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CAPITOLO 5
RUOLI E PROCEDURE NELLA GESTIONE DEGLI IMPIANTI ELETTRICI E NELLA
PIANIFICAZIONE ED ESECUZIONE DI LAVORI
5.1 - GENERALITÀ Se l’obiettivo è la prevenzione, come il buon senso e il D.Lgs. 81/08 pretendono che sia, la parola chiave per ottenerla è or- ganizzazione. Il sistema aziendale deve organizzarsi in modo congruo e il come farlo si desume dalla Norma CEI 11-27. Le priorità evidenziate dalla norma si basano essenzialmente su quattro aspetti: ■ la qualificazione del personale; ■ la standardizzazione dei sistemi di comunicazione; ■ le attribuzioni di ruolo e di responsabilità; ■ la pianificazione dei lavori.
Del primo aspetto si è già trattato nel Capitolo 6, degli altri si tratterà in questo capitolo e nei successivi.
5.2 - QUALITÀ DELLA COMUNICAZIONE OPERATIVA Prima, durante e al termine dei lavori elettrici la comunicazio- ne assume un ruolo cardine nel coordinamento tra le persone coinvolte. Essa rappresenta una barriera di sicurezza indispen- sabile per garantire il corretto trasferimento dei messaggi tra un soggetto e un altro, oppure tra un soggetto e altri soggetti destinatari. La figura 5.1 sintetizza il principio e le metodologie basilari di comunicazione, correlandole al grado di affidabilità.
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La comunicazione a una via è scarsamente affidabile, in quanto non consente di appurare se il ricevente abbia o meno inte- so correttamente il messaggio. Quella a due vie consente tale verifica, purché la procedura preveda che il ricevente ripeta all’emettitore i contenuti dell’informazione, consentendone la verifica. Il messaggio viaggia entro un canale preordinato che può es- sere l’aria (messaggio vocale), oppure un mezzo tecnologico (cavo, fibra ottica, radio, computer) o cartaceo. L’obiettivo che ci si deve porre è quello che il destinatario riceva in modo completo, comprensibile e inequivocabile quanto l’emittente intende comunicargli. La probabilità che ciò avvenga in modo corretto è legata al rispetto di un insieme di condizioni, le più importanti delle quali sono:
Figura 5.1 - Principi e peculiarità della comunicazione in occasione di lavori manutentivi.
COMUNICAZIONE
A 1 via
emittente
Tipo di comunicazione
A 1 via
A 2 vie
Documentata
Grado di affidibilità
Basso
Medio
Basso (se a 1 via) Elevato (se a
2 vie)
Idoneità
Quando l’eventuale errata
comprensione dell’informazione
non può determinare conseguenze gravi
Sempre
Nei lavori complessi
Esempi
Segnalazioni con mezzi ottici o acustici (altopar- lanti). Sms, fax, recapito di messaggi scritti a mezzo terzi
Messaggi orali o telefonici. Comunicazioni telematiche bidirezionali contestuali.
Documenti scritti, cartacei o telematici, firmati o codi- ficati da chi li emette
emittente/ ricevente
emittente ricevente/ emittente
canale di trasmisisone
canale o canali di trasmisisone
informazione informazione
informazione
A 2 vie
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a) il codice in cui il messaggio viene espresso (per esempio: lin- gua, terminologia, codice colori ecc.) deve essere condiviso tra emittente e ricevente;
b) l’emittente deve comporre il messaggio senza errori (con- forme al codice) e in modo chiaro, completo, inequivocabile;
c) il mezzo di trasmissione, ovvero il supporto in cui il messag- gio viene espresso (per esempio, segnale a voce) o conte- nuto (per esempio, documento scritto), deve essere affida- bile in relazione alle condizioni in cui ci si trova a operare. In particolare deve essere il più possibile indenne da eventuali disturbi (per esempio, danni fisici, disturbi elettromagnetici, rumorosità di fondo, mancanza di illuminazione ecc.);
d) il ricevente deve prestare attenzione al messaggio; lo deve condividere, comprendendone il significato; e deve compor- tarsi di conseguenza.
Questi aspetti incidono in modo rilevante sulla qualità dell’inte- razione umana in occasione dei lavori di manutenzione elettrica che coinvolgono più persone. Le modalità di comunicazione da adottare devono essere indi- cate nelle procedure aziendali. I cartelli o le altre segnalazioni di monito non rientrano nella ca- tegoria delle comunicazioni operative.
