riviera est apr2016 n50

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Riviera est apr2016 n50

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Mentre andiamo in stampa arriva la notizia che po-trebbero partire a giorni i lavori per costruire una

barriera anti profughi al Brennero. Finisce così il sogno di un’Europa unita e libera, il sogno di un continente for-te e generoso capace di lanciare al mondo un messaggio intriso di coraggio e solidarietà. Il mondo è cambiato, dicono in molti, occorre tornare indietro, marcare i con-fini, respingere gli invasori!

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È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.Questa edizione raggiunge le zone di Mira, Camponogara, Camplongo e Campagna Lupia per un numero complessivo di 16.445 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120

Direzione, Amministrazione e Concessionaria di Pubblicità Locale: via Lisbona, 10 · 35127 Padova tel. 049 8704884 · fax 049 6988054 >[email protected]< >www.lapiazzaweb.it<

Redazione: Direttore responsabile (ad interim) Germana Urbani >[email protected]< Ornella Jovane >[email protected]<

Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe BergantinCentro Stampa: Rotopress International via Breccia · Loreto (An)

Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

Chiuso in redazione l’11 Aprile 2016è un marchio registrato di proprietà

di Srl

della Riviera Est

Date a Cesare quel che è di Cesare

Germana Urbani > [email protected] <

Non siamo in guerra eppure l’Europa ha paura: teme lo straniero, il migrante, il terro-rista, l’islam; e non fa nulla per nasconderlo.

Peccato, forse un atteggiamento diverso sarebbe più redditizio, forse tornare indietro e irrigidirsi su posizioni difensive anziché in-clusive non è sempre la soluzione migliore. Certo in molti pensano il contrario.

E così, nuove barriere, religiose questa volta, si alzano anche in Veneto.

Da pochi giorni è stata varata la cosiddet-ta legge anti moschee.

Una norma che riordina, nelle intenzioni, le regole in merito ai luoghi e alle pratiche di culto ma che, nei fatti, obbligherà buona par-te delle moschee sorte in regione a chiudere i battenti.

Un’altra barriera che si alza, dunque, nel nome della sicurezza e del controllo.

Ci farà bene? Molte delle sale di preghiera islamiche

nate nei nostri paesi in tanti anni di presen-za musulmana sono gestite da associazioni e si trovano fuori dalle zone F dei vecchi piani regolatori.

Cosa decideranno di fare i sindaci per mettere ordine su quanto c’è di ormai conso-lidato nei propri comuni?

Come si comporteranno coloro che, vo-lendo riunirsi in nome del proprio Dio, chie-deranno l’autorizzazione al sindaco e questi gliela negherà?

Le guerre di religione, insegna la storia, sono sempre sanguinose e insensate. E’ per questo che la libertà di culto è garantita dalla nostra Carta Costituzionale.

Pensiamoci.

La maratonina colora la RivieraQ uasi duemila atleti hanno partecipato alla diciannovesima com-

petizione internazionale Dogi’s Half Marathon (la Maratonina dei Dogi ). La mezza maratona ha una lunghezza di 21 chilometri e ha attraversato i comuni di Dolo, Fiesso d’Artico, Stra e Mira. La partenza e l’arrivo, di questa edizione, è stata Piazza Cantiere a Dolo, dove si sono tenuti anche alcuni eventi collaterali quali: l’expo, la corsa sui tacchi, esibizioni sportive, nordic walking. L’evento per un giorno ha colorato la Riviera di tanta allegria e partecipazione. Tantissimi i residenti che hanno assistito alla gara assiepati ai lati delle strade. L’anno prossimo ricorrerà il ventennale della competizione, si correrà con partenza Fiesso d’Artico. Ma ecco i risultati. I primi a tagliare il traguardo sono stati due keniani, già dati come favoriti per la vittoria. Nella categoria uomini Alfred Kimeli Ronoh in 1 ora 2 minuti 43 secon-di e donne Lucy Wambui Murigi 1 ora 12 minuti 30 secondi. I migliori italiani: il bellunese Sacchet e la bergamasca Gelmi. Trofeo Bragato a Vicenza Marathon. Alfred Kimeli Ronoh è l’ottavo keniano che ha scritto il proprio nome nell’albo d’oro della Dogi’s Half Marathon, ha tagliato il traguardo dopo aver allungato, in maniera decisa, al di-ciottesimo chilometro, lasciando indietro i connazionali Henry Kibet Kimtai e Paul Kariuki Mwangi, con i quali aveva gareggiato sino a quel momento. I primi cinque, nella categoria maschile sono: Alfred Kimeli Ronoh (Kenya), secondo Henry Kibet Kimtai (Kenya) e terzo a Paul Kariuki Mwangi (Kenya) Il quarto posto a Lucio Sacchet (Ana Atletica Feltre) e quinto Mohamed Raphael Tahary (Gruppo Alpinistico Verto-vese). I primi cinque nella categoria femminile: Lucy Wambui Murigi (Kenya) seconda Pauline Eapan (Kenya) e terza Luisa Gelmi (Gruppo Alpinistico Vertovese). Quarta Alessia Danieli (Due Torri Sporting No-ale) e quinta Anna Zilio (Vicenza Marathon). Roberta Pasqualetto

Il prossimo anno correrà il ventennale della manifestazione

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Verso le Amministrative 2016

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Scuole Protesta all’istituto Luigi Nono

Detrazioni servono le ricevute

S cuole miresi agitate. Nelle scorse settimane sulla de-

trazione delle spese scolastiche legata ai buoni pasto, è scatta-ta la protesta contro la munici-palizzata Se.ri.mi, da parte dei genitori dell’istituto compren-sivo “Luigi Nono” , che ha oltre 1300 alunni. Chiare le richieste. “I rappresentanti dei genitori e della commissione mensa dell’i-stituto comprensivo che inclu-de le scuole di Mira, Marano e Gambarare - spiegano gli stessi -sono molto preoccupati dalla mancanza di indicazioni da par-

te del Comune e della sua parte-cipata Se.ri.mi. sulla questione della detrazione dei buoni scuo-la. Da quest’anno infatti, è pos-sibile detrarre fino a 400 euro per figlio per le spese scolastiche sostenute, comprese quelle per la refezione della scuola pub-blica. Sono 76 euro netti a figlio che ritornerebbero ai genitori. Per accedere a questa detra-zione i contribuenti dovranno dimostrare le spese sostenute, allegando alla dichiarazione dei redditi, una attestazione emessa da chi svolge il servizio”. “Se per

il periodo settembre-dicembre 2015 - dicono i genitori - basterà andare sul portale del sistema dei “buoni elettronici” e scari-care la dichiarazione, non si sa ancora come Se.ri.mi. riuscirà a certificare il periodo gennaio-giugno 2015, ovvero quando vi era ancora in vigore il buono cartaceo. Nonostante abbiamo più volte chiesto informazioni agli uffici preposti del Comu-ne, a tutt’oggi non si sa nulla. Il rischio è che se non si riuscirà ad avere una attestazione per il primo periodo del 2015, i geni-

tori non riusciranno ad ottene-re la detrazione spettante”. La questione dovrebbe risolversi entro qualche settimana secon-do l’ente locale. “Ho incontrato - dice l’assessore alle politiche educative Orietta Boldrin - con il sindaco Maniero, l’ammini-stratore delegato di Serimi, Lu-cia Carraro. Ci è stato assicurato che Serimi si sta attivando per fornire insieme alle dirigenti scolastiche, le dichiarazioni dei necessarie”. Alessandro Abbadir

[email protected]

oriago in Fiore, una edizione da record: tutti i premiati

È stata l’edizione dei record la trentanovesima edi-

zione di Oriago in Fiore con la presenza di oltre 50 mila persone. La tradizionale mo-stra mercato del florovivaismo organizzata dalla Pro Loco di Mira, è stata un successo sen-za precedenti. La mostra si è tenuta dal mattino fino sera su un tratto di Naviglio lungo un chilometro, dall’incrocio con il ponte di via Sabbiona a Piazza Mercato. C’erano quasi 120 stand del settore e anche 10 stand delle associazioni del territorio. Nell’occasione sono stati proposti prodotti naturali e biologici, manufatti artigianali, articoli e accessori per il giardinaggio. Di fronte alla chiesa di S. Pietro lungo il Naviglio del Brenta hanno lavorato per tutto il giorno i “madonnari” con disegni artistici davvero di qualità. Si è tenuta la XV edizione della Regata “Insieme per ricordare” organizzata dal gruppo remiero “Mira-Oriago” per ricordare l’ex presidente Aldo Vettore e l’ex socio Antonio Campalto. Hanno vinto la regata i campioni del remo Simone Vecchiato e Giacomo Marangon per la categoria giovanissimi. Non ci sono stati particolari problemi però, per il semplice fatto che il sistema dei parcheggi e dei sensi unici ad hoc, organizzato per l’evento ha funzionato. Sono stati assegnati anche i premi alle attività commerciali con il concorso “balcone fiorito” di Oriago. Il primo premio è andato al Bed & Breakfast Carrari, il secondo premio è andato al Bar Centrale in via Vene-zia. Insomma, oltre ai visitatori l’edizione è stata molto sentita anche dai cittadini e dagli esercenti. A.A.

Da quest’anno è possibile detrarre fino a 400 euro per figlio per le spese scolastiche, comprese quelle per la refezione della scuola pubblica

Mira 4 www.lapiazzaweb.it

Referendum per il Bilancio partecipato

S ono 6 i progetti scelti dai citta-dini con il procedimento del

bilancio partecipato, che verran-no inseriti nel bilancio comunale con un costo di 100 mila euro. Tra le proposte individuate ci sono: la riqualificazione sportiva dell’ex campo da rugby di via Nazionale, la sistemazione dei parchi gioco, una sede per gli sport sul Navi-glio, un pulmino per anziani, una passerella pedonale in Rivie-ra Matteotti e l’illuminazione del-la rotatoria a Borbiago. Le propo-ste sono emerse durante 4 incontri tenuti nelle scorse settimane alla biblioteca di Oriago. Agli incontri hanno partecipato una ottanti-na di persone. I progetti saranno vagliati dalla popolazione con un referendum entro il 30 apri-le”. I progetti raggruppati in 6 proposte sono stati illustrati alla cittadinanza in una assemblea all’ex cinema Italia. Insomma un esempio concreto di democrazia diretta.

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I l Pat approvato dai grillini è uno strumento vuoto. In questo essenziale piano di riordino

del territorio, non hanno incluso neanche delle soluzioni per risolvere il problema delle numerose discariche presenti a Mira. A fare questa accusa è il consigliere del Pd ed ex vicesindaco di Mira Gabriele Bolzoni. “Con questo Pat - dice Bolzoni - si rischia di lasciare Mira con uno strumento che paralizza il territorio. Da una visione della docu-mentazione fornita dal Comune, posso segnalare che sono state apportate modifiche, anche di ca-rattere tecnico, senza motivazione”. Specifiche le segnalazioni che fa Bolzoni all’amministrazione. “C’è - dice - una diminuzione della superficie re-

lativa a “urbano consolidato”; le indicazioni pre-senti sono riferite ai soli Piani norma o interventi già previsti dal Prg vigente. Sono stati eliminati tutti gli ambiti preferenziali di sviluppo insedia-tivi. È stata eliminata la possibilità edificatoria in campagna, lungo l’asse della Romea non trovia-mo traccia di un’idea per il sostegno delle attività commerciali-industriali. Al Pip di Giare sono state eliminate le possibili espansioni delle attività pro-duttive presenti. Nella zona adiacente al casello autostradale di Oriago l’area non decolla, non è stata presentata alcuna idea di sviluppo. Nell’area Porta Ovest ad Oriago, si poteva pensare ad un attrazione per la mobilità”. A.A.

Servizi I cittadini di Mira Porte e Oriago sulle barricate per i disagi

caos “porta a porta” fra liti, carabinieri e cantieri bloccati N on trova pace a Mira la que-

stione dell’introduzione del nuovo sistema di raccolta dei ri-fiuti porta a porta. Problemi sono arrivati negli ultimi mesi a Mira Porte e a Oriago. A Oriago il Co-mune ha mandato le ruspe in via Lago di Lugano, in un’area di ver-de pubblico, per creare una gran-de area ecologica. Si tratta di una area ecologica ampia 100 metri quadrati che serve 140 famiglie, in un parco pubblico. Tante per-sone sono scese nei fossati sca-vati dagli addetti dell’ente locale, bloccando i cantieri. Il Comune così con l’assessore Maria Gra-zia Sanginiti è sta-to costretto a fare marcia indietro e a sospendere tempo-raneamente i lavo-ri. Lavori che però p r o s e g u i r a n n o . “Abbiamo sentito - spiega il consigliere delegato al territo-rio del Movimen-to 5 Stelle Michele Pieran - le ragioni delle loro proteste in un incontro. Ma siamo decisi ad an-dare avanti nella realizzazione delle piazzole eco-logiche pubbliche nella zona di via Lago di Lugano. Valuteremo se c’è la possibilità di spostare la piazzola, ma se non ce ne fosse sarà fatta lì“. Il consigliere dele-gato spiega che i casi di piazzo-le ecologiche in aree pubbliche sono davvero pochi. “Ne abbia-mo autorizzati 12 su 98 richie-ste - spiega”. Si tratta secondo il Comune di scelte già prese con ponderatezza dai tecnici dell’en-te, difficilmente rinviabili. Nelle scorse settimane in una riunione indetta per i residenti della zona di Mira Porte o Mira Buse, sono

scoppiate liti furiose fra sosteni-tori del porta a porta e contrari. I residenti contestavano i costi troppo elevati per creare piazzo-le ecologiche condominiali (6-7 mila euro) e il costoso sistema di conferimento del verde. Per calmare gli animi son dovuti in-tervenire i carabinieri. Dure le opposizioni. “È strana questa amministrazione - spiega Fabio Zaccarin consigliere del Gruppo Misto - che respinge la stragran-de maggioranza delle richiesta di isole ecologiche dei condomini e ne vuole, invece, fare dove i cit-tadini non le vogliono. Questo

è uno dei risultati del progetto por-ta a porta, dove fin dall’inizio ha do-minato l’improv-visazione”. L’ex assessore Mauri-zio Barberini (Pd) contesta i costi del sistema e ha por-tato la questione anche all’attenzio-ne dell’ultimo con-siglio comunale. “Conti alla mano - dice Barberini. Si nota chiaramente

come già nel bilancio di quest’an-no il costo del servizio rispetto al sistema a calotta, aumenti sensibilmente. Ciò si evince dai dati forniti da Veritas. Il Comu-ne a guida grillina insomma si è intestardito su una posizione ideologica e non vuole sentire ra-gioni. Per evitare contestazioni c’è anche poca trasparenza, una vecchia bandiera del M5S. Le riu-nioni invece di essere pubblicate sul sito del Comune, come face-va in questi casi il centrosinistra, vengono comunicate per lettera solo ai diretti interessati”.

Alessandro Abbadir

le critiche del Pd al Piano di assetto del territorio approvato dalla maggioranza

Il Comune di Mira

si difende: autorizzate

solo 12 piazzole

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sciopero dei dipendenti comunali, l’adesione è totale

I l Comune di Mira fermo per qua-si una mattinata, una adesione

di quasi il 100 % e tanta rabbia fra gli oltre 130 dipendenti dell’ente locale che a fine marzo hanno incrociato le braccia contro l’amministrazione del sindaco Alvise Maniero. Davan-ti al municipio, per le vie del paese e al mercato rionale, erano molti i cartelli issati contro la giunta. “Ri-organizzazione non significa con-fusione”, “Ripresa immediata delle trattative sindacali”, “Riorganizza-zione del lavoro, più servizi ai cit-tadini”. I dipendenti hanno sfilato per le vie del paese e hanno fatto vo-lantinaggio fra la cittadinanza. Nelle scorse settimane avevano indetto lo stato di agitazione astenendosi dall’effettuare gli straordinari. “Ab-biamo avuto - hanno detto i sinda-cati e i dipendenti - una adesione allo sciopero quasi totale. Diciamo

basta ad un atteggiamento che of-fende la dignità professionale e personale. I cittadini devono sape-re che non ci sono inadempienze da attribuire ai lavoratori e alle la-voratrici ma continui cambiamen-ti organizzativi, che ormai non si contano più, senza tenere conto: dei tempi, degli spazi, delle compe-tenze e dei costi. I servizi sono for-niti solo grazie al grande senso di responsabilità dei lavoratori, consi-derata la carenza di organico ormai cronica”. Ma non solo. “I cittadini devono sapere - spiegano in un vo-lantino i sindacati - che i lavoratori sono stanchi di questa indifferenza da parte dell’amministrazione, che scarica responsabilità ad altri”. In-somma fanno capire i dipendenti del municipio, uffici decentrati, ma anche di farmacie e mense, “i pro-blemi di questa giunta che governa

ormai da 4 anni non possono rifarsi più agli errori delle vecchie ammi-nistrazioni”. I lavoratori hanno an-che mal sopportato in questi anni le esternazioni del sindaco Alvise Ma-niero. Nessun commento da parte della giunta. Durante un consiglio comunale successivo allo sciopero, sono scoppiate poi proteste perché il sindaco non aveva lasciato la pos-sibilità ai lavoratori di intervenire.

Alessandro Abbadir

“I cittadini devono

sapere che non ci sono

inadempienze da

attribuire ai lavoratori

e alle lavoratrici, ma

continui cambiamenti

organizzativi”

Occupazione. Marchi Marano assume

B uone notizie sul versan-te dell’occupazione a Mira.

L’azienda Marchi Marano si am-plia e assumerà altri 10 dipen-denti. L’azienda che si trova nella frazione mirese, è lì dal 1899. Il gruppo è stato fondato nel 1873 in Toscana. È leader nel settore della produzione di acido solfo-rico e solfato di potassio. La sede amministrativa dell’azienda è a Firenze, ma il sito produttivo principale è a Marano su una su-perficie complessiva di 140 mila metri quadrati. La nuova linea produttiva verrà realizzata all’in-terno dello stesso stabilimento, e particolare attenzione verrà posta ai problemi di natura ambien-tale. Non si consumerà in alcun modo nuovo terreno agricolo. Re-centemente da parte di diverse associazioni del territorio, è stato chiesto al Comune di dare la cit-tadinanza onoraria a Ferruccio Marchi, l’attuale presidente della società.

Precedentemente all’astensione dal lavoro i sindacati e le Rsu avevano indetto lo stato di agitazione non facendo gli straordinari

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PadovafiereSala del Consiglio

23 Giugno 2016Rovigo

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Territorio Iniziativa dei proprietari delle ville

torna Villecard per rilanciare il turismo alle nobili dimore del BrentaRiproposto, il circuito di visita integrato a sette nobili dimore dell’entroterra veneziano della Riviera del Brenta. Ma di quali ville si tratta?

