moda sposi

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f b business in fiera Moda S posi Interviste Hoara Borselli Milena Miconi Viaggi di Nozze Londra Marocco Costiera Amalfitana Stilisti Anna Ceruti Fabio Gritti Peter Langner Sì lo voglio Gli indirizzi più esclusivi per avere il meglio il giorno del proprio matrimonio Nuove tendenze per sposarsi con stile

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rivista dedicata al mondo degli sposi

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Page 1: moda sposi

fbbusiness in fieraModaSposi

IntervisteHoara BorselliMilena Miconi

Viaggi di NozzeLondra

MaroccoCostiera Amalfitana

StilistiAnna CerutiFabio Gritti

Peter Langner

Sì lo voglioGli indirizzi più esclusiviper avere il meglioil giorno del propriomatrimonio

Nuove tendenzeper sposarsi con stile

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Nel più importante giorno della vostra vita vorreste che ogni cosafosse perfetta e che ogni dettaglio venisse curato con la massima

eleganza. Avete scelto il vostro abito con estrema attenzione, ilristorante risulta perfetto. Ma c'è ancora qualcosa che manca e chenon riuscite a decidere… È la vostra auto per il matrimonio, qualcosache deve essere esclusivo esattamente come voi e deve rifletterequanto state provando: con Limousine Service vivrete in perfettatranquillità e serenità il giorno del vostro matrimonio.

L'auto delle nozze rappresenta simbolicamente il mezzo usato dagli sposi perintraprendere il cammino di una nuova vita assieme. Con quale mezzo arrivare

all'appuntamento più importante della vita? Noi diciamo che è utilizzabile qualsiasiautomezzo, ma dipende dallo stile con il quale gli sposi intendono caratterizzare lafesta. Nei weekend primaverili ed estivi, quando il clima è più propizio alle nozze, ilpassaggio delle inconfondibili auto delle spose desta la curiosità dei passanti che,voltandosi a guardare, riescono a intravedere tra le nuvole di tulle e i fiori i giovanivisi emozionati. Ed è proprio vedendo questo, che è nata la nostra passione diportare gli Sposi in Chiesa. Ma acquistare un auto con cui realizzare il nostro sognosi è rilevata una scelta difficile. Poi finalmente, abbiamo capito che l’auto idealepoteva essere solo quella, che si è rivelata successivamente una scelta ottimale:una Cadillac Limousine color bianco, la stessa utilizzata da Richard Gerenell’ultima scena del film Pretty Woman!

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Regalati un sogno!

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Momenti... da ricordare

Spose con idee in testa

Matrimonio no problem

L’incontro

SOMMARIO

86889092

Eccellenza della creatività

Un abito per sognare

Una cornice di charme

Andrea Rossi

Sì, lo voglio78 Milena Miconi

Testimonianze

16 Nuove forme del comfort

Design

18 Eleganza che brilla

Gioielli

20 Letteratura romantica

Libri

53 Stile su quattro ruote

Lusso

56 Da Internet un aiuto per dire sì

Web

58 Storie di spose al passo coi tempi

Società

22 Hoara Borselli

Confidenze

1214

Atmosfere sempre verdi

Veri sapori amalfitani

Location

283542

Magiche atmosfere shakespeariane

Modelli per donne moderne

La leggerezza d’impalpabili nuvole

Stile

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6872

Caos calmo d’Africa

Fascino inglese

Lo charme di una costa senza tempo

Viaggi

48 Creatività su misura per eventi speciali

Organizzazione

fbbusiness in fieraModaSposi

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Trovare il feeling con il fotografo è fondamentale.Avere al pro-priomatrimonio un fotografo bravoma con il quale ci si sente imbarazza-ti o intimoriti non porta ai risultati eccellenti che ogni coppia di sposi giu-stamente si aspetta. In particolare la sposa deve sentirsi completamente asuoagio».Il feelingconil propriofotografo:eccounodeisegretiper labuo-na riuscita di un album di matrimonio per Eugenio Volta, fotografo pro-fessionista con base a Loiano, in provincia di Bologna: «con le spose chenon conoscomi piace passare un’oretta qualche giorno prima delle nozze,per fare qualche scatto e parlare un po’ di quello che si aspettano. Spessohanno delle idee che non riescono ad ordinare e cerchiamo di concretiz-zarle insieme. È unmodo per rompere il ghiaccio e per cominciare ad in-staurare quel rapporto di fiducia che permetterà di far trasparire nelle fotole vere emozioni». Cogliere l’emozione e raccontarla: ecco il punto fonda-mentale. Privilegiare l’aspetto umano di chi si fotografa.Quello che tutti gli sposi vogliono sfogliando l’albumdelle proprienozze è rivivere le emozioni di quel giorno che, quindi, devono trasparire dalle immagini. «Inquadro e aspetto il momentogiusto – prosegue Eugenio Volta - e appena vedo uno sguardo furtivo, un occhietto lucido, un’espressione dubbiosa, scattola foto. Sono questo tipo di espressioni che ti fanno realmente rivivere quei momenti.Vanno immortalati i sentimenti pri-ma ancora che le persone». In ognimatrimonio, però, c’è anche il momento delle foto in posa: «ovviamente vanno fatte an-che quelle.Gli scatti vengono indubbiamente meglio anche se si perde un po’ di spontaneità. È bene adottare entrambe lesoluzioni, foto in posa e non. In entrambi i casi, comunque, le foto devono essere tecnicamente perfette.Personalmente so-no di una precisionemaniacale nelle inquadrature, nel posizionamento delle luci e dei flash, e in tutto ciò che serve».L’abi-

lità del fotografo in certi casi diventa fondamentale,se si considera che le location spes-so non sonoparticolarmente interessanti.Per esempio quando si fotografa la sposa chesi sta preparando nella propria camera da letto : è necessario trovare le luci giuste, l’in-quadraturamigliore,nonperdere la spontaneità di unmomento così privato: «la tecni-ca in questi casi è tutto, - confermaVolta - ma un bravo fotografo dimatrimoni è pro-prio chi riesce a fare belle foto anche in condizioni non ideali». Chi fa servizi di ceri-monia deve anche fare i conti con chi pensa di non essere fotogenico, con chi, insom-ma,quandosivedeinunafotografianonsipiacemai.LoconfermaEugenioVolta:«Suc-cede spesso.È una nostra abilità saper aggirare questi problemi.Tecnicamente parlan-do, poi, sta nell’esperienza del fotografo saper riconoscere i piccoli difetti che ognunoha e trovare il modo di nasconderli o, per lo meno, di non farli risaltare eccessivamen-te». Ogni matrimonio è diverso dall’altro, fotografarlo vuol direraccontare una storia unica e irripetibile di cui il fotografo diven-tail testimone,perquestol’attenzioneaiparticolaridiventadifon-damentale importanza. In questo caso il digitale aiuta: «per ogniserviziomatrimoniale – spiegaVolta – realizzo almeno1500 scat-ti per poi presentare agli sposi circa 500 immagini tra le quali sce-gliere quelle dell’album. In questomodo sono certo di avere l’im-maginegiusta, in cui tutti i protagonisti hanno la giusta espressio-ne e nella quale i sentimenti sono quasi palpabili».

EUGENIO VOLTA

L’album del matrimonio è il ricordo più caro chegli sposi hanno. Per questo il lavoro del fotografoè importantissimo. Ne parliamo con Eugenio Volta

Digital Centerdi EugenioVoltaVia Roma 23/140050 Loiano(Bologna)0516545314

MOMENTI...DA RICORDARE

6 ModaSposi

L’incontro

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8 ModaSposi

Uno degli elementi cruciali del look della sposa è l’acconciatu-ra: deve essere bellissima (e perché no, anche eccezionale) ma sempre inarmonia con la personalità di chi la porta. Se si esclude la scelta dell’abi-to, la scelta dell’acconciatura è il momento più importante della prepa-razione al matrimonio. Sbagliarla sarebbe imperdonabile! L’abito vienescelto per primo, in quanto la pettinatura deve essere in armonia con ciòche si indossa, «non solo, – spiega Irene Scacchetti, hair stylist titolare diKaos a Funo di Argelato – deve valorizzare i tratti del volto e la carna-gione». È importante tenere sempre presente che i lineamenti della per-sona non vanno stravolti, per questo è sempre meglio affidasi a mani esper-te e capaci che possano modellare i capelli della sposa nel modo miglio-re e ascoltare i suggerimenti e i consigli dei professionisti che si basanoanche sulle caratteristiche del capello. «Nel decidere quale acconciaturaè adatta e quale no, - prosegue Irene - bisogna valutare diversi fattori. Pri-ma di tutto con che tipo di capello abbiamo a che fare e con la lunghezza su cui andiamo a lavorare. È fondamentale, poi,sapere che abito indosserà la sposa: la pettinatura è strettamente legata allo stile dell’abito. Bisogna considerare se l’abitoscelto è semplice o è importante, se è lungo o corto, se è bianco o se ha degli elementi colorati. In particolare, la presenza delvelo è di cruciale importanza per il lavoro del parrucchiere, come si può facilmente intuire: la presenza del velo implica lanecessità di creare una pettinatura adatta ad inserirlo ma che poi stia bene anche quando verrà tolto». Lo stilista dei capelliquando lavora su una sposa, deve poi operare in assoluta sinergia con il truccatore, per coordinare gli interventi: trucco e ac-conciatura devono essere sulla stessa lunghezza d’onda. L’errore più grave che una futura sposa può fare è trascurare i det-tagli: tutto è importante, per questo affidarsi ad un professionista ed ascoltare i suoi consigli può rivelarsi vitale per la buo-na riuscita dell’acconciatura. «Il dialogo con le clienti è importante – specifica infatti Irene – per capire quello che deside-rano e qual è il loro stile. C’è chi è una vera e propria “fashion victim” e vuole essere alla moda anche il giorno del propriomatrimonio, o chi ha uno stile classico e desidera essere una sposa romantica. Inoltre va considerata l’eventuale presenza didifetti del viso che, ovviamente, si cerca di camuffare». Prima del “fatidico” giorno sono necessarie alcune prove, che posso-no essere fatte anche nell’arco della stessa giornata oppure dilazionate in più tempo, ma devono essere come minimo tre.Tra le acconciature più “gettonate” dalle spose ci sono i vari raccolti, tra cui il classicissimo chignon alla Audrey Hepburn in“Colazione da Tiffany”, semplice e allo stesso tempo elegante e sofisticato. Per le più romantiche potrebbe essere adatto

un torchon: decisamente femminile, garantisce un effetto “d’altri tempi”. Per i ca-pelli ribelli, una fascia, un cerchietto o una nastro di raso possono essere unasoluzione di classe. Ci sono anche spose a cui si addice un’aria più naïf eche prediligono capelli disordinati raccolti casualmente: «sono rare,– specifica l’hair stylist – di solito si cerca un’acconciatura d’effettoma comoda, che permetta di rimanere in ordine durante tutto l’ar-co della cerimonia prima e del ricevimento poi. Proprio per que-sto una cosa è fondamentale: l’acconciatura scelta dovrà far sen-tire a proprio agio la sposa».

Scelto il vestito, è il momento dell’acconciatura. Elemento importantissimo del look di ogni sposa. Deve essere perfetta e in linea con il carattere di chi la porta

SPOSE CONIDEE IN TESTA

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L’incontro

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Per chi pensa che organizzare il matrimonio perfettosia una sorta di mission impossible, c’è una bella notizia: esi-stono persone che sono capaci di farlo. Anzi: il loro mestie-re è proprio questo, organizzare matrimoni per altre perso-ne. Sono i wedding planners. Parlano con gli sposi, cercanodi capirne i desideri e, infine, fanno in modo che diventinorealtà. A loro si rivolgono «coppie con diverse esigenze», cispiega Micol Scondotto, titolare dello Studio M.S.E spe-cializzato nell’organizzazione di matrimoni. «Ognuno ha isuoi motivi molto personali per ricercare l’aiuto del profes-sionista del campo del matrimonio: chi ha poco tempo perseguire l’organizzazione, chi cerca qualcosa di innovativo everamente curato fino nei minimi dettagli ed è consapevoleche fare da solo sarebbe estremamente complesso e proba-bilmente potrebbe riservare delle sorprese, chi decide di spo-sarsi all’ultimo momento e vuole andare “a colpo sicuro”, chisa che la gestione e il coordinamento di tanti invitati non èsemplice». I motivi per rivolgersi a un wedding planner so-no quindi molteplici, tutti ugualmente validi, soprattutto sesi considera la frenesia in cui viviamo oggi: l’organizzazionedel proprio matrimonio può realmente rivelarsi un incuboad occhi aperti, meglio affidarsi a mani esperte e liberarsi dal-l’ansia. Ma come si diventa professionisti del matrimonio?«Per diversi anni – risponde Micol - ho lavorato nell’orga-nizzazione di eventi di vario genere, e ho sempre avuto ca-pacità creative oltre che organizzative, con queste caratteri-stiche alle spalle ho intrapreso questastrada molto interessante e di grandesoddisfazione». La maggiore soddi-sfazione è sempre la gioia degli sposinel giorno del matrimonio, quando fi-nalmente vedono realizzato ciò di cuisi è parlato per tanto tempo. «In real-tà mi rendo conto che nessuno si im-magina mai in modo preciso il risul-tato finale, - confessa Micol - tutti si aspettano molto, eppu-re la realtà riesce quasi sempre ad andare oltre l’immagina-

zione e gli sposi rimangonopiacevolmente sorpresi daciò che è stato fatto per loroe da come è stato realizzatoe curato il loro sogno». Quel-lo che ogni wedding plannerche si rispetti deve sempre te-nere presente è che al centrodi tutto ci sono gli sposi: tut-

Spesso l’organizzazione delle nozze risulta stressante. E gli sposi hanno la sensazione di nonfarcela a fare tutto. C’è chi può aiutarli affinché tutto vada per il meglio: il wedding planner

MICOL SCONDOTTO

MATRIMONIONO PROBLEM

L’incontro

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to deve essere elaborato e creato in base a ciò che loro desi-derano, al loro stile ed alle loro aspettative, ogni percorso èunico e personalizzato. Non bisogna mai sostituirsi a loro. «Ilwedding planner – prosegue la fondatrice dello Studio M.S.E- è fondamentalmente una persona con grandi capacità di em-patia e di comunicazione che diventa ben presto amico deglisposi, proprio perché l’organizzazione di una giornata importantecome quella del matrimonio emoziona ed unisce in modo par-ticolare chi è coinvolto nella progettazione. Ciò che offre ilwedding planner non deve mai essere ripetitivo, ma semprenuovo e creato appositamente per gli sposi». C’è un unico mo-mento in cui si sostituisce ai due protagonisti: «per fare ciòche c’è di più noioso e tecnico», li accompagna, invece, nellealtre scelte, consigliandoli ma lasciandoli liberi di decidere ciòche preferiscono. «Il professionista – puntualizza Micol - nontoglie il divertimento alle spose che amano cercare novità edorganizzare, ma anzi, fa scoprire loro cose che da sole proba-bilmente non avrebbero immaginato!». Condizione sine quanon per intraprendere questo mestiere è la creatività: oltre chewedding planner, è necessario essere anche wedding designer.Ma non solo, oltre ad essere creativo deve tenersi costante-mente aggiornato sulle tendenze e le novità del settore che èin continua evolu-zione. Per poter farquesto, lo StudioM.S.E si avvale diun consolidato staffaltamente qualifi-cato che assicural’ottima riuscita ditutti gli allestimenti, dalla casa della sposa al luogo della ce-rimonia, fino al ricevimento; facendo comunque sempre ri-ferimento a Micol Scondotto, che si occupa sia dell’organiz-zazione pratica, sia del design, oltre che dei contatti con glisposi. Collabora, inoltre, con artigiani che realizzano ma-nualmente buona parte delle forniture per le nozze, cosa cherende estremamente esclusive le creazioni ideate dallo Stu-dio. Ma affinché tutto sia perfetto, quanto tempo prima bi-sogna rivolgersi al wedding planner? Micol non ha dubbi: «Ot-to o nove mesi prima del matrimonio è l’ideale per avere mo-do di scegliere la location preferita per il ricevimento nonchéper elaborare e progettare gli addobbi, gli allestimenti e le tap-pe della giornata delle nozze al meglio. Affinché ogni parti-colare, curato a fondo, concorra a rendere la giornata delle pro-prie nozze un avvenimento indimenticabile e, perché no, seuna coppia lo desidera, addirittura sensazionale!».

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Il wedding planner è dotato di grandi capacità di empatia e di comunicazione

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STUDIO M.S.E.Via Pizzardi 51, 40138 Bologna, tel: 3479107731www.studiomse.it - [email protected]

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Situato in provincia di Bologna, fra la città felsinea, Modena e Ferrara, il ristorante Sorsimorsi rappresenta uncompromesso ideale per un matrimonio importante e nello stesso tempo non pomposo. Al fascino della location rurale mamoderna, si affianca un’atmosfera soft ed avvolgente nonché l’ottima accoglienza famigliare. «Chi si rivolge a noi – spiegaMoris Libanori, il padrone di casa – per organizzare il proprio matrimonio, cerca una cerimonia con l’anima. Il nostro ri-storante è accogliente e, in qualche modo, intimo, grazie agli ambiente caldi ed eleganti». Una location ideale per chi sognaun ricevimento dal sapore romantico condito dai profumi e dal fascino della campagna. Oltre a due grandi sale interne cu-rate nei minimi dettagli, che comprendono circa centoquaranta coperti, Sorsimorsi offre anche un ampio giardino dove èpossibile allestire banchetti per almeno un centinaio di persone, in una cornice caratteristica e affascinante nella sua sem-plicità. L’obiettivo di chi ha creato questo locale è quello di soddisfare al meglio tutti gli aspetti della vita che ci procuranopiacere, cominciando proprio dal mangiare e dal bere. La cucina di Sorsimorsi è estremamente rinomata, caratterizzata dauna base classica fatta di piatti della tradizione emiliana e da una carta che segue il mutare delle stagioni e che comprendesia carne che pesce, il tutto realizzato solo con materie prime di ottima qualità. In occasione delle cerimonie si studiano me-nu su misura con la massima disponibilità ad accontentare ogni richiesta degli sposi, dagli antipasti alla torta nuziale, e conla possibilità di organizzare pranzi e cene a buffet, seduti a tavola oppure a formula mista, con l’antipasto a buffet e il restoservito a tavola. «Accogliamo i nostri ospiti - specifica Libanori - facendoli sentire a casa e occupandoci di tutto. Li aiutia-mo quindi nell’organizzazione dell’evento non solo dal punto di vista del menu personalizzato, ma fornendo anche ulterio-ri servizi quali bomboniere, fiori, fotografo, musica». La struttura è anche location privilegiata per colazioni e cene di lavo-ro, nonché per meeting aziendali. Mette infatti a disposizione degli ospiti una sala privata ampia e luminosa, caratterizzatadai toni caldi degli interni in legno, attrezzata per poter ospitare fino ad un numero di 50 persone. Il collegamento direttocon la cucina ed il bar consentono l’organizzazione di coffee break e rinfreschi. Presso Sorsimorsi è possibile usufruire an-

che del servizio alberghiero. Proprio di fianco al ristorante, in-fatti, si trova Il Bucchio, una strut-tura, anch’essa in stile rurale, con ot-to comode camere dotate di ogniconfort: ambiente climatizzato, fri-go bar, TV satellitare, telefono e con-nessione a internet. L’architetturade Il Bucchio lo rende l’ambienteideale per ospitare eventi legati al-l’arte, come mostre di pittura escultura di artisti affermati o emer-genti, curate da esperti del settore.