5.3 - MODELLO ORGANIZZATIVO In ordine alla qualità del sistema organizzativo aziendale ineren- te la manutenzione si manifestano tre esigenze fondamentali (Figura 5.2). La prima esigenza è la professionalità dei soggetti, che si raggiunge grazie a un processo formativo corretto e a una qualificazione (PES o PAV) che tenga conto dell’effettiva presenza dei requisiti richiesti. La seconda esigenza è l’identificazione dei ruoli, in particolare dei soggetti in capo ai quali si stabilisce una responsabilità. La terza, infine, è la presenza di adeguate procedure aziendali, conformi alle caratteristiche degli impianti e alle potenzialità del personale. La professionalità degli operatori offre garanzie in merito alla condivisione dei codici, alle metodologie di lavoro, alla capacità di rilevare eventuali discrepanze presenti nei messaggi e alla cura di leggere comunque le procedure in modo critico, evitan-
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do di porle in essere pedissequamente. La professionalità non ha motivo d’essere e non riesce a man- tenersi sulle proprie gambe se non dà adito all’esperienza gra- tificante della competenza. L’identificazione dei ruoli e delle responsabilità rende trasparenti per tutti la veste in cui i personaggi possono oppure no, devo- no oppure no, procedere a effettuare scelte, a coordinare altri soggetti, a impartire disposizioni e via dicendo. La presenza di procedure scritte precostituite si colloca come mezzo di comunicazione affidabile (se soggetto a idonee ve- rifiche di congruità) e come elemento di prevenzione contro il verificarsi di improvvisazioni. Ogni lavoro si compone di una parte prescrittiva e di una parte discrezionale. La parte prescrittiva comprende norme, regole, procedure e istruzioni. La parte discrezionale comprende gli aspetti deci- sionali e quelli creativi. La prescrizione ha lo scopo di delimitare l’area entro cui si esercita la discrezionalità. Per una combinazione ottimale tra le parti, soprattutto in situa- zioni complesse e articolate, la prescrizione non deve porsi o essere considerata una “gabbia”, bensì una guida e un chiari- mento affinché l’esercizio della discrezionalità possa avvenire senza l’assillo dell’ansia e la paura o la sottovalutazione dell’er- rore. La prevenzione si esercita nella razionalità e nell’ambito di un piano di conferme. Per esempio, dev’essere tassativamente vietato che l’autorizzazione a iniziare un lavoro o a rimettere in tensione un impianto al termine dei lavori sia regolata da segnali o avvenga semplicemente allo scadere di un intervallo di tempo concordato.
Figura 5.2 - Esigenze fondamentali per una corretta organizzazione dei lavori di manutenzione elettrica.
Esigenze fondamentali nei lavori di manutenzione elettrica
Attribuzione dei ruoli e delle responsabilità
Professionalità delle perso- ne coinvolte
Disponibilità di procedure aziendali precostituite
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5.4 - PRIORITÀ DA ASSEGNARE ALLA VALUTAZIONE DEI RISCHI Qualsiasi intervento lavorativo di manutenzione deve essere preceduto dalla valutazione di tutti i rischi che l’operatore o gli operatori dovranno affrontare e risolvere in tale occasione. Questo obbligo, in capo al datore di lavoro, è sancito: ■ dall’art. 17, comma 1 del D.Lgs. 81/08; ■ dall’art. 4.1 della Norma CEI 11-27.
La valutazione dei rischi può seguire criteri diversi e diverse possono essere le misure di prevenzione adottate, in relazione ai seguenti aspetti: a) caratteristiche dell’ambiente in cui si svolge il lavoro (tem-
peratura, umidità, rumorosità, livello di illuminazione, spazi a disposizione, posizione sopraelevata ecc.);
b) livelli di preparazione e di esperienza degli operatori; c) quantità di operatori necessari; d) modalità di intervento più appropriate (fuori tensione, sotto
tensione o in prossimità); e) puntualità delle istruzioni e delle procedure scritte; f) tempi ristretti di intervento; g) complessità o meno dell’impianto.
Dalla valutazione dei rischi devono emergere non solo i rischi elettrici, di cui si occupa la Norma CEI 11-27, ma anche quelli di altro genere (meccanici, termici, chimici ecc.) eventualmente presenti nella zona di lavoro.
5.5 - FIGURE PROFESSIONALI La quarta edizione della Norma CEI 11-27 identifica un insieme di figure professionali che si aggiungono agli operatori elettrici veri e propri (PES e PAV), e assumono responsabilità in ordi- ne alla conformità alle norme degli impianti, alla progettazione degli interventi manutentivi e al coordinamento del personale operativo. Il modello organizzativo che ne deriva, applicabile ad aziende e società di qualsiasi dimensione, disegna un quadro di competenze destinato a sopperire a un vuoto di competenze e responsabilità che spesso si pone all’origine di disfunzioni e indifferenze rispetto alle esigenze di prevenzione. Le figure organizzative individuate e prescritte dalla norma ven-
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gono anch’esse denominate tramite acronimi. Esse sono: ■ URI (Unità Responsabile dell’Impianto elettrico). ■ RI (Responsabile dell’Impianto elettrico in occasione di lavori). ■ URL (Unità Responsabile della realizzazione dei Lavori sull’im-
pianto elettrico). ■ PL (Preposto