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Documentazione del Progetto n.83
Le tracce delle Stagioni sull’Appennino pistoiese
Istituto scolastico:Omnicomprensivo San Marcello
pistoiese(San Marcello p.se)
Destinatari:Scuola primaria e scuola secondaria di primo grado
Plessi di San Marcello p.se, Cutigliano, Piteglio e Pian degli Ontani
Documentazione dell'Unità di competenza 253:
Stiamo in equilibrio!
Istituto scolastico:Istituto omnicomprensivo S.Marcello Pistoiese
Destinatari:Classi I e II della scuola secondaria di I grado
A. De Gasperi, Cutigliano
Ore dedicate al percorso:10 ore
Descrizione della genesi del percorso didattico
Il percorso didattico “Stiamo in equilibrio” ha coinvolto le classi prima e seconda della scuola secondaria di primo
grado A.de Gasperi di Cutigliano.
Il percorso è stato costruito dall’insegnante di scienze in collaborazione con l’insegnante di tecnologia e della guida naturalistica Simone Vergari dell’associazione
Gruppo Naturalistico dell’appennino pistoiese.
Descrizione della genesi del percorso didattico
Il percorso è stato costruito per collocarsi all’interno della
programmazione di scienze delle due classi che prevedeva per l’a.s.
lo studio del sisema Terra come insieme di quattro sfere diverse:
ATMOSFERA
IDROSFERA
LITOSFERA
BIOSFERA
La classe prima ha lavorato sui primi tre aspetti (per la litosfera
abbiamo lavorato sul suolo) e sulle piante per quanto riguarda la
biosfera.
La classe seconda quest’anno ha lavorato sulle relazioni fra i viventi e
sugli animali, avendo affrontato nell’anno precedente lo studio delle
piante.
Descrizione della genesi del percorso didattico
Obiettivi:
•Aumentare negli alunni la conoscenza e il rispetto del
territorio in cui vivono
•Saper individuare nel territorio segni dei cambiamenti
climatici avvenuti in epoche remote
•Saper individuare nel territorio segni di cambiamenti
climatici recenti
•Osservare le relazioni presenti in un ecosistema
•Aumentare negli alunni il rispetto per l’ambiente
montano
•Aumentare negli alunni la consapevolezza del delicato
equilibrio dell’ecosistema, in particolare dell’ambiente
della valle del Sestaione
Descrizione della genesi del percorso didattico
Scelta del luogo:
LA VALLE DEL SESTAIONE E IL LAGO NERO
L’ ”alta valle del Sestaione” è un Sito di Importanza Comunitaria
(SIC), al suo interno si trova il lago Nero.
E’ una delle aree paesaggisticamente più meritevoli dell’ Appennino
Pistoiese e dal punto di vista naturalistico-ambientale dell’intero
Appennino settentrionale.
In tutta la valle del Sestaione, ed in particolare nella sua parte più
elevata, sono presenti habitat, specie vegetali e animali di indubbio
valore biogeografico.
Il valore è ulteriormente confermato dalla vicina Riserva Statale di
Campolino in cui si trova l’unica foresta autoctona di abete rosso
dell’Appennino.
Descrizione della genesi del percorso didattico
Scelta del luogo:
LA VALLE DEL SESTAIONE E IL LAGO NERO
Il lago Nero è un laghetto di chiara origine glaciale.
La morfologia della valle del Sestaione e conseguentemente
l’origine del lago Nero sono da imputare ad un ghiacciaio che
nelle ultime decine di migliaia di anni ha modellato la
morfologia della valle.
Tale ambiente è stato scelto perché vi si possono individuare
segni della glaciazione passata sia nella geomorfologia del
paesaggio che nella componente biotica dell’ambiente.
Descrizione del percorso didattico
Descrizione del percorso didattico
Il percorso ha preso il via nell’ultimo mese dell’anno
scolastico.
Gli alunni della classe prima avevano già lavorato su
atmosfera ed effetto serra, idrosfera e ciclo
dell’acqua, sul suolo, sulle piante. Si era posta
attenzione anche a mettere in relazione questi
diversi temi.
Gli alunni della classe seconda avevano affrontato lo
studio dei funghi e delle piante nell’anno
precedente; nell’anno in corso avevano lavorato
sugli animali ed in particolare fra le relazioni fra gli
esseri viventi nell’ambiente.
