rivista siti - ottobre-dicembre 2009

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SITI OTTOBRE/DICEMBRE 2009 • ANNO QUINTO • NUMERO QUATTRO SITI • anno quinto • numero quattro Tesoro italiano, turismo e “Gran Tour” ~ Undici siti cultuali, due naturali e una cancellazione ~ Beni culturali e innovazione tecnologica ~ Patrimonio mondiale e pace ~ La rinascita di Punta della Dogana ~ I piani di gestione Unesco ~ La raccolta d’arte di Fondazione Cariplo ~ Camminare sull’acqua: la penisola di Boscoforte ~ Vacanze in fattoria ~ Alla scoperta della Valnerina ~ La crisi non va in crociera ~ Dal restauro del paesaggio ad una nuova economia verde ~ Il cimitero paleocristiano di Pécs ~ Tarquinia, la “Via dei Principi” ~ Calde, preziose, dolci acque... ~ Spazi e paesaggi dei Campi Flegrei ~ Il galateo museale Associazione Città e Siti Italiani Patrimonio Mondiale UNESCO ottobre/dicembre 2009 • anno quinto • numero quattro SITI – anno quinto numero quattro – periodico trimestrale – ott/dic 2009 – Poste Italiane S.P.A. – Spedizione in abbonamento postale – D L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n° 46) Art. 1, comma 1, DCB Ferrara TRIMESTRALE DI ATTUALITÀ E POLITICA CULTURALE

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SITI - PATRIMONIO ITALIANO UNESCO - TRIMESTRALE DI ATTUALITÁ E POLITICA CULTURALE

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SITI • anno quinto • numero quattro

Tesoro italiano, turismo e “Gran Tour”~

Undici siti cultuali, due naturali e una cancellazione~

Beni culturali e innovazione tecnologica~

Patrimonio mondiale e pace~

La rinascita di Punta della Dogana~

I piani di gestione Unesco~

La raccolta d’arte di Fondazione Cariplo~

Camminare sull’acqua: la penisola di Boscoforte~

Vacanze in fattoria~

Alla scoperta della Valnerina~

La crisi non va in crociera~

Dal restauro del paesaggio ad una nuova economia verde~

Il cimitero paleocristiano di Pécs~

Tarquinia, la “Via dei Principi”~

Calde, preziose, dolci acque...~

Spazi e paesaggi dei Campi Flegrei~

Il galateo museale

Associazione Città e Siti Italiani Patrimonio MondialeUNESCO

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TRIMESTRALE DI ATTUALITÀ E POLITICA CULTURALE

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AUTORI E INTERLOCUTORI

Paolo Bolzani – Architetto. Docente di Museologia Archeologica presso la Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali dell’Università di Bologna. Numerose le pubbblicazioni al suo attivo (Iscrizioni devozio-nali a Ravenna - 1990; La Cascina delle Mandriole - 2002, Idea di Ravenna - 2005) i restauri conservativi (Teatro Sociale di Piangipane - 2005-2007), gli allestimenti museali (Domus dei Tappeti di Pietra - 1997-2002, Museo Archeologico e d’Arte “Don Mambrini” a Pianetto - 2001-2004, NatuRa, Museo Ravennate di Scienze Naturali e Centro Visite del Parco del Delta del Po nel Palazzone di Sant’Alberto - 2003-2005) e le mostre (Ceramicamosaico - 2005, Domus del Triclinio - 2003, Convivium - 2005, Santi Banchieri e Re - 2006, Felix Ravenna -2007, Otium - 2008, Otium Ludens - 2009.

Marta Campagna – Laureanda in archeologia all’Università degli Studi di Torino, con una tesi sulla valorizzazione del patrimonio archeologico delle necropoli etrusche di Tarquinia e Cerveteri. Cura e svolge progetti didattici all’interno di importanti complessi museali del Piemonte.

Luigi Centola – Architetto. Master Architectural Association di Londra nel 1996 e borsa Fulbright nel 1998. Dal 2000 è editore di Newitalianblood.com, portale interattivo di architettura, paesaggio, design e arti visive. Insegna progettazione all’Università di Ferrara. Nel 2001 ha fondato lo studio Centola & Associati con sedi a Roma e Salerno. C&A ha in via di realizzazione masterplan e progetti in tutta Italia, ha vinto i concorsi per la sistemazione paesaggistica della Banca Europea a Lussemburgo, il museo di arte contemporanea a Castelmola, il centro culturale giovanile presso l’ex mattatoio a Roma, il parco vulcanico e la stazione turistica Etna Nord a Linguaglossa.

Alessandro Ciambrone – Architetto. Vincitore nel 1998 del concorso nazionale “Qualità del Patri-monio Edilizio Postale”. Unico premiato in Italia della “Fulbright Thomas Foglietta 2003-04 - California University” per un progetto di sviluppo economico del mezzogiorno. Vincitore di uno dei cinque master al mondo UNESCO in “Management del Patrimonio dell’Umanità - University College Dublin”. Vice Presi-dente Club UNESCO Caserta e Rappresentante Internazionale della Federazione Araba dei Club UNESCO. Organizzatore del Forum Mondiale dei Club UNESCO in Egitto (2009) e Yemen (2010).

Patrizia Dal Zotto – Laureata in Conservazione dei Beni Culturali all’Università di Udine. Ha vissuto tre anni a Budapest, dove ha insegnato italiano all’Università e ha collaborato con il Museo di Belle Arti, viaggiando in lungo e in largo per l’intera Ungheria. Si occupa di ricerche storico-artistiche e di Grande Guerra, privilegiando l’area ungherese; collabora con istituzioni culturali nel settore didattico.

Giorgio Lo Surdo – Laureato in Scienze Agrarie. Dal 1980 è direttore nazionale di Agriturist, associa-zione agrituristica della Confagricoltura, e cura studi, ricerche, attività promozionali e formative nel campo del turismo rurale, le produzioni agroalimentari tipiche, la protezione ambientale, la cultura contadina.

Alessandro Mandolesi – Archeologo e docente di Etruscologia e Antichità italiche all’Università degli Studi di Torino. Si occupa di valorizzazione dei beni archeologici e museali. È autore di numerose pubblicazioni sulla formazione della civiltà etrusca e sul patrimonio archeologico nazionale.

Maria Clotilde Sciaudone – Docente di Geografia economico-politica per il corso di laurea in Scien-ze Organizzative e gestionali dell’Università della Tuscia. Membro del gruppo di lavoro per l’elaborazione del Piano di sviluppo socio-economico della Provincia di Caserta. Ha partecipato a diversi progetti di ricerca finanziati da CNR e MURST. Nell’attività scientifica si è anche occupata del centro storico di Salerno, del Sistema Informativo Geografico del centro storico di Benevento, del sistema ambientale e territoriale della Provincia di Caserta e del sistema turistico casertano.

Monique Veaute – Giornalista, si distingue per la creazione della sezione musica della Biennale di Parigi, per l’apertura della Grande Halle alla Villette e per aver partecipato alla creazione del Festival Musica di Strasburgo. In Italia arriva su richiesta del Direttore di Villa Medici, a Roma dove crea il Festival di Villa Medici, diventando successivamente Direttore Artistico della Fondazione Romaeuropa - arte e cultura. Fino al 2007 ha la carica di Direttore Generale, oggi é Vicepresidente. Da settembre 2007 è Direttore e Amministratore delegato di Palazzo Grassi. E’ stata insignita del titolo di Chevalier des Arts et des Lettres, ma anche di Cavaliere al merito della Repubblica Italiana.

Francesca Velani – Laureata in Storia dell’Architettura Moderna, è Consigliere Delegato per i Beni Culturali e Turismo della Promo P.A. Fondazione. Si occupa in particolare del management pubblico applicato alla filiera beni culturali-turismo-tecnologia, organizzando eventi che promuovono la valorizza-zione dei beni culturali, anche in collaborazione con il MiBAC e numerosi enti pubblici in tutta Italia.

Pier Mario Vello – Segretario Generale della Fondazione Cariplo dal febbraio 2006. Formazione umanistica, un master in economia e gestione aziendale alla Bocconi di Milano, Vello ha ricoperto, nella sua carriera, posizioni dirigenziali in aziende di rilevanza internazionale, fino a ricoprire la carica di Chief Executive Officer e direttore generale di importanti società italiane della distribuzione.

Siti

Trimestrale di attualità e politica culturaledell’Associazione città e siti italiani patrimonio mondiale Unescoottobre/dicembre 2009 • anno quinto • numero quattro (diciotto)

Sede: Piazza del Municipio, 2 44100 Ferraratel. 0532 419903 fax 0532 [email protected] www.sitiunesco.it

Direttore responsabileFausto Natali

RedazioneAdriano Cioci, Maria Cristina Favero, Mara Fustini,Paola Giovannini, Roberto Vitali, Arianna Zanelli

Hanno collaborato a questo numeroTadao Ando, Francesco Badia, Annalisa Baldinelli, Paolo Bolzani, Marta Campagna, Luigi Centola, Alessandro Ciambrone, Patrizia Dal Zotto, Giorgio Lo Surdo, Alessandro Mandolesi, Andrea Tebaldi, Maria Clotilde Sciaudone, Monique Veaute, Francesca Velani, Pier Mario Vello

Autorizzazione del Tribunale di Ferrara n. 2 del 16/02/05

Impianti e stampaSATE Industria GraficaVia Cesare Goretti, 88 – Ferrara

Si ringraziano Comuni, Province e Regioni per l’invio dei testie del materiale fotografico.

Crediti fotograficiUfficio stampa MSC Crociere, Luigi Centola, Palazzo Grassi S.p.A - Foto: Andrea Temolo - Foto: ORCH, orsenigo_chemollo, Comune di Ferrara, Luigi Filatici, Adriano Cioci, Archivio fotografico Associazione Città e Siti Italiani Patrimonio Mondiale Unesco, Promo P.A. Fondazione, Alessandro Ciambrone, Costanza De Simone, Fondazione Cariplo, Parco del Delta del Po, Agriturist, Patrizia Dal Zotto, Giuseppe Sergi, Comune di Tarquinia

L’editore è a disposizione degli aventi diritto per quanto riguarda eventuali illustrazioni non individuate.

In copertina: Roma, il Colosseo

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SITI • SOMMARIO

5 Editoriale Tesoro italiano, turismo e “Gran Tour” dei Siti Unesco diClaudioRicci

6 WorldHeritageList Undici siti cultuali, due naturali e una cancellazione LedecisionidelComitatodelPatrimonioMondiale diAndreaTebaldi

12 PrimoPiano Beni culturali e innovazione tecnologica AlLu.Be.C.2009interventonogliesperti diFrancescaVelani

18 WorldForumofUnescoClubs Patrimonio mondiale e pace IlprimoforuminternazionaledeiclubsUnesco diAlessandroCiambrone

22 Venezia La rinascita di Punta della Dogana Ilrestaurodell’antica“Dogana da mar” diMoniqueVeaute

28 Inevidenza I Piani di Gestione Unesco Un’analisisullalororedazioneedapplicazione diFrancescoBadia

34 Focus La raccolta d’arte di Fondazione Cariplo IlprogettoArtgateapprodasuInternet diPierMarioVello

40 ParcodelDeltadelPo Camminare sull’acqua: la penisola di Boscoforte Allascopertadiunadellapiùsuggestiveoasiitaliane diPaoloBolzani

46 L’intervento Vacanze in fattoria Agriturismo:felicesintesidiconservazioneesviluppo diGiorgioLoSurdo

50 Bell’Italia Alla scoperta della Valnerina Unaterradovelanaturaconservailsaporediuntempo diAdrianoCioci

54 L’approfondimento La crisi non va in crociera Ilturismocroceristicoprocedeagonfievele diFaustoNatali

58 Progetti Dal restauro del paesaggio ad una nuova

economia verde IlprogettodelBiovalloinCampania diLuigiCentola

62 Reportage Il cimitero paleocristiano di Pécs Unimportantesitoarcheologicoalcentrodella

cittàungheresediPécs,l’anticaSopianaeromana diPatriziaDalZotto

66 Tarquinia La “Via dei Principi” Uninattesoitinerarioarcheologicofralenecropoli diAlessandroMandolesieMartaCampagna

70 L’analisi Calde, preziose, dolci acque... Allariscopertadeipoteridelleacquetermali diAnnalisaBaldinelli

74 Itinerari Spazi e paesaggi dei Campi Flegrei Naturaprimitivaevestigiadelpassato diMariaClotildeSciaudone

78 IlPuntaspilli Galateo museale Diecisempliciregoleperfruiredeiluoghidellacultura

80 Brevi Notiziedall’Italiaedalmondo

Cari lettori,il lungo rodaggio nella redazione di SITI mi fa considerare l’incarico di direttore, che mi viene affidato da questo numero, poco più di una formalità imposta dalle leggi sull’editoria. Per niente formale è, inve-ce, il mio sincero ringraziamento a Sergio Gessi, che lascia la direzione della rivista dopo averla ideata e fermamente sostenuta. Il suo impegno e la sua passione serviranno da stimolo a tutta la redazione per continuare a pubblicare una rivista che nel volgere di pochi anni si è ritagliata un ruolo di primo piano nel panorama culturale italiano.

Buona lettura.Fausto Natali

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EDITORIALE

niziamodaalcuninumeri,che“racchiudono”moltipensieri.InItaliacisono(circa):7.400chilometridispiagge(il68%balneabili), 2.000sitiarcheologici,4.500frasantuariemonasteri,100.000chiese,45.000castelliegiar-dini,30.000dimorestoriche,20.000centristorici,3.200musei,16.000bibliotechee(dopoilrecenteinserimento,nellaLista,delleDolomiti)44Sitidichiarati“Patrimo-nioMondiale”UNESCO.Abbiamomolto,unvero“tesoroitaliano”,manonmoltissimo.Infattiildato(oscillan-teinrelazionealle“fonti”)cheinItaliaavremmo“oltre”il60%deibeniculturalidel

Mondo“nonècorretto”.L’equivoconasceperchéqualcheannofal’UNESCOdedicòunaparte,“molto rilevante”,delle risorsediunanno,all’Italia (daqui l’idea,“fantasiosa”,del60%).Unapercentualepiùrealisticaè,invece,attestataal5-10%.

I44Sitiitaliani“PatrimonioMondiale”UNESCOpossonosvolgere,vistalaloronotorietàinternaziona-le,un“ruolodeterminante”perlapromozionedel“marchioItalia”,conl’intero“tesoroitaliano”,all’estero.AncheinunaRegionelapresenzadiSitiUNESCOè“fondamentale”perlapromozionedell’interaRegione(odiun“vastoterritorio”).QuellodescrittoancheseèunconcettodiMarketing“semplice”(utilizzarelamarca-beneculturalepiùnotaperpromuoveretuttiibenidell’area)è,spesso,disatteso.

PerquestoèimportantecheneiPianidiGestione(strumentiditutelaevalorizzazione),deiSiti “PatrimonioMondiale”UNESCO italiani, sia “messo ingrandeevidenza” il ruolo trainante,sulpianoculturaleeturisticoedeconomico,chequestiluoghipossonosvolgereperuna“ampiaarea”.Diconversoitantibeniculturalieambientaliitalianidovrebbero“collegarsi”(con“specifici”PianidiGestione),interminidiMarketing,aiSitiUNESCOpiùviciniefacilmenteraggiungibili(unaspeciedico-marketingculturale).

Ultimoaspetto:inquestoperiododiflessionedelturismointernazionaleiflussidegli“italianiinItalia”aumenteranno(secondoidati“parziali”)dioltreil6%.Nellasostanza“sarannogliitalianiasalvareil turismoitaliano”.È,quindi,giuntoilmomentodi“lanciare” l’ideadiun“GranTourItaliano”(insegnandoloanchenelleScuole)inmodoche,“nell’arcodellavitadiognunodinoi”,sipossanovisitaretuttiiSitiUNESCOitaliani(inogniSito,comenelle“tappe”deipellegrinaggi,sidovrebbeacquisireun“vistodipresenza”nelSitoUNESCO)e,conloro,qualcunodeitantibeniculturalieambientaliitaliani“minori”,masolonelnome.

La Val d’Orcia

TESORO ITALIANO, TURISMO E “GRAN TOUR”

DEI SITI UNESCOdi CLAUDIO RICCI

Presidente Associazione Città e Siti Italiani Patrimonio Mondiale Unesco

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Le Dolomiti

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sei,seguitedaquelleasiatiche(quattro),africane(due)edaun’unicarappresentanzaamericana.

Nella sessione spagnola è stata assunta ancheuna decisione storica: per la seconda volta (unicoprecedente il Santuario dell’Orice in Oman) è statorimossounsitodallalista.Sitrattadella“Valledell’El-baaDresda”,inGermania,che“nonhasaputocon-servareilvaloreuniversaleeccezionaleinseguitoallacostruzionediunpontenelcuorediquestopaesaggio

ono tredici i nuovi siti iscrittinella World Heritage List nel corsodella33esimasessionedelComita-todelPatrimoniomondialeriunitosirecentemente a Siviglia. Di questitrediciduesonositinaturali(ilMaredi Wadden e le Dolomiti) e undici

sonoculturali.Dalpuntodivistageograficovaeviden-ziatalaconsuetaprevalenzadipresenzeeuropee,ben

culturale”.InvirtùdiquestedecisionilaListaUnescoora comprende in totale 890 siti (689 culturali, 176naturalie25misti).

Il Comitato ha provveduto, inoltre, ad iscriveretre nuovi siti nella Danger List (beni in pericolo chevengono inseriti in questa lista speciale per tenerlisotto osservazione): si tratta del Parco Nazionalede Los Katios (Colombia), dei Monumenti storici diMtskhata(Georgia)edelBarrierReefReserveSystemin Belize. Mentre “i progressi realizzati in materia diconservazionee imiglioramentidellagestione”dellaCittàfortificatadiBaku(Azerbaijan)hannoconsentitoalComitatodiritirarequestositodallaListadelpatri-monioinpericolo.Semprenellastessasessione,sonostateapprovateanchetreestensionidisitigiàpresentinella Lista del patrimonio mondiale: sono la GrandeSalinadiSalins-les-Bains(Francia), ilParcoNaturaleTubbatahaReefs(Filippine)eilcentrostoricodiLevoča(Slovacchia).

Andiamooraaconoscereinuovinatidellafami-gliaUnescoconunabrevedescrizionediognunoecon

irelativicriteridiammissione.1) Il mare di Wadden – Germania e Olanda

(criteri8,9,10)Ilsitocomprendel’areadiconserva-zionedellaparteolandesedelmarediWaddenealcuniparchi nazionali tedeschi. L’ecosistema temperato dizone umide costiere è frutto di interazioni di fattorifisiciebiologici.L’ambienteospitanumerosespeciedipianteedianimali,tracuimammiferimarinicomelafoca.E’unluogodiriproduzioneedisvernamentoperpiùdi12milionidiuccelliall’anno.E’unodegliultimiecosistemiincuiiprocessinaturaliavvengonoancorainmanierapressochèindisturbata.

2) Le Dolomiti – Italia(criteri7,8)QuestacatenadimontagnenelnorddelleAlpiItalianecontadiciottovettedipiùdi3.000metriesiestendesuben141.903ettari. Il sito costituisce uno dei più bei paesaggi dimontagnadelmondo,caratterizzatodamuragliever-ticali,ripidefalesieeunafortedensitàdivallatestretteelunghe.Ilsitocomprendemoltepliciesempidiquestipaesaggispettacolaridiversi.Si trovanoancherilieviglacialiesistemicarsici.Ilsitosicaratterizza

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SIVIGLIA 2009: LE DECISIONI DELLA 33A SESSIONEDEL COMITATO DEL PATRIMONIO MONDIALE

UNDICI SITI CULTURALI,DUE NATURALI E UNA DOLOROSA CANCELLAZIONE

di ANDREA TEBALDI

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ancheper processi dinamici conesempi di smotta-mentievalanghe.Lacelebrazioneufficialesièsvoltail25agostoadAuronzodiCadoreallapresenzadelCapodelloStatoGiorgioNapolitano.

3) Il palazzo Stoclet – Belgio(criteri1,2)Ilpalazzoèstatoconcepitonel1905,sudomandadelbanchie-reAdolpheStoclet,daunodeiprincipaliarchitettidelmovimentoartisticodellasecessionevienneseJosefHoffman. Il palazzo e il giardino, terminati nel 1911,rappresentanouncambiamentoradicaleannunciandol’ArtDecoeilmovimentomodernistainarchitettura.Ilpalazzotestimoniailrinnovamentoartisticodell’archi-tetturaeuropea,presentaunaltolivellodiintegritàsiaesternamente che internamente dove si caratterizzaanchepermobilieoggettioriginali.

4) Le Rovine di Loropéni – Burkina Faso (criterio3)QuestoprimositoiscrittodelBurkinaFasoconlesuealtemurasiestendesu11.130metriquadri.E’lameglioconservatadelle10fortezzedellaregionedelLobi: lerovinesonosituateallefrontiereconTogoeGhana. Ilsitoriflette lapotenzadelcommerciotran-saharianodell’oro.GliambientivennerooccupatidaiLohronedaiKoulangochecontrollavanoestrazioneetrasformazionenellaregione.Ilsitoèstatospessoabbandonatoedèancoraavvoltodamoltimisterichedovrannoesserescoperti.

5) La Cidade Velha, centro storico di Ribeira Grande – Capo Verde (criteri 2, 3, 6) La città diRibeira Grande, ribattezzata “Cidade Velha” alla finedel18esimosecolo,èstatalaprimacittàcolonialeco-struitadagliEuropeiaiTropici.SituataaSuddell’isoladiSantiago, lacittàconservaunapartedellepropriecaratteristichecome i tracciati viari e importanti ve-stigia tracuiduechiese,una fortezza realeepiazzaPillorychesicaratterizzaperlasuacolonnadimarmodelsedicesimosecolo.

�) Il monte Wutai – Cina(criteri2,3,4,6)Ilmonte

WutaiconisuoicinquealtopianièunadellemontagnesacrealBuddismo.Questopaesaggioculturaleconta53 monasteri, include la Grande sala orientale deltempiodiFoguang, ilpiùaltodegliedificidelladina-stiaTangchesiasopravvissutoconlesuesculturediargillaeiltempiodiShuxiangdelladinastiaMingconoltre500statue.Gliedificirappresentanolosviluppodell’architetturabuddistaeinfluenzaronolecostruzionidipalazziinCinaperunmillennio.IlWutaièlapiùaltamontagnadelNorddellaCina.

