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La Nostra Voce - Dicembre 2013Xxxxxxxxxxxxxx 00
DICEMBRE2013
S. FRANCESCA CABRINI - CODOGNOASSUNZIONE B.V. MARIA - TRIULZA
PARROCCHIE
La Nostra Voce - Dicembre 2013Xxxxxxxxxxxxxx 00
LA NOSTRA VOCE
mensile di cultura e informazione cristiana
Direttore responsabile: Don Giorgio CROCE
ANNO 31 - N° 4 - DICEMBRE 2013
registrato presso il Tribunale di Lodi in data 03/11/86 al N° 189
Pubblicato il 1-12-2013 - Tiratura copie N° 400
Sede redazione e stampa: PARROCCHIA SANTA FRANCESCA CABRINI
Viale Papa Giovanni XXIII n° 1 - 26845 CODOGNO (LO)
Sito web: www.cabrinitriulza.it
Posta elettronica: [email protected]
Sito web della Parrocchia S. Francesca Cabrini di Houston (Texas, USA): sfchoutx.org
La Nostra Voce - Dicembre 2013Avvento 1
“Date l’annunzio ai popoli: Ecco, Dio viene, il
nostro Salvatore”. All’inizio di un nuovo ci-
clo annuale, la liturgia invita la Chiesa a rin-
novare il suo annuncio a tutte le genti e lo
riassume in due parole: “Dio viene”. Que-
sta espressione così sintetica contiene una
forza di suggestione sempre nuova. Fer-
miamoci in un momento a riflettere: non
viene usato il passato – Dio è venuto –,
né il futuro – Dio verrà –, ma il presente:
“Dio viene”. Si tratta di un presente con-
tinuo, cioè di un’azione sempre in atto: è
avvenuta, avviene ora e avverrà ancora.
In qualunque momento, Dio viene. Il ver-
bo “venire” dice qualcosa che riguarda la
natura stessa di Dio.
Annunciare che “Dio viene” equivale ad
annunciare semplicemente Dio stesso, at-
traverso un suo tratto essenziale e qualifi-
cante: il suo essere il Dio-che-viene.
L’Avvento richiama i credenti a prendere
coscienza di questa verità e ad agire in con-
seguenza. Risuona come un appello salu-
tare nel ripetersi dei giorni, delle settima-
ne, dei mesi: Svegliati! Ricordati che Dio
viene! Non ieri, non domani, ma oggi,
adesso! L’unico vero Dio, “il Dio di
Abramo, di Isacco e di Giacobbe”, non è
un Dio che se ne sta in cielo, disinteressa-
to a noi e alla nostra storia, ma è il Dio
che viene. E’ un Padre che mai smette di
pensare a noi, e, nel rispetto estremo della
nostra libertà, desidera incontrarci e visi-
tarci; vuol venire, dimorare in mezzo a noi,
restare con noi.
Il suo “venire” è spinto dalla volontà di
liberarci dal male e dalla morte, da tutto
ciò che impedisce la nostra vera felicità.
Dio viene a salvarci.
*
La Nostra Voce - Dicembre 2013S. Natale 2
C’è sempre una cometada inseguire
Ricordando una poesia d’altri tempi
La notte Santadi Guido Gozzano
– Consolati, Maria, del tuo pellegrinare!
Siam giunti. Ecco Betlemme ornata di trofei.
Presso quell’osteria potremo riposare,
ché troppo stanco sono e troppo stanca sei.
Il campanile scocca
lentamente le sei.
– Avete un po’ di posto, o voi del Caval Grigio?
Un po’ di posto per me e per Giuseppe?
– Signori, ce ne duole: è notte di prodigio;
son troppi i forestieri; le stanze ho piene zeppe.
Il campanile scocca
lentamente le sette.
– Oste del Moro, avete un rifugio per noi?
Mia moglie più non regge ed io son così rotto!
– Tutto l’albergo ho pieno, soppalchi e ballatoi:
Tentate al Cervo Bianco, quell’osteria più sotto.
Il campanile scocca
lentamente le otto.
– O voi del Cervo Bianco, un sottoscala almeno
avete per dormire? Non ci mandate altrove!
– S’attende la cometa. Tutto l’albergo ho pieno
d’astronomi e di dotti, qui giunti d’ogni dove.
Il campanile scocca
lentamente le nove.
– Ostessa dei Tre Merli, pietà d’una sorella!
Pensate in quale stato e quanta strada feci!
– Ma fin sui tetti ho gente: attendono la stella.
Son negromanti, magi persiani, egizi, greci...
Alzi la mano chi, tra noi, non ha stu-diato a memoria questa poesia. Al-meno quando alle scuole elementariancora si usava “mandare a memo-ria” le poesie. Veniva “recitata” in for-ma di dialogo e si faceva a gara perinterpretare i vari personaggi: Ma-ria, Giuseppe, l’oste del Moro ol’ostessa dei Tre Merli e così via.E’ certamente un’opera che risentedella cultura del suo tempo; fu infat-ti scritta da Guido Gozzano nell’av-vicinarsi del Natale del 1914.
Guido Gustavo Gozzano nacque aTorino il 19 dicembre 1883; il suonome è spesso associato alle cor-renti letterarie del Decadentismo edel Crepuscolarismo. Nelle sue pri-me esperienze poetiche cerca diemulare l’artista maggiormente invoga in quegli anni: D’Annunzio, so-prattutto ne imita il gusto estetico,che impone grande attenzione allaforma e all’armonia del verso poeti-co, anche a danno del contenuto ar-tistico. Successivamente, la scoper-ta delle liriche di Giovanni Pascoli loavvicina alla cerchia di poeti “crepu-scolari”, accomunati dall’attenzioneper “le buone cose di pessimo gu-sto”, come verrà in seguito definitala loro vena poetica.Morì a soli 32 anni, a causa della tu-bercolosi che lo affliggeva.La poesia “La Notte Santa” è unadelle più conosciute di GuidoGozzano. È destinata all’infanzia emantiene un po’ le caratteristiche del-la filastrocca. Riunite nella raccolta
La Nostra Voce - Dicembre 2013S. Natale 3
Il campanile scocca
lentamente le dieci.
– Oste di Cesarea... – Un vecchio falegname?
Albergarlo? Sua moglie? Albergarli per niente?
L’albergo è tutto pieno di cavalieri e dame
non amo la miscela dell’alta e bassa gente.
Il campanile scocca
le undici lentamente.
La neve! – ecco una stalla! – Avrà posto per due?
– Che freddo! – Siamo a sosta – Ma quanta neve, quanta!
Un po’ ci scalderanno quell’asino e quel bue...
Maria già trascolora, divinamente affranta...
Il campanile scocca
La Mezzanotte Santa.
“Rime per bimbi” troviamo leotto composizioni che il poetascrisse per l’infanzia: oltre aquesta Dolci rime, Prima delu-sione, Natale, Pasqua, Orosco-po, La canzone di Piccolino, LaBefana.
Gozzano amava la vicenda del-la nascita di Gesù e prediligevaviverla attraverso l’usanza delpresepio, che è quanto di piùcasalingo, risaputo e familiaresi possa immaginare. È proprioper questo che il Poeta lo ama-va: le cose condivise da moltihanno una vita profonda, lon-tana, forte e misteriosa. Inquesto caso il mito popolare e
il presepio permettono di vivere l’espe-rienza del mistero dell’incarnazione con-dividendola con coloro che celebrano consemplicità la ricorrenza della nascita delRedentore.Più volte questa poesia è stata accusa-ta di sentimentalismo e banalità. E’, in-vece, presente al suo interno un fortesenso religioso che vede nel Bambino lafigura intera del Redentore del mondoche entra nella storia. Coglie questoevento non nella commozione sentimen-tale, ma nel problema fondamentale,che è appunto il rapporto con gli uomini.Sono loro che lo possono accogliere erifiutare, adorare o uccidere, amare oodiare, mentre la natura vive già tra lesue braccia, pacificata e mite nel rico-noscimento del suo Amore che l’ha cre-ata. Gozzano vede già nel destino delBambino che va a nascere nella capan-na di Betlemme i personaggi che incon-trerà sulla Via del Calvario e che gli chiu-deranno in faccia la porta, lo respinge-ranno, mentre solo pochi gli useranno
pietà e lo ascolteranno. Lo vede e lo segue nel suo destino d’incomprensione, di Amorerifiutato, di sofferenza e di sacrificio fino alla crocifissione.A pensarci bene anche noi, oggi, abbiamo le nostre “comete” da inseguire e non ciaccorgiamo che Cristo è tra noi.
Commento a cura di Cristiano Grassi
La Nostra Voce - Dicembre 2013Chiesa 4
Papa Francesco, nella consueta Udienza generale del mercoledì, ha parlato della remissione
dei peccati ricordando che «innanzitutto il protagonista del perdono è lo Spirito Santo. Nella
sua prima apparizione agli Apostoli, nel cenacolo, Gesù fece il gesto di soffiare su di loro
dicendo: “Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li
rimetterete, resteranno non rimessi”. Gesù, trasfigurato nel suo corpo, è l’uomo nuovo che
offre i doni pasquali frutto della sua morte e risurrezione: e quali sono questi doni? La pace, la
gioia, il perdono dei peccati, la missione, ma soprattutto dona lo Spirito Santo che di tutto
questo è la sorgente».
ATTRAVERSO LA CARNE. Prima di compiere questo gesto, Cristo mostra le piaghe
delle mani e nel costato. «Queste ferite – ha proseguito il Pontefice – rappresentano il
prezzo della nostra salvezza. Lo Spirito Santo ci porta il perdono di Dio “passando attraverso”
le piaghe di Gesù. E per la forza di queste piaghe i nostri peccati sono perdonati. Così Gesù
ha dato la sua vita per la nostra pace, per la nostra gioia, per la grazia nella nostra anima, per
il perdono dei nostri peccati».
