padova est febb2016 n27

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via Piovese, 27/29 · Padova tel. 049 756874 · fax 049 8021489 [email protected] al vostro servizio nei momenti difficili servizio 24 ore su 24 335 6028337 Periodico d’informazione locale - Anno XXIII n. 27 • Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 nº 46) Art. 1, Comma 1, NE/PD Un aiuto in Senegal per sconfiggere la clandestinità di Padova Est di Padova Est a Febbraio Nuova Edizione: l’informazione locale si espande! PONTE SAN NICOLO’ Ipotesi di fusione con Legnaro e Polverara 3 VIGONZA, IL DIBATTITO Zanon: “Serve più coraggio per l’ambiente” 12 NOVENTA PADOVANA Elezioni, il sindaco Bisato punta al bis 10 SAONARA, LA PROPOSTA Il parroco invita al “no sms day” in Quaresima 16 Il Gruppo Donne di Ponte San Nicolò sta realizzando un progetto per consentire ai contadini dei villaggi di riscattarsi dalla povertà servizio a pag. 6 L’economia è in ripresa e La Piazza rilancia, si rinnova Germana Urbani >[email protected]< F inalmente, dopo anni di crisi nera per tutto il Nord Est, si riparte, magari lentamente, magari non tutti, ma la ripresa c’è. A dirlo sono i dati Istat di inizio anno che registravano più di qualche segnale positivo sul mercato interno. Nel terzo trimestre del 2015, il reddito disponibile dei nuclei famigliari con potere d’acquisto è aumentato dell’1,3% rispetto al trimestre precedente e dell’1,5% nel confronto con il corrispondente periodo del 2014. segue a pag 3 MARIACRISTINA GRIBAUDI Storie di donne al vertice 22 IL VENETO Due anni e 8 mesi di carcere per il tabaccaio di Civè 20 CULTURA L’esposizione a Palazzo Roverella e a Palazzo Roncade 28 SANITÀ Via libera al nuovo ospedale di Padova 26 on-line: LE NOSTRE RUBRICHE: Salute p.31 FEBBRAIO 2016

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Padova est febb2016 n27

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nº 4

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E/PD

Un aiuto in Senegal per sconfiggere la clandestinità

di Padova Est

di Padova Esta Febbraio Nuova Edizione: l’informazione locale si espande!

PONTE SAN NICOLO’

Ipotesi di fusione con Legnaro e Polverara3

VIGONZA, IL DIBATTITO

Zanon: “Serve più coraggio per l’ambiente”12

NOVENTA PADOVANA

Elezioni, il sindaco Bisato punta al bis10

SAONARA, LA PROPOSTA

Il parroco invita al “no sms day” in Quaresima16

Il Gruppo Donne di Ponte San Nicolò sta realizzando un progetto per consentire ai contadini dei villaggi di riscattarsi dalla povertà servizio a pag. 6

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L’economia è in ripresa e La Piazza rilancia, si rinnova

Germana Urbani >[email protected]<

Finalmente, dopo anni di crisi nera per tutto il Nord Est, si riparte, magari lentamente, magari non tutti,

ma la ripresa c’è. A dirlo sono i dati Istat di inizio anno che registravano più di qualche segnale positivo sul mercato interno. Nel terzo trimestre del 2015, il reddito disponibile dei nuclei famigliari con potere d’acquisto è aumentato dell’1,3% rispetto al trimestre precedente e dell’1,5% nel confronto con il corrispondente periodo del 2014.

segue a pag 3

MARIACRISTINA GRIBAUDI

Storie di donne al vertice22

IL VENETO

Due anni e 8 mesi di carcere per il tabaccaio di Civè 20

CULTURA

L’esposizione a Palazzo Roverella e a Palazzo Roncade28

SANITÀ

Via libera al nuovo ospedale di Padova26

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Facciamo il punto 3 www.lapiazzaweb.it

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.Questa edizione raggiunge le zone di Ponte San Nicolò, Noventa Padovana, Vigonza e Saonara per un numero complessivo di 14.750 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120

Direzione, Amministrazione e Concessionaria di Pubblicità Locale: via Lisbona, 10 · 35127 Padova tel. 049 8704884 · fax 049 6988054 >[email protected]< >www.lapiazzaweb.it<

Redazione: Direttore responsabile (ad interim) Germana Urbani >[email protected]< Ornella Jovane >[email protected]<

Fusione a tre, intanto se ne parla

È ancora presto per dirlo, ma l’iter è iniziato. Il 20 gennaio, infatti, in una sala dell’Istituto di fisica nucleare di Legnaro

si sono incontrati i consiglieri comunali di maggioranza dei tre Comuni per discutere l’ipotesi della nascita di un super-muni-cipio che radunerebbe, sotto un unico sindaco, i 13 mila e 500 residenti di Ponte San Nicolò, gli oltre 8 mila di Legnaro e i poco meno di tre mila di Polverara.

Tra le motivazioni, oltre alla razionalizzazione degli uffici e alla possibilità di offrire servizi su più larga scala, c’è la pioggia di denaro che il Governo ha previsto per chi si fonde: la legge di stabilità del 2016 ha stabilito che i Comuni frutto di fusione riceveranno per dieci anni un contributo pari al 40% dei trasfe-rimenti ricevuti per ogni singolo Comune nel 2010.

Dopo anni di vacche magrissime per il patto di stabilità l’im-provviso aumento di risorse garantirebbe una mole notevole di investimenti sul territorio.

C’è però da rinunciare ai campanilismi e affrontare un iter lungo e difficile, che si dovrà concludere con un referendum. Attualmente spingono per la fusione Ponte San Nicolò e Legna-ro: Polverara ha invece chiesto tempo per riflettere.

Tra le voci critiche quella dell’ex sindaco di Ponte San Ni-colò Giovanni Gasparin, che teme la perdita di identità. Il di-battito comunque è aperto e di fusione si continuerà a parlare ancora a lungo prima di arrivare ad un punto fermo, in uno o nell’altro senso.

Andrea Canton

>twitter: @ACKant <

L’ipotesi di sodalizio tra Ponte San Nicolò, Legnaro e Polverara

è un marchio registrato di proprietà

di Srl

di Padova EstPeriodico fondato nel 1994 da Giuseppe BergantinCentro Stampa: Rotopress International via Breccia · Loreto (An)

Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

Chiuso in redazione il 16 Febbraio 2016

Editoriale, le opinioni 3 www.lapiazzaweb.it

EditorialeGermana Urbani > [email protected] <

L’aria di ripresa spinge imprenditori e lavoratori a crederci un pò di più e a investire sull’innovazione di prodotto, offerta e pubblicità: l’unica ricetta, dicono gli esperti, per riprendere davvero quota. Anche noi del mensile La Piazza rilanciamo convinti e, già da questo numero, vi proponiamo il restilyng del giornale carta-ceo con l’obiettivo di essere sempre più giornale di in-formazione locale, spazio dove l’approfondimento delle notizie principali del mese e le storie della nostra gente o delle nostre associazioni trovino un luogo privilegiato di visibilità. Mission che è nel Dna del nostro mensile fin dal suo esordio, 22 anni fa. Nato quasi per gioco con una sola edizione di poche migliaia di copie, oggi conta (222.590 copie stampate) per 14 edizioni locali e diver-si inserti periodici. Nella sua storia diversi restyling: nel 1996 il primo e poi nel 1999, quando venne modificata in modo sostanziale la grafica del giornale; e ancora nel 2005, nel 2007 e nel 2009. E non dimentichiamo che da tanti anni siamo su web e che, già lo scorso anno, abbia-mo investito nel nuovo sito www.lapiazzaweb.it. Uno stumento fresco che, insieme ai social, ci permette di of-frirvi anche notizie di cronaca quotidiana. Tutte queste operazioni sono state possibili grazie a chi, negli anni, ci ha creduto: editori, direttori, agenti, giornalisti e tutto lo staff La Piazza. Soprattutto grazie ai clienti che hanno creduto in questo strumento. D’altra parte, anche dal punto di vista pubblicitario, abbiamo sempre cercato di rimanere al passo con i tempi, senza esasperazioni, at-tenti alle esigenze e ai riscontri. La storia dimostra come l’azienda abbia sempre cercato di portare su Piazza novità editoriali e grafiche, grazie anche alla collabora-zione di esperti, ma soprattutto grazie al supporto e alla valorizzazione delle ottime risorse interne: la redazione e la struttura grafica. Questa uscita di febbraio per noi rappresenta davvero una nuova scommessa. Oltre al re-styling del giornale, ampliamo l’informazione: inaugu-riamo una nuovissima edizione su Padova Est che com-prendera’ Ponte San Nicolò e Saonara, oltre a Noventa Padovana e Vigonza; mentre l’edizione di Padova Nord includera’ anche il comune di Curtarolo.

Buona lettura, dunque, e diteci cosa ne pensate.

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L’accordo Applicati i vantaggi di legge

Affitti più bassi e anche meno tasse

U n gioco di squadra tra l’am-ministrazione comunale, le

associazioni degli inquilini Sicet, Sunia e Adoc e le organizzazioni dei proprietari di immobili Asp-pi, Confedilizia e Uppi ha fatto sì che anche a Ponte San Nicolò si possa godere dei vantaggi della legge 80 del 2014. In due parole, affitti più bassi per i locatari e meno tasse da pagare per i pa-droni di casa.

L’accordo firmato a fine di-cembre contiene una lunga se-rie di parametri per stabilire in modo oggettivo il canone con-cordato.

Tra le variabili ci sono le di-

mensioni dell’appartamento, la classe energetica, l’anno di co-struzione e la vicinanza ai servizi. All’interno di questi paletti pren-dere in affitto una casa a Ronca-glia, a San Leopoldo e a Rio po-trà costare da un minimo di 3,50 euro a metro quadro per mese a 6,30.

Più economiche San Nicolò e Roncajette, che oscillano da 3,30 a 5,67 euro a metro quadro.

Chi si decidesse a dare in af-fitto la propria abitazione secon-do i principi dell’accordo, o vo-lesse rinegoziare l’affitto del suo inquilino, pagherà fino al 2017 il 10% di cedolare secca a differen-

za dell’attuale 21%. Poi, salvo proroghe, la tassa-

zione passerà al 15%.Con il nuovo canone cambia

anche la durata dei contratti di affitto: se prima ci si poteva ac-cordare solo per quattro anni, rinnovabili per altri quattro, ora la durata minima scende a tre anni, ma l’ulteriore estensione varia dai due ai sei anni. Possi-bili con la nuova formula anche accordi di natura transitoria, da uno a diciotto mesi.

Il testo dell’accordo è a dispo-sizione di tutti nel sito web del Comune di Ponte San Nicolò.

Le associazioni hanno comu-nicato la loro disponibilità ad affiancare proprietari e inquili-ni nella procedura di stipula di un affitto a canone concordato, nella speranza che sempre più Comuni, come Ponte San Nicolò, sfruttino questa opportunità.

Andrea Canton

> twitter: @ACKant <

In primavera il cantiere per la pista ciclopedonale

P artiranno in primavera i lavori per la realizzazio-

ne della pista ciclopedonale lungo viale del Lavoro, opera promessa in campagna elet-torale e attesa da anni dai cit-tadini di Roncajette. La pista sarà lunga 700 metri e avrà il compito di unire la statale Piovese ai capannoni della zona artigianale del Comune. Dopo l’approvazione del proget-to esecutivo, nei mesi scorsi, grazie ad una serie di trattative bo-narie, è stata espropriata una fascia di terreno larga otto metri lungo tutto il lato ovest di viale del Lavoro: la collaborazione dei proprietari dei campi ha permesso di anticipare di molto l’avvio dei lavori.

L’opera, dal costo di 130 mila euro, sarà eseguita material-mente, in regime di compensazione urbanistica, dalla stessa im-presa che ha costruito le villette a schiera di Corte Milazzo e la laterale di viale del Lavoro via Goito: l’avvio del cantiere è pre-visto per la primavera, mentre la consegna al Comune avverrà in estate.

La pista ciclopedonale sarà larga tre metri e mezzo. Per tutta la sua lunghezza, ogni dieci metri, vi saranno alternativamente un impianto di illuminazione e un albero. Gli alberi verranno selezionati tra le specialità autoctone selezionando quelli che sviluppano le loro radici in profondità, per evitare danni all’a-sfalto sperimentati in alcuni marciapiedi del Comune.

Andrea Canton

In alto nella foto grande il municipio di Ponte San Nicolò

Intesa fra Comune, associazioni degli inquilini e organizzazioni dei proprietari di immobili.

Ponte San Nicolò 4 www.lapiazzaweb.it

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I l francese Cyril Faure ha solo 24 anni ma può già dire di aver dominato alcuni dei monti

più alti del pianeta. Scalatore e sciatore “estre-mo”, di recente è stato sull’Aconcagua, gigante delle Andre argentine con i suoi 6 mila e 962 me-tri d’altezza.

Faure, che racconta i suoi viaggi sulla pagi-na Facebook “Cyril Faure Freeskier”, è l’orgoglio della cittadina francese Crest, gemellata dal 2000 con Ponte San Nicolò.

L’ultima avventura di Faure è iniziata lo scor-so 10 gennaio: in sella alla sua bicicletta sta attra-versando mezza Europa per raggiungere, a fine aprile, il monte Elbrus in Russia, al confine con

la Georgia. Il giovane francese intende scalare il colosso di 5 mila e 642 metri e fare poi uso degli sci che sta portando con sé.

La missione del suo viaggio è promuovere modi ecologici per spostarsi e una cultura del viaggio “più lenta”, aperta all’ascolto dei popoli incontrati, oltre che al godimento delle bellezze naturali.

Prima di “scollinare” in Slovenia Cyril ha fat-to tappa nell’amica Ponte San Nicolò, accolto dal presidente dell’associazione “I gemellaggi” e dalla consigliera delegata Marta Burattin. Due giorni per ristorarsi, nel Bed and Breakfast Rio-garden, e poi ricominciare a pedalare. (a.c.)

Gruppo Donne Una delegazione è volata in Senegal per osservare gli sviluppi del progetto

Lotta all’immigrazione clandestina attraverso l’aiuto alle donneF ondato a metà degli anni ’80

da alcune volenterose rap-presentanti del gentil sesso, il Gruppo Donne di Ponte San Ni-colò non si è limitato a promuo-vere progetti di aggregazione per le ragazze e le signore italiane. Da una quindicina d’anni, infat-ti, l’associazione si è aperta alla dimensione della mondialità, prendendosi a cuore la regione di Kolda, la più povera del Sene-gal. Negli anni il Gruppo Donne, collaborando con l’Ong senega-lese “7A Maa Rewee” e fondando per questo scopo l’associazione “Italia Senegal 7A”, è riuscita con il suo contributo a migliorare le condizioni di vita della popo-lazione. I progetti hanno avuto sempre come pro-tagoniste le donne: spesso dimenticate, condannate all’i-gnoranza e a lavori massacranti, hanno potuto in molti casi riscattarsi.

Tra il 15 e il 25 gennaio una de-legazione di sette persone del Grup-po Donne è volata in Senegal per osservare gli sviluppi del proget-to “Banche cerealicole: sicurezza alimentare a Kolda”. Tra loro Ma-ria Lucina Rigoni, Patrizia Bettio, Anna Rega, Luana Milani con il marito Natalino Loghin, Giusep-pina Vittadello e l’agronomo Car-lo Andrea Baronchelli. Il progetto è stato finanziato in parte dalla Regione Veneto per una som-ma pari a 12 mila e 400 euro, già stanziati ma ancora bloccati per via del patto di stabilità. Scopo dell’intervento sviluppare in una ventina di villaggi, spesso isolati durante la stagione delle piogge e colpiti spesso da tremende care-stie, un sistema di “Banche cera-

licole” dove i contadini possano conservare i semi da piantare per l’anno successivo, evitando che vengano saccheggiati dagli ani-mali o consumati nei periodi di fame.

La spedizione a Kolda, avve-nuta a quattro anni di distanza dall’ultimo viaggio, ha però per-messo di osservare i mille passi avanti che la società dei villaggi sta facendo. “In tempi ridotti – racconta Maria Lucina Rigoni, presidente del Gruppo – le don-ne hanno assunto sempre mag-giori responsabilità”. «C’erano due centri di alfabetizzazione nel 2012 – aggiunge Patrizia Bettio – ora sono 40”. “Il primo mulino lo abbiamo portato noi grazie alla

Regione Veneto nel 2008. Ora sono arri-vati a undici mulini. Il dodicesimo sarà donato da un im-prenditore locale. Ora le donne non sono più costret-te tutto il giorno a battere i semi al mortaio per un po’ di farina, e possono

così curare gli orti, le risaie, l’alle-vamento di capre e di mucche”. Alla presenza della delegazione è stata inaugurata la diga di Cou-dora, che permetterà di tratte-nere le acque per coltivare il riso e allevare i pesci, ma collegherà anche i villaggi all’ospedale.

“Questa è l’unica vera lotta all’immigrazione clandestina – conclude Maria Lucina Rigoni – una volta le donne nei villaggi si auguravano che i figli venisse-ro in Europa per mandare a casa qualche soldo per mangiare. Ora non più: hanno visto che un futu-ro è possibile anche lì”.

Andrea Canton

>twitter: @ACKant <

La sfida ecologica di Cyril, in bici attraverso l’Europa per un nuovo approccio all’ambiente e ai popoli

L’idea è quella di sviluppare

nei villaggi delle “banche”

di cereali per favorire

l’agricoltura

Ponte San Nicolò 6 www.lapiazzaweb.it

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Carnevale veneziano ispirato alle quattro stagioni

C aeperchit Fervono i prepa-rativi in vista di domenica

21 febbraio, data in cui è previsto l’ormai tradizionale e partecipa-to Carnevale di Noventa Pado-vana con la consueta sfilata delle ricercate maschere veneziane. Un’edizione, quella di quest’an-no, che si presenterà ancor più ricca di eventi, come ci anticipa il Presidente della Pro Loco Dino Bozzato.

“Come tutti gli anni - dice il signor Bozzato - grazie al prezio-so lavoro di un sarto del nostro territorio, saranno ben 80 i vestiti in stile veneziano indossati dai raffiguranti. In questa edizione abbiamo pensato di ispirarci alle 4 stagioni e quindi abbiamo invi-tato le centinaia di bambini delle scuole e degli asili di Noventa che parteciperanno, ad indossare co-

stumi che richiamino appunto le diverse stagioni”.

E le novità non finiscono qui.”Lungo il percorso della sfila-ta - prosegue il signor Bozzato - che partirà da Villa Valamarana e si concluderà nella nuova Piazza Europa, ci saranno anche 3 car-ri mascherati. Abbiamo pensato che apriremo anche i cancelli di Villa Saccomani e Villa Collizzoli, da cui faremo uscire altri raffi-guranti”. Ma oltre ai curatissimi vestiti veneziani indossati dai numerosi raffiguranti la parte più animata e vivace del corteo verrà impersonata dai bambini. “Ce ne aspettiamo almeno 300 - preci-sa il presidente della Pro Loco di Noventa - a cui si aggiungeranno circa un centinaio di accompa-gnatori adulti. Insomma sarà una sfilata ben nutrita”. Ma non tutto

Trasporto scolastico, iscrizioni

è stato ancora ultimato, al signor Bozzato ronza ancora in testa qualche idea: “Ci piacerebbe or-ganizzare un momento solidale con quelle 21 ragazze che dopo aver fatto un calendario per la Città della Speranza sono state invitate da Magalli nella sua tra-smissione. Siccome una di loro è mia figlia...”