Prima lezione: verifica dei prerequisiti
Attivita in aula: le due classi insieme e divise in 4 gruppi:
attraverso il lavoro in piccoli gruppi si riprenderanno i concetti gia
studiati su acqua, aria,
suolo ed esseri viventi. Ad ogni gruppo è stato affidato un argomento
fra i quattro; con la costruzione di cartelloni ogni gruppo ha messo in
evidenza le caratteristiche e le relazioni del suo "soggetto"
con gli altri "soggetti".
Lavoro di gruppo
Durata 2 ore
Seconda lezione in classe con l’esperto!
Lezione dialogata con esperto dell'associazione "Gruppo naturalistico
Appennino Pistoiese”.
Durante la lezione attraverso foto, lettura di grafici, immagini, abbiamo
affrontato e ripreso concetti come il clima, i suoi cambiamenti rispetto
ad anche solo un secolo fa sia nella nostra regione sia in altre zone
sulla Terra.
Quindi abbiamo parlato delle cause del riscaldamento globale e di
effetto serra.
Abbiamo concluso condividendo quali possano essere dei
comportamenti virtuosi che tutti noi possiamo mettere in pratica.
Presentazione con Power point
Durata 2 ore
Terza lezione: uscita nella valle del Sestaione e al lago Nero
G
L’escursione nella valle del Sestaione e a lago Nero è stata una vera e propria lezione all’aperto che ci ha permesso di “vedere”
direttamente sul territorio i cambiamenti climatici avvenuti in epoche remote ma anche di cambiamenti climatici recenti, insomma sotto la
guida esperta siamo andati
ALLA RICERCA DELLE TRACCE DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI…
ANTICHI E RECENTI!
CAMBIAMENTI CLIMATICI ANTICHI
La valle del Sestaione ci ha permesso di osservare come
l’evoluzione del clima negli ultimi 15.000 anni ha
modificato e plasmato il paesaggio e dato vita alla valle
stessa e a lago Nero.
Sia in classe che nell’uscita con l’aiuto dell’esperto
abbiamo esaminato la geomorfologia glaciale
dell’Appennino.
Durante l’escursione siamo andati alla ricerca
di tracce di una passata glaciazione…
TRACCE DI CAMBIAMENTI CLIMATICI ANTICHI:TRACCE GEOMORFOLOGICHE
UNA PRIMA TRACCIA E’ STATA L’OSSERVAZIONE DELLA
MORFOLOGIA DELLA VALLE DEL SESTAIONE:
LA CARATTERISTICA FORMA AD U, TIPICA DELLE VALLI
GLACIALI: APPENA INIZIATO IL CAMMINO DOPO L’ACCESSO
DELL’ORTO BOTANICO SI APRE UNA RADURA CHE CI HA
PERMESSO DI OSSERVARE LA FORMA DELLA VALLE.
TRACCE DI CAMBIAMENTI CLIMATICI ANTICHI:TRACCE GEOMORFOLOGICHE
UNA SECONDA TRACCIA CHE I NOSTRI OCCHI POCO ESPERTI
NON AVREBBERO CAPITO SONO STATI ALCUNI MASSI STRIATI
CHE CON L’AIUTO DELLA GUIDA ABBIAMO OSSERVATO SIA NEL
SENTIERO LUNGO LA VALLE CHE A LAGO NERO:
LE ROCCE MONTONATE.
QUESTI MASSI DI GRANDI DIMENSIONI PRESENTANO DELLE
STRIATURE BEN VISIBILI PARALLELE “TRACCIATE” DALLO
SCORRIMENTO DI UN GHIACCIAIO CON I SUOI RESIDUI SOPRA
DI ESSE.
LE ROCCE PERMETTONO QUINDI DI RILEVARE LE TRACCE DL
GHIACCIAIO ANTICO E ANCHE LA DIREZIONE IN CUI SI
SPOSTAVA
TRACCE DI CAMBIAMENTI CLIMATICI ANTICHI:TRACCEGEOMORFOLOGICHE
ROCCIA MONTONATA
TRACCE DI CAMBIAMENTI CLIMATICI ANTICHI:
TRACCE BIOLOGICHE
SEMPRE CON L’AIUTO DELL’ESPERTO, ABBIAMO OSSERVATO
TRACCE DEL PASSATO GLACIALE ANCHE NELLA
COMPONENTE BIOTICA PRESENTE NELLA VALLE DEL
SESTAIONE.
