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Riviera n°01 del 05-01-2014

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DOMENICA 05 GENNAIO 3www.larivieraonline.comCONTROCOPERTINA

NataleLocridenella

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CHIC CHRISTMASC’è una Locride che ama la giacca e la cravatta, a Natale, come a Ferragosto. È uno stile di vita, non obbligatorio, ma che realizza. All’enoteca del Gambero

Rosso di Gioiosa Marina (2) nella serata del 27 dicembre (organizzata in collabo-razione con Diano Moda) gli abiti da sera di Cavalli hanno sfilato tra le pietanze

di sushi calabrese dello chef stellato Riccardo Sculli. Il locale dell’anno (3) è il Topinaugurato a novembre da Davide e Niccolò nel centro storico di Siderno. A

Natale è stato il prinicipale punto di ritrovo dei giovani della Locride. Il Ricaroka(4) è sempre una garanzia, rimane unico nel mix eleganza- caraibico: anche un

battito popolare può indossare l’abito da sera. Come quello della modella (1) cheha sfilato al teatro di Gioiosa Ionica (Premio Grotteria) con una collana di quarzo

rutilato e diamanti della designer d’alta gioelleria ardorerese Milena Trapasso

RADICALCHRISTMAS

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C’è un’altra Locride, che ascolta la cover malinconica deiBeatles in un gremito, storico e meraviglioso Blue Dalhia

(5). Ruggero più invecchia più dà qualità a un territorio chegli deve un monumento. Marvanza (3) Melmoth Irish Pub,

nonostante la tanta concorrenza il locale cult di PiazzaPortosalvo a Siderno rimane perlage. Roccella entra nell’in-verno e diventa centro di gravità per una nicchia che amaarte e profumi di qualità. Karla (6), origine messicana, e

Paolo per adesso hanno vinto con uno spot magnifico a cuila Locride era intollerante: «L’arte e lo stare insieme nonpossono essere a Km zero. Chi sa stare al mondo ama le

aperture. Il baricentro dei balli latino-americani nellaLocride si chiama Flirt, nella foto Vincenzo Commisso (1)uno dei promotori di questo genere che conta tantissimiadepti nel nostro territorio. Donna Cata in pensione? Ilcabarettista Severino ha sfoderato il nuovo personaggio

meglio noto come Peppino (2). Un felice ritorno: l’angolodi Mimmo (4): nel centro storico sidernese riemerge

Matahari, e all’improvviso nella Locride ormeggia l’Oriente

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La samba di Peppe Fontana hatrasformato Locriin un pais tropical

Dalla musica del Festival jazz agli insultiIl tragicomico teatrino di RoccellaJonica

DOMENICA 05 GENNAIO 4www.larivieraonline.comPRIMO PIANO

SETTIMANALE

Sono trascorsi sei mesi da quando Mons. Morosini halasciato la diocesi di Locri. L'attesa del suo successore,fino al momento è andata delusa: anche l'ipotesi che lanomina sarebbe giunta entro Natale si è rivelata privadi fondamento. Il periodo di "sede vacante", secondoalcuni osservatori, è da considerarsi anomalo al puntoche non sono mancate "dietrologie"; invece, secondoaltri, i mesi trascorsi rientrano nella normalità: occorretempo per studiare la realtà diocesana, considerare ipossibili candidati al fine di mettere il Papa nellecondizioni di compiere la scelta migliore. Tra ledietrologie va annoverata, innanzitutto, la piùpreoccupante: la diocesi di Locri-Gerace accorpata adaltra diocesi. È vero che una commissione dellaConferenza episcopale italiana sta studiandol'opportunità di "ridisegnare" alcune diocesi, ma non visono elementi per formulare un'ipotesi di questogenere, pertanto questa possibilità è da scartare.Un'altra ipotesi più immediata riguarda la possibilitàdi veti incrociati, di disaccordi, di chissà quali conflittiall'interno della gerarchia che hanno impedito lanomina del nuovo vescovo, rimandando a tempi

migliori la soluzione del"caso Locri".Ma un'analisi dellarealtà ci porta in un'altradirezione: la Calabrianon solo non è stataabbandonata da Roma,ma ha visto due suoivescovi assumereincarichi importanti.Mons. Marcianò,reggino e vescovo diRossano, ha assunto laresponsabilità dellaDiocesi militare e mons.Galantino, vescovo diCassano, ha assuntol'incarico di segretario

della Cei. In entrambi i casi si tratta di importantiresponsabilità, di nomine che non avvengono né percaso né per tradizione: con ogni probabilità la volontàdel Papa ha avuto un peso determinante. Grandeattenzione, pertanto, nei confronti della nostraregione: le decisioni, lo stesso trasferimento diMorosini a Reggio, sono state tante e con diversepriorità. Ma ora è il turno di Locri: l'annuncio giungeràpresto, forse nei prossimi giorni: la decisione è statapresa, Papa Francesco ha fatto la sua scelta! Siamocerti che è stata una scelta in linea con la volontà diportare il messaggio cristiano nel cuore e nelleperiferie del mondo e dell'esistenza: un vescovo chedarà forza alla missione della Chiesa di Locri,sollecitando l'impegno personale dei battezzati perchénon è più tempo di vivere dell'elemosina dei secolipassati, di ciò che rimane dell'epoca in cui dire uomosignificava dire cristiano, non è il tempo del "fare finta"o di una vita cristiana ridotta a qualche pratica quasiscaramantica: il vescovo che giungerà nella Locridedarà voce alla sofferenza e non mancherà didenunciare le cose ingiuste, inviterà tutti, a cominciareda chi si dice cristiano, a essere credibili, a prendere sulserio, concretizzandoli nella vita di tutti i giorni, ivalori evangelici, a preoccuparsi del bene comunenella consapevolezza della responsabilità personaleche i credenti hanno in questo periodo della storia e inquesta bella e antica terra. Non mancano, in questo inizio d'anno, i motivi perringraziare!

L’altare vacante

Niente vescovo sottol’albero di Natale

GIUSEPPE GIARMOLEO

ERCOLE MACRÌ

A, e, i, o, u, ipsilon. A, e, i, o, u, ipsilon: Locri,che samba. Che bellezza.Meu amigo Peppe, Peppe Fontana, è uno chevuole evitare di entrare (fra cent’anni) nell’e-ternità come uno qualsiasi. Lui è uno specia-lista che, quando tutti gli altri sfiorano i set-tanta a fatica, raggiunge i novanta senza for-zare. Come Bolt. L’assessore allo spettacolo del comune diLocri, organizzatore della manifestazionenatalizia LocriOn Ice, è un realizzatore prag-matico d’idee, non un macinatore d’utopie.In un’epoca in cui i comuni sono divenutivere e proprie aziende, un manager del suocalibro sarebbe sprecato anche nei governidei capoluogo di regione.Peppe Fontana sarebbe addirittura sprecatocome sindaco della piazza più importantedella Locride, nonostante sia oggi l’unicafigura capace di spanare la poltrona solida diCalabrese. Di sfilettarle le viti.E comunque, il successo di manifestazionicome On Ice è figlio di una scienza di gruppo,non esclusivamente del talento individuale. Ilmerito della riuscita del Natale locrese hatante fette, e molto probabilmente la più con-sistente, dopo quella di Fontana, appartieneal fronte dei locali cittadini, che hanno parte-cipato all’evento sociale con tutta la profes-sionalità e la competenza che gli ha permes-so di essere the different nelle rispettive attivitàprivate.

Ora però la capitale della Locride deve anda-re oltre Bardot Bardot e Bejò Bejò, avanzaresenza megafoni e propagande imperiali chehanno rappresentato, a mio modesto parere,l’unica nota stonata di un giro importante.L’entusiasmo è puledro, ma chi pretende di

avere il ruolo di locomotore di un territorio inforte ritardo ha il dovere di divenire di razza.Le Terme di Antonimia e uno degli ospedalipiù scarsi del Mediterraneo rappresentano lepriorità. La vicinanza del sindaco al governa-tore reggino potrebbe garantirci una sanità

dignitosa, meno indecen-te.Locri caput Locride devecambiare passo, imporsiall’interno di un’associa-zione dei Comuni gover-nata inspiegabilmente daquella periferia che haspesso contaminato tuttoil resto con la sindromedella pioggerellina, il mer-cato degli incarichi, unmega raduno di bave einfiniti fiaschi.Su questo punto il setti-manale “Riviera” saràvigile ed eventualmenteferoce con GiovanniCalabrese e con tutto ilsuo fronte risceso in piaz-

za leggermente invecchiato, ma miracolosa-mente rifatto dalla natività del 2103.Il sindaco della Locride ha l’obbligo di pro-durre cambiamento e, nel caso non vi riuscis-se, di denunciare tutta quella politica localeche ci sta spingendo verso il punto di nonritorno.Ma per ora andiamo avanti.

Roccella Jonica teatro di ingiustiziecome tante altre parti del mondo.La Spagna degli indignados, le rivo-luzioni arabe, gli studenti del Cile.Questa piccola fetta di Locrideluogo di prevaricazione e scontro.Insulti pesanti nei confronti di unapersona colpevole del solo fattod'esser presente a una riunione e diavere una precisa opinione.Al centro di tutto, come sempre oquasi, i soldi. O meglio, i denari chei più "deboli" dovrebbero ricevere eche i più "forti" non si decidono asganciare, per dirla in parole pove-re. Quanto detto non meraviglianessuno ma basta a far imbestialireun gruppo di lavoratori roccellesi,impegnati da qualche anno nell'or-ganizzazione del Festival del Jazz, aiquali pare che da troppo tempo non

siano onorate le spettanze.Non lo diciamo noi della“Riviera”, naturalmente, mace lo ha raccontato la vittimadelle presunteimproperie, CarloIannuzzi, che hascritto una lungalettera per denun-ciare «non solo unproblema economi-co [...] ma un pro-blema di dignitàumana». Perché cisono uomini e donne diRoccella che magari non mori-ranno di fame (si parla di cre-diti per 600/1.000 euro ma pursempre crediti), ma sono stufidi «essere presi in giro ogni seimesi e di ascoltare promesse

che vengono puntualmentedisattese». Fa nomi e cognomiIannuzzi, unico firmatariodella missiva. Dei responsabili

di quello che eglidefinisce, in sostan-za, un misfatto.Sisinio Zito - vice-sindaco di Roccellae presidentedell'Associazionenazionale Jonicache organizza ilfestival- e Vincenzo

Staiano, direttore artistico.Presunti aggressori verbali,autori di "un teatrino tragico-mico" che si prende gioco dichi presta opera.

marzo

Unico elemento esagerato del Natale locrese? La propaganda imperiale sui social network dei vertici dell’amministrazione

Ora la città però deveandare oltre BrigitteBardot Bardot e Brigitte Bejò Bejò

Sisinio Zito eVincenzoStaiano

Non solo unproblema

economico, maanche di dignità

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DOMENICA 05 GENNAIO 5www.larivieraonline.comDISSESTO SIDERNO

SETTIMANALE

«Amministratori, cheincuranti del principio del“buon padre di famiglia”

hanno governatoindisturbati, facendo del

Comune di Siderno ilproprio bancomat,

causando un dannoerariale dai numeri tragici esulle coscienze». (Messineo)

La dottoressa Messineo (...)si erge addirittura a giudice supre-mo (...) in qualità di ex-ammini-stratrice non sfuggo a nessunadelle mie responsabilità, ma nonconsento a niente e nessuno didefinirmi come qualcuno che hapotuto utilizzare il Comune diSiderno come il proprio banco-mat. (Figliomeni)

Jole Figliomeni:«Nessuno ha mainascosto l'esistenzadi criticità economicofinanziarie, »

Maria GraziaMessineo:

«24 milioni di eurosono una cifraesorbitante. Il

dissesto erainevitabile»

Da Maria Frazia Messineo, “renziana”, ex can-didata alle ultime elezioni comunali diSiderno, riceviamo e pubblichiamo la

seguente lettera.