Un ristorante dalla cucina eccellente, immersonella campagna. Ideale per ogni tipo di cerimonia

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Ristorante SorsimorsiVia Poggio, 240017 San Giovanniin Persiceto (Bo), Tel: [email protected] tutti i giornitranne il martedì e il sabato a pranzo

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Location

12 ModaSposi

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14 ModaSposi

La tipicità della cucina amalfitanaconquista Bologna. I raffinati odori e gliintensi sapori, che hanno attraversato lastoria ormai millenaria di una parted’Italia tra le più belle e interessanti dalpunto di vista turistico e gastronomico,giungono a noi lungo un percorso se-gnato da accurate scelte e valorizzazio-ne dei prodotti locali. I piatti tipici amalfitani sono consi-derati oggi, infatti, depositari di un sapere gastronomico chesi tramanda da centinaia di anni e che fa leva soprattutto sulmolteplice utilizzo del pesce. Ed è proprio nella fedeltà allacucina tradizionale di Amalfi che il ristorante La Luccioladi Castel Maggiore si caratterizza. Le specialità della casa con-templano primi piatti a base di pasta fresca, come gli Scia-latielli ai frutti di mare e i Fusilli al gambero rosso. Per se-

condo, profumate grigliate di pesce e croc-canti, gustose fritture. Ogni giorno, inol-tre, la possibilità di gustare ostriche, frut-ti di mare e una grande varietà di pescipregiati. Caratteristica comune a tuttele proposte del menù, la freschezza del-le materie prime, imprescindibile quan-do si parla di pesce. Per chi invece cer-

ca qualcosa di poco impegnativo, la vera pizza amalfitana, pre-parata in tante varianti accostando solo ingredienti genuiniper soddisfare tutti i gusti. La Lucciola, inoltre, offre ai pro-pri ospiti un giardino con alberi, siepi e rampicanti, che ca-ratterizzano il ristorante, conferendogli un’atmosfera intimae rilassante. Ed è proprio questo diretto contatto con la na-tura che rende particolarmente suggestive le cerimonie, par-ty, colazioni di lavoro e festeggiamenti di vario genere.

Immerso nel verde, tra piante, alberi, siepi e rampicanti, il ristorante La Lucciola è accogliente e suggestivo. Adatto a cerimonie e party. Naturalmente tutto a base di pesce

RICETTE TRADIZIONALIIl pesce è il vero punto di forza del

ristorante La Lucciola. Sempre fresco,viene preparato secondo

procedimenti culinari tipici dellacucina mediterranea di Amalfi

La Lucciola Via Bondanello 30/b, Castel Maggiore (Bo), tel. 051-711013, [email protected]; www.ristorantelalucciola.it

VERI SAPORI AMALFITANI

Location

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La Lucciola Via Bondanello 30/b, Castel Maggiore (Bo), tel. 051-711013, [email protected]; www.ristorantelalucciola.it

Bar � PasticceriaGelateria � Cioccolateria

Servizio catering

Via Ugo Foscolo, 20 - S. Matteo della Decima (BO) Tel. 051.6824675

Aperto tutti i giorni dalle 6,00 alle 20,00

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2 - CHESTER ONEDalla Poltrona Frau una rilettura di uno deimaggiori classici. Divano a quattro posti, con duegrandi cuscini a dare unità e armonia alla seduta. 3 - NUBOLAProgettata da Gaetano Pesce per Meritalia,Nubola è un divano solido, comodo e soffice,dimensionalmente e funzionalmente riconoscibile.Tempestato da grossi bottoni colorati. 4 - COCONUTSIn legno massiccio di rovere naturale o in faggiocon imbottitura in poliuretano rivestito in tessutoprotettivo accoppiato. Collezione Flexform Mood.5 - CITYLOFTCaratterizzato da una struttura metallica leggeraed alta, Cityloft garantisce una seduta sofficegrazie ai morbidi e vaporosi cuscini chepoggiano sulla base. Prodotta da Ligne Roset.

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Design

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Riunioni di associazioniCelebrazioniFeste private

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Gioielli

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20 ModaSposi

Il nuovo romanzo diFederico Moccia, in libreriadal primo luglio 2009.Dopo il travolgente successodi Scusa ma ti chiamoamore, 730.000 copie, 10edizioni, un film che haincassato al boxoffice più di

13 milioni di euro, il sognodei protagonisti continua.Dopo che i due si sonodichiarati eterno amore alfaro, Alex capisce che èvenuto il momento di direalla ventenne Niki: Scusama ti voglio sposare. Inquesto nuovo romanzo, Nikiritrova le sue amiche delcuore, cresciute e piene dinuovi impegni. Ma presto leOnde dovranno affrontaregrandi cambiamentimettendo a dura prova laloro amicizia. Alex riprendela sua vita di sempre,ufficio, “calciotto” e vecchiamici. Ma proprio loro,Flavio, Enrico e Pietro, damariti sereni e sicuri,finiscono per affrontaretalmente tante difficoltà dicoppia da distruggere i loromatrimoni. E allora tuttequeste persone si ritrovano

a riflettere sull’amore.Davvero esiste? È vera lacrisi del settimo anno? Haragione chi dice che unamore non può durare piùdi tre anni? E poi quelladomanda, la più difficile: un amore può durare persempre? Alex, romanticosognatore, decide dirischiare. Fa una bellissimasorpresa a Niki chiedendola sua mano. Perché amarevuol dire avere il coraggiodi sognare, di cercare lafelicità e di non mollarlapiù. Per il matrimonio peròbisogna essere d’accordosulla scelta della chiesa, sul banchetto, sul numerodegli invitati, e magari le due famiglie la pensano in maniera diversa. Esoprattutto: Niki sarà pronta per un passo cosìimportante?

Una storia ottocentesca, mamodernissima: unacontestazione della donnaromantica attraversol’evidenza prosaica dellafatalità piccolo-borghese.

È la storia della maturazione di una ragazza di provincia,che riesce a fatica a liberarsidell’«immensa uggia» che lasoffoca per anni, abdicandoall’amore, intenso mainespresso, per un suogiovane pretendente erassegnandosi, lei «frescacome una rosa», a sposareun quarantenne brutto e incolore. La Colombi,osserva Natalia Ginzburgnella nota introduttiva allibro, presenta «le persone ei fatti senza colorarli di rosané sollevarli in una sferanobile» ma in «un modoruvido, allegro e sbadato»che conquista il lettore.Marchesa Colombi (1840 -1920) è lo pseudonimo diMaria Antonietta Torriani,giornalista e autrice di libriper l’infanzia, entrò nellastoria del romanzo popolaree del femminismo.

Scusa ma ti voglio sposaredi Federico MocciaRIZZOLI

Tra i 10 libri più venduti in Inghilterra nel 2008,vincitore del prestigiosopremio RNA RomanticNovel 2009, il libro che hafatto sognare milioni di

lettori e lettrici inglesi arrivaanche in Italia. Uno stilefresco e vivace racconta il viaggio di tre donnedell’Inghilterra Vittoriananelle colonie britannichedelle Indie. Il raccontocomincia a Londra, nel1928. Dal porto di TilburyDocks salpa la maestosanave Kaiser-i-Hind diretta a Bombay. In prima classe,tra uomini in turbante e ufficiali di marina,viaggiano tre donne inglesi,cariche di valigie esperanze: la bella maingenua Rose, che va a raggiungere il suopromesso sposo; la suamigliore amica Tor, chelavorerà per lei come damadi compagnia e che a sua volta spera di trovaremarito in India per liberarsidell’opprimente madre; e

la giovanissima Viva, chetorna nel Paese della suainfanzia alla ricerca di un misterioso bauleappartenuto ai suoigenitori. L’emozione ègrandissima: le tre donnestanno per lasciarsi allespalle l’Inghilterra delleodiate convenzioni familiarie sociali. Davanti a loro siprospetta l’India, la coloniafelice, una terra dipromesse e di libertà. Ma è una terra dal cuoreindomito, che nonasseconda docilmente i desideri dei forestieri. Ecosì non tutto andrà comeprevisto: un’inaspettataavventura stravolgeràcompletamente i romanticisogni – e gli oscuri segreti– che Ros, Tor e Vivaportano con sé in questolungo, esotico viaggio.

Matrimonio a Bombaydi Julia GregsonNEWTON COMPTON

Il tema del matrimonio assume in letteratura sfumature inedite. Aspetti inusuali visti con l’occhio privilegiato da grandi scrittori come Federico Moccia, Julia Gregson, Marchesa Colombi

Un matrimonio in provinciadi Marchesa ColombiEINAUDI

LETTERATURA ROMANTICA

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Libri

Page 23: moda sposi

Villa ARETUSIRistorante Albergo

Fra le più belle ville bolognesi del '600, villa Aretusi è un vero gioiello di tranquillità incastonato nelverde del suo grande parco, in un'atmosfera ricercata ed elegante ma a prezzi competitivi. Ècomposta da cinque sale con diverse capienze: dalla più piccola da 15 coperti alla più grande da200. È quindi una location perfetta per ogni tipo di cerimonia e in particolare per i ricevimenti dimatrimonio. In queste occasioni gli sposi sono invitati a trascorrere la prima notte ospiti della villa.

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Page 24: moda sposi

22 ModaSposi

Un colpo di fulmine sfociato in un grande amore e in un matrimonio da sogno.E coronato dalla nascita di una bambina. È successo all’attrice toscana vincitrice

della prima edizione di “Ballando con le Stelle”. In un anno e mezzo haconosciuto l’uomo della sua vita, si è sposata ed è diventata mamma

di Cristiana Zappoli

HoaraBorselli

Confidenze

Tutto è cominciato in riva al mare a Fregene:è bastato uno sguardo e un complimentodetto con educazione e dolcezza. È così cheAntonello Costigliola ha conquistato HoaraBorselli. Era maggio del 2008. Il giorno dopo

il loro incontro parlavano di vita di coppia, poco dopo sonoandati a convivere e il 10 giugno di quest’anno si sono spo-sati. Hoara, allora, era già incinta di cinque mesi. Il 18 set-tembre, a Sarzana, è nata Margot, la loro bambina.Quando si dice bruciare le tappe... Hoara Borselli è rag-giante mentre racconta la storia d’amore che sta vivendo.Nella voce nessuna incertezza, parla decisa con la sicurezzadi chi sa di aver fatto le scelte giuste. «Solo il tempo potràdire se ho ragione», ma sembra che il dubbio di sbagliarenon la sfiori. A 33 anni, l’attrice e presentatrice toscana ap-pare completamente felice e realizzata, tanto che subitodopo la nascita di sua figlia ha dichiarato di non essersi maisentita «così completa ed appagata».La storia con Walter Zenga, con cui è stata fidanzata peranni e che ha seguito anche in America quando per lavorosi è trasferito a Boston, è ormai lontanissima. Allora HoaraBorselli era conosciuta principalmente come la “fidan-zata” di Zenga, nonostante già avesse alle spalle una certaesperienza come modella e fotomodella (nel 1993 si era già

fatta notare vincendo il concorso di “Fotomodella del-l’anno”). Poi sono arrivate le prime proposte di lavorocome attrice: nel 1995 recita in “Per favore, strozzate la ci-cogna” e due anni dopo è una delle protagoniste di “Pa-narea”, diretta da Giuseppe Moccia. Partecipa a diverse se-rie tv e nel 2002 entra nel cast della soap opera di Canale5 “CentoVetrine” dimostrando buone doti di attrice. Laconsacrazione e la notorietà con il grande pubblico arriva,però, nel 2005, grazie alla prima edizione della trasmis-sione “Ballando con le Stelle”: Hoara arriva prima in cop-pia con il maestro Simone Di Pasquale, sbaragliando laconcorrenza e dimostrando una notevole propensione perla danza. Tanto che, nelle stagione 2007/2008, porta neiteatri italiani il musical “La febbre del sabato sera”, di cuiè protagonista proprio insieme a Di Pasquale. In questa oc-casione ha modo di riconfermare le sue doti di attrice e diballerina, cimentandosi a teatro in un genere come il mu-sical, non certo facile da affrontare. L’immagine di Hoarache esce da questa esperienza è quella di un’artista a 360°,capace di cantare, ballare e recitare. Il periodo lavorativo èdecisamente dei migliori, tanto che, nel 2008, Pingitore lavuole nel programma del Bagaglino “Gabbie di matti” e nelcast della mini serie tv “Vita da paparazzo”. Per l’attrice il2008 si rivela in tutto e per tutto un anno fortunato, visto,

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Hoara Borselli insieme al maritoAntonello Costigliola il giorno delloro matrimonio nella tenuta San

Liberato a Bracciano. Per la sposa:abito e calzature “Le Spose di Giò”.

Per lo sposo: abito “CarloPignatelli”, scarpe “Fratelli Rossetti”

(Foto Marinetta Saglio)

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anche, l’incontro con il suo futuro marito. Il matrimonioè stato celebrato sul Lago di Bracciano: lei avvolta in unosplendido vestito bianco candido che metteva in evidenzala gravidanza, lui elegante nel più classico dei tight. Unmatrimonio da favola, come lei stessa lo ha definito, ro-manticissimo («mi sono riscoperta una persona romanticastando insieme a mio marito», spiega l’attrice) ed emo-zionante. Seguito da un viaggio di nozze da sogno sul-l’Isola di Santo Stefano in Sardegna.Hoara Borselli, nei suoi sogni, come si immaginava ilgiorno del suo matrimonio?Esattamente come è stato! Un matrimonio intimo, miomarito ed io eravamo circondati solo dalle persone che re-almente volevamo fossero presenti. Non abbiamo invitatonessuno per “dovere”, pensando che magari ci sarebbe ri-masto male se non lo avessimo fatto. Abbiamo scelto diavere intorno solo le persone a cui vogliamo veramentebene. Mi sembrava di vivere una favola.È stato un matrimonio romantico?Assolutamente sì. Ci tenevamo molto entrambi. Stiamo

parlando di una cerimonia celebrata in una chiesa di roc-cia piccola e rustica, risalente al 500, che abbiamo addob-bato senza grandi sfarzi: il contesto che ne è risultato èstato estremamente romantico e molto raffinato, caratte-rizzato da toni pacati e intimi. Si è occupata personalmente dei preparativi?In parte sì. Ma mi sono avvalsa della preziosa collabora-zione di Gessica Giglio. Nel frattempo, infatti, sia io chemio marito stavamo lavorando intensamente, quindi nonsaremmo mai riusciti ad organizzare tutto da soli. Co-munque consiglierei a tutti di avvalersi di un aiuto esternoperché ci sono talmente tante cose da seguire, tanti parti-colari a cui stare attenti, che il parere di un’altra persona èsenza dubbio utile. Inoltre organizzare un matrimonio, perquanto bellissimo, è estremamente faticoso. Noi, poi, ab-biamo organizzato tutto in due mesi, quindi non abbiamoneppure potuto “diluire” nel tempo i preparativi. Per for-tuna avevamo le idee chiare su quello che volevamo!Ha organizzato tutto secondo tradizione tranne per unparticolare: non ha lanciato il bouquet.

Confidenze

Hoara e il marito all’altare nel momento dello scambio degli anelli. Le fedi sono di Comete Gioielli. Il matrimonio è stato celebrato inuna piccola chiesa del 500, addobbata con semplicità, sul Lago di Bracciano (Foto: 2009 © All rights reserved - Mattia Gallo)

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Page 27: moda sposi

È vero. L’ho voluto regalare a mia sorella come gesto di af-fetto, senza altri fini, visto che lei è già sposata! Sempli-cemente ci tenevo che lo avesse una persona a cui voglioparticolarmente bene. La scelta dell’abito è stata difficile?Tutt’altro, è stata semplicissima! Ho da sempre una pas-sione per gli abiti di “Le Spose di Giò” e lì, infatti, ho tro-vato il mio. Volevo un abito essenziale ed elegante. Treerano le caratteristiche che doveva assolutamente avere.Prima di tutto desideravo il velo, poi lo volevo bianco, per-ché per me la sposa è sempre in bianco, e volevo le brac-cia coperte perché non mi piacciono le braccia scoperte inchiesa. Tutti si aspettavano che scegliessi un abito stile im-pero per coprire la gravidanza, invece ho scelto un abitostretto, che mettesse in evidenza la pancia: ero troppo or-gogliosa per nasconderla!Qual è stato il momento in assoluto più emozionantedella cerimonia?Senza dubbio quando l’auto su cui ero è arrivata davantialla chiesa. Ho sentito come una spada conficcarsi nellostomaco. Avevo di fronte il mio futuro marito e non avevola forza di alzare il viso e guardarlo. Lo testimoniano an-che le foto di quel momento: non mi si vede mai in fac-cia, guardo sempre verso il basso. E poi la camminata versol’altare: è stata brevissima perché la chiesa era molto pic-cola, ma mi è sembrata la più lunga della mia vita. Avevo

Il salone accoglie

nel suo esclusivo ambiente

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Offre un ventaglio ampio

e articolato di prodotti e servizi

in grado di accontentare

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Foto M

arinetta Sag

lio

Page 28: moda sposi

26 ModaSposi

lo stomaco completamente chiuso, ho provato un’emo-zione incredibile. Lei e suo marito avete bruciato le tappe. Pensa che po-trà pentirsene?In effetti è successo tutto molto in fretta. Mi sono sposatache ero incinta di cinque mesi e avevo conosciuto mio ma-rito un anno prima. È stato un incontro particolare, direianomalo. Il giorno dopo esserci conosciuti parlavamo giàdi famiglia e di rapporto di coppia. Era come se fosse scat-tato qualcosa fin da subito, come se immediatamente aves-

simo capito che avevamo un obiettivo in comune che vo-levamo raggiungere. È stata una cosa estremamente natu-rale. E il nostro amore è stato talmente grande fin da su-bito, che dopo due o tre mesi abbiamo voluto un bambino,la mia è stata una gravidanza assolutamente cercata. E nonci siamo certo sposati perché ero incinta, anzi, magariavremmo potuto aspettare che la bambina crescesse perfarci portare le fedi all’altare da lei. Ma desideravamotroppo sposarci. E se tornassi indietro lo rifarei 1000 volte.Non credo mi pentirò, siamo convinti di avere fatto lescelte giuste. Le responsabilità non le fanno paura?No, non mi hanno mai fatto paura e tanto meno adesso,perché abbiamo fatto le nostre scelte con coscienza e con-sapevolezza. Sappiamo entrambi quello a cui andiamo in-contro, le responsabilità implicite nell’essere una fami-glia. Sappiamo anche che non abbiamo vissuto moltimomenti di coppia che caratterizzano il fidanzamento, maavremo tempo di fare le stesse esperienze insieme allabambina. La desideravamo tanto da non potere aspettare. Qual è il segreto per far funzionare un matrimonio?Magari lo sapessi! Ho sempre pensato che ci sono tantis-sime persone che stanno insieme e pochissime coppie. Èuna distinzione che per me è molto importante. Essere unacoppia vuol dire puntare verso un obiettivo comune, guar-dare nella stessa direzione. Vuol dire credere negli stessi va-lori. Avere questo, a mio parere, è già un passo avanti. Nonbisogna mai ostacolarsi, ma impegnarsi per arrivare allamedesima meta.Pensa che la sua vita lavorativa risentirà della nuova fa-miglia che si è creata?Indubbiamente la gestione del mio lavoro cambierà molto.Non ho più lo sguardo rivolto solo a me stessa e alle miescelte. Tutto è subordinato alla bambina. Le scelte lavora-tive ne risentiranno come è giusto che sia: fare un figlio econtinuare a ragionare come se non lo avessi fatto sarebbeassurdo! Continuerò a fare il mio lavoro scegliendo que-gli impegni che mi permetteranno di stare vicina a mia fi-glia e a mio marito.

Artista a 360°Nata a Viareggio nel 1976, inizia a lavorare comemodella e fotomodella. Nel 1992 partecipa a Missestate Festivalbar, arrivando in finale e vincendo i titolodi Miss Malizia. Nel 1993 partecipa e vince il concorsodi bellezza "Fotomodella dell'anno". Successivamentelavora come conduttrice televisiva e attrice, apparendosul grande schermo con il film "Per favore, strozzate lacicogna" (1995), regia di Luciano Crovato, e due annidopo con "Panarea", diretto da Giuseppe Moccia. Ilsuo primo ruolo d'attrice in televisione è quello diBarbara Nardi Ryan, interpretato nel 2002 nella soapopera di Canale 5, "CentoVetrine". Tra le altre fiction tvin cui ha recitato, ricordiamo: la serie tv "Grandidomani", in onda su Italia 1 nel 2005, e la miniserie tv"Provaci ancora prof 2"(2007), diretta da Rossella Izzoe trasmessa da Rai Uno. Nel 2005 vince la primaedizione del reality show di Rai Uno, condotto da MillyCarlucci, "Ballando con le stelle", in coppia con ilmaestro Simone Di Pasquale, con il quale tra il 2007 e2008 recita in teatro nel musical "La febbre del sabatosera". Nel 2006 Vincenzo Salemme la vuole al suofianco come primadonna nel suo spettacolo in primaserata su Rai Uno, "Famiglia Salemme Show". Nel2008 partecipa al programma del Bagaglino, "Gabbiedi matti", trasmesso in prima serata da Canale 5. Inoltreè nel cast della miniserie tv "Vita da paparazzo", regiadi Pier Francesco Pingitore.