QUI SI TROVANO INFATTI VARIE SPECIE VEGETALI
TIPICAMENTE ALPINE, CHE SI SONO DIFFUSE NELLA ZONA
NELL’ULTIMO PERIODO GLACIALE E POI SONO RIUSCITE A
RIMANERE PRESENTI PER LA PARTICOLARITA’ DELL’AMBIENTE
DELLA VALLE.
Alcune specie che abbiamo osservato sono presenti nelle
successive slide
TRACCE DI CAMBIAMENTI CLIMATICI ANTICHI:
TRACCE BIOLOGICHE
VIOLA CALCARATA: TIPICA DELL’AMBIENTE ALPINO, OSSERVATA NELLA VALLE DEL SESTAIONE
TRACCE DI CAMBIAMENTI CLIMATICI ANTICHI:
TRACCE BIOLOGICHE
GENTIANA KOKIANA:
TIPICA DELL’AMBIENTE ALPINO, OSSERVATA NELLA VALLE DEL SESTAIONE
CAMBIAMENTI CLIMATICI RECENTI
ANNI 70ANNI 70
OGGIOGGI
In classe abbiamo osservato alcune foto
di lago Nero scattate alcuni decenni fa e le abbiamo
confrontate durante l’uscita con la situazione attuale.
E’ stato possibile notare come il livello della
Faggeta si si alzato, tanto che oggi una porzione
significativa del perimetro del lago è ricoperta da
vegetazione.
Risultati ottenuti
PUNTI DI FORZA
•la scelta del luogo: sia per la bellezza del paesaggio sia
perché perfettamente in linea con gli obiettivi proposti
•La validità della guida che ci ha accompagnato, che ha
permesso di avere una visione soto molti aspetti
dell’ecosistema osservato
•L’importanza di affrontare tematiche complesse con una
visione partita dall’affrontare fenomeni globali, per poi
osservare sul campo e quindi localmente e di nuovo tornare ad
una visione più ampia
•l’unità di competenza ha ripreso tematiche affrontate durante
l’anno, mettendole sotto una nuova luce ed arricchendole di
una valida esperienza sul campo
Risultati ottenutiPUNTI DI DEBOLEZZA
•La tempistica di presentazione del progetto: i progetti
dovrebbero essere pensati contemporaneamente alla
programmazione scolastica e quindi nel mese di ottobre per
permettere il loro inserimento in modo organico nella
programmazione stessa, soprattutto se il progetto deve
coinvolgere più discipline.
•La tempistica di approvazione del progetto: il progetto è stato
approvato quasi alla fine dell’anno scolastico
per cui, dato che l’uscita per motivi meteorologici è stata
rimandata ed effettuata il 1 giugno, non è stato possibile
impostare un momento conclusivo con gli alunni ed una
verifica
Documentazione dell'Unità di competenza 126:
Le stagioni dell’Appennino pistoiese
Istituto scolastico:Comprensivo San Marcello
pistoiese(San Marcello p.se)
Destinatari:Scuola secondaria di primo grado: classe II
Ore dedicate al percorso: 12 ore
Descrizione della genesi del percorso didattico
Il percorso didattico, progettato dai docenti di scienze e di tecnologia, in collaborazione con il personale dell’Associazione Dynamo Camp, nasce per rispondere alla curiosita degli alunni di comprendere le cause che sono alla base dei cambiamenti delle stagioni nell’ultimo secolo.
La presente UdC vuole mettere in risalto le attuali caratteristiche delle stagioni, confrontandole poi con quelle descritte da testimonianze di persone anziane e documenti fotografici di vecchia data, in modo da rendere gli alunni consapevoli dei cambiamenti climatici verificatisi nel corso dell'ultimo secolo.
Si vuole mettere in rilievo le conseguenze che i cambiamenti del clima hanno indotto sul territorio montano ove i ragazzi che frequentano questo istituto risiedono. Si metteranno quindi in evidenza le problematiche relative ai dissesti idrogeologici e gli adattamenti di flora e fauna.
Descrizione del percorso didattico
Prima fase: Recupero delle conoscenze pregresse relative all'ecologia attraverso un brainstorming (recupero di concetti quali ecosistema, biotopo, biosfera, rete alimentare, cicli di elementi) e costruzione di una mappa concettuale
Seconda fase: attraverso l'uso di immagini satellitari (Google Earth) e fotografie fornite dall'insegnante e dagli alunni si sono individuate nell'area della montagna pistoiese (zona Oasi Dynamo) alcune tipologie di ecosistemi: boschi cedui, boschi sempreverdi e praterie di quota.