A seguito di qualche considerazione apparsa sullastampa locale nei giorni scorsi, che ha pubblicamentericondotto la mia persona tra i “favorevoli al fallimen-to”, vorrei chiarire quella che è la mia opinione circa ildissesto finanziario (...) considerando il fatto che laquestione (...) non deve essere oggetto di strumentaliz-zazione da parte dei partiti o, ancora peggio, di vero eproprio sciacallaggio politico (...) Ho ascoltato la rela-zione dei commissari Tarricone, Pitaro e Cacciola e delresponsabile del settore economico-finanziario Canino,alla conferenza stampa dello scorso 19 dicembre e, cosìcome la maggior parte dei sidernesi, ho provato ama-rezza nell'apprendere quella che è stata un'altra tristesentenza, dopo lo scioglimento del consiglio comunaleper infiltrazione mafiosa, che si è abbattuta sulla testa diogni cittadino. Rabbia e indignazione si sono aggiuntequando sono stati specificati (...) tutti gli elementi chehanno portato alla dichiarazione di default: buco dibilancio che ammonta a circa 24 milioni di euro, quasi4 milioni di debiti fuori bilancio, distrazione di fondivincolati, forte disavanzo di amministrazione per lamancata riscossione di Ici/Tarsu e dei contributi deri-vanti dai permessi a costruire, eccetera. Mi domandocome sia possibile che dinnanzi a così tanto orrore alcu-ni cittadini, politici, ex-amministratori che oggi si discol-pano dimenticando le cariche ricoperte negli anni, con-tinuino a giocare “a nascondino” insabbiando la testae rimpallando responsabilità a destra, a sinistra, finan-che agli stessi commissari, gli unici, questi ultimi, chevalutano le carte in maniera neutrale, non avendo con-sensi elettorali da carpire (...) Amministratori, che incu-ranti del principio del “buon padre di famiglia” hannogovernato indisturbati, facendo del comune di Sidernoil proprio bancomat, causando un danno erariale dainumeri tragici e sulle coscienze (...) Ricordo ancoraquando il penultimo sindaco, in quota centro-destra,ad una seduta consiliare risalente al 2009, zittiva qual-che consigliere di opposizione che chiedeva lumi sulbilancio, asserendo in maniera piccata che Siderno eraun comune virtuoso con tutti i conti a posto, sapendoche non era proprio così. Non posso esimermi dallo stigmatizzare la politicaassenteista. Mi riferisco al recidivo e tre volte sconfitto

candidato sindaco del centro-sinistra, il cui ultimomandato risale a fine anni 90 e che avrebbe dovutoquanto meno presenziare e poi spiegare a tutti quantiperché la grave situazione debitoria ha radici così lun-ghe che ricorrono dal 1998, anno in cui lo stesso eraprimo cittadino.(...). Per la “pars construens” occorre incoraggiare ogni citta-dino che in questo momento è afflitto da troppedomande sul destino della collettività. Se le regole trove-ranno applicazione “erga omnes”; se verrà attuata unaseria e corretta riscossione dei tributi che non vedrà piùimpuniti i cittadini inadempienti; se i partiti ricomince-ranno ad occuparsi di politica che è il loro compito pre-cipuo, se inizieranno a darsi delle dritte, dando il buonesempio attraverso una corretta direzione già al lorointerno, senza ridursi ad opinare sulle regole, ma accet-tandole e tutelandole, allora sarà possibile coinvolgere ilpaese nella “remuntada” sidernese. Abbiamo bisognodi recuperare fiducia e speranza in noi stessi, prima ditutto, ma non disseminando versioni distorte dellarealtà dei fatti(...). La verità, piaccia o non piaccia, è l'u-nico metro da seguire. Abbiamo più che mai bisogno dipersone che antepongano il bene comune all'arricchi-mento personale, disposte addirittura a sacrificare il“proprio” per l'interesse collettivo, persone che nonvadano a bussare alla casa dei boss mafiosi per farsisponsorizzare in campagna elettorale, che non vendanola propria persona e l'istituzione che rappresentano.Che non vendano Siderno, insomma. Non riduciamo, dunque, la questione ad una bassa estrumentale contrapposizione tra “favorevoli e contra-ri”. C'è da prendere atto che 24 milioni di euro sonouna cifra esorbitante, che il dissesto era inevitabile e chediscutere ancora di ipotetici tentativi di “pre-dissesto”poco giova al paese che non può più perdere tempo.Abbiamo dalla nostra intelligenza e buon senso, dedi-chiamo piuttosto una seria riflessione sulla classe diri-gente cittadina che dal 1998 al 2011 ha avuto le maniin pasta e non dimentichiamo i loro nomi.Smuoviamoci da quel torpore che ci vede sospesi tra vit-timismo e “messianesimo”. Non abbiamo nulla inmeno degli altri, anzi abbiamo una storia di ricchezza ebellezza che fa di Siderno l'“unica inimitabile” nono-stante le criticità attuali. Riappropriamoci dell'orgogliosidernese e di quello spirito solidaristico che sono sicu-ra ci unirà nel sacrificio di recuperare tutto quello cheuna classe politica fallimentare e senza scrupoli, pertroppi anni, ci ha tolto

Da Jole Figliomeni, ex vicepresidente delconsiglio comunale di Siderno, riceviamo epubblichiamo la seguente lettera, quale

risposta alla missiva di Maria Grazia Messineo,pubblicata qui a sinistra

“Roma locuta causa finita”… è ciò che riverberanella mia mente la lettera aperta della dottoressaMessineo pubblicata dalla “Riviera”, densa di lati-nismi che seppur notoriamente abbelliscono lascrittura, non possono ahimè nascondere lapochezza sostanziale del testo (...) La dottoressaMessineo (...) si erge addirittura a giudice supremo(...) in qualità di ex-amministratrice non sfuggo anessuna delle mie responsabilità, soprattutto innegativo qualora esistessero, ma non consento aniente e nessuno di definirmi come qualcuno cheha potuto utilizzare il Comune di Siderno come ilproprio bancomat.Comprendo, e per questo sarò benevola, che ladottoressa Messineo ignora probabilmente le dina-miche e procedure amministrative (...) ci si sarebbeaspettati una riflessione ben più profonda ecostruttiva da parte di una giovane che dice di voler«dedicare quella che non è solo una passione, maun diritto/dovere civico: l'impegno politico» (...)vorrei fornire a Lei (Messineo) e a tutti gli altriqualche dato sintetico. L'amministrazioneFigliomeni ha assunto la guida dell'ente nel 2001 esi è dovuta subito confrontare con una grave situa-zione di criticità finanziaria, resa ancor più gravosada una notevole mole di contenzioso in corso. Lanuova amministrazione è riuscita a gestire positiva-mente la complessa problematica, riducendo note-volmente il contenzioso e pagando l'ingentesomma di circa 6 milioni di euro di debiti fuoribilancio ereditati. L'azione di governo della città siè sviluppata per circa nove anni, registrando unafase di forte crescita e sviluppo socio-economico.(...) Nell'anno 2009, l'amministrazione guidata dalsindaco Figliomeni ha approvato il suo ultimoBilancio di previsione (...) In tale documento diprogrammazione economico-finanziaria eranostati considerati anche i debiti con Sorical e LocrideAmbiente, che a seguito di negoziazione con i cre-ditori, erano stati rateizzati in più anni con paga-menti che trovavano sostenibilità nel Bilancioapprovato, così pure la sentenza “Falletti”, che tro-

vava origine dall'acquisizione dei suoli in localitàRandazzo, avvenuta da oltre trenta anni da partedelle amministrazioni dell'epoca. Tali debiti trova-vano copertura nella parte dell'entrata con l'incassodel credito verso il comune di Locri, per oneri didepurazione (per oltre un milione di euro) e dalladismissione di alcuni beni di proprietà comunale,tra cui: Suolo area di servizio Esso, Suolo VecchioMacello Comunale (Lungomare), Suolo ex Lido(Lungomare) e relitti stradali vari. A tal finel'Ufficio tecnico comunale ha redatto il relativopiano di dismissione che è stato allegato al Bilancioper la sua attuazione. Nel mese di marzo 2010, aridosso delle elezioni regionali, la maggioranza deiconsiglieri comunali si dimise e gli organi politicidecaddero, segnando la conclusione dell'eraFigliomeni. Nei primi giorni di marzo venne nomi-nato commissario prefettizio il dottor Ruffo (...)risulta che negli ultimi 4 anni, il Comune, a parte labreve parentesi dell'amministrazione Ritorto, èstato retto da commissari prefettizi, che avrannosicuramente assicurato la consueta trasparenza elegalità, ma che certamente non saranno andatioltre l'attività di ordinaria amministrazione. In que-sto contesto, dottoressa Messineo, è lecito doman-darsi se: i pagamenti verso Sorical e LocrideAmbiente previsti nel piano di rateizzazione sianostati eseguiti; il Piano di dismissione dei beni comu-nali sia stato attivato; le procedure per incassare ilcredito del comune di Locri siano state avviate; lerichieste di fondi allo Stato per sostenere gli enti indifficoltà, già concessi a Locri e Reggio Calabria,siano state inoltrate nei termini di legge. Nessunoha mai nascosto l'esistenza di criticità economico-finanziarie, comunque meno gravose di molti altriEnti, determinate da una progressiva riduzione deitrasferimenti statali e da un'oggettiva difficoltà adincassare i tributi locali, situazione che negli ultimianni si è ulteriormente aggravata a causa di unasemplice attività di ordinaria amministrazione e diuna crisi economica nazionale e locale.Mi riservo di scendere negli ulteriori dettagli inaltre sedi se sarà necessario (...) Vede dottoressaMessineo, per la “Pars Construens” occorre inco-raggiare prima di ogni altra cosa una precedentefase di “Pars Destruens”, al fine di eliminare“idola” che inibiscono una scevra valutazione delfenomeno osservato.

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ILARIO AMMENDOLIA

Renzi ha vinto le primarie del Pd.La vittoria di Renzi deve produrreeffetti immediati nella politica ita-liana e calabrese altrimenti resteràinutile declamazione.Per esempio, Renzi propone diabbattere drasticamente i costidella politica e i privilegi dellacasta.Sarebbe stato normale che in occa-sione dell’approvazione del bilan-cio regionale il gruppo del Pd - conin testa i consiglieri regionali “ren-ziani” - si presentasse in aula comeuna testa di ariete per abbattereantichi privilegi delle caste e pernon sprecare gran parte degli ottomiliardi di euro.Ci saremmo aspettati che il grupporegionale del Pd depositasse laproposta di legge regionale perabolire tutti i vitalizi e per adegua-re le loro indennità a quella delsindaco di Catanzaro.Sarebbe coerente e normale che ilgruppo regionale del PD calabreserifiutasse in maniera unilaterale, econ decorrenza immediata, il con-tributo pubblico (e i privilegi) dicui s’è fatto un discutibile uso eabuso.Non è successo, segno inconfutabi-le di continuità. Negli ultimi tempi la storia nongode buona fama, la si guardacome ad un bagaglio ingombranteda rimuovere perché espressionedel “passato”. Eppure la storia, seben studiata, non fa luce solo suquanto è avvenuto ma rischiara ilfuturo. Nel 1982 a Rimini il riformismoitaliano toccò il suo momentomagico. Un gruppo di giovani diri-genti che aveva conquistato il par-tito socialista italiano qualcheanno prima al Midas, espose inuna straordinaria assemblea con-gressuale, un progetto che delinea-va le linee essenziali di un’Italiamoderna, più giusta, interamenteproiettata verso il terzo millennio.L’intervento di Claudio Martelli,con l’individuazione dei nuovi sog-getti sociali e la teoria dei meriti edei bisogni, rimane, ancora oggi,una pagina importante di riformi-smo socialista. Dopo solo dieci anni, di quell’am-bizioso progetto non restava prati-camente nulla se non un cumulo dimacerie che la magistraturaavrebbe rimosso senza trovarealcuna resistenza. Martelli e Craxi si ispiravano allaSvezia di Olof Palme che avevarealizzato l’antica aspirazionesocialdemocratica di una societàcapace di accompagnare tutti i cit-tadini “dalla culla alla tomba”. Renzi propone una serie di rifor-me di cui aspettiamo di saperne dipiù ma che - a prima vista - sem-brano non solo giuste e necessarie,ma certamente indispensabili perl’Italia. Ero convinto nel 1982 e sono con-

vinto oggi che bisogna collocaresullo sfondo la fuoriuscita progres-siva dalle logiche di mercato, maquesta è solo una convinzione per-sonale. Invece è importante capireperché fallì Rimini e perché il fal-limento è in agguato oggi.Quel progetto è fallito perché èmancato il soggetto del riformi-smo. Tutto è rimasto nella testa e nellemani di un ristretto gruppo diri-gente.Ecco la lezione della storia. Senzaun soggetto collettivo il gruppodirigente ripiega su se stesso e fini-sce sempre col diventare conserva-tore intendendo con questo termi-ne la volontà di conservare il pote-re aldilà della politica. Infatti,dopo alcuni anni, la spinta propul-siva del gruppo dirigente socialistasi piegò dinanzi alle prime diffi-coltà, perse l’energia iniziale ed ilriformismo socialista rimase unabella pagina scritta solo sulla carta. Il PSI non divenne mai lo strumen-to collettivo capace di lavorarenella società e cambiarla. Non

furono i “giovani” a condi-zionare il partito ma fu

il peggior partito acambiare i giovani.Così si finì conl’abdicare a qual-siasi ambizioneriformista piegan-dosi progressiva-mente alla logicadella conquista e

conservazione delpotere che avrebbeinfettato e ucciso ilpartito socialista. Oggi guardo in

Calabria, osservo ilPd della Provincia diReggio e dellaLocride.Stento a rintracciareun progetto timida-mente riformista men-

tre sono molto chiari iposizionamenti elettora-li. È facile formare comi-

tati elettorali, molto piùdifficile è dar vita ad un

soggetto che daMonasterace a Reggio, aCittanova sia capace diritrovarsi unito intorno a unProgetto riformista.Nessuno lo dirà ma il partitoè attraversato da linee invisi-bili dietro cui non è difficilerintracciare gli “amici” deivari capi corrente.Certo a qualcuno interessa-no solo e soltanto “le prossi-me elezioni”. E tutto si posi-ziona in vista delle futurescadenze elettorali. Se que-sta tendenza avrà la meglioil PD è destinato al falli-mento ma i vari capiavranno vita lunga.

Nel 1982 a Rimini il riformismo italiano toccò il suo momento magico.Martelli e Craxi si ispiravano alla Svezia di Olof Palme che avevarealizzato l'antica aspirazione socialdemocratica di una societàcapace di accompagnare tutti i cittadini “dalla culla alla tomba”.

riformistaelettorale?

soggetto

o comitato

Il PD,

La vittoria di Renzi deve produrreeffetti immediati nella politicaitaliana e calabrese altrimentiresterà inutile declamazione.