Luigi Perissinotto

“Ci saranno anche tre carri mascherati e apriremo i cancelli di villa Saccomanni e villa Collizzoli da cui usciranno altri figuranti”

S ervizio di trasporto scola-stico: entro il 22 febbraio

scadono i termini per l’iscrizione

per il prossimo anno scolastico. Il

servizio è rivolto ai bambini delle

scuole d’infanzia (“Il Giardino”,

la “S.Cuore” e la “S. Pio X”),

scuola primaria Anna Frank (sia

quelli che fanno il tempo nor-

male che quello lungo) e scuola

secondaria di 1° grado G. Santini.

Ricordiamo anche che

coloro che hanno diritto a

delle agevolazioni, devono

ricordarsi di allegare alla propria

domanda, anche una copia della

dichiarazione Isee del nucleo

famigliare. La domanda verrà

ritirata solo se completa. La

conferma del suo accoglimento

e la modalità della consegna

del tesserino - senza il quale, il

Comune avverte, il bambino

non potrà accedere al servizio

- verranno successivamente

comunicate. (l.p.)

Il presidente della Pro Loco di Noventa Dino Bozzato anticipa le novità dell’edizione 2016 con 300 bambini

Noventa Padovana 7 www.lapiazzaweb.it

Page 8: Padova est febb2016 n27

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“Odori acri dalla zona industriale” l’allarme dei CinquestelleA lanciare l’allarme è stato il Movimento 5 Stelle: a ridosso della zona industriale, verso Camin e in via Roma, vicino alla chiesa parrocchiale, di notte, si avvertono dei cattivi odori.

A dirlo, il deputato pentastel-lato Marco Brugnerotto durante un incontro organizzato per di-scutere proprio di inquinamento e polveri sottili. Diverse le segna-lazioni raccolte e prontamente inviate all’Arpav, resasi subito disponibile a svolgere delle ana-lisi più approfondite. Sempre nel corso della serata è partita anche

una raccolta firme con una sche-da per poter raccogliere le segna-lazioni con gli orari e luoghi in cui gli odori si manifestano, con-giunta alla richiesta di disponibi-lità a firmare un eventuale espo-sto alla Procura di Padova diretto ad attivare un’indagine.

Anche il Sindaco Luigi Bisato, avvertito della cosa da alcuni cit-tadini, ha prontamente attivato i vigili affinché si recassero nella zona per tentare di capire l’origi-ne delle emissioni maleodoranti.

Controlli che però al momento non avrebbero dato nessun esito.

“E’ vero - ci conferma un cit-tadino residente nella zona che però preferisce rimanere ano-nimo - anch’io, durante alcune sere ho avvertito degli odori, che-

er la verità, più che odori forti e acri mi sono sembrati piuttosto dolciastri. Ho pensato al luppolo, anche perché poco lontano c’è in effetti un’azienda che produce birra. Però è solo una sensazio-ne, posso benissimo sbagliarmi.

Quel che però mi sento di esclu-dere è che si tratti di odori pro-venienti dall’inceneritore”. Non è la prima volta che a Noventa si avvertono cattivi odori.

Luigi Perissinotto

> [email protected]<

Nella foto in alto la zona industriale di Padova, qui sopra la chiesa di Noventa

Borse di studio per gli studenti

“eccellenti”, c’è tempo fino al 26

febbraio

Buone notizie per gli studenti di Noventa Pado-vana, o almeno per quelli

che nell’anno scolastico 2014-2015 ci hanno dato

dentro con lo studio ottenen-do lusinghieri risultati. C’è

infatti tempo fino alle 12 e 30 del 26 febbraio per presen-

tare presso l’ufficio Pubblica Istruzione del Comune la

domanda di partecipazione all’assegnazione di borse di

studio di merito per studenti della scuola secondaria di primo e di secondo grado.

Ricordiamo che il concorso e’ aperto agli studenti di ambo i sessi residenti nell’anno di riferimento della borsa di

studio e che abbiano ottenuto

nell’anno scolastico 2014/2015 la promozione a giugno.

Diverse le tipologie di borse di studio messe a disposi-

zione: 4 borse per coloro che hanno conseguito il diploma di scuola secondaria di pri-mo grado (le vecchie scuole

medie), una borsa per chi ha terminato il biennio delle

superiori e 2 borse per chi ha ottenuto il diploma di scuola

superiore. Per modulistica e informazioni consultare il

sito del Comune. (l.p.)

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Il Carroccio punta su Carraro

Bisato in corsa per la conferma

“A bbiamo lavorato bene nonostante le difficoltà

e abbiamo progetti che ci tenia-mo a terminare”. Il sidnaco Lui-gi Bisato, 45 anni, è più che mai determinato a proseguire la sua avventura come amministratore.

Quali sono stati i momenti più belli e quelli più difficili?

“Tra i momenti più belli ci sono stati sicuramente l’inaugu-razione di Piazza Europa e del nuovo plesso scolastico Anna Frank, due opere lungamente attese dai cittadini e che come ci eravamo impegnati, abbiamo realizzato. Momenti veramente difficili non ce ne sono stati, forse potrei citare l’arrivo dei profughi, ma questo non perché abbiano creato delle difficoltà particolar-mente gravi che non sapevamo come affrontare, anzi, quanto per il can can mediatico che la cosa ha sollevato e che naturalmente i nostri oppositori politici hanno cercato di strumentalizzare”.

Quali altre opere pubbliche attendono di venir realizzate a

Noventa?“Sono diverse quelle che nei

prossimi mesi vedranno l’inizio dei lavori, a partire dall’amplia-mento della scuola media Santini (con l’aggiunta di classi speciali) e il rifacimento dell’Auditorium. Ma non solo: grazie ai contributi regionali rimetteremo completa-mente a nuovo l’arginatura del Piovego, inoltre trasformeremo lo stabile vicino al municipio in una casa della salute, dove al pia-no terra saranno riuniti tutti i me-dici di base, mentre al secondo piano, dove opera l’Ussl, troverà spazio la medicina di gruppo in-tegrata. E poi, vorremo realizzare una piscina con compartecipa-zione tra pubblico e privato (per esempio, noi potremmo donare il terreno) che permetterà ai cit-tadini residenti nel nostro comu-ne di poterne usufruire a prezzi scontati”.

Per quanto riguarda i servizi?“Facendo notare che nono-

stante le ristrettezze imposte dal patto di stabilità, il livello della

qualità dei servizi alla persona nel nostro comune è tutt’altro che diminuito, ci piacerebbe ri-uscire a migliorare nell’ambito del trasporto pubblico. Stiamo studiando, insieme al Comune di Vigonza e a Busitalia, la possibili-tà di far arrivare la linea 18 di Aps

fino a noi. Essendo una questio-ne che però coinvolge e dipende anche da altri attori istituzionali, per ora posso solo garantire il no-stro massimo impegno per il rag-giungimento del risultato”.

Luigi Perissinotto

> [email protected]<

A fianco Piazza Europa, sotto il sindaco Bisato con la sua squadra

Marcello Bano, capogruppo della Lega Nord di Noventa Padovana

A sciogliere i dubbi ci ha pensato il capogruppo della Lega di Noventa Marcello Bano.

E’ determinato infatti a pun-tare per la carica di sindaco su di lei, vale a dire su Giovanna Car-raro, 42 anni, avvocato civilista,

presidente del consiglio d’istitu-to della Anna Frank, molto nota in paese. “L’idea - dice Bano - è stata quella di fare tutti un passo indietro, promuovendo una figu-ra lontana dai partiti in grado di permettere al centrodestra di No-venta di presentarsi unito e per-mettere così di ripetere l’operazio-ne riuscita a Padova da Massimo Bitonci che dopo anni di governo del centro-sinistra ha saputo in-

carnare e far vincere il desiderio di cambiamento”. Un proposito, quello di presentarsi uniti, che sta suscitando qualche tensione e malumore tra le diverse forze di centrodestra a Noventa. Inizial-mente sulla carta sembrava molto difficile arrivare ad un accordo unitario ma poi a sbloccare la si-tuazione ci aveva pensato l’incon-tro delle scorse settimane intorno ad un tavolo di coordinamento provinciale, tra tutte le forze del centrodestra padovano - presen-ti il segretario provinciale della Lega, Andrea Ostellari, il coordi-natore provinciale di Forza Italia e sindaco di Arquà Petrarca, Luca Callegaro ed Elvio Turlon per Fra-telli d’Italia. Da questo summit era emersa la volontà comune nei tre partiti di andare uniti a tutte le elezioni amministrative che si terranno quest’anno in provincia. In base a questo accordo a Noven-ta sarebbe la Lega ad avere il ruo-lo di capofila senonché, qualche giorno dopo l’annuncio del Car-roccio, nel centrodestra locale c’è stato più di qualche distinguo che di fatto ha riaperto i giochi con possibili sviluppi sul fronte delle candidature.

Luigi Perissinotto

“Mi ricandido perché abbiamo lavorato bene e abbiamo progetti da terminare”. Luigi Bisato, 45 anni, sindaco di Noventa è più che mai determinato a proseguire la sua avventura come amministratore

Noventa Padovana 10 www.lapiazzaweb.it

Movimento 5 Stelle: “Stiamo riflettendo”

E il Movimento 5 Stelle di Noventa Padovana?

Cosa farà? Presenterà un pro-prio candidato e una propria lista alle prossime elezioni? La domanda è più che lecita perché in questi ultimi cinque anni il Movimento si è sempre presentato in autonomia alle competizioni elettoriali nei Comuni e ha sempre rifiutato altri apparentamenti. Inoltre il bacino di voti del M5S è interessante e potrebbe anche rivelarsi decisivo . Quindi l’attenzione è alta.

“Per il momento - dice il deputato Marco Brugnerotto e già candidato sindaco alle elezioni di cinque anni fa - pur essendoci da parte nostra la volontà a farlo non abbiamo ancora deciso se saremo presenti alle prossime elezioni con una nostra lista e un nostro candidato. E’ una cosa che valuteremo nei prossimi gior-ni. Comunque una cosa è certa: se non dovessimo presentarci alle prossime elezioni è certo che non daremo nessuna indicazio-ne di voto nei contronti degli altri candidati. E questo perché ai nostri occhi si equivalgono”. In quest’ottica, proprio per incon-trare e informare i cittadini, il M5S ha organizzato delle serate di incontro: dopo quella tenutasi il 22 gennaio all’Auditorium sul tema dell’inquinamento, sono previsti degli incontri giovedì 11 febbraio per discutere di ludopatia e gioco d’azzardo e venerdì 4 marzo sul tema del reddito di cittadinanza e microcredito per le piccole e medie imprese.

Luigi Perissinotto

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Bepi e Mariaal Quirino

Carnevaleal Castello

“Più giorni che lugane-ghe”, ancora pochi posti disponibili per il 20 feb-braio una serata tutta da ridere al Teatro Quirino De Giorgio assieme agli ine-guagliabili “Bepi e Maria Show”. Il nuovo spettacolo del formidabile gruppo di cabaret veneto è un con-centrato di comicità dia-lettale senza precedenti. Uno spettacolo esilarante.

“Carnevale presto im-pazza, tutti quanti nella piazza!”, questo lo slogan della festa che ha visto im-pegnate tutte e sette le fra-zioni vigontine nei festeg-giamenti della celebre festa di Carnevale su iniziativa della Pro Loco. Il parco del Castello dei Da Peraga a Vigonza si è riempito di colori, luci, canzoni, carri mascherati, sfilate. (m.g.m)

Ambiente Non solo il divieto di circolazione delle auto no kat ma anche altri provvedimenti

Inquinamento, il Comune adotta una serie di contromisure

T orna l’allerta inquinamen-to nel comune di Vigonza.

Dopo la scoperta dello sversa-mento inquinante nella fossa Crea e le già precarie condizioni di salute del fiume Tergola, Vi-gonza si mobilita urgentemente per combattere anche l’inqui-namento atmosferico a colpi di ordinanze comunali. Sono già state adottate infatti le misure di contrasto dell’inquinamento at-mosferico.

Il provvedimento è scaturi-to a seguito delle risultanze dei dati della qualità dell’aria rilevati dalla stazione di monitoraggio di Padova Arcella, che ha rilevato il superamento del valore limi-te per la protezione della salute umana dell’inquinante PM10. Il PM10 è il termine generico con il quale si definisce un mix di par-ticelle solide e liquide (particola-to) che si trovano in sospensione nell’aria. Il PM può avere origine sia da fenomeni naturali (proces-si di erosione del suolo, incendi boschivi, dispersione di polli-ni, ecc.) sia da attività umane come processi di combustione e traffico veicolare (particolato primario). L’ordinanza adotta-ta dall’amministrazione guidata dal sindaco Nunzio Tacchetto, prevede alcune restrizioni. Anzi-tutto il blocco dei veicoli alimen-tati a benzina “No-Kat” (Euro 0), dei veicoli a gasolio Euro 0, Euro 1 e Euro 2, dei motoveicoli e ci-clomotori a 2 tempi immatricola-ti prima del gennaio 2000 o non omologati esclusivamente nelle strade comunali. Non sono inte-ressate dal divieto di circolazione le autostrade, tangenziali, strade regionali e strade provinciali. Le fasce orarie sono dal lunedì al ve-nerdì dalle ore 8 alle 12 e dalle 14 alle 19.30.

Un’altra misura che invece riguarda una vasta platea di fa-miglie è l’abbassamento della temperatura interna di 1°C negli ambienti di vita, riscaldati da im-pianti termici alimentati a com-bustibile non gassoso. Inoltre è prevista anche una riduzione di 2 ore della durata giornaliera di attivazione degli impianti termi-

ci civili, che pertanto non potrà superare le 12 ore giornaliere ri-spetto alle 14 massime previste dalla normativa. E previsto poi il regolare lavaggio delle strade, però solo con temperature mag-giori di 30 gradi, proprio per evi-tare la dispersione di polveri in atmosfera così come per lo stesso motivo è vietata la combustione di ramaglie. Niente roghi per i campi o in giardino, in attesa di tempi migliori.

Manuel Glauco Matetich

>[email protected]<

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Page 12: Padova est febb2016 n27

Verso le Amministrative 2016

elezioni

ricorda ai soggetti interes-sati la propria disponibilità ad ospitare per le prossime Elezioni messaggi politici elettorali e inserti pubblicitari allegati al giornale.(In ottemperanza alla legge 28 del 22 Febbraio 2000).

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“Sull’ambiente serve più coraggio”

S econdo Lei è possibile risol-vere il problema dell’inqui-

namento partendo da Vigonza?Non c’è dubbio che un in-

quinamento tanto diffuso, come quello che coinvolge l’intera pianura Padana, dovrebbe es-sere correttamente affrontato a livello almeno regionale. Ma è giusto che anche l’autorità pre-posta per legge alla tutela della salute pubblica, metta in primo piano la salvaguardia della salute dei propri cittadini. Ben vengano quindi le ordinanze ed ogni altro intervento anche locale rivolto al miglioramento dell’ambiente.

Il Comune di Vigonza, nel corso del 2015 ha aderito al Pat-to dei Sindaci. Quali sono gli svi-luppi in merito?

“C’è un programma da ri-spettare e, solo se attuato se-condo gli impegni assunti, sarà anche possibile accedere a dei finanziamenti Europei. Il man-cato rispetto potrebbe invece comportare delle penalizzazio-ni. Progetto sostenuto e votato da tutto il Consiglio Comunale

facendo secondo Lei il nostro Comune?

“Poco o nulla. Come previsto dalla legge il Sindaco ha recente-mente presentato il “documento unico di programmazione 2016 – 2018” ma alla voce ambiente non si trova sostanzialmente nulla. Riporta una descrizione burocra-tica delle competenze ma l’unico obiettivo, sia pure importante,

sembrerebbe essere la manuten-zione e tutela del verde urbano”.

Ritiene quindi che l’ordinan-za comunale non riuscirà ad ot-tenere il risultato sperato?

“In mancanza di un preciso piano di investimenti, ben venga quindi l’ordinanza del Sindaco, ordinanza alla quale ci auguria-mo venga data la massima pub-blicità ed attivate le conseguenti procedure di controllo per la sua attuazione. Troviamo varie limi-tazioni al traffico e, in controten-denza alle disposizioni regionali, c’è anche il divieto a bruciare le ramaglie. Vorremmo chiedere al Sindaco un po’ di più coraggio ed affrontare altri temi che, se ben gestiti porterebbero sicuri be-nefici all’ambiente ed alla salute umana”.

Manuel Glauco Matetich

>[email protected]<

Dinamiche di coppia consigli ed esperienze

R itornano gli appuntamenti con l’Università Aperta Vigon-tina. E’ infatti appena partito un corso dal titolo “Lei e Lui:

universi paralleli o parti della stessa medaglia?”. Il corso si basa su una delle tematiche che riguarda tutti noi giornalmente, ov-vero la relazione con l’altro sesso. La dottoressa psicologa-psico-terapeuta Alessia Marcato aiuterà i partecipanti dei sei incontri previsti a capire come interagire meglio con il proprio partner.

Il corso è rivolto a tutti coloro (singoli, coppie, famiglie) che sentono il desiderio di approfondire la comprensione di uno dei nodi che da sempre è stato centro di dibattiti e lotte generaziona-li: la differenza tra il maschile e il femminile. Si approfondiran-no i motivi che spingono l’uno alla ricerca dell’altro, sofferman-doci sull’analisi della creazione e dello sviluppo della coppia.

Il corso ha una durata di 6 incontri e si tiene in via Roma ogni mercoledì sera dalle 20:45 alle 22:15. Per ulteriori informazioni è possibile contattare direttamente la dott.ssa Alessia Marcato al numero: 349/3610094 o tramite email: [email protected].

Manuel Glauco Matetich

A sinistra il consigliere Giuseppe Zanon, qui a fianco il municipio e un rogo di ramaglie

Vigonza corre ai ripari per cercare di limitare il livello di inquinamento presente sul territorio. Ne parliamo con Giuseppe Zanon, esponente del Movimento Cittadini per Vigonza e consigliere comunale

“E’ un vero peccato

che non vi siano

interventi in

programma per i

prossimi anni, solo

una descrizione

burocratica”

ma gli effetti derivanti da queste misure, se attuati, si vedranno nella migliore delle ipotesi fra 10 anni. Il piano si regge sul rinnovo del parco autoveicoli privati, sul risparmio energetico grazie alla sostituzione degli elettrodome-stici e degli impianti di riscalda-mento, sull’utilizzo delle energie alternative quali il fotovoltaico”.

