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RELAZIONE ILLUSTRATIVA - TECNICA L’intervento, si inquadra nella necessità dell’amministrazione comunale di garantire una giusta dotazione di servizi ai propri cittadini ed in particolare al quartiere di via delle Rose. Quartiere che per anni ha vissuto in una condizione di disagio, e separazione dal resto del paese per la presenza di una strada provinciale e di un complesso di palazzi uffici e magazzini, mai utilizzati, che hanno fortemente contribuito al degrado urbano. Il processo di riqualificazione del quartiere, si è avviato con la stipula dell’ Accordo di Programma tra ALER Milano (Azienda Lombarda Edilizia Residenziale) e l’Amministrazione Comunale per l’attuazione di un Programma di Recupero Urbano Quartiere ERP- ex INCIS comparto ex ENPAM”. Tale accordo, prevede la definizione di un progetto unitario in grado di conferire ruolo di qualità urbana ad ambiti diversi e variegati; la riqualificazione urbana, anche attraverso la demolizione di gran parte degli edifici esistenti, il cambiamento di destinazione funzionale e, in particolare, il potenziamento del patrimonio di edilizia residenziale pubblica. A completamento degli interventi già previsti da P.R.U. è intervenuto il Piano Nazionale per le Citta’ – Contratti di Valorizzazione Urbana (decreto sviluppo 2012 d.l. 83/2012) che destina risorse ad alcune emergenze del territorio anchesse volte alla realizzazione di un processo di marginalizzazione e degrado sociale. Tra questi, appunto, l’intervento in oggetto che è volto a realizzare un Centro Polifunzionale destinato a servizi pubblici e attività socioculturali, sportive e alla sistemazione delle aree pubbliche esterne. All’interno dell’ambito del P.R.U., l’accordo prevede la cessione al comune di uno dei quattro grandi edifici bassi a destinazione laboratorio-uffici-deposito di circa 10.000mq ciascuno, proprio per la realizzazione di servizi pubblici. Da circa una ventina di anni, l’edificio versa in stato di abbandono e in passato, solo per alcuni anni, è stato utilizzato come archivio da parte dell’Inps. Sotto il profilo dell’inserimento ambientale, si segnala che il lotto su cui insiste l’immobile è all’interno di un ambito già edificato risalente agli ani 80, inserito nelle previsioni dell’Accordo di Programma per l’attuazione di un Programma di Recupero Urbano. All’interno del lotto non sono presenti vincoli di nessun genere. L’intervento non prevede consumo di nuovo suolo, anzi prevede che un’area importante (il giardino della scuola) sia destinata a verde. L’immobile è collocato nella parte a Sud-est delle residenze di via delle Rose (sia esistenti che di prossima realizzazione). E’ adiacente a sud con un’ampia area verde e a una cinquantina di metri (a nord), il P.R.U. prevede la realizzazione di un centro commerciale di media grandezza posto a ridosso della provinciale e a servizio del Paese. Lo stesso piano di recupero, prevede il rifacimento di tutto l’assetto viario e dei parcheggi del nuovo quartiere e la realizzazione di un sottopasso a raso sulla strada provinciale (SP28). Si ritiene quindi che tale posizione sia di fatto strategica per la collocazione di un

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RELAZIONE ILLUSTRATIVA - TECNICA

L’intervento, si inquadra nella necessità dell’amministrazione comunale di garantire

una giusta dotazione di servizi ai propri cittadini ed in particolare al quartiere di via delle

Rose. Quartiere che per anni ha vissuto in una condizione di disagio, e separazione dal

resto del paese per la presenza di una strada provinciale e di un complesso di palazzi uffici

e magazzini, mai utilizzati, che hanno fortemente contribuito al degrado urbano.

Il processo di riqualificazione del quartiere, si è avviato con la stipula dell’Accordo di

Programma tra ALER Milano (Azienda Lombarda Edilizia Residenziale) e l’Amministrazione

Comunale per l’attuazione di un Programma di Recupero Urbano Quartiere ERP- ex INCIS

comparto ex ENPAM”.

Tale accordo, prevede la definizione di un progetto unitario in grado di conferire ruolo di

qualità urbana ad ambiti diversi e variegati; la riqualificazione urbana, anche attraverso la

demolizione di gran parte degli edifici esistenti, il cambiamento di destinazione funzionale

e, in particolare, il potenziamento del patrimonio di edilizia residenziale pubblica.

A completamento degli interventi già previsti da P.R.U. è intervenuto il Piano

Nazionale per le Citta’ – Contratti di Valorizzazione Urbana (decreto sviluppo 2012 d.l.

83/2012) che destina risorse ad alcune emergenze del territorio anch’esse volte alla

realizzazione di un processo di marginalizzazione e degrado sociale.

Tra questi, appunto, l’intervento in oggetto che è volto a realizzare un Centro

Polifunzionale destinato a servizi pubblici e attività socioculturali, sportive e alla

sistemazione delle aree pubbliche esterne.

All’interno dell’ambito del P.R.U., l’accordo prevede la cessione al comune di uno dei

quattro grandi edifici bassi a destinazione laboratorio-uffici-deposito di circa 10.000mq

ciascuno, proprio per la realizzazione di servizi pubblici.

Da circa una ventina di anni, l’edificio versa in stato di abbandono e in passato, solo per

alcuni anni, è stato utilizzato come archivio da parte dell’Inps.

Sotto il profilo dell’inserimento ambientale, si segnala che il lotto su cui insiste

l’immobile è all’interno di un ambito già edificato risalente agli ani 80, inserito nelle

previsioni dell’Accordo di Programma per l’attuazione di un Programma di Recupero

Urbano. All’interno del lotto non sono presenti vincoli di nessun genere. L’intervento non

prevede consumo di nuovo suolo, anzi prevede che un’area importante (il giardino della

scuola) sia destinata a verde.

L’immobile è collocato nella parte a Sud-est delle residenze di via delle Rose (sia

esistenti che di prossima realizzazione). E’ adiacente a sud con un’ampia area verde e a

una cinquantina di metri (a nord), il P.R.U. prevede la realizzazione di un centro

commerciale di media grandezza posto a ridosso della provinciale e a servizio del Paese.

Lo stesso piano di recupero, prevede il rifacimento di tutto l’assetto viario e dei parcheggi

del nuovo quartiere e la realizzazione di un sottopasso a raso sulla strada provinciale

(SP28). Si ritiene quindi che tale posizione sia di fatto strategica per la collocazione di un

servizio pubblico di rilevante importanza, che si verrà a trovare in una posizione di cerniera

tra lo stesso quartiere e il resto del paese da cui sarà facilmente raggiungibile a piedi, in

bicicletta, con il trasporto pubblico locale (che lo collega anche alla nuova fermata del

treno S13) e naturalmente in auto.

Il lotto di intervento è di forma trapezoidale (quasi rettangolare) di base m.150 e m.

170 e altezza m. 100 per una superficie complessiva di mq. 16.000. Il lotto e l’annesso

edificio è libero e nelle disponibilità del Comune.

L’edificio esistente ha una forma regolare inscritta in un parallelepipedo di base m

91,20 x 45,00 e altezza m 13,20 (esclusi i vani ascensori) e si sviluppa su tre piani. Il

piano terreno occupa l’intero rettangolo di base mentre i due piani superiori, si sviluppano

per la lunghezza su due corpi distinti larghi ciascuno m 15,00 e uniti tra loro da due corpi

trasversali che ospitano i blocchi bagni e i collegamenti verticali. Ciascuno dei corpi

trasversali ospita due vani ascensore e quattro vani scala (di cui due di sicurezza). Pur

presentandosi come un unicum, l’edificio è suddiviso verticalmente in quattro porzioni.

Ciascuna con i propri collegamenti verticali e i propri locali tecnici.

La struttura (pilastri, travi, solai e tamponamenti esterni) è immediatamente

leggibile e si compone di elementi prefabbricati del tipo solitamente in uso per le

costruzioni industriali.

Le aperture finestrate sono costituite da tre nastri (uno per ciascun piano) che

circondano l’intero edificio e sono interrotte solo dai pilastri e dai corpi centrali.

Le prime valutazioni fatte tra l’amministrazione comunale, l’ufficio tecnico e il

progettista, sono state sull’opportunità o meno di intervenire attraverso una totale

demolizione dell’edificio ed una costruzione sulla medesima area di un nuovo edificio.

Le motivazioni che propendevano verso una scelta di abbattimento stavano

essenzialmente nel fatto che: le dimensioni dell’edificio sono ampiamente superiori alle

necessità di spazi da destinare a servizi pubblici e attività socio-culturali-sportive, l’edificio

versa in una condizione di abbandono che ha favorito negli anni il saccheggio di tutte le

parti asportabili in particolare metalliche ed elettriche, il danneggiamento delle aperture e

dei serramenti.

Le verifiche fatte, hanno però rilevato che, al di la dell’immagine degradata, da un

punto di vista strutturale, l’edificio (in origine progettato per un uso industriale) è integro,

in un discreto stato di conservazione e non risultano in nessun punto infiltrazioni dalle

coperture piane che nel tempo avrebbero potuto danneggiare i ferri di armatura dei

cementi armati. Inoltre, la forma compatta e regolare, ben si presta ad un ‘intervento di

riqualificazione energetica oltre che architettonica.

Da una stima iniziale, si è inoltre valutato che il costo della demolizione, stimato in

circa 700.000 euro, poteva essere meglio reimpiegata per la riqualificazione (energetica ed

architettonica) dell’intero involucro esterno e la restante somma, essere interamente

utilizzata per gli spazi interni, anziché adoperata in gran parte (circa il 50%) per la

ricostruzione di una nuova struttura (fondazioni palificate, pilastri, travi, solai,

tamponamenti).

A ciò si aggiunge che la demolizione comporta un considerevole aumento dei tempi,

mentre la conservazione permette l’immediata cantierabilità dell’opera.