POLITICA

Da sx a dxClaudio Martelli, nume-ro due del Partito socia-lista italiano; BettinoCraxi, segretario del Psie presidente Consigliodei ministri nel ‘83 e nel‘87; Olof Palme è statoun politico svedese, lea-der del PartitoSocialdemocratico eprimo ministro di Svezia

RIVIERA

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DOMENICA 5 GENNAIO 7www.larivieraonline.com

Ampi stralcidelladeposizione delboss risalenteall’agosto 2012,portano allaluce i particolariinediti dellafaida con iCommisso

GIUDIZIARIA «La mia militanza nella ‘ndranghetacomincia nel 1969-70 grazie a taleNicola Scali di Gioiosa, di cui avevoanche favorito la latitanza, e fui affi-liato alla locale di Siderno come pic-ciotto, con il consenso di FrancescoCommisso; i nomi dell’epoca eranoSalvatore Scarfò, capo società diSiderno, Nicola Scali e VincenzoUrsini, fu fatta una affiliazione ritualecon lettura di formule”, fino a rag-giungere il grado di “quartino”».Sono state queste le prime dichiara-zioni rese da Giuseppe Costa, (classe1949), ai magistrati della Procuradistrettuale di Reggio Calabria ilpomeriggio del 28 agosto 2012 in unastanza del carcere di Milano Opera.Dopo quasi vent’anni passati in carce-re, una condanna definitiva all’erga-stolo, il 64enne Peppe Costa ha decisodi saltare il fosso e raccontare la suaverità su 44 anni di ‘ndrangheta diSiderno e della Locride. Nel corso del2013 parte dei verbali contenenti ilnarrato di Costa sono entrati nei mag-giori processi in corso a Locri eReggio Calabria contro decine diimputati ritenuti a vario titolo appar-tenenti alla criminalità organizzata.Per ultimo a fine dicembre la Procuradistrettuale reggina deposita ulteriorinuove dichiarazioni di Costa agli attidel procedimento penale“Recupero–Bene comune”, dove gliimputati sono tutti di Siderno. PerCosta, che dovrà confermare il conte-nuto in una delle prossime udienze, sitratta di raccontare alcune vicende delpassato sidernese. In ciò che haaggiunto il 64enne dichiarante è con-tenuta l’ipotesi che il duplice omicidiodei fratelli Salvatore Salerno, dettoSasà, ucciso nell’ottobre 2006, e quellodi Agostino Salerno, avvenuto unmese dopo, sarebbe stato deciso daAntonio Commisso, inteso “l’avvoca-to”, condannato nel filone dell’abbre-viato di Recupero a 16 anni di carce-re.In uno dei passaggi del verbale resodal 64enne in data 13 settembre 2012si legge: «Circa gli omicidi dei fratelliSalerno ed al tentato omicidio del fra-tello (sarebbe Vincenzo che ha subito

un attentato nell’agosto del 2007, ndr),posso dire che dopo i fatti ne ho par-lato in carcere con più persone ed èopinione corrente che la decisione siastata presa da Antonio Commisso “ubucatu”, nonostante uno dei fratelliavesse sposato la figlia del fratelloGiuseppe». Il motivo dei delitti sta-rebbe nel fatto che «non volevano sot-tostare ai voleri dei Commisso». Edancora: «Salvatore Salerno volevacostituire una cosca per i fatti suoi giàsubito dopo la guerra anche perchénon si sentiva considerato al pari diFigliomeni e Rumbo». Infine sullostesso argomento, Costa nel verbaledel 31 ottobre 2012 sottolinea ancora,sempre riguardo all’omicidio diSalvatore Salerno: «Solo AntonioCommisso poteva decidere un atto delgenere».Riguardo alla politica Peppe Costa haraccontato, per come riportato nelverbale del 12 settembre 2012, che«Alessandro Figliomeni è entrato inpolitica dietro l’insistenza deiCommisso, lo hanno voluto in politicaper facilitare l’infiltrazione della fami-glia nel settore degli appalti pubblici.So che lui e il fratello Antonio appar-tenevano alla ‘ndrangheta già primadella morte del loro padre; lo so per-ché all’epoca una nuova affiliazioneveniva comunicata agli altri affiliatinon presenti con formule del tipo“compare Peppe fate gli auguri aTizio perché ieri non vi abbiamo potu-to chiamare”».Giuseppe Costa, inoltre, racconta diRiccardo “Franco” Rumbo indicando-lo come «particolarmente importanteal pari di Angelo Figliomeni, inteso“brigante”, sia in Calabria che inCanada». L’ascesa di Rumbo nell’al-veo della locale di Siderno, da come sievince da una lettura delle dichiara-zioni rese dal già boss Peppe Costa,sarebbe legata al legame conVincenzo Figliomeni, alias “u brigan-ti”, e dopo la sua morte si è costituitoun gruppo denominato Figliomeni-Rumbo che avrebbe preso parte attivanella faida tra Costa e i Commisso,schierandosi con questi ultimi.

A.T.

L’ex boss GiuseppeCostaracconta 44 anni di ‘ndrangheta a Siderno

SETTIMANALE

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DOMENICA 05 GENNAIO 9www.larivieraonline.com

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DOMENICA 05 GENNAIO 10www.larivieraonline.comPRIMO PIANO

Gli occhi azzurri inconfondibili, che avolte divenivano severi occhi di ghiaccio,ed il sorriso silenzioso sono dei segnisempre presenti che lo hanno contraddi-stinto in quest’ultimo secolo.Eh si, avete capito bene, 100 anni sonpassati dalla sua nascita! Il 04 gennaio2014 ha difatti compiuto il suo centesi-mo genetliaco il cavaliere GiuseppeBonavita e lo ha festeggiato unitamente

ai propri parenti ed amici di famigliatagliando la tradizionale torta cheimmancabilmente ogni anno, e special-mente negli ultimi dieci, ha contraddi-stinto tale ricorrenza familiare.Invero, è stata una lunga attesa e di fattouna sfida vinta, e per la quale si ringraziacostantemente Nostro Signore Iddio,anche se nell’ultimo decennio in partico-lare sono man mano scomparsi molti deisuoi fratelli e sorelle che oggi sarannopresenti nel suo cuore a salutare congioia, ma da un’altra dimensione, il fan-tastico traguardo del proprio germano.Il cavaliere Bonavita è il terzogenito diuna numerosa famiglia sidernese che eracomposta da ben nove sorelle e cinquefratelli e di cui oggi sono viventi solo incinque. Ha partecipato al secondo con-flitto mondiale e tornato al propriopaese alla fine del medesimo partì allavolta dell’Argentina dove lavorò inambito edile pubblico. Il richiamo delleproprie radici però lo spinsero sulla viadel ritorno verso il 1960 e da quel giorno

rimase in Siderno dove svolse la propriaattività di costruttore edile fino alla metàdegli anni ottanta circa. Terminata que-sta fase non pensò minimamente direstare a riposo assoluto e lo si potevaincontrare sin dalla mattina presto all’e-dicola di Piazza Municipio ad aiutare leproprie sorelle nella conduzione dell’at-tività commerciale iniziata dal propriogenitore Girolamo verso la metà del XXsecolo.Così trascorrevano le giornate tra unachiacchierata con gli amici di un tempoed i vari avventori, e la passione per lepiante che lo avevano portato a possede-re un bellissimo giardino in pieno centrosu cui spiccavano delle splendide rose divari colori. Nel 2004 fu nominatoCavaliere dell’Ordine al Merito dellaRepubblica Italiana da parte delPresidente della Repubblica CarloAzeglio Ciampi, unitamente alla propriasorella Emma, quali simboli della labo-riosità ed impegno della famigliaBonavita nell’ambito della società civile,

avendo di fatto peraltro lavorato finoall’età di novantadue anni.Adesso ha raggiunto un ambito traguar-do, attorniato dalle sorelle Olga ed Ada,dal fratello Antonio, dalla sorellaOrtensia che pur distante non ha fattomancare il proprio augurio, e da tutti inipoti e pronipoti che lo hanno festeg-giato presso la storica residenza di fami-glia nel centro di Siderno.Anche il Sommo Pontefice PapaFrancesco ha trasmesso per la specialeoccasione la propria benedizione invo-cando la presenza della Santa Vergineaccanto al fedele centenario affinchécopiose grazie e la Sua materna prote-zione possano accompagnarlo ancora esempre nel corso della sua vita.Una bellissima soddisfazione per un cri-stiano che ha avuto la fortuna di stare almondo alla presenza di ben dieci Papi,da Pio X in avanti sino a Papa Bergoglio.I migliori auguri zio Peppe e complimen-ti per il traguardo raggiunto!

Molte personalità e spesso diversestatistiche, affermano che laCalabria è la peggiore regione ital-iana in fatto di imprenditorialità.Questo in gran parte è vero e lo diceil quasi inesistente sviluppo econom-ico di questa terra. Ma come in tuttele cose della vita esistono eccezioni equando ciò avviene esse sono ecla-tanti. In fatto di alta moda questaterra non è solo Versace. Per tutticoloro che vogliono segnare il giornodel proprio matrimonio con unabbigliamento di classe, l'atelier difama internazionale di Lino Valeri èun punto di riferimento di massimolivello.Originario di Marina di GioiosaJonica, Valeri ha da poco compiutosettant'anni ma non ha certo perso lacreatività e la grinta professionaleche gli hanno permesso di esportarenel mondo lo stile calabrese. Chequando affidato a mani esperte nonha nulla da invidiare nel regno del-l'abbigliamento di classe. Comerecitato all'interno del sito web dellasua ditta, lo stilista locrideo «è rino-mato per la ricercatezza delle lineetrattate e la cura severa delle rifini-ture (…) offre ai suoi clienti un

prodotto esclusivo che non deludemai le aspettative più esigenti. Altamoda ed eleganza primeggiano inogni articolo, dagli abiti da sposa,sposo, cerimonia a quelli dei più pic-coli. Dettagli e stile per indossare unmatrimonio da favola».Gli esordi del designer calabreserisalgono al 1967, quando a Torinoaprì il suo primo atelier e si affermòda subito come brillante stilista disuccesso capace di proporre «ilvestire classico adeguandolo alvivere contemporaneo».

Si chiama Francesco Giorgi ed è ilsarto presidenziale. L'uomo origi-nario di San Luca, ma residente aTrieste, ha realizzato uno degli abitiindossati dal presidente Gronchi edesposto alla mostra “La stoffa delPresidente, 60 anni di stile italiano”.Il maestro Giorgi ha descritto algiornalista di TMNews i particolaridell'abito realizzato per Gronchi. «è

un tre bottoni tasca con pattina, molto morbido, non esager-atamente stretto con una impostazione della spalla impor-tante, bella, non troppo alta, …». Giorgi ha sottolineato in par-ticolare la finitura della lavorazione a mano e delle raffinatecuciture che impreziosiscono il costume.

Matrimoni di “alta moda”,i settant'anni di Lino Valeri

Nel grande regnodell'abbigliamento di classe un designerpartito dalla Locrideche ha esportato almeglio lo stilecalabrese

Il sarto delpresidente è

di San Luca

GiuseppeBonavitaha

compiutocent’anni.

Nei giorni scorsi ha fatto molto clamoresul web la chiusura del processo chevedeva coinvolta la chef-star NigellaLawson e le sue due governanti, le sorel-le Grillo. La Corte inglese ha deciso infatti diassolvere Elisabetta e Francesca Grillo,originarie di Platì, accusate di aver usatole carte aziendali della cuoca più famosad’Inghilterra per spese personali, arri-vando a “sottrarle” ben 685 mila sterline. Le ragazze avrebbero usato per anni lecarte aziendali della Lawson per com-prare oggetti griffati e costosissimi. Daborse Fendi, ad abiti di stilisti come MarcJacobs, Prada, Gucci e Moschino, persi-no dei mobili avrebbero acquistato leGrillo. Euna delle due ha anche ammes-so di essere una malata di shopping.Ad accorgersi di queste spese fuori pro-gramma il mercante d’arte multi-milio-nario e secondo marito della chef,Charles Saatchi.Su siti internet e quotidiani è stata sotto-lineata la provenienza delle Grillo e l’al-ta densità mafiosa del piccolo centro reg-gino città natale delle ragazze.

Le tate di Platì sottraggono 685 mila

sterline alla star dellacucina londinese

Nigella LawsonMetti Andrea Pirlo con ilsidernese Michele Crupi

Visione di gioco panoramica, tatticamente perfetti,sguardo lungo, di quelli che con la coda dell’occhio bec-cano a cento metri di distanza il cordone ombelicale diun uovo di caviale. Il dentista sidernese Michele Crupi eil più grande regista italiano di tutti i tempi, dopo Fellini,sono stati beccati, in quel di Torino, dall’infallibile polaroiddel settimanale “Riviera”, in un ristorante, davanti a unacena di livello: Fassone al coltello e Barolo d’annata.. Assente ingiustificato Wesley Sneijder.

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La Befana atterrerà staseracon la sua scopa distribuendocarbone e dolci e ripartirà arazzo lasciandoci a tirare lesomme e facendo buoni pro-

positi per l'anno appena iniziato. Ognuno di noi si guarderà dentro e cer-cherà di capire come migliorarsi, comerealizzare i propri sogni e le proprieaspirazioni. E se quel pezzo di carboneche ha ricevuto lo ha meritato. Almenoun po'. Sarà bene pensare a come rimediareagli errori commessi per ricominciarecon il passo giusto il 2014.Un'autocritica che non può che esserepositiva e costruttiva per ciascuno dinoi. Ma è necessario anche ricordarsi dellenostre qualità, di quelle caratteristicheche ci rendono unici, noi stessi.Ripartiamo da quelle. Ripartiamoavendo ben presente ciò che vogliamoottenere, chi vogliamo diventare. È fon-damentale.Questo è ciò che auguriamo ai nostri

lettori: di non smettere di credere in sestessi, di non dimenticarsi mai dei pro-pri sogni.

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CHRISTMAS

Eventi

3

05gennaiodomenica

Aspettate la Befana alla Gru. Nella notted’attesa della Befana i negozi saranno apertiper tutta la notte, Peppa Pig intratterrà i piùpiccoli insieme a tanti artisti di strada e agruppi di musica che suneranno dal vivo

All'Ombligo de la Luna di Roccella l'appuntamen-to con Alessandra Buttiglieri per parlare eascoltare il suo romanzo, ad accompagnarla ci sonoRitu Ferraro, de La Corte di Alice per le musichee alla lettura Maria Chiara De Francesco.

07gennaiomartedì

La befana volerà dal campaniledella chiesaS. Nicola di Bari di Roccellla alle 11.00.L’evento organizzato dall’Unitalsi vedrà lapartecipazione dei pompieri di Siderno eReggio.