ATTRAVERSO LA CHIESA. Cosa significa che Gesù dà agli apostoli il potere di rimette-
re i peccati? Papa Francesco ha puntualizzato che è il figlio di Dio che «dà il potere. La Chiesa
è depositaria del potere delle chiavi: così da aprire o chiudere, di perdonare. Dio perdona
ogni uomo nella sua sovrana misericordia, ma Lui stesso ha voluto che quanti appartengono a
Cristo e alla sua Chiesa, ricevano il perdono mediante i ministri della Comunità. Attraverso il
ministero apostolico la misericordia di Dio mi raggiunge, le mie colpe sono perdonate e mi è
donata la gioia. In questo modo, Gesù ci chiama a vivere la riconciliazione anche nella dimen-
sione ecclesiale, comunitaria. La Chiesa, che è santa e insieme bisognosa di penitenza, accom-
pagna il nostro cammino di conversione per tutta la vita. La Chiesa non è padrona del potere
delle chiavi, ma è serva del ministero della misericordia e si rallegra tutte le volte che può
offrire questo dono divino».
NON UNA COSTRIZIONE MA UN DONO. Questa dimensione del perdono che
deve passare attraverso la Chiesa, purtroppo, ha notato il Santo Padre, spesso è fraintesa. E
questo perché nel mondo moderno «domina l’individualismo, il soggettivismo, e anche noi
cristiani ne risentiamo. Certo, Dio perdona ogni peccatore pentito, personalmente, ma il
cristiano è legato a Cristo, e Cristo è unito alla Chiesa. E per noi cristiani c’è un dono in più,
La Nostra Voce - Dicembre 2013Chiesa 5
e c’è anche un impegno in più: passare umilmente attraverso il ministero ecclesiale». Quindi,
intervenendo a braccio, ha voluto ribaltare la prospettiva: quel che il mondo considera una
costrizione – il perdono deve passare attraverso la comunità ecclesiale – è, invece, «un dono,
una cura, una protezione e anche la sicurezza che Dio mi ha perdonato. Io vado dal fratello
sacerdote e dico: “Padre, ho fatto questo…”. Ma io ti perdono: è Dio che perdona e io sono
sicuro, in quel momento, che Dio mi ha perdonato. Questo è avere la sicurezza di quello che
noi diciamo sempre: “Dio sempre ci perdona! Non si stanca di perdonare!”. Noi dobbiamo
non stancarci di andare a chiedere perdono. “Ma, padre, a me dà vergogna andare a dire i miei
peccati…”. “Ma, guarda, le nostre mamme, le nostre donne dicevano che è meglio diventare
una volta rosso e non mille volte giallo!”. E tu diventi rosso una volta, ti perdona i peccati e
avanti”».
NON BASTA CONFESSARSI CON DIO. Il sacerdote, ha concluso papa Francesco è lo
«strumento per il perdono dei peccati. Il perdono di Dio che ci viene dato nella Chiesa, ci
viene trasmesso per mezzo del ministero di un nostro fratello; anche lui un uomo che come
noi ha bisogno di misericordia, diventa veramente strumento di misericordia, donandoci
l’amore senza limiti di Dio Padre». E a braccio ha aggiunto: «Anche i sacerdoti devono confes-
sarsi, anche i vescovi: tutti siamo peccatori. Anche il Papa si confessa ogni quindici giorni,
perché il Papa anche è un peccatore! E il confessore sente le cose che io gli dico, mi consiglia
e mi perdona, perché tutti abbiamo bisogno di questo perdono. A volte capita di sentire
qualcuno che sostiene di confessarsi direttamente con Dio… Sì, come dicevo prima, Dio ti
ascolta sempre, ma nel sacramento della Riconciliazione manda un fratello a portarti il perdo-
no, la sicurezza del perdono a nome della Chiesa».
Tratto da “Tempi”
Molti eremiti abitavano nei dintorni della sorgente. Ognuno di loro si era
costruito la propria capanna e passava le giornate in profondo silenzio,
meditando e pregando. Ognuno, raccolto in se stesso, invocava la presen-
za di Dio.
Dio avrebbe voluto andare a trovarli, ma non riusciva a trovare la strada.
Tutto quello che vedeva erano puntini lontani tra loro nella vastità del
deserto. Poi, un giorno, per una improvvisa necessità, uno degli eremiti
si recò da un altro. Sul terreno rimase una piccola traccia di quel cammi-
no. Poco tempo dopo, l'altro eremita ricambiò la visita e quella traccia si
fece più profonda. Anche gli altri eremiti incominciarono a scambiarsi
visite.
La cosa accadde sempre più frequentemente. Finché, un giorno, Dio, sem-
pre invocato dai buoni eremiti, si affacciò dall'alto e vide che vi era una
ragnatela di sentieri che univano tra di loro le capanne degli eremiti. Tut-
to felice, Dio disse: "Adesso si! Adesso ho la strada per andarli a trovare".
Ma com'è difficile tracciare uno di quei sentierini.
La
strada
per
Dio
di Bruno
Ferrero
La Nostra Voce - Dicembre 2013Carlo Maria Martini 6
I nostri giovani
e l’educazione familiare
In questi giorni sono stato colpito, come tutti, dallo scandalo delle baby-prostitute.
Al di là della ricerca delle responsabilità dei singoli (la madre scellerata, gli sfruttatori,
gli uomini che andavano con queste ragazzine) mi ha turbato la netta sensazione di una
grande incapacità della società e della cultura dominante di dare ai nostri figli quei
valori saldi e fondanti capaci di fare di loro degli uomini e delle donne realmente felici,
cioè non soggetti a mode devastanti per l’animo umano.
Che ci siano cattive madri e vecchi sporcaccioni che approfittano delle ragazze, non è
purtroppo una novità. Quasi 40 anni fa, quando facevo il servizio militare in Friuli i
contadini di quelle montagne mi hanno insegnato un saggio proverbio: “El porseo nol
diventa mai vecio, ma el vecio el diventa porseo” (Il maiale non diventa mai vecchio,
ma il vecchio diventa maiale).
Sono rimasto però sorpreso da una gioventù dai comportamenti sempre meno leggibili.
Tutto mi riportava ancora una volta alla responsabilità educativa dell’adulto; a quella
pedagogia degli anni ’70 per la quale l’unica regola era “vietato vietare”...
Ma la mia natura intima di padre (anzi, ora anche di nonno), di insegnante, si ribellava:
“è possibile che la croce sia sempre buttata addosso ai genitori?”. Quello del padre e
della madre è il mestiere più difficile: qualunque cosa si faccia, si sbaglia.
Mi è venuto in aiuto Carlo Maria Martini con i sui splendidi scritti densi di saggezza e
sempre inseriti nella più concreta realtà.
Il cardinale era solito accompagnare le benedizioni natalizie delle case (a Milano questo
rito si effettua a Natale e non a Pasqua) con una sua lettera e nell’anno pastorale 1996/
97, in occasione del XVI centenario della morte di S. Ambrogio, immaginò che il popolo
ambrosiano ponesse domande al Santo e che questi rispondesse; risposte desunte,
ovviamente, dagli scritti che Ambrogio ci ha lasciato.
Sono cosi nati 7 dialoghi: con una famiglia, con un giovane, con una mamma ed un
papà, con una donna, con un malfattore, con un uomo.
Nel primo, quello appunto con una famiglia, Ambrogio, per bocca di Martini, affronta il
problema dell’educazione e ci ricorda, con disarmate semplicità, che il “dialogo” con i
figli non può iniziare quando questi hanno ormai 15/16 anni, a quell’età la loro strada è
ormai segnata. Il dialogo silenzioso inizia il giorno in cui nascono.
Qui di seguito riportiamo appunto questa conversazione ideale, anche a ricordo di S.
Ambrogio, la cui festa cade proprio il 7 di questo mese; nei prossimi numeri saranno
proposti gli altri dialoghi con il Santo. Sono certo che il cardinale Martini saprà parlare
ancora una volta al nostro cuore.
Cristiano Grassi
La Nostra Voce - Dicembre 2013Carlo Maria Martini 7
Una famiglia normale; si volevano bene, ma
non sempre andavano d’accordo, tutti in casa
davano una mano, ma non era raro che qualcu-
no sbuffasse, pregavano insieme, benedicen-
do la mensa e la giornata, ma c’erano giorni in
cui nessuno cominciava la preghiera e finiva-
no per dimenticarsi.
Non erano senza difetti, ma il bene – come è
normale – era più grande.
Marito, moglie e figli erano uniti, ma non sta-
vano sempre insieme; i genitori curavano che
i figli crescessero liberi, ma non se ne vanta-
vano ad ogni riunione; seguivano con attenzio-
ne i passi cruciali della vita, con saggi consi-
gli maturati in lunghi silenzi e in qualche dia-
logo essenziale e talora erano preoccupati, ma
non vivevano in ansia, angosciati da mille even-
tuali pericoli: perché anche loro credevano in
Dio.
E i figli crescevano liberi, ma non smarriti; tal-
volta disobbedivano, ma sapevano di sbaglia-
re.
Chi riusciva bene era elogiato, ma con parsi-
monia: aveva fatto solo il suo dovere e forse
poteva dare di più.
Chi stentava e non riusciva era incoraggiato,
rimproverato, ma mai umiliato. A nessuno era
mai stato detto: “guarda tuo fratello come è
bravo: perché non sei come lui?”.
I genitori sapevano molto sull”educazione dei
figli: l’avevano imparato dai loro genitori, dal
loro volersi bene e dai figli stessi.
Proprio perché sapevano molto, ascoltavano
volentieri consigli e cercavano maestri.