In relazione poi, alle ampie superfici dell’edificio che sono di circa 10.000 mq, è

stata fatta invece una valutazione di carattere funzionale, economico, patrimoniale e

gestionale. Ovvero, la realizzazione di un edificio che contenga solo spazi destinate ad

attività discontinue (come quelle socio-culturali-sportive), comporta delle problematiche di

controllo e gestione che inevitabilmente si riversano sui costi. E’ opportuno che a tali

attività se ne affianchino altre che garantiscano un uso e una presenza continua. Inoltre è

evidente che in termini di gestione, i costi di una struttura che ospita al suo interno più

attività sono inferiori a quelli di più strutture autonome sparse sul territorio.

Si è quindi valutata la possibilità di affiancare alle attività di cui sopra il comando di

Polizia Municipale (con annessa autorimessa), uno spazio destinato a deposito comunale e

contestualmente predisporre alcuni spazi per realizzare (in una seconda fase), uffici

comunali, attività sanitarie e una scuola materna e nido;

Tale scelta, permette da un lato di realizzare un vero Centro Polifunzionale con un

mix di funzioni che permette alla nuova struttura di essere vissuta in tutte le ore e per

tutto l’arco dell’anno e dall’altro di liberare spazi in altre sedi (il lotto già destinato alla

realizzazione della scuola, l’attuale deposito comunale e gli attuali uffici dalla Polizia

municipale) che potranno essere meglio valorizzati.

Per le valutazioni su esposte, si è quindi optato per la conservazione della struttura

esistente e per la sua riqualificazione.

Negli incontri fatti con la committenza sono emerse tre tipi di esigenze:

1) FLESSIBILITA’, SEMPLICITA’, ROBUSTEZZA, FACILITA ED ECONOMICITA’ DI

GESTIONE. Nel senso che proprio per la sua natura di centro polifunzionale, deve

prestarsi a ospitare attività, che pur rientrando negli ambiti: sociali, culturali, sportivi e

di servizi pubblici, possano avvicendarsi tra loro nel tempo senza che siano necessari

lavori costosi di adeguamento. I percorsi, gli spazi, gli impianti e l’architettura devono

essere di facile lettura ed uso. Tutti i materiali impiegati devono avere caratteristiche di

robustezza idonee a un uso intenso, proprio di un edificio pubblico e devono essere di

facile reperimento sul mercato anche in tempi futuri. Gli accessi dall’esterno, dovranno

essere (per quanto possibile) limitati ad uno soltanto in modo da renderlo più

facilmente controllabile. Il sistema impiantistico dovrà essere, facilmente frazionabile

(si accendono e si scaldano solo gli spazi in uso), anche con possibilità di

contabilizzazioni separate.

2) DUE AREE FUNZIONALI INTEGRATE MA AUTONOME. Nel senso che proprio per le

ragioni su esposte in merito alla dimensione, l’edificio oltre che le attività previste,

dovrà, in futuro, poter ospitare una scuola materna e nido di quattro sezioni ciascuna,

con un ampio spazio verde esterno, un ampio spazio per attività sanitarie e uno spazio

da destinare a Uffici Comunali. L’organizzazione degli spazi, la distribuzione interna, gli

accessi, dovranno tener conto di questo e prevedere una netta separazione tra la

scuola e le altre funzioni. La realizzazione delle opere, dovrà per tanto avvenire in due

distinte fasi, di cui la prima (FASE 1) è quella oggetto del presente progetto e

finanziata con il Piano per le Città.

3) EDIFICIO “ZEB” A CONSUMO DI ENERGIA QUASI ZERO (Zero Energy Building). Nel

senso che l’intenzione è quella di ottemperare alla Direttiva Comunitaria 210/31/UE

(come già altri stanno facendo su base volontaria con alcuni anni di anticipo). E’

importante quindi che sia in fase di progetto che di realizzazione, dovranno essere

particolarmente curati tutti quegli aspetti che permetteranno alla fine di ottenere un

complesso di edificio impianti in grado di: limitare al massimo la dispersione di calore

verso l’esterno (nel periodo invernale e l’accumulo di calore nel periodo estivo);

Ottimizzare il rapporto tra l’involucro opaco e quello trasparente, al fine di

massimizzare il guadagno solare e l’illuminazione naturale; autoprodurre in loco

l’energia necessaria al proprio funzionamento (illuminazione, riscaldamento e

raffrescamento). Tutto ciò che nei limiti è fattibile con le le somme a disposizione.

Il progetto architettonico è fortemente orientato al rispetto delle tre esigenze

espresse dalla committenza che in un certo senso, lo condizionano in modo positivo.

Il progetto, interessa il lotto e l’edificio nel loro insieme e individua quali parti

interessano la “Fase1” di intervento ovvero quella finanziata dal Piano della Città e quali la

“Fase2”.

L’area di intervento (il lotto) è già oggi attraversato da una strada parcheggio lungo

il lato a Nord-Ovest. La strada sarà conservata e riqualificata. I parcheggi posti lungo la

strada, la via dei Gigli e le vie adiacenti sono sufficienti per l’attività del centro anche in

considerazione del fatto che le attività del Centro sono normalmente concentrata in una

fascia pomeridiana e serale e non si accavallano con gli orari della scuola.

Al di là, della strada (in luogo di uno degli edifici in corso di demolizione), è prevista

la realizzazione di una sorta di Piazzetta attrezzata con alberature, panchine e giochi bimbi

che avrà funzione di polmone esterno alle attività della struttura ma anche di “luogo

sicuro” da utilizzare come punto di raccolta in caso di emergenze.

Sempre all’esterno ma nella parte a Sud-Est tutto lo spazio disponibile sarà

utilizzato per realizzare un giardino a uso della scuola materna e nido. Il giardino, recintato

su tutto il perimetro, sarà realizzato su un terrapieno appoggiato al lato sud est dell’edificio

lungo tutta la lunghezza e per tutta l’altezza del piano terreno in modo da realizzare una

sorta d’interrato al piano terreno del fabbricato e, al contempo, essere alla quota della

scuola.

Le sistemazioni esterne di cui sopra, rientreranno nella “Fase2” di attuazione

dell’intervento e saranno finanziate nell’ambito delle previsioni del già citato Programma di

Riqualificazione Urbana, utilizzando le somme stanziate per la realizzazione della scuola

materna e nido e realizzando economie nelle urbanizzazioni.

Per completare le opere da realizzare nella “Fase2” internamente all’edificio, queste

si riassumono in tutto quanto necessario per la sistemazione dell’intero Piano1° che

conterrà la scuola e gli uffici comunali, della porzione del Piano Terra destinata a Servizi

Sanitari, nonché dei collegamenti verticali (Scale e ascensori “B”) e dell’accesso di servizio

e per carico/scarico. Saranno comunque realizzate nella Fase1, le opere di Demolizioni,

rimozioni, smantellamenti e pulizie, negli spazi di competenza alla fase2, per ripristinare

una condizione d’igiene e sicurezza degli spazi.

La “Fase1”, ovvero quella finanziata dal Piano delle Città e che comprende gli spazi

destinati alle attività socio, culturali, sportive e di servizio pubblico, comprende la

riqualificazione architettonica, energetica e impiantistica di tutte le parti che costituiscono:

l’involucro esterno e gli spazi interni al Piano Terra e Piano 2°.

Nello schema delle fasi di attuazione in allegato, sono distinte in rosso le aree di

intervento collegate alla Fase 1 ed in azzurro quelle della Fase 2.

Il progetto, che per gran parte rispetta l’impianto originario dell’edificio, interviene

innanzitutto sul sistema degli accessi e della distribuzione interna per ottemperare

pienamente al punto 2 delle esigenze espresse dal committente, ovvero gli accessi a tutti

gli spazi, vengono concentrati in un unico punto lungo il fronte Nord-Ovest (quello

prospiciente la piazzetta ed il parcheggio). Da qui si accede ad un atrio dal quale si potrà:

accedere allo sportello (o agli uffici) della Polizia Municipale, allo Spazio Eventi oppure al

Piano 2° attraverso le scale A e D, l’ascensore A o anche il montacarichi D. In questo

modo, oltre a realizzare un unico punto d’ingresso, avviene che lo sportello della Polizia

Locale (generalmente sempre presidiato) svolge anche una funzione di controllo indiretto

oltre che di deterrenza.

Agli uffici della Polizia Locale, sono destinati 300 mq suddivisi tra uffici, sportello

armeria e spogliatoi con annessi bagni. A questi vanno aggiunti 365 mq di autorimessa per

9 posti da utilizzare per il ricovero degli autoveicoli di servizio e accessibile dall’esterno per

mezzo di un cancello carraio che affaccia sul fronte corto a Sud Ovest lungo la via dei

Gigli.

Lo Spazio Eventi è una grande sala di 860 mq attrezzata con un palco fisso e idonea

ad ospitare attività amatoriali di: teatro, videoproiezione, ballo e concerti, ma anche adatto

per assemblee pubbliche, ecc. Ad esso sono annessi due gruppi bagni e spogliatoi per

complessivi 84 mq e un ampio Magazzino di 143 mq dove poter alloggiare le attrezzature

necessarie per le varie attività.

Sempre al piano terreno sul lato interrato e in linea con l’autorimessa ed il

magazzino dello Spazio Eventi, troviamo un grande spazio di 620 mq accessibile anche

dall’esterno per mezzo di un cancello carraio che affaccia sul fronte corto a Nord Est e che

fungerà da deposito di attrezzature e materiali ad uso dell’Ufficio Tecnico.

Il collegamento orizzontale degli spazi al piano terra è realizzato da un corridoio che

dall’atrio d’ingresso arriva al corpo di collegamento verticale C, passando per i due corpi di

collegamento verticale A e D e girando alle spalle dello spazio eventi. Il corridoio, su cui

affacciano le uscite di sicurezza interne, collega anche i due spazi per il carico e scarico (a

Nord Est quello della scuola e a sud Est quello del CPF) che sono permanentemente areati

in quanto separati dall’esterno per mezzo di un cancello apribile verso l’esterno.

