenti del Lean Management; l’utilizzo di tali strumenti ha permesso di elaborare delle contromisure ad hoc per poter raggiungere l’obiettivi prefissati.

Attualmente sono stati unificati i trasporti tra i due Presidi, in maniera da poter inviare tutti i giorni i campioni istologici e ricevere tutti i giorni le risposte, diminuendo quindi il tempo di attesa per la consegna degli esami stessi agli utenti. Per quanto riguarda la tracciabilità dei campioni, questa sarà possibile a partire dalla fine del mese di Settembre 2016 con l’acquisizione ed installazione del software in entrambi i presidi.

L

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Infermiera presso l’Unità Operativa di Rianimazione e Medicina Critica dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese. Laurea Specialistica in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche; Master di primo livello in Funzioni di Coordinamento delle Professioni Sanitarie; Master di primo livello in Anestesia e Terapia Intensiva. Impegnata nella formazione aziendale come docente in corsi di carattere sanitario e di Lean Management.

TERESA TROISI

Biografia

APPLICAZIONE DELLA METODOLOGIA LEAN SIX SIGMA PER IL CONTROLLO DELLE DIMISSIONI NELLA RIANIMAZIONE E MEDICINA CRITICA DELL’AOUS

’elaborato “applicazione della metodologia lean six sigma per il controllo delle dimissioni nella Rianimazione e Medicina Critica dell’AOUS.” è stato condotto all’interno dell’UOC di Rianimazione e

Medicina Critica dell’AOUS.

Obiettivo principale di questo progetto è stato quello di identificare le problematiche riguardo la dimissione dei pazienti ricoverati in Rianimazione e Medicina Critica e identificare possibili miglioramenti con lo scopo ultimo di ottimizzare la degenza media.

Essendo le dimissioni un importante esempio di variabilità, la metodologia utilizzata del lean six sigma ha permesso di fotografare il processo, partendo dall’analisi della situazione attuale, analizzare le criticità sul processo per arrivare a ipotizzare e implementare azioni correttive.

Il progetto che ha avuto inizio nel periodo di Giugno 2015 con la fase di define e terminerà con la fase di control a Luglio 2016.

L

ABSTRACT

TITOLO TESI:

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LHCMLean Healthcare Managementlhcm.diism.unisi.it

Il primo Master universitario in Italia specificatamente dedicato al lean in Sanità

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