regni medievali

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I regni medievali, secc . XII - XIV

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Between 12th and 14th century, Hohenstaufen's Empire in Germany and Italy, Anjou's Kingdom in France and Plantagenets' Kingdom of England was the most important political structure, often in war amogst themselves

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Page 1: Regni medievali

I regni medievali,

secc. XII - XIV

Page 2: Regni medievali

I normanni in Italia meridionale (XI secolo)

I Normanni giunsero in Italia meridionale all’inizio

dell’XI secolo, come mercenari al servizio dei

signori bizantini e longobardi che erano in lotta tra

loro.

I signori territoriali concessero ai capi normanni una

contea,Aversa, e un ducato, Melfi, come

ricompensa dei servigi prestati a loro

Alla metà dell’XI secolo, si affermò un condottiero

normanno, Roberto il Guiscardo, signore di

Altavilla. che sconfisse l’esercito mandato dal papa

Leone IX per fermare i soldati normanni ritenuti

pericolosi per gli interessi papali.

Il papa Niccolò II preferì una politica di accordi con i

normanni, anziché ricorrere ad azioni di forza, e

Roberto ricevette i ducati di Puglia, Calabria

e Sicilia, in cambio della sottomissione al

papa

Roberto il Guiscardo

Page 3: Regni medievali

Il riconoscimento ufficiale del potere di Roberto

Probabilmente Roberto era stato

acclamato come duca dai suoi

soldati.

Tuttavia il papa, che voleva

ostacolare l’imperatore, i bizantini e

i musulmani, consacrando Roberto,

riconosceva ufficialmente come

legittimo il potere che i normanni

avevano stabilito sull’Italia

meridionale con la forza delle armi. Roberto il Guiscardo incoronatodal papa

Niccolò II duca di Puglia

Calabria e Sicilia

Page 4: Regni medievali

Ruggero di Altavilla conquista la Sicilia

La Sicilia, di cui gli Altavilla erano stati

riconosciuti duchi, era ancora nelle mani dei

musulmani

Ruggero di Altavilla, fratello di

Roberto, guidò la conquista dell’isola

nel corso della seconda metà dell’XI

secolo

La popolazione siciliana non amava i normanni

per la loro eccessiva violenza, e faceva

resistenza, ma Ruggero sfruttò le lotte

interne ai dominatori musulmani, per

giungere alla conquista definitiva (fine dell’XI

secolo)

La struttura amministrativa dei

musulmani fu mantenuta, compresi i

funzionari

Ruggero di Altavilla fu

nominato dal papa suo

legato in Sicilia.

Questo gli permise di

scegliere uomini di sua

fiducia come vescovi

Page 5: Regni medievali

Ruggero II di Altavilla unifica l’Italia meridionale

Nei decenni successivi la Sicilia si divise dal resto del Mezzogiorno d’Italia.

Gli Altavilla controllavano la Sicilia, mentre in Italia meridionale ripresero le lotte di potere tra i signori territoriali

A esse pose fine Ruggero II Altavilla, che riuscì per la prima volta a unificare il potere dei normanni su Sicilia, Puglia e Calabria e fu riconosciuto come duca dal papa (1128), e poi come re

L’unzione regale che egli ricevette significava che il suo potere ducale era assolutamente superiore a ogni altro nel regno.

Di fatto gli altri signori del regno dovevano il loro potere solo al re

Ruggero II di Altavilla

Page 6: Regni medievali

L’espansione normanna in Italia meridionale

Page 7: Regni medievali

Costanza, ultima erede di Ruggero II

Il re riuscì a mettere sotto

controllo i signori feudali:divise

gli incarichi a corte tra esperti

(armi,finanza,ecc.) e realizzò un

censimento dei feudatari e dei loro

obblighi verso di lui.

