resoconto stenografico n. 17 - senato.it · di alcune slides. cominciando dalla seconda pagina del...

36
Senato della Repubblica XVI LEGISLATURA Giunte e Commissioni RESOCONTO STENOGRAFICO n. 17 N.B. I resoconti stenografici delle sedute di ciascuna indagine conoscitiva seguono una numerazione indipendente. 10ª COMMISSIONE PERMANENTE (Industria, commercio, turismo) INDAGINE CONOSCITIVA SULLA STRATEGIA ENERGETICA NAZIONALE 247ª seduta (pomeridiana): mercoledı ` 26 ottobre 2011 Presidenza del presidente CURSI, indi del vice presidente GARRAFFA IC 1335 TIPOGRAFIA DEL SENATO (83)

Upload: lenhi

Post on 15-Feb-2019

216 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

Page 1: RESOCONTO STENOGRAFICO n. 17 - senato.it · di alcune slides. Cominciando dalla seconda pagina del documento, ritengo giusto fare ... mente vissuto in termini di instabilita` geopolitica

Senato della Repubblica XVI LEGISLATURA

Giunte e Commissioni

RESOCONTO STENOGRAFICO n. 17

N.B. I resoconti stenografici delle sedute di ciascuna indagine conoscitiva seguono

una numerazione indipendente.

10ª COMMISSIONE PERMANENTE (Industria,commercio, turismo)

INDAGINE CONOSCITIVA SULLA STRATEGIA

ENERGETICA NAZIONALE

247ª seduta (pomeridiana): mercoledı 26 ottobre 2011

Presidenza del presidente CURSI,indi del vice presidente GARRAFFA

IC 1335

TIPOGRAFIA DEL SENATO (83)

Page 2: RESOCONTO STENOGRAFICO n. 17 - senato.it · di alcune slides. Cominciando dalla seconda pagina del documento, ritengo giusto fare ... mente vissuto in termini di instabilita` geopolitica

Senato della Repubblica XVI Legislatura– 2 –

10ª Commissione 17º Res. Sten. (26 ottobre 2011) (pom.)

I N D I C E

Audizione di rappresentanti di Enel e Edison

PRESIDENTE:

* – CURSI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .Pag. 3, 17, 24– GARRAFFA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 25BUBBICO (PD) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 30CAGNIN (LNP) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17

* FIORONI (PD) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16GARRAFFA (PD) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17GHIGO (PdL) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 15TOMASELLI (PD) . . . . . . . . . . . . . . . . . .13, 21, 31VICARI (PdL) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12

CONTI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .Pag. 4, 18* LESCOEUR . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 25, 33* POTI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26

N.B. L’asterisco accanto al nome riportato nell’indice della seduta indica che gli interventi sono statirivisti dagli oratori.

Sigle dei Gruppi parlamentari: Coesione Nazionale-Io Sud-Forza del Sud: CN-Io Sud-FS; Italia dei Valori:IdV; Il Popolo della Liberta: PdL; Lega Nord Padania: LNP; Partito Democratico: PD; Per il Terzo Polo (ApI-FLI): Per il Terzo Polo (ApI-FLI); Unione di Centro, SVP e Autonomie (Union Valdotaine, MAIE, Verso Nord,Movimento Repubblicani Europei, Partito Liberale Italiano): UDC-SVP-AUT:UV-MAIE-VN-MRE-PLI; Misto:Misto; Misto-MPA-Movimento per le Autonomie-Alleati per il Sud: Misto-MPA-AS; Misto-PartecipazioneDemocratica: Misto-ParDem.

Page 3: RESOCONTO STENOGRAFICO n. 17 - senato.it · di alcune slides. Cominciando dalla seconda pagina del documento, ritengo giusto fare ... mente vissuto in termini di instabilita` geopolitica

Senato della Repubblica XVI Legislatura– 3 –

10ª Commissione 17º Res. Sten. (26 ottobre 2011) (pom.)

Intervengono, ai sensi dell’articolo 48 del Regolamento, per Enel

Fulvio Conti, amministratore delegato, accompagnato da GianlucaComin, direttore relazioni esterne, Fausto Sblandi, assistente dell’ammini-

stratore delegato, e Francesco Giorgianni, responsabile relazioni istituzio-nali; per Edison Bruno Lescoeur, amministratore delegato, Roberto Potı,

chief development officer, Fabrizio Mattana, executive assistant CEO,Marco Margheri, responsabile affari istituzionali italiani ed europei,

Andrea Prandi, direttore comunicazione, e Nunzio Ferrulli, direzioneaffari istituzionali.

Presidenza del presidente CURSI

I lavori hanno inizio alle ore 14,40.

PROCEDURE INFORMATIVE

Audizione di rappresentanti di Enel e Edison

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca il seguito dell’indagine co-noscitiva sulla strategia energetica nazionale, sospesa nella seduta del 19ottobre scorso.

Comunico che, ai sensi dell’articolo 33, comma 4, del Regolamento,e stata chiesta l’attivazione dell’impianto audiovisivo e che la Presidenzadel Senato ha gia preventivamente fatto conoscere il proprio assenso. Senon vi sono osservazioni, tale forma di pubblicita e dunque adottata peril prosieguo dei lavori.

L’indagine conoscitiva che questa Commissione ha avviato sulla stra-tegia energetica nazionale sta volgendo al termine. Alla sua conclusione laCommissione presentera una proposta che potra costituire elemento utileper la strategia sul piano nazionale dell’energia preannunciata dal ministroRomani.

E oggi prevista l’audizione di rappresentanti di Enel e Edison. Sonopresenti per Enel Fulvio Conti, amministratore delegato, accompagnato daGianluca Comin, direttore relazioni esterne, Fausto Sblandi, assistente del-l’amministratore delegato, e Francesco Giorgianni, responsabile relazioniistituzionali; per Edison Bruno Lescoeur, amministratore delegato, Ro-berto Potı, chief development officer, Fabrizio Mattana, executive assistant

CEO, Marco Margheri, responsabile affari istituzionali italiani ed europei,

Page 4: RESOCONTO STENOGRAFICO n. 17 - senato.it · di alcune slides. Cominciando dalla seconda pagina del documento, ritengo giusto fare ... mente vissuto in termini di instabilita` geopolitica

Senato della Repubblica XVI Legislatura– 4 –

10ª Commissione 17º Res. Sten. (26 ottobre 2011) (pom.)

Andrea Prandi, direttore comunicazione, e Nunzio Ferrulli, direzione affariistituzionali. Ringrazio tutti per la partecipazione.

Cedo subito la parola al dottor Conti, amministratore delegato dell’E-nel.

CONTI. Ringrazio il Presidente e i senatori presenti per l’opportunitadi presentare il punto di vista dell’Enel in una materia cosı importantecome la strategia energetica nazionale. Premetto che consegnero agli attidella Commissione un documento che illustrero attraverso la presentazionedi alcune slides.

Cominciando dalla seconda pagina del documento, ritengo giusto fareil punto della situazione. A 12 anni dall’avvio della liberalizzazione delmercato credo sia arrivato il momento di rivedere e disegnare anche il fu-turo del sistema energetico del Paese attraverso la strategia energetica na-zionale. Il mercato dell’energia, e in particolare quello elettrico, e stato li-beralizzato ai livelli piu elevati registrati in Europa – forse solo il RegnoUnito e al nostro livello – e si e creato un mercato estremamente compe-titivo nel mondo dell’elettricita, con numerosi operatori che competononei mercati sia all’ingrosso che al dettaglio.

E chiaro che questa apertura del mercato si e poi sviluppata sull’assedegli investimenti negli impianti di generazione prevalentemente a gas,che ha impattato significativamente sul livello di prezzi con cui i cittadinisi confrontano. Essendo tutti a gas e provenienti dallo stesso fornitore, allafine la concorrenza – continuo a ripeterlo senza ombre di smentite – in unmercato come questo non e data dal numero dei concorrenti, ma dalla qua-lita dei combustibili che si usano per trasformare chilocalorie in chilowat-tore. Se tanti concorrenti usano la stessa tecnologia, e come andare a Mi-lano con la stessa macchina, per cui si finisce per arrivare tutti allo stessoorario. E esattamente quanto e accaduto nel nostro campo.

Abbiamo spezzettato l’Enel, ma non abbiamo visto – se non nei modiin cui poi vi diro, attraverso i quali abbiamo fatto efficienza – alcun van-taggio dalla liberalizzazione del mercato. Tra l’altro, ulteriori crescentivincoli ci vengono imposti dalla normativa europea. Mi riferisco inmodo particolare ai vincoli relativi all’obiettivo 20-20-20, che tutti voi co-noscete, per ridurre le emissioni e aumentare l’efficienza, con sistemi ditrading dei diritti di emissione, attraverso una proposta che viene da Bru-xelles riguardante l’efficienza energetica, di cui dovremmo parlare, laquale rendera sempre piu problematico lo sviluppo ordinato di un mercatoche tendera a scomparire.

Ricordo, inoltre, un altro fenomeno verificatosi in Italia negli ultimianni. Mi riferisco alla promozione delle rinnovabili, fenomeno avvenuto inmaniera non razionale e sempre per spinte contrapposte, accompagnato dacontinue modifiche agli incentivi. Il tutto e stato condito da numerose mi-sure episodiche e di corto respiro che hanno minato la stabilita del sistemae frenato gli investimenti e quindi la crescita del settore.

Per questo motivo la strategia energetica nazionale rappresenta l’oc-casione per rivedere e definire piu puntualmente come allocare le risorse

Page 5: RESOCONTO STENOGRAFICO n. 17 - senato.it · di alcune slides. Cominciando dalla seconda pagina del documento, ritengo giusto fare ... mente vissuto in termini di instabilita` geopolitica

in modo piu efficiente, come migliorare effettivamente la competitivita ela sicurezza energetica del Paese, come ridurre i prezzi finali per le fami-glie e le imprese e, allo stesso tempo, per promuovere l’innovazione tec-nologica.

Gli obiettivi della strategia energetica nazionale devono essere quindil’indipendenza energetica, la sicurezza delle forniture, la competitivita e lasostenibilita ambientale. Essendo questi i parametri piu importanti, dob-biamo poter contare su un quadro normativo stabile, avente una visionedi lungo periodo. Viviamo in un settore che ha termini pluriennali enon di breve periodo. Non possiamo immaginare che una azienda del set-tore elettrico possa darsi obiettivi di breve periodo. Essendo una aziendaad alta intensita di capitale e a lungo termine, come tale ha bisogno diavere un quadro di riferimento stabile, costante e possibilmente avanzato.

Uno degli obiettivi piu importanti che ci dobbiamo prefiggere (e inqualche modo lo stiamo facendo, come Enel) e la diversificazione dellefonti primarie di energia, e in questo ci mettiamo anche un maggiore im-piego del carbone. Con tecnologie moderne pensiamo sia fondamentalepoter contare su una tecnologia del carbone che consenta una minoreemissione ed una maggiore efficienza.

Dobbiamo prendere atto di uno sviluppo impetuoso delle fonti rinno-vabili. Dobbiamo riuscire a controllare e ad utilizzare al meglio le fontirinnovabili con un corretto sistema di incentivazione, che risulti allineatoall’evoluzione tecnologica, favorendo in tal modo l’efficienza ed evitandosprechi inutili. Dobbiamo continuare a sviluppare e migliorare le reti ditrasmissione e distribuzione, per una migliore integrazione di questa fonterinnovabile ed un migliore utilizzo delle capacita esistenti.

Alla fine un conseguimento dell’efficienza energetica che coinvolgatutti i settori industriali e di fondamentale importanza. Non e possibile im-maginare che solo il comparto elettrico fornisca livelli di efficienza, men-tre quello dei trasporti o quello industriale possono continuare – come stasuccedendo – senza particolari innovazioni. L’innovazione tecnologica di-venta uno strumento fondante di tutto questo lavorio per definire un nuovoe migliore assetto produttivo del sistema Paese.

Come ben sapete, l’Italia dipende fortemente dall’importazione dienergia primaria: piu dell’80 per cento dell’energia che si consuma nel no-stro Paese viene importata, con un sostanziale sbilanciamento verso fontiprimarie di energia piu costose. Questo e stato ed e tuttora il caso del gas,che incide per il 52 per cento sul totale dell’importazione con una prove-nienza geografica poca diversificata, la quale – come abbiamo recente-mente vissuto in termini di instabilita geopolitica – crea ulteriori terminidi incertezza e di insicurezza energetica.

Per questo motivo, dopo vent’anni dall’ultimo piano energetico na-zionale parlare di nuovo di strategia energetica nazionale credo sia fonda-mentale e consenta di affrontare temi come quelli dell’indipendenza ener-getica tenendo conto di un nuovo contesto di mercato (la liberalizzazione),che porta con se vantaggi e ulteriori miglioramenti di efficienza che ilmercato comunque ha saputo creare.

Senato della Repubblica XVI Legislatura– 5 –

10ª Commissione 17º Res. Sten. (26 ottobre 2011) (pom.)

Page 6: RESOCONTO STENOGRAFICO n. 17 - senato.it · di alcune slides. Cominciando dalla seconda pagina del documento, ritengo giusto fare ... mente vissuto in termini di instabilita` geopolitica

E evidente che fino a pochi mesi fa l’idea prevalente della strategiaenergetica nazionale sembrava improntata ad un riequilibrio complessivodel mix energetico, soprattutto nel comparto elettrico, prevedendo un 25per cento di nucleare, un 25 per cento di carbone, un 25 per cento digas e un 25 per cento di rinnovabili. Tutto questo dovra avvenire attra-verso un maggiore sviluppo delle fonti rinnovabili e lo sviluppo di una fi-liera nucleare nazionale, utilizzando al meglio le tecnologie esistenti comeil carbone per l’efficienza energetica.

Questa cosa non e piu realizzabile; viene a mancare uno dei pilastri:il nucleare e stato superato e non se ne parlera per decenni, immagino. Lefonti rinnovabili, invece, hanno avuto uno sviluppo incontrollato che stadeterminando oneri crescenti e insostenibili per tutta la collettivita, a van-taggio peraltro di una tecnologia che non e italiana, in quanto viene pre-valentemente dalla Cina. Quindi c’e un ossimoro in giro per il Paese se-condo cui si stanno creando green jobs. In realta ci sono pochi green jobs;ci sono molti jobs al fine di scaricare i container dalla Cina per mettere supannelli fotovoltaici. L’unica a fare investimenti in questo Paese e l’Enel,insieme ai giapponesi della Sharp, a Catania.