�) Lo storico sistema idraulico di Shushtar – Iran (criteri1,2,5)Quest’operaèstataintrapresadaDarioIlGrandenelVsecoloa.C.SitrattadiduegrandicanalididerivazionedelleacquedelKârun.Unodiquesti,ilcanaleGargar,fornisceancoraoggi l’acquaallacittàdiShustartramiteunaserieditunnelefafunzionareimulini.L’acquacadeincascateprimadientrarenellacittàincuihapermessolosviluppoditerreniagricolisuunasuperificiedi40.000ettarichiamataMianaâb.NelsitoècompresoilcastelloSalâsel,centrodicon-trollodelsistemaidraulico.

�) La montagna sacra di Sulaimain-Too – Kir-ghizstan (criteri3,6)IlsitodominailpaesaggiodellaValledelFerganaeformalosfondodellacittàdiOsh.Per oltre un millennio Sulamain-Too è stata un faroper i viaggiatori, una montagna sacra venerata datutti.Cisononumerosiantichiluoghidiculto,grotteemoschee.Sulsitosonostaterecensite101areeconimmaginirappresentantiuomini,animalieformegeo-metriche.E’unperfettoesempiodimontagnasacra:ilsitohaluoghidicultoassociatiacredenzelegateaguarigionieall’aumentodellalongevità.

9) La città sacra di Caral-Supe – Perù (criteri2,3,4)Questositoarcheologicosiestendesu626ettarisuunaltopianodeserticochedàsullavallediSupe.RisalealperiodoArcaicotardivo(5.000annifa)edèilpiùvecchioesempiodiquestotiponelleAme-

Il Tempio di Shuxiangsul Monte Wutai - Cina

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riche.Èunsitochesi caratterizzaperlacomplessitàdegli e l e m e n t iarchitetturali espaziali. Caralèsolounodei 18 stabilimenti urbani della zona:strutture piramidali e grupporesidenzialediélitesonotestimonianza difunzionicerimonialitraducendounapotenzadiideologiareligiosa.

10) Le tombe reali della Dinastia Joseon – Corea (criteri3,4,6)Questoinsiemedi40tombeèsuddivisoin18luoghidiversi.Costruiteinoltre5secoli,dal1408al1966,letombeonoranolamemoriadegliantenati,salutano i loro successi, consolidano l’autorità reale

e offrono pro-tezione contro

il vandalismo. SonoorientateversoSuddifronteaduncorsod’acqua. Oltre alla zona funeraria ci sono anchedeisantuariededificiassociati,parteintegrantedelletombe.L’esternodelletombeèornatoconoggetti inpietraconrappresentazioniumaneedianimali.

11) La torre di Ercole – Spagna (criterio 3) Il“FarumBrigantium”,chiamatooggiTorrediHercules,èstatocostruitodaiRomaniallafinedel1°secolod.C.all’ingressodiLaCoruna. Il faromonumentaledi55

metriècostruitosuunarocciadi57metri.Latorresialzasutrelivellisemprepiùristretti.Allabasesitrovauna piccola costruzione romana rettangolare. Il sitocomprendeancheunparcoconscultureeuncimi-teromusulmano.Si trattadel solo farodell’antichitàgreco-romana autenticamente conservato e sempreinattività.

12) L’urbanistica “orologiaia” di La Chaux-de-Fonds / Le Locle – Svizzera (criterio 4) NellemontagnedelloJura, leduecittàrappresentanounosviluppourbanooriginaleefunzionaleallaproduzionediorologi.Pianificateall’iniziodel19secolo, lecittàsonointeramentedestinateallaproduzioneorologiaia,lacui tradizionerisaleal17secoloedèvivaancoraoggi.Ilsitoèunesempiodicittàordinatadaun’attivitàmono-industrialeconunapianificazioneurbanachesi

èsaputaadattareaicambiamentiavvenuti,nelcorsodeisecoli,nellatipologiadiproduzione.

13) Il ponte-canale e Canale Pontcysyllte – Gran Bretagna (criteri 1, 2, 4) Situato nel Nord-Est delGalles, ilsito rappresentaunodeimassimi livellidelgeniociviledellaRivoluzione Industriale.Conclusoainiziodel19esimosecoloilcanaleconsentedisupe-raredifficoltàgeografiche.Ilponte-canale,concepitodall’ingegnere Thomas Telford è pionieristico per lesuesceltetecnologiche,conarchileggerieresistenticheconferisconoalponteunaspettomonumentaleedelegante.Èunprogetto innovatorechenehaispiratimoltidisimilarinelmondo.

Note

1.SivedaA.Tebaldi,Dieci criteri per quaranta meraviglie,SITI,annoInumero2

La torre di Ercole – Spagna

Il ponte-canale Pontcysyllte – Gran Bretagna

Le Rovine di Loropéni – Burkina Faso

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l binomio beni culturali/tecnologia sicostituisce come parte integrante dellepolitichedisviluppo,sianazionali,siaco-munitarie.Latecnologia,infatti,èunostru-mentoattoasostenereilmiglioramento,lavalorizzazione,lapromozioneelafruizione

delterritorio,oltrecheacoadiuvarel’individuazionedel-letipologiedi“turismo”adattearealizzareunefficientecoordinamentoprogettuale,controllarelaredistribuzionedei flussi esvilupparesistemidi implementazionedellaconoscenza. La valorizzazione dei beni culturali passa,dunque, anche dall’innovazione tecnologica, che puòcostituirsicomevalido terrenod’incontro traenti locali,musei, istituzioni,universitàedaziendeperpromuovereprogettidarealizzareinpartenariato.

Mal’innovazionetecnologicaèancheunmoltiplica-toredelle potenzialità di attrazionedel nostro immensopatrimonio culturale, una strada sulla quale si stannomuovendomoltientilocalipercoinvolgerelenuovegene-razioni,edèaltresìunostrumentoperlarazionalizzazioneeredistribuzionedeiflussituristici.

Dai portali georeferenziati checonsentonodi ricer-careemuoversitraleinformazionidicarattereturistico-

culturaleconortofotomappee immaginisatellitari,finoaitoteminformativicollegatiwirelessconlettorimp3,perarrivareaisistemisumobile,comeM-Tourunaguidadi-sponibileperadessosuiterritoridiTreviso,LuccaePisarealizzatadaPromoPAFondazioneeLiberologicoconilsupportodiArcus.

M-Tour consente la fruizione delle informazioni inliberomovimentoesicostituiscecontemporaneamentecome esempio di successo di collaborazione pubblicoprivato. E’, insomma, evidente che la filiera tecnologia–beniculturali–turismopuòrappresentareperl’Italialacombinazionevincenteetrainanteperunottimaleimpiegodeglistrumentiedellerisorsedisponibili.

InquestoquadrosiinserisceLu.Be.C.–LuccaBeniCulturali – convegni e rassegna espositiva sulla valo-rizzazione dei beni culturali per lo sviluppo economicoterritoriale,chesisvolgeràalRealCollegiodiLuccail22e23ottobre2009.Lu.Be.C.rappresentailpalcoscenicoideale,doverelazionidicarattereistituzionaleediindirizzostrategicosialternanoapresentazionidibest practices,coinvolgendoglioperatoriconsapevolidellanecessitàdiunariformadelleproceduretradizionaliediunaggiorna-mentocontinuodelleprofessionalità. Il chiostro del Real Collegio di Lucca

P R I M O P I A N O

CULTURA, TECNOLOGIA E SVILUPPO ECONOMICO:AL LU.BE.C. 2009 INTERVENGONO GLI ESPERTI DEL SETTORE

BENI CULTURALI E INNOVAZIONE TECNOLOGICA: UN BINOMIO VINCENTE

di FRANCESCA VELANIConsigliere Delegato Beni Culturali, Turismo e Marketing Territoriale Promo P.A. Fondazione

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Alberto VersaceDirigente del Ministero per lo sviluppo economico

Laricadutaèsenz’altroalta,conparticolareri-ferimentoalsud.A taleproposito ilMinisterodelloSviluppoEconomicodal2004halanciatoilprogettoSensiContemporanei,insiemealMinisterodeiBeniedelleAttivitàCulturali,partendodalla“provocazione”cheilsuddedichimolterisorseavalorizzareilpas-satomapocheasviluppare ilcontemporaneo.Allabasec’èl’ideachelaculturasiaunfattoredicrescitaeconomica ed essenziale per la promozione dellosviluppoterritoriale.LaprimaedizionediSensiCon-temporaneihaprevistodiecimostrediartecontem-poranea,conlacollaborazionedellaBiennalediVe-nezia,inAbruzzo,Basilicata,Calabria,Molise,Puglia,SardegnaeSicilia,seguitedaaltreinsitiarcheologici.E’stato lanciato ilcinema inSiciliacon lanascitaaTerminiImeresedeglistudiosesupportatalaApuliaFilmCommissioninPuglia,chehapromossol’inizia-tiva“Teatriabitati.ResidenzeTeatraliinPuglia”,pro-muovendospettacoloepartecipazionedelpubblicoecreandorelazione:stage,selezionediartisti,incontri,workshop. In Basilicata, inoltre, si sta procedendoalla valorizzazione della cineteca lucana di OppidoLucano,unadellepiùimportantiemenonotecine-teche italiane che raccontano la storia del cinema.

Paolo Cocchi,Assessore alla Cultura della Regione Toscana

Credocheoccorradapartedituttiunimpegnomaggioreperaccrescerelaconsapevolezzadellega-meinscindibiletrainvestimentoinculturaesviluppoeconomico. Il dato non è affatto scontato. Prevaleancoraunavisioneriduttivadellaquestione.Sipensacheilrapportosiesauriscaneiterminidelcontributocheilconsumoculturale,dallaletturadiunlibroallavisitadiunmuseo,puòdarealfatturatoeconomico.Ilrapportoè,invece,piùprofondo.Laculturaarric-chisceilcapitaleumano,indispensabileallosviluppo

complessivo. La società dell’informazione richiedesemprepiùconoscenza,capacitàdi leggere il pre-sente,creatività.Laculturaconcorreallacrescitadeisingoli,intuttol’arcodellavita.Oggioccorronononsololivellidiffusiealtidiistruzione,maanchementicuriose,apertealnuovo,facoltàchepossonoesseresviluppateconundialogocostanteemotivatoconlacultura.Dueesempitestimoniano,aparermio,l’im-portanzadiquestolegame.Ildatocheaccomunaleprimeaziendeindustrialinelmondoèquellodidispor-rediunabiblioteca.Traleprimepreoccupazionidiunpaeseafricano,traipiùpoveridelmondo,dopounaguerraventennale,èstataquelladirealizzareunmuseonazionale.Sonocasichedovrebberofarciriflettere.

Fiorenzo AlfieriAssessore alla Cultura della Città di Torino

Investire in cultura significa produrre valore,crearepostidilavoro,attirarerisorsenuove.ATorinoabbiamoavviatodaqualcheannounprogrammadiricerca insieme all’Università per misurare il valoreeconomicoprodottodallaculturasulnostroterrito-rio.L’ultimorapportostimainoltre2.000milionidieuroilfatturatototaledelsettore.Sitrattadidatiacuiguardarecongrandeattenzione,condueavvertenze.Laprimaèchelavalutazionedell’impattoeconomicodiun’iniziativanondevetrasformarsiinunindicatoredibontàdellastessa:svilupparedirettamenteecono-miaèsolounadellefunzionidellepoliticheculturali,chedevonoalcontemporisponderealleesigenzedeicittadini in termini di servizi, opportunità di cono-scenza,crescita,formazione.Moltospesso,inoltre,laculturaèstrumentoperlacoesionesociale.Ilse-condoaccorgimentoconsisteneltenerepresentecheilcontributodellaculturaallosviluppoeconomicodiunterritoriononstasolonellasuaricadutadirettaemisurabile,masoprattuttonelmessaggiochesiin-tendemandareall’esterno,unmessaggiopositivodirilancio,fiduciaestima,chesolo il linguaggiodellacultura sa trasmettere in modo rapido ed efficace.

Luca SbrilliPresidente della Parchi Val di Cornia

La Parchi Val di Cornia SpA è una societàpubblica, ilcuiazionariatoèdiproprietàdeico-munidiPiombino,CampigliaM.ma,SanVincenzoSassettaeSuveretoedellaProvinciadiLivorno.E’un’impresaculturaleconlamissionestatuariadigestireinmodointegratoilpatrimoniostorico-culturaleedambientaledelterritorio.Dal1993adoggi, la società si è fortemente sviluppata sinoa comprendere 3 complessi museali, un parcoarcheologico,unparcoarcheominerarioe4par-chinaturalistici.Lasocietà,conilsuooperatodivalorizzazione del patrimonio storico e ambien-tale, sviluppa un turismo culturale sostenibile epromuove una nuova immagine del territorio,nonpiù legataallagrande industriasiderurgica.La società, attraverso la bigliettazione, conces-sioni eparcheggi, raggiungeunaquotadi auto-finanziamento che da 5 anni è stabilizzata oltreil94%.Pergestireilpatrimonio,icinquecomunispendono ogni anno una cifra pari a 425.000euro,determinandounaricadutasul territorio intermini di ricchezza prodotta pari a circa 5 mi-lionidieuro.Ognianno iparchisonovisitatidaoltre 80.000 persone e circa 900.000 sono lepresenzesullespiaggeantistantiiparchicostieri.

Andrea MarcucciSegretario della Commissione Cultura del Senato

La cultura nel nostro Paese vale poco, cir-ca il 2%. Se al finanziamento per lo spettacoloaggiungiamoiltagliodel40%allamanutenzioneordinariadelpatrimonio,ilbloccodelleassunzio-niedeiconcorsi,abbiamounquadrosignificati-vosullostatodell’arte in Italia,conunapoliticadi tagli non giustificati dalla crisi economica.Un’inversione di tendenza che amareggia, per-ché nei venti mesi in cui ho ricoperto la caricadi sottosegretario, con il ministro Rutelli ave-vamo posto le basi per un rilancio del sistemaculturaleitaliano,conungrandeinterventosulleinfrastrutturestanziandorisorse,traglialtri,per

il nuovo Palazzo del Cinema di Venezia e per ilnuovoAuditoriumdelMaggioaFirenze. Ilprimofinanziamento pubblico dello spettacolo in Italiaènel1861,firmatodaCavour.Inquestigiornidiinelegantipolemichesullecelebrazionidell’Uni-tàitaliana,vienedapensarecheiltraguardodel2011hacomecollante idealeproprio lacultura.Lo Stato deve concepire i luoghi della culturacome vere e proprie macchine di crescita eco-nomica:seriusciremoafarcrescerelaconsape-volezzachelaculturaèunfattoreessenzialedelnostro futuro, essa sarà sicuramente dotata dipiùrobusterisorsepubbliche,conunalargacon-vergenza ben oltre le diverse opinioni politiche.

Lucilla PreviatiDirettrice del Parco del Delta del Po

La storia dell’area del Delta del Po è quelladell’interazionemillenaria tra le forzedellanaturael’interventodell’uomo,inunpaesaggiononsolonaturalemaancheesoprattuttoculturale:un’inte-razioneintelligenteesostenibiletrauomoenatu-ra,definitadapoliticheeco-compatibilidifruizionedellerisorsepaesaggisticheefloro–faunistiche.Ilconcettodi“culturadellanatura”èlalevaessen-zialeper losviluppoeconomicodelDeltadelPo:un’adeguatagestioneambientaleproduceecono-mia,rendeefficacel’integrazioneelavalorizzazio-nedell’areaprotettaconiltessutoeconomicodelterritorio che la ospita. E’ in crescita il desideriodelpubblicodientrareincontattoconilpatrimonionaturale,chehainséunafortevalenzaculturale:inmedia700.000personeall’annoentranoneicir-cuitidivisitadelparco,spintidaunforteinteresseverso lastoriae il linguaggiodel territorioanchein termini paesaggistici e floro–faunistici, allascoperta di una cultura sostenibile della natura.

Un’iniziativadigrandeinteresseèl’aperturaalpubblicodella“ManifatturadeiMarinati”,unlabo-ratoriodimarinaturadelpescecherappresentaunbuonesempiodicomefare“spettacolo”interpre-tando ilvaloredellabiodiversità inunadelleareepiùantropizzated’Europa,l’AltoAdriatico.

Quale valuta sia la ricaduta dell’investimento in cultura come leva per lo sviluppo economico?

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Marco Cappellini,Amministratore Delegato di Centrica

Mostriamol’ItaliacontecnologieMadeinItaly.Idecisori,sianogovernanti,responsabilidellapub-blica amministrazione, responsabili delle impresedel Made in Italy, dovrebbero tenerlo sempre amente. Il valoredelMade in Italy edeibrandchelocompongonovienesemprepiùmediatodatec-nologiedigitaliedamodelliculturalichenonsonoitaliani.Facebooknonèitaliano,maèlìcheigiovaniformano le proprie scale di valore; Google non èitaliano,ma lì hanno luogo i primi tentativi di vei-colazionedicontenuticulturali a livelloplanetraio.

Sono convinto che l’assenza di produttoriitaliani di peso nell’Information Technology co-stituirà un problema per il Made in Italy e per lavalorizzazione di beni culturali, paesaggio, enoga-stronomia e prodotti del manifatturiero di qualità.Abbiamosemprepiùbisognodi tecnologiedigitalipermantenercivisibiliecompetitivi,mase le tec-nologieverrannosempreprodottealtrovesaranno

anche ideate altrove. Esistono tante piccole im-prese innovativenell’IT italianomal’ecosistemaincui si muovono è poco favorevole alla crescita. Ilmio invitoaidecisoriè: fatele lavoraredipiù,cre-sceranno loroene trarràvantaggio tutto ilpaese.

Antonella Recchia,Direttore Generale Innovazione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali (MiBaC)

L’applicazioneditecnologienellavalorizzazionedeibeniculturaliavràsemprepiùinfuturounruoloessenziale,perrendereaccessibileilpatrimonioalvasto pubblico.ComePaese è importante dotarsidi un indirizzo di rigore nel processo di fruizionedellaconoscenza.Le tecnologiedicomunicazionepossonoaiutare ladiffusionedella cultura tramiteinternet, oltre a garantire un’elevata interattività ela costruzione di conoscenze attraverso processidisocial networkingcomequelliallabasediWiki-pedia.Datenereinconsiderazione,inoltre,leappli-cazionidiavanzatetecnologieafavoredelrestauro

edellaconservazionedelpatrimonio. Un’applica-zione di utilizzo strategi-codella tecnologiaper lavalorizzazione culturale èlariproduzionedicapola-vori d’arte, che consenterealizzazioni di elevataqualità e costituisce unostrumento unico per lafruizioneelasorveglianzadello stato di conserva-zione delle opere. Bastapensarea“Haltadefinizio-ne”, progetto coordinatodalla società novarese

HAL9000,chesioccupadell’acquisizione e diffu-sione di riproduzioni diopere, rese fruibili attra-versounapiattaformadi-gitale (www.haltadefini-zione.com).DelCenacolodiLeonardo,adesempio,è stata realizzata unadettagliata riproduzionedigitale da 16 miliardi dipixel, che consente alpubblico di visionare uncapolavoroinmodonuo-voecoinvolgente.

Claudio RicciSindaco di Assisi e Presidente dell’Associa-zione Città e Siti Italiani Patrimonio Mondiale Unesco

I44Sitiitaliani“PatrimonioMondiale”sonole“puntedieccellenza”del“bello”delnostropaeseancheperlapromozionedell’Italiaall’estero.Maesistonotantealtrerealtàcheincludonoun“verotesoro”,dibeniculturalieambientali,sinoaduntotale del 5-10% di quanto esistente al Mondo.

Prima della tecnologia vengono i libri e laconoscenza.Quindiper“valorizzare”,ancheneipiccoli luoghi,occorre “catalogare”e farcono-sce,direeducare,suibeniculturalidelterritorio.Assunta questa “consapevolezza collettiva” sipotrannomeglioindividuarestrategieeprogetti,pubblicieprivati,daattivareperlavalorizzazionedellelocalità.LatecnologiavienedopoapartiredaunPortaleInternet“evoluto”(anchesulversantedellaWebTV)chedeve“contenere”e“raccorda-re”nontutteleinformazionima,bensì,tuttiiSitichegiàesistonooquelliinprogramma,pubblicie privati, su territorio, beni culturali e turismo.

A questo punto le informazioni e modali-tà d’uso (incluse prenotazioni turistico-alber-

ghiere, acquisto biglietti dei musei, eventi eservizi culturali) devono essere “fruibili” at-traverso la Rete WF e/o WMax (Internet senzafili), con accesso gratuito (la prossima fron-tiera, direi un futuro diritto umano), mediante itelefoni-mini computer di nuova generazione.

Tra5-10anni tuttosi “smaterializzerà”conl’avventodegliologrammifattidaimmaginievi-deochesi“formerannoinaria”,alpostodeivi-deo,saranno“attraversabilidallenostremani”,epotrannoinformaresuognicosainclusoibeniculturali e ambientali (per poi, alla fine, “spa-rire”). Con questo scenario, prossimo venturo,lanuovaeradelMarketingnonsarà ibenicul-turali e ambientali da far vedere, promuovereo vendere (turisticamente) ma le “emozioni daraccontare” con le tecnologie multimediali, gliologrammi,letecnichetattilieolfattive.Comun-quenonscodiamociche,allafine,rimarrà,co-munque,il“paneeprosciutto”,rimarràl’unicitàdiunprodottotipico,da“gustareesognare”,eil ricordo di un tramonto in un paesaggio chemaifinirà.Soprattuttorimarrà l’amoree laspi-ritualitàconcuiavremosaputo“raccontare”unbene culturale e il sorriso della nostra ospita-lità: il “passa parola”, su internet e tra perso-ne, continuerà ad essere determinante.

Tecnologie made in Italy e valorizzazione dei beni culturali: una strategia da promuovere per la valorizzazione del patrimonio culturale. Il punto di vista dell’ente centrale a confronto con l’impresa

Il corridoio della IV edizione

Un convegno al Lu.Be.C. 200�

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atrimonio Mondia-le e Pace”, questo è il tema del primo Forum Internazionale dei Club Unesco che si è tenuto il 15 ed il 1� luglio 2009

nella prestigiosa sede della Biblioteca Alessan-drina, nella città fondata da Alessandro il Grande in Egitto. Il Forum è stato organizzato dalla Fede-razione Mondiale dei Club, dei Centri e delle Asso-ciazioni Unesco, dalla Federazione Araba dei Club Unesco, dalla Commissione Egiziana per l’Unesco

con il supporto economico dell’Unesco. Alla ma-nifestazione hanno partecipato i membri del Con-siglio Esecutivo della Federazione Mondiale ed i rappresentanti di federazioni e club provenienti da differenti aree geografiche del pianeta.