06gennaiolunedì

Il 28 dicembre 2013 a Locri, Lungomare Lato Sud, presso l’area Parco Giochi, alle ore 12.00, si è tenu-to il secondo Cimento invernale della Locride, organizzato dall’Associazione Zephyria e dallaSalvamento Locride Mare. Il cimento invernale, un semplice tuffo in mare, accessibile a tutti, è un rit-uale dagli interessanti effetti benefici e in questa seconda edizione qualcosa è cambiato.In cinque i coraggiosi che hanno affrontato i quattordici gradi dell’acqua del mar Jonio, ma tanta èstata la gente accorsa incuriosita dall’evento. “Sono soddisfatto della seconda edizione del Cimentoinvernale della Locride. È stato bello leggere lo stupore negli occhi dei presenti e il desiderio di esser-ci di chi si è tuffato assieme a me. Un grazie particolare ad Andrea, Bruno, Francesco e Gianluca.Credo in questa iniziativa e, nonostante la partecipazione fattiva sia stata tiepida, desidero continuareper perpetuare questa tradizione. E colgo l’occasione per lanciare la terza edizione del Cimento fissa-ta per sabato 27 dicembre 2014, condizioni meteorologiche permettendo. In fine la presenza del TG3Calabria è stato il feed-back più significativo. La stampa ci ha dato fiducia!” afferma AnnunziatoGentiluomo, presidente di Zephyria. “Trasformeremo il Cimento invernale in un grande evento,capace di rilanciare la nostra zona e di rendere evidente come sia possibile il turismo invernale nellaLocride e soprattutto la pratica dell’elioterapia tutto l’anno”, sottolinea Giuseppe Pelle, direttore dellaSalvamento Locride Mare, entusiasta di quanto avvenuto.

Successo mediatico del secondo Cimentoinvernale della Locride...

Ovunque emergono vestigia di anti-chi uomini, insediati in questa terracon la suggestione delle promesse,e le loro storie s’intrecciano a vicen-de forestiere ed a guerre, scorrerie,prepotenze, eroismi, fino a discende-re alla nostra vista e tramutarsi innostalgia misteriosa, in appartenen-za, in stupore benefico, e allorasembra di udirla, la voce degli anti-chi, che dice “Buon Anno Calabria.”

CCARARTOLINE TOLINE MERIDIONALI MERIDIONALI Antonio Calabrò

Rocche diPrastarà,Montebello

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IL Comune di Roccella premial’associazione “la Formica” peril contributo offerto nel settoredel turismo e della cultura

La formica

Il nuovo talk radiotelevisivo "Telesuonano", inonda ogni giovedì alle 22.45 su 8 VideoCalabria e ogni domenica alle 8:00 sulle radiodel circuito News&Com. Ospiti della quintapuntata, i giornalisti: Peppe Baldessarro (IlQuotidiano della Calabria), ArcangeloBadolati (La Gazzetta del Sud) e Pietro Melia.Conducono, Paola Militano e DaniloMonteleone. In studio, lo stilista "irriverente"Claudio Greco e Franco Sicilianodj

Telesuonano

Non c’è un tamarro con più stile del nostro Peppe Voltarelli. Almeno èquello di cui eravamo convinti ed invece dopo aver visto questo scatto cisiamo dovuti ricredere. Voltarelli senior ha lo stesso stile e la stessaautoironia del cantautore più solare della Calabria.

Lo stile Voltarelli

Non so a quanti della mia età, che amano “cosi 'i porcegliu com'ammia”, sia mai successo di essere invitati in una casa e di esserecondotti in cucina, dove, sopra un tavolo, ci sono “tri limbi: dduichjni 'i frittuli e gambuna cardi cardi e una chjna 'i costati e ossa 'itutt” i maneri chi dinnu màngimi màngimi". E per finire, anziincominciare, “vinu novellu e pan''i casa mpastatu a manu”. Ognitanto, attraverso la porta, che si apre sospinta dal vento, intravedo,in una cucina rustica piena di volti sorridenti, "'na cardara ancorasup''e brasi, aundi stannu perinchjendu cugnetta e buccaccia 'i frit-tuli e mucciunati e atti cu saimi. 'N'adduri chi ti jetta! comu dicìamama". Ogni tanto cerco di scuotermi, perchè ho paura che stia vivendo unsogno, ma non ci riesco, perché il vino imcomincia a darmipiacevoli sensazioni di leggerezza e di euforica allegria. Ritorno alpassato, attraversando anni di solitudine, come una volta, quandoalle prime luci dell'alba il grido del maiale lacerava il silenzio delpaese, illuminato da qualche lampione. Rivivo la mia storia con-tadina. Vicino a me il padrone di casa che mi ripete: « Cumpari,mangiàti!». Che, a mente fredda, ringrazio ancora per questo(non) sogno di Natale.

Franco Blefari

Sogno di Natale

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POSTA

La Città metropolitanadi Reggio Calabriadovrebbe comprende-re, oltre a ReggioCalabria, i 96 comunidell'omonima provin-cia che ad essa sonolegati per questionieconomiche, sociali e diservizio, nonché cultu-rali e territoriali. Cosacambierà per i 96comuni che rientre-ranno nella CittàMetropolitana

Le città metropolitane di Torino, Milano,Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari,Napoli e Reggio Calabria verranno uffi-cialmente costituite, dal 1 gennaio 2014.La città metropolitana di Roma, in ragionedello status di capitale, è regolata da unadisciplina speciale. Tutte le città metropoli-tane subentreranno alle Province dal 1°luglio 2014. Dalla data di costituzione, il 1gennaio 2014, e fino al 1 luglio 2014 (datadi subentro alla Provincia omonima), lecitta' metropolitane - si legge nella bozzadel Ddl - avranno la sola funzione diapprovare lo statuto. Fino al 1 luglio 2014vengono prorogati gli organi provinciali incarica, comprese le gestioni commissariali.Il territorio della città metropolitana coin-ciderà con quello della Provincia omoni-ma. Gli organi della città metropolitanasaranno: il sindaco metropolitano, ovveroil sindaco del Comune capoluogo dellaProvincia omonima; il Consiglio metropo-litano, costituito dal sindaco metropolita-no, dai sindaci dei comuni appartenentialla città metropolitana con più di 15 milaabitanti e dai presidenti delle Unioni dicomuni della provincia con popolazionecomplessiva di almeno 10 mila abitanti; laConferenza metropolitana, costituita daisindaci dei comuni appartenenti alla cittàmetropolitana. Le città metropolitanesaranno enti territoriali di secondo livellocon compiti di programmazione, pianifica-zione, coordinamento, promozione egestione integrata dei servizi, delle infra-strutture, delle reti di comunicazione.La Città metropolitana di Reggio Calabriarappresenta uno dei 10 enti amministratividel territorio italiano (città metropolitane)identificati dal decreto legge 95 del 6 luglio2012 di revisione della spesa pubblica(spending review). Previsto per la primavolta dalla legge 8 giugno 1990, n. 142 (artt.17-21) sul nuovo ordinamento degli Entilocali, ha trovato nuovo slancio nell'art. 114della Costituzione della RepubblicaItaliana, dopo la riforma dell'ordinamentodella Repubblica del 2001 con la modificadel titolo V della Carta. La Città metropo-litana di Reggio Calabria è stata istituitadall'ordinamento giuridico nazionale con ilDecreto-Legge 5 novembre 2012, n. 188"Disposizioni urgenti in materia diProvince e Città metropolitane". La sop-pressione della Provincia di ReggioCalabria e contestuale istituzione dell'o-monima Città Metropolitana è stata tutta-via posticipata, in quanto il Comune capo-luogo (il cui sindaco, in sede di istituzione

della Città Metropolitana, dovrà ancheassumere l'incarico di primo SindacoMetropolitano in attesa dell'approvazio-ne del nuovo Statuto metropolitano) nel-l'ottobre 2012 è stato sciolto per infiltra-zioni mafiose ex art. 143 d.lgs. 267/2000 edè stato commissariato. Pertanto, l'istitu-zione della Città Metropolitana di ReggioCalabria è rimandata a 90 giorni dopo lenuove elezioni comunali del capoluogo.Sarà il prossimo Sindaco, dopo le elezionicomunali della primavera 2014, ad assu-mere, in sede di istituzione della CittàMetropolitana, l'incarico di primoSindaco Metropolitano in attesa dell'ap-provazione del nuovo Statuto metropoli-tano. In quel momento verrà automatica-mente soppressa la provincia. Ecco per-chè le prossime elezioni comunali saran-

no ancor più importanti rispetto al con-sueto.Il Sindaco Metropolitano avrà poteri efunzioni molto più importanti di quellidegli attuali Sindaci: sarà equiparabile aigovernatori regionali, in quanto potrà - edè la cosa in assoluto più importante - rela-zionarsi direttamente con l'UnioneEuropea oltre che con il governo naziona-le. La Città Metropolitana sarà un enteautonomo su diverse discipline, che potràdettare le linee guida del governo e del-l'amministrazione locale in assoluta indi-pendenza rispetto al territorio circostante,ovviamente all'interno delle competenzepreviste dalla Costituzione.Probabilmente si voterà per il consigliocomunale di Reggio Calabria tra l'8 e il 15giugno 2014 con il rinnovo delParlamento europeo. ComuniLa Città metropolitana di ReggioCalabria dovrebbe comprendere, oltrealla città capoluogo di Reggio Calabria, i96 comuni dell'omonima provincia che adessa sono legati per questioni economi-che, sociali e di servizio, nonché culturalie territoriali.Il quesito principale di questa enormetrasformazione, consiste nel capire, cosacambierà per i 96 comuni che rientre-ranno nella Città Metropolitana diReggio Calabria?

Luigi Dott. Fraietta

FINANZIAMENTI

per la città Metropolitana?

Siamo pronti

Cristo ha iniziato i suoifesteggiamentidall’ospedale locrese

RINALDO NICITA

E appena passata la notte più lunga e condivisadell'anno nel mondo. Esistono pochi posti al mondo dove non si cele-bra il Natale del Signore.Persino le guerre conoscono una, purtroppobreve, tregua.Ancora oggi, non sempre e non dappertutto e'semplice praticare questa fondamentale ricor-renza. I cristiani, pur di perpetrare questo rito, sonotuttora costretti ad allestire altari di fortuna neipiù disparati luoghi in chiese improvvisate:grotte, capanne, sottoscala, catacombe, bunker,case private, passaggi segreti, centri di accoglien-za, ecc..È vero che Gesù deve nascere nei cuori, nellementi e manifestarsi nelle opere quotidiane dei cristiani ma è altret-tanto vero che il compleanno di Dio fatto Uomova festeggiato nella maniera più dignitosamentepossibile.Siamo, pertanto, indotti a figurarci uno scenario

dove gli altari di fortuna possano trovarsi neipaesi tormentati dalle guerre, dalla fame, dovenemmeno l'uomo non ha un rifugio domestico,dove durante la celebrazione un terroristapotrebbe lanciare una granata, dove, comepurtroppo anche quest'anno e' successo, alcuniuomini armati interrompono la liturgia sparan-do all'impazzata sui fedeli.Certamente le prime candeline Gesù li spegnecon loro!Senza dubbio Cristo vuole nascere con gli ultimi,con i perseguitati a causa del Suo Nome, con idiseredati con i clochard, con gli uomini soli, coni disperati, con i senza tetto, con gli immigrati,con i bimbi soli anche se accompagnati, con i vio-lenti, i violentati e forse anche con i violentatorie con gli abbandonati. E allora, non per meriti particolari ma per esserestati costretti a celebrare il natale in una chiesadi fortuna, Cristo, sicuramente, ha iniziato i suoifesteggiamenti anche dal nostro amato ospedaledove da più di due mesi si celebra la santa messain sala riunioni della direzione sanitaria perscarsa agibilità della cappella.

SANITÀ

DIEGO TAMBURRINI

Esimio signor Direttore della “RIVIERA. Le Sareigrato se volesse pubblicare sul Suo periodico questemie osservazioni che comprenderà sicuramente dopola lettura delle stesse.Nel ringraziare, La ossequio cordialmente.

Spesso sentiamo pesanti critichesull'Ospedale di Locri. Quando capita disentire parlare di disservizi del nosoco-mio, le persone partecipanti alla conver-sazione fanno a gara a chi riesce a dimo-

strarne gli aspetti più negativi.Alcuni giorni fa sono dovuto andare per unavisita al reparto di allergologia dell'ospedale diLocri. Avevo appuntamento per le ore 8,30.Sono arrivato prima delle ore 8 e, mentre aspet-tavo, ho letto l'insegna ubicata sulla porta diaccesso al reparto di allergologia dove è scritto“Regione Calabria - Azienda SanitariaProvinciale di Reggio Calabria - Dipartimentoospedaliero di Medicina - Struttura Complessadi Allergologia e Immunologia Clinica -Osservatorio epidemiologico regionale per lostudio e la prevenzione delle malattie allergicheed immunologiche - Centro regionale di eccel-lenza - Day - Hospital - Direttore Dr. D.Calabrò”. Grande è stata la mia sorpresa nelleggere “Centro regionale di eccellenza” quan-do, parlando di Ospedale di Locri, non si sento-no altro che commenti negativi. Ho pensato: chiha deciso di attribuire l'eccellenza o è matto oqualcosa di vero c'è.Qualche minuto prima delle ore 8 ho vistoentrare nel reparto alcune persone che poi, unavolta entrato a mia volta, ho potuto capire che sitrattava di medici ed infermieri e tra loro c'eraanche il dr. Calabrò. Subito ho capito che le coseandavano in modo diverso di quanto vienechiacchierato in giro.Una volta entrato all'interno della sala d'attesaho visto un ambiente molto accogliente e pulitis-simo. Tutto il personale molto attento, garbato,cortese e pieno di attenzioni nei confronti deipazienti. Al cospetto di tanta civiltà e competen-za noi pazienti abbiamo assunto, a nostra volta,un atteggiamento di riconoscenza e di rispettoper le persone che ci stavano ospitando.Il momento della visita ha rappresentato il cul-mine del mio dissenso per le chiacchiere diffa-matorie che si sentono in giro. E' stata una visi-ta piena di spiegazioni, supportata da esempielementari a me chiaramente comprensibili.Ogni suggerimento è stato supportato da spie-gazioni scritte e l'appuntamento per la visita dicontrollo è stato richiesto e fissato dallo stessomedico.Sono uscito dal reparto rinfrancato del miodisturbo e felice di essere capitato in quell'oasidi efficienza e professionalità. Avevo letto conqualche riserva “Centro regionale di eccellen-za”, adesso ritengo che bisognerebbe trovare unaggettivo che ingigantisca l'eccellenza.Colgo l'occasione per ringraziare tutti i compo-nenti dell'Equipe.