Osservazione delle immagini e discussione stimolata e guidata dall'insegnante. Report sul quaderno degli ecosistemi individuati con aggiunta di informazioni note agli studenti da conoscenze pregresse scolastiche ed extra-scolastiche
Immagine del luogo studiato e visitato dagli alunni: zona Oasi Dynamo (San Marcello p.se)
San Marcello
Limestre
Faggete
Castagneti
Praterie
Terza fase: intervento in classe del personale dell’associazione Dynamo Camp che ha approfondito il ruolo dell'uomo nei cicli naturali e l'alterazione degli ecosistemi in seguito ai cambiamenti climatici, attraverso una lezione dialogata con uso della lavagna multimediale attraverso la quale sono state mostrate numerose immagini che chiarivano i significati di quanto spiegato o stimolavano la discussione e la riflessione critica degli alunni.
Quarta fase: escursione all’Oasi Dynamo, con partenza da Prunetta ed un bel percorso che attraverso boschi di castagno, faggio ed abetine ha condotto i ragazzi sulle praterie dei crinali.Osservazione attenta della vegetazione e dei suoi adattamenti agli ambienti (diversita delle strategie adattative); ricerca di tracce di animali per ricostruire ed immaginare la catena alimentare che qui ha al suo vertice la poiana, la volpe, ma soprattutto il lupo.
Veduta della nostra scuola dall’Oasi Dynamo Stazione meteorologica
Praterie in quota
Panorami osservati durante l’escursione:Panorami osservati durante l’escursione: > Orientamento: individuare la scuola> Meteorologia: la stazione dei rilievi> Ecologia: prateria in quota
Veduta verso il Libro Aperto
Durante l’escursione abbiamo….Durante l’escursione abbiamo….Osservato diversi ecosistemi: faggeta, prateria, corso d’acqua montano e vegetazioneriparia;Osservato tracce di animali erbivori e carnivori: piccoli roditori, volpi e lupi;Cercato di intuire le interazioni tra biotopo e comunita biologica;Osservato la stazione di rilevazione dati meteorologici;Cercato di intuire come le variazioni del clima possano influire sugli ecosistemi osservati
Il torrente montano
Risultati ottenutiQuesta UdC si prefissava di raggiungere due specifiche competenze:Questa UdC si prefissava di raggiungere due specifiche competenze:
Descrivere l'ecosistema boschivo locale nelle sue componenti biotiche ed abiotiche, evidenziando legami tra di esse.
Analizzare il territorio, osservando le conseguenze dei cambiamenti climatici sui cicli naturali e sulle componenti biotiche dell'ecosistema.
LaLa verifica dell’apprendimentoverifica dell’apprendimento è parzialmente demandata all’estate: infatti gli alunni hanno avuto il compito di descrivere un ecosistema che riterranno particolarmente interessante e che avranno avuto l’opportunita di visitare durante le vacanze. La consegna richiede di rappresentarlo tramite scatti fotografici o disegni; di rappresentare la rete alimentare, di individuare le principali componenti abiotiche.Infine ad ogni alunno è richiesta una riflessione sull’impatto che il cambiamento climatico in corso potrebbe avere sull’ecosistema studiato.
Punti di forza e criticità dell’ UdC:Punti di forza e criticità dell’ UdC:
Tra i primi:
Coinvolgimento degli alunni con un metodo di ricerca attivo ed interattivo che ha reso loro protagonisti delle scoperte effettuate (l’emozione di sentirsi giovani ricercatori).Elevata motivazione degli studentiOttime competenze del personale dell’Associazione Dynamo Camp.Possibilita di studiare sul campo, durante l’escursione alcuni concetti legati all’ecologia
Tra le criticita:
Notevole ritardo nella comunicazione relativa all’approvazione del progetto, che ha costretto a tempi brevi e difficolta per trovare autobus per gli spostamenti e date libere per le lezioni degli esperti dell’associazione.Mancata erogazione dei fondi nei tempi di svolgimento del progetto che ha messo in difficolta la scuola impossibilitata nell’anticipare il denaro.Fase di verifica delle competenze solo parzialmente svolta, in quanto il progetto è stato realizzato a fine anno scolastico ed il tempo a disposizione è stato minore rispetto a quello previsto.
