la riviera n°17 del 21/04/2013

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Apprendiamo dalla stampa locale che noti 'ndrangheti- sti finanziavano la squadra calcistica di Siderno. In molti non solo si sono stupiti. Ma noi ci domandiamo se, in attesa della fine, tante volte annunciata, della 'ndranghe- ta, non sia meglio che gli ndranghetisti finanzino una squadra di calcio piuttosto che una banda di killer. 8/9 ,

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La Riviera n°17 del 21/04/2013

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Apprendiamo dalla stampalocale che noti 'ndrangheti-sti finanziavano la squadracalcistica di Siderno. In moltinon solo si sono stupiti. Manoi ci domandiamo se, inattesa della fine, tante volteannunciata, della 'ndranghe-ta, non sia meglio che glindranghetisti finanzino unasquadra di calcio piuttostoche una banda di killer.8/9

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DOMENICA 21 APRILE 2013 LA RIVIERA 02

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Parlandodi...

DOMENICA 21 APRILE 2013 LA RIVIERA 03

ai poliziottiMa quando mai

Lettere scarlatteCONTROCOPERTINA A seguito dell'articolo di Ercole Macrì su «la Rivieraonline» del 3

aprile e su «la Riviera» cartacea del 14 aprile la Segreteriaprovinciale Ugl Polizia di Stato ha emanato il comunicato cheriportiamo e a cui fa seguito la risposta del nostro Direttore

In questi giorni sta navigando on line unarticolo del 03 aprile, corroborato da unocartaceo del 7 aprile c.m. nel quale, un“giornalista”, E.M. del settimanale di“informazione attualità cultura e spettaco-lo”larivieraonline.com ha avuto l'ingiusti-ficata indelicatezza di titolare “tradimentinella locride la crisi economica favoriscequelli in divisa”, connotando di negatività,in modo completamente gratuito, l'opera-to e la personalità morale di chi svolge ildelicato lavoro di tutore dell'ordine.Comprendiamo che "impallinare" le forzedell'ordine oggi sembra essere diventato losport nazionale, ma in modo così gratuitoe, peraltro, anche completamente erroneonelle affermazioni, non crediamo facciaun buon servizio né all'informazione, nè algiornalismo in genere!Il predetto E.M., infatti, che suppone diavere la verità in tasca su un'intera catego-ria di uomini e donne che giornalmentesvolgono i propri compiti istituzionali consacrificio e dedizione alla polizia di stato ealla democrazia del paese, oltre a dimo-strare una straripante ignoranza delleleggi e dei contratti di lavoro, dovrebbesapere che, aldilà della pessima esteticaalla Quentin Tarantino che ci ha cucitoaddosso e delle motivazioni che spingonouna ben precisa parte della popolazionedella locride ad etichettarci come "sbirri'', ipoliziotti non percepiscono alcuna quat-tordicesima mensilità; agli "sbirri'' le ore distraordinario vengono pagate meno del-l'orario normale di servizio (e quelle paga-te, sovente, sono molto meno di quelleeffettivamente prestate); gli “sbirri”, si,sempre loro, hanno un contratto di lavoro

scaduto da anni e spesso incidono sul pro-prio bilancio familiare per sopperire allacarenze logistiche che la spending rewievha imposto a tutti i dicasteri, ivi compreso

il ministero dell'interno. Con tutto il logi-co stupore, la domanda che ci poniamo è,come ci si possa permettere di diffamare,così gratuitamente, un'intera categoria di

lavoratori, e, dall'alto di quale ricevutamistica apparizione costui può affermareche nella locride preti e “piedipiatti sonointoccabili e che c'è una sorta di comples-

so di inferiorità che spesso degenera insoggezione psicologica”?Chi è costui, che con le sue affermazioniequipara servitori dello stato a substrati dipopolazione che fanno della coercizione edella soggezione psicologica il propriomodus operandi al fine di trarre profittipersonali (cosiddette mafie)?Chi è costui che passa dal vittimismo, defi-nendosi senza protezione e con le spallepiccole, ad un presumibile delirio di onni-potenza, per essere quello che ha incastra-to Roger Rabbit (il fatto che non abbiausato il punto di domanda la dice lunga suquello che voleva intendere).Pur comprendendo ed essendo assoluta-mente solidali alla gente che oggi subisce iseri danni provocati dall'attuale crisi eco-nomica, noi dell'UGL polizia di stato, rite-niamo, a tutela di tutti gli uomini e ledonne che rappresentiamo, che il "signor"E.M., invece di condividere le maldicenzedi una minima parte di soggetti che pocoamano le istituzioni e, soprattutto, gli“sbirri” (per E.M. è un articolo di colore ...una sorta di gossip), lui e l'editore del gior-nale su cui è comparso questo “articolo”dovrebbero chiedere pubblicamente scusasia a tutti quei poliziotti che regolarmentelavorano con dignità al servizio delle istitu-zioni e della collettività facendo osservarequelle regole che permettono alla popola-zione di tutta la locride di vivere la propriaquotidianità, sia alla memoria di quanti,appartenenti alle forze dell'ordine a allamagistratura, hanno dato la propria vita adifesa delle istituzioni democratiche delpaese!

Segreteria Provinciale

Gratuite offese

Ho letto e riletto l'articolo su «laRivieraonline» a firma E.M. . Ho lettoe riletto l'articolo su «la Riviera» car-tacea a firma Ercole Macrì. Non hotrovato né nell'uno né nell'altro ilmagma lavico, che ha offerto allaSegreteria provinciale Ugl Polizia di

Stato i lapilli per accendere la pira ardente sulla qualedovrebbero espiare il loro mal perverso l'Autore deidue pezzi, che si rincorrono l'un dopo l'altro, el'Editore, che è stato maldestramente chiamato incausa, poiché di quel che pubblichiamo su «la Rivieraonline» e su «la Riviera» cartacea responsabili sono gliautori e il direttore responsabile. Anche se siamo cul-turalmente avversi alla fiera delle scuse, ormai conta-giose come la rosolia, di buon grado le porgeremmo sesolo trovassimo le ragioni per le quali dovremmoscusarci, e che certamente non ci saranno per il fattoche la detta Segreteria tenda a rafforzare la sua richi-esta con l'appello deterrente al Questore di ReggioCalabria onde provveda contro di noi. Non siamoancora, per nostra fortuna e per sfortuna dellaSegreteria provinciale, allo stato di polizia. Né si puòdire che al nostro passaggio la gente raccolga peli diconiglio. Ciò detto, passiamo ai due incriminati articoli. Tutt'edue rientrano nel genere dei “pezzi”di colore dove ildescrittivismo ironizzante è tutto e i fatti sono nulla. I

fatti propriamente non ci sono nei due articoli. Non c'èil tempo del loro avverarsi. Non ci sono né nomi nécognomi dei poliziotti, “belli, alti, depilati”: secondo lagenerosa estetica di Ercole Macrì. Che non riesce deltutto a nascondere la sua invidia per la condizione deipoliziotti, così vaga da non sembrare reale. Dove stan-no, perciò, l'attacco all'onore, la sottovalutazione del-l'azione, la negazione dello spirito di sacrificio deipoliziotti? Semmai, ci siamo imbattuti in un occhiello ein un titolo disgraziati: “Tradimenti nella Locride- Lacrisi economica favorisce quelli con la divisa”. E diquesto chiedo scusa io che non ho esercitato la neces-saria vigilanza.Ci ha insegnato il gesuita padre Gemelli che libri eanche articoli di giornali vanno letti in ginocchio, cioècon umiltà, e con le forbici, cioè ritagliandoli per poter-ci tornare su sine ira et studio. La segreteria provincialeUgl nell'apparenza è salita in cattedra, nella sostanzasulla carrozza a traino equino e da lì ha fatto fischiarela frusta. E' questione di metodo. Comunque, e malo bono, dalmale il bene. Questa controversia tra la segreteriaprovinciale Ugl e «la Riviera» ci consente di chiarireche il nostro rispetto per le forze dell'ordine è massimoe sincero. Massimo e sincero, poiché siamo insieme aloro, ma non dietro loro, e soprattutto non mai nelcodazzo , che prende dalle lumache la bava in prestitoper potere leccare e succhiare. Soprattutto.

H

Massimo e sincero rispetto per le Forze dell’ordine

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Parlandodi...

Sbarcano 40 immigratiIl miglioramento delle condizionimeteorologiche ha incoraggiato laripresa degli sbarchi e i tentativi di rag-giungere l'Italia. Infatti e’ il secondosbarco di immigrati nelle ultime 48 ore.Un peschereccio lungo 16- 18 metri, sie’ arenato questa notte sulla spiaggiadel lungomare di Locri. A bordo del-l’imbarcazione, circa quaranta migranti,uomini, quasi tutti minorenni, di nazio-nalita’ siriana, libica ed egiziana. Settepersone sono state trasportate in ospe-dale; il piu' grave di loro e' un minorecon una sospetta frattura al piede. Glialtri al momento sono stati accolti pres-so il palazzetto dello sport di Locri.

LOCRI

La Madonnaappare sullacorteccia di unulivo secolare

Un ulivo sulla cui corteccia è impressa l’imma-gine della Madonna e una villa a ContradaCalvi a Locri che diventa subito metà di curiosie fedeli. Lo scorso pomeriggio la scoperta e lanotizia si è subito rincorsa in città. Per i creden-ti un segno importante di fede, in un momentoper Locri, come per la Locride tutta, certo nonfacile. A questi si aggiungono i curiosi e gli scet-tici, protagonisti in egual misura in avvenimenticome questi. Si attende, se ci sarà, un riscontroda parte della Chiesa.

LOCRI

LA SETTIMANA

SAMO

Ancora un servizio della trasmissione Le Iene sullaCalabria e precisamente sugli operai dell’Afor, azien-da regionale che gestisce i lavoratori forestali.L’inviato Pelazza si e’ recato con la troupe di Italia 1a Samo nella locride ed ha filmato come lavoranocirca 30 operai. Mangiano, giocano a carte e nonfanno proprio nulla di cio’ che dovrebbero essere lemansioni per le quali sono stati assunti. Emerge chea Samo (RC), su 800 abitanti 100 sono dipendentidell’Afor e secondo alcune indagini dei carabinierisarebbero tutti amici di esponenti della ‘Ndrangheta.Questi operai sono pagati con soldi pubblici, natural-mente, ma quando i dirigenti della provincia diReggio sono stati interpellati per dare risposte su

quanto filmato si sono dileguati. Presso la sede regio-nale dell’Afor a Catanzaro invece rispondono rac-contando che e’ una vergogna, ma che quella e’ unazona caldissima ed in pratica questa gente fa quel chevuole vivendo con i soldi pubblici. Gli operai Afor inCalabria sono circa 6.000, ma fortunatamente nontutti sono cosi’. E le istituzioni? Quali provvedimentiprendera’ il Consiglio regionale dopo questo filma-to? Non fara’ nulla? Molto probabile. Intanto laCalabria muore sotto i colpi di una politica mediocree che cede ai compromessi e per mano di una crimi-nalita’ organizzata che senza ostacoli, visto che le isti-tuzioni la assecondano, vanno avanti per la loro stra-da. L’ennesimo scandalo e’ stato svelato.

Le Iene scoprono unaltro scandalo in Calabria

Dopo tanti tentativi per evitarlo, laCorte dei conti ha posto la parola finealla questione del dissesto del comunedi Monasterace. Decisione stabilita loscorso 11 aprile, nel corso dellaCamera di consiglio che ha sancitol’impossibilità per il Comune di acce-dere al fondo “Salva Enti” ed evitareil dissesto finanziario.L’amministrazione comunale guidatadalla dott.ssa Maria CarmelaLanzetta avrà venti giorni di tempoper dichiararlo, dopo di che dovreb-be scattare la nomina del commissa-rio ad acta. Giudici contabili hannostabilito che la massa debitoria del-l’ente, accumulatosi negli anni, è talee non lascia margine alcuno a mano-vre finanziarie diverse dal dissesto.Una volta dichiarato il default, arri-verà un funzionario ministeriale, chechiuderà i conti al 31 dicembre 2012,e il Consiglio comunale procederàcon l’amministrazione ordinaria.

Dissesto per il Comune diMonasterace

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la Riviera

3) PER IL MIUR LA CULTURAMERIDIONALE NON ESISTE

1) LOCRI: IMMAGINE DELLAMADONNA APPARE SU ULIVO

2) 2. LETTERA DI SFOGO DI UN DIPENDENTE DELCALL CENTER DI LOCRI

5) OPERAZIONE WHATSAPP: INMANETTE 6 GIOVANISSIMI

6) ROCCELLA: AGGREDISCEINVALIDO, ARRESTATO

8) CAULONIA: DUE ARRESTIPER RAPINA

Dati Google.com

Le notizie più lettedella settimana sularivieraonline.com

4) LE IENE CONTRO I FORESTALICALABRESI

IL DIAVOLO NERO

Prima dei non eletti per ilPdl nella circoscrizione diReggio Calabria, l’avvo-cata Tilde Minasi entrain Consiglio regionaledopo le dimissioni dall’al-to consesso di AntonioCaridi, che, dopo qualchetormento, ha scelto distare al Senato. Il Diavolo nero non haamore per la Destra,dove Dio ha collocato isuoi giusti. Ma questo non gli impe-disce d’osservare che l’av-vocata Tilde Minasi meri-tava d’entrare inConsiglio regionale dovevagano tante anime

morte in prima battuta.Ha fatto cose buonequando era assessora allePolitiche sociali, ha sapu-to e sa splendere nell’at-trito, anche se non infre-

quentemente per amor ditesi urta nella partigia-nerìa e nella faziosità. Il rosso è scomparso, fattaeccezione per la luna, laFerrari e la roulette.Anche il rosa, acquattatoin una quota, non è all’or-dine del giorno. Il Governatore è unuomo politicamente for-tunato e le elezioni regio-nali l’ avevano tolto d’im-paccio, facendolo vedovodi donne- consigliereregionali. Ma, come si sa, laFortuna è una donnabendata e, agitando l’al-terna vicende delle cose

politiche, ha recato inConsiglio due donne, laMinasi e la Albano. Due rose, e ilGovernatore non potràlimitarsi a sfogliare lamargherita. E fuor di metafora: eglidovrà far posto in Giunta,se non alle donne, ad unadonna. Non c’è dubbio che ilDiavolo Nero, che inquanto diavolo tenta inalto, fa fuoco e fiammeper Tilde Minasi. Anche perché con quellabocca può dire quello chevuole.

7) PRESO IL LATITANTEMORABITO, ERA AD AFRICO

CCARARTOLINE MERIDIONALI TOLINE MERIDIONALI Antonio Calabrò

L’Arena dello StrettoSulla tavolozza del cielo ilSommo pittore stende coloridi beato distacco; l’aria è fre-sca e il suo profumo d’albamarina supera l’immagine eci trasporta lontano. La deaosserva con pacifico distaccola città e ne presagisce lasorte. I clamori spenti dellanotte sono cristalli d’aria,pescatori assorti discutonocol mare, e lo Stretto risuonad’inconoscibili canti, buonisoltanto per gli innamoratied i poeti. La bellezza è unluogo dell’anima, celata persempre a chi non ha cuore.

Il Governatore e la Rosa

Il Consiglio comunale di Casignana èstato sciolto dal Consiglio dei ministriper infiltrazioni mafiose. E nell’augusto comune. passato allastoria per la strage contadina del 1922,noto per l’immacolata tradizione sociali-sta e comunista, conosciuto per la Villaromana, la produzione di vino mantoni-co ed anche l’oltraggiata e diffamatadiscarica di rifiuti, arriverà a giorni , , larituale triade commissariale, chelascerà, tra 18 mesi, come le tante altredi genere affine, il tempo che ha trovato.Siderno insegna. Alla guida della sciotaamministrazione c’era il dr. PietroCrinò, medico umanitario, amato dalpopolo, e dal popolo rieletto ogni qual-volta ha ripresentao la candidatura a sin-daco. E politico non di professione, ma di bensalda radice meridionalista. Ciò che gliha accordato stima e rispetto in Calabriae consentito meritati, onorati e pienisuffragi quando è stato candidato alleelezioni regionali, uscendone primo deinon eletti e ora subentrante al coriaceosenatore Giovanni Bilardi, ancora nondimessosi da consigliere regionale. Come, perciò, non ci si dovrebbe diresorpresi,stupiti, sgomenti anche, ancorprima di leggere le carte ministerialidella signora Cancellieri o, meglio, lecarte del Prefetto, da lei contro firmate?Ché i comuni calabresi, tutti impregnatidi mafia, come i babà di liquori, per laloro collocazione geografica, non meri-tano neppure il sudore della ricerca.Basta una firma di lor superiori. Bastauna spesa di cancelleria non refertata.Ormai, lo scioglimento per mafia è alnome di Calabria. La Calabria è infetta. Ci vogliono i com-missari, che sono come il lievito per ilpane. E noi siamo sicuri che nelle loromani il pane amministrato prenderà laforma di ostie consacrate.

Casignana, kaputtLe carte del prefetto ela firma della MinistraPASQUINO CRUPI

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L’ANALISI

VINCENZO GALLO

Siderno brucia sotto i colpi diuna relazione che, per comeappreso dalla stampa, punta ildito su svarioni amministrativi eintrecci tra borghesia politica emassoneria. Nel papello dellaCommissione d’accesso, in cuil’ex Figliomeni esce tutt’altro checon le ossa rotte, la ‘ndranghetasottace ma non si palesa, tranneper un miserabile contributo allasquadra di calcio cittadina. Se ipeccati che non meritano assolu-zione sono quelli emersi dagliarticoli di un quotidiano regiona-le, la fragilità dell’impiantosarebbe palese, e un’impugnazio-ne d’obbligo. Impugnazione chedovrebbe passare dalla societàcivile prima, visto che Siderno èzeppa di associazioni che si pro-fessano utili, e da chi ammini-strerà poi. Ma l’ipotesi di un cosìardente coraggio sembra remota,e Siderno si terrà la bastonatacome sempre. Emergono però daquesta triste situazione due que-stioni inequivocabili e serie: laprima riguarda le stanze delComune, occupate, senza faretroppi qualunquismi, da perso-nale al limite del prono verso lafrusta della politica. E’ indubbioche se gli svarioni amministrativici sono stati, e questo andrà veri-ficato, hanno avuto la santaalleanza o dell’inettitudine deidipendenti o della loro compia-cenza, a voi la scelta del patibolomigliore. Il secondo punto fermodell’affaire Siderno è l’assolutainadeguatezza della classe politi-ca dominante, di destra, di sini-stra, e quella assolutamenteattaccata al tutto e al niente delcentro. Chi negli ultimi 15 anniha professato parabole politiche

a Siderno ha fallito, clamorosa-mente, miseramente, indecoro-samente, consegnando su unpiatto d’argento la disfatta di unacomunità alla cronaca giudizia-ria. E se è vero, come diconomagistrati, giudici e investigatori,che la ‘ndrangheta sceglieva can-didati e statisti, allora anche la‘ndrangheta, che non ha colorepolitico, ha obbedito alla medio-crità, affidandosi a fumosi e inca-paci uomini di governo. Unadebacle totale che impone unazzeramento della classe dirigen-te. E che la classe politica aSiderno sia dirigente lo dicono ifatti che dal 2001 non vedonoaltro che ballottaggi traAlessandro Figliomeni,Domenico Panetta e in ultimaanalisi Riccardo Ritorto.Imposizioni di imperio. In 14anni non un nome nuovo, unvolto nuovo, una rivoluzione dicoscienza. Allora ecco cheSiderno si guarda allo specchio esi scopre inetta, supina all’incon-sistenza di chi l’ha (mal)governa-ta. Per 14 anni si è assistito ad

uno scontro non tra ideologie eprogrammi, ma tra seguaci, traprofeti di obbedienze, tra fedelis-simi che da un bar all’altro, dauna riunione all’altra si batteva-no come neppure gli spartanifacevano per difendere l’idea diun assetto politico che era sem-pre il male minore e mai la cosamigliore. Ecco allora che l’inge-gnere Figliomeni era circondatoda pittbull della politica cheabbaiavano e ringhiavano fino aschiumare rabbia, ma mai sicomprendeva cosa dicesserorealmente, sostenendo tutto e ilcontrario di tutto. Non si ricordauna frase di senso compiutoespressa dai sottoposti diFigliomeni. L’assoluta prepara-zione, mai in dubbio, diAlessandro Figliomeni, è stataoccultata da un manipolo di sud-diti, soldati senza un briciolo diqualità. Alla fine il suddito si sce-glie sempre un re più forte tra-dendo l’altro. Così è stato perFigliomeni. Di sudditanza psico-logica invece è zeppo il centrosinistra, incapace in tre legislatu-re di presentare un nome al difuori di Domenico Panetta, mad’altra parte le gerarchie cheregnano nell’alveo del Pd siconoscono bene e ben si sonoconosciute con le primarie in cuiil regime è sceso in campo schie-rato a favore di Bersani e haimposto anche la Bindi comesirena incantatrice per laCalabria. Risultato: quello nazio-nale è sotto gli occhi di tutti,quello sidernese ha visto il cen-trosinistra prendere bastonateper tre volte consecutive. Haperso anche contro Ritorto cheuna volta al Comune ha posizio-nato sotto e sopra le stanze delMunicipio giovani e sbarbati in

carriera in costante attesa del-l’happy hour delle 19 o dell’ap-puntamento trandy delle 23.Eppure ancora il regime Pdimpone delfini e rituali. Anchesulle qualità di Panetta nessundubbio, ma come al solito uncapitano da solo non fa unasquadra, e Totti a Roma ha por-tato un solo scudetto in 20 annidi stimata carriera. Grillo, chenon ci piace per nulla, forse aSiderno ha deciso di coniare loslogan “tutti a casa”. Intanto lacittà crolla sotto le picconate deigiustizialisti e degli incantatori diserpenti. Ognuno ha la veritàassoluta e sta dalla parte giusta.Nel frattempo la borghesiaimpiegatizia travolge ogni cosarilanciando la mediocrità comenuovo simbolo del potere.Adesso ci saranno 18 mesi perriflettere, per riorganizzarsi, pertramare nell’oscurità di templi evicoli. Solo in questo Siderno pri-meggia, mai nell’unità di intenti.Adesso il campo è ancora piùlibero affinchè associazioni eprezzolati cittadini possanoimbastire l’ennesimo bluff politi-co, quelle stesse associazioni eprezzolati cittadini che ad ogniriunione pubblica, in perfettostile anni ‘40 e in linea con lalegge dei “cumpari” dopo avereringraziato al microfono l’amicotizio, e l’amico caio, per averglidato la parola spendevano pro-clami che avrebbero vinto lamedaglia d’oro al mondiale dellebanalità e ovvietà. Serve arianuova, facce diverse ma soprat-tutto menti diverse, teste chefunzionano con autonomia equalità, intelligenza e capacità.Povera Siderno, pugnalata piùvolte dai suoi stessi figli. Tu quo-que Bruto.....

Siderno, azzerare lavecchia classe politicaLo scioglimento è il fallimento di tutti, adesso ci sono 18 mesi di tempo per ripartire con qualità

ESSENZIALE

In 14 anni non un nomenuovo, un volto nuovo,una rivoluzione dicoscienza. Allora eccoche Siderno si guardaallo specchio e si scopreinetta, supinaall’inconsistenza di chil’ha (mal)governata.

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DOMENIICA 21 APRILE 2013 LA RIVIERA 08

COPERTINA

ELEONORA ARAGONA

Licenziati, cassintegrati, esodati, mobilità: InCalabria oramai è più probabile un ternosecco sulla ruota di Napoli che uno stipen-

dio a fine mese. Per non parlare poi della perdi-ta del posto di lavoro: un alluvione di cui è impos-sibile stimare i danni. Ma è una catastrofe didimensioni bibbliche.Negli ultimi mesi ci sono arrivate molte lettere etelefonate di persone che per vent’anni hannolavorato, sono riusciti a costruirsi una famiglia, avivere una vita dignitosa e adesso, in un attimo, si

sono visti portare via tutto.Alcuni non ce la fanno più nemmeno a fare laspesa per i propri figli, sono costretti a rivolgersialle associazioni caritatevoli e a elemosinare lenecessità estreme. Le famiglie stanno mollando:non credono più che si possa uscire da questasituazione. Neppure protestano, sono convinteaddirittura che protestare non serva a nulla.Molti calabresi, padri calabresi, stanno gettandola spugna perché non trovano corde a cui aggrap-parsi. Corde, suicidi o il saccheggio necessario?Questa crisi occupazionale è un cane che ancoraper un po’ si morderà la coda. Poi azzannerà

Siamo poveri e disperati macostruiamopiste ciclabili

IN EVIDENZA

La percentuale di povertà dellefamiglie è aumentata arrivando al27%. Questo vuol dire che i nuovipoveri sono in crescita, che il potere di acquisto di queste persone cala eche quindi ne diminuiscono iconsumi. È un circolo vizioso chequando prende il via è difficile dafermare.

Licenziamenti, cassintegrazione, mobilità sono in aumento.Le famiglie sono sempre più in crisi e faticano ad arrivare afine mese. I giovani scoraggiati rinunciano a trovare unimpiego. E la Regione spende 14 milioni di euro per i Pisl

Calabria disperata

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DOMENICA21 APRILE 2013 LA RIVIERA 09

senza pietà i propri simili dal pelo più curato delsuo.Può sembrare una descrizione esagerata ma è larealtà che molti si trovano a vivere. Il tasso didisoccupazione in Calabria è al 20,6% secondouno studio Unioncamere-Prometeia. Le personein cerca di un’occupazione sono circa 84.000 suuna popolazione di 2.009. 227 (Rapporto Svimez2012). E la percentuale di povertà delle famiglie èaumentata arrivando al 27% . Questo vuol direche i nuovi poveri sono in crescita, che il potere diacquisto di queste persone cala e che quindi nediminuiscono i consumi. Questo vuol dire che inuovi poveri sono in crescita, che il potere diacquisto di queste persone cala e che quindi nediminuiscono i consumi. È un circolo vizioso chequando prende il via è difficile da fermare. Questacrisi occupazionale è un cane che si morde lacoda.E le previsioni non fanno certo sperare in una

ripresa. Tutti i settori tradizionali sono in crisi. Siparla di un decremento di occupazione per 6.000forestali calabresi, per gli impiegati negli ufficipubblici e nelle scuole, per commercianti e agri-coltori. I pochi imprenditori attivi sul territorio siinventano quello che possono per non fallire.Alcuni sono arrivati anche a proporre ai propridipendenti di creare delle cooperative e di asso-ciarsi per non dover chiudere. O si licenziano icollaboratori, in modo da abbatter le spese, e poili si riprende come collaboratori esterni, pagando-li per la singola prestazione. Ma questi sono deicasi limite, sono coloro i quali tentano di farcelanonostante tutto. Ormai si cerca di ridimensiona-re il proprio stile di vita, di adattarsi alle nuovecondizioni e di arrivare a fine mese. La sfiducia nel cambiamento e nel miglioramen-to porta a perdere le speranze e a volte anche adabbandonare le ricerche di un lavoro, se non alladepressione o a gesti estremi. I giovani sono unadelle fasce più colpite, il tasso di disoccupazioneper i giovani entro i 24 anni è del 40,4%. Sono185.000 i Neet, cioè i giovani tra i 15 e i 34 anni chenon studiano e non lavorano, e sono destinati adaumentare. Tra questi sono sempre di più quelli che dopo col-loqui su colloqui, stage e lavori senza prospettivee senza stipendio decidono di arrendersi e nonprovare più nemmeno a cercarla un’occupazione.Quello che si sta prospettando per la Calabria èun ritorno all’emigrazione di massa: via da unaRegione che non riesce a creare lavoro e alterna-tive, che non mostra niente, oltre abbandono evuoto.Occupazione: digitando sul sito della Regione

questa parola salta fuori il link dei Progetti inte-grati di Sviluppo Locale(pisl) alla presentazionedei Pisl che vengono descritti come strumenti chedaranno ai territori la possibilità di creare nuoviposti di lavoro nei sistemi locali e di dare stabilità aigiovani in cerca di opportunità professionali. Unnuovo miraggio. Come i tanti che l’hanno prece-duto anche questi piani di sviluppo sono vestitimalamente da stilisti mediocri. Non si possonosprecare fondi così importanti in un momentocome questo per realizzare piste ciclabili. A meno che, quest’ultime, non le si voglianointendere come i texani intendono il miglio verde:quello dei condannati a morte.

ILARIO AMMENDOLIA

Tre anni fa si disse con gran clamore mediatico chel’Italia entrava in recessione. Nessuno sembraessersi accorto che la Locride è in recessione da

almeno 20 anni.In questo momento il timore è che perdano il lavoro gliLPU-LSU. Secondo un “sondaggio- campione” delgiornale “La Riviera”, gli occupati sono calati in quasitutti i settori, in particolare: del 78% i forestali, del 43%nel pubblico impiego,del 90% nell’artigianato, del 60%nell’agricoltura, del 70% nel commercial dettaglio, il34% nella scuola. Nella Locride della grande crisi ogni giorno si perdonoalmeno tre posti di lavoro. Oltre mille in un anno!Non passa giorno senza che una azienda agricola nonvenga abbandonata o che un lavoratore del pubblicoimpiego non vada in pensione senza essere sostituito.La piccola industria è in crisi, la vita delle imprese nelle

nostre zone non è per niente facile. Il clima che si è crea-to è irrespirabile! I nuovi posti di lavoro che si sono crea-ti sono importanti ma assolutamente irrilevanti. Alcunepartite IVA sono solo esperienze senza domani, piccolinegozietti che qualcuno apre più per disperazione cheper convinzione e destinati a chiudere dopo qualchetempo.In questo contesto, nel nostro comprensorio, incombe ilpericolo di mettere in discussione i quasi mille lavorato-ri precari LSU; LPU. 32 a Siderno, 46 a Caulonia, 14 adAfrico, 16 a Bruzzano, insomma 900 in tutta la Locride.I fondi disponibili bastano sino al 15 luglio dopo di che,se non ci saranno novità, i lavoratori precari presso i 42Comuni della Locride, resteranno senza lavoro. Il checomporterebbe una grande sofferenza nei servizi, e uninfoltimento delle fila dei disoccupati.Quella che stiamo vivendo potrebbe sembrare una situa-zione di “ordinario abbandono” invece si va profilandouno scenario senza ritorno.

Pesano scelte scellerate assunte in tempi passati, la situa-zione di oggi è certamente figlia delle scelte sbagliate diieri. La storia dirà chi si è collocato dalla parte giusta e chi èstato complice dell’attuale disastro.Oggi dobbiamo affrontare la crisi. Uniti, per affrontarela crisi perchè la posta in gioco è enorme. C’è il rischio concreto che le nuove generazioni non fac-ciano alcuna esperienza di lavoro.I prossimi mesi saranno cruciali. La crisi delinea scenariinquietanti, l’attenzione dell’opinione pubblica naziona-le sarà calamitata da grandi questioni come gli esodati, icassintegrati per i quali mancano circa un miliardo dilire, le “grandi” opere pubbliche, le vertenze di rilievonazionale come l’Ilva di Taranto o gli stabilimenti FIAT.La Locride passerà, ancora una volta in secondo (?)piano.Sarebbe esiziale limitarci a chiedere assistenza. Noi dob-biamo chiedere un progetto che traghetti tutti oltre lacrisi ed in questo progetto di respiro nazionale laCalabria e la Locride ci debbono essere. Un progettoche parta dalle risorse che abbiamo, in primo luogo dallerisorse umane prima che queste spariscono. Siamo asso-lutamente consapevoli che oggi abbondano i politicantima manca la Politica, manca una classe dirigente diffu-sa capace di rappresentare la tenacia e l’orgoglio di que-sta terra. . Quando, come sindaci del comprensorio, abbiamo chie-sto ed ottenuto il tavolo di concertazione con la RegioneCalabria per l’emergenza Locride, pensavamo di porrequesti problemi su tappeto. Questo abbiamo detto quan-do è venuto a Locri il ministro dell’Interno Cancellieri,questo avremmo dovuto dire ai tavoli di trattativa colgoverno centrale. Purtroppo quella stagione così ricca èstata stroncata e non a caso.Mi è capitato di rileggere qualche pagina del romanzoLa ragazza di Bube. Una vecchia storia che parla di par-tigiani, di contadini, di donne e di uomini ambientatonella Bassa Bube ed un suo compagno avevano uccisoun maresciallo dei carabinieri e suo figlio. Un grave delit-to nello scenario fosco della guerra civile.Uno dei protagonisti, un dirigente comunista, già parti-giano, contesta il processo prima che la condanna per-ché, sostiene, non si può capire quanto è successo se nonrespirando il clima della lotta partigiana, l’odio accumu-lato negli anni della guerra civile, il disastro della guerra..L’altro ieri hanno arrestato due ragazzi. Avrebbero deru-bato una vecchietta indifesa. Hanno commesso un brut-to crimine e nessuno può sottovalutarne la gravitàMi sono occupato di loro quando erano bambini. Senzapadre, senza istruzione, senza assistenza sociale, senzanessun serio tentativo di recupero attuato nei loro con-fronti. Sono colpevoli? Certo! Come lo era Bube.Carlo Cassola, autore del romanzo, non assolve Bube,ma mette sul banco degli imputati i responsabili dellaguerra, dell’oppressione e del disastro. Senza la guerra,senza i repubblichini, senza il clima di odio, non ci sareb-be stata l’uccisione del maresciallo e di suo figlio. Quasicertamente se fosse stato dato a questi due giovani qual-che opportunità, neanche loro avrebbero rapinato unavecchietta. Avrebbero gustato la vita con la tuta addossoo lavorando nei campi, ma sarebbero stati certamentemigliori. E’ necessaria una grande operazione politico eculturale. Una grande operazione di verità.La cifra del 27% di calabresi ‘ndranghetisti è pura manon innocente invenzione. E’ una cifra buttata giù pernascondere la drammatica questione sociale dellaCalabria. E’ una cifra per criminalizzarci come popolo.E’ una cifra che i politicanti usano per non confrontarsicon i problemi reali. E’ una cifra però che potremmorealmente raggiungere senza la necessaria inversione adU di cui si sente un drammatico bisogni!

L’EDITORIALE

“27% di ‘ndranghetisti” No! La cifra esatta è il 70% tra disoccupati, precari, sottoccupati.

Questa larealtà dellaLocride

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Parlandodi...

ATTUALITÀ

WALTER SCERBO

È un dato allarmante. In Calabria, i Comuniche rischiano il dissesto finanziario sarebbe-ro circa 180 su 409, il 44%. Tuttavia, un’op-portunità di scongiurare il default c’è. Dellemisure per escludere la bancarotta ci sonoe permettono di scongiurare profili catastro-fici per le casse comunali. Come evitare ilpregiudizievole rischio per amministratori eper i cittadini di avere le casse del Comunein dissesto finanziario?Viene in aiuto il D.L.174/2012, che impedi-sce alla Corte dei Conti, almeno per undeterminato periodo, di dichiarare il disse-sto a quei Comuni che accedono alla proce-dura di riequilibrio finanziario pluriennale.Sono ormai molti Comuni che hanno rice-vuto la diffida di Corte Conti ad adottaremisure di riequilibrio dei bilanci, ai sensi del-l’art. 6 del D.Lgs 149/2011, e devono, quin-di, valutare con sollecitudine l’opportunitàdi fare ricorso alla procedura di riequilibriofinanziario. Infatti, almeno che la Corte deiConti non provveda, nelle more, a rinnova-re la diffida, il ricorso alla procedura nonsolo è legittimo, ma oltremodo urgente. Sieviterebbero gli effetti nefasti del dissesto esi risanerebbe la situazione finanziariadell’Ente comunale. La sua adozionesospende temporaneamente la possibilitàche la Corte dei Conti assegni il termine perla formulazione delle misure correttive, infunzione del dissesto guidato e le procedureesecutive intraprese nei confronti delComune sono sospese. Ma per far ciò, biso-gna fare proprio un piano di riequilibriodecennale, che contenga tutte le misurenecessarie a superare le condizioni di squili-brio rilevate. Ma quali saranno gli “svantag-gi” derivanti dal dotarsi di un piano di rie-quilibrio? Il Comune sarà sottoposto a deicontrolli centrali in materia di copertura delcosto di alcuni servizi, così come, ad esem-pio, assicurare la copertura dei costi dellagestione dei servizi a domanda individuale ead assicurare, con i proventi delle relativetariffe, la copertura integrale degli oneridella gestione del servizio di smaltimentodei rifiuti solidi urbani e del servizio acque-dotto. Inoltre, il Comune si dovrà assogget-tare al controllo sulla dotazione in piantaorganica e sulle assunzioni di personale. Ilbilancio comunale dovrà essere sottopostoad una revisione straordinaria di tutti i resi-dui attivi e passivi in esso conservati, nonchéad una sistematica attività di accertamentodelle posizioni debitorie aperte con il siste-ma creditizio e dei procedimenti di realizza-zione delle opere pubbliche ad esse sotto-stanti ed una verifica della consistenza edintegrale ripristino dei fondi delle entratecon vincolo di destinazione. E ancora, gliamministratori dovranno effettuare unarigorosa revisione della spesa, con l’indica-zione di precisi obiettivi di riduzione dellastessa, nonché una verifica e relativa valuta-zione dei costi di tutti i servizi erogati dalComune e della situazione di tutti gli orga-nismi e delle società partecipati e dei relati-vi costi e oneri, comunque, a carico delbilancio comunale.

(continua)

Tra tra dissesto e procedure diriequilibrio finanziario

PASQUINO CRUPI

Qualche tempo fa, il direttore di«calabriaora», Piero Sansonetti,urtando la sua sensibilità, ma non laverità, si domandava e domandava:“Chi l’ ha vista?”. Infatti, dopo lesfortunate e accidentate elezioni delfebbraio, ormai alle nostre spalle,tracce della Sua presenza in Calabrianon sarebbe riuscito a scoprirle nep-pure un pellerossa. Oppure si dà ilcaso che Ella abbia il passo lievecome una piuma, che accarezza laterra e non l’incide. Eppure, avevapromesso, andando in qualche piazzae in molti luoghi coperti, che inCalabria avrebbe trasferito armi ebagagli. Ciò che ha fatto. Ma solo perla durata della campagna elettorale.Un po’ come la gran Signora dellaquale racconta Giovanni Verga nellanovella Fantasticheria, che avendolanciato il proposito di restare ad Aci-Trezza per un mese, se ne ritornò aMilano dopo quarantott’ore. Pariesattamente ai due giorni che i depu-tati esemplari dedicano al ritornonella circoscrizione che li ha eletti,Certo Sinalunga, che Le ha dato inatali, è più attrattiva di ReggioCalabria. O mi sbaglio? Non s’affret-ti a rispondere. Io sono marxista e ilmarxismo insegna che non le parole,ma la prassi stabilisce la verità, ildiscrimine tra l’opinione e la realtà.E allora?

Allora fin dalla caduta del fascismoal mio paese, Bova Marina, il PrimoMaggio è stato celebrato ogni anno,anno, anno dopo anno, con corteo ebanda musicale, anche nel 1950,quando il ministro Scelba l’avevaproibito in tutta l’Italia. Qui, al miopaese, le bandiere rosse con falce emartello- simboli del lavoro - nono-stante il patrimonio disfatto dellaSinistra, non sono state mai ammai-nate. C’è solo la malinconia storica cheritornano a sfolgorare, baciate dalsole, che carduccianamente dovreb-be illuminare la “giustizia pia dellavoro”, esclusivamente nella Festa

del Primo Maggio. Pure in quest’an-no impervio della mancata vittoriadel Centrosinistra ci apprestiamo acelebrare il Primo Maggio. Cara deputata Rosi Bindi, colga l’oc-casione. Lasci Roma e venga inCalabria, a Bova Marina, che ha visi-tato di passaggio nel suo tour eletto-rale , qua incontrandosi sul farsi tardie freddo della sera con cittadini,iscritti e dirigenti del Suo partito, ilPd. La invito ufficialmente comedirettore de «la Riviera», che offregenerosamente le sue pagine perpubblicizzare l’iniziativa. La invitocome organizzatore della Festa delPrimo Maggio. La invito come meri-dionalista.Marceremo insieme dietro ilTricolore, le bandiere rosse, la bandamusicale , tutto intonando alla que-stione meridionale che vede, anco-ra uniti, in una poderosa sintesi lirica,il comunista Antonio Gramsci, ilsocialista Gaetano Salvemini, l’ideali-sta Benedetto Croce, il cattolico LuigiSturzo, i calabresi don Nicola DeCardona e Fausto Gullo, AntonioGuarasci e Giacomo Mancini. E di loro discorrendo, potrà capire leragioni insopprimibili del Suo ritornoin Calabria. Se non verrà per la dolcePasqua dei Lavoratori, che è il PrimoMaggio, quando mai potrà venire?Io La attendo insieme al popolo diBova Marina e ai tanti cittadini che lahanno votata.

GIOIA TAURO/CONFRONTO CONFINDUSTRIA MEDCENTER

Il porto deve avere priorità su tuttoIl porto di Gioia Tauro resta in cima allalista delle priorità degli industriali reggi-ni. La Confindustria di Reggio Calabriaguidata dal presidente AndreaCuzzocrea ha visitato l'infrastruttura,dove è stata accolta dai vertici dellaMedcenter, la società terminalista delgruppo Contship che gestisce le banchi-ne gioiesi.L'incontro è stato aperto dalla breve pre-sentazione, da parte dell'amministratoredelegato di MCT, Domenico Bagalà,dell'attività del porto e dei suoi imponen-ti dati di traffico. «Oggi ha spiegato ilmanager Medcenter può vantare i mas-simi livelli di produttività nelMediterraneo. Riusciamo a movimenta-re 30 container l'ora mentre i nostri com-petitor non riescono ad andare oltre i 21.Tuttavia le brillanti performance opera-tive di MCT non sono sufficienti adattrarre nuovi armatori e, nell'area retro-portuale, nuovi investitori, alla luce dellepenalizzanti condizioni che l'Italia pro-pone dal punto di vista fiscale: «Le tasse

di ancoraggio, gli oneri sociali, le accisesui carburanti e le pesanti imposte sulleaziende rendono poco appetibili gli inve-stimenti nell'area di Gioia Tauro che intermini di puro transhipment, riesce amantenere una posizione di tutto riguar-do nel bacino del Mediterraneo».L'incontro tra MCT e Confindustria hanaturalmente riguardato la possibilecostituzione di una Zona economicaspeciale che incentiverebbe l'attrazionedi capitali stranieri sul territorio grazie aun regime di favore dal punto di vistafiscale: Gli industriali sono infatti convin-

ti che «solo così sarà possibile stimolarelo sviluppo e la crescita dell'economia inCalabria, come dimostra l'esempio lam-pante della Lettonia, dove le quattronuove zone franche hanno consentito lacreazione di centinaia di nuove impre-se».Dall'incontro è emerso il vero e proprio“paradosso logistico” legato al porto. Lamancanza di un'adeguata rete di collega-mento viaria e ferroviaria determinainfatti l'accentramento degli stabilimentiproduttivi nelle più sviluppate aree delcentro-nord Italia, dove le merci vengo-

no trasportate dopo essere approdate aGioia Tauro, per poi essere riportatenelle destinazioni finali ubicate nelleregioni del Mezzogiorno. Tutto questorende indispensabile ripensare la funzio-ne del porto calabrese. «ConfindustriaReggio Calabria ha affermato l'ingegne-re Cuzzocrea - crede fermamente chedalle banchine di Gioia Tauro possaancora partire un'opportunità vera diriscatto sociale ed economico per lanostra regione. Esistono molteplici diffi-coltà che non consentono a questa realtàdi esprimere il massimo del suo poten-ziale, ma è indispensabile che il mondopolitico abbia ben chiaro che il portodeve avere priorità su tutto. Nessunopuò chiamarsi fuori: politica, parti socia-li, imprenditori, operatori dell'informa-zione. Questa chance non va gettata alleortiche: serve una grande e positivaopera di lobbying per aiutare GioiaTauro a diventare l'Eldorado dei prossi-mi decenni».

g.l./Labecom

ESSENZIALEMarceremo insiemedietro ilTricolore, lebandiere rosse, la bandamusicale, tuttointonando alla questionemeridionale che vede,ancora uniti, in unapoderosa sintesi lirica ilcomunista Gransci e ilcattolico Sturzo.

Cara deputata Rosi Bindi,venga il primo Maggio

COMUNI

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Parlandodi...

PROGETTI

Abbiamo girato il quesito al giornalistaFrancesco D. Caridi, che s’interessò dellavicenda dei quadri di Michele Bello. Eccola risposta.Gentile signor Urso, gli amici de “LaRiviera” mi segnalano il Suo messaggio,per delle osservazioni (che spero non Ledispiaceranno troppo). È probabile cheLei non abbia dimestichezza con la pittu-ra del XIX secolo, né tanto meno con lapittura calabrese della prima metàdell’Ottocento. Se, come Lei ha riferitotelefonicamente alla redazione, vera-mente Sua nonna acquistò da una “agen-zia” napoletana il dipinto negli anniSettanta al prezzo di 410milalire (supper-giù tremilacinquecento euro del giornod’oggi), suppongo che a quel tempo aves-se soldi da investire e che la stessa ”agen-zia” (vendono quadri le gallerie d’arte, lecase d’asta, i collezionisti, le bancarelle...Che tipo di “agenzia”?) le avesse fornitouna expertise, con la identificazione del-l’artista e la provenienza del quadro, perrichiederle quella somma. Per piacere, riguardi attentamente ildipinto in suo possesso e rifletta: ma Lepare che il giovane calabrese ionicoMichele Bello (1822 – 1847), ingenuo dipittura, di musica, di prosa e di rivoluzio-ne (infatti, rimase incompiuto come pit-

tore, ignoto come musicista, pedissequocome scrittore locale romantico, e finìgiustiziato come eversivo da un tribunaleborbonico passando poi alla storia unita-ria come uno dei “Cinque Martiri diGerace”), potesse concepire una stilizza-zione simile alle moderne oleografie conle palme di Copacabana, quale quella cheLei ha “scoperto” tra i lasciti di suanonna, e che vorrebbe alienare? E i colo-ri senza tracce secolari? E il montaggiodella tela? Sarebbe semplice scoprire la

datazione del dipinto. Nel Suo caso, nonsi tratta nemmeno di un falso, ma di unaerronea pista attributiva per eccesso dientusiasmo. (Le dirò onestamente cheanche per l’attribuzione definitiva aMichele Bello dei due paesaggi segnalatida un collezionista fiorentino, che sono discuola ottocentesca, bisognerebbeapprofondire la perizia fatta dalla casad’aste che li ha battuti. Quanto all’esi-stenza di altri quadri, ignoro se la famigliaerede dei Bello ne possegga: gli epigoni

della vecchia borghesia calabrese ingenere sono restii a divulgare i propriinventari artistici.) Per il resto, mi consen-ta una battuta: …e meno male che Leinon ha pensato di identificare l’autoredel dipinto di sua nonna in Marco Bello,un pittore veneziano di fineQuattrocento. In questo caso, anzichéoffrirlo al municipio di Siderno (che nonha nemmeno gli euro per completare unteatro in costruzione da più di dieci anni,e, tra l’altro, non possiede competenze dibeni culturali), avrebbe bussato al porto-ne di Ca’ Farsetti, il palazzo comunale diVenezia...Da una rapida ricerca di pittori contem-poranei col cognome Bello e il nome checomincia per “M”, ho rinvenuto unMaurizio Bello, veneto. Poi c’è un LuigiBello, nel varesotto. Veda un po’ Lei…Accolga i miei migliori saluti e si tenga ilquadro in ricordo della sua cara àvola.F.D.C.

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ERRATA ATTRIBUZIONE DI UN DIPINTO

Michele Bello a Copacabana?

Gentile Redazione,dopo aver letto un Vostro articolo sull’edizione on-line della Vostra pregiatis-

sima edizione, riferita al 09/02/2007riguardo alle opere del Patriota

Michele Bello, ho scoperto di essere inpossesso di uno dei suoi dipinti riguar-

danti un paesaggio.Vi scrivo per far conoscere la mia

disponibilità a cedere l’opera al comu-ne di Siderno, a fondazioni a Bello

riferibili, o alla famiglia Corigliano giàin possesso di opere dello stesso.

Resto a disposizione per qualsivogliainformazione, nella speranza chevogliate fare da tramite a tale mia

richiesta.Con osservanza,

Antonio Urso, Roma

Antonio Urso, pugliese di ori-gine, romano di adozione hascritto la scorsa settimana allaredazione e all’amministrazio-ne comunale spinto da buo-nissime intenzioni che vannooltre l’essere o meno espertodi pittura o arte in genere.Si è informato sul web su chifosse Michele Bello arrivandofino al “nostro”, pensandoche potesse essere lo stessodel quadro ereditato dallanonna, arrivando anche adaffermare di volerlo donare alComune e alla cittadinanzatutta, se si fosse trattato vera-mente di un quadro autenticodel patriota sidernese. Dall’erudito pezzo diFrancesco Caridi capiamo checosì, nostro malgrado, non è!

Nuove strategie per lo sviluppo locale eprospettive per le imprese del settore tur-istico. Questi i temi fondamentali dell'in-

contro svoltosi qualche giorno addietropresso la sala consiliare del Comune diPalizzi. Lasciando stare per un attimo

quelli che sarebbero dovuti essere i realicontenuti dell'incontro promossodall'Endas (Ente Nazionale Democraticodi Azione Sociale) i presenti hanno potu-to, loro malgrado assistere ad uno dei soli-ti ritornelli dal sapore squisitamentepolitichese, uno dei tanti che nei decennihanno prodotto quanto oggi è sotto gliocchi di tutti. Lungi da noi voler gettareombre sulle buone e reali intenzioni degliorganizzatori, ma la presenza delSenatore Scilipoti, in discutibile camiciablu elettrico, colletto bianco e cravattamulticolor ha offerto uno spaccato inqui-etante su quella che è l'arte del dire nullao poco più a fronte di un congruo temposottratto ad altre e più nobili pratiche.Gusti modaioli a parte, il teatrino a cui si èdato vita, nasce da una, chiamiamolaincomprensione con l'Onorevole ex parla-mentare Elio Belcastro, dovuta ad alcunedivergenze di vedute, non sui contenutidel dibattito, ma udite bene, sulle tempis-tiche che avrebbero dovuto scandire il suc-cedersi degli interventi. Proprio Belcastroè apparso molto preoccupato di sottolin-eare il suo livore verso il GovernatoreScopelliti, a cui - ha assicurato lo stessoBelcastro - farà vedere lui di cosa è capace,obiettivo le prossime consultazioni region-ali, Governatore avvisato ! Sia stato il ran-

core verso Scopellit per l'esclusione dalleultime candidature romane, l'ira provoca-ta dalla cravatta di Scilipoti o chissà cos'al-tro, Belcastro non ha retto al richiamodella sigaretta ed eccolo sgusciare versol'uscita. Quando ormai tutti pensavano alpeggio, dandolo già sulla via di casa, ecco-lo tornare in sella ed in sala con noncomune aplomb e con una tale disin-voltura da far dimenticare a tutti l'accadu-to. Magie della politica. Ma torniamo perun attimo a Scilipoti. Parte in sordina,quasi pacato, ma poi innesca il turbo, infi-ammando a sprazzi la platea come si con-viene ad un politico di razza, uno di quelliche parla, parla, strilla e riesce adincantare anche senza dire nulla.Tranquilli, non c'erano solo Scilipoti eBelcastro, in mezzo, sminuiti da cotantaveemenza, anche altri attori non protago-nisti che hanno dato il loro buon contribu-to. A partire dal povero Mauro di Santo(Associazione Commercianti PalizziNuova) chiamato a moderare un incontroa sprazzi esaltante anche oltre ogni piùrosea aspettativa, e poi ancora, AnnaMaria Mele, Presidente Endas diCosenza, il Sindaco padrone di casa,Sandro Autolitano, relegato in tribuna esceso in campo solo nella ripresa, nonprima di una stoccata polemica indirizzata

agli organizzatori. E poi ancora il buonEzio Pizzi, guru del bergamotto, a cui va ilmerito di avere involontariamente suona-to il gong del primo round, il match a cuici riferiamo è naturalmente Scilipoti VsBelcastro. Pizzi si, Pizzi no, Pizzi ora Pizzidopo ed ecco aperte le danze. Scilipoti va,Belcastro viene e viceversa, in un continuoandirivieni per i corridoi del palazzo digoverno. Chiudiamo con un'appunto che speriamoforiero di buone nuove per i poveri opera-tori turistici sempre al bivio tra il rilancio eil bivacco. L'incontro, prima di tramutarsiin quello che abbiamo appena descritto, siprefiggeva lo scopo di aprire nuovi spiragliverso un rilancio del comparto da anni,anzi, da decenni, più che stagnante, attra-verso la creazione una Borsa del TurismoLocale, che veda la partecipazione in part-nership di agenzie di viaggio, tour opera-tor, associazioni di categoria, cultura-entertainment, consorzi turistici, club diprodotto, marketing e comunicazione,meeting industry, imprese di trasporti,enti, Comuni e pro loco. Tutto estrema-mente meritorio ma, la domanda che vor-remmo porre a tutti i fortunati presenti è:qual era la vostra fiducia prima dell'in-contro, quale è oggi ?

(S.G.)

Scilipoti, Belcastro,lo sviluppo locale egli strali di Palizzi

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Polaroid

PROVINCIA

Migliorare le prestazioni medichein ambito gastroenterologico inCalabria, offrendo un’adeguatarisposta alle esigenze diagnostichee terapeutiche dei pazienti.Questo l’obiettivo del Congressoregionale della Società italiana diEndoscopia digestiva dal titolo“Appropriatezza in epato –gastroenterologia” che si terrà aLocri i prossimi 3 e 4 maggio.Organizzatore e coordinatorescientifico, su apposito mandatoda parte della Società italiana diendoscopia digestiva è il gastroen-terologo ed endoscopista dellaLocride, Rinaldo Nicita. Triplice ilmessaggio scientifico – sociale cheNicita si auspica emerga dall’e-vento di maggio: investire sullerisorse umane locali con prepara-zione e capacità, reperire alte pro-fessionalità in campo medico cheaccettino di guidare centri di rife-rimento locali per formare futurimedici calabresi e cercare l’aggre-gazione di tutti su progetti concre-ti da portare ad attuazione. Nei due giorni saranno presentiprofessionalità note della medici-na nazionale ed internazionale

grazie ai quali saranno rappresen-tati i maggiori centri di eccellenzaeuropea della gastroenterologia,quali: l’University of London,l’Università di Tor Vergata diRoma, l’Istituto clinicoHumanitas di Milano, ilPoliclinico universitario diAncona, l’Ospedale Sant’Andreae il Policlinico Umberto I di Romae l’Istituto clinico San Giuseppe diMilano. Sarà dato spazio per laprima edizione del premio“Filistione di Locri” che verràassegnato a Francesco Morgante,maestro della chirurgia a Locri.

SANITA’

RISPETTARE E AMARE LA NATURA

Il laghetto della villa comunale ancora vivo

RICORDANDO

Eccellenze dellagastroentorogia a Locri

FORTUNATO NOCERA

Un anno fa, il 14 aprile del2012, in Catanzaro nellaclinica S. Anna, lasciava

questo mondo il missionariomonfortano Padre Stefano DeFiores: il più grande teologo diMarilogia del mondo, a dettadel presbitero francese P. RenéLaurentin, anch’egli considera-to un’autorità in questo ramodella teologia.Il Centro Studi, sorto a SanLuca ed intitolato al suo nome,nel 1° anniversario della suamorte, ha voluto ricordarlo alle-stendo una mostra fotografica –più di centocinquanta fotografie– che, attraverso le immaginiche lo ritraggono nei vari perio-di e passaggi della sua vita:infanzia, adolescenza, attivitàmissionaria, scientifica e didat-tica, e fino al giorno del suofunerale, vuole dare testimo-nianza e contezza della straordi-naria figura del monfortanosanluchese. L’Associazione “Centro Studi”,per l’occasione, ha voluto anchestampare una piccola antologiadi suoi scritti, tratti dal maremagnum della sua produzionelibraria e giornalistica ed intito-landola “ Omaggio a PadreStefano De Fiores”. La messain suffragio del mariologo èstata concelebrata, nella ChiesaMadre di San Luca, dal canoni-co Don Pino Strangio e daipadri Achille Valsecchi, parrocoa Bianco e Luigi Facchinetti dapoco rientrato dalla sua missio-ne in Brasile, e volato daBergamo a San Luca per nonmancare alla celebrazione delprimo anniversario della perditadel suo amato confratello.Non è stata sufficiente lacapienza della chiesa SantaMaria della Pietà a contenere lafolla di persone venute anche daaltri paesi della Locride e dellaPiana; molti, amici del Padresono rimasti fuori, nella piazzadurante tutta la celebrazione delrito.Nel corso della cerimonia reli-

giosa hanno preso la parola:Don Pino che ha rivolto ai fede-li un’omelia commossa e pienadi riferimenti teologici e di ricor-di personali, specie riferentesialla presenza, da oltre 50 anni,di Padre Stefano ai riti pasqualidi San Luca e, nel Santuario diPolsi, nelle occasioni più impor-tanti; padre Luigi Facchinettiche ha ricordato, commosso, iloro primi anni di seminario aRedona di Bergamo e la loroantica amicizia; FortunatoNocera Presidente del CentroStudi che ha ringraziato tutticoloro che si stanno adoperan-do per l’affermazione del presi-dio culturale defiorisiano; IlProfessor Domenico Petullà,insegnante di teologia che, conla sua facondia e la sua prepa-razione mariologica ha riper-corso l’itinerario di vita, distudi, di ricerca e di produzioneteologica e mariologica deldefunto Padre monfortano. Allafine della cerimonia religiosa, èstato distribuito a tutti i presentiuna copia del libretto “Omaggio a Padre Stefano DeFiores” Con Padre Stefano De Fiores èscomparsa una delle figure piùimportati e rappresentative chela Calabria abbia donato almondo nell’ultimo secolo. Lasua fama è di livello mondiale,le sue opere tradotte in varie lin-gue; i suoi scritti, specie i duedizionari, quello di Mariologia equelli di Spiritualità, sono libridi testo nei seminari di tutto ilmondo e nelle UniversitàVaticane nelle quali PadreStefano ha insegnato per tantis-simo tempo. Personaggio notevole, oltre cheper quanto detto, per la suaumiltà, per il suo coraggio e peril suo meridionalismo espressoin varie sue opere, riportandoalla luce personaggi calabresieminenti del passato, ormaidimenticati, come il BeatoCamillo Costanzo gesuita cin-quecentesco di Bovalino, arsovivo in Giappone.

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I anniversario dellamorte di padreStefano de Fiores

CARAFFA DEL BIANCO

Si terrà oggi , 21 aprile ore 19.00, aCaraffa del Bianco, l'ultima sera-ta della Rassegna Musicale

“Regina Angelorum”. La kermesse siè aperta a gennaio ed ha immediata-mente suscitato grande interesse edapprezzamento. Ogni mese, difatti,all'organo monumentale della chiesaSanta Maria degli Angeli, in piazzaUmberto I, è stato abbinato uno stru-mento musicale diverso, dal flauto alviolino e finanche la tromba. Adessoc'è molta attesa per l'ultima esibizione

che si terrà come sempre nella magi-ca atmosfera di una chiesa affascinan-te e con un organo in disuso da più dimezzo secolo. In quest'ultimo concer-to, l'Organo sarà suonato da FedericaIannella, già protagonista di impor-tanti festival italiani e stranieri , adaffiancarla , ci sarà il mezzosopranoCatia Riotto che, vanta un curriculumdi tutto rispetto, diversi premi e rico-noscimenti ed esperienze concertisti-che anche all'estero.

C'è attesa per l'ultimoappuntamento dellaRassegna Musicale

L’APPUNTAMENTOMercoledì 24.04.2013 alle ore 18,00 presso i locali dell' Ymca diSiderno è convocata l'assemblea delComitato Cittadino per lo Smaltimentodei RSU. Tutti i cittadini sono invitati apartecipare.

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la Riviera

Vincenzo e Chiara espressione della cultura musicale che conquista l’Italia

Il laghetto della villa comunale (lungomare) èvivo. Cari concittadini,dopo un anno di appas-sionato lavoro,15-marzo-2012, data di inizio,effettuato a ripristinare le condizioni sia fisicheche chimiche dell’acqua dello stesso, con conti-nui monitoraggi sulla salute dell’acqua e il ripo-polamento, con l’immissione di tre specie diver-se di pesci, quali il pesce rosso, la scardola e lecarpe, adesso, come chi è stato attento ed hanotato questo lavoro, stiamo raccogliendo i fruttidi questo impegno, dati alla presenza dei nuovinati, gioiosi di nuotare in un ambiente sano e ditrasmettere benessere ai bambini, ai genitori, ainonni e a tutti coloro che rispettano l’ambiente e

quindi la biodiversità presente nello stesso.Tutto questo è stato possibile grazie all’impegnodi chi ama la natura, al consiglio direttivo e deitesserati della sezione ENPA(Ente NazionaleProtezione Animali) di Siderno, che lo hannoadottato, e di tutti coloro che lottano per unmondo piu’ civile e pulito, nel sano rispetto dellegenerazioni future. Termino rivolgendomi all’es-sere umano, precisando che gli animali, le piantee l’ambiente nel suo complesso ecosistema,sononecessari ed indispensabili,proprio perché diver-si e quindi tutti utili e legittimati a vivere.

Antonio Diano

ROCCAFORTE DEL GRECO

A causa dell’inadeguatezza dei localie dei costi di gestione dell’attualesede della caserma di Roccaforte delGreco, ubicata in immobile di pro-prietà privata, il ComandoProvinciale dei Carabinieri ha pro-spettato all’AmministrazioneComunale l’esigenza di trasferire laCaserma in altri locali più idonei.L’Amministrazione Comunale, pervenire incontro alle richiestedell’Arma dei Carabinieri, ha dato ladisponibilità a concedere in uso unastruttura comunale non utilizzata,precedentemente destinata a CentroSociale, ubicata in Roccaforte delGreco. A tale scopo aveva ottenutoun finanziamento di Û160.000,00dalla Regione Calabria, con il qualeha iniziato ad adeguare la strutturaalle esigenze logistiche e di sicurezzanecessarie per una Caserma deiCarabinieri. Le somme disponibili,però, non consentivano un interven-to completo e i lavori eseguiti con ilprecedente intervento, allo statoattuale, non consentono il trasferi-mento della Caserma, in quanto dasopralluogo congiunto con iCarabinieri, è stata accertata lanecessi

Lavori dicompletamento

Edificio Comunaleda destinare a

Caserma dei Carabinieri

ROCCAFORTE DEL GRECO

Il comune di Roccaforte delGreco ha ottenuto dalla RegioneCalabria un finanziamento di Û391.995,41 per “Interventi dimessa in sicurezza delle scuolecomunali varie” rientrante nelPiano Straordinario per la messain sicurezza degli edifici scolasticiche insistono nel territorio dellezone soggette e a rischio sismico.Con deliberazione della GiuntaComunale è stato approvato ilprogetto preliminare dei lavori diadeguamento strutturale e messain sicurezza degli edifici scolasti-ci. L’intervento in oggetto è previ-sto nel programma triennaledelle opere pubbliche 2011-2013e nel relativo elenco annuale. Ilprogetto definitivo rimodulato èstato approvato dallaCommissione Straordinaria einviato alla Regione Calabria alfine del rilascio del parere di con-gruità.

Maria Valentina Attinà

Messa in sicurezza delle varieScuole Comunali

LOCRIDE

I disagi che le recenti disposizioni di legge avrebbero provocato ai citta-dini con la chiusura e il trasferimento a Locri degli uffici del distacca-mento di Siderno della sezione penale sono stati preventivamente risoltigrazie alla sinergia tra la Provincia, la Presidenza del Tribunale dellacittà ionica e la locale amministrazione comunale.

Il Movimento Politico Siderno Libera nei giorni scorsi ha organizzato un incontro - dibattitodal titolo “Rifiuti: da problema a risorsa”. Soddisfatti i membri del gruppo per aver raggiun-to uno degli obiettivi principali: mettere tutte le forze intorno a un tavolo e riuscire a parlareun’unica lingua sia in tema di risoluzione dell’emergenza, sia per iniziare il lungo percorso cheporterà verso la raccolta differenziata porta a porta.

Sinergia per gli uffici del tribunale

Risoluzione emergenza rifiuti

DOMENICO LOGOZZO

La Calabria della cultura musi-cale e dei giovani talenti stacostruendo il futuro positivo,

ottenendo oggi grandi riconosci-menti a livello nazionale. La brillante affermazione a“UnoMattina in Famiglia” del bari-tono Vincenzo Nizzardo di GioiosaJonica e della pianista ChiaraBarillà di Reggio Calabria, puntedi diamante del prestigioso conser-vatorio “Francesco Cilea”.Conferma che nella regione piùemarginata d’Italia, ci sono realtàimportanti,che vanno aiutate per-chè ottengono ottimi risultati edanno lustro all’immagine dellaregione. Il riscatto ha nella culturauna delle carte vincenti, da giocarecon intelligenza, per l’effettivarinascita. Solo così si potranno ridurre effica-cemente gli spazi all’inculturadell’illegalità. Due “ragazzi di Calabria” primi inItalia, al termine di un lungo edappassionante confronto che permesi ha visto in gara ben 32Conservatori. I calabresi hanno sempre vinto conampi margini. Fin dall’inizio hannoconquistato il pubblico televisivoitaliano. Nel difficile confrontofinale con gli allievi di Fermo,hanno ottenuto il meritato primoposto. E’ in treno verso Calabria:” graziea tutti perchè siete stati importanti,i vostri voti hanno fatto vincere il

“Conservatorio F. Cilea” di ReggioCalabria. A Gioiosa Jonica, lagrande attesa e poi la grande festa.Alle 8 del mattino auditoriumdella Scuola Media strapieno. Unintero paese in festa. La valorizzazione dei Conservatori

e della musica è stata un’ottimascelta fatta dalla Rai. Per noi giova-ni una straordinaria esperienza.”Laura Aprati, consulente della tra-smissione, che è stata molto vicinaai giovani di tutta Italia,ci spiegacome è nata questa scelta:” La sto-

ria nasce da un’intuizione diGiovanni Taglialavoro ,autore ecapo progetto di “Unomattina infamiglia” che mette insieme ilMinistero dell’Istruzione, nellapersona del Dott.Bruno Civello e ilMaestro Bruno Carioti Presidentedella Conferenza dei Direttori deiConservatori Italiani e quini RAI1. Da qui il progetto del confronto.Hanno aderito 32 conservatori edhanno partecipato oltre 80 ragaz-zi”.Tiberio Timperi,conduttore conMiriam Leone del fortunato pro-gramma ,alla fine della trasmissio-ne ha messo in evidenza la validitàdel progetto.”Va detto che il livellodi tutti i partecipanti e di quelli chesono arrivati alla fine di questalunga maratona televisiva ,è statomolto alto”,ha sottolineatoTimperi.”A volte vengono rivolte critichealla televisione ,ma in questo caso- ha aggiunto – la televisione hasicuramente un grande merito:quello di avere portato davantialle telecamere dei ragazzi chestudiano, si impegnano. C’è com-petenza ed onestà intellettuale”. Il Conservatorio “FrancescoCilea” di Reggio Calabria è riusci-to a dimostrare la validità del lavo-ro di preparazione e la serietà del-l’impegno di quanti lo frequentano.Le istituzioni hanno perciò ildovere di sostenere concreta-mente questa esaltante espressionedell’eccellenza culturale calabrese.

Ha vinto la Calabria

I due giovani calabresi

a Uno mattina

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DOMENIICA 21 APRILE 2013 LA RIVIERA 18

ELEZIONI AMMINISTRATIVE 26-27 MAGGIO 2013

KATIA CANDIDO

Il suo progetto nasce con dei presupposti cul-turali molto interessanti ma differenti dainostri, come pensa di inculcare al cittadinomedio di Gioiosa Ionica questa differentevisione del sistema politico?Esso nasce dalla necessità di colmarealcune lacune degli attuali “sistemi” digoverno locale, attraverso i quali moltospesso vengono “imposte” ai cittadini lescelte di pochi, anche se legalmente dele-gati. I cittadini, sono esclusi dall’azioneamministrativa. Sono chiamati a versare itributi ma nulla viene loro detto sulla con-gruità del tributo stesso e sul come nascel’entità del tributo; Il cittadino che nonconosce i problemi di governo e che nonpartecipa all’azione amministrativa tendea non condividere le misure adottate. Nel “nostro sistema” il cittadino abban-dona il ruolo di comparsa e diventa atto-re dell’azione amministrativa, sia nellafase decisionale che esecutiva.“L’intelligenza” di una comunità è deposi-tata in maggior misura tra i cittadini e nontra gli eletti a governare. Nel mio proget-to, per la prima volta sono indicati gliorganismi attraverso i quali i cittadini pos-sono e debbono entrare “in gioco” ovveropartecipare. Questi organismi costituiran-no il vero supporto della futura azioneamministrativa. Essi sono il Town-

Meeting, i Vigilantes, le Commissioni e leSquadre di Mutuo Soccorso.Il “cittadino medio” oggi è fortementeevoluto. Attraverso numerose riunioni hopotuto testare il progetto e constatare unaquasi immediata condivisione da parte ditutti. Vi sono state numerose iscrizioni neiquattro organismi, in particolare neiVigilantes e nelle Commissioni. Affrontare problemi annosi, che molteamministrazioni comunali non hanno risol-to, Lei pensa si possano risolvere con questaformula più complessa ?Faccio un esempio veloce. Chi ha letto “IlComune Virtuoso” sa che ad ogni proble-ma esistente viene associata unaCommissione che lo affronterà unendo leproprie forze con quelledell’Amministrazione Comunale.Ebbene la Commissione Cimitero ha giànumerosi iscritti che hanno offerto il lorosostegno. Analoghi risultati si sono regi-strati per la Commissione Acque, laCommissione Raccolta Differenziata deiRifiuti, la Commissione PianoStrutturale, la Commissione Sport, laCommissione Commercio, laCommissione Mercato Domenicale, laCommissione Protezione Civile. La problematica strettamente connessa allerisorse economiche, per risolvere i problemidi base del paese è quella che preoccupa il cit-tadino medio. Dove pensa di trovare le risor-

se economiche per intervenire in modo prati-co e duraturo? La lista civica “Patto Cittadino” non avràalcuna bacchetta magica che le consentiràdi risolvere i problemi della nostraGioiosa. L’intelligenza e l’impegno siadella lista che di tutti i cittadini sarannoinvece le armi vincenti. Disponiamo di uninnovativo progetto in cui non sono soloevidenziati i problemi di base del paese,

ma, contestualmente viene indicata lasoluzione. Nel divulgare il suo programmaLei prevede la presenza del cittadino virtuo-so, in una terra come la nostra, ricca di feno-meni quali la corruzione e il clientelismo,pensa di riscontrare ostacoli alla realizzazio-ne del progetto?In una terra come la nostra, ricca di feno-meni quali la corruzione e il clientelismo,non pensa forse Lei che ce ne vorrebberomille di questi progetti? Nel progetto ilterritorio comunale sarà diviso in 25 quar-tieri e saranno nominati due Vigilantesper quartiere. Il cittadino attraverso l’au-silio dei Vigilantes di quartiere verrà sti-molato alla cura dell’ambiente.Per i giovani e l’occupazione ha previsto untrattamento o un intervento particolare?Nel momento particolare che attraversia-mo non c’è da stare allegri. Però è incon-cepibile commettere errori tali da acuirela crisi e l’emergenza in atto. Cercheremodi sfruttare al meglio tutte le opportunità.Certamente il sistema di raccolta diffe-renziata da noi programmato, che andre-mo ad attuare da subito con forza insiemea tutti i cittadini e ai Vigilantes, ci consen-tirà certamente di ottenere dei primisbocchi occupazionali. La raccolta porta aporta genererà posti di lavoro e qui sistarà molto attenti a che i beneficiarisiano i giovani gioiosani.

ESSENZIALE

Nel “nostrosistema” il cittadinoabbandona il ruolodi comparsa ediventa attoredell’azioneamministrativa, sianella fasedecisionale cheesecutiva.“L’intelligenza” diuna comunità èdepositata inmaggior misura trai cittadini e non tragli eletti agovernare.

GIOIOSA IONICA: la riflessione di Elio Napoli, ex assessore alla Cultura, in vista delle Elezioni Comunali

Nell’incertezza preoccupante dellapolitica nazionale, i cui riflessi negativisi avvertono anche a livello locale infatto di sfiducia generalizzata nei con-fronti del vecchio sistema di potere,avverto con riferimento alla situazioneamministrativa di Gioiosa Ionica, dovei cittadini i prossimi 26 e 27 maggiosaranno chiamati alle urne per elegge-re il nuovo Sindaco, un certo risvegliodelle coscienze giovanili che dimostra-no voglia fattiva di assumersi in primapersona la responsabilità della guidadel Comune con l’intento di spingere ilpaese verso il reale rinnovamento neimetodi e nella sostanza della gestionedella cosa pubblica.Bisogna credere nel nuovo che avanza,soprattutto quando ciò risulta accom-pagnato dalla competenza, dall’entu-siasmo e dal rispetto verso il paese everso i cittadini; bisogna manifestarefiducia nei confronti della nuova gene-

razione che sicuramente ha idee piùfresche e propositi più attinenti ai biso-gni reali della gente.Non è facile stare al passo coi tempi, igiovani rappresentano sicuramente ilfuturo della società, sanno interpretarele esigenze della comunità, non fannovoli pindarici o virtuali nella fantapoli-tica del paese delle meraviglie, sonosoprattutto il presente ed il cuore pul-sante della società. Aggiungo, i giovani non devono esserepresi per mano e guidati nella gestione,non hanno bisogno dell’accompagna-tore, devono essere loro stessi a guida-re il cambiamento, quello che vuole lagente, quello necessario per imprimereuna svolta.Credo che ci siamo, Gioiosa oggi hadavvero necessità di voltare pagina eper farlo servono idee innovative, pro-getti realizzabili, programmi legati allarealtà ed ai bisogni. Le liste elettorali

composte dai soliti portatori di votiche gestiscono pacchetti di consenso odai “cosiddetti” prestanomi non fannoben sperare per il futuro del paese;sono metodi vecchi, appartengono alpassato, è giunto il momento di ren-dersi conto che il vento è cambiato.Nelle Istituzioni e nella politica i giova-ni ritornano alla ribalta non tantocome problema quanto invece comeuna necessità per tutto il sistema dirappresentanza. E allora ritorna di grande attualità unadelle più celebri canzoni di GiorgioGaber, quando urlava che “la libertànon è star sopra un albero, non è nean-che avere un’opinione, la libertà non èuno spazio libero, libertà è partecipa-zione”. Verrebbe da dire, se non ora quando?per vedere i giovani di Gioiosa prota-gonisti attivi ed impegnati direttamen-te a guidare il paese per i prossimi cin-

que anni. L’ultimo censimento ci consegna undato significativo: la popolazionegioiosana nell’età compresa tra i 18 edi 40 anni si attesta attorno al 35% dellafascia maggiorenne. Siano, quindi, queste ragazze e questiragazzi, a prendere la parola; le garan-zie sul consenso individuale non servo-no tanto quanto invece serve il proget-to globale, l’idea guida e la freschezzadella proposta.Infine, la cultura non è secondariarispetto al progetto di costruire unanuova fase per il paese. Noi, abbiamotracciato un percorso. Sicuramentenon è stato fatto abbastanza. Insisteresignifica dare continuità alle peculia-rità culturali del territorio, soprattuttoarcheologiche ed architettoniche, perfar rimanere Gioiosa nel circuito turi-stico della locride

Elio Napoli

Credere nel progetto nuovo che avanza

Domenico Loccisano: Il Comune virtuoso una visione politica differente

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DOMENICA 21 APRILE 2013 LA RIVIERA 19

GenerazioneLocrisi confronta

EMANUELA ALVARO

Assicurata la partecipazioni a Locri, alleprossime amministrative, della lista di cen-trodestra con candidato a sindacoGiovanni Calabrese, nonostante i mesi didubbi, si attende la formalizzazione e,quindi, la presa di posizione delle altreparti politiche. Nella lista civica di centro-destra convoglieranno i gruppi che hannooccupato i banchi della minoranza nell’ul-timo Consiglio comunale, con la maggio-ranza, poi dimissionaria, di centrosinistra.Un’unione che da tempo veniva auspicatae sollecitata nei vari incontri preparativi,

tra tutti il più convinto è sempre stato l’exconsigliere Alfonso Passafaro, nonostantei punti di incontro in alcuni momenti sonosembrati quasi azzerarsi. L’ex primo citta-dino Francesco Macrì, solo da poco si èravvicinato agli altri ex consiglieri.Decisione questa che non è stata apprez-zata da alcuni dei componenti di “SiAmoLocri”, i quali, nella lettera pubblicata inquesta pagina, hanno spiegato il loropunto di vista. In questa “preparazione” alla campagnaelettorale tanti gli incontri e, pur nella con-sapevolezza della grande difficoltà politicadiffusa sul territorio, diverse le iniziative

Una lunga, coerente e soffertaesperienza politica, che ci havisto sostenere con onestà e con-vinzione le istanze e le ragioniideali del centrodestra, non ciconsente oggi di accettare a cuorleggero il compattamento diquelle parti, che sono venute acontrapporsi così rovinosamentee senza alcuna “presentabile”ragione, tanto da creare per lacittà di Locri un periodo di gravedifficoltà.Un'operazione di saldatura, chepuò apparire dettata da calcoli dipuro opportunismo, nella visionemagari di immediati o futuri inte-ressi di potere.Usciamo da una fase politico-amministrativa, che ha letteral-mente prostrato la città di Locri,che risulta drammaticamenteprovata e spenta sotto ognipunto di vista. E' questa unaverità, che ogni cittadino avvertecon particolare angoscia nel pro-prio intimo.Noi che facevamoparte dell'associazione“SiamoLocri”, che abbiamosostenuto la linea di Francesco

Macrì, abbiamo sempre ricono-sciuto nell'atteggiamento politicodei due amici d'infanzia candida-ti a Sindaco nelle scorse elezionicon le liste Leali alla Città e Cittàin Comune la causa del tracollo

amministrativo della coalizione.Abbiamo in ogni occasione biasi-mato il loro atteggiamento politi-co borioso, oltre all'eccessiva liti-giosità nel normale confrontodelle idee. A fronte di tutto que-

sto, negli ultimi tempi abbiamoinvece letto, al contrario di quan-to sempre sostenuto in gruppo,alcuni stupefacenti comunicatistampa, secondo i quali avrem-mo tutti quanti accettato un riav-

vicinamento delle posizioni edapprovato un accordo generale.Questo è un gioco sleale, checontraddice la verità e non aiutané a far chiarezza, né a compat-tare il gruppo anzi ne determina

lo sfaldamento con l' avvenutafuoriuscita di alcuni.Per quanto riguarda l'impegnopolitico, aggiungiamo soltantoche coltivare oggi altri fini, oltrelo spirito di servizio, significa nonaver esattamente colto il monitosevero e minaccioso, quasi davero e proprio ultimatum, chequesto tempo rivolge a chi assu-me responsabilità pubbliche.Confermando la linearità dellanostra visione politica, esprimia-mo il nostro disagio e il nostrodissenso verso un'operazioneelettoralistica affrettata e miope,che potrebbe riportare in tempimolto ravvicinati la città di Locrinella palude dei personalismi,che troppi danni fin qui hannoprovocato. Per questo motivosiamo orientati a ricercare aggre-gazioni di persone che riescano aprescindere da vincoli ideologicie che manifestino una chiaradisponibilità a servire esclusiva-mente la città di Locri ed il benedei suoi cittadini.

Tommaso Raschellà, Antonio Mittiga

nate. Tra queste “Generazione Locri”,un’esperienza voluta da AntonioGuerrieri, con come primo obiettivo quel-lo di aggregare. «Far conoscere le persone di Locri fra diloro partendo dal presupposto che i cittadi-ni, per via della sua storia recente, gli ultimicinquant’anni, non hanno radici comuni, sisente la mancanza di memoria storica.Molte persone oggi non si conoscono, nonsi aggregano per la realizzazione di proget-ti per Locri, con potenzialità a livello dicomunità inespresse. Quindi l’intento è didare forza a idee da condividere, creandodelle reti». A ridosso delle elezioni amministrative“Generazione Locri” ha avuto incontri conla parte politica e associazionistica gravi-tante nell’area del centrosinistra. Perchétra gli obiettivi c’è anche quello di avvicina-re alla politica le persone che fino ad oral’hanno seguita, ma da spettatori. Unmodo per dare la possibilità di approcciar-si, ma senza vincoli partecipando al dibatti-to politico locale prima della presentazionedelle liste. «Ci sono delle disponibilità da parte dialcuni cittadini alla candidatura in base aicriteri che sono stati considerati importan-ti, come la sensibilità sociale derivante daesperienze e competenze, però sarà neces-sario vedere chi parteciperà e chi andrà acomporre la lista. L’unico partito che abbia-mo incontrato e che ha aperto al centrode-stra è stato l’Udc, al quale abbiamo detto dinon essere interessati nel caso in cui cisarebbe stato questo allargamento al cen-trodestra. L’ispirazione è e resta quella dicentrosinistra». Incontri con rappresentanti del mondodell’associazionismo locrideo, ilMovimento Locrinasce, l’Udc, il M5S, iquali, quest’ultimi, non formeranno la listaperché non in possesso della certificazionenazionale necessaria consapevoli cheavrebbero proceduto con la lista, solo nelmomento in cui avrebbero avuto dellesoluzioni pronte da poter offrire alla città. Guerrieri raccontando dell’evoluzione del-l’iniziativa, ha spiegato come si sia sottoli-neata la mancanza di collegamento e lanecessità di una maggiore apertura alla cit-tadinanza. «Più dibattiti pubblici, più comi-zi, tornando al vecchio modo di fare politi-ca, perché non è vero che ci si è allontanan-ti. Infatti, abbiamo la disponibilità di massi-ma a partecipare direttamente alle elezionida parte di un gruppo di cittadini chehanno a cuore il destino di questa città».

Molte persone oggi non si conoscono, non siaggregano per la realizzazione di progetti per Locri,con potenzialità a livello di comunità inespresse. L’ intento è di dare forza a idee da condividere,creando delle reti

Reggio Calabria:Nove i Comunial voto

Sono nove i comuni al votoin provincia di ReggioCalabria alle prossime elezio-ni amministrative, alle qualinon parteciperanno BovaMarina, Platì, Marina diGioiosa Ionica, Siderno, que-st’ultimo a causa del recentescioglimento del consigliocomunale per infiltrazionimafiose.

I comuni interessati sono:

CandidoniCosoleto FiumaraGioiosa IonicaLocriRoccaforte del GrecoSan LucaSeminaraSerrata

Ogni settimana in questapagina si tratterà delle elezio-ni amministrative di maggionel rspetto della par condi-cio.

Di nuovo tutti insieme a destra? noi mai più

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LaGerenza...

NOTE E SCHERMAGLIE

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la RivieraRegistrazione Tribunale diLocri (RC)n. 1 del 19/06/1998R.O.C. n°11602 del 02/11/98Questo periodico è associato all’Unione Stampa PeriodicaItaliana AmministratoreUnico Rosario Vladimir Condarcuri

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Loqui e sproloqui di Filomena CataldoMessagi nel tempo di Daniela FerraroLe pillole di Eva

COLLABORATORIAnna Laura Tringali, Mara Rechichi,Franco Crinò, Nicodemo Barillaro,Giuseppe Gangemi, Mimmo Romeo,Giuseppe Fiorenza, Franco Parrello,Franco Blefari,

Direttore responsabile: PASQUINO CRUPIIn redazione: ELEONORA ARAGONA, DOMENICO MACRÌ, ILARIO AMMENDOLIA, MASSI-MO PETRUNGARO, KATIA CANDIDO, NINO SIGILLI