A Piano 2° (che sul lato Sud Ovest si presenta come 1° per effetto del terrapieno)

sono invece situati 24 locali con tagli che vanno dai 25 mq ai 380 mq adatti contenere le

più diverse attività: sedi per le associazioni del territorio, attività sportive (per lo più di tipo

ginniche), culturali e sociali. In corrispondenza degli accessi A e B, sono collocati anche

una serie di ripostigli utili per il deposito temporaneo delle attrezzature in uso alle diverse

attività che si alternano nei medesimi spazi. I blocchi dei servizi (wc, docce e spogliatoi) a

uso delle attività del piano, sono collocate sugli elementi trasversali di collegamento tra i

due blocchi di collegamento verticale A,D e C,B. Anche qui il collegamento orizzontale è

assicurato da un corridoio di disimpegno che percorre tutto il piano, attraversando i

blocchi di collegamento verticale.

A riguardo dei collegamenti verticali, considerato che ognuno dei blocchi (A,B,C,D)

è dotato di una scala principale, una scala di sicurezza con filtro antifumo, ed un vano

ascensore che nel loro insieme risultano sovrabbondanti per la struttura e, come si è

detto, occorre creare una separazione tra la scuola ed il resto della struttura, si è operato

rendendo pienamente praticabili a tutti i piani le sole scale principali e di sicurezza dei

blocchi A e D, l’ascensore A, a cui sarà affiancato un montacarichi nel vano D (anche

questo per garantire flessibilità d’uso a tutti gli spazi). La scala principale e l’ascensore C,

saranno chiusi e resi inaccessibili, mentre la scala di servizio del blocco C sarà accessibile

limitatamente ai piani Terra, 2° e Tetto. La scala principale B, funzionerà solo per il

collegamento del Piano Terra al piano 1° e così pure l’ascensore B (da realizzarsi nella

Fase 2), mentre la scala di sicurezza B funzionerà limitatamente ai Piani Terra, 1° e Tetto

(in quanto in uso alla sola scuola). Così facendo gli spazi destinati alla scuola, saranno

separati dal resto della struttura e le due ali saranno collegate per mezzo del corridoio CB,

oltre che attraverso la serra climatica.

Per ciò che attiene alla riqualificazione esterna dell’involucro dell’edificio, anche qui,

come per la distribuzione planimetrica, è stata rispettato il volume originario del

fabbricato, che grazie alla sua forma compatta e lineare oltre che al suo orientamento, ben

si presta ad un intervento di riqualificazione architettonica oltre che energetica.

L’involucro Opaco verticale, viene totalmente rivestito utilizzando due diverse

modalità. La prima, più preziosa e di maggior effetto prevede l’utilizzo di facciata

coibentata e ventilata per rivestire i quattro fronti dal primo solaio alla copertura ad

eccezione del fronte Sud Est in cui il rivestimento parte dal secondo solaio. Tutte le

restanti parti sono invece rivestite a cappotto.

Anche per quanto riguarda le coperture, si prevede l’utilizzo di due diverse tipologie.

Sulla copertura dell’ala di Nord-Ovest e sui due terrazzi interni sarà realizzato un tetto

verde coibentato, che è ottimale oltre che per la funzione ambientale (mangia Co2) anche

per l’assorbimento di acqua piovana. Sull’ala a Sud-Est e sui vani tecnici è stato invece

previsto un tetto coibentato e ventilato rivestito con lamiera sagomata e preverniciata

adatta alla posa delle batterie di pannelli fotovoltaici. A coronamento di tutto il perimetro

della copertura, sarà realizzato uno sporto di gronda sospeso a protezione della facciata

dal sole e dalla pioggia.

L’involucro trasparente, per la parte costituita da Finestre e porte finestre è

realizzata con serramenti in PVC (rivestito in alluminio nelle aperture al piano terra e 1° sul

lato scuola) con vetrocamera ad alte prestazioni.

Prima di entrare nel merito delle scelte tecniche fatte occorre soffermarci su quanto

espresso come esigenza da parte della committenza al punto 3, ovvero sulla richiesta di

realizzare un edificio ZEB (Zero Energy Building).

Innanzitutto è opportuno comprendere il significato di edificio ZEB. Come è noto,

nell’Unione Europea gli edifici sono responsabili del 40% del consumo globale di energia.

Con la direttiva 2010/31/UE impone che dal 2020 (2018 per gli edifici pubblici di nuova

costruzione) abbiano un’altissima prestazione energetica (Nearly Zero Energy Buildings) in

presenza di una significativa quota del fabbisogno energetico coperto in misura molto

significativa da energia prodotta da fonti rinnovabili prodotta in loco e senza l’utilizzo di

combustibili fossili.

Fin dal momento della progettazione, occorre mirare a porre la massima attenzione sulle

prestazioni energetiche dell’edificio che devono essere elevate, come pure elevati devono

essere i valori di rendimento energetico di tutti gli impianti, al fine di ridurre i consumi fino

all’annullamento del Bilancio energetico (o quasi).

Il concetto di Quasi ZEB non è attualmente ancora definito e certificabile. Si può fare

riferimento alla metodologia “ Passive house “ che stabilisce questi limiti:

• fabbisogno riscaldamento < 15 kWh/m2a

• fabbisogno energia primaria (riscaldamento, acqua calda e corrente elettrica) < 120

kWh/m2a

• carico termico inferiore a 10 W/m2

• tenuta all’aria inferiore a 0,6 h-1 a 50 Pa (secondo la EN 13829)

• temperatura interna > 20 °C in inverno

• impianti fotovoltaici

1. Minimizzare le perdite di calore causate dalla pelle dell’edificio attraverso una forma

compatta dell’edificio e un forte isolamento termico;

2. Minimizzare le perdite di calore causate dalla ventilazione sigillando completamente

l’edificio, estraendo l’energia termica dall’aria in uscita ed utilizzando le sorgenti di calore

disponibili gratuitamente per riscaldare o pre-riscaldare l’aria esterna;

3. Ottimizzare la protezione termica nei mesi estivi utilizzando le sorgenti fredde di calore

disponibile gratuitamente per pre-raffreddare l’esterna, proteggendo l’involucro sia opaco

che trasparente dal sole e sfruttando l’inerzia termica dell’edificio per ridurre i picchi di

caldo;

4. Massimizzare l’energia solare passiva per illuminare e scaldare gli ambienti in inverno;

5. Temperare il clima dell’edificio sfruttando una o più serre climatiche per ottenere in

inverno uno spazio a temperatura intermedia che contribuisce a ridurre le dispersioni dagli

spazi riscaldati e in estate per ridurre le entrate di calore;

6. Ottimizzazione dell’uso della luce naturale prediligendo edifici con un rapporto ottimale

tra superfici opache e trasparenti:

7. Impiego di fonti d’energia rinnovabili quali geotermia, solare termico e fotovoltaico,

microeolico ecc;

9. Annullamento o forte riduzione delle emissioni inquinanti in atmosfera perseguendo

l’obbiettivo minimo di riduzione del 20% come le direttive europee prescrivono entro

l’anno 2020;

10. Limitazione degli impieghi di energia elettrica da parte degli impianti meccanici e

autoproduzione della stessa per quanto possibile;

11. Riduzione dell’inquinamento acustico

12. corretta scelta e gestione dell’illuminazione

E’ opportuno precisare che la richiesta di realizzare un edificio ZEB, è da intendersi non

in senso tassativo ma come obbiettivo teorico che si vuole raggiungere, stante il fatto che:

- l’intervento riguarda un recupero di un edificio esistente, con i limiti che questo

comporta, e non una nuova costruzione;

- c’è un limite economico predefinito che non permette di estremizzare gli interventi

possibili per il raggiungimento del 100% dell’obbiettivo;

- la riqualificazione dell’intero edificio avverrà in due distinte Fasi (1 e 2).

Fermo restando il rispetto delle normative e dei regolamenti vigenti (regolamento

d’igiene ed edilizio, prevenzione incendi ecc.) che dovranno essere verificati nel dettaglio

con la stesura del progetto definitivo, è necessario che anche nelle fasi di progettazione e

di verifica successive al preliminare, si elabori per l'edificio in questione un processo di

risanamento specifico e pensato su misura per la struttura.

Considerato che è volontà dell'Ente appaltante rivolgersi ad un protocollo di

certificazione competente, che accompagnerà il committente attraverso tutto il processo di

risanamento, il Progetto Definitivo (e a seguire quello esecutivo) deve cominciare con una

dettagliata analisi dell'edificio esistente con cui focalizzare i punti critici e particolari

dell'edificio in questione. Occorrerà prendere in considerazione ed analizzati tutti gli

elementi costruttivi, che costituiscono le strutture, l’involucro, la tipologia e la distribuzione

impiantistica, ecc.

Dalle analisi fatte e sulla base delle indicazioni che scaturiscono dal progetto

preliminare, si procederà alla simulazione del calcolo del fabbisogno termico per il

riscaldamento invernale, il raffrescamento estivo e del fabbisogno di energia primaria

dell'edificio per poi ottenere un giusto dimensionamento degli stati coibenti, ricercare un

corretto rapporto tra superfici vetrate ed opache e individuare le soluzioni impiantistiche

più idonee.

La certificazione di Qualità CasaClima R è un protocollo che ha lo scopo di

qualificare gli interventi di risanamento energetico che vengono realizzati su di un edificio

esistente ed è una certificazione di carattere volontario. Lo strumento di riferimento che

definisce il profilo tecnico e operativo del protocollo di certificazione è la “Direttiva Tecnica

CasaClima R” che fa parte integrante del presente documento (all. A).

Gli strumenti tecnici richiamati sono:

- Direttiva Tecnica Involucro: requisiti per l'involucro (all. A);

- Direttiva Tecnica Impianti: requisiti per gli impianti (all. B);

- Catalogo dei criteri (all. C);

- Scheda R involucro;

- Scheda R impianti edificio;

- Moduli (richiesta, dichiarazioni vincoli ecc. all.ti d, e, f).