Il Movimento dei club Unesco, unica organiz-zazione non governativa autorizzata a portare il nome dell’Unesco, è nato nel 194� con l’istituzio-ne del primo club fondato in Giappone da un grup-po di giovani studenti universitari. Col crescere dei club in ogni paese si sono costituite le fede-razioni nazionali. L’11 dicembre 19�9 si ebbe la

proclamazione ufficiale della Federazione Italiana e la nomina del Consiglio Direttivo in cui sono presenti d’ufficio i rappresentanti del Ministero degli Affari Esteri, dei Beni Culturali e Ambientali, della Pubblica Istruzione e della Commissione Na-zionale Italiana per l’Unesco. Oggi la Federazione conta più di 100 club ed il movimento conta circa 3.�00 club in tutto il mondo, costituiti da giovani ed adulti, appartenenti a tutti i campi di studio, di lavoro e di specializzazione, che hanno come obiettivo la diffusione dei principi dell’Unesco. Fra questi, in primo luogo, la promozione del pro-

cesso di comprensione internazionale, di coope-razione fra i popoli e di pace.

In questa logica si è deciso di organizzare il primo Forum Mondiale su un tema che legas-se due campi primari dell’azione operativa dei club: quello della tutela del patrimonio cultura-le, naturale ed intangibile protetto dall’Unesco; e quello della pace, non intesa soltanto nell’ac-cezione ideale del termine, come cessazione di conflitti, ma nel senso più ampio, come volano di sviluppo sociale e di miglioramento delle condizioni di vita dei popoli.

La nuova Biblioteca di Alessandria

WORLD FORUM OF UNESCO CLUBS WORLD FORUM OF UNESCO CLUBS

IL PRIMO FORUM INTERNAZIONALE DEI CLUB UNESCO

PATRIMONIO MONDIALE E PACEdi ALESSANDRO CIAMBRONE

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Nellaconsiderazionechelamaggiorpartedelleguerre,senontutte,scaturisconopermotiviecono-micièfondamentale,nelprocessodidiminuzionedeiconflittiarmati,sostenereprogettitesiallariduzionedella povertà. Bisogna assottigliare i divari econo-mici, spesso enormi, fra le classi sociali nei paesisottosviluppati.

Ipolitici,intaleottica,dovrebberoproporrepro-gettidisvilupposostenibilechenellostessotempotendanoaridurre idivarieconomiciall’internodellecollettivitàetutelinoilpatrimonioculturale,naturaleedimmaterialedelloropaese.IlruolodeiclubUne-scoècentrale.Essihanno ilcompitodimediare leesigenze delle comunità locali e quelle delle classidirigenti. Se da un lato i club devono informare lasocietàcivilesull’importanzadellaprotezionedelpa-trimoniolocale,comesegnodiidentitàculturalediunluogo,dall’altrodevonoincoraggiareleclassidirigen-tiepoliticheadoperaredellesceltechenonvadanosoltantoaconsiderarelosviluppoeconomicocomeunicofine,maanchelaprotezioneditalepatrimonio,identitàstoricadellacomunità.

CostanzaDeSimonedell’Unesco,nellasuarela-

zione,hapuntatosull’importanzadelcoinvolgimen-to delle comunità locali nel processo di protezionedelpatrimonio.Hapresentato treprogettisostenutidall’Unesco: il recuperopiuttostoche l’incontrollatosviluppourbanonellacittàstoricadiZabibinYemen,doveledonnecontribuisconoattivamenteallatuteladelpatrimoniolocale;iltrainingrelativoallelavorazio-niartigianalilegateallapalmaperigiovanipiùpoveridelvillaggiodiAbuSirinEgitto;edilcoinvolgimentodellecomunitàlocalinellarealizzazionedelmuseodiWadiHalfainSudan.

MedHassineFantar,professoreesenatoretuni-sino,haillustratounarelazionesulPatrimonioNatu-raleeCulturalecomestrumentoperil“dialogofraleculture”.NayefShtaya,dellaCommissioneNazionalePalestineseperl’Unesco,hamessoinevidenzaidan-nicheilPatrimoniodell’Umanitàpuòsubirenelcasodi conflitti armati, presentando una relazione sullacittàdiGerusalemme.RachidBenSlama,presidentedellaFederazioneArabadeiClubUnesco,harelazio-natosullacittàdiKairouan,capitaledellaculturaisla-micadel2009.Kairouan,consideratacittàsimbolodipace,èdasempreapertaalladiversitàculturale

edaldialogofraleculture,rappresentandodallasuafondazione, un crocevia di grande importanza fral’orienteel’occidentedelmondomusulmano.

André Fleury, professore emerito alla ScuolaNazionaleSuperioredelPaesaggiodiVersailles,haintrodotto il tema dell’”agricoltura urbana” comestrumentodisvilupposostenibileecomesimbolodiidentitàcivica,ricordandocheglispazidedicatiallecoltivazionieranopresentiancheall’internodellecin-temurariedellecittàantiche.Iltemadell’”agricolturaurbana” è stato affrontato anche da Taoufik Bayadel “network arabo dell’agricoltura urbana” che haevidenziatocomenellacittàdiSoukrainTunisia, lavalorizzazionedelleacquepluvialiutilizzatenellecol-tivazioni abbiano contribuito al miglioramento dellecondizionisocio-economichedellacollettività.

L’importanza del ruolo dei Club Unesco per ladifesadelpatrimonioculturaleedimmaterialeèstatointrodottodaLarisaKhokhonova,presidentedelclub“NevyanskHeritage”dellaFederazioneRussa.YvesLopez, presidente della Federazione Francese deiClubUnesco,haillustratol’operatodeigiovaniall’in-ternodeiclubcomevolanoperladiffusionedellaco-noscenzadelpatrimonioedella“culturadellapace”.L’importanzadelruolodeiclubèstataancherimarca-tadaAlessandroCiambrone,architettospecializzato

nelmanagementdeisitiUnesco,chehapresentatoduerelazioni:unasullecategorie,tipologieediversitàdelWorldHeritage;edunarelativaadunprogettoperuninnovativosistemadimanagementunificatopericinquesitiUnescodellaRegioneCampania.

AntoninoCrea,delegatodellaCommissioneEu-ropeainEgitto,hapresentatoilprogetto“EuromedHeritage”tesoallavalorizzazionedelpatrimoniodel-l’areaeuro-mediterranea. Ilprogramma,per ilmo-mento,hafinanziato12progettipercifrechevannodagli800milaa2,2milionidieurocoinvolgendotratreesettepartnerperprogetto.

Alforumsièancheparlatodinuovetecnologieinformatichedicatalogazionealserviziodellatutelaevalorizzazionedeibenistoriciedambientali,conlerelazionidelprofessorFathiSaleh,direttoredelCen-trodiDocumentazionedelPatrimonioCulturaleeNa-turaledellaBibliotecaAlessandrina,edelprofessorIsmailSiragelddine,direttoredellabiblioteca.

IpartecipantialForumhannoconclusoconla promessa di diffondere le esperienze delmeetingnei propri Paesi e di proporre progettitesi alla promozione delle tematiche discusse.I primi risultati si verificheranno nel corso delprossimoForumMondialedeiclubUnescochesiterràfraunannoinYemen.

Alessandria d’Egitto

Egitto, lavorazione della palma

Yemen, donne al lavoro

WORLD FORUM OF UNESCO CLUBS WORLD FORUM OF UNESCO CLUBS

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alazzoGrassiePuntadellaDogana costituiscono oggi aVenezia,nel rispettodellape-culiarità di ciascun luogo, uncentro internazionale d’arteeccezionale.Seunaselezione

di opere della collezione François Pinault vieneesposta nell’antica Dogana da mar, PalazzoGrassi resta fedeleallasua tradizionedispaziodedicato alle grandi mostre temporanee. Unamostrad’artecontemporaneatuttavianoncosti-tuiscesoloil“puntod’arrivo”diun’operad’arte,ma un laboratorio di esperimenti culturali damantenerevivoemettereadisposizioneditutti,edè inquestadirezioneche lostaffdiPalazzoGrassihalavoratoperdueanni,instrettacolla-borazionecon le forzevivediVeneziaed’Italia– le università Iuav e Ca’ Foscari, l’Accademiadi Belle Arti, varie istituzioni culturali italianee straniere. Un centro d’arte contemporanea èuno spazio vivo, un luogo di condivisione delleconoscenzeedelleesperienze.Sonostatiquindiorganizzati laboratori per tutte le fasce d’età epercorsitematicichepermettesserodiaccedere

alleopereinunaprospettivaludicaepedagogi-ca.Cihannocolpitilasensibilitàel’interessedigruppi di bambini che osservavano le opere diMaurizio Cattelan o il teschio di Subodh Guptaconlaserietàchemoltiadultihannoormaipersodi fronteallacreatività.LaconferenzadiTadaoAndoall’università Iuavhaottenutounsucces-sodegnodiunconcertorock.IlciclodiincontriAspettando Punta della Dogana, che ha vistola presenza di personaggi comeRichardSerra,MichelangeloPistoletto,JeffKoonsemoltialtriimpegnatiaraccontareilloropercorsoartistico,il loro lavoro, i loro rapporti con il mondo del-l’artecontemporanea,hannocostituitoun’espe-rienzaunicapercentinaiadistudenti.Ascoltareunartistacheparladelsuostudio,maanche,esoprattutto,delsuorapportoconilmondo,conla società, è molto di più che assistere a unasempliceconferenza,èbeneficiarediunaveraepropriainiziazione.Artisti,intellettuali,architettiescienziatisonostatichiamatiaproporreunap-procciodiversoesenzacomplessiall’artecon-temporanea,scardinandol’ideabanalediun’arteermetica ed elitaria. Decine di studenti

Charles Ray, Boy with Frog

V E N E Z I A

IL RESTAURO DELL’ANTICA DOGANA DA MAR DONA A VENEZIA UN NUOVO STRAORDINARIO SPAZIO ESPOSITIVO

LA RINASCITADI PUNTA DELLA DOGANA

di MONIQUE VEAUTEAmministratore delegato e Direttore di Palazzo Grassi

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dell’AccademiadiBelleArtihannopotutoinfattiassistere i curatori e gli artisti nell’allestimentodelle esposizioni, diventandopoimediatori cul-turali che hanno accompagnato il pubblico nelperiodo delle esposizioni. Le numerose orga-nizzazioniditutela,laSoprintendenzaperilPa-trimonio storico, artistico etnoantropologico eperilPoloMusealediVeneziaelasuasquadra,l’AgenziadelDemanio, ilSindacoe tutto il suostaff, il Magistrato alleAcque di Venezia, l’Autoritàportuale, la Soprintendenzaper i Beni Architettonici ePaesaggistici di Venezia eLaguna, la Regione Veneto,la Fondazione dei MuseiCiviciVeneziani,tutti,senzaeccezioni, hanno seguitol’evoluzione del cantierein ogni sua fase. Non unmasegno è stato spostato,non un mattone sostituito,non un muro eretto sfug-

gendo al controllo del lorosguardo attento. Non erasolo lacuriositàamuoverli,ma l’interesse per l’innova-zioneprofondachesiandavacreando: il dialogo tra il pa-trimonio storico artisticoitaliano e la contempora-neità internazionale. Questastretta collaborazione nonsi conclude con l’aperturadi Punta della Dogana, maproseguirà attraverso variemanifestazioni che saranno

organizzate con il comitato scientifico, nomi-nato in collaborazione da Palazzo Grassi e dalSindacodiVenezia,echeaffronterannoleque-stionichetuttisisonopostiinquestiquattordi-cimesi di lavoro: la conservazionedelle opered’arte contemporanea e degli edifici storici, ilrapportoconlastoriaeconilgeniusloci,ilcol-lezionismoaVenezia,lamissioneformativadeimusei. Punta dellaDoganaporta avanti

Felix Gonzalez-Torres, Rachel Whiteread e

Maurizio Cattelan

Rudolf Stingel

Cindy Sherman e Jeff Koons

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una tradizione ben radicatanellavitadellaSerenissima.La storia ci insegna infattiche Venezia nel XII secolovidenascereilprimomuseod’Occidente:ilTesorodiSanMarco a Palazzo Ducale,che una volta all’annoapriva le porte al pubblico.Allo stesso modo numerosiappassionati d’arte hannoagito da precursori dei col-lezionistimoderni,rendendoaccessibili leopereesposteneiloropalazzi.Leggendoiloroscritticisirendeconto della misura in cui l’installazione delleopereincidessegiàall’epocasullatrasformazio-nedei luoghi,mettendo in luce l’importanzadelruolodell’architetto,chestaallacollezionecomelacornicestaalquadro.Parlareconintelligenzaaognitipodipubblico–lefamiglie,ibambini,lescuole,glistudenti–èunasfidaconcuideside-riamo confrontarci, con la complicità dei nostri

partner veneziani e italiani, affinché PalazzoGrassi ePuntadellaDoganadiventino luoghi diincontroeinterazione.Questoimpegnosiècon-cretizzatodal6giugnocon l’ingressogratuitoaPalazzoGrassieaPuntadellaDoganaper ive-nezianituttiimercoledìeconlacreazionediunamembership cardchepermetteràaiminoridi25anniunaccessoillimitatoaidueluoghieatuttiiservizi:lelibreriespecializzate,lacaffetteria,lavi-

deotecaelabibliotecad’artecontemporanea.Laprossimaavventura di Palazzo GrassiediPuntadellaDoganacon-sisterà anche nello sviluppodegli strumenti multimedialichepermetterannononsolodi ottenere tutte le informa-zioni riguardanti i due siti eleloroesposizioni,maanchedi rendere più ricco e inte-ressanteildialogo–semprepiùnecessario–conilpub-blico.

RIUNIRE IL PASSATO, IL PRESENTE E IL FUTURO di TADAO ANDO

InseguitoallaristrutturazionediPalazzoGrassi,hoavutolafortunadiriceverel’incaricoperunaltroim-portanteprogettoaVenezia,laristrutturazionediPuntadellaDogana.Sonosinceramenteonoratodiavere

avuto l’opportunità di lavorare ancora con François Pinault e con i Veneziani, fra cui il sindaco MassimoCacciari.L’edificiodiPuntadellaDoganaècaratterizzatodaunastrutturasempliceerazionale.Ilvolumecreauntriangolo,direttoriferimentoallaformadellapuntadell’isoladiDorsoduro,mentregliinternisonoripartitiinlunghirettangoli,conunaseriediparetiparallele.Conprofondorispettoperquestoedificioemblematico,tuttelepartizioniaggiuntenelcorsodelleristrutturazioniprecedentisonostatediligentementerimosse,alfinedi ripristinare le formeoriginalidellaprimissimacostruzione.Riportandoalla luce lepareti inmattonielecapriate,lospazioritrovalapropriaenergiaerimandaalleanticheusanzemarinare.Alcentrodell’edi-ficio,unospazioquadratooccupaduenavate,conseguentementeaunaristrutturazioneprecedente. Inviaeccezionale,abbiamomantenutoquestastruttura, incuièstatainseritauna“scatoladicalcestruzzo”chetrasformaconsiderevolmentelospazio.Grazieall’incontroeallagiustapposizionedielementiantichienuovi,l’edificiosariunireilpassato,ilpresenteeilfuturo.Ilnostroapprocciodibaseallaristrutturazioneesternadell’edificiohaprevistoinoltreunattentorecuperodellefacciateoriginali,fattesalveleaperture,chesonostatecompletamentesostituite.Ildesigndellenuoveporteefinestre,nonostantelamodernitàdeglielementiinacciaioeinvetro,attingedifattoall’artigianatovenezianotradizionale.Nellafaseinizialedelprogettohopensato di costruire, accanto all’ingresso su Campo della Salute, una coppia di colonne di cemento chesimboleggiasseroildialogotraStoriaeFuturo.Nonostantelapropostaabbiasollevatoundibattitoinaspetta-tamenteampiotralapopolazionedellacittàdiVenezia,intendevorealizzarlecomemonumentocheavrebbeannunciatolarinascitadelluogoincuisorgevano.Nelcorsodellaprogettazione,tuttavia,èemersocheunapartedellelineetecnichedicomunicazioneediserviziodellacittàeranointerratenelsitoincuisarebberostatecostruitelecolonneeallafinehodovutorinunciareallamiaidea.Iprogettidirestaurodiarchitetturestoricheraramenteprocedonosecondoiprogrammistabilitiinfaseiniziale.Ledifficoltàeivincolicheemer-gonoincorsod’operasonoinnumerevoli.Credotuttaviachequestoconfronto,questodialogotraVecchioeNuovo,rappresenterànell’immediatofuturounaforzatrainantechedetermineràilfuturodellacittà.Dapartemia,sonofermamentedecisoatrattarediquestotemapertuttalamiacarrieradiarchitetto.

L’interno del cantiere

Il restauro del tetto Punta della Dogana

V E N E Z I AV E N E Z I A

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UNESCO: fra questi, un ruolo di assoluto di rilievosembradestinatoadassumereilpianodigestione.

Sullabasediquesteassunzioni,èstatarealizzata,conilsupportodiunfinanziamentodelCNR,nell’ambitodi un progetto più ampio rientrante nell’iniziativa di“Promozione alla ricerca”, un’analisi dell’attualestatodell’artenazionaleinmateriadiredazioneed applicazione dei piani di gestioneedellapresenzaal lorointernodiindicatori,ostrumentidialtro tipo, di naturamanageriale.

a nascita della lista delPatrimonioMondialedell’UNESCOhapostodamoltianniall’attenzionegeneralelanecessitàdipreservareivalori“universali”rappresentatidalpatrimonioculturaleedambientaledi ciascuna nazione. Una delletematiche su cui il dibattito si

è incentrato è la necessità di concreti strumenti,anchedinaturamanageriale,ingradodisupportare,monitorare e dimostrare1 l’effettivo perseguimentodelle politiche di gestione e valorizzazione dei siti

gestione del sito spetta a più soggetti operanti sulterritorio, mentre solo nel 45% dei casi essa è dicompetenza di un unico soggetto aziendale. Ciòsignificachenellamaggioranzadeicasi lagestionerichiedenecessariamentelacollaborazionefradiversisoggettiistituzionali,elementochetalvoltarappresentaunacriticitànonirrilevante,ancheesoprattuttoalfinedellastesuradelpianodigestione.

Un altro risultato interessante è rappresentatodalla circostanza che nel 75% di casi analizzati lagestioneèaffidataasoggettipre-esistentiall’iscrizionenellaWHL(tipicamente,direzioniregionali,entilocaliesoprintendenze).Soloin3casi(7,50%)èstatocreatounsoggettoad hocperlagestionedelsito,elementocheforsepermetterebbedievitarealcunedellecriticitàdescritteinprecedenza.In7casi(il17,50%),invece,soggetti creatiad hoc si suddividono i compiti consoggettiistituzionalipre-esistenti.

Con riguardo allo stato di avanzamento delpianodigestione,sièpotuto,grazieafontidi

Ai fini della realizzazione della ricerca, èstato sottoposto un questionario a tutti i soggettiresponsabilidei43sitiUNESCOitaliani2.Seppureinpresenzadiuncontestomoltovariegato,edintalunicasidialcunedifficoltànell’individuazionedeireferenti,laricercasièconclusaconlapartecipazionedi40sitiUNESCOitaliani,ovveroil93%delcampione,risultatoda considerarsi senz’altro positivo. Il questionario èstato compilatomediante incontri in presenzao (inseconda istanza) telefonici: tramite questi contattidiretti, è stata possibile un’osservazione dei casi edellesituazioniconcrete(inmeritoallescelteedallemodalitàgestionalideisitiUNESCOosservati)cheèandataaldilàdeisempliciprofiliinformativifornitidalquestionario.

Conriferimentoalleevidenzedell’analisiempirica,unodeiprimielementiche

si è tratto è che nel55%dei casi la

Vicenza,Villa Almerico Capradetta “La Rotonda”

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I RISULTATI DI UNA RICERCA EMPIRICA SULLO STATODI ATTUAZIONE DI QUESTI IMPORTANTI STRUMENTI DI GESTIONE

I PIANI DI GESTIONE UNESCOdi FRANCESCO BADIA

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Barumini

unesco•associazionecittàesitiitalianipatrimoniomondiale 31

informazionidiverse,disporredelquadrocompletodituttie43isitiUNESCOitaliani.Lasituazioneattualevede:

-8siti(18,60%)doveilpianoèancoradarealizzarecompletamenteoquasi;

-16siti(37,21%),incuilaredazionesitrovainunafasepiùomenoavanzata;

-2siti(4,65%),doveilpianoèstatocompletato,maèinattesadideliberafinaledapartedegliorganipoliticie/odeliberativicheamministranoilterritorio;

-17siti(39,53%),incuiilpianoèstatocompletato,approvato ed inviato al Ministero per la suatrasmissione ufficiale all’UNESCO; in riferimento aquesti casi, va segnalato però che non tutti questipianisonoinrealtàcompletioaggiornati(talunisonoimedesimipredispostialmomentodellapresentazionedellacandidatura,quandoiprofiliinformatividafornireeranoinpartedifferentidaquelliderivantidall’effettivaiscrizione).

Aggregando i dati proposti, dunque, su 43 sitiitaliani,nonostantel’enfasichelatematicaharaggiuntoinquestianni,solo19(il44,19%)hannogiàcompletatoilpianodigestione,almenoinunasuaprimaversione.Va rilevato anche che, fra i responsabili dei 24 siti(55,81%) che non hanno ancora concluso la primaredazionedelpiano,soloin6casi(il25%)talisoggettiritengonodipoterloconcludereentroil2009,mentresono10(il41,67%)adaffermaredivolerloconcludereentroil2010;infine,in8siti(il33,33%),iresponsabilinonsonoingradodidireentroquandoconcluderannolaredazionedelprimopianodigestione.

Un altro punto chiave dell’analisi compiutaè quello riguardante la presenza di indicatorimanagerialivoltiamonitorareleperformance3.Frai40soggettiintervistati,20attestanodiaverliinseriti(o volerli inserire) nel proprio piano di gestione. Sitratta esattamentedel 50%.Taledatogiàdi per sé

nonèmoltoalto,inquantoilrequisitodegliindicatoriè ritenuto imprescindibile, anche nei documenticontenenti le linee guida, prodotte dalle istituzioninazionali ed internazionali competenti. L’elementocitatodivieneancorapiùsignificativo,sesipensachesolo11dei20siti,chediconodiavvalersi(ovolersiavvalere) degli indicatori, sono in grado di citarneconcretiesempieche12deglialtri20siti,cheinvecenonutilizzano(ononintendonoutilizzare)gliindicatori,nonhannoprevistonessunaltrostrumento,nemmenosemplificato, di monitoraggio sulla performancecomplessivadelsito.