Ma nell’immediato cosa sta

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Viabilità e interventi I lavori inizieranno al massimo agli inizi di aprile

Pedoni e ciclisti più sicuri all’incrocio di VillatoraÈ l’opera che Saonara attende-

va ormai da quasi un decen-nio: snellirà il traffico sulla Strada dei Vivai e metterà in sicurezza pedoni e ciclisti in un segmento di viabilità estremamente perico-loso. Una nuova rotatoria man-derà in pensione l’intersezione a raso, regolata da semafori, tra la Strada dei Vivai e via Mazzini, a Villatora; accanto vedrà la luce una pista ciclabile lunga circa 700 metri, che continuerà sino all’Idrovia collegandosi alla re-stante rete di piste ciclopedonali

“Un progetto come questo del rondò di Villatora, con ac-canto una ciclabile, dimostra la nostra massima attenzione ver-so i Comuni - ha commentato il presidente della Provincia Enoch Soranzo - Nel caso di Saonara parliamo di un asse viario di pri-maria importanza, che collega l’ingresso all’autostrada A13, le zone artigianali e industriali a sud di Padova, Piove di Sacco, Chioggia e la Romea. La pista ci-clabile infine è ciò che qualifica questo intervento e lo distingue

del territorio comunale. Il pro-getto definitivo dell’opera, il cui costo complessivo ammonta ad un milione di euro, prevede oltre ad un rondò del diametro di 50 metri anche attraversamenti se-maforici a chiamata e illuminati, un marciapiede rialzato a prote-zione della fermata dell’autobus, e infine sei punti luce in rotonda.

La pista ciclabile correrà pa-rallela alla Vivai lungo il lato sud: verrà illuminata, e delimitata con staccionate di legno ed aiuole. Asfaltata nel tratto corrisponden-te ad alcune abitazioni, sarà per il resto pavimentata con un mate-riale ecologico e drenante. Il co-sto complessivo dell’opera sfiora il milione di euro: a carico della Provincia, ente sotto cui ricade la Strada dei Vivai, 910.000 euro; la somma rimanente, a carico invece del Comune di Saonara, è servita a pagare gli espropri e i frazionamenti delle aree. Per il rondò di Villatora il protocollo d’intesa tra Saonara e Provincia fu firmato nel 2011; da allora l’i-ter dell’opera ha vissuto molte battute d’arresto. Il cantiere apri-rà all’inizio della primavera, al massimo ai primi di aprile.

dagli altri”. “Ringrazio il presidente So-

ranzo che si è preso a cuore que-sta situazione - ha dichiarato il sindaco di Saonara Walter Ste-fan - L’opera che verrà realizzata qui a Villatora rappresenta una necessità urgente non solo per il nostro paese ma per tutto il qua-drante sudest del Padovano”.

Patrizia Rossetti

Spogliatoi del Comunale rimessi a nuovo

S pogliatoi dello stadio comunale di Villatora

rimessi a nuovo grazie all’investimento di 50.000 euro, interamente prelevati dalle casse del Comune. Continuano quasi senza interruzione i lavori di straordinaria manutenzione del patrimonio immobiliare del Comune di Saonara: dopo la totale sistemazione e messa a norma dei quattro plessi scolastici del paese, dopo i lavori di consolidamento della zona più antica del cimitero di Saonara e l’ampliamento di quello di Villatora, ora è la volta degli impianti sportivi e in particolare dello stadio per il calcio.

Vecchio di più di trent’anni, lo stadio di Villatora necessitava di numerosi interventi, e infatti il programma dei lavori preve-de il rifacimento oltre che dei pavimenti degli spogliatoi, ormai deteriorati, anche delle docce e dei bagni, sia quelli riservati ai giocatori sia quelli per il pubbli-co. Infine, nel calendario delle opere da eseguire figura anche anche la totale ritinteggiatura in-terna ed esterna. Già in apertura di stagione erano state realizzate a tempo di record nuove sedute

per il pubblico, che sempre più numeroso affolla lo stadio dopo le ottime prove conseguite dal SaonaraVillatora nel campiona-to di Eccellenza.

“Stiamo completando il gra-voso lavoro di manutenzione del nostro patrimonio - dichiara il sindaco Stefan, “dopo il rifaci-mento della Palestrina di Saona-ra, tocca ora agli spogliatoi dello stadio comunale, che torneranno praticamente nuovi”.

Contrariamente a quanto accade di solito, in questi tempi di “vacche magre” per le muni-cipalità, l’impegnativa spesa è stato sostenuto dalle risorse del Comune di Saonara: un risul-tato reso possibile dalla recente manovra finanziaria, che ha permesso l’utilizzo dell’avanzo di amministrazione. (p.r.)

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L’attuale semaforo verrà sostituito da

una rotatoria e sarà costruito anche un

tratto di 700 metri di pista ciclabile che si

collegherà al pecorso esistente. Il costo dell’opera sfiora il

milione di euro.

Il sindaco di Saonara Walter Stefan ha annunciato il nuovo intervento

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Agricoltura bio parte il corso con Legambiente.

P rende origine dall’inizia-tiva degli orti sociali, va-

rata a Saonara a partire dal 2013, il corso sulla coltivazio-ne biologica dell’orto fami-liare, organizzato dal circolo Legambiente “La Sarmazza” di Saonara e Vigonovo, con il patrocinio del Comune. Tenuto da Luca Micheletto dell’Associazione Italiana Agricoltura Biologica, il corso ha richiamato nella bibliote-ca di via Roma un pubblico straordinariamente nume-roso ed equamente suddiviso tra uomini e donne, giovani e più anziani. A richiamare tanti partecipanti il desiderio di ravvivare la cura dell’orto di casa, da queste parti im-mancabile presenza in quasi tutte le abitazioni, con nuovi

procedimenti che permettano di ridurre o addirittura eli-minare l’utilizzo di sostanze chimiche. Intanto il successo dell’iniziativa ha spinto il Co-mune a ripetere il bando per l’assegnazione di sei da desti-nare agli orti sociali nell’area di proprietà della Fondazione Ente Moscon: una zona non troppo distante dal centro del paese, alle spalle di via Roma. I lotti sono riservati a resi-denti nel Comune di Saona-ra, che non possiedano altri appezzamenti coltivabili o li possiedano troppo distan-ti dal luogo di residenza; ne possono beneficiare gli ultra-sessantenni, oppure i giovani sotto i 25 anni, o ancora disa-bili, o persone in stato di indi-genza. (p.r.)

Il dibattito Tra i favorevoli il sindaco

“No sms day” durante la Quaresima, fa discutere la proposta del parrocoIl parroco di Saonara, don Francesco Monetti, ha lanciato una proposta di penitenza: eliminare dalla propria giornata i “messaggini”, siano essi sms, chat o WhatsApp, durante tutti i venerdì di quaresima

La singolare proposta “No sms day” ha scatenato, com’era preve-dibile, un polverone di critiche ma

ha raccolto anche qualche consen-so, tra cui l’approvazione del sinda-co Walter Stefan, che ha addirittura rilanciato con l’idea di spegnere cellulari e smartphone durante i pasti in famiglia. Un cambiamen-to di stile di vita quest’ultimo da estendere però a tutto l’anno.

“Ho pensato di proporre questa sollecitazione ai miei parrocchia-ni, specie ai più giovani. - racconta don Monetti - Mi accorgo sempre più spesso che i ragazzini passano moltissimo tempo a mandarsi mes-saggi, stanno isolati dai loro coeta-nei e talvolta persino dalle famiglie. Tutto questo rischia di farci perde-re il senso di un vero dialogo con chi ci sta accanto. Senza contare poi che l’abuso di questi strumenti incentiva sempre più un mercato dove lo sfruttamento della mano-dopera anche infantile è molto fre-

quente e grave “. In Congo, dove si

trovano giacimenti di una speciale

polvere da cui si traggono i minera-

li che servono alla componentistica

degli smartphone, adulti e bambini

lavorano anche dieci o dodici ore

al giorno; non di rado le zone mi-

nerarie sono controllate da gruppi

armati, e la lotta per la supremazia

ha fatto registrare migliaia di morti.

“Bravo don Francesco, ha cen-

trato un vero problema” approva il

sindaco Walter Stefan “Penso che

ormai si possa parlare di dipen-

denza da questo tipo di tecnologia.

Mandare messaggi quando serve

va bene, ma scriverne e risponder-

vi in maniera compulsiva per ore e

ore è sbagliato e preoccupante”.

Patrizia Rossetti

Mentre parte il corso il Comune ha aperto il bando per gli orti sociali

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L’antidoto a bufale e pseudoscienzaPremio Galileo, selezionata la cinquina dei finalisti che si contenderà il prestigioso riconoscimento assegnato a maggio a Padova: cinque libri per comunicare la scienza con chiarezza e coinvolgimento

R esa nota la cinquina fina-lista del Premio letterario

Galileo: i cinque libri scelti dal-la Giuria Scientifica, presieduta quest’anno dal professor Paolo Crepet, psichiatra, sociologo e scrittore, passano ora al vaglio della Giuria popolare, composta da una classe per ogni provincia italiana individuata fra le quarte classi di Scuole Superiori di se-condo grado. Sarà questa giuria a scegliere il libro che il prossimo 6 maggio riceverà il Premio Galileo 2016 in una cerimonia presso il Palazzo della Ragione di Padova.

In un’epoca in cui le infor-mazioni sono, grazie a internet, alla portata di tutti, sempre più importanza acquistano iniziati-ve come questa, che premiano lavori di divulgazione seri, docu-mentati e di valore: “Da un lato la comunità scientifica è sempre più efficace nell’adottare tecni-che per divulgare a un pubblico sempre più vasto le proprie sco-perte – ha detto l’Assessore alla Cultura del Comune di Padova

Matteo Cavatton - dall’altro è importante praticare un’etica della comunicazione che ci met-ta al riparo dal rischio che si dif-fondano pseudoscienza e bufale attraverso i media” .

Le cinque opere selezionate affrontano tematiche di grande fascino, rendendo comprensibili al grande pubblico anche le ma-terie più complesse. È il caso ad esempio del volume di Umberto Bottazzini, Numeri. Raccontare la matematica, Il Mulino, 2015, un’avventura affascinante per far comprendere il valore cultu-rale della matematica e la sua in-fluenza sulle civiltà.

Di Dario Bressanini e Beatri-ce Mautino è invece Contro Na-tura. Dagli OGM al “bio”, falsi allarmi e verità nascoste del cibo che portiamo in tavola, Rizzo-li Editore, 2015 un avvincente viaggio nel tempo – attraverso la storia dell’uomo e le storie dei cibi come li conosciamo – e nello spazio – per essere finalmente in grado di farci un’idea più chiara

di ciò che mangiamo davvero. Altro tema di grande attualità

quello trattato da Paolo Gallina in L’anima delle macchine. Tec-nodestino, dipendenza tecno-logica e uomo virtuale, Edizioni Dedalo, 2015.

Forte di un’attiva ricerca sul campo, l’autore mescola con irri-verenza ed equilibrio casi scien-tifici a esperienze quotidiane di vita domestica, fornendo un

quadro insospettato e convin-cente della nostra dipendenza tecnologica.

Con Che ora fai? Vita quoti-diana, cronotipi e jet lag sociale, Edizioni Dedalo, 2015, il crono-biologo tedesco Till Roenneberg, coniugando aneddoti illustrativi a spiegazioni scientifiche facil-mente accessibili, dimostra che essere più o meno mattinieri non dipende dalle abitudini, bensì

dal funzionamento del nostro “orologio biologico”.

Il suo ritmo condiziona non solo la quantità e la qualità del nostro sonno, la digestione e la regolazione dei livelli ormonali, ma anche la probabilità di co-minciare o meno a fumare, il ri-schio di obesità e la tendenza ad ammalarsi più facilmente. Infine, gli appassionati dei misteri co-smici apprezzeranno particolar-mente il lavoro di Lucia Votano, Il fantasma dell’Universo. Che cos’è il neutrino, Carrocci Edi-tore-Città della scienza, 2015, un libro dedicato alle particelle più sfuggenti e bizzarre dell’universo e alla loro storia affascinante rac-contato con un linguaggio chia-ro, in modo avvincente.

Laura Organte

>[email protected]<

Una precedente cerimonia del prestigioso Premio Galileo al Palazzo della Ragione

Brignano “Evolushow 2.0”Domenica 10 aprile sul palco del Teatro Geox Enrico Brigna-

no si esibirà in “Evolushow 2.0”, un viaggio attraverso l’evoluzio-ne, giocando con le sue contraddizioni e sorridendo di qualche errore. Intorno a Brignano, immagini suggestive e futuristiche, musica emozionante, presenze magiche e ironiche confezionano due ore di gustoso intrattenimento.

De Gregori canta Bob DylanGiovedì 14 aprile Francesco De Gregori regalerà al pubblico

le canzoni di “De Gregori canta Bob Dylan - amore e furto”, l’al-bum in cui traduce e interpreta, con amore e rispetto, 11 canzoni di Bob Dylan. “Tradurre Dylan è stata una grande avventura,– racconta De Gregori – non avrei mai potuto pensare ad un pro-getto del genere se non avessi amato da sempre il suo straordina-rio repertorio”. (l.o.)

Sergio Rodella, quarant’anni di sculture e capolavori

Quarant’anni di lavoro dello scultore padovano Sergio Ro-della saranno concentrati al Centro culturale Altinate San Gae-tano fino al 21 febbraio 2016: dall’Apocalisse, già esposta nel 1983 a Montagnana, del 1976, al gruppo de “I due ladroni” che l’artista esporrà per la prima volta, e che riproduce nei minimi dettagli anatomici gli spasmi di una crocifissione senza croci ed è il risul-tato di anni di sperimentazione su una tecnica basata sull’inca-stro del marmo nel bronzo. Al centro dell’Agorà sarà esposto il “Cristo in marmo nero del Belgio”..

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Vittorie per il Leccese Team di Noventa

Alla fine il Giovanni Lec-cese ce l’ha fatta a co-

ronare un sogno lungo una vita: a Ostia, assieme ai com-pagni Marco Stoppa e Filippo Previato, ha trascinato il Ve-neto alla conquista meritata del titolo nazionale. Nella squadra vincitrice ben due componenti su tre sono in-fatti tesserati con il team di Noventa Padovana (Giovanni Leccese e Marco Stoppa) e il terzo seppur della Sen Shin Kai di Rovigo (Filippo Previato), si allena da oltre un anno con il LecceseTeam.Senza storia il verdetto: 5 a 0, 5 a 0 e 3 a 2 in finale, con un bunkai che ha strappato numerosi applausi.Una gara che corona il lungo lavoro che Giovanni e Giuseppe Leccese svolgono da anni su un bacino di ragazzi che, nonostante le fisiologiche flessioni, rimane pur sempre uno dei più numerosi della regione.“Nessuno ormai vuole portare avanti il kata, perché in questa disciplina ci vuole una costanza particolare. Rimanere in palestra a ripetere conti-nuamente uno stesso gesto a volte è difficile, specialmente con i bambini e ragazzini, che hanno voglia di saltare, correre, sfogarsi senza pensarci un attimo” spiega con orgoglio il Presidente Giu-seppe Leccese. A Roma anche la squadra giovanile maschile del Veneto ha raggiunto il podio e qui Veneto e Karate di Noventa coincidono perfettamente: tutti gli atleti sono tesserati con il Lec-cese Team e due di loro (Dejan Gacic e Davide Borgato) si erano già laureati campioni italiani a squadre nel 2015, e la new entry Nicholas Biasiolo già campione italiano esordienti A e nel 2015 vice-campione italiano sempre nella categoria esordienti A.

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Ciclismo Emozioni e scatti d’epoca

Mezzo secolo di storia per il club di EsteL a mostra fotografica organiz-

zata nella sala congressi del ristorante La Mandria di Ospeda-letto è di una bellezza struggente. I corridori di un tempo convenu-ti si soffermano a lungo a guar-dare le foto, alcune ingiallite dal tempo, sguardi pieni di nostalgia dove rivedono la loro giovinezza, tutto intorno un brusio gioioso, vecchi compagni di corse e di storia che si reincontrano.

Questo il prologo della con-viviale organizzata dal club ci-clistico di Este per festeggiare il cinquantesimo anniversario di attività e alla quale hanno aderito 230 tra ex atleti dirigenti sponsor politici e ragazzi in attività.

“Era il 26 gennaio 1966, co-mincia la nostra favola” e sulle onde emozionali di queste paro-le, tra una portata e l’altra, i saluti

del presidente regionale Raffaele Carlesso, del presidente provin-ciale del Coni Flaviano Buratto che ha ricordato che la stella di bronzo con la quale è stata insi-gnita la società nel 2005 è solo un piccolo riconoscimento non ab-bastanza gratificante per l’enor-me attività del club a favore dei giovani e dello sport.

Presente anche il presiden-te provinciale Stefano Carletto, poco avvezzo al microfono, ma sempre propositivo con quella sua verve polemica che calamita l’attenzione e crea discussione. Incalzata poi dallo spiker Mo-reno Martin è toccato a Stefania Paluello, presidente dal 2010, a far gli onori di casa consegnan-do pergamene ricordo ai parte-cipanti partendo naturalmen-te dagli ex presidenti Romano

Buongiorno, con il quale il grup-po sportivo abbandona la deno-minazione Gs Pilastro (1974) e assume il nome attuale Cc Este, Francesco Braggion (1998-2004), Orlando Pegoraro il reggente la presidenza più longevo, dal 1976 al 1986 e Renzo Graziato (2004-2009).

Spazio poi agli atleti che han-no raggiunto il professionismo partendo dal club: Fabrizio Ver-za, marito della presidentessa e

papà di Riccardo, che esordirà in questa stagione tra gli Under 23 con già due tricolori e mol-te corse di spessore in bacheca. Magro e in forma come quando da dilettante vinceva il giro della Valle d’Aosta Fabrizio, da prof ai tempi di Gimondi e Moser, si im-pose in un Gp di Larciano e con-quistò due volte la maglia bianca di miglior giovane al giro d’Italia prima che un banale ma dram-matico incidente gli stroncasse un futuro luminoso. Anni di pro-fessionismo anche per Filippo Baldo con la partecipazione a giri d’Italia e un quarto posto in un campionato italiano. Tuttora in attività con un team continental olandese è Massimo Graziato che cercherà il rilancio dopo due sta-gioni in ombra.

Pergamene poi per tanti altri atleti. In coda i saluti del sindaco Giancarlo Piva e l’assessore Fa-brizio Brugin “due persone molto importanti per il sostegno della nostra attività” ha sottolineato la presidentessa Paluello, poi mega torta e finale con lotteria primo premio, manco a dirlo una bici-cletta. E la storia continua.