Se questa e la situazione, l’efficienza energetica, da punto di forzadel Paese sta diventando un punto di debolezza, perche non solo questoParlamento e il Governo, in maniera randomica, stanno ponendo insiemeuna serie di provvedimenti, ma c’e anche Bruxelles che, non contenta diquello che gia e stato realizzato, sta continuando ad emanare direttive sudirettive, spesso in contraddizione: ce n’e una particolarmente non produt-tiva di sviluppo significativo, quella dell’efficienza energetica, di cui vor-rei parlare.

Esempi di quello che in effetti sto per dire sono sotto gli occhi ditutti. Abbiamo preso una piccola evidenza di quelli che, negli ultimimesi, sono stati i provvedimenti adottati nel senso di una visione d’in-sieme, in maniera disorganica, una completa dicotomia rispetto a logichedi mercato, al punto tale che si sta riducendo (al punto quasi da scompa-rire) la logica del mercato. Abbiamo liberalizzato per non avere piu ilmercato e questa mi sembra una contraddizione che in qualche modo vasottolineata. Bisogna che ripensiamo alla strategia nazionale.

Peraltro abbiamo scontentato tutti, abbiamo stravolto il ruolo dell’Au-torita per l’energia e per il gas, e dell’industria e perfino la Corte dei contiha dovuto «distaccare» il proprio parere negativo su certi provvedimentiche, insieme – ribadisco – alle direttive di Bruxelles, rendono semprepiu difficile poter programmare il futuro energetico del Paese.

Tutte queste manovre hanno colpito severamente l’andamento del ti-tolo Enel e questo e sintomatico di un andamento piu generale di crisi fi-nanziaria mondiale. All’interno di questo ambito, il titolo era consideratoun porto sicuro, ma tutte le continue modifiche che si stanno portando acompimento nel settore regolatorio e le incertezze conseguenti hanno si-gnificativamente impattato, fino al punto da rendere quasi pericolosamenteesposta, anche su un’azienda che doveva essere un vanto italiano e cheinvece viene evidentemente venduta (cosı com’e successo anche ad altri

Senato della Repubblica XVI Legislatura– 6 –

10ª Commissione 17º Res. Sten. (26 ottobre 2011) (pom.)

Page 7: RESOCONTO STENOGRAFICO n. 17 - senato.it · di alcune slides. Cominciando dalla seconda pagina del documento, ritengo giusto fare ... mente vissuto in termini di instabilita` geopolitica

nel settore) per via dell’incertezza del quadro normativo del Paese e delsettore.

Da questo punto di vista e emblematico l’impatto della Robin tax. LaRobin tax effettivamente tassa un’attivita (peraltro regolata con tariffe fis-sate da un’Autorita indipendente ed esterna) e obbliga chi e soggetto aquesta imposta a non trasferirne il costo. A questo punto si hanno due ef-fetti negativi: in primo luogo si destituisce di competenze e di autoritaun’Autorita indipendente che dovrebbe fare questo mestiere; in secondoluogo si colpisce il conto economico di una delle poche aziende chepuo reinvestire questi utili in maniera produttiva all’interno del Paese. Ilrisultato netto probabilmente e negativo, ma e un privilegio del principepoter tassare e noi possiamo soltanto criticare ma dobbiamo pagare; ecosı stiamo facendo.

Svolgo un’altra considerazione. Quanto meno in questa nuova fase didefinizione delle strategie si deve tentare di non compromettere i risultatipositivi, quel tanto di positivo che si e realizzato finora nel processo diliberalizzazione. Ribadisco che il mercato italiano e il piu liberalizzatod’Europa. Altri Paesi scelgono strade diverse, non liberalizzano quanto ab-biamo fatto noi, si tengono i loro monopoli e vivono tranquilli. Invece danoi la liberalizzazione ha comportato delle ricadute positive perche co-munque, nel periodo dal 2003 al 2010, sono stati investiti (da noi e dainostri concorrenti) 25 miliardi di euro per incrementare la capacita produt-tiva di altri 30.000 megawatt di potenza, che adesso peraltro sono preva-lentemente senza utilizzo per via della spinta compulsiva che e stata dataalle rinnovabili.

L’efficienza energetica e stata aumentata: e tra le piu alte, se non lapiu alta in assoluto in Europa in termini di rendimenti di energia. Una chi-localoria si trasforma per circa il 50 per cento in chilowattora; sono ren-dimenti che altri Paesi non conoscono. Chiaramente c’e stato anche un fe-nomeno positivo dal lato dei prezzi.

Per quanto riguarda gli sforzi che si sono potuti fare (potete vederlonella documentazione), abbiamo consentito al sistema di potersi avvantag-giare delle efficienze che sono state realizzate ad esempio nella rete. Ab-biamo contenuto l’aumento delle tariffe grazie a questo processo di effi-cientamento delle reti e al miglioramento della qualita del combustibileche ha prodotto piu chilowattore con meno combustibili. Nonostante que-sto, le tariffe aumentano in termini reali del 25 per cento, perche in realtail costo delle materie prime nello stesso periodo e aumentato di dieci voltee il costo dell’energia elettrica e invece aumentato in termini reali solo del25 per cento.

Evidentemente ci sono ancora degli squilibri che in qualche modo de-vono essere sanati. Le politiche di incentivazione molto generose che cisono state fino ad ora e che sono tuttora disponibili per chi vuole investirein rinnovabili, hanno determinato la crescita incontrollata di queste stessetecnologie.

Va messo in evidenza il fatto che la quota dell’energia incentivataall’interno del Paese in questo periodo e cresciuta del 130 per cento, por-

Senato della Repubblica XVI Legislatura– 7 –

10ª Commissione 17º Res. Sten. (26 ottobre 2011) (pom.)

Page 8: RESOCONTO STENOGRAFICO n. 17 - senato.it · di alcune slides. Cominciando dalla seconda pagina del documento, ritengo giusto fare ... mente vissuto in termini di instabilita` geopolitica

tandosi oggi al 40 per cento, 15 per cento di energia incentivata rinnova-bile e 25 per cento di energia incentivata non rinnovabile; il 40 per centodell’energia prodotta e incentivata e quindi prevediamo che questa percen-tuale possa salire addirittura al 55 per cento. Chiaramente la parte incen-tivata sottrae alla libera forza del mercato qualsiasi tipo di intervento: eincentivata, quindi avra un prezzo determinato da altri. E evidente cheil ruolo del mercato svanisce in questa logica.

D’altra parte – ed e un dato negativo – la sola capacita rinnovabile dase non potra garantire la sicurezza del sistema. Il buon Dio – senza essereblasfemo – e un «dispacciatore molto erratico»: un giorno manda il vento,un giorno la pioggia, un giorno il sole, ma non necessariamente lo fa tuttii giorni. Non si puo dipendere solo dalle rinnovabili; bisogna avere ri-guardo alla capacita di riserva che puo essere soltanto termica.

Chiaramente, tra capacita intermittente e fabbisogno alla punta dienergia oggi siamo ben oltre il 30 per cento, vale a dire che dipendiamosempre di piu dalle rinnovabili e se il buon Dio non manda il sole o ilvento abbiamo problemi seri. Ma la cosa peggiore e che nel corso deiprossimi anni arriveremo al 60 per cento di dipendenza, quindi saremo an-cora piu esposti alle precipitazioni meteorologiche o alle evoluzioni deltempo: ecco perche e importante focalizzare, nella nostra evoluzione stra-tegica, anche la parte relativa al backup di energia.

Un altro fenomeno sembra stia diventando una moda. Mi riferiscoagli impianti fotovoltaici. In Italia, ancora oggi, abbiamo i piu alti incen-tivi rispetto a tutti gli altri Paesi: piu del doppio rispetto a quelli della Spa-gna e Germania e circa tre volte rispetto a quelli della Francia. Gli oneriche si cumulano a carico delle famiglie e dei consumatori sono pari a 140miliardi di euro, da qui al 2020. Detta somma si accumula sulla spesadelle famiglie per favorire pannelli cinesi e qualche istituto finanziarioche sta finanziando detta crescita. Questo e chiaramente un fenomenoche deve essere messo in evidenza, in qualche modo, perche continua larincorsa. Si tratta di occasioni di investimento particolarmente attrattive,con una capacita di fare leva con un project financing. In tal modo simette in difficolta il sistema Italia, perche non c’e produzione nazionale,la creazione di green job e finta e guadagnano solo i venditori dei pannellicinesi che vengono scaricati nei porti italiani oltre a qualche piccola so-cieta di installazione. Sentirete naturalmente anche altre opinioni, ma que-sta e la verita assoluta.

Se questo e il tema, e chiaro che troppi incentivi distorcano il mer-cato e non favoriscano certamente l’evoluzione tecnologica. Pertanto, sesi copre tutta l’Italia con i pannelli fotovoltaici, l’impianto Enel, Sharpe Stm di Catania a chi vendera quei pannelli? Si tratta, del resto, dell’u-nico impianto che produce veramente con tecnologia sviluppata al nostrointerno. Per questo e importante fare mente locale.

Un altro fenomeno sta investendo l’Italia e l’Europa e ancora unavolta, con tutto la cautela del caso, lo definisco una moda: mi riferiscoalla cogenerazione. Si deve produrre anche il calore e non solo l’elettri-cita. Economicamente non e conveniente, ma qualcuno pensa che sia am-

Senato della Repubblica XVI Legislatura– 8 –

10ª Commissione 17º Res. Sten. (26 ottobre 2011) (pom.)

Page 9: RESOCONTO STENOGRAFICO n. 17 - senato.it · di alcune slides. Cominciando dalla seconda pagina del documento, ritengo giusto fare ... mente vissuto in termini di instabilita` geopolitica

bientalmente piu compatibile e si spinge quindi in quella direzione. Addi-rittura, nella direttiva efficienza, si rende obbligatorio il fatto di averecome nuova capacita di produzione di energia elettrica la cogenerazione.Se non e economica e nemmeno vantaggiosa dal punto di vista ambien-tale, non e assolutamente da perseguire. Ma se la direttiva europea lochiede, sono evidenti le difficolta. Ne parleremo successivamente inmodo piu approfondito, se lo vorrete.

Passando al contesto normativo europeo, ancora una volta abbiamoscontato target che abbiamo sempre considerato penalizzanti – credo siaormai diventata opinione comune – se li confrontiamo con quelli degli al-tri Paesi. Ci siamo dati quegli obiettivi che non dovevamo assumere, es-sendo gia piu efficienti degli altri: ma il 20 per cento di riduzione vale pertutti e quindi anche per noi, che eravamo in qualche modo molto avanzatiin questo contesto. Per tale motivo, alla fine, si e prodotta un’ulteriore pe-nalizzazione nel nostro sistema rispetto ad altri settori e ad altri Paesi esoprattutto poco si e fatto – ad esempio – nella direzione di settoricome il trasporto e l’industria, dove invece vi e la possibilita di intervenireper realizzare efficienze. Penso – ad esempio – a quelle definizioni distandard di emissioni delle vetture che e stato in qualche modo trascurato.Credo invece che occorra spingere di piu la leva delle infrastrutture ener-getiche elettriche per l’autotrazione, per le vetture, essendo l’efficienza diuna vettura elettrica il doppio di quella a benzina. Ci scontriamo, pero,con le lobby dei produttori – per esempio – tedeschi che a Bruxelles rie-scono ad avere maggiore voce in capitolo, per cui la direttiva dell’effi-cienza riguarda solo l’energia elettrica o il petrolio.

Un punto che mi sembra importante sottolineare (e credo che il Se-nato se ne sia gia fatto carico in qualche modo, criticandola alla radice) ela direttiva di efficienza energetica. In base a detta direttiva che sta peressere approvata – come mi risulta – al Parlamento europeo, dobbiamo ri-durre i consumi di energia elettrica dell’1,5 per cento all’anno, con l’o-biettivo di far scomparire l’energia elettrica. Questo mi sembra un altroossimoro. Se c’e una forma di produttivita ed efficienza nell’energia equella elettrica, ma l’obiettivo e di ridurre quella e non altre forme dienergia. Sto promuovendo un consumo di energia elettrica per fare funzio-nare le macchine, ma non posso immaginare di poterla promuovere perchedevo ridurre dell’1,5 per cento tutti gli anni quanto vendo. Non mi sembralogico. Se questa e efficienza legislativa, io sono l’imperatore della Cina.

Il secondo obiettivo e la cogenerazione obbligatoria. Se non con-viene, perche bisogna farla per forza? Esistono altri strumenti. Convienedi piu utilizzarne altri, ma viene prescritto. Mi sembra l’orientamento diuna pianificazione degna di altre epoche e altri Paesi.

Vi segnalo poi un altro fenomeno. In base alla stessa direttiva sa-remmo costretti ad abbandonare tutti gli impianti esistenti per ricostruirlicon la nuova tecnologia, anche se funzionano bene, se economicamenteconvenienti e sostenibili dal punto di vista ambientale. In base a questadirettiva bisogna distruggere tutti quelli con impatti elevati e ricostruirlicon le nuove tecnologie.

Senato della Repubblica XVI Legislatura– 9 –

10ª Commissione 17º Res. Sten. (26 ottobre 2011) (pom.)

Page 10: RESOCONTO STENOGRAFICO n. 17 - senato.it · di alcune slides. Cominciando dalla seconda pagina del documento, ritengo giusto fare ... mente vissuto in termini di instabilita` geopolitica

Vi prego di esaminare questa direttiva ancora una volta e di far sen-tire con forza la voce contro questa sciocchezza del Parlamento di Bruxel-les. Sara sicuramente un fatto che potra avere un impatto significativo nellungo periodo.

Termino velocemente per non tediarvi e non bruciare il tempo da de-dicare alle domande e alle risposte. Abbiamo bisogno di nuovi criteri perevitare inefficienze e costi eccessivi. Questa e l’occasione storica. Se dob-biamo formulare proposte per la strategia energetica nazionale credo siaarrivato il momento di predisporre incentivi coerenti con la maturita tec-nologica delle diverse fonti, per riuscire a raggiungere entro il piu brevetempo possibile la cosiddetta parita di reti, ovverosia avere costi compa-tibili con quelli delle produzioni massive.

Bisogna premiare l’efficienza anche attraverso il ricorso ad aste com-petitive, piuttosto che rilasciare l’autorizzazione per mezzo di semplicedomanda. Occorre definire obiettivi sostenibili per il medio e lungo pe-riodo, ponendo fine alla stratificazione di diversi livelli di incentivi ed evi-tando sussidi incrociati che poi finiscono per favorire piu i finanziari che iconsumatori, in ogni caso tutelando chi agisce secondo le regole e col-pendo severamente chi adotta metodi fraudolenti.