Di seguiti si riassumono le caratteristiche principali dello stato di fatto dell’edificio.

La superficie coperta del lotto è pari a 4100,00 mq.

Le superfici ed i volumi per piano e totali sono:

PIANO TERRA 4000,00 mq x 4,80 19.200,00 mc

PIANO PRIMO 3000,00 mq x 4,00 12.000,00 mc

PIANO SECONDO 3000,00 mq x 4,00 12.000,00 mc

Totale 10.000,00mq 43.000,00 mc

Parametri ambientali

- Caratteristiche dell'area:

Da un punto di vista della Morfologia del terreno, questo è di tipo argilloso, in una zona di

risorgive con falda acquifera a circa 2 metri dal piano di campagna tipico della bassa

pianura lombarda (area a sud Milano). Trattandosi di una zona già urbanizzata, si

presuppone che lo strato superficiale delle aree verdi del lotto è costituito da terreno di

riporto, mentre le restanti parti sono interessate da superfici stradali in parte da

recuperare ed altre da smantellare (nella parte sotto il giardino della scuola da realizzare

nella Fase 2);

- Descrizione area urbanizzata circostante: L’area era in origine a destinazione terziaria /

industriale e l’edificio oggetto di intervento ha caratteristiche costruttive di tipo

industriale;

- Vegetazione: La vegetazione presente all’interno del lotto è nelle parti filtranti a prato,

mentre lungo la strada a Nord Ovest sono presenti alcuni begli esemplari di platani

adulti;

- Condizioni climatiche locali nelle diverse stagioni o mesi dell'anno:

Mese T min T max Umidità Vento

Gennaio -2 °C 5 °C 86 % WSW 4 km/h

Febbraio 0 °C 8 °C 78 % WSW 9 km/h

Marzo 3 °C 13 °C 71 % WSW 9 km/h

Aprile 7 °C 18 °C 75 % WSW 9 km/h

Maggio 11 °C 22 °C 72 % SSW 9 km/h

Giugno 15 °C 26 °C 71 % SSW 9 km/h

Luglio 17 °C 29 °C 71 % SSW 9 km/h

Agosto 17 °C 28 °C 72 % SSE 4 km/h

Settembre 14 °C 24 °C 74 % WSW 4 km/h

Ottobre 8 °C 18 °C 81 % SSW 4 km/h

Novembre 4 °C 10 °C 85 % SSW 4 km/h

Dicembre -1 °C 5 °C 86 % SSW 4 km/h

- Radiazione solare:

Mese Giorni

del mese

Radiazione solare

giornaliera

(MJ/m2 g)

Radiazione

solare mensile

(MJ/m2 mese)

Gennaio 31 5.3 164.3

Febbraio 28 8.2 229.6

Marzo 31 13.6 421.6

Aprile 30 17.4 522

Maggio 31 20.5 635.5

Giugno 30 22.7 681

Luglio 31 22.9 709.9

Agosto 31 19.4 601.4

Settembre 30 14.4 432

Ottobre 31 9.7 300.7

Novembre 30 5.9 177

Dicembre 31 4.3 133.3

- Caratteristiche delle strutture dell'edificio esistente

L’edificio è a pianta rettangolare e tre piani fuori terra ed è caratterizzato da strutture

portanti in cemento armato del tipo in uso nella prefabbricazione industriale (pilastri, travi

e predalles), con parti (scale, vani ascensori ecc) realizzati in opera.

I tamponamento esterni sono realizzati in elementi prefabbricati e murature di

tamponamento nelle parti realizzate in opera.

Degli impianti originari, restano solamente le condutture, i condotti dell’aria, le

canaline di distribuzione dell’impianto elettrico mentre sono state saccheggiate tutte le

parti di un qualche valore. Da una attenta verifica e valutazione, non è escluso che alcuni

elementi possano essere recuperabili, considerato che l’edificio è stato utilizzato per

brevissimo tempo.

Gli interventi previsti, si possono riassumere in quattro categorie: strutturali, di

riqualificazione dell’involucro, edili e di finitura, impiantistici.

Sintesi schematica delle lavorazioni previste:

Descrizione Mq

01 Oneri della Sicurezza

02 Demolizioni, rimozioni, smantellamenti e pulizie

03 Opere provvisionali

04 Involucro esterno: opaco

Copertura (piana e tetti verdi) 4.100

Copertura serra climatica 450

Pareti ventilate coibentata 1.950

Rivestimenti a cappotto 3.150

Parete contro terra 460

Accessi (Portoncini, Uscite di sicurezza e cancelli)

05 Involucro esterno: trasparente

Finestre e porte finestre 760

06 Opere edili interne e di finitura

Spazi freddi 3.000

Spazi caldi 4.000

Ripristini strutturali

07 Impianti

Idrosanitario e Recupero acqua piovana

Riscaldamento e Raffrescamento e V.M.C.

Elettrico (Illuminazione, fotovoltaico, controllo e sicurezza)

Ascensore e montacarichi

Le strutture

L’edificio di superficie complessiva di circa 10.000 mq. e volume 43000 mc. è

composto da tre navate affiancate di lunghezza 91.20m. (filo esterno pilastri): le due

navate laterali, a tre piano fuori terra, hanno luce pari a 14.10 m, mentre quella centrale,

ad un solo pano fuori terra, è di luce 15.90m. La copertura è piana e le altezze interpiano

sono: piano terra 4.80 m. piano primo e secondo 4.00 m.; altezza dallo spiccato

fondazioni 12.90 m. Le fondazioni sono costituite da plinti su pali tipo SCAC gettati in

opera; per i vani scala/ascensori si è prevista platea sostenuta sempre da pali. Le strutture

portanti verticali sono costituite da pilastri in c.a. o prefabbricati. L’orditura dei piani

intermedi e della copertura è realizzata con travi piane in c.a.p. ad L o T rovescia di luce

massima 10.00 m. quali elementi principali, e da tegoli in c.a.p. H=65cm. di luce massima

13.30m. quali solai. I tre piani sono collegati dai blocchi scale/ascensori costituiti da pareti

in c.a. gettato in opera e da solai a travetti e pignatte H=25+5 in opera.

Presso l’archivio del comune di Pieve Emanuele è disponibile tutta la documentazione

a corredo del progetto statico depositato presso il Genio Civile ai sensi della Legge

5/11/1971 n. 1086 dalla quale si evince che l’immobile, essendo stato concepito per uso

industriale, è progettato per equilibrare carichi verticali di gran lunga superiori a quelli

previsti dalla normativa vigente per la nuova destinazione d’uso (uffici e scuole).

Attualmente la struttura, essendo relativamente recente (1983) ed assai poco

utilizzata, si presenta in integra, senza alcun quadro fessurativo che interessi le pareti

prefabbricate o i solai o i pilastri, né segnali di cedimento o assestamento fondale o altra

indicazione che denoti necessità di intervento di riparazione o ripristino.

Nella navata centrale il solaio a copertura del piano terra presenta segni di fuliggine

dovuta ad un modesto focolaio d’incendio che però non pare aver intaccato alcun

elemento strutturale, infatti non si rileva distacco di copri ferro né espulsione di ferri o

altro segnale di danno strutturale. E’ comuque opportuno in sede di predisposizione del

progetto definitivo eseguire prova di carico per accertare in modo definitivo lo stato del

solaio e, nel caso dovessero rilevarsi delle anomalie, provvedere al rinforzo strutturale che,

di massima, dovrebbe contemplare l’uso di strisce di fibre di carbonio.

L’unico intervento strutturale previsto è la realizzazione di copertura trasparente della

parte centrale della navata intermedia costituita da struttura principale formata da n. 6

travi in legno lamellare GL28c (UNI EN 1194) curve sez. 20/120cm. ad interasse di circa 6-

7.00m. collegate da traversi in legno lamellare sez. 12/32cm. ad interasse 1.80-2.00m. sui

quali fissare struttura in alluminio che porta le lastre curve di PMMA estruso

(policarbonato) 900-1000x40mm.

L’appoggio delle travi principali avverrà su selle in acciaio ancorate ai pilastri in c.a.

esistenti mediante l’inghisaggio con resine epossidiche di barre filettate saldate a piastre in

acciaio o, in alternativa, per mezzo di anelli in acciaio fissati ai pilastri.

Non sono previsti altri interventi di natura strutturale se non, come già accennato, la

possibilità di rinforzo localizzato del solaio a copertura del piano terra lambito da fiamme di

modesto incendio.

Quantificazione di massima dei costi

Prova di carico su solaio 2 x €. 3.000,00= €. 6.000,00

Prove (velocità onde ultrasoniche pull-out, test colorimetrico, microcarotaggio)

a corpo €. 2.000,00

Totale €. 8.000,00

Consolidamento elementi strutturali inflessi (quali travi, solette, solai) in c.a. e c.a.p.

mediante l'applicazione di nastri o di lamelle in materiale composito.

A corpo €. 17.000,00

Copertura trasparente

Struttura principale in legno lamellare A corpo €. 40.000,00

Struttura secondaria in alluminio a corpo €. 25.000,00

Pannelli in policarbonato 1000x40mm A corpo €. 110.000,00

Totale €. 175.000,00

Totale Generale €. 200.000,00

Certificazione energetica della struttura

A lavori ultimati dovrà essere redatta la certificazione energetica dell’edificio, come

definita nell’allegato A del D. Lgs. N. 192/2005, attraverso la quale verrà attestata la c.d.

“prestazione energetica” dell’edificio, intesa, ai sensi dell’art. 2 del predetto D. Lgs. N.