Documentazione dell'Unità di competenza 452:
Alla scoperta della meteorologia
Istituto scolastico:Comprensivo San Marcello
pistoiese
Destinatari:Scuola secondaria di primo grado: classe I
Ore dedicate al percorso:14 ore
Descrizione della genesi del percorso didattico
Il percorso didattico, progettato dai docenti di scienze e di tecnologia, in collaborazione con il personale dell’Associazione Itinerari, nasce per approfondire lo studio della composizione dell’aria, dell’atmosfera e dei fenomeni meteorologici: questa UdC, mira a contestualizzare e legare alla montagna in cui risiedono gli alunni l’intero percorso e, contemporaneamente sviluppa capacita pratiche ed applicative nel contesto del curriculum di tecnologia.
Inoltre, gli alunni possono cimentarsi con l'interpretazione di grafici che mostrano l'evoluzione negli anni di determinati parametri meteorologici, andando ad incidere trasversalmente anche con la progettazione di matematica
Descrizione del percorso didattico
Prima fase: Introduzione sulla composizione dell’aria e sulla struttura dell’atmosfera.
Attraverso brainstorming si sono raccolte le conoscenze pregresse degli alunni sull'aria, integrando poi le notizie mancanti.
In un secondo momento gli alunni sono stati invitati a cercare delle immaginirelative alla meteorologia da prendere successivamente in analisi.Gli alunni hanno presentato immagini di vario genere: arcobaleno, pioggia, neve, grandine, trombe d’aria…dando così lo spunto per parlare di tali fenomeni e della loro genesi.
Infine, utilizzando la LIM e varie immagini trovate su internet (con una ricerca attraverso vari motori, lasciata fare agli stessi alunni) è stata descritta la struttura dell’atmosfera dell'atmosfera, con focus relativo alla troposfera.
Seconda fase:Intervento in classe del personale della cooperativa ItinerariGli alunni sono stati protagonisti di una lezione dialogata, alla quale sono stati invitati a partecipare con riflessioni e domande stimolanti.La lezione ha riguardato la struttura dell’atmosfera (consolidamento della precedente fase), la descrizione delle stagioni attuali con riferimento ai particolari eventi atmosferici di notevole intensita che hanno iniziato a comparire con frequenze sempre più alte, l’analisi della causa con un chiaro ed interessante focus sull’aumento delle temperature e della concentrazione di CO2 (analisi di grafici).
Terza fase: Uscita presso il laboratorio di meteorologia applicata di Fabbrica del Verde, a Pracchia.
Con la guida del personale dell'associazione della Cooperativa Itinerari, gli alunni hanno osservato una stazione meteorologica posta sul fiume Reno e compreso il funzionamento; successivamente, presso la sede della cooperativa Itinerari gli alunni sono stati invitati all’osservazione ed alla riflessione su alcuni dati relativi alla piovosita nel comune di San Marcello pistoiese.Sono risultati particolarmente interessanti i dati relativi ai mesi di luglio 2003 (annata siccitosa) e dello stesso mese del 2014 (annata piovosa). Gli studenti sono stati invitati a confrontare tali dati con quelli del valore medio della piovosita nel mese di luglio, scoprendo così che l’anomalia maggiore si è riscontrata l’anno scorso.Ciò ha dato lo spunto per analizzare e commentare altre anomalie ed il cambiamento climatico che si sta realizzando.
Nel pomeriggio gli alunni sono stati condotti ad osservare l’imponente frana verificatasi all’ingresso del paese di Pracchia, oggi bonificata con opere di sostegno sul pendio. Oltre ad osservare la morfologia del territorio, è stata descritta la genesi del fenomeno franoso. Il distacco, infatti, è legato allo scioglimento della neve caduta in copiosa quantita sulla zona e poi scioltasi velocemente a causa del repentino aumento di temperatura.