Continuandosuquestalineadianalisi,siritienecheunpianodigestioneperdamoltodelsuovalorese non si stabilisce, in seguito alla prima fase diredazione, un processo di revisione periodica deicontenuti,alfinedivalutarnelacapacitàdirispondereeffettivamente ai suoi bisogni fondanti. Anche inquesto caso, le statistiche ricavate dall’indaginenon appaiono molto confortanti: solo 24 siti su40 hanno previsto di introdurre meccanismi direvisione periodica; vista l’importanza dell’elementoinconsiderazione, ilnumerononsembraelevato;sitengacontoinoltreche,fraquesti24siti,inben9casinonèstatainrealtàancoradefinitalascadenzadellarevisione,percuinonèscontatoche taleprocessosaràeffettivamenteimplementato.

Oltre all’elemento della revisione del piano,appareopportunoconsiderarel’eventualitàdiunasuariformulazionecomplessiva,daporreinessereconunorizzontetemporalepiùampio:edècosìchein19sitilariformulazionenonèstataprevista,in10nonsièancoradefinitosecompierlaesoloin11sonostatepensate(ogiàadottate)dellescadenzeeffettive.

Sebbene la riformulazione, in sé, non paia perforzadicosenecessaria,ciòchesembra traspariredai dati citati è che il rischio di dotarsi di

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uno strumento, prevalentemente di natura formale(vista la frequente mancanza di indicatori concretied applicabili) e di valore limitato nel tempo (vistala scarsa importanza data alla revisione) sia moltopresentenell’attualerealtàitalianadeisitiUNESCO.

Il quadro conclusivo non sembrerebbe troppopositivo. Ma la situazione appare in divenire ed èpossibileancora intervenire,anchecon ilcontributodellaricerca.Inparticolare,sivuolesottolinearecome,nelloscenariodelineato,illivellodiattenzionesuquestetematiche,dimostratosiadasoggettiistituzionaliqualiilMinisterodeiBeniCulturali,siadarealtàassociativecome l’Associazione Città e Siti Italiani PatrimonioMondialeUNESCO,cosìcomedamoltioperatoridelsettore,dimostrichevièancoraspazioper trovaredirezioni convergenti volte all’utilizzo dei piani digestionecomeunnuovo,efficace,strumento,anchedaicontenutimanageriali,digestioneevalorizzazionedelpatrimonioculturale4.

Inconclusione,pareopportunosegnalarealcunielementi chiavechepotrebbero rendere il processodi redazione dei piani di gestione, ed il successivomonitoraggio della loro attuazione, un’importanteopportunità per lo sviluppo di efficaci sistemimanagerialidigestioneevalorizzazionedelpatrimonioculturale:

- vi deve essere innanzitutto consapevolezzasull’assenzadi un unico “modello” di riferimento dapoter adattare a realtà tanto diverse fra loro; pareconvenientepuntare,almenoinquestafase,piùcheallacreazionedistandardtroppostringenti,alladefinizionedialcunelineeguidageneralichepermettanopoiprofiliapplicativiadattabiliadiversesituazioni;

- il piano di gestione non deve essere un mero,ulteriore,strumentodipianificazionedaaggiungereaquelligiàesistenti,magarisolodinaturaformale,madeveassumerelavalenzadiunverostrumentodimanagement;

-sideverealizzareunacondivisionedegliobiettivifragliattoririlevantidelterritorioedaltempostessosidevonocoinvolgereinmanieraopportunalevariecategoriedistakeholder;

- appare importante considerare gli aspetti divalorizzazione “economica”, che non deve però inalcun modo essere vista come una traduzione dipolitichedi“monetizzazione”legateallosfruttamentodel patrimonio, a discapito in particolare dellegenerazionifuture;

-sembrainfinepiùchemainecessariointrodurresistemi di monitoraggio e misurazione delleperformance,daesplicitareinindicatori,chepossanoconsentire l’effettivo perseguimento dei già citatiprofilidisupportoallagestioneedirendicontazioneallacollettivitàsuquantorealizzato;

Se interpretato in questo senso, il piano digestione può essere adattabile non solo a realtà disiti UNESCO, ma i suoi principi cardine possonoesserestesiedapplicatianchearealtàchepresentino

elementi significativi di patrimonio culturale edambientale,chepurenonabbianoottenuto(ancora)talericonoscimento.

Note

1. Sul ruolo dei sistemi informativi nell’ambito dellagestione delle aziende, si vedano, fra gli altri, AmaduzziA., “L’azienda nel suo sistema e nell’ordine delle suerilevazioni”, UTET, Torino, 1967 e Bertini U., “Il sistemad’azienda.Schemadianalisi”,Giappichelli,Torino,1977.

2.Sitengacontochelaricercaèstatasvoltafraimesidiottobre2008emarzo2009,quandoancoraleDolomiti, il44°sitoUNESCO italiano,noneranostateiscrittenellaWHL.

3.Suisistemidimisurazionedelleperformanceinazienda,si veda, fragli altri:KaplanR.S.,NortonD.P.“Balancedscorecard : tradurre lastrategia inazione”,Isedi,Torino,2000.

4. Sul tema della valorizzazione del patrimonioculturalesivedaDonatoF.,BadiaF.,“Lavalorizzazionedei siti culturali e del paesaggio: una prospettivaeconomicoaziendale”,Firenze,Olschki,2008.

Tivoli

Urbino

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aFondazioneCariplohadeci-sodi rendere fruibileallacolletti-vitàilpropriopatrimonioartistico,costituito da 767 dipinti, da 116sculture, 51 oggetti e arredi, ap-partenente a un’epoca compresatra il primo secolo e la seconda

metàdelNovecento, attraverso l’allestimentodi unsitodedicatowww.artgate-cariplo.it.

LaFondazioneCariplohavolutocoglierelegran-dipotenzialitàmesseadisposizionedaidigital devi-ces.Quest’ultimipermettonooggiancheundiversorapportocon leopered’arte, forsepiùvirtuale,maanchepiùdocumentato,piùestesoepiùdemocrati-co.Ilsecoloscorsohaprodottodiversiorientamentinellaconsiderazionee interpretazionedell’arte.Nonsappiamoancoraqualinuoviapprocciall’arteilnuo-vosecoloappenainiziatosaràingradodisviluppare.Tuttavia,cisembradicapirechelatecnologiavirtualeeinternetnonmancherannodiprodurrenuovieffettisulmododifruizioneediproduzionedell’operad’ar-te.Suquestopuntosaràessenzialel’esperienzacheigiovanieglistudiosifarannodell’operad’arteattra-versolevieinformatiche.

L’articolochesegueproponeunaletturadeidiffe-rentiapprocciall’artechehannocaratterizzatoilsecoloscorso,perpoisoffermarsisullarealizzazionedelsito‘Artgate’ come espressione del nuovo linguaggio diinterpretareediavvicinarsialmondodell’arte.Sarà,infine,tracciatounpercorsodelleeccellenzedellarac-coltad’artediFondazioneCariplo.

L’interpretazione dell’arte: dall’ap-proccio tradizione ai digital devices

Nel Novecento prevalsero alcuni orientamentiinteressanti nella considerazione dell’arte e dellaproduzioneartistica.Venesonoalmenoquattrodacitare. Un primo orientamento interessante, preva-lentenellaprimametàdelsecoloscorso, fuquellodel pragmatismo. L’opera d’arte veniva consideratanel suo valore pragmatico come rispecchiamentodellarealtà.Secondoquestoindirizzo,l’operavaleinbasesoprattutto,anchesenonsolo,allasuautilitàpolitica,educativa,psicologicaosociologica.Ciaiutaacomprendereilmondoeamegliovalorizzarlo.Essacifornisceuncontributocriticorispettoall’esistenteelostesso“rispecchiamentoestetico”èspessoaper-turaversoilpossibileel’altrodall’esistente.

Bartolomeo Guidobono, Allegoria della primavera, 1705-1709

F O C U S

ARTGATE, UN IMPORTANTE PROGETTO PER AVVICINAREUN PUBBLICO PIÙ AMPIO AL PATRIMONIO CULTURALE

LA RACCOLTA D’ARTEDI FONDAZIONE CARIPLO APPRODA SU INTERNET

di PIER MARIO VELLOSegretario Generale di Fondazione Cariplo

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Questainterpretazionedell’artefuparticolarmentepresenteinGyorgyLukàcs(Storia e coscienza di clas-se, 1923;eContributi alla storia dell’estetica,1954).Non raramente l’opera d’arte fu vista anche comepercorsadatensioniutopicheeparticolarmentesigni-ficativanellosvolgereilruolodiaperturacriticaversoilmondodellamassificazioneedell’industrializzazione,imperanti in occidente nell’immediato secondo do-poguerra.Furonopoilestesseavanguardieartisticheadessereoggettodi rivalutazionedistudiodapartedelmarxismoutopicodiErnstBloch(Geist der Uto-pie,1923insecondastesura;eDas Prinzip Hoffnung,1959)edellaScuoladiFrancoforte,rappresentatadaWalterBenjaminedaTheodorWiesengrundAdorno.

Il grande successo delle discipline psicologicheintornoallametàdelNovecento,einparticolaredellapsicanalisi,sollecitòunapproccioall’operad’artechenechiarisseipuntiprofondidelsuoscaturireelesueconnessioniconleoriginiinconscedell’Io.L’artefuallo-ravistacomeunasortadilinguaggiorivelatore,epresepiedelaprospettivastrutturalistica.Leindaginipsico-logichediJeanPiagetediJacquesLacan,antropolo-gichediClaudeLévi-Strauss,lalinguisticasemiologicadiFerdinanddeSussure, e laripresaincam-po esteticodegli studi deiformalisti russie in particola-re di RomanJ a k o b s o n ,sollecitaronoun approcciosecondoilqua-le l’opera nonva considerata

tantoper ilsuocontenuto,quantoper lasua forma,che si esprime attraverso un sistema complessodisegnicoerenti.Siamoancoraoggiunpo’eredidiquestoapproccio,chehaenfatizzatolavalorizzazionedelle opere, e la loro diretta interpretazione, in baseall’analisi formaledell’espressione, aprescinderedalcontenuto.Parallelamente,icontenutistessiandavanosfilacciandosiebanalizzandosi:bastipensareadalcu-nepoetichedelNovecento,decisamenteconsegnateagliaspettibiografici,didascaliciedicronacaquotidia-nadell’espressione.

Molto interessante appare la terza prospettiva,quelladellascuolaermeneutica,fondatasulletraccedelpensierodiHeidegger(L’origine dell’opera d’arte,1935),macompletamentesviluppatainHansGeorgGadamer(Verità e Metodo,1960).Secondoquestoindirizzo,l’operad’arteè,nelsuostessoessere,unlinguaggiochehaunastoria.Ilrecuperodellastoria,attraversoladistanzacheciseparadall’operaedalsuotempo,permettedigiungereadunacomprensio-nepiùprofondadell’essere.Siarrivacosìadundisve-lamentoeadunarelativizzazionedeipregiudiziedeipresuppostichesonoimplicitiinqualsiasicompren-

dere. In que-sto processoermeneuticodi compren-sione dell’al-tro da noi ciguidano mol-topiùlenuovedomande chele risposteconsolidate.R e c u p e r odell’antichitàe della tradi-

zione, interpre-tazione comesuperamentodelpregiudizio,ampliamentodegliorizzontiinterpre-tativineldomandare:sonoquestiipunticrucialicheGadamerhapostoinesserenelsuometodo.

Laquartaprospettivachepotremmoprendereinconsiderazioneèquellachevedenell’operad’arteilpuntodiconvergenzadirealtàeimmaginazione.Sul-lasciadelpensierodiKantediWittgenstein,questoapprocciovedenell’operad’arteilfruttodiun’attivitàimmaginativa,cheavvieneentrounlinguaggiodotatodisensoedentroilcontestosocialedelleregoleap-provateeaccettatedallacomunità.GliultimiannidelNovecento,conl’affermazionedellescienzecogniti-ve,hannopoisottolineatoulteriormente laconnes-sionetrapercezioneeimmaginazione,tracognizioneeinvenzionedelnuovo,tracreativitànell’arteenellascienza.ElagrammatologiadiDeriddaponelado-mandadellerelazionicheesistonotral’attoprodutti-voesteticoeilmomentologicodelcomprendere,en-trambielementiinscindibilidelconoscere,scientificooartisticochesia.Esisteunmomentocreativoedartisticoinfondoadogniscopertascientifica,edesi-steunattoconoscitivoinfondoadognicreazionear-tistica:scienzaedartesonocosìintimamentelegate,piùdiquantol’artificiosadi-stinzionetrascienzedellospiritoescienzedellanaturaciabbiafattocredere.

www.artgate-cariplo.it: l’approccio all’arte di Fondazione Cariplo

Ilsito‘ARTGATE’èilfruttodiunlavorocondivi-sodiprofessionalitàprovenientidaambitidifferenti:storicidell’arte,espertiinformatici,grafici,tradutto-ri,cultoridellamateria,fotografid’artehannocolla-boratoperfarsìcheilwebculturalesitraducesseinunluogodieducazionealsapere,diproduzioneedi

promozione dinuovicontenu-ticulturali.

Ilsitooffreduedifferentiaccessi:unaGalleriavirtualeconcepitacomeunrapidopercorsodivisitaattraversoalcuneopereparticolarmenterappresen-tative,e laCollezioneon-line,nellaquale leoperesonopresentateconun’ampiaschedastorico-criti-cacompletatadainformazionisullefontiarchivisti-che,leesposizionistoricheebibliografiaspecifica.CompletanoARTGATElebiografiedioltrecentocin-quantaartisti,riferitialleopereschedate.

‘Artgate’èdeputatoadessereinun‘laboratoriocreativo, lavetrinadi futureespressioniartistiche.Inconco-mitanzaconl’annoscolasticoglistudentisaranno chiamati ad esprimere la loro creatività,sviluppandountemachesaràindividuatoeindicatoda Fondazione. Gli elaborati sarannopubblicati epubblicizzatisuAr-tgate.

Siapergarantirelavisibilitàdellacollezionecheconcorrereadaccrescereicontenutidigitalizzatidelpatri-monioculturaleeuropeo,ilsito‘Artgate’dellaFondazioneèpubblicatosulportaleeuropeomulti-lingue‘Mi-chael’esuiportalidelMinisterodeiBeniedelleAttivitàculturali(‘Internetculturale’;‘Portaledellaculturaita-liana’).

Nonsitrattasolodiun“museo”virtuale,sta-ticoepassivo. Il lavorocompiutoda FondazioneCariplo è stato anche quello di creare chiavi dilettura, link di collegamento tra argomenti simili,rimandiagallerieesterneecollegamentiadarchividi documentazione.Non solo i diversi argomentisonocollegatitradiloro,maesistonorimandian-cheversocollezioniesterneinqualchemodocor-relate.Inquestomodoilsitowww.artgate-cariplo.itcostituisceunospecialestrumentodilavoroperstudentiedesperti.

Gerolamo Induno, Pescarenico, 1��2

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Le eccellenze della raccolta d’arte di Fondazione Cariplo

Lacollezionespaziadallasculturalapideatardoanticaedaquellaligneadietàmedievaleallapitturaitalia-na rinascimentale e dell’età barocca, indivi-duandolapropriaeccellenzanell’Ottocentoitaliano,enellafattispecielombardo,comprendendotuttaviaanche un’ampia documentazione dell’attività degliartistioperantiaMilanonelNovecento.

L’Ottocentocostituisceunnucleofondamenta-ledella raccolta:spiccano imaestridelvedutismoromanticoitaliano,tracuiLuigiBisi(InternodelDuo-modiMilano),CarloeGiuseppeCanella(IlDuomodiMilanoelaCorsiadeiServi;Canaleolandeseconbarca,caseemuliniavento)GiovanniMigliara(In-ternodelDuomodiMilano)mentreFrancescoHayez

(L’ultimoabboccamentodiGiacomoFoscarifigliodeldogeGiuseppecollapropriafamigliaprimadiparti-reperl’esilio)eGiuseppeMolteni(Laconfessione),rispettivamentecapiscuoladellapitturastoricaediquelladigenere,sonopresenticonoperecapitali.

Le composizioni, spesso di impianto monu-mentale, dei fratelliDomenicoeGerolamo Induno(LabattagliadellaCernaia,LapresadiPalestro, Ilbollettino di Villafranca) , Sebastiano De Albertis(Il richiamo dei cavalli sbandati o Suoneria dellabiada)edEleuterioPagliano(Lalezionedigeogra-fia)documentano la fasesuc-cessivadellapitturadi soggetto risorgimentale, sia quello epico delle

battaglie che quello intimista e familiare,diVincenzoVelasiconta inveceunascul-tura raffigurante una figura femminile; aidiversi filoni della pittura di genere ispiratialle scuole regionalistichedopo l’unitàna-zionale fanno riferimento i nomidei venetiGuglielmoCiardi(LapreparazioneallafestadelRedentore)eGiacomoFavretto(Lapol-

livendola), del toscano Telemaco Signorini(Non potendo aspettare), dei napoletani Filippo eGiuseppePalizzi(Caprechebrucanouncespugliodirose;Laprimavera)eAntonioMancini(Riflessi).I vertici delle raccolte si colgononell’ambito dellapitturalombarda,conoperedeiprincipaliesponenti

del naturalismo tra cui Leonardo Bazzaro (Fuoco!fuoco! o L’incendio), Mosè Bianchi (Ritorno dal-la sagra), Filippo Carcano (Tipi di una famiglia dicontadininelveneto),EugenioGignous(DintornidiMilano),EmilioGola(Ritrattodisignora),mentre imaestrideldivisionismo,esperienzacheallineagliartistiitalianiaquellieuropei,sonorappresentatidaEmilioLongoni(Laprimaverainmontagna),AngeloMorbelli(BattellosullagoMaggiore),Gae-tanoPreviati(Ladanzadelleore)eGiovanniSegantini (Il corodella chiesadiSant’An-tonio inMilano),quest’ultimoconunatelagiovanile.

Dirilievoanchel’arteantica.Traleope-redipitturaspiccanotredipintiattribuitiaLucaGiordano,unacoppiadigranditeledi

GiovanniBattistaTiepolo(Cacciatoreacavallo;Cac-ciatoreconcervo)appartenentialciclodelleStoriediZenobiaperCa’ZenobioaVenezia;perlasculturasisegnalalaserieditredicirilieviingessodiAntonioCanovagiàproprietàdiAbbondioRezzonico,nipotedipapaClementeXIII.

Conclusioni E’possibileconsiderareleopered’artecome

fenomeni di rispecchiamento critico della real-tà,come linguaggi formaliocheprovengonodalprofondo dell’Io, come strade di interpretazionedell’altroedellastoria,comelinguaggisocialidel-l’immaginare. Comunque le si consideri, sono làcheciparlano.Lacapacitàdicomprendereiloro

messaggièunadotecheunasocietàevolutanonpuò non sviluppare. Le moderne tecnologie di-gitali permettono per la prima volta di rendereaccessibili le lorosuggestionie i loro linguaggiadunampiopubblicodigiovani.Permettonodicomparare, di accedere e di riflettere.A fiancodeitradizionalimuseiedeiclassicilibrid’arte,idigital devicesmettonooggiadisposizioneuna

massa di informazioni prima impensabile. È daquichesipuòpartireconlariflessione,conl’in-terpretazione, con l’immaginazione e la selezio-necritica,sperandochenuovi linguaggienuoviapprocciall’artecipermettanodicrescereentrosocietàcivilidemocraticheecreative.

Nell’ordine, opere di Giuseppe Canella, Eleuterio Pagliano, Pompeo Mariani, Filippo Palizzi

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a lunga e stretta penisola diBoscoforte che dall’argine set-tentrionale del Reno si addentraverso il centro delle Valli di Co-macchiopercircasei chilometri,dividendolavallediFossadiPortodaquelladelLidodiMagnavacca,

rappresenta un cordone paleodunare, formatosilungola lineadicostaattornoal IVsecoloa.C.Unprecedentecordone, relativoallapienaetàetrusca(VI-IV a.C.) è rappresentato dall’argine Agosta,dietroalqualeerasortaSpinaesulqualesembratransitasse la viaPopilia, la strada romanadi col-legamentoRimini-Ravenna-Adria,lacuirealizzazio-

nevieneascrittaal132a.C.Perciò lanecropolidiSpina«siestesesuquelledunefluvio-marittimediValleTrebbaediVallePega (akm10-12adovestdellitoraleodierno),nellequalil’ing.EliaLombardiniaveva riconosciuto fin dal 1869, il “lido etrusco”».Nell’itinerarium pictum, rappresentato nella Tabula Peutingeriana,viene indicataunamansio,secondadopo Butrium da Ravenna e denominata Augusta,chedovrebbecollocarsineipressidiUmanaequindilungol’arginesud-ovestdell’attualeVallediFossadiPorto,circaunchilometroadovestdiBoscoforte,incuiperaltroèstatorinvenutounpozzo,verosimil-mente d’età romana. L’analisi storico-archeologicaha inoltre ravvisato una continuità geomorfologica

dunosatra l’andamentodellapenisoladiBoscofor-teequellodiundossocoevochecollegaRavennaeSant’Alberto, attribuendone l’origine ad ununicocordonepaleodunare,formatosiverosimilmentenelIVsecoloa.C.,sucui,inarearavennate,sonostatenuovamenterinvenutetraccedellaPopilia.

Ad ovest di questo cordone scorreva nel XVsecolo ilCanalediSant’Alberto, laviad’acquachesiimmettevanelcorsodelMontoneinfregioallatonord-ovest del circuito urbico di Ravenna. Nellemappe cinque-settecentesche viene riportata lapresenzadiuna«viadiSant’Alberto»–sortainetàmoderna, ma di conferma della percorrenza som-mitaledeldossodunosoravennate–edenominata

anche «via del Bosco» per la presenza di un fittoboscodicuirimanel’attualetoponimo«CàBosco»,all’intersecamentotral’anticodossoel’attualeScoloviaCerba.