Perciò così parlarono al vescovo Ambrogio:
“Vescovo Ambrogio parlaci della famiglia e
dell’educazione dei figli. Insegnaci come si
possa dare la vita e insieme la libertà, come si
possa amare senza trattenere presso di sé chi
Una famiglia si fece avantiUna famiglia si fece avantiUna famiglia si fece avantiUna famiglia si fece avantiè chiamato altrove e come si possa esigere
senza costringere, persuadere senza sedurre,
educare ai valori e alla fede che professiamo
senza ricercare nei figli la realizzazione dei
nostri desideri.
Parlaci della famiglia e dei figli”.
Così parlò il vescovo Ambrogio: “Come
|’uomo diventi uomo e la donna diventi donna
resta un’opera di Dio che non cessa di riem-
pirmi di stupore: quand’anche avessi letto tut-
ti i libri che dicono della famiglia e dell’edu-
cazione dei figli non saprei dire se ci sia un
gesto più efficace di quello di mio padre che
incomincia le preghiere e di quello di mia
madre che incoraggia studi faticosi e dice: ‘Tu
puoi’.
Di tutte le parole di una madre può restare nella
memoria qualche detto memorabile o banale,
ma la vita dei figli sarà segnata per sempre dal
modo con cui la madre accoglieva i bambini e
sosteneva le fatiche per crescerli onesti, sani,
cristiani e anche esigeva che ciascuno tenesse
ordine tra le sue cose. L’educazione dei figli è
impresa per adulti disposti a una dedizione che
dimentica se stessa: ne sono capaci marito e
moglie che si amano abbastanza da non men-
dicare altrove l’affetto necessario.
Il bene dei vostri figli sarà quello che sceglie-
ranno, non sognate per loro i vostri desideri.
Basterà che sappiano amare il bene e guardar-
si dal male e che abbiano in orrore la menzo-
gna.
Non pretendete dunque di disegnare il loro
futuro: siate fieri piuttosto che vadano incon-
tro al domani con slancio, anche quando sem-
brerà che si dimentichino di voi.
Non incoraggiate ingenue fantasie di grandez-
za, ma se Dio li chiama a qualche cosa di bello
e di grande, non siate voi la zavorra che impe-
La Nostra Voce - Dicembre 2013
disce di volare. Non
arrogatevi il diritto di prende-
re decisioni al loro posto,
“ma aiutateli a capire che de-
cidere bisogna e non si spa-
ventino se ciò che amano
chiede fatica e fa qualche volta
soffrire; è più insopportabile
una vita vissuta per niente.
Più dei vostri consigli li aiu-
terà la stima che hanno di voi
e la stima che voi avete di
loro; più di mille raccoman-
dazioni soffocanti, saranno
aiutati dai gesti che videro in
casa: gli affetti semplici, certi
ed espressi con pudore, la sti-
ma vicendevole, il senso del-
la misura, il dominio delle
passioni, il gusto per le cose
belle e l’arte – la forza anche
– di sorridere.
E tutti i discorsi sulla carità
non mi insegneranno di più
del gesto di mia madre che fa
posto in casa per un vagabon-
do affamato; e non trovo ge-
sto migliore per dire la fierez-
za di essere uomo di quando
mio padre si fece avanti a
prendere le difese di un uomo
ingiustamente accusato.
I vostri figli abitino la vostra
casa con quel sano trovarsi
bene che ti mette a tuo agio e
ti incoraggia anche ad uscire
di casa, perché ti mette den-
tro la fiducia in Dio e il gusto
di vivere bene”.
Carlo Maria Martini
Da “Sette dialoghi con
Ambrogio vescovo di Milano”
Eutanasia 8
Lettera-appello rivolta alla cittadinanzae al Parlamento dal titolo evocativo: “Si può uccidere
il legame sociale?’’ - Chiesto un ripensamentosul progetto di legge che prevede la possibilità di
accedere alla “dolce morte’’ anche ai minori di 15 annie alle persone affette da Alzheimer
I vescovi del Belgio scendono oggi in campo e dicono no al
progetto di legge presentato dal partito socialista e in discus-
sione al Senato di estendere la possibilità di ricorrere all’eu-
tanasia (introdotta nel 2002) ai minori di 15 anni e alle per-
sone affette da Alzheimer. Oggi nel corso di una conferenza
stampa monsignor André-Joseph Léonard, arcivescovo di
Malines-Bruxelles, ha presentato alla stampa l’opinione
dell’episcopato belga contenuta in una lettera-appello rivolto
alla cittadinanza e al Parlamento dal titolo evocativo “Si può
uccidere il legame sociale?”. All’inizio di febbraio, la Com-
missione federale di controllo e valutazione dell’eutanasia
ha registrato nel 2012 1.432 dichiarazioni di eutanasia, con
un aumento del 25% rispetto al 2011. Le dichiarazioni di eu-
tanasia registrate lo scorso anno rappresentano il 2% del-
l’insieme dei decessi registrati nel Paese. Maria Chiara
Biagioni per il Sir ha raccolto le opinioni espresse durante la
conferenza stampa.
La lettera. Già nel 2002 quando in Belgio fu approvata la
legge sull’eutanasia, i vescovi avevano espresso le loro ri-
serve. “Questa legge – si legge oggi nel documento pubbli-
cato dall’episcopato belga – poteva apparire come ragione-
vole poiché intendeva lottare contro le eutanasie clandesti-
ne. Era presentata come una legge molto umana perché era
stata scritta per assicurare l’incontro tra la compassione del
medico e la preoccupazione del malato di morire con digni-
tà”. I vescovi comprendono perfettamente che “una persona
La Nostra Voce - Dicembre 2013Eutanasia 9
malata può attraversare un periodo di prova,
di incertezza o di profondo scoraggiamento”.
E’ proprio in questo momento – incalzano i
presuli – che il malato deve incontrare “per-
sone che gli tendono la mano. Che gli fanno
capire che il suo valore umano non è annien-
tato dalla distruzione del suo corpo o della sua
mente. Che la sua dignità supera infinitamen-
te il disagio che prova a non essere più del
tutto padrone di se stesso”.
L’appello. I vescovi pongono poi una serie
di interrogativi relativi a un’estensione della
legge sui minori e i malati di Alzheimer: “Un’at-
testazione scritta richiedente l’eutanasia in
caso di perdita delle facoltà mentali, non ri-
schia di divenire un giorno addirittura super-
flua tanto poi da chiedersi se sia necessa-
ria?”. E ancora rispetto ai minori: l’estensio-
ne della legge ai minori di 15 anni, non rischia
di aprire poi la strada dell’eutanasia “ai bam-
bini più piccoli, visto che la loro malattia o il
loro handicap sono divenuti insopportabili?”.
Da qui l’appello lanciato dai vescovi al Parla-
mento dove il progetto di legge sarà presen-
tato: “Lo invitiamo a considerare come i ma-
lati, minori o dementi, possano essere me-
glio presi in cura dalla Sanità pubblica nel
quadro delle cure palliative. Per noi dire no
all’eutanasia non significa scegliere la soffe-
renza né far e lasciar soffrire. I progressi delle
cure palliative hanno compiuto grandi passi
in avanti nel dare sollievo al dolore ed hanno
aiutato a prevenire possibili richieste di euta-
nasia”. I vescovi belgi vogliono poter dare il
loro contributo e condividere le loro convin-
zioni. La lettera infatti si conclude così: “Vo-
gliamo onorare sia la nostra democrazia che
la dignità umana”.
L’opinione di un vescovo. Mons. André-
Joseph Leonard ha poi spiegato ai giorna-
listi che “l’introduzione dell’eutanasia, non si
limita ad avere conseguenze sull’individuo
che la reclama, ma modifica nella società il
rapporto fondamentale con la vita e la morte
e mina il legame vitale di solidarietà di ogni
cittadino con le persone sofferenti”. Il vesco-
vo poi solleva anche la questione del “rischio
di delegare ad altri, in un testamento di vita a
lungo termine, la facoltà di decidere al mio
posto, in caso anche di demenza, di passa-
re, per procura, alla mia eutanasia. Questa
decisione – chiede il vescovo – libera ma
considerata in ritardo, di confidare ad altri il
compito di farmi morire, è veramente compa-
tibile con uno Stato di diritto?”.
La parola dell’oncologo. Alla conferenza
stampa ha preso la parola anche Catherine
Dopchie, oncologa e responsabile di un’uni-
tà di cure palliative, che ha denunciato come
l’eutanasia oggi in Belgio sia entrata in un pro-
cesso di banalizzazione per cui la legge che
la permette “contrariamente allo spirito della
legge stessa, non è più né un’eccezione né
una trasgressione etica, ma un accompagna-
mento proposto per evitare ogni sofferenza
inutile”. E aggiunge: “Ho osservato molte vol-
te, e non solo nelle situazioni di fine vita, ma
ancor più nei momenti in cui l’attività psico-
spirituale è intensa, che le persone cambia-
no completamente opinione rispetto ai loro
desideri. Studi scientifici sulla qualità della vita
dei malati oncologici mostrano che i proces-
si rilevati come significanti per la qualità di vita,
cambiano con l’aggravarsi della situazione e
con la perdita di autonomia. Non è dunque
ragionevole, a mio avviso, pensare di poter
essere competenti sulla sensazione che po-
tremmo avere in una situazione che però non
c’è ancora. Se dunque la richiesta di dichia-
razione anticipata di eutanasia ha una durata
illimitata, l’eutanasia rischia di essere prati-
cata sulla base di un documento senza cono-
scere l’esperienza della persona in quel pre-
ciso momento”.
*
La Nostra Voce - Dicembre 2013I Comandamenti 10
L’ordine e l’armonia del mondo sono immagine della perfezione di Dio: chi li sovvertedistrugge l’opera di Dio.Tutto ciò che ci appartiene fa parte della totalità e dell’armonia del nostro essere, dellanostra individualità come figli di Dio. Fin dall’inizio, Dio ha affidato la terra e le sue risorsealla gestione dell’umanità, affinché se ne prenda cura, la porti a piena realizzazione e negoda i frutti.