Saranno nel circuito: la Bar-chessa Valmarana a Mira Porte, villa Allegri Von Ghega a Oriago di Mira, villa Badoer Fattoretto a Dolo, villa Foscarini Rossi a Stra, villa Ferretti Angeli a Dolo, e villa Valier e villa Widmann a Mira. A volere fortemente l’iniziativa sono stati i sindaci dell’Unione dei Co-muni della Riviera del Brenta, l’A-scom e l’Enaip. La collaborazione iniziata qualche anno fa con l’U-niversità Cà Foscari, quest’anno si rinforza con l’arrivo di San Servolo Servizi Metropolitani di Venezia, mentre sono in corso trattative con la Camera di Commercio di Venezia e Rovigo. Per diffondere l’utilizzo della carta e promuove-re la visita delle ville in maniera ludica e tecnologica, verrà inoltre organizzata una caccia al tesoro smart, sfruttando le più moderne tecnologie. Ci saranno degusta-zioni guidate, proposte da Enaip Veneto nella sede in villa Ferretti Angeli, precedute da una presen-tazione dell’architettura della Ri-viera del Brenta. Saranno proprio i ragazzi della scuola a proporle. I visitatori poi potranno usufruire di uno sconto del 10% nei negozi e nei ristoranti affiliati all’Ascom e a Confesercenti, e sulle crociere lungo il Brenta. VilleCard 2016 si abbina anche a “Le delizie della Brenta”, una mini guida della Ri-viera scaricabile sullo smartpho-ne. Grazie alla collaborazione con Ve.La, è stato chiesto alla Città Metropolitana di istituire un ti-cket giornaliero Actv con tariffa scontata. “I Comuni della Riviera sono convinti - hanno spiegato i

sindaci del comprensorio - che la strada da percorrere in ambito tu-ristico sia quella della condivisio-ne gli interventi e confrontarsi con le categorie e gli operatori econo-mici”. Intanto una trentina di operatori turistici della Riviera del

Brenta, daranno il via con maggio ad un sistema integrato fra bus, barca e bicicletta per visitare il comprensorio da Stra a Mira lun-go il Naviglio con sette fermate. Il turista parte da Venezia, poi fa tappa a Fusina, Malcontenta Oria-

go, Mira, Dolo e Stra.’L’ innovati-vo sistema di trasporto si chiama “Easy Riviera”, a idearlo sono stati la Michelangelo Travel, l’associa-zione le ville del Brenta e la società Terminal Fusina.

Alessandro Abbadir

I ragazzi dell’Anffas al Quirinale

Tanta allegria e emozione nelle scorse settimane al Quirinale a Roma per un gruppo di ragazzi della casa alloggio Anffas di Oriago di Mira, che hanno partecipato alle celebrazioni della “Giornata Nazionale delle persone con disabilità intellettiva”. Anffas Riviera del Brenta che gestisce la struttura di Oriago ha partecipato all’evento con i referenti Stefania Zonin e Michela Martignon che aderiscono al progetto “io Cittadino” insieme con altri ragazzi. I ragazzi disabili hanno ascoltato con attenzione il discorso del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, e si sono fatti fotografare con Flavio Insinna, noto presentatore della trasmissione serale di Rai 2 “Affari Tuoi”. “E’ stata una occasione - spiega Donatella Donati presidente dell’Anffas della Riviera - per denunciare le principali criticità con cui le persone con disabilità ed i loro familiari quotidianamente convivono. Serve una maggiore attenzione alle politiche di inclusione e pari opportunità. Rendere praticabili i progetti di vita delle persone “Dopo di noi e durante noi”. Aumentare la qualità dell’inclusione scolastica lavorativa e delle politiche sociali”. A.A.

Mira 8 www.lapiazzaweb.it

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i volontari ripuliscono gli argini del Brenta da tonnellate di rifiuti

Fanton vince le primarie e sfida il sindaco uscente campalto L e primarie del centrosinistra

senza la partecipazione del Pd, a Campolongo le vince l’ex sin-daco e assessore uscente ai Lavori Pubblici Giancarlo Fanton (Pd) che sfida ora il sindaco uscente Alessandro Campalto candidato ufficiale scelto dal Pd. E il Pd lan-cia la scomunica: Fanton in que-sto modo è fuori dal partito. Han-no votato complessivamente 203 persone nei seggi del Municipio di Campolongo Maggiore, a Bojon-al Centro Civico e a Liettoli al Bar Palasport. La consultazione, ha visto l’adesione di Sel, Rifondazio-ne Comunista, Movimento civico “Civicamente”, e l’associazione Campolongo Ecologica. Giancarlo Fanton ha preso il 49 % dei con-sensi con 99 voti, con 67 voti è arrivata seconda la candidata di Rifondazione Comunista Giovan-na Menegatti assessore uscente , terzo con 31 voti l’esponente dei comitati Marino Zamboni e infine

ha preso 3 voti l’esponente di Sel Carlo Martin il candidato di Sel. Carlo Martin aveva invitato i suoi elettori a votare Giovanna Mene-gatti. Ma le primarie però le ha vinte invece Fanton un esponente del Pd che fa parte della lista “Civi-camente”. “Io sono un esponente del Pd – spiega Fanton- anzi ren-ziano doc della prima ora. Proprio con il Pd ho imparato il valore del-le primarie. Ora per me Campalto diventa un competitore politico. Sono certo che vinceremo noi le elezioni. E’ proprio contradditorio che il Partito democratico che ha inventato le primarie in questa oc-casione le abbia rifiutate a Cam-polongo”. Tutti i candidati scon-fitti alle primarie hanno spiegato che appoggeranno alle comunali come da accordi, il candidato che ha vinto la consultazione. Intanto però arriva la scomunica del Pd. “L’ex sindaco e assessore uscente Giancarlo Fanton con il suo com-

portamento -spiega il segretario comunale del Pd Stefano Molena- entrando in competizione con il sindaco uscente Alessandro Cam-palto, si è messo fuori dal partito. Appoggiamo a livello provinciale e comunale la candidatura alle ele-zioni del sindaco uscente“. Se nel centro sinistra si apre una com-petizione tutta interna nel centro-destra l’unica candidatura di area

finora pervenuta è quella dell’ex vicesindaco Andrea Zampieri ex Udc ora appoggiato da Forza Italia e Lega Nord. Non si esclude co-munque la nascita all’ultimo mi-nuto di una ulteriore civica orien-tata a centrodestra. Non è arrivata invece finora alcuna candidatura dal Movimento 5 Stelle.

Alessandro Abbadir

Giancarlo Fanton

Gli argini del fiume Brenta

“Amiamo il nostro territorio”. Con questo semplice ma diretto slogan, il Comitato Intercomuna-le Brenta Sicuro ha lanciato una serie di iniziative sul territorio che seguono alle molte attività di stretta salvaguardia dal rischio idraulico già portate avanti negli ultimi mesi. Dopo la “anteprima” di sabato 2 aprile che ha visto

partecipare i componenti del Co-mitato alla pulizia di via Basse, domenica 10 aprile, nell’ambito di “Festambiente”, c’è stato un momento di festa organizzato da tante associazioni di Campolon-go. In questo ambito il comitato ha organizzato una importan-te pulizia degli argini del fiume Brenta nell’intero suo attraversa-

mento del territorio comunale. Si sono formate varie squadre che hanno perlustrato palmo a palmo le rive per individuare e togliere ogni rifiuto. L’occasione è stata importante anche per filmare e fotografare i punti critici del fiu-me rappresentati dalle frane che tanto preoccupano per l’instabi-lità che creano alla staticità de-gli argini. L’immondizia raccolta nell’occasione, a tonnellate, è sta-ta messa in appositi contenitori messi a disposizione dal Comune e da Veritas. “Per le prossime ini-ziative -spiegano gli organizza-tori- che il comitato proporrà, è stato creato un logo che affianca quello storico ed identifica le at-tività sul territorio”. Verrà anche promossa l’adesione al “Contratto di fiume Brenta”. “Il “Contratto di fiume Brenta” si propone- spiega-no gli organizzatori- di rendere centrale il ruolo del “sistema fiu-me” nelle politiche di program-mazione di positiva gestione del territorio. Per migliorare lo stato della qualità ambientale dei fiu-mi è necessario agire con diverse strategie: difesa idraulica, ener-getica, agro-zootecnica, pesca ed aree protette. E’ fondamentale, quindi, il coinvolgimento attivo, oltre che delle realtà istituzionali anche delle associazioni di cate-goria e dei comitati come il no-stro”. A.A.

Frattura interna al centrosinistra alle comunali. Il centrodestra corre con l’ex vicesindaco Zampieri

Villa “affari Puliti”, nuovo bando per le imprese giovanili

E’ aperto il bando per usufruire degli spazi all’interno di villa Affa-ri Puliti a Campolongo Maggiore a prezzi con-tenuti. Fino al 30 aprile 2016 sarà possibile infatti inviare all’associazione la propria manifestazio-ne di interesse per utiliz-zare a costi vantaggiosi uffici e postazioni di lavoro per avviare o far crescere la propria impresa. Sono previsti prezzi agevolati per aziende neocostituite ed imprenditori under 35. Le mani-festazioni di interesse vanno inviate esclusivamente via mail all’indirizzo [email protected]. “Nel 2008 l’amministra-zione comunale di Campolongo ha deciso di trasformare l’ex villa del boss Felice Maniero in villa Affari Puliti, in un incu-batore di imprese giovanili – spiega il sindaco uscente di Cam-polongo, Alessandro Campalto. Da allora l’obiettivo che inten-diamo perseguire è lo sviluppo dell’imprenditoria giovanile, aiutando i neoimprenditori a trovare una propria strada. Da luogo dell’illegalità l’ex villa Maniero è diventata luogo della legalità, esempio riuscito di antimafia sociale ed economica”. “Con la chiusura del precedente bando del triennio 2013-2016 l’associazione villa Affari Puliti rende ora nuovamente dispo-nibili gli spazi all’interno della struttura – ha spiegato il diret-tore di Affari Puliti, Paolo Bordin – Si tratta di tre uffici singoli e due postazioni, per un totale di cinque attività. Il bando è aperto a tutti gli imprenditori, dai 18 anni in su”. Per iscrizioni risvolgersi presso la segreteria di Villa Affari Puliti. Per infor-mazioni www.affaripuliti.it. A.A.

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L’esenzione in Riviera e Miranese riguarda tutta la diagnostica, gli esami strumentali e di laboratorio ed eventuali ingressi al Pronto soccorso

sportello anti usura in comune

Dopo Mira anche a Campono-gara è stato istituito uno sportello anti racket e anti usura. Ad an-nunciarlo sono stati il sindaco Giampietro Menin e il consigliere di opposizione Pascale De Falco che di professione è avvocato. Il nuovo sportello avrà sede in mu-nicipio, in una stanza messa a di-sposizione dall’ente locale e sarà gestito dall’Anvu (Associazione nazionale vittime usura), come quello già attivo da qualche setti-mana a Mira. “Sempre più in Ri-viera e anche nella zona - spiega De Falco - registriamo numerosi casi di usura, sia da parte di orga-nizzazioni criminali che da parte delle banche, con fenomeni sem-pre più ricorrenti di anatocismo“. Per questo motivo il consiglio ha deciso all’unanimità l’istituzio-ne di uno sportello che faccia da riferimento per il territorio del comune e dell’area sud della Ri-viera. Nel veneziano sono attivi 300 usurai che vessano quasi 3000 persone. Spesso, secondo una analisi dall’Anvu, le persone in Veneto si vergognano di parla-re dei loro problemi e del fatto che sono finiti in mano agli strozzini. Si finisce in mano degli usurai so-prattutto per colpa delle banche che in Italia rendono impossibile l’accesso al credito a 12 milioni di protestati. “Si deve sapere inve-ce - spiega D Falco - che queste situazioni vanno denunciate. Chi è vittima di usura ad esempio, grazie ad una legge contro l’usura che compie 20 anni, per il mutuo della casa e altri prestiti, non deve pagare alcun interesse”.

sono 80 mila i potenziali esenti nel comprensorio

L ’Ulss 13 sta provvedendo in queste settimane all’invio a

domicilio delle esenzioni per red-dito (7R2) validate dalla Agenzia delle Entrate per i nuovi aventi diritto. Ma quanti sono gli esenti? Gli interessati tra Miranese e Ri-viera sono circa 80 mila cittadini, di cui 65 mila hanno un reddito lordo familiare complessivo infe-riore a 29 mila euro. L’esenzione riguarda tutta la diagnostica, gli esami strumentali e di laborato-rio ed eventuali ingressi al Pronto soccorso. Da questo mese saran-no scaricabili dal sito internet della Regione Veneto (https://salute.regione.veneto.it/web/guest/servizi/esenzioni) i certifi-cati per coloro che sono già stati censiti e hanno maturato i diritti all’esenzione. Per i cittadini che non risultano registrati è possibi-le recarsi al proprio distretto so-cio sanitario muniti di fotocopia di valido documento d’identità e tessera sanitaria Team (azzur-ra), dove potranno compilare un’autodichiarazione. Se si dele-ga un’altra persona quest’ultima, munita di proprio documento di riconoscimento, dovrà esibire delega con copia del documen-to di identità e tessera sanitaria Team del delegante. La certifica-zione rilasciata dovrà poi essere esibita al proprio medico curan-te che si preoccuperà di riporta-re l’esenzione qualora previsto (l’esenzione riguarda tutta la diagnostica, gli esami strumen-tali e di laboratorio ed eventua-li ingressi al Pronto Soccorso). I cittadini aventi diritto possono rivolgersi agli uffici distrettuali della Ulss 13 dove, per facilitare il rilascio delle esenzioni, sono sta-te previste delle aperture straor-dinarie, oltre agli orari normali di accesso, nei pomeriggi di aprile. In Riviera del Brenta al distretto di Mira in via Nazionale: i mar-tedì 12-19 aprile dalle ore 14 alle 16. Per l’area sud del comprenso-rio al distretto di Camponogara poco distante dal municipio: i mercoledì 13-20 aprile dalle ore 14 alle ore 16. Tanti anche nell’a-rea sud della Riviera del Brenta infatti sono stati i cittadini che si

sono interessati alla questione e che in queste settimane hanno telefonato in municipio per ave-re delucidazioni. “È importante - spiega il sindaco di Campono-gara Giampietro Menin - che si sbrighino le pratiche necessarie per ottenere le esenzioni di cui si ha diritto. Anche nel mio paese si tratta di migliaia di persone, so-prattutto anziane”. Insomma un problema importante sentito da tutti che colpisce oltre alla salute anche le tasche dei contribuenti.

Alessandro Abbadir

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la lotta alla ludopatia, impegno prioritario per gli enti locali

I l comune di Camponogara, assieme ad altri della Ri-

viera, si è attivato sul proble-ma ludopatia, con l’intento di sensibilizzare e promuovere la cultura del gioco sano. La lu-dopatia o, anche meglio detta, dipendenza da gioco d’azzardo patologico, è un problema del quale si sta prendendo sempre

più coscienza. La Regione Veneto ha diversi Sert territoriali che si occupano del problema. Territorialmente, fino ad ora, sono state fatte iniziative singole: ordini del giorno e ordinanze dei singoli co-muni che limitano principalmente gli orari di apertura dei locali. Il mese scorso si è aperto il tavolo sul tema con condivisione del piano di zona e il tavolo dedicato alle dipendenze per lavorare su azioni concrete da intraprendere coinvolgendo Ulss, aziende, comuni, forze dell’ordine, prefettura, attività produttive, associazioni, cit-tadini. Camponogara ha mappato il territorio e lo stato dell’arte attuale, intavolato un dialogo con le varie realtà, per lavorare su un regolamento condiviso a livello di più comuni. “Nel nostro comune sono presenti diversi dispositivi di gioco - dice il sindaco Gianpietro Menin - e per questo abbiamo deciso di mappare le attività che ne dispongono”. Il giocatore d’azzardo patologico si trova ad affrontare una dipendenza e quindi deve essere aiutato e seguito da professionisti che sanno affrontare la patologia. “Il gioco d’azzardo coinvolge più persone di quelle che pensiamo - dice Mo-nica De Stefani referente politica del tavolo dipendenze e assessore alle politiche sociali di Camponogara - tra queste anche persone comuni, e che non sono coscienti del loro problema”. R.P.

arzerini, pista ciclabile al via

A Camponogara è in fase di approvazione il progetto

per la realizzazione del secon-do stralcio della pista ciclabile di via Arzerini tra via Fermi e via Silvio Pellico. Il progetto è già stato depositato presso gli uffici Città Metropolitana di Venezia e ha un accordo di programma tra l’amministrazione comunale e alcuni privati, redatto ai sensi dell’articolo 7 della Legge Re-gionale 11 del 2004. Il progetto prevede la realizzazzione di un tratto di pista ciclabile lungo la strada provinciale nazionale 19, tra via Fermi e via Silvio Pellico e la demolizione di un edificio in prossimità dell’incrocio. “Il progetto ha avuto un periodo di sospensione, in attesa che fosse-ro definite le competenze in ma-teria urbanistica e pianificazione della Città Metropolitana di Ve-nezia, dalla Regione e in segui-to l’approvazione dello statuto metropolitano - dice il sindaco

Gianpietro Menin. L’intervento di riqualificazione e messa in si-curezza costerà 140 mila euro e sarà interamente realizzato ed economicamente sostenuto dai privati, con sgravio dei costi da parte del Comune e pertanto dei cittadini”. L’opera era prevista dalla provincia di Venezia dal 2007, e finalmente sembra tro-

vare completamento. Sempre in tema piste ciclabili, il Comune di Camponogara ha rinnovato la convenzione sul cicloturismo ed è comune capofila del progetto Oltreveneziabikeway. Saranno riconosciuti e realizzati degli iti-nerari cicloturistici che interes-sano il territorio, sull’esempio di quanto già fatto in altre zone, per valorizzare le peculiarità storico-artistiche, ambientali ed enoga-stronomiche attraverso una col-laborazione attiva con soggetti pubblici e privati che sono pre-senti nel territorio. Il progetto è seguito dai consiglieri comunali Diego Fogarin e Camilla Carraro. Per maggiori informazioni www.oltreveneziabikeway.it. Insom-ma il territorio camponogarese punta ad una riqualificazione anche ambientale che però non costi troppo alle casse dell’ente locale.

Roberta Pasqualetto

Una piasta ciclabile

L’intervento di riqualificazione e messa in sicurezza costerà complessivamente 140 mila euro e sarà interamente realizzato da privati

Il Comune ha anche

rinnovato

la convenzione

sul cicloturismo.

capofila del progetto

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Solidarietà. Ponte di confine

D omenica 29 maggio si terrà l’evento “Ponte di confine”,

organizzato dal camponogarese Luciano Rocco, con la partecipa-zione del Comune, Emergency, Mo-saico, Intercoop e “Il Plaustro”. Lo scopo della giornata è quello di sta-re assieme, realizzando un ponte di confine tra persone ed etnie diverse. In piazzetta Vighizzolo a Prozzolo, ci saranno diversi appuntamenti d’intrattenimento: concerti, gastro-nomia, arte, folklore, ecc. “Voglia-mo lanciare un ponte di confine, specialmente in questo momento storico particolare, dove ce n’e’ più bisogno - dice l’organizzatore Luciano Rocco. Tutti tendiamo a chiudere i nostri confini e non sia-mo aperti mentalmente. Abbiamo invitato diverse personalità famose e non, che possono condividere il senso di questa giornata, tra que-ste anche il Papa”. Nella giornata suoneranno 10 gruppi musicali con diversi generi e strumenti; parteci-peranno anche due poeti della Ri-viera e alcuni arabi. R.P.

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Amministrazione Approvato bilancio e Piano interventi per il 2016

tasse invariate, al via i lavori alla scuola di lughettoT anti cantieri in programma

e nessun aumento di tariffe e tasse per il 2016 a Campagna Lupia. Questo quando deciso dal consiglio comunale nelle scorse settimane con l’approvazione del bilancio e il Piano degli interven-ti. “Per il 2016 resteranno invaria-te - spiega il sindaco Fabio Livieri - Tia e Imu per la seconda casa, fisse al 7,6 per mille. Resteranno invariate poi le tariffe riguardanti i trasporti scolastici e anche quelli per le mense“. Ovviamente come

scorso anno. Il punto di forza di questo progetto, sta nella capacità di programmare ed eseguire un’o-pera di questo rilievo continuan-do, nel frattempo, il lungo pro-cesso di risanamento delle casse comunali. Casse che hanno visto, negli anni, la riduzione del debi-to pubblico per parecchi milioni di euro. Così facendo, si è ridotta in maniera consistente la quota d’interessi a carico delle casse co-munali, e conseguentemente è au-mentata la disponibilità economi-

promesso dal governo non ci sarà la Tasi per la prima casa e l’Imu sui terreni agricoli dei coltivato-ri diretti. “In tempi di crisi per le casse dei comuni come quella che stiamo vivendo - ha detto il sinda-co - con i pesanti tagli statali avuti nei vari anni, siamo costretti come amministrazione a lavorare qua-si sui servizi “obbligatori”, aven-do poco se non nulla di margine in quelli “discrezionali”. Intanto sono in programma per il 2016 parecchi cantieri. Primo fra tutti quello che riguarda l’ampliamen-to della scuola elementare di Lu-ghetto. Sarà un intervento da un milione di euro che riguarderà la realizzazione di una nuova men-sa e di una nuova palestra. Partirà entro l’anno. “Questo intervento - spiega il sindaco - già presentato qualche mese fa alla cittadinanza della frazione di Lughetto, com-pleterà il quadro degli interventi di sistemazione di tutti i plessi scolastici del comune che han-no visto interessata, in primis, la scuola materna con ampliamenti e adeguamenti strutturali, poi la scuola elementare del capoluogo con l’ampliamento e la costruzio-ne di due nuove aule realizzate lo

ca per affrontare le spese correnti. Dispomibilita che mai è stata così importante come in questi anni di crisi economica generale”. Ci sarà poi la realizzazione dei nuovi mar-ciapiedi e pista ciclabile nell’area degli impianti sportivi, un inter-vento da 100 mila euro. Saranno fatte una serie di asfaltature poi per oltre 120 mila euro.