Confidenze

Due momenti della luna di miele sull’isola di Santo Stefano, inSardegna. I due novelli sposi hanno alloggiato presso il ValturVillage Resort Santo Stefano (Foto a cura di Digimage by WSC)

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28 ModaSposi

Fabio Gritti Sposa rappresenta oggi uno deinomi più importanti nell’ambito della hautecouture e, come per molte delle realtà dellamoda italiana, la fortuna di questa etichettanasce dalla sapiente combinazione fra tradi-

zione di lavoro artigianale e intelligente capacità impren-ditoriale. Grazie al suo estro creativo e al suo impegno, in-fatti, Fabio Gritti è stato capace, in meno di un decennio,di realizzare un marchio noto e diffuso ormai in tutto ilmondo. Tutto nasce nel 1996 a Tricesimo, alle porte diUdine, dove Gritti, forte della sua esperienza e della suacollaborazione con famose maisons internazionali, realizza

e propone al mercato la sua prima collezione, scegliendocome tema centrale il disegno prezioso della rosa realiz-zata a mano, che ancora oggi è uno dei dettagli più am-mirati e richiesti. L’eleganza delle linee e la raffinatezzadei dettagli rendono da subito evidente che gli abiti di Fa-bio Gritti sono dedicati a tutte le donne che vogliono tra-sformare in realtà il sogno del matrimonio perfetto. Nelbreve spazio di pochi anni, l’inventiva e l’equilibrio che di-stinguono le creazioni di Fabio Gritti hanno conquistatonon solo le spose italiane, ma anche quelle straniere, cheormai riconoscono nei suoi abiti uno stile unico, fra i piùimportanti e glamour del settore moda sposa. Il marchioFabio Gritti Spose è infatti diffuso e conosciuto in Giap-pone, Inghilterra, Irlanda, Paesi Scandinavi, Germania,Spagna, Polonia, Slovenia, Grecia, Ungheria, Messico,Stati Uniti e Canada. L’eleganza, la raffinatezza dei tes-suti e delle rifiniture artigianali, la costante attenzione al-l’innovazione del design, per la collezione 2010 sono ul-teriormente esaltate dall’atmosfera fiabesca e sognante cheispira gli abiti. Il tema della nuova collezione è infatti il“Sogno di una notte di mezza estate”: l’essenza del ro-manticismo espressa nella magia di William Shakespearediventa realtà nell’esclusiva linea “Gritti Couture”. Comele fate che popolano i boschi shakespeariani, le spose diGritti Couture incantano con la loro grazia, velate comesono da impalpabili sete colorate che disegnano sul corpolo sbocciare di fiori voluttuosi. I profumi del bosco, la ru-giada indorata dallo sbocciare del sole, risplendono sui ri-cami che impreziosiscono i tessuti e nei gioielli che comeedera avvolgono ed esaltano le forme. La prima Linea Fa-bio Gritti riprende lo stile incantato della Linea Gritti

Sono glamour ed estremamente eleganti le spose di Fabio Gritti. Vestite diorganze impalpabili, trame preziose e cristalli luminosi (di Swarovski). Romantiche,

pur rimanendo grintose, assomigliano a magiche creature dei boschi di Emanuela D’Agostino

atmosfere shakespearianeMAGICHE

Fabio Gritti, stilistae patron della maisonche porta il suo nome

Fabio Gritti

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COLAZIONE DA TIFFANYL’abito realizzato inorganza di seta perlatapresenta un bustino steccatoe drappeggiato; il retropropone un curiosointreccio su un lato ed unrisvolto con bottoncini chericordano gli abiti del ‘700.Romantica tradizionee moda glamour simescolano in un’unicacreazione. L’abito ècompletato da un grintosocollo all’americana

Page 32: moda sposi

ANTONIO E CLEOPATRAL’abito romantico è realizzatoin organza, il colore biancoseta evidenzia la morbidezzadella creazione e laparticolare lavorazionesottolineano la delicatezzanel movimento dell’abito.Antonio e Cleopatra èdedicato alla sposa dolcee sognante

Page 33: moda sposi

SOGNO DI UNA NOTTEDI MEZZA ESTATE

Realizzato in collaborazionecon l’azienda Swarovski.

Il carattere magico delracconto ha ispirato lecollezioni e la magia simanifesta in tutta la sua

bellezza nell’abito fatato.L’applicazione delle pietrepreziose illumina ed esalta

le composizioni florealimentre cascate di organza,

raso di seta e tulleevidenziano la suanaturale bellezza

Page 34: moda sposi

AMLETOL’organza seta lamée l’organza florealedi un colore ortensiaricordano la magia delbosco incantato, doveninfe e fate vivono lamagia più romantica.L’abito dalla formasinuosa si rivolgealla sposa sognante,dolce e leggiadra

Page 35: moda sposi

Couture, fiori, petali e farfalle animano gli abiti, prota-gonisti nella Collezione Fabio Gritti 2010. Le forme de-gli abiti sono caratterizzate da tagli geometrici che sotto-lineano l’originalità del design, le stampe ispirate allanatura, alle squame dei coccodrilli e dei pitoni, creano unforte contrasto con la leggerezza impalpabile dei tessuti;ulteriore attenzione all’attualità dello stile è rivelata dallascelta di colori freschi e non convenzionali. Per queste ca-ratteristiche la Linea Fabio Gritti si rivolge alla sposa gio-vane e glamour, che vuole esprimere al meglio la forza vi-tale della propria femminilità. La nuova collezione diFabio Gritti ha anche spazio per la donna alla ricerca diuno stile moderno e informale, la Linea Prêt à Porter sirivolge infatti alla sposa classica e allo stesso tempo grin-tosa, e si rivela particolarmente adatta a chi sceglie una ce-rimonia civile. La Linea Prêt à Porter per la collezione2010 presenta un ritorno verso la semplicità e l’eleganzadei tagli abbinati all’utilizzo di materiali eleganti, ricercatie luminosi; pizzi geometrici, tessuti metallici e stropic-ciati, insieme all’utilizzo della pelle donano alle creazioniun effetto fresco e accattivante. La Linea Fabia si dedicaalla sposa tradizionale ma al tempo stesso innovativa. Gliabiti presentano colori caldi e romantici come lo cham-pagne ed il rosa antico, le forme voluminose riconduconoalle epoche dei “Grandi Balli” dove morbidi tessuti di or-ganza e soffici tulle volteggiano come nuvole nel cielo. Ilromanticismo si manifesta nei luminosi pizzi ricamaticon motivi floreali abbinati a corpetti d’epoca. In ungiorno d’incanto, il sogno di una sposa si realizza in abitiricchi e sinuosi che ricordano l’intramontabile tradizioneper la poesia e la passione. E a spiegarci come si realizzaquesto sogno è lo stesso Fabio Gritti, che ci racconta imotivi salienti della sua ispirazione. Com’è la sposa di Fa-bio Gritti per la stagione 2010? Originale, innamorata, so-gnante, magica. La Fabio Gritti presenta ogni anno di-versi modelli relativi alle differenti linee, proponendocaratteristiche giovanili e glamour per la sposa grintosa efashion, sempre al passo con i tempi.Qual è la sua fonte di ispirazione?L’ispirazione nasce da tutto ciò che ci circonda, un colore,un oggetto, una sensazione, una foto, un dettaglio, unaforma geometrica, un film. Per quanto riguarda il settoresposa, molte volte si viene attratti da costumi ed abiti in-dossati da eleganti donne che hanno segnato il passato oda personaggi che hanno interpretato ruoli singolari estraordinari nelle commedie più note. Nasce così il tema

per la collezione 2010, abiti ispirati al carattere magico delracconto “Sogno di una Notte di mezza estate” di WilliamShakespeare, dove la natura si manifesta in forme ricercateche richiamano delicati petali appena dischiusi.Che caratteristiche hanno gli abiti di Fabio Gritti?Sono chic, pregiati ed esclusivi.Cosa cercano le spose?La sposa da sempre desidera essere al passo con i tempi,alla moda, seguendo le tendenze dell’haute couture e man-tenendo i canoni classici di eleganza e tradizione che ilgiorno del matrimonio ancor oggi richiede. L’azienda,quindi, attraverso le proprie linee, concilia attualità e ro-manticismo esaltando le qualità e le aspettative di ognisposa che si rivolge a noi.Anche le spose seguono la moda. Quali sono le ultimetendenze?Le ultime tendenze nel settore sposa sono rappresentate datessuti floreali e da schiene elaborate ed arricchite da ac-cessori gioiello che danno importanza e visibilità alla partedell’abito che più viene ammirato e fotografato durante lacerimonia. L’effetto di un abito con un retro particolare edimportante incuriosisce ed attira l’attenzione di ciascunosulla sposa, protagonista in uno dei giorni più belli dellapropria vita. La tendenza di scollare il vestito da sposa sullaschiena è da sempre molto forte in tutta l’alta moda e rap-presenta una delle novità della prossima stagione. Farlo ri-chiede tagli molto accurati che in un certo senso ingannanola vista ad una prima occhiata. Perché la sposa sembri can-dida e verginale mentre arriva all’altare ma una volta dischiena mostri il suo lato più femminile e seducente.Fabio Gritti pensa anche agli accessori?Gli accessori nell’abito da sposa sono fondamentali, perquesto le linee Gritti presentano accessori gioiello realiz-zati in Swarovski, studiati ad hoc per ogni creazione e rea-lizzati in esclusiva per l’azienda Fabio Gritti. Tra gli ac-cessori, grandissima attenzione anche alle scarpe, sia perla sposa che per lo sposo. Accanto alla tradizione, si fastrada infatti l’onda più modaiola che conquista décolletée chanel dal design più classico trasformandole in scarpedi tendenza da indossare, perché no, anche dopo la ceri-monia, magari in occasione di una festa.Come si deve “muovere” una donna che sta per sposarsie deve scegliere l’abito da sposa?È utile consultare le riviste di settore per la scelta dello stiledel proprio abito. Nell’abito si deve ricercare lo stile qualeespressione rappresentativa del proprio essere, confort edeleganza. È opportuno farsi consigliare dagli esperti perriuscire a conciliare le aspettative estetiche con quelle pra-tiche, cercando di esaltare al meglio le proprie qualità. Ènecessario evitare consigli troppo premurosi che possanoinfluenzare la scelta dell’abito da sposa. Anticipazioni sulla collezione 2011?Per le collezioni 2011: innovazione, freschezza, design emassima cura ai dettagli, nel rispetto delle tendenze det-tate dall’alta moda.

33ModaSposi

Fabio Gritti

LA SPOSA DESIDERA ESSEREAL PASSO CON I TEMPI, ALLAMODA, SEGUENDO LE TENDENZEDELL’HAUTE COUTURE

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35ModaSposi

Abito da sposa? È lo stile unico a fare ladifferenza. Se poi a questo si sommanoprecisione tedesca, eleganza italiana,temperamento spagnolo e gusto francese,il risultato è uno straordinario e inimita-

bile mix di classe. Che ha un nome ben preciso: PeterLangner, uno dei più affermati designer di abiti dasposa a livello internazionale, che grazie alla sua for-mazione ha saputo trasportare in una dimensione glo-bale l’alta sartorialità made in Italy. L’esperienzaventennale maturata nel settore della moda e premiatanel 2005 con il riconoscimento di stilista dell’anno pergli abiti da sposa, gli consente di mettere a punto veri epropri capolavori, opere d’arte presenti negli showroomdi tutto il mondo, europei ed extraeuropei: dal Giap-pone agli Stati Uniti, dalla Francia alla Spagna. Peter Langner disegna due linee: la collezione PeterLangner destinata alle donne che vogliono avere l’op-portunità di dire il sì più importante della loro vita in-dossando una meraviglia dell’arte sartoriale, unica eineguagliabile. C’è poi la collezione Langner Couture,studiata invece per incantare e trasmettere un senso dileggerezza e di magnificenza attraverso l’impiego distoffe preziose e particolari molto raffinati. Per la colle-zione 2009/2010 Langner ha voluto dare ai suoi abitiun’anima propria, capace di assecondare le diverse per-sonalità femminili, all’insegna di essenzialità delle linee,linearità delle forme e geometrie dei tessuti. La filoso-fia di questo nuovo assortimento è infatti quella di ren-dere speciali le spose con abiti esclusivi e importanti.

È stato lo stilista dell’anno 2005 per le creazioni da sposa. Non a caso,gli abiti di Peter Langner sono apprezzati in tutto il mondo per la loro

modernità, l’unicità e l’eleganza. Per donne che hanno il coraggio di osarein maniera sofisticata e senza perdere la semplicità

di Alessio Aymone

per donne moderneMODELLI

Peter Langner nasce ad Hannover ma lascia presto la Germania pertrasferirsi a studiare a Parigi. Dopo aver lavorato in tutto il mondocon i migliori stilisti, è a Roma che apre il suo laboratorio nel 1991

Peter Langner

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Sopra, collezione Peter Langner 2009/10: modello WINNIE, abito in faille di seta con dettaglio drappeggiatoin raso sulla vita. A destra, modello WINDSOR, abito svasato in magnolia con fascia di raso drappeggiata

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Sopra, collezione Peter Langner 2009/10: modello ZAZA, abito a sirena in faille di seta. A sinistra, modelloTONIA, abito a sirena in organza lavorata e prestigiosa coda. Distributore per l’Emilia Romagna: DISMA&PIERAMATTIOLI SPOSA, Via Cucchiari,108 - Modena - tel 059.360260 - www.dismaepieramattioli.com

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Ecco allora vestiti con decori floreali di tessuto, drappeggisapienti e intarsi speciali che si alternano alle proposte piùelaborate con effetti couture sul décolleté e sulla schiena,abiti romantici con bustini stretti in vita e ampie gonneche esaltano il lavoro sartoriale. Le parole d’ordine sonodunque semplicità e sofisticatezza. Per il designer di ori-gini tedesche ma italiano di adozione, la cui maison è nataa Roma nel 1991, l’abito da sposa è espressione della modacontemporanea, della combinazione fra tradizione e inno-vazione, romanticismo e modernità. Un abito della lineaPeter Langner è giovane, architettonico, di grande vesti-bilità, tagliato e curato per interpretare con padronanza egran classe il corpo di ogni donna, in grado di amalgamarsia esso ma senza sovrastarlo. In altre parole, alla moda e ditendenza ma senza eccessi. È insomma un abito d’autore.Aveva ragione il sarto spagnolo del secolo scorso Cristo-bal Balenciaga quando diceva che “uno stilista deve esserearchitetto per i modelli, scultore per le forme, pittore peri colori, musicista per l’armonia e filosofo per le misure”.Peter Langner è tutto questo.Cosa indossa la sposa di Peter Langner per la stagione2009/2010?Le collezioni Peter Langner e Langner Couture 2010hanno connotati di regalità e maestosità grazie all’eleganzae alla sinuosità dei tessuti abilmente lavorati. Sono abitiricercati che uniscono alla perfezione tradizione e innova-zione, utilizzando tessuti insoliti impreziositi da ricami amano, da giochi plissè sulle scollature, da gonne ampie chesi aprono a “farfalla”, che sbocciano come fiori in prima-vera e giocano con tagli e inserti di tessuti, o dalla sensualelinea a sirena. Alcuni sono arricchiti da dettagli originali eapplicazioni sapientemente impiegate che diventano im-portanti spunti stilistici.Dove trova gli stimoli per disegnare i vestiti e, in parti-colare, cosa ha ispirato la collezione 2009/2010?Quest’anno ho voluto dare alla mia sposa un’anima pro-fondamente romantica senza rinunciare al glamour. Hocercato di abbinare alla maestosità delle linee sartoriali unaleggerezza fresca e sempre sorprendente. L’ispirazione latrovo in ogni forma d’arte: musica, pittura, design, foto-grafia e naturalmente nel mondo che più mi appartiene,quello della moda.Quali sono le ultime tendenze in fatto di abiti da sposa?Tra i protagonisti delle attuali collezioni ci sono l’intra-montabile pizzo per ornare corpini, impreziosire gonne emaniche, dare un tocco elegante all’abito. Il dettaglio-cou-

ture invece sono i giochi di pieghe che definiscono e ren-dono realmente unico l’abito. Le gonne sono ampie e va-porose ma si contrappongono a stretti bustier che lascianoscoperta la schiena e le spalle oppure creano giochi di tra-sparenza, inserti a forma di fiore che esaltano spalle e dé-colleté. Quest’anno ho anche proposto abiti corti per chiama osare: lunghezza sopra al ginocchio ma anche tagliasimmetrici che si allungano nella parte posteriore e mo-strano, attraverso pazienti ricami floreali realizzati con iltulle o altre applicazioni, una sposa insolita, forse ancheeccentrica ma elegantemente sobria e raffinata. Ho ancheutilizzato un tessuto inusuale per la sposa, il jersey, per of-frire un altro tocco originale e straordinariamente attuale.Quanto contano gli accessori in un abito?Tantissimo, perché completano il look e lo rendono dav-vero unico. Mi riferisco in particolare al velo, alle scarpe eagli accessori che proprio quest’anno ho presentato rac-colti in una collezione che ho chiamato SPHERA. Que-sta racchiude – nel significato letterale di contenitore –accessori per me indispensabili al giorno del sì, che carat-terizzano e completano i miei abiti.Iniziamo dal velo. I 33 veli attualmente proposti sono rea-lizzati con ricami intrecciati, con impalpabili e raffinateapplicazioni di pizzo. Hanno forme sofisticate ed elegantie un’ampia varietà di colori e lunghezze. Triangolari, al-l’americana, lunghi a cascata o a scialle i veli SPHERA byPeter Langner sono interamente creati a mano da un teamdi sarte esperte e rigorosamente made in Italy.Proseguendo con le scarpe. Le scarpe SPHERA by PeterLangner sono anch’esse realizzate esclusivamente su ordi-nazione e dedicate a chi vuole una scarpa indimenticabilee personalizzata per un giorno da ricordare. I modelli di-sponibili sono attualmente dodici, realizzabili in diversimateriali e colori in versione aperta, chiusa o sandalo gio-iello. In preparazione e di prossima uscita gli accessori percompletare il total look by Peter Langner.La tradizione viene ancora ricercata nell’abito da sposa?Assolutamente sì.Scelga tre aggettivi per definire i suoi vestiti.Raffinati, eleganti e semplici.Quali consigli darebbe a una donna in procinto di sce-gliere un abito da sposa?Penso che una donna che sta scegliendo il suo abito dasposa lo deve fare pensando a sé stessa e a ciò che vuole. Inparticolare, credo che debba sentirsi a suo agio nel giornopiù speciale della sua vita. L’abito deve “sposarsi” con ladonna, non prevalere su di lei. Deve valorizzare la personain modo che non si nasconda dentro l’abito ma ne possaessere esaltata.Ci sono già anticipazioni sulla prossima collezione2010/2011?Abbiamo presentato a “Sì Sposa Italia” le collezioni 2010destinate al mercato italiano. Inoltre, abbiamo avuto delleanticipazioni negli Stati Uniti e a breve andremo in Giap-pone. Per le collezioni 2011 bisognerà ancora aspettare.

40 ModaSposi

QUEST’ANNO HO PROPOSTOABITI CORTI PER CHI AMAOSARE: LUNGHEZZA SOPRA ALGINOCCHIO E TAGLI ASIMMETRICI

Peter Langner

Page 43: moda sposi

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Page 44: moda sposi

42 ModaSposi

Esclusivi. Gli abiti griffati Anna Ceruti sonocosì, fanno dell’esclusività una delle loroprincipali caratteristiche, insieme all’incon-fondibile eleganza espressiva. Anna Ceruti èappassionata di moda da sempre: da quando,

ancora giovanissima, ha cominciato a lavorare in sartoriaper la couture. Poi la scelta che porterà avanti per tutta lavita: decide di dedicarsi esclusivamente agli abiti da sposa.Apre il suo primo show room a Milano e, successiva-mente, apre l’atelier a Lodi, atelier raffinato e di granclasse, nato per affiancare il punto vendita a Milano. Oggiha la stessa grinta, lo stesso entusiasmo e la stessa caricadi allora. Tanti anni di lavoro non le hanno fatto perdereil piacere di creare e sperimentarsi. Sarta abilissima e sti-lista di grande gusto, la Ceruti conquista presto un postoimportante sul palcoscenico della moda per le spose. I suoi

sono abiti dai tagli ricercati che strizzano un occhio alle ul-time tendenze della moda internazionale, che la stilista se-gue con attenzione tenendosi sempre aggiornata ma senzaesserne in nessun modo schiava. I suoi abiti sembrano direche la moda va seguita, certo, ma con moderazione. Unaricerca costante la sua, fatta di sperimentazioni e voglia dimettersi in gioco, affiancata, in questo, dalla figlia Silvana,che da qualche anno è diventata il suo braccio destro e conla quale crea le collezioni Anna Ceruti. Anna e Silvanarappresentano due generazioni di stile, ma il loro gusto èaccomunato da una ricerca stilistica accurata, dall’atten-zione ai tessuti di altissima qualità e da una vocazione al-l’eleganza che si potrebbe definire innata in entrambe le si-gnore di casa Ceruti. Abiti dalle linee essenziali e pulite,ispirati ad un’eleganza e ad una raffinatezza di altri tempima che riescono sempre a sorprendere e a farsi ammirare:

Anna e Silvana Ceruti realizzano abitidal fascino e la raffinatezza di altritempi ma assolutamente attuali.