Quando morì Ruggero II (1154), la

sua eredità politica fu ben gestita dai

suoi successori, fino all’ultima di essi,

la regina Costanza, che giunse sul

trono in assenza di eredi maschi

Costanza di Altavilla

“dal secondo vento di Soave

generò il terzo, e l’ultima

possanza” (Dante, Paradiso,

III)

Page 8: Regni medievali

Federico, erede delle corone imperiale e siciliana

Costanza sposò Enrico VI, figlio di Federico I Barbarossa (1186)

Federico contava così di unire le corone imperiali e dell’Italia meridionale nelle mani della dinastia Sveva

Il progetto si realizzò nel 1194.quando Enrico VI, già imperatore, fu incoronato re di Sicilia dopo una lotta difficile con altri pretendenti

Enrico e Costanza ebbero un figlio, Federico, erede designato al trono

Entrambi morirono prematuramente, e Federico, che aveva quattro anni, per volontà di Costanza, fu affidato alla tutela del papa Innocenzo III

Il papa rispettò gli impegni, e nel 1208 Federico diventò re di Sicilia

Enrico VI

Papa Innocenzo III

Federico

Page 9: Regni medievali

L’impero di Federico II

Page 10: Regni medievali

La lotta per l’impero: Ottone di Brunswick

Innocenzo III era implicato nelle lotte tra Svevi e duchi di Baviera per la corona imperiale.

Dopo avere favorito il guelfo Ottone di Brunswick, che divenne imperatore, Innocenzo lo combattè quando Ottone rivendicò a sé il possesso dei territori che il papa intendeva controllare, cioè l’Italia meridionale

Innocenzo III decise allora di spingere sul trono il giovane Federico, che diventò re di Germania nel 1212 impegnandosi a rispettare alcuni patti con il pontefice

Federico diventò re di Germania

nel 1212, a patto che non riunisse mai

i suoi due regni, che poteva mantenere solo a

titolo personale

e senza poter designare un unico

erede per entrambi.

Il papa Innocenzo III voleva così evitare che il

dominio politico della Chiesa fosse schiacciato

da un altro

potere forte in Italia

Page 11: Regni medievali

Battaglia di Bouvines (1214)

Il potere di Federico diventò effettivo solo due anni dopo, quando riuscì a sconfiggere in battaglia Ottone di Brunswick a Bouvines (in Francia)

Ottone aveva dalla sua parte il re d’Inghilterra John Lackland, suo zio.

Federico era supportato dal re francese Filippo Augusto

Dal 1220 Federico diventò imperatore con il nome di

Federico II

Ottone

di Brunswick

John Lackland

Filippo Augusto

Page 12: Regni medievali

Federico e i principi tedeschi

Per otto anni, 1212 – 1220,

Federico rimase lontano

dall’Italia per rafforzare il suo

dominio sui territori germanici.

Nel 1220, Federico raggiunse un

accordo con i signori feudali

tedeschi:

essi gli avrebbero giurato fedeltà

in cambio dell’esercizio

delle prerogative regie:

