riflessoterapia frattale di giacinto olivieri

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LABORATORIO DI NATUROPATIA Riflessologia frattale Giacinto Olivieri Un nuovo percorso per il benessere dalle scoperte di Giuseppe Calligaris La pelle specchio della vita

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La Riflessologia frattale è una metodica manuale che nasce dall’integrazione delle ricerche del neurologo Giuseppe Calligaris (1876-1944) a opera di Giacinto Olivieri.

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LABORATORIO DI NATUROPATIA

Riflessologia frattaleGiacintoOlivieri

Un nuovo percorso per il benesseredalle scoperte di Giuseppe Calligaris

La pelle specchio della vita

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Laboratoriodi Naturopatia

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EDIZ IONI

RIFLESSOLOGIA FRATTALE

Un nuovo percorso per il benesseredalle scoperte di Giuseppe Calligaris

Giacinto olivieri

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© Copyright 2015Edizioni Enea - SI.RI.E. srlI edizione giugno 2015

ISBN 978-88-6773-038-4

Edizioni EneaRipa di Porta Ticinese 79, 20143 Milano

[email protected]

Progetto graficoLorenzo Locatelli

Disegno in copertinaCaterina Ricca

Stampato e rilegato daGraphicolor, Città di Castello

I diritti di traduzione, memorizzazione elettronica, informatica, multimediale, ripro-duzione e di adattamento totale o parziale, con qualsiasi mezzo, compresi microfilm e copie fotostatiche, sono riservati per tutti i Paesi.

I benefici derivanti dall’applicazione dei metodi descritti dipendono dalla dedizione e dalle capacità di chi opera in piena responsabilità. L’Autore e l’Editore non hanno responsabilità per l’utilizzo delle tecniche terapeutiche citate nel testo.

Riflessologia Frattale ® è un marchio registrato di Giacinto Olivieri, e come tale è protetto dal codice di proprietà industriale.I termini Riflessologia Sistemica ©, Riflessologia Biografica ©, Riflessologia Me-tapsichica © sono tutelati da copyright e diritti d’autore.

Sito internet dell’autorewww.riflessologiafrattale.it

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Quello che c’è di più profondonell’essere umano è la pelle.

Paul Valéry

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9 Prefazione

11 Ringraziamenti

13 1. Giuseppe Calligaris e le Catene Lineari del Corpo e dello Spirito 21 2. Il mio contributo 31 3. La tastiera del pianoforte sulla pelle:

le 10 Catene Lineari Primarie, le 10 note primarie 43 4. Le Catene Lineari del Corpo e dello Spirito: i Sistemi Monolineari e i Sistemi Lineari Binari 93 5. La vita, l’armonia e le sue leggi115 6. Embriogenesi e Catene Lineari123 7. Biologia, comportamento e Catene Lineari131 8. Ma allora dove sta l’inghippo?137 9. Omeodinamica nei Sistemi Lineari143 10. Psico-somatico o somato-psichico?149 11. Ipotesi per una visione sistemica e sintetica163 12. Cos’è dunque la riflessologia?169 13. La pratica181 14. Riflessologia Frattale e naturopatia: integrazione e sinergia193 15. Aspetti professionali e deontologici199 16. Conclusioni e prospettive

201 Riferimenti bibliografici

Indice

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Colgo con grande piacere l’invito dell’amico Giacinto Olivieri di scrivere una prefazione alla sua preziosa opera sulla Riflessologia Frattale. Il suo grande e raro merito è quello di aver donato nuova e brillante luce alle incredibili ricerche spe-rimentali del professor Giuseppe Calligaris (1876-1944), genio italico inascoltato dai suoi colleghi e dalla medicina dell’epoca (come spesso accade).

Olivieri ha saputo tradurre con grazia e leggerezza la ciclopica mole di indagi-ni condotte dall’illustre neuroscienziato friulano, rendendola fruibile al lettore di oggi; con il talento di un sarto ha cucito nuove trame, inserendo il lavoro inesauri-bile del Calligaris nel contesto attuale delle ricerche in campo neuropsicologico e olistico: teoria e pratica riflessologica si sposano in un nuovo e riuscito connubio.

L’autore descrive con modestia quanto ha appreso in lunghi anni di studio, re-galandoci spunti inediti sulle modalità di intervento terapeutico. Ma il suo apporto più profondo è quello di sottolineare la vitale importanza del rispetto nei confronti di chi soffre e dell’approccio al dolore con sensibilità, disciplina empatica da alle-nare con perseverante costanza.

Auguro a Giacinto che la sua opera possa diventare un solido e duraturo punto di riferimento nel panorama della medicina olistica.

Vincenzo Di Spazio

Prefazione

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Quando mi sono messo a riflettere su quante persone hanno contribuito alla scrittura di questo libro, mi sono reso conto che sono talmente tante da non riusci-re a contarle tutte.

Voglio però cominciare da quelle più vicine e più care, che mi hanno dato l’energia per andare avanti nei periodi difficili: in particolare Silvana, compagna di vita e di ricerca, che mi ha sempre incoraggiato e accettato anche nei miei mo-menti di immersione totale nel mondo delle idee e della scrittura, e la sua mamma Giuliana, puntuale correttrice della prima bozza; i colleghi, tra cui spicca Dona-tella Preti, per la preziosa e acuta collaborazione, i clienti (da ognuno dei quali ho sempre imparato), gli insegnanti delle varie metodiche che ho appreso e che continuo ad apprendere e a integrare, e le persone che semplicemente con la frase giusta al momento giusto mi hanno aperto la mente a un’idea, a un’intuizione.

Ringrazio anche chi ha espresso critiche sulle teorie e sugli approcci esposti perché mi ha stimolato a non volermi arroccare su posizioni rigide, spingendomi a cercare di valutare i miei errori e rispettare le opinioni diverse dalla mia, apren-domi ad altre possibilità e punti di vista.

Riconoscimenti particolari vanno alla dottoressa Catia Trevisani, profonda co-noscitrice della Medicina Olistica, che tra le prime ha creduto nella Riflessologia Frattale e in un’opera su di essa; alle Edizioni Enea, con Lorenzo Locatelli e il suo staff, che ne hanno reso possibile la realizzazione con grande cura e senso estetico; a Barbara Barbieri (www.centrocreativo.it), per le elaborazioni grafiche delle mappe delle mani.

Secondo Calligaris l’essere umano è un’antenna ultrapotente, collegata con l’in-tero universo; quindi, per una serie di motivi, combinazioni e variabili infinite, mi è stata data l’energia e la possibilità di sintonizzarmi su questo campo così affascinan-te, e così ho cercato di lasciare traccia scritta del “contenuto della trasmissione”. Per cui mi unisco ad altri ricercatori ed estimatori, rinnovando tutta la mia riconoscenza al prof. Giuseppe Calligaris, brillantemente definito dall’amico Vincenzo Di Spazio come “esploratore dell’ultrasensibile”, che con le sue ricerche straordinarie ha aper-to innumerevoli possibilità di conoscenza, cura e crescita personale.

Ringraziamenti

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Chi mi conosce sa.Chi non mi conosce giudica.

Chi pensa di sapere tuttosu di me si illude.

Per vedere ciò che pochihanno visto, dovete andare

dove pochi sono andati.

Buddha

Come tutte le storie anche quella della Riflessologia Frattale ha un inizio, fon-damentale per comprenderne i molti aspetti e le scoperte che hanno portato al suo sviluppo, ed è legata indissolubilmente al nome di Giuseppe Calligaris.

Nato nel 1876 in provincia di Udine, figlio di un medico, Giuseppe Calligaris segue le orme paterne e si laurea in Medicina, a Bologna, nel 1901, con una tesi pioneristica e innovativa intitolata Il pensiero che guarisce. Saranno proprio i col-legamenti tra “pensiero” e soma a condurlo nella lunga e affascinante strada delle sue scoperte e della riflessologia.

Durante la specializzazione in neurologia classica Calligaris si appassiona sem-pre di più all’aspetto “materializzato” del pensiero, ossia al sistema nervoso, sotto la guida e l’influenza del prof. Mingazzini, che lo spinge a indagare nel campo della sensibilità cutanea.