Dedicati a chi pensa che indossareun abito da sposa voglia dire vivereun’esperienza unica e magica erealizzare un sogno. Sono modelli

caratterizzati da una deliziosa semplicitàche non ne sminuisce mai l’eleganza.Risultato di una costante ricerca, di unagrande competenza sartoriale e della

voglia di mettersi in giocodi Cristiana Zappoli

d’impalpabili nuvoleLA LEGGEREZZA

Anna Ceruti

Page 45: moda sposi

Abito tubino di Satincon copri spalle di Georgette,ampio manto dietro diorganza. Nella paginaa fianco, Silvana Ceruti

Page 46: moda sposi

Abito pizzo Chantillycon corpetto

drappeggiato esopragonna di

Georgette. A destra,abito tubino coloreglicine di Cady con

pizzo Chantilly

Page 47: moda sposi

45ModaSposi

linee classiche che diventano contemporanee. Il tuttocondito dalla grande competenza sartoriale che sta allabase della realizzazione dei modelli, tutti rigorosamentemade in Italy. Sarte e modellisti, sotto la regia di AnnaCeruti, trasformano in vestiti reali i sogni delle spose,facendo sì che ogni capo sia unico nel suo stile. La stessaattenzione viene usata per gli accessori, dalla corsette-ria alla calzatura, tutto è altamente rifinito. Quello cheAnna e Silvana desiderano è che per una donna, in-dossare un loro capo sia un’esperienza unica, quasi ma-gica, e i loro sforzi puntano ad ottenere questo risultato,nella consapevolezza che creare abiti da sposa vuol direregalare ad una donna il sogno per eccellenza, quello conla “s” maiuscola. Chi da bambina non ha mai sognatodavanti allo specchio come sarebbe stato il suo abito dasposa? Chi da adolescente non si è mai soffermata adosservare l’abito di una sposa incontrata per strada? Avederli sfilare, gli abiti delle donne Ceruti, fanno vera-mente sognare. Quasi impalpabili come le nuvole, sem-plici ed estremamente raffinati, rappresentano quelladolcezza senza tempo che tanto si addice ad ogni sposa,modellati per evidenziare quello che di speciale c’è den-tro ad ogni donna. Una semplicità che incanta, una pu-rezza di linee che riconduce ad armonie ed equilibri chesembrano appartenere ad opere d’arte del passato, purmantenendo una forte cifra moderna.SilvanaCeruti, pensa che disegnare un abito da sposavoglia dire rendere tangibile un sogno?Certo. Ma va realizzato mantenendo i piedi per terra,ovvero tenendo sempre presente la sartorialità, il taglioe la qualità dei tessuti. Un abito da sposa è un vero eproprio mix di valori.Parliamo della vostra ultima collezione.L’ultima collezione si ispira a un concetto di morbi-dezza, leggiadria ed elegante impalpabilità. Proprio perquesto l’abbiamo chiamata “Nuvola”. Pur rispettando inostri principi che si ispirano a linee pulite e semplici,il 2010 vede una sposa che si rifà alle dive anni Trenta,con variazioni della tinta grigia.Acosa vi siete ispirate per questa collezione 2009/10?Anna Ceruti trae ispirazione dall’eleganza e la sobrietàche caratterizzano la propria linea. Benché il fashion sy-stem sia sempre presente nella ricerca di nuovi tagli e li-nee, difficilmente la sposa Anna Ceruti segue la moda,proprio per questo anche la nuova collezione si attienea uno stile rivisitato e più fresco consono alla creativitàdella maison.

IL BIANCO È IL VERO MUST EDOMINA LE COLLEZIONI. MAAMO CONCEDERMI QUALCHETOCCO DI COLORE NEI DETTAGLI

Anna Ceruti

Page 48: moda sposi

46 ModaSposi

Haparlato dimoda, quali sono i suoi ultimi dettaminel campo degli abiti da sposa?La moda sposa si affaccia ormai da qualche anno aquello che è il mondo non solo dell’haute couture, maanche del prêt-à-porter, ecco perché esiste il concettodi una sposa più metropolitana, romantica sì, ma sem-plice, pulita nei tagli e confortevole nella vestibilità.Anche una sposa deve sentirsi comoda?Assolutamente. Ma è ovvio che un abito da sposa nonè un capo prêt - à - porter e un po’ di sacrificio biso-gna farlo!Per le collezioniAnnaCeruti, sono importanti gli ac-cessori?Come ogni grande stilista può dire, gli accessori sonoil complemento di un abito. Un quadro è sempre im-preziosito dalla propria cornice. Anna Ceruti, anche ri-guardo agli accessori, offre un servizio esclusivo e ori-ginale, rigorosamente made in Italy.Le riesce facile capire cosa vogliono le donne, o permeglio dire, le spose?Dopo 40 anni che lavoriamo con le donne e per ledonne, nulla ci è più facile. Amo profondamente il miolavoro e ogni mio abito, rappresenta per me la “crea-zione”, ogni mia cliente è trattata come fosse l’unica.Come definisce i vostri abiti?Eleganti, sartoriali, leggeri.Che consigli si sente di dare,da donna e da stilista, aduna ragazza in procinto di scegliere un abito dasposa?Di seguire il cuore ma anche di lasciarsi consigliare danoi, dalla nostra esperienza e dalle nostre capacità.Il bianco è ancora unmust?Il bianco è il vero must e domina le collezioni.Ma amoconcedermi qualche tocco di colore nei dettagli, certoutilizzando sempre tonalità pastellate e tenui.Ha già in mente la collezione 2010/11?Amo il romanticismo, la praticità e la grande sartoria-lità. Sto pensando a una Coco in abito da sposa. Manon chieda troppo… sono solo idee!C’è una collezione che preferisce alle altre, a cui è piùlegata insomma?Tutte per me hanno lo stesso valore. Le sento tutte pro-fondamente mie. Dietro ad ognuna c’è un grande im-pegno, tutte sono frutto della mia passione e del miolavoro.

Abito tubinodi Cady coloreavorio congiacchinodi lana concollo di volpe

L’ULTIMA COLLEZIONE SIISPIRA A UN CONCETTO DIMORBIDEZZA, LEGGIADRIAED ELEGANTE IMPALPABILITÀ

Anna Ceruti

Page 49: moda sposi

� Cene e Ricevimenti� Mostre e Concerti� Matrimoni e Cerimonie

� Cocktail party e Coffee break� Feste informali e a tema� Degustazioni vini e prodotti tipici

� Meeting e Congressi� Cene di lavoro� Convention aziendali

Da A1 (Firenze - Bologna): uscita Casalecchiodi Reno. Proseguire direzione Bazzano - MaranelloS.S. Bazzanese (2 km prima di Crespellano a destra)

Da A1 (Milano - Bologna): uscita Modena Sud.Proseguire per Spilamberto - Bazzano - Crespellano

(sulla S.S. Bazzanese 2 km dal paese a sinistra)

Via Provinciale, 73 - 40056 Crespellano (BO) - Tel. e Fax 051.9910783 - cell. 328.1424139www.villabeccadelli.it - [email protected]

Page 50: moda sposi

Oltre L’Evento è una delle maggiori agenzie di wedding planner e organizzazioneeventi in Italia. Nadia e Alessandro Zamboni l’hanno fondata nel 2007 e oggipossono già intraprendere un progetto di franchising che porterà il loro marchio

al di fuori dei confini dell’Emilia Romagna. E intanto hanno anche apertoun’Accademia per la formazione di chi vuole intraprendere la loro professione

di Cristiana Zappoli

per eventi specialiCreatività su misura

Organizzazione

Negli Stati Uniti già spopolavano più di unadecina di anni fa, quando qui in Italia il ter-mine wedding planner non sapevamo nep-pure cosa volesse dire. Oltreoceano questi“organizzatori di matrimoni”, e la tradu-

zione italiana è decisamente limitante rispetto a quello chefanno nella realtà, sono dei veri epropri guru di riferi-mento per le cop-pie che decidonodi sposarsi.Sono figure

nate con lo scopo di far risparmiare tempo prezioso aglisposi e di offrire loro un servizio su misura: negli States ilwedding planner ha nelle sue mani l’organizzazione e la ge-stione completa del matrimonio, un vero regista dell’eventoa cui le coppie si affidano totalmente dal primo all’ultimominuto. Per quanto riguarda l’Italia, all’inizio fu… Jenni-

fer Lopez! Nel senso che ab-biamo conosciuto l’esi-

stenza del weddingplanner grazie alfilm “Prima o poi

mi sposo”,

Page 51: moda sposi

uscito nelle sale nel 2001, che vedeva la Lopez nei panni diuna brillante organizzatrice di matrimoni. Ma per vederedei veri wedding planner professionisti in carne ed ossa an-che nel nostro paese abbiamo dovuto aspettare ancoraqualche anno. Adesso la tendenza a farsi organizzare lenozze è “sbarcata” anche qui, ha contagiato prima i vip no-strani per poi arrivare alla gente comune. Ovviamente concaratteristiche più made in Italy: «qui da noi c’è una filo-sofia diversa rispetto agli Usa o anche alla Gran Bretagna».Spiega Nadia Cutrupi, che insieme al marito AlessandroZamboni gestisce l’agenzia Oltre L’Evento, un’importanterealtà che si occupa, appunto, di wedding planning. «Siamoabituati a fare le cose da soli, ad “arrangiarci”. Gli Italianisono estremamente creativi e ogni sposa è convinta di riu-scire a organizzare il proprio matrimonio da sola, e questoin gran parte è vero. Spesso, però, serve qualcuno per sem-plificare le ricerche di quello che vogliamo, o magari sem-plicemente che gestisca tutti i professionisti all’opera ilgiorno delle nozze. Quindi, invece di affidarci dalla a allaz tutta l’organizzazione, ci chiedono aiuto per alcuni ser-vizi o per ricoprire certi ruoli, cosa che gli permette di sen-

tirsi più tranquilli e godersi maggiormente un giorno tantoimportante».Quello che viene offerto, quindi, è consulenza,assistenza, coordinazione del tutto oppure anche singoliservizi: ogni coppia è diversa e ha esigenze diverse. «C’è an-che - prosegue Nadia - chi ci affida l’organizzazione com-pleta del giorno delle nozze, magari perché non ha tempooppure perché ha un budget fisso che non riesce a gestireal meglio, o semplicemente perché vuole essere sicuro chetutto sarà perfetto e per questo si affida a professionisti delmestiere».Organizzare un evento è certamente un’arte e ilgiorno del matrimonio più di ogni altro deve essere me-morabile: i particolari da seguire sono tanti e non si vuoletrascurare niente. Ecco perché il ruolo del wedding plan-ner si fa importante: dove gli sposi non arrivano, a secondadelle capacità e delle possibilità di ognuno, arriva lui (o lei).In pratica è una garanzia di buona riuscita del propriomatrimonio e un modo per trascorrere il periodo prece-dente in maniera meno frenetica. E non è cosa da poco. «Èimportante capire che noi non ci sostituiamo mai aglisposi». Specifica Nadia. «Il nostro compito è quello diascoltarli e capire quali sono i loro desideri, spesso andando

Alcune tavole imbandite dai professionisti che collaboranocon Oltre L’Evento e la coppia testimonial che l’Agenziaha scelto come immagine della propria realtà aziendale

49ModaSposi

Page 52: moda sposi

anche al di là di quello che esprimono con le parole. Civuole una grande sensibilità». Ogni evento è diverso dal-l’altro e ogni matrimonio è speciale, per questo il rapportoche si crea con gli sposi è un rapporto fatto di complicità edi fiducia, come ci spiega Nadia: «in media la durata delrapporto fra noi e una coppia è almeno di 4 o 5 mesi. Spessomolti di più. Per organizzare un matrimonio nella sua to-talità, infatti, sarebbe bene che i futuri sposi si rivolgesseroa noi almeno un anno prima, per essere sicuri di trovare lalocation adeguata e i professionisti adatti. È naturale che inquesti mesi i rapporti vadano oltre il lavoro. Noi non ab-biamo orari, quando i nostri clienti hanno bisogno noi cisiamo, anche perché ripongono in noi una grande fiducia.Questo è un lavoro che va fatto con grande passione, unodi noi è sempre presente ai matrimoni che organizziamo,proprio per essere vicini agli sposi. Per me è una grandeemozione ogni volta».Dal 2007, anno della sua nascita, adoggi, Oltre L’Evento ha maturato una serie di collabora-zioni importanti con quasi tutti i migliori professionisti delsettore di Bologna e provincia e con molti professionisti suterritorio nazionale. Queste collaborazioni continuativeconsentono di contenere i costi a tal punto che rivolgersi aOltre L’Evento diventa addirittura vantaggioso: il risparmioè tale che, nella maggior parte dei casi, il costo del serviziodi wedding planner rientra nel budget iniziale per il ma-trimonio. Si parla di fotografi, allestitori, ristoratori, fiori-sti, truccatori e molti altri, che permettono a Nadia e Ales-sandro di offrire una gamma di servizi ampia e soprattuttomolto diversificata. Cosa fondamentale per evitare quelloche Nadia chiama il “supermercato dei matrimoni”: «nelnostro settore stanno nascendo diverse catene che orga-nizzano matrimoni standardizzati che sembrano tuttiuguali. Per noi questo è inconcepibile: ogni coppia è diversae ogni matrimonio è speciale in modo diverso. In questo la-voro la qualità è importante». A questo proposito, uno dei

punti di forza di Oltre L’Evento è il made in Italy: «ci cre-diamo molto, - spiega Nadia - lo chiamiamo weddingmade in Italy. Pensiamo che anche in questo settore sia im-portante valorizzare la qualità di “casa nostra”, nel cibo e nelvino per esempio. Siamo in grado di accontentare chiun-que voglia importare le mode del mondo anglosassone,ma ci piace personalizzarle sempre all’italiana, nel rispettodella realtà in cui viviamo».Le caratteristiche fondamentali del wedding planner sonola precisione, la capacità organizzativa, in molti casi unabuona dose di pazienza e, non ultimo, la creatività. Dote,quest’ultima, che non s’impara. Ce lo conferma Nadia:«avere estro nel nostro mestiere è molto importante: tantecose si possono imparare, la creatività bisogna averla innata.È un concetto che nei nostri corsi cerchiamo sempre di evi-denziare». Nadia e Alessandro hanno sempre avuto unocchio di riguardo per la formazione e hanno cominciatoad organizzare corsi per wedding planner a un anno dal-l’inizio dell’attività, dopo essersi guardati intorno e aver no-tato come non esistesse un corso veramente completo cheoffrisse un’infarinatura a 360° del loro lavoro. «Il successodel corso è stato tale - ci spiegano - che attualmente ab-biamo potuto fondare un’Accademia. Il corso base resta lostesso, prevede 24 ore di lezione che comprendono 6 ore digestione aziendale, 6 ore di marketing e comunicazione e12 ore che riguardano lo specifico del nostro ambiente, pre-vedendo interventi di vari professionisti, per esempio unatruccatrice o un Mastro Fiorista. Abbiamo diversi do-centi, tutti con esperienza anche a livello di insegnamentonon solo professionale. Noi portiamo la nostra esperienzache condividiamo con i corsisti, ma per fare formazione civogliono professionisti della formazione. Da quando esi-ste l’Accademia è anche possibile iscriversi a corsi avanzatiche riprendono le stesse tematiche ampliandole. Ogniclasse è formata da massimo 15 allievi: noi crediamo nella

A sinistra, la famiglia Zamboni. Sopra, un maggioloneparcheggiato a Villa Beccadelli Grimaldi, in via Provinciale 73a Crespellano (Bo), sede dell’agenzia Oltre L’Evento(www.oltrelevento.it e www.oltreleventoweddingplanners.it peril franchising, tel. e fax 051.9910783 - cell. 328.1424139

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Organizzazione

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Ogni matrimonioè diverso e vaseguito in manieradifferente. Unelemento è ugualeper tutti: l’attenzioneai particolari. Ognidettaglio, dal ciboalle decorazioni,deve essere perfetto

formazione ad personam, che permette di approfondire letematiche, per esempio avvicinando il docente». Il primostep è consigliato a chiunque voglia aprire un’agenzia diwedding planner ma anche a chi non ha le idee chiare sucosa sia. Gli altri vanno seguiti da chi sa già che vuole pro-seguire su questa strada e approfondire le proprie cono-scenze. Da quest’anno i corsi si tengono nella nuova sededi Oltre L’Evento presso la suggestiva Villa BeccadelliGrimaldi che Nadia e Alessandro hanno preso in gestione.«Siamo totalmente assorbiti da questo mondo fatto di fiorie confetti, - racconta Nadia - tanto che anche la nostra at-tività di organizzazione di eventi aziendali, che sta pren-dendo sempre più piede, spesso ruota intorno al matrimo-nio: abbiamo organizzato parecchie sfilate di abiti da sposa,oppure cene di presentazione di attività del settore dedicatealle coppie». Anche l’attività di organizzazione di festeper bambini, il settore battezzato Olé (iniziali di OltreL’Evento) Kids, è nata dall’animazione per bimbi duranteil ricevimento di nozze: «successivamente ci siamo attrez-

zati per organizzare feste di compleanno, cresime,comunioni, è un settore che ci piace molto e cu-riamo particolarmente. Chi fa animazione perbambini deve essere un po’ educatore e un po’ ar-tista. Abbiamo tantissime richieste, anche moltoimpegnative: spesso le nostre feste diventano

“esagerate”! Abbiamo perfino un elefan-tone come mascotte ufficiale!»Oltre L’Evento è ormai un marchiosinonimo di qualità e affidabilità,

estremamente conosciuto sul territorio emiliano roma-gnolo, ma che si sta ritagliano ampi spazi anche su quellonazionale. La forza del nome è tale che, a soli 3 anni dallasua nascita, Nadia e Alessandro hanno deciso di fare unulteriore passo in avanti aprendosi all’avventura del fran-chising. «Crediamo - spiega Nadia - che ci sia ancoramolto spazio per i wedding planner. Ma mentre all’inizioci si poteva permettere di aprire un’agenzia con un pro-prio marchio perché la concorrenza era molto minore,adesso penso sia molto importante avere alle spalle ungruppo di riferimento e un marchio già affermato. Daquesti presupposti nasce la nostra proposta di franchising,abbiamo maturato un’esperienza tale da essere in grado disostenere e assistere altre agenzie “targate” OltreL’Evento». Le proposte sono due. Una “light”, dedicataa chi vuole lavorare su Bologna e provincia: OltreL’Evento offre la possibilità di ospitare nei suoi ufficinuovi agenti che lavorino con partita IVA come liberi pro-fessionisti. Un’opportunità importante per chi vuole in-traprendere questa professione avendo la possibilità difarlo a fianco di professionisti già affermati e non allo sba-raglio. La seconda possibilità è quella più classica diaprire un’agenzia in una città diversa da Bologna.«Seguiamo gli sposi con passione ed entusiasmo - speci-fica Nadia - e allo stesso modo desideriamo che le personeche intraprenderanno con noi questa nuova ed emer-gente professione grazie al Franchising del nostro Mar-chio abbiano l’opportunità di sentirsi gratificati e di averelo stesso nostro successo».