Alessandro Abbadir

Territorio. Cantieri in via 2 giugno

S ono partiti nelle scorse setti-mane i lavori che prevedono:

il restauro del ponte ottocente-sco che si trova nella ex via Delle Valli, ora via 2 Giugno, che versa in grave stato di degrado, man-tenendo la struttura originaria. Sarà realizzata poi: la sistemazio-ne degli spazi esterni a ridosso del capitello dedicato a San Antonio e il restauro della “Carbonaia” collocato all’interno del comples-so dell’idrovora nella frazione di Lova. Questi interventi sono stati possibili dopo un inter preciso. Il Comune ha inoltrato richiesta alla Regione per la concessione di un contributo per l’esecuzio-ne delle opere relative al progetto di “rimozione elementi di degra-do lungo la ex via delle Valli”. E’ stato poi approvato il protocollo d’intesa con la Regione per l’as-segnazione del contributo. Ora i lavori. “Si tratta di un importante traguardo raggiunto dal Comune - sottolinea il consigliere Marino Capuzzo, delegato al commer-cio - frutto di un ottimo lavoro in

team tra i funzionari dell’ufficio tecnico e la parte politica dell’am-ministrazione, che darà la giusta riqualificazione, senza gravare sui cittadini, a delle zone che sot-tolineano l’unicità di Campagna Lupia. Un paese incastonato nel bellissimo scenario della Laguna Veneta che ricordiamo essere, dal 2012, patrimonio dell’Umanità tutelata dall’Unesco”.

Campagna Lupia 15 www.lapiazzaweb.it

Ci sarà

la realizzazione

dei nuovi

marciapiedi e pista

ciclabile nell’area

degli impianti

sportivi,

un intervento

da 100 mila euro

Il municipio di Campagna Lupia

Page 16: Riviera est apr2016 n50

Approfondimento 16 www.lapiazzaweb.it

idrovia, il progetto della regione

L a Regione ne è convinta: l’idrovia sarà una delle più

importanti opere idrauliche re-alizzate in Veneto. A dirlo alla presentazione del progetto pre-liminare per il completamento dell’Idrovia Padova - Venezia è stato l’assessore all’ambiente della Regione Giampaolo Bot-tacin. Si tratterà di un canale navigabile di classe V. I natanti avranno i requisiti per transitare sotto tutti i 12 ponti esistenti. Le chiatte previste saranno lunghe 105 metri e avranno una capaci-tà di carico, in container, pari a due treni merci o 60 camion. La quota di regolazione del livello dell’idrovia è stata individuata dai tecnici in più di 4 metri sul livello medio del mare, questo considerando l’intersezione con il Canale Novissimo, tranne che per l’ultima parte, cioè quella che da Dogaletto di Mira porte-rà in laguna. Una volta termina-

te le opere, in caso di piena del Brenta, come scolmatore sarà in grado di scaricare almeno 350 metri cubi al secondo. in laguna di Venezia. I materiali di scavo (circa 6 milioni di metri cubi) po-tranno essere interamente riuti-lizzabili. Costerà 600 milioni di euro. Ma non solo. Accanto all’a-spetto idraulico e produttivo non

ne manca uno turistico e natura-listico che vuole essere rappre-sentato. Sono previste opere di valorizzazione ambientale oltre alla pista ciclopedonale, che da Padova porterà fino a Venezia. “Il progetto riguarda l’idrovia - ha detto l’assessore Bottacin rivol-to ad enti e associazioni - ma io metto l’accento sulla sua funzio-ne di canale scolmatore perché è un’opera idraulica per la messa in sicurezza di questa parte del territorio veneto, e la sicurezza è un aspetto prioritario a cui dob-biamo puntare. E’ dagli anni ’20 dello scorso secolo che non sono più stati realizzati interventi ri-levanti in questo campo, e dopo l’alluvione del 2010 era un cam-bio di direzione che dovevamo fare. Questo progetto ha davanti a sé un percorso ancora lungo, ma credo sia fondamentale inve-stire sulle opere idrauliche”.

Alessandro Abbadir

Una chiatta di trasporto

Si tratterà di un canale navigabile di classe V. I natanti transiteranno sotto tutti i 12 ponti esistenti. Le chiatte, lunghe 105 metri, hanno la capacità di carico, di due treni merci o 60 camion

Come canale

scolmatore sarà

in grado di scaricare

almeno 350 metri

cubi al secondo

in laguna di Venezia

Le reazioni dei sindaci S ono improntate all’ottimi-

smo le reazioni dei sindaci di Riviera e Piovese presenti all’in-contro organizzato in Regione per l’illustrazione del progetto preliminare dell’Idrovia. All’in-contro c’erano quelli di Campo-nogara, Stra, Piove di Sacco, No-venta Padovana, Campolongo Maggiore e tante associazioni, come i circoli di Legambiente e il comitato”Brenta Sicuro”. Per il sindaco di Piove di Sacco Davide Gianella: “si tratta di una opera di portata storica. Speriamo che sia la volta buona che questa grande incompiuta venga realiz-zata. È da quando sono bambino che sento, che quest’opera deve essere conclusa”. “Certo - spiega-no Giampietro Menin e Alessan-dro Campalto di Camponogara e Campolongo - si tratta di una progettazione da valutare con attenzione, ma l’accento sulla si-curezza idraulica va nella giusta direzione”. I tempi di attuazione non sono chiarissimi, visto che l’autorità di Bacino delle Alpi Orientali ha inserito l’opera dopo il 2021.

Cultura

Venezia Il progetto

“app Museo orientale” per i visitatori più piccoli

U n’applicazione per aiutare i più piccoli a familiarizzare

con il Museo d’Arte Orientale di Venezia attraverso il gioco e con gli strumenti per loro più attra-enti: il cellulare e il tablet, a di-sposizione anche al Museo.

“App Museo Orientale: guarda, tocca, scopri!” è infatti dedicato ai bambini e ragazzi dai 5 ai 14 anni e alle loro famiglie, e com-prende una app, un sito e diversi materiali tattili e ludici.

Partner di questo progetto sono Lettura Agevolata Onlus, il Dipartimento di studi linguistici

e culturali comparati, Università Ca’ Foscari Venezia e il Diparti-mento di Studi sull’Asia e l’Africa mediterranea, Università Ca’ Fo-scari Venezia.

Il sito > orientalevenezia.it < permette una visita virtuale at-traverso le sale del Museo e nel deposito, accompagnati da una simpatica scimmietta, e insieme si scoprono oggetti misteriosi e non, si gioca, ci si cimenta con il giapponese.

Inoltre, si guardano brevi fil-mati, si ascoltano fiabe e un’au-dioguida che accompagna i bam-

bini alla scoperta dei tesori del Museo.

Non mancano neppure i ma-teriali didattici per non vedenti e ipovedenti!

Cinque libretti tattili scarica-bili e una guida per il loro utiliz-zo sono disponibili sia sul sito, sia in Museo, dove visitatori e insegnanti potranno richiederli

per giocare e imparare. Un ad-detto museale sarà disposizione su appuntamento per una visita guidata speciale con l’utilizzo di questi materiali.

L’app è scaricabile da Google Play Store, disponibile in tre lin-gue: italiano, inglese, francese. La fiaba è inoltre raccontata an-che in Lingua dei Segni Italiana.

Una simpatica sciemmietta farà da guida alla visita virtuale del Museo

Un’applicazione per aiutare i bambini a familiarizzare col Museo attraverso i giochi e utilizzando il tablet o il cellulare. Sul sito la visita virtuale

sono dedicati al costume e al lavoro femminile e alla storia della marineria

Nuovi spazi espositivi al Museo di chioggia

I l Museo civico della Laguna sud di Chioggia si arricchisce di due nuove aree espositive, una piccola sezione, dedicata al

lavoro e ai costumi femminili del primo Novecento e uno spazio più esteso dedicato alla storia della marineria.

La nuova collezione oggi annovera alcuni lavori a filet, carta-modelli originali, costumi tipici ed una macchina rimagliatrice, utilizzata per il rammendo delle calze in seta, uno dei mestieri femminili diffusi nel ‘900. Accedendo alla sezione dedicata alla marineria, oltre a modellini in scala di imbarcazioni tipiche come la Marciliana, i visitatori potranno trovare esposta una cassetta di primo intervento risalente al 1853, impiegata per soccorrere “gli asfittici e i sommersi” secondo l’ars medica del tempo. La nuova sezione dedicata al costume e al filet si sta svi-luppando in parallelo alla proposta trasversale, presentata dal Comune di Bolsena e fatta propria all’Amministrazione comu-nale di Chioggia e da molti comuni in tutta Italia, di presentare la candidatura per il riconoscimento del merletto italiano come “patrimonio immateriale dell’umanità”. In ogni regione d’Italia infatti le pratiche artigianali del ricamo sono differenziate e rap-presentano tuttora una ricchezza da preservare e riscoprire come veicolo espressivo di cultura, usanze, storia e tradizioni.

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. 17 www.lapiazzaweb.it Cultura

Venezia Il progetto

“app Museo orientale” per i visitatori più piccoli

U n’applicazione per aiutare i più piccoli a familiarizzare

con il Museo d’Arte Orientale di Venezia attraverso il gioco e con gli strumenti per loro più attra-enti: il cellulare e il tablet, a di-sposizione anche al Museo.

“App Museo Orientale: guarda, tocca, scopri!” è infatti dedicato ai bambini e ragazzi dai 5 ai 14 anni e alle loro famiglie, e com-prende una app, un sito e diversi materiali tattili e ludici.

Partner di questo progetto sono Lettura Agevolata Onlus, il Dipartimento di studi linguistici

e culturali comparati, Università Ca’ Foscari Venezia e il Diparti-mento di Studi sull’Asia e l’Africa mediterranea, Università Ca’ Fo-scari Venezia.

Il sito > orientalevenezia.it < permette una visita virtuale at-traverso le sale del Museo e nel deposito, accompagnati da una simpatica scimmietta, e insieme si scoprono oggetti misteriosi e non, si gioca, ci si cimenta con il giapponese.

Inoltre, si guardano brevi fil-mati, si ascoltano fiabe e un’au-dioguida che accompagna i bam-

bini alla scoperta dei tesori del Museo.

Non mancano neppure i ma-teriali didattici per non vedenti e ipovedenti!

Cinque libretti tattili scarica-bili e una guida per il loro utiliz-zo sono disponibili sia sul sito, sia in Museo, dove visitatori e insegnanti potranno richiederli

per giocare e imparare. Un ad-detto museale sarà disposizione su appuntamento per una visita guidata speciale con l’utilizzo di questi materiali.

L’app è scaricabile da Google Play Store, disponibile in tre lin-gue: italiano, inglese, francese. La fiaba è inoltre raccontata an-che in Lingua dei Segni Italiana.

Una simpatica sciemmietta farà da guida alla visita virtuale del Museo

Un’applicazione per aiutare i bambini a familiarizzare col Museo attraverso i giochi e utilizzando il tablet o il cellulare. Sul sito la visita virtuale

sono dedicati al costume e al lavoro femminile e alla storia della marineria

Nuovi spazi espositivi al Museo di chioggia

I l Museo civico della Laguna sud di Chioggia si arricchisce di due nuove aree espositive, una piccola sezione, dedicata al

lavoro e ai costumi femminili del primo Novecento e uno spazio più esteso dedicato alla storia della marineria.

La nuova collezione oggi annovera alcuni lavori a filet, carta-modelli originali, costumi tipici ed una macchina rimagliatrice, utilizzata per il rammendo delle calze in seta, uno dei mestieri femminili diffusi nel ‘900. Accedendo alla sezione dedicata alla marineria, oltre a modellini in scala di imbarcazioni tipiche come la Marciliana, i visitatori potranno trovare esposta una cassetta di primo intervento risalente al 1853, impiegata per soccorrere “gli asfittici e i sommersi” secondo l’ars medica del tempo. La nuova sezione dedicata al costume e al filet si sta svi-luppando in parallelo alla proposta trasversale, presentata dal Comune di Bolsena e fatta propria all’Amministrazione comu-nale di Chioggia e da molti comuni in tutta Italia, di presentare la candidatura per il riconoscimento del merletto italiano come “patrimonio immateriale dell’umanità”. In ogni regione d’Italia infatti le pratiche artigianali del ricamo sono differenziate e rap-presentano tuttora una ricchezza da preservare e riscoprire come veicolo espressivo di cultura, usanze, storia e tradizioni.

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umana reyer, nuova certificazione etica nello sport

Continuano i riconoscimenti per la squadra di basket veneziana Umana Reyer, e non solo in ambito sportivo, ma anche in quello sociale culturale. È infatti per il sesto anno consecu-tivo che la squadra di cestisti riceve la Certificazione �Etica nello Sport che le è stata consegnata a fine mar-zo in occasione del convegno Esicert “Eccellenza nello Sport, questione di stile e di modello” a �Milano�. L’U-mana Reyer, orgogliosa del percorso fatto in questi anni sul fronte sociale e culturale, ha ricevuto questa certificazione etica come ulteriore testimonianza della bontà del proprio progetto. La società oro granata si distingue come punto di riferimento sportivo del ter-ritorio metropolitano veneziano, e si identifica come un soggetto molto attento al proprio ruolo educativo e sociale. E’ la prima so-cietà professionistica ad aver ricevuto la Certificazione Etica nello ��Sport�. A Milano l’Umana Reyer è stata rappresentata da Luca Favaro, referente del progetto di Certificazione Etica, al convegno sono intervenuti inoltre Andrea Monti, direttore de La Gazzetta dello Sport; Giangiacomo Schiavi, giornalista del Corriere della Sera; Luciano Carrera, presidente Esicert; Elio Trifari; Claudio Ar-rigoni; Marco Mari; Paolo Geremei; Paolo Bedin; Maurizio Mara-no; Emiliano Mondonico; Bruno Pizzul e Andrea Lucchetta. Oltre all’Umana Reyer Venezia, hanno ritirato l’attestato Esicert 2016 anche: l’Ea7 Olimpia Milano,la Lega Serie B Calcio, la Fondazione M. Benetegodi, Sez. Pesistica di Verona, l’Asd Invicta Skate Mode-na Polisportiva di Modena e l’Asp San Paolo Ostiense Polisportiva di Roma. A.M.

Erica Cipressa è campionessa d’Eu-ropa nella categoria “Giovani di fio-retto”, un podio, questo conquistato a marzo a Novi Sad in Serbia, cercato e finalmente raggiunto al termine di un percorso tanto spettacolare quanto impegnativo, ma che l’ha vista trionfa-re contro la temuta, e apparentemente invincibile, russa Adelya Abdrakhma-nova.

Questa medaglia, per la giovane fiorettista veneziana di nascita e tre-vigiana d’adozione, significa moltissi-mo e non solo per il grande impegno dimostrato durante le gare tenutesi in Serbia, ma poiché arrivato nel corso di una stagione in cui Erica ha avuto un rendimento altalenante tra grandi prestazioni e risultati che l’hanno vista più sottotono.

Ma in questa corsa per la conquista del titolo individuale continentale un-der 20, Erica Cipressa è riuscita a dare la stoccata finale e vincente, confer-mandosi, forse poi non troppo a sor-presa dato il suo titolo mondiale vin-to lo scorso anno, come una giovane promessa per il futuro della nazionale femminile di fioretto.

A.M.

Kick Boxing, quando a trionfare sono le donneRoberta Gargno è campionessa italiana light contact -65 kg. Fa parte della società Asd Auxe, è cintura nera senior dal 2008

Si chiama Roberta Cargno, classe 1989, veneziana, pratica kick boxing dal 1995 ed è campionessa italiana light contact -70kg senior nere dal 2010 e dallo scorso anno nei -65kg. Una passione nata un po’ per caso quella che a metà degli anni ’90 ha preso la giovanissima Roberta e che l’ha portata sui podi più alti del mondo. “Tutto è iniziato un po’ per gioco con uno di quei volantini che ti danno fuori da scuola” racconta l’atleta, che, allenamento dopo allenamento, ha ti-rato fuori tutta la sua grinta e la passione per questo sport, tanto che, già in terza media, ha partecipato alla sua prima gara interna-zionale in Germania. Una prova essenziale per quello che, di lì a poco, sarebbe stato il suo primo mondiale: Basilea 2004. Da que-sto momento le competizioni per Roberta sono aumentate e sono diventate sempre più motivo per mettersi alla prova con sé

Cipressa campionessa di fioretto

Roberta Gargno a sinistra

stessa. Gli allenamenti si sono infittiti “mi allenavo, e mi alleno, tutti i giorni, anche due volte al giorno - ammette Roberta - ma l’allenamento non è solamente fisico, a cer-ti livelli capisci come sia essenziale avere una mente preparata per affrontare le gare al meglio”. Con questa forza d’animo Ro-berta ha trionfato sui gradini più alti di tutte le competizioni a cui ha partecipato, come la Coppa Italia di quest’anno, la gara inter-nazionale W.o.n. di Londra, la Golden Glo-ve tenutasi e gli Irish Open di Dublino dello scorso marzo. Oggi Roberta fa parte della

società Asd Auxe, è cintura nera senior dal 2008 e, dal 2007, istruttore F.k.b.i. e istrut-tore Fikbms dal 2012. Tra un allenamento e l’altro è anche riuscita a laurearsi in Scienze Motorie all’università di Padova. La passio-ne per lo sport è quindi diventata un vero lavoro per lei che oggi si occupa della sala pesi e sala corsi nei centri fitness e poli-sportive; è maestra di educazione moto-ria e psicomotricità in asili nidi e materne; istruttrice di kick boxing e organizzatrice di centri estivi e/o sportivi del territorio.