Parliamo con un minimo di autorita e con tutto l’obbligo morale didover difendere la nostra posizione, perche ci sentiamo leader del mercatoin termini non solo quantitativi ma anche di comportamenti che adottiamo.La prova che abbiamo sempre sostenuto questo impegno si rileva nella sli-des pubblicate alla pagina 13 del documento, quando ricordiamo che inve-stiamo una parte fondamentale dello sviluppo del Paese. Negli ultimi 10anni abbiamo investito 35 miliardi di euro per ammodernare parchi cen-trali e fare riconversioni di impianti con nuove tecnologie, aumentandol’efficienza di combustione del 20 per cento e la qualita del servizio a tuttii nostri clienti. Il potenziamento della rete di distribuzione avviene ognianno in maniera continua e indefessa, con lo sviluppo delle rinnovabili,campo in cui – come ben sapete – siamo i leader mondiali: se parliamodi rinnovabili, e perche abbiamo la perfetta e profonda conoscenza diquanto stiamo dicendo.

Abbiamo sviluppato tecnologie che ci vengono riconosciute come al-l’avanguardia in tutto il mondo, che possono essere sfruttate anche negliulteriori mercati che abbiamo acquisito in questi anni.

La nostra visione prevede una continua diversificazione del mix checi consenta di poter arrivare in tempo utile, e con gli impianti giusti, adoffrire ancora una volta l’obiettivo di ridurre dei costi e di ambientalizzareil sistema. Per questo spingiamo per la riconversione della centrale diPorto Tolle (che dopo anni e anni di faticosi adempimenti amministrativicontinua ad essere sottoposta al vaglio delle autorita competenti) per il ri-gassificatore di Porto Empedocle e per i nuovi gasdotti, che possono con-sentirci di ampliare l’offerta, al contempo dando una continua spinta allefonti rinnovabili, di cui – com’e noto – siamo dei leader mondiali.

Un punto di grande interesse per tutti riguarda lo sviluppo delle retiintelligenti. In questo caso giochiamo un ruolo fondamentale; in giro per il

Senato della Repubblica XVI Legislatura– 10 –

10ª Commissione 17º Res. Sten. (26 ottobre 2011) (pom.)

Page 11: RESOCONTO STENOGRAFICO n. 17 - senato.it · di alcune slides. Cominciando dalla seconda pagina del documento, ritengo giusto fare ... mente vissuto in termini di instabilita` geopolitica

mondo siamo riconosciuti come i leader del mercato. Per primi in Italia –

e questo e un vanto dell’Enel – abbiamo sviluppato contatori digitali a cui

adesso accompagniamo lo sviluppo di una rete intelligente. Non solo ren-

diamo possibile a ciascun consumatore di poter essere lui arbitro della sua

modalita di consumo, ma anche e soprattutto di poter continuare a fare ef-

ficienza, di ridurre le emissioni di anidride carbonica e di poter arrivare

anche a consentire a piccoli produttori (che quindi si chiamano produt-tori-consumatori) di immettere la loro energia in rete senza sfridi, senza

problemi.

E chiaro – e una discussione di questi giorni – che nel concetto di reti

intelligenti ci sono anche i sistemi di accumulo, le batterie ma queste do-

vranno essere impiegate dove e quando servira, quando sara tecnicamente

dimostrato che siano in grado di svolgere quel servizio, quando sara dimo-strato che costino meno rispetto alle alternative che sono quelle delle reti.

Noi stessi come distribuzione (peraltro la distribuzione puo risultare inte-

ressata alle batterie piu che la trasmissione) le proporremo, ma dove e

come verra giustificato dalle effettive esigenze di impiego e dal relativo

costo rispetto alle alternative. L’alternativa principale, quando c’e una

fonte di produzione, e di connetterla ai sistemi di consumo attraverso lereti; se poi non c’e la possibilita di farlo, ben vengano anche i sistemi

di accumulo.

Chiaramente questa modalita di efficienza porta ulteriori vantaggi.

Credo sia evidente che piu avanzano le rinnovabili piu dobbiamo essere

certi di poter contare su un sistema che abbia a disposizione impianti al

servizio della erraticita della producibilita dell’intermittenza e delle rinno-vabili. Per questo motivo e importante mantenere un livello di efficienza

nel settore delle cosiddette energie convenzionali che stiamo sviluppando,

come il gas e il carbone; cosı come svilupperemo la stessa tecnologia di

carbone ad alta efficienza, che per definizione chiamiamo «pulito», a

Porto Tolle quando sara completato l’iter autorizzativo. Vi ricordo anche

che siamo da sempre leader del settore nelle emissioni ridotte di CO2;

l’impianto di Porto Tolle verra accompagnato anche da un nuovo impiantoper la cattura e il sequestro della CO2, che peraltro abbiamo gia dimo-

strato essere possibile nel nostro impianto di Brindisi.

Ricordo pure che, nell’insieme di tutta l’attivita dell’Enel pressap-

poco il 50 per cento di tutte le nostre generazioni di energia e gia oggi

senza carbone, senza anidride carbonica, senza CO2. Questo e dimostrato

anche dallo sviluppo delle nostre rinnovabili, dove siamo dei leader.Green Power ha una vasta gamma di tecnologie disponibili: idroelettrico,

eolico, geotermico, fotovoltaico, solare ad alta concentrazione. E quotata

in borsa a Milano e a Madrid, ma e presente in 16 Paesi ed ha uno svi-

luppo della presenza significativa nel mondo delle rinnovabili soprattutto

perche ha una filosofia che altri non seguono: cerca le migliori risorse

dove c’e piu vento, piu sole e piu acqua, non rincorre le incentivazioni

o i sussidi; insomma, cerca di vivere senza dover dipendere dal principe,che mi sembra una valida regola di saggezza.

Senato della Repubblica XVI Legislatura– 11 –

10ª Commissione 17º Res. Sten. (26 ottobre 2011) (pom.)

Page 12: RESOCONTO STENOGRAFICO n. 17 - senato.it · di alcune slides. Cominciando dalla seconda pagina del documento, ritengo giusto fare ... mente vissuto in termini di instabilita` geopolitica

In effetti, in questi prossimi anni fino al 2015 il corrispettivo delpiano di investimenti in Italia corrisponde piu o meno a 2 miliardi dieuro, che verranno impiegati quando e come verra dimostrata la risorsadisponibile.

Concludo informando che non ci fermiamo alle rinnovabili, ma an-diamo avanti anche nel settore delle innovazioni. Abbiamo parlato dellacattura e sequestro della CO2 e della combustione in idrogeno, che e ilnumero uno al mondo: un impianto che produce energia da idrogeno esistesolo da noi a Fusina, nel nostro impianto di Venezia. Stiamo avanzandosignificativamente nel settore del solare termodinamico a concentrazione.A Siracusa, nell’impianto di Priolo, abbiamo in funzione un impianto di-mostrativo (e un prototipo). Una volta dimostrato economicamente, sara larisposta al futuro fabbisogno di energia di quelle parti del mondo che ogginon hanno energia elettrica. Sapete tutti quanto abbiamo fatto per averetecnologie disponibili sul fotovoltaico con l’impianto a Catania che staproducendo gia oggi pannelli efficientissimi di nuova generazione.

Inoltre, per via dello sviluppo del contatore digitale e per il lavoroche si sta facendo nelle reti intelligenti ci permettiamo di poter esportarequesta tecnologia (come stiamo facendo per esempio in Spagna, dovesiamo evidentemente uno dei leader di mercato): lo faremo successiva-mente in Paesi come la Romania e il Sud America.

Infine, spingiamo significativamente la leva del trasporto via mac-china elettrica, che credo sia la soluzione per un trasporto urbano compa-tibile con un ambiente migliore.

In conclusione, anche attraverso la strategia nazionale dell’energiadobbiamo avere la garanzia di un quadro normativo stabile, coerentecon una visione d’insieme e di lungo periodo, che passi attraverso logichedi mercato, perche alla fine e il mercato che puo determinare l’efficienza,continuando a diversificare le fonti, bilanciando il mix produttivo ancheattraverso un maggior utilizzo del carbone, come fanno altri Paesi, favo-rendo allo stesso tempo (ma in modo ordinato, preordinato e assoluta-mente compatibile con giuste aspettative di ritorno dell’investimento) lacrescita delle rinnovabili, che consenta quindi l’applicazione di uno svi-luppo tecnologico continuo che porti effettivamente ad avere, anche intale ambito, la cosiddetta parita di reti, per potenziare reti di trasmissionee di distribuzione incrementando l’efficienza energetica.

Questo e quanto ci ripromettiamo di fare, per cui diamo il benvenutoad una nuova strategia energetica nazionale.

VICARI (PdL). Dottor Conti, le cose che lei ci ha illustrato e dellequali ci ha parlato sono molto interessanti: credo che, nella maggior partedei casi, incontrino il nostro pensiero e la nostra esperienza in materia diefficienza energetica, anche sugli aspetti di criticita del nostro Paese cheavete evidenziato. Volevo quindi rivolgerle un apprezzamento non retoricoo di forma, ma proprio nella sostanza su molte questioni che sono statesollevate, eccetto qualcuna su cui mi riservo di chiedere degli approfondi-menti.

Senato della Repubblica XVI Legislatura– 12 –

10ª Commissione 17º Res. Sten. (26 ottobre 2011) (pom.)

Page 13: RESOCONTO STENOGRAFICO n. 17 - senato.it · di alcune slides. Cominciando dalla seconda pagina del documento, ritengo giusto fare ... mente vissuto in termini di instabilita` geopolitica

Anche l’audizione del dottor Mori sulla direttiva e stata molto utile enel parere, che noi esprimeremo – credo – nella giornata di oggi, sonostati presi proprio alcuni suggerimenti che venivano dall’Enel, in partico-lar modo per quanto riguarda l’aspetto della cogenerazione, che chiede-remo di lasciare alla singola iniziativa dell’operatore. Comunque, granparte delle questioni bene o male saranno oggetto della nostra indagine co-noscitiva sulla nuova strategia energetica nazionale.

Ero presente a Catania e conosco perfettamente l’importanza dell’im-pianto per il Sud ed il Mezzogiorno. Voglio ricordare a chi non e sicilianoche lı esiste il primo e, ad oggi, unico, impianto di produzione di pannelli.Spesso gli incentivi – come abbiamo sentito – vengono dati alla produ-zione e quindi all’installazione di impianti e di pannelli che non hannonulla a che fare con il nostro Paese, che vengono esclusivamente assem-blati in Italia e di fatto poco resta come partita di giro degli incentivi chesono stati distribuiti in questo settore.

La domanda che desidero rivolgervi verte in particolar modo sugliimpianti cosiddetti a carbone pulito, considerato il fatto che il 29 ottobresi svolgera una manifestazione contro l’impianto di carbone pulito, anchein base a quanto ha affermato l’Agenzia internazionale dell’energia. Que-st’ultima, infatti, ha descritto come fondamentale il ruolo del carbon cap-

ture and storage nella riduzione delle emissioni di CO2, ipotizzando addi-rittura che i Paesi in cui viene eseguito questo tipo di attivita debbanocomplessivamente sborsare, entro il 2050, la somma di 3.000 miliardi didollari per le infrastrutture globali per la cattura di CO2.

A pagina 16 del vostro documento si rileva come venga raddoppiatanon solo la produzione ma anche la diminuzione di CO2. Tuttavia, vorreisapere se, in termini economici e di investimento, siamo in grado di soste-nere come Paese gli importi relativi alla cattura di CO2 e se alla fine sianotanto convenienti da giustificare questa strada.

TOMASELLI (PD). Ringrazio il dottore Conti per quanto ci ha dettooggi e mi permetto di evidenziare la determinazione e il tono della suaesposizione che, al di la del merito delle questioni (buona parte delle qualicondivisibili, dal nostro punto di vista), danno il senso di come il nostroPaese sia in una fase di passaggio storico attorno al tema dell’energia.

Con una battuta mi verrebbe da dire che l’energia e come la matema-tica: non dovrebbe sopportare opinioni, ma dati in qualche modo incontro-vertibili: si tratta di uno degli asset fondamentali su cui si consuma lacompetitivita di un grande Paese come l’Italia. Per troppo tempo come si-stema Paese siamo stati privi di un quadro di riferimento organico che po-tesse in qualche modo anticipare anche l’evoluzione del tema a livelloglobale. Anzi, negli ultimi due anni in un certo senso abbiamo subıtouna serie di scelte dal nostro punto di vista estemporanee.

Abbiamo opinioni sicuramente diverse rispetto al tema del nucleare,su cui notoriamente abbiamo assunto una posizione nota: il referendum hatolto questo argomento dal nostro orizzonte politico, istituzionale ed eco-nomico. Si poteva tornare a discutere del nucleare nel nostro Paese in

Senato della Repubblica XVI Legislatura– 13 –

10ª Commissione 17º Res. Sten. (26 ottobre 2011) (pom.)

Page 14: RESOCONTO STENOGRAFICO n. 17 - senato.it · di alcune slides. Cominciando dalla seconda pagina del documento, ritengo giusto fare ... mente vissuto in termini di instabilita` geopolitica

modo diverso e probabilmente lo si potra ancora fare negli anni a venire,anche all’interno del tema della ricerca, che non puo riguardare solo l’I-talia ma i piu grandi Paesi occidentali.

Abbiamo subıto una crescita esponenziale delle rinnovabili, indubbia-mente drogata dal tema degli incentivi. Per molti mesi abbiamo discussosolo degli incentivi. Adesso ci troviamo in una fase di assetto sostanzialedi questo tema, con un decalage in qualche modo determinato.

Penso siamo arrivati ad un chiave di volta, ad un passaggio storiconel quale dobbiamo sostenere uno sforzo e mi auguro che il Governo pre-senti la sua proposta di strategia energetica nazionale nel piu breve tempopossibile. Il lavoro che stiamo compiendo con questa Commissione, grazieanche alla sensibile disponibilita del presidente Cursi e all’impegno di noitutti, va nella direzione di aiutare il Governo. Reputo il lavoro compiuto inquesti mesi straordinario in termini di ascolto e di riflessione.

Dobbiamo mettere in sicurezza il Paese sul tema dell’energia perqualche anno (vorrei dire per qualche decennio), per cui andranno fattealcune scelte che in qualche modo traguarderanno non i prossimi mesio anni, ma i prossimi decenni.

Le sue riflessioni, dottor Conti, vanno in questo senso e anche i suoitoni, come la stessa necessita del nostro Paese di essere piu serio di quantomagari lo sia stato riguardo a questo tema.

Evidenzio un punto di partenza: l’Italia ha ormai una generazione dienergia sufficiente per le previsioni dei prossimi anni. Da qui a 10 anni,realisticamente, il nostro parco produttivo di generazione elettrica sara suf-ficiente a soddisfare la domanda e la crisi ci ha aiutato in questo senso.Quindi, il tema su cui dobbiamo riflettere nei prossimi anni e soprattuttocome articolare il mix energetico e quindi la crescita delle rinnovabili.