Walter Lotto

Ben 230 tra ex atleti, dirigenti, sponsor, politici e giovani campioni in attività hanno animato la serata che ha ripercorso l’avventura del Club Cicistico di Este

Nella foto di Giovanni Milani i giovani alteti durante la festa del cinquantesimo

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Il caso La sentenza di primo grado

Birolo condannato a due anni e otto mesi di carcereD ue anni e otto mesi di car-

cere, oltre il risarcimento di 325 mila euro. E’ questa la pena inflitta dal giudice Beatrice Ber-gamasco del tribunale di Padova, con la sentenza di primo grado dello scorso 28 gennaio, a Fran-co Birolo. Il tabaccaio, che vive e lavora nel centro della frazione di Civè, alla fine dell’aprile del 2012 uccise con un colpo di pistola uno dei ladri che nottetempo, dopo avere sfondato con un’auto la vetrata del suo negozio, stava-no rubando al suo interno. Biro-lo, con la moglie e la figlia, stava dormendo al piano superiore. Le motivazioni della sentenza si basano fondamentalmente sul fatto che secondo il giudice non ci fu un’aggressione da parte del ladro. Dire che il caso abbia sol-levato un polverone è dire poco, tanto da assumere una risonanza nazionale. Anche alla luce del fat-to che solo qualche mese prima il Pubblico Ministero aveva chiesto l’assoluzione per Birolo. La rea-zione più istintiva è stata quella popolare. L’indignazione è stata generale, con i concittadini di Birolo che si sono tutti schierati subito dalla sua parte dimostran-dogli la massima solidarietà. La decisione del giudice ha scate-nato tuttavia una bufera sui so-cial network tanto che, alla luce della miriade di insulti e minac-ce, la Digos fin da subito ha de-ciso di mettere sotto protezione l’abitazione della Bergamasco. Franco Birolo, da parte sua, non

ha mai voluto rilasciare un commento, rifugiandosi nella quotidianità del suo lavoro. Le manifestazioni di solidarietà, come si diceva, non sono mancate. Il movimento Indipendenza Veneta, all’indomani della sentenza, ha organizzato un sit in davanti all’ edicola, raccogliendo anche dei fondi.

Nei giorni successivi, a Correzzola, si è poi fatto promotore di una fiaccolata di solidarietà a cui hanno partecipato cinquecento persone, tra le quali alcuni anche compaesani di Birolo. Sul piano istituzionale le reazioni sono state più ponderate. Il sindaco Mauro Fecchio e la sua amministrazione hanno riproposto il conto corrente postale istituito già nel 2012 e messo a disposizione di chi volesse concretamente aiutare il tabaccaio. La Lega Nord, che si è riunita con il suo stato maggiore provinciale a Correzzola, ha preferi-to spostare il tiro, più che sulla sentenza in se, sulla necessità di modificare la legge sulla legittima difesa istituendo un “Patto”, un tavolo di lavoro aperto al contributo di esponenti del mondo della magistratu-ra e accademico.

Alessandro Cesarato

Il tabaccaio che vive e lavora nella

frazione di Correzzola alla fine

dell’aprile 2012 uccise con un

colpo di pistola uno dei ladri che di

notte, dopo aver sfodato la vetrata

del negozio, stavano rubando

Il tabaccaio di Civè dovrà inoltre risarcire alla famiglia del ladro 325mila euro. Secondo il giudice non ci fu aggressione da parte del ladro

Baldin (M5S): “Siamo dalla parte di Birolo”

L’intervento del vescovo fa scandalo

L a consiglie-ra del M5S in

Regione Veneto Erika Baldin si è recata a Correzzola per ascoltare dalla bocca di Franco Bi-rolo la dinamica dell’episodio che l’ha coin-volto. “Birolo è sceso dal letto per vedere cosa stava avvenendo nel suo negozio al pianter-reno, diviso dagli alloggi della famiglia solo da una porta interna. Al piano sopra c’erano sua figlia e la moglie”.“Non possiamo parlare di far west in questo caso. Lui ha solo difeso la propria famiglia e credo che ogni padre e marito avrebbe fatto lo stesso. Per questo noi siamo con Birolo e ci facciamo portavoce del-la sua richiesta – continua la consigliera – Bi-rolo chiede che in questo Paese si riconosca il diritto di ogni cittadino a difendersi e che tutti diano il proprio contributo politico alla revisione della legge sulla legittima difesa”.

S candalo ha fatto l’intervento del vescovo di Chioggia, monsignor Adriano Tessa-

rollo, che ha pubblicamente assolto Birolo, considerando sproporzionata la pena. Una presa di posizione che ha portato l’Associa-zione nazionale magistrati a valutare l’op-portunità di una querela per l’ingerenza del prelato. Anche l’avvocato di Franco Birolo non ha voluto puntare il dito sul giudice, ri-cordando come le sentenze vadano rispettate e che se non le si condivide c’è la possibilità di ricorrere in Appello.

A sostegno del Giudice Bergamasco, l’o-norevole del Pd Alessandro Naccarato, che accusa il presule di aver abusato del proprio ruolo. “Il suo intervento - commenta - è par-ticolarmente grave alla luce delle motivazioni della sentenza, che hanno chiarito che l’im-putato ha sparato contro un uomo disarmato.

ilVenetoAttualità 1 www.lapiazzaweb.it

“Non passi l’idea che rubare si può”

“I o non dico se ha fatto bene o no. Dico solo: cerchiamo

di non far passare l’idea che ru-bare si può tanto dovremmo es-ser protetti per legge. Allora fac-cio una battuta: si faranno anche un’assicurazione sul lavoro?”. Il vescovo di Chioggia Adriano Tes-sarollo non usa mezzi termini per difendere la sua scelta di schie-rarsi a favore di Franco Birolo, il tabaccaio di Correzzola condan-nato per avere ucciso un ladro.

Una posizione netta e inatte-sa la sua.

“Ho solo fatto una riflessio-ne. Certo, la legge deve far capire che la difesa deve essere mode-rata, ma mi sono messo anche nei panni di chi si trova in quella situazione e non ha tutta la fred-dezza richiesta dalla legge”.

Ma comunque Birolo ha tol-to la vita a una persona...

“Non dico che la reazione non sia stata sopra le righe o che ha fatto bene - e ne è convinto anche lui -, ma ha agito d’istinto, spinto dalla rabbia del momento

e dalla tensione”.Si può perdonare un omici-

dio se fatto in questo modo?“Io non penso che sia calco-

lato perciò dico: la difesa non è stata bella, ma nello stabilire le cause il giudice dovrebbe tenere conto del danno fatto e che lui è stato provocato. Perchè se il ladro fosse stato a casa sua non sareb-be successo niente. È come chi fa sport estremi: deve calcolare che si può anche rompere l’osso del collo...Altrimenti la gente si fa l’idea che può andare a rubare tanto non gli si può fare niente”.

Quindi sono “rischi del me-stiere”?

“Anche il giudice ha tenuto conto che non è un omicidio vo-lontario. Però poi, l’altro vitalizio mi sembra esagerato, perchè de-stabilizza la vita di una famiglia”.

Parla del risarcimento alla famiglia del ladro?

“Ma a Birolo i danni chi è che glieli risarcisce? Insomma, 325mila euro rovinano una fami-glia”.

E se quel ladro un giorno si fosse potuto redimere?

“Certo, la morte non dà altre chance. Ma probabilmente an-che chi ha sparato in situazioni diverse non lo avrebbe fatto. Con i ‘se’ non so cosa fare. Ma c’è l’i-dea che si senta più protetto per

legge chi aggredisce che non chi è aggredito”.

Quindi lei sarebbe d’accordo con la revisione della legge sulla legittima difesa?

“Certo quello sarebbe ora”.

Giorgia Gay

Il vescovo Tessarollo e la tabaccheria di Franco Birolo

Intervista al vescovo di Chioggia che difende il tabaccaio che ha ucciso: “Se il ladro fosse stato a casa sua non sarebbe successo niente. È come chi fa sport estremi: deve calcolare che si può anche rompere l’osso del collo”

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Attualità 21 www.lapiazzaweb.itAttualità 1 www.lapiazzaweb.it

Il caso La sentenza di primo grado

Birolo condannato a due anni e otto mesi di carcereD ue anni e otto mesi di car-

cere, oltre il risarcimento di 325 mila euro. E’ questa la pena inflitta dal giudice Beatrice Ber-gamasco del tribunale di Padova, con la sentenza di primo grado dello scorso 28 gennaio, a Fran-co Birolo. Il tabaccaio, che vive e lavora nel centro della frazione di Civè, alla fine dell’aprile del 2012 uccise con un colpo di pistola uno dei ladri che nottetempo, dopo avere sfondato con un’auto la vetrata del suo negozio, stava-no rubando al suo interno. Biro-lo, con la moglie e la figlia, stava dormendo al piano superiore. Le motivazioni della sentenza si basano fondamentalmente sul fatto che secondo il giudice non ci fu un’aggressione da parte del ladro. Dire che il caso abbia sol-levato un polverone è dire poco, tanto da assumere una risonanza nazionale. Anche alla luce del fat-to che solo qualche mese prima il Pubblico Ministero aveva chiesto l’assoluzione per Birolo. La rea-zione più istintiva è stata quella popolare. L’indignazione è stata generale, con i concittadini di Birolo che si sono tutti schierati subito dalla sua parte dimostran-dogli la massima solidarietà. La decisione del giudice ha scate-nato tuttavia una bufera sui so-cial network tanto che, alla luce della miriade di insulti e minac-ce, la Digos fin da subito ha de-ciso di mettere sotto protezione l’abitazione della Bergamasco. Franco Birolo, da parte sua, non

ha mai voluto rilasciare un commento, rifugiandosi nella quotidianità del suo lavoro. Le manifestazioni di solidarietà, come si diceva, non sono mancate. Il movimento Indipendenza Veneta, all’indomani della sentenza, ha organizzato un sit in davanti all’ edicola, raccogliendo anche dei fondi.

Nei giorni successivi, a Correzzola, si è poi fatto promotore di una fiaccolata di solidarietà a cui hanno partecipato cinquecento persone, tra le quali alcuni anche compaesani di Birolo. Sul piano istituzionale le reazioni sono state più ponderate. Il sindaco Mauro Fecchio e la sua amministrazione hanno riproposto il conto corrente postale istituito già nel 2012 e messo a disposizione di chi volesse concretamente aiutare il tabaccaio. La Lega Nord, che si è riunita con il suo stato maggiore provinciale a Correzzola, ha preferi-to spostare il tiro, più che sulla sentenza in se, sulla necessità di modificare la legge sulla legittima difesa istituendo un “Patto”, un tavolo di lavoro aperto al contributo di esponenti del mondo della magistratu-ra e accademico.

Alessandro Cesarato

Il tabaccaio che vive e lavora nella

frazione di Correzzola alla fine

dell’aprile 2012 uccise con un

colpo di pistola uno dei ladri che di

notte, dopo aver sfodato la vetrata

del negozio, stavano rubando

Il tabaccaio di Civè dovrà inoltre risarcire alla famiglia del ladro 325mila euro. Secondo il giudice non ci fu aggressione da parte del ladro

Baldin (M5S): “Siamo dalla parte di Birolo”

L’intervento del vescovo fa scandalo

L a consiglie-ra del M5S in

Regione Veneto Erika Baldin si è recata a Correzzola per ascoltare dalla bocca di Franco Bi-rolo la dinamica dell’episodio che l’ha coin-volto. “Birolo è sceso dal letto per vedere cosa stava avvenendo nel suo negozio al pianter-reno, diviso dagli alloggi della famiglia solo da una porta interna. Al piano sopra c’erano sua figlia e la moglie”.“Non possiamo parlare di far west in questo caso. Lui ha solo difeso la propria famiglia e credo che ogni padre e marito avrebbe fatto lo stesso. Per questo noi siamo con Birolo e ci facciamo portavoce del-la sua richiesta – continua la consigliera – Bi-rolo chiede che in questo Paese si riconosca il diritto di ogni cittadino a difendersi e che tutti diano il proprio contributo politico alla revisione della legge sulla legittima difesa”.

S candalo ha fatto l’intervento del vescovo di Chioggia, monsignor Adriano Tessa-

rollo, che ha pubblicamente assolto Birolo, considerando sproporzionata la pena. Una presa di posizione che ha portato l’Associa-zione nazionale magistrati a valutare l’op-portunità di una querela per l’ingerenza del prelato. Anche l’avvocato di Franco Birolo non ha voluto puntare il dito sul giudice, ri-cordando come le sentenze vadano rispettate e che se non le si condivide c’è la possibilità di ricorrere in Appello.

A sostegno del Giudice Bergamasco, l’o-norevole del Pd Alessandro Naccarato, che accusa il presule di aver abusato del proprio ruolo. “Il suo intervento - commenta - è par-ticolarmente grave alla luce delle motivazioni della sentenza, che hanno chiarito che l’im-putato ha sparato contro un uomo disarmato.

ilVenetoAttualità 1 www.lapiazzaweb.it

“Non passi l’idea che rubare si può”

“I o non dico se ha fatto bene o no. Dico solo: cerchiamo

di non far passare l’idea che ru-bare si può tanto dovremmo es-ser protetti per legge. Allora fac-cio una battuta: si faranno anche un’assicurazione sul lavoro?”. Il vescovo di Chioggia Adriano Tes-sarollo non usa mezzi termini per difendere la sua scelta di schie-rarsi a favore di Franco Birolo, il tabaccaio di Correzzola condan-nato per avere ucciso un ladro.

Una posizione netta e inatte-sa la sua.

“Ho solo fatto una riflessio-ne. Certo, la legge deve far capire che la difesa deve essere mode-rata, ma mi sono messo anche nei panni di chi si trova in quella situazione e non ha tutta la fred-dezza richiesta dalla legge”.

Ma comunque Birolo ha tol-to la vita a una persona...

“Non dico che la reazione non sia stata sopra le righe o che ha fatto bene - e ne è convinto anche lui -, ma ha agito d’istinto, spinto dalla rabbia del momento

e dalla tensione”.Si può perdonare un omici-

dio se fatto in questo modo?“Io non penso che sia calco-

lato perciò dico: la difesa non è stata bella, ma nello stabilire le cause il giudice dovrebbe tenere conto del danno fatto e che lui è stato provocato. Perchè se il ladro fosse stato a casa sua non sareb-be successo niente. È come chi fa sport estremi: deve calcolare che si può anche rompere l’osso del collo...Altrimenti la gente si fa l’idea che può andare a rubare tanto non gli si può fare niente”.

Quindi sono “rischi del me-stiere”?

“Anche il giudice ha tenuto conto che non è un omicidio vo-lontario. Però poi, l’altro vitalizio mi sembra esagerato, perchè de-stabilizza la vita di una famiglia”.

Parla del risarcimento alla famiglia del ladro?

“Ma a Birolo i danni chi è che glieli risarcisce? Insomma, 325mila euro rovinano una fami-glia”.

E se quel ladro un giorno si fosse potuto redimere?

“Certo, la morte non dà altre chance. Ma probabilmente an-che chi ha sparato in situazioni diverse non lo avrebbe fatto. Con i ‘se’ non so cosa fare. Ma c’è l’i-dea che si senta più protetto per

legge chi aggredisce che non chi è aggredito”.

Quindi lei sarebbe d’accordo con la revisione della legge sulla legittima difesa?

“Certo quello sarebbe ora”.

Giorgia Gay

Il vescovo Tessarollo e la tabaccheria di Franco Birolo

Intervista al vescovo di Chioggia che difende il tabaccaio che ha ucciso: “Se il ladro fosse stato a casa sua non sarebbe successo niente. È come chi fa sport estremi: deve calcolare che si può anche rompere l’osso del collo”

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Società 22 www.lapiazzaweb.itSocietà 1 www.lapiazzaweb.it

Donne al vertice Mariacristina Gribaudi

“Arrendersi mai, il talento emerge”A mministratore unico di

un’azienda leader del set-tore della produzione di chiavi come la Keyline spa di Treviso, mamma di sei figli e ora anche presidente della Fondazione mu-sei civici di Venezia. Mariacristi-na Gribaudi non ha certo paura delle sfide.

Capo di un’azienda e ora an-che al vertice della più impor-tante istituzione culturale vene-ziana...

“Quando sono arrivata ho trovato delle vere eccellenze e il mio compito sarà di valorizzare i talenti esistenti, ma anche di portare al suo interno uomini, donne e giovani di talento che facciano la differenza. Inoltre, gli undici musei della Fondazio-ne rappresentano un patrimonio inestimabile, meritano molta più

visibilità, meritano ognuno di vi-vere di luce propria e diventare degli spazi in cui i giovani possa-no trovare un’ambientazione che li faccia ritornare”.

Qual è stato il suo percorso per arrivare a un ruolo così im-portante?

“Io sono piemontese, nasco da una famiglia di imprenditori che ha cominciato a fare busi-ness nel 1920 a Torino. Mia non-na lavorava, mia mamma era una donna manager. Insieme a que-ste figure femminili di riferimen-to ho metabolizzato il modello di fare business del Nord-ovest, caratterizzato dall’esperienza di Adriano Olivetti. Quello che io ho portato all’interno dell’azienda è un modello di business mixato dalle mie origini”.

La sua è una bella esperien-

za di donna al vertice. È davvero così difficile per una donna rico-prire ruoli di rilievo?

“È tutto difficile, a me nessu-no ha regalato niente, la strada è stata tutta in salita. Per esempio, quando nel 2002 sono entrata nel business di famiglia di mio mari-to, Massimo Bianchi, gestito da soli uomini per sette generazio-ni, è stata una grandissima sfida, dovevo superare tutti i pregiudi-zi legati al mio ruolo. Credo che

non sia facile arrivare ai vertici seguendo i valori della merito-crazia, ma certamente si stanno aprendo delle opportunità per le donne di talento”.

Come riesce a coniugare la famiglia e la vita privata con la carriera?

“Dico sempre di essere una maratoneta: sono sopravvissuta a tutto correndo. Sei figli sono tantissimi, ma sono cresciuti con una capacità di autonomia quasi immediata. Per molte estati li ho portati in fabbrica per conoscere il mio mondo, lì hanno fatto dei piccoli lavoretti e poi, autonoma-mente, hanno sviluppato le loro capacità, anche all’estero. Inol-tre, sin da quando erano piccoli ho sempre avuto la casa piena dei loro amici: sono sempre stata circondata dai giovani e questo costante contatto è servito mol-tissimo, anche nel mio lavoro”.

Consigli da dare a una donna che vuole fare carriera?

“Non arrendersi mai, essere resiliente, sorridere sempre, ve-dere il bicchiere mezzo pieno. Prima o poi le persone di talento emergono”.

Giorgia Gay

Fa dialogare industria, cultura, giovani

“D ietro ogni orga-nizzazione c’è un

aspetto fondamentale da te-nere in conto: le emozioni delle persone”. Mariacristi-na Gribaudi, imprenditrice e donna di successo, si basa su poche, semplici regole nel suo lavoro in azienda come anche alla guida dell Fonda-zione Musei civici veneziani: lavoro di squadra, valorizzazione dei talenti, contaminazione tra le varie realtà produttive, spazio alle donne e ai giovani.

“Le aziende dovrebbero cominciare a valorizzare il merito e soprattutto il capitale umano - spiega -: fare arrivare un la-voratore contento o scontento incide sulla qualità del lavoro. Più sereni arrivano, meno problemi abbiamo, più la qualità del lavoro eccelle”.

All’esperienza nell’industria delle chiavi e nella Fondazione Musei Civici, si è aggiunta di recente anche la nomina a consi-gliere indipendente nel consiglio di amministrazione dell’incu-batore veneto di start up H-Farm.

Industria, cultura, nuova imprenditoria: tre ambiti che, per Gribaudi, si incontrano, si specchiano imparando l’uno dall’al-tro. “Possiamo pensare a fare fabbrica senza relazionarci con la cultura che abbiamo in Italia e con i giovani? Dobbiamo im-parare a pensare a certi spazi come a dei luoghi aperti, in cui i giovani possono venire a studiare e a relazionarsi. Il patrimonio che ha Venezia è un contenitore dalle enormi potenzialità, non resta che investire”.