battere moneta, riscuotere dazi,

costruire fortezze

Page 13: Regni medievali

Federico incoronato imperatore

Federico II fu incoronato come

imperatore solennemente a

Roma nel 1220, quindi si diresse

in Sicilia per riappropriarsi del suo

regno, che in otto anni di assenza era

stato frazionato in molti potentati

locali controllati da coloro che erano

stati soldati di suo padre

In Sicilia, Federico decise di

porre direttamente sotto il suo

controllo i territori del regno

Page 14: Regni medievali

Federico II si riappropria dell’Italia meridionale

Rivendicò a sé tutti i diritti regi

usurpati dagli ex ufficiali di suo padre

fece distruggere i castelli costruiti

dai signori sulle loro terre e si appropriò

di quelli edificati sul suolo pubblico

volle mettere sotto controllo le

città che avevano costituito domini

urbani autonomi

Negli anni 1222-1224, Federico

condusse campagne militari

vittoriose contro i musulmani, che

furono sconfitti e deportati a Lucera

(Puglia), dove vissero secondo la propria

fede in una comunità separata

Federico II sul trono

imperiale circondato

dai suoi cortigiani

Page 15: Regni medievali

Il governo di Federico II in Italia meridionale

L’imperatore fece sviluppare il

commercio ponendolo sotto il

controllo della monarchia, per

rimpinguare le casse del regno

Controllò il territorio attraverso una

rete di castelli presidiati da

guarnigioni armate

Costituì un’amministrazione

pubblica efficiente, separata

dall’esercito

Fondò a Napoli uno studium

(università) per formare giuristi,

che avrebbero lavorato alle

dipendenze dirette del re

Castel del Monte, in Puglia,

la residenza più famosa

di Federico II

Page 16: Regni medievali

Le Constitutiones Melfitane, 1231

Nel 1231, Federico II emanò le

Constitutiones Melfitane (o Liber

Augustalis), [dal nome della città di Melfi, in

Basilicata] che riunivano tutti i

provvedimenti da lui decisi nei primi

dieci anni di governo

l’imperatore con le Constitutiones affermava di

volersi riprendere le regalìe;

di voler riorganizzare l’esercizio della

giustizia in circoscrizioni presieduti da

funzionari regi

di costituire un apparato finanziario per

gestire le terre del re (demanio) e riscuotere

dazi e pedaggi

Page 17: Regni medievali

Federico II, scrittore e patrono della cultura

Federico II era un uomo di grande

cultura e amante della cultura: scrisse un

famoso trattato di caccia (De arte venandi

cum avibus), e a corte si circondò di

uomini colti, di provenienza e religione

diversa, musulmani,ebrei, cristiani,

latini,greci

Questo atteggiamento era già stato

proprio dei normanni, di cui lui aveva

ripreso la mentalità sincretistica

Durante il suo regno e alla sua corte si

sviluppò la “scuola siciliana”, primo

movimento poetico in volgare italianoDue pagine del De arte

venandi cum avibus

Page 18: Regni medievali

Federico contro il figlio Enrico

Negli anni dal 1237 al 1250, Federico fu impegnato in conflitti

duri

In Germania dovette fronteggiare la ribellione del figlio

Enrico, che voleva usurpare il trono e aveva costruito un’alleanza

con i principi tedeschi

Enrico fu fermato dal padre e condotto prigioniero in

Italia (si suicidò nel 1242)

Con i principi tedeschi, Federico II continuò nella politica

rivolta alla ricerca della convivenza sulla base di patti feudali di

fedeltà

Page 19: Regni medievali

La lotta di Federico II contro la nuova “lega lombarda”

In Italia, Federico volle imporre la sua

autorità anche sui comuni dell’Italia

settentrionale, ormai autonomi dal

tempo della pace di Costanza

Essi si ricostituirono in una nuova “lega

lombarda” a Milano

L’esercito imperiale, sostenuto da alcuni

signori feudali come Ezzelino da

Romano, signore di Treviso, affrontò in

una battaglia campale la nuova lega

a Cortenuova, nella bassa pianura

bergamasca, vincendo lo scontro

(1238)

Luoghi e fatti della

battaglia di Cortenuova

Page 20: Regni medievali

Lega lombarda e papa contro Federico II

Federico riuscì a imporre la sua autorità sui comuni

di Toscana, Marche e Romagna, ma non a

sfruttare del tutto il successo militare di Cortenuova

Dovette fronteggiare un’alleanza imprevista tra i

comuni della lega lombarda e il papa

Gregorio IX, che scomunicò l’imperatore e lo

accusò di essere miscredente e di dedicarsi a

pratiche occulte e demoniache

Indebolito dalla situazione politica, Federico II fu

sconfitto anche sul campo di battaglia per

due volte, a Parma nel 1248 e a Fossalta (Mo)