Anna Michieletto

adria nuoto under 17, primo bilancio

La formazione dll’Under 17 di Adria Nuoto

Campionato pallanuoto triveneto under 17B girone A

D opo la prima giornata del gi-rone di ritorno, con ancora quat-tro incontri da disputare, tiriamo un primo bilancio della stagione della formazione dell’ under 17 di Adria Nuoto. Innanzi tutto non va dimenticato che partecipano al girone A le sei formazioni più forti del triveneto ed Adria Nuo-

to ci è arrivata con pieno merito risultando la miglior seconda dei tre gironi di qualificazione, giro-ne che assegnerà i prime sei posti del Campionato. Le rimanenti 11 formazioni, inserite nei gironi B e C, si stanno disputando i posti in classifica dal settimo al diciasette-simo. Se si esclude la netta sconfit-ta casalinga del 14 febbraio patita con la formazione vicentina della Libertas, Adria Nuoto negli altri incontri disputati è riuscita a te-nere testa alle formazioni pallano-tistiche più blasonate riscuoten-

do apprezzamenti da molti tecnici ed addetti ai lavori. Ricordiamo la bella vittoria esterna di Verona contro la formazione della Rari Nantes e le sconfitte di misura con Padova con il punteggio di 7 a 10; Mestrina Nuoto 5 a 11 all’ andata e 4 a 10 al ritorno; Sport Mana-gement ancora con il punteggio di 7 a 10. La formazione adriese è così composta: portieri Mirko Vi-centini e Giovanni Nalin; i centri Nicola Biga, Luca Salmi, Alberto Fumana e Michele Bertaglia, i la-terali Nicolò e Stefano Bovolenta, Samuele Marzolla, Nicola Carlin, Filippo Tecchiati e Marco Zam-pieri, tecnico Gianluca Marzolla. Delle 48 reti segnate fino a que-sto momento dalla formazione adriese, 15 sono state realizzate da Nicola Carlin, con 11 segnature ciascuno troviamo Nicola Biga e capitan Samuele Marzolla, segue Luca Salmi con 4 gol realizzati, con 3 Michele Bertaglia e una ci-scuno Alberto Fumana, Marco Zampieri, Stefano e Nicolò Bo-volenta. Prossimi appuntamenti di campionato: il 17 di aprile tra-sferta a Vicenza (seconda forza del campionato), il 27 con la Rari Nantes Verona a Portoviro, il pri-mo di maggio a Mantova opposti alla formazione dello Sport Mana-gement e chiusura casalinga con il 2001 Padova sabato 7 maggio.

Sport

umana reyer, nuova certificazione etica nello sport

Continuano i riconoscimenti per la squadra di basket veneziana Umana Reyer, e non solo in ambito sportivo, ma anche in quello sociale culturale. È infatti per il sesto anno consecu-tivo che la squadra di cestisti riceve la Certificazione �Etica nello Sport che le è stata consegnata a fine mar-zo in occasione del convegno Esicert “Eccellenza nello Sport, questione di stile e di modello” a �Milano�. L’U-mana Reyer, orgogliosa del percorso fatto in questi anni sul fronte sociale e culturale, ha ricevuto questa certificazione etica come ulteriore testimonianza della bontà del proprio progetto. La società oro granata si distingue come punto di riferimento sportivo del ter-ritorio metropolitano veneziano, e si identifica come un soggetto molto attento al proprio ruolo educativo e sociale. E’ la prima so-cietà professionistica ad aver ricevuto la Certificazione Etica nello ��Sport�. A Milano l’Umana Reyer è stata rappresentata da Luca Favaro, referente del progetto di Certificazione Etica, al convegno sono intervenuti inoltre Andrea Monti, direttore de La Gazzetta dello Sport; Giangiacomo Schiavi, giornalista del Corriere della Sera; Luciano Carrera, presidente Esicert; Elio Trifari; Claudio Ar-rigoni; Marco Mari; Paolo Geremei; Paolo Bedin; Maurizio Mara-no; Emiliano Mondonico; Bruno Pizzul e Andrea Lucchetta. Oltre all’Umana Reyer Venezia, hanno ritirato l’attestato Esicert 2016 anche: l’Ea7 Olimpia Milano,la Lega Serie B Calcio, la Fondazione M. Benetegodi, Sez. Pesistica di Verona, l’Asd Invicta Skate Mode-na Polisportiva di Modena e l’Asp San Paolo Ostiense Polisportiva di Roma. A.M.

Erica Cipressa è campionessa d’Eu-ropa nella categoria “Giovani di fio-retto”, un podio, questo conquistato a marzo a Novi Sad in Serbia, cercato e finalmente raggiunto al termine di un percorso tanto spettacolare quanto impegnativo, ma che l’ha vista trionfa-re contro la temuta, e apparentemente invincibile, russa Adelya Abdrakhma-nova.

Questa medaglia, per la giovane fiorettista veneziana di nascita e tre-vigiana d’adozione, significa moltissi-mo e non solo per il grande impegno dimostrato durante le gare tenutesi in Serbia, ma poiché arrivato nel corso di una stagione in cui Erica ha avuto un rendimento altalenante tra grandi prestazioni e risultati che l’hanno vista più sottotono.

Ma in questa corsa per la conquista del titolo individuale continentale un-der 20, Erica Cipressa è riuscita a dare la stoccata finale e vincente, confer-mandosi, forse poi non troppo a sor-presa dato il suo titolo mondiale vin-to lo scorso anno, come una giovane promessa per il futuro della nazionale femminile di fioretto.

A.M.

Kick Boxing, quando a trionfare sono le donneRoberta Gargno è campionessa italiana light contact -65 kg. Fa parte della società Asd Auxe, è cintura nera senior dal 2008

Si chiama Roberta Cargno, classe 1989, veneziana, pratica kick boxing dal 1995 ed è campionessa italiana light contact -70kg senior nere dal 2010 e dallo scorso anno nei -65kg. Una passione nata un po’ per caso quella che a metà degli anni ’90 ha preso la giovanissima Roberta e che l’ha portata sui podi più alti del mondo. “Tutto è iniziato un po’ per gioco con uno di quei volantini che ti danno fuori da scuola” racconta l’atleta, che, allenamento dopo allenamento, ha ti-rato fuori tutta la sua grinta e la passione per questo sport, tanto che, già in terza media, ha partecipato alla sua prima gara interna-zionale in Germania. Una prova essenziale per quello che, di lì a poco, sarebbe stato il suo primo mondiale: Basilea 2004. Da que-sto momento le competizioni per Roberta sono aumentate e sono diventate sempre più motivo per mettersi alla prova con sé

Cipressa campionessa di fioretto

Roberta Gargno a sinistra

stessa. Gli allenamenti si sono infittiti “mi allenavo, e mi alleno, tutti i giorni, anche due volte al giorno - ammette Roberta - ma l’allenamento non è solamente fisico, a cer-ti livelli capisci come sia essenziale avere una mente preparata per affrontare le gare al meglio”. Con questa forza d’animo Ro-berta ha trionfato sui gradini più alti di tutte le competizioni a cui ha partecipato, come la Coppa Italia di quest’anno, la gara inter-nazionale W.o.n. di Londra, la Golden Glo-ve tenutasi e gli Irish Open di Dublino dello scorso marzo. Oggi Roberta fa parte della

società Asd Auxe, è cintura nera senior dal 2008 e, dal 2007, istruttore F.k.b.i. e istrut-tore Fikbms dal 2012. Tra un allenamento e l’altro è anche riuscita a laurearsi in Scienze Motorie all’università di Padova. La passio-ne per lo sport è quindi diventata un vero lavoro per lei che oggi si occupa della sala pesi e sala corsi nei centri fitness e poli-sportive; è maestra di educazione moto-ria e psicomotricità in asili nidi e materne; istruttrice di kick boxing e organizzatrice di centri estivi e/o sportivi del territorio.

Anna Michieletto

adria nuoto under 17, primo bilancio

La formazione dll’Under 17 di Adria Nuoto

Campionato pallanuoto triveneto under 17B girone A

D opo la prima giornata del gi-rone di ritorno, con ancora quat-tro incontri da disputare, tiriamo un primo bilancio della stagione della formazione dell’ under 17 di Adria Nuoto. Innanzi tutto non va dimenticato che partecipano al girone A le sei formazioni più forti del triveneto ed Adria Nuo-

to ci è arrivata con pieno merito risultando la miglior seconda dei tre gironi di qualificazione, giro-ne che assegnerà i prime sei posti del Campionato. Le rimanenti 11 formazioni, inserite nei gironi B e C, si stanno disputando i posti in classifica dal settimo al diciasette-simo. Se si esclude la netta sconfit-ta casalinga del 14 febbraio patita con la formazione vicentina della Libertas, Adria Nuoto negli altri incontri disputati è riuscita a te-nere testa alle formazioni pallano-tistiche più blasonate riscuoten-

do apprezzamenti da molti tecnici ed addetti ai lavori. Ricordiamo la bella vittoria esterna di Verona contro la formazione della Rari Nantes e le sconfitte di misura con Padova con il punteggio di 7 a 10; Mestrina Nuoto 5 a 11 all’ andata e 4 a 10 al ritorno; Sport Mana-gement ancora con il punteggio di 7 a 10. La formazione adriese è così composta: portieri Mirko Vi-centini e Giovanni Nalin; i centri Nicola Biga, Luca Salmi, Alberto Fumana e Michele Bertaglia, i la-terali Nicolò e Stefano Bovolenta, Samuele Marzolla, Nicola Carlin, Filippo Tecchiati e Marco Zam-pieri, tecnico Gianluca Marzolla. Delle 48 reti segnate fino a que-sto momento dalla formazione adriese, 15 sono state realizzate da Nicola Carlin, con 11 segnature ciascuno troviamo Nicola Biga e capitan Samuele Marzolla, segue Luca Salmi con 4 gol realizzati, con 3 Michele Bertaglia e una ci-scuno Alberto Fumana, Marco Zampieri, Stefano e Nicolò Bo-volenta. Prossimi appuntamenti di campionato: il 17 di aprile tra-sferta a Vicenza (seconda forza del campionato), il 27 con la Rari Nantes Verona a Portoviro, il pri-mo di maggio a Mantova opposti alla formazione dello Sport Mana-gement e chiusura casalinga con il 2001 Padova sabato 7 maggio.

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Economia e lavoro

a Nord est cresce il numero di imprenditori stranieriN egli anni della crisi la pre-

senza di imprenditori stra-nieri in Italia è aumentata. I dati riferiti al Nord Est, analizzati dal-la Fondazione Leone Moressa, confermano nel 2015 la crescita degli imprenditori stranieri ed il continuo calo degli italiani. Gli imprenditori stranieri attivi nel Nord Est hanno infatti raggiunto quasi quota 85mila, pari all’8,5 per cento degli imprenditori to-tali, riportando una crescita del 12,7 per cento in cinque anni. Di-versamente si è espressa la dina-mica di quelli nati in Italia: nello stesso arco di tempo (2010-2015) sono scesi del 7,6 per cento (con le cadute più significative in Ve-neto e Friuli Venezia Giulia).

La componente più significa-tiva nel panorama del Nord Est è quella cinese, con 9.417 im-prenditori, pari a 11,1 per cento del totale degli stranieri. Segue la Romania, con 7.379 unità (8,7per cento). Sei tra i primi dieci paesi d’origine sono europei, due sono asiatici (Cina e Bangladesh) e due africani (Marocco e Nigeria). Le prime dieci nazionalità rap-presentano quasi il 60 per cento del totale. Negli ultimi cinque anni sono cresciuti in modo si-gnificativo Cina (+39 per cento), Nigeria (+118 per cento) e Ban-gladesh (+ 45 per cento).

Il 50 per cento degli imprendi-tori stranieri si concentra nelle costruzioni e nel commercio. Ma sono proprio le costruzioni a se-gnare l’unica variazione negativa degli ultimi 5 anni 8-4 per cento),

mentre in forte sviluppo sono i servizi alle persone (parrucchieri, estetiste) con + 42 per cento.

In termini assoluti sono Verona e Treviso le province con più imprenditori stranieri. In queste aree e a Venezia, il peso dell’impren-ditoria straniera arriva al 9 per cento sul to-tale degli imprenditori. Nelle altre province i numeri sono più contenuti. Osservando la variazione 2010-2015, l’aumento è stato par-ticolarmente significativo in alcune provin-ce, che registrano valori superiori anche alla media nazionale. E’ il caso di Rovigo (+26 per cento), Venezia (+25 per cento) e Padova (+23 per cento). Anche Bolzano (+ 24 per cento) segna una crescita rilevante.

Mediamente la crescita di imprenditori stranieri 8+12,7 per cento) fa da contrappeso al calo degli italiani 8-7,6 per cento).

nel 2015 quasi

un imprenditore su 10

è nato all’estero.

In forte aumento quelli

originari dalla Cina,

nigeria e Bangladesh.

Boom a padova,

Venezia e rovigo. Il 50

per cento si concentra

nelle costruzioni ma

stanno aumentando

anche i parrucchieri

Nel periodo compreso tra il 2010 e il 2015 c’è stato un boom del fenomeno. Mediamente sono cresciuti del 12,7 per cento a fronte del calo di quelli italiani (-7,6 per cento)

alternanza scuola-lavoro nel terzo settore

U n nuovo percorso per far sì che scuola e mondo del lavoro trovino un punto di in-

contro in modo rapido ed efficaceIl Centro Servizio Volontariato provinciale

di Padova ha attivato un nuovo servizio per far incontrare domanda e offerta di stage presso associazioni e cooperative della provincia di Padova e facilitare in questo modo l’inserimen-to dei giovani nel Terzo Settore. Sono a disposi-zione 850 posti in associazioni e coop a Padova e Provincia per gli stage.

Con la legge 107/2015 c.d. “La buona scuo-la” l’alternanza scuola-lavoro diventa infatti un elemento strutturale dell’offerta formati-va. Gli studenti del triennio conclusivo delle scuole superiori di secondo grado saranno chiamati a svolgere tirocini (della durata di 400 ore per gli istituti tecnici e professionali e 200 ore per i licei) durante i quali sviluppa-re quelle capacità utili per costruire i propri percorsi di vita e lavoro. Nelle previsioni go-vernative, una volta a regime i destinatari del provvedimento saranno oltre un milione di ragazzi in Italia. A Padova e provincia, secon-do l’osservatorio scolastico-formativo pro-vinciale, nell’anno 2011 gli iscritti agli istituti di istruzione secondaria di secondo grado erano 33.385; si stima quindi che nei prossimi anni circa 20.000 studenti saranno impegnati in tali attività.

La legge affida la possibilità di accogliere i ragazzi non solo ad attività produttive e com-merciali ma anche ad organismi pubblici e privati, anche del terzo settore, ad enti che tutelano il patrimonio artistico, culturale e ambientale e ad enti di promozione sportiva riconosciuti dal CONI.

“Per il mondo dell’associazionismo e della cooperazione – afferma il presidente del CSV Padova Giorgio Ortolani - si aprono interes-santi prospettive di incontro e accoglienza di giovani per lo stage, durante il quale non solo fargli sviluppare tutte quelle competen-ze trasversali richieste: lavoro di gruppo, pro-gettazione, comunicazione e competenze di cittadinanza, ma anche per trasmettere l’im-portante bagaglio valoriale e motivazionale che sta alla base del proprio lavoro”.

ilVenetoAttualità

a Padova un giovane su tre non lavora

A Padova il tasso di disoccupazione tra i più giovani si è alzato al 29,3% (27,6% in Veneto:

2014), ben 17 punti sopra il livello pre - crisi, eppu-re le imprese padovane faticano a trovare 1.100 dei 61mila profili tecnici introvabili in Italia (7.300 in Veneto), stando ai dati di Confindustria. Ecco dun-que la necessità di spronare le nuove generazioni a coltivare una mentalità flessibile e intraprendente fin dalla scuola, per costruire attivamente il pro-prio percorso formativo e professionale e le azien-de a prendersi cura della “risorsa giovani”.

Da questa considerazione il progetto-pilota “Il mio Passaporto verso le imprese” promosso da Confindustria Padova insieme all’Assessorato alle Politiche giovanili del Comune di Padova e all’As-sociazione Amici dell’Università di Padova e rivol-to agli studenti delle ultime classi di istituti tecnici e professionali, licei e universitari. Seicento passa-porti messi a disposizione di altrettanti giovani per consentirgli di entrare in 60 aziende del territorio che hanno deciso di aprire le porte, scegliendo in piena autonomia quale impresa incontrare e quando, i temi e le competenze da trattare con i tu-tor aziendali. Passaporti con i dati personali, il tim-bro delle aziende visitate, appunti e impressioni.

La sperimentazione parte da Padova proprio

In provincia di Venezia ci sono ancora 26mila disoccupati da sistemare. In calo soprattutto i lavoratori indipendenti

I n provincia di Venezia i morsi crisi economica che si protrae ininterrotta dal 2008 sono ancora dolorosi a livello

occupazionale. Ci sono ancora 26 mila disoccupati da sistemare. Nel 2008, dai dati forniti dall’agenzia Veneto Lavoro prima dell’inizio della crisi finanziaria ed economica internazionale, si era raggiunto il picco occupazionale, gli occupati erano 358 mila, mentre nel 2015 erano 346 mila. Il calo si è fatto sentire nei lavoratori indipendenti che sono scesi da 73 mila a 63 mila, mentre hanno tenuto i dipendenti che sono rimasti quasi invariati rimanendo sui circa 283 mila. A salvare in parte l’occupazione c’è stato il comparto del turismo. Sono cresciuti gli alberghi e i ristoranti che sono passati da 4502 nel 2008 ai 4641 nel 2014, mentre sono calati gli artigiani che nel 2008 erano 28 mila e nel 2014 25 mila. In generale le perdite maggiori hanno riguardato il tessile-abbigliamento, il mobilio e il vetro. Tanti i segnali specifici che l’uscita completa dal tunnel della crisi non è ancora arrivata. Nel sandonatese Apindustria nelle scorse settimane ha certificato dal 2008 ad oggi la perdita di 370 aziende, un terzo delle complessive, per lo più nel settore dell’edilizia, per un migliaio di posti di lavoro. Le compravendite di case però in tutta la provincia paiono negli ultimi mesi ripartire, non con le stesse tipologie del periodo pre-crisi. Nell’area di Porto Marghera permane il problema della riconversione del Petrolchimico tema storico mai risolto in maniera strutturale. In Riviera del Brenta e del Miranese la situazione è a luci ed ombre. Si registrano delle novità positive per aziende come l’Aprilia che si stabilizza o Marchi Marano o Polimira che cominciano addirittura ad assumere decine di operai. Nel calzaturiero invece accanto all’exploit dei marchi di lusso, c’è per altre realtà minori la delocalizzazione della produzione. (a.a.)

Un “passaporto” per battere la disoccupazione giovanile

Attualità

nell’anno in cui l’alternanza scuola-lavoro diven-ta obbligatoria (a partire dalle terze classi, almeno 400 ore negli istituti tecnici e professionali e 200 nei licei) e vuole imprimere una svolta verso un orientamento attivo e responsabile che mostra su-bito ai ragazzi la strada per sviluppare i loro talenti e dà alle aziende l’opportunità di confrontarsi con le risorse di domani.

Nicola Stievano

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il Veneto vara la nuova legge anti moschee

C on 30 voti a favore, 8 con-trari e 1 astenuto sono state

approvate dal consiglio regionale del Veneto le modifiche alla legge regionale 11 del 2004 “Norme per il governo del territorio e in mate-ria di paesaggio”. Così potrà non dire niente, ma stiamo parlando di quella che è passata alla cronaca come “legge anti moschee”: un te-sto che modifica le norme per l’in-sediamento sul territorio di edifici e strutture destinate a servizi e atti-vità culturali di carattere religioso.

Per l’assessore regionale al territorio, cultura e sicurezza del-la Regione Cristiano Corazzari si tratta solo di “un intervento cor-rettivo” per armonizzare la libertà

di culto con il vivere civile e per “disciplinare la realizzazione delle strutture religiose e degli edifici a esse connessi, affidando un ruolo importante ai sindaci”. Corazzari non nega, però, che “tra i diversi obiettivi c’è anche quello di porre rimedio a un fenomeno che ave-va assunto caratteri preoccupanti come quello dei luoghi di preghie-ra scelti da comunità islamiche, sorti in modo disordinato e soprat-tutto irrispettoso delle regole edili-zie e urbanistiche”.

“Abbiamo previsto uno stru-mento urbanistico che permetterà agli amministratori locali di avere norme certe e chiare sull’insedia-mento di edifici e locali destina-

ti a servizi religiosi” sottolinea il relatore della legge, Alessandro Montagnoli, consigliere della Lega Nord e relatore in aula del progetto di legge. “La mancanza di regole – aggiunge - ha favorito il nascere di strutture abusive prive di qualsiasi tipo di permesso”.