Complimenti al reparto di

Allergologia di Locri

RIVIERA

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DOMENICA 05 GENNAIO 15www.larivieraonline.com

STEFANO MARZETTI

Se apri un negozio ma il mestie-re del commerciante non l’hainel sangue, il tuo negozio alnovantanove percento chiuderànel giro di un anno e avrai accu-

mulato solo debiti. Lo stesso vale per gliimprenditori – o aspiranti tali – dellaCalabria. Sono venuti al mondo per farealtro. La loro regione esiste per incana-lare il proprio popolo verso attivitàintrinseche alla natura che distingue equalifica questa parte autorevole dellaMagna Grecia, in particolare, quindi,fascia jonica e Locride. Generosa diterra da curare e buona da coltivare, perfar sì che elargisca frutti che il restod’Italia non potrà mai concepire. Invecealcuni calabresi s’incaponiscono, inve-stono – quando ciò è reso loro possibileda lungaggini burocratiche e interessidei cosiddetti poteri forti – ma poidimostrano un’inadeguatezza esizialeper la sopravvivenza.In sostanza, i calabresi devono fare gliagricoltori e in quest’attività investiretutte le proprie energie, sia per il merca-to interno sia per l’esportazione. Gliimprenditori - nel senso più grezzo deltermine - di questa regione «non sonocapaci di fare “rete”» dove per questos’intenda possedere la «mentalità dellacooperazione e una visione strategicache faciliti linee di sviluppo congeniali.Vale a dire tutto ciò che abbia a che farecol clima, con la storia e, perché no,anche con la politica, intesa nel senso“alto” del suo fondamento. Di questa disfunzione genetica deleteriaper l’economia regionale, abbiamo par-lato con Giorgio Botta, ingegnere chi-mico originario di Cumiana (Torino), damolti anni in Calabria, a Roccella, peramore della moglie originaria propriodell’antico sito greco di Amfissa. Botta èex imprenditore e dirigente nel settoredelle vernici di rivestimento dei conteni-tori per alimenti (vasche per il vino, perl’olio, bacini per l’allevamento delpesce, ripiani per far lievitare il panetto-ne e così via). A Siderno, per due anni,è stato direttore dello studio radiologicocittadino. D’industrializzazione e svilup-po parla con agilità e cognizione conna-turata, come disquisisse di vino di cui èconsiderato fine intenditore. Solo agri-coltura, quindi? No, sulla strada diBotta, introdotto con disinvoltura nel-l’alta società del posto (è stato presiden-te del Rotary Club di Locri nel 2008 enel 2009) sfilano soprattutto professio-nisti, avvocati, medici e via dicendo, delsettore privato e di quello pubblico, «manon molti imprenditori – rivela l’inge-gnere subalpino - La situazione orogra-fica» di questa regione «non facilita». Ilproblema pare non essere «la mala-amministrazione ma le montagne» chescendono ripide verso il mare e poi «lecoste», più adatte a uno sviluppo turisti-co balneare. E poi, in termini di trasporti - importa-zione ed esportazione - «i collegamentisono molto difficili. Lo sviluppo» indu-striale, spiega Botta, «nasce dove lanatura non è generosa» come invece èin Calabria, «nasce dove mancano lematerie prime. In questa regione quindiquel poco d’imprenditorialità ha avuto

successo proprio nel settore caseario,oleario, vinicolo e alimentare in genere».E i tanti interventi normativi “benevoli”che non sortiscono effetti? «Non è conquelli, che a volte sono addiritturadepressivi, che si risolvono le cose. Il veroproblema è l’incapacità degli imprendito-ri locali di fare rete. Non esiste la tendenza alla cooperazio-ne». Tranne rari casi come quello delle«acque minerali. Cinque aziende calabre-si sono le migliori di tutta Italia», rilevaBotta. Ma è l’agricoltura, come detto, adover recitare il ruolo principale nelcolossal sullo sviluppo calabrese. «Unagiusta distribuzione» dei prodotti «porte-rebbe anche turismo, non solo per il con-sumo sul posto ma anche per le possibi-lità di esportazione». E in tutto questo ifondi europei rischiano, anzi il più dellevolte vanno a farsi benedire. Su questopunto l’ingegnere se la prende con la«totale incapacità dell’amministrazioneregionale» che si decide «sempre all’ulti-mo momento». Un esempio è rappresen-tato da un programma di sviluppo2007/2013 – “Progetti comprensoriali per

la salvaguardia del patrimonio geneticoregionale” (recupero dei vitigni autocto-ni) - finanziato con un milione di euro eper il quale «la Regione ha stabilito lagraduatoria solo lo scorso novembre. Inquesto modo si lavora di corsa e di corsanon si ottiene mai niente di buono».Come non parlare di ‘ndrangheta? Chepeso ha nel blocco dello sviluppo dellaCalabria? Secondo il procuratore aggiun-to della Repubblica presso il Tribunale diReggio Calabria e proficuo saggistaNicola Gratteri (di Gerace) la mafia èalla base della paralisi economica regio-nale. In disaccordo Botta, secondo cui «la‘ndrangheta se ne vive per i fatti suoi, nonincide. I suoi affari sono fuori da qui, nonè questa una zona che può dare reddito.La ‘ndrangheta non chiede soldi agliindustriali – va a terminare Botta – Sonopiù loro (gli industriali, ndr), non sempremartiri, che corrono dietro ai mafiosi perottenere agevolazioni a livello politico».Al limite «la strategia della ‘ndrangheta»- ma a noi non sembra poca cosa – è cer-care di «piazzare persone “sue” per poiaiutare parenti e amici».

Il mancato utilizzo dei fondi europei

è dovuto«all’incapacità

dell’amministrazioneregionale, che si

muove sempre inritardo e non

combina nulla di buono»

«Geneticamentenascono agricoltori».Lo sostiene GiorgioBotta, ex industrialepiemontese, che vivenella Locride da moltianni e conattaccamento neosserva pregi e difetti

La ‘ndrangheta non ha responsabilità,«vive per i fatti suoi,non incide. I suoi affari sono fuori daqui, non è questa unazona che può darereddito alla mafia»

«Non sono capaci»

Calabresiimprenditori ?

SETTIMANALE

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Merito nel microclima aspromontano checaratterizza il paesino di 700 anime nellaLocride. Un misto di basse temperature ecorrenti mediterranee rendono il clima diCanolo perfetto per stagionare in modonaturale le cosce dei suini. Garantendouna qualità maggiore del prodotto cheviene conservato in celle di stagionamentosolo tre mesi l’anno.Ma questo prosciutto è frutto anche di

una sfida e della caparbietà dei proprieta-ri dell’azienda agricola Stilo, Antonello eLaura. I coniugi hanno investito sul pro-prio paese e sulla qualità del prodotto. Iloro maiali vengono nutriti con mangimidella loro stessa azienda. Vengono alleva-ti fino a che non arrivano a pesare circa200 chili, per oltre un anno quindi, per poiessere trasformati in salumi. E nel prosciutto che sta conquistando la

Locride.Immaginate cosa potrebbe diventareCanolo unendo queste due importantirisorse che possiede. La fattività, la vogliadi lavorare e la forza delle sue Donne e ilprosciutto.Due bombe pronte ad esplodere e a crea-re finalmente un’economia reale in un ter-ritorio che di sviluppo sente sempre e soloparlare, ma che non ha mai visto realizzar-

ELEONORA ARAGONA

«Non ci sono più le donne di una volta».Una frase che tutti abbiamo detto e sentitotantissime volte. Nell’ascoltarla si pensaalle nostre nonne o bis nonne che si sve-gliavano all’alba, lavoravano nei campi ofacevano il mercato e badavano a casa efigli. Donne che riuscivano a far quadrare iconti, emancipate a modo loro e dalla tem-pra d’acciaio.Spesso sentendo questa frase crediamorealmente che quel tipo di donna non esi-sta più. Se ci confrontiamo con le donnefiere che fanno bella mostra di se in foto inbianco e nero nelle cornici sulle mensoledelle nostre case riflettiamo sulla dedizio-ne e la forza dimostrate da quelle antena-te. Vita dura, tanti sacrifici.Ma siamo certi che donne di quel generenon esistano più? E che se dovessero esi-stere vivano in Calabria? A noi, che sullepagine dei giornali appariamo come unaterra retrograda, in cui le figlie, le mogli, lesorelle vengono segregate in casa dagliuomini/padroni, può capitare di ospitarenei paesi del reggino delle donne indipen-denti, lavoratrici, madri e mogli vive e vita-li?La risposta a tutte queste domande sono leDonne di Canolo. Sveglia alle cinque e unagiornata di lavoro che comincia. Che sialzino per fare il pane, per dare da mangia-re agli animali nelle stalle o per prepararsiad aprire il proprio banco al mercato, que-ste signore sono pronte e combattive ognigiorno. Ne abbiamo conosciute alcune evogliamo raccontarvi perché «Se ci fosserocinquecento persone come noi il paesecambierebbe volto». Parliamo ad esempio delle sorelle Caruso,Rosanna, Caterina e Daniela. Sono timide,modeste, lavoratrici infaticabili, ma con unsorriso sempre spontaneo e sincero prontoad affiorare sulle facce pulite e fresche. Avederle non sembrerebbero avere neanchemetà della forza che invece possiedono.Piccole di statura ma capaci di portareavanti un’azienda agricola di tutto rispettonel paese. E al mercato coperto di Sidernoil piccolo alimentari delle Caruso è semprepieno di gente attratta dagli ottimi prodot-ti caserecci. La passione e la concretezza di questeimprenditrici sono un motore. E quandoaffermano che cinquecento persone comeloro potrebbero fare la differenza nonhanno tutti i torti.Canolo oltre alle sue Donne ha dimostratodi essere il luogo vocato alla produzione disalumi di qualità superiore. La ditta Stiloinfatti sta sbancando nei banchi delle salu-merie reggine. E non solo. AddiritturaSanto Versace ha voluto il prosciutto diCanolo al suo tavolo. L’ha fatto servire aRoma durante una delle sue tradizionaliserate di degustazione per l’annuale asta dibeneficenza che organizza nella Capitale. Nelle salumerie reggine il prosciutto diCanolo è più amato del Parma, del SanDaniele. Ma anche gli altri insaccati (sop-pressate in primis) non temono confronticon quelli di Norcia.

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si progetti concreti. Questa sì che sarebbela svolta per sconfiggere la ndranghetaclientelare. Posti di lavoro. In quattro anni Canolo e gli Stilo hannodimostrato come anche nella Locride cisiano delle eccellenze. E le donne diCanolo rientrano in queste eccellenze.Pensate se si riuscisse a coinvolgere unintero paese nella produzione dei salumi.Con persone come Rosanna e le sue sorel-

le, con la loro tempra e la loro dedizioneal lavoro, pensate a che livello potrebbearrivare il prosciutto di Canolo. Adesso come adesso gli Stilo riescono aprodurre circa 400 cosce di suino l’anno.Ma la richiesta cresce e loro per mantene-re la stessa qualità del prodotto sonocostretti a rifiutare tante domande.Pensate se riuscissero ad ottenere il tantoagoniato e osteggiato permesso per com-

prare un terreno per ampliare il loro alle-vamento. E se a Canolo nascesse un con-sorzio di allevatori e produttori di salumi?Se Rosanna, Daniela, Caterina e cinque-cento persone come loro riuscissero a faredi Canolo quello che altri imprenditoricaparbi e tenaci hanno fatto a Parma conil prosciutto o a Norcia con i salumi?Nei Sud del mondo, nei Nebrodi (siciliani)e nella Spagna meridionale, sono state

impiantate delle produzioni di livellosuperiore. Il prosciutto migliore al mondoè infatti un prodotto del Sud. DelMediterraneo. Il Pata Negra, nome com-pleto Jamón Iberico de Bellota, è unadelle delizie enogastronomiche mondiali.Ma soprattutto ha creato posti di lavoro esviluppo in una zona con caratteristicheclimatiche peggiori delle nostre, almenoper la produzione di salumi.