nel 1249 dalla lega, che ormai era guelfa. Qui i

bolognesi riuscirono a catturare suo figlio Enzo, che

era rettore della Romagna

Re Enzo, figlio di

Federico II,

catturato a

Fossalta

Page 21: Regni medievali

La morte di Federico II e la sua difficile eredità

Federico morì nel 1250, presso Lucera

Dal 1250 al 1273, nessun principe divenne imperatore, e in

sostanza terminò con lui l’idea di un impero che si estendesse

dal Nord al Sud dell’Europa

Continuò invece la lotta tra comuni guelfi, guidati da Milano, e

città ghibelline, capitanate da Cremona

Federico volle che gli succedesse in Germania e Italia il figlio

Corrado, contravvenendo all’impegno assunto con papa

Innocenzo III

Corrado morì però molto presto (1254), e questo scatenò

ulteriori lotte per il trono

Page 22: Regni medievali

Fine della dinastia Sveva

L’erede di Corrado, il figlio Corradino,aveva

solo dieci anni, e di questa situazione approfittò

Manfredi, figlio di Federico, per usurpare il trono

Il papa approfittò di questi conflitti tra gli

Svevi per chiamare in Italia Carlo d’Angiò,

fratello del re di Francia, e offrirgli la corona del

regno meridionale.

Il papa voleva avere il sostegno di un sovrano guelfo

per controllare l’Italia centro – meridionale

Nel 1266, Carlo d’ Angiò a Benevento

sconfisse Manfredi, che morì durante la

battaglia

Infine anche Corradino, ultimo degli Svevi, fu

sconfitto in battaglia a Tagliacozzo, e questo fu

l’epilogo della dinastia sveva in Italia

Manfredi

Carlo d’Angiò

Battaglia di Benevento, 1266

Page 23: Regni medievali

La monarchia francese, XI – XIII secolo

Luigi IX, “il Santo”,

parte per la crociata

Page 24: Regni medievali

Capetingi e Plantageneti

I Capetingi, prima dinastia reale francese (dalla fine del X

secolo), ebbero un dominio territoriale limitato tra i fiumi

Loira e Senna

I loro territori erano circondati dai domini di altri signori

territoriali dai quali i Capetingi non erano sostanzialmente

differenti (XI secolo)

Luigi VI fu il primo sovrano capetingio a lottare contro

i signori di banno che tentarono di usurpare le terre del

dominio regio (XII secolo)

Nei territori confinanti con quelli dei Capetingi, si affermarono

come grandi signori feudali i Plantageneti, che

controllavano Maine e Normandia, e la cui famiglia fu anche

dinastia regnante in Inghilterra dal 1154

Page 25: Regni medievali

La lotta tra Capetingi e Plantageneti

Le lotte tra Capetingi e Plantageneti

cominciarono quando il duca Goffredo

Plantageneto investì il figlio Enrico

della sua carica senza il consenso del

sovrano capetingio LuigiVII (1150)

Il conflitto tra le due dinastie si fermò

momentaneamente perché Enrico prestò

omaggio feudale a LuigiVII

Tuttavia la moglie di Luigi VII Eleonora,

duchessa di Aquitania, divorziò dal

sovrano e sposò proprio Enrico, a cui portò in

dote il suo ducato (1152)

Enrico diventò nel 1154 re

d’Inghilterra e in tal modo era un

sovrano decisamente più potente di

Luigi VII, in quanto dominava un regno e

anche una parte ampia della Francia

Luigi VII

Eleonora

d’Aquitania

Enrico, re d’Inghilterra

Page 26: Regni medievali

Capetingi e Plantageneti nel 1880

Page 27: Regni medievali

L’opera di Luigi VII e Filippo Augusto

Luigi VII riuscì a imporre ai diversi signori

territoriali la prestazione d’omaggio, grazie al quale il

sovrano era riconosciuto come il signore superiore, al quale

era dovuta una totale fedeltà

Il re riuscì anche a affermare la sua superiorità

giudiziaria, diventando il giudice supremo per le

controversie tra signori

Il suo successore fu Filippo Augusto (1180) che ampliò il

regno e portò avanti un processo di centralizzazione politica e

amministrativa

Dopo la morte di Enrico II (1189), Filippo A.