192/2005, come la quantità annua di energia effettivamente consumata o che si prevede

possa essere necessaria per soddisfare i vari bisogni connessi ad un uso standard

dell'edificio, compresi la climatizzazione invernale e estiva, la preparazione dell’acqua calda

per usi igienici sanitari, la ventilazione e l'illuminazione. Tale quantità dovrà essere

espressa da uno o più descrittori che tengano conto della coibentazione, delle

caratteristiche tecniche e di installazione, della progettazione e della posizione in relazione

agli aspetti climatici, dell'esposizione al sole e dell'influenza delle strutture adiacenti,

dell'esistenza di sistemi di trasformazione propria di energia e degli altri fattori, compreso

il clima degli ambienti interni, che influenzano il fabbisogno energetico. Per le metodologie

di calcolo della prestazione energetica dell’edificio si adotteranno le norme tecniche

nazionali, definite nel contesto delle norme EN a supporto della direttiva 2002/91/CE, della

serie UNI/TS 11300 e loro successive modificazioni, quali :

a) UNI/TS 11300 - 1 Prestazioni energetiche degli edifici – Parte 1: Determinazione del

fabbisogno di energia termica dell'edificio per la climatizzazione estiva ed invernale;

b) UNI/TS 11300 - 2 Prestazioni energetiche degli edifici – Parte 2: Determinazione del

fabbisogno di energia primaria e dei rendimenti per la climatizzazione invernale e per la

produzione di acqua calda sanitaria.

Ai sensi dell’art. 7 del D.P.R. n. 59/09, gli strumenti di calcolo applicativi delle

metodologie di calcolo della prestazione energetica garantiranno che i valori degli indici,

calcolati attraverso il loro utilizzo, abbiano uno scostamento massimo di più o meno il 5

per cento rispetto ai corrispondenti parametri determinati con l'applicazione dello

strumento nazionale di riferimento. La predetta garanzia e' fornita attraverso una verifica e

dichiarazione resa dal Comitato termotecnico italiano (CTI) o dall'Ente nazionale italiano di

unificazione (UNI).

CAPITOLATO PRESTAZIONALE OPERE STRUTTURALI

1 Introduzione

Obiettivo del presente documento è quello di definire un capitolato prestazionale per la

redazione del progetto strutturale. Si vogliono definire, per i diversi livelli di progettazione

previsti dalla vigente normativa, i contenuti del progetto, i documenti e gli elaborati che

dovranno essere redatti, allo scopo di fornire a Committente ed Appaltatore uno strumento

di lavoro completo ed esaustivo.

Nel seguito si riportano in modo critico, integrandole ove ritenuto necessario, le

indicazioni contenute nelle vigenti norme in materia di progettazione pubblica e privata, ed

in particolare: D.M. 14 gennaio 2008 “Norme Tecniche per le Costruzioni;

Circ. 2 febbraio 2009, n.617 “Istruzioni per l’applicazione delle Nuove norme tecniche per le costruzioni” di cui al D.M. 14 gennaio 2008;

D.Lgs. 12 aprile 2006, n.163 “Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione

delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE e s.m. e i.;

C.N.R. 10024/86 del 6 ottobre 1986 “Analisi di strutture mediante elaboratore: impostazione e redazione delle relazioni di calcolo.

La progettazione delle opere strutturali dovrà essere redatta secondo i criteri della

progettazione integrata in armonia quindi con le esigenze architettoniche, meccaniche,

elettriche e della sicurezza in modo da garantire una corretta stesura degli elaborati

esecutivi. A tal fine saranno obbligatori, durante l’espletamento della prestazione tecnica,

dei momenti di verifica congiunta nei quali saranno definite e risolte le varie problematiche

emerse.

Il progetto è redatto, salvo quanto disposto dal responsabile del procedimento,

secondo tre progressivi livelli di definizione: preliminare, definitivo ed esecutivo.

I tre livelli costituiscono una suddivisione di contenuti che tra loro interagiscono e si

sviluppano senza soluzione di continuità, in modo da assicurare:

la qualità dell'opera e la rispondenza alle finalità relative; la conformità alle norme;

il soddisfacimento dei requisiti essenziali, definiti dal quadro normativo nazionale e comunitario.

2 Definizioni 2.1 Strutture che rientrano nell’ambito di applicazione Rientrano nel presente progetto le seguenti tipologie di opere strutturali:

Strutture in c.a.; Strutture in acciaio; Strutture in legno massiccio;

Strutture in legno lamellare; Coperture; Unioni di ogni tipo e materiale;

2.2 Documentazione di progetto La documentazione che costituisce il progetto è l’insieme dei documenti costituenti il progetto stesso in relazione alla fase progettuale oggetto dell’incarico. Il/I professionista/i possono essere coinvolti per una o tutte le fasi progettuali previste dalla Legge n. 26 del 10 settembre 1993 e succ. modif. (preliminare, definitiva, esecutiva). 2.3 Documentazione finale di progetto La documentazione finale di progetto è costituita dai documenti del progetto esecutivo integrati con le eventuali variazioni realizzate in corso d’opera. La documentazione è predisposta da chi svolge la funzione di progettista se detta funzione non si esaurisce nella stesura del progetto iniziale ma continua con l’attività della direzione lavori. Negli altri casi, la documentazione finale di progetto, è predisposta da chi ha facoltà di autorizzare le eventuali variazioni in corso d’opera. 2.4 Progetto preliminare Il progetto preliminare definisce le caratteristiche qualitative e funzionali dei lavori, il quadro delle esigenze da soddisfare e delle specifiche prestazioni da fornire, in base a quanto individuato nel progetto architettonico generale. 2.5 Progetto definitivo Il progetto definitivo individua compiutamente i lavori da realizzare, nel rispetto delle esigenze, dei criteri, dei vincoli, degli indirizzi e delle indicazioni stabiliti nel progetto preliminare e contiene tutti gli elementi necessari ai fini del rilascio delle prescritte autorizzazioni e approvazioni ed a definire compiutamente modalità, tecniche e costi dell’intervento. 2.6 Progetto esecutivo Il progetto esecutivo strutturale, redatto in conformità al progetto definitivo e sulla base del progetto esecutivo architettonico, descrive e rappresenta in modo dettagliato le opere strutturali da realizzare e il relativo costo, deve quindi essere sviluppato ad un livello di definizione tale da consentire che ogni intervento od elemento strutturale sia identificabile in forma, tipologia, qualità, dimensione e prezzo. Il progetto esecutivo strutturale deve essere interfacciato con la progettazione esecutiva delle opere civili (progetto architettonico) al fine di prevedere esattamente ingombri, passaggi, cavedi, sedi, attraversamenti e simili e di ottimizzare le fasi di realizzazione. Il progetto esecutivo strutturale è redatto sulla base degli studi e delle indagini compiuti nelle fasi precedenti e degli eventuali ulteriori studi e indagini, di dettaglio o di verifica delle ipotesi progettuali, che risultino necessari. 3 Livelli di progettazione e relativi requisiti del progetto 3.1 Progetto preliminare La documentazione costituente il progetto preliminare deve comprendere:

relazione tecnico-illustrativa; una quantificazione di larga massima dei costi.

La relazione tecnico-illustrativa descrive la soluzione adottata, motivandone la scelta, eventualmente anche a seguito del confronto con eventuali soluzioni alternative, con riferimento alla sua fattibilità tecnica, accertata attraverso le indispensabili indagini di prima approssimazione. La relazione riporterà la sintesi degli studi connessi alla tipologia dell’intervento da realizzare con l’indicazione di massima dei requisiti e delle prestazioni che devono essere riscontrate nell’intervento. La quantificazione di larga massima dei costi , effettuata in base a valutazioni parametriche o mediante comparazione con opere simili 3.2 Progetto definitivo La documentazione costituente il progetto definitivo deve comprendere:

relazione tecnico-descrittiva; relazione contenente i calcoli preliminari delle strutture; disegni generali; computo metrico estimativo delle opere strutturali.

La relazione tecnico-descrittiva contiene:

l’elencazione della normativa di riferimento e specifica di settore utilizzata per lo sviluppo; del progetto;

i criteri utilizzati per le scelte progettuali; valutazione delle prestazioni e dei costi di esercizio per il piano di manutenzione delle

strutture. La relazione contenente i calcoli preliminari delle strutture è redatta al fine di individuare compiutamente dimensioni e tipologie degli elementi strutturali per la redazione del computo metrico estimativo. Tutti gli studi e le indagini occorrenti, quali quelli di tipo geognostico, idrologico, sismico, i rilievi e i sondaggi, sono condotti fino ad un livello tale da consentire i calcoli preliminari delle strutture e lo sviluppo del computo metrico estimativo. I disegni generali, nelle opportune scale, devono essere descrittivi delle principali caratteristiche delle opere e delle soluzioni strutturali, compresivi delle piante, delle sezioni generali, dei nodi e dei particolari significativi, delle piante e dei principali dettagli delle fondazioni. Il computo metrico estimativo delle opere strutturali è eseguito su base parametrica o meglio costruito analiticamente, in base agli elaborati di progetto, ed impiegando i criteri e le voci previsti per il progetto esecutivo, salvo quantificare in maniera più sommaria ed arrotondata le quantità delle singole lavorazioni. 3.3 Progetto esecutivo La documentazione costituente il progetto esecutivo deve comprendere:

relazione illustrativa delle strutture; relazione di calcolo delle strutture; elaborati grafici;

piano di manutenzione delle strutture; capitolato speciale d'appalto delle opere strutturali, prestazionale o descrittivo;

computo metrico estimativo delle opere strutturali; elenco dei prezzi unitari delle opere strutturali.

La relazione illustrativa delle strutture, redatta secondo la normativa tecnica vigente e seguendo le eventuali prescrizioni e disposizioni della Committenza, contiene:

la descrizione generale dell’opera, del suo uso e della sua funzione con la definizione delle caratteristiche della costruzione (localizzazione, destinazione e tipologia, dimensioni principali) e delle interferenze con il territorio circostante, in particolare con le costruzioni esistenti; le caratteristiche del sito ove l’opera viene realizzata o del sito sul quale ricade l’opera esistente sulla quale si interviene;

l’elencazione della normativa di riferimento e specifica di settore utilizzata per lo sviluppo del progetto;

la qualità e le caratteristiche meccaniche dei materiali prescelti e delle modalità di esecuzione qualora necessari;

i criteri generali adottati per il calcolo e la descrizione del software utilizzato; i carichi e sovraccarichi elementari usati per il progetto.