La«viadelBosco»correvaaltasuunterritorioche,finoametàdelXXsecolo,èsemprestatooccu-patodallevalli,edancoraogginelpiattopaesaggioconpochigiovanialberisiriconoscelacaratteristicaoriginariadella«larga»,valeadirelapiattapianurabonificataconlaCassa di ColmatadelfiumeLamo-ne.LastessaRavennapartecipadiquestoprincipiogeomorfologico, informandolapropriaformaurbisaltracciatodellaFossaAugusta–laviad’acquavo-lutadall’imperatorecheporràlaflottaorien-

La Regione Emilia-Romagna sta concludendo un accordo con gli Enti Locali soci del Parco del Delta del Po ed il proprietario della penisola di Boscoforte per la completa fruizione di questo straordinario “geosito”. Quest’anno sono state orga-nizzate, da maggio a settembre, escursioni a piedi per piccoli gruppi, accompagnate da guide ambientali, riscuotendo grande successo dato il pregio dell’ambiente, vero “paradiso naturale” e regno della biodiversità tra i più preziosi del Delta del Po.

Lucilla PreviatiDirettrice del Parco del Delta del Po

PA R C O D E L D E LTA D E L P O PA R C O D E L D E LTA D E L P O

ALLA SCOPERTA DI UNA DELLE PIÙ SUGGESTIVE OASI ITALIANE

CAMMINARE SULL’ACQUA:LA PENISOLA DI BOSCOFORTE

di PAOLO BOLZANI

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taleaClasse–che,provenendodanord,sfociavaasuddellacittà,dicuioggiereditaquasicomple-tamenteiltracciatol’attualeviadiRoma,principaleasse viario del centro storico. Quindi Boscoforte,memoriadelcordonepaleodunareprovenientedal-leVallidiComacchioepassanteperSant’AlbertoeRavenna,sispingeasudfinoalleSalinediCervia,eperciòl’analogiatrala«viadelBosco»e«BoscoForte»simostrapiùevidente,edancorpiùappare,allalucedellapresenzanellapenisolacomacchiesediunpiccologruppodicasedivalle,conquellaprin-cipaledenominata«C[aso]nadiBoscoForte», ora«Cà del Boscoforte», riscontrata ancora all’iniziodelXIX,cheallafinedelsecolosaràindicataanche

come«CàdelBosco».ConilpassaredeisecolisuBoscofortesipotrebbeipotizzarel’individuazionediunnuovopercorso,alternativoo,piùverosimilmenteinaggiuntaalprecedente,mentrelacostainetàro-mano-teodericianafornivalepremesseperunnuovoitinerariosull’ennesimodossoorientale,passanteadestdiquellicheorasonoS.RomualdoeMandrio-le, mentre l’attuale costa ravennate si formerà trailXVIIe ilXVIII secolo. Ilnuovo itinerarioorientalesaràlaRomea,chenellemappesei-settecentescheassumeladenominazionedivia Corriera,inquantopercorsafindalXIVsecolodai«Corrieri»venetidellaposta.Allorchèilcordonepaleodunareraggiungevail sitodell’attualeSant’Alberto, qui si interrompeva

inpresenzadell’alveodelPrimaro,erededelPadovetereedelPadoa,ecavopada-nodimaggioreimportanzadalVIIIalXIIIsecolo.QuiilPrimarodeviavaversosud-estperquasitrechilometri,perpassarlo,forse anche sfruttando una potenzialediscontinuità naturale tra due cordonisusseguenti, all’altezza dell’attuale biviodelCruser.

Nei secoli successivi l’arretrarsidelmarehadatooriginiadaltricordonidunosi paralleli alla costa, evidenziatidalleampieansedescrittedalcorsodelPrimaro, la cuimemoriaora rimaneneidue viottoli vicinali denominati Gattolo inferioreeGattolo superioreenellaVolta Scirocco, l’ultimaansaabbandonatadelgrande fiume. Ciò spiega la singolarecaratteristica morfogenetica di Sant’Al-berto,villa,portoecastellofluvialeinetàmedievale, a lungodisputatodaRaven-nati, Ferraresi, Bolognesi, Veneziani e,buonaultima,laSantaSede.Inoriginele

casesidisponevanolungolarivasinistradelPrimaro,cuinel1504,proprioaSan-t’Alberto verrà immesso dai Venezianiil Lamone, staccato peraltro un secolodopo.

Quanto si vede ora non consenteperò un’immediata comprensione delletrasformazioni avvicendatesi nel ter-ritorio. Infatti il Primaro è scomparso,mentre a sud di Sant’Alberto scorre ilCanale Destra Reno, peraltro nel cavosettecentescospentodelLamone,men-treanord transita ilReno.Nellemappecinquecentesche compare una serie dielementichenella lorosemplicitàgrafi-ca, assumono una grande valore testi-moniale.L’insediamentourbanodiSan-t’Alberto viene rappresentatocomedueentitàterritorialiepolitichediverse,l’unasoggiacentelaComunitàdiRavenna–equindiloStatoPontificio–l’altroil«DucadiFerrara». Ilconfinevieneacollocarsiin corrispondenza della Mena Vecchia,uncanalettocuioggicorrispondelasan-talbertese«viadellaMotta»,aestdellaqualec’erailSant’Alberto«Ravegnano»,mentreaovestquello«Ferrarese», incentrato sul cinquecentesco corpomurariodel«Palazzone»,già«Hosteria»delDucadiFerrara.Ancorapiùaovestvieneraffiguratounsecondo canaletto, denominato Mena Nuova, chedall’arginesinistrodelPrimaroconducefinoaBo-scoforte,giungendoasepararladallaterraferma,inquantoraggiungeleValli,adestdellapenisola.

Collocataimmediatamenteanord,sullaspondasinistradellaMenaNuova,nellecartedalsecondoCinquecento, e per tutto il secolo successivo, sitrovaraffigurataunatorre,conbaseascarpaecor-

pomurarioculminanteconunaspeciedi lanterna.Usualmente indicata come «Torre di S. Alberto»,vennecostruitanel1574dagliuominidella«rivieradiFilo»,comerisultadauna lorosupplicaalDucadiFerraradell’8ottobreechefu«daSuaaltezzafa-bricatapertenerviunguardia,acciònonsianodelleVallidiComacchioperdiquirobbatiipesci»,comespiega l’«Argenta»nelcorsodel rilevamento topo-graficotardocinquecentescodiSant’Alberto.Accan-toalla«Torre»sitrovavaun«casone»,indicatonellasecondametàdelCinquecentocomeilluogoincuiuntempogliEstensiriscuotevanoildaziodelsale.

NelSeicentolemappespessoindicano

Carta del Basso Po, 1�12

Chorografia del Ducato di Ferrara, 1�5�

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lapresenzadialcuni fabbricati,collocaticircaal centrodellasottile linguadi ter-ra,cherecanoladenominazione«BoscoForte», a volte attribuita anche all’interapenisola.Troviamoinfattiutilizzatoiltopo-nimo«B.Forte»anchedaDantinel1583,iltoponimo«BoscoForte»dall’Aleottinel1603,daGnolinel1658,daCoronellinel1690, da Facci nel 1716, identificandouna tradizione toponomastica, di origineforsealtomedievale,machesembraver-gatasucartaapartiredallasecondametàdelXVIsecolo.Èquestounperiodoincuiaccadonofattistoricimoltoimportanti:èdel1598la«devoluzione»diFerraraallaSantaSede,chesegna l’unificazionedeiterritori dei Sant’Alberto «Ravegnano» e«Ferrarese» sotto il medesimo governo.L’estense «Torre di S. Alberto» perde ilproprioruolooriginaledipresidiodicon-finediStatoeperciòiniziailsuodeclino,chelaporteràascomparire.Nonlontanodalla«Torre»,doveorasitrovala«Casadi Guardia», si costruirà una «Osteria»,segnalata nelle carte a partire dal XVIIsecolo,evidentementeinsostituzionedelruolodel«Palazzone»,ormaiinutilecomestrutturaricettiva,cheasuavoltaavevasostituitouna«Oste-ria»chenelQuattrocentositrovavaallaconfluenzadel Lamone nel Primaro a Sant’Alberto, davanti aquellacheoraèpiazzaGaribaldi.

IlsecondograndefattostoricodiSant’Albertosicompienel1607,allorchéilPrimarovienedeviatoanorddelpaese,ericollegatoalvecchiocavocircaaVoltadiScirocco,tagliandoilnaturalerapportoesi-stentetral’anticoportofluvialeelapenisoladiBo-scoforte.Questoeventoharesomaggiormentedif-

ficilelaletturadellacontinuitàstrutturaletral’anticodossodunosochecollegaRavennaeSant’Albertoequellodi«BoscoForte»,chesispingeversonord,finoaconsentire,comemostranoalcunemappe,ilraggiungimentodiComacchio.AllostessomodosièpersalamemoriadellaMenaNuova,ilcuinomeri-suonaancoranellabellaCartadeiprimiannidell’Ot-tocento,allorchésegnalaviadellaMenata,cheorasopravvivenellostradellosterrato,bordatodaunadoppiacortinaditamerici,chesiallungaperl’interosviluppodellapenisoladiBoscoforte.

Carta degli Stati Estensi, 15�0

Le valli di Comacchio

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unesco•associazionecittàesitiitalianipatrimoniomondiale 4�

racheesiste,sembrachesiasempre esistito... l’agriturismo.Molti hanno dimenticato il tristespettacolo offerto dalle campa-gne,nonpiùcontadine,dissemi-natedicasolariconitettisfonda-tielemurasulpuntodicrollare,

esitoinevitabiledellarapidamigrazioneversol’in-dustriadimilionidimezzadriebracciantiagricolineiprimiventiannidell’ultimodopoguerra.

Non era soltanto una migrazione fisica. Eraancheunamigrazioneculturale,accompagnatadadesideriodidimenticarepersempreisegnidiunamiseriasecolarechefinalmentesipotevalasciareallespalle,persempre. Incampagnarimanevanoiproprietari,allepreseconunaagricolturadari-fondare, e i contadini anziani, i genitori, i nonni,involontari antesignani dell’agriturismo quandod’estate e per le feste comandate, ricevevano lavisitadeifamiliari,ancheloroincoscientianticipa-tori del futuro agriturismo. Già i nipoti sapevanopocodicampagna,dipianteedanimali,egioca-vanostupiticongallineeconigli,assistevanoallavendemmiaeallapigiaturadell’uva,senzasaperechelospettacoloeraallafine:ilmondocontadinosarebbefinitodilìapoco.

L’idea dell’agriturismo venne a un gruppo digiovani agricoltori durante le riunioni dell’ANGA,l’associazione giovanile della Confagricoltura, al-l’iniziodegliannisessanta:duranteunviaggio inFrancia avevano visto le prime aziende agricolechericevevanoturistieconosciutol’associazione“Agricolturee tourisme”,natanel1955pervalo-rizzareipiccolipaesidellecampagneerealizzarequellachedefinivasignificativamente“rianimazio-nerurale”.Lecampagneeranoinunasortadiago-niasocioeconomicaeoccorrevaunaterapiaforte,

efficace,innovativa...Nel 1965 nasceva così, promossa dalla

Confagricoltura, l’associazione nazionale agricol-tura e turismo, Agriturist, presieduta da un im-prenditore agricolo toscano, Simone Velluti Zati,che mescolando felicemente cultura, spirito diiniziativaesimpatia,cominciòamartellare ilMi-nistero dell’Agricoltura, il Ministero del Turismo,esponenti di spicco della politica, della pubblicaamministrazione,dellastampa,conilsuoprogettodirealizzareancheinItaliailturismonelleaziendeagricole.El’ideariscossegrandeinteresse.

Itemiguidadelprogettoeranoessenzialmentetre:riavvicinarelaculturaurbanaelaculturarurale;restaurarel’ingentepatrimonioediliziotradizionaleabbandonato in modo da conservare i paesaggiagrari;farconoscereiprodottiagroalimentaritipicidellediverseregioni,allorainviadiestinzione.

Sonopassatiquasi45annidaqueiprimipas-si.L’agriturismooggicontacirca19milaimpreseattive,con200milapostilettocheaccolgono2,8milionidiospitil’anno,e350milapostitavoladovesisomministranopastiabasediprodottiregionalipartedeiqualiottenutidallostessooperatoreagri-turistico. Più di mille aziende agricole accolgonocampeggiatori, 1600 propongono passeggiatea cavallo, tre su quattro sono organizzate per lavenditadirettadeiprodotti,spessoaccompagna-taanchedadegustazioni; unasuquattropratical’agricolturabiologica.Nonmenodi 30mila edi-ficirurali(abitazioni,stalle,magazzini),spessodigrandepregioarchitettonico,sonostatirestauratinel pieno rispetto delle caratteristiche originarie,restituendoalpaesaggiovitalitàearmonia.

I meriti dell’agriturismo non finiscono qui.Zone rurali mai toccate dal turismo sono stateinfatti rivitalizzate dall’arrivo degli ospi-

Palermo, Antico Feudo San Giorgio

L ’ I N T E R V E N T OAGRITURISMO: UNA FELICE SINTESI DI CONSERVAZIONE E SVILUPPO

VACANZE IN FATTORIA

di GIORGIO LO SURDODirettore Nazionale di Agriturist

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ti nelle fattorie, sollecitando lo sviluppo di altraricettività turistica, nei paesi come nelle cam-pagne, e promuovendo un ulteriore restauro dicentristoriciededificirurali.Ancheilpatrimonioculturale“minore”neha trattobeneficio,con lanascitadimuseietnograficieagricoli,dellestra-dedelvino,degliitineraridelgustoedeisapori,elarivitalizzazioneditantefesteesagrepopolarilegate ai prodotti dell’agricoltura edella gastro-nomia. Palazzi fatiscenti e chiese abbandonatesono stati restaurati per offrire ai visitatori unterritorio accogliente, gradevole, stimolante, nelqualescoprire luoghidellastoria,dell’arte,dellafede,dellanatura.Leattivitàcommercialiearti-gianali, spesso ridotteaiminimi terminiquandoaddirittura non cessate del tutto, hanno ripresoquota al servizio del turismo proponendo spe-cialitàenogastronomiche,erivisitazionicreative

deimanufatti tradizionali in legno, ferrobattuto,ceramica,spessooperadigiovanialtrimentide-stinatiall’emigrazioneversolacittà.

Recentemente è stata particolarmente evi-denziataanchelafunzionedidatticadell’agrituri-smo,chepure,giànegliannisettanta,l’Agrituristaveva anticipato proponendo i “cancelli aperti”delle aziende agricole, per invitare il pubblico avisitarle,aconoscerel’originedeglialimenti,adi-stinguereilgustodiunprodottogenuinoetradi-zionale,adacquistaredirettamentedagliagricol-tori.Lefattoriedidattichesonoormaicirca3000eaccolgonoalmenounmilionedistudentil’anno,spiegandolorocheil lattenonèunprodottoin-dustrialecomelaCocaCola,ipollisono“vestiti”enon“spogli”comesivedonoinmacelleriaoalsupermercato, un vasetto di miele è frutto delpaziente lavorodelle api, e la sanaalimentazio-

necominciaconlaconoscenzadell’originediciòchemangiamo.

L’agriturismo, infine,è incontrocongliagri-coltori,gentecheamalapropriaterra,necono-sce la storia, è orgogliosa dei concittadini chesonostatifamosi,consigliavisite,gite,ricerche,

acquisiti, spiega la natura, racconta, a modoproprio, leggende, episodi curiosi, abitudini etradizioni;permette,insomma,all’ospitediparte-cipareallaculturadelluogocomenessunaguida,pur brava e documentata, potrebbe fare. Bastaesserecuriosi,chiedere...eascoltare.

Agriturist, la prima associazione agrituristica italiana

Agrituristènatanel1965,per iniziativadellaConfagricoltura,alloscopodipromuovere il turismonelleaziendeagricoleelavalorizzazionedelleattrattiveruraliadessocollegate:prodottitipicidell’agricolturae

dell’artigianato,cucinatradizionale,paesaggio,ambientenaturale,testimonianzedellaculturaterritoriale.Oltreadareassistenzaalleimpreseagricolechesidedicanoalleattivitàagrituristiche,l’Associazionepromuovel’offertadiospitalità“infattoria”attraversolaGuidaAgriturist,pubblicataannualmentedal1975,eilportaleinternetwww.agriturist.it.Realizza inoltremanifestazioniecampagnedi informazionea favoredeiprodottiadenominazioned’origine(DOP,IGP),dellasalvaguardiadelpaesaggioedell’ambientenaturale,dellaprotezionedelsuoloagricolodall’urbanizzazioneselvaggia,intervenendopressoleistituzionipubblicheaffinchéperseguanoquestiobiettivi.

Per informazioni: Agriturist, Corso Vittorio Emanuele 101, 00186 Roma, tel. 06 6852337, mail [email protected],sitowebwww.agriturist.it.

Siena, Fattoria La Selva

Salerno, La Morella

L ’ I N T E R V E N T O L ’ I N T E R V E N T O

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i sono vallate dove i cielisonoancoratersi,dovelana-tura conserva il sapore di untempo, dove le acque scor-rono limpide tra ciottoli nonancoraintrisidicatrame,dovei boschi emanano l’aroma di

resina, dove i calcari sono testimoni fidati e

sinceri. I prati trasudano ancora di rugiadapurissima, le margherite sbocciano di petalisuadenti, l’erba conservail profumo ge-nuino dellaterra. Bor-gate ar-roccate su

picchiuntempoinespugnabili,pietrepoggiateunaaduna,archiincurvatidalpesodeiseco-li, vicoli illuminati da lanterne appese a ferriarrugginiti. Il sonno dei suoi abitanti è anco-ra accompagnato dalla cantilena di pigri cor-si d’acqua, le ore notturne sono scandite dairintocchidell’orologio, il risveglioèanticipatoancoradalcantodelgallo,quandoleluciflebilideipaesidiventanopuntiinesistentinell’auro-raincipiente.

Questo paradiso è ancora una possibilerealtà.Nell’Umbriasudorientale,dove le val-late del Nera, del Sordo e del Corno si insi-nuanotraMarcheeLazioedovegliimponentimonti dell’aquilano vigilano e squarciano ilcielo, i fuochinonsonoancorasopiti, i tizzo-niardonodelcaloredellacampagna, leman-drie punteggiano i fianchi dei pendii, le torridi avvistamento emanano ancora segnali diammonimento, i castelli suscitano le fantasiedei curiosi, le abbazie accolgo- no ancora

viandanti,iromitori,seppureabbandonati,tra-sudanospiritualità.

Una terra in cui la poesia dell’uomo nonsi è placata, dove le note musicali della na-tura rimbalzanodaunacostaall’altra,dove ilcrepuscolosicaricadelventodellanostalgia,dovelamaggioreepiùincontenibileemozioneèilsilenzio.

Qui sono nate alcune tra le figure più ri-levanti della cristianità: Benedetto da Norciae Rita da Cascia, un uomo e una donna chehannofattodellapropriaesistenzaesempioemessaggio per tutti. Un esempio ed un mes-saggiobasatisullapovertàesullacarità,rivolidigioiaedisofferenzachehannointaccatoglianimipiùincertiedistratti.

Una terra dove la storia continua ancoraa scrivere pagine stupende. Dalla città diTerni si risale lungo la Statale 209. Già invista della Cascata delle Marmore, si haunprimo“assaggio”

Norcia

B E L L ’ I T A L I A B E L L ’ I T A L I A

UNA TERRA NELLA QUALE LA POESIA DELL’UOMONON SI È ANCORA PLACATA

ALLA SCOPERTADELLA VALNERINA

di ADRIANO CIOCI

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dell’ambientenaturaleeculturaledell’interaarea.LaCascata èunospettacolo imponente: qui ilfiume Velino, proveniente dalla piana di Rieti,si getta con tre salti nella sottostante vallata;165metri traspruzzid’acquaegiochidi luce,perun’operaartificialeintuitadaCurioDentatonel271a.C.Volutaperragionidibonificadelleterre,dacircaunsecolo lasua forzaalimentagliimpiantiidroelettricidellazona.

SiproseguelungolaStatale,dovesiincon-tranoigraziosicentridiCasteldiLagoeArro-ne(chiesaromanicadiSantaMariaAssuntaechiesadiSanGiovanniBattista,secc.XIII-XIV).PiùavantisorgeMontefranco,abbarbicatasul-la roccia (chiesa della Madonna del Carminee, più in basso, l’Oratorio di San Bernardino),quindiFerentillocon isuoidueagglomeratidiPrecetto(chiesadiSantoStefanoovesonocon-

servatemummiesingolari)eMatterella(chiesadi Santa Maria, secolo XIII). Pochi chilometripiùavantisorgeunadelleperledellaValnerina:l’abbazia di San Pietro in Valle, centro di vitareligiosorisalenteall’VIIIsecolo,dovesonocu-stoditipregevoliaffreschisultemadelVecchioeNuovoTestamento.

SientranellaprovinciadiPerugiaaScheg-gino, rinomatocentrodiproduzionedel tar tu-fo(davisitare lachiesadiSanNicoladiBari).Daqui inavantièunsusseguirsidipiccolimainteressantissimi centri: Vallo di Nera (chiesadi Santa Maria dei Bianchi, secolo XIII), San-t’AnatoliadiNarco(chiesadellaMadonnadelleGrazieeSant’Anatolia),CastelSanFelice(ab-baziadelXIIsecolo),CerretodiSpoleto,patriadell’umanista Gioviano Pontano (chiese di S.Maria Annunziata, San Nicola, San Giacomo,

SantaMariadeLibera),BorgoCerreto(chiesadi San Lorenzo), Ponte, Rocchetta (santuariorupestredellaMadonnadellaStella)eTriponzo.Qui lastradasidivide:unasezioneconduceaCasciae l’altraaNorcia, iduemaggioricentridellaValnerina.

A Cascia si innalza il Santuario di SantaRita, il cui nuovo complesso è stato edificatotra il1937e il1947,doveècustodito ilcorpodellaSanta.Pregevoli anche ilConventodelleAgostiniane, lechiesediSanFrancesco,San-t’Agostino,Sant’AntonioAbate eSantaMaria.ImportanteèanchelafrazionediRoccaporena,con la casa natale di Santa Rita e lo Scogliodovesirecavainpreghiera.

Norcia,patriadiSanBenedettoediSantaScolastica,haoriginiantichissime.Lapiazzaprincipaleèimpreziositadatremonumenti:lachiesadiSanBenedetto(XIIIsecolo),laCastel-lina(fortezza),ilPalazzoComunale.Lestradeintornoalnucleosonounacontinuascoperta

tra opere d’arte e curiosità. Nella campagnaattorno a Norcia vi sono le cosiddette mar-cite,pratiperennigrazieallapresenzadiunamoltitudine di canaletti. Norcia è circondatadaimontiSibillinieapochichilometrisorgelafrazionediCastelluccio(1.452m/sm),perse-coliunveroeproprioavampostodellaciviltàinquestiterritori.