conquistò anche i domini dei Plantageneti in

Francia, togliendoli ai re inglesi Richard Lionheart e John

Lackland: Berry, Maine, Anjou e Normandia

Vincendo a Bouvines, Filippo A. vincolò più strettamente

questi territori alla corona francese

La corona francese

La corona inglese

Page 28: Regni medievali

La riforma amministrativa di Filippo Augusto

Filippo Augusto creò nuovi funzionari

“balivi”, controllavano i beni della corona

“prevosti”, funzionari itineranti che si occupavano

della riscossione delle imposte, degli omaggi vassallatici

dovuti da signori e comunità, dell’amministrazione della

giustizia

Soprattutto con i “prevosti”, la monarchia francese cominciò a

mutare il suo carattere di signoria feudale

Dopo la morte di Filippo Augusto, i suoi successori, Luigi VIII,

suo figlio, e Luigi IX “il Santo”, suo nipote, continuarono la

sua opera di rafforzamento del potere pubblico

Page 29: Regni medievali

L’opera di Luigi VIII

Luigi VIII ampliò il regno partecipando

alla crociata contro i càtari, che gli

permise di estendere il suo potere fino alla

Linguadoca (Provenza), nella parte

meridionale del territorio francese, destinata

a diventare la base per ulteriori conquiste

Luigi cercò con successo di proporre

ufficialmente i Capetingi come eredi e

continuatori dei Carolingi (anche se

storicamente tra le due dinastie non esisteva

nessun rapporto)

Tale operazione permise ai Capetingi di dare

ai propri domini solide basi di legittimità

dinastica

Incoronazione di

Luigi VIII e della moglie

Page 30: Regni medievali

Luigi IX, “il Santo”

Il figlio Luigi IX fu ancora più popolare del

padre, grazie alla fama di santità che lo

accompagnò per tutta la vita

Promosse due crociate, entrambe poco

fortunate, durante la seconda delle quali perse

la vita (1270)

Durante il suo regno, la monarchia si

rafforzò dal punto di vista dei domini

territoriali

La pace di Parigi (1259), voluta da lui,

sanciva il controllo dei territori che i

Capetingi strapparono ai Plantageneti

Carlo d’Angiò,fratello di Luigi, conquistò il

regno di Sicilia, con l’aiuto decisivo del papa

Incoronazione di

Luigi IX

Page 31: Regni medievali

Luigi IX: le “inchieste” e le riforme feudali

La grande popolarità di cui godette Luigi IX fu dovuta

anche alle “inchieste”

Erano vere e proprie indagini condotte da

funzionari inquirenti che verificavano gli abusi

compiuti da altri funzionari pubblici e risarcivano

le vittime di questi abusi per i danni subiti

Esse assumevano il significato di “purificazione” dai

peccati compiuti dal re attraverso i suoi funzionari, anche

se lui in persona non li aveva voluti

Il carattere religioso di queste “inchieste” e il

significato di ristabilimento della giustizia che esse

ebbero, contribuì a dare grande prestigio alla

monarchia

Luigi IX abolì anche il duello giudiziario e impose ai

vassalli di giurare fedeltà al re, e non solo al loro

signore territoriale

La corte regia diventò il centro vero dell’amministrazione

statale

Luigi IX lava i piedi

a un povero

Luigi IX amministra la

giustizia

Page 32: Regni medievali

Monarchia vs. Chiesa, la Chiesa “gallicana”

Tutti i re francesi del XIII secolo condussero una politica di

rafforzamento della monarchia, cercando di limitare

l’autonomia del potere della Chiesa,anche entrando il

conflitto con i papi

Luigi IX, per quanto molto religioso e proclamato

santo nel 1290, contrastò i papi e i vescovi quando

non rispettavano la giustizia e la sovranità regia

Si formò in questo modo in Francia una chiesa nazionale

francese, che fu poi chiamata “chiesa gallicana”

Essa rispettava il primato del papa e il suo magistero sul

piano della fede e della teologia, ma era considerata dai

re uno dei “corpi” dello stato

Filippo IV “il Bello” , re dal 1285 al 1314, ebbe un

duro scontro con il papa Bonifacio VIII e, dopo la

morte di questi, spostò la corte papale da Roma a

Avignone (1305)