Fin dai primi studi, infatti, il medico ha notato alcune anomalie sconosciute nella sensibilità di soggetti con disturbi e lesioni del sistema nervoso. In parti-colare dal 1906 studia profondamente le alterazioni della sensibilità, ossia delle forme di anestesia e ipoestesia; attraverso ricerche approfondite arriva a sostenere che non vi sono zone di anestesia rigidamente definite in rapporto alle varie sedi della lesione che le produce, ma che le alterazioni della sensibilità cutanea sono caratterizzate dal decorso rettilineo, con linee longitudinali, trasversali, oblique destre e sinistre.

1Giuseppe Calligaris e le Catene Lineari

del Corpo e dello Spirito

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Riflessologia frattale

Pubblica questi studi nel 1908, ma la commissione li giudica non attendibili e lo esorta a continuare le ricerche prima di pronunciarsi in proposito. Nel frattempo diventa titolare con suo padre di una clinica per malattie nervose a Udine e nel 1909 inizia la carriera di docente di Neuropatologia alla Reale Università di Roma dove manterrà la cattedra per molti anni.

Il primo trentennio del Novecento è un momento di grande fermento in tutti campi, scientifico, culturale, sociale. Assistiamo a grandi scoperte come quelle di Nikolas Tesla sull’energia elettromagnetica, l’invenzione del telegrafo senza fili di Guglielmo Marconi, gli studi di Einstein nel campo della fisica, quelli di Freud e Jung in psicanalisi, senza dimenticare le ricerche di Weilheim Reich, allievo di Freud, fondatore della bioenergetica insieme a Lowen e scopritore, tra il 1936 e il 1939, dei “bioni”, particelle di energia definita “orgonica”.

La lista degli studiosi contemporanei a Calligaris che ne hanno influenzato, di-rettamente o indirettamente, il lavoro, non termina qui. Ci sono quelli in qualche modo sottovalutati o peggio censurati come eretici per le loro ricerche di frontiera: William H. Fitzgerald, scopritore di zone riflesse longitudinali nel corpo e uno dei pionieri della riflessologia; Albert Abrams, un medico inglese che ha scoperto i fenomeni di risonanza e di radiazione elettromagnetica nel corpo umano (reazioni elettroniche di Abrams), Georges Lakhovsky, ingegnere francese di origini russe al quale Calligaris dedica uno dei suoi libri1; il dottor Albert Leprince, professore all’Istituto di Alti Studi Internazionali di Nizza, amico ed estimatore di Calliga-ris, grande sostenitore della metalloterapia e delle scoperte di Lakhovsky; il prof. Ferdinando Cazzamalli, neuropsichiatra più volte citato dal nostro autore, che at-traverso i primi strumenti elettromagnetici dell’epoca ha scoperto che le onde

1 Georges Lakhowsky (1869-1942) è stato un ricercatore russo che nei suoi saggi indivi-duò la correlazione dell’irraggiamento cosmo-tellurico con l’insorgenza di molte pato-logie degenerative quali il cancro e la leucemia infantile. Dopo aver individuato le cause elettromagnetiche dell’insorgenza delle principali malattie, egli scoprì il rimedio che gli permise di salvare decine di migliaia di persone, animali e piante. Nel corso degli anni, i suoi circuiti oscillanti aperti e il suo “oscillatore a onde multiple” resero possibile rista-bilire le armoniche vibrazionali che consentivano alle cellule, in via di degenerazione, di riequilibrarsi e quindi guarire.Lakhovsky è stato inoltre uno dei primi studiosi a comprendere l’importanza del fenome-no della risonanza nel campo dei sistemi viventi e gli aspetti elettromagnetici della vita, proponendo la teoria secondo cui gli organismi viventi possono essere considerati come circuiti oscillanti ad altissima frequenza in grado di entrare in risonanza con una miriade di frequenze presenti nell’universo. Come spesso accade in questi casi, fu osteggiato da molti cattedratici neofobi che criticarono la sua opera senza verificare le sue teorie e re-plicare i suoi esperimenti. Questo studioso e le sue idee rivoluzionarie ebbero una grande influenza su Calligaris: tanta fu la sua riconoscenza che nel 1934 il medico friulano gli de-dicò un libro proprio sull’aspetto ondulatorio, dal titolo Telepatia e radioonde cerebrali.

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1. Giuseppe Calligaris e le Catene Lineari del Corpo e dello Spirito

cerebrali possono essere registrate fino a nove metri di distanza, e ha indagato in modo scientifico anche il campo del cosiddetto paranormale o “metapsichico”.

Calligaris, la sua mente, le sue ricerche e perché no, anche il suo inconscio, sono immersi in questo ricco mare. Ma come in ogni rovescio della medaglia, l’Europa di questi anni è agitata anche da aspetti decisamente meno luminosi, come i sempre più esasperati nazionalismi che portano allo scoppio della Prima guerra mondiale. Calligaris, già da alcuni anni avviato a una brillante carriera, ed eccellente ricercatore con numerosi articoli pubblicati in prestigiose riviste nazio-nali e internazionali, si trova a partecipare al conflitto in veste di capitano medico in un reparto della terza armata.

Dotato di una profonda sensibilità e di grandi ideali, il suo spirito scientifico di attento osservatore viene ancora più stimolato da questa esperienza; durante gli anni di servizio infatti raccoglie i pensieri e le considerazioni sulla barbarie di cui è stato testimone; al termine degli eventi bellici, pubblica il libro Un medico e la guerra (1922). Questo testo, uscito quando l’Italia è quasi, ormai, un paese fascista, viene ampiamente criticato per la denuncia e il giudizio inflessibili con i quali l’autore analizza le cause e gli avvenimenti della grande guerra, considerando che siamo già a cavallo dell’oscuro ventennio mussoliniano.

Questa opera ci mostra due lati particolarmente importanti del carattere dell’au-tore: da una parte quello dello scienziato che osserva attentamente e minuziosa-mente l’oggetto di studio, analizzando razionalmente tutti gli aspetti così terrifi-canti e dolorosi legati alla guerra come le varie ferite, l’agonia e la morte; dall’al-tro quello profondamente umano, sensibile, di una persona con un grande amore per l’umanità e per la vita in ogni sua forma, e con la grande aspirazione di fare qualcosa per alleviarne i dolori.

Nel 1927 Giuseppe Calligaris pubblica un’opera fondamentale per la neuropa-tologia, Il sistema motorio extrapiramidale, che diventa libro di testo nella Facoltà di Medicina per diversi anni. Anche in questi libri (due volumi) ci sono accenni alle scoperte sui riflessi cutanei che sta portando avanti.

Quali sono dunque questi riflessi che a un certo punto della vita lo fanno get-tare a capofitto in ricerche minuziose, pazienti, incredibilmente di frontiera, fino al punto di dedicarvi più di quarant’anni e scrivere oltre venti libri, e a mettere in discussione la sua stessa reputazione professionale?

Calligaris ha scoperto che le zone di alterata sensibilità sulla cute sono co-stantemente delimitate da linee longitudinali o trasverse o oblique destre o sini-stre, ma sempre a decorso rettilineo. Studia sempre più minuziosamente queste linee e scopre degli strani riflessi che catturano immediatamente la sua attenzione: mentre stimola una determinata zona cutanea alla ricerca delle alterazioni della sensibilità, il soggetto esaminato riferisce una serie di sensazioni fisiche distanti dalla zona trattata, in particolare a livello viscerale; Calligaris ha così prova del riflesso cutaneo-viscerale. In un secondo tempo il soggetto stimolato sente affio-

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Riflessologia frattale

rare un’emozione ben precisa e un ricordo collegato a quell’emozione: il medico individua il riflesso cutaneo-psichico. Se la stimolazione avviene prima del riposo notturno, i sogni sono influenzati dall’emozione stimolata: Calligaris scopre il riflesso cutaneo-onirico.