DOMENICA 05 GENNAIO 17www.larivieraonline.com

Il futuro passa perStella, Rosanna,Daniela, Caterina,Debora, Marisa eLaura in uno scattodi Simone Coluccio

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DANIELE MANGIOLA

Le armi sono una cosa orrenda,diciamolo. Se ne stanno lì a testi-moniare di come l’uomo siaun’immonda bestia (detto ciò conil massimo disprezzo e ogni rispet-to verso ogni altro animale), dicome esistano l’odio, la violenza, ilpotere (sia detto con il massimodisprezzo e nessun rispetto percoloro che lo usano, il potere, perpotenziare se stessi e sottometterealtrui). Nonostante i millenni, lacultura, gli errori e le atrocità com-messi, continuiamo ancora a tra-stullarci con questi gingilli portato-ri di paura, dolore, morte. Unapallottola penetra nel corpo di unuomo, gli esplode dentro o loattraversa parte a parte, ne dilaniale carni e rapisce la vita o lo ricoprecon l’umiliazione del dolore, nesparge il sangue. Ma dall’altraparte un altro uomo ha voluto losparo, ha premuto un grilletto, haseguito con voluttà il tragitto delproiettile, entrato con esso nellacarne del suo fratello, con occhilucidi lo ha guardato urlare, ranto-lare, morire.Per fortuna però vi sono altri modipiù ricreativi di usare le armi. Adesempio per festeggiare, nellanotte di fine anno, salutare ilprimo minuto dell’anno a venire.Tra le esplosioni di bombette,petardi, fuochi di artificio più omeno artigianali, se ne riconosco-no distintamente altre affattodiverse, colpi secchi, o magari aripetizione meccanica e regolare.Pistole, fucili, scacciacani.Molti hanno l’avventura di sentirleda presso, la casa del vicino oun’altra poco più in là della stessavia. Colpi innocui, sparati al cielo,tanto le stelle sono lontane e irrag-giungibili; fanno un poco di pauraai bambini (il loro istinto riconosceche si tratta di botti diversi dagli

altri petardi), ma finisce lì. Il matti-no dopo, per strada disseminatibossoli e proiettili che i pneumati-ci delle auto disperderanno coltempo, in assenza dei netturbini.È certo con fare gioioso che sispara per aria a capodanno, senzaira né odio, si spara “per”, non“contro”. Meno pericoloso dell’u-so di petardi con micce troppocorte, con il rischio di fabbricazio-

ni difettose, responsabili di tantiincidenti e mutilazioni.E poi è figo. Impugnare l’ordignodi metallo, caricare il colpo, senti-re l’adrenalina che sale mentre sifa forza sul grilletto; e il rinculo,che spinge via bruscamente.L’arma automatica, poi, con spariche partono a ripetizione e stordi-scono, paralizzano il dito premutosul grilletto. Intenso come unorgasmo. Passata l’arma al compa-gno continuano a tremare legambe dal piacere. Questo tipo dipratiche ludiche favorisce inoltre ilcameratismo. Non lo si fa da soli,minimo in due, magari il padrecon il figlio di dieci anni. Rinforzai legami generazionali. Anche se èsolo una scacciacani che il piccolousa, sale l’orgoglio nel cuore delpadre, sale il timore reverenzialenel cuore del figlio quando ilcolpo, fortissimo, parte e oblitera itimpani.MDi solito le donne nonpartecipano al gioco se non inmodo indiretto. C’è la reazionedella madre che in silenzio si occu-pa dei resti di spumante e panetto-ne, tra cucina e salone, zii e cugini,cova dentro l’ottuso mutismo il più

cieco odio nei confronti del maritoche inizia a tali barbarie il lorofiglio maggiore. C’è l’altra cheinvece vanta il figlio, una peste mache coraggio a sparare con quellacosa!Le forze dell’ordine dal cantoloro sono impegnate altrove, gira-no in tondo alla piazza dove c’è ilconcerto, non si intrufolano nellevie della periferia ad assistere allesalve per il nuovo anno; né il mat-tino dopo notano i bossoli sparsiper strada davanti alla casa deisoliti noti.Sono in tanti che stannoqui a chiedersi, invece, quando ese potranno offrire ai propri figliuna terra ripulita da lordure comequesta, cosa sarà? Un grande cata-clisma? Un astro del cielo che ungiorno incendierà in modo seletti-vo tutti questi barbari nelle propriedimore ardendoli di una mortedolorosa e definitiva? Una nuovaspecie di forze dell’ordine chesmetterà di amministrare il disor-dine a proprio vantaggio e faràcompleta pulizia? O sarà forse unanuova generazione di donne euomini che ameranno così forteda sconfiggere paura, odio e vio-lenza?

CULTURA E SOCIETÀ

BOTTI DI CAPODANNO

Impattoambientale dell’agricolturain generaleVANESSA RIITANO

L’agricoltura ha sempre avuto dellefortissime ripercussioni sulla strut-tura e la funzionalità degli ecosiste-mi naturali sostituendosi ad essi ecausando impatti di diverso tipo elivello. Essa è imputata di danneg-giare la qualità dell’aria e dell’ac-qua a causa dei prodotti chimiciutilizzati per migliorare e potenzia-re le varie colture, di consumare larisorsa territorio e quella idrica peril totale asservimento del territorioall’attività agricola e dell’acqua cheviene utilizzata per una frazioneche a volte supera l’80%, oltre chedi avere effetti devastanti sulle bio-diversità per la sostituzione e la

perdita di numerose specie vegeta-li e animali di regola presenti negliecosistemi naturali, le quali vengo-no rimpiazzate da poche speciecoltivate, dalle loro infestanti e daspecie esotiche a forte capacitàcompetitiva. Secondo il SestoPiano di Azione Ambientale(Goteborg, giugno 2001) il monito-raggio del coinvolgimento dell’a-gricoltura nelle modifiche ambien-tali può essere effettuato attraversol’analisi di alcuni indicatori, rias-sunti nella seguente tabella:

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Per un usocreativo dellearmi da fuocoNonostante i millenni, lacultura, gli errori e le atrocitàcommessi, continuiamoancora a trastullarci conquesti gingilli portatori dipaura, dolore, morte.

Siamo ad Ardore, piccolo e ridente centrourbano che si erge, nell’entroterra, a pochichilometri dalla costa tra la Marina di Ardoree Bovalino (RC). Quasi al centro della piazzaprincipale del paese, alla spalle di una fontanasecentesca a tre bocche, sono visibili i ruderidel castello fortificato, antica dimora di poten-ti feudatari locali dai Fernandez di Cordova aiRamirez ,dai De Marinis ai De Bologna, daiCapecelatro ai Gambacorta, dagli Spina aiCarafa e ai Milano. L’epoca precisa dellacostruzione dell’antico castello è sconosciutama, da documentazioni ricavate dai libri delCedolario, si rileva che nell’anno 1626Giovanni Antonio Parise acquistò i palazzidelle baronie di Ardore e S. Nicola ; di conse-guenza, il castello doveva già esistere a quell’e-poca ed essere stato costruito, con ogni proba-bilità, dalla famiglia De Bologna nel 1571.Altri collocano l’inizio della costruzione, cheprevedeva due piani fuori terra ma che non fumai ultimata, nel 1623 ad opera del feudatarioOrazio I Gambacorta. All’interno del castello,a pianta quadrata, spiccano i resti delle quat-tro torri angolari (due cilindriche e due qua-drate) nel cui fondo si aprivano trabocchetti epassaggi segreti che, per vie sotterranee, con-ducevano in punti lontani, forse fino al castel-lo feudale di Bovalino Superiore. Gli scheletri

rinvenuti nei trabocchetti confermerebbero latradizione secondo cui gli stessi facessero datomba ai nemici dei feudatari. Le 4 torri deli-mitavano un ampio ambiente centrale da cuisi accedeva, mediante una porticciola laterale,alle scuderie e agli scantinati. Poco distante, ivani adibiti ad alloggio per i domestici : ilsignore e la sua famiglia non vivevano, infatti,da soli nel castello. Oltre alla guarnigione deisoldati, adibita a difesa del fortilizio, esso ospi-tava una moltitudine di servitori addetti allepiù svariate attività che si svolgevano all’inter-no, dalla cura dei cavalli al servizio a tavola,dalla fabbricazione e riparazione di armi bel-liche alla raccolta e depurazione dell’acquapiovana . Sulla superficie del un torrione cilin-drico meglio conservato sono infatti ancoraevidenti i condotti attraverso i quali l’acquapiovana veniva convogliata in un pozzo e daqui, dopo essere stata opportunamente depu-rata, in una cisterna adiacente. Il residuo delpavimento di una stanza a delicate piastrelleesagonali mostra come il signore feudale nondisdegnasse, oltre a quelli della caccia e dellaguerra, anche i piaceri dei ricchi arredi.Secondo la tradizione, il castello non ebbecomunque più signori a pianta stabile a parti-re dal 1681, anno in cui Orazio II Gambacortavenne ucciso nel corso di un’insurrezione

popolare a causa del suo carattere dispotico edell’abominevole “ius primae noctis”.Cominciò, da allora, il lento e progressivodegrado del castello : il bel giardino che siestendeva tra il ponte levatoio e la facciataprincipale , nel 1882, venne espropriato percostruire la piazza Umberto I mentre le fac-ciate che guardano alla piazza venivano adibi-te ad abitazioni. Contro la parte nord delcastello la serie dei garage, ad esso addossati eda lì inamovibili da ormai moltissimi anni, ci fatristemente meditare su quanto l’incuriaumana non solo lasci, ma anche osi sperare.Comunque non può non strappare un sorrisoil pensiero di un Gambacorta in Mercedes.

MESSAGGI NEL TEMPO

Un Gambacorta in Mercedesdi Daniela Ferraro

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NICODEMO ANGÌ

Una casalinga che parla con il muro (“èuno che sa ascoltare”), moglie di un mar-ito distratto e madre di due figli ormaigrandi che si ricordano di lei soltantoquando hanno bisogno: il quadro dipintoda Paola Quattrini nello spettacolo “Oggiè già domani” sembra piatto e grigio.Ma, come nella vita, l'apparenza inganna:il bel testo di Willy Russell, riadattato daJaia Fiastri per la regia di Pietro Garineie portato in scena il 29 Dicembre alTeatro di Gioiosa Jonica, conduce lospettatore in una sorta di viaggio di liber-azione di Pandora, una donna che la vitaha ingabbiato senza però riuscire a vin-cerla. L'occasione le viene data dalla sua amicaPia - divenuta “femminista” dopo che ilmarito l'ha tradita con un tramviere – chele offre il biglietto aereo per la Grecia.Pandora è titubante ma lentamenteprende coscienza di quanto il marito siadistante, i figli interessati, le conoscentiinvidiose e castranti, elementi che la spin-gono a vincere le esitazioni e a partire.Nell'isoletta greca accadranno moltecose: la riscoperta del sole e del mare(negati da una residenza nel Nord Italia),il “tradimento” dell'amica Pia che si eclis-sa per giorni con un uomo conosciutosull'aereo e la ritrovata capacità diattrarre un uomo che Pandora sperimen-ta con un barista.Una serie di esperienze che portano

Pandora alla determinazione di nontornare in Italia, accettando un impiegocome aiutante nel bar dell'amico, nel frat-tempo impegnato in una nuova opera diseduzione con un'altra turista (“non miimporta, Costas è comunque una per-sona pulita”).Il testo è brillante e profondo allo stessotempo e Paola Quattrini è molto brava acondurre gli spettatori nella parabola diPandora, delineando un cambiamentoprofondo che altro non è che un ritornoalla verità di una persona, con le sue pas-sioni, inclinazioni e sentimenti primaintrappolati nella gabbia di un'esistenza

routinaria.La pièce ha anche il merito di mettere inluce la fatica dello stare insieme, l'ingrigi-mento dei rapporti che non vengonotenuti vivi con uno sforzo consapevole econdiviso delle persone coinvolte (“non èsuccesso niente, un tradimento, unamalattia: siamo diventati estranei senzaaccorgercene, senza un vero motivo).La speranza di un recupero però c'è: sap-piamo infatti che il marito Giovanni –chiamato spesso “lui” per simboleggia-rne la lontananza – dopo la rabbiainiziale andrà in Grecia da Pandora per-ché la sua casa, senza di lei, è vuota...

zata industrializzazione, inattiva e ineffica-ce, già dai lontani anni '70 con la presenzadella fabbrica ex Liquichimica: miraggioirraggiungibile di un polo industrializzatoefficiente che non ha mai dato i frutti spera-ti. Di recente anche il tentativo di inciderenuovamente con l'industrializzazione passi-va, proponendo quest'area per la realizza-zione di una Centrale a Carbone. Propostapalesemente bocciata dai cittadini, dagli entie le associazioni locali, dalle autorità stesseche si sono mobilitate in comunione peropporsi a questa soluzione altamente inqui-nante e nociva; anche se dal punto di vistalavorativo ed economico un intervento ditale entità porterebbe sicuramente molteassunzioni di gente disoccupata delle zonelimitrofe. Ma un intervento mirato e pianifi-cato sfruttando al meglio il territorio in basealla sua natura, sicuramente permetterà eporterà ulteriori benefici sia alle aziendelocali che si adopereranno nell'interventofuturo, che ad un certo numero di giovanidisoccupati in cerca di lavoro in altri ambiti. L'industrializzazione degli anni passati inquest' ampio sito, che si estende per bennovanta ettari, ne ha però mutata amara-mente e drasticamente l'identità naturale,imponendone una visione obbligatoria,decontestualizzata e ostile. Annientandototalmente la bellezza paesaggistica di enor-me valore e interesse storico-culturale. Itentativi di una forzata modernizzazionehanno solo impoverito e depauperato lerisorse naturali di questo luogo, splendido,per come appariva inizialmente. Così oggiMadre natura mortificata per ciò che le èstato mutato, adesso se lo riprende ; appog-giata finalmente dalla logica umana. Quellalogica dell'uomo incauto e ambizioso che inprecedenza si era persa tra labirinti appunto

illogici, a sistemi contorti, nel voler e potermutare impetuosamente questo pezzo dinatura. Finalmente si ritorna indietro neltempo e si cerca nuovamente quell'equili-brio che regnava in passato tra uomo enatura.Saline Joniche si trova in Provincia diReggio Calabria, è un piccola località mari-na con una grande risorsa naturale lungo lacosta proprio nell'area industrializzatadismessa da anni E presto questo valoreritornerà alla luce. La Provincia di ReggioCalabria ha bandito un Concorso di Idee,con le linee guida per la Progettazione equindi il Recupero dell'area naturale diSaline Joniche. La riqualificazione di tutto ilWaterfront rappresenterà un nuovo innestodella natura nel mondo dell'uomo. Il con-corso è stato vinto dal Gruppo Associatocapitanato dall'architetto Marco Scarpinato,in collaborazione con: Giuseppe Guerrera,Lucia Pierro, Francisco Leiva Ivorra, ElenaVelasco Roman, Martin Lopez Robles.L'architetto Scarpato ha così descritto il suointervento: “Attraverso il progetto vogliamoristrutturare l'equilibrio naturale per creareun ecosistema in continua evoluzione in cuil'uomo deve convivere e adattarsi senzaprendere il sopravvento". L'intervento ha trai suoi punti saldi l'area umida delle Saline ela presenza delle fiumare che, come solchiregolari, attraversano quest'area e dalla col-lina giungono fino al mare. Le scelte inse-diative si basano sulla volontà di riportare insuperficie le aree umide, considerandone lapresenza come materia attiva ed ordinatricedel disegno del grande parco naturale eantropico e come elemento centrale”.L'intervento pensato andrà quindi a riequi-librare il sistema naturale anticamente pre-sente, sfrutterà le condizioni ambientali e