Filippo IV, “il Bello”

Papa Bonifacio VIII

arrestato dai soldati

di Filippo IV a Anagni (Rm)

Page 33: Regni medievali

LL’Inghilterra da Hastings alle

Provisions of Oxford

Page 34: Regni medievali

L’Inghilterra dagli anglossassoni ai normanni

L’Inghilterra anglosassone era organizzata in

tun (da cui la parola town), villaggi rurali

gli abitanti dei villaggi partecipavano alle

hundreds, corti giudiziarie locali in cui veniva

amministrata la giustizia

le hundreds erano radunate in shires (contee),

circoscrizioni regionali comandate militarmente da

un earl,

lo sherif era incaricato di riscuotere le imposte

nelle shires

Nel 1066, il duca di Normandia William “the

Conqueror “alla guida del proprio esercito

conquistò l’Inghilterra vincendo la battaglia di

Hastings contro gli anglosassoni

Dopo questa vittoria, il sistema di governo

anglosassone fu in parte riformato:gli earl

furono rimossi

La battaglia di Hastings

William “the Conqueror”

Page 35: Regni medievali

Domesday book e sheriff

I Normanni costituirono unità fondiarie i manors

protetti da una rete di castelli, affidati a

funzionari che governavano in cambio di un

omaggio feudale

Un inventario che registrava tutte le

proprietà fondiarie del regno (con estensione,

nome dei vassalli possessori dei beni regi e i

capofamiglia residenti) fu realizzato nel 1086, con il

nome di Domesday Book

Grazie al Domesday Book era possibile al re

imporre i tributi

I Normanni conservarono hundreds, shires e

sherifs

Gli sherifs dovevano custodire i castelli del re

e i manors e riscuotere le tasse, e erano

assimilati ai visconti normanni

Frontespizio del

Domesday book

Page 36: Regni medievali

Enrico II contro baroni e Chiesa

Enrico II, primo re di stirpe plantageneta, (1154)

agì per recuperare i diritti regi usurpati dalla

grande nobiltà, che deteneva soprattutto le

cariche di sherif e fece distruggere molti castelli

I grandi signori territoriali, i baroni, potevano pagare una

somma di denaro e essere così esentati dall’obbligo di

combattere in guerra a fianco del re

I baroni persero in parte il loro ruolo militare, e

parteciparono con maggiore frequenza ai

tribunali locali e al tribunale regio, che giudicava i

crimini più gravi: omicidi, delitti contro il sovrano e

lesione di diritti feudali

Enrico II aprì anche un grosso contenzioso con

la Chiesa cattolica per ridurre le immunità di cui

essa godeva e ampliare l’autorità della corona

Ne nacque un conflitto con l’arcivescovo Thomas

Beckett, che il re fece giustiziare

L’uccisione di Thomas

Beckett, arcivescovo di

Canterbury, decisa da re

Enrico II, provocò

un’ondata di sdegno in

tutta l’Inghilterra

Il re fu costretto a fare

penitenza sulla tomba di

Beckett per placare le

tensioni contro di sè

Page 37: Regni medievali

Un sistema di potere ben organizzato

Il conflitto che portò alla morte di Becket diede

più forza alla monarchia inglese

Essa divenne il centro di tutte le

giurisdizioni particolari (locali,

ecclesiastiche, speciali), che dovevano

trasferire le cause più importanti alla corte del re

Enrico II aveva creato un sistema di potere

forte e organizzato guidato dal re, a cui

obbedivano sia l’ambito feudale, sia quello

amministrativo.