Termometro
Idrometro
Pluviometro
La stazione meteorologica di PracchiaLa stazione meteorologica di Pracchia
La frana sul Reno (Pracchia)
Morfologia del territorio: individuazionedi un bacino idrografico
Tornati alla sede della Fabbrica del Verde, gli alunni sono stati coinvolti in una Spiegazione pratica sull’interpretazione di una carta topografica, sempre relativa allazona, sulla quale hanno imparato a riconoscere paesi, strade, fiumi (reticolo idrografico)e soprattutto a comprendere morfologia del territorio attraverso l’osservazione delle curve di livello (isoipse)
Quarta fase: la verifica sul raggiungimento degli obiettivi è stata effettuata attraversouna discussione guidata.Alcuni alunni hanno proposto tematiche relative agli argomenti trattati e si sono creatitre gruppi di discussione (sulla fragilita del territorio-frane); sugli eventi meteo anomalie sull’esperienza della visita di istruzione in generale.Infine i portavoce dei tre gruppi hanno permesso a tutti di condividere gli elementi più Importanti emersi nelle varie discussioni.
La partecipazione all’attivita è stata totale e gli alunni hanno dimostrato di essere stativeramente coinvolti dal percorso didattico effettuato e di aver sviluppato una sensibilitaVerso questa tipologia di problematiche ambientali.
Risultati ottenutiQuesta UdC si proponeva di raggiungere le seguenti competenze:
>Comprendere come si generano alcuni eventi meteorologici nell'atmosfera e determinare perchè un luogo è più piovoso di un altro in base alla morfologia del territorio locale.
> Comprendere le metodologie per misurare e rilevare alcuni parametri meteorologici ed analizzare dati meteo allo scopo di intuire eventuali cambiamenti climatici
Le competenze sono state raggiunte, grazie ad una fase introduttiva iniziale cheLe competenze sono state raggiunte, grazie ad una fase introduttiva iniziale cheha fornito le basi per seguire con partecipazione e coinvolgimento le attività ha fornito le basi per seguire con partecipazione e coinvolgimento le attività successive di natura laboratoriale.successive di natura laboratoriale.
Punti di forza e criticità dell’ UdC:Punti di forza e criticità dell’ UdC:
Tra i primi:
Coinvolgimento degli alunni con un metodo di ricerca attivo ed interattivo che ha reso loro protagonisti delle scoperte effettuate (l’emozione di sentirsi giovani ricercatori).Elevata motivazione degli studentiOttime competenze del personale dell’Associazione Itinerari.Possibilita di studiare sul campo, durante l’escursione alcuni concetti legati alla morfologia del territorio ed alla sua vulnerabilita
Tra le criticita:
Notevole ritardo nella comunicazione relativa all’approvazione del progetto, che ha determinato un ritardo tra le lezioni svolte in classe come regolare attivita curricolare (gli argomenti relativi al clima sono stati trattati a febbraio) e la realizzazione del progetto (svolto nei primi giorni di maggio)Mancata erogazione dei fondi nei tempi di svolgimento del progetto che ha messo in difficolta la scuola impossibilitata nell’anticipare il denaro.
Codice U408CAMBIAMENTI CLIMATICI E BIODIVERSITA’
Istituto Omnicomprensivo San Marcello p.se
SCUOLA PRIMARIA «BEATRICE» DI PIAN ONTANI
HANNO PARTECIPATO AL PROGETTO: TUTTE LE CLASSI DEL PLESSO
8 ORE DEDICATE AL PERCORSO
Che cos’è la BIODIVERSITA’? Perché oggi se ne parla tanto?Cosa succede quando una specie, vegetale o animale, si estingue?
E’ possibile accorgersene nella vita di tutti i giorni?Quali attività dell’uomo mettono in pericolo gli HABITAT NATURALI?
Cosa perdiamo con la loro distruzione?Quali AZIONI POSITIVE possiamo compiere per preservare
L’AMBIENTE e gli organismi viventi che lo popolano, compresi noi stessi?
Che relazione ha tutto questo con i CAMBIAMENTI CLIMATICI?
Il progetto ha un APPROCCIO TEORICO-PRATICO ed integra ed alterna diverse situazioni e modalità di apprendimento (attività laboratoriali, lezioni frontali, continuità a progetti di Istituto).
Si è trattato il tema centrale della BIODIVERSITA’ e dei CAMBIAMENTI CLIMATICI attraversoattività cooperative in aula che partissero dal vivere quotidiano, e che ponessero l’accento anche sulle competenze trasversali degli alunni
.
Grazie alla preziosa collaborazione con il LABORATORIO ZOOLOGICO di Pistoia
nella nostra Scuola Primaria abbiamo intrapreso l’interessante percorso di Biodiversità e Cambiamenti climatici. Siamo partiti da ciò che c’è di più vicino. Guardando nel piatto in cui
mangiamo! A tavola possono nascere, in noi, riflessioni sempre più consapevoli, fornendoci spunti didattici pluridisciplinari ed
elementi universali di cui è possibile sentirsi parte attiva.