Gli uomini hanno diritto di possedere i frutti del proprio lavoro e chi ruba infrange questodiritto. Chi ruba va anche contro la persona umana, perché la priva di qualcosa chemagari ha faticosamente ottenuto, e va contro l’ordine della società. Fa del male anchea se stesso perché calpesta la libertà e la dignità che Dio gli ha donato.
Il coraggio di interrogarsi
– Faccio piccoli imbrogli per avere più soldi?
– Per guadagnare di più calpesto i diritti dei miei dipendenti?
– Mi credo “furbo” perche non pago le tasse?
– Sono convinto che rubi solo chi si appropria di grandi cifre?
– Mi ricordo di insegnare a mio figlio che anche prendere e non restituire unamatita ad un compagno è sbagliato?
– Rispetto il servizio pubblico sentendomi obbligato a pagare il dovuto?
– Rispetto le strutture pubbliche come se mi appartenessero personalmente?– Cerco di praticare la giustizia e la carità verso i bisognosi?
– Mi capita di pensare che, sfruttando indiscriminatamente i beni che la terra cioffre, li sottraggo alle generazioni future?
Uno della folla gli disse: “Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’eredità”. Ma eglirispose: “O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?”. E disse loro:“Guardatevi e tenetevi lontano da ogni cupidigia, perché anche se uno è nell’abbondan-za la sua vita non dipende dai suoi beni” (Luca 12, 13-15).
• 1 dicembre - Mocchi
Via Roma,62 - Codogno (LO)
Tel. 377436273
• 8 dicembre - S. Biagio SNC
Via Dei Mille, 5 - Codogno (LO)
Tel. 37735090
• 15 dicembre - Scacchi
Via Vittorio Emanuele,5 - Codogno (LO)
Tel. 0377431106
• 22 dicembre - Rossi
Via F. Cavallotti, 12
Casalpusterlengo (LO) - Tel. 037784350
• 25 e 26 dicembre - Mocchi
Via Roma,62 - Codogno (LO)
Tel. 0377436273
• 29 dicembre - Comunale
Via Gramsci, 2 - Casalpusterlengo (LO)
Tel. 037781023
Informazione fornite dal sito di FEDERFARMA LOMBARDIA - Turnifarmacie.it
La Nostra Voce - Dicembre 2013Consiglio Pastorale 11
Nei giorni 16 e 17 novembre 2013 si sono svolte le elezioni per la designazione dei membri
eletti del Consiglio Pastorale Parrocchiale. Le operazioni di voto sono state visionate su incari-
co della commissione elettorale da:
Presidente: Cristiano Grassi
Scrutatori: Polenghi Emanuela, Scolari Eugenia, Adami Marinella.
Le elezioni hanno avuto inizio sabato 16 novembre 2013 alle ore 18.30 e si sono concluse
domenica 17 novembre 2013 alle ore 17.00. Alle ore 17.10 la Commissione ha provveduto allo
spoglio delle schede, che ha dato il seguente risultato:
Votanti: n. 251 - Schede bianche: n. 0 - Schede nulle: n. 0 - Schede valide: n. 251.
Hanno ricevuto voti:
Adami Marinella Sesenna n. 32
Boffelli Giuditta Lombardelli n. 44
Casali Michela n. 32
Cassè Ornella Grassi n. 35
Comizzoli Maria Luisa Stringhetti n. 36
Concoreggi Nino n. 34
Coppi Serse n. 16
Ferrari Matteo n. 12
Risultano pertanto eletti:
1) Boffelli Giuditta Lombardelli _________ voti n. 44
2) Medaglia Erminio __________________ voti n. 43
3) Comizzoli Maria Luisa Stringhetti______ voti n. 36
4) Cassè Ornella Grassi _______________ voti n. 35
5) Grassi Cristiano ___________________ voti n. 34
6) Concoreggi Nino __________________ voti n. 34
Alle ore 18.15 si chiudono le operazioni di scrutinio.
La commissione elettorale
VERBALE DELLE ELEZIONIConsiglio Pastorale Parrocchiale
Parrocchie S. Francesca Cabrinie Assunzione Beata Vergine Maria in Codogno
(Diocesi di Lodi)
Fiazza Angelo n. 33
Fugazza Maria Cristina n. 24
Grassi Cristiano n. 34
Grazioli Paolo n. 14
Iannucci Gelsomina Dadda n. 27
Medaglia Erminio n. 43
Pietta Chiara n. 32
Salvatori Elena n. 22
La Nostra Voce - Dicembre 2013Azione Cattolica 12
Consiglio associativo dell’A.C.Consiglio associativo dell’A.C.Consiglio associativo dell’A.C.Consiglio associativo dell’A.C.L’Azione Cattolica della Parrocchia S. Francesca Cabrini ha rinnovato il Consiglioassociativo per il triennio 2013-2016.Il Consiglio, dopo essersi riunito, ha nominato presidente Giovanna Boffelli,alla quale bisogna rivolgere un ringraziamento per la sua disponibilità data peril nuovo mandato.Gli altri membri scelti sono: Claudia Corazza, responsabile dell’Acr dei ragazzi,Giulia Bernardelli, riferimento per i giovanissimi, Marco Cipelletti, rappresen-tante dei giovani e degli adulti e, infine, Emanuela Polenghi, segretaria delpresidente di AC.Si ringrazia sentitamente tutti coloro che prestano questo servizio e si augurache il oro impegno sia significativo per uno sviluppo futuro all’insegna della fedee dell’amore.
Benedetto XVI, Caritas in veritate, 54: «Il tema dello sviluppo coincide con
quello dell’inclusione relazionale di tutte le persone e di tutti i popoli nell’unica
comunità della famiglia umana».
Papa Francesco, martedì 26 novembre 2013: «Sogno una scelta missionaria
capace di trasformare ogni cosa, perché le consuetudini, gli stili, gli orari, il
linguaggio e ogni struttura ecclesiale diventino un canale adeguato per
l’evangelizzazione del mondo attuale, più che “l’autopresentazione”. Egli dice,
a proposito della parrocchia: “La parrocchia non è una struttura caduca, proprio
perché ha una grande plasticità, può assumere forme molto diverse che richie-
dono la docilità e la creatività missionaria del pastore e della comunità (...)
Dunque, questo suppone che la parrocchia stia realmente in contatto con le
famiglie e con la vita del popolo e non diventi una struttura prolissa separata
dalla gente o un gruppo di eletti che guardano a se stessi».
PER RAGIONI DI SPAZIO NON CI È POSSIBILE
PUBBLICARE L’ESORTAZIONE APOSTOLICA
EVANGELII GAUDIUM
CHE PAPA FRANCESCO HA EMANATO
A CONCLUSIONE DELL’ANNO DELLA FEDE.
E’ POSSIBILE SCARICARLA O LEGGERLA SUL SITO
DELLE NOSTRE PARROCCHIE ALL’INDIRIZZO
http://www.cabrinitriulza.it/files/evangelii-gaudium.pdf
La Nostra Voce - Dicembre 2013Storie di vita 13
In una società in cui la morte è argo-mento tabù perché non si riconosce piùil significato della vita, accadono fattiche si portano dentro un carico di uma-nità così forte che è sufficiente guar-darli per “capire”. Bisogna solo lasciar-si colpire dalla testimonianza che nesgorga. Basta guardare, basta ascolta-re. È tutta da guardare, è tutta da ascol-tare la storia di Francesca Pedrazzini,che ha attraversato il mare di una ma-lattia senza scampo con la certezza cheDio continuava a starle accanto. E vi-vendo così fino all’ultimo respiro, ha la-sciato un segno incancellabile nel cuoredi tante persone che l’hanno accompa-gnata nel suo calvario.Una bella famiglia, la sua. Insegnantedi diritto in una scuola superiore di Mi-lano, sposata con Vincenzo, avvocato,tre figli, grintosa e appassionata sul la-voro e con gli amici, un amore specialeper il mare della Grecia. Una vita co-stellata di superlativi assoluti. Tutto“issimo”: la pizza buonissima, la perso-na incontrata simpaticissima, e chespesso diventava amicissima. Cercavala felicità ovunque, e se in una cosa nepercepiva anche solo un barlume, quel-la cosa diventata “issima”.Un giorno di febbraio del 2011, mentresi toglie il maglione, avverte un fastidioal seno. Un sospetto, poi la visita gine-
Il “miracolo” di Francesca:Il “miracolo” di Francesca:Il “miracolo” di Francesca:Il “miracolo” di Francesca:una morte che genera la vitauna morte che genera la vitauna morte che genera la vitauna morte che genera la vita
cologica, gli esami, la scoperta di un pic-colo tumore, l’intervento chirurgico, imedici che rassicurano – «complimenti,è guarita, tutto a posto». E invece dopoqualche mese il male rispunta, i markertumorali sono alti, «è arrivato dapper-tutto, ossa e fegato», si sfoga con un’ami-ca. Francesca va col marito a confidarsicon l’amico Claudio al monastero bene-dettino della Cascinazza, alle porte diMilano. Un dialogo essenziale. «Noi pre-ghiamo per la tua guarigione – le dice ilmonaco – ma sappi che se non ci saràquesto miracolo, ce ne sarà uno ancorapiù grande».
Comincia un calvario fatto di radio echemioterapia, ricoveri e periodi tra-scorsi a casa tra letto e divano,cortisone, gonfiori, complicazioni, le ossache si fanno cristallo. Gli amici, tantis-simi, si stringono a lei e alla famiglia.In una mail scrive a Clara: «Sono so-praffatta dalla carità di tutti verso dime e quindi dall’abbraccio di Gesù. Losai che si girano un file-excel con i tur-ni mattino-pranzo-pomeriggio-sera? Èincredibile, continua a chiamarmi gen-te che vuole venire a trovarmi». «So-praffatta». Lo dice anche quando vienea sapere che il giro degli amici si è al-largato al punto che c’è gente che pre-ga e chiede la grazia della guarigione inAmerica, Russia, Libano, Taiwan.