Mi pare di intuire – su questo pongo la prima questione – che l’obiet-tivo di Enel, l’ipotesi di lavoro che in questa sede ci ha in qualche modosollecitato, sia di operare un riequilibrio tra gas e carbone, con tutto quelloche comporta in termini anche di impatto nei confronti dei cittadini delnostro Paese. Nell’umore collettivo il gas notoriamente e piu appetibiledi quanto lo sia il carbone. Provengo da una Provincia che ospita il piugrande impianto di produzione a carbone del vostro Gruppo, per cui cono-sco molto bene il furore ideologico che a volte si consuma su questi temie tutte le polemiche relative alla CO2, al suo utilizzo e alla lotta per dimi-nuirne la produzione. Sono tutti fatti che conosciamo.

Vi chiedo come si possa arrivare, dal punto di vista di Enel, a renderecredibile (nei confronti degli umori popolari e quindi politicamente soste-nibile) un riequilibrio tra gas e carbone. Mi riferisco anche al tema deicosti.

In merito alla seconda questione – se ho bene a memoria i dati – ab-biamo alcuni impianti convenzionali sostanzialmente fermi da qualchetempo e non solo perche alcuni di essi utilizzano olio combustibile, maanche per la crescita delle rinnovabili che li ha sostanzialmente sostituitinella quotidianita. Vi chiedo quale fine faranno questi impianti, se ver-

Senato della Repubblica XVI Legislatura– 14 –

10ª Commissione 17º Res. Sten. (26 ottobre 2011) (pom.)

Page 15: RESOCONTO STENOGRAFICO n. 17 - senato.it · di alcune slides. Cominciando dalla seconda pagina del documento, ritengo giusto fare ... mente vissuto in termini di instabilita` geopolitica

ranno riconvertiti o chiusi, anche in base alla direttiva comunitaria da leirichiamata.

La collega Vicari ha ricordato l’ottima audizione dei vostri colleghiMori e Gallo, di cui abbiamo condiviso molte osservazioni: si tratta diun patrimonio importante di non so quanti megawatt bloccati.

La terza questione che affronto riguarda le rinnovabili. Siamo d’ac-cordo sul fatto che occorra stabilizzare il tema degli incentivi e definireun percorso per arrivare, prima delle previsioni, alla grid parity. Se pro-ducete un numero maggiore di pannelli solari, migliora anche il mercatointerno, oltre che gli investimenti che state compiendo nel mondo. Questoci convince molto. Probabilmente, pero, anche in questo caso esiste unnuovo paradigma, un cambio culturale. Oggi molti cittadini, consumatorie piccoli imprenditori, diventano essi stessi produttori di energia. Nonc’e consumatore che non si ponga il problema di coprire il tetto della pro-pria casa o azienda con impianti fotovoltaici. Se mettiamo questo a regimee facciamo una fotografia di quanto il fenomeno stia crescendo, diventaqualcosa di importante anche dal punto di vista della generazione diffusa.

Vi chiedo come si legga tutto questo nell’ottica dell’attuale organiz-zazione delle infrastrutture, della rete e della governance del fenomeno.Dobbiamo mettere un limite alla deturpazione dei terreni, soprattutto agri-coli, e chiudere la fase di approccio violento legata fortemente al ritornodi business, come il dottor Conti ci ha richiamato a fare. Pero questo pas-saggio culturale, che secondo noi e comunque un fatto positivo perche ap-partiene anche alla riconversione della quotidianita delle famiglie e dellepiccole e medie imprese, pone un problema di governance di reti.

La quarta questione riguarda il tema dell’efficienza, che e un terrenostraordinario di risparmio energetico e di migliore utilizzo dell’energia.Voi state facendo moltissimo e in Italia (probabilmente anche in Europa)siete sicuramente uno dei gruppi industriali che in questo settore sta fa-cendo di piu: le reti intelligenti, le smart grids, le esperienze che state ef-fettuando in qualche citta di smart city.

Volevo sapere se si possa realisticamente pensare, da qui a qualcheanno (questo ci interessa capirlo anche dal punto di vista del lavoro par-lamentare, in riferimento a quello che potra fare il Governo), a come ren-dere il Paese nel suo insieme una sorta di smart country, un’area intera-mente legata ai temi dell’efficienza, dell’uso intelligente dell’energia. Co-s’altro si puo fare, oltre alle esperienze pilota che gia state facendo, perchequesta diventi la quotidianita nel Paese? Se voi foste i protagonisti indu-striali di questa grande riconversione attorno al tema dell’efficienza ener-getica del Paese, come la realizzereste? Dico questo anche in relazione alnostro lavoro parlamentare ed all’azione di governo che dovra essere ap-prontata.

GHIGO (PdL). Condividendo quasi nella totalita le domande chehanno posto i miei colleghi, volevo semplicemente sollecitare un appro-fondimento sulla questione dei sistemi di accumulo, perche mi viene ildubbio che ci si possa trovare di fronte ad una nuova moda. Infatti, in al-

Senato della Repubblica XVI Legislatura– 15 –

10ª Commissione 17º Res. Sten. (26 ottobre 2011) (pom.)

Page 16: RESOCONTO STENOGRAFICO n. 17 - senato.it · di alcune slides. Cominciando dalla seconda pagina del documento, ritengo giusto fare ... mente vissuto in termini di instabilita` geopolitica

cune audizioni che si sono tenute in questa sede ci e sembrato di cogliereche si sia identificato, come normalmente avviene nei mercati, il principiodi distorsione legata al fatto che le fonti rinnovabili producono energia chenon sempre puo essere utilizzata. Lei, dottor Conti, sostiene che con l’ef-ficienza delle reti questo possa essere superato, ma personalmente mi sem-bra di cogliere che invece si vada verso quella direzione.

Questa domanda l’abbiamo gia posta in altra sede, ma volevo udireanche la sua opinione: questi sistemi di accumulo sono a tecnologia ita-liana o anche in questo caso si tratta di tecnologia che viene dall’estero?

FIORONI (PD). Ringrazio il dottor Conti, che nella sua relazione eriuscito a mettere in evidenza le potenzialita dell’Enel ed anche azioniche diventano un esempio per gli investimenti nel settore energetico delnostro Paese.

Vorrei fare delle osservazioni in merito ad alcuni aspetti. Innanzitutto mi riferisco al fatto che il dottor Conti abbia messo in evidenza lanecessita di integrare il mix delle fonti in un’ipotetica strategia energeticanazionale con l’implementazione della produzione da carbone pulito. Vi-sto che uno degli obiettivi della strategia energetica nazionale e anchedi ridurre i costi ed il prezzo finale dell’energia a carico di consumatorie utenti, probabilmente l’integrazione attraverso il carbone pulito potrebbeservire proprio a questi scopi, per ridurre la dipendenza dall’approvvigio-namento da fonti fossili, in particolar modo per il gas, che per l’83 percento incide – appunto – come fonte primaria per la produzione di energiaelettrica.

Mi chiedo innanzi tutto se scommettere sul carbone, e quindi imple-mentare la produzione di energia elettrica attraverso la fonte del carbonepulito, non escluda anche un’altra via che dovrebbe essere quella di aprireil mercato del gas anche a livello internazionale, quindi in qualche modofar sı che la produzione di gas si possa rivolgere anche ai mercati esteri.

Da questo punto di vista, volevo sapere cosa manca, quali sono le mi-sure da mettere in atto, a che punto siamo con l’integrazione nel mercatoeuropeo e se effettivamente, secondo il dottor Conti, l’Italia stia facendoquanto necessario per implementare l’infrastrutturazione a livello europeoe se sia presente nei tavoli europei ed internazionali come dovrebbe perfar sı che ci sia questa integrazione anche a vantaggio delle imprese ita-liane. Volevo anche sapere come e presente Enel, da questo punto di vista,nei mercati internazionali, soprattutto a livello europeo.

Con riferimento invece alle fonti rinnovabili, condivido pienamentequanto lei ha detto riguardo alla necessita di incentivare la produzionedi energia da fonti rinnovabili, cercando di utilizzare tecnologie che sianomeno mature nel mercato e sulle quali si possa investire, innovare ed in-centivare la produzione per far sı che aumenti la competitivita delle nostreimprese. Voi gia lo state facendo, per esempio, per il solare termodina-mico. Mi chiedo, pero, quanto l’incentivazione delle fonti rinnovabilipossa andare di pari passo con la necessita di creare appunto un’infrastrut-

Senato della Repubblica XVI Legislatura– 16 –

10ª Commissione 17º Res. Sten. (26 ottobre 2011) (pom.)

Page 17: RESOCONTO STENOGRAFICO n. 17 - senato.it · di alcune slides. Cominciando dalla seconda pagina del documento, ritengo giusto fare ... mente vissuto in termini di instabilita` geopolitica

turazione adeguata che vada anche ad ovviare alle criticita legate alla co-siddetta produzione intermittente.

Vorrei un chiarimento da parte sua in merito all’utilizzo di questi si-stemi di accumulo. Lei ha detto che devono essere utilizzati nel momentoin cui non c’e un’alternativa, che e quella della infrastrutturazione tramitele reti. Chiedo quindi un chiarimento da un punto di vista tecnico: l’infra-strutturazione tramite le reti va comunque a risolvere il problema dell’in-termittenza nel momento in cui – per l’appunto – ci sono picchi e cali diproduzione?

Faccio un’ultima osservazione e avanzo un’altra richiesta di chiari-mento. Penso che per aumentare la concorrenzialita, e quindi incideresul prezzo finale dell’energia, occorra creare un quadro di contesto norma-tivo stabile per dare certezza anche agli investimenti. In questi anni avetepotuto constatare dei miglioramenti, da questo punto di vista? C’e unamaggiore semplificazione o il quadro permane stabile nel senso dell’incer-tezza e dell’appesantimento burocratico?

GARRAFFA (PD). Dottor Conti, rispetto alla strategia energetica na-zionale lei ha dimostrato un’energica strategia per affermare le vostre ideee i vostri progetti: quindi mi complimento anche per questo, per l’energiache ha messo nella sua relazione.

Le chiedo se, rispetto agli altri Paesi, esista una strategia comune conle altre realta che insistono nei Paesi europei per verificare i rapporti an-che a livello di Parlamento europeo. Che tipo di rapporti avete con il Par-lamento europeo e con i responsabili che si occupano di tali questioni?Volevo sapere se abbiate gia avuto dei contatti con il Ministero compe-tente in Italia e se questa giusta strategia energetica venga accettata dalMinistro competente. Puo darci qualche notizia rispetto a questo tipo distrategia? Ripeto la parola strategia, ma credo che sia il termine piu op-portuno in questo momento.

CAGNIN (LNP). Dal momento che a Fusina vi e un impianto adidrogeno, vorrei sapere se si tratta di un impianto pilota o se detta tecno-logia sara adottata in un prossimo futuro da Enel anche per altri impianti,nonche se saranno effettuati investimenti al riguardo.

PRESIDENTE. Il senatore Tomaselli ha cercato di spiegare a sestesso e a tutta la Commissione la sua opinione negativa nei confrontidel nucleare. Io, al contrario, sono fra coloro che ancora crede al nuclearee, leggendo la splendida relazione di Enel, mi nasce la seguente conside-razione.

Probabilmente l’utilizzo del nucleare potrebbe avere come soluzionefinale anche la riduzione dei costi che sostiene ogni famiglia almeno del30 per cento, come avvenuto in alcuni Paesi.

Ricordo poi la battaglia sostenuta a favore degli incentivi. Abbiamoinvitato il Ministro e coinvolto il Presidente del Senato a tal riguardo. Ne-gli ultimi mesi, pero, come di solito avviene in Italia, tutti hanno voluto

Senato della Repubblica XVI Legislatura– 17 –

10ª Commissione 17º Res. Sten. (26 ottobre 2011) (pom.)

Page 18: RESOCONTO STENOGRAFICO n. 17 - senato.it · di alcune slides. Cominciando dalla seconda pagina del documento, ritengo giusto fare ... mente vissuto in termini di instabilita` geopolitica

adottare il fotovoltaico e gli incentivi sono stati ridotti. Probabilmente c’eda domandarsi se sia colpa delle numerose autorizzazioni concesse. Facciopresente, pero, che gli incentivi esistono, che le aziende che fanno vera-mente questo mestiere, che usano la ricerca, l’innovazione e la tecnologia,sono presenti e stanno producendo. Quindi, anche in tal senso, la posi-zione del ministro Romani ha ottenuto qualche risultato, per cui bisognastare attenti quando si sposano certe posizioni anche in materia di incen-tivi.

In merito al carbone pulito, esso merita il sostegno della Commis-sione e, nel sopralluogo effettuato presso la centrale di Civitavecchia,ho potuto constatare l’alto livello tecnologico di tale impianto e il suo li-mitato impatto sull’ambiente.

Vorrei inoltre dire che da grande soddisfazione vedere Enel in Eu-ropa e nel mondo ottenere certi risultati: questo e un fatto estremamentepositivo.

Per quanto riguarda infine le indicazioni e le proposte fatte da Enel,posso affermare con soddisfazione che molte di esse sono gia contenutenel parere che la Commissione si accinge a votare sulla direttiva riguar-dante l’efficienza energetica. Abbiamo audito vari soggetti e siamo giuntiad una convinzione importante, allo scopo di offrire al Ministero proposteragionate e concrete.

Lascio la parola al dottor Conti per le risposte.

CONTI. Innanzi tutto ringrazio tutti coloro che sono intervenuti per leottime domande che mi hanno rivolto.

Anche se avessi saputo che tutte le indicazioni fornite da Enel eranocontenute nel parere della Commissione, avrei usato la stessa passione: senon si uniscono cervello e cuore, non si possono realizzare obiettivi am-biziosi. Perdonatemi se a volte l’irruenza mi porta ad essere troppo appas-sionato, ma indubbiamente il mio lavoro mi appassiona. Mi appassiona so-prattutto la missione che abbiamo noi di Enel di consegnare veramenteuna soluzione ai problemi energetici del Paese e di rappresentare unapunta di diamante, una delle poche realta effettivamente riconosciute a li-vello internazionale che abbia idee, programmi e tecnologie da offrireovunque vada.

Siamo market leader in 27 Paesi, in tutta l’Europa e nelle due Ame-riche. Siamo riconosciuti nei vari Paesi come una azienda sicuramente im-portante che dobbiamo mantenere non attraverso sistemi di protezione, maattraverso quello che normalmente si chiede ad un policy maker, ad un le-gislatore: quindi chiarezza e stabilita delle leggi e controllo delle attivitadei propri contribuenti. Questo e quanto vi chiediamo, e non si tratta diqualcosa di difficile.