Da ognuno dei due ambiti, il re otteneva grossi

ricavi

La macchina amministrativa ben costruita da

Enrico II entrò in crisi dopo la morte del suo

erede Richard Lionheart (1199)

Richard “Lionheart”

Page 38: Regni medievali

Baroni, Chiesa, città contro John Lackland:

la Magna Charta Libertatum, 1215

Durante il regno di John Lackland (1199-1216),

la corona inglese perse gran parte dei territori

francesi in conseguenza specialmente della battaglia di

Bouvines

John Lackland dovette anche subire l’azione di

rafforzamento della Chiesa e dei baroni, che

volevano riappropriarsi dei diritti che Enrico II aveva

loro sottratto

Avversarie del re furono anche le città mercantili,

tra cui Londra

Per limitare l’autorità del re, baroni, Chiesa e

città mercantili imposero a John di accettare un

documento la Magna Charta libertatum (1215),

con il quale il re doveva tornare a riconoscere

le prerogative di nobili, chiese e città

Pagina della

Magna Charta

Page 39: Regni medievali

Provisions of Oxford

I sovrani inglesi dovettero affrontare conflitti

sia con l’alta nobiltà,i baroni, sia con la

nobiltà dei proprietari terrieri minori

(poi chiamata gentry), sia con la

borghesia cittadina

Enrico III dovette concedere molto per

tenere a bada questi conflitti, e in tal

modo l’autorità regia subì decise diminuzioni

In particolare furono importanti le

Provisions of Oxford, nate da

contestazione della politica fiscale regia e

dell’entourage della regina. con esse i

baroni potevano controllare l’azione

politica del re

La gentry, esclusa da queste

concessioni, cominciò una lotta

costante contro il re, fino alla battaglia di

Eversham vinta dall’esercito regio (1265)

La contestazione da

parte dei baroni della

presenza di troppi

“stranieri” legati alla

regina

Eleonora di

Provenza in posti

chiave della corte, fu

una delle cause delle

Provisions of Oxford

Enrico III

Page 40: Regni medievali

La sottomissione di Galles e Scozia

Le ottime entrate fiscali garantite dal sistema

amministrativo inglese diedero a Edoardo I,

successore di Enrico III, la possibilità di condurre

imprese militari decisive per sottomettere tutta l’isola

britannica

Il Galles fu annesso nel 1285

Il regno di Scozia fu conquistato intorno al

1290, quando il re inglese approfittò di contrasti

dinastici in quel territorio per invaderlo

Gli inglesi dovettero fronteggiare, prima della

conquista definitiva, una resistenza dura da parte

di alcuni aristocratici terrieri

Successivamente, gli scozzesi elaborarono il mito di

un eroe nazionale, William Wallace detto

“Braveheart”, realmente esistito, che divenne

simbolo della resistenza scozzese contro i nemici

inglesi

Edoardo I

Il vero

William

Wallace

(sopra) e

quello di Mel

Gibson nel

film del 1995

Page 41: Regni medievali

La Spagna dal dominio arabo alla «Reconquista»

Page 42: Regni medievali

La penisola iberica tra VIII e IX secolo

Nella prima metà dell’VIII secolo gli arabi controllavano

gran parte della penisola iberica, a parte alcune zone

impervie dell’estremo Nord (cordigliera cantabrica e Ande)

Capi militari cristiani crearono delle dinastie che fondarono il

regno delle Asturie (capitale Oviedo)

A ovest l’etnìa basca formò un piccolo nucleo territoriale, con

capitale Pamplona: diventerà il regno di Navarra

Dopo la campagna militare di Carlomagno oltre i Pirenei, alcuni

poli di insediamento franco crearono la Marca hispanica nel

Nord Est (Barcellona fu sottratta agli arabi nell’801)

Nel corso del IX secolo il regno delle Asturie si espanse in

territori poco abitati e prese come capitale Leon (856)

Page 43: Regni medievali

La Spagna nella seconda metà del IX secolo

Page 44: Regni medievali

Oporto, Coimbra, la contea di Castiglia.