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OLTRE LEVENTOWEDDING PLANNERS

Il Franchising

www.oltreleventoweddingplanners.it - [email protected]. 051.9910783 - Alessandro Zamboni 328.1424139 - Nadia Cutrupi 328.6633632

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53ModaSposi

Da sempre il mezzo di trasporto che ac-compagna gli sposi all’altare è uno statussymbol. Dimostrazione di una ricchezzapresunta o reale, o più semplicementesfoggio del lusso per un solo giorno, sta di

fatto che la scelta denota il carattere che gli sposi vo-gliono dare al loro “lieto evento”. Fino a poco tempo fa im-perava la carrozzella. E non avrebbe avuto alcuna impor-tanza se la si fosse usata per attraversare il centro dellaCapitale dal Colosseo fino a Piazza Venezia, o tutto HydePark a Londra o Manhattan nel centro di New York, ciòche accomunava le coppie dei due continenti era il carat-tere nostalgico e romantico del mezzo. Niente a che farecon il lusso sfrenato della carrozze dei reali del XVI° se-colo, ma si sa, l’amore ha dalla sua la fantasia. Ciò non to-glie che pur non potendo usare le carrozze dei reali, se nonaltro perché parcheggiate nei musei di tutta europa, cer-tamente possiamo noleggiare delle moderne automobili,splendide nelle forme e certamente non meno elegantidelle loro antenate trainate dai cavalli. La prima che vi pro-poniamo è la Excalibur phaeton IV di cui ne esistono due

versioni: il modello con carrozzeria bianco puro e quellaLimited Edition con carrozzeria bianco madreperlato.LaExcalibur phaeton IV con carrozzeria bianco puro è unmagnifico modello che combina lo stile nostalgico con lalavorazione artigianale per quella che doveva diventareuna leggenda nell’industria automobilistica: la serie Exca-libur. È sufficiente un primo sguardo per innamorarsi diquesta macchina. Ma già definirla tale è riduttivo. Non èsolo un’automobile! È un sodalizio di tecnologia ed ele-ganza, splendida nell’aspetto, curata nei particolari: dallacromatura degli esterni alle rifiniture bordeaux degli interniin pelle esclusivamente Connelly, al legno in tono rosso ze-brano. Completa il tutto un elegante volante realizzatosempre artigianalmente in legno.La Excalibur phaeton IV limited edition invece si carat-terizza per una carrozzeria in bianco madreperlato.Gli in-terni sono in pelle bianca con stemmi dorati, le radichepregiate, la moquette nera, le cromature e i particolari inargento. I cerchi delle ruote sono color oro, mentre glipneumatici sono bicolore in bianco e nero. Un’autovetturacabrio, con capotte bianca oppure in hard top bianco.

Se comprarla è impossibile, noleggiare per il giorno del proprio matrimonio l’autodei sogni è invece alla portata di molti. Gli sposi spesso vogliono caratterizzare la

loro cerimonia con una macchina esclusiva e unica, che rimanga impressa nella loromente e in quella degli invitati. L'auto, in fondo, rappresenta simbolicamente

il mezzo che accompagnerà gli sposi verso una nuova vita insiemedi Biagio Costanzo

Rolls Royce Sedanca De Ville ‘34 (Autopal)Maggiolone Cabrio (Montecarlo Class)

Excalibur phaeton IV (Autopal)

Om 469 ‘29 (Montecarlo Class)

Lusso

SU QUATTRO RUOTESTILE

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E non ha bisogno certo di ulteriori garanzie un marchiodi prestigio come la Rolls Royce. Il suo modello RollsRoyce 20/25Barker StileTourer del 1933 è molto più oldstyle rispetto alla precedente. Considerata da molti comeil gioiello dei modelli della Rolls Royce pre-guerra, la20/25 Barker Stile Tourer riflette il carattere d’epoca:nessun compromesso negli standards dell’alta ingegneriadella compagnia. A cominciare dal motore di 3.127 cc,performante anche alle andature moderate, assolutamentesilenzioso.Destinato ai possessori di auto attenti al fascino,

fu un grande successo per la compagnia negli anni ’20, inun periodo di incertezza come fu quello subito dopo laGrande Guerra. Di questo modello ne furono prodottisolo 2.940 esemplari fra il 1922 e il 1929. Le modifiche es-senziali nei sette anni della sua produzione consistetteroessenzialmente nell’introduzione del motore a quattrotempi, il cambio con la destra e il servo freno adottato dal1924. Sempre della prestigiosa casa britannica è il modelloRolls Royce Sedanca De Ville del 1934. Spaziosa comele altre Limousine della Roll Royce, questa automobile inparticolare vanta delle connessioni perfino storiche. È ri-saputo che fosse la preferita dal Re Eduardo VIII° in nu-merose occasioni ufficiali. La Sedanca gode di diverse ca-ratteristiche che fanno la differenza rispetto alle altre autodi stile vintage. La carrozzeria è allungata, e il guidatore èseparato dal passeggero da una divisione in vetro. Alcuneautentiche caratteristiche ne fanno un modello unico: lelampade Opera, ad esempio, visibili da ciascun lato dellaSedanca. La macchina è molto spaziosa e offre la possibi-lità di aggiungere dei sedili occasionali, fino a sei passeg-geri. Senza dubbio la Sedanca è un bell’esempio di unaVintage Rolls Royce che incorpora tutto lo splendore e illusso di un’auto usata dalla famiglia reale.Se preferite invece uno stile più spensierato e avete vogliadi sentire il vento fra i capelli, non avete bisogno di unamoto, ma di una VWMaggiolone cabrio bianco. È unmodello decisamente adatto più per le coppie sbarazzineche puntano al divertimento piuttosto che alla classicità ealla sontuosità. Per qualcuno le automobili fin troppo dilusso incutono una sorta di timore reverenziale che mal sisposa (è il caso di dirlo!) magari con una coppia che ha delgiorno del proprio matrimonio una visione più leggera emagari meno seriosa.Ma se preferite ancora il classico, allora quello che fa pervoi è laOM469del 1929. Un vera e propria testimonianzastorica, se consideriamo che un esemplare di questo mo-dello è conservato al Museo della Scienza e della Tecnicadi Milano.Uno stile decisamente old, tipico degli anni ’20,per una vettura che ha dalla sua quasi cento anni di storiacon delle prestazioni che all’epoca apparivano inarrivabiliper una automobile comune.Un altro marchio che è sinonimo di prestigio e di lusso: Li-mousine. LaHummerLimousine del 2008 è una masto-dontica versione delle auto della casa americana. Unosfoggio di lusso sfrenato, un’ostentazione di ricchezza perchi ha deciso che tutto nel proprio giorno delle nozze deveessere al massimo. Ma la Limousine offre nel suo catalogoun altro modello degno di nota: la LincolnLimousine del2008. Molto più sportiva della precedente unisce lusso edeleganza, con una linea probabilmente più adatta a ceri-monie più classiche.Su qualunque delle automobili succitate verterà la vostrascelta, quello che rimane è il dubbio se preferirne una piùclassica o una che ricordi il carattere più easy del vostrogiorno più bello. Scegliete con cura, e auguri agli sposi!

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Rolls Royce Sedanca De Ville ‘34 (Autopal)

Lincoln Limousine ‘08 (Luxury Limousine Milano)

Lincoln Limousine ‘08 (Luxury Limousine Milano)

Per le foto: Montecarlo Class, via XXIX Maggio, 18, Legnano(Mi), www.montecarloclass.com; Autopal, via Dell’Artigianato,32, Caselle di Sommacampagna (Vr), www.autopal.it; LuxuryLimousine Milano, via Signorini, 22, Cinisello Balsamo (Mi),www.luxurylimousinemilano.com

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56 ModaSposi

Sposarsi on line? No non si tratta di una versionemoderna del matrimonio per procura. Magariutilizzando la banda larga. Si tratta invece diusare una risorsa, troppo spesso vituperata, comeInternet, per poter trovare invece tutto ciò di cui

abbiamo bisogno. L’elenco delle cose di cui dobbiamo oc-cuparci è considerevole. Perciò la prima cosa che ci neces-sita è una buona dose di pazienza. Cominciamo con quelloche sarà probabilmente uno degli argomenti di discussionepiù chiaccherati da parte degli invitati: l’abito da sposa. Perpoi passare all’abito da cerimonia per lui. Non possonomancare gli accessori della sposa così come quelli dellosposo, il parrucchiere e l’acconciatura per lei, la Chiesa al-meno un anno prima, gli addobbi floreali, il trucco per lei.Trovare il ristorante per il ricevimento sempre un’annoprima della data fatidica, il fotografo, l’auto della sposa, ela musica, sia in chiesa che al ricevimento. La torta, il ca-tering, le bomboniere, il bouquet, le damigelle, il rinfresco,la lista di nozze. E se vi avanza anche un pò di tempo, ilviaggio di nozze. Insomma, se potete permettervelo alloraaffidate il tutto ai cosidetti wedding planners. Mestiere or-mai consolidato anche in Italia, la cui affermazione in-dubbiamente è dovuta anche al successo di una pellicolache lo ha reso famoso come “Prima o poi mi sposo” conJennifer Lopez.Ma se invece siete convinti, che potete faretutto da soli, allora non vi rimane altro che armarvi di pa-zienza e affidarvi alle inumerevoli offerte della rete. Certobarcamenarsi nel mare magnum dei siti web è davvero dif-ficile. Proviamo allora a vederne qualcuno, soppesando levarie possibilità.Il primo che abbiamo scelto, e la cosa sembra quasi banale,è www.matrimonio.it.

A prima vista sembraun sito molto com-pleto. E l’impressioneiniziale non trae in in-ganno. Potete sce-gliere tra una naviga-zione mirata e una piùper argomenti. Laprima è possibile giàindicando nell’Home Page, attraverso un menù, “TrovaFornitori”, dove volete sposarvi e poi di cosa avete bisogno.Quindi prima si sceglie in quale regione, poi la città ed in-fine ciò che vi occorre. Se invece siete alla ricerca di qual-che idea, scorrendo la Home Page ci sono dei suggerimentiche riguardano la sposa prima di tutto, con un occhio alladieta prima del giorno fatidico, il ricevimento, gli inviti ele partecipazioni. Potete sbizzarrirvi a scegliere quali fedie gioielli, il make-up e l’acconciatura, il tipo di bouquet, gliaddobbi floreali e le decorazioni e perfino le scarpe piùadatte per la sposa. Particolarmente utile è la Guida allenozze, nel menù in alto.Tutto ciò che c’è da sapere primadel giorno fatidico, non disdegnando neppure uno sguardoalle leggi in vigore e ai documenti da procurarsi. Se voleteconfrontare con altri i vostri timori o perfino i vostri dubbio siete alla ricerca di un consiglio, allora potete anche par-tecipare al Forum: dai suggerimenti pratici per come su-perare le pastoie burocratiche fino alle paure legittime digiovani spose esternate ad altre donne. Un luogo di con-fronto ed incontro di cui si sentiva davvero bisogno.Avete pensato alla musica da usare alla cerimonia? Se nonsapete cosa scegliere allora date un’occhiata a www.ma-trimonioinmusica.it.

In rete i siti che riguardano il matrimonio sono tantissimi. Non tutti, però, offronorealmente un valido appoggio ai futuri sposi. Ne abbiamo selezionati alcuni chepensiamo essere un supporto di qualità all’organizzazione delle nozze. Abiti,musica, location, catering, racconti delle esperienze altrui: tutto in un click

di Biagio Costanzo

un aiuto per dire sìDA INTERNET

Web

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57ModaSposi

Si tratta di un sito creatoda un gruppo di amiciche si auto-definiscono“amanti dell'arte dellamusica e dello spetta-

colo”, che hanno deciso di usare appunto Internetper pubblicizzare la loro attività. Assicurano una presenzain quasi tutte le regioni d’Italia: Lombardia, Emilia Ro-magna, Lazio, Liguria, Veneto, Sicilia. Date un’occhiata aidemo (piccoli file musicali di esempio) per capire la pro-fessionalità ed affidabilità di questi artisti la cui competenzava dalla musica jazz al pianobar, dalla musica anni 70 alRevival degli anni 80, la musica sacra, il gospel, e perfinola musica classica con quartetto d'archi o arpa e flauto osoprano e tenore. E se ciò non vi basta possono offrirvi ol-tre ai succitati cantanti e musicisti, anche cabarettisti,

giocolieri, ballerini, eanimatori, perchè il di-vertimento possa dav-vero coinvolgere tutti gliinvitati.Passata la “sbornia” delgiorno più bello ciò cherimane sono le foto e ivideo che siete riuscitia realizzare. Qualcosache rimane per sempre

ed è bene che sia affidato a dei validi professio-nisti. Il sito www.fotografi-matrimonio.com riunisce iprofessionisti del settore. Dalla Home Page potete innan-zitutto selezionare la regione dove risiedete o dove avete in-tenzione di sposarvi. Una volta scelta ulteriormente la vo-stra città vi troverete un elenco davvero esaustivo difotografi a vostra disposizione. Sempre dalla Home Pagein fondo alla pagina, una galleria di servizi fotografici rea-lizzati dai vari operatori del settore. Vi servirà soprattuttoper capire il “tocco” di ciascun fotografo, le possibili diverseinquadrature o luci che esaltino i vostri momenti più belli.www.pourfemme.it è redatto con lo stile di un blog, ma inrealtà è talmente colmo di notizie che è facile perdersi. Al-lora scegliete la classica navigazione di un sito. Cliccandosui menù in alto che riguardano diversi argomenti: il ma-trimonio, con alcuni simpatici filmati tratti da youtube, labellezza, la coppia, come viverla e sopravvivere ai pericolisempre incombenti, la dieta, diventare mamma, un occhioalla moda, ma non dimenticando la salute ed infine uno

sguardo al gossip internazionale.Il sito non è commerciale, e nontroverete direttamente indica-zioni su “a chi” rivolgersi, ma hadalla sua articoli dal taglio deci-samente professionale che af-frontano, tra il serio e il faceto,praticamente tutti gli argomentiche riguardano la coppia che

vuole intraprendere questaavventura detta matrimonio.www.matrimonio.com, danon confondere con il suc-citato matrimonio.it, si in-serisce nella categoria deiportali rivolti agli aspettipiù commerciali. La graficaè molto spartana e schema-tica. Ma nonostante ciò questo è il suo punto di forza.Nella home page in alto una prima scelta, cliccate dap-prima su “Cosa cerchi?”, poi nel menù “Dove” per indicarela vostra città, ed infine su “cercare aziende”. Si tratta di unsito decisamente pratico che rende la ricerca molto veloce,rivolto soprattutto a chi ha già leidee molto chiare e sa cosa vuole.Non c’è spazio per fronzoli o pergli aspetti più folkloristici. Tuttoè a disposizione da subito senzaperdere tempo ulteriore.Decisamente più elegante e piùattento alla forma www.nozze-click.com. Si tratta di un portaleche attraversa tutti gli aspetti delmatrimonio. Simile per alcuniversi ad altri siti del settore, con consigli utili e suggeri-menti ha una forte community al suo interno, (si tratta inpratica di un Forum). Ciò che lo differenzia forse dagli al-tri è l’attenzione ai particolari, con ampie spiegazioni perogni tipo di scelta: dal tipo di anello e perchè, (si annove-rano decine di modelli di fedi nuziali), al significato più re-condito delle pietre preziose, alla scelta della “location”, odella sala ricevimenti; e di ciascun argomento trattato,un’ampia galleria di foto. Particolare considerazione è ri-volta all’eleganza, al bon ton e al galateo.E terminiamo con un ul-timo portale: www.nozzei-talia.com. Anche qui ampiascelta di argomenti. Pos-siamo decidere se navigarenel sito attraverso il menù inalto nella Home Page o in-vece attraverso i due menù la-terali posti a sinistra e a destradella pagina iniziale. Appro-fondendo la nostra conoscenza con il sito ci si accorge chein realtà nelle pagine interne è tutto ben ordinato in tabelle,esaustive e complete, che forniscono indicazioni su tutte leaziende di tutte le regioni d’italia.Qualunque sia la vostra scelta e a qualunque idea originaleo meno diate retta, non scordate che si tratta del vostro ma-trimonio. Quindi, al di là dei consigli utili, non dimenticatedi personalizzarlo secondo le vostre esigenze, e se qualcosapiace di più a voi, pensate anche ai vostri ospiti. Ve ne sa-ranno grati e la vostra sarà davvero una festa speciale.

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58 ModaSposi

Un’analisi dell’evoluzione del pensiero femminile verso l’emancipazione. Conl’aiuto del cinema e di alcune delle sue pellicole più belle. Per capire che negli

anni il rapporto fra uomo e donna è cambiato ma c’è ancora molta strada da faredi Biagio Costanzo

al passo coi tempiSTORIE DI SPOSE

Società

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Fino alla fine degli anni cinquanta e per buonaparte degli anni sessanta del secolo scorso, la“Fabbrica dei Sogni” Hollywoodiana vedevanel “fatidico giorno” del matrimonio comel’unica degna conclusione di una storia

d’amore. Gli ostacoli, gli intrighi e i complotti familiari,nulla potevano davanti alla benedizione di un altare. Lacommozione finale, in un crescendo di pari passo con lemusiche, culminava poi in un liberatorio “the end” coni due sposi novelli avviati verso una nuova vita in cui en-trambi erano destinati ad essere felici e contenti. Poi ac-cade qualcosa. Quel qualcosa che avrebbe sconvolto eminato le stesse basi della cultura oltreoceano prima e delvecchio continente poi. Cominciarono a chiamarlo ilMaggio Francese e quando il “virus della rivoluzione” siera ormai diffuso, venne detto più semplicemente il ’68.Una rivoluzione, che doveva essere osteggiata in ognimodo, frapponendole ostacoli insormontabili. Ma perquanti sforzi facessero, inculcando nelle masse la pauradi una nuovo progetto eversivo, il “Vaso di Pandora” erastato ormai scoperchiato.Accadde allora che la macchinada presa, fino ad allora così discreta, cominciò a varcarela soglia della camera da letto, indugiando ben oltre. Co-minciava a soffermarvisi sempre di più, per sollevaredalle lenzuola del perbenismo, i dubbi e le incertezze chefinalmente cominciavano ad emergere. Se dapprima ladomanda che milioni di donne si ponevano era quandoi due protagonisti sarebbero riusciti a coronare il loro so-gno d’amore, adesso era un’altra: che cosa succede dopoil matrimonio? O meglio ancora: cosa accadeva nellestesse case di quelle sterminate folle di donne che dalgrande schermo traevano linfa vitale per i loro sogni?Qualcuno profetizzò che questafosse la fine del romanticismo.Come si poteva parlare ancora diamore davanti alla “sempreuguale”vita di tutti i giorni? Naturalmentesi sbagliavano.Di amore se ne con-tinuò, e se ne continua, a parlare.Ma in un modo diverso. La diver-sità consisteva in nuova consape-volezza. Qualcosa era cambiatonei rapporti fra gli uomini e ledonne. Adesso le donne parla-vano. Lo shock fu soltanto para-gonabile a quello che avevanoavuto gli spettatori con il so-noro, quando un coloratissimomanifesto annunciava che“Garbo talks”. La DivinaGarbo parlava. Le donne co-

minciavano adavere voce in ca-pitolo. Non più fi-gure rassegnate adessere le pallideombre di uominiprotagonisti in as-soluto della lorovita e di quella delleloro compagne. Madonne che rivendi-cavano un’opinionediversa per l’appuntoe per la prima voltaalternativa a quella“maschile” domi-nante. Certo la lette-ratura cinematografica era piena di eroine, e forse anchedi “femministe” ante-litteram. Una fra tutte quella Ros-sella O’ Hara che in Via col vento lottava per la sua terra.Il cominciare a “pensare con la propria testa” comportavasì una ritrovata libertà, ma anche nel contempo e forseper la prima volta nella storia, delle nuove responsabilitàa cui le donne non erano ancora pronte. E fu allora chele certezze cedettero il passo ai primi dubbi. Perse in in-finiti dibattiti con laceranti domande le donne comin-ciarono a chiedersi se e come avrebbero dovuto condurrequesta “nuova famiglia”. Sostituirla con un modello ex-novo di famiglia? Oppure più semplicemente far navigareil tutto in acque più calme in attesa di una sua più natu-rale evoluzione? Questo comportò delle riflessioni edelle risposte che a seconda dei caratteri delle singoledonne ebbero diverse risposte. Senza per questo scomo-

dare trattati di Psicanalisi o SociologiaComparata, possiamo tratteggiarecomunque una serie di comporta-menti che ebbero luogo a partiredegli anni ’70. Non fu certo un ful-mine a ciel sereno e ciò che accaddein realtà aveva comunque le radiciin un humus culturale di una na-zione come la nostra, dove un sub-strato culturale cattolico trovava giu-stificazione nella sottomissioneculturale, economica ed infine ses-suale delle donne. Il primo passo, equesto fu forse il più difficile, fu met-tere in discussione il ruolo del “paterfamilias”. Dominatore assoluto percerti versi del destino dei figli maschima soprattutto delle figlie femmine,