Così, lanciandosi in un’appassionata ricerca durata per tutto il resto della sua vita, Calligaris identifica sulla pelle un reticolo composto da dieci linee longitudi-nali, trasversali e oblique, che si ripetono serialmente, come in un frattale, in tutto il corpo e che definisce come Catene Lineari del Corpo e dello Spirito.

Le chiama “Catene” perché sperimenta che una leggera e prolungata stimola-zione tattile o faradica (elettrica) di queste linee evoca, in maniera riproducibile, dei riflessi fisiologici tra loro concatenati, su organi interni, parti del sistema ner-voso e psiche.

Le persone sottoposte a una stimolazione o “carica” (da lui così definita) di una particolare linea sulla pelle, cominciano ad avvertire una serie di riflessi e sensa-zioni interne a un organo, a una parte del sistema nervoso, e sentono insorgere dal profondo una determinata emozione o stato d’animo, anche volontariamente determinabile a priori in base alla linea stimolata.

Ogni linea è facilmente individuabile e stimolabile sulla mediana di ogni dito (mani e piedi) e nel mezzo di ogni spazio interdigitale; inoltre esiste una linea collettrice laterale, che taglia idealmente il corpo nelle metà anteriore e posteriore e che interseca tutte le altre Catene Lineari.

Questo meccanismo riflesso viene da lui definito come “cutaneo-viscero-psi-chico”, ed è presentato al mondo scientifico nel 1928 presso l’Accademia delle Scienze di Udine, ma ancora una volta viene considerato insufficiente.

Giuseppe Calligaris continua imperterrito a lavorare e comincia a scoprire le varie combinazioni di stimolazione delle linee e le rispettive risposte; come un musicista passa dalle semplici note musicali agli accordi e da lì alle composizioni, sino ad arrivare a vere e proprie sinfonie.

Infatti si accorge che attraverso la stimolazione è possibile accedere, oltre che a organi e funzioni, alle memorie specifiche di ogni emozione, verificando così che sulla pelle è riflesso tutto il subconscio e il suo “archivio”.

A prova di ciò, sempre nel 1928, durante una perizia neurologica nell’ambito del processo su “Lo sconosciuto di Collegno”, riesce a far ritornare parzialmente alla mente di questo sfortunato reduce di guerra ricordi e immagini del passato, sottraendoli all’oblio mediante stimolazione della Catena Lineare della Memoria2.

2 È possibile scaricare gratuitamente una versione ridotta della Perizia sullo sconosciuto di Collegno in pdf, scritta dal Calligaris e pubblicata dai giornali dell’epoca, riprodot-ta in formato digitale dal sottoscritto da questo link: http://www.riflessologiafrattale.it/images/perizia%20Calligaris%20sullo%20sconosciuto%20di%20Collegno.pdf.

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1. Giuseppe Calligaris e le Catene Lineari del Corpo e dello Spirito

Nel 1928 scrive un primo opuscolo dal titolo Le Catene Lineari del Corpo e dello Spirito.

Continuando a studiare questi inediti meccanismi, Calligaris scopre ulteriori siste-mi sulla pelle, le “Catene Secondarie” (sulle quali scriverà un altro testo dal titolo Le Catene Lineari Secondarie del Corpo e dello Spirito, 1930), ossia le linee riflesse dei vari segmenti degli organi e dei vari “argomenti” delle emozioni e funzioni.

Lo studioso si accorge così che è possibile suscitare artificialmente una gran-dissima varietà di sentimenti in modo riproducibile, partendo dalla stimolazione simultanea di più linee in varie combinazioni, e scrive un testo monumentale dal titolo La fabbrica dei sentimenti sul corpo dell’uomo (1932).

Lavorando con soggetti particolarmente sensibili e pronti, selezionati per que-sto tipo di esplorazioni, si rende conto che se la stimolazione (da lui definita “ca-rica”) di una Catena è adeguata come intensità e durata, e se ci sono le giuste condizioni sperimentali, il soggetto, con gli occhi bendati, può arrivare non solo a percepire il viscere collegato a quella Catena, ma anche a vederlo come proiettato nella mente e a percepirne eventuali alterazioni: entra nel campo delle facoltà umane latenti, precisamente in quello dell’“autoscopia”, sulla quale il medico poi pubblicherà un libro, Le meraviglie dell’autoscopia (1933).

Continuando questa appassionante ricerca Calligaris scopre altri sistemi cuta-nei come le “placche”, i “campi cutanei” di varia forma, con riflessi e funzioni diverse, e si addentra sempre di più nel campo della metapsichica. Nello stesso pe-riodo ci sono altri studiosi, da lui conosciuti e apprezzati, che hanno indagato que-sto campo di ricerca, come il già citato Cazzamalli, Charles Richet e altri ancora.

Giuseppe Calligaris comprende così che può riprodurre “artificialmente”, me-diante la carica di un determinato sistema cutaneo, fenomeni metapsichici che in soggetti predisposti avvengono naturalmente, come nei casi di autoscopia ed eteroscopia (capacità di vedere con la mente l’interno del corpo altrui), di tele-patia, telediagnosi, radiestesia, criptoestesia (capacità di percepire scene legate agli oggetti, ossia da chi è stato costruito, chi l’ha posseduto, ecc.) e persino di chiaroveggenza.

Inoltre si rende conto che la cosa è riproducibile, se rispettate rigorosamente le particolari condizioni sperimentali da lui accertate, anche con persone non provviste naturalmente di queste “doti”, in quanto si tratta di reazioni neurofisiologiche, sep-pur molto sorprendenti, poiché il sistema nervoso è sostanzialmente uguale per tutti.

Nell’evoluzione ultima delle sue ricerche Giuseppe Calligaris è andato ancora oltre, arrivando a intuire e verificare sperimentalmente che la pelle umana è un vero e proprio specchio del mondo interno ed esterno, e che tutti i sistemi cutanei da lui scoperti non sono altro che i luoghi di passaggio delle irradiazioni umane che interagiscono con quelle dell’intero universo. Uno dei suoi testi rivoluzionari su queste incredibili teorie si intitola proprio L’universo rappresentato sul corpo dell’uomo (1937).

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Riflessologia frattale

E, come vedremo meglio più avanti, comincia a introdurre in termini scienti-fici un concetto peraltro già presente in molte tradizioni filosofiche e spirituali, e riscoperto in tempi recenti dalla fisica quantistica: quello di essere umano come riflesso di un qualcosa di più grande, pensiero che sarà incluso più avanti nei concetti di “ologramma” e “frattale”3; per spiegare questo lasciamo la parola di-rettamente ai suoi scritti:

L’intelligenza speciale dell’uomo, che secondo le nostre opinioni (vere o false che siano) funziona per merito del suo cervello, non è altro che un’emanazione, un’ir-radiazione, un riflesso, un modo di essere, io non so come dire, di quell’intelligenza generale o di quella misteriosa coscienza generale che realmente esiste senza cervel-lo e che è indipendente dalla materia.In altre parole la coscienza e l’intelligenza dell’uomo non sarebbero che un’espressione della coscienza e dell’intelligenza della natura. (Calligaris G., Nuove meraviglie del corpo umano)

Intanto le ricerche e le rispettive pubblicazioni sempre più avveniristiche, in-consuete e vicine al cosiddetto paranormale, la resistenza del mondo accademico a tutte le novità che possono metterlo in discussione, l’attacco dei suoi critici senza verificarne le osservazioni, creano sempre di più intorno a lui un doloroso isolamento scientifico, e persino derisione: le riviste che hanno pubblicato i suoi articoli rifiutano di pubblicarne altri, e Calligaris si trova a dover chiudere la sua clinica all’inizio della Seconda guerra mondiale per il drastico calo dei pazienti.

Il professore trascorre gli ultimi anni di vita, fino al 31 marzo del 1944, nella sua villa di Magredis, continuando a fare esperimenti e a descriverne i risultati in altri numerosi libri, divenuti in seguito quasi introvabili.