climatiche per rigenerare la fauna e la florasul luogo. Saranno quindi le linee naturalidei solchi d'acqua, della linea costiera mari-na, dei laghetti, i percorsi pedonali e ciclabi-li, la fitta vegetazione, a creare la strutturaarchitettonica - paesaggistica. Saranno recu-perati il porto che si estende per una super-ficie di 137.000 mq, alcuni edifici dell'ex fab-brica, inserendoli in un contesto che predili-gerà l'equilibrio naturale ed ecosostenibileall'impatto industriale, facendo coesisterepassato e futuro. Si elimineranno gran parti degli edifici e deisistemi industriali, creando un immensovivaio a macchia mediterranea. Verrannoanche recuperate le Officine GrandiRiparazioni delle Ferrovie dello Stato, inuti-lizzate e dislocate dall'area principale dellafabbrica, che diverranno il centro di riferi-mento internazionale sulla ricerca e la tute-la del paesaggio, costituendo un grandePolo Scientifico. Tra il recupero, parallelamente, rientreràanche l'area di Pentedattilo , in stretta con-nessione con l'area del parco antropico.L'antico borgo reggino ricco di storia, tradi-zioni e leggende, si presenta con il suoagglomerato di case in pietra, arroccate sul'enorme parete rocciosa e aguzza a formadi mano da cui ne prende il nome(Pentedattilo: cinque dita,… del diavolo,secondo leggende) creando un'incantevolequinta scenografica. L'intervento dell'Arch.Scarpato oltre che a recuperare i notevolivalori naturalistici e paesaggistici nell'areadell'ex fabbrica, proporrà un'efficientemodernizzazione compatibile ed ecososte-nibile con il luogo, senza alcuna invasionené disturbo e con il massimo rispetto.Saranno dettagliati e accurati gli arrediurbani e i piccoli servizi, a terra ed in acqua,

DOMENICO SPANÒ

Ciò che alla madre terra è rubato, col passa-re del tempo, madre terra se lo riprende.Potremmo intenderlo cosi per comprenderemeglio il vero valore di questo luogo, SalineJoniche (R.C), terra lacerata e violentatadall'uomo incautamente negli anni. Una for-

DOMENICA 05 GENNAIO 19www.larivieraonline.com

SALINE JONICHE:UN'OASI NATURALEAL POSTO DELL' EX OFFICINE

Oggi è già domani, il viaggio di Paola Quattrini

Progetto diriqualificazione delWaterfront dell'architettoMarco Scarpinato

Quandu i cartuni animati ennu megghiu

da politicaBona dominica a tutti i com-patrioti. L'annu novu 'ncignàue l'unica cosa chi non volìa uviju a sira i capodannu era udiscurzu du rre Napolitano,discendente Sa(b)oiardu,però purtroppu 'ndeppi u musentu pecchì non era sula acasa e non potìa decidiri,sinnò mi vidìa nu bellu cartu-ni i Peppa Pig ca era megghiu.Sunnu tutti chini i belli parolisti politicanti, e chi si poti dici-ri i mali? Furu belli paroli.Peccatu ca mancanu i fatti.Ma non vogghiu u cadu 'ntal'ingannu u parru comu a naitagliana, pecchì pe'mia ccànon simu 'nta l'Itaglia , equandu s'accendi chiglia sca-tola malefica chi è a televisio-ni si sentunu sulu discurzi ipolitica estera… pe' quantu'ndi riguarda a nui. Cca simu 'nta Calabria, e l'ur-tima cosa i chi sentu parrari èpropriu i Calabria, pecchì sijamu videndu si parra sempi esulu di partiti i cca, i l'onore-voli i glià, di sordi chi si futtu-nu, ca non fannu, ca promet-tunu… ma a cui 'nci fannu stipromessi? A l'Itaglia cari mei,non a nui, e quandu dicuItaglia mi fermu a Roma, cacchiù sutta ennu atti rocciula,chi ad'igli non si riguardano,pecchì venunu pe' ccà sulu

quando vonnu voti. E allura,cari politicanti calabrisi easpiranti tali, 'ncignati u par-rati i menu di fatti du parla-mentu e di cosi i Milanu,Firenzi e Torinu, parrati'mbeci i Sidernu, i Gioiusa, iLocri, parrati i cosi chi 'ndiriguardanu, cercati u fati cosiboni cca, pecchì cca viviti,sempi si non aspirati u vi pig-ghiati na seggiceglia o' cardu aPalazzu Madama, pecchì poicaditi 'nta l'ingannu i l'Itaglia e'nci fati i favuri ad'igli e non anui. Basta parrari i partiti chinon portanu nenti 'nta staterra nostra! Basta parrari igenti chi cca non veni mai,parrati 'mbeci da genti vostra,parrati cu a genti vostra, cer-cati u amati sta terra i cultura,cercati u vi ricordati a storiachi passau pe' sti parti, di'posti ricchi i cultura e storiachi non 'ndi rendimu mancucuntu, girati l'occhi, non c'èbisognu u jiti a Milanu oRoma pecchì a storia nostra ècca, nugliu 'nda toccau, 'ndammucciàru pemmu 'nda scor-damu ma nui simu cchiù fortipecchì 'ndavimu n'identitàforti, chi pe' supa sa' sognanu.Basta jiri pe' fora! Creati cca ufuturu pe' nui. Non è cchiùtempu u 'nda fujìmu, è tempuu agimu.

ARTE

&

DINTORNI...

BRIGANTI

di Brigantessa Serena Iannopollo

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DOMENICA 05 GENNAIO 21www.larivieraonline.comBENESSERE E SALUTE

SETTIMANALE

PilloleNaturopatiche

sazione allora e diede a Bach la fama di unsecondo Hahnemann. E' incredibile che egliabbia accantonato queste terapie che avevanodimostrato la loro efficacia per cercare unmetodo terapeutico che doveva unicamenteaccrescere il benessere fisico e favorire l'ar-monizzazione interiore, obiettivo era di elim-inare le cause interiori delle malattie, per farscomparire le loro conseguenze fisiche. Per raggiungere questo scopo utilizzò i suoirimedi non solo per via interna, ma ancheesternamente sotto forma di impacco o difrizione sulla zona malata. Secondo un con-cetto molto caro alla medicina vibrazionale,l'uomo è un microcosmo inserito in un macro-cosmo che gli assomiglia e conserva in sé lestesse leggi e le stesse energie. Se il terapistariesce a trovare nella natura, in un rimedio, inuna pianta, in un fiore la vibrazione giusta,che assomiglia a quella disturbata delpaziente in quel momento, esse s'incontreran-no per riconoscersi e armonizzarsi. Rispettoagli altri rimedi che lavorano su livelli ener-getici più vicini al corpo fisico (stato eterico),la floriterapia esercita un effetto molto piùsottile e complesso (stato astrale). Un postospeciale è occupato dai gemmo derivati, iquali, avendo una diluizione in prima deci-male sono considerati in posizione borderline

tra livello fisicoed energetico.Anche gli oliessenziali, chec o n t e n g o n os i c u r a m e n t emolti principichimici attivi,p r e s e n t a n oanche effettip s i c o l o g i c imolto interes-santi: è la cosìdetta aromater-apia sottile.P r e s e n t e r ònelle prossimesettimane , inmodo abbas-tanza semplicee dividendoli

per gruppi, i fiori di Bach. Seguiteci sarà sicu-ramente interessante scoprire perché nelvostro giardino avete trovato un angolino peruna pianta invece che un'altra, o comeaffrontare lo stato di ansia con una semplicepreparazione prima di un esame o di impegnoimportante…Se vi fa piacere potete anche contattarmi tele-fonicamente o via mail tramite gli indirizziche troverete nel sito: www.associazione-tone.it

Con il nuovo anno pensiamo all'armonia delnostro corpo e dopo il cibo assunto in abbon-danza tra una festa e l'altra dedichiamocianche alle nostre emozioni e su come nutrirlecon la conoscenza dei fiori di Bach.L'intento di curare l'uomo nella sua totalità enon la malattia è il filo conduttore di tuttal'opera di Edward Bach. Il suo lavoro eraimperniato soprattutto sull'eliminazione deglistati d'animo negativi che egli consideravacome causa di qualsiasi malattia. Il dottorBach osservò che, in concomitanza con ilmanifestarsi della malattia, anche lo statod'animo cambia, spesso persino prima dellacomparsa dei sintomi iniziali. L'opera di Bachfu incentrata principalmente sulla cura di per-sone veramente malate. Il suo intento fu quel-lo di aiutare l'umanità sofferente attraversoun metodo semplice e innocuo. Nel frattempoquesto obiettivo è passato quasi in secondopiano, infatti attualmente i fiori di Bach ven-gono spesso posti in relazione con la New Agee considerati in quest'ambito come aiuto per ilsuperamento di conflitti interiori, per miglio-rare la conoscenza di se stessi.Il suo intento era trovare un'alternativa vege-tale ai suoi rimedi prodotti partendo da bat-teri intestinali patologici, che doveva esserepiù efficace, ma soprattutto molto più facileda usare per curare malattie considerateincurabili. Con quei rimedi, era pur sempreriuscito a ad alleviare l'artrite e forti dolori dicapo, cosa che per la medicina di quel tempoera straordinaria. La preparazione omeopati-ca di questi medicamenti, che sono entrati afar parte della storia dell'omeopatia fece sen-

A cura di:Patrizia Pellegrini Naturopata BioterapiaNutrizionale®Presidente AssociazioneCulturale Tone www.associazione-tone.it [email protected]

L'armonia di un belmazzo di fiori nel giardinodei Fiori di Bach

Se me l’avesse chiesto Dante,cosa avrei risposto? CaroDante, continua a essere inna-

morato di Beatrice, anche se non seicorrisposto, perché grazie a questoamore scriverai La divina commedia.Una risposta simile avrei potutodarla a Petrarca: caro Francesco, nonsmettere di soffrire per Laura, per-ché trasformerai la letteratura con iltuo Canzoniere. Ma visto che tu nonsei né Dante né Petrarca, forsedovrei consigliarti di lasciar perdere.Eppure, come insegnano proprio i

poeti, spesso gli amori infelici ci riempiono più di quellifelici. L’amore non realizzato ci lascia ampio spazio perfantasticare sulla felicità, che spesso sembra irraggiungi-bile. Se dovessimo usare il linguaggio di oggi, potremmodefinire l’amore non corrisposto una perdita di tempo.Ma io non sono d’accordo. Perché non dovremmo con-cederci anche il lusso della sofferenza silenziosa per qual-cuno? Quindi, goditi i tuoi sentimenti, anche se la situa-zione non dovesse cambiare. E, nel frattempo, cerca diusare i trucchi della seduzione. Per esempio, fingi di esse-re una “semplice” amica solo per far breccia più facil-mente nel suo cuore. Fingi di interessarti a tutto quelloche piace a lui. E quando uscirete “da amici”, vestiti inmodo seducente. Non è difficile, ed è divertente.

Internazionale,

Cara Milana, misono innamorata diun collega. Le hoprovate tutte manon vuole saperne.Cosa mi consigli?

cara

Milana

Secondo una ricerca australiana, le bibitegassate, da sempre sotto i riflettori per gli

effetti negativi che possono avere sullasalute a causa delle altissime dose di zuc-

cheri che contengono, oltre ad aumentare ilrischio di obesità, potrebbero alterare le

proteine del cervello.Lo studio, effettuato dall'Università di

Sydney e presentato all'evento annualedella British Society of Neuroscience, sem-

bra dimostrare che gli zuccheri contenutidelle comuni bibite gassate potrebbe alter-

are le proteine del cervello.Janet Franklin, coordinatrice dei ricercatori

che hanno portato avanti la ricerca, hadichiarato che negli ultimi anni il consumo

di questa tipologia di bevande è aumentatoin modo preoccupante. I risultati della ricer-

ca sono strabilianti: itopolini a cui è

stata data acquacon una quantità di

zuccheri pari aquella contenuta

nelle bibite gassatehanno rilevato alter-

azioni a oltre 300proteine cerebrali.

Che le bevandegassate non sianouna scelta salutaregià si sapeva, ma a

questo punto èsuperfluo dire che il

consumo di soda(qualunque essa sia)

è decisamente daridurre e da scegliere

solo in maniera piùsaltuaria possibile.

Bibite gassate nocive

per il cervello

Continua il dibattito sul-l'eventuale dannosità di cel-

lulari e wi-fi. Finora sonostati in molti a sostenere

che l'esposizione alle ondeelettromagnetiche sia dan-

nosa, tanto da provocaremodifiche biologiche al

corpo. Ora però intervienel'Anses, ovvero l'Agenzia

nazionale sanitariafrancese, secondo la quale

non ci sarebbero dati scien-tifici che effettivamente

provino questi effetti sullasalute.

Secondo l'autorità franceseper la salute pubblica, cisarebbe infatti una certa

differenza tra gli effetti bio-logici, che sono la semplice

risposta ad uno stimoloesterno e quelli sanitari, i

quali sopraggiungono soloquando i suddetti superano

i limiti di adattamento delsistema biologico.

E, date queste consider-azioni, l'Anses ha dichiara-

to che non ritiene neces-saria la modifica del regola-

mento che fissa i limiti danon oltrepassare. Consiglia

comunque di non esager-are con l'esposizione alle

onde e in particolare di nonusare troppo il cellulare.