“Come riesco a gestire figli e carriera? Sono una maratoneta, sopravvissuta a tutto correndo. Al mio arrivo in azienda ho dovuto superare pregiudizi”

Mariacristina Gribaudi è la presidente della Fondazione Musei civici veneziani.

Società 1 www.lapiazzaweb.it

Donne al vertice Mariacristina Gribaudi

“Arrendersi mai, il talento emerge”A mministratore unico di

un’azienda leader del set-tore della produzione di chiavi come la Keyline spa di Treviso, mamma di sei figli e ora anche presidente della Fondazione mu-sei civici di Venezia. Mariacristi-na Gribaudi non ha certo paura delle sfide.

Capo di un’azienda e ora an-che al vertice della più impor-tante istituzione culturale vene-ziana...

“Quando sono arrivata ho trovato delle vere eccellenze e il mio compito sarà di valorizzare i talenti esistenti, ma anche di portare al suo interno uomini, donne e giovani di talento che facciano la differenza. Inoltre, gli undici musei della Fondazio-ne rappresentano un patrimonio inestimabile, meritano molta più

visibilità, meritano ognuno di vi-vere di luce propria e diventare degli spazi in cui i giovani possa-no trovare un’ambientazione che li faccia ritornare”.

Qual è stato il suo percorso per arrivare a un ruolo così im-portante?

“Io sono piemontese, nasco da una famiglia di imprenditori che ha cominciato a fare busi-ness nel 1920 a Torino. Mia non-na lavorava, mia mamma era una donna manager. Insieme a que-ste figure femminili di riferimen-to ho metabolizzato il modello di fare business del Nord-ovest, caratterizzato dall’esperienza di Adriano Olivetti. Quello che io ho portato all’interno dell’azienda è un modello di business mixato dalle mie origini”.

La sua è una bella esperien-

za di donna al vertice. È davvero così difficile per una donna rico-prire ruoli di rilievo?

“È tutto difficile, a me nessu-no ha regalato niente, la strada è stata tutta in salita. Per esempio, quando nel 2002 sono entrata nel business di famiglia di mio mari-to, Massimo Bianchi, gestito da soli uomini per sette generazio-ni, è stata una grandissima sfida, dovevo superare tutti i pregiudi-zi legati al mio ruolo. Credo che

non sia facile arrivare ai vertici seguendo i valori della merito-crazia, ma certamente si stanno aprendo delle opportunità per le donne di talento”.

Come riesce a coniugare la famiglia e la vita privata con la carriera?

“Dico sempre di essere una maratoneta: sono sopravvissuta a tutto correndo. Sei figli sono tantissimi, ma sono cresciuti con una capacità di autonomia quasi immediata. Per molte estati li ho portati in fabbrica per conoscere il mio mondo, lì hanno fatto dei piccoli lavoretti e poi, autonoma-mente, hanno sviluppato le loro capacità, anche all’estero. Inol-tre, sin da quando erano piccoli ho sempre avuto la casa piena dei loro amici: sono sempre stata circondata dai giovani e questo costante contatto è servito mol-tissimo, anche nel mio lavoro”.

Consigli da dare a una donna che vuole fare carriera?

“Non arrendersi mai, essere resiliente, sorridere sempre, ve-dere il bicchiere mezzo pieno. Prima o poi le persone di talento emergono”.

Giorgia Gay

Fa dialogare industria, cultura, giovani

“D ietro ogni orga-nizzazione c’è un

aspetto fondamentale da te-nere in conto: le emozioni delle persone”. Mariacristi-na Gribaudi, imprenditrice e donna di successo, si basa su poche, semplici regole nel suo lavoro in azienda come anche alla guida dell Fonda-zione Musei civici veneziani: lavoro di squadra, valorizzazione dei talenti, contaminazione tra le varie realtà produttive, spazio alle donne e ai giovani.

“Le aziende dovrebbero cominciare a valorizzare il merito e soprattutto il capitale umano - spiega -: fare arrivare un la-voratore contento o scontento incide sulla qualità del lavoro. Più sereni arrivano, meno problemi abbiamo, più la qualità del lavoro eccelle”.

All’esperienza nell’industria delle chiavi e nella Fondazione Musei Civici, si è aggiunta di recente anche la nomina a consi-gliere indipendente nel consiglio di amministrazione dell’incu-batore veneto di start up H-Farm.

Industria, cultura, nuova imprenditoria: tre ambiti che, per Gribaudi, si incontrano, si specchiano imparando l’uno dall’al-tro. “Possiamo pensare a fare fabbrica senza relazionarci con la cultura che abbiamo in Italia e con i giovani? Dobbiamo im-parare a pensare a certi spazi come a dei luoghi aperti, in cui i giovani possono venire a studiare e a relazionarsi. Il patrimonio che ha Venezia è un contenitore dalle enormi potenzialità, non resta che investire”.

“Come riesco a gestire figli e carriera? Sono una maratoneta, sopravvissuta a tutto correndo. Al mio arrivo in azienda ho dovuto superare pregiudizi”

Mariacristina Gribaudi è la presidente della Fondazione Musei civici veneziani.

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ESPURGO POZZI NERI

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Luigi Sposato

“Flessibilità del lavoro, opportunità di crescita”

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agenzie del lavoro. E’ Eurointerim Spa, agenzia per il lavoro, nata nel 1998. Una delle prime agenzie per il lavoro a capitale interamente ita-liano. Il successo di questa realtà lo illustrano chiaramente i numeri. Il 2015 si è chiuso per Eurointerim con un fatturato di 68 milioni di euro, con un totale di più di 3 mi-lioni e 600mila ore lavorate, cioè 472mila giorni lavorati e un totale di 10.140 lavoratori. Sono stati ero-gati 139 progetti formativi:18 corsi base, 34 corsi professionali e 87 cor-si on the job, per un totale di 8400 ore formative e 929 lavoratori for-mati, un aumento del 24% rispetto al 2014. Ha la sua sede principale a Padova in viale delle Industrie. A raccontarcelo è direttamente il suo presidente Luigi Sposato. “L’oppor-

tunità di lavorare in questo campo - spiega Sposato- è arrivata con il 1996 cioè con la nuova normativa sul lavoro somministrato. L’Italia e la Grecia erano le ultime in Eu-ropa che non l’avevano introdotto. Due anni dopo, nel 1998 sono par-tito. Eurointerim, è l’unica agenzia che sintetizza una profonda cono-scenza della complessa normativa giuslavoristica italiana con la possi-bilità di dare flessibilità a un merca-to sostanzialmente rigido.

L’attività si sviluppata in un cre-scendo, fino al 2009, quando cioè la crisi ha picchiato durissimo anche sulla nostra attività. La crisi fat-to comunque utile pulizia di rami secchi. Quello che abbiamo impa-rato è che bisogna diversificare le attività per reggere l’urto di perio-di economici così negativi. Nono-stante ciò, fra i nostri dipendenti

Il presidente di Eurointerim spa Luigi Sposato snocciola le cifre di un

successo: fatturato di 68 milioni di euro, più di 3 milioni e 600mila ore

lavorate, e un totale di 10.140 lavoratori diretti, non abbiamo lasciato a casa nessuno”. Eurointerim ha 48 filiali in tutto il territorio naziona-le prevalentemente al centronord e cioè oltre che in Veneto anche in Lombardia, Piemonte, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Umbria e Friuli-Venezia Giulia.

Ha 200 dipendenti propri e 200 “corner” all’interno di studi di con-sulenza del lavoro. A rivolgersi per trovare lavoro a Eurointerim, sono persone di tutte le età sia italiani che immigrati. Gli immigrati sono il 30 % del totale. Opera a fianco delle Istituzioni pubbliche per pro-muovere occupazione e reimpie-go. Il mondo della consulenza del lavoro si completa con quello dei servizi per le risorse umane e di intervento organizzativo, modalità di assunzione, ricerca e valutazio-ne del candidato e integrazione

con l’azienda. “Il nostro scopo- conclude Spo-

sato - è unire candidati con azien-de. I servizi per le aziende sono: somministrazione, ricerca e sele-zione, formazione, outplacement, outsourcing. Eurointerim è l’unica agenzia per il lavoro inserita nell’e-lenco delle imprese con rating di legalità”. Saranno organizzati incontri di formazione e orien-tamento gestiti dal Presidente di Eurointerim. Gli argomenti?: tro-vare o cambiare lavoro, motivarsi e motivare, gestire i collaboratori, comunicare con efficacia, come raggiungere i propri risultati per-sonali e professionali. Fra le atti-vità innovative di Eurointerim c’è l’avvio di una agenzia di rating in supporto alle imprese e all’azione delle banche.

Mattia Rossin

Sposato: “Quello che abbiamo imparato in questi anni di crisi è che bisogna diversificare le attività per reggere l’urto dei periodi economici negativi”

Page 25: Padova est febb2016 n27

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Politica 25 www.lapiazzaweb.it

Baretta: “La legge di stabilità darà nuovo impulso alla ripresa”

I l Parlamento ha approvato la Legge di stabilità, un docu-

mento che ha importanti ricadu-te non solo a livello nazionale ma anche sul territorio. Ne abbiamo parlato con il sottosegretario all’Economia e Finanze on. Pier Paolo Baretta.

Cosa cambia con la nuova Legge di Stabilità?

“Questa legge contiene prov-vedimenti per irrobustire i se-gnali di ripresa che si intravvede-vano, deboli ma concreti”.

Le novità più importanti?“La riduzione del peso fisca-

le, impedendo l’aumento di due punti dell’Iva. L’eliminazione dell’Imu sulla prima casa. Il rin-novo del bonus energetico. Sono stati confermati i vantaggi fisca-li per le aziende che assumono ed è stata prevista la riduzione

dell’Ires per il prossimo anno. Al-tra novità è l’abolizione del Patto di stabilità: adesso i comuni po-tranno investire le energie bloc-cate al loro interno in interventi sul territorio”.

Quali vantaggi per il Veneto?“Il Veneto ha dei vantaggi di-

retti da molte di queste scelte. È una delle più importanti realtà produttive del Paese, la sua in-dustria è molto esposta all’ex-port internazionale, per cui tut-to ciò che sostiene l’industria va direttamente a beneficio anche del Veneto. Altri interventi di riforma, come quelli su autori-tà portuali e infrastrutture, per esempio hanno avuto una buona ricaduta sul Veneto”.

Ci sono altri provvedimenti al vaglio del Governo?

“Molti provvedimenti sono

“Tre assi di sviluppo per il Veneto”

già in corso, tra questi cito il fi-nanziamento dell’alta velocità sulla tratta Verona-Padova e ver-so Trieste. Il finanziamento della Pedemontana, che è già stato fat-to, ma c’è anche l’accordo di pro-gramma per Porto Marghera, con un finanziamento di 150 milioni. Infine, il riconoscimento da parte dell’Unesco delle Dolomiti come patrimonio dell’umanità”.

Gaia Ferrarese

“Tra le novità la riduzione del peso fiscale, incentivi alle aziende che assumono, eliminazione dell’Imu prima casa”

P er il sottosegretario al’Econo-mia Pier Paolo Baretta sono

tre le linee da seguire per sostene-re la ripresa in Veneto. “Il primo è certamente lo sviluppo dell’in-dustria manifatturiera - spiega -, che da sempre è il perno della nostra economia”.

I l secondo è il binomio turi-smo e cultura: intesi come tutt’u-no: “Il Veneto ha un patrimonio clamorosamente elevato, elemen-to centrale di sviluppo del territo-rio - evidenzia -. Un patrimonio fatto sia di grandi città d’arte sia di piccoli centri urbani. Dobbia-mo gestirlo in modo organico, con una chiara visione. Non può essere lasciato ai singoli comuni”.

“Il terzo asse è la logistica. La posizione geografica del Veneto è privilegiata: dai porti del Nordest si accede al centro e all’Est Euro-pa, mercati straordinariamente importanti.

Per questo ci serve cinserve una logistica capace di ricevere e smistare”.

Il sottosegretario veneto all’Economia spiega le principali novità contenute nella legge approvata dal Parlamento

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Voci da palazzo

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Luigi Sposato

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Voci da palazzo piedino

O ra l’attenzione si sposta sui tempi e sui det-tagli della progettazione del nuovo ospe-

dale di Padova. Intanto dal centrodestra arriva il plauso alla scelta di Padova Est. “L’eccellenza sanitaria patavina - afferma Roberto Marcato, assessore regionale all’economia - meritava di potersi esprimere al meglio in una struttura ade-guata, che ora nascerà secondo tutti i crismi e con le preziose indicazioni tecniche dell’Università e dello Iov, elementi importanti per dare contenu-to scientifico ai massimi livelli”. Il centrosinistra conferma invece i dubbi di quello che giudica un percorso ad ostacoli. “La prima delle perplessi-tà - affermano i consiglieri Claudio Sinigaglia e

Piero Ruzzante - è quella sulla destinazione ur-banistica e la conformità della stessa per attivare la struttura sanitaria. Meritano un approfondi-mento le questioni dell’accessibilità, anche via-bilistica, e delle possibilità di implementazione dell’area”. Teme un nuovo “mostro magia soldi” il capogruppo del Movimento 5 Stelle Jacopo Ber-ti: “Ancora una volta stanno parlando del con-tenitore, ma sui contenuti non ho ancora sentito una parola dalla politica regionale per non par-lare del fatto che diventa indispensabile ribadire un secco no all’ipotesi del project financing, come andiamo dicendo da sempre, per questo proget-to”.

Accordo in Regione L’area da mezzo milione di mq è già nella disponibilità del Comune

Via libera al nuovo ospedale di Padova Sarà costruito a Padova Est - San Lazzaro D opo anni di polemiche e

colpi di scena la politica tro-va l’accordo sul futuro del nuovo ospedale di Padova. Si farà a Pado-va Est - San Lazzaro, in un’area di 521 mila metri quadrati a disposi-zione del Comune di Padova. Tra-montata dunque l’idea di Padova Ovest, dopo un ridda di reazioni, messa da parte anche l’ipotesi dell’aeroporto insieme all’even-tualità di una ricostruzione del vecchio ospedale, la collocazione del nuovo policlinico passa il va-glio del tavolo regionale. Il comi-tato di coordinamento presieduto dal governatore Zaia e composto da tutti i soggetti interessati (Uls, Azienda Ospedaliera, Università, Comune, Provincia) ha dato il via libera alla soluzione di San Lazza-ro dopo l’ultimo confronto tra le diverse opzioni proposto dal nel direttore dell’azienda ospedalie-ra Luciano Flor. Ora viene il bel-lo perché, a parte la disponibilità

dell’area, che il Comune di Padova mette a disposizione in “diritto di superficie” per almeno 99 anni, il progetto del nuovo ospedale è tutto da costruire e ha l’ambi-zione di consegnare finalmente alla città una moderna “cittadella della salute” all’altezza della fama e dell’alta specializzazione della sanità padovana. Serviranno tanti soldi, oltre 600 milioni di euro, e una sinergia tra pubblico e privato visto che anche in questo caso si ricorrerà alla formula del “project

Le reazioni: il centrodestra esulta, perplessità dal centrosinistra mentre il Movimento 5 Stelle teme un nuovo “mostro mangia soldi”

Ora viene il bello con la progettazione

di un’opera attesa da almeno vent’anni.

Servirà una forte collaborazione tra pubblico e privato

financing”. Intanto la Regione ha confermato lo stanziamento di 50 milioni l’anno per il prossimo triennio ma questo è solo il pri-mo passo. Per quanto riguarda l’ormai accantonato progetto di Padova Ovest è lo stesso Zaia ad indicare la strada da seguire: “ Il fatto sarà formalizzato con una nuova delibera regionale che riba-dirà la non pubblica utilità dell’a-rea di Padova Ovest già dichiarata il 14 ottobre 2014. Abbiamo inol-tre costituito un tavolo tecnico composto dai legali dei diversi protagonisti del Tavolo che dovrà darci la corretta linea giuridica ri-spetto ai rapporti con i privati che furono interessati a Padova Ovest. Nel frattempo si può cominciare a scrivere anche il nuovo Accordo di Programma – conclude Zaia – che darà al Veneto un Policlinico Universitario di livello internazio-nale”. Anche il sindaco di Padova Massimo Bitonci parla di una de-cisione storica e sottolinea il ruolo del Comune nel mettere a dispo-sizione il terreno: “Le valutazioni dei tecnici sono state assunte e condivise da tutte le parti: l’area di Padova Est non evidenzia criticità ed è immediatamente disponibi-le. Ora andiamo avanti, insieme. I veneti e, soprattutto, i padova-ni, hanno atteso per troppi anni un’opera che ora possiamo final-mente realizzare”. Più critico in-vece il presidente della Provincia Enoch Soranzo, che si è astenuto: “Invierò a Zaia le controdeduzio-ni su alcuni errori e discrepanze ma a questo punto auspico che, definita una volta per tutte l’area, s’inizino quanto prima i lavori di costruzione, e che davvero Padova possa avere in tempi rapidissimi una struttura attesa da vent’anni”.

Nicola Stievano

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Page 28: Padova est febb2016 n27

Autori veneti, Lucia Zaramella Brigantessa della Brenta

Lucia è la Brenta. Conoscerla significa conoscere, in-sieme con lei e grazie a lei, un fiume e, ancora, le battaglie di una donna a difesa dell’acqua, dell’ambiente, di una terra, la sua come quella dei Balcani martoriati dalla parte, sempre e prima di tutto, dei diritti. E, dopo che la si è conosciuta, risulta impossibile chiudere gli occhi e far finta di nulla. Il libro è un viaggio attraverso le battaglie civili e sociali di Lucia Zanarella, la “Brigantessa della Brenta”. Battaglie che rappresentano con intelligenza, forza e coraggio, alcune delle grandi utopie novecen-tesche: il desiderio di costruire una società di individui responsabili, liberi da restrizioni di ogni potere politico, ideologico e culturale. Valori che contengono un’ispira-zione più che mai attuale: il rispetto per la vita, che si concretizza nell’utilizzo consa-pevole della terra, nell’organizzazione partecipata delle comunità, nella democrazia, nel dialogo con la politica e nell’importanza di educare i giovani. Scrive Paolo Rumiz nella prefazione: Brigantessa della Brenta “non è una banale autobiografia, la cro-naca delle lotte vinte e perdute da un singolo individuo, ma un brandello di storia patria, il ritratto di un popolo, la testimonianza di quanto è difficile far crescere gli italiani, trasformarli da sudditi opportunisti in cittadini consci di doveri e diritti”. Il libro raccoglie lettere, articoli di giornale, relazioni dai social forum e dai frequen-ti viaggi compiuti da Lucia nei Balcani feriti da conflitti etnici, sinossi di semina-ri, riflessioni di intellettuali di prestigio. Non mancano i pensieri personali sui tanti progetti realizzati in nome della pace. Il volume rappresenta, inoltre, un omaggio al pacifista altoatesino Alexander Langer (la cui lezione costituisce un punto di riferi-mento fondamentale nel pensiero di Lucia) e ai suoi maestri, Silvio Lanaro e Giovan-ni Parolin. Lucia spinge, attraverso queste pagine, a pensare con la propria testa e con il proprio cuore, a essere capace di “dire di no”, di non cedere, di non omologarsi, di dimostrarsi veramente responsabile della propria e dell’altrui esistenza e creare, così, una nuova frontiera di solidarietà e di impegno civile e politico.