Oltre alla ricerca si dedica ad altre sue grandi passioni: la lettura di classici gre-ci e latini e lo strumento della lira. Costretto anche ad assistere al secondo conflitto mondiale, proprio lui che si era scagliato contro il primo con tanto ardore, muore il 31 marzo 1944, forse sopraffatto dai dispiaceri e dal diabete.

Anche negli ultimi anni di vita, Calligaris continua a ricevere stima e gratitudi-ne dalla piccola realtà paesana nella quale viveva, proprio dalle persone più umili e dai pazienti che ha curato con amore e dedizione.

Rimangono vicino a lui i familiari, la fedele governante e l’affezionata collabo-ratrice di molti anni di esperimenti, la signora Nucci Toppani.

3 Ologramma: una fotografia tridimensionale prodotta con l’aiuto di un laser. Ogni minu-scolo frammento di pellicola contiene sempre una versione più piccola, ma intatta, della stessa immagine: ogni parte di un ologramma contiene tutte le informazioni possedute dall’ologramma integro, come ogni parte di un frattale riproduce in piccolo la stessa forma dell’intera figura, ad esempio il cavolo, la felce, ecc.

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1. Giuseppe Calligaris e le Catene Lineari del Corpo e dello Spirito

Nei suoi libri sono spesso scritte accorate parole ai “novelli ricercato-ri” affinché riprendano, verifichino e proseguano le sue ricerche, sempre con basi sperimentali.

Impegnarsi a non far cadere in-vano il suo appello è sicuramente il miglior sistema per ringraziarlo e rendergli onore: il patrimonio scien-tifico che ci ha lasciato in eredità è di valore inestimabile e deve essere messo a frutto per il benessere e il progresso dell’umanità.

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2Il mio contributo

Difficile non significa impossibile.Significa solo che devi darti da fare.

Marco Fincato

In questo capitolo chiarirò le tappe che mi hanno portato agli studi del Calligaris e le motivazioni che mi hanno spinto a integrarle, sviluppando così la Riflessologia Frattale.

Il mio primo contatto con la riflessologia è avvenuto nel 1984 durante un corso di sul massaggio connettivale (tecnica riflessogena tedesca) organizzato dall’ISEF (Istituto Superiore di Educazione Fisica) di Bologna che frequentavo; ulterior-mente incuriosito, all’inizio degli anni Novanta ho iniziato ad appassionarmi ad altre forme di riflessologia, anche orientale, seguendo una scuola di massaggio energetico e riflessogeno, e a utilizzarle professionalmente nei centri di chinesite-rapia dove lavoravo.

Così, attratto sempre di più dalla vocazione terapeutica, e incoraggiato dal dot-tor Giorgio Meier, un caro amico medico appassionato di terapie naturali, ho con-seguito anche il diploma come massofisioterapista e naturopata.

Da appassionato di scienze quale ero, mi sono interessato alla geometria frattale, un approccio matematico e sistemico molto interessante basato su funzioni ma-tematiche che nella loro rappresentazione grafica riproducono figure geometriche particolari, i “frattali”, presenti concretamente in natura. Il cavolfiore, in particola-re il cavolfiore romano, è il più comune esempio di frattale a nostra disposizione. Ecco le parole del matematico Benoît Mandelbrot (1924-2010) a proposito:

La realtà che sta dietro il concetto di frattale è meglio esemplificata se facciamo riferimento a prodotti già coltivati dagli antichi Romani, come il cavolfiore e i broc-coli. Una testa di cavolfiore è facilmente divisa in piccoli fiori; ogni fiore è come un piccolo cavolfiore, che può essere ancora diviso in altri fiori ancora più piccoli. Usando una lente d’ingrandimento, questo processo può essere osservato in vari

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Riflessologia frattale

stadi. Una formula di matematica che imitasse questa struttura potrebbe continuare all’infinito. L’idea, perciò, è quella di autosimilitudine: ogni parte, cioè ogni piccolo fiore, è come l’intero o qualsiasi altro fiore, eccetto per una dilatazione o riduzione. (Mandelbrot B., Nel mondo dei frattali)

I broccoli e i cavolfiori rappresentano, quindi, il miglior esempio di autosimili-tudine esistente in natura e possono essere considerati dei “frattali ante-litteram”.

La geometria frattale è, dunque, la geometria del mondo naturale: animale, ve-getale, minerale.

Noi stessi, in quanto esseri umani, non possiamo sottrarci a questa visione si-stemica complessa. Sostenevano gli scolastici che lo spirito vitale umano è intera-mente in tutto il corpo e in qualunque parte di esso (anima humana est tota in toto corpore et in qualibet eius parte).

Lo stesso profondo principio, che ritroviamo anche negli ologrammi, è presente nella riflessologia in generale, nella radionica, nella fisica quantistica e nella teoria dei campi morfogenetici di Rupert Sheldrake4.

4 Rupert Sheldrake (1942), biologo e filosofo inglese, sostiene che un’eredità viene tra-smessa non solo tramite i geni, ma anche attraverso i campi morfogenetici, campi di forza che trasmettono informazioni riguardo alle forme che vegetali e animali devono assumere sviluppandosi. I campi morfici, che funzionano come campi energetici, sareb-bero responsabili della forma assunta da una gamba rispetto a un braccio e da un organo rispetto a un altro. Dai campi morfici Shaldrake arriva a teorizzare l’esistenza di campi di memoria, attraverso i quali ci sintonizziamo con i membri passati della specie. Nel libro

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2. Il mio contributo

A metà degli anni Novanta, mentre approfondivo questi e altri studi considerati “eretici”, mi sono imbattuto più volte in alcuni testi di Giuseppe Calligaris e, in particolare, nel già citato Le Catene Lineari del Corpo e dello Spirito. Ho com-preso immediatamente che quelle straordinarie rivelazioni aprivano innumerevoli possibilità in molti campi e si prestavano a moltissimi collegamenti e conferme su aspetti importanti della naturopatia. Mi ha subito colpito, del medico friulano, l’applicazione sistematica del metodo scientifico, la verifica empirica di ogni ipo-tesi, l’assenza di condizionamenti e teorie preconcette. Si trattava di uno scienzia-to che conosceva a fondo i principi della scienza. Nei suoi libri venivano descritti fenomeni governati da leggi fisiologiche, e lo stesso principio olografico della geometria frattale era sempre presente.

Così ho iniziato ad approfondire e verificare le sue ricerche; e più approfondivo, più mi accorgevo che il neurologo aveva anticipato scoperte fatte molti decenni più tardi nel campo della medicina, della biologia, della fisica, della psicologia, della naturopatia e in altri ambiti ancora.

La mole di materiale raccolto da Calligaris era enorme, e lui stesso nei suoi libri dichiarava che, nonostante abbia affrontato diversi campi con la sua riflessologia, c’era ancora tanto da scoprire per i futuri ricercatori.

Nel frattempo, operando come naturopata, mi rendevo sempre di più conto di quanto corpo e psiche fossero indissolubilmente collegati; questo legame era stato indagato biologicamente anche da altri studiosi, tra cui il biologo Henry Laborit5 e il medico Ryke Geer Hamer6, e molte di queste scoperte coincidevano con quelle di Calligaris.

La presenza del passato, Sheldrake avanza l’ipotesi che i “campi ricordi” non siano me-morie registrate nei confini del corpo umano, ma piuttosto campi di informazioni ai quali si ha accesso mediante il cervello. Di particolare importanza, nella teoria di Sheldrake, è il concetto di risonanza morfica. Ogni stato mentale e ogni attività di ogni stato mentale, compresi sogni, esperienze mistiche e stati alterati della coscienza, ha una sua struttura, e queste strutture possono spostarsi da una persona all’altra grazie alla risonanza morfica. Secondo la teoria di Sheldrake è grazie all’esistenza dei campi morfici che se un certo numero di persone sviluppa alcune proprietà comportamentali, psicologiche o organiche, queste vengono automaticamente acquisite da altri membri della stessa specie.

5 Henri Laborit (1914-1995), biologo, filosofo ed etologo francese, è stato autore di nu-merose pubblicazioni sulla biologia del comportamento.