Le critiche dall’opposizione non si sono certo fatte attende-re: “Non ci si può dire orgogliosi di una Regione che approva una norma che dimostra una palese discriminazione religiosa” attacca la consigliera regionale Cristina Guarda (Lista Moretti), che sot-tolinea: “Una legge urbanistica speciale che pone vincoli anche a luoghi di servizio alla Comunità ci

dice quanto essa sia politica, fat-ta per rialimentare l’odio di tante campagne elettorali leghiste sul territorio cui abbiamo assistito in questi anni, invece che per affron-tare con serietà i temi dell’integra-zione, del controllo e della sicurez-za.

Altre novità introdotte dalla legge per la realizzazione di nuo-vi edifici religiosi sono la richiesta dell’uso della lingua italiana. Spie-gatelo al mondo ebraico o cristia-no ortodosso, visto che recitano le preghiere e i canti nelle lingue tradizionali liturgiche”. Dura an-che la consigliera regionale Pa-trizia Bartelle (M5S): “Si tratta di fumo gettato in faccia ai cittadini veneti, dato che la legge regionale anti-moschee è una legge già nata incostituzionale.

Non capisco se si tratti di in-competenza, ignoranza, malafede, o di un diabolico miscuglio di tutte queste cose assieme. Non sarà in-fatti possibile da parte della Regio-ne e dei Comuni applicare legitti-mamente e lecitamente una legge che nasce concretamente inappli-cabile, perché esposta al rischio di ricorso alla Corte costituzionale ogni qual si volesse discriminare la libertà religiosa, sancito in genera-le dall’art. 3 della Costituzione”.

Giorgia Gay

“Non limitare ma potenziare la libertà religiosa

“Rilevo con rammarico che le modifiche pro-poste presentano ancora elementi di perplessità e preoccupazione per l’esercizio del diritto, ga-rantito dalla Costituzione, di libertà religiosa per il nostro territorio. Tale osservazione vale, ovviamente, non solo per i cattolici ma anche per le altre comunità religiose”. Così il Patriarca di Venezia Francesco Moraglia boccia la legge cosiddetta anti moschee approvata dal consiglio regionale, in un intervento pubblicato sul giornale diocesano Gente Veneta. “Per intenderci, sembra che la costruzione di un nuovo edificio o di ‘at-trezzature’ per il culto o ‘servizi religiosi’ - nel nostro caso una chie-sa, una parrocchia - sia di fatto equiparata alla costruzione e col-locazione di un nuovo centro di servizi. Una chiesa, un patronato, le aule del catechismo ecc. non possono rispondere alla logica che presiede all’insediamento di un centro commerciale, un distributore di carburante, una palestra o un centro benessere”. “Se i nostri geni-tori e nonni si fossero mossi secondo la legge che si vuol ora proporre - incalza -, non solo non avremmo oggi gli splendidi tesori artistici e architettonici che rendono noti in tutto il mondo i nostri centri storici ma, ancor più, non potremmo godere della benefica e capil-lare presenza di parrocchie, patronati, centri d’ascolto, strutture caritative e di solidarietà che rappresentano un’autentica ricchezza per il nostro tessuto sociale, sia nelle città sia nei paesi”. “La libertà religiosa - conclude - deve oggi più che mai essere potenziata. Non restringiamone i confini! L’esercizio, anche pubblico, della fede è va-lore civile ed ecclesiale, che permette a tutti di esprimersi rispettan-do le altrui convinzioni. Mi auguro che ci sia ancora tempo, modo e soprattutto la sincera volontà di tutti per riflettere, con serenità e spirito costruttivo, su un tema così delicato e prima di legiferare su aspetti vitali per tutti i Veneti e non solo per le comunità religiose”.

per le opposizioni

la legge è

incostituzionale

perchè ostacola

la libertà

religiosa

La norma modifica

le regole per aprire

nuovi luoghi di culto islamico

Società

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Anni ’70, il giovane Leone Donazzan, di-plomato perito elettrotecnico si occupa di impianti elettrici, un cliente non può pagarlo e chiede di potergli dare in cambio dei moto-ri. Ecco che con un semplice baratto avviene l’illuminazione, ed è il caso di dirlo, si met-te in azione il motore. E che potenza! Inizia così nel 1971 l’avventura della prima azienda dell’attuale gruppo Orange, la Eme situata ad Arsiè nel bellunese. L’esperienza che il fon-datore acquisisce man mano nel settore dei mega impianti industriali, lo convince a con-vogliare le sue energie verso la progettazione e produzione di motori asincroni monofa-

Una storia affascinante quella di Orange1 che nasce da un caso del destino e dall’abilità del suo fondatore

A fianco il presidente Armando Donazzan

se e trifase. Con impegno, abilità e intuito imprenditoriale il business cresce e si apre anche verso i mercati dell’Est, in particola-re verso l’ex Unione Sovietica. La caduta del Muro di Berlino e il crollo dell’ex Unione So-vietica, alla fine degli anni ottanta, costrin-gono Leone Donazzan a rivedere gli obietti-vi aziendali e accogliere nuove sfide. Senza timore, e con quel coraggio e quella deter-minazione dei veri pioneri dell’industria, cambia la strategia di marketing e quella tecnico-produttiva con l’obiettivo di creare nuovi prodotti. Ed è ancora una conferma. Nel frattempo la seconda generazione si fa avanti, i figli di Leone crescono e vengono seguiti attentamente in un percorso di cre-scita all’interno dell’azienda. A continuare la strada del padre è il figlio Armando Do-nazzan, attuale Presidente della Holding. Da “matador” dell’industria pare aver ereditato dal padre l’intuito imprenditoriale, le capa-cità di leadership e una devozione al lavoro

Economia

Orange1 Holding e la famiglia Donazzan

Quando il cambio generazionale conta ancor più del successo

senza precedenti. Con creatività e decisione affronta sfide ancora più grandi acquisendo ulteriori aziende in Italia e all’estero. Amplia la gamma di prodotti e servizi, puntando alla leadership europea nel settore. Oggi è il ca-pitano di una Holding, Orange1 appunto, con un fatturato annuo di ben 150 milioni di euro, 9 stabilimenti produttivi che danno la-voro a oltre 1000 persone in 3 paesi europei. L’ultima acquisizione riguarda un’ azienda veneta produttrice di componenti in allu-mino pressofuso per il settore automotive, la Metalpres che beneficia subito dello sfor-zo d’innovazione tipico del Donazzan che non transige sul livello di qualità della pro-duzione, investendo oltre che nell’acquisto dell’azienda ben 40 milioni di euro per l’am-modernamento delle attrezzature in essere e nell’acquisto di una nuova pressa da 1600 tonnellate. E l’imprenditore colpisce ancora il bersaglio: l’azienda passa nel 2015 ad un fatturato di 40 milioni di euro con un incre-

mento del 25% rispetto all’anno precedente. Il giovane Presidente crea così una forte filo-sofia aziendale, basata su core values che lui stesso e che i suoi collaboratori incarnano: ”Anima, cuore, cervello per dare sempre il massimo per i nostri clienti e per noi stessi. Il nostro motto è Cavalcare il Tempo per vin-cere la sfida più appassionante: anticipare le esigenze dei Clienti”. Questa la Mission del Gruppo che, attraverso le sue sfide quotidia-ne, cerca giuste soluzioni per i propri clien-ti attraverso l’analisi, l’azione e la verifica. Orange1 si definisce soprattutto come Pro-duttore di Soluzioni”. Il 2016 riserverà anco-ra grandi sorprese, tra queste la neo-fondata divisione Racing: con l’Orange1TeamLaza-rus, a bordo di Lamborghini, si parteciperà al Super Trofeo Lamborghinie al GT3 Open 2016, esemplificando nella velocità e nell’au-dacia il sentimento che anima il gruppo inte-ro e le persone che con entusiasmo affianca-no l’imprenditore: “We are Passion!”.

Page 24: Riviera est apr2016 n50

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. 25 www.lapiazzaweb.it Politica

I l presidente della Regione Veneto Luca Zaia (Lega Nord) non punta alla costituzione di una

macroregione del Triveneto, con Friuli e Trentino Alto Adige, come auspicato da sindaci tosiani, di centrodestra e del Pd, ma punta invece sulla pos-sibilità che il Veneto acquisisca maggiore autono-mia all’interno anche delle potenzialità espresse dalla stessa Costituzione. Per questo Zaia ha spedi-to nelle scorse settimane una lettera ai parlamen-tari e alle forze politiche, in cui chiede un “segnale forte di civiltà, di responsabilità ma soprattutto di rispetto della volontà dei nostri cittadini, alle parti sociali, alle forze produttive e alle organizzazio-ni sindacali”. Propone di unirsi nell’impegno “di

far rinascere il Veneto e dargli prospettive solide e durature: tutto nel segno dell’autonomia, intesa come terreno comune in cui riuscire a far prevalere l’interesse esclusivo dei veneti”. L’appello il gover-natore Luca Zaia lo rivolge “a tutti coloro i quali rappresentano un interesse collettivo nel Veneto”. Con la lettera inviata, Zaia illustra il senso dell’i-niziativa, che è in particolar modo volta ad aprire il negoziato per definire il quesito del referendum consultivo, e gli ambiti di maggiore autonomia da riconoscere alla Regione Veneto rispetto alle altre regioni a statuto ordinario. Questo ai sensi della legge regionale 15/2014 e del terzo comma dell’arti-colo 116 della Costituzione Italiana. A.A.

Nuove realtà amministrative Il convegno “Un solo Triveneto per lo sviluppo di tutti”

Macroregione fra Veneto, Friuli, trentino alto adige, sindaci entusiasti L a possibilità di costruire una

macroregione fra Friuli, Ve-neto e Trentino Alto Adige appare come un’opportunità da cogliere per dare più peso politico ai citta-dini. Questo quanto è emerso nel-le scorse settimane a Stra in villa Pisani, ad un convegno dal titolo preciso “Un solo Triveneto per lo sviluppo di tutti”. Secondo il Co-mitato promotore, il lavoro comin-cia adesso. Per l’avvocato Ivone Cacciavillani “spetta ai Comuni decidere, se moltiplicare le singole potenzialità dei territori. Abbiamo l’obbligo di provarci”. I sindaci democratici, tosiani e del centro-destra erano presenti. Mancava la Lega Nord. Fra i più entusiasti il sindaco di Vicenza, Achille Variati e quello di Verona, Flavio Tosi. Fra gli altri sindaci presenti c’erano quel-li di Belluno, Rovigo, Bassano, San Doná di Piave e Chioggia. Mancava

Luigi Brugnaro, sindaco di Venezia. I sindaci hanno sottolineato il fatto che non devono essere i governato-ri delle regioni interessate, a porta-re avanti il processo per costruire la macroregione, ma i primi cittadini. “Siete un raggio di sole in un mon-do avvolto di nebbia tra demagogia e populismo - ha detto il sindaco di Vicenza Variati ai presenti in villa Pisani a Stra - questa è una risposta concreta a certe proposte di refe-

Zaia punta ad un negoziato per definire il quesito del referendum consultivo, per dare più autonomia al Veneto

Apertura dal sottosegretario

Zanetti: per il futuro: o 20 regioni con

funzioni amministrative, o macroregioni con

autonomia legislativa più ampia

rendum inattuabili”. Variati du-rante l’intervento ha sottolineato il fatto che l’idea di indipendenza o autonomismo spinto, fin qui va-gheggiate non portano da nessuna parte. “Il percorso per arrivare alla realizzazione di una macroregio-ne è fattibile - ha detto - è previsto dalla Costituzione. È un percorso complesso e pieno di insidie, ma l’unico percorribile. L’importane è non cadere nella tentazione di met-terci etichette di partito: sarebbe la fine. Dobbiamo essere noi sindaci a portare avanti questa battaglia per la nostra gente”. Sulla stessa linea il sindaco di Verona Flavio Tosi: “La Macroregione del Nordest è l’unico modo concreto per ottene-re maggiore autonomia - ha detto. Il percorso non sarà semplice, ma è l’unico possibile. Con il Friuli e il Trentino Alto Adige va fatto un discorso alla pari. Sappiamo che queste regioni sono gelose delle loro autonomie, e quanto difficile sia trattare con loro. I nostri citta-dini hanno il diritto di avere l’auto-nomia come queste regioni”. C’era anche il Governo al convegno con la presenza qualificata di due sot-tosegretari, Enrico Zanetti sotto-segretario all’Economia e Barbara Degani sottosegretario all’Ambien-te. È arrivata un’apertura di credito alla proposta della macroregione: “Si tratta - ha dichiarato Zanetti - di un percorso che va approfondito e valutato con attenzione. Per il futu-ro possono esserci due scenari: 20 regioni con funzioni amministrati-ve o macroregioni con poteri auto-nomia legislativa più ampi. Credo che dopo il referendum sulle mo-difiche costituzionali che si terrà in autunno, si potrà ragionare con calma anche su queste possibilità”. Alessandro Abbadir

>[email protected]<

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. 26 www.lapiazzaweb.itPolitica

auto elettriche, il Veneto comincia dalle retiL’ elettrica nel nostro Paese fatica molto a prendere piede, lo scorso anno ne sono state consegnate lo 0,1% nonostante il dato Europeo segni un raddoppio delle vendite nel 2015

L ’auto elettrica è una realtà e i volumi di vendita comin-

ciano a farsi interessanti. La si-tuazione è molto diversa tra una Nazione e l’altra ma, nonostante la quota media sia molto bassa in generale, spiccano su altri i dati di alcuni Paesi che hanno soste-nuto questo passaggio epocale: la Norvegia con un sorprendente 22.38% e i Paesi Bassi con il 9.67%. Prima in classifica l’Olanda con 43.282 immatricolazione, quasi il 10% del totatale, ma va detto che, in questo caso, per la maggior parte si tratta di modelli plug-in mentre per Norvegia e Paesi Bassi si tratta di elettrica pura. E mentre le vendite di elettriche sorprende anche in Francia, Inghilterra e Germania, in italia rappresenta appena lo 0,1% delle consegne segno che qualcosa non va. Le ragioni di questo salto in avan-ti di alcuni piuttosto che di altri sono semplici: molte agevolazio-

ni all’acquisto e infrastrutture. Così se uno dei principali impe-dimenti all’incremento di utilizzo delle auto elettriche è la limitata presenza di punti di ricarica nel territorio, il Veneto potrà presto migliorare la propria situazione, favorendo una diffusione più ca-pillare di stazioni nelle quali fare il pieno di chilowatt. Una delibera approvata dalla Giunta regiona-le prevede l’utilizzo di 2.050.025 euro del Ministero delle Infra-strutture e dei Trasporti (MIT) de-stinati all’implementazione delle reti di ricarica. “Per individuare i soggetti che potranno usufruire di tali risorse – spiega l’assessore ai trasporti – abbiamo approva-to un avviso pubblico che sarà pubblicato nel B.U.R. n. 30 del 1 aprile 2016, disponibile anche nel sito www.regione.veneto.it. Per la predisposizione della domanda c’è tempo fino al 16 maggio 2016. Possono beneficiarne i Comuni, i

titolari di pompe di carburante, i centri commerciali o i parcheggi che consentono l’utilizzo pub-blico degli impianti, i privati che intendono realizzare impianti di alimentazione domestica. Ogni soggetto dovrà impegnarsi al cofi-nanziamento delle opere o attra-verso accordi di programma con il MIT o mediante la presentazione di garanzie fideiussorie”. I fondi sono vincolati per il 60 per cento alle aree metropolitane e per il 40

per cento al resto del territorio. In questo caso si è ritenuto di indivi-duare come ‘area metropolitana’ l’aggregato del Veneto centrale composto da Venezia, Padova e Treviso, sia in ragione del tasso di inquinamento, sia delle relazio-ni casa-lavoro.“Abbiamo messo dei limiti di spesa per consenti-re al maggior numero possibile di soggetti di accedere al bando – conclude l’assessore ai traspor-ti –. Inoltre, i criteri di selezione

rispondono alle linee guida re-gionali sulla mobilità elettrica, in fase di definizione, al fine di limi-tare investimenti poi inutilizzati e scongiurare la vandalizzazione delle opere. Valutiamo che con un contributo di poco superiore ai due milioni sono attivabili in-vestimenti per circa 4-5 milioni complessivi ed è ipotizzabile il so-stegno a circa 500 interventi”.

Maria Pavan

Assessore ai lavori pubblici, infrastrutture e trasporti Elisa De Berti

Ambiente

Festival show dell’agricoltura

Quando la terra accoglie cultura e storia, la bellezza diven-ta un evento tutto da sperimentare.

L’occasione giusta è Il Festival Show dell’Agricoltura, in programma dal 6 all’8 maggio negli spazi dell’ippodromo Le Padovanelle. Si tratta di un vero e proprio festival in stile an-glosassone interamente dedicato all’agricoltura in tutti i suoi molteplici aspetti. Una kermesse che esce dagli schemi tradi-zionali di fiera e vuole essere un momento di festa e di con-divisione per tutti gli amanti degli animali, del viver sano, della vita all’aria aperta nella consapevolezza di un sempre maggior recupero di tradizioni legate al mondo agricolo.

E così ci saranno gare di bellezza con bovini, ovicaprini e cavalli; sheepdog, ovvero la conduzione di pecore con il cane; gare di salto ad ostacoli di cavalli, gincane con cavalli a sella e attaccati a carrozza, pony games e battessimo della sella; rally obedience e agility dog; spettacolo a cavallo e ricerca esplosivo da parte di cani, evento curato dall’Esercito Italia-no.

Una rassegna morfologica di cavalli Norici e una gara con cavalli di traino del tronco. La rassegna del miglior toro, manza da latte e vacca da carne e il salto ad ostacoli di caval-li a cura di FISE, la federazione italiana sport equestri.

Nelle serate del fine settimana grande festa country per tutti gli appassionati del ballo country e delle musiche folk.

Il Festival Show dell’agricoltura sarà aperto nelle tre gior-nate dalle ore 10:00 alle 22:00, l’ingresso è a pagamento: 8 � l’intero, 6 � il ridotto scaricabile dal sito mentre per i minori di 12 anni l’ingresso è gratuito. www.festivalshowagricoltura.it

La mostra Dal 7 aprile al 7 agosto alla Casa dei Tre Oci

Helmut Newton seduce Venezia

F urono la Maya desnuda e la Maya vestida di Goya, opere

d’arte conservate al Prado di Ma-drid, a ispirare Newton quando decise di introdurre per la prima volta il nudo e l’erotismo nella fo-tografia di moda. Una rivoluzione che si consuma negli anni ‘70 e che incorona il fotografo nell’olimpo dei grandi. La provocazione che lanciò al mondo con l’introdu-zione di una nudità radicale nella fotografia di moda fu seguita da molti altri fotografi e registi e ri-marrà simbolo della sua personale produzione artistica. La rassegna veneziana raccoglie le immagini di White Women, Sleepless Nights eBig Nudes, i primi tre libri di Newton pubblicati alla fine degli anni ‘70, volumi oggi considerati leggendari e gli unici curati dallo stesso Newton. Nel selezionare le fotografie, Newton mette in se-

quenza, l’uno accanto all’altro, gli scatti compiuti per committenza con quelli realizzati liberamente per se stesso, costruendo una nar-razione in cui la ricerca dello stile, la scoperta del gesto elegante sot-tendono l’esistenza di una realtà ulteriore, di una vicenda che sta allo spettatore interpretare. I primi nudi confluiscono nel libro White Women, pubblicato nel 1976, in cui Newton sceglie 81 immagini (42 a colori e 39 in bianco e nero) . Nel volume successivo, invece, Sleepless Nights, pubblicato nel 1978, Newton si avvia a una visio-ne che trasforma le immagini da foto di moda a ritratti, e da ritrat-ti a reportage quasi da scena del crimine. È un volume a carattere più retrospettivo che raccoglie 69 fotografie (31 a colori e 38 in bian-co e nero) realizzate per diver-si magazine (Vogue, tra tutti) ed

è quello che definisce il suo stile rendendolo un’icona della fashion photography. I soggetti vengono colti sistematicamente fuori dal-lo studio, spesso in atteggiamenti provocanti, a suggerire un uso del-la fotografia di moda come puro pretesto per realizzare qualcosa di totalmente differente e molto personale. Con i volume Big Nu-des, del 1981, Newton raggiunge il ruolo di protagonista nella sto-ria dell’immagine del secondo

Novecento. I 39 scatti in bianco e nero di Big Nudes inaugurano una nuova dimensione della fotografia umana: quella delle gigantografie che, da questo momento, entrano nelle gallerie e nei musei di tutto il mondo. Nell’autobiografia dell’ar-tista pubblicata nel 2004, Newton spiega come i nudi a figura intera ripresi in studio con la macchina fotografica di medio formato, da cui ha prodotto le stampe a gran-dezza naturale di Big Nudes, gli

fossero stati ispirati dai manifesti diffusi dalla polizia tedesca per ri-cercare gli appartenenti al gruppo terroristico della RAF (Rote Armee Fraktion). La mostra, visitabile sino al 7 agosto, è dunque l’occa-sione per godere da vicino dell’o-pera di un grandissimo fotografo e del suo genio artistico che ha sa-puto andare oltre i canoni classici e ha riscritto la storia della fotogra-fia internazionale.