Nicoletta Masetto

Cultura veneta 1 www.lapiazzaweb.it

L’opera prima di Guido Barbato

Vinca il migliore? Speriamo di no!

A fianco Guido Barbato e la copertina del libro

Una squadra di giovanissimi calciatori si sta allenando in un campo sportivo del padovano. Domenica giocheranno con-tro i primi in classifica. L’allenatore Silvano li incita a impe-gnarsi: Ciò, mona, tira in porta! Và vanti, torna indrìo Cos’era ‘sto tiro storto? Dai, mona! zogare ben, concentràti!”. Da dietro la recinzione due papà seguono l’allenamento e all’ennesimo “mona” decidono di affrontare Silvano alla fine della seduta. Con molta naturalezza il mister spiega che quella parola non è un offesa, ma un nomignolo che usava normalmente un gran-de allenatore del passato: Nereo Rocco.

Inizia da qui il racconto in flash back di “Vinca il migliore? Speriamo di no!” di Guido Barbato, Cleup (disegno in coperti-na di Francesco Frosi). Un’avventura calcistica padovana uni-ca, quella di paròn Rocco, durata oltre sette anni. Una storia senza precedenti e mai più ripetutasi a quei livelli: la provin-ciale, il Padova di paròn Rocco che batteva gli squadroni. Ne-reo Rocco è un personaggio dello sport carismatico, simpatico, astuto. Gli anni padovani di Nereo Rocco vengono raccontati ispirandosi a testimonianze, dati statistici e fatti narrati da esperti. Tutto in forma di romanzo in cui spicca la figura di un uomo dal carattere originale, dalle formidabili battute di spirito (come quella che dà il titolo al libro), dalla grande ca-pacità di motivare i suoi calciatori.

Autore di “Vinca il migliore? Speriamo di no!” Guido Bar-bato, padovano, al suo debutto come scrittore. Giornalista per Antenna 3 Nordest, ha una lunga esperienza come camera-man, mansione che spesso svolge ancora oggi. Coltiva la pas-sione per il canto nel coro gospel-pop “BluBordò” di Padova.

Nicoletta Masetto

Rovigo L’esposizione a palazzo Roverella e a palazzo Roncade

Al primo sguardo, mostra appassionanteL e collezioni d’arte della Fon-

dazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo vengono svela-te per la prima volta al pubblico a Rovigo grazie alla mostra ”Al pri-mo sguardo - opere inedite della collezione della Fondazione, in calendario dal 27 febbraio al 5 giugno. Oltre 200 opere che rappresentano il fiore all’oc-chiello della raccolta di pit-tura e scultura e che saranno esposte in un doppio allesti-mento, sia a pa-lazzo Roverella che a palazzo Roncale. La scelta della Fondazione è stata di privi-legiare l’ampio corpus di opere ri-guardanti i due recenti secoli, l’Ot-tocento e il Novecento, provenienti dalla Collezione Centanini. La mo-

stra è curata da Giandomenico Ro-manelli e Alessia Vedova ed è aper-ta tutti i giorni tranne il lunedì, con ingresso gratuito. “Quella che pre-sentiamo in mostra è solo una parte della nostra collezione- chiarisce il presidente della Fondazione, Anto-

nio Finotti- Com-plessivamente la Fondazione vanta un patrimonio di oltre 1000 opere di pittura insieme di-versi nuclei di scul-ture, incisioni, di-segni, manoscritti. Insomma un vero e proprio museo che incrementia-mo regolarmente e con oculate acqui-

sizioni”.A Palazzo Roncale ci attende

una raccolta di grande valore, con artisti del calibro di Pietro da Cor-tona, De Nittis, Milesi, Lega, Si-gnorini, Carrà, Guidi, De Chirico e

Chagall. A Palazzo Roverella vanno in scena la modernità e le avan-guardie, con il futurismo rivisitato di Tullio Crali, le ricerche cinetiche del Gruppo N e le tematiche pop di Pozzati, tra gli altri, fino alle più attuali sperimentazioni di Gioli. Si tratta di dipinti riuniti nella colle-zione di Pietro Centanini che l’ha voluta donare alla fondazione per-ché possa rimanere integra e go-duta dalla collettività; una raccol-ta unica nella sua specificità nata da un appassionato d’arte come pochi. Dopo la pausa estiva, e la conseguente chiusura per lavori,

dal 17 febbraio arriverà a Rovigo la grande e tanto attesa mostra dell’anno “Da Gauguin ai Nabis, da Thaiiti alle biennali”, che chiuderà il 14 gennaio 2017. Un percorso di colore e di emozioni, fitto di storie che sono diventate leggende. Un centinaio di opere divise in cinque sezioni. “Una mostra di emozioni- assicura il curatore Giandomenico Romanelli- con le storie di artisti in fuga da città, da legami da loro stessi, che trovano rifugio in riva al mare, quello potente della Manica, o quello dolce casalingo della lagu-na veneziana”. Nella nuova mostra

l’attenzione sarà focalizzata in par-ticolare sul mondo di Gauguin che alla fine degli anni Ottanta dell’Ot-tocento si trasferì nella costa breto-ne dando vita ad una sorta di eden primitivo e quasi incontaminato. Questo contesto attrasse molti arti-sti che si riunirono in vere e proprie piccole consorterie d’arte, vivendo in forma semi-comunitaria, con-dividendo i soggetti del proprio la-voro, focalizzato sulla ricerca di un linguaggio semplice e immediato. Fu così che nacque la scuola dei Nabis che influenzarono e conta-minarono l’Europa, Italia inclusa, come questa mostra ben sottolinea. Tra gli artisti esposti, Oscar Ghiglia, Felice Casorati, Gino Rossi, Mario Cavaglieri, autore internazionale di grande fascino. Tuttavia non man-cheranno le sorprese, dato che il curatore Romanelli è attualmente in trattativa con il Museo d’Orsay per altri importanti prestiti.

Melania Ruggini

Dal 27 febbraio

al 5 giugno 200 opere

tra ‘800 e ‘900

che rappresentano

un tesoro per la

Fondazione Cassa

di Risparmio

di Padova e Rovigo

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Page 29: Padova est febb2016 n27

U na città, un albergo. Nel caso di Sondrio bisognerebbe dire: una città e il “suo” al-

bergo. Perché il Grand Hotel della Posta è legato a doppio filo con la città capoluogo della Valtel-lina, sin da quando era ancora parte del cosid-detto Stato di Milano governato dagli austriaci. Dai successori di Radetzky per intenderci. Era il 1855 quando per volontà di Francesco Foianini fu gettata la prima pietra dello storico hotel, la cui costruzione venne completata nel 1862, quando Sondrio e la Lombardia tutta era-no già parte del neonato Regno d’Italia retto dai Savoia. Della sua città il Grand Hotel della Posta è stato, come testimonia il nome, stazione di posta e quindi crocevia di comunicazioni, trasporti e traf-fici commerciali. Uno snodo vi-tale. Affacciato sulla centralissima piazza Garibaldi, di cui costituisce uno dei focus per l’eleganza del suo stile architettonico, da oltre un secolo e mezzo il Grand Hotel della Posta rappresenta il luogo dell’ospitalità per eccellenza di Sondrio. Le camere, grazie anche ad un recente restauro, mantengono intatto il fascino di un tempo con arredi e decori d’epoca, compresi in qualche caso gli affreschi dei soffitti. Entrarvi è come aprire la porta sulla storia e po-ter respirare certe atmosfere della seconda metà dell’Ottocento, quando il gusto per il dettaglio era arte. E parlando di arte va sottolineato un altro aspetto che lega fortemente il Grand Hotel della Posta a Sondrio: l’esposizione di opere d’arte di valore assoluto. Si tratta di intere collezioni che la proprietà dell’immobile, il Credito Valtellinese (erede di quella banca, il Piccolo Credito Valtelli-nese, a cui il proprietario di allora, Enrico Vitali, la cedette nel 1947), ha voluto collocare nei vari spazi dell’albergo per trasformarlo in una sorta di museo. Si tratta di un notevole complesso di ope-re d’arte attinte dalla collezione di quadri antichi

della banca. Ma brillano anche sculture di valore, come i bronzi realizzati dal grande Arturo Marti-ni. Un galleria di capolavori d’autore che spazia-no dal Settecento all’arte contemporanea.

Sembrerebbe di passare dal sacro al profano citando anche l’enogastronomia fra gli aspet-ti che rendono lo storico albergo una vetrina di Sondrio e del suo territorio. Ma non è affatto un’eresia perché oggi la produzione agroalimen-tare di un territorio, specie quella artigianale, è

considerata parte integrante della cultura materiale di una zona. E la Valtellina ne ha molte di eccellenze da mettere in ve-trina, a cominciare dalla bresa-ola, salume crudo a pezzo intero ottenuto da sapiente stagiona-tura naturale che è nato proprio da queste parti. E poi i tanti for-maggi di alpeggio, a comincia-re da Bitto, Casera Valtellina e Scimudin. I pizzoccheri, pasta tipica a base di grano saraceno,

la polenta “taragna” e gli “sciatt”, ovvero frittelle di grano saraceno e formaggio. Quindi i vini: ieri solo lo Sforzato, o Sfurzat (ottenuto da uve pas-site tre o quattro mesi), oggi anche molti altri. In primis il Valtellina Superiore, un rosso che ha ot-tenuto la Docg come lo Sforzato. La base preva-lente è il Nebbiolo che nella Valtellina assume le declinazioni più originali e apprezzate.

Il Grand Hotel della Posta ospita la maggior parte degli eventi di rappresentanza di Son-drio. In aprile è prevista la prima edizione di un evento – contenitore chiamato “Art de Vivre” e dedicato ad arte, moda, gastronomia e intratte-nimento. Oggi la gestione dell’hotel è affidata alla società Lungolivigno della famiglia Giovannini di Livigno, gruppo che ha costruito la sua notorietà nel campo della moda (i suoi negozi di Livigno propongono le griffe più quotate e sono molto frequentati dai turisti, anche stranieri) e che ha

esteso i suoi interessi nella hotellerie di qualità. Il “4 stelle” storico di Sondrio è oggi uno dei fiori all’occhiello dei Giovannini, compreso il risto-rante che si è ritagliato uno spazio anche fra le segnalazioni delle guide specializzate.

Il restauro ha permesso di recuperare anche gli spazi sotterranei dell’albergo dove è stata am-pliata la Spa e ricavate la sala colazione, una rusti-ca taverna e una fornita enoteca, che presenta un panorama completo delle etichette del territorio. Sondrio è città appartata, che non ama i rifletto-ri, ma è ugualmente piacevole da visitare. In tut-te le stagioni. Il suo salotto è piazza Garibaldi su cui si affacciano i palazzi più importanti, fra cui il Grand Hotel della Posta. L’itinerario del passeg-gio comprende la vicina piazza Campello, dove prospettano il Palazzo Pretorio (oggi sede muni-cipale) e la Collegiata dei Santi Gervaso e Prota-sio, chiesa simbolo della città. Il suo campanile, la Torre Ligariana, è nel contempo anche torre civi-ca. Una visita della città deve comprendere anche il Museo Valtellinese di Storia e Arte che sorge in via Quadrio nel Palazzo Sasso de’ Lavizzari. Una strada in salita conduce al Santuario della Sassel-la che presenta pregevoli affreschi del ‘500.

La città, che ha poco più di ventimila abitan-ti, sorge alla confluenza fra il Mallero e l’Adda e mentre si passeggia il sottofondo del rumore dell’acqua che scende rabbiosa da tutta la valle e dal complesso del Mara Corna è costante. Fa capire che tutt’intorno c’è il grande regno della montagna, lo scrosciare dell’acqua ne annuncia il respiro. Sondrio, in fondo, di questa regione di paesaggi austeri che è la Valtellina, terrazzata fin dai tempi dei romani per coltivare la vite, ne è la regina indiscussa. Da sempre.

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La suggestiva piazza Garibaldi, cuore di Sondrio dove sorge

il Grand Hotel della Posta. A destra la Spa e la facciata

dello storico albergo, scorcio sul fiume; sotto: una camera

dell’hotel, prodotti tipici della Valtellina e un piatto

di pizzoccheri. Nella striscia verticale: il ristorante e la

taverna dell’hotel, la Torre Ligariana e l’albergo illuminato.

L’elegante Grand Hotelcostruito nel lontano 1862è legato a doppio filocon la città della Valtellinacostituendone un luogod’accoglienza di classee un singolare, riccoe variegato spazio museale

L0 storic0 “Posta” racconta Sondrio

Pagina a cura di

>Renato Malaman<

Lombardia

Dal 23 al 25 aprileospiterà “Art de Vivre”

un evento d’arte, modae alta gastronomia

L’albergo è uno dei focusdi piazza Garibaldi

il cuore pulsantedi un centro storico

tutto da scoprire

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Salute

Gentile Direttore, da medico ospedaliero che quotidianamente opera in un reparto di chirurgia

generale, ho considerato con particolare attenzione la dichiarazione/denuncia dell’ Associazione dei chirurghi ospedalieri italiani “L’esigenza di risparmiare non può andare a discapito dei pazienti e della qualità della cura“.

L’associazione Acoi, sulla scia delle segnalazioni di migliaia di medici, accusa la corsa a ridurre i costi della sanità e denuncia che i bisturi utilizzati in sala operatoria sono di qualità sempre più scadente.

Scende in campo direttamente il Presidente Prof. Diego Piazza in rappresentanza dei chirurghi italiani, e su Repubblica leggiamo che “la continua ricerca del prezzo di mercato più basso, con criteri di valutazione spesso discutibili da parte delle commissioni regionali, ha determinato un livellamento verso il basso della qualità”.

“La mediocre qualità dei bisturi utilizzati oggi ha conseguenze sia estetiche, perché il taglio perde la famosa precisione chirurgica, sia infettive, perché, aumentando il trauma cutaneo per incidere una superficie, si aumenta il rischio di contaminazione batterica della ferita”.

“Quanto ai costi - prosegue il presidente dell’Acoi - possiamo affermare che si tratta di una scelta antieconomica, perché per uno stesso intervento può essere necessario utilizzare più bisturi, cosa che non si verificherebbe con un buon bisturi che, al contrario, potrebbe essere utilizzato più volte durante lo stesso intervento”. Pochi mesi fa vi era stata un’altra recente clamorosa denuncia riguardo la qualità pessima dei guanti che si bucavano durante gli interventi con frequenza anomala fatta dal Prof. Francesco Corcione, Presidente della Società Italiana di Chirurgia.

Sia Corcione, che Piazza sono stimati colleghi eletti dai chirughi italiani a rappresentare ai massimi livello istituzionali questa particolare categoria professionale.

I chirurghi: costo dei bisturi, non si può andare a ribasso

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SaluteInformazione a pagamento a cura degli esperti del settore www.lapiazzaweb.it/category/salute/Per partecipare alla rubrica chiamare il numero 049 8704884

L’allarme dei chirurghi:pericolosissimo operare con bisturi scadenti

dott. Giovanni Leoni

Continua alla pagina seguente

L’Editoriale

pag 1 e 2 editoriale per provincia venezia (o anche padova)

L’Ortodonzia intercettiva per i bambini

a pag 33 a pag 33 a pag 34

L’importanza della riabilitazione nella terza età

Infertilità di coppia, quali soluzioni?

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I chirurghi generali si occupano dei molteplici campi della chirurgia, sono presenti in tutti gli ospedali italiani e sono i medici che trovate ad operare con più frequenza di notte e festivi, dall’appendicite all’emorragia addominale di un grave trauma stradale, sono persone abituate a prendersi ogni giorno le loro responsabilità nelle condizioni più difficili. Fanno parte degli urgentisti per eccellenza come anestesisti e medici del pronto soccorso: gente che “ci mette la faccia“. E’ irrituale che questi professionisti, a nome di tutta la categoria dei chirurghi, facciano dichiarazioni così allarmanti sui media. Credo assolutamente plausibile quindi, che in entrambi i casi, il coinvolgimento del pubblico in questioni di forniture tecniche sia dovuta al fatto che, i miei colleghi provati altri modi di risoluzione dei problemi senza clamore, non siano stati ascoltati dai diretti interlocutori e si siano trovati costretti a rivolgersi ad altre strade. Sono convinto che se si è arrivati a questo punto, vuol dire che la preoccupazione è talmente forte da superare quella che è la normale riserva dei chirurghi riguardo alla propria attività professionale. Il bisturi, strumento base per eccellenza dell’attività chirurgica, diviene doppiamente simbolo per la causa dei ribassi, in quanto, dal punto di vista del costo non può essere paragonato ad altri strumenti più complessi. L’enunciato porta direttamente ad un altro aspetto, che concerne la possibilità del chirurgo di poter incidere sulla qualità degli strumenti che utilizza quotidianamente per curare le persone, e delle quali è l’unico responsabile finale davanti alla sua coscienza ed alla legge. Questo assunto all’utente comune potrebbe sembrare ovvio ma la realtà dei fatti è ben diversa: questi scritti lo esplicitano spero con chiarezza. Non si può mettere come primo criterio di scelta il costo, che va considerato solo a parità della qualità e facendo attenzione a non scendere sotto un certo standard. Quindi e’ necessario rivedere quali sono le caratteristiche intrinseche al bando per l’aggiudicazione di una commessa su una fornitura ospedaliera, vedere se le ditte che partecipano rispettano i requisiti, rivedere i criteri di attribuzione dei punteggi e le composizioni delle commissioni regionali e locali: se questi sono i risultati appare evidente che c’è qualcosa che non funziona. Mi sento in dovere di affermare che questo atteggiamento da parte dei professionisti che si sono esposti tramite i media, denota la necessità di far arrivare un messaggio a livello istituzionale, al fine che si rivedano quindi le commissioni ai vari livelli su criteri scientifici e di trasparenza, in cui la sana competizione fra ditte deve puntare al progresso ed alla qualità del prodotto, non al risparmio ad ogni costo sulla pelle dell’ignaro paziente e alla crisi di coscienza del professionista che rischia con le nuove normative sulla dipendenza il licenziamento per affermazioni pubbliche potenzialmente lesive per l’azienda in cui è stato assunto.

L’Editoriale

Segue dalla prima paginea dello Speciale Salute

I chirurghi: costo dei bisturi, non si può andare a ribasso

dott. Giovanni Leoni - Presidente OMCeO Provincia di Venezia

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L’intervento

La scienza medica ha da tempo oltrepassato i confini delimitati dalle colonne di Ercole e non occorre

disturbare Kant per ricordare che non tutto ciò che è lecito è moralmente accettabile.