6 Il dottor Ryke Geer Hamer (1935) è nato e cresciuto in Germania, dove si è laureato in medicina e teologia. Ha trascorso diversi anni di intensa attività nelle cliniche universi-tarie di Tubinger e Heidelberg. Nel 1972 ha conseguito la specializzazione in medicina interna e ha iniziato a occuparsi quale primario in ginecologia di molte donne malate di cancro. Parallelamente coltivava l’hobby dell’inventore (a lui si devono alcuni brevetti importanti come lo scalpello atraumatico usato in chirurgia plastica e il lettino da mas-saggio che si adatta automaticamente alla forma del corpo).

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Riflessologia frattale

In particolare ho trovato che le 5 Leggi Biologiche scoperte da Hamer potevano fornire risposte e spiegazioni concrete a sintomi e malattie disparate, sulle cui cause

Nel 1976 il dottor Hamer, con la moglie e i suoi quattro figli, decise di ritirarsi in Italia, per curare gratuitamente i malati nei quartieri più poveri, dal momento che i brevetti depositati delle sue invenzioni gli permettevano un reddito sufficiente a vivere senza guadagni. Il 18 agosto 1978, alle tre del mattino, il figlio del dottor Hamer, Dirk, che stava dormendo in barca, fu colpito da una fucilata esplosa in circostanze poco chiare. Il 7 dicembre, dopo tre mesi di agonia, Dirk morì. Questa perdita inaspettata ha cambiato la vita del dottor Hamer e della sua famiglia. Poco dopo la morte di suo figlio infatti si ammalò di cancro ai testicoli. Lavorando come primario in ginecologia nella clinica oncologica universitaria di Monaco, gli sorse il dubbio che la sua malattia potesse essere in rapporto allo shock della morte di suo figlio e quindi che il suo tumore al testicolo non fosse scaturito da una “cellula impazzita”, ma dovesse essere posta in relazione al cervello.Chiese ai suoi pazienti se anch’essi avevano vissuto un avvenimento terribile e scoprì che tutti, in effetti, avevano subito un evento traumatico prima di ammalarsi. Così cercò tracce fisicamente rilevabili nel cervello attraverso lo studio della TAC, e le trovò; si rese conto che lo stesso principio vale anche per altri organi, malattie e zone cerebrali, e iniziò così a “mappare” il cervello in base al tipo di conflitto elaborato.Dopo molti anni di studi, di battaglie per dimostrare la loro veridicità, e di delusioni do-vute ai rifiuti da parte dell’ambiente accademico, affermò che le malattie sono in realtà una reazione, un “programma SBS (speciale, biologico e sensato) di sopravvivenza” del corpo e della mente di fronte a uno shock molto forte vissuto in modo drammatico, inaspettato e con un senso di solitudine, che coinvolge l’essere vivente (vale anche per gli animali) su tre livelli: psiche, cervello, organo. Questi programmi SBS funzionano secondo Hamer grazie a cinque precise Leggi Biologiche che ha descritto in numerosi libri: riguardano la causa del programma, l’andamento bifasico (oscillante) della rea-zione, il sistema ontogenetico (cioè legato all’evoluzione e alle fasi embrionali che la ripercorrono) collegato al cervello e ai tessuti, il ruolo dei microorganismi che vengono attivati per una migliore efficienza della rimessa in salute e il concetto che le malattie non sono altro che programmi speciali di sopravvivenza inscritti nel cervello fin dalla notte dei tempi. La malattia per Hamer è una soluzione biologica del cervello, l’ultima possibilità di adattamento per la sopravvivenza: secondo questa visione il processo definito patolo-gico (in particolare quello tumorale) non viene più considerato “benigno” o “maligno”, un brutto male da sconfiggere a causa delle “cellule impazzite”, ma come un processo naturale che, se seguito, spiegato alla persona, ed eventualmente modulato nella manie-ra giusta, può ricondurre più facilmente alla salute rispetto ad approcci del tipo “com-battere contro”. Ha definito questo approccio Nuova Medicina, in seguito ha aggiunto Germanica per riferirsi ai Germani, popolo la cui cultura è precedente a quella giudaica-cristiana, dalla quale voleva distinguersi per quello che riteneva essere un’influenza ideologica anche nella visione medica. Rivedremo più avanti questo nuovo modello scoperto da Hamer, integrato con altre scoperte.

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2. Il mio contributo

erano state date molte diverse interpretazioni piuttosto aleatorie e poco verificabili, sia da parte della medicina allopatica che da quella “non convenzionale”, e ho col-legato le possibilità offerte dalla riflessologia di Calligaris con questo approccio.

Anche grazie alla collaborazione con una coppia di appassionati ricercatori, Samantha Fumagalli e Flavio Gandini7, che già tenevano conferenze e corsi sulla metodica di stimolazione cutanea del Calligaris, ho applicato le conoscenze che avevo acquisito nel campo della fisioterapia e della riflessologia viscero-riferita e ho provato nell’autunno del 2005 a sostituire lo stimolatore faradico, che usava Calligaris e in seguito la coppia Gandini-Fumagalli, con il più moderno elettrome-dicale TENS (da me molto utilizzato nella pratica massofisioterapica).

La sua efficacia sulle Catene Lineari è stata confermata da numerosi esperimen-ti ed esperienze comuni con gli altri ricercatori; questo cambiamento è stato utile anche per la selezione di frequenze specifiche, in risonanza con le onde cerebrali delta, theta, alfa, e beta, sulle Catene Lineari e su altre zone.

Diversi altri incontri hanno arricchito e stimolato il mio percorso verso la Ri-flessoterapia Frattale. Uno tra i più importanti è stato quello col medico e naturo-pata Vincenzo Di Spazio8 che, basandosi sull’iridologia, sugli studi del Calligaris e di particolari riflessi, era riuscito a trovare delle zone cutanee sulla colonna corrispondenti alle varie età dell’uomo, che permettono di accedere a memorie fisiche e psichiche legate a quegli specifici anni, e di desensibilizzarne eventuali traumi collegati con una metodica da lui elaborata e insegnata, la Cronoriflessolo-gia o AgeGate Therapy. Di Spazio è stato anche il primo a utilizzare la luce a led

7 Samantha Fumagalli (1971), scrittrice e ricercatrice spirituale di formazione steineriana, si occupa di esoterismo, psicologia, metafisica e metodi naturali per il benessere. La sua concezione antroposofica l’ha condotta ad affrontare anche l’innovativa materia di Calligaris, da cui ha ideato, insieme a Flavio Gandini, la Dermoriflessologia. Flavio Gandini (1956), giornalista e scrittore, è studioso di esoterismo e spiritualità, metodi na-turali per il benessere, psicologia e metapsichica. Insieme a Samantha Fumagalli fonda l’Associazione Vega per lo sviluppo degli studi di Giuseppe Calligaris, e scrive con lei diversi libri sull’argomento. I suddetti ricercatori sono stati tra i primi ad applicare e a divulgare la metodica Calligaris delle Catene Lineari nel campo della salute, accentuan-do l’importanza dello studio e della padronanza delle Catene Lineari prima di avventu-rarsi alla stimolazione delle placche.

8 Vincenzo Di Spazio (1962), medico esperto in omeopatia, si è laureato in Medicina e Chi-rurgia all’Università degli Studi di Bologna nel 1989. Ha elaborato nel 1996 una nuova metodica, la Cronoriflessologia o AgeGate Therapy, dedicata al rilascio emozionale di traumi e conflitti. Autore di una ventina di pubblicazioni, si occupa di ricerca clinica e di-vulgazione sui temi della salute e della crescita personale. Iscritto all’Elenco di Medicina Complementare dell’Ordine dei Medici di Bolzano, è titolare di Ambulatorio di Omeopa-tia, nonché referente scientifico e medico del Centro Climatico di Predoi, unica istituzione pubblica a livello nazionale dedicata alla speleoterapia.

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Riflessologia frattale

bianco (da lui definita “leucofotostimolazione”) sulle placche dell’età da lui sco-perte; in seguito il led è stato utilizzato anche da altri, me compreso, per stimolare le placche del Calligaris.