Maria Pavan

Per la prima volta nella città dei Dogi, oltre 200 immagini di uno dei fotografi più importanti e celebrati del Novecento

io sono il NordestLa voce delle scrittrici racconta il territorio e le sue donne.

Tutte donne le autrici dei rac-conti presenti nel libro Io sono il Nordest-Voci di scrittrici per rac-contare un territorio, a cura di Francesca Visentin e edito da Apo-geo. Le autrici sono venete, tren-tine e friulane e narrano piccoli e grandi drammi che costellano l’esistenza, ambientati perlo più

nel Triveneto, che s’intrecciano, a volte, con la storia. Come nel caso di Antonia Arslan, nata a Pado-va, che rievoca il genocidio degli Armeni e lo strazio delle madri in-capaci di proteggere i propri figli: “Essi semplicemente non capiva-no e subivano a occhi spalancati il peggiore dei destini, la privazione improvvisa (e senza possibilità di ricupero) di quel mondo dorato dell’infanzia che si era chiuso alle loro spalle come un cancello inva-licabile, grondante del sangue dei loro cari che non avevano potuto difenderli”. Un senso di colpa è anche quello che paralizza e at-

tanaglia Monica, una madre in carriera, che nel testo di Michaela K.Belisario, fatica a conciliare vita privata e professionale: “Si rende conto di non aver mai accompa-gnato il figlio a scuola negli ulti-mi mesi neppure una volta, né si ricorda di aver mai conosciuto le altre mamme… per essere pun-tuale in ufficio ha dovuto mettere da parte il suo ruolo di madre”.

La vita frenetica di Monica fa da contrappasso a quella semplice e tranquilla di Antonietta la do-mestica, tratteggiata da Francesca Diano, affetta “da una fame an-tica. La sua fame veniva da una vita di stenti, di miseria, di denu-trizione che aveva tormentato i suoi genitori”. Non si rassegnano invece le Zigherane, le operaie del-la manifattura tabacchi di Sacco (Tn), la cui vicenda è ricordata da Isabella Bossi Fedrigotti, che ri-vendicano con forza le loro neces-sità o ottengono, nel 1923, il primo asilo nido aziendale in Italia. “Da contadine timide, isolate nei masi di campagna, che a mala pena osavano esprimersi, che come unici luoghi d’incontro avevano la chiesa della messa domenicale e la fontana per prendere l’acqua e fare il bucato, divennero passo dopo passo persone consce dei loro bisogni e, con il tempo, anche dei loro diritti”. Un libro da legge-re tutto d’un fiato.

Cultura

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Festival show dell’agricoltura

Quando la terra accoglie cultura e storia, la bellezza diven-ta un evento tutto da sperimentare.

L’occasione giusta è Il Festival Show dell’Agricoltura, in programma dal 6 all’8 maggio negli spazi dell’ippodromo Le Padovanelle. Si tratta di un vero e proprio festival in stile an-glosassone interamente dedicato all’agricoltura in tutti i suoi molteplici aspetti. Una kermesse che esce dagli schemi tradi-zionali di fiera e vuole essere un momento di festa e di con-divisione per tutti gli amanti degli animali, del viver sano, della vita all’aria aperta nella consapevolezza di un sempre maggior recupero di tradizioni legate al mondo agricolo.

E così ci saranno gare di bellezza con bovini, ovicaprini e cavalli; sheepdog, ovvero la conduzione di pecore con il cane; gare di salto ad ostacoli di cavalli, gincane con cavalli a sella e attaccati a carrozza, pony games e battessimo della sella; rally obedience e agility dog; spettacolo a cavallo e ricerca esplosivo da parte di cani, evento curato dall’Esercito Italia-no.

Una rassegna morfologica di cavalli Norici e una gara con cavalli di traino del tronco. La rassegna del miglior toro, manza da latte e vacca da carne e il salto ad ostacoli di caval-li a cura di FISE, la federazione italiana sport equestri.

Nelle serate del fine settimana grande festa country per tutti gli appassionati del ballo country e delle musiche folk.

Il Festival Show dell’agricoltura sarà aperto nelle tre gior-nate dalle ore 10:00 alle 22:00, l’ingresso è a pagamento: 8 � l’intero, 6 � il ridotto scaricabile dal sito mentre per i minori di 12 anni l’ingresso è gratuito. www.festivalshowagricoltura.it

La mostra Dal 7 aprile al 7 agosto alla Casa dei Tre Oci

Helmut Newton seduce Venezia

F urono la Maya desnuda e la Maya vestida di Goya, opere

d’arte conservate al Prado di Ma-drid, a ispirare Newton quando decise di introdurre per la prima volta il nudo e l’erotismo nella fo-tografia di moda. Una rivoluzione che si consuma negli anni ‘70 e che incorona il fotografo nell’olimpo dei grandi. La provocazione che lanciò al mondo con l’introdu-zione di una nudità radicale nella fotografia di moda fu seguita da molti altri fotografi e registi e ri-marrà simbolo della sua personale produzione artistica. La rassegna veneziana raccoglie le immagini di White Women, Sleepless Nights eBig Nudes, i primi tre libri di Newton pubblicati alla fine degli anni ‘70, volumi oggi considerati leggendari e gli unici curati dallo stesso Newton. Nel selezionare le fotografie, Newton mette in se-

quenza, l’uno accanto all’altro, gli scatti compiuti per committenza con quelli realizzati liberamente per se stesso, costruendo una nar-razione in cui la ricerca dello stile, la scoperta del gesto elegante sot-tendono l’esistenza di una realtà ulteriore, di una vicenda che sta allo spettatore interpretare. I primi nudi confluiscono nel libro White Women, pubblicato nel 1976, in cui Newton sceglie 81 immagini (42 a colori e 39 in bianco e nero) . Nel volume successivo, invece, Sleepless Nights, pubblicato nel 1978, Newton si avvia a una visio-ne che trasforma le immagini da foto di moda a ritratti, e da ritrat-ti a reportage quasi da scena del crimine. È un volume a carattere più retrospettivo che raccoglie 69 fotografie (31 a colori e 38 in bian-co e nero) realizzate per diver-si magazine (Vogue, tra tutti) ed

è quello che definisce il suo stile rendendolo un’icona della fashion photography. I soggetti vengono colti sistematicamente fuori dal-lo studio, spesso in atteggiamenti provocanti, a suggerire un uso del-la fotografia di moda come puro pretesto per realizzare qualcosa di totalmente differente e molto personale. Con i volume Big Nu-des, del 1981, Newton raggiunge il ruolo di protagonista nella sto-ria dell’immagine del secondo

Novecento. I 39 scatti in bianco e nero di Big Nudes inaugurano una nuova dimensione della fotografia umana: quella delle gigantografie che, da questo momento, entrano nelle gallerie e nei musei di tutto il mondo. Nell’autobiografia dell’ar-tista pubblicata nel 2004, Newton spiega come i nudi a figura intera ripresi in studio con la macchina fotografica di medio formato, da cui ha prodotto le stampe a gran-dezza naturale di Big Nudes, gli

fossero stati ispirati dai manifesti diffusi dalla polizia tedesca per ri-cercare gli appartenenti al gruppo terroristico della RAF (Rote Armee Fraktion). La mostra, visitabile sino al 7 agosto, è dunque l’occa-sione per godere da vicino dell’o-pera di un grandissimo fotografo e del suo genio artistico che ha sa-puto andare oltre i canoni classici e ha riscritto la storia della fotogra-fia internazionale.

Maria Pavan

Per la prima volta nella città dei Dogi, oltre 200 immagini di uno dei fotografi più importanti e celebrati del Novecento

io sono il NordestLa voce delle scrittrici racconta il territorio e le sue donne.

Tutte donne le autrici dei rac-conti presenti nel libro Io sono il Nordest-Voci di scrittrici per rac-contare un territorio, a cura di Francesca Visentin e edito da Apo-geo. Le autrici sono venete, tren-tine e friulane e narrano piccoli e grandi drammi che costellano l’esistenza, ambientati perlo più

nel Triveneto, che s’intrecciano, a volte, con la storia. Come nel caso di Antonia Arslan, nata a Pado-va, che rievoca il genocidio degli Armeni e lo strazio delle madri in-capaci di proteggere i propri figli: “Essi semplicemente non capiva-no e subivano a occhi spalancati il peggiore dei destini, la privazione improvvisa (e senza possibilità di ricupero) di quel mondo dorato dell’infanzia che si era chiuso alle loro spalle come un cancello inva-licabile, grondante del sangue dei loro cari che non avevano potuto difenderli”. Un senso di colpa è anche quello che paralizza e at-

tanaglia Monica, una madre in carriera, che nel testo di Michaela K.Belisario, fatica a conciliare vita privata e professionale: “Si rende conto di non aver mai accompa-gnato il figlio a scuola negli ulti-mi mesi neppure una volta, né si ricorda di aver mai conosciuto le altre mamme… per essere pun-tuale in ufficio ha dovuto mettere da parte il suo ruolo di madre”.

La vita frenetica di Monica fa da contrappasso a quella semplice e tranquilla di Antonietta la do-mestica, tratteggiata da Francesca Diano, affetta “da una fame an-tica. La sua fame veniva da una vita di stenti, di miseria, di denu-trizione che aveva tormentato i suoi genitori”. Non si rassegnano invece le Zigherane, le operaie del-la manifattura tabacchi di Sacco (Tn), la cui vicenda è ricordata da Isabella Bossi Fedrigotti, che ri-vendicano con forza le loro neces-sità o ottengono, nel 1923, il primo asilo nido aziendale in Italia. “Da contadine timide, isolate nei masi di campagna, che a mala pena osavano esprimersi, che come unici luoghi d’incontro avevano la chiesa della messa domenicale e la fontana per prendere l’acqua e fare il bucato, divennero passo dopo passo persone consce dei loro bisogni e, con il tempo, anche dei loro diritti”. Un libro da legge-re tutto d’un fiato.

Cultura

Page 28: Riviera est apr2016 n50

Un’imprenditrice visionaria, la padovana Manuela Gorza ha realizzato il sogno di un ristorantino a 2500 metri di quota a Porta Vescovo, con splendida vista su Sella e Marmolada. Vi si sale da Arabba direttamente con la funivia.

Più in alto ci sono soltanto le stelle! Un ri-storante a 2.500 metri già fa notizia, se poi sorge fra Marmolada e Sella, con magnifica vista sui paesaggi più belli delle Dolomiti, e la sua cucina ha giustificate ambizioni gourmet, allora si può proprio dire che i sogni posso-no diventare realtà. Tutto questo si chiama Viel dal Pan, il nuovo ristorantino del Por-ta Vescovo Dolomiti Resort, facilmente rag-giungibile con la funivia che sale dal centro di Arabba. Un “nido d’aquila” per i buongustai a 2.500 metri di quota, incastonato tra le roc-ce all’interno di uno dei comprensori sciistici più spettacolari dell’arco alpino. Lo ha forte-mente voluto Manuela Gorza, imprenditri-ce feltrina che vive a Padova e che, insieme al fratello Attilio, occupa un ruolo di primo piano nella società che gestisce l’intero com-prensorio di Porta Vescovo Dolomiti Resort.

Viel del Pan piace già dal nome, perché ri-chiama quel sentiero del pane che si snoda in quota fra Porta Vescovo e il Passo Pordoi, con andamento pianeggiante e solo leggeri saliscendi, quindi facile da percorrere. Tra-dotto dal bellunese è “viale del pane” perché veniva utilizzato per il trasporto di cereali de-stinati alla panificazione. Il ristorantino sorge all’interno del Rifugio “Luigi Gorza”, punto di partenza e di arrivo di tanti sentieri e piste da sci. L’architetto Nerino Meneghello lo ha ricavato in uno degli angoli più spettacolari del rifugio dopo la radicale ristrutturazione di qualche anno fa. Gradevole stile minimal, ma dalle tonalità calde. Grandi vetrate e quindi tanta luce. Cura nei dettagli. E, su tutto, vista spettacolare sul cuore delle Dolomiti. Dove lo sguardo può spaziare ben oltre l’orizzonte di Sella e Marmolada.

Ivan Matarese, giovane chef napoletano che d’estate lavora in un importante ristoran-te di Pienza, sembra aver trovato nel “nido d’aquila” di Viel dal Pan l’ambiente giusto per potersi esprimere senza condizionamenti, liberando da vincoli il suo talento cristallino. Piatti, i suoi, che denotano oltre a una buona tecnica, anche una sensibilità particolare. Sia sotto l’aspetto creativo, e quindi degli abbi-namenti, sia sotto quello compositivo. Una cifra stilistica molto personale, declinabile a seconda delle necessità. O delle materie pri-

Il giovane ed estroso chef

Ivan Matarese, napoletano,

ha portato in questo nido

d’aquila la sua cucina

ricca di talento, esteticamente

bella e soprattutto buona.

L’emozione di un aperitivo

fra le rocce, sospesi nel vuoto

Pagina a cura di

>Renato Malaman<

Dolomiti

“Viel dal Pan”, alta cucina a due passi dal cielo

Il ristorante Viel dal Pan è incastonato a Porta Vescovo (sopra Arabba) a 2.500 metri di quota: alcune immagini

esterne ed interne dell’esclusiva sosta gourmet realizzata dall’imprenditrice padovana Manuela Gorza. Sotto:

l’aperitivo in funivia del mercoledì sera, Ivan Matarese con la proprietaria e alcuni piatti realizzati dallo chef napoletano

me del giorno, opera di qualche produttore artigiano locale. L’uovo bio a 65 gradi, con cialda di sesamo e spuma di patate e porri; oppure la triglia con la sua riduzione, carcio-fo confit, cipolle grigliate e levistico; oppure anche la piccola pasticceria, rivelano l’estro e il gusto estetico di questo cuoco giovane e candidato al successo. Un menu degustazio-ne completo costa 80 euro ed è un viaggio dal piacere assicurato. Il mercoledì sera e a San Valentino l’aperitivo si prende in funivia, so-spesi nel cielo. Per ora il ristorantino è aperto solo a pranzo e d’inverno, pur con qualche eccezione concordabile.

Viel dal Pan, insomma, è ad oggi un work in progress interessante. Sotto tutti i punti di vista. “Accanto al ristorante a buffet del rifugio, che pure non propone i soliti piatti – rivela Manuela Gorza – abbiamo voluto af-fiancare questa nuova realtà per testimoniare il nostro amore per le cose buone, belle e fatte bene”. Ivan Matarese le fa eco: “Amo le cose semplici, per questo nei miei piatti i singoli ingredienti devono rimanere riconoscibili e i loro sapori rispettati”. Carta dei vini all’altez-za, servizio impeccabile grazie alla passione di Claudia Andrea.

Da Arabba un altro impianto, affiancato alla funivia di Porta Vescovo, porta al Cesa da Fuoch, l’altro bel localino tra le piste da sci realizzato dalla famiglia Gorza. Il suo nome in ladino significa cucina e i suoi arredi si rifan-no, come il Viel dal Pan, a uno stile contem-poraneo. Proposte più semplici, in linea con le esigenze di chi scia ma ambiente ugual-mente molto bello. Anche per la presenza invitante di un focolare sempre acceso.

Turismo

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Un’imprenditrice visionaria, la padovana Manuela Gorza ha realizzato il sogno di un ristorantino a 2500 metri di quota a Porta Vescovo, con splendida vista su Sella e Marmolada. Vi si sale da Arabba direttamente con la funivia.

Più in alto ci sono soltanto le stelle! Un ri-storante a 2.500 metri già fa notizia, se poi sorge fra Marmolada e Sella, con magnifica vista sui paesaggi più belli delle Dolomiti, e la sua cucina ha giustificate ambizioni gourmet, allora si può proprio dire che i sogni posso-no diventare realtà. Tutto questo si chiama Viel dal Pan, il nuovo ristorantino del Por-ta Vescovo Dolomiti Resort, facilmente rag-giungibile con la funivia che sale dal centro di Arabba. Un “nido d’aquila” per i buongustai a 2.500 metri di quota, incastonato tra le roc-ce all’interno di uno dei comprensori sciistici più spettacolari dell’arco alpino. Lo ha forte-mente voluto Manuela Gorza, imprenditri-ce feltrina che vive a Padova e che, insieme al fratello Attilio, occupa un ruolo di primo piano nella società che gestisce l’intero com-prensorio di Porta Vescovo Dolomiti Resort.

Viel del Pan piace già dal nome, perché ri-chiama quel sentiero del pane che si snoda in quota fra Porta Vescovo e il Passo Pordoi, con andamento pianeggiante e solo leggeri saliscendi, quindi facile da percorrere. Tra-dotto dal bellunese è “viale del pane” perché veniva utilizzato per il trasporto di cereali de-stinati alla panificazione. Il ristorantino sorge all’interno del Rifugio “Luigi Gorza”, punto di partenza e di arrivo di tanti sentieri e piste da sci. L’architetto Nerino Meneghello lo ha ricavato in uno degli angoli più spettacolari del rifugio dopo la radicale ristrutturazione di qualche anno fa. Gradevole stile minimal, ma dalle tonalità calde. Grandi vetrate e quindi tanta luce. Cura nei dettagli. E, su tutto, vista spettacolare sul cuore delle Dolomiti. Dove lo sguardo può spaziare ben oltre l’orizzonte di Sella e Marmolada.

Ivan Matarese, giovane chef napoletano che d’estate lavora in un importante ristoran-te di Pienza, sembra aver trovato nel “nido d’aquila” di Viel dal Pan l’ambiente giusto per potersi esprimere senza condizionamenti, liberando da vincoli il suo talento cristallino. Piatti, i suoi, che denotano oltre a una buona tecnica, anche una sensibilità particolare. Sia sotto l’aspetto creativo, e quindi degli abbi-namenti, sia sotto quello compositivo. Una cifra stilistica molto personale, declinabile a seconda delle necessità. O delle materie pri-

Il giovane ed estroso chef

Ivan Matarese, napoletano,

ha portato in questo nido

d’aquila la sua cucina

ricca di talento, esteticamente

bella e soprattutto buona.

L’emozione di un aperitivo

fra le rocce, sospesi nel vuoto

Pagina a cura di

>Renato Malaman<

Dolomiti

“Viel dal Pan”, alta cucina a due passi dal cielo

Il ristorante Viel dal Pan è incastonato a Porta Vescovo (sopra Arabba) a 2.500 metri di quota: alcune immagini

esterne ed interne dell’esclusiva sosta gourmet realizzata dall’imprenditrice padovana Manuela Gorza. Sotto:

l’aperitivo in funivia del mercoledì sera, Ivan Matarese con la proprietaria e alcuni piatti realizzati dallo chef napoletano

me del giorno, opera di qualche produttore artigiano locale. L’uovo bio a 65 gradi, con cialda di sesamo e spuma di patate e porri; oppure la triglia con la sua riduzione, carcio-fo confit, cipolle grigliate e levistico; oppure anche la piccola pasticceria, rivelano l’estro e il gusto estetico di questo cuoco giovane e candidato al successo. Un menu degustazio-ne completo costa 80 euro ed è un viaggio dal piacere assicurato. Il mercoledì sera e a San Valentino l’aperitivo si prende in funivia, so-spesi nel cielo. Per ora il ristorantino è aperto solo a pranzo e d’inverno, pur con qualche eccezione concordabile.