La Nostra Voce - Dicembre 2013Storie di vita 14
Ad Anna, un’altra amica, confida che «lamisericordia di Dio è grande, perchénon passa giorno in cui non mi tiri fuoridalla disperazione. C’è sempre una per-sona, una telefonata, qualcosa che leg-go che non permette alla tristezza diavere il sopravvento».
Si fa più intenso, più vero, il suo cam-mino nel movimento di Comunione e li-berazione che aveva incontrato da ra-gazza e le aveva letteralmente riempi-to l’esistenza, aiutandola a riconoscerela presenza del Mistero in ogni circo-stanza. Una frase di Julián Carrón, ilsacerdote spagnolo che guida Cl e alquale racconta della malattia, le restanel cuore: «Vedi Francesca, tutti noi sia-mo malati cronici. Ma tu hai un’occa-sione in più per la tua maturazione, chenon puoi perdere».
Anche quando il male si fa più aggressi-vo, Francesca vuole gustare la vita finoin fondo. A fine luglio 2012 l’ultima va-canza a Cefalonia, in Grecia: «Volevaguardare il mare, avere davanti unabellezza – ricorda il marito –. La notteprima di partire l’ha passata sveglia, sulterrazzo. C’era quella vista pazzesca, conla luna riflessa nell’acqua».
Pochi giorni dopo è di nuovo in ospeda-le, a Milano, dove rimarrà fino alla mor-te. Il 22 agosto niente visite, vuole de-dicare tutto il giorno ai suoi bambini:Cecilia, 9 anni, Carlo 6, Sofia 3. Chiac-chiere, scherzi, indovinelli, qualche la-crima. A Cecilia, che si infila nel suo let-to, dice: «Vado in un posto bellissimo,sono contenta e curiosa. Mi raccoman-do, quando vado in Paradiso dovete fareuna bella festa». Vincenzo, guardando
oggi i suoi bambini, commenta: «Sonosereni, pieni di vita. La nostalgia c’è,ma non è un ostacolo. Mia moglie quelgiorno ha fatto per loro più di quelloche una madre può fare in cinquant’an-ni di amore e educazione». In ospedalesono stupiti dallo spettacolo di tantiamici attorno a quel letto, a parlare, ri-dere, piangere, pregare. Un medico dicealla madre di Francesca: «Una fedecome quella di sua figlia non l’ho maivista. Mi sarebbe piaciuto conoscerla unpo’ di più. Le dica che quando sarà inParadiso si ricordi dell’ultimo medicoche l’ha curata». Il 23 agosto entra incoma, il tempo si fa breve. Vincenzo ledà un bacio e sussurra all’orecchio: «Nonavere paura». Lei si riprende, apre gliocchi e dice a voce alta: «Io non ho pau-ra». Sono le sue ultime parole. E sonodiventate il titolo di un libro scritto daDavide Perillo (edizioni San Paolo), cheraccoglie decine di commoventi testimo-nianze e sta vendendo migliaia di co-pie. La vicenda di Francesca ha segna-to il cuore di molti, ha favorito ilriavvicinamento alla fede di qualcuno,ha lasciato a bocca aperta il taxista cheaccompagnava una delle sue amiche alfunerale: «Che aria di festa, credevo fos-se un matrimonio». Piccoli e grandi mi-racoli quotidiani che continuano ad ac-cadere. Il monaco benedettino cheFrancesca aveva incontrato dopo averesaputo del tumore, le aveva detto: «Pre-ghiamo per la tua guarigione, ma sappiche se non ci sarà questo miracolo, cene sarà uno ancora più grande». È an-data proprio così.
Giorgio Paolucci
Avvenire.it
La Nostra Voce - Dicembre 2013Salmo 15
Salmo 22
SALMO DI DAVIDE
El Signur l’è ‘l mè pastur,
Lü ‘l me porta due gh’è l’ erba
püsè fresca e mulesina,
due gh’è l’ aqua ch’la camina:
mi me manca propi gnent.
Se son strach, sü le so spale
el me fa ‘n po’ ripusà,
el me neta ben la strada,
sensa dani pödi ‘ndà.
O Signur, anca se a scüri
mi me tuca caminà
son sicür che te me cüri,
te stè semp’r a sguaità,
cul baston te caci via
quèi che ven a fam rabià.
Ansi, ti, per fagh’la a lur
te prepari lì per lì
pitansine p’r i caprisi;
te me vunti anca i cavéi
e cul vin te me ‘nciuchisi.
E per tüta la mè vita
ti cun mi te sarè bon:
‘ndla to ca mi ghe starò
ani anorum me ‘n bumbon.
Il Signore è il mio pastore
mi conduce dove l’ erba
è più fresca e tenera
dove l’ acqua scorre
a me non manca nulla.
Se sono stanco sulle sue spalle
mi fa riposare un poco
mi pulisce la strada
per non farmi inciampare.
O Signore, anche se al buio
sono obbligato a camminare
sono sicuro che ti prenderai[cura di me
starai sempre a sorvegliare
e caccerai a bastonate
coloro che vogliono farmi[arrabbiare.
E per fargliela
prepari sui due piedi
ottime pietanze a volontà,
mi ungi i capelli
e mi inebrii con il tuo vino.
E per tutta la vita
tu sarai buono con me:
io starò nella tua casa
come un confetto per[tantissimi anni.
Il maestro Tranquillo Salvatori traduce in dialetto
La Nostra Voce - Dicembre 2013Riflessione 16
entare di far coincidere i desideri con la realtà è quasi sempre un gioco a perdere. Ed è inutile insistere.
Meglio abbandonare il tavolo e passare la mano ad altri. Fino a ieri la pensavo così e invece ho dovuto
ricredermi. Per me è difficile da spiegare, ma dallo scorso mese, quando Chiara è passata da noi per un
saluto, ogni mattino del giovedì, tanto per non sconvolgere la tradizione, si trattiene da noi come faceva
la sua mamma. Devo ammettere che all’inizio ero un poco restio al cambiamento. Per natura, purtrop-
po, e questa è una pecca che non ho mai superato e che negli anni è andata sempre più amplificandosi,
sono un po’ contrario e diffidente alle innovazioni. Perché alla normalità mi ci sono disabituato da tempo
e, come un feto protetto nel liquido amniotico, temo ogni alterazione improvvisa che porti squilibrio al
mio mondo. Tanto che ogni mattina, proprio come un pesce d’allevamento che fluttua seguendo una
corrente fittizia nel giorno che si sussegue, fatico parecchio per non lasciarmi sconfiggere da me stesso.
Così pensavo che la vicenda si esaurisse lo stesso giorno in cui, con Chiara, ci siamo conosciuti.
Poi, più avanti, ho capito che da lassù, la carissima Ave, tira le nostre fila e col suo dolcissimo sorriso ci
guida verso orizzonti nuovi da condividere col mio prossimo. Sebbene non concordasse, ha dovuto
staccarsi da tutti quanti, ma a me e a Enrica, ci ha lasciato la sua eredità. Sicuramente la più preziosa
che avesse a portata di mano: sua figlia. E questo è per noi un dono immenso che mi porta a riscoprire
della sua generosità più concreta, disinteressata e altruista.
Anche Chiara, come Ave, mi ha confidato che da noi ci viene volentieri e questo può solo farmi piacere
seppure qualche perplessità in merito mi ammutolisca. Perché, di solito, dove c’è la sofferenza o la
malattia che si protrae per tanti anni, anche il più coriaceo degli esseri umani annichilisce. Nel luogo in
cui la disgrazia è di casa, le parole vengono meno, oppure la riempiono con frasi di circostanza, ma con
Chiara non è stato così. In lei emerge, per poi esplodere in tutta la sua potenza, il DNA della sua mamma
che diffonde a tutti quanti con la semplicità di un sorriso. A volte con un saluto. Altre con un abbraccio che
sembra darti anche asilo politico.
Non credo sia da tutti farsi carico e portare avanti l’opera che la sua mamma aveva incominciato da tanti
anni e, condividere parte del proprio tempo con l’altrui malattia, fa ben sperare in un futuro certamente
migliore. Intanto che il pensiero sta finendo di leggere i titoli di coda dell’eredità da poco ricevuta, con lo
sguardo sono rivolto altrove, a rivisitare quel passato che sa ancora di cose non dette, di gesti mancati,
di frasi lasciate in sospeso, di suoni che si mescolavano e diluivano il silenzio, vengo ricondotto alla
realtà da un attacco di tosse di Enrica. L’avvicino, le raddrizzo un po’ la testa e, con gesti meccanici e
automatici che sfiorano la nausea, con tovaglioli di carta e pinzetta al seguito, procedo e mi ripeto, come
più volte durante la giornata, per liberarla dall’abbondante secrezione. Pertanto, come un filo d’erba più
volte calpestato che ha perso la malleabilità per riallungarsi e rialzarsi, proseguo e termino il lavoro
igienico fino al prossimo e imminente attacco.
Tagliati fuori dal mondo, come copie sbiadite di desideri irrealizzati, combattiamo una guerra continua
contro il tempo. Molto sovente, sotto costante minaccia dei se e dei ma, che dall’ultima volta riaffiorano
sempre più prosperosi, lottiamo con la stessa tenacia dei bravi soldati senza mai vincere, però, nemme-
no una battaglia. Ma qualche premio, qualche medaglia al merito, inaspettatamente, di tanto in tanto
arriva. Bassano (Nino) Fusari
T
La Nostra Voce - Dicembre 2013Consigli utili 17
1. LOGORATE LE POLTRONE - La casa che
non ha le poltrone logorate è una casa senz’anima.