Nel frattempo dall’America era arrivata in Italia l’EFT (Emotional Freedom Technique) di Gary Craig, conosciuta grazie ad Andrea Fredi9, acuto cultore e insegnante di quella e di altre tecniche energetiche; molto sinteticamente, l’EFT si basa sull’autostimolazione di punti dei meridiani e l’uso di frasi specifiche mentre il soggetto è focalizzato sul problema al fine di equilibrare varie situazioni fisiche ed emotive; uno dei pregi di questa tecnica è che la persona può utilizzarla anche da sola, facendone così un ottimo strumento di autoriequilibrio.

Ulteriori conferme delle scoperte del Calligaris sono venute dal confronto e dall’esperienza di mia moglie, pedagogista e counselor della Gestalt che, grazie alla condivisione del suo lavoro e alle sue osservazioni, mi ha confermato la vali-dità del sistema, e da esperimenti fatti col collega naturopata Gianmichele Ferre-ro10, esperto in Riflessoloterapie dell’Ultrasensibile e con Andrea Fredi, coi quali si è anche creata una solida amicizia.

Nella pratica di naturopata mi sono accorto dell’utilità e della possibilità di in-tegrazione delle tre metodiche; così è nata l’idea di un percorso comune integrato, che ho chiamato “Il corpo ricorda” e ho organizzato in diversi seminari coi suddet-ti esperti. Durante questi seminari mi sono reso conto, grazie ai feedback dei par-tecipanti, che una delle difficoltà nella materia Calligaris era dovuta all’utilizzo, sia per l’aspetto “diagnostico” che terapeutico, di attrezzature elettromedicali, che richiedevano una certa spesa, dimestichezza con strumenti elettrici e abilitazione necessaria all’utilizzo sui clienti (di norma consentito solo alle figure sanitarie). Inoltre l’utilizzo dell’elettricità a volte creava timori e disagi.

Pertanto la fase successiva è stata quella di trovare modalità il più possibile sem-plici, efficaci e solo manuali, sia per il test che per il trattamento delle aree riflesse: Calligaris stesso cercava sempre la strada più semplice per ottenere buoni risultati.

Era anche necessario dare un ordine alle sue scoperte e soprattutto integrarle con altre recenti, trovando un sistema che unificasse tutta la metodica che stava

9 Andrea Fredi (1974), ricercatore e autore di numerose pubblicazioni nel campo delle tec-niche energetiche, contribuisce alla diffusione di metodi quali EFT, PET, AGER e Logo-sintesi. Nel 2013 ha sviluppato EFT-I, focalizzata sulla Sovranità Interiore e sull’utilizzo della consapevolezza come mezzo di trasformazione. Si occupa anche della diffusione in Italia della Logosintesi ideata da Willem Lammers, ed è responsabile italiano dell’Istituto di Logosintesi. Tiene conferenze e seminari in Europa, America e Australia.

10 Gianmichele Ferrero (1956), dottore in Chimica industriale, diplomato in naturopatia presso la Scuola Italiana di Medicina Olistica (SIMO), con specializzazione in iridologia multidimensionale. È esperto in valutazioni e trattamenti olistici, bioenergetici e vibra-zionali, discipline sistemiche e tecniche quantiche per il benessere, l’armonia e l’evolu-zione. È autore di diverse pubblicazioni tra cui Le Riflessoterapie dell’Ultrasensibile.

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2. Il mio contributo

nascendo sulla base delle orme di Calligaris, e che valesse anche per gli aspetti metapsichici; desideravo che questi ultimi, in particolare, restassero in un ambito il più possibile oggettivo e scientifico, al di fuori da speculazioni filosofiche, spi-rituali ed esoteriche che, anche se affascinanti e degne di rispetto, sono comunque personali, soggettive e indimostrabili, e possono creare condizionamenti.

La visione del Calligaris andava ben al di là dei singoli argomenti che prendeva in esame, e delle teorie che cercavano di spiegare molti misteri della vita: era una visione sistemica in tutto e per tutto, come si intuisce dalle sue parole.

Così, dopo alcuni anni di integrazione e sperimentazione, nel 2010 è nata la Riflessologia Frattale. Questa metodica ha, come elementi di novità, sia il colle-gamento con altre metodiche della naturopatia e di tecniche energetiche, integrate per un efficace utilizzo, sia l’organizzazione secondo fondamenti universali siste-mici, che variano definizione a seconda del campo in cui vengono analizzati, ma che come essenza sono gli stessi.

Nella pratica terapeutica ho infatti trovato confermati diversi principi, tra cui:• la legge della geometria frattale, un principio universale strutturale, logico e

sistemico che ne ha suggerito il nome;• la teoria dei sistemi nella dinamica della rete di informazioni e di scambi pre-

sente in natura in tutti i campi, e il modo in cui queste informazioni, anche di tipo ondulatorio, si rispecchiano nell’uomo e lo influenzano a livello biologico, emozionale, mentale, evolutivo, sociale;

• gli studi di Herry Laborit sulla biologia comportamentale;• alcune delle Leggi Biologiche scoperte da Hamer e integrate da altri studiosi

con ricerche sulla trasmissione di memorie a livello transgenerazionale;• una legge generale, fisiologica e sistemica, di “elaborazione e integrazione del-

le esperienze”, verificabile nell’essere umano grazie a sequenze di emozioni e funzioni in ordine non casuale ed evidenziate sulle Catene Lineari.

Questi modelli sono stati integrati e sono entrati a far parte della base teorica e pratica della metodica.

Nella prassi del test ho sfruttato, oltre al metodo tattile che utilizzava Calligaris per trovare le Catene ipersensibili, un approccio kinesiologico semplice e adattato alle Catene Lineari, anche coadiuvato da un’esperta collega naturopata, specia-lizzata in kinesiologia, Donatella Baldazzi; nel trattamento ho studiato particolari manualità di stimolazione efficace, integrando punti e zone di riflessologia aurico-lare, dello shiatsu, metodiche neurologiche da desensibilizzazione da traumi che ho seguito e praticato, come DMOKA11 e EFT, semplici tecniche di integrazione

11 La DMOKA, creata da deprogrammazione tramite i movimenti oculari, cinestesici e uditivi, è una tecnica di deprogrammazione emotivo-neuronale che consente di superare shock emotivi rinchiusi nel nostro cervello e per i quali non si è trovato una soluzione

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Riflessologia frattale

degli emisferi, visualizzazioni guidate, tecniche di respirazione, tecniche di foca-lizzazione e autosservazione, floriterapia di Bach, aspetti elementari di counseling naturopatico nell’approccio col cliente e tecniche per “aiutarlo ad aiutarsi”, in particolare negli aspetti legati all’emotività.

Nei capitoli seguenti è esposta la metodica nei suoi aspetti teorici.Dato che la caratteristica principale di questa nuova riflessologia è quella di

lavorare in modo molto efficace su più livelli o piani, l’ho divisa in tre rami prin-cipali, ordinati in progressione:• Riflessologia Sistemica, che agisce principalmente sul piano fisico stimolando

l’equilibrio delle varie funzioni come quella circolatoria, respiratoria, vegeta-tiva, digestiva, sensoriale, mnemonica, intellettiva. Lavora sui meccanismi di risposta allo stress, sulle leggi dell’equilibrio e delle polarità, sulle influenze del vissuto emotivo sul corpo; stimola l’armonizzazione dei sistemi organici funzionali e un’efficace gestione energetica delle reazioni vitali.

• Riflessologia Biografica, che agisce a un livello più emotivo, agevolata da va-rie tecniche e metodologie. Favorisce l’osservazione e l’integrazione di vissuti emozionali intensi nella biografia della persona; indirizza le energie congelate del passato verso il presente e il futuro, e stimola lo sviluppo delle proprie ri-sorse e dei propri talenti, anche attraverso l’elaborazione dei sogni che emergo-no numerosi e importanti. È molto efficace anche nella desensibilizzazione da shock post-traumatico, in particolare in associazione alla floriterapia.