La relazione di calcolo strutturale, redatta secondo la normativa tecnica vigente e seguendo le eventuali prescrizioni e disposizioni della Committenza, contiene: l’analisi dei carichi per i quali le strutture sono state dimensionate;

la descrizione analitica del modello strutturale, correlato con quello geotecnico, ed i criteri normativi generali di analisi e verifica specifici della tipologia della costruzione utilizzati per le scelte progettuali con i quali la struttura progettata deve risultare compatibile;

i calcoli esecutivi delle strutture, al fine di validare le verifiche statiche delle opere strutturali e consentire la definizione e il dimensionamento delle stesse in ogni loro aspetto generale e particolare, in modo da escludere la necessità di variazioni in corso di esecuzione; tutte le verifiche statiche devono permettere la valutazione della sicurezza e delle prestazioni della struttura o di una sua parte in relazione agli stati limite che si possono verificare, in particolare nelle zone sismiche, tenendo presente che va sempre garantito, per ogni opera, nuova od esistente, il livello di sicurezza previsto dalle N.T.C. 2008 in relazione alla vita nominale, alla classe d’uso, al periodo di riferimento, alle azioni comprese quelle sismiche e quelle eccezionali ed alle loro combinazioni, per ogni tipo di struttura: c.a., c.a.p., acciaio, composta acciaiocalcestruzzo, legno, muratura, altri materiali, con riferimento agli specifici capitoli delle N.T.C. 2008, sia per le nuove opere che per quelle esistenti.

La relazione di calcolo dovrà essere redatta in maniera comprensibile e leggibile, con le varie parti adeguatamente commentate; si dovrà evitare di inserire nella relazione (se non come allegato alla relazione) tabulati numerici, frutto di elaborazioni automatiche, troppo lunghi o non comprensibili (si veda, in perito, quanto specificato nell’Allegato 1 al presente documento) privilegiando, per quanto possibile, la rappresentazione di sollecitazioni, deformazioni e quanto altro necessario in forma grafica, tramite slides, che diano modo, a chi legge la relazione, di comprenderne lo sviluppo ed i contenuti in maniera semplice ed immediata. Gli elaborati grafici saranno redatti nelle scale adeguate, e saranno tali da consentire una chiara ed inequivocabile definizione delle opere e degli elementi strutturali da realizzare. Devono essere coordinati con il progetto generale dell’opera (progetto architettonico) e

con i progetti specialistici relativi agli impianti, alla sicurezza ed a quanto altro componga il progetto. Gli elaborati dovranno contenere:

l’esatta posizione delle strutture e del loro ingombro; nel caso di costruzioni esistenti dovranno essere rappresentate le strutture significative e in ogni caso quelle oggetto di analisi od intervento, comprese le fondazioni;

la rappresentazione degli elementi predisposti per l’ispezione e la manutenzione delle strutture;

tutti i disegni relativi alle opere di fondazione ed in elevazione, in scala adeguata ed accuratamente quotati. Dovrà essere rappresentata compiutamente la carpenteria delle strutture (piante e sezioni; quando necessario prospetti) e degli interventi sulle strutture esistenti, con la precisa indicazione delle foronomie previste per cavedi e passaggio di impianti ed apparecchiature.

In generale, devono essere redatti tutti gli elaborati grafici di insieme, ovvero piante, carpenterie, profili, prospetti e sezioni, in scala non inferiore ad 1:50 (eventualmente riducibile ad 1:100 per strutture regolari di grandi dimensioni, ma con sviluppo in scala 1:50 od 1:25 delle zone di maggiore complessità) e gli elaborati grafici di dettaglio (nodi, particolari costruttivi, viste e sezioni di dettaglio) in scala non inferiore ad 1:10 (1:1; 1:5; 1:10). In particolare, gli elaborati di dettaglio dovranno contenere:

per le strutture in cemento armato o in cemento armato precompresso: il dettaglio (forma, sviluppi parziali e totali) e la posizione delle barre di armatura con le relative sezioni; i tracciati delle armature per la precompressione, nonché le indicazioni relative a copriferro, interferro e distanziatori; restano escluse soltanto la compilazione delle distinte di ordinazione a carattere organizzativo di cantiere ed i disegni d’officina e di montaggio di elementi totalmente o parzialmente prefabbricati;

per le strutture metalliche o lignee: tutti i profili e i particolari relativi ai collegamenti, completi della forma e spessore delle piastre, del numero e posizione di chiodi e bulloni, dello spessore, tipo, posizione e lunghezza delle saldature; resta esclusa soltanto la compilazione dei disegni di officina e delle relative distinte;

per le strutture murarie: tutti gli elementi tipologici e dimensionali atti a consentirne l’esecuzione, con l’esatta indicazione dei materiali da impiegare.

Il progetto delle costruzioni edili dovrà anche contenere gli elaborati grafici (piante, sezioni, dettagli) relativi a scale, parapetti e recinzioni con funzione strutturale, soppalchi, altri elementi accessori che abbiano una qualche funzione strutturale o di garanzia della pubblica incolumità. Il relativo calcolo dovrà ovviamente essere allegato alla relazione di calcolo. Le quotature dovranno essere accurate e complete e predisposte per una facile lettura in cantiere; di norma verrà definita una maglia di assi (fili e picchetti) cui riferire le misure. Su ogni tavola vanno indicati la classe di resistenza, le caratteristiche meccaniche e la classe di esposizione del calcestruzzo, il tipo di acciaio o di ogni altro metallo, la tipologia dei solai e le caratteristiche del legno e di ogni materiale e prodotto da impiegarsi. Nelle strutture che si identificano con l’intero intervento, quali ponti, viadotti, pontili di attracco, opere di sostegno delle terre e simili, il progetto esecutivo deve essere completo dei particolari esecutivi di tutte le opere integrative (se oggetto dell’incarico). Il piano di manutenzione delle strutture é il documento complementare al progetto strutturale che ne prevede, pianifica e programma, tenendo conto degli elaborati progettuali esecutivi dell’intera opera, l’attività di manutenzione dell’intervento al fine di mantenerne nel tempo la funzionalità, le caratteristiche di qualità, l’efficienza ed il valore

economico. Il piano di manutenzione delle strutture – coordinato con quello generale della costruzione - costituisce parte essenziale della progettazione strutturale. Risulta obbligatorio sia per le opere pubbliche sia per le opere private, ed assume contenuto differenziato in relazione all'importanza e alla specificità degli elementi che compongono la struttura, ed è costituito dai seguenti documenti operativi:

il manuale d'uso; il manuale di manutenzione; il programma di manutenzione.

Il capitolato speciale di appalto delle opere strutturali, prestazionale o descrittivo, conterrà tutte le indicazioni , generali e di dettaglio, non agevolmente riportabili sugli elaborati, relative alle modalità di esecuzione delle diverse opere e categorie di opere da realizzare; i riferimenti ai materiali da impiegare; le normative, le prescrizioni tecniche, le norme UNI e/o internazionali e le indicazioni di corretta esecuzione cui fare riferimento; le prescrizioni speciali relative alla singola lavorazione, ed in genere quanto serva a definirla compiutamente. Conterrà infine le modalità di misurazione delle lavorazioni. Il capitolato tecnico delle opere strutturali sarà parte integrante del Capitolato speciale d’appalto dell’opera: bisognerà quindi verificare che le indicazioni che fornisce siano coordinate e non in contrasto con quelle del Capitolato Speciale.

Il computo metrico estimativo delle opere strutturali e l’elenco dei prezzi unitari delle opere strutturali verranno redatti nelle forme usuali, come previste dalle vigenti normative. Nel caso di opere messe in gara col criterio dell’offerta prezzi , dovranno essere redatti anche la “Lista delle categorie e forniture previste per l’Appalto” e, in sostituzione dell’Elenco Prezzi Unitari, l’“Elenco descrittivo delle voci previste per l’Appalto”.

La descrizione delle voci dovrà essere dettagliata, e comunque tale da definire compiutamente e senza possibilità di equivoci la lavorazione da eseguire. Particolarmente importante risulta, in questo senso, il controllo incrociato con il computo generale dell’opera e con i computi specialistici, al fine di evitare che una stessa lavorazione venga computata due volte o, viceversa, che venga omessa (esempio tipico il magrone di sottofondazione, che talvolta rientra nel computo edile e talvolta in quello strutturale).

Si raccomanda, in merito, di tenere conto delle precisazioni e delle premesse contenute nel Listino, ed in particolare del fatto che i prezzi proposti si applicano ad opere di medie dimensioni, in situazioni standard di cantiere.

Nel caso di prezzi non contenuti nel Listino essi saranno costruiti in base ad apposite analisi che terranno conto della manodopera necessaria, del costo dei materiali, dei noli e delle attrezzature da impiegare, di spese ed utili generali di impresa ed in generale di tutti gli elementi che concorrono a determinarne il prezzo. Nel caso di materiali o componenti particolari, dovranno essere preliminarmente espletate apposite indagini di mercato.

La definizione del progetto strutturale esecutivo così come sopra descritto dovrebbe quindi rendere chiara ed univoca la definizione dei contenuti che il progetto strutturale deve avere al fine di garantire le prestazioni richieste. Qualora l’analisi strutturale e le relative verifiche siano condotte con l’ausilio di codici di calcolo automatico, il progettista dovrà controllare l’affidabilità dei codici utilizzati e verificare l’attendibilità dei risultati ottenuti, facendo eventualmente riferimento alla

validazione fornita dalla software house, curando nel contempo che la presentazione dei risultati stessi sia tale da garantirne la leggibilità, la corretta interpretazione e la riproducibilità.

OPERE INTERNE E DI RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA E IMPIANTISCHE

01 Oneri della Sicurezza e opere provvisionali La stima dei costi per la sicurezza che si identifica negli oneri per l'attuazione delle misure previste dal PSC dovrà essere conforme ai contenuti dell'art. 4 e successivi dell'Allegato XV del D.lgs. 81/08.