Non avere le poltrone logore significa che in
quella casa si corre sempre, nessuno si ferma,
nessuno trova il tempo per guardare negli occhi
l’altro.
2. TENETE LE PORTE APERTE - Aperte agli
altri. Quando il mondo della coppia arriva solo
fin dove arriva l’uscio di casa, allora si finisce
col morire d’asfissia. Si pensa in piccolo, si vede
corto, ma stretto. Il Matrimonio diventa una fab-
brica di poveri: poveri di niente, poveri di cuore.
3. PERDONATE - Il perdono è la strada regia
del disgelo. Ed è così liberante!
Se prima del Matrimonio è bene aprire tutti e due gli occhi, dopo il Matrimonio, talora, è bene
chiuderne uno.
4. TACETE - Tanti cortocircuiti nascono perché la lingua parla quando è troppo calda.
Dunque, per prima cosa tacete; poi lasciate passare qualche ora; adesso, parlate pure!
5. SORRIDETE - Il sorriso è la distanza più breve tra due persone. Talora basta un sorriso per
tirare avanti una settimana. Sorridetevi! Gli esseri inferiori non sorridono perché il sorriso vuo-
le l’intelligenza di chi è arrivato a capire che non è serio prendersi troppo sul serio.
6. GUARDATE IN POSITIVO - Guardate più a quello che va, che a quello che non va; più a ciò
che avete che a ciò che non avete. Chi dice che l’erba del vicino sia più verde? Può essere un
prato artificiale! Così la moglie del vicino: talora sembra una tacchina, in realtà, forse è una
semplice gallina!
7. LOTTATE CONTRO LA MONOTONIA - Liberate la fantasia. Ad esempio, un’improvvisata
di lui a lei, di lei a lui: un fiore, un regalino, una pietanza speciale, una cena fuori...
8. TENETEVI BELLI - Belli fuori: con tutta la concorrenza che vi è in giro oggi... Belli dentro:
un pizzico di dolcezza, di tenerezza, di buone maniere... ed ecco il brillìo interiore che, a conti
fatti, vale infinitamente più del più affascinante look interiore.
9. TENETE LE MANI GIUNTE - E’incredibile quanto le cose cambino pregando! La preghiera
insegna a comprendere, a compatire, ad amare. Se le coppie pregassero di più, si ammalerebbero
di meno!
10. NON TOGLIETE DIO DI CASA - Sarebbe uno degli sbagli più gravi. Dio unisce. Dio
sorregge. Dio, in tante circostanze, è l’unica realtà che permette di poter continuare a vivere.
Matrimonio: istruzioni per l’usoMatrimonio: istruzioni per l’usoMatrimonio: istruzioni per l’usoMatrimonio: istruzioni per l’uso
La Nostra Voce - Dicembre 2013
Parroco tel. 430244 - tel. 33949
18
DEFUNTI:
Sono tornati alla Casa del Padre, i nostri fratelli e sorelle:
CARLA FERRARI (anni 59)
GUIDO BRAVI (anni 57)
ANGELA MIGLIORINI (anni 80)
ai familiari le più vive e sincere condoglianze da parte della Comunità Parrocchiale e per i
defunti il ricordo nella preghiera di suffragio.
AVVENTO:TEMPO OPEROSO NELL'ATTESA DI
DIO CHE VIENE A VISITARCI!Nella prima Lettera ai Tessalonicesi, l'Apostolo Paolo ci invita a preparare la "Venuta del Si-
gnore Nostro Gesù Cristo" (5,23) conservandoci irreprensibili, con la grazia di Dio. Paolo usa
proprio la parola "venuta" in latino adventus, da cui il termine AVVENTO.
Il significato dell'espressione Avvento comprende anche quello di Visitatio, che vuol dire sem-
plicemente "Visita"; in questo caso si tratta di una visita di Dio: Entra nella mia vita e vuole
rivolgersi a me. Tutti facciamo esperienza, nell'esistenza quotidiana, di avere poco tempo per il
Signore e poco tempo per noi. Si finisce per essere assorbiti dal "fare". Non è forse vero che
spesso è proprio l'attività a possederci, la Società con i suoi molteplici interessi a monopoliz-
zare la nostra attenzione? Non è forse vero che si dedica molto tempo al divertimento e a
svaghi di vario genere? A volte le cose ci "travolgono". L'Avvento, questo tempo liturgico forte
che abbiamo appena iniziato, ci invita a sostare in silenzio per capire una presenza. E' un invito
a comprendere che i singoli eventi della giornata sono cenni che Dio ci rivolge, segni dell'atten-
zione che ha per ognuno di noi. Quanto spesso Dio ci fa percepire qualcosa del suo amore!
Tenere, per così dire, un "diario interiore" di questo amore sarebbe un compito bello e salutare
per la nostra vita. Quindi l'Avvento è il tempo della presenza e dell'attesa dell'eterno. Per questo
è in particolare il tempo della gioia, di una gioia interiorizzata, che nessuna sofferenza può
cancellare. Questa gioia, invisibile presente in noi, ci incoraggia a camminare fiduciosi. Model-
lo e sostegno di tale intimo gaudio è la Vergine Maria, per mezzo della quale ci è stato donato
il bambino Gesù. Ci ottenga Lei, fedele discepola del suo Figlio, la grazia di vivere questo
tempo liturgico vigilanti e operosi nell'attesa. Buon cammino d'Avvento!!!
N O T E P A R R O C C H I A L IN O T E P A R R O C C H I A L IN O T E P A R R O C C H I A L IN O T E P A R R O C C H I A L I
Note di Vita Parrocchiale
La Nostra Voce - Dicembre 2013
PER VIVERE L'AVVENTOIN FAMIGLIA
Trovare "momenti" per una breve riflessione o preghiera insieme (i ragazzi/e hanno
portato a casa l'iniziativa della Corona di Avvento per pregare in famiglia)
Valorizzare la preghiera in famiglia nei momenti dei pasti e alla sera
Operare per una "mentalità" di coinvolgimento, nel senso che ognuno di noi è responsa-
bile del bene e del male che si compie attorno a noi
Aderire alle iniziative proposte dalla Caritas per aiutare e alleviare il peso del "Non Nata-
le" di tanti nostri fratelli parrocchiani e non.
CARITA' E SERVIZIO
Ai ragazzi è stata distribuita come sempre la cassettina per la Santa Infanzia che depor-
ranno poi ai piedi di Gesù Bambino Domenica 6 Gennaio nel giorno dell'Epifania al
momento del bacio e dell'omaggio a Gesù, il pomeriggio alle ore 15.00.
In Chiesa e in Cappellina sarà possibile deporre nei cesti appositi alimenti di vario gene-
re, a lunga scadenza, per i bisognosi della Casa della Carità (oggi sono molti di più di
quanto possiate pensare e non solo extracomunitari!!!)
19
PICCOLO COTTOLENGO DI TORTONACome ormai è tradizione si raccoglie genere alimentari per l'infanzia e pannolini da porta-
re nella nostra visita annuale, dopo Natale .
VENERDI 27 DICEMBRE 2013 - Partenza ore 13.30 davanti alla Chiesa
Nell'atrio della Chiesa troviamo il cesto.
CASA DELLA CARITA' DI CODOGNO
Passeranno in tutte le case della nostra Comunità, previo avviso, SABATO 21 Dicembre
nel pomeriggio DALLE ORE 14,00 ALLE ORE 16,30 i nostri giovani, giovanissimi e pre-
adolescenti per la raccolta di generi alimentari di prima necessità (soprattutto: olio, tonno,
riso, ecc.) da destinare al Centro di Ascolto cittadino, Piccolo Cottolengo di Tortona e altre
realtà come disabili o Case Religiose.
PREGHIERA
Messa feriale
Adorazione del Primo Venerdi del Mese
Veglia per la Pace
Novena di Natale
Note di Vita Parrocchiale
La Nostra Voce - Dicembre 2013
DOMENICA 8 DICEMBRE - II ̂DOMENICA DI AVVENTO
SOLENNITA' DELL'IMMACOLATA CONCEZIONE
DELLA B.V. MARIA
GIORNATA DI ADESIONE DI AZIONE CATTOLICA
PROGRAMMA:Ore 10.30 - Canto Solenne delle Lodi
Ore 11.00 - S. Messa Solenne - Benedizione delle Tessere di A.C.
Ore 15.00 - Canto Solenne del Vespero, Riflessione, Momento associativo con distribuzione
delle Tessere
LUNEDI 16 DICEMBRE
INIZIO PREPARAZIONE AL S. NATALEper Ragazzi/e Elementari - Medie - Giovanissimi/e
Da Lunedi 16 a Martedi 24 Dicembre alle ore 17.00, si terrà in Chiesa, la preparazione al S.
Natale. Come verrà comunicato agli incontri dei genitori, rinnovo l'invito a farsi carico di questo
impegno al fine di preparare i nostri ragazzi/e in modo serio e Cristiano al S. Natale. E' ovvio
che la partecipazione degli adulti è prova di convinzione e di credibilità verso i più giovani.
20
MOSTRA DEL LIBRO E MERCATINOCome ormai è tradizione in occasione della festa di S. Lucia e del S. Natale, è allestita la
Mostra del Libro e il Mercatino nell'atrio della Chiesa. E' sempre un'occasione per fare un rega-
lo utile, intelligente e significativo e non dimentichiamo anche un contributo alle opere della
Chiesa.
DOMENICA 18 DICEMBRE
DOMENICA 29 DICEMBRE
ANNIVERSARI DI MATRIMONIO
Come ormai è tradizione tutti coloro che quest'anno hanno festeggiato l'anniversario di matri-
monio è l'occasione per rinnovare le promesse e per riscoprire e ravvivare la Grazia Sacra-
mentale della propria unione. Gli sposi interessati comunichino prima del 23 Dicembre i propri
nominativi al Parroco, compilando il modulo che troviamo in fondo al giornale.