L’insegnante dell’ambito antropologico, Daniela Iannello
Gli obiettivi fissati nelle UDC si riferiscono a contenuti didattici dell’ambito geografico-scientifico, questi sono stati articolati in maniera semplificata per essere meglio introiettati dagli alunni. Da qui la necessita dell’ausilio di esperti esterni e di attivita laboratoriali, al fine di vivere il contesto di apprendimento in maniera attiva, in linea con i progetti paralleli affrontati durante l’anno scolastico. Ecco, dunque, che « ALIMENTAZIONE-CLIMA-AMBIENTE» è stato il nostro punto di partenza. Il percorso si è concretizzato con l’analisi di: «CAMBIAMENTI CLIMATICI E BIODIVERSITA’»; ha coinvolto tutte le classi del plesso.
Le ricadute positive sul curricolo e sulle discipline
•Rinforzo del concetto di biodiversita •Collegamenti pluridisciplinari - vissuto esperienziale quotidiano •Comprensione del concetto di difesa ed assetto del territorio con riferimento ai valori naturali e territoriali • Analisi delle potenziali violazioni compiute a danno dell’ambiente• Prevenzione dell’inquinamento atmosferico
IL NOSTRO PROGETTO
•I cambiamenti climatici nel nostro territorio, del Pianeta, durante le stagioni e nel corso della storia.
•La relazione tra acqua-clima-ambiente. Impatto e ripercussioni. Il problema dell’inquinamento atmosferico. Lezione frontale e confronto.
.
PERCORSO STORICO-GEOGRAFICO SUL CIBO E RISORSE NATURALI
Perché mancano determinati cibi durante quel particolare periodo della Storia? E’ stato proposto un percorso storico-geografico sulle origini del cibo. Selezioniamo gli ingredienti per invitare un personaggio illustre: Dante Alighieri. Che cosa cuciniamo? Mimando l’acquisto di ingredienti per cucinare ricette toscane, i bambini sono andati a fare la spesa in un vero e proprio mercato orto-frutticolo allestito in classe. Poiché il nostro ospite è Dante Alighieri, gli alunni hanno potuto constatare che, nel Medioevo, ingredienti come: patate, pomodori, cioccolato e molti altri, non erano presenti; questi sono arrivati solo in seguito, con le scoperte dei grandi viaggiatori. Adesso siamo pronti per capire l’importanza delle RISORSE NATURALI. Qual è la relazione tra cambiamenti climatici, ambientali ed alimentazione? Cosa è possibile fare a tutela del nostro territorio? Lezione frontale-attività laboratoriale-confronto
LA BIODIVERSITA’ A TAVOLA
Come si è arricchita la nostra tavola nei secoli e quali sono le verdure e la frutta che non usiamo più? Ci aiuta il
Cavalier Garnier Valletti, ceroplasta vissuto nella seconda metà dell’800, grazie al quale abbiamo le copie in cera di
moltissimi tipi di frutta che oggi non esistono più. I bambini hanno portato da casa, una mela ciascuno e abbiamo
ragionato su quante poche qualità di mele sono rappresentate. Assaggiando, poi, diverse varietà di mele portate dagli esperti
del laboratorio abbiamo valutato: sapore, durezza, croccantezza, i bambini hanno compilato la carta di identità di ogni mela ed apprezzato cultivar che non conoscevano prima,
scoprendo come la nostra tavola possa essere arricchita e debba essere «tutelata». Le attività hanno posto l’attenzione sul RISPETTO DELL’AMBIENTE, sulla responsabilità che abbiamo verso di esso e sull’equilibrio, da salvaguardare, delle dinamiche strettamente connesse (CAMBIAMENTI
CLIMATICI).Attività laboratoriale-lezione teorica
IL VALORE DELLE RISORSE NATURALI E BIODIVERSITA’
Proiezione video, attività laboratoriale e confronto
FACCIAMO LA SPESA. COSA COMPRO?ATTRAVERSO UNA SIMULAZIONE DI ACQUISTO DI MATERIALE,
METTIAMO L’ACCENTO SULLA SOSTENIBILITA’.NO IMBALLAGGIO. MENO PRODUZIONE DI CO2
