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a r c h i t e t t o M A R I A L U I S A B I S O G N I N OGGETTO: richiesta di preparere per intervento di ristrutturazione su fabbricati ex rurali da adibirsi ad uso residenziale e servizi culturali UBICAZIONE: Comune di Cantagallo via di Corricelli 18 IDENTIFICATIVI CATASTALI: fg. 87 del Comune di Cantagallo (PO); mapp. 96-97-132-143 RIFERIMENTI NORMATIVI: art. 26 NTA; Tav. M del PRG RELAZIONE TECNICO-DESCRITTIVA DELL’INTERVENTO Gli immobili di cui all’oggetto sono attualmente in cattivo stato di manutenzione con parti crollate e ridotte a ruderi, come dimostra la documentazione fotografica. La ricerca storico-archivistica, effettuata presso l’Archivio di Stato di Firenze, documenta la crescita del complesso il cui toponimo “Corricelli” ha sostituito quello storico: “La Valle” nel corso del ‘900. Le ricerche archivistiche sono tutt’ora in corso, ma si può supporre, in base ai documenti fino ad ora consultati, che l’insediamento abbia avuto origine da una porcilaia documentata già alla fine del ‘500. La lettura diretta delle murature, invece, evidenzia più ampliamenti desumibili dagli interventi di ammorsatura dei muri, dalla tecnica costruttiva e dai tamponamenti di aperture esterne. Allo stato attuale delle ricerche dette fasi sono sintetizzabili come segue: Gli edifici saranno recuperati per uso residenziale, mediante la realizzazione di spazi privati e spazi comuni in quanto si prevede un insediamento di tipo comunitario, e di spazi per attività culturali ed esperenziali che saranno dati in comodato all’Associazione Basilico. Iscritta all'Ordine degli Architetti di Bologna al n° 2726 www.architettobisognin.it via L. Bissolati, 6 - 40054 Budrio - tel. e fax 051.801375 - cell. 333.3593384 - e-mail: [email protected]

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Page 1: RELAZIONE TECNICO-DESCRITTIVA DELL’INTERVENTO · RELAZIONE TECNICO-DESCRITTIVA DELL’INTERVENTO Gli immobili di cui all’oggetto sono attualmente in cattivo stato di manutenzione

a r c h i t e t t o M A R I A L U I S A B I S O G N I N

OGGETTO: richiesta di preparere per intervento di ristrutturazione su fabbricati ex rurali da adibirsi ad uso residenziale e servizi culturali

UBICAZIONE: Comune di Cantagallo via di Corricelli 18

IDENTIFICATIVI CATASTALI: fg. 87 del Comune di Cantagallo (PO); mapp. 96-97-132-143

RIFERIMENTI NORMATIVI: art. 26 NTA; Tav. M del PRG

RELAZIONE TECNICO-DESCRITTIVA DELL’INTERVENTO

Gli immobili di cui all’oggetto sono attualmente in cattivo stato di manutenzione con parti crollate e ridotte a ruderi, come dimostra la documentazione fotografica. La ricerca storico-archivistica, effettuata presso l’Archivio di Stato di Firenze, documenta la crescita del complesso il cui toponimo “Corricelli” ha sostituito quello storico: “La Valle” nel corso del ‘900. Le ricerche archivistiche sono tutt’ora in corso, ma si può supporre, in base ai documenti fino ad ora consultati, che l’insediamento abbia avuto origine da una porcilaia documentata già alla fine del ‘500.La lettura diretta delle murature, invece, evidenzia più ampliamenti desumibili dagli interventi di ammorsatura dei muri, dalla tecnica costruttiva e dai tamponamenti di aperture esterne. Allo stato attuale delle ricerche dette fasi sono sintetizzabili come segue:

Gli edifici saranno recuperati per uso residenziale, mediante la realizzazione di spazi privati e spazi comuni in quanto si prevede un insediamento di tipo comunitario, e di spazi per attività culturali ed esperenziali che saranno dati in comodato all’Associazione Basilico.