Le domande rivolte sono particolarmente importanti e inizio da untema ricorrente – il carbone, la CO2 e la convenienza in assoluto e in re-lazione ad altri combustibili – che emerge nelle domande delle senatriciVicari e Fioroni e del senatore Tomaselli, tema poi ripreso anche dal pre-sidente Cursi.

Senato della Repubblica XVI Legislatura– 18 –

10ª Commissione 17º Res. Sten. (26 ottobre 2011) (pom.)

Page 19: RESOCONTO STENOGRAFICO n. 17 - senato.it · di alcune slides. Cominciando dalla seconda pagina del documento, ritengo giusto fare ... mente vissuto in termini di instabilita` geopolitica

E evidente che viviamo sotto il vincolo di un obiettivo che ci siamodati come europei: la riduzione del 20 per cento delle emissioni. Cito aquesto proposito non un ambientalista, ne un islamista ne un fondamenta-lista, ma l’esperto assoluto a livello mondiale che si chiama InternationalEnergy Agency, che ha sede a Parigi e lavora nell’ambito dell’Ocse, ilquale compie tutti i giorni studi approfonditi e comprovati sull’andamentodei sistemi energetici mondiali. E ormai accertato che quando l’Europaavra raggiunto il suo 20 per cento di riduzione di CO2, avremo risparmiatotre settimane di emissioni della Repubblica popolare cinese. Questo e undato di fatto incontrovertibile. Quello della CO2 e allora un tema ben po-sto, che pero afferisce alla creazione di un mercato assolutamente confi-nato all’Europa, che in qualche modo penalizza l’industria europea, perchealtri sistemi (quelli degli Stati Uniti, della Cina, dell’India e del Brasile,potenze emerse e in fase di emersione) invece non si danno degli obiettivicosı «sfidanti», ma all’interno dei loro Stati, all’interno dei loro sistemilasciano che il mercato, attraverso la relativa forza dei prezzi, condizionile aziende a lavorare in direzione di una ambientalizzazione dei loro im-pianti.

Questo sta avvenendo ad esempio in Cina, nonostante loro non ab-biano questo 20 per cento di riduzione. Comunque arriveremo ad avereil 20 per cento in meno, ma lo avremo realizzato a scapito di un certo li-vello di produttivita, probabilmente perdendo ancor di piu. Dopo la deci-sione tedesca di fermare il nucleare, sia pure a termine, diventera semprepiu evidente l’asimmetria che ci siamo dati in Europa rispetto ad un temache invece il resto del mondo non ha cosı a cuore come noi.

Il tema del riscaldamento globale e serissimo, quindi non voglio sot-tostimarlo, e come cittadino europeo, nonche operatore energetico in tantiPaesi, devo seguire evidentemente quello che mi viene posto di fronte, chee una norma che stabilisce di ridurre la CO2. Come si puo ridurre la CO2?Certamente andando verso fonti rinnovabili, e vi abbiamo dimostrato chenoi, come Enel, siamo leader mondiali in questo settore con la nostra EnelGreen Power. Ma in effetti molti Paesi (e noi siamo tra questi) hannoscelto una politica di incentivazioni probabilmente mal calcolate – lodico in termini «molto attenti» – per spingere le rinnovabili al puntotale che noi stessi, che pensavamo di poter avere ad esempio 6.000 mega-watt di pannelli fotovoltaici, gia ne abbiamo 12.000 e stiamo andandoverso i 23.000, triplicando il costo per i nostri cittadini. Si fa un gran par-lare dell’importanza di avere una certa tecnologia rinnovabile, ma poco sidice su quanto questa costi ai cittadini.

Il mio compito – se mai ne avessi avuto uno oggi con voi – e di met-tervi al corrente del fatto che sia legittimo scegliere la soluzione dellefonti rinnovabili, ma sapendo che questa costera 140 miliardi di euro aicittadini e purtroppo non ha ancora offerto quella ricaduta economica po-sitiva che avrebbe potuto dare se fosse stata calibrata in maniera tale daspingere ancora di piu la leva tecnologica e favorire l’effettiva adozionedi strumenti di misure di sviluppo all’interno del Paese, come noi dell’E-nel, insieme ai colleghi di STM e di Sharp, stiamo facendo a Catania.

Senato della Repubblica XVI Legislatura– 19 –

10ª Commissione 17º Res. Sten. (26 ottobre 2011) (pom.)

Page 20: RESOCONTO STENOGRAFICO n. 17 - senato.it · di alcune slides. Cominciando dalla seconda pagina del documento, ritengo giusto fare ... mente vissuto in termini di instabilita` geopolitica

La CO2 catturata e sequestrata oggi, con le tecnologie moderne, e unextracosto: non c’e dubbio che sia cosı. Se dovessi aggiungere questo co-sto alle tecnologie oggi esistenti, dovrei aumentare del 30 per cento il co-sto di un chilowattora prodotto dal carbone. Questo 30 per cento di costosi aggiunge anche quando si utilizza gas, perche anche il gas emette CO2;in termini assoluti ne emette meno rispetto al carbone, ma ne emette sem-pre, per cui comunque il prezzo si sposta verso l’alto per entrambi: si spo-sterebbe un pochino di piu per il carbone rispetto a quello del gas. Se nonavessimo altre soluzioni tecnologiche per ridurlo, con le tecnologie attualisi avrebbe sostanzialmente un costo pressoche analogo sia per il carboneche per il gas.

E evidente che, come tutte le tecnologie, anche quella di cattura e se-questro della CO2 va migliorando se stessa. Se non facessimo dei proto-tipi, come abbiamo fatto a Brindisi e come, in misura piu larga, immagi-niamo di fare a Porto Tolle (come altre societa in Europa stanno cercandodi fare in altri Paesi), non potremmo mai attivare quel percorso tecnolo-gico che consente di ridurre i costi, cosı come e normale attendersi dallosviluppo ingegneristico di qualsiasi progetto.

Oggi e evidente un fatto. E talmente evidente questo fatto che il costodi una tonnellata di CO2, comprata sul mercato cosiddetto emission tra-

ding system, stabilito in base alla normativa di Bruxelles, e largamente in-feriore rispetto al costo di produzione di una tonnellata di CO2 catturata esequestrata: vale a dire che se la tonnellata di CO2 catturata e sequestratacosta 20 o 30 euro a tonnellata (oggi e piu probabile 30 che 20 euro),comprarla sul mercato per diritti di emissione costa meno di 10 euro.Per quale motivo? Perche si e prodotta tanta di questa riduzione di CO2

a svantaggio del costo dell’energia per cui oggi e piu disponibile e quindirende di per se gia sufficientemente chiaro che quello che stiamo perse-guendo forse non funziona, perche e gia evidente che una tonnellata diCO2 e piu facile comprarla come se fossero i tulipani olandesi del 1600rispetto a produrla attraverso investimenti colossali in nuove tecnologienon ancora totalmente comprovate.

Questo spiega anche perche continuiamo a credere che sia possibilesviluppare il carbone. E certo che ci troviamo di fronte ad un’evoluzioneche cambiera ed anche questa rappresenta un’ulteriore incertezza. Non di-pende ancora una volta da questo Parlamento o dai vari Parlamenti: di-pende dal Parlamento di Bruxelles che deve dare regole per la nuova mo-dalita con cui, a partire dal 2013, verranno commercializzati o potrannoessere commercializzati i cosiddetti diritti di emissione, attraverso un mec-canismo di aste competitive. Bruxelles emette dei certificati che sulla basedi aste verranno offerti (e dovranno essere pagati) a coloro che emettonol’anidride carbonica.

Bruxelles dice che agira in modo tale da forzare il mercato a rendereparticolarmente costosa questa tonnellata, alzando quindi artificialmente iprezzi attraverso un meccanismo che definiscono set aside, vale a dire unsistema che anziche mettere a disposizione tutti i certificati, ne mette dimeno cosı che il prezzo salga e la gente si senta incentivata ad investire

Senato della Repubblica XVI Legislatura– 20 –

10ª Commissione 17º Res. Sten. (26 ottobre 2011) (pom.)

Page 21: RESOCONTO STENOGRAFICO n. 17 - senato.it · di alcune slides. Cominciando dalla seconda pagina del documento, ritengo giusto fare ... mente vissuto in termini di instabilita` geopolitica

e a fare una cosa che tutti gli altri Paesi si guardano bene dal fare. Misembra che in tutto questo ci sia un archetipo di tipo bizantino, piu cheeconomico, con il quale in qualche modo ci dobbiamo confrontare.

TOMASELLI (PD). Facciamo prima ad abolire il mercato.

CONTI. E esattamente quello che si sta cercando di fare. Ecco percheil tema della convenienza e la questione carbone continuo a vederli comeuna necessita di diversificazione geopolitica prima di tutto, perche il car-bone viene da Paesi come l’Indonesia, l’Australia, il Sudafrica, e non giadalla Libia piuttosto che dall’Algeria o dalla Russia, come il gas. Gia ilfatto di avere una parte importante del nostro mix energetico coperto daPaesi che offrono un diverso profilo di rischio e di disponibilita, mi sem-bra una scelta che, nell’ambito dell’energia nazionale, sia il segno di unalungimiranza e di un’attenzione alla copertura e al fabbisogno energeticodel Paese.

La seconda considerazione e che, come in tutte le tecnologie, anchequella sul carbone aumenta: oggi gli impianti sono sotto gli occhi di tutti,in quanto non sono in funzione soltanto a Brindisi perche uno ancora piuevoluto si trova a Civitavecchia. E comprovato (potete andare a verificarevoi stessi, perche esistono sistemi di rilevazione e di controllo delle emis-sioni) che emette zero sostanze inquinanti (quelle che possono far malealla salute dei cittadini), perche i sistemi di filtrazione sono assoluti,sono dell’80 per cento inferiori rispetto a quelli che avevamo prima, edemettono CO2 in misura largamente inferiore rispetto ad altri impianti per-che sono piu efficienti. A parita di carbone producono piu energia o pro-ducono piu energia con meno carbone, quindi emettono di meno. La stessaparola «emissione» rispetto ad «inquinamento» vi dice che una cosa e l’a-nidride carbonica che sto emettendo anche io mentre parlo e non uccide,altra cosa e l’inquinamento dovuto a fattori potenzialmente pericolosi.

Tutto questo porta a dire che e necessario continuare a spingere laleva del carbone, perche e giusto diversificare le tecnologie ed avere unmix piu bilanciato. D’altro canto, i tedeschi oggi dipendono per il 42per cento dal carbone. Se decidono di abbandonare il nucleare, dovrannoutilizzare maggiormente il carbone o realizzeranno solo impianti eolici inmezzo al Mare del Nord? Utilizzeranno in misura maggiore il carboneperche non esistono altre soluzioni nell’immediato, a meno di non tornaread una miscela di tecnologie che comprenda anche il nucleare.

Per definire in modo migliore il nucleare, dimentichiamolo nel nostroPaese, ma non dimentichiamolo in assoluto. Noi come ENEL continuiamoad investire dove e possibile, e quindi in Slovacchia, Francia e Spagna,potenzialmente nei Paesi dell’Est dove siamo invitati. Vi ricordo che,pur non avendo potuto applicarlo in Italia, il nucleare continua ad essereuno dei pilastri della nostra strategia e forse siamo l’unica azienda ingrado di gestire diverse tecnologie del nucleare.

Spero di avere risposto in maniera articolata. Non e una risposta sem-plice quella relativa alla convenienza, alla cattura e al sequestro di CO2.

Senato della Repubblica XVI Legislatura– 21 –

10ª Commissione 17º Res. Sten. (26 ottobre 2011) (pom.)

Page 22: RESOCONTO STENOGRAFICO n. 17 - senato.it · di alcune slides. Cominciando dalla seconda pagina del documento, ritengo giusto fare ... mente vissuto in termini di instabilita` geopolitica

Pero dobbiamo lavorare nella direzione di provare ad avere un impiantoche non solo catturi e sequestri, ma possibilmente riutilizzi, perche l’ani-dride carbonica, essendo un gas, puo essere utilizzata per altre applica-zioni di tipo industriale. Anche questa potra essere una sfida ingegneristicaper i nostri ricercatori in un prossimo futuro.

Vengo ora al discorso dei vecchi impianti. Il senatore Tomaselli hachiesto che cosa facciamo dei vecchi impianti. Rispondo che li stiamoconservando. In un Paese largamente antropizzato, dove i poteri sonoframmentati tra potere centrale e potere delegato (ahime l’articolo 117della Costituzione e stato riformato per consentire ad ogni singolo Co-mune di poter esprimere la propria opinione su qualsiasi tipo di investi-mento, afflitto dalla malattia che definisco atarassia amministrativa), averedei siti e una preziosa dote di sicurezza per un’azienda come Enel, laquale continua a credere nella necessita di dover investire nel futuro. Evero che oggi esiste una capacita eccedente il fabbisogno, un enorme mar-gine di riserva, tra i piu alti, avendo costruito molti impianti a cicli com-binati di gas, tutti uguali, che sono disponibili.

In primo luogo, mi auguro che attraverso il lavoro di tutti, a partiredal Parlamento, si possano trovare forme e modi per incentivare il ritornodella crescita dell’economia del Paese. In un lasso di tempo questa capa-cita aggiuntiva verra assorbita dagli elementi di consumo.

In secondo luogo, nel momento in cui cio dovesse avvenire, quei sititorneranno ad essere particolarmente preziosi, perche sono ubicati preva-lentemente vicino al mare, con disponibilita di porti, per cui quasi tuttisono in grado di poter essere riforniti di materie prime in maniera conve-niente.

Un’altra domanda rivolta ripetutamente riguarda le grandi presenze dirinnovabili che continuano a crescere e che cosa succeda sul sistema direte, perche c’e bisogno in qualche modo di sistemi di accumulo. Conti-nuo a sostenere l’ipotesi che tutte le tecnologie, ivi compresi i sistemidi accumulo attraverso batterie (soprattutto se domandate da applicatorie industriali), sono destinate a migliorare un sistema di efficienza. In que-sto caso parliamo di sistemi di accumulo ma non di batterie come quelleche siamo abituati a vedere nei cofani delle nostre macchine, ma di con-

tainer (per un megawatt e necessario un container).