Viel dal Pan, insomma, è ad oggi un work in progress interessante. Sotto tutti i punti di vista. “Accanto al ristorante a buffet del rifugio, che pure non propone i soliti piatti – rivela Manuela Gorza – abbiamo voluto af-fiancare questa nuova realtà per testimoniare il nostro amore per le cose buone, belle e fatte bene”. Ivan Matarese le fa eco: “Amo le cose semplici, per questo nei miei piatti i singoli ingredienti devono rimanere riconoscibili e i loro sapori rispettati”. Carta dei vini all’altez-za, servizio impeccabile grazie alla passione di Claudia Andrea.

Da Arabba un altro impianto, affiancato alla funivia di Porta Vescovo, porta al Cesa da Fuoch, l’altro bel localino tra le piste da sci realizzato dalla famiglia Gorza. Il suo nome in ladino significa cucina e i suoi arredi si rifan-no, come il Viel dal Pan, a uno stile contem-poraneo. Proposte più semplici, in linea con le esigenze di chi scia ma ambiente ugual-mente molto bello. Anche per la presenza invitante di un focolare sempre acceso.

Turismo

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Anche dei libri ormai esiste in parallelo la versione scaricabile on line. Le riviste

scientifiche si consultano via internet, molte hanno l’applicazione specifica per essere lette su tablet e simili, poi eventualmente si stampa l’articolo che interessa.

E poi database progettabili con possibilità di avere dati senza l’apporto di informatici, gli anni 90 hanno visto l’evoluzione delle presentazioni ai congressi dalle diapositive su telaio alle “chiavette”.

Tutto bene dunque, un ciclo virtuoso , tanti “talenti” alla Steve Jobs insieme, ma se la rete scientifica era mondiale, il campo all’inizio era relativamente ristretto, i partecipanti una sezione interessata, dedicata, affamata.

Poi il digitale è uscito dalle Università e dai Centri di Calcolo, ed è arrivato nelle AULSS , nelle corsie ospedaliere, nel territorio.

In quegli anni erano ben pochi i medici che usavano il Pc, bisogna aspettare Windows 95, pur con tutti i suoi limiti, per una rivoluzione del settore. All’epoca i Pc avevano per lo più sostituito le macchine da scrivere, Internet doveva ancora arrivare al grande pubblico, non esistevano i portatili, pochi e pesanti i telefoni cellulari.

Le risposte per i pazienti era comodo averle su computer per tenere in ordine i dati, il programma te lo facevi su misura da solo, ma i cartellini di cartoncino facevano ancora da padroni.

Venivano organizzati corsi, ma molti medici semplicemente non sapevano e non erano interessati ad usare il computer, era fuori della loro mentalità, al limite il programma di videoscrittura per le lettere di dimissione.

Poi, quasi senza preavviso, è stato l’inferno.

Medico nativo digitale

dott. Giovanni Leoni

l’editoriale La nuova tecnologia deve facilitare il lavoro del medico non complicarlo

a pag 33 a pag 33 a pag 33

Ambliopia e Astenopia, cosa sono?

Energia creativa per affrontare il cambiamento

La medicina estetica non invasiva: tecnologia e innovazione

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Consulenza scientifica

Negli anni 2000 esplode la comunicazione globale: cellulare e pc entrano nelle case degli italiani come i televisori negli anni 60. Nascono le reti ospedaliere, le Intranet. A programma si aggiunge programma, scompaiono le lastre arriva l’immagine radiologica digitale chi non ci arriva le radiografie non le vede più. Usare il computer non è più uno sfizio, una passione, è una necessità per lavorare. Tutte le ditte ed i programmi sono diversi anche perché arrivano in tempi successivi. La mail aziendale diventa il sistema di comunicazione ufficiale, chi non apre il Pc è perduto, peggio inadempiente. Nota positiva, il programma che uso più volentieri è quella con cui guardo gli esami da laboratorio, di qualsiasi paziente ovunque io sia in ospedale con tanto di tabella dell’evoluzione dei giorni precedenti. Poi un giorno arriva una card personalizzata con tanto di chip: è la firma digitale, dice che sei tu e solo tu a programmare. E sì perché ormai sei diventato un programmatore, specializzato ma un programmatore e non te ne sei neanche accorto. Gli specializzandi, i Nativi Digitali, sono a loro agio perfettamente, velocissimi, li invidio. Io povero Immigrante chiedo solo di poter accedere con la mia card univoca da qualsiasi terminale, senza dover inventarmi periodicamente nuove pass perché scadono e linee interne e server adeguati al traffico crescente. Le Amministrazioni devono ricordare che il lavoro del medico è una professione intellettuale, che per prima cosa dobbiamo avere il tempo di visitare i nostri malati, ci serve tempo per pensare, discutere fra di noi, parlare con i parenti, aggiornarci, riposare dopo un turno massacrante. Se no gli sbagli aumenteranno a tutti i livelli. La tecnologia deve essere al servizio del medico, non il contrario. Non possiamo passare sempre più tempo al terminale coinvolti in mille problemi organizzativi, non è questo il mestiere per cui abbiamo studiato. La soluzione? Impossibile fermare il progresso, ma governarlo diversamente sì. I programmi devono essere scelti fra quelli costruiti in modo semplice ed intuitivo e devono essere integrati e continuamente aggiornati secondo l’esperienza maturata sul campo. I computer devono essere mantenuti al passo della maggior complessità e numero dei programmi pena il continuo blocco operativo, il riconoscimento dell’operatore , a tutti i livelli, deve essere univoco via card, senza il continuo incubo delle password. E gli esempi potrebbero continuare a lungo. Appare quindi necessario costituire un gruppo di studio misto fra amministrazioni ed utenti finali per l’ascolto dei medici nei problemi incontrati nell’uso delle nuove tecnologie ed i possibili rimedi, in particolare in questa fase di transizione tecnologica.

Medico nativo digitale

Segue dalla prima paginea dello Speciale Salute

l’editoriale

l’intervento

Previste nel mese di aprile, dedicato alla prevenzione dell’ictus cerebrale, numerose iniziative locali di

informazione, sensibilizzazione e prevenzione di questa patologia grave e disabilitante che costituisce la seconda causa di morte a livello mondiale e la terza nei paesi industrializzati e che nel 2020 rischia di raddoppiare per l’invecchiamento della popolazione. E’ una delle malattie più temute, specie dalle persone meno giovani, che risultano le più colpite, e quindi in un momento della vita in cui sei più fragile e hai meno capacità di risorse fisiche, per i gravi esiti invalidanti che ti rendono dipendente spesso totalmente dagli altri facendo sopportare un peso non sempre facile da gestire ai tuoi cari e non solo dal punto di vista economico. Oggi per fortuna vi sono centri altamente specializzati come le stroke unit nelle nostre strutture ospedaliere che sono in grado di curare efficacemente l’ictus cerebrale, sempre con i limiti della patologia di fondo e del tempo intercorso per le prime cure ed esistono centri altrettanto altamente specializzati per una riabilitazione che può portare finanche ad una “restitutio ad integrum”, sempre con i limiti già detti. Ridurne l’incidenza e migliorare la qualità della vita è l’obiettivo posto alla base delle iniziative in corso attraverso la conoscenza di questa patologia e dei suoi principali fattori di rischio.

Ma, si può prevenire l’ictus cerebrale? E come? Come sempre la prevenzione inizia a tavola:la quantità e la qualità del cibo e delle bevande costituiscono uno dei principali fattori di rischio modificabili. La dieta mediterranea caratterizzata da un elevato consumo di frutta e verdura, legumi e cereali, da un moderato apporto di carni rosse e di dolci, da un moderato consumo di vino ai pasti, e dall’utilizzo di olio extravergine di oliva come principale fonte di grassi è la dieta raccomandata a livello internazionale. Un incremento di frutta e di verdura di 200 grammi al giorno riduce il rischio di ictus cerebrale rispettivamente del 32% e del 11%, il consumo di olio di oliva lo riduce del 20%. La dieta mediterranea riduce in modo significativo anche il rischio di ipertensione, diabete e malattie metaboliche, tutti elevati fattori di rischio. Il controllo della pressione arteriosa, una diagnosi precoce di diabete, il riconoscimento di aritmie cardiache come la fibrillazione atriale e l’astensione dal fumo costituiscono elementi determinanti per la prevenzione dell’ictus. Evitare le cattive abitudini alimentari fin dall’infanzia (un bambino su tre tra i sei e i nove anni è in sovrappeso se non obeso), combattere il peso in eccesso e l’obesità attraverso un costante esercizio fisico ed una alimentazione sana e corretta,adottando adeguati stili di vita e ponendo sotto controllo i fattori di rischio può prevenire l’ictus cerebrale fino all’ 80% dei casi.

Aprile mese della prevenzione dell’ictus cerebrale

dott. Francesco Noce*

*Presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Rovigo

dott. Giovanni Leoni - Presidente OMCeO Provincia di Venezia

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La medicina estetica non invasiva: tecnologia e innovazione al servizio della bellezzaLa ricerca della bellezza estetica e la cura del proprio

corpo, non solo al femminile, sono ormai obbiettivi che molte persone tentano di ottenere nei modi più vari: diete alimentari, attività fisica più o meno intensa, prodotti cosmetici e farmaceutici. Sono tutti sistemi validi se integrati ad uno stile di vita corretto ed equilibrato ma possono non essere sufficienti per piacersi veramente. In questo ultimo caso la medicina estetica non invasiva (non chirurgica) è un validissimo alleato; negli ultimi 10/15 anni la ricerca farmacologica, la tecnologia e l’innovazione hanno dato un importante impulso a questa branca della medicina. Vediamo insieme quali possono essere le soluzioni proposte, alcune innovative, altre ormai consolidate.

raDioFreQueNZa: (diatermia estetica) E’ la tecnica basata sulla trasmissione di calore ai tessuti mediante un manipolo collegato ad un apparecchio che emette un particolare tipo di onda (regolabile in corrente). La cessazione di calore è regolabile a seconda della zona del tessuto da trattare. Il calore trasmesso provoca la contrazione delle fibre di collagene e attiva attraverso il calore i fibroblasti a produrre nuovo collagene e nuova elastina, permette di attenuare le rughe e i segni dell’invecchiamento. L’efficacia della Diatermia estetica è determinata dalla capacità di agire in maniera sinergica anche su tutte le strutture coinvolte dalla cellulite: aumenta la velocità di flusso sanguigno nel microcircolo, elimina ristagno dei liquidi nei capillari, ripristina l’elasticità e la permeabilità delle loro pareti.

In sintesi: distende visibilmente i tessuti e riduce la

lassità cutanea determinando un visibile effetto simil-lifting.

ultrasuoNi: sono onde meccaniche sonore, vibrazioni acustiche realizzate artificialmente mediante effetto piezoelettrico. E’ una tecnica assolutamente indolore e non invasiva, è in grado di facilitare l’assorbimento attraverso l’epidermide di specifici principi attivi di contrastare, ridurre e risolvere vari tipi di inestetismi del corpo quali: cellulite, adiposità e lassità cutanea.

carBossiteraPia: consiste nell’ infiltrazione locale di anidride carbonica medicale (in quantità variabile) che ha un potente effetto vasodilatatore sul microcircolo. Aumentando il flusso si facilità l’ossigenazione dei tessuti

e lo smaltimento dei rifiuti metabolici. Con la carbossiterapia si effettua un trattamento riabilitativo della microcircolazione. L’anidride carbonica determina un aumento della velocità del flusso ematico tessutale locale

Indicazioni cliniche: la Psoriasi, Insufficienza venosa cronica, Cellulite, Smagliature, Reumoartropatie acute e croniche, Periartriti acute e croniche,

Tendiniti acute e croniche.elettroPoraZioNe: E’ una tecnica che agisce

direttamente sui processi degenerativi cellulari e consiste nel sottoporre le cellule della pelle ad uno passaggio di corrente elettrica a basso voltaggio favorendo la penetrazione; L’ELETTROPORAZIONE potenzia la veicolazione dei dermocosmetici o di prodotti omeopatici negli strati profondi del derma. E’ un trattamento non invasivo e completamente indolore. E’ un ottimo trattamento anticellulite, un efficace trattamento

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di cura, suddiviso in più sedute, che unisce farmaci e trattamenti con una specifica apparecchiatura. E’ il primo metodo in grado di favorire una reale rigenerazione del tessuto smagliato e non una semplice attenuazione dal punto di vista estetico. Ne consegue che i risultati ottenuti saranno stabili nel tempo. Si è poi visto che a partire dalla quarta, quinta seduta di questo trattamento non invasivo, il solco della smagliatura ha già sufficiente quantità di neomelanociti per iniziare ad abbronzarsi con naturalezza ed in assoluta assenza di effetti collaterali. Gli utenti potranno riprendere da subito le proprie abitudini, ci si può esporre ai raggi solari, si possono indossare calze e collant, si possono fare bagno e doccia senza alcuna limitazione.

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cutaneo prima che il danno sia eccessivo (Cute giovane e stimolazione di produzione collagene tipo III)

• La biorivitalizzazione e bioristrutturazione stimolano la produzione di collagene di tipo I e migliorano l’elasticità, il tono, contrastando i danni causati dai radicali liberi.

Risultati: pelle luminosa e viso rilassato, rughe meno visibili e addirittura scomparse nelle pazienti più giovani.

Prima di iniziare qualsiasi percorso medico estetico si raccomanda di eseguire un consulto specialistico.

Negli ultimi 10/15 anni la ricerca

farmacologica, la tecnologia e

l’innovazione hanno dato un importante

impulso a questa branca della medicina

Ambliopia e Astenopia, cosa sono?L’ambliopia è la diminuzione dell’acutezza visiva. La

vitamina B viene utilizzata per correggere questo disturbo.

Le macchie di Bitot sono caratterizzate da chiazze bianche, rialzate e nettamente delineate, sulla sclera, causate da una carenza di vitamina A e proteine.

La cataratta migliora con l’aspirina che viene somministrata sia come trattamento che come terapia preventiva. Anche se non esistono prove scientifiche, si ritiene che la vitamina B6 protegga il cristallino dall’opacizzazione. Si pensa che anche la vitamina C abbia lo stesso effetto. L’acido ialuronico può essere iniettato nell’occhio per evitare la perdita corneale nel corso dell’intervento chirurgico.

La congiuntivite, un infiammazione della palpebra, può essere curata con l’uso di tintura di eufrasia e crespino (vedi Congiuntivite).

Le ulcere corneali creano tessuto cicatriziale che può causare danni permanenti se non vengono curate nel modo giusto. Possono essere curate con vitamina B2, B6, acido pantotenico, vitamina C e proteine.

L’astenopia si manifesta quando gli occhi sono stati messi sotto sforzo troppo a lungo con una luce insufficiente. Luce scarsa, luce accecante, riflessi, ombre in zona lavoro e luce intermittente come quella di taluni tubi fluorescenti possono costringere gli occhi a fare numerosi movimenti di aggiustamento che possono portare all’astenopia. L’astenopia può anche essere il risultato di una vista non corretta, bisognerebbe effettuare dei controlli periodici da un oculista per quelle correzioni o modifiche che eventualmente si rendessero necessarie. Il rilassamento frequente degli occhi, cambiando la distanza di messa a fuoco o distogliendo lo sguardo dal lavoro verso un oggetto distante, può dare sollievo alla tensione causata da luce inadeguata e mal di testa causati dalla tensione nervosa. Un’assunzione

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LE NOSTRE RUBRICHE: Animali p.32 Diritti p.35 Salute p.43

adeguata delle vitamine necessarie alla salute degli occhi favorisce il risolversi di questo disturbo. Come rimedio erboristico si consiglia l’assunzione di eufrasia in pillole o in infusione.

L’ipermetropia o iperopia è caratterizzata dal fatto di poter vedere molto lontano ma di non vedere chiaramente da vicino. Se non vengono usati occhiali adeguati, si possono avvertire bruciori agli occhi che possono diventare rossi e stanchi.

La tensione del glaucoma e l’indurimento dell’occhio con progressiva perdita della vista può essere migliorato con l’assunzione di vitamina C (vedi Glaucoma e Degenerazione maculare).

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La medicina estetica non invasiva: tecnologia e innovazione al servizio della bellezzaLa ricerca della bellezza estetica e la cura del proprio

corpo, non solo al femminile, sono ormai obbiettivi che molte persone tentano di ottenere nei modi più vari: diete alimentari, attività fisica più o meno intensa, prodotti cosmetici e farmaceutici. Sono tutti sistemi validi se integrati ad uno stile di vita corretto ed equilibrato ma possono non essere sufficienti per piacersi veramente. In questo ultimo caso la medicina estetica non invasiva (non chirurgica) è un validissimo alleato; negli ultimi 10/15 anni la ricerca farmacologica, la tecnologia e l’innovazione hanno dato un importante impulso a questa branca della medicina. Vediamo insieme quali possono essere le soluzioni proposte, alcune innovative, altre ormai consolidate.

raDioFreQueNZa: (diatermia estetica) E’ la tecnica basata sulla trasmissione di calore ai tessuti mediante un manipolo collegato ad un apparecchio che emette un particolare tipo di onda (regolabile in corrente). La cessazione di calore è regolabile a seconda della zona del tessuto da trattare. Il calore trasmesso provoca la contrazione delle fibre di collagene e attiva attraverso il calore i fibroblasti a produrre nuovo collagene e nuova elastina, permette di attenuare le rughe e i segni dell’invecchiamento. L’efficacia della Diatermia estetica è determinata dalla capacità di agire in maniera sinergica anche su tutte le strutture coinvolte dalla cellulite: aumenta la velocità di flusso sanguigno nel microcircolo, elimina ristagno dei liquidi nei capillari, ripristina l’elasticità e la permeabilità delle loro pareti.

In sintesi: distende visibilmente i tessuti e riduce la

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Indicazioni cliniche: la Psoriasi, Insufficienza venosa cronica, Cellulite, Smagliature, Reumoartropatie acute e croniche, Periartriti acute e croniche,

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direttamente sui processi degenerativi cellulari e consiste nel sottoporre le cellule della pelle ad uno passaggio di corrente elettrica a basso voltaggio favorendo la penetrazione; L’ELETTROPORAZIONE potenzia la veicolazione dei dermocosmetici o di prodotti omeopatici negli strati profondi del derma. E’ un trattamento non invasivo e completamente indolore. E’ un ottimo trattamento anticellulite, un efficace trattamento

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Prima di iniziare qualsiasi percorso medico estetico si raccomanda di eseguire un consulto specialistico.

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Ambliopia e Astenopia, cosa sono?L’ambliopia è la diminuzione dell’acutezza visiva. La

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Le macchie di Bitot sono caratterizzate da chiazze bianche, rialzate e nettamente delineate, sulla sclera, causate da una carenza di vitamina A e proteine.

La cataratta migliora con l’aspirina che viene somministrata sia come trattamento che come terapia preventiva. Anche se non esistono prove scientifiche, si ritiene che la vitamina B6 protegga il cristallino dall’opacizzazione. Si pensa che anche la vitamina C abbia lo stesso effetto. L’acido ialuronico può essere iniettato nell’occhio per evitare la perdita corneale nel corso dell’intervento chirurgico.

La congiuntivite, un infiammazione della palpebra, può essere curata con l’uso di tintura di eufrasia e crespino (vedi Congiuntivite).

Le ulcere corneali creano tessuto cicatriziale che può causare danni permanenti se non vengono curate nel modo giusto. Possono essere curate con vitamina B2, B6, acido pantotenico, vitamina C e proteine.