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L’intervento proposto mira a una ristrutturazione con tecniche bioedili e, per il recupero dell’ex fienile, la tecnica della bioclimatica.Prima di entrare in merito agli interventi previsti occorre premettere che il raggiungimento del sito di Corricelli è piuttosto gravoso e poco agevole per i mezzi meccanici, inoltre l’orientamento culturale e la volontà dei proprietari, nonché futuri abitanti di Corricelli, mira ad un intervento ecosostenibile. Per questi motivi, non s’intende condurre il cantiere in maniera convenzionale (industriale) ma piuttosto artigianale, approntando e lavorando i materiali sul posto, intervenendo in maniera organica e coerente con le dichiarazioni d’intento enunciate nella relazione generale del progetto qui allegata.Inoltre, attualmente gli edifici sono in parte crollati e invasi dalla vegetazione spontanea pertanto non è possibile ora capire bene lo stato conservativo delle fondazioni, la qualità del suolo sottostante e, in generale, fino a quando non sarà possibile montare un ponteggio di servizio e accantierare, non è possibile nemmeno fare una previsione tecnica puntuale e particolareggiata. Ciò nonostante, sono stati effettuati piccoli sondaggi e sopralluoghi con esperti quali: un geologo, un ingegnere geotecnico, un muratore esperto di costruzioni in pietra naturale e un progettista in Permacultura. Il confronto con questi esperti ha restituito il quadro della situazione apparente e ha individuato le possibili condizioni cui si potrebbe incorrere.L’aia di Corricelli fu creata probabilmente con terreno di riporto su roccia irregolare la quale è affiorante in particolare sotto l’attuale edificio residenziale e l’ex stalla, mentre si ritrova ancora affiorante in alcuni punti dell’ex fienile alla quota – 4,50 mt (vedi elaborati grafici).Visto il forte dissesto idrogeologico dell’intorno, dovuto soprattutto alla progressiva perdita delle canalizzazioni idriche (acquedotto del sistema “La Torre”, Borgo di “Mezzana”, “Corricelli”), al crollo dei terrazzamenti e dei muretti a secco oltre all’intenso sfruttamento dell’area come pascolo, rende precaria la stabilità del versante in aggetto su Corricelli, apportando acqua e fango nei periodi autunnali e primaverili. Potrebbe quindi rendersi necessaria la costruzione di una cisterna sotto l’aia per la raccolta di acque piovane, sia per convogliarle opportunamente sia per alleggerire la spinta sugli edifici a sud (corpo 2), ora crollati, una volta recuperati. Il recupero del complesso dovrà avvenire in più fasi individuate come indicato nelle tavole grafiche:1. recupero dello stabbiolo, per avere un primo edificio di appoggio e per avvicinarsi alle

problematiche del cantiere gradualmente;2. messa in sicurezza del fabbricato residenza-stalla (corpo 3) mediante montaggio di

ponteggio di servizio, rimozione delle parti pericolanti, pulitura dalla vegetazione, recupero dei materiali reimpiegabili, protezione delle murature e dei manufatti;

3. recupero dell’ex fienile con tecniche bioclimatiche (corpo 2);4. recupero del fabbricato residenza-stalla (corpo 3).

Recupero dello stabbiolo da adibirsi ad ufficio (corpo 1). Attualmente l’edificio presenta due livelli con rispettivi accessi esterni, uno sull’aia e uno sul lato sud. La distribuzione interna di progetto prevede il mantenimento di detta distribuzione alla quale è aggiunto un soppalco per la collocazione dell’archivio. L’intervento prevede il consolidamento delle

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sottofondazioni e dei muri, mediante l’impiego di malte fibrorinforzate a base di calce, e la stuccatura delle pietre sul lato esterno con malta idonea. All’interno, si prevede una coibentazione da ottenersi mediante il montaggio di pannelli in fibra naturale e intonaco fibrorinforzato tipo “Isochanvre” o “Manocalda”, per migliorare le prestazioni termoacustiche delle murature. Il soppalco sarà realizzato in legno come pure le scale interne. Per la copertura si prevede un rifacimento con travi in legno, ventilato e coibentato coperto con tegole. Si prevede la riapertura delle finestre attualmente tamponate e la chiusura dell’attuale finestra che si affaccia sull’aia. Gli infissi saranno in legno naturale e vetro. Sulla falda a sud saranno montati tre pannelli solari. Per il riscaldamento è prevista una stufa a legna.