Cristiani e musulmani nel IX secolo

Nella parte occidentale della penisola iberica furono prese dai

cristiani le città di Oporto e Coimbra: queste conquiste si

possono considerare le premesse della Reconquista

Un insieme di comandanti militari e grandi proprietari terrieri,

che si denominarono «conti» diedero vita alla Contea di

Castiglia: nel 931 esisteva un unico conte di Castiglia, che

egemonizzava questo territorio, situato nella zona più orientale

dell’area di espansione asturiana

I rapporti tra cristiani e musulmani alternavano a

scontri militari alleanze più o meno durature e rapporti

economici e commerciali piuttosto intensi

Page 45: Regni medievali

La progressiva debolezza degli arabi

Il dominio arabo sulla penisola iberica cominciò a indebolirsi con

la morte di al-Mansur, califfo omayyade (1002)

Al-Andalus, denominazione della zona governata dagli arabi, si

divise in diversi reinos de taifa a partire dal 1031

I regni cristiani: Navarra, Asturie, Marca hispanica approfittarono

di questo indebolimento: militarmente forti e demograficamente

in crescita, imposero ai reinos de taifa, che invece erano

militarmente inferiori, di non combattere in cambio del

versamento della parìa, un tributo molto pesante

I re cristiani controllavano così ampi territori e possedevano

ricchezze ingenti grazie alla parìa

Page 46: Regni medievali

La situazione nell’XI secolo: regno di Castiglia, regno

di Aragona, contea di Barcellona

Nel medesimo periodo di tempo, prima metà

dell’XI secolo, diventò sempre più importante la

contea di Castiglia, che si costituì in regno con

Ferdinando I

Ferdinando I riuscì a annettere il regno di

Leon (1037) e poi quello di Navarra.

In quel periodo sorse un nuovo regno, quello di

Aragona, intorno all’insediamento franco di Jaca, sui

Pirenei

Il regno di Castiglia-Leon e quello di Aragona

guidarono il processo di reconquista

Si rafforzò anche la contea di Barcellona, che

conquistò i diversi principati franchi oltre i Pirenei. La

contea di Barcellona elaborava al proprio interno

l’identità catalana

Page 47: Regni medievali

Almoravidi e almohadi (XII secolo) Verso la fine dell’XI secolo, i reinos de taifas

cominciarono a resistere con maggiore successo

all’espansione cristiana grazie agli aiuti che venivano

dagli almoravidi, guerrieri eremiti della costa

atlantica sahariana che avevano creato un regno in

Marocco – capitale Marrakech – e in parte

dell’Algeria

Gli almoravidi conquistarono Al-Andalus e la

resero una provincia del loro regno del Nord Africa

Gli Almoravidi furono in seguito (dal 1146)

sconfitti e sostituiti nel dominio sull’Africa

nordoccidentale e su Al-Andalus dagli

Almohadi, gruppo berbero proveniente dai monti

dell’Atlante, in Marocco

Nel 1095 la contea di Portogallo si staccò dal

regno di Castiglia-Leon e condusse da sé il processo di

reconquista nella penisola iberica occidentale

Nel 1137 il conte di Barcellona divenne re di

Aragona

Page 48: Regni medievali

Las Navas de Tolosa, 1212, il culmine della reconquista

Gli Almohadi erano poco tolleranti verso le popolazioni

non islamiche che erano numerose all’interno di Al-Andalus

Ciò determinò il deciso intervento di papa Innocenzo

III che bandì una guerra santa per rafforzare il processo di

reconquista della penisola iberica da parte dei re cristiani

Questo esplicito appoggio papale rafforzò le iniziative militari

portate avanti ormai dai grandi proprietari terrieri, ricos

hombres, che disponevano di risorse per armare

cospicue forze militari

Nel 1212 un esercito comune di francesi, navarresi,

castigliani e aragonesi affrontò e sconfisse gli eserciti

almohadi a Las Navas deTolosa

Page 49: Regni medievali

Evoluzione geopolitica della penisola iberica 1157 - 1212

Page 50: Regni medievali

La penisola iberica al termine della Reconquista

Page 51: Regni medievali

Bibliografia

Alessandro Barbero – Chiara Frugoni, Dizionario del Medioevo,

Roma – Bari, Laterza, 1994

Pietro Corrao, “Regni e principati feudali”, in Aa.Vv., Storia

medievale, Roma, Donzelli, 1998

Massimo Montanari, Storia medievale, Roma – Bari, Laterza,

2002