• Riflessologia Metapsichica, il campo sperimentale più difficile e affascinante. La stimolazione di particolari zone cutanee, scoperte e verificate da Calliga-ris e da lui definite “placche”, consente all’operatore di studiare e stimolare caratteristiche naturali e latenti dell’uomo, come le percezioni extrasensoriali e stati di coscienza non ordinari, in modo concreto ed empirico, per quanto consentito dalla complessità e dalla variabilità dei fenomeni. Con l’indispen-sabile esperienza, questa riflessologia fonde la stimolazione di placche cutanee particolari ed esercitazioni di autosservazione e consapevolezza, aiutando a esplorare e risvegliare qualità e potenzialità della mente umana che vanno al di là della psiche del singolo individuo, e che fanno parte del sistema più grande dell’umanità, come coraggio, umorismo, speranza, tranquillità, gioia, volontà, comprensione intuitiva. Ho utilizzato il termine “Metapsichica” per rispettare l’approccio scientifico e il conseguente linguaggio del Calligaris, svincolato da credenze individuali e ideologie spirituali o esoteriche, e ispirandomi al suo testo Le meraviglie della Metapsichica (1939).

adeguata al momento del conflitto. È una terapia neuro-emozionale creata da Pascale Chavance, ortottista, e Gilles Placet, psicologo, integrando terapie che utilizzano i mo-vimenti oculari, tattili, uditivi, come lo yoga degli occhi, e altre come la PNL, l’ipnosi e le terapie umanistiche.

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2. Il mio contributo

È fondamentale e indispensabile arrivare alla Riflessologia Metapsichica solo dopo essere diventati esperti nelle due precedenti branche, e avere approfondito la conoscenza di sé grazie a questi e altri strumenti, in modo da studiarla e utilizzarla in modo scientifico, consapevole e responsabile.

In questo libro sono trattate parte della Riflessologia Sistemica e alcuni aspetti di Riflessologia Biografica.

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3La tastiera del pianoforte sulla pelle:

le 10 Catene Lineari Primarie, le 10 note primarie

È inutile scappare dalle emozioni.Riusciranno a trovarti ovunque tu sia.

Samuel Lion

Abbiamo già ricordato che Calligaris scoprì un reticolo presente sulla pelle composto da 10 linee longitudinali, trasversali e oblique, che si distribuiscono in tutto il corpo serialmente.

Ha verificato che queste linee cutanee e i rispettivi anelli (organi, emozioni e funzioni) sono organizzati in 10 sistemi, le Catene Lineari del Corpo e dello Spirito, ognuna delle quali è un sistema complesso che potremmo definire anche come “Sistema Monolineare”, più brevemente SM.

Questi 10 SM funzionano a coppie (5+5) in cui ognuno dei due equilibra l’altro.Calligaris definì questo principio di equilibrio come Legge degli Antagonismi:

ogni Sistema Monolineare con la sua linea, organo, segmento del sistema nervoso, emozione-funzione, ha la sua polarità opposta, il Sistema Monolineare antagoni-sta; per l’armonia della vita le polarità devono essere il più possibile in equilibrio, e variano naturalmente a seconda del momento della giornata, dell’attività del soggetto, delle funzioni vegetative (ad esempio digestione, attività, riposo, ecc.), delle influenze esterne (molto numerose) come la temperatura ambientale e i co-lori, dello stato di salute del soggetto.

In particolare variano a seconda delle “note” emozionali su cui si “accordano” le reazioni alle stimolazioni della vita nel “qui e ora”.

Possiamo definire l’insieme formato dalle due Catene Lineari (o Sistemi Mo-nolineari, SM) di una coppia agonista-antagonista, comprensive dei loro “anelli”, come Sistema Lineare Binario (SLB); più avanti vedremo le leggi che lo regolano, emerse dalla sperimentazione e dai test.

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Riflessologia frattale

Linea cutaneaOrganoFunzione-emozioneSegmento del sistema nervoso

Catena Lineare del Corpo e dello Spirito (Sistema Monolineare, SM)

Catena Lineare (o SM) agonista + Catena Lineare (o SM) antagonista

Sistema Lineare Binario

A proposito delle emozioni, premetto sin d’ora che nel Sistema delle Catene Li-neari non esistono emozioni classificate buone o cattive, ma semplicemente emo-zioni in eccesso o in difetto, in sostanza energia da armonizzare: è questo che determina disagio e squilibrio, ossia uno sbilanciamento tra le due polarità. Com-prenderemo infatti che anche emozioni come la paura, il dolore, l’aggressività sono indispensabili per la vita. È per questo che ho voluto modificare alcune de-finizioni usate dal Calligaris, in particolare ho cambiato quella che lui ha definito Catena Lineare dell’Odio in Catena Lineare dell’Aggressività..

Nel corpo in generale queste linee non sono semplici da rilevare, a parte la linea mediana che si trova esattamente lungo l’asse longitudinale che forma due metà simmetriche nel corpo, e la linea laterale che lo taglia in due metà, una anteriore e una posteriore.

Le zone dove è più facile reperirle sono nelle mani (sia sulla zona dorsale che palmare), nei piedi (sia sulla zona dorsale che plantare) e sulla linea mediana delle dita e degli spazi interdigitali: sono quindi queste le zone preferibili per il test e il trattamento.

Sulle linee le sensibilità tattile e termica sono diverse rispetto ad altre zone del corpo: le Cate-ne Lineari possono essere iperestesiche (ipersen-sibili) o ipoestesiche (meno sensibili), rivelando informazioni preziose come vedremo in seguito; anche la conducibilità elettrica è superiore, come nei punti di agopuntura.

Si è parlato di linee longitudinali, trasversali, oblique in un senso e nell’altro; nella Riflessologia Frattale si utilizzano principalmente le linee longi-tudinali, sia perché si prestano a una facile localiz-zazione, sia perché, secondo quanto è emerso dalle esperienze del Calligaris, sono quelle che reagisco-no più prontamente al trattamento (carica). In effet-ti sono le linee più lunghe; è come se fossero delle

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3. La tastiera del pianoforte sulla pelle: le 10 Catene Lineari Primarie, le 10 note primarie

corde di uno strumento, accordate su note specifiche: in questo strumento ci sono an-che altre corde più corte, che risuonano sulle stesse note, ma forse su ottave diverse, e vibrano con minore intensità e con un volume più basso (effetti minori) rispetto a quelle più lunghe, che vibrano maggiormente e probabilmente anche per più tempo.

Le intersezioni di queste 10 linee longitudinali con quelle 10 trasversali, che si ripetono serialmente e specularmente nelle due metà destra e sinistra del corpo, determinano una rete composta di quadrati simili (definiti da Calligaris quadrato fondamentale), ognuno dei quali formato da altri 100 quadrati più piccoli (piccolo quadrato fondamentale) con le stesse caratteristiche seriali rappresentate, come in un frattale, e così via, come nelle figure (Calligaris G., Le Catene Lineari del Corpo e dello Spirito, 1928 e Le Catene Lineari del Corpo, VII serie di ricerche, 1995).

Anticipando la definizione di “frattale”, scrive infatti il Calligaris:

Come ogni quadrato di una scacchiera, esso ci dà l’immagine rimpicciolita di tutta la scacchiera, e come il quadrato di un mosaico, fatto di quadrati uguali, ci dà l’im-magine dell’intero mosaico. La natura cerca sempre l’economia, e ricorre ai mezzi più limitati per produrre, con multiformi combinazioni e associazioni, fenomeni numerosissimi e di una comples-sità enorme. Il multa in paucis è il canone fondamentale nella tavola delle sue leggi. (Calligaris G., Le Catene Lineari del Corpo, VII serie di ricerche)

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Riflessologia frattale

E in un altro testo, a proposito della Metapsichica e il mistero dell’eredità:

La legge generale, alla quale alludiamo e a cui deve sottostare anche il fenomeno dell’eredità, in poche parole è la seguente: una parte riassume e richiama il tutto. (Calligaris G., Le meraviglie della Metapsichica)

La distribuzione sul corpo di queste linee è piuttosto complessa e ancora in via di completa definizione; seguendo e tracciando il decorso delle linee longitudinali ho trovato alcune differenze rispetto alla descrizione nelle prime ricerche del Calligaris, che saranno oggetto di prossimi studi; in questa occasione si è preferito evitare que-sto aspetto per non creare confusione su un argomento già abbastanza complesso.