Recupero dell’ex fienile con tecniche bioclimatiche (corpo 2). Di questo edificio rimangono le fondazioni e brandelli dei muri portanti, pertanto l’intervento ne prevede la ricostruzione con il recupero dei volumi e la ricostruzione dei solai. Come prima evidenziato detto edificio è stato costruito in due fasi distinte ed è quindi stato ottenuto mediante la costruzione in aderenza di un secondo corpo di fabbrica più corto del primo. Essi corpi hanno due livelli diversi rispetto all’aia (quota 0.00): l’uno sta a – 5,50 mt, l’altro a -4,50 appena al di sotto del quale pare si trovi la roccia. S’intende conservare questo dislivello, adibendo l’ultimo piano, coincidente col piano aia, ad uso comune (cucina comune e sala riunioni), mentre i piani inferiori saranno adibiti a spazi privati.Mentre il fienile (corpo sud-ovest) ha già un accesso indipendente, la parte a sud-est non è attualmente raggiungibile. Sarà pertanto creato un accesso alla quota – 5,50 mt mediante la costruzione di un ballatoio largo di 2 metri, realizzato mediante aggetto di travi in legno e palafitta in pali di castagno. Questa soluzione è stata suggerita dall’ingegnere geotecnico, dott. Coan, per non gravare sulle precarie condizioni del suolo, ora stabile perché fittamente ricoperto da vegetazione.Sul lato nord l’edificio è in gran parte interrato e addossato all’aia, sarà qui opportuno realizzare uno scannafosso mediante la costruzione di una controparte impermeabilizzata, per dare maggiore sicurezza di tenuta all’acqua oltre che statica, in quanto non sappiamo se ora, o nel prossimo futuro, possa verificarsi uno slittamento del versante. Inoltre, lo scannafosso potrà completare il sistema bioclimatico da impiegarsi per il raffrescamento estivo dell’edificio.La collocazione e la forma di detto edificio ben si presta ad una costruzione bioclimatica sia per l’esposizione solare sia per la tipologia originaria che ha pieni e vuoti propri dei fienili. Si propone di mantenere la struttura portante in pietra naturale e realizzare le pareti di tamponamento con una doppia orditura di vetrate, in parte apribili. Là dove i due edifici si sfalsano si realizzerebbe una serra tecnica solare la quale, insieme alle vetrate di tamponamento, svolgerà le funzioni di accumulo del calore o della mitigazione termica durante i mesi freddi. Nell’intercapedine tra le due vetrate sarà inserita una tenda oscurante utile nei mesi estivi. Le murature saranno trattate come al punto precedente così pure il tetto, le scale e gli infissi. Anche in questo caso si prevede di inserire un numero sufficiente di pannelli solari sulla falda a sud, il riscaldamento di supporto mediante stufe a legna o caminetti. A maggiore dettaglio dell’intervento proposto si faccia riferimento alle immagini

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che seguono, relative ad un edificio bioclimatico costruito all’interno del Parco dei Gessi del Comune di Pianoro (BO), anche se in questo caso la muratura è realizzata in mattoni.

1. Abitazione sita nel Comune di Pianoro (BO) – fronte sud

2. Interno 3. interno con particolare della tende oscurante

Recupero del fabbricato residenza-stalla (corpo 3). Per questo edificio si prevede un intervento pressoché conservativo sia della distribuzione interna sia delle strutture esistenti, con l’eccezione della realizzazione di un piccolo cortile interno (vedi tavole grafiche). I vani un tempo destinate al ricovero degli animali saranno adibiti a laboratori e magazzini, lavanderia e locali di servizio, mentre gli altri svolgeranno la funzione atta all’ospitalità dei soci di Basilico per le attività culturali e didattiche. Si manterrà il forno per la cottura del pane

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e si ripristinerà la cantina, mantenendo o creando spazi idonei per la trasformazione dei prodotti ortivi e la loro conservazioneLe tecniche di recupero saranno le medesime ma, per quanto concerne il riscaldamento si potrebbe prevedere l’utilizzo dell’orto invernale per lo sfruttamento del calore del sole. L’orto invernale si colloca sul fronte sud ai piedi dell’edificio in oggetto. Da questo, nei mesi invernali, si potrà prelevare aria più calda per convogliarla all’interno mediante un sistema di piccole condotte, l’aria preriscaldata sarà ulteriormente scaldata da stufe a legna e distribuita all’interno lungo i muri perimetrali. Allo stato attuale non è possibile valutare appieno l’opportunità di questa soluzione, che qualora non si rivelasse idonea, si potrebbe prevedere la costruzione di un piccolo vano tecnico sull’orto invernale per la collocazione di una caldaia a legna e cippato.

Le acque piovane provenienti dalle coperture saranno recuperate e conservate per l’irrigazione degli orti. La gestione delle acque è descritta nella relazione sull’area esterna allegata.

Per quanto riguarda l’energia elettrica si è orientati verso l’impiego di energie rinnovabili per quanto non si è ancora individuato un sistema preciso.

Budrio, 08.09.2006

arch. Maria Luisa Bisognin

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