L’astenopia si manifesta quando gli occhi sono stati messi sotto sforzo troppo a lungo con una luce insufficiente. Luce scarsa, luce accecante, riflessi, ombre in zona lavoro e luce intermittente come quella di taluni tubi fluorescenti possono costringere gli occhi a fare numerosi movimenti di aggiustamento che possono portare all’astenopia. L’astenopia può anche essere il risultato di una vista non corretta, bisognerebbe effettuare dei controlli periodici da un oculista per quelle correzioni o modifiche che eventualmente si rendessero necessarie. Il rilassamento frequente degli occhi, cambiando la distanza di messa a fuoco o distogliendo lo sguardo dal lavoro verso un oggetto distante, può dare sollievo alla tensione causata da luce inadeguata e mal di testa causati dalla tensione nervosa. Un’assunzione

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adeguata delle vitamine necessarie alla salute degli occhi favorisce il risolversi di questo disturbo. Come rimedio erboristico si consiglia l’assunzione di eufrasia in pillole o in infusione.

L’ipermetropia o iperopia è caratterizzata dal fatto di poter vedere molto lontano ma di non vedere chiaramente da vicino. Se non vengono usati occhiali adeguati, si possono avvertire bruciori agli occhi che possono diventare rossi e stanchi.

La tensione del glaucoma e l’indurimento dell’occhio con progressiva perdita della vista può essere migliorato con l’assunzione di vitamina C (vedi Glaucoma e Degenerazione maculare).

Energia creativa per affrontare il cambiamento

L’epoca in cui viviamo è contraddistinta dall’insicurezza. L’insicurezza che ci disorienta non

è solo fuori… E’ anche dentro di noi. E’ parte di noi. Buona parte di questa insicurezza può essere attribuita al ritmo sempre più accelerato dei cambiamenti e delle complicazioni che percepiamo.

Oggi, quasi tutti ci troviamo ad affrontare un sempre maggiore numero di problemi che non esistevano qualche anno fa e ogni anno questa escalation sembra aumentare ed intensificarsi. Niente è permanente, eccetto il cambiamento. Spesso reagiamo alle novità con ansietà e preoccupazione. In che modo possiamo affrontare la realtà direttamente e venire alle prese con eventuali difficoltà? Un andamento passivo al “sempre mutevole presente”, non basta. Per effettuare un cambiamento desiderato e per prevenirne uno indesiderato, dobbiamo imparare non solo a fronteggiare le “trasformazioni”, ma a partecipare attivamente al loro processo.

Così, l’ingrediente più importante per affrontare le sfide e risolvere i problemi futuri con fiducia o senso di sicurezza potrebbe dimostrarsi proprio la CREATIVITÀ. “Creativi si diventa” in quanto, parliamo di “creatività concettuale” intesa come sviluppo di idee nuove e finalizzata al problem solving (soluzione dei problemi).

Lo sviluppo delle attitudini creative permette di scoprire nuovi modi di affrontare i problemi quotidiani, trovare molte soluzioni alternative, sviluppare nuove forme e modalità di pensiero, modificare le idee e crearne di nuove… Aiuta a vedere le cose da diversi

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punti di vista, permette di abbandonare vecchi programmi, atteggiamenti sorpassati e modi abituali, ma non più adeguati, di fare le cose. Aiuta a liberarsi dai pensieri stereotipati e schematizzati… La maggior parte di noi ha un rilevante potenziale creativo dentro di sé che attende di essere portato alla luce.

Inizia a pensare… Inizia a creare… Inizia a lasciarti andare… Fai lavorare le tue idee!

La creatività rende la vita più divertente, più interessante e più ricca di successi.

Senza la creatività restano soltanto la ripetizione e la routine, due cose molto

preziose che costituiscono la maggior parte del nostro comportamento,

ma per cambiare, per migliorare e per trovare nuove vie la creatività è necessaria

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Una buona e corretta masticazione come strumento di prevenzione e di cura per il sovrappeso e l’obesità

L’obesita’ rappresenta in tutto il mondo un problema di salute pubblica e costituisce

la causa di molte patologie ad essa correlata. L’OMS afferma che nel mondo almeno 2,8 milioni di adulti muoiono ogni anno a causa dei chili in eccesso ed il 44% dei casi di diabete, il 23% delle cardiopatie ischemiche e il 7-41% di alcuni casi di cancro sono attribuibili ad essi. Per l’estensione e la gravita’ del problema appare evidente l’importanza della prevenzione e della cura. Molti studi hanno evidenziato come il tempo dedicato alla masticazione influisce in maniera determinante sull’apporto calorico complessivo. Mangiare adagio, masticando bene, permette al meccanismo della sazieta’ di regolare e limitare la quantita’ di cibo che assumiamo. La sazieta’ dipende da stimoli complessi: meccanici, termici, chimici, che si integrano nel cervello e provocano una sensazione di benessere ad un certo momento del pasto. Affinche’ questo meccanismo entri in funzione ci vuole un po’ di tempo, ed e’ proprio questo intervallo di tempo che fa la differenza. Per questi motivi e’ corretto affermare che una cattiva masticazione incide notevolmente sia sullo stimolo della fame che sull’aumento del peso corporeo e che migliorare l’attivita’ masticatoria congiuntamente ad altri comportamenti alimentari puo’ diventare un utile strumento per combattere l’obesita’. Mangiare lentamente e’ fondamentale per raggiungere prima il senso di sazieta’ e per avere il tempo di pensare a quello che si sta mangiando. I pazienti affetti da “eating

Dott.ssa Floriana Bertanimedico chirurgo specialista in scienza dell’alimentazione e nutrizione clinica - dietologa - Poliambulatorio San Martino - Via Carrarese 66/6 - Piove di Sacco - Tel. 339 3558149

emozionale”, ovvero con assunzioni di cibo legate alla sfera emotiva, spesso mangiando in maniera compulsiva, non raggiungono facilmente gli obiettivi sopra descritti. In questi casi e’ necessario che i pazienti seguano un programma di terapia comportamentale con supporto di un medico nutrizionista per una significativa e duratura perdita di peso.

LE NOSTRE RUBRICHE: Animali p.32 Diritti p.35 Salute p.43

L’Ortodonzia intercettiva per i bambini

L’ortodonzia e’la disciplina odontoiatrica che si occupa della correzione delle malocclusioni per

ottenere quell’allineamento dei denti che consente una funzione masticatoria fisiologica e un’estetica facciale armonica. L’ortodonzia intercettiva per bambini serve ad individuare e correggere, se presenti, anomalie dentarie e scheletriche, quali morso crociato, arcate strette, mancanza di spazio, mandibola arretrata o avanzata rispetto all’arcata superiore, prima che possano generare gravi conseguenza funzionali o estetiche. La prima visita dovrebbe essere effettuata tra 3 e i 6 anni, quando sono presenti in bocca tutti i denti da latte, che devono essere mantenuti sani perche’ fanno da guida all’eruzione dei denti permanenti. Fondamentale è la sigillatura dei solchi occlusali dei primi molari permanenti per proteggerli dalla carie. Un altro aspetto molto importante della prevenzione e’ l’individuazione di abitudini viziate come l’uso prolungato del succhiotto, il succhiamento di uno o piu’ dita, la respirazione orale e la deglutizione atipica, che compromettono lo sviluppo armonico del volto . Un intervento precoce, mediante i moderni dispositivi ortodontici-ortopedici, guida la crescita e lo sviluppo dento facciale, creando spazio per denti affollati in eruzione, ottenendo la simmetria facciale, riducendo il rischio di traumi su incisivi superiori protrusi, preservando lo spazio per denti non ancora erotti, diminuendo la necessita’ di estrazioni di denti permanenti, riducendo la durata del trattamento in

dentatura permanente. Se il trattamento precoce non è necessario l’ortodontista può monitorare attentamente la crescita e lo sviluppo per iniziare l’eventuale terapia ortodontica al momento ideale. Nel giovane e nell’adulto, in cui le arcate dentarie e le basi ossee sono gia’ formate i denti possono essere allineati con tecniche ortodontiche tradizionali, come apparecchi fissi vestibolari o linguali. Esiste infine la moderna tecnica ortodontica biodinamica, una sequenza di apparecchi trasparenti, precisissimi e invisibili che allineano i denti e riconfigurano la funzionalità muscolare eliminando le interferenze occlusali anomale e conferendo equilibrio al viso e alla bocca.

La prima visita dovrebbe essere effettuata tra 3 e i 6 anni, quando sono presenti in bocca tutti i denti da latte, che devono essere mantenuti sani perche’ fanno da guida all’eruzione dei denti permanenti

Vitaldent - centro odontoiatricoDottor Paolo Bellemo, Direttore Sani-tario del centro Vitaldent di Mestrevia Carducci angolo Giovanni Pascoli - Mestre (Ve) - Tel.: 041 0996788 - www.vitaldent.com

Le quattro “R” dell’intestino sano In medicina funzionale e secondo una prospettiva olistica,

che noi condividiamo, si ritene che ogni sistema del nostro organismo sia connesso. Il nostro sistema ormonale e digestivo, per esempio, secondo il punto di vista funzionale, olistico e della PNEI (Psico-neuro-immunologia) NON sono e non operano in modo indipendente ma interconnesso.

Per questo motivo, sintomi come mal di stomaco, nausea, flatulenza, emissione di gas, diarrea, che generalmente sono sintomi attribuibili ad un mal funzionamento del nostro intestino, possono accompagnarsi ad altri sintomi come squilibri ormonali, malessere diffuso, malassorbimento di zuccheri, calo di difese immunitarie, eczemi o atopie cutanee, forme di leggera ansietà e disturbi del sonno. Perchè?

Perchè è a livello intestinale che, tra l’altro, si localizza anche buona parte del nostro sistema immunitario, oltre che digestivo. Ne deriva l’importanza dell’attenzione sulla buona funzionalità intestinale per il nostro benessere globale. Le attività intestinali di assorbimento e fermentazione del cibo vengono garantite dalla colonizzazione intestinale di batteri “buoni”, il cui lavoro viene reso più efficace in condizioni favorevoli di equilibrio acido/base dell’ambiente intestinale. Su questa funzionalità possiamo agire noi attraverso le nostre scelte di adeguate e sane attitudini alimentari e comportamentali. Escludendo la presenza di patologie gravi, che richiedono l’intervento del medico, tutti noi possiamo aiutare a mantenere sano l’intestino attraverso pochi semplici passi, che sono stati definiti il 4RP (Four R Program) dai nutrizionisti americani. In che cosa consiste questo programma? Si tratta di seguire quattro punti, che vi illustriamo qui di seguito.

1r: reMoVe, riMuoVi“Rimuovere” tutto il “cattivo”. Le cattive abitudini alimentari,

per esempio. Ridurre gli zuccheri, i cibi troppo grassi e raffinati, le “merendine” industriali; ridurre l’uso della carne, di alcoolici, di caffè e altre bevande nervine.

2r: riMPiaZZa, rePlace“Rimpiazziamo” questi alimenti nocivi per la nostra salute

con alimenti più sani. Cibi meno raffinati, preferibilmente

senza sostanze chimiche conservanti, coloranti, additive-addensanti,aromatizzanti . Cibi biologici, magari a “kmO”. Prediligere il consumo di frutta e verdura, di alimenti naturalmente a scarso contenuto di grassi e non trattati, a corta conservazione (freschi).

3r: riiNocula; reiNoculatePuò capitare di osservare che “rimpiazzare” certi cibi

con altri provochi dei temporanei stati di disagio. Questo è il segnale che il nostro intestino, inquinato dalle cattive abitudini, si sta “pulendo” e reagisce. Possiamo dargli una mano “reinoculando” opportuni batteri “buoni”, che aiutano i processi digestivi riportandoli ad uno stato di attività ottimale. Per esempio, il Bifido Bacterio; i Lactobacilli Acidofili. Anche sostanze prebiotiche, come l’Inulina o fibre dell’Aloe, possono favorire un buon ambiente per le funzionalità intestinali.

4r: rePair, riParaProvvedendo le sostanze corrette ed elimindando gli

alimenti sgraditi, l’intestino da solo riparerà le sue funzioni ripristinandosi al meglio verso un netto miglioramento della nostra percezione di benessere! Oltre a queste quattro R, possiamo aggiungerne un’altra: RILASSATI! E’ importante infatti pensare che quanto facciamo per la nostra salute ed il nostro benessere rappresenta una azione positiva che facciamo , per stare bene con noi stessi e con gli altri. Una maggiore consapevolezza di quel che mangiamo conduce inevitabilmente ad una maggiore consapevolezza e desiderio di modificare anche altre nostre abitudini verso un maggiore benessere globale. Il personale specializzato della nostra Farmacia è a vostra disposizione per una consulenza personalizzata e fornirvi maggiori informazioni.

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il Crucilibro

Sempre attuale l’eterna lotta tra il bene e il male

Sul filo del paradosso o nel solco del quotidiano l’uomo interroga la propria storia

Garth Risk HalbergGiordano Meacci Kent Haruf Ivano Porpora

Eroe/Eroina La New York del black out e della grande crisi

Apperbohr, cinghiale capobranco Dad, un uomo che sta morendo Benito, fotografo epilettico

Location La Grande MelaCorsignano, paesino tra Toscana e Umbria

Hot, cittadina a due ore e mezza da Denver

Il secchio nero di china in cui sono scomparsi i suoi ricordi

Intrigo

New York, 1977, durante la notte di Capodanno a cui assistono i protago-nisti del romanzo, un insolito insieme di abitanti della Grande Mela, Central Park è attraversato da uno sparo.

Una piccola comunità vive la quoti-dianità alternando momenti privati a scene corali. Accanto a questa, un’al-tra comunità, quella dei cinghiali che scorazzano al limitare del paese

Dad ha un tumore allo stadio termi-nale. La figlia torna a casa ad aiutare Mary negli ultimi giorni. La piccola comunità, dove i giovani sono pochi, è scossa da alcuni avvenimenti

Benito, fotografo quarantenne, ha dimenticato 10 anni della sua vita a causa di un grave attacco epilettico. Un giorno, però, muore una persona e il suo volto apre un varco nel buio

Cosa dire del libroUn’opera mondo unica, con un im-pianto classico ma affollato di inserti tipici dei romanzi post moderni

Il romanzo mescola suggestioni lette-rarie, musicali, cinematografiche. La lingua ricca e poetica ne fa un’opera da non perdere

Un libro che coniuga la sobrietà con un’esattezza implacabile. Le dinami-che umane esplodono senza alcun botto. Esemplare

Un intenso viaggio interiore dove il dolore è solo una delle verità che il protagonista chiama magistralmente per nome

Alter Ego Un reporter e un detectiveGli Alti sulle Zampe, gli abitanti del paese

La moglie Mary Angela, sua moglie

Co-protagonisti Un gruppo di newyorkesiGli umani e le loro storie pubbliche

e privateGli abitanti di Hot

Genitori, fidanzate e tutto quanto riemerge dal passato di Benito

Finale

Un detective e un gironalista indaga-no per capire come sono legate all’e-vento queste persone. Scopriranno che amore, crimine, tradimento, Sto-ria sono tutti un unico ordigno pronto ad esplodere

Il capobranco dei cinghiali, folgora-to da un raggio di luce della Tv, ac-quista una forma di pensiero che lo accomuna agli umani. Ma questo lo allontana dalla sua comunità e gli fa conoscere la solitudine

Una bambina orfana che viene a stare dalla nonna porta giovinezza; Il pastore con le sue idee anticonven-zionali porta scompiglio. La vita conti-nua, la vita finisce

E’ necessario che Benito ricordi per essere un uomo migliore e per salvare sua figlia dalla fatale eredità. Le foto per la mostra Omissis fanno affiorare ricordi perduti e con essi molto altro

LeggereGarth Risk HalbergCittà in fiammeMondadori, pp. 1005

Giordano MeacciIl cinghiale che uccise Liberty ValanceMinimum Fax, pp. 456

Kent HarufBenedizioneNNE, pp. 277

Ivano PorporaLa conservazione metodica del doloreEinaudi, pp. 322

A cura di Germana Urbani

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Proposte per una cucina biologica, integrale, vegetariana, in sintonia con la natura

Julienne di verdure alla salsa di Tofu

Ingredienti: 2 carote - 1 costa di sedano - 1 finocchio piccolo - 1 limone - 1 manciata di cre-scione - 1 pacchetto di tofu - 2 fette di pane tostato - 1 pizzico di: curry, mag-giorana - sale e olio q. b.

Farro ai bruscandoli

Ingredienti: 300 g di farro - acqua - sale - 2 cipolle - 2 foglie di alloro - peperoncino - 300 g di bruscandoli - 2 spicchi d’a-glio - 1 pizzico di prezzemolo tritato – olio q.b.

Dolce all’Amaranto

Ingredienti: 2 broccoletti - 1 L d’acqua - 300 g di amaranto - 1 bastoncino di vani-glia - 1 C di cannella - 100 g di miele - 100 g di uvetta - 3 uova - 60 g di mandorle - 70 g di succo d’arancia - olio per ungere la teglia.

NotaLa quantità degli ingredienti si riferisce a un menù tipo per 4 persone.

Abbreviazioni usate:C = cucchiaio · c = cucchiainog = grammo · kg = chilogrammoL = litro · dl = decilitroolio (quando non è specificato altro) = olio extra vergine di olivaq.b. = quanto basta.

Preparazione: pulire e lavare le verdure, ta-gliarle a julienne e condirle con sale, olio e succo di limone. A parte preparare la salsa di tofu: mettere nel frullatore un po’ d’olio, qualche goccia di succo di limone, un pizzico di: curry, maggiorana, crescione. Frullare il tutto e disporre un cucchiaino di salsa al cen-tro dei bastoncini di verdure, disposti a colori alternati. A parte disporre nel piatto qualche triangolino di pane tostato.

Preparazione: cuocere il farro con le foglie di alloro e la cipolla tritata. A fine cottura lasciare riposare almeno 10 minuti, condire con i bruscandoli precedentemente passati in padella con l’aglio e la cipolla. Amalgamare bene, unire il prezzemolo tritato e l’o-lio crudo.

Preparazione: cuocere l’amaranto con l’acqua, il sale e la stecca di vaniglia per 30 minuti a fiamma bassa e lasciarlo raffreddare. Unirvi la buccia di li-mone grattugiata, i tuorli d’uovo, il miele, l’uvetta, la cannella, il succo d’arancia, una parte delle man-dorle tritate (circa 40 g) e gli albumi montati a neve. Amalgamare bene tutti gli ingredienti. Ungere una tortiera d’olio, versarvi l’impasto, livellare bene con un cucchiaio di legno, guarnire con le restanti man-dorle e infornare per circa 40 minuti a 200°.

CarmenBellinEducatore Alimentare dell’Associazione Culturale La Biolca di Padova: tiene corsi e conferenze su alimentazione e cucina, collabora al mensile Biolcalenda, ha pubblicato Metti una sera a cena libro di ricette e consigli utili per una cucina in armonia con i ritmi della natura.

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GemelliRilassatevi più che potete

nonostante il periodo non sia dei migliori. Saranno molte le persone

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CancroDecidete cosa vorreste cambiare

della vostra vita e rifletteteci sopra. In amore turbolenze all’orizzonte

LeonePossibili equivoci anche in amore, fate attenzione, siate prudenti con

le parole e pazienti nei fatti

VergineApprofittate di un viaggio se potete, miglioreràla vostra vita sociale e se

qualcuno vi irrita, girate a largo

BilanciaAvete grinta e, spinti dalla volontà di sistemare le cose, migliorerete le vostre relazioni. Un mese piacevole

ScorpioneGodetevi la vita, è il periodo giusto e non curatevi dei problemi altrui

o di chi non merita attenzioni

SagittarioLa passione regnerà sovrana. Fidatevi del vostro istinto, le

vostre emozioni vi guideranno sul sentiero giusto

CapricornoArriveranno dei chiarimenti e

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