Cellulari ewi-fi fanno

maledavvero?

Si è sempre parlato dell'importanza delle fibrenella nostra dieta quotidiana, non solo infunzione dell'intestino ma anchedell'organismo in generale.Ora però si aggiunge uno stu-dio americano (condotto dalCenter for CommunityHealth and Health Equity,Brigham and Women’sHospital e dall’HarvardMedical School di Boston) chesi focalizza sul rapporto tra fibree patologie cardiovascolari.I ricercatori hanno preso inesame un campione di 23mila

persone e le loro abitudini alimentari: ne èemerso che vi è una forte associazione tra lacarenza o la mancanza di fibre nell'alimen-

tazione quotidiana e il rischio di venire col-pito da disturbi (più o meno gravi) alcuore. Chi non mangia cibo ricco difibra, infatti, può soffrire di sindromemetabolica, infiammazione organicae obesità, ovvero fattori che vanno adincidere pesantemente sull'apparato

cardiovascolare.Quindi, dato che prevenire è meglio che

curare, largo spazio sulla nostra tavola afrutta, verdura e cereali integrali.

Poche fibre?

Attenzione al cuore

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EVENTIEVENTI

OroscoponeL’OROSCOPONEL’OROSCOPONE diGiuditta1

2

ARIETEla Befana per voi ha nella calza un bel divor-zio. Il vostro lavoro andrà a carte quarantottoe tutto il resto a seguire. Fortunatamente tro-verete da sposare una persona molto ricca, manon certo affascinante. Vi tiranneggerà in ognimodo possibile e immaginabile, più del vostropartner precedente. Per il 2014 consigliati ilibri sui serial killer.

TOROnella vostra calza della Befana ci sarà una bellamalattia deturpante, tipo il vaiolo o la scabbia.Per guarirvi dovrete cospargervi il viso diescrementi di piccione, accuratamente raccol-ti dai marciapiedi, misti a orina di vacca, iltutto miscelato con olio di ricino. Guarirete, ela vostra pelle sarà più bella che mai, ma atten-zione a non ingoiare accidentalmente.

GEMELLIcosa vorreste nella calza della Befana? Pace,quiete e silenzio? Siete fortunati, proprio sottocasa vostra aprirà un bar-discoteca, così avretemusica gratis notte e giorno. Per comunicarecon i vostri parenti dovrete usare il megafonoe gli animali di casa fuggiranno in campagna.In compenso la mattina la brioche calda è assi-curata!

CANCROvoi siete stati i più cattivi dello zodiaco, quindiper voi solo carbone, ma carbone vero! Verretecatapultati nel 1800 a fare gli spazzacamini,perciò vivrete tutto il 2014 sporchi di fuliggine.In più vi verrà l’asbestosi e non potrete neanchecantare le canzoni di Mary Poppins. Ameretemolto i giorni di pioggia: se non altro vi lavere-te.

LEONEla befana vi porterà un bel trasloco. Ma nonimmaginate di andare a vivere in una villa son-tuosa con un bagno ciascuno e la stanza-guar-daroba. Verrete sfrattati e finirete in una sortadi stalla, al freddo e al gelo, ma senza mangia-toia o asinello. Verranno a farvi visita tre agen-ti di riscossione delle tasse, uno su Ferrari, unosu Alfa Romeo, l’altro su Maserati. In dono vilasceranno cartelle di Equitalia.

VERGINEla Befana vi porterà in dono l’afasia. Sebbeneper voi sia un problema di una certa gravità,per tutti i vostri familiari il 2014 sarà un annose altro riposante per le orecchie. Per ovviareal vostro problema, dovrete imparare la lin-gua dei segni, la vostra goffaggine in tal sensoè nota e finirete per mandare a quel paesetutto il mondo in modi anche poco gentili.

BILANCIAla Befana vi porterà un gattino. Ma che gattino!In realtà al negozio di animali si sono sbagliati evi è arrivato un cucciolo di coguaro, che cresceràfino al soffitto e vorrà 5 chili di carne fresca perpasto. I coguari mangiano cinque colte al giorno,non lo sapevate? Cercherete di disfarvene, maverrete presi alla dogana e accusati di traffico dianimali esotici. Procuratevi un buon avvocato.

SCORPIONEnella calza della Befana troverete una valigia eun tablet. Eh, sì, perché i vostri genitori hannodeciso che è ora, alla vostra veneranda età, dialzare i tacchi. Col tablet potrete prepararvionline un bel biglietto transoceanico, magari perl’Australia, e in valigia mettere creme antizanza-re, siero antivipera, o un Salva-la-vita-Beghelli.Buon volo!

SAGITTARIOsapendo della vostra passione per il giardinaggio, ivostri amici hanno mezzo nella calza della Befanauna gran quantità di semi. Sì, ma semi di cosa, chie-dete voi? Be’, non inizierete subito a far tutte questedomande, no? Seminate, intanto, all’aperto, al sole,e annaffiate ma non troppo. Poi penseranno i vostriamici a effettuare il raccolto e a dividere l’introito. Miraccomando di non toccarvi naso e bocca dopo avercoltivato queste belle piantine!

CAPRICORNOsiete in una enpasse con il vostro nuovo libroe la vostra famiglia, per tirarvi su di moraleha pensato di regalarvi un po’ di ispirazione,infatti in fondo alla calza c’è un numero ditelefono. Non chiedete di chi sia il numero, èuna informazione di secondaria importanza.Preparate solo dei contanti. Un suggerimen-to per il titolo: la Befana viene di notte

ACQUARIOpurtroppo vostro figlio ha esagerato con la legna e ladiavolina nel caminetto, dopo ci ha messo un po’ dialcol etilico e ci ha buttato dentro una bottiglia dicognac ultravecchio, poi ci ha spruzzato sopra unalacca spray e la vostra casa è andata a fuoco, e conessa la calza della Befana. Peccato, perché eravatestati fortunati e dentro c’era un biglietto per un sog-giorno di tre persone alle Bahamas. Potrebbe esserel’occasione per mandare vostro figlio ad Alcatraz.

PESCIper voi del segno dei Pesci la Befana ha pensato diportarvi in regalo un corso di nuoto. Perciò nellacalza troverete delle pinne, eh, già, perché i tubi dibagno e cucina si sono rotti contemporaneamentee di idraulici sotto le feste neanche a parlarne. Masiete stati fortunati! Si è rotto anche il tubo dell’ac-qua calda e avrete la casa inondata da una specie dipiscina riscaldata. In gennaio è un bel divertimen-to!

1- Giuseppe Strangio in qualità di sindaco diSant’Agata del Bianco brinda con la suamaggioranza2- Giorgio Imperitura e Giuseppe Cusato,prove tecniche d’intesa? 3- Pierfrancesco Multari, il compagnoAntonio Larosa e il compagno FrankArmocida alle prese con il “nettare di Bacco”

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RIVIERA

Direttore responsabile: ANTONIO TASSONEDirettore editoriale: ILARIO AMMENDOLIAIn redazione: ELEONORA ARAGONA, DOMENICO

MACRÌ, STEFANO MARZETTI.

COLLABORATORI: Ercole Macrì, Angelo Letizia,Nicodemo Barillaro, Franco Parrello, Daniele Mangiola,

Franco Blefari, Lidia Zitara, Patrizia Pellegrini,Nicodemo Angì, Daniela Ferraro, Domenico Spanò.

Gerenza

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Noto esponente del circolo PDAlberone con il compagnoCorradino Mineo, che ha presentatola mozione Civati all'assemblea deicircoli di San Giovanni.

MMINEOINEO CONTROCONTRO BBOMBARDIERIOMBARDIERI

I lupi del mare Marco e Rocco conuna spigolona di 6,9 Kg, mancava ilre del mare Davide Schirripa. Idue sentiti dico di aver vissutoun’esperienza unica

A Palizzi lo sannotutti che il re dellapizza è lui. Dallamargherita allaquattro stagioni nonc’è paragone

La roccellese argentina Claudia Macrì dopo essere stata reginadelle cronache romane, dove lavora come vigile urbano, èdopo ritornata nella locride per ritrovare amici e parenti. Qui lavediamo in bella compagnia.

I I LLUPIUPI DIDI MAREMARE EELALA SPIGOLONASPIGOLONA

SSEMPREEMPRE LLUIUI

I due ex sindaci Cesare De Leo eMario Coluccio mentrecomprano la ricotta al mercatocoperto di Siderno. Le vecchievolpi della politica non resistonoal richiamo della ricotta

DDAA MMONASTERONASTERACEACE AAGGIOIOSAIOIOSA JJONICONICAA

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1- Il nostro grande amico di GioiosaJonica, Nicola Fiorenza sfodera il suosempre invidiabile sorriso. Non è faciledi questi tempi2- Un altro sorriso invidiabile è quellodell’avvocato Giuseppe Rosa cherimane sempre un nostro grandesimpatizzante ed amico 3- La dinastia dei Panetta non conosceostacoli. Nella foto sopra sono ritrattiLuciano Panetta e Claudio Panetta. TraRadio Siderno “la cometa” e unastagione carica d’appuntamenti natalizi(mica tanti) il nostro Claudio è semprepresente

I PERSONAGGII PERSONAGGIDELLA SETDELLA SETTIMANATIMANA

Salvatore Bucci un’istituzione sidernese neljet-set dello spettacolo nazionale. Comeriesce lui a “mimetizzarsi” nessuno è mairiuscito a scoprirlo. Tra una portata edun’altra, tra un’apparizione in tv e l’altra, ilnostro è sempre al centro dell’attenzione

CCHEHE TITI DEVODEVO DIREDIRE??

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DOMENICA 5 GENNAIO 23www.larivieraonline.com

SETTIMANALE

Le Associazioni aderenti all’Osservatorio“Diritto per la Vita”, spinte da una ventatad’un sano ottimismo, inconsueto per itempi che stiamo vivendo, si fannopromotori del progetto “L’Acqua delrubinetto un bene per l’ambiente, la saluteed il portafoglio”. Tale progetto, nella suaprima fase, comprenderà l’effettuazione diulteriori verifiche e analisi delle acque peruso potabile che riforniscono i rubinettidelle nostre abitazioni, a complemento deicontrolli che, così come previsto dallavigente normativa, vengono comunque giàcompiuti dagli enti preposti.Successivamente, l’ obiettivo finale,riguarderà l’attuazione di una campagnadi sensibilizzazione della popolazioneall’utilizzo dell’acqua di rubinetto,ricorrendo anche alla pubblicazione edivulgazione dei risultati delle analisieffettuate utilizzando le più modernetecnologie di diffusione di dati.L’iniziativa sarà promossa durante ilconcerto dei TaranProject a Locri e la

notte della Befana presso il Centrocommerciale “La Gru” di Siderno, che siterranno entrambi, la sera del 05 gennaio.Il WWF sez. Aspromonte Orientalecoadiuvato dai membri della Civitassolis aLocri e le associazioni U.n.a.t.a.a.,CroceBianca Soccorso ed il WWF sez. diMonasterace a Siderno, allestiranno duestand esplicativi, che serviranno aillustrare il progetto e a raccogliere icontributi volontari dei privati cittadini,necessari per poter effettuare le analisi dilaboratorio previste. L’entusiasmo e ildinamismo dei giovani dell’AssociazioneSiderSicambia daranno un preziosoapporto per la riuscita della raccolta fondi.Le altre associazioni dell’Osservatorio,che con la propria adesione al progetto,hanno dato la loro preziosacollaborazione, sono state, per quantoriguarda Siderno l’Arci pesca F.I.S.A.,l’A.T.A. Club, il Circolo Nautico Amici delMare, il Comitato Rifiuti,la GianlucaCongiusta Onlus, l’ Ass. Geologia

Territorio e Turismo, la SidernoSoccorso;per Locri l’A.d.v.st. ed i PodistiLocri; per Gioiosa Ionica, la ConfraternitaMisericordia, il Don Milani Onlus, UnArcobaleno di Sorrisi Onlus; per Marinadi Gioiosa la Federazione InternazionaleMediterraneo & Ambiente, la L.A.Do.S.,la L.a.s.o.l.;per Monasterace il W.W.F.;Linea Verde per il comune diCinquefrondi; per Roccella Jonica laInsiemesipuò.Per quanto riguarda ingenere, i comuni della Riviera deiGelsomini è stato siglato il partenariatocol Consorzio delle Pro Loco ed ilComitato della Croce Rossa Italiana consede a Roccella J., mentre in ambitoprovinciale, il progetto ha ottenuto ilpatrocinio dalla sezione EkoclubInternational. Per ulteriori informazioni inerenti ilprogetto, le associazioni hanno realizzatoun’apposita pagina di Facebookdenominata “Osservatorio Diritto per laVita”.

In ricordo di Vincenza Rondinelliu

Vincenza Rondinelli in Rodinò,morta purtroppo il giorno dellavigilia di Natale 2013 lasciando unprofondo vuoto a noi nipoti e pro-nipoti oltrechè ai due figli.Un pensiero per ricordarla:"Il sorriso di un nonno è un tesoroda custodire tra le più grandiricchezze della memoria. CiaoNonna Enza".

Antonio Toscano

“L’Acqua del rubinetto un bene perl’ambiente, la salute ed il portafoglio”

Bambini grandi e piccolirecitano per il nuovo annoCome ormai è tradizione da ben otto anni, anche quest’anno i bambini diun asilo di Siderno ci hanno regalato un momento di gioia condivisa in occa-sione del Natale. La recita natalizia che ha visto protagonisti tutti i bambini,dai più piccoli ai più grandi. Con molta semplicità ma emozionando hannoincantato genitori, parenti ed amici con poesie natalizie, canti dellatradizione natalizia e la rappresentazione della Santa Nascita di Gesù. Trascatti fotografici, applausi e sorrisi i piccoli attori e cantori hanno, a loromodo, augurato a tutti quanti un sereno Natale ed un felice Nuovo Anno!

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