Il progredire scientifico ha favorito la nascita nel secolo scorso della nuova disciplina della bioetica. Sono stati istituiti da allora Comitati di bioetica a vari livelli, da quello nazionale a quelli regionali e locali, per cercare di dare risposte alle nuove situazioni in cui si sono venuti a trovare i medici, e non solo, di fronte a casi come ad esempio la procreazione medicalmente assistita, gli espianti e i trapianti di organo, l’eutanasia, l’accanimento terapeutico,l’utero in affitto, lo “staccare la spina” al paziente ormai ridotto in stato vegetativo ma vivo solo grazie alle moderne tecnologie, ma anche l’allocazione delle risorse economiche e la priorità delle cure.

In questi giorni in cui è in votazione nel Parlamento italiano la legge Cirinnà sulle unioni delle coppie omosessuali, sull’adozione di figli da parte delle stesse (argomento su cui i pediatri hanno lanciato un grido d’allarme per le possibili conseguenze psicologiche), sulla maternità surrogata, in America si sta discutendo su un caso che ha creato un forte impatto mediatico: può una donna che ha dato il suo utero “in affitto” rifiutarsi di abortire quando questo le sia richiesto dai genitori intenzionali?

Negli USA, in molti Stati è permesso che vengano stipulati regolari contratti in cui una donna si impegna a portare in grembo figli non suoi in cambio di denaro.

Melissa Cook,una 47enne californiana in attesa di 3 gemelli i cui gameti derivavano da un 50enne della Georgia mentre gli ovuli da una donatrice, ha respinto la richiesta di aborto da parte del padre intenzionale ed ha intentato causa contro l’uomo.

Dal momento che tutti e 3 gli embrioni impiantati nell’utero della sig.ra Cook avevano attecchito, il padre, che aveva preso in considerazione l’adozione di un solo bambino, con la preoccupazione di rischi associati ad un parto multiplo e la motivazione di ritenere crudele il separarli, aveva chiesto alla donna di abortire. Melissa,incinta alla 23.ma settimana,ritenendo le motivazioni della richiesta legate più a preoccupazioni economiche che non a motivi di salute, ha rifiutato di abortire: “Stanno andando bene tutti e tre - ha dichiarato al Washington Post - ho profonda empatia per gli uomini che vogliono figli, tuttavia ora penso che il concetto di base di questo tipo di accordi vada riesaminato e non considero più gli accordi di maternità surrogata favorevolmente come in passato.”

Si è quindi rivolta alla Suprema Corte di Los Angeles per violazione dei diritti di uguale protezione garantiti dalla Costituzione da parte della legge californiana su questa forma di fecondazione assistita. Per Jennifer Lahl, Presidente del Center for Bioethics and Culture Network, si tratta di un caso epocale: “Le donne in tutti gli USA sono state intimidite e sfruttate dall’industria per la maternità surrogata che va a caccia dei poveri per profitto. E ora quest’industria si è spinta troppo in là cercando di obbligare le donne ad abortire feti sani per un mero beneficio economico”. “Attraverso casi come questo gli americani inizieranno a capire perché il Canada e tantissimi Paesi Europei, Asiatici e Africani hanno vietato la maternità a pagamento. Trasforma le donne in allevatrici anonime e i bambini in prodotti da ordinare (ed eventualmente da eliminare se non corrispondenti alle aspettative (n.d.r.). Questo- conclude Lahl - deve finire!”

La Cook nella causa in corso rifiuta di abortire e sostiene di essere la madre legale dei 3 gemelli e cerca di ottenere i diritti parentali sul terzo bambino e la custodia per i primi due.

Un caso di riflessione anche per i nostri Parlamentari.

Maternità a pagamento, nuovi risvolti e un caso su cui riflettere

dott. Francesco Noce*

*Presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Rovigo

Siamo felici davvero se stiamo bene

Prevenire le malattie e curarsial meglio è una buona regola.

Il consiglio giusto?Rivolgersi a medici esperti

vicini a casa nostra

Per collaborare all’inserto La Piazza Salute contattare 049 8704884 - [email protected]

Consulenza scientifica

PSICOLOGIADott.ssa Francesca Polato - via Arzerdimezzo 4/A - Monselice (PD) telefono 348 3762878Mail: [email protected]

CENTRO ODONTOIATRICOVitaldent Dott.ssa Angela Zadro, specialista in Ortognatodonzia- via Alberto Cavalletto 5 35122 Padova - Tel: 049 9868694www.vitaldent.com

GINECOLOGIADott. Salvatore Gizzo - GinecologoRiceve: “Uni-x poliambulatorio” P.zza Dossetti 1 (via L. Da Vinci, angolo via Montagnon) – Piove di Sacco PD - www.unixpoliambulatorio.it - tel. 0499708688Riceve: “Delta Medica” - Via Rialto 12, Monselice PD - Tel. 0429 783000 - Info.deltamedica@affi dea.it - www.deltamedica.affi dea.it

OPTOMETRISTAOttico Optometrista Barbara MicaglioOttica Optometria BarbieroVia Montello 2 - 30033 Noale (VE)Tel. 041-440485 - 041-440484e-mail: [email protected]

POLIAMBULATORIOPoliambulatorio Vespucci via Vespucci n°135/136 30015 Sottomarina di Chioggia (Ve) - Tel. 041.490754 - Fax. 041.5548329 [email protected]

FISIOTERAPIADott. Andrea Bellato Fisioterapista e OsteopataVia Marcanta 15, Adria (Ro)tel 388 0441845 mail: [email protected]

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LE NOSTRE RUBRICHE: Animali p.32 Diritti p.35 Salute p.43

L’Ortodonzia intercettiva per i bambini

L’ortodonzia e’la disciplina odontoiatrica che si occupa della correzione delle malocclusioni per

ottenere quell’allineamento dei denti che consente una funzione masticatoria fisiologica e un’estetica facciale armonica. L’ortodonzia intercettiva per bambini serve ad individuare e correggere, se presenti, anomalie dentarie e scheletriche, quali morso crociato, arcate strette, mancanza di spazio, mandibola arretrata o avanzata rispetto all’arcata superiore, prima che possano generare gravi conseguenza funzionali o estetiche. La prima visita dovrebbe essere effettuata tra 3 e i 6 anni, quando sono presenti in bocca tutti i denti da latte, che devono essere mantenuti sani perche’ fanno da guida all’eruzione dei denti permanenti. Fondamentale è la sigillatura dei solchi occlusali dei primi molari permanenti per proteggerli dalla carie. Un altro aspetto molto importante della prevenzione e’ l’individuazione di abitudini viziate come l’uso prolungato del succhiotto, il succhiamento di uno o piu’ dita, la respirazione orale e la deglutizione atipica, che compromettono lo sviluppo armonico del volto . Un intervento precoce, mediante i moderni dispositivi ortodontici-ortopedici, guida la crescita e lo sviluppo dento facciale, creando spazio per denti affollati in eruzione, ottenendo la simmetria facciale, riducendo il rischio di traumi su incisivi superiori protrusi, preservando lo spazio per denti non ancora erotti, diminuendo la necessita’ di estrazioni di denti permanenti, riducendo la durata del trattamento in

dentatura permanente. Se il trattamento precoce non è necessario l’ortodontista può monitorare attentamente la crescita e lo sviluppo per iniziare l’eventuale terapia ortodontica al momento ideale. Nel giovane e nell’adulto, in cui le arcate dentarie e le basi ossee sono gia’ formate i denti possono essere allineati con tecniche ortodontiche tradizionali, come apparecchi fissi vestibolari o linguali. Esiste infine la moderna tecnica ortodontica biodinamica, una sequenza di apparecchi trasparenti, precisissimi e invisibili che allineano i denti e riconfigurano la funzionalità muscolare eliminando le interferenze occlusali anomale e conferendo equilibrio al viso e alla bocca.

La prima visita dovrebbe essere effettuata tra 3 e i 6 anni, quando sono presenti in bocca tutti i denti da latte, che devono essere mantenuti sani perche’ fanno da guida all’eruzione dei denti permanenti

Vitaldent - centro odontoiatricoDott.ssa Angela Zadro, specialista in Ortognatodonziavia Alberto Cavalletto 5 35122 - PadovaTel.: 049 9868694 - www.vitaldent.com

#Comunichiamo?# Facebook, hashtag, whatsapp: tanti modi per…non “comunicare”!

Facebook, Twitter, Whatsapp, Meetic, etc., quanti sono ormai i modi per comunicare? Al giorno d’oggi

la tecnologia ci permette di essere “connessi” con chi vogliamo, in qualsiasi momento della giornata, in qualsiasi posto in cui ci troviamo e qualsiasi cosa stiamo facendo. Lo smartphone, il tablet e tanti altri dispositivi elettronici sono oggetti ormai in possesso di quasi tutti di noi, indipendentemente dall’età. Molti ragazzini delle scuole elementari e delle medie posseggono uno smartphone e si “messaggiano” con i loro amici o sono membri di gruppi whatsapp. Anche gli adulti, tra Facebook, Twitter, sono spesso “connessi” e usano questi social network per comunicare, condividere foto o esperienze di giornata. Torniamo indietro con la memoria, in quegli anni in cui tutto ciò non esisteva e domandiamoci: come facevano le persone a comunicare tra loro? La risposta è semplice: si parlavano vis a vis o usavano la rete fissa per condividere informazioni. E’ vero che la società odierna, la tecnologia avanzata e soprattutto il sentirsi al passo con la modernità ha comportato quasi un obbligo nel possedere almeno uno smartphone. Ed è anche corretto rimanere al passo con i tempi. Ma quale può essere il rischio? In studio ascolto le preoccupazioni di genitori nei confronti di figli che passano molto tempo a chattare, twittare o ad essere connessi in Facebook. Ascolto anche le paure di adulti nel sentirsi soli o nell’avere difficoltà a trovare un partner: mi raccontano che, attraverso siti di incontri come Meetic o Tinder, in qualche modo superano i limiti di tempo che hanno a disposizione per frequentare situazioni in cui conoscere persone nuove o la timidezza di mettersi in gioco in una comunicazione diretta. E allora utilizzano lo schermo del pc per instaurare una forma di comunicazione con uno sconosciuto, conoscendolo e facendosi conoscere attraverso una descrizione digitata nella tastiera. Eppure questi adulti

Psicologia Dott.ssa Francesca Polato- via Arzerdimezzo 4/A - Monselice (PD) telefono 348 3762878 [email protected]

sono cresciuti in un mondo in cui non esistevano i social network ed hanno imparato a relazionarsi con i coetanei, con gli adulti, con il mondo intero attraverso la più semplice forma di comunicazione: il discorso diretto con l’altro. Allo stesso tempo penso ai ragazzi, cresciuti in un mondo di twittate, chat…hanno mai imparato davvero a comunicare direttamente? E’ un modo per nascondersi dietro alla paura o all’incertezza? Se comunichiamo in famiglia è più facile che i nostri ragazzi imparino a comunicare anche fuori di essa. Dobbiamo, prima di tutto noi adulti, essere un esempio di comunicazione ed insegnare loro come affrontare le relazioni dirette. Allo stesso modo, se noi adulti affrontiamo ciò con difficoltà, disagio, è probabile che nella nostra famiglia di origine non abbiamo vissuto direttamente esperienze di comunicazione perché i nostri genitori non comunicavano o parlavano poco. Quando i miei pazienti mi presentano problemi di insicurezza, poca autostima, facilità a ricorrere a forme di comunicazione indiretta come quella dei social network, ripercorro la storia comunicativa della loro famiglia di origine per indagare dove si è creato questo disagio relazionale che li ha portati a non essere in grado di instaurare una relazione diretta con l’altro. Spero di essere riuscita a farvi riflettere un po’ sull’importanza di comunicare e di non nascondersi dietro le incertezze della comunicazione diretta con il nostro interlocutore, ma provando ad affrontarle insieme al terapeuta.

Infertilità di coppia: quali soluzioni?Secondo la definizione dell’organizzazione

mondiale della sanità (OMS), l’infertilità è definita come l’incapacità di procreare dopo 12-24 mesi di rapporti non protetti. Si stima che l’infertilità colpisca circa il 15% delle coppie (circa 60000 nuove coppie ogni anno in Italia) assumendo la dimensione di problema sociale. Nei paesi industrializzati la prevalenza delle coppie infertili è passata dal 6-7% degli anni 60 al 15-20% attuale. Questo importante aumento della prevalenza è imputabile da un lato al maggior numero di coppie che oggi a differenza del passato, si rivolge al medico e dall’altro a fattori sociali e ambientali.

Tra questi si annoverano: • età della partner femminile: negli ultimi

decenni la ricerca della prima gravidanza avviene molto più tardi rispetto al passato (fertilità decresce notevolmente dopo i 40 anni);

• riduzione della frequenza di rapporti legata all’età più avanzata dei partner e alla vita frenetica dei nostri tempi;

• aumento della promiscuità sessuale con conseguente incremento dell’incidenza delle malattie sessualmente trasmesse le quali possono gravemente incidere sulla fertilità;

• abitudini di vita (stress, obesità, fumo di sigaretta, alcool, inquinanti ambientali) con ripercussioni sulle condizioni riproduttive dell’uomo e della donna.

Il tentativo di identificare le cause di infertilità di coppia inizia con un’accurata

Dott. Salvatore Gizzo - GinecologoRiceve: “Uni-x poliambulatorio” P.zza Dossetti 1 (via L. Da Vinci, angolo via Montagnon) – Piove di Sacco PD www.unixpoliambulatorio.it - tel. 0499708688Riceve: “Delta Medica” - Via Rialto 12, Monselice PD - Tel. 0429 783000 - Info.deltamedica@affi dea.itwww.deltamedica.affi dea.it

La personalizzazione del trattamento

e la presa in carico della coppia è

fondamentale per l’ottimizzazione

delle probabilità di gravidanza

anamnesi (storia dei pazienti) e con un’attenta valutazione clinica dei 2 partner supportata da indagini laboratoristiche e strumentali. Le cause che sono alla base di una difficoltà riproduttiva si suddividono in:

• fattori esclusivamente o prevalentemente femminili,

• fattori esclusivamente o prevalentemente maschili,

• fattori di coppia.Inoltre nel 25 % circa delle coppie la

causa di infertilità rimane ignota (infertilità inspiegata).

I principali esami diagnostici che permettono l’inquadramento diagnostico della coppia infertile sono:

• per la donna l’esecuzione di esami ormonali, la stima della riserva ovarica, la valutazione dell’ovulazione e la valutazione della pervietà tubarica;

• per l’uomo la valutazione del liquido seminale.

Identificate le cause di infertilità è importante discutere con la coppia l’approccio terapeutico. In molti casi (anovulazione cronica, ridotta riserva

ovarica, liquido seminale con anomalie, malformazioni uterine, alcune patologie tubariche) l’approccio puo’ essere solo di tipo medico non invasivo (rapporti mirati, controllo dell’ovulazione) o con blando supporto terapeutico (induzione della crescita follicolare multipla, induzione dell’ovulazione, supporto della fase luteale) mentre in casi più severi l’infertilità/sterilità di coppia può essere risolta soltanto attraverso le tecniche di riproduzione assistita (PMA).

Le tecniche di riproduzione assistita si distinguono in tecniche di:

• I livello: inseminazioni intrauterine (in vivo in cui la fecondazione avviene nell’organismo della donna);

• II livello: fecondazione in vitro in cui la fecondazione avviene in provetta, all’esterno dell’organismo della donna (FIVET-ICSI);

e vengono definite omologhe, se si utilizzano i gameti della coppia (ovocita e spermatozoo); o eterologhe se prevedono l’uso di gameti estranei alla coppia.

Il ruolo fondamentale del medico che si interessa di infertilità di coppia e medicina della riproduzione è in primis inquadrare la coppia al fine di capire se vi è oppure no un problema riproduttivo, prescrivere e valutare (discutendo con la coppia) gli esami necessari per la diagnosi di infertilità di coppia e infine proporre, dopo adeguata informazione, quelle che sono le opzioni terapeutiche più efficaci per ogni singolo caso. La personalizzazione del trattamento e la presa in carico della coppia è fondamentale per l’ottimizzazione delle probabilità di gravidanza oltre che per la riduzione dei tempi di attesa volti all’ottenimento della stessa.

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laPiazza Salute 34 www.lapiazzaweb.it

L’importanza della riabilitazione nella terza età

Tra i problemi più comuni della terza età si annovera il generale peggioramento delle funzionalità

motorie, causato dal naturale deterioramento – invecchiamento di strutture osteoarticolari e miotendinee. A questo si aggiungono anche traumi e patologie a cui gli anziani sono maggiormente soggetti ed in alcuni casi anche un graduale deterioramento cognitivo: per tutte queste eventualità è fondamentale operare tempestivamente con un’attività riabilitativa mirata, che consenta un pieno (o parziale) recupero funzionale motorio. Gli obiettivi della terapia riabilitativa e strumentale sono molteplici: risoluzione dello stato infiammatorio, riduzione/scomparsa del dolore, miglioramento della funzione muscolo-scheletrica e della qualità di vita (comprese le condizioni psicologiche e la fiducia del paziente), incremento nella compliance riabilitativa (= disponibilità da parte del paziente al trattamento riabilitativo),prevenzione della sindrome da ipomobilità/immobilizzazione nell’anziano, ripresa delle attività funzionali che ci si è prospettati, ridurre, parzialmente o totalmente, il “deficit” che rende disabile una persona, attraverso l’utilizzo di funzioni rimaste integre, in modo da permetterle di “vivere” al massimo delle sue capacità.

Il 30% degli anziani ha limitazioni motorie, dovute principalmente a patologie muscolo scheletriche (traumatologiche, ortopediche, reumatologico-degenerative), ma non solo, basti pensare alle patologie neurologiche invalidanti. Queste limitazioni possono comportare difficoltà nello svolgimento delle attività della vita quotidiana, alterando l’autonomia e il movimento nel proprio ambiente. La Riabilitazione nella Terza Età deve mirare alla riorganizzazione della vita del paziente anziano colpito da disabilità, in modo

che possa compiere il maggior numero di esperienze positive, cioè gratificanti, pur avendo subìto delle limitazioni motorie e cognitive. E per raggiungere questo obiettivo si deve intervenire sui bisogni della persona, sul contesto sociale, sull’ambiente fisico e sulla (o sulle) disabilità.

Occorre quindi individuare i bisogni primari dell’anziano e il modo di soddisfarli; motivarlo e farlo così partecipare attivamente alle attività che gli vengono proposte per ottenere il recupero; fare accettare dalle persone che vivono a contatto con lui la sua debolezza e problematica, in modo che soddisfino i suoi bisogni secondari legati al rapporto con gli altri (bisogno di accettazione, di affetto, ecc.); intervenire sull’ambiente in cui l’anziano vive abitualmente (la casa, soprattutto) per eliminare quelle barriere che possono rendere difficili i suoi spostamenti o i movimenti in genere.