Altri ragguardevoli centri della Valnerinasono Monteleone di Spoleto, luogo del ritro-vamentodellafamosaBigapreromana(oraalMuseo di New York), con un piccolo e gra-zioso nucleo storico, Sellano, Poggiodomo ePreci (centrodell’anticaartechirurgica),conlafamosaAbbaziadiSant’Eutizio.

La Valnerina, inserita nell’Italian Tentative List dell’Unesco, non è soltanto arte ed am-biente,maanchegenerosaterradigenuinipro-dotti,conunelencointerminabileche,tral’al-tro,comprendetartufo,lenticchia,farro,miele,salumi,trote,formaggi,fruttidibosco.

Cerreto di Spoleto

L’abbazia di Sant’Eutizio

B E L L ’ I T A L I A

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e è passata di acquasotto le chiglie dai tempi di“LoveBoat”,ilpatinatoserialamericanodeglianniOttantaambientato su una nave dacrociera caraibica. In pocomeno di trent’anni, infatti, lavacanzacrocieristicahasubi-tounaprofondatrasformazio-

needogginonpuòpiùessereconsiderataunprodottodi lusso riservato ad anziani facoltosi e a coppie inviaggiodinozze.Ilsegmentodiclientelaacuisirivolgequestotipodiviaggio,grazieadun’intelligentepoliticadeiprezziedelledestinazioni,sièprogressivamenteampliatoperincludereanchegiovaniefamiglie.Ean-corpiùacquaèpassatadaquandocompiereunacro-cieraconsistevanell’attraversarel’oceanoperandareallascopertadel“Nuovomondo”.Nell’epocaattualelacrocieraèfineasestessa,nonèpiùunodeitantimodiperspostarsi,mauntranquilloeconfortevoleperiododivacanzalungounitinerarioprestabilito,nelqualeilviaggiohaassuntounavalenzasuperioreallastessadestinazione. Una navigazione articolata in diversetappe giornaliere durante le quali il turista scende aterraevisitailluogonelqualeèapprodato.Proprioperquestesuepeculiaricaratteristiche,lamodernavacan-zacrocieristicanecessitàdiunamoltitudinediservizicollaterali,sullanaveeaterra(ristoranti,teatri,cine-

ma,casinò,discoteche,negozi,piscine,centrifitness,banchineattrezzate,trasportiterrestri,guideturistiche)perriuscireasoddisfareibisognidisvagoediculturadiunaclientelachedeveottimizzareillimitatotempoadisposizione(unasettimanaopocopiù,questaèingenereladuratamediadiunacrociera).Èancheperquestimotivi,oltreadun’ovviaeconomiadiscala,chele flotte delle navi da crociera hanno intrapresounacorsaalgigantismochenell’ultimoventenniohavistoquadruplicareilnumeromediodipasseggeriperogniimbarcazione.Oggiassistiamo,infatti,allacostruzionedi“meganavi”,veriepropripachidermidelmare:alu-glioèstatavaratalapiùgrandenavedacrocieramaicostruitadaunarmatoreeuropeo,laMscSplendida,capacediospitarefinoa3.959passeggeri,eafineannotoccheràallaOasisoftheSeasdellaRoyalCarib-bean(secondacompagniacrocieristicadelglobo),checon isuoi5.400passeggerie378metridi lunghez-zabalzeràprepotentementeai vertici dellaclassificamondiale, attualmente occupata dalla IndependenceoftheSeas(4370passeggerie339metri)dellastessacompagniaarmatrice.

Sicalcolacheilnumerodicrocieristinelmondosiaggiriattornoaiventimilioni,perlopiùimbarcatineiCaraibi,nelMediterraneo(l’areaconiltassodicrescitapiùelevato),inNordEuropa,inAlaskaeinOriente.Unsegmentochepuòappariredinicchia,almenorispettoaduncomplessivofenomenoturisticochenel

La nuovissima MSC Splendida

IL SETTORE DELLA NAVIGAZIONE MARITTIMAA SCOPI TURISTICI PROCEDE A GONFIE VELE

LA CRISI NON VA IN CROCIERAdi FAUSTO NATALI

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2020sembratoccheràquotaunmiliardoemezzo,machenonaccennaamanifestaresegnidicrisi(+10%nel2008),innettacontrotendenzarispettoatuttiglial-trisegmenti.Lanavigazionemarittimaascopituristici,infatti,grazieadoffertechegarantisconosistemazionidilussoall-inclusiveaprezzipiùcompetitivirispettoadaltreformuleturistiche,èriuscitaadinterpretareleesi-genzediun’utenzasemprepiùvariegataeaquintupli-careinappenaundecennioilnumerodeipropriclienti.Unsettorechesembradestinatoadunfuturoancorapiùbrillante,sesidevefarcontosuigrandiprogrammidiinvestimentodeiprincipalioperatoridelmercato.LasolaCostaCrociere,adesempio,vareràtrenuovenavientroil2012,tuttecostruiteinItaliadaFincantieri,perun investimento complessivo che si avvicina ai duemiliardidieuro.

In questo contesto un ruolo di primo piano lorecitano i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo,l’Italia in particolare (destinazione europea preferitadaicrocieristi,seguitadaGrecia,SpagnaeFrancia).Interminicomparativi,infatti,leareegeografichenelle

qualiconfluisconolamaggiorpartedelleattivitàcro-cieristichecoincidonoconquellenellequalilecondi-zionimeteorologichesonopiùstabili.Ècomprensibile,d’altronde,chelecompagniedesiderinoimprimereneipropripasseggeriricordipiùpiacevolidiunfastidiosomaldimare.Daquestopuntodivista,ilMediterraneo,caratterizzatodaestatilunghe,invernimitieunalimita-taescursionetermica,puòoffrireopportunitàmiglioririspettoadaltrezone,magarialtrettanto interessantidaunpuntodivistaculturaleonaturale,mameteo-rologicamentemenoaccoglienti.Bensei,infatti,sonogliscalidelplacidoMareNostrumfraiprimitrentadelmondo:Civitavecchia (alprimoposto inEuropaconquasiduemilionidipasseggerimovimentatipersin-goloporto),Barcellona,PalmadeMajorca,Venezia,NapolieilPireo,tuttisoprailmilione.Livorno,Savona,Genova,Palermo,BarieMessina,conquotedimer-catoinferiori,completanoilquadrodeiprincipaliportituristiciitaliani.

InItalialamaggiorpartedelsettorecrocieristicoselodividonoduecompagnie:lastoricaCosta Crocie-

re1(14naviconunacapienzadicirca36.000ospiti),genovese,leadereuropeadelsettoreelaMsc Crocie-re2(10naviper26.410ospiticomplessivi),conbaseaNapoli,erededellaprestigiosaStarLauro.

I fattori che determinano la scelta delle rotte edegliscali,ediconseguenzaanchelosviluppodeiter-ritoricircostanti,sonoprincipalmentetre:lecondizionimeteomarine,comedicevamopoc’anzi,ledotazioniportuali(pescaggio,servizieattrezzature)elecaratte-ristichedell’entroterra.Quest’ultimofattore,dalpuntodivistadellaricadutaeconomicasulterritorio,rivesteun ruolomolto importante.Loscalodiunanavedacrociera,infatti,nonsiprotraeperpiùdi5-6oreeinquestobrevelassoditempoènecessariocheilturi-stapossasbarcaree raggiungere ilpiù rapidamentepossibilelevarielocalitàdiinteressestorico-artisticonelraggiodiunacinquantinadichilometridalporto.Fondamentalediventa,pertanto,lacapacitàdelterrito-riodirisponderealleesigenzedelturismocrocieristico

conservizieinfrastruttureadeguate,perdimensioneequalità.

In realtà le crociere, proprio per la loro naturaautarchica, non producono sull’entroterra vantaggiimmediatamentevisibili,malefugaciesperienzeturi-stico-culturalivissutedagliospiti,sepositive,spessocostituiscono spunti determinanti per successive epiùcompletevisite,atuttovantaggiodiqueipaesiediquellecittàchehannosaputoproporreleproprieatti-tudiniculturaliconintelligenzaedefficacia.

Note

1.Dal2000laCostaCrocierefapartedelgruppostatunitenseCarnivalCorporation,leadermondialedelsettore(88naviperuntotaledioltre160.000postiletto;piùdi2milionidipasseggeriall’anno).

2.MediterraneanShippingCruises

Le piscine della Freedom of the Seas

Navi da crociera in parata a Miami

L ’ A P P R O F O N D I M E N T O L ’ A P P R O F O N D I M E N T O

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e cave attive in Italia sonoquasiseimila,quelleabbandonate(censite) dovrebbero essere circadiecimila ma sono sicuramentemoltedipiù.SoltantoinCampanianeesistonononmenodiduemila.Il nostro territorio è pieno diferite. Certamente ènecessario reperire

i materiali, meglio se localmente, percostruire opere ed infrastrutture indi-spensabili allo sviluppo, al benessere edall’economia, ma è inaccettabile che sicontinuiamassacrareeadoffendereilpae-saggioitaliano.Unpatrimonioditutti,unicoalmondo,chenonriusciamoapreservareda imprenditori totalmenteprividiscrupoli,talvoltanemmenonell’ambitodeisitiUnesco.

Il progetto del BioVallo1 è nato e si stasviluppandograzieallapreziosacollaborazio-ne della Comunità Montana, dei Sindaci, degliAmministratoriedeicittadinidelVallodiDiano.NeiquindicicomunidelVallosonostatecensitesettantacavedismesse,mentrelaprovinciadiSalerno ne conta purtroppo oltre seicento. LaRegioneCampaniaperincentivarelarisoluzionedelproblema,nelrecentePianoRegionaledelle

AttivitàEstrattive (PRAE), haprevisto la possibilità dicoltivare lecaveabbandonate, inmodoparzialeeperun periodo di tempo limitato, previa approvazione diun adeguato progetto di riqualificazione e rinaturaliz-zazione.Inpratica,pubblicoeprivatipossonoutilizzarequestaopportunitàpermetterefinalmenteinsicurezzaipericolosifrontidicava,mitigarel’impattovisivoeri-

modellareipiazzali,recuperandopreziosispaziperiltempolibero,eventisportivieculturali,attivi-

tàturisticheedimprenditorialiinarmoniaconlanatura.

BioVallo nasce così atrent’anni dall’inattuato pro-getto di Paolo Portoghesi

perlaCittàdelVallocheincentivava lo

sviluppodel le

piccolecittà edelle infrastrutture retiformidi collega-mentopenalizzandoisistemiecologiciel’agricoltura.Ilmasterplaneitrediciprogettidiriqualificazioneeriusorealizzatinellaprimafase,inmostrapermanentepressolaCertosadiPadula,hannounbudgetdiquindicimilio-nidieuroedanticipanounavisionepiùampia,incuilecavesonointesecomeilprimoelementodiriscattodelterritorioecostituisconoatuttiglieffettiunaretediffusadilaboratoriperpromuoveresialepeculiaritàdelluogochelenuoveopportunitàimprenditoriali.

Ilpianogeneraleinnescaunanuova‘EconomiaVer-de’asupportodellaProvincia,dellaRegioneedelPaese,limitaladispersioneedilizia,tutelalabiodiversità,l’agri-colturaeleretiidrografiche,incentivalariconversionedellecoltivazioninonredditizie,sviluppalaricercaelaproduzionedibiomateriali,biocombustibiliedenergiadafontirinnovabili,rilancialetradizionistoriche,gastrono-micheereligioselocali,ripensailsistemadellamobilitàelosviluppoturistico,infinerecuperaalcuniedificiab-bandonatioincompiuti.

L’innovazione progettuale risiede in un approccio

contemporaneoal ‘RestaurodelPaesaggio’sfigurato.A seconda della geometria, dell’orientamento e delleesigenze specifichedei fronti di cava sono state svi-luppatediversetecnicheoriginalidimessainsicurezza,mitigazionedell’impattoerinaturalizzazioneutilizzando,adesempio,cordedicanapa,retiinfibrenaturali,tubiinnocentiriciclati.Ilconcettoguidaperilrecuperopae-saggistico è di realizzare supporti tecnologici minimi,sovrappostialla roccia,spessoabbandonatadaanni,perconsentireallanaturadifareilsuolentocorsogua-rendoleferitecausatedall’uomo.

Unprogettoimmaterialeedottoprogettimateria-liperaltrettantecavediproprietàpubblicasonoinviadi finanziamento al parco progetti della regione, altriprogetti privati sono in viadi implementazione.L’am-biziosoobiettivodelBioVallo,cheprogramma il riusocomplessivodisettantacaveetrepoliproduttiviaser-viziodinuovecoltivazioni(BioAgricolture),dellaricerca(BioHub)edellaproduzione(BioFactory)sipotràauto-finanziaregraziealmercatodell’anidridecarbonicaperilsuoefficacecontributoallariduzioneglobaledi

Atena Lucana , giardino culturale con sistemi botanici

Masterplan del Biovallo

P R O G E T T IP R O G E T T I

BIOVALLO, UN GRANDE PROGETTO PER AIUTARE LA NATURA A CURARE LE FERITE CAUSATE DALL’UOMO ALL’AMBIENTE

DAL RESTAURO DEL PAESAGGIO AD UNA NUOVA ECONOMIA VERDE

di LUIGI CENTOLA

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emissionidiCO2.Tuttal’energiautilizzatasiaperlage-stionedelleattivitàproduttivecheperglispazipubblicirecuperati,compresaquellanecessariaperlarealizza-zionediinstallazionieluciartistiche,saràautoprodottautilizzandoesclusivamentesole,ventoeacqua.

Biovalloèstatoideatoerealizzatodaunteamtran-snazionalediurbanisti,architetti,ingegneri,paesaggisti,geologi,economisti,botaniciecomunicatoriconlapre-ziosacollaborazionedelleassociazioniediunaseriedigiovaniprofessionistilocaliselezionatiinseguitoadun

bandopubblico.UnospecialeringraziamentoaUgoPicarelli,JoaoNuneseAurelioPerez,senzailloroeccezionalecontributoumanoeprofessionaleBio-vallononsarebbemaiesistito.

Note

1. Per approfondire: www.biovallo.it; www.centolaassociati.com

2.IlprogettoBioValloèinmostrapermanentepressolaCertosadiPadula(Sa)

I tredici progetti realizzati2

1. AtenaLucana:GiardinoculturalecontreterrazzamentidigradanticheriproduconoisistemibotanicidelVallo2. SalaConsilina:Parcourbanoperiltempoliberoegrandimanifestazioniconproie-zioniartistichechenarranolastoriadelVallo3. Padula:Parcoedattivitàperiltempoliberoall’internodelcratereconspazieper-corsiscavatinellapietradiPadula4. MontesanosullaMarcellana:Biofieraconspaziscavatiinroccia,areaperrealizzareeventiall’apertoeunboscofotovoltaico5. MonteSanGiacomo:Ricomposizioneambientalee installazionedi luce realizzataesclusivamenteattraversoenergierinnovabili�. MontesanosullaMarcellana:Piazzaconspazid’incontroeattrezzaturesportiveaserviziodiuncentroparrocchialeediunascuola�. Padula:Seriediortiurbanieterrazzamentidigradantiperrecuperareivegetalielepiantedafruttoscomparse�. Sanza:Infopointperlaconoscenza,latutelaelapromozioneturisticadellamonta-gnaedelCervati9. SalaConsilina:Sistemadiareecoltivateperlaproduzione,laconoscenzaelapro-mozionedeimaterialiecologiciebiodegradabili10. SalaConsilina:Parcoperlameditazioneconcrematorio,piccolocimitero,cappellaperlapreghieraeluoghidiraccoglimento11. Polla:Osservatoriosullo skylinedelValloconbelvederepanoramici edareepereventiilluminateinterattivamente12. Teggiano:Piazzaperspettacoliall’apertocompletataneltempodaartistiinvitatialavorareiblocchidellapietradiTeggiano13. Casalbuono:SistemazionepaesaggisticadelfiumeCaloreconimaterialidirisultaprovenientidallacostruzionedell’autostrada

Sala Consilina, parco urbano

Padula, rinaturalizzaione e coltivazione delle alghe

P R O G E T T IP R O G E T T I

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dagiata ai piedi deiMecsek, Pécs gode di unclima favorevole alla col-tivazionedellaviteedial-beridafrutto.ÈcapoluogodellaBaranya,unaregioneche,postaalconfineconlaSlavonia, offre numerose

attrattivenaturali, concolline, laghi e acque ter-mali, artistiche, con le più antiche chiese affre-scatedell’Ungheria,eculturali,dasemprepuntodiincontrodietnieslaveegermaniche.

Il finanziamento europeo ottenuto nel 2004nell’ambito di un Programma Operativo di Svi-luppoRegionale,hapermessodicollegare inunpercorso espositivo i risultati delle indagini ar-cheologiche, sfruttando e sviluppando le poten-zialitàturistichedelPatrimonioMondialediPécs,dichiaratotaledall’UNESCOnel2000.Sonorestiarchitettonici del IV secolo d.C. rinvenuti in unazonaperifericadelcentrostorico,doveilterrenoiniziaasalireincollina,neipressidellacattedrale,checonlesuequat- trotorriangolaricaratte-rizza il profilodella cittàdiPécs.

Tra i centri abitati della Pannonia, provinciaromanadiconfine,spiccaSopianae(nomediori-gineceltica),chesisviluppainunpuntostrategicosullaviachedalNoricoedalnordItaliaconduceattraversoiBalcanifinoaBisanzio.Ilrapidosvi-luppoeconomicoeculturaledellacittàdiSopia-nae, scelta alla finedel III secolod.C. comeca-pitaleamministrativa,favoriscel’insediamentodiunacomunitàcristiana,lacuiricchezzamaterialeeculturaleètestimoniatadalcimitero.Laposizio-nestrategicachefecelafortunadiSopianae,nedeterminòancheildeclino:leincursionidipopolidaorientesvuotaronoinbrevetempolacittàdeisuoiabitanti.SopianaescomparvesottocumulidimacerienelcorsodelVI-VIIsecolo.

In alcuni documentimedievali viene ricorda-talalocalitàdiQuinque Ecclesiae(Fünf Kircheintedesco, Cinque Chiese nelle cronache italiane),sedediunadellediecidiocesinellequali(santo)Stefano, fondatore del Regno d’Ungheria, pocodopo il 1000, suddivise il proprio stato perl’amministrazione ecclesiastica. È l’antica

Sopianae,elecinquechieseacuifariferi-mento il toponimosonoirestidiedificisacri paleocristianiin rovina, utilizzatiin parte come cavedi pietra, in partecomeluoghidiculto,e presso i quali vie-needificata laprimacattedralee ilpalaz-zo vescovile. Pécs,nome con cui vienericordata la città nelXVI secolo, avrebbeorigine slava, e farebbe riferimento alle stessecinquechiese(pet:cinque).

Dell’anticaSopianaerestadunque ilcimiterotardo-romano,costituitodacentinaiadisepoltu-re e da una ventina (finora) di edifici funerari diepocapaleocristiana (IV-Vsecolo). Il complessoè,perampiezzae ricchezza,per tipologiearchi-tettonicheedecorative,unodeipiùsignificativiinEuropa,seppureedificisimilipaleocristianisianopresentiinaltreregionibalcaniche.

Si tratta di piccoli edifici costruiti su due li-velli: sopra il terreno la memoria, una cappellaprobabilmentedotatadialtare,dovesisvolgeva-nolecelebrazioniinricordodeidefunti,esottoilpavimentolacamerasepolcralecontenenteilo isarcofagi, decorata con pitture a tema cristianoescenebibliche.L’accessoallapartesotterraneaavvenivaodalpavimentodellacappellasuperio-re,oppureconuningressoindipendente.Laparteelevatasopra il terrenoèandatacompletamentedistrutta,mentrelaparteipogeasièingranparte

preservata, pitturecomprese.

Le prime came-re sepolcrali furonocasualmente sco-perte nel XVII seco-lo. Attorno al 1860presero avvio studi,scavieoperazionidisalvaguardiasottolaguidadiImreHenszl-mann, cui seguironodiversecampagnediscavo dal 1936 conGyulaGosztonyi,dal1964conFerencFü-

lepeinfinedal2004conVisyZsolt.Il percorso espositivo che unisce i resti di

setteedificihainiziodallaCella Septichora,l’edi-ficiopiùampiodelcimiteropaleocristiano:grazieall’interventodell’architettoZoltanBachman,chehasceltounacopertura trasparente,strutturedisostegnoincementogrezzo,ringhiereinferrogri-gio,l’ambientesiprestaadospitaremanifestazio-niculturali,secondounriccoprogrammacuratodallaSocietàchegestisceilsito:concerti,mostrefotograficheed’arte,seratedilettura.Edificiouni-co per le sue sette absidi semicircolari, una sullatoorientaleoppostaall’entrata,etresuciascunlato,laCellaSeptichoranonharestituitotraccedisepolturealsuointerno,frammentididecorazio-nepittoricasonostaterinvenutesolotralemace-rie,mentre lepareti interneeranopriveanchediintonaco.Imurisisonoconservatiinalcunipuntifinoadun’altezzadi2metri.

Lacamera seplocrale della broccaècosìde-nominataperladecorazionedellaparetedi

Un sarcofago del Mausoleo

Pécs, Piazza Szechenyi

R E P O R T A G E R E P O R T A G E

UN IMPORTANTE SITO ARCHEOLOGICO AL CENTRO DELLA CITTÀ UNGHERESE DI PÉCS, L’ANTICA SOPIANAE ROMANA

IL CIMITERO PALEOCRISTIANO DI PÉCS

di PATRIZIA DAL ZOTTO

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fondonellaqualeèricavataunanicchia,incorni-ciatadaunfittotralciodivite:visonodipintiunabrocca e un bicchiere. Le pareti laterali presen-tanomotivigeometriciefloreali,cherichiamanouna recinzione e un giardino, mentre la volta,crollata, era decorata con motivi geometrici. Il

piccoloambientecontieneduesarcofagidigrandidimensioni,collocatiinepochediverse.

LacamerasepolcralediPietroePaolo,alcen-trodell’areacimiteriale,èl’edificiopiùinteressantee meglio conservato nella decorazione pittorica,puremoltorovinata,checostituisceunveroepro-

priocicloiconografico.SullaparetedifondolefigureinterediPietroePaoloindicano ilmonogrammadiCristo (ilChi-Ro)collocatotradiloroecircon-datodamotiviflorealienastri.Sucia-scunadelleparetilunghesonoraffigu-rate scene bibliche (Noè, La Vergine col Bambino e I tre Magi; Il peccato originale, La leggenda di Giona). Lavoltaèdecorata inmodosimmetricodaquattromedaglioniconritrattima-schili a mezzobusto, un medaglionecentraleconilmonogrammadiCristo,e da coppie di colombe e di pavoniaccostatiavasidacuiesceunariccadecorazionefloreale.Lacomposizioneèavvicinabileagliaffre-schidiVsecolodelsacellodiSantaMariainStelleinValpantena(VR)eadunbranodeimosaicidelIVsecdellabasilicadiAquileia. L’ingressoalla cellainferioreavvenivadalpiccolonarteceantistantelacappella,deicuipilastrirestanotracce.