Partiamo analizzando le Catene Lineari presenti sulle mani; nella descrizione delle Catene e dei loro riflessi utilizzo un ordine e una numerazione inversa rispet-to a quella seguita dal Calligaris nei suoi libri: ho deciso di procedere così per fa-cilitare la memorizzazione e la comprensione delle sequenze reattive emozionali e funzionali, che tratterò in seguito.

Una prima distinzione in base alla localizzazione sulle mani è quella tra:• Catene Lineari digitali, cioè site sulla linea mediana delle dita;• Catene Lineari interdigitali, cioè poste sulla linea mediana tra le dita.

Abbiamo detto che ogni Sistema Monolineare è composto da quattro elementi collegati in modo biunivoco:• pelle, linea cutanea specifica;• segmento del sistema nervoso;• organi;• emozioni e funzioni psichiche.

Emozioni e funzioni psichiche (compresi sogni)

Linea cutanea Segmento sistema nervoso

Organi

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3. La tastiera del pianoforte sulla pelle: le 10 Catene Lineari Primarie, le 10 note primarie

Calligaris ha posto l’attenzione principalmente sugli anelli Psiche, Organo In-terno, Pelle. In un secondo tempo ha studiato anche i riflessi con il quarto anello, i vari segmenti del sistema nervoso. In questa sede parleremo delle combinazioni dei primi tre.

A seconda della partenza dello stimolo e della sua direzione potremo avere perciò diversi tipi di riflesso.

I riflessi

Riflesso splancno-cutaneo (o viscero-cutaneo)Il viscere riflette il suo stato funzionale sulla linea cutanea con una maggiore

sensibilità (iperestesia, cioè iperfunzione) o minore sensibilità (ipoestesia, cioè ipofunzione) rispetto ad altre zone, soprattutto in confronto alla sua linea anta-gonista; come sostiene il Calligaris “il viscere manda i suoi messaggi d’allarme lungo una rotaia preparata”. Si utilizza questo riflesso nel test per valutare la fun-zionalità energetica organica. Ad esempio un’alterazione della funzionalità dello stomaco si rifletterà sulla Catena Lineare corrispondente con un’alterazione della sensibilità cutanea.

Riflesso cutaneo-splancnico (o cutaneo-viscerale)Stimolando in modo adeguato la Catena Lineare si ottiene un effetto eccitante

sull’organo; si utilizza nella parte terapeutica per riequilibrare le funzioni visce-rali in difetto. Riprendendo l’esempio precedente dello stomaco, se ci sono dei sintomi di calo funzionale e una diminuzione di sensibilità (ipoestesia) sulla linea corrispondente, trattando quest’ultima si stimola la funzione gastrica.

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Riflessologia frattale

Riflesso psico-cutaneoLo stato psico-emotivo del soggetto viene evidenziato sulla pelle con una mag-

giore sensibilità (iperestesia) della linea connessa all’emozione (o funzione) pre-dominante nella coppia, e con una diminuita sensibilità (ipoestesia) per quella inibita. Ad esempio se il soggetto è allegro avrà la Catena Lineare del Piacere ipersensibile e quella del Dolore iposensibile; si utilizza questo riflesso nel test per valutare lo stato emotivo e intellettivo del soggetto al fine di equilibrare o stimola-re determinate emozioni e funzioni per mezzo del riflesso che segue.

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3. La tastiera del pianoforte sulla pelle: le 10 Catene Lineari Primarie, le 10 note primarie

Riflesso cutaneo-psichico e cutaneo-oniricoStimolando la linea si verifica un’influenza sull’aspetto emozionale e si eccita

una certa emozione o funzione psichica (e i sogni a essa collegata), ad esempio il piacere o la memoria; si utilizza nel trattamento dei disagi emozionali e/o per stimolare una funzione psichica e dei sogni organizzati.

Riflesso psico-splancnico (psico-viscerale)Lo stato psico-emotivo del soggetto influenza le sue funzioni organiche. Ad

esempio uno stato di allerta o ansia stimola la funzione cardiaca con un aumento delle pulsazioni, e inibisce quella respiratoria con una respirazione superficiale o il trattenimento del fiato; uno stato di rabbia prolungato crea disturbi epatici o biliari, ecc. È fondamentale perché testimonia come un problema organico può essere stato innescato o favorito da un evento vissuto con particolare patos emo-tivo (elemento scatenante), o da una situazione prolungata vissuta con disagio (elemento predisponente), che possono essere la base dell’effetto psico-somatico.

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18,00 €EDIZ IONI

9 788867 730384

ISBN 978-88-6773-038-4

www.edizionienea.itwww.scuolasimo.it

La Riflessologia frattale è una metodica manuale che nasce dall’inte-

grazione delle ricerche del neurologo Giuseppe Calligaris (1876-1944) a

opera di Giacinto Olivieri.

Calligaris scoprì sulla pelle delle zone (Catene Lineari) che riflettono

funzioni fisiche e intellettive, stati emozionali, e caratteristiche na-

turali e latenti dell’uomo come percezioni extrasensoriali e stati di

coscienza non ordinari. Stimolando delicatamente queste linee con

particolari manualità è possibile migliorare il nostro equilibrio fisico,

funzionale ed emotivo, la conoscenza di noi stessi e lo sviluppo delle

nostre potenzialità.

In questo modo è possibile recuperare importanti risorse, dirottando

nel presente l’energia ancora bloccata in eventi passati, e sviluppare

le proprie potenzialità per il futuro.

La prima parte del libro è incentrata sul contributo di Giuseppe Cal-

ligaris alla Riflessologia frattale e descrive principalmente i diversi si-

stemi cutanei in una visione olistica. Collegamenti e integrazioni agli

studi di Selye, di Laborit e alle leggi biologiche di Hamer confermano

le scoperte di Calligaris e spiegano dal punto di vista biologico come

ogni sistema vivente cerchi sempre la migliore soluzione possibile per

la sopravvivenza, dimostrando ancora una volta che psiche e soma sono

assolutamente imprescindibili l’uno dall’altro. Alla luce di questa vi-

sione vengono analizzate le dinamiche fisiche ed emozionali umane,

formulando anche alcune ipotesi sul comportamento in situazioni stres-

santi e su come uscirne meglio possibile.

La seconda parte espone gli aspetti pratici di questo nuovo approccio,

analizzandone le sinergie con altre metodiche naturopatiche, neurolo-

giche ed energetiche, e riportando diversi casi, trattati con successo,

che dimostrano come la Riflessologia frattale sia uno strumento valido

ed eclettico per tutti gli operatori della salute.

Concludono l’opera, dopo gli aspetti deontologici e legislativi, le future

prospettive, e la speranza, espressa dal Calligaris e ripresa dall’autore,

che ci siano sempre più ricercatori interessati a esplorare le ampie

possibilità di queste scoperte.

Giacinto Olivieri, laureato in Scienze

Motorie, è massofisioterapista e naturo-

pata dal 1997; si occupa del riequilibrio

posturale e del dolore mediante il movi-

mento, le tecniche di respirazione e ri-

lassamento, il massaggio, la riflessologia

e la rieducazione funzionale.

Appassionato ricercatore nel campo

delle riflessoterapie, è un convinto so-

stenitore dello sviluppo personale per

mezzo del movimento e della sensoria-

lità, che egli stimola per accedere alle

potenti risorse presenti in ciascuno di

noi e per sbloccare armonicamente le

emozioni che inibiscono l’azione.

Ideatore della Riflessologia Frattale, la

insegna da diversi anni in corsi di forma-

zione per operatori del benessere.

È inoltre inventore di particolari ciclo-

ergometri per stimolare ed equilibrare

in modo diverso il sistema cardiocirco-

latorio e posturale.

Vive e lavora in provincia di Bologna.