Attivita laboratoriale ludico-didattica, lezione frontale
L’OROSCOPO DELLE VERDURE CI AIUTERA’ A CAPIRE LA STAGIONALITA’ DEGLI ACQUISTI.QUALI SONO LE AZIONI A
TUTELA DELL’AMBIENTE? IL CAMBIAMENTO CLIMATICO E LE SUE RIPERCUSSIONI - Laboratorio
L’ATTENZIONE VERSO I CODICI DELLE UOVA, INVECE, CI AIUTA A RIFLETTERE SULLA VITA DEGLI ANIMALI PRODUTTORI DEL
NOSTRO CIBO.IL SIGNIFICATO DEI CODICI DELLE UOVA E SOSTENIBILITA’
Lezione frontale-laboratorio
LA DISPONIBILITA’ DI ACQUA, LA VARIETA’ DEGLI ECOSISTEMI, I LORO EQUILIBRI , RICCHEZZA DELLA BIODIVERSITA’ COME BENE
COMUNE. Lezione frontale-lavoro a gruppi
RISULTATI RAGGIUNTI
Nelle osservazioni svolte in itinere abbiamo potuto osservare che gli alunni hanno ben appreso i concetti trattati; partendo dalla vita a tavola hanno rielaborato il tutto in senso più ampio: dalle
risorse naturali, alla biodiversità fino a giungere ai cambiamenti
climatici. I bambini hanno acquisito una nuova
consapevolezza ed un maggior senso di responsabilità verso i
temi trattati
I PICCOLI ESPLORATORI
DELLE RISORSE NATURALI…
Documentazione dell'Unità di competenza:
Stagioni e natura (U382)Il paesaggio appenninico (U421)
Istituto comprensivo San Marcello P.se
Classi I – II – III – IV Scuola primaria Piteglio
Ore dedicate al percorso:I – II – III 2 h in classe + uscita sul territorio nel
boscoIV 2 h in classe + uscita a Lago Nero
CLASSI I – II – III
CLASSI I – II
-AMBITO SCIENTIFICO Attività relativa alla conoscenza dell’ambiente: le piante e gli animali che vivono nei boschi della nostra zona e i cambiamenti durante le stagioni.
Attività relativa alla coltivazione di piante da orto
Ins. Strufaldi Sandra
CLASSE III-AMBITO SCIENTIFICO
Attività relativa alla conoscenza dei fenomeni atmosferici e alla rilevazione di essi anche
attraverso la costruzione di strumenti per rilevare la pioggia e il vento.
Attività relativa all’osservazione di cambiamenti dell’ambiente durante l’anno.
Attività relativa alla coltivazione di piante da ortoIns. Fini Gianna
CLASSE IV
- AMBITO GEOGRAFICO
Attivita relativa alla conoscenza del paesaggio appenninico: lettura di mappe e carte geografiche, ricerca di informazioni, studio di testi ed elaborazione di schemi e sintesi.
Attivita di osservazione di paesaggi di montagna attraverso l’uso della LIM, ricerca di foto.
Ins. Ducci Daniela
Le attivita fin qui presentate sono state svolte nelle classi dalle singole insegnanti durante le attivita curricolari.
Ognuna delle insegnanti ha cercato di collegare il proprio percorso disciplinare con le attivita da svolgere nel progetto.
CLASSI I – II – III
Lezione a classi aperte con Gianna Dondini
L’uscita nel bosco
vicino alla scuola
L’osservazione delle piante e la rilevazione dei dati.
Classe IVIl paesaggio appenninico: l’osservazione del territorio Escursione al Lago Nero con Simone Vergari 3/6/2015
I bambini della classe IV di Piteglio ringraziano Simone per tutte le informazioni che ha dato loro durante l’escursione!
A conclusione delle attivita le insegnanti non hanno potuto svolgere una rielaborazione completa e una verifica delle acquisizioni in seguito alle uscite sul territorio perché i tempi sono stati piuttosto ristretti ed eravamo ormai a fine anno scolastico.
Il progetto è stato valido e interessante sotto l’aspetto didattico, soprattutto per la collaborazione con personale qualificato. Le insegnanti rilevano purtroppo la lentezza nei tempi burocratici di approvazione del progetto che ha portato a concentrare tutte le attivita in un periodo limitato che non ha permesso un lavoro di approfondimento anche dopo lo svolgimento di tutto il percorso.