Duecameresepolcraliapiantasemicircolarehannostrutturamurariasimile,dicuièapprezza-

bilel’utilizzodell’opus spicatum:lan.19contieneduesarcofagietracceperricostruireesattamentela forma dell’ingresso sotterraneo; la n. 20 con-servatresarcofagiinmattoni,deiqualiunoconleparetiinterneintonacateedipinte,incuisiricono-sceuncristogramma.Lanumerazionedegliedificisiriferisceall’ordinecronologiconelqualevennerorinvenutiapartiredal1780.

L’edificio ottagonale, con copertura a vol-ta sorretta da due pilastri a croce,conservarestididuefinestreedel-lasogliadellaporta, ricavatadaunsarcofago di epoca precedente. Lapiantacentrale fasupporreche ini-zialmente venisse utilizzato comememoria visitabile dai pellegrini, eche solo in seguito sia stato desti-nato a camera sepolcrale, con in-terventi architettonici che lo reseroellittico. Gli edifici della cattedraleromanica vi si sovrapposero, dan-neggiando in parte i resti sotterratidell’edificioottagonale.

Pécs, capitale Europea della Cultura 2010

Nel2007 laSocietàdelPatrimoniodiPécs/Sopianae (istituitanel2003),grazieafinanziamentieuropeiottenuticonunprogrammaregionalenel2004,haapertoalpubblico ilpercorsosot-

terraneo,ilcuifulcroèilCentrodelVisitatoredellaCellaSeptichora,alqualesonocollegatiancheilMausoleoPaleocristianoeimonumentidiviaApáca,pertinentialcimitero,maconingressidistinti.Il titolodiPatrimonio dell’Umanitàèassegnatosoloalcimiteropaleocristiano,manonsipuòtra-lasciare il Museo Diocesano che conserva i resti del Duomo romanico, riccamente decorato conscultureebassorilieviamotivigeometrici,florealievegetali,efigureumane.PécsèstatasceltacomeCapitaleEuropeadellaCulturanel2010,insiemeaEsseneIstanbul.Sitointernet:www.pecsorokseg.hu

Il Mausoleo Paleocristiano

La Cella Septichora

L’ingresso della Cella Septichora

R E P O R T A G E R E P O R T A G E

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nerazioni villanoviane di IX-VIII secolo a.C., sitrovanolefamosetombeaffrescate,dichiaratePatrimonio dell’Umanità; questi ipogei sonocostituiti da una o più camere dalle pareti edallevoltedipinte,scavatinelbancorocciosoetalvoltaricopertidapiccolitumuliditerra.

Meno conosciuti dal grande pubblico, maugualmenteaffascinanti,sonoinveceigrandio-situmulidietàorientalizzante(VIIsecoloa.C.),checingonocomeunacorona l’altipianodellaCivita. Ad est, ad accogliere il sole nascente,sitrovailtumulodiPoggiodelForno,mentreaovest,aschermarelacit tàanticadaltramonto,spiccanosulle pendici deiMonterozzi i tumuligemelli “del Re” e “della Regina” ed il tumuloinlocalitàInfernaccio;infineanordconcludeil

ella grandezza e dellamagnificenza dell’anticocentro di Tarquinia, impor-tantetassellodelladodeca-poli etrusca, rimangono insuperficie pochi resti rico-pertidaunacoltredipolvere

biancastradispersisull’altopianodellaCivita.Iltenoredivitadeisuoiabitantisipuòricostrui-resoprattuttoattraversoleloroultimedimore,cuigliEtruschidedicavanotempoerisorsede-cisamentesuperiori rispettoallacasa terrena:in una collina che si allunga parallelamente aquella della cit tà antica, quasi uno schermoversoilmare,sorgelagrandiosanecropolideiMonterozzi. Lì, accanto alle più antiche inci-

cerchioidealeiltumulodiPoggioGallinaro.La tomba a tumulo è un elemento carat-

teristico del paesaggio etrusco del periodoorientalizzanteearcaico(VII-VIsecoloa.C.); itumuli monumentali tarquiniesi sono sepoltu-redotatediun imponentebasamentoscavatonellaroccia,ricopertodaunasvettantecalottadi terra. Tali caratteristiche architettonichesonoindicativedell’altoprestigioraggiuntodaipersonaggisepoltiedallelorofamiglieinsenoalle comunità etrusche: infatti, il ceto aristo-craticoconcentra,all’iniziodelVIIsec.a.C.,glisforzimaggiorisull’architetturafunerariaqualemetaforadellapropriaricchezzaedellapropriapotenza,secondounprecisointentodiesalta-zione del proprio rango sociale. La ricchezzadei committenti è ulteriormente provata dallamagnificenza dei corredi funerari, che com-prendono anche elementi indicati dalle fonticlassiche come attributi della regalità e del

potere;questo,associatoallasingolaremagni-ficenza dell’architettura sepolcrale, permettedi identificare le deposizioni come “principe-sche”.Adulterioreprovadellalororilevanzavièanchelaposizionetopograficache,secondounatendenzacentrifugarispettoallecit tàdel-l’antica Etruria, corrisponde a zone marginalidellenecropoliurbaneoadareeruralimarcatedalpassaggiodi frequentatestradedaeper icapoluoghi.

Ai grandi tumuli va pertanto riconosciutosul territoriounruolodiemblemadellosplen-dore aristocratico, e del controllo esercitatosullesingolecontradedalle famigliegentilizie,che basavano appunto la propria ricchezzasulla proprietà della terra e sullo sfruttamen-to di tutte le sue risorse, nonché sul control-lodegli scambi abrevee adampio raggio.E’postulabile che all’interno dei sodalizi aristo-cratici etruschi deposti all’interno dei grandi

Esposzione prospettica della necropoli di Tarquinia (da Luigi Canina, L’Antica Etruria Marittima, 1�11)

I tumuli del Re e della Regina

T A R Q U I N I A T A R Q U I N I A

UN INATTESO ITINERARIO ARCHEOLOGICOFRA LE NECROPOLI ETRUSCHE

LA “VIA DEI PRINCIPI”di ALESSANDRO MANDOLESI e MARTA CAMPAGNA

Università degli Studi di Torino

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tumuli,allastreguadelmondogreco-omerico,sia emerso un re (o lucumone) a capo dellecomunitàcit tadine,sceltocon ilconsensodeinobililocali.

La tipologia architettonica del tumulo tar-quiniese prevedeva normalmente una solacamerafunerariaapiantarettangolareeparetiaprofiloogivale,conlasommitàsolcatadaunafendituralongitudinalechiusadapesantilastredipietra. I tumulieranodelimitatiallabasedatamburiinparteintagliatinellarocciaeinpartecostruitiofoderaticonblocchisquadratieva-riamentemodanati,decoratiinaltodasculturedianimali(belveemostriminacciosiaguardiadeisepolcri),comeci illustranoalcunidisegniricostruttiviottocenteschi;iltuttoeraricopertodaunamonumentalecalottaditerra.Latombaerasolitamenteprecedutadaunestesovesti-boloacieloaperto(perquestomotivodefinito“piazzaletto”)cheincasieccezionaliassumeval’aspetto di ampia gradinata destinata a ospi-

tare i familiari durante lecerimonie officiate davantialla porta della tomba. Adultimare l’importanza dellesepolture era un fastosocorredo funerario, con ce-ramicheeoggettiinmetallo(nelpiazzalettoeradepostoanche il carro da guerra oda parata); purtroppo tuttele tombeprincipeschesco-perteaTarquiniasonostategiàsaccheggiateeicorredisonostatidispersifracolle-zionistiemuseieuropei.

Dopo il riconoscimentodell’Unesco,nell’ambitodelprogrammadivalo-rizzazionedell’areaarcheologica,sostenutodalComunediTarquiniaedallaSoprintendenzaAr-cheologicaperiBenidell’Etruriameridionale,èstatopromossodallaRegioneLazioilprogetto“ViadeiPrincipi”,cheproponelavalorizzazio-nedibeniche,nonostanteilloropregio,risul-tanoancorapococonosciuti.Ilprogettoèstatoconcepitoconl’intentodiesaltarelesepolturea tumulo presenti nella necropoli dei Monte-rozzienell’areacircostante lacit tàetruscadiTarquinia.L’interventoproponequindiunitine-rariodivisitaattrezzatoperilgrandepubblicoin grado di potenziare l’offer ta archeologicadella necropoli tarquiniese, integrando così laconoscenzadelletombedipinteconquelladeitumuliprincipeschi,monumentifinoranonac-cessibilinell’ambitodelcomplessotarquiniese.Iltracciatocoinvolgediverselocalitàarcheolo-gichedelterritorio,caratterizzateanchedaunafortevalenzapaesaggistica.Letombeatumulo

digrandidimensionicostituisconounelementopienamente inserito nell’ambiente alto-laziale;inparticolareaTarquiniaanticamentesegnava-noadecineilprofilodellaprincipalenecropoliurbana,quelladeiMonterozzi,cheappuntodaquestotipodisepoltureprendeilnome.

I tumulimonumentali incorsodivalorizza-zionesonocinque:iduedellaDoganaccia,l’In-fernaccio,PoggioGallinaroePoggiodelForno.L’area più interessante è senza dubbio quelladella Doganaccia: si tratta di un ampio com-plesso funerario, dominato da una svettantecoppiaditumuliprotesiversolamarina.Ilsitoèattualmenteoggettod’indaginedapartedel-l’UniversitàdegliStudidiTorinoedellaSoprin-tendenzaperiBeniArcheologicidell’Etruriame-ridionale,graziealsostegnodellaCompagniadiSanPaoloedellaSai-Fondiaria.Ladisposizioneacoppiadeimonumentièindicediunastrettarelazione:iduetumuliapparterrebberoinfattiaramidellastessafamigliaaristocratica,cheuti-lizzò queste costruzioni peresibire ricchezza e potere.Importante è anche la loroposizione topografica sullastradachecollegavalacittàal suo porto: ad essi vapertanto riconosciuto, nelpaesaggio etrusco, il ruolodi segnacoli dell’ideologiaaristocratica che basava ilpoteresullaproprietàterrie-raesulcontrollodeitraffici.Traimaterialirecuperatineltumulo “del Re”, scavatonel 1928, spicca un conte-nitore da vino sul quale è

statodipinto, inlinguaetrusca,ilnome“RutileHipukrates”: l’individuo, che può essere inter-pretatocomeildedicantedelvaso,èdioriginegreca (Hippokrates) e ha “etruschizzato” ilproprio nome trasformandolo in un gentilizio.Questo ritrovamento – come la coeva figuradelgrecoDemaratodiCorintoche, trasferitosia Tarquinia e sposatosi con una donna locale,era ritenuto padre del futuro re di Roma Tar-quinioPrisco–,èunatestimonianzadellamo-bilità sociale e della capacità di assorbimentodi stranieri da parte della metropoli tarquinie-se di stranieri. Il tumulo “della Regina” non èstato mai indagato scientificamente: le ricer-che archeologiche appena avviate hanno giàraggiunto dei risultati significativi. Le analisicercheranno di contestualizzare questi monu-mentiall’internodellanecropolideiMonterozziedelfenomenodellegranditombeatumulochetantosuggestionaronoicoltiviaggiatorieuropeidell’Ottocento.

Il tumulo del Re

La Via dei Principi

T A R Q U I N I A T A R Q U I N I A

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cessoalleterme,ilcostod’ingressovenivacontenuto.D’altraparteancheimediciromani,comegiàeraac-cadutoperquelligreciconIppocratecheconsigliavalapraticadeibagni,Plinio,CelsoeGalenoriconoscevanoisalutarieffettidelricorsoalleacqueprovvedendoavaritentatividiclassificazioneinrelazioneallecaratte-ristichechimico-fisicheeallepatologie.

Con la caduta dell’Impero Romano, il decadi-mentodellestrutture,ilconsolidarsidellareligionecristianachecondannava le termeconsiderandoleluoghidipeccatochefavorivanoladissolutezza,siassistettealdeclinoditaliluoghi,restringendotalepraticaalsolouso terapeuticoper tutto ilperiododelmedioevo. Isiti termalidiventanoluoghiestre-mamentenoiosieprividiagi.

Sarànelsettecento,grazieallatrasformazionediunpiccoloborgodellaCornovaglia,Bathinun“healthyandpleasureplace”(luogodisaluteedidivertimen-to),che le terme riacquisterannovigoreprevedendolafiguraobbligatoriadiunmedicocheconoscesselacomposizionedelleacqueequindiingradodisommi-nistranel’uso.Divenutometadisoggiornod’obbligoperl’Inghilterrachecontaevuoleapparire,ilpiccoloborgodiBath,sitrasformainunavivacecittàriccadibellecase,piazze,porticiperlepasseggiate,incuicisiincontrapiùomeno“legalmente”,sichiacchieraalcaffé,sipartecipaaballieconcerti.

Frequentataanchedallefamigliereali,nel

e testimonianze letterarie,scientifiche e mediche, svelanochegiàiGrecieranosolitipraticarebagni in acquecalde e ritenevanoche proprio queste acque calde ei lorovaporichesgorgavanodallaterraavesserounparticolarepotere

terapeuticoacuiunivanounsignificatosovrannatura-le.Nonèuncasochepressolocalitàtermalisorges-seroimportantitemplicomeilfamosissimoTempiodiApolloaDelfi,dovelaPizia,avvoltadaifumi,predicevaconarcaneparoleilfuturo.Agliocchidellepopolazioniantichelapresenzadidivinitàgiustificavaipoteritera-peuticieleproprietàcaratteristichedelleacqueterma-li.AncheiRomaniesaltaronoquestostrumentodicuraedirelaxattraversolarealizzazionedellemonumentaliThermaepubblichechesiaffiancavanoalbalneumpri-vato.NellasolacittàdiRomasiarrivòalpuntodicensi-repiùdi800stabilimentitermalipubblicieprivati.

Inizialmente frequentate per un duplice motivo:quelloigienicoequellocurativo,coniltempodivennerounluogodiincontroalparidelforoeaccantoaglistabi-limentivennerocreatispaziperlepasseggiate,parchiegiardini,museiebiblioteche incuisi incontravanopersonalitàquali:Plinio ilVecchio,Seneca,Marziale,Catullo,TitoLivio,Orazio.Lapraticadeibagnitermalicoinvolgevapersoneappartenentiatutteleclassiso-ciali.Pertaleragione,perconsentireilpiùampioac-

Saturnia, le Cascate del Mulino

L ’ A N A L I S I

DAI TEMPI ANTICHI AI GIORNI NOSTRIALLA RISCOPERTA DEI POTERI DELLE ACQUE

CALDE, PREZIOSE, DOLCI ACQUE…

di ANNALISA BALDINELLI

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continente la copia conforme di Bath fu la cittadinabelgadiSpa.“Spawater”diventasinonimodiacquamineraleeconiltermine“Spa”siindicaronotuttelestazionitermalichecontinuanoafiorire:Baden–Ba-den,Montecatini,Salsomaggiore,Abano,Karlsbad…ciavviamocosìaltermalismodell’etàmoderna.

Le due guerre mondiali senza dubbio ridusseroconsiderevolmentel’afflussoversolestazionitermalicheripreserola loroattivitàneldopoguerra inquellacheèstatadefinitalastagionedeltermalismosociale.La riconosciutaefficacia terapeuticadelleacque ter-mali ha, comportato il loro inserimento nel sistemasanitarionazionaleeneilivelliessenzialidiassistenzaprevedendo,graziealriconosciutodirittocostituziona-ledellatuteladellasalute,l’estensionedelleterapie,acosticontenuti,all’interapopolazione.

Comesipresentaoggiilmondotermale?E’unarealtàcherinunciaaqualsiasietichettaechesiconfer-macomeilluogopiùidoneoperilraggiungimentodellecondizionidicompletobenesseredellapersona,doveèpossibileprocedereallacuradellemalattiesposando

laterapianaturaleconunaaltrettantonaturaleimmer-sioneinoasidiverdeedipace.Saràforseperquestocheuncampioneparial70%dellapopolazionehaildesideriodidedicareunapartedelpropriotempolibe-roallacuradellapropriasaluteinun’aziendatermale?

Ilconcettodicuraoggièaffiancatoadunaltrocon-cettocheèquellodibenesseredellapersonacheinuncertosensogiàaltempodegliantichieraemerso.Oggiilbenesserestadiventandounveroeproprio“merca-todellasalute”insensopiùampio,comerispostaaldesideriodirestaregiovaniedefficienti,abbattere lostress,mantenersiattivi,felici,avereunacuraancheesteticadelpropriocorpo,prevenirepatologieofareriabilitazione.Iltermine“benessere”racchiudeancheuna diversificata tipologia di prodotti, servizi, luoghivoltiamigliorarelacondizionedello“starbene”dellapersonaattraversolosport,l’alimentazione,lacuradelcorpoeirelativiserviziestetici,leterme.

IlTouringClubItalianohaconcessoilpropriopa-trocinioallemanifestazioni“Termeaperte”promosseintuttaItaliadaFedertermeperricordareil90°della

fondazione(1919-2009).Lepiùmodernenavidacro-cieradispongonodiattrezzatissimeSpaconspecificiprogrammibenessere,glistessialberghicheriserva-nospazidedicatiallacuradellapersonasonosem-prepiùnumerosi.Durantelafiera“ThermaliaItalia”tenutasiaNapoliacuradellaRegioneCampania,chevantalapresenzadellecelebriacquediIschiacono-sciutefindaitempiantichissimiintuttoilmondo,sièconiatounnuovobinomio:“benesserebell’essere”che sposa appieno la nuova società. Thermalia èdivenuta una vera e propria vetrina dell’offerta na-zionaleeinternazionaleinrispostaadunadomandasemprepiùcrescenteechehapartecipatonumerosaall’evento.Sipensiaimolteplicipacchettitermalichevannodai3ai7giorniinvenditapressoleagenziediviaggio,cheintendonoarrivarecosìadun’ampiafettadimercatochepresentaesigenzepiùdisparatecondisponibilitàditempoliberodeltuttovariabile.

Potenziali frequentatori del turismo termaleoggipossiamoesserlotutti,perchésiconnotacheleper-sonesonospintedamotivazionidiverseequindias-sumonocomportamentidiversi.Igiovani,adesempio,cercanoperlopiùladimensioneludicadelbenessere(sport,formafisica,divertimento), lepersoneadulte,invece,sipropongonodistarbeneconsestessi, inun’armoniainteriore,meditativa,chièsoggettoadunavitaroutinizzata,standardizzataesolitariasenteilbiso-gnodirelazioneedisocializzazioneechiconduceunavitasenzaregolericercamodellidicompensazioneastilidi vitadi trasgressioneedevasione.C’èpoi chitendeavalorizzare il proprioaspettofisicoocura-tivoperesserementalmenteprontoal ritornodallavacanzaadintraprendereuna“nuovavita”.Ilturismotermale è senza dubbio in profonda evoluzione. Sipensialsemplicepassaggiodalturismotermaleinte-socomesoggiornoriservatoaduncircuitoelitariodiriconoscimentosociale,all’identificazioneneglianni

50-60delletermequalifenomenodimassa.Lafasedellecureconvenzionate,doveprevalel’aspettocu-rativoriconosciutodalsistemapoliticoesocialehacomportatoildiffondersiditalepratica.

Oggi un cambiamento radicale ha favorito ilpassaggiodalconcettodicuraaquellodibenes-sere. Il termalismonon interessapiù larghigruppisociali garantiti, ma singole persone, che non sicuranoinquantomalate,mafannoprevenzioneeinqueglistessiluoghitrovanoanchetuttaunaseriediservizicheconsentonolorodirigenerarsiedivertir-siallostessotempo,creandounindottoeconomicosulterritorioavari livellie incontinuacrescita.Larealtàstaticaenoiosasitrasformariconoscendoilpassaggiodapazienteacliente,dacurandoacon-sumatore,damedicinaabenesserenonsolofisicomaanchepsichico,dasollievofuturoagratifica-zioneedemozioneimmediata,daaccordicollettiviadattivitàdimarketing.

Le terme di Caracalla

Le terme romane di Bath

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l golfo di Napoli è chiuso ad occi-dentedaiCampiFlegrei,unavastaareadi origine vulcanica formata da resti didecine di crateri poco elevati e da pic-coli laghisalmastriprospicienti lacosta(Averno,Miseno,Lucrino,Fusaro).Ico-lonigrecichetrailVIIel’VIIIsecoloa.C.qui fondaronoCuma, lapiù anticacittà

della Magna Grecia, chiamarono questi campi “ar-denti”propriopergliimportantifenomenieruttivi.Allanaturavulcanicasidevelapresenzadiffusadiacquetermali,ditufogialloepozzolanaediportinaturaliin

insenatureprotette.L’ultimaeruzionedirilievosiebbenel1538quando,inunasolanotte,sisollevòilMonteNuovo,mentregliattualifenomenidivulcanesimoatti-vosiesprimonoinformepeculiaricomeilbradisismodiPozzuolicheconsistenell’alternarsidiciclidiinnal-zamentoedabbassamentodellaterraferma.Grazieaquestifenomenilalineadicostahasubitoneltempovariazioniesprofondamentichehannoinpartesom-mersoantichestrutture romane. Inepoca imperiale,infatti, iCampiFlegreicostituivanounsistemaurba-no-territorialemolto importanteeadelevataspecia-lizzazionefunzionale:funzionicommercialiaPozzuoli,

militariaLucrinoeMisenodove stanziava e si adde-strava la flotta, turistico-residenziali a Baia-Bacolidovesorgevanoimponentistabilimentitermalieame-ne ville costiere, rifugiodellanobiltàromana.