59ModaSposi

“Via col vento”(1939) e “Pane, amoree fantasia” (1953), due pellicole molto

diverse fra loro ma che raccontanoentrambe storie di donne e di amori,

portando sul grande schermo la vita vera

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60 ModaSposi

la figura del padreveniva appoggiatanel suo ruolo dallestesse madri e mo-gli di questi uo-mini. Quindi, pa-radossalmente, ilprimo ostacoloche le donne in-contrarono fu diconvincere le loromadri che il lorocomportamentonon era controqualcuno ma

soltanto a favore della loro vita, il tutto conti-nuando nell’arduo compito di dimostrare affetto e ri-spetto per quello stesso padre che decideva, senza possi-bilità di ribellarsi, della loro vita. Ma subito dopo averottenuto tanta libertà nacque un altro problema, cosafarne? Come gestire la propria vita ora che alcuni cardini,ma non tutti, della famiglia patriarcale erano stati messi indiscussione? Alcune ebbero una reazione inaspettata, al-meno nei loro progetti di vita. La sensazione di essereperse, improvvisamente lanciate nell’arena dei leoni dovein realtà le regole erano fatte da uomini per un mondo diuomini dove il potere era in mano a soli uomini. Sensa-zioni di solitudine e persino di paranoia, sebbene fosserovere, accompagnate da una realtà di persecuzione e di ri-catto, che oggi chiameremmo “mobbing”, (il tentativo diun datore lavoro di creare tante di quelle difficoltà ad unimpiegato/a da indurlo ad andarsene) oppure peggio di“stalking” (molestie sessuali, o persino il ricatto di esserelicenziata se non avessero acconsentito ad avere rapportisessuali con il datore di lavoro). La forza di reagire dovevatrovare appoggio nel buon vecchio matrimonio e in quellafigura che cominciava anch’egli ad es-sere messo in discussione: il marito. Èindubbio che se le donne trovavanoappoggio in un compagno che le so-steneva, la serenità delle donne primae del matrimonio poi, era assicurata.Altri furono i casi di donne sopraffateda una nuova realtà che non sapevanogestire, dove le paranoie di cui sopratrovarono sbocco tragicamente negliinnumerevoli tentativi di suicidio.C’era poi un’altra figura di donna che

nonostante fosse cosciente di vivere in un mondo dove ledifficoltà per il suo stesso sesso fossero insormontabili, inqualche modo se ne fece una ragione. Cominciarono arassegnarsi, e a sostituire i loro ideali, i loro sogni di gio-ventù con un nuovo credo: il sacrificio. Sacrificarsi dun-que per il bene dei loro figli, mantenere per lo meno le ap-parenze di un buon matrimonio, mettere in secondopiano le proprie esigenze quotidiane di vita in nome di unbenessere da assicurare ai propri figli, furono troppospesso e troppo volentieri le motivazioni di milioni didonne che le indussero ad accettare una condizione di vitafin troppo umiliante. Non era possibile cambiare nulla, al-meno non nell’immediato. E sperare in una vita migliorealmeno per i propri figli era diventato l’unico motore amuoverle. La letteratura “cartacea” e cinematografica fupiena di queste donne. Persino una commedia “inno-cente” (ma davvero può essere considerata innocente unmessaggio contenuto in unmass media così potentecome il cinema?) come“Pane Amore e Fantasia”,dove un magistrale Vitto-rio De Sica, interpretatutti e quattro gli episodidella saga, dovette cederealla morale, rappresen-tata dalla figura del sa-cerdote, che convinse lala protagonista femminile, una ragazza madre comesi diceva allora, a preferire il ritorno dal padre del suobambino alla felicità di una nuova storia d’amore con ap-punto “O maresciallo” De Sica.Quindi ancora una volta la rinuncia, il sacrificio personale,in nome di qualcosa di superiore, che sovrastava i proprisogni, i propri amori, le proprie scelte individuali, inaperto contrasto con la morale vigente. E quel che è peg-

gio che la scelta fu compiutaproprio dalla stessa protago-nista femminile. Quel chepossiamo affermare, è che no-nostante le conquiste sociali,economiche e persino sessualidelle donne, siano in qualchemodo finalmente accettate, lastrada della sua completaemancipazione è di là da ve-nire e che ancora molto deveessere fatto. Dalla felicità della“metà del cielo”, mai comeadesso, dipende il futuro del-l’umanità, e il nostro compitocome padri, fratelli e maritisarà quello di imparare ad“ascoltare, ascoltare, ascoltare”.

Le donne hanno molto lottato perraggiungere la propria realizzazionepersonale. Nel tempo sono cambiatii loro rapporti con gli uomini e il loroessere mogli e madri. (Per il bouquet

si ringrazia “il fiore bizzarro”, viaPorrettana 199, Casalecchio di Reno-Bo)

Società

Page 63: moda sposi

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Bellezze naturali incontaminate e un patrimo-nio storico, artistico e umano che ha saputomantenersi intatto nel tempo. Benvenuti inMarocco dove mare, deserti e montagne siscambiano di continuo il testimone, in cui

splendidi minareti, imponenti casbah, giardini esotici evallate mozzafiato trasformano questa terra in uno deipaesi di maggior fascino di tutta l’Africa nord-occiden-tale, in grado di ispirare e influenzare le menti di pittori,registi e scrittori. Il Marocco è tutto questo e molto altroancora: una meta da non perdere, visitata e apprezzataogni anno da milioni di turisti provenienti da tutto ilmondo, felici di scoprire, a così pochi passi dall’Europa,

una gamma tanto variegata di attrazioni e di suggestivi iti-nerari turistici. In questo angolo del pianeta dallo charmedisarmante gli spazi sconfinati e silenziosi del deserto simescolano a città affollate e vocianti, le rinomate localitàbalneari cedono il passo a centri storici medievali univer-salmente riconosciuti come meravigliosi, il verde delle oasirigogliose si unisce al rosso delle grandi dune e al grigio didistese pietrose sterminate, l’umanità degli abitanti si ac-compagna alla loro disponibilità e ospitalità verso lo stra-niero. In Marocco, dove soggetti e colori si fondono comein una grande tela, nulla è cambiato: il tempo non ha scal-fito le costruzioni, né tantomeno cancellato i costumi e letradizioni, la genuinità e la semplicità delle etnie, i luoghi

Il continente africano riserva tantissime e bellissime sorprese. Una di queste è ilMarocco. Apprezzato da milioni di turisti, è una delle mete più amate dai novellisposi, che si perdono nel suo deserto sterminato e nei rumorosi mercati delle

cinque città imperiali. Un viaggio dal sapore magico e... speziatodi Alessio Aymone

d’Africa

Viaggi

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e i simboli della millenaria cultura berbera. Vi sentiretecome sospesi tra mito e realtà. Vale la pena fermare l’autosul ciglio della strada per godere dei paesaggi maestosi edegli scenari indimenticabili che soltanto questo Paese saoffrire: coste ricche di flora e fauna lunghe 3.500 chilo-metri, catene montuose articolate in canyon profondi egole a strapiombo, pioppi e campi coltivati a orzo e fru-mento che seguono i corsi d’acqua nel fondovalle, e poi insuccessione palmeti, orti, giardini e roseti. Il Marocco è laporta di ingresso per visitare l’Africa. La costa meridio-nale si estende fino al margine del Sahara occidentale,mentre a nord buona parte della popolazione vive sullecolline ai piedi dei monti dell’Atlante. Le montagne fannoda cuscinetto con l’Algeria ed è lì, tra i monti e la costaatlantica, che si estendono altipiani e pianure fertili.Oltre che di colori, il Marocco è anche terra di profumi e

sapori. Si respirano nell’aria della mitica Marrakech, unodei centri culturali più importanti del Paese e una delle ri-nomate città imperiali insieme a Rabat, Meknes e Fes. Untempo anche capitale, stupisce per la sua vivacità che simette in mostra in occasione delle manifestazioni che laanimano e per i suoi seducenti suq, i mercati deputati alloscambio delle merci e a fervide contrattazioni. Nellagrande piazza della città vecchia, la Place Djemaa el-Fna,succede di tutto: l’atmosfera si riempie del profumo pro-veniente dalle bancarelle di specialità alimentari, qui le va-rie tribù vengono a vendere i loro manufatti e icommercianti berberi portano i loro prodotti, nei caffè so-pra i tetti e nei chiostri si gustano dissetanti tè alla menta.In questo centro nevralgico ogni giorno il sipario si alzaper lasciare spazio agli spettacoli e alle esibizioni di gio-colieri, saltimbanchi, mimi, cantastorie, incantatori di ser-

Una delle porte del Palazzo Reale di Fes. A destra dall’alto: un affascinante scorcio diEssaouira, il caratteristico suq di Meknes e un’immagine di capre abbarbicate

su un albero di Argan, da cui si ricava il famoso olio, dei cui frutti sono molto ghiotte

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penti, maghi, acrobati e danzatori. Un vero e proprio pal-coscenico a cielo aperto di cui non potrete fare a meno diessere spettatori. Marrakech colpisce però anche per si-lenzio e quiete, alcuni lo chiamano il suo “caos calmo”:giardini curati, terrazzi e porticati in stile moresco fannodimenticare l’anima caotica della città, il fermento deimercati, l’intricato dedalo di viuzze e vicoli tortuosi, il traf-fico di persone, auto e motorini. Ma tra le numerose meteturistiche della città, un incanto unico nel suo genere è of-ferto dalla splendida moschea Koutoubia, una delle piùgrandi dell’Occidente musulmano, con un minareto inarenaria rosata alto quasi 70 metri, e dalla cinta muraria,che si sviluppa per circa 15 chilometri con mura rossastrespesse due metri, possenti bastioni e numerose porte mo-numentali.Costa, montagne e interno desertico. Tre zone e tre climidiversi per un Paese, il Marocco, che si affaccia su duemari, il Mediterraneo a nord e l’Atlantico a ovest, e chegrandi montagne, quelle dell’Atlante, preservano dal-l’avanzata del deserto a sud-est. Proprio lui, il deserto, èuna delle tre grandi risorse di questa terra. Formato per lopiù da una immensa pianura pietrosa che corre da nord-est fino quasi alla costa dell’Atlantico, rapisce il turista per

Sopra, la moschea Koutoubia, una delle più grandi dell’Occidentemusulmano, edificata nel 1184-1199. In alto, la kasbah di AitBenhaddou, spesso scelta come location di set cinematografici

Viaggi

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la varietà dei suoi scenari, selvaggi e lunari: dalla pianuraarida e stepposa al deserto del Sahara, punteggiato a norddalle macchie verdi delle oasi, dove la vita brulica. Di-menticare le proprie abitudini alla scoperta di un modo divivere alternativo, in contatto con la natura e alle prese conuno stile di vita più semplice, è un sogno che il deserto delMarocco trasforma in un’occasione alla portata di tutti: ri-correndo a escursioni a bordo di jeep o a dorso di drome-dari, sostando per il tè in mezzo alle dune, fermandosi acontemplare il cielo stellato di notte, l’alba oppure il tra-monto, trascorrendo la notte in una tradizionale tendaberbera, assistendo a canti e danze attorno al fuoco. Neldeserto il silenzio è profondo e lo spazio infinito.Fatevi poi conquistare dalla “strada delle mille casbah”,una via leggendaria che da Errachidia conduce a Ouarza-

zate e così chiamata per l’alta concentrazione di castelli,dimore di re e principi locali, che spuntano dal nulla e siconfondono con la terra. Questo percorso, che unisce ildeserto all’oceano e che attraversa un territorio arido in-frammezzato da palme, vi condurrà per mano lungo unpassato ricco di memorie dove a ogni casbah corrispondeuna storia da raccontare. La strada comprende anche sug-gestivi ksour, villaggi fortificati che servivano da rifugio aiberberi contro gli attacchi nomadi, e intervalla costruzioniquasi completamente distrutte ad altre ben conservate, ta-lune del tutto abbandonate ad altre abitate da chi intendeancora custodire una civiltà fondata sui costumi e sugli af-fetti, lontana anni luce dallo sfavillio del denaro.E infine c’è il mare. Lasciandovi alle spalle Marrakech, ameno di tre ore di viaggio, sulla sponda dell’Atlanticosorge Essaouira, la località della costa più rinomata tra iviaggiatori indipendenti e non, grazie alle distese di spiag-gia che si protendono verso sud e ai suoi venti forti e co-stanti ideali per gli sport acquatici, che le hanno fattoguadagnare il soprannome di “Perla dell’Atlantico”. La suagraziosa medina fa parte del Patrimonio mondiale del-l’umanità dell’Unesco, mentre la casbah, la cittadella for-tificata che difende il porto, regala straordinarie vedute.Entrambe consentono alla città di mantenere la magia el’autenticità di una città persa nel tempo, elementi che ne-gli anni Sessanta hanno reso Essaouira la meta predilettadi hippies e star della generazione dei figli dei fiori, JimiHendrix su tutti, e che ora l’hanno trasformata in una de-stinazione prediletta per vacanze alternative e chic allostesso tempo.È tempo di partire. Il Paese dai mille sapori e colori nonpuò più aspettare.

Un incantatore di serpenti nella piazza della città vecchia di Marrakech, la Place Djemaa el - Fna, dove ogni giorno si svolgonospettacoli. A destra, le concerie di Fes, tra le più rinomate del Marocco, come si vede la gente lavora con i piedi e il corpo nelle vasche

Vanta 2000 anni di storia ed è fra le migliori cucine almondo. Nasce da una riuscitissima combinazione dimodi di cucinare che arrivano da diversi paesi.Dall'Arabia deriva il gusto per l'agrodolce, dai Persianil'accostamento della carne con la frutta e dai Turchi idolci molto zuccherati e speziati. Comprende unagrande varietà di ricette, tra cui le più famose sono ilcouscous, il piatto nazionale, le tajines, che prendono ilnome dal recipiente in terracotta smaltata il cuicoperchio conico impedisce l'evaporazione durante lacottura del cibo, e il Maammar, ovvero il pollo ripieno.Si tratta di una cucina sostanziosa, ricca di aromi forti eben bilanciati tra loro. Il pane ha un ruolo fondamentale,in Marocco ce ne sono infatti tantissimi tipi: harcha,malwi, beghrir, rziza ed ancora molti altri.

/ La cucina marocchinaGusto

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Una festa diversa per il tuoMATRIMONIO

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ingleseFASCINO

Una delle più belle edaffascinanti città del mondo.Londra si sa fare amare e

soprattutto ricordare. Grazie aisuoi monumenti, i suoi museie all’atmosfera che vi si respira.Ogni occasione è giusta per

visitarla, anche la luna di mieledi Alessio Aymone

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Visitare Londra non si può, si deve. Anzi-tutto per una ragione, converrebbe quasidire, intima e personale. L’Inghilterra, ecosì la sua capitale, è infatti il luogo in cui,verso la fine dell’Ottocento, è stata intro-

dotta e poi esportata nel resto del mondo l’usanza del ta-glio della torta nuziale durante il ricevimento. Se il ritosi svolge secondo tradizione, la torta viene portata in salaancora intera e gli sposi, ciascuno con la propria manodestra unita a quella del compagno, procedono al primotaglio. La sposa serve la prima fetta al marito, poi allasuocera, alla mamma, al suocero, al padre e ai testimoni.Aprite dunque la cartina geografica e puntate dritto ildito su Londra perché è lì che dovete andare, nel luogoin cui la torta nuziale, oggi irrinunciabile simbolo del ma-trimonio, ha fatto la sua prima apparizione e in cui ognianno a settembre si tiene il National Wedding Show, lafiera inglese dedicata alle nozze. Londra in qualchemodo già vi appartiene.È anche la città più trendy del continente.Qui stili e ten-denze sbarcano in anticipo per poi convivere, nazionalità,religioni e culture si fondono nella multiforme figura dellondoner, quartieri dalle caratteristiche ben definite edifferenziate coesistono come tante città messe una den-tro l’altra, artisti, scrittori, poeti e attori hanno la loro casa,musica, moda, letteratura, e cinema danno sfogo allapropria creatività, politica e istituzioni manovrano lecarte del potere su scala nazionale e internazionale.L’energia e la vitalità connaturate a questa metropoli conquasi otto milioni di abitanti trasmettono al visitatoreun’elettricità inesauribile, al punto che già nel Settecentolo scrittore britannico Samuel Johnson arrivò a dire che“Quando un uomo è stanco di Londra, è stanco della vita,perché a Londra si trova tutto ciò che la vita può offrire”.Proprio tutto. A partire da quello che di questa cittàl’immaginario comune già custodisce, eccentrico e inu-suale: i taxi neri e gli autobus rossi a due piani negli ul-timi anni sottoposti a restyling tecnologico, quel modotutto inglese di stare al volante guidando sulla corsia disinistra ma dando sempre la precedenza a destra, il tempoatmosferico bislacco che obbliga a rivedere costante-mente il proprio abbigliamento e poi la cosiddetta Tube,la prima metropolitana a essere costruita e oggi la piùgrande al mondo come lunghezza delle rotaie, nei cui sot-terranei sarà facile assuefarsi all’avviso Mind the gap!, at-tenzione al vuoto, che avverte i passeggeri dello spazio frala banchina e la porta del treno. Un monito rappresenta-tivo della città, finito persino su t-shirt e souvenir.Londra è unica ed esclusiva e per questo va vissuta finoin fondo: passeggiando in riva al Tamigi fra ponti dallastoria secolare e costruzioni che hanno scatenato la fan-tasia di architetti e ingegneri prestigiosi, facendosi cullaredal “London Eye”, la ruota panoramica alta 135 metricosì chiamata per la possibilità che offre di gettare unosguardo dall’alto sull’intera città, sprofondando nel verde

Il Tower Bridge. Sitrova ad est di Londraed è uno dei ponti più

famosi della città ed’Europa

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/ Un po’ di storiaCuriositàOriginariamente città celtica, fu fortificata dai Romani che la chiamarono Londiniume la usarono come porto sul fiume Tamigi. Durante questo periodo Londra fu erettaa capitale della Britannia da parte dei Romani che la abbandonarono all'inizio delV secolo quando le legioni lasciarono l'intera isola. Nel periodo medievale Londraaccrebbe la sua importanza sancita anche dalla Abbazia di Westminster. In questaabbazia fin dal Medioevo vengono incoronati tutti i re d'Inghilterra. La residenzadei reali d'Inghilterra fu, fin dal periodo normanno, il castello-fortezza della Torre diLondra, dove oggi sono custoditi i gioielli della Corona. Con il passare degli annisulla Londra romana si sviluppò quello che oggi è il distretto finanziario (la City).Londra si è poi notevolmente ingrandita in ogni direzione, inglobando campagne,boschi, villaggi e paesi. Dal XVI secolo alla prima metà del XX secolo è stata lacapitale dell'Impero Britannico. La crescita cittadina ebbe una grandeaccelerazione nel XVIII secolo e, agli inizi del XIX secolo, Londra era la città piùgrande del mondo. Nel corso della Seconda Guerra Mondiale venne bombardatadalla Luftwaffe; le incursioni uccisero oltre 30.000 londinesi e distrussero varie zonedella città, ricostruite in vari stili architettonici nei decenni successivi. L'uscitavittoriosa dalla Seconda Guerra Mondiale e la salita al trono di Elisabetta II (1952)segnano per Londra l'inizio dell'era contemporanea, connotata da una lunga seriedi metamorfosi e rapidi cambiamenti operati non senza difficoltà. Dal dopoguerraad oggi ha infatti cessato di essere capitale dell’Impero, diventandolo di un paeseindustrializzato con una indiscussa leadership nella finanza internazionale.