Note di Vita Parrocchiale
La Nostra Voce - Dicembre 2013
DOMENICA 22 DICEMBRE
28° ANNIVERSARIO DEDICAZIONE
DELLA NOSTRA CHIESA PARROCCHIALE
Ricordiamo questa data importante.
ORE 16,00 - SOLENNE NOVENA DEL NATALE
ORE 16,30 - CORO DEI MITICI ANGIOLETTI CHE ALLIETERANNO NELLA NOSTRA
CHIESA LA PREPARAZIONE AL NATALE
MARTEDI 31 DICEMBRE
GRAZIE SIGNORE PER L'ANNO TRASCORSO
Si conclude un anno di grazia del Signore. Canteremo il Te Deum, il ringraziamento a Dio per
l'anno di misericordia concesso a noi e al mondo, ringraziamento per quanto il Signore ha
donato e operato nella sua Chiesa e nella storia umana.
Al termine della S. Messa delle ore 17.30, innalzeremo il canto del TE DEUM.
MERCOLEDI 1 GENNAIO 2014
GIORNATA MONDIALE DELLA PACEPROGRAMMA:
Ore 9.00 - S. Messa nella Solennità della Madre di Dio
Ore 16.30 - Veglia della Pace
Ore 17.30 - S. Messa Solenne per la Pace
(LA S. MESSA DELLE ORE 11.00 E' SOSPESA)
IL SANTO DELL'ANNOManteniamo e rispettiamo la buona tradizione cioè quella di ricevere l'immagine del S. Protet-
tore. Questi piccoli gesti possono servire a ravvivare in noi la fede e la devozione. L'immagine
verrà distribuita al termine delle S. Messe del 31 Dicembre - ore 17.30 e del 1 Gennaio 2014.
21Note di Vita Parrocchiale
La Nostra Voce - Dicembre 2013
LUNEDI 6 GENNAIO
SOLENNITA' DELL'EPIFANIA
GIORNATA DELLA SANTA INFANZIA MISSIONARIA
PROGRAMMA:
Ore 11.00 - S. Messa Solenne con l'annuncio della Pasqua
Ore 15.00 - Benedizione dei Bambini in Chiesa
Invito i genitori a portare i loro piccoli (in particolare quelli che hanno ricevuto il
Battesimo negli ultimi 5 anni).
Seguirà la consegna del ricordo a coloro che hanno chiesto la visita nella pro-
pria casa del presepio
Al termine nel salone parrocchiale ci sarà una breve rappresentazione tea-
trale animato dai nostri ragazzi del Catechismo.
VISITA AI PRESEPI NELLE CASETutti i ragazzi/e delle Elementari e Medie che nella propria casa allestiranno il Pre-
sepio, possono richiedere la visita , dando il proprio nominativo ai Catechisti o al
Parroco. Un'apposita commissione passerà nei giorni prima dell'Epifania per la
valutazione e nel pomeriggio del 6 Gennaio, verrà consegnato a tutti un ricordo.
22
RINGRAZIAMENTI
IN MARGINE ALLA FIERA
Ringraziamo tutte le brave "Pasticciere" che hanno fatto pervenire in Parrocchia
squisite torte, al Salumificio Dragoni per l'omaggio dei salumi e atutti i volontari
che hanno prestato la loro opera per aiutare la cura e le nuove opere parrocchiali
CIRCOLO "NOI" TEMPO DI ADESIONE
Con il 30 Novembre si è conclusa la prima tornata dell'adesione al Circolo "NOI" per l'anno
2014. Non tutti hanno dato l'adesione per questi ritardatari raccomandiamo di effettuare l'iscri-
zione entro il 31 Dicembre c.m.. Alcuni si lamentano di non ricevere la Tessera perchè danno la
propria adesione nei mesi di Aprile o Maggio. E' ovvio che, oltre il rischio di non essere assicu-
rati, le procedure burocratiche per avere la Tessere si prolungano anche ad estate finita.
Note di Vita Parrocchiale
La Nostra Voce - Dicembre 2013
“Faccio già tanto e non c’è bisogno che io aderisca all’azione cattolica. Per quale motivo
devo aderire a questa associazione visto i numerosi impegni che ho già? E poi perché pro-
prio l’Azione Cattolica?".
Queste e altre domande simili sono all’ordine del giorno quando si parla di Azione Cattolica. A
pochi giorni dall’inizio del nuovo anno associativo abbiamo ritenuto importante fornire qualche
risposta.
Una prima risposta la troviamo in un decreto del Concilio Vaticano Il che recita così: «L’apostolato
associato è di grande importanza anche perché sia nelle comunità ecclesiali, sia nei vari am-
bienti, spesso richiede di essere esercitato con azione comune. Infatti le associazioni erette
per un’attività apostolica in comune sono di sostegno ai propri membri e li formano all’apostolato,
ordinano e guidano la loro azione apostolica, così che possono sperarsi frutti molto più abbon-
danti che non se i singoli operassero separatamente».
Nulla da eccepire. E’ proprio da qui che vogliamo ripartire quest’anno con la consapevolezza
che l’azione comune di persone spinte dal desiderio di fare del bene possa smuovere anche le
situazioni più difficili. In fondo l’Azione Cattolica ha nel suo nome questo invito, impegno al-
l’azione. Nella nostra parrocchia troppo spesso negli ultimi anni si è sentito parlare di mancan-
za di concretezza dell’Azione Cattolica, quasi come a dire c’è ma non si vede. Un dubbio lecito,
che più volte ha interrogato gli stessi aderenti. Come spesso accade le risposte alle domande
più difficili arrivano dalle persone più semplici. Nel caso della nostra parrocchia le risposte
sono arrivate in primis dai bambini dell’Acr. Possiamo dire con orgoglio che la nostra parroc-
chia può contare su un gruppo di bambini che per impegno e costanza possono insegnare ai
più grandi. Un grazie davvero a questi bambini perché, se la nostra associazione parrocchiale
oggi è viva e più che mai pronta ad essere una guida per la comunità, lo dobbiamo in gran
parte a loro. Non possiamo dimenticare anche tutti i nostri associati un po’ più avanti con l’età:
il loro senso di appartenenza, senza se e senza ma, è a dir poco esemplare. Non ci resta che
imparare da loro.
Perché proprio l’Azione Cattolica? A questa domanda vogliamo rispondere così:"L'Azione
Cattolica fin da principio ha scelto di rispondere alla vocazione missionaria, mettendosi a ser-
vizio della vigna del Signore nelle singole Chiese locali. Il nostro servizio alla Chiesa si esprime
nella scelta di stare in maniera corresponsabile nelle diocesi e nelle parrocchie. Vogliamo co-
struire percorsi di comunione con le altre aggregazioni laicali, in fedeltà a quanto il Concilio ha
chiesto a tutti i laici”.
Oggi raccogliamo un’eredità preziosa e spetta a noi il compito di portarla avanti con la gioia e
l’entusiasmo che da oltre 130 anni caratterizzano gli uomini e le donne di Azione Cattolica. Un
invito a tutti coloro che sentono in sé questi principi ed ideali a farsi avanti.
L'8 dicembre ci troveremo alla S. Messa delle ore 11 per ringraziare la Vergine Maria e chiede-
re la sua protezione. Vi aspettiamo.