DuranteilSettecentoel’OttocentoiviaggiatoristranierifannodeiCampiFle-greiunatappaobbligatadelGranTour,colpitidallapre-senzadiunmirabileintrecciotralesuggestioniclas-siche,unanaturaprimitivaeselvaggiaeleimponentivestigiadelpassato.LastoriadeiCampiFlegreiè,in-fatti,unastoriaantica,ammantatadimitierichiamiaiclassici;isuoiluoghiesprimonounvaloreidentitario,sonosimboloesegnodimemoriecollettivesucuisièforgiatapartedellaculturaoccidentale.LastoriadeiCampiFlegrei,però,èancheunastoriaparadossaleincuiilterritoriononèstatoutilizzatocomerisorsaeibeniambientalieculturalisonostatialungopercepiticomelimitazionepiuttostochecomemarcadell’iden-titàterritoriale.L‘apposizionegiàneglianniQuarantadinorme fortementevincolisticheper la tutelapaesag-

gistica,hadeterminatopercon-trappasso una crescita ediliziacaotica,connotatadaundiffu-soabusivismoedainadeguateprassi politico-amministrative.Settori storicamente rilevanticomeiltermalismoeilturismoculturalehannorivestitounruo-losolomarginaleperlosviluppo

economicolocale.Oggiparticolareimportanzahannoisettoridellabalneazioneedellaristorazione,quest’ul-timoincontinuaespansione,tantochelazonaflegrearisulta fortemente caratterizzata dal marchio mare-sole-ristorazione. Si tratta di un turismo che, però,muovesoloneiweek-endeneimesiestiviunenormeflussodipendolariprovenientiessenzialmentedaNa-poli.Ilrestantemovimentoturisticoèmoltomodestoeancheleareearcheologichepresentanounnumerodivisitatoricontenutoeunafruibilitàinadeguata.

Tuttavia,nelcorsodell’ultimodecennio,sière-gistrataunalentainversioneditendenzaversoun’ot-tica più attenta alle peculiarità del contesto locale–ladotazionedelmilieu–dautilizzarecomevolanoperattivareunnuovoprocessodisviluppo.

“Sotto il cielo più limpido il suolo più infido; macerie di inconcepibile opu-lenza, smozzicate, sinistre; acque ribol-lenti, crepacci esalanti zolfo, montagne di scorie ribelli ad ogni vegetazione, spazi brulli e desolati, e poi, d’improvvi-so, una verzura eternamente rigogliosa che alligna dovunque può e s’innalza su tutta questa morte cingendo stagni e rivi, affermandosi con gruppi di querce persino sui fianchi di un antico cratere”

Goethe, Viaggio in Italia

Monte di Procida, Pozzuoli, Capo Miseno, Posillipo e il Vesuvio

I T I N E R A R I I T I N E R A R I

UN MIRABILE INTRECCIO TRA UNA NATURA PRIMITIVAE SELVAGGIA E LE IMPONENTI VESTIGIA DEL PASSATO

SPAZI E PAESAGGIDEI CAMPI FLEGREITRA MITO E ATTUALITÀ

di MARIA CLOTILDE SCIAUDONE

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QuestatendenzaèstatarecepitadalPORCampania2000-2006chehaavviatounprocessodirecuperoevalorizzazionedellevalenzenaturalisticheestori-co-artistichedeiCampiFlegreiidentificaticomeunodeiseigrandiattrattoriculturaliregionali.Perl’areaèstatoelaboratoilProgetto(PIT)“RE-TOURneiCam-piFlegrei”ilcuimottoneriassumeabilmentel’ideaguida:ilritornoaiCampiFlegreiattraversolarealiz-zazionediunitinerariodivisitaarcheologicoepae-saggistico checostituisca ilmotoreper la crescitaeconomicaeculturaledell’area.L’ideaèquelladiunaconservazioneattivacheriescaamettereinvalorelediverseemergenzenaturalisticheeculturaliea“faresistema”.Nel territorioflegreo, infatti, insistonoan-chediverseareetutelate:ilParcosommersodiBaiaedellaGaiola, ilParcoregionaledeiCampiFlegrei,

l’oasiWWFdiMontenuovoequelladegliAstroni(giàinseritanellaReteEuropeaNatura2000).

Suquestebasi,nel2008,sièfattastradal’ideadicandidareallatutelaUnescolapartepiùesclusivadelpatrimoniostorico-naturalisticoflegreo:ilParcoarcheologicosommersodiBaiaeilfenomenodellasubsidenzadella lineadicosta, fenomenochenelcorsodeltempohacreatounambientemarinodeltuttopeculiareincuiconvergonoaspettidigrandeinteressegeologico-naturalisticoestorico-archeo-logico.Laconcomitantegravissimaemergenzari-fiutielacrisiistituzionaleediimmaginedituttalaCampaniacheneèderivata,hannoperòsuggeritodirinviarelapropostadicandidatura.Certo,l’Une-scoaggiungerebbeunquiddigrandeprestigioallatutelaevalorizzazionedeiCampiFlegrei,mavaben

esplicitatochesoloattraversounaazionesinergicachecoinvolga inuna logicadigovernance tuttigliattori locali, non solo istituzionali, sarà possibilepotenziarequelprocessodiriqualificazioneevalo-rizzazioneambientaleedeconomicagiàinattoso-prattuttograziealleingentirisorsemesseincampodalPIT.Insostanza,latutelaUnescononèsoloun

belmarchiodicuifregiarsi,macomportaunapre-saincaricodelleproblematichedelleareetutelatee impone,siaallepopolazioni localichenehannol’immediatafruizione,chealleistituzioni,larespon-sabilità della valorizzazione e della conservazioneper legenerazioni futurediciòcheè riconosciutopatrimoniodell’umanità.

I PRINCIPALI SITI ARCHEOLOGICI DEI CAMPI FLEGREI

Sito Epoca Stato di conservazioneParcoarcheloogicodiCuma VIIIsec.a.C. buonoTermediBaia VIIIsec.a.C. inrestauroParcoarcheologicosommersodiBaia VIIIsec.a.C. buonoSacellodegliAgustaii VIIIsec.a.C. inrestauroCastellodiBaia VIIIsec.a.C. parzialmenterestauratoTempodiSerapide VIIIsec.a.C. buonoRioneTerra VIIIsec.a.C. parzialmenterestauratoAnfiteatroFlavio VIIIsec.a.C. buono

Cuma, l’Antro della Sibilla Il Tempio di Serapide

Le Terme di Baia

I T I N E R A R I I T I N E R A R I

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l giorno d’oggi l’affolla-mento dei musei (di alcunimusei per la verità, altri re-stanosconsolatamentevuotiadispettodel loroaltissimovalore) può reggere il con-frontoconlaressadeicentricommercialiduranteisaldidifinestagione,conlespiagge

a Ferragostoocon le pisteda sci sottoNatale.Unfenomeno che in determinati periodi dell’anno o inconcomitanzacon l’organizzazionedialcuni“grandieventi” assume proporzioni preoccupanti, tanto damettere a repentaglio la stessa fruizione dei luoghidella cultura.Prendendo spunto dai regolamenti edaicodicidicomportamentovigentiinquasitutteleistituzionimuseali, integrandoliconalcunenormedicomunebuonsensoabbiamo,perciò,concepitoun“decalogodelbuonvisitatore”.Unasortadigalateodelperfettofrequentatoredellemostred’arte.Unbre-veelencodiindicazionisemplici(pernondirebanali)

che,partendodall’assuntochelalibertàdiciascunofinisce dove comincia quella degli altri, dovrebberoindurciadun’attentariflessione.Tuttelevoltecheen-triamoinunmuseo,infatti,dobbiamoricordarcicheconilbigliettodiingressononacquistiamoundirittoesclusivoalla fruizioneechequestostessodirittoappartieneancheacolorochestannopercorrendoassiemeanoilesaleespositive.Undiritto,peraltro,chespetta anchealle futuregenerazioni, allequaliabbiamoildovereditrasmetterequeicapolavorichetantoammiriamo,tenendocomportamentichenonnemettanoinpericolol’integrità.

Undecalogoche,aprimavista,sembradeli-nearelafisionomiadiunmuseo“vecchiostile”,unpo’“bacchettone”,nelqualeprevalgonoidoveridelvisitatorerispettoaisuoidiritti.Nonpreoccupatevi,quantoprimariserveremolostessotrattamentoalleistituzionimuseali,evidenziandonelimitiedifettiesuggerendoalcuniaccorgimentichenepotrebberomigliorarelemodalitàdifruizione.Compito,perlaverità,nonimpossibile.(f.n.)

All’ingressodepositatetuttiglioggettimetalliciinun’unicasoluzione,senzarateizzarlicomesesitrattassediricordidifamigliadaiqualinonviseparerestepernessunmotivoalmondo.Leripetutepasserellealmetaldetectordifficilmentevifarannoottenereuncontrattoperlesfilateparigined’haute couturee“quelpaese”alqualequalcunovimanderànonsaràdicertolaFrancia.

Nonoltrepassateicordolidiprotezioneedevitatedifarsuonareripetutamenteidistanziatoriacusti-ci.Èverochecertiquadrivannovistidavicino,mavisembrasensatofarvibacchettaredalpersonaledivigilanzasoloperappurarechequelmagnificovasodifiorièveramentedipinto?

Nonuscitedaipercorsiconsigliatienonandatecontromano.Unmuseononècertoun’autostrada,magliitineraridivisita,isuoisensidimarcia,sonoappositamentestudiatiperfavorireloscorrimentodelpubblicoegarantirelamigliorefruizionedelleopereesposte,nonicapriccidicuratorichehannostudiatoall’ANAS.

Nonimpallatechistaammirandounquadroandandoapiazzarvipropriodavantiallasuatesta.Poiluidovràspostarsieimpallarequalcunaltro,ilqualeasuavoltadovràspostarsieimpallarequalcunaltro…ecosìviafinoaprodurreuneffettodominodairisultatiimprevedibili.

Guardate,manontoccate.Apartequandositrattidioperediartecontemporaneacheprevedanol’interattivitàconilvisitatore.Inquestocasomettetedapartelatimidezzaedatesfogoatuttalavostraesuberantecreatività.

Nonusateilflashperfotografareleopered’arte,anzi,quandoèpossibile,evitatepropriodiscattarefoto:sonomiglioriquelleinvenditaalbookshop(spessoaprezzimodici).Nonfateviprenderedallasmania di affermare la vostra individualità e di ribellarvi al “potere museale costituito” scattandofotografiedinascosto.Hasta la fotografiasiempreèunosloganchenonsiaddiceaimusei.

Primadientrarespegneteilcellulare.Ungestosemplice,forsedifficileperqualcuno,machepermetteràavoieaivostri“compagnidimuseo”digustarvilamostranelmodomigliore.Perchénonapprofittatedell’occa-sionechevisioffrediimporre,almenoperunavolta,lavostravolontàadunaggeggiocosìinvadente?

Nonconsumatecibiebevandeall’internodeipercorsimuseali,mautilizzatesempreesololeareeap-positamenteattrezzate.Nessunoviproibiscedigustarvilastraordinariafocacciaconicicciolichesoloilvostropanettieredifiduciasasfornare,mastatecertichelebriciolecheaveteseminatoinmezzomuseosarannoramazzatedaicustodibenprimacheHanseleGretelpossanoritrovarelaviadicasa.

Teneteuntonodivocemoderato,nongettatecartacceaterra,noncorretenégiocatenellesale.Insomma…siateeducati,nientedipiù.

Nonfumate.Mai.Néprima,nédurante,nédopo.Unabuonaregolachevaleinognioccsio-ne.Nondisturbereteglialtrivisitatorieneguadagnereteinsalute.

Louvre, la folla davanti alla Gioconda

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I l Puntaspi l l i I l Puntaspi l l i

DIECI SEMPLICI REGOLE, TRA IL SERIO E IL FACETO,PER FRUIRE DEI LUOGHI DELLA CULTURA

GALATEO MUSEALE

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15� SITI LACUSTRI PREISTORICI CANDIDATI ALL’UNESCO

Isiti palafit ticoli di sei Paesi alpini in futuro po-trebbero essere iscrit ti nella lista dei patrimonimondialidell’UNESCO.Sottol’egidadellaSvizze-

ra,cheospita lamaggiorpartedei siti selezionati,at tualmenteèinpreparazioneundossierdicandida-turachel’UNESCOdovrebbeesaminareilprossimo

anno. Si trat ta deisiti lacustri dell’ar-co alpino, un beneculturale che portaisegnidi7000annidi storia e raccon-ta la vita dei primicontadinidelcentroEuropa. Il dossiercomprende 156 siti(scelti fra gli oltremille conosciuti)

ubicatiinSvizzera,Germania,Italia,Francia,AustriaeSlovenia.Lepalafit teculturalmenterappresentanodellerealtàassaidiversechecopronoilperiodochesi estende dal Neolitico all’inizio dell’Età del ferro.Attualmenteisitipreistoricisonorarissiminella li-sta dell’UNESCO, rappresentati essenzialmente dapit turerupestri.

UNESCO: NEL MONDO ANCORA ��� MILIONI DI ANALFABETI

Sonoancora776milionigliadultianalfabetinelmondo,chesiaggiungonoai75milionidibam-binichenonfrequentanolascuolaolofanno

solosaltuariamente.Sonoidatidiffusidall’UnescoinoccasionedellaGiornataMondialedell’Alfabetiz-zazione,celebratanelsettembrescorsoededicataall’importanzadell’istruzioneper lapar tecipazione,la cit tadinanza e l’evoluzione sociale. L’analfabeti-smoèunapiagadiffusasoprattut tonellefascepiùmarginali ed economicamente svantaggiate dellepopolazioni,macolpisceancheleminoranzelingui-

sticheeigruppino-madi. L’Unesco haapprofit tato dellaGiornataperringra-ziare pubblicamen-te “le molte perso-ne che lavorano inmaniera anonimama costante, per

aiutare gli altri ad acquisire la capacità di leggeree scrivere e le abilità numeriche e per concedereloro la possibilità di affrontare l’avventura dell’ap-prendimento”.

IL VESUVIO E IL CERVINO FRA LE MERAVIGLIE NATURALI DEL MONDO

Ci sono le Galapagos, la foresta amazzonica,il mar Morto, il Kilimanjaro, ma anche il Ve-suvio, ilCervino, laGrandeBarrieracorallina

australiana, ilGranCanyone le cascatedi Iguazu,Sono 28 e si trovano in ogni par te del pianeta lefinalistedel concorso “Lesettemeraviglie naturalidelmondo”,promossodallafondazioneNew7Won-

ders. Le votazioni,che hanno coinvol-to 440 località di220 Paesi, si sonosvolteviainternetehanno visto la par-tecipazione di oltre100 milioni di na-vigatori. In questomodo, sono stateselezionati 77 siti

“semifinalisti”,ridottisuccessivamentea28daunacommissionediesperticapeggiatadall’exdiret toredell’UnescoFedericoMayorZaragozasullabasedeicriteridi“bellezza,par ticolarità,importanzaecolo-gica,valorestoricoe localizzazionegeografica”.Aquesto punto, la votazione continuerà via internetfinoall’elezionedellesettemeraviglievincitrici,pre-vistaperil2011.

IL DIARIO DI ANNA FRANKFRA LE “MEMORIE DEL MONDO”

ABridgetown (Barbados) nel luglio scorso ilDiret tore Generale dell’UNESCO, KoichiroMatsuura,haannunciato l’inclusionedeldia-

rio di Anna Frank, nel Registro della “Memoria delmondo”,ilprogrammafondatonel1992dall’Unescoper la tutela degli archivi e dei documenti storici.AnnaFrank, la ragazzaebreacheavevaaffidatoal

suo diario due annivissuti, nascosta ainazisti, ad Amster-dam, èmorta in uncampo di concen-tramento nel 1945.Il suo diario è unodei “dieci libri piùlet ti nel mondo”. Inuovi ingressi en-

trano a far par te dei 193 beni del patrimonio do-cumentario di ”interesse universale”. Tra gli altribeniiscrit tiquest’annocisonogliarchivifotograficidell’agenziadell’Onuperirifugiatipalestinesi,ilre-gistrodeglischiavidelleAntilleBritanniche,leCapi-tolazionidiSantaFechefirmòCristoforoColombo,gliarchividelmuseodelgenocidioinCambogiaeilCantodeiNibelunghi.Nel2005anche laBibliotecaMalatestiana di Cesena ha ottenuto questo presti-giosoriconoscimento.

IL PARCO PIÙ BELLO D’ITALIA 2009

Scelta trauna rosadidieci finalisti, laReggiadiCasertaèlavincitricedell’edizione2009delpre-mio‘’IlParcopiùbellod’Italia’’,assegnatoconil

PatrociniodelMinisteroperiBeniCulturali,delFondoper l’Ambiente Italiano e dell’AIAPP - AssociazioneItalianadiArchitetturadelPaesaggio.Ilrecenteesem-plarerestaurodelGiardinoInglese,creatonel1785sullatodestrodell’assemediano,pervolerediFerdinan-doIVedisuamoglieMariaCarolina,èstatounodeimotivi che ha particolarmente influenzato il giudizio

dellagiuria.IlcomplessodellaReggia,giàproclama-to Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, parteciperà,

assieme ai vincitoridelle altre edizioninazionali, all’edizio-ne2010delconcor-so“IlParcopiùBellod’ Europa”. Unamenzione specialedellagiuriaèandataal Giardino Giusti diVerona, straordina-rio giardino che si

estendesupiù livellisul retrodelpalazzourbanodeiGiusti,superandoun’imponenterupeincuisonostatericavate cinque grotte, dall’apice della quale si godeun’incantevolevistasuVeronaedintorni.

BRUNO BOZZETTO ANIMA IL CARTOON SULLA VALLE CAMONICA

Per la prima volta nella storia delle istituzioni,sarà un film d’animazione a promuovere il ri-lancio del patrimonio artistico di un territorio,

e in questo caso della nuova immagine di un SitoUnesco. Si tratta di un vero e proprio cartoon conpersonaggianimatiealcuneimmaginidalvero,inunmixdivertenteegeniale,cheportalafirmaautorevo-ledelpiùgrandecartoonistitaliano:BrunoBozzetto.

IlDistrettoCulturalediValleCanonicatrale azioni di promo-zioneedivulgazionemesse in atto pervalorizzare il terri-torio camuno, hadeciso di affidare aBozzettolarealizza-zione di un cartone

animatodiquattrominuticirca,ispiratoalleIncisioniRupestridellaValleCamonica,quest’annocelebrateper ilCentenariodella loroscopertae ilTrentennaledelloroingressonellalistadelpatrimonioUnesco.

Notiz ie dal l ’ I tal ia e dal mondo * B R E V IB R E V I * Not iz ie dal l ’ I tal ia e dal mondo

Page 43: Rivista Siti - Ottobre-Dicembre 2009

�2 annoquinto•numeroquattro•ott/dic2009www.sitiunesco.it

L’Associazione delle Città e dei Siti ItalianiPatrimonio Mondiale dell’Unesco è nata nel1997daunafeliceintuizionedisetteammi-

nistrazionicomunaliconvintedell’utilitàdicostruireunacollaborazioneconaltrecittàeconaltrisoggettipermi-gliorarelacapacitàprogettualedelleproprierealtàterrito-rialiesvilupparepolitichedivalorizzazionesullequalifarconvergerecapacità,competenzee responsabilitàapiùlivelli.Progettiampiecondivisicheconsentanodioffrirepropostecompetitiveinterminidiqualitàediopportunitàdicrescitasociale,culturaleedeconomica.Ilsodalizio,delqualefannoparte53socifraComuni,Province,Regioni,Comunità Montane ed Enti Parco (), svolge un’intensaattivitàdisostegnoallepoliticheditutelaedipromozio-ne dei territori insigniti del prestigioso riconoscimentoUnescoerappresentaunodeiprincipaliinterlocutoripertutticolorochehannoacuorelostraordinariopatrimonioculturaleepaesaggisticodelnostroPaese.ÈriconosciutaufficialmentedalGoverno italianoedè l’unicosoggetto,oltre ai gestori dei Siti, che può beneficiare di specificifinanziamentiperlatutela,lagestioneelavalorizzazionedeiSitiUnescoitaliani.

Oltre alla rivista SITI, l’associazione pubblica laguida ai “Luoghi Italiani Patrimonio dell’Umanità”(unvolumedicirca200pagineacolori,giuntoallaterzaedizione,chedescrivesinteticamentetuttiiSitiUnescodelnostroPaese),disponediunsitowebmoltovisitato(unmilioneemezzodi contatti nel 2008), partecipa attivamente econsuccessoaconvegnieamanifestazionifieri-sticheeproducevarimaterialipromozionali.

Presidente:ClaudioRicci,sindacodiAssisi.Vicepresidenti:GiuseppeBaisi,sinda-codiTivoli,eCorradoValvo,sinda-codiNoto.ilComitatodipresiden-zaècompostodairappresen-tantideiComunidiAssisi,

Barumini, Ferrara, Noto e Tivoli; il Consiglio Direttivodai rappresentanti dei Comuni di Alberobello, Andria,Barumini, Ferrara, Firenze, Urbino, Verona, Vicenza edella Regione Toscana; Presidenza presso il Comunedi Assisi - Piazza del Comune 06081 Assisi (PG) Tel.0758138676fax0758138671e-mail:[email protected];SegretariatoPermanentepresso ilComunediFerrara-ViaBoccaleone,1944100Ferrara(FE)Tel.0532419969/902fax0532419909e-mail:[email protected],sitowebwww.sitiuensco.it.

Soci: Comune di Alberobello, Comune di Amalfi,ComunediAndria,ComunediAquileia,ComunediAssisi,ComunediBarumini,ComunediCapriateSanGervasio,ComunediCaserta,ComunediCerveteri,ComunediEr-colano,ComunediFerrara,ComunediFirenze,ComunediGenova,ComunediLipari,ComunediMantova,Comunedi Matera, Comune di Modena, Comune di Montalcino,ComunediNapoli,ComunediNoto,ComunediPadova,ComunediPalazzoloAcreide,ComunediPiazzaArmeri-na,ComunediPienza,ComunediPisa,ComunediPortoVenere, Comune di Ravenna, Comune di Riomaggiore,Comune di Roma, Comune di Sabbioneta, Comune di

San Gimignano, Comune di Siena, Comune diSiracusa, Comune di Sortino, Comune di

Tarquinia,ComunediTivoli,ComunediTorino, Comune di Torre Annunziata,ComunediUrbino,ComunediVenezia,ComunediVerona,ComunediVicenza,

Comunità Montana di Valle Camonica,ConsorzioParcodelDeltadelPo,EnteParco archeologico e paesaggisticodellaValledeiTempli,ProvinciadiFer-rara,ProvinciadiPerugia,ProvinciadiPesaroeUrbino,ProvinciadiRoma,Provincia di Salerno, RegioneLazio, Regione Toscana eRegioneVeneto.

Ravenna

L’ASSOCIAZIONE CITTÀ E SITI ITALIANI PATRIMONIO MONDIALE UNESCO