Sotto, il Palazzo di Westminster, conosciuto anche come Houses of Parliament,a cui è annesso il Big Ben (foto in basso). Sopra, un pittoresco scorcio delSaint James’s Park, uno dei Parchi Reali di Londra sito nella City ofWestminster. A sinistra, la London City Hall, dove ha sede la Greater LondonAuthority e la Royal Albert Hall, famosa sala da concerti a South Kensington

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rigoglioso di Hyde Park dove nello spazio riservato al lidouna pausa di relax può unirsi a un piacevole giro in barcae a una cena romantica, girando per negozi fra OxfordStreet, Regent Street, Carnaby Street, il mercatino di Por-tobello e i grandi magazzini di lusso Harrods dai quali po-trete portarvi a casa un addobbo natalizio anche in pienoagosto. Ma in questa metropoli, diceva Johnson, c’è vera-mente tutto, compresi i monumenti e i musei più cono-sciuti: la residenza di Sua Maestà la Regina BuckinghamPalace con il cambio della guardia, l’abbazia e il palazzo diWestminster, la cattedrale di St. Paul, il museo di storiaBritish Museum e la pinacoteca National Gallery, il BigBen o Torre dell’Orologio e il Tower Bridge. Tutti fannoa gara per essere eletti a emblemi universali della capitalebritannica: sta a voi scegliere quello più emozionante.Per il londinese doc però Londra significa soprattutto Pic-cadilly Circus, una piazza e un luogo di ritrovo dove di serai display luminosi e le insegne al neon cercano di confon-dersi con le facciate ottocentesche dei palazzi circostanti.Cuore dell’intrattenimento grazie alle sue numerose atti-vità commerciali e ai locali alla moda, con i suoi teatri Pic-cadilly non smette mai di offrire al pubblico spettacoli emusical, alcuni di questi in scena da anni. Dopo i celebri“Mamma Mia” con i brani degli Abba, “Grease” e “WeWill Rock You” basato sulle immortali canzoni dei Queen,tenete in tasca almeno 40 sterline per non perdere quellodi turno e provare l’ebbrezza di accomodarvi in poltrona,binocolo alla mano. The Apollo Theatre e The PiccadillyTheatre non vi deluderanno. Per gli amanti della musica,difficile poi non farsi conquistare dal fascino di AbbeyRoad, la strada in cui si trovano gli studi di registrazionedella Emi, forse i più famosi al mondo, e a cui i Beatleshanno dedicato la loro ultima registrazione del 1969.Traf-fico permettendo, calcare le orme dei quattro ragazzi di Li-verpool sull’attraversamento pedonale all’altezza del ci-vico 3 sarà come viaggiare indietro nel tempo e ritrovarsisulla copertina del disco. Non sarete certo gli unici: neltempo migliaia di beatlesiani hanno preso d’assalto l’uscitadei cancelli degli studi di registrazione per un pellegrinag-gio musicale e uno scatto ricordo.Londra è infine anche un contenitore di abitudini da testaredi persona: una delle tappe principali della giornata è in-fatti la colazione, la cosiddetta english breakfast, abbon-dante e molto nutriente, arricchita da uova fritte con pan-cetta o salsiccia. Alle 13 scatta poi il lunch, pasto in generepiuttosto frugale composto da semplici sandwich con ro-ast beef o prosciutto. Ma è nel corso del pomeriggio che fala sua comparsa la vera istituzione nazionale: il five o’ clocktea, il tè delle 5, consumabile nelle sale da tè della città conun’ampia scelta di tipologie e di aromi. Dopo la cena, im-mancabile la capatina al pub dove la bevanda più tipica èla birra servita alla pinta direttamente al banco.Tour terminato, ma il messaggio è chiaro. Nella capitalebritannica bastano poche ore per sentirsi veri londinesi ecapire che Londra è una città fatta per tornarci.

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di una costa senza tempoLo charme

LaCostiera Amalfitana è un angolodi mondo sospeso in una dimen-sione quasi fuori dal tempo, un ter-ritorio di straordinaria bellezza pae-saggistica in cui l’attività umana ha

saputo integrarsi perfettamente. Attraverso ilpaziente e millenario lavoro per strappare allescoscese balze montane fazzoletti di terra per usoagricolo o edilizio, si è costruito un paesaggiounico: una teoria di tredici comuni incastonatitra la terra e il mare, borghi inondati dal sole eattraversati da sentieri e giardini, impreziositi datestimonianze storiche ed architettoniche dienorme pregio. Da sempre questi luoghi rap-presentano una delle mete di soggiorno preferiteda artisti e letterati: il loro charme ha saputo in-cantare per secoli viaggiatori e turisti, e ispirarestraordinarie opere d’arte. Tuttavia è da semprel’allure di romanticismo esercitato dalla CostieraAmalfitana ad avere un luogo privilegiato nel-

l’immaginario collettivo e a renderla corniceideale di momenti di intima felicità. E se inpassato le località della Costiera Amalfitanaerano privilegiate dalle celebrità, come la divinaGreta Garbo, in cerca di un romantico rifugiodai riflettori e dai clamori della vita pubblica, inuovi divi le scelgono come scenari irrinuncia-bili di cerimonie hollywoodiane. È ormai unaconsuetudine, infatti, che le ville e i giardini apicco sul mare cristallino divengano locationsesclusive per la celebrazione di matrimoni chenon si possono che definire da favola. Si può anzidire che esiste una vera e propria specializzazionedegli operatori turistici, locali e internazionali,nel proporre e organizzare matrimoni e viaggi dinozze nei luoghi più incantevoli della CostieraAmalfitana, curando tutto nei minimi dettagli,dagli abiti alle bomboniere, dalle auto d’epocaalle serenate. Le possibilità che questi luoghioffrono per rendere indimenticabile un mo-

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Positano, Praiano, Amalfi, Ravello. E poi ancora Minori, Maiori e Vietri sul mare.I gioielli della Costiera Amalfitana sono tantissimi e formano un percorso

romantico e indimenticabile perfetto per gli innamorati. Tra spiagge, testimonianzestoriche e deliziosi borghi. Senza trascurare l’enogastronomia campana

di Emanuela D’Agostino

Un bellissimo scorciodi Positano. Nella fotopiccola, Praiano. Asinistra, Ravello

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Sopra, Amalfi che, con i suoi vicoli e le sue scalinate, è il cuore dellaCostiera. Sotto, la Chiesa di San Pantaleone, Duomo di Ravello. A destra: inalto, Minori, ribattezzata la “Città del Gusto”; in basso, uno scorcio dellaChiesa di San Gennaro a Praiano, con la sua cupola maiolicata policroma

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mento già di per sé speciale come il viaggio di nozze sonomoltissime e tutte animate da un fascino elegantemente co-struito tanto dalla natura quanto dall’uomo. Il modo mi-gliore per scoprirle tutte, queste possibilità, è avventurarsilungo il Nastro Azzurro, ovvero la Statale Panoramica 163,che da Positano conduce a Vietri sul Mare: il precorso è trai più suggestivi di tutto lo stivale e si snoda per circa 50 chi-lometri tra le rocce della catena dei Monti Lattari che sigettano a picco nel mare, creando una costa assai frasta-gliata. Da dietro le morbide curve della strada spuntano ra-diosi borghi marinari, armoniosamente inseriti nel pae-saggio, senza disturbarlo e stravolgerne la fisionomia. Ilprimo di questi è Positano, meta esclusiva di vacanze, conle splendide casette nella parte alta, e, più sotto, le spiaggecollegate al centro storico con una serie infinita di scalettee viuzze. Già a tarda primavera è possibile fare il bagnonelle sue acque cristalline, magari nelle numerose insena-ture raggiungibili a piedi o via mare, e soggiornare nelle ro-mantiche dimore che contraddistinguono questo paesino,simile ad un bianco presepe. Subito dopo Positano, s’in-contra Praiano. Meno conosciuto del primo, ma ugual-mente frequentato da un turismo d’élite, Praiano è un pic-colo centro, davvero delizioso. Questo posto merita diessere conosciuto sia sotto il profilo naturalistico e paesag-gistico, sicuramente di grande impatto, ma anche sottol’aspetto gastronomico: nei ristoranti e nelle trattorie delposto, infatti, trovano ampio spazio i prodotti genuini qualiolio, vino, pomodorini, pasta, formaggi, agrumi. Il percorsoprosegue portando ad altri due minuscoli borghi, Furore eConca deiMarini. Il primo di questi è conosciuto con il so-

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“Un giorno speciale...un bouquet esclusivo”

Page 78: moda sposi

76 ModaSposi

Tre immagini di notturni.Sopra, Amalfi, la più antica

della quattro RepubblicheMarinare, e Praiano.

Quest’ultimo conosciutosoprattutto per l’incantevole

spiaggia di Marina diPraia, raggiungibileattraverso una scala

scavata nella roccia. Afianco, Positano, una delleperle del turismo balnearedel Mediterraneo. Le sue

stradine pullulano diboutique alla moda chehanno fatto conoscere

il suo stile in tutto il mondo

Dedicato a Sant'Andrea, il Duomo di Amalfi è statofondato nel X secolo e, con la sua imponenzaspettacolare, è la testimonianza della grandezzadell'antica Repubblica Marinara. Sant'Andrea era unpescatore e non stupisce tanta devozione in una cittàcosì legata alla tradizione marinara. Agli inizi del'300, un pellegrino proveniente dalla terra Santascoprì che dall'altare della cripta che custodisce lereliquie del santo scorreva un liquido, interpretatocome "manna" dal potere taumaturgico. Il santoviene celebrato per tutto il mese di novembre conuna preghiera, la "coronella" recitata intorno allasua tomba. A natale si celebra, la sera della Vigilia,il rito della "Calata della stella": una riproduzionedella cometa scivola dalla torre di Ziro fino allacattedrale di Amalfi, rinnovando tra gli astanti lostupore provato dai pastori accorsi in adorazione delBambino alla vista della stella cometa.

/ Il culto di Sant’AndreaCuriosità

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Page 79: moda sposi

prannome di “paese dipinto” per la presenza di numerosimurales sulle pareti rocciose. Questa località, di cui sihanno notizie soltanto a partire dal 1752, è popolata dacirca 800 anime e presenta case sparpagliate sul territorio.Mentre ci si avvicina ad Amalfi, ecco Conca dei Marini,conosciuto soprattutto per la splendida Grotta di Sme-raldo, così chiamata per il colore che assume l’acqua in que-sta cavità carsica, formata da una sorta di volta a cupoladell’altezza di oltre 20 metri.Quando si raggiunge Amalfi,da cui ha preso il nome l’intera fascia di comuni, si com-prende perché sia una tra le località più belle al mondo, giu-stamente riconosciuta dall’Unesco Patrimonio dell’Uma-nità. Tracce del suo glorioso passato di città marinara sonoancora visibili nel cuore del centro storico, dove si erge intutta la sua maestosità il Duomo, dedicato al Santo patronoAndrea. Meritano una visita anche il Chiostro del Para-diso, un quadriportico di chiara influenza araba, con voltea crociera e archi acuti intrecciati e il Campanile, che con-serva ancora intatto il suo fascino, con la grande cupolaprincipale e le cupole più piccole ricoperte con le maioli-che colorate tipiche della zona.Un’altra perla della CostieraAmalfitana è Ravello: patria della musica per il celebre fe-stival che richiama artisti da tutto il mondo, è una ridentecittadina famosa per le sue ville sontuose.Tra queste,VillaCimbrone è la più rinomata per il suo imperdibile pano-rama che affaccia sul Golfo di Salerno, definito dallo scrit-tore Gore Vidal “Il più bello del mondo”.Un altro sito da nonperdere è Villa Rufolo, ristrutturata nel XIX secolo,ma ri-salente al Medioevo e nota, nelle leggende popolari, comela “Villa dalle 365 stanze”. Si tratta, senza alcun dubbio, diuna dimora principesca, sfarzosa, un unicum con le sue de-corazioni arabe e bizantine.Minori eMaiori, due centri vi-cini, contigui, due borghi ricchi di storia e tradizioni, rap-presentano le tappe successive di questo itinerario allascoperta della Costiera Amalfitana. La “Città del Gusto”,come è stata ribattezzata Minori, era un centro partico-larmente apprezzato in epoca romana e presenta numerosisiti archeologici e architettonici da visitare, tra i quali laVillaMarittima Archeologica Romana, risalente al I secoloa. C., e la monumentale Basilica di SantaTrofimena. Ma-iori, distante solo pochi chilometri, si trova a metà stradatra Amalfi e Salerno e sorge nella più profonda insenaturadella Costiera Amalfitana. Da alcuni anni la località èsede del “Rossellini Film Festival”: il grande regista neo-realista, infatti, scelse Maiori come set per alcuni delle suepellicole più importanti come Paisà,Viaggio in Italia,Mi-racolo, La macchina ammazzacattivi. L’ultima fermata delviaggio è Vietri sulMare, antico insediamento etrusco e oraimportante luogo di villeggiatura, famoso in tutto il mondoper la produzione di ceramica e di maioliche. Questa arteantica permea tutte le strade e i vicoli della cittadina, conmoltissime botteghe artigianali: tracce di maiolicari sa-rebbero già presenti durante il Tardo Rinascimento ed èquesto uno degli aspetti principali dell’economia del paese,oltre naturalmente al turismo.

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A pochi mesi dalla nascita della sua secondogenita, Agnese, l’attrice romana apparein perfetta forma, pronta per le prove del nuovo spettacolo teatrale in cui sarà

impegnata. Dopo dieci anni di fidanzamento e due figlie all’attivo, la sua storia conil regista Mauro Graiani procede a gonfie vele. Il matrimonio? Forse, un giorno

di Cristiana Zappoli

MilenaMiconi

Stanno insieme da dieci anni e hanno due figlie,Sofia, di sette anni, e Agnese, nata a luglio diquest’anno. L’attrice e showgirl Milena Miconie il suo compagno, il regista e sceneggiatoreMauro Graiani, non si sono mai sposati ma

non ci sono dubbi che si sentano a tutti gli effetti una fa-miglia. Il desiderio di sposarsi c’è, ma senza fretta. Per orasi godono le loro due bambine e non programmano di an-dare all’altare. Anzi, proprio da pochi giorni l’attrice ha ri-cominciato a lavorare ad un nuovo spettacolo, si tratta dellacommedia “Due volte Natale” di Marco Falaguasta. Un ri-torno al teatro dopo essersi dedicata per diverso tempo allefiction. L’abbiamo vista nei panni del sindaco Laura Re-spighi nella quarta e quinta serie di “DonMatteo” e, primaancora, è stata il magistrato Claudia Morresi in “Carabi-nieri” 2 e 3. Questi i ruoli più importanti, a cui se ne sonoaffiancati diversi altri. Diplomata alla scuola di recita-zione “Fattoria dello Spettacolo”, all’inizio degli anni No-vanta comincia la sua carriera come modella e come attricedi fotoromanzi. Esordisce al cinema con “Finalmente soli”per la regia di Marino. Successivamente viene notata daLeonardo Pieraccioni che le offre, nel 1997, una piccolaparte nel film “Fuochi d’artificio”. Ma la sua grande pas-sione è da sempre il teatro, il primo lavoro in cui debutta

è lo spettacolo “Atti Unici” di Neil Simon, per la regia diAntonio Serrano, a cui fanno seguito “Se ne cadette o' Tea-tro” e “Attenti al buffone”, regia di Bruno Colella, “I tremoschettieri” regia di Pino Ammendola e Nicola Pistoia,“La voglia matta”, regia di Attilio Corsini e “Il giorno dellacivetta” di Fabrizio Catalano. Senza dubbio il primo anotarla veramente è Pier Francesco Pingitore, che per leidiventa un vero e proprio pigmalione e che la vuole al Ba-gaglino. Nel 2000 partecipa al varietà “BuFFFoni”, e l’annodopo è nel cast del film “La casa delle beffe” e prende parteallo show “Saloon”. Nel 2008 lavora di nuovo con Pingi-tore nel cast del film per la tv, “Vita da paparazzo”. Pingi-tore per lei ha da sempre un occhio di riguardo sostenendo,fin da subito, che «avrebbe avuto successo perché, diver-samente dalle altre “divine” piace anche alle donne». Comespesso gli accade, Pingitore ci aveva visto lungo! La bel-lezza dell’attrice nata a Roma 38 anni fa, è una bellezzaprorompente ma mai ostentata, quasi a voler mostrareprima le sue capacità tecniche e artistiche e poi la sua av-venenza. Caratteristica, questa, che probabilmente la rendepiù simpatica al pubblico femminile rispetto a molte suecolleghe. Attraente e dallo sguardo magnetico, quello diMilena Miconi è un fascino interessante e sincero, carat-terizzato da una sensualità non aggressiva, ma piuttosto

Testimonianze

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Milena Miconi, nata a Romail 15 dicembre 1971,

è attrice e showgirl. Vive conil suo compagno MauroGraiani con cui ha duefiglie, Sofia e Agnese

(Foto per gentile concessionedi Gianluca Mosti)

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bonaria. In particolare da quando è diventata mammaper la prima volta, sette anni fa, l’attrice sembra essere riu-scita a prendere le distanze da un’immagine pubblica chene sottolineava la fisicità prorompente e il sex appeal, a fa-vore delle sue potenzialità professionali e di un’immagineche sembra rappresentarla di più in questo momento dellasua vita.MilenaMiconi, pensa che lei e il suo compagno vi spo-serete prima o poi?Credo di sì. Il matrimonio rientra assolutamente nei no-stri piani.Non so quando riusciremo a farlo, è nata da pocoAgnese e in questo momento siamo decisamente assorbitidalle nostre due figlie.Pensa che cambierà qualcosa?Non cambierà nulla. Ormai siamo una famiglia a tutti glieffetti. Sposarci sarebbe una decisione che deriva più dal-l’esigenza di rendere ufficiale e burocraticamente valido ciòche nella pratica è già un matrimonio in tutto e per tutto.Il rapporto tra il mio compagno e me non sarebbe in nes-sun modo diverso.Pensa che avere già un matrimonio finito alle spallepossa avere influito sulla decisione di non essersi ancorarisposata?Penso di no. Il mio matrimonio è finito,ma si può dire cheè finito bene: sono rimasta in ottimi rapporti con il mio exmarito e gli sono molo affezionata. Ci siamo separati per-ché eravamo ormai diventati incompatibili. Ci siamo spo-sati da giovanissimi e dopo siamo cresciuti in maniera dif-ferente, desideravamo per noi stessi cose diverse.Si può dire che è stata un’esperienza positiva?Sì, è stata un’esperienza positiva e se tornassi indietro ri-farei le stesse scelte.Mi sono sposata per amore ed ero con-vintissima di quello che stavo facendo. Ovviamente ab-biamo sofferto entrambi, quando finisce una storiaimportante è inevitabile.Ma ci sarebbe stata la stessa sof-ferenza se non fossimo stati sposati.Cosa serve per far funzionare un rapporto?Amio parere le cose più importanti sono la pazienza, la vo-glia di costruire qualcosa di importante e tanto impegno.Alla base, chiaramente, ci deve essere l’amore come puntodi partenza, è la cosa fondamentale.Ma non basta.Nella vitale difficoltà da affrontare sonomolte, è necessario avere unagrande forza di volontà per far funzionare i rapporti.È stato difficile conciliare il suo lavoro nello spettacolocon la sua vita privata?Devo dire che non lo è stato. Tutto è avvenuto abba-stanza naturalmente e non ho avvertito particolari disaginel gestire vita privata e lavoro. Certo adesso, con duebambine, la situazione è più complicata, La seconda è pic-colissima quindi riesco a portarla sempre con me. Lagrande, invece, va a scuola e comincia ad avere i suoi im-pegni. Forse adesso le cose si fanno più complicate in ef-fetti! Ci sono migliaia di donne che lavorano, magarihanno la possibilità di stare più tempo a casa, ma noncredo sia un’impresa eccezionale conciliare le due cose.

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Pensa che rimanendo incinta prima, e avendo dei bam-bini poi, una donna che lavora nello spettacolo possaperdere delle occasioni o,peggio ancora, esseremessa inun angolo?Sinceramente a me non è successo. È stata solo una miascelta quella di rinunciare ad alcuni lavori per poter starevicino alle mie figlie. Non credo che esista nello show bu-siness una forma di emarginazione verso le donne che de-cidono di avere figli… o per lo meno mi piace pensare chenon sia così!Una donna può sentirsi realizzata anche senza un com-pagno a fianco?Assolutamente sì. Nella vita ognuno deve fare quello chesi sente, quello che lo rende più felice. Anche se vuol direstare da solo. Una donna non ha bisogno di un compagnoper stare bene e sentirsi felice.Quale posto è occupato dalla famiglia nella sua scala divalori?Senza nessun dubbio il primo posto.La rivedremo presto in tv?Per ora mi accontento dello spettacolo che sto prepa-rando a teatro. Ho una bambina piccolissima, devo dedi-carmi a lei!