Presso il Poliambulatorio Vespucci si effettua riabilitazione per anziani: il centro è infatti specializzato nell’elaborare percorsi riabilitativi personalizzati, dove ogni paziente potrà godere in tutta sicurezza dell’assistenza di un fisioterapista qualificato che seguirà ogni singola fase del processo di recupero. Il trattamento può essere singolo e quotidiano, in particolare in fase di acuzie flogistiche, con l’ausilio combinato di Terapie fisiche (laser, Tecarterapia, correnti antalgiche) e di Terapie Manuali (Kinesiterapia, rieducazione posturale e motoria, Massoterapia). Superata la fase acuta si consiglia di continuare anche a domicilio con gli esercizi insegnati ed appresi, e di seguire i consigli dati per mantenere una buona qualità di vita e prevenire eventuali riacutizzazioni o complicazioni. Spesso, proprio per i pazienti della terza età, si consiglia

inoltre di continuare periodicamente con cicli di ginnastica motoria specifica in gruppo da eseguirsi 2 volte/settimana come terapia di “mantenimento”. Importante è informare le persone che la mancanza di un’adeguata e costante attività motoria contribuisce alla progressiva perdita del tono-trofismo muscolare e del contenuto minerale del tessuto osseo (osteoporosi), tipiche dell’età avanzata, con conseguente aumento del rischio di cadute, fratture e immobilizzazione. Quindi le persone della terza età devono sapere che esistono Centri Specializzati dove possono ottenere risposte alle proprie problematiche intraprendendo percorsi riabilitativi specifici e personalizzati per continuare a condurre una vita serena, indipendente ed autonoma e con buona qualità.

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La vertigine visiva, sintomi e cause

La vertigine può essere definita come una sensazione di instabilità ed è un sintomo, non una malattia, di

disorientamento in relazione alle cose attorno a noi. La sintomatologia vertiginosa può variare da una leggera sensazione di capogiro sino ad una grave e severa sensazione di instabilità che ci può far cadere con effetti anche gravi o la perdita di motilità che alla guida diventerebbe di estremo pericolo.

Problemi ai muscoli oculari o problemi di rifrazione possono causare instabilità. Un esempio di tale tipo di disturbo è quello che un individuo può avere durante la guida se porta occhiali che appartengono ad un’altra persona oppure di instabilità visiva causata da una non corretta ametropia, tipo l’astigmatismo, o quando si vede sfrecciare un treno che va in direzione opposta alla nostra. Gli occhi rispondono inviando al cervello una rapida serie di impulsi, che indicano che il corpo è in movimento rotatorio. D’altra parte, le orecchie ed il sistema di muscoli-articolazioni, inviano al cervello impulsi che indicano che il corpo non è in movimento rotatorio ma solo in movimento in avanti. Il cervello, nel ricevere tali informazioni confuse (dagli occhi che indicano movimento, dalle orecchie e dal sistema muscoli-articolazioni che indicano il contrario) invia allo stesso modo, ai vari muscoli e ghiandole, ordini confusi che possono causare sudorazione, nausea, e vomito. In tale situazione quando un individuo è seduto nel sedile di fronte e guarda in avanti, gli occhi, le orecchie, e il sistema muscoli-articolazioni, lavorano in modo più uniforme, e la possibilità di avere la sensazione di mal d’auto è minore. Un disturbo visivo può essere causato da vertigini di altra origine. La incapacità intermittente di focalizzare, la difficoltà nella lettura, intermittente sensazione di appannamento visivo, possono derivare

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da piccoli movimenti riflessi dagli occhi (scosse).Le vertigini si possono avere per altri motivi,

quali: problemi otologici, stress emotivi, gli stati di tensione, e l’assunzione di un’eccessiva quantità di alcool. L’insufficienza circolatoria, la disfunzione metabolica o allergica, i tumori o i traumi, possono produrre questo tipo di instabilità con o senza disturbi dell’equilibrio, e altri che per esigenze di spazio non elenchiamo.

Gli occhi rispondono inviando al cervello una rapida serie di impulsi, che indicano che il corpo è in movimento rotatorio

Come curare la Lombalgia, diagnosi e procedura

Viene definito lombalgia il dolore che colpisce la regione lombare e sacrale; qualora si irradi

all’arto inferiore viene indicato come lombo-sciatalgia (irritazione anche del nervo sciatico) o lombo-cruralgia (irritazione anche del nervo crurale). I due termini indicano solamente i distretti corporei in cui si manifesta il dolore senza indicarne le cause. L’origine del disturbo può ritrovarsi in problematiche meccanico-strutturali, dei tessuti molli vertebrali e paravertebrali, della struttura ossea, degli organi interni che “proiettano” dolore nella zona lombare, la gravidanza, lo stress (psicosomatico).

Uno dei fattori di rischio è l’obesità in quanto aumenta la lordosi fisiologica lombare, altera la meccanica vertebrale con conseguente ripercussione sulle zone vicine ed a distanza, irritazione dei nervi, dolore; un altro fattore di rischio è la sedentarietà: “il movimento, questa è la vita”.

Per questi motivi, non è sufficiente calmare il dolore e l’infiammazione, è necessario, anche e soprattutto, restaurare una migliore meccanica vertebrale, affinché le crisi non si scatenino più su dei semplici piccoli “movimenti sbagliati”. Una buona meccanica vertebrale deve permettere un utilizzo normale della colonna vertebrale, senza che si sia obbligati a fare sempre attenzione a tutti i gesti. Se questo non c’è avremo un terreno fertile per il “colpo della strega” su cui un movimento anche minimamente “scorretto e brusco” va a creare un’alterazione strutturale, una distorsione vertebrale e quasi sempre al dolore si accompagna una marcata rigidità muscolare in tutto il corpo.

Il dolore può insorgere in maniera acuta (comunemente detto colpo della strega) o in maniera

Dott. Andrea Bellato - Fisioterapista e OsteopataVia Marcanta 15, Adria (Ro)tel 388 0441845 mail: [email protected]

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sorda e costante (lombalgia cronica) comunque essere prodotto da diverse cause: uno sforzo eccessivo, una caduta che produca un trauma distorsivo – contusivo, patologie cronico degenerative quali artrosi, stenosi lombare, sindrome della cauda equina, problematiche capsulo-legamentose, stiramento della muscolatura, ecc. La risposta dell’organismo al dolore è una contrattura antalgica della muscolatura lombare che aumenta la sensazione dolorosa accompagnandola ad una marcata difficoltà nel movimento del tronco.

Il trattamento della lombalgia non è semplice, dipende dalla severità dei sintomi piuttosto che dalla severità delle lesioni, ed il giudice finale del risultato è il paziente stesso, tenendo presente che ognuno ha la propria percezione del dolore. Lo scopo del trattamento è quindi quello di riequilibrare il corpo in modo da rivitalizzare l’organismo che in genere si trova atteggiato in stato di difesa sia a livello muscolo-scheletrico che a livello organico, emotivo: fattori che modificano la postura e che poi possono scatenare vari sintomi fra i quali uno dei più frequenti è la lombalgia. Si interviene riequilibrando il piede, il ginocchio, il bacino, la colonna vertebrale, ecc., in poche parole è importante ristabilire la mobilità lì dove è perduta nonché riequilibrare le pressioni sopra e sotto diaframmatiche.

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Libri 36 www.lapiazzaweb.it

La “libraria” settecentesca di S. Francesco: l’ultimo libro di P. Luigi GiacomettiÈ stata recentemente presen-

tata a Perugia l’ultima ope-ra letteraria promossa da Padre Luigi Giacometti, direttore della Biblioteca storica del Conven-to di San Francesco del Mon-te, frate francescano originario di Cavarzere che tutti ricorda-no in paese con grande affetto e stima. L’opera si intitola La “libraria”settecentesca di San Francesco del Monte a Perugia ed è composta da due volumi che restituiscono il volto dell’antica biblioteca del Monte e rendono ancora più evidente la sua im-portanza per la storia cultura-le dell’Ordine francescano, in stretto rapporto con la città di Perugia. “L’opera offre la ricom-posizione scientifica dei fondi librari – scrive Padre Giacometti nella prefazione al testo – così

come erano disposti nella stori-ca Biblioteca, prima dell’avvento della Repubblica giacobina. La ricerca, l’esame e la registrazione dei materiali librari, messi a con-fronto con titoli e signature degli antichi cataloghi settecenteschi, hanno permesso di identificare gli esemplari originari posseduti dalla Biblioteca del Monte, oggi custodite in altre biblioteche, italiane ed estere”. Il progetto di realizzazione dell’opera ha coin-volto numerose personalità della Regione Umbria, della Biblioteca Comunale Augusta, della Biblio-teca del Rettorato dell’Universi-tà di Perugia e del liceo classico “Annibale Mariotti”, riunite sotto la responsabilità scientifica di Al-fredo Serrai, il quale si è avvalso della collaborazione di Maria Paola Barlozzini e di Fiammet-

ta Sabba, quest’ultima curatrice dei volumi. Il catalogo aumenta le conoscenze disponibili sulla preparazione teologica, morale e culturale dei frati francesca-ni lungo i secoli, ma anche sugli ambiti in cui essi la applicavano, attraverso l’insegnamento e la predicazione in Italia e all’estero, dunque rappresenta un prezioso strumento per approfondire in maniera rigorosa il valore sto-rico e culturale della Biblioteca del Monte. “In accordo con il motto presente nel finestrone del salone librario non oculis [sed] mentibus esca – conclude Padre Luigi - la bellezza della bibliote-ca sorprende e incanta, ma il vi-sitatore è avvisato di favorire un personale processo di interioriz-zazione e di lasciare ogni «distra-zione» davanti ad un «oggetto»

tanto ammirevole: esso è solo un tramite, grazie al quale la mente deve lasciarsi condurre al Princi-pio di ogni bellezza. Il messaggio della Biblioteca del Monte, infat-ti, richiama un concetto espresso dal grande dottore francescano Bonaventura da Bagnoregio nel suo Itinerario della mente in Dio: ogni bellezza, poiché è mediata dalla nostra superficiale emozio-ne, potrebbe essere ingannevole;

ma se invece è attirata dalla luce divina, essa vede attraverso quel-la stessa Luce”. Per informazioni e prenotazioni dell’opera è possi-bile rivolgersi alle Edizioni Fabri-zio Fabbri srl (tel. 075 5271076, email [email protected]) oppure a Padre Luigi Giacometti (email [email protected])

Nicola Ruzza

Sotto padre Luigi Giacometti

“Solo andata –Arnaldo e Osvaldo: il viaggio, il biglietto, l’inutile attesa”

ll biglietto, Antonio, fratello minore dei protagonisti e l’’autrice Patrizia Rossetti

La storia di due gemelli di Correzzola deportati in Germania l’8 settembre 1943

Un biglietto sgualcito e un di-segno del destino che riesce a ri-comporre, almeno nel ricordo, una famiglia divisa dai drammi della guerra.

E’ questo il tema del libro “Solo andata – Arnaldo e Osvaldo: il viaggio, il biglietto, l’inutile atte-sa” presentato a metà gennaio in Corte Benedettina a Correzzola nel Padovano. L’opera, scritta dal-la giornalista del Mattino di Pa-dova Patrizia Rossetti, la storia di Arnaldo e Osvaldo Agostini, due

gemelli di Correzzola deportati in Germania l’8 settembre del 1943. Due fratelli, due giovani come tanti altri, due soldati. Chiamati alle armi e inghiottiti dalla guerra dopo l’Armistizio del 1943. La fami-glia conoscerà la loro sorte soltanto grazie a un biglietto lanciato a caso lungo la strada ferrata, e arriva-to a destinazione per un singolare

gioco del destino. Con l’autrice era presente Antonio Agostini, fratello minore di Osvaldo e Arnaldo, dai cui ricordi ha preso vita la storia narrata nel libro. Secondogeniti dei cinque figli di Ettore Agosti-ni e Natalina Ortolan, Arnaldo e Osvaldo conducono la dura vita riservata ai poveri delle campagne venete, quando nell’agosto del 1943

ricevono la cartolina-precetto che li trascina in guerra. Deportati pochi giorni dopo l’Armistizio, in un ul-timo gesto di disperazione gettano dalle feritoie del vagone piombato un biglietto, supplicando chiunque lo trovi di avvertire la loro famiglia. Il misero pezzo di carta sgualcita potrebbe andare distrutto, invece è notato da una donna, letto e in-

viato al padre e alla madre dei due giovani, che ben presto i Tedeschi divideranno per sempre, destinan-doli a due diversi campi di prigio-nia. Soltanto uno di loro tornerà a casa, ma minato nel corpo e nello spirito, tanto da non farcela nep-pure a raccontare per intero quegli anni di sofferenze. Un compito che Antonio, bambino all’epoca dei fat-ti, ha invece fatto proprio, per con-segnarlo alle giovani generazioni. Il libro, edito dall’associazione di volontariato Co-Meta, è corredato dalle foto del fotografo Franco Stor-ti e da una serie di emozionanti immagini d’epoca che ritraggono la famiglia Agostini.

Il ricavato delle vendite andrà ai progetti di solidarietà che l’as-sociazione Co-Meta sta portando avanti a favore dei bimbi africani.

Alessandro Cesarato

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La Prenotazione avviene presso il RistoranteInfo: 041 932127 - 335 5294045Statale 11 Riviera del Brenta Malcontenta (Ve) - Via Padana, 198

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Menù di Pasqua

Aperitivo della Casa con salatiniAntipasti

Schiette con polentinaAntipasto Fornace:

Gamberetti, Polipi con sedano, insalata di mare,latticini di Seppia, Gamberoni, 1/2 Astice al proseccoPrimi

Linguine al Salmone affumicatoFarfalle con Scampi e funghi

SecondiGrigliata mista di pesce (Orata, coda di Rospo, Scampo)Vassoi di frittura mista con polentina,

Insalatine di stagioneDolci

Tartufo gelato con liquoreColomba Pasquale e vino moscato

SgroppinoCaffè e Grappa della casa

Vino e Acqua Minerale compresi

€ 45,00 a persona

Locale tipico e caratteristico della Riviera del Brenta.Ampia sala per banchetti.

Specialità Pesce con tutte le ricettedella Tradizione Veneta.

RistoranteAlla FornaceRistoranteBuona Pasqua

Tartufo gelato con liquoreColomba Pasquale e vino moscato

Caffè e Grappa della casaVino e Acqua Minerale compresi

La cucina di Carmen 37 www.lapiazzaweb.it La cucina di Carmen 1 www.lapiazzaweb.it

La quantità degli ingredien-ti si riferisce a un menù tipo per 4 persone. Abbreviazioni usate: C = cucchiaio, c = cucchiaino, g = grammo, kg = chilogrammo, L = litro, dl = decilitro, olio (quando non è specificato altro) = olio extra vergine di oliva, q.b.= quanto basta.

Nota

Ca r m e n B e l l i n ,

E d u c a t o r e A l i m e n t a r e dell’Associa-zione Cultu-rale La Biolca di Padova: tiene corsi e conferenze su alimentazione e cuci-na, collabora al mensile Biolcalenda, ha pubbli-cato “Metti una sera a cena” libro di ricette e consigli utili per una cu-cina in armonia con i rit-mi della natura.

Carmen Bellin

Proposte per una cucina biologica, integrale, vegetariana, in sintonia con la natura

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TARTINE ALLA CREMA DI CARCIOFI

Ingredienti: 4 fette di pane integrale - 1 ci-polla - 2 spicchi d’aglio - 4 carciofi - 1 pizzi-co di zenzero e 1 di curry - 1 ciuffo di prezze-molo - 1 spicchio di limone - olio e sale q. b.

Preparazione: preparare o acquistare già pronti i fondi di carciofo. Lasciarli a bagno in acqua acidulata per qualche minuto. Intanto tritare bene la cipolla e l’aglio e farli saltare in una teglia oliata, unire i carciofi, regolare di sale e spezie e lasciar cuocere. A fine cottura aggiungere un po’ d’olio e il prezzemolo tritato. Quindi frullare con il frullatore ad immer-sione fino ad ottenere una crema morbi-da. Spalmare su fette di pane, tagliate in varie forme.

CROCCHETTE DI VERDURE

Ingredienti: 1 gambo di sedano - 1 cipolla - 2 carote - 1 finocchio - ½ porro (o altre verdure a scelta) - sale - peperoncino - rosmarino - olio - tamari - 1 spicchio d’ aglio - 3 o 4 C di fiocchi di riso o fiocchi di avena piccoli.

Preparazione: tagliare tutte le verdure abbastanza sottili, metterle in una teglia con un filo d’olio e il rosmarino, mescolarle bene e farle saltare a fiamma abbastanza alta per 10-15 minuti rigirandole spesso. Coprire, aggiungere il tamari e lasciare cuocere anco-ra qualche minuto. Nel frattempo mettere in ammol-lo 3-4 C. di fiocchi di riso o di avena piccoli nell’ac-qua o meglio nel brodo vegetale. In una terrina unire tutti gli ingredienti, amalgamarli bene e formare delle palline, passarle nel pane grattugiato e farle dorare in forno in una teglia unta d’olio, girandole da ambo le parti in modo da farle diventare croccanti.

TORTA DI CAROTE

Ingredienti: 250 g di carote - 250 g di noc-ciole o mandorle - 3 C di farina integrale - 1 C di miele - 2 C di uvetta - 1 C di pinoli - 1 uovo.

Preparazione: in una terrina mescolare la farina con le carote grattugiate, le noc-ciole tritate, il miele, l’uvetta e i pinoli. Aggiungere il tuorlo d’uovo e impastare. Ungere uno stampo, versarci il composto (se risulta troppo asciutto aggiungervi un po’ di succo di frutta) e infornare a 200 gradi per 30 minuti. Nel frattempo montare a neve l’albume dell’uovo e versarlo sulla torta. Rimettere in forno e lasciare cuocere ancora per 10 minuti circa.

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ArieteSarete più riflessivi e astuti. Riuscirete finalmente a far decollare i vostri progetti.

Comunicate di più.

Datevi da fare e dedicatevi ai cambiamenti, possibilmente nella prima metà del mese, poi diventerete più nervosi.

Recupererete fiducia in voi stessi grazie a nuovi incontri,

positivi anche per risolvere tensioni familiari.

Riflettete prima di agire, sarete molto impulsivi e

carichi di energia.

Il vostro umore è dei migliori ma sarà un mese impegnativo, con qualche

delusione.

Sistemate le questioni in sospeso e godetevi un po’ di

relax, con un viaggio e magari nuove amicizie. Dedicatevi

allo sport.

Non spendete troppo e non fate-vi prendere dall’ansia. Alcuni

problemi si sistemeranno entro la metà del mese.

Avrete dei momenti piacevoli con la persona che amate. Riscoprire-te il valore delle amicizie. Tenete sotto controllo la gelosia, però, e

siate poco possessivi.

Gratificatevi con un po’ di sva-go, dopo un periodo pieno di

impegni. E’ il momento perfetto per conoscere l’anima gemella.

Date spazio all’immaginazione. Questo mese sarà molto vivace.

Farete nuove conoscenze e migliorerete la vostra vita sociale.

Siete un po’ stanchi. Tenete duro fino a marzo. Fate

qualcosa che vi piace per gratificarvi. Dedicatevi solo a

voi stessi.

Nuove amicizie e qualche buona notizia in arrivo. E’ un momento buono per voi, per

affrontare nuove sfide.

Toro

Gemelli

Cancro

Leone

Vergine

Bilancia

Pesci

Acquario

Capricorno

Sagittario

ScorpioneL’amore prima di tutto nel mese di San Valentino. Abbracciatevi,

tutto andrà per il verso giusto

Febbraio

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Page 40: Padova est febb2016 n27

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