Il piano di sicurezza e di coordinamento firmato da tecnico abilitato deve prevedere

l'organizzazione delle lavorazioni in modo da prevenire o ridurre i rischi per la sicurezza e

la salute dei lavoratori e comportare, con riferimento alle varie tipologie di lavorazioni,

l'individuazione, l'analisi e la valutazione dei rischi connessi a congestione di aree di

lavorazioni e dipendenti da sovrapposizione di fasi di lavorazioni, indicando le conseguenti

procedure esecutive, gli apprestamenti e le attrezzature atti a garantire, per tutta la durata

dei lavori, il rispetto delle norme per la prevenzione degli infortuni e la tutela della salute

dei lavoratori nonché la stima dei relativi costi.

Il piano contiene in particolare le misure di prevenzione dei rischi risultanti dalla

eventuale presenza simultanea o successiva delle varie imprese ovvero dei lavoratori

autonomi ed è redatto anche al fine di prevedere, quando ciò risulti necessario,

l'utilizzazione di impianti comuni quali infrastrutture, mezzi logistici e di protezione

collettiva. Inoltre dovrà essere elaborato un POS firmato da altro tecnico designato

dall’Impresa corredato da DUVRI (Documento Unico Valutazione Rischi di Interferenza) e

dal PIMUS per i ponteggi. 02 Demolizioni, rimozioni, smantellamenti e pulizie

Tutte le opere dovranno essere realizzate secondo la normativa e la legislazione

attualmente in vigore e nel rispetto del Piano di Sicurezza e Corrdinamento.

Le demolizioni sono limitate a modeste quantità di porzioni del edificio esistente. Nella

soluzione indicata in progetto, riguardano tutto il parapetto di copertura per consentire

una migliore esposizione del campo fotovoltaico e realizzare una continuità tra l’isolamento

a parete e quello di copertura in modo da realizzare una migliore risoluzione del ponte

termico con la successiva opera di coibentazione. Oltre al parapetto si prevede la

demolizione di porzioni del tamponamento esterno in corrispondenza delle nuove aperture

in particolare per quelle di accesso all’autorimessa e al deposito UT nonché alle nuove

aperture a tutt’altezza nel fronte Sud Est.

Le rimozioni e gli smantellamenti, riguardano le coperture piane tutte le porte,

portoncini, serramenti, controsoffitti, sanitari residui di impianti, ecc fino a riportare la

struttura ad uno stato di rustico.

In ultimo per ripristinare una condizione igienica, dopo un lungo periodo di abbandono

si provvederà ad una pulizia generale anche con l’uso di idrolavaggio in pressione. 03 Involucro Opaco (esterno) Copertura piana e tetti verdi

Occorre tenere particolare attenzione prima di intervenire nel risanamento della copertura piana. Vista la presenza di spazi con permanenza di persone al di sotto, dovrà essere prestata particolare attenzione allo stato dell’impermeabilizzazione e a come e dove viene convogliata l’acqua piovana. per ottenere un miglioramento dal punto di vista termo fisico la miglior soluzione consiste nell’applicare un materiale isolante sul lato esterno. E’ importante includere fra gli elementi da isolare anche il parapetto perimetrale. Pareti ventilate coibentate

Le caratteristiche strutturali ed architettoniche dell’edificio, non in grado di assorbire le dispersioni termiche dovute alle condizioni climatiche, hanno indirizzato la progettazione verso la scelta di una tipologia di facciata continua a ventilazione naturale da sovrapporre ai tamponamenti esterni esistenti, costituiti da parete “sandwich”.

Il sistema comunemente definito “a doppia pelle” è composto da una struttura

principale isolata posta ad opportuna distanza dalla parete perimetrale esistente in modo

da formare una intercapedine con funzioni di barriera fra il clima interno e quello esterno.

La ventilazione dell’intercapedine avviene naturalmente con moti ascensionali dell’aria di

origine termica e con il contributo eventuale del vento.

Il sistema “facciata ventilata” è in grado di proteggere la parete retrostante dall’acqua

e dai relativi ruscellamenti sul piano di facciata e di mantenere isolata la controparete

interna garantendo vantaggi in termini di durata e di isolamento termico.

Il sistema garantisce inoltre evidenti riduzioni dell’inquinamento acustico in

ottemperanza ai riferimenti normativi in materia. Tetto verde

Nelle porzioni di copertura indicate come tetto verde in planimetria di progetto, sarà

utilizzata terra vegetale invece dei tradizionali manti di copertura al fine di migliorare il

microclima nel recuperare spazi verdi permeabili sottratti al paesaggio urbano dalle nuove

costruzioni. Molteplici sono i vantaggi offerti, alta capacità di accumulo dell’acqua piovana

in modo da rallentarne e ridurne il deflusso fino anche il 90% con conseguente sgravio

sulle reti di canalizzazione e smaltimento. L’acqua accumulata viene inoltre restituita

all’aria circostante attraverso evapo-traspirazione, mitigando così l’ambiente circostante.

Lunga durata nel tempo della copertura vista la protezione che esercitano verso gli sbalzi

termici, raggi UV, le intemperie; Efficace protezione contro il surriscaldamento estivo, i

rumori esterni, e dall’elettrosmog.

Nella realizzazione di un tetto verde, particolare attenzione va posta alla corretta posa

dell’impermeabilizzazione primaria e della guaina antiradice, soprattutto nei punti di

raccordo con tubi di scarico o altri elementi, lungo i bordi perimetrali e in corrispondenza

degli angoli. Fra guaina antiradice e impermeabilizzazione primaria va sempre collocato

uno strato di separazione, mentre fra strato drenante e substrato va sempre previsto un

telo filtrante che eviti il passaggio del terriccio fine negli strati inferiori.

Parete contro terra

Le pareti contro terra devono essere isolate termicamente con materiali resistenti

staticamente e impermeabili come il XPS ad alta resistenza meccanica o il vetro cellulare.

Particolare attenzione dovrà essere posta nella risoluzione del ponte termico tra la platea

di fondazione e la parete perimetrale.

Accessi (Portoncini, Uscite di sicurezza e cancelli

Come le finestre anche i portoncini e le uscite di sicurezza sono di vitale importanza

nella realizzazione di un involucro coibentato. A queste sono richieste caratteristiche

oltreché di isolamento termico e bassa conduttività anche di tenuta all’aria. Solo in questo

modo potranno essere evitati fastidiosi spifferi e correnti d’aria con aggravio del bilancio

termico dell’edificio.

04 Involucro Trasparente (esterno):

Finestre e portefinestre

La sempre miglior qualità offerta dai serramenti, per quanto concerne l’isolamento termico

ed acustico, può essere sfruttata pienamente solo con un montaggio a regola d’arte. La

qualità finale di un serramento, le sue prestazioni termiche ed acustiche in opera,

dipendono infatti in buona parte da come vengono risolti i giunti di collegamento fra telaio

e muratura in cui il serramento è inserito. Infatti per ridurre al minimo il ponte termico fra

serramento e muratura e quindi garantire temperature superficiali non a rischio condensa,

occorre inserire sempre il telaio nel piano dell’isolante o, nel caso questo non sia possibile,

d ricoprire almeno una parte di telaio con isolante.

Copertura serra climatica

Affinchè la realizzazione della serra climatica possa contribuire al bilancio energetico

dell’edificio, occorre che lo spazio utilizzato come serra climatica non sia mai riscaldato, ne

direttamente con impianto di riscaldamento ne indirettamente attraverso i locali attigui e

quindi deve essere separato termicamente dai locali attigui. Il ricircolo dell’aria deve

avvenire solo quando la temperatura dell’aria nello spazio della serra è più alta che

all’interno dell’edificio: in caso contrario porte e aperture vanno tenute ben chiuse.

Le aperture per il ricircolo dell’aria dovranno essere collocate il più in alto e il più in basso

possibile per incrementare l’effetto camino e quindi l’efficacia ventilativa. Le vetrate

devono garantire temperature superficiali gradevoli anche nei periodi freddi e devono

impedire al calore accumulato di uscire. All’interno della serra vanno previste masse con

buone capacità di assorbimento ed accumulo per immagazzinare e smorzare le oscillazioni

di temperatura. Va assicurata la tenuta all’aria nei collegamenti tra le vetrate ed il muro,

mediante l’uso di nastri adesivi a tenuta.

Realizzazione cappotto

Tra gli interventi relativi alla trasmittanza termica dell’edificio, ipotizzati in sede di progetto

preliminare, è stato inserito il rifacimento di intonaco a cappotto :

Alla superficie esterna della muratura perimetrale, che dovrà presentarsi solida, asciutta ed

esente da contaminazioni quali polvere, grasso, muffe, ecc., previo eventuale intervento di

risanamento del supporto, sarà applicato un isolamento termico esterno, o "cappotto”,

realizzato essenzialmente mediante impiego di pannelli isolanti, marcati CE secondo la

norma EN 13162 ed aventi le caratteristiche seguenti:

- elevato livello di idrorepellenza;

- dimensioni minime 0,60 x 1,00 m;

- conducibilità termica λD dichiarata alla temperatura media di 10°C pari a massimo

0,040 W/(m·K) per spessori da 120 a 160mm;

- resistenza termica R dichiarata alla temperatura media di 10°C dei pannelli non

dovrà essere inferiore a : 1,00/1,25/1,50/2,05/2,55/3,05/3,55 m2K/W per uno

spessore posato in opera di 40/50/60/80/100/120/140 mm;

- fattore di resistenza alla diffusione del vapore μ= 1;

- resistenza a compressione per deformazione del 10% non inferiore a 40 kPa;

- resistenza alla trazione perpendicolare al pannello non inferiore a 15 kPa;

- l’assorbimento d’acqua a lungo termine WL(P), secondo UNI EN 1609, dovrà essere

- inferiore ad 3 kg/m2;

- calore specifico: 1030 J/kgK.