Il primo a capire le potenzialità di Milena Miconi è stato PierFrancesco Pingitore che l’ha voluta nella Compagnia del Bagaglino.Con lui Milena ha partecipato a diversi varietà e film per la tv

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Luca Marchini,chef e patron del ristoranteL’Erba del Re

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della creatività87ModaSposi

Cenare a “L’Erba del Re” vuol dire vivere un’espe-rienza culinaria sublime, non solo mangiare. È uno di queiristoranti che hanno fatto dell’eccellenza la loro caratteri-stica fondante, così come Luca Marchini, lo chef e il patron,ne ha fatto uno stile di vita. Classe 1971, Marchini dopo lalaurea in Economia e Commercio decide di assecondare lasua più grande passione: la cucina: «una passione che ho sem-pre avuto nel sangue e che mi ha trasmesso mia madre», rac-conta. Bussa da subito alle porte dei migliori, rimboccan-dosi le mani per imparare tutto quello che può nel più bre-ve tempo possibile: Bottura a Modena, Nomicos in Fran-cia, Barbieri a Bologna. E da tutti “assorbe” qualcosa: la tec-nica, la precisione, l’entusiasmo. Nel 2003 decide di aprireil suo ristorante a Modena, 5 anni e mezzo dopo (e dopo so-lo 11 anni da quando aveva messo piede in cucina la primavolta) arriva il riconoscimento più importante: la stella Mi-chelin. «Il ristorante era il mio grande sogno nel cassetto, evisto che non mi piace fare le cose a metà, ho puntato fin dasubito all’eccellenza. Credo di potermi ritenere soddisfattoper ora, ho finalmente una base di partenza», spiega Mar-chini. Dal ristorante è nata, quattro anni fa, anche la divi-sione catering. L’obiettivo è quello di portare all’esterno i va-lori e la qualità de “L’Erba del Re”. «È un’attività assoluta-mente sussidiaria al ristorante, attraverso la quale cerco difar conoscere il mio lavoro. è nata per assecondare le richie-ste di alcuni clienti, infatti inizialmente abbiamo comincia-to intervenendo in occasione di feste private. Successivamentesono arrivati gli eventi aziendali e le cerimonie». Che si la-vori all’interno del ristorante modenese o in un’altra loca-tion, la qualità non cambia: la scelta delle materie prime, laricerca di nuovi sapori e il perfezionismo adottato come me-todo sono gli stessi. «Non solo - specifica lo chef - mi av-valgo degli stessi collaboratori che lavorano con me al ristoranteo che hanno lavorato con me. Io so come lavorano e loro san-no come lavoro io. Il servizio è fondamentale e io voglio chesia di altissimo livello nel mio ristorante come durante glieventi in cui lavoriamo e questo grazie anche all’appoggioda parte di Luca Montecalvo, mio responsabile di sala». Lostesso vale per la mise en table e per la presentazione dei piat-ti, nulla è lasciato al caso e l’estrema cura estetica fa sì che letavole siano autentici capolavori per gli occhi. Chi cerca Lu-

ca Marchini per il proprio matrimonio cerca il non plus ul-tra, vuole il massimo fin nei minimi dettagli. Per mantene-re standard qualitativi di questo livello è impossibile lavo-rare a più di due o tre eventi al mese: «ogni evento ci richie-de tantissima energia - conferma Marchini - e va seguito conil giusto entusiasmo e la giusta passione, solo così posso es-sere soddisfatto io e i miei clienti. La finalità è sempre la stes-sa, in questi casi come fra le mura del mio ristorante: otte-nere il massimo, non dico la perfezione, ma andarci moltovicino. Noi non offriamo qualcosa di preconfezionato. Ognicerimonia è diversa e ha protagonisti diversi. Dietro ogni la-voro c’è uno studio il più possibile approfondito dei gusti edelle esigenze di chi si rivolge a me, ogni menu è diverso madella medesima qualità. Ogni location è preparata in ma-niera diversa ma con la stessa eleganza, che definirei estre-ma, e con sobrietà. Il nostro è un modo di fare cucina su mi-sura. Esattamente come un abito di sartoria». Il servizio ca-tering de “L’Erba del Re” può occuparsi di eventi che ospi-tano dalle 10 alle 300 persone, servite sedute oppure a buf-fet, a seconda delle esigenze del committente. In entrambii casi l’attenzione rivolta al servizio è maniacale. «La gestionedi un buffet, soprattutto quando gli invitati sono molti, ri-chiede delle particolari accortezze», spiega Marchini. «Cisono degli studi americani che riguardano proprio questoargomento. Io adotto la formula del monoboccone, suddi-videndo l’intero perimetro dell’ambiente in aree tematiche.Questo permette un movimento continuo: si prende il mo-noboccone e ci si allontana per mangiarlo e dialogare con lealtre persone, per poi avvicinarsi ad un altro tavolo. In que-sto modo si evita il formarsi delle code e la conseguente ten-sione che, in questi casi, deve essere pari allo zero. Stiamoparlando di eventi festosi, non ci deve essere tensione masolo divertimento e stupore per la delizia di quello che si stamangiando». L’apparecchiatura del buffet deve essere del-lo stesso livello di quella di un tavolo in un ristorante, l’im-patto visivo è di fondamentale importanza, niente deve re-stare sul tavolo se non il cibo. E non ci sono indicazioni diquello che si sta per mangiare: «è il personale che spiega quel-lo che c’è sul tavolo». Tutto questo è eccellenza, che LucaMarchini è riuscito a raggiungere grazie al suo esplosivo mixdi qualità manageriali, creatività e abilità culinaria.

L'Erba del ReVia Castel Maraldo 45, 41100 Modena, tel. 059218188www.lerbadelre.it - email: [email protected]

Monobocconi preparati daLuca Marchini e dal suo staffper un buffet. Mono dosi chepermettono di mangiare tuttoquello che c’è nel menu senzaaffrontare noiose e fastidiose file

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Esperienza, gusto e un’offerta versatile e pro-fessionale, sempre in linea con gli stimoli della mo-da. Sono queste le caratteristiche principali che fan-no di Le Mariage, con i propri ateliers a Ferrara e Mo-dena, un punto di riferimento per chi si sta per spo-sare in Emilia Romagna. Un atelier di abiti per glisposi e da cerimonia che in realtà è un mondo fattoa misura di chi convola a nozze: «accogliamo le cop-pie ascoltando i loro gusti, i loro desideri e le loro esi-genze». Spiega Susanna Fergnani che, con Monia Poz-zati, è la mente e l’anima dell’atelier. «In particolarele spose devono essere seguite e “coccolate” con la mas-sima attenzione e disponibilità. Devono sapere di po-ter contare su un personale qualificato, capace di in-terpretare i loro sogni».Quella che parla è la voce dell’esperienza, quel-l’esperienza che viene da un percorso professionalecominciato vent’anni fa da Monia e Susanna, e cul-minato nel 2002 con l’apertura dell’atelier. Il vestitoda sposa richiede un’accurata preparazione, un lun-go periodo di progressivi adattamenti alla persona chelo indosserà fino alla perfezione: «quello che ci pro-poniamo è di accompagnare la sposa dalla prima oc-chiata ai modelli fino alla concretizzazione dell’abi-to dei sogni», prosegue Susanna Fergnani. Soprat-tutto per questo motivo presso Le Mariage si riceve

La scelta del vestito da indossare il giorno delle nozze è sempre uno dei passi più importanti per la futura sposa. È bene rivolgersi a un atelier con un’ampia scelta e a professionisti a cui affidarsi. Le Mariageè il posto giusto. E non solo per le spose

Nella foto sotto, Susanna Fergnani e Monia Pozzati.A sinistra, il modello di abito da sposa Sabrina F.della collezione esclusiva Le Mariage

per sognare

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Atelier

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prevalentemente su appuntamento, bisogna avere il temponecessario per dedicarsi ai futuri sposi e per mostrargli l’am-pia gamma di abiti delle migliori firme che l’atelier propo-ne: l’assortimento di abiti da sposa a campionario comple-to comprende 500 abiti. La scelta delle griffes prevede unperfetto mix di attualità e tradizione e le proposte sono tal-mente tante da adattarsi ad ogni tipologia di donna e ad ogniesigenza. «Siamo alla continua ricerca degli abiti che me-glio interpretano le nuove tendenze, mantenendo sempreun occhio di riguardo alla tradizione perché, si sa, il roman-ticismo non passa mai di moda!». E continua ancora SusannaFergnani: «abbiamo conquistato la fiducia dei no-stri clienti proprio grazie all’alta qualità dellenostre proposte e cercando di interpretaree soddisfare i loro desideri: da noi non si aspet-tano solo un abito, si aspettano l’aiuto di chi,con la sua esperienza, li accompagnerà finoalla realizzazione del vestito perfetto, che, peressere tale, deve sempre rispecchiare la per-sonalità di chi lo indossa. Con particolareattenzione anche agli accessori, so-prattutto il velo e le scarpe: nienteva trascurato». Vestire delle crea-zioni uniche ed esclusive, sen-tendosi a proprio agio, in un gior-no in cui gli sposi sono indiscussiprotagonisti, è la finalità prin-cipe che si mira a realizzare.Tra le griffes di abiti da spo-sa si leggono alcuni fra i no-mi più importanti del pano-rama italiano ed europeo: Car-lo Pignatelli Fiorinda, Carlo Pi-gnatelli Opera, di cui Le Maria-geè esclusivista per l’Emilia Ro-magna, Pronovias, Nicole Fa-shion Group, Daniel degliOnofri, Casablanca, ManuelMota, Antonio Riva, San Pa-trick, La Sposa, Mathyro,Demetrios, Fabio Gritti. Maanche gli uomini sono di-ventati estremamente esi-genti, e lo sposo può sod-disfare la propria creativitàe il desiderio di indossare un abito im-portante grazie a firme come Carlo Pi-gnatelli Cerimonia e Outside, Maestra-mi, Lubiam, Max Chaoul, Antonio Ri-va e Romeo Gigli. Allo stesso tempoun ricco ed assortito reparto con abi-ti da cerimonia è disponibile per i fa-miliari degli sposi e per chiunque

fosse alla ricerca di proposte esclusiveper le proprie ricorrenze. Fra le grif-fes di questo settore: Carlo Pigna-telli, Mathyro, Musani e Fashion NewYork. Le Mariage propone ancheuna collezione di abiti da sposa esclu-siva, disegnata proprio da Susanna Fer-gnani, che comprende circa cin-quanta modelli e la cui realizzazio-ne viene seguita personalmente dal-le due socie. Sono abiti dalle lineemorbide ed aggraziate, modelliunici dal taglio impeccabile. Le pa-role d’ordine, in questo caso, so-no charme e autenticità. «Ho vo-luto seguire due filoni, – spiega la

stilista – quello romantico, caratte-rizzato dall’uso di fiori e pizzi, un po’ piùclassico, e un filone più fashion, realiz-zato con tessuti morbidi e dall’immagi-ne pulita: abiti moderni, curati ed es-senziali. I nostri sono vestiti sofistica-ti ed eleganti ma, al contempo, dise-gnati per spose disinvolte».

Altri due modelli firmati Le Mariage:a fianco, Kim B. Sotto, modello Brigitte B.

Le MariageVia Bologna, 11144100 Ferrara

Via Emilia Est, 94741100 Modena -www.lemariage.it

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Una villa elegante circondata da un parco meraviglioso. Dove pony e uccelli coloratissimi contribuiscono a rendere il luogo magico. Qui, sulle

verdi colline di Rimini, è possibile organizzare matrimoni da favola

di charme

Villa Santa Cristina si trova immersanella tranquillità e nel verde dellecolline in provincia di Rimini.Location d’eccezione per matrimoni e cerimonie in genere, party privati e feste aziendali, in estate e in inverno

Luoghi

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di charme

Sulle colline riminesi, affacciata sulMar Adriatico, Villa Santa Cristina èrealmente un indirizzo di charme pergli sposi che desiderano una location in-dimenticabile per il ricevimento di noz-ze. Un’elegante e moderna dimora dicampagna che si presta alla perfezionead ospitare ricevimenti ed eventi all’ariaaperta, ideale per chi desidera una fe-sta di nozze molto romantica e avvoltada un’atmosfera serena e rilassante. Ilsogno di ogni coppia di sposi è quellodi poter rendere unico ed indimentica-bile il giorno del proprio matrimonio esenza dubbio la location del ricevi-mento nuziale è fra gli elementi più im-portanti che caratterizzano l’evento, eun luogo particolare e affascinante è qua-si una garanzia per la buona riuscita deifesteggiamenti. Un matrimonio è un av-venimento speciale e indimenticabile,la cornice che lo accoglie deve essere al-l’altezza! Villa Santa Cristina è stata co-struita circa dieci anni fa in puro stilecoloniale. È una costruzione semplicee funzionale che non vuole rubare la sce-na al parco che è il punto forte del com-plesso. Se il matrimonio è programmatoin primavera o in estate, l’ideale è quin-di ambientarlo in giardino, da dove è pos-sibile godere di un panorama incante-vole, e nelle due ampie terrazze che visi affacciano sopra. Cespugli di rose ros-

se ed ulivi secolari creano giochi di co-lore che trasformano i 7000 metri qua-drati intorno alla casa in un suggestivoe romantico parco. In questa cornice in-cantata si possono muovere in totale re-lax fino a 400 persone. Il parco è attrezzatocon bianchi gazebo in ferro battuto chespiccano nel verde intenso dei pratiperfettamente curati e tra i fiori di mil-le colori che lo circondano. Sotto i ga-zebo possono essere ospitate fino a 300persone. E, tra gli alberi, una sorpresa:un vasto recinto racchiude tantissimespecie di animali da cortile: pony, coni-gli, coloratissimi fagiani, e tanti altri, men-tre pavoni e leprotti preferiscono sco-razzare liberi. Due voliere, inoltre, ospi-tano diverse razze di pappagalli che ral-legrano l’ambiente con i loro colori e cin-guettii e contribuiscono a dare l’idea ditrovarsi in un luogo incantato. All’in-terno della villa, elegantemente arredata,vengono ospitate fino a 130 persone chediventano 230 se si considerano le dueterrazze che possono essere copertecon chiusure mobili. Santa Cristina of-fre tantissime soluzioni per unbanchettonuziale da ricordare: da quello intimoe raffinato al party scatenato, con la gran-de comodità di avere un parcheggio chepuò ospitare fino a novanta autovettu-re. Struttura dall’atmosfera conforte-vole e raffinata, Villa Santa Cristina ren-

de speciale ogni tipo di evento. All’in-terno del recinto che delimita il suo im-menso parco, ci si trova catapultati inun’altra dimensione: ogni scorcio, ogniangolo di questa dimora, contribuiscealla sensazione di vivere in un quadroimpressionista o di partecipare ad unafesta di fine Ottocento.

Come arrivareVenendo da Rimini, percorrendo laSuperstrada in direzione San Marino,a circa 400 metri dal confine di Statotra Italia e San Marino, prendere a de-stra verso via Marignano, poi iniziate asalire fino ad arrivare all’ingresso dellaVilla al n. 43.

Via Marignano, 43 Rimini Tel. 3356328318 - [email protected]

Villa Santa Cristina

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“La musica aiuta a realizzare un sogno

nel giorno piu’ bello della vostra vita”

Intrattenimento

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Andrea Rossi e la musica: senzadubbio una storia d’amore destinataa non finire mai. Appassionato di mu-sica fin da giovanissimo, a soli 17 an-ni comincia a lavorare come dj. Pochianni dopo la decisione di trasforma-re la sua passione in un lavoro a tuttigli effetti: nel 1990 iniziano le sue pri-me apparizioni nei piano bar, nelle piaz-ze e nei teatri, dove canta e suona ungenere pop – melodico che non lo ab-bandonerà più durante tutta la sua car-riera. «La musica è da sempre il miogrande amore e la mia grande passio-ne». Racconta Andrea Rossi. «Quan-do suono mi sento realmente realiz-zato. Amo trasmettere attraverso la miavoce quello che sento». Ha affianca-to musicalmente diversi artisti comeDario Ballantini, Giovanni Caciop-po e Jucas Casella. Nel 1995 è arriva-to alle finali del Festival di Castroca-ro. Nel 2000 ha vinto come interpre-te una serata del Tour Arcadia, cosa chelo ha portato a partecipare all’Acca-demia di Sanremo, il concorso dedi-cato ai giovani emergenti che deside-rano partecipare al più importanteconcorso canoro d’Italia. Nello stes-so anno avviene un incontro molto im-portante per la sua carriera, quello conPierangelo Bertoli, che per lui scrivetre brani musicali da inserire nel suoprimo lavoro discografico: “Pelle”. Unalbum di dieci canzoni inedite, settedelle quali scritte da Danilo Amerioche è anche produttore e arrangiato-re dell’intero CD. «Insieme ad Ame-

rio ho anche avuto la grande soddi-sfazione di partecipare, nel 2002, al Fe-stival di Napoli su Rete 4, siamo arri-vati quinti», racconta l’artista. Una lun-ga serie di esperienze a diversi livelli(a cui si aggiungono quelle fatte al-l’estero), nella quale si inserisce ancheuna fruttuosa collaborazione con Um-berto Tozzi, che ha portato il noto can-tautore torinese a contribuire alla crea-zione dell’album “Da domani”, usci-to nel 2007 sempre grazie alla produ-zione artistica di Amerio. AndreaRossi si esibisce dal vivo in diversi am-biti e in occasione di diversi eventi, tracui i matrimoni: avvenimento in cuila musica è importante perché deve es-sere la colonna sonora del giorno piùimportante nella vita di due innamo-rati. «La musica allieta tutte le occa-sioni di festa della nostra vita, ma i ma-trimoni sono occasioni molto parti-colari – spiega il cantante – perché èl’unico caso in cui il protagonista nonè l’artista ma lo sono gli sposi, le per-sone sono presenti per loro e per nes-sun altro. La musica deve essere un ac-compagnamento». Andrea Rossi sulpalco si accompagna con la tastiere econ l’armonica a bocca: «mi piace per-sonalizzare – racconta – tutti i pezziche canto, per dare una versione di-versa dall’originale. Non parlo solo diinterpretazione vocale, ma anche di ar-rangiamenti. Ovviamente è un tipo dilavoro che si fa solo laddove i brani loconsentono, e un arrangiamento di-verso dall’originale può andare ad ar-ricchirli». Durante il pranzo o la ce-na, la musica fa da sottofondo al chiac-chiericcio degli ospiti, ma arriva un mo-mento in cui il volume si alza e le per-sone si scatenano: «bisogna interpre-tare la situazione, – spiega Rossi – èl’esperienza che insegna quando è ilmomento di alzare il volume e inter-venire per coinvolgere le persone, ma-gari attraverso un gioco, o magari unballo di gruppo. Bisogna essere braviad avere il giusto tempismo interpre-tando la stanchezza negli occhi dellepersone e coinvolgendoli con la mu-

sica». Ci sono poi i momenti più im-portanti della festa, quelli che devo-no essere scanditi da brani musicali “me-morabili”; lo conferma anche AndreaRossi: «la scelta dei brani per momenti“clou” è molto delicata e va sempre af-frontata insieme agli sposi. In gene-rale, comunque, prima di un matri-

monio mi piace parlare a lungo con lacoppia per capire i loro gusti e le loroesigenze. Non voglio sbagliare “quel”giorno». Nell’ampio e variegato re-pertorio musicale che Andrea Rossiè in grado di proporre da solo oppu-re, se gli sposi lo desiderano, accom-pagnato da altri strumenti o da una se-conda voce femminile, la musica an-ni Ottanta ha un posto privilegiato, co-me spiega lui stesso: «è un periodo mu-sicale che molti miei colleghi trascu-rano, in realtà comprende diversi bra-ni splendidi che si prestano ad essereballati. Un altro genere che amo mol-to suonare ai matrimoni è il latino ame-ricano». E le sue canzoni? «Quandoc’è spazio… perché no! ».

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ModaSposiModa Sposi, allegato di Business in Fiera

Iscritta con l’autorizzazione del Tribunale di Bolognaal numero 7996 dell’8 settembre 2009

In copertina,Anna Ceruti, abito drappeggiato di Georgette con cinturetta di raso

Via Paolo Costa, 28c - 40137 BolognaTel. 051.5875795 - www.koreedizioni.it - [email protected]

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