Oggi la spinta delle rinnovabili, che passa prevalentemente attraversola rete di distribuzione e non di trasmissione, in prima battuta richiede unincremento dell’efficienza della rete. Si tratta, infatti, del costo meno gra-voso, del sistema piu efficiente, meno invasivo e gia provato. Per questomotivo la rete di distribuzione si sta evolvendo in maniera intelligente ede in grado di gestire il contributo di centinaia di migliaia di piccoli pro-duttori. Oggi abbiamo circa 260.000 italiani che producono energia, chepoi vendono a noi che la mettiamo in rete. Non c’e altro Paese al mondoche registri un tale fenomeno. Stiamo operando probabilmente in modomigliore di altri. Ma sono 260.000 signori che gia oggi accomodiamonella nostra rete. Abbiamo investito molto nella rete e continuiamo a farlo.

Senato della Repubblica XVI Legislatura– 22 –

10ª Commissione 17º Res. Sten. (26 ottobre 2011) (pom.)

Page 23: RESOCONTO STENOGRAFICO n. 17 - senato.it · di alcune slides. Cominciando dalla seconda pagina del documento, ritengo giusto fare ... mente vissuto in termini di instabilita` geopolitica

Per quale motivo, allora, abbiamo bisogno di accumuli? In primoluogo, dobbiamo provarli, perche come ogni tecnologia deve essere te-stata, messa in campo e possibilmente incoraggiata per produrre semprein modo migliore e in maniera piu efficace. In secondo luogo, a forzadi aggiungere migliaia di megawatt di altre intermittenze non si puo esclu-dere che sara necessario, in maniera selettiva, doverne effettivamente im-piegare qualcuna che consenta di accumulare e rilasciare energia in mododa non disperderla. Ricordo che oggi stiamo parlando di sistemi che accu-mulano per 15 minuti. Probabilmente, quando ne riparleremo tra un anno,avremo sistemi che accumulano l’energia per un’ora; magari fra un lustroavremo sistemi che accumulano per un giorno. Non stiamo parlando diqualcosa che risolve i problemi, bensı di installazioni che devono esseremirate in quei nodi di interscambio tra produttore e rete e non possonoessere collegate via rete e in maniera conveniente, per cui puo essere utileavere un batteria. Si tratta solo di una questione di tecnologia, di metodo edi misura. Credo e spero di avere risposto a questa domanda.

La senatrice Fioroni ha domandato quale sia l’alternativa. E nei ser-vizi ausiliari. Sperando di non essere confuso ancora una volta per un be-stemmiatore, se Dio e un dispacciatore di energia erratico perche cambiaidea e manda ora il sole, poi la nuvola, il vento o la pioggia, e chiaro cheabbiamo bisogno di qualcuno che sia pronto ad intervenire. Esistono si-stemi di riserve primarie, secondarie e terziarie. Non voglio entrare in ar-gomenti troppo tecnici, ma sappiate che esistono tanti impianti che stannofermi, che girano a vuoto, anche spendendo gas, i quali sono pronti ad en-trare immediatamente in funzione se venisse meno, per qualsiasi ragione,l’apporto del fotovoltaico, del solare e del vento. Si chiamano servizi didispacciamento, servizi ausiliari. Normalmente e il dispacciatore che do-vrebbe acquisire questi servizi da chi ha l’impianto in produzione o in ri-serva. Si tratta in un certo senso di un modo per far ritornare flussi dicassa a quei signori che hanno compiuto investimenti massicci (25 mi-liardi di euro negli ultimi sette anni) per costruire questa capacita e chepossono trovare una parte del ristoro economico del loro investimento; in-vestimento che ha garantito a noi l’eccedenza e la riserva disponibile, at-traverso il servizio cosiddetto di salita e discesa degli impianti, per fornireenergia quando serve. Questo in qualche modo deve essere sottolineato.Nessuno e contrario a niente, ne in un modo ne in un altro, ma abbiamosufficienti riserve disponibili ad un costo nettamente inferiore rispetto allasoluzione alternativa di mettere batterie ovunque capiti e come capita.Spero di essere stato chiaro nella spiegazione.

In merito agli incentivi e stato detto molto e non aggiungo altro senon quanto segue. La direttiva che sta per emanare Bruxelles e in un certosenso contraddittoria. Mi riferisco al terzo pacchetto energia, ovverosia atutta quella massiccia produzione di prescrizioni fino all’ultimo dettaglioproveniente da Bruxelles e Strasburgo. Evidentemente e nel mirino e nel-l’agenda del Ministero dello sviluppo economico e dell’industria. Certa-mente il Sottosegretario se ne sta occupando, come giusto, ma e altrettantofondamentale che sia questo Parlamento che, parlando proprio al corri-

Senato della Repubblica XVI Legislatura– 23 –

10ª Commissione 17º Res. Sten. (26 ottobre 2011) (pom.)

Page 24: RESOCONTO STENOGRAFICO n. 17 - senato.it · di alcune slides. Cominciando dalla seconda pagina del documento, ritengo giusto fare ... mente vissuto in termini di instabilita` geopolitica

spondente Parlamento di Strasburgo, dica – se pensa di poterlo dire – di

fermarsi, perche questa e una sciocchezza. Credo che questo sia in buona

sostanza quello che vi sto chiedendo.

Circa l’ultima osservazione del senatore Cagnin sull’idrogeno osservo

che ancora oggi le tecnologie che abbiamo a disposizione purtroppo non

lo rendono conveniente. L’idrogeno non e un vettore di energia: bisogna

costruirlo, bisogna ricavarlo, bisogna trovarlo da qualche parte, bisogna

distillare l’aria o distillare l’acqua per tirare fuori un po’ di idrogeno e l’e-

nergia che si spende per tirar fuori idrogeno dall’acqua e maggiore di

quella che si puo ricavare bruciando poi l’idrogeno. E un sogno il fatto

che si possa tirare fuori idrogeno e renderlo competitivo e conveniente.

Per quale motivo, allora, Enel lavora a idrogeno? Perche dove esi-

stono degli impianti, in questo caso particolare petrolchimici, che comun-

que per ragioni associate a certe fasi di lavorazione o in maniera fisica in

certi tipi di lavorazioni ottengono un flusso di idrogeno, dovunque esista

una fonte che puo essere utilizzata, come ingegnere che guarda al futuro

ho interesse a dimostrare la possibilita di trattarlo, di gestirlo e di produrre

energia in primo luogo perche – come giustamente si rimarcava – e peri-

coloso e noi volevamo dimostrare che e possibile farlo senza pericolo; in

secondo luogo perche con i nostri ingegneri e con le tecnologie che ab-

biamo derivato da altri grandi manifatturieri, in questo caso specifico la

General Electric americana, dimostriamo al mondo che e possibile pro-

durre energia dall’idrogeno senza emissioni di ossidi di azoto (NOX),

che sono uno dei componenti inquinanti – questi sı inquinanti e pericolosi

– se respirati in dosi massicce dai cittadini.

Quindi, in questa logica di sviluppo e di ricerca di soluzioni innova-

tive per il futuro di cui Enel si fa vanto facciamo per l’idrogeno quanto

facciamo per il solare ad alta concentrazione, per i sistemi ibridi, per le

reti intelligenti e per tante altre cose: investiamo somme importanti, adde-

striamo giovani ingegneri a diventare gli esperti mondiali dell’idrogeno,

cosı come sono diventati esperti mondiali del nucleare, delle reti intelli-

genti, dei sistemi ibridi, delle rinnovabili e – perche no – anche del car-

bone pulito.

PRESIDENTE. Ringrazio il dottor Conti ed i collaboratori che lo

hanno accompagnato. Penso sia stata un’audizione completa. Il dottor

Conti potra a tornare in Commissione, se dovesse risultare utile, anche

in relazione alla posizione che essa ha espresso. Comunico alla Commis-

sione che il documento consegnato dall’Enel, poiche nulla osta da parte

dell’Ente, sara pubblicato sul sito web della Commissione. Dichiaro con-

clusa l’audizione.

Senato della Repubblica XVI Legislatura– 24 –

10ª Commissione 17º Res. Sten. (26 ottobre 2011) (pom.)

Page 25: RESOCONTO STENOGRAFICO n. 17 - senato.it · di alcune slides. Cominciando dalla seconda pagina del documento, ritengo giusto fare ... mente vissuto in termini di instabilita` geopolitica

Presidenza del vice presidente GARRAFFA

PRESIDENTE. Ascolteremo ora i rappresentanti di Edison, che rin-grazio per essere intervenuti alla seduta odierna e cui lascio la parola.

LESCOEUR. Onorevole Presidente, onorevoli senatrici e onorevolisenatori, vi ringrazio per l’invito che la 10ª Commissione del Senato harivolto a Edison. E un grande onore per me prendere la parola come am-ministratore delegato della societa. Il mio italiano non e ancora pronto perun’occasione come questa, quindi lascero tra poco la parola all’ingegnerRoberto Potı, chief development officer di Edison, per la presentazionedella posizione della societa.

Prima di cedere la parola, voglio pero soffermarmi su due scelte cheritengo fondamentali per la strategia energetica del Paese. La prima ri-guarda l’importanza della cooperazione internazionale.

Le sfide del settore energetico hanno una dimensione sempre piu eu-ropea e talvolta globale. L’Europa sta iniziando a parlare «con una solavoce», ma il processo e ancora lungo e le istituzioni europee non sono an-cora pronte per agire da sole. L’Italia, insieme con gli altri grandi Paesi,ha la responsabilita di disegnare un quadro di politiche per un’energia eu-ropea sicura, sostenibile e competitiva sia per le imprese che per i clientifinali. In questo scenario gli operatori energetici hanno una dimensionesempre piu europea ed internazionale; le collaborazioni ormai piu che de-cennali di EDF con gli operatori italiani si inseriscono in questo contesto.Dobbiamo guardare al futuro in modo coerente con le linee guida europee,valorizzando il crescente ruolo del gas nel mix delle fonti. L’Italia puo es-sere un «ponte» tra produttori e consumatori grazie alla sua geografia, allesue relazioni storiche ed alle competenze dell’industria energetica italiana,che sono forti e rispettate.

Serve quindi un sistema piu integrato con i mercati europei e perciodobbiamo prendere la seconda scelta che vi voglio ricordare: la sceltadello sviluppo infrastrutturale.

L’obiettivo di costruire un vero hub del gas non e piu rimandabile.«Hub» significa investire per aumentare il numero delle rotte d’importa-zione e interconnettersi in modo sempre piu efficiente agli altri mercatiper non essere marginalizzati al centro Europa. Le competenze italianedi Edison hanno portato a sviluppare progetti che sono parte integrantedi un disegno strategico per l’Italia e per l’Europa: il terminale liquefiednatural gas (LNG) di Rovigo, Galsi e ITGI. ITGI potrebbe aprire il Cor-ridoio Sud e portare in Italia e in Europa il gas dell’Azerbaijan, e rappre-senta gia oggi un esempio della collaborazione tra l’Italia, i Paesi europeie del Sud-Est Europa e i Paesi produttori.

Senato della Repubblica XVI Legislatura– 25 –

10ª Commissione 17º Res. Sten. (26 ottobre 2011) (pom.)

Page 26: RESOCONTO STENOGRAFICO n. 17 - senato.it · di alcune slides. Cominciando dalla seconda pagina del documento, ritengo giusto fare ... mente vissuto in termini di instabilita` geopolitica

In questi giorni sui giornali si parla molto di Edison. E impossibileformulare alcun commento sul negoziato in corso, ma posso prendereun impegno con voi. A negoziati conclusi, se il Presidente lo riterra oppor-tuno, saremo volentieri a disposizione del Parlamento e di questa Commis-sione per presentare le sfide dello sviluppo di Edison come operatore ita-liano capace di crescere anche nel Sud-Est Europa e nei Paesi del bacinodel Mediterraneo.

Ora lascio la parola all’ingegnere Potı e vi ringrazio.

POTI. Ringrazio innanzi tutto il Presidente e i componenti dellaCommissione. Faro una presentazione molto rapida, anche perche sono co-sciente che non si tratta della prima audizione sull’argomento al vostroesame. Alcuni temi scontati quali la Robin tax non verranno, quindi, danoi citati nello specifico. Come altre aziende, non approviamo quel prov-vedimento e comunque non lo consideriamo una misura di lungo termine.

Per quanto riguarda la strategia energetica di lungo termine, e chiaroche e indispensabile definire gli indirizzi per il quadro normativo regola-torio, al fine di aiutare gli investimenti congruenti con questa strategia.Sappiamo che l’Europa condiziona in qualche modo lo sviluppo di dettastrategia, poiche fissa obiettivi di carattere ambientale e naturalmentespinge la sicurezza degli approvvigionamenti e la competitivita del mer-cato.

Il messaggio che vogliamo dare e indirizzato a evidenziare la posi-zione di Edison. Gli obiettivi 20-20-20, che oggi vediamo sfidanti, sononulla rispetto agli obiettivi che l’Europa si prefigge di darsi nel 2050, iquali prevedono una progressiva decarbonizzazione del settore elettrico.Quindi, ci troviamo semplicemente nella prima fase di questo processo.

Nella strategia di lungo termine, se si segue il cammino che percorrel’Europa, dobbiamo preoccuparci di individuare quelle tecnologie che sa-ranno compatibili con una decarbonizzazione molto piu spinta degli obiet-tivi 20-20-20.

Il sistema energetico italiano – come ben sapete – e molto espostoall’importazione di energia primaria e di energia elettrica. La nostra dipen-denza dell’import e ben dell’85 per cento delle fonti, per cui dovremosfruttare al meglio le risorse domestiche che abbiamo, per quanto riguardasia le fonti rinnovabili che le risorse di idrocarburi.

Il settore elettrico ha una sovraccapacita produttiva. I margini di ri-serva sono ampiamente sufficienti per supplire anche a carenze di conti-nuita in altri settori e – come vedete nel grafico illustrato del nostro do-cumento – siamo ben oltre i margini di sicurezza tecnicamente normali.Naturalmente la sovraccapacita di per se non distribuisce energia, senon c’e uno sviluppo della rete che – secondo noi – e molto migliorabile,nell’ottica di integrare anche l’energia prodotta con fonti rinnovabili,prima di pensare a strumenti quali gli stoccaggi e i pompaggi di cui sisente tanto parlare.

Il terzo aspetto e la posizione geografica favorevole dell’Italia per es-sere un hub per il gas nel Sud Europa, e uno snodo anche per i flussi di

Senato della Repubblica XVI Legislatura– 26 –

10ª Commissione 17º Res. Sten. (26 ottobre 2011) (pom.)

Page 27: RESOCONTO STENOGRAFICO n. 17 - senato.it · di alcune slides. Cominciando dalla seconda pagina del documento, ritengo giusto fare ... mente vissuto in termini di instabilita` geopolitica

energia elettrica da e per i Balcani e per il Mediterraneo. Come ha giadetto l’amministratore delegato, di questo faremo poi una illustrazionein una seduta successiva.