- reazione al fuoco secondo norma EN 13501-1: Euroclasse A1

Nell`intervento dovranno essere inclusi gli oneri per lo smaltimento dei materiali di risulta

e per la sicurezza.

Realizzazione di facciate continue con vetro-camera

La presenza di ampie superfici vetrate, quali elementi architettonici peculiari dell’edificio in

oggetto, hanno comportato la necessità di verificare, in sede di audit energetico di

massima, la tenuta e la resa in termici energetici dei vetri e serramenti esistenti.

I risultati di tale verifica impongono almeno la sostituzione dei vetri esistenti con vetri-

camera e la necessità di intervenire sui telai, le guarnizioni etc. Pertanto, la soluzione

proposta prevede l’intera sostituzione della struttura esistente con un sistema integrato

(profili-vetri) altamente performante in considerazione del fatto che le superfici su cui

intervenire non sono eccessive.

Sostituzione dei serramenti esistenti

I serramenti esistenti non assolvono ai requisiti prestazionali richiesti dalla normativa

vigente. In particolare gli infissi devono, come regola generale, contenere l’irraggiamento

termico solare attraverso l’utilizzo di vetri speciali basso emissivi con la finalità, oltre che di

limitare la potenza necessaria al condizionamento estivo, di diminuire l’irraggiamento

diretto. Altri fattori di importanza non secondaria riguardano i livelli di isolamento acustico

che devono indirizzare la scelta verso serramenti che abbiano sistemi di tenuta e

guarnizioni tali da abbattere punti di discontinuità causa di ponti sonori.

Nel caso in esame, verificata la inefficienza dei serramenti attuali, si prevede la

sostituzione integrale con sistemi performanti che si adattino alle nuove sezioni di

progetto.

Particolare attenzione dovrà essere posta alle modalità di collegamento, giunzione e

sigillatura fra il sistema a facciata continua e la parete retrostante che alloggia l’infisso.

Interventi di impermeabilizzazione e coibentazione impermeabilizzazione dei solai di

copertura.

L’incidenza del solaio di copertura sul bilancio energetico globale dell’edificio rappresenta

una quota rilevante dell’intero involucro e costituisce uno dei nodi cruciali, sia per quanto

riguarda le dispersioni termiche invernali sia per le problematiche legate al

surriscaldamento estivo.

I solai di copertura del fabbricato in esame presentano evidenti fattori di criticità.

L’esigenza di intervenire in maniera puntuale sul rifacimento dei solai di copertura è

avvertita come primaria soprattutto in considerazione delle destinazione d’uso dei locali

sottostanti.

Il sistema ipotizzato in sede di progetto preliminare sarà in grado di assolvere alle

seguenti funzioni:

- effetto di regolazione del flusso di calore in entrata e uscita, mediante installazione

di un pannello isolante;

- arginatura della formazione di condensa interstiziale, mediante installazione di

barriera al vapore;

- impermeabilità all’acqua, tramite alcuni accorgimenti tecnici di tenuta.

- protezione totale delle U.T.A. dagli agenti atmosferici.

Nel compenso a corpo relativi agli interventi di impermeabilizzazione e coibentazione dei

solai di copertura sono comprese, altresì, tutte le opere necessarie alla creazione di piani

di appoggio per la collocazione dei macchinari, da realizzare o mediante strutture

metalliche zincate ovvero mediante cordoli in conglomerato cementizio.

Realizzazione infissi

Gli infissi esterni saranno ad alta prestazione energetica, portoncini di ingresso blindati

con tripla battuta e doppio vetro con intercapedine di gas nobile, complete di persiane in

legno a stecca o avvolgibili coibentati.

Per quanto riguarda gli infissi interni saranno previste porte in legno tamburate. Gli

infissi saranno eseguiti in completo accordo con i disegni di progetto e le eventuali

prescrizioni fornite dal direttore dei lavori e le relative norme UNI utilizzando come

riferimento per la terminologia specifica dei singoli elementi e delle parti funzionali la

norma UNI 8369-1-5.

Per gli infissi esterni (finestre, portefinestre, portoni vano scala) le misure si riferiscono

al buco nella muratura misurato sulla facciata esterna, altezza dal davanzale esterno

all’architrave finito, larghezza dalla spalla della bucatura compreso il cappotto alla spalla

opposta compreso il cappotto.

Tutti gli infissi dovranno essere certificati secondo le norme UNI ed in particolare per

isolamento a tenuta dell’aria certificati secondo le norme UNI EN 12207; tenuta infiltrazioni

acqua certificati secondo le norme UNI-EN 12208; resistenza sollecitazioni del vento

certificati secondo le norme UNIEN 12210, isolamento termico certificati secondo le norme

UNI –EN 10077-1.

Le caratteristiche di isolamento termico degli infissi non potranno essere inferiori a

quanto richiesto dal progetto termico. I certificati redatti secondo le UNI sopra citate

dovranno essere sottoposti all’approvazione del Direttore dei Lavori, che a suo

insindacabile giudizio potrà richiedere prove di laboratorio oltre ai certificati forniti dal

fornitore.

Le forniture saranno complete di tutti i materiali, trattamenti ed accessori richiesti per

una perfetta esecuzione. Tutti gli accessori, materiali e manufatti necessari, quali parti

metalliche, in gomma, sigillature, ganci, guide, cassonetti, avvolgitori motorizzati,

bulloneria, etc., dovranno essere dei tipi fissati dal progetto e dalle altre prescrizioni,

dovranno avere le caratteristiche richieste e verranno messi in opera secondo le modalità

stabilite, nei modi indicati dal direttore dei lavori. Il materiale, le lavorazioni, i prodotti ed i

trattamenti usati dovranno essere approvati da riconosciuti istituti di settore (CNR, UNI,

istituti universitari etc.).

Gli infissi metallici saranno realizzati esclusivamente in officina con l’impiego di

materiali aventi le qualità prescritte e con procedimenti costruttivi tali da evitare

autotensioni, deformazioni anomale provenienti da variazioni termiche, con conseguenti

alterazioni delle caratteristiche di resistenza e funzionamento.

Le parti apribili dovranno essere munite di coprigiunti, la perfetta tenuta all’aria e

all’acqua dovrà essere garantita da battute multiple e relativi elementi elastici.

Tutti i collegamenti dovranno essere realizzati con sistemi tecnologicamente avanzati; i

materiali, le lavorazioni, l’impiego di guarnizioni, sigillanti o altri prodotti, i controlli di

qualità saranno disciplinati dalla normativa vigente e dai capitolati tecnici delle industrie di

settore. Gli infissi metallici verranno, inoltre, realizzati in conformità alle prescrizioni

indicate per quelli in legno, per quanto riguarda i tipi e le caratteristiche generali, con gli

opportuni dimensionamenti dei controtelai, telai e parti dell’infisso che dovranno,

comunque, sempre essere in accordo con le norme vigenti e gli standard delle case

produttrici accettati dal direttore dei lavori.

Opere edili interne e di finitura

Tutte le opere interne dovranno essere realizzate concordemente ai disegni di

progetto, eseguite con la massima cura ed in modo uniforme, assicurando il perfetto

collegamento in tutte le parti.

Durante le fasi di costruzione dovrà essere curata la perfetta esecuzione degli spigoli,

dei livelli di orizzontalità e verticalità, piattabande e degli interventi necessari per il

posizionamento di tubazioni, impianti o parti di essi.

Recupero delle acque meteoriche

Per ovviare agli sprechi di questa preziosa risorsa naturale che è l’acqua e ridurre i

costi di approvvigionamento, è importante recuperare l’acqua piovana tramite appositi

serbatoi per poi riutilizzarla in tempi successivi per usi specifici. Attraverso appositi

serbatoi in polipropilene o in cemento armato, collegato ai pluviali dell’edificio e dotati di

appositi sistemi di filtraggio di facile manutenzione per impedire l’ingresso di foglie detriti

ecc. I serbatoi vanno interrati ad una profondità tale per garantire che l’acqua non geli e

saranno di opportuna dimensione. Attraverso u sistema di pompaggio ed eventuale filtro in

aspirazione l’acqua accumulata viene fatta confluire agli apparecchi per gli usi previsti. Per

questi apparecchi è sempre previsto un doppio impianto (idrico normale e idrico di

riciclaggio) per consentire il prelievo differenziato in relazione ai consumi e alla

disponibilità delle riserve.

Sono parte integrante del presente capitolato prestazionale (di seguito integralmente

riportate):

- la DIRETTIVA TECNICA INVOLUCRO Versione 2.0 per la Certificazione di Qualità

“Casaclima R”;

- la DIRETTIVA TECNICA IMPIANTI Versione 2.0 per la Certificazione di Qualità

“Casaclima R”;

STUDIO DI PREFATTIBILITA’ AMBIENTALE

Il presente studio di prefattibilità ambientale viene redatto in conformità con le

modalità previste all’art. 21 del D.P.R. n. 554/99.

Allo scopo di ricercare le condizioni che consentano un miglioramento della qualità

ambientale e paesaggistica del contesto territoriale di seguito si vogliono analizzare gli

aspetti relativi all’impatto dell’intervento dal punto di vista ambientale.

Considerato che l’intervento riguarda la riqualificazione di una struttura già esistente

su cui non ricadono vincoli di nessun genere ne sull’edificio, ne sul lotto o ambito in cui è

inserito, no sussistono motivi di incompatibilità di tipo ambientale che ostino alla sua

attuazione. Pertanto, non necessita l’acquisizione pareri amministrativi, di compatibilità

dell’intervento con le prescrizioni di eventuali piani paesaggistici, territoriali ed urbanistici

sia a carattere generale che settoriale.

Si segnala invece, che tale intervento di riqualificazione (energetica e

architettonica), per le sue caratteristiche di edificio di tipo ZEB (Zero Enery Building) non

potrà che migliorare le condizioni ambientali oltre che apportare un miglioramento

all’intero contesto oggi di degrato.

Per la motivazioni di cui sopra, non necessitano ulteriori interventi di

compensazione ambientale.