23Note di Vita Parrocchiale
La Nostra Voce - Dicembre 2013
Per la ChiesaN.N. € 40,00 - N.N. € 10,00 - Funerali: (Ferrari) €. 150,00, (Bravi) €. 70,00, (Migliorini)€. 100,00 - Ad onore Madonna: N.N. € 10,00 - N.N. € 10,00 - N.N. € 10,00 - N.N. €5,00 -Ad onore S. Cabrini: N.N. € 10,00
Lampada SS. SacramentoSig. Cibra € 5,00Anna € 5,00N.N. € 5,00N.N. € 10,00
Incaricati Vie:Papa Giovanni - De Gasperi € 19,00Passerini (Medaglia) € 20,00Kennedy € 40,00Scala O (Cappelletti) € 6,00Scala N (Marazzi M.) € 6,00Scala T (N.N.) € 6,00Scala T (N.N.) € 6,00Scale U-V (N.N.) € 15,00
Varie:Giornale "La Nostra Voce" € 70,00Giornata Seminario € 194,20Tombola Oratorio € 164,00
Iniziative Fiera Autunnale:Parcheggio € 1.177,00Vendita Torte € 731,00Ristorazione €. 135,00
Cassa Ufficio Defunti: € 55,00
Fiori per Altare: Gruppo donne € 132,00
Lampada tomba Don Ennio: Amalia € 5,00 - N.N. € 10,00 - Marignani € 5,00
24Note di Vita Parrocchiale
La Nostra Voce - Dicembre 2013Sante Messe 25
SANTE MESSE DI DICEMBRE
1 DO Ore 8:00 - def.ti Santino CATTANEO e genitori e cg. Silvia e Pietro
11:00 - Pro Populo
2 Ln def.to Battista GRECCHI
3 Mt def.to Giuseppe VERRILLO
4 Mc def.to Ernesto RATTI
5 Gv UFFICIO PER I DEFUNTI DELLA PARROCCHIA
6 Vn 1° PRIMO VENERDI’ DEL MESE
Ore 16:00 - Adorazione Eucaristica
17:00 - Canto del Vespero
17:15 - Benedizione Eucaristica
17:30 - def.to don Giuseppe GEROLI
21:00 - Adorazione Eucaristica
7 Sb def.ti fam. MEZZA - TARENZI
8 DO IMMACOLATA CONCEZIONE
Ore 8:00 - def.to Giovanni Battista GEROLI
11:00 - def.ti cg. Giacomina e Gianni FREGONI
9 Ln def.ti Vincenzo, Fiammetta, Matteo e Giovanni
10 Mt def.ti Franco, Monica, Laura e Tiziana
11 Mc def.ti Giuseppe e Adele DRAGONI
12 Gv def.to Costante BRUSCHI
13 Vn def.ti fam. SERGIO
14 Sb def.ta Luciana PASSERINI
15 DO Ore 8:00 - def.ti fam. CIBRA - STOPPINI ed Elvira e Fernando
11:00 - def.ta Antonina
16 Ln def.ti fam. BERTOLI
17 Mt def.ti cg. Antonia e Giuseppe ZAMMATI
18 Mc def.ti Francesca, Emiliano e Angelo
19 Gv def.ti cg. Ausilia e Fernando CROCE
20 Vn Legato cg. Ausilia e Fernando CROCE
21 Sb def.ti cg. Giacomina e Gianni FREGONI
La Nostra Voce - Dicembre 2013Sante Messe 26
SANTE MESSE DI GENNAIO
22 DO Ore 8:00 - def.ti Egidio BIANCHI e fam. UGGERI
11:00 - Pro Populo
23 Ln def.to Giuseppe BRUSCHI
24 Mt Ore 22:00 - VEGLIA - S. MESSA DELLA NATIVITA’
25 Mc SANTO NATALE
Ore 8:00 -
11:00 - S. MESSA DEL GIORNO DI NATALE
26 Gv SANTO STEFANO
Ore 8:00 - def.to Domenico IANNUCCI
11:00 - def.to Battista ZUCCOTTI
27 Vn def.ta Laura ed Adalberto e Franco
28 Sb Per intenzione
29 DO Ore 8:00 - def.ti fam.e PATTI - FILIPAZZI - PAGLIARDI
11:00 - def.ti fam.e PINOTTI - GRAZIOLI
30 Ln def.ti cg. Maria e Antonio COMIZZOLI e figli
31 Mt def.ti cg. Domenica e Vincenzo FOLETTI
1 Mc Ore 9:00 - Per intenzione
17:30 - def.ti cg. Irma e Gino
2 Gv UFFICIO PER TUTTI I DEFUNTI DELLA PARROCCHIA
3 Vn PRIMO VENERDI’ DEL MESE
Ore 16:00 - Adorazione Eucaristica
17:00 - Canto del Vespero e Benedizione Eucaristica
17:30 - def.ti Sergio e genitori
4 Sb def.ta Zaira
La Nostra Voce - Dicembre 2013
Casa Parrocchiale - Custode tel. 33949
- Triulza 27
DOMENICA 8 DICEMBRE - II ̂DOMENICA DI AVVENTO
SOLENNITA' DELL'IMMACOLATA CONCEZIONE
DELLA B.V. MARIA
GIORNATA DI ADESIONE DI AZIONE CATTOLICA
Ore 9.30 - S. Messa Solenne
LUNEDI 16 DICEMBRE
INIZIO PREPARAZIONE AL S. NATALEper Ragazzi/e Elementari - Medie - Giovanissimi/e
Da Lunedi 16 a Martedi 24 Dicembre alle ore 17.00, si terrà presso la Parrocchia S. Cabrini, la
preparazione al S. Natale. Come verrà comunicato agli incontro dei genitori, rinnovo l'invito a
farsi carico di questo impegno al fine di preparare i nostri ragazzi/e in modo serio e Cristiano al
S. Natale. E' ovvio che la partecipazione degli adulti è prova di convinzione e di credibilità
verso i più giovani.
N O T E P A R R O C C H I A L IN O T E P A R R O C C H I A L IN O T E P A R R O C C H I A L IN O T E P A R R O C C H I A L I
BATTESIMO:
All'inizio del mese di Ottobre è rinata dall'acqua e dallo Spirito Santo la Piccola:
BENEDETTA SPAGNA
ai genitori le più vive felicitazioni ed alla piccola l'augurio di crescere sempre attraverso la
famiglia e la Comunità Parrocchiale nell'amore a Dio ed ai fratelli.
Note di Vita Parrocchiale
La Nostra Voce - Dicembre 2013
DOMENICA 29 DICEMBRE
Ricordiamo gli Anniversari di Matrimoniopresso la Parrocchia S. Cabrini
MARTEDI 31 DICEMBRE
GIORNATA DEL RINGRAZIAMENTO
Ogni anno che passa è un dono che il Signore ci ha fatto, vogliamo ringraziarLo per tutti i
benefici ricevuti ed esprimiamo nella gioia il nostro grazie:
Ore 15.00 - Adorazione Eucaristica
Ore 15.30 - Primi Vespri S. Madre di Dio al termine il canto di ringraziamento TE DEUM
MERCOLEDI 1 GENNAIO 2014
GIORNATA MONDIALE DELLA PACE
Ore 10.30 - S. Messa nella Solennità della Madre di Dio
Ore 16.30 - Veglia per la Pace Parrocchia S. Cabrini
28
IL SANTO DELL'ANNO
Manteniamo e rispettiamo la buona tradizione cioè quella di ricevere l'immagine del S. Protet-
tore. Questi piccoli gesti possono servire a ravvivare in noi la fede e la devozione. L'immagine
verrà distribuita al termine della S. Messa del 1 Gennaio 2014 delle ore 10.30.
Buon Natale!La Redazione de "La Nostra Voce"porge a tutti i lettori delle Parroc-
chie: S. Cabrini e Triulza i migliori auguri di
Buone e Liete Feste
Note di Vita Parrocchiale - Triulza
La Nostra Voce - Dicembre 2013
Giornata Seminario €. 25,00
Vendita libro di Giuditta Boffelli "Pro Parrocchia" €. 10,00
Per i fioriGruppo donne €. 35,00
29
LUNEDI 6 GENNAIO
SOLENNITA' DELL'EPIFANIA
GIORNATA DELLA SANTA INFANZIA MISSIONARIA
PROGRAMMA:
Ore 9.30 - S. Messa Solenne con l'annuncio della Pasqua
Ore 15.00 - Benedizione dei Bambini in Chiesa presso la S. Cabrini
Invito i genitori a portare i loro piccoli (in particolare quelli che hanno ricevuto il
Battesimo negli ultimi 5 anni.
Seguirà la consegna del ricordo a coloro che hanno chiesto la visita nella pro-
pria casa del presepio
Al termine nel salone parrocchiale ci sarà una breve rappresentazione teatrale anima-
to dai nostri ragazzi di Catechismo.
SABATO 11 GENNAIO 2014
PELLEGRINAGGIO NELLA PARROCCHIA DI SAN BIAGIO
E B.V. IMMACOLATA IN CODOGNO
PRESSO LE RELIQUIE
DELLA VENERABILE ANTONIA MARIA BELLONI
Ore 15,00 - arrivo presso la Parrocchiale (chi non ha mezzi propri comuni-
chi in Sagrestia il nominativo)
Ore 15,15 - Solenni Primi Vespri della Festa del Battesimo di Gesù, presie-
derà la celebrazione Mons. Gabriele BERNARDELLI Responsa-
bile Diocesano per la causa dei Santi
Note di Vita Parrocchiale - Triulza
La Nostra Voce - Dicembre 2013Sante Messe - Triulza 30
SANTE MESSE DI DICEMBRE
SANTE MESSE DI GENNAIO
1 DO Ore 9:30 - def.ti cg. Rosa e Luigi GARIONI
4 Mc Ore 16:00 - def.ti Gaetano GRAZIOLI e familiari
8 DO Ore 9:30 - Pro Populo
11 Mc Ore 16:00 - def.ti fam. DOSIO
15 DO Ore 9:30 - Pro Populo
18 Mc Ore 16:00 - def.to Livio FERRO
22 DO Ore 9:30 - def.ti Maria, Giorgio e Paola
24 Mt Ore 22:00 - S. MESSA DELLA NATIVITA’
25 Mc SANTO NATALE
Ore 9:30 - S. MESSA DEL GIORNO DI NATALE
26 Gv SANTO STEFANO
Ore 9:30 - def.ti Teresa e Prospero MAZZA
29 DO Ore 9:30 - Pro Populo
1 Mc Ore 10:30 - def.ti Gaetano GRAZIOLI e familiari
5 DO Ore 9:30 - Pro Populo
6 Lu Ore 9:30 - Anniversario matrimonio cg. SIRTORI
La Nostra Voce - Dicembre 2013FESTA DELLA SACRA FAMIGLIAFESTA DELLA SACRA FAMIGLIAFESTA DELLA SACRA FAMIGLIAFESTA DELLA SACRA FAMIGLIA
Come ogni anno, in occasione della Festa della Sacra Famiglia, lanostra comunità parrocchiale invita gli sposi che nell’anno appenatrascorso hanno celebrato anniversari significativi (10 - 25 - 35 -40 - 50 - 55 - 60) a farne memoria e ringraziamento comunitariodurante la S. Messa.Quest’anno celebreremo gli anniversari:
DOMENICA 29 DICEMBRE alle ore 11
L’occasione è appunto di ringraziare il Signore per il dono del ma-trimonio/famiglia e di condividere con la comunità questa gioia.Al termine della celebrazione in oratorio potremo salutarci e pren-dere un aperitivo insieme.Per ovvi motivi organizzativi sarebbe necessario segnalare per tempoin Parrocchia la volontà di partecipare a questa celebrazione. Perquesto siete pregati di compilare e far avere il tagliando qui sottoriportato entro domenica 22 dicembredomenica 22 dicembredomenica 22 dicembredomenica 22 dicembre.
PARROCCHIE S. F. CABRINI - CODOGNO
ASSUNZIONE B.V. - TRIULZA
* * *
I sottoscritti coniugi:
Sposo:
Sposa:
Sposati nell’anno: annunciano che partecipano alla
S. Messa del 29 dicembre 2013 per festeggiare con la comuni-
tà il loro anniversario di matrimonio.