Le fonti rinnovabili e l’efficienza energetica possono aiutare l’Italia aridurre la propria dipendenza dalle importazioni. E necessario, pero, che sisviluppino in un quadro di mercato e di competitivita e non creino pro-blemi all’affidabilita del sistema energetico nazionale.

Il piano d’azione nazionale sulle rinnovabili e oggi stato rinforzatoper i recenti provvedimenti sul solare che hanno incentivato soprattuttola fonte fotovoltaica. Secondo noi, ci faranno raggiungere gli obiettividi quota delle fonti rinnovabili rispetto ai consumi finali. Dico pure cheprobabilmente faranno raggiungere anche gli obiettivi di emissione dellaCO2 e questo non soltanto per il contributo delle fonti rinnovabili, ma pur-troppo anche per una minore produzione di CO2 conseguente ad una dimi-nuita produzione industriale. In ogni caso, abbiamo in Italia la disponibi-lita di una generazione flessibile che puo garantire la stabilita del sistemaelettrico anche con un significativo impatto delle energie rinnovabili.

Occorre dare un messaggio molto preciso: abbiamo messo tanta at-tenzione ed urgenza sul fotovoltaico, ma non vediamo altrettanta urgenzae determinazione nei decreti attuativi per le altre fonti rinnovabili. A fine2011 il fotovoltaico ha superato e raddoppiato la capacita installata ri-spetto all’eolico, e per l’eolico e le biomasse mancano ancora i decreti,nonostante la disposizione generale fosse partita prima. So che la que-stione e oggetto di discussione al Ministero, ma si tratta di un settoreche effettivamente sta avendo problemi.

In merito all’efficienza energetica, si puo dire che essa potra ridurrela necessita di import, ma non si puo pensare solo all’efficienza del parcoelettrico. Il parco elettrico italiano e altamente efficiente. Dobbiamo pen-sare all’efficienza dei trasporti e dei consumi finali sia elettrici che ter-mici. Chiaramente occorrono incentivi, ma questo non significa che occor-rano soldi, piuttosto strumenti che spingano i consumatori finali a promuo-vere gli interventi di efficienza energetica.

Infine, vi lancio un messaggio che forse vi sara stato rivolto anche daaltre aziende. La proposta di direttiva dell’Unione europea e molto ri-schiosa per l’Italia, in quanto richiederebbe al nostro sistema un aumentodell’efficienza analogo a quello richiesto ad altri Paesi non altrettanto vir-tuosi. Quindi, non vorremmo ricadere nella stessa situazione degli obiettiviCO2, per i quali ci sono stati dati limiti molto difficili da raggiungere.Sappiamo che e stata gia svolta una audizione specifica sull’efficienzaenergetica e ci risulta che questa Commissione abbia in fase di prepara-zione un parere. Ci stiamo muovendo anche noi a Bruxelles perche eun argomento molto importante, in quanto potrebbe comportare dei rischiper la capacita produttiva termoelettrica italiana.

Passiamo alle risorse nazionali di idrocarburi. Sempre nella logica didiminuire la dipendenza energetica, ci sembra particolarmente singolare ilfatto che le risorse domestiche non vengano sviluppate ed utilizzate al me-glio, e mi riferisco soprattutto alla moratoria per le attivita offshore di ex-

Senato della Repubblica XVI Legislatura– 27 –

10ª Commissione 17º Res. Sten. (26 ottobre 2011) (pom.)

Page 28: RESOCONTO STENOGRAFICO n. 17 - senato.it · di alcune slides. Cominciando dalla seconda pagina del documento, ritengo giusto fare ... mente vissuto in termini di instabilita` geopolitica

ploration e production. I benefici, ovviamente, sono costituiti dalla dimi-nuzione della dipendenza dall’estero delle fonti energetiche. Manteniamoun know-how che l’industria italiana e riuscita a sviluppare e ad esportare.I benefici economici sono estesi anche all’indotto e poi c’e il free ridingdi interventi offshore in zone che hanno minori controlli dal punto di vistaambientale.

L’attuale decreto legislativo n. 128 del 2010 causerebbe un minorsfruttamento delle riserve gia accertate per piu di 30 concessioni di colti-vazione, ridurrebbe la possibilita di utilizzare le riserve potenziali per2.200 milioni di barili equivalenti, con una conseguente riduzione della ri-caduta sul tessuto nazionale per 30.000 addetti e perdite nei prossimi 25anni per circa 30 miliardi di euro di mancate imposte sul reddito, 7 mi-liardi di mancate royalties a Regioni e Comuni e 100 miliardi di riduzionedella bilancia dei pagamenti sulla spesa energetica. Quindi, il nostro sug-gerimento e di rivedere questo decreto, alla luce della necessita di com-pensare il declino della produzione degli attuali siti produttivi con unmaggiore sfruttamento dei siti che sono nelle acque nazionali.

Il terzo argomento (vado per capitoli per illustrare quali siano i driver

della nostra visione della strategia energetica nazionale) riguarda il ruolodel gas naturale nella generazione elettrica. E chiaro che la produzione dienergia elettrica attraverso il gas, soprattutto nel periodo transitorio (daqui a 10 o 15 anni), sia una soluzione ottimale per la riduzione delle emis-sioni della CO2. In Europa si prevede che al 2035 ci sara un mix energe-tico diverso da quello attuale soprattutto per il fatto che ci sara una mag-giore incidenza delle fonti rinnovabili e una minore incidenza delle fontifossili, ad eccezione del gas. Il gas aumentera i volumi e nel mix energe-tico dell’Europa, insieme con le rinnovabili, avra un ruolo prioritario.

Per una volta l’Italia ha anticipato questo trend, poiche ha gia instal-lato una capacita di produzione molto efficiente e superiore allo standard

europeo, in modo tale da poter essere anche un efficace back-up per losviluppo delle fonti rinnovabili. Quindi, secondo noi, non c’e la necessitadi avere nuovi investimenti in capacita produttiva. Bisognerebbe utilizzaremeglio la capacita installata con i cicli combinati a gas sia per andare in-contro alle rinnovabili, sia per raggiungere gli obiettivi della CO2 e ancheper utilizzare meglio gli investimenti realizzati negli anni passati.

L’utilizzo di questi cicli combinati dovrebbe portare anche ad unaminore importazione di energia elettrica. Naturalmente la minor importa-zione di energia elettrica, o addirittura l’esportazione di energia elettricaper compensare le fluttuazioni delle fonti rinnovabili nei Paesi limitrofi,si puo fare se il mercato e integrato attraverso vari sistemi (uno e il mar-

ket coupling). Quindi, un’architettura del mercato completamente diffe-rente dagli schemi europei (mi riferisco al pay as bid) e, secondo noi,completamente distorcente rispetto all’obiettivo di utilizzare al meglio lacapacita installata in Italia, integrandola con il mercato europeo e quindidiminuendo l’importazione.

Molto spesso viene sollevato un problema: il gas innanzi tutto e unafonte fossile rara e in secondo luogo aumenta la dipendenza dall’importa-

Senato della Repubblica XVI Legislatura– 28 –

10ª Commissione 17º Res. Sten. (26 ottobre 2011) (pom.)

Page 29: RESOCONTO STENOGRAFICO n. 17 - senato.it · di alcune slides. Cominciando dalla seconda pagina del documento, ritengo giusto fare ... mente vissuto in termini di instabilita` geopolitica

zione, quindi indebolisce la sicurezza degli approvvigionamenti. Sul primoargomento ci sono degli studi fatti anche dall’Agenzia internazionale perl’energia che dimostrano che le riserve di gas sono molto superiori aquanto si pensava fino a pochi anni fa, quindi con i consumi attuali le ri-serve virtuali arriveranno ad oltre duecento anni, dato paragonabile aquello del carbone, tanto per avere un’idea. Pero sono necessari investi-menti nella catena del valore della produzione del gas, quindi dall’up-

stream al midstream fino alla distribuzione.

Comunque per l’Italia questa e un’occasione, perche – come dicevaprima l’ingegner Lescoeur – il nostro Paese e il posto ideale per svilup-pare l’hub sud europeo del gas. Quindi lo sviluppo delle infrastrutturedi import, gia in corso, deve essere accompagnato dallo sviluppo di strut-ture di stoccaggio, che consenta la modulazione del sistema. Naturalmenteci deve essere anche un mercato liquido perche si possa costituire un hubche sia un riferimento di prezzo per l’acquisto di gas dai Paesi produttori.

Nella documentazione viene mostrato che quanto stiamo dicendo eperfettamente coerente con la strategia della Edison, sia quella futurache quella sviluppata finora. La Edison ha sviluppato in Italia la maggiorparte degli impianti a ciclo combinato: il 75 per cento dei 12,5 gigawatt dipotenza installata della Edison e alimentato a gas ad alta efficienza e il 17per cento da fonti rinnovabili idro, eolico e solare.

Naturalmente si e posto anche il problema di trovare il gas, sia attra-verso il controllo delle rotte di importazione (quindi il terminale di rigas-sificazione di Rovigo, che funziona dal 2009: ci sono circa dieci navi/mese che arrivano a Rovigo, che e il piu grande terminale LNG italiano),sia con nuove rotte di importazione con i progetti Galsi, che viene dall’Al-geria (che come sapete ha come capofila Sonatrach per la parte algerina eEdison per la parte italiana), e l’ITGI – citato prima – che ci auguriamoapra il corridoio Sud.

Ma il midstream non basta, quindi bisogna essere presenti anche nel-l’upstream, vale a dire l’exploration and production, che da il controllodelle fonti, ma anche delle condizioni e dei costi di esplorazione e produ-zione del gas. Questa e la dimostrazione che la strategia che stiamo enun-ciando e di fatto praticata dalla nostra azienda.

Andando rapidamente alle conclusioni, come affermava l’ingegnerLescoeur la cooperazione internazionale e fondamentale e l’Italia ha la re-sponsabilita di contribuire a creare un mercato unico europeo sicuro, so-stenibile e competitivo sia per le imprese che per i clienti finali. Nella de-finizione della strategia esistono due scenari o due orizzonti: quello delbreve termine e quello del medio-lungo. Nel breve non si puo sbagliare;nel lungo periodo bisogna essere abbastanza flessibili, per poi fare gli ag-giustamenti a seconda delle evoluzioni tecnologiche e dei mercati.

Pertanto nel breve periodo – ripeto quanto e gia stato detto all’inizio– lo sviluppo delle fonti rinnovabili deve avvenire in modo efficiente ediversificato (non solo il solare) e non deve compromettere la competiti-vita del sistema energetico. La produzione di idrocarburi nazionale deve

Senato della Repubblica XVI Legislatura– 29 –

10ª Commissione 17º Res. Sten. (26 ottobre 2011) (pom.)

Page 30: RESOCONTO STENOGRAFICO n. 17 - senato.it · di alcune slides. Cominciando dalla seconda pagina del documento, ritengo giusto fare ... mente vissuto in termini di instabilita` geopolitica

essere sviluppata e sfruttata al massimo in modo da ridurre le importa-zioni, quindi auspichiamo che la moratoria che la riguarda venga superata.

Il parco termoelettrico non ha bisogno di nuovi investimenti: quelliesistenti sono sufficienti per svolgere anche il ruolo di backup per le rin-novabili, con uno sviluppo adeguato della rete e la piena integrazione coni mercati europei.

Pertanto la nostra conclusione e che nel medio periodo il gas sia lascelta a minor rischio, che consente di ottenere il raggiungimento dei li-miti di CO2 e di supporto alle rinnovabili e che comunque non pregiudicala scelta di nuove tecnologie nel medio-lungo termine. Scegliendo la stra-tegia del gas, e ovvio che l’Italia si deve candidare a fare l’hub sud euro-peo. Gia ci sono le infrastrutture. Cosa manca? Mancano ancora delle ca-pacita di stoccaggio, secondo noi, e poi un’organizzazione del mercato chelo renda veramente liquido.

Nel lungo periodo – «chi vivra vedra» – comunque certamente si do-vranno sviluppare le rinnovabili se saranno competitive; verificare se siarealmente commercializzabile la tecnologia della carbon capture and se-

questration e poi verificare anche l’evoluzione del nucleare sicuro, conle nuove tecnologie o con le attuali tecnologie integrate con ulteriori si-stemi di sicurezza.

Infine, circa l’evoluzione dei mercati, bisogna capire quali direzioniprenderanno e come influenzeranno il mercato globale i grossi playercome la Cina, che e diventata il primo consumatore energetico a livellomondiale.

Ho cercato di essere conciso perche avete svolto altre audizioni suquesto argomento. Siamo quindi pronti a rispondere ad eventuali domandeche vorrete rivolgerci.

BUBBICO (PD). Innanzi tutto ringrazio l’amministratore delegatoLescoeur e l’ingegnere Potı.

Noi potremo avere interesse a conoscere le dinamiche delle relazioniin corso. Ci auguriamo che il Governo stia presidiando questa partita, per-che crediamo al mercato europeo e vorremmo che le relazioni si svilup-passero in condizioni di reciprocita: ma non sempre e non spesso cio ac-cade, purtroppo.

Detto questo, in relazione alla strategia energetica nazionale voi con-fermate l’orientamento ad assumere la dimensione europea come scenariodi riferimento, per cui rafforzate un punto di vista che ci sembra partico-larmente fecondo. In questo senso e necessario investire sulle interconnes-sioni per rendere liquido il mercato.

Ma proprio in ragione di cio, vorremmo conoscere il vostro punto divista in relazione al funzionamento del mercato interno europeo. Vichiedo se il mercato dell’energia elettrica e del gas presenti livelli soddi-sfacenti di operabilita all’interno, nella dimensione europea. Se confermatecio, vorremmo conoscere il vostro parere in relazione al differenziale dicosto per gli usi finali dell’energia e il costo del gas rispetto ad altri Paesieuropei.

Senato della Repubblica XVI Legislatura– 30 –

10ª Commissione 17º Res. Sten. (26 ottobre 2011) (pom.)

Page 31: RESOCONTO STENOGRAFICO n. 17 - senato.it · di alcune slides. Cominciando dalla seconda pagina del documento, ritengo giusto fare ... mente vissuto in termini di instabilita` geopolitica

Inoltre, vi chiedo per quale ragione (se il nucleare ha un costo infe-riore, come spesso si afferma) i benefici di quel minor costo non venganofruiti in un luogo specifico di un unico mercato, che e quello europeo.

Conveniamo con la valutazione relativa alla non necessita di operarenuovi investimenti per incrementare la capacita produttiva. Vorremmo,pero, avere maggiori elementi in merito alla qualificazione dell’Italiaquale hub per il Sud-Est europeo nel settore del gas e sapere che cosa si-gnifichi agire perche le condizioni di mercato possano rendere possibilequesto obiettivo.

In ultimo, vorremmo sapere in che condizioni potra avvantaggiarsi ilsistema Italia dalla realizzazione dell’hub del gas: quali benefici potrannoderivare per i consumatori finali, cittadini ed imprese?

TOMASELLI (PD). Ringrazio anche io l’ingegnere Lescoeur e l’in-gegnere Potı per il loro intervento.

Siamo in attesa della presentazione da parte del Governo della bozzadi strategia energetica nazionale, che dovra in qualche modo ispirare lescelte nel settore dell’energia del nostro Paese – ce lo auguriamo – peri prossimi decenni. L’Italia e di fronte ad una scelta non piu di potenzia-mento della capacita di produzione e di generazione elettrica, ma di rivi-sitazione del mix energetico, alla luce di una serie di scelte che in que-st’ultimo anno sono state assunte dal nostro Paese, quali la rinuncia al nu-cleare (su cui non torno, ovviamente) e la crescita esponenziale negli ul-timi due anni delle rinnovabili (in particolare il fotovoltaico, come giusta-mente ha detto l’ingegnere Potı) in attesa di una sorta di riequilibrio tra lefonti che alimentano l’apporto delle rinnovabili.

Tutto questo, pero, e avvenuto sulla base di un sistema oggettiva-mente drogato dagli incentivi e in assenza di una programmazione checredo tutti noi avremmo voluto che ci fosse su un tema cosı delicatocome l’energia, e in particolare sulle rinnovabili. Non esiste un equilibrotra le singole fonti, anche rinnovabili (fotovoltaico, eolico, biomasse), e iterritori: alcuni territori hanno subıto o fatto investimenti assolutamenteconsistenti in alcuni di detti settori.

Oggi si tratta di capire se l’Italia – da qui la raccolta delle opinionidei principali operatori industriali del settore a cui siamo interessati – siain grado di definire il fabbisogno energetico del Paese nei prossimi anni edecenni, alla luce di una disponibilita di produzione che non ha bisogno diessere ulteriormente alimentata, bensı di essere rivisitata nel suo mix.

Voi suggerite maggiore gas in qualche modo, piu di quanto oggi cisia. Enel, che abbiamo audito poco fa, ha detto esattamente il contrario,e questo va bene in un mercato libero. Maggiore gas porta con se una se-rie di tematiche che vanno in qualche modo risolte. Sicuramente, dalpunto di vista dell’impatto ambientale, l’utilizzo del gas e piu compatibilerispetto a quello del carbone, piu sostenibile anche dal punto di vista delsentimento dei cittadini. Voi stessi parlate di un processo di decarbonizza-zione in atto nell’Unione europea. Esiste, pero, una serie di questioni ecito come esempio la dipendenza da alcuni Paesi, in particolare. Negli ul-

Senato della Repubblica XVI Legislatura– 31 –

10ª Commissione 17º Res. Sten. (26 ottobre 2011) (pom.)

Page 32: RESOCONTO STENOGRAFICO n. 17 - senato.it · di alcune slides. Cominciando dalla seconda pagina del documento, ritengo giusto fare ... mente vissuto in termini di instabilita` geopolitica

timi tre anni abbiamo registrato alcune crisi che hanno riguardato tutti iprincipali fornitori del nostro Paese e in qualche modo anche dell’Europa,come l’Ucraina, l’Algeria e la Libia. La fortuna e stata che queste crisisiano avvenute a distanza di qualche tempo l’una dall’altra. Tuttavia, seper un malaugurato caso del destino si fossero concentrate in un unico pe-riodo avremmo avuto un grandissimo problema da affrontare sia come Ita-lia che come Europa.

Risolvere questo problema significa – come ha detto il collega Bub-bico – investire molto sulle reti, sulla infrastrutturazione e sugli stoccaggi,ovverosia su tutta una serie di infrastrutture che possono mettere in sicu-rezza un sistema Paese importante dal punto di vista industriale, oltre checivile, come l’Italia.

Questo e il primo tema. Vi chiedo dunque a che punto siamo e checosa possiamo fare di piu, anche rispetto agli investimenti in atto, in al-cuni dei quali siete particolarmente coinvolti come Edison, dal punto divista sia delle reti che dei diversificatori.

Il secondo tema su cui vorrei conoscere la vostra opinione riguarda lacrescita delle rinnovabili, che cambia sostanzialmente e pone un grandeproblema di governo delle infrastrutture di rete. Oggi siamo ad un passag-gio d’epoca in cui – se ricordo bene un dato che ha citato l’ingegner Conti– nel nostro Paese ci sono 260.000 produttori di energia, comprese ovvia-mente le famiglie. Siamo di fronte ad una sorta di cambio di sistema del-l’organizzazione della produzione di energia e questo porta con se un pro-blema di rivisitazione della rete, quindi un problema di governance, unproblema di adeguamento infrastrutturale non solo della rete di distribu-zione, ma anche di quella di trasmissione e cosı via.

Come sapete, si sta discutendo con alterne opinioni sul tema dellebatterie, degli accumuli, di come utilizzare al meglio questa crescita espo-nenziale di produzione che arriva dalle rinnovabili. Volevo conoscere lavostra opinione al riguardo.

Vorrei anche sentire la vostra opinione su un fatto un po’ piu circo-scritto, ma che mi ispira per la mia provenienza territoriale (vengo daBrindisi, dove avete un impianto con la vostra partecipata Edipower).Sono un po’ piu curioso del collega Bubbico. Essendo questo il Parla-mento italiano non vi chiedo su cosa si stia giocando la trattativa di cuisoprattutto i giornali economici (ma non solo quelli) parlano da moltimesi ormai tra i vari soggetti che sono interessati ad Edison (da EDFalle partecipate, alle multiutilities e cosı via), perche credo che il Parla-mento sia in qualche modo nelle condizioni di chiedere non i dettagli dellatrattativa piuttosto se le cose che leggiamo sui giornali vadano nella dire-zione dello spacchettamento dei segmenti produttivi affidati ad alcuni. Inquesto senso voglio porre una domanda che riguarda l’impianto di Brindisidi Edipower: quell’impianto che va a carbone (non so se sia l’unico a car-bone del vostro gruppo: probabilmente sı) piu di un anno fa ha ricevutol’autorizzazione, dopo un lungo percorso amministrativo, per essere ricon-vertito a ciclo combinato a gas. L’azienda pero ha rinunciato a questa con-versione e intende andare avanti a carbone. E l’anticipazione della chiu-

Senato della Repubblica XVI Legislatura– 32 –

10ª Commissione 17º Res. Sten. (26 ottobre 2011) (pom.)

Page 33: RESOCONTO STENOGRAFICO n. 17 - senato.it · di alcune slides. Cominciando dalla seconda pagina del documento, ritengo giusto fare ... mente vissuto in termini di instabilita` geopolitica

sura o nel lavoro che si sta facendo c’e un futuro per quell’impianto?Credo sia doveroso da parte mia porre questa domanda.

LESCOEUR. Dovro parlare in francese per poter rispondere puntual-mente ai vari quesiti.

Non posso entrare nel merito delle discussioni tra azionisti, ma possoforse spiegarvi quali sono le poste in gioco industriali che si trovano dietroa questi dibattiti che sono in atto da diversi anni. Quindi si tratta di chia-rire quali siano i migliori ruoli rispettivi di Edison e di tutte le aziendeitaliane che si sono associate a EDF, appunto, nel settore della produzionedi energia e delle attivita attinenti.

Quindi in realta quello che gli azionisti stanno cercando, forse un po’a tentoni, e il posizionamento rispetto alle competenze reali di Edison daun lato e delle aziende di servizio pubblico dall’altro, in modo da poteravere un’industria efficiente al massimo. La storia e le competenze indu-striali della Edison ne fanno un operatore nazionale italiano con riferi-mento agli approvvigionamenti di gas ed elettricita e anche alla sicurezzadegli approvvigionamenti della regione.

Per quanto riguarda le problematiche inerenti all’elettricita, all’ener-gia elettrica e al gas, sappiamo pero che tali settori non sono piu di ordineunicamente nazionale o internazionale, ma riguardano ormai anche la di-mensione locale. Questo per il notevole sviluppo delle fonti di energia rin-novabile, il loro impatto sulle reti e il ruolo che puo avere, grazie allenuove tecnologie come la smart grid, anche il produttore privato.

Quindi le aziende industriali italiane che fanno parte della Edison, inparticolare quelle di servizio pubblico locale che partecipano al suo capi-tale, hanno un ruolo complementare da svolgere rispetto ad una Edisonintesa come operatore nazionale italiano. E appunto questa complementa-rieta che e difficile da individuare, soprattutto in un mercato energetico unpo’ depresso, come quello che conosciamo dal 2008 in poi.

La nostra visione del futuro delle problematiche energetiche e chiara-mente europea. Senza fare polemiche, per quanto riguarda la reciprocitaritengo che la collaborazione tra le parti sia in progresso. Esistono variepartnership con altri operatori italiani, l’Enel ed anche l’ENI, e quindipenso che lo scenario energetico europeo sara basato sulla cooperazionetra grandi attori, ma in particolare rispetto ai mercati locali anche sullaconcorrenza, in modo che i clienti finali possano usufruire dei prezzi mi-gliori.

Per quanto riguarda l’andamento del mercato interno europeo dell’e-nergia, e troppo lento e troppo progressivo. Per questo motivo non si puoancora parlare di un mercato unico europeo in tal senso. In ogni caso, al-cuni progressi sono da registrare, in particolare nel mercato del gas (inparticolare da tre anni a questa parte) e in misura inferiore in quello del-l’energia elettrica, che al contrario e stato il promotore del mercato unico.

Per quanto riguarda gli ostacoli ad una unificazione del mercato elet-trico, innanzi tutto esistono divergenze nell’ambito delle politiche energe-tiche dei vari Paesi europei. Cito come esempio il parere contrario della

Senato della Repubblica XVI Legislatura– 33 –

10ª Commissione 17º Res. Sten. (26 ottobre 2011) (pom.)

Page 34: RESOCONTO STENOGRAFICO n. 17 - senato.it · di alcune slides. Cominciando dalla seconda pagina del documento, ritengo giusto fare ... mente vissuto in termini di instabilita` geopolitica

Germania al nucleare, che rappresenta un ostacolo alla costituzione di unmercato unico europeo, laddove altri Paesi ritengono invece che sia unafonte da utilizzare.

Esistono notevoli differenze tra i vari Paesi anche per quanto riguardale sovvenzioni alle fonti di energia rinnovabile, che certamente non con-tribuiscono alla costituzione di un mercato energetico europeo veramenteunico.

Infine, sempre per la costituzione del mercato unico europeo, e ne-cessario sviluppare le interconnessioni per la costruzione di opere e la ac-cettabilita locale di tali opere puo talvolta costituire un ostacolo. Da que-sto punto di vista, tutte le facilitazioni e le agevolazioni per uno sviluppodelle interconnessioni merchant line sono chiaramente le benvenute.

Per quanto concerne il mercato del gas, si e registrato un notevolesviluppo negli ultimi tre anni e, in merito alla sicurezza degli approvvigio-namenti, abbiamo il gas che viene dalla Russia e attraversa Paesi di tran-sito come l’Ucraina e la Bielorussia. Per evitare il problema della sicu-rezza degli approvvigionamenti abbiamo cercato di sviluppare altri canalie corridoi. Pertanto, tutte le misure che l’Europa vorra mettere in atto perincentivare il mercato del gas e renderlo piu funzionante sono sicuramentepositive.

Da questo punto di vista, la posizione dell’Italia e il ruolo di Edisondovrebbero consentire al Paese di diventare un elemento di maggiore sicu-rezza in materia di approvvigionamenti in Europa. Non diciamo che il gasall’interno del sistema italiano dell’elettricita ha o avra un ruolo piu im-portante, ma semplicemente che l’Italia e posizionata bene come Paesedi transito, per cui potra importare maggiori quantitativi di gas ma con-temporaneamente ne riesportera altrettanti nel resto d’Europa. Tra paren-tesi, questo dovrebbe apportare benefici dal punto di vista dei prezziper gli utenti italiani, i quali dovrebbero poter usufruire di un prezzo in-feriore rispetto a quello praticato nel resto d’Europa. In caso contrario,non si avrebbe interesse affinche l’Italia funga da Paese di transito.Quando ho parlato di prezzi inferiori, mi riferivo chiaramente a quelli al-l’ingrosso.

Adesso, invece, per quanto riguarda gli utenti finali, riscontriamo ri-levanti divergenze di trattamento. Le tasse sono di notevole entita, ma va-riano da un Paese all’altro. L’organizzazione dei mercati e ben diversacome l’organizzazione delle sovvenzioni alle rinnovabili, e tutto cio incidesulle bollette dei clienti finali, facendole aumentare notevolmente. Pensoche questo meriti una riflessione non solo in Italia, ma a livello generale.

Siamo anche consapevoli degli impatti delle nostre opere sul tessutoeconomico locale: nello specifico, mi riferisco all’impianto di Brindisi.Siamo pure consapevoli del fatto che gli impianti invecchino e che deb-bano quindi essere riconvertiti. Per quanto riguarda Brindisi, abbiamo ini-ziato una riflessione in proposito. Degli studi verranno avviati a breve efaremo tutto cio in concertazione con gli attori locali, come ho gia avutomodo di anticipare questa mattina al presidente Vendola.

Senato della Repubblica XVI Legislatura– 34 –

10ª Commissione 17º Res. Sten. (26 ottobre 2011) (pom.)

Page 35: RESOCONTO STENOGRAFICO n. 17 - senato.it · di alcune slides. Cominciando dalla seconda pagina del documento, ritengo giusto fare ... mente vissuto in termini di instabilita` geopolitica

PRESIDENTE. Ringrazio l’ingegner Lescoeur e l’ingegner Potı per ilcontributo che hanno offerto all’audizione di oggi.

Comunico alla Commissione che il documento consegnato dalla Edi-son, poiche nulla osta da parte loro, sara pubblicato sul sito web dellaCommissione, insieme al documento trasmesso dalla FIRE, Federazioneitaliana per l’uso razionale dell’energia.

Dichiaro pertanto conclusa l’audizione e rinvio il seguito dell’inda-gine conoscitiva in titolo ad altra seduta.

I lavori terminano alle ore 17.

Licenziato per la stampa dall’Ufficio dei Resoconti

Senato della Repubblica XVI Legislatura– 35 –

10ª Commissione 17º Res. Sten. (26 ottobre 2011) (pom.)

Page 36: RESOCONTO STENOGRAFICO n. 17 - senato.it · di alcune slides. Cominciando dalla seconda pagina del documento, ritengo giusto fare ... mente vissuto in termini di instabilita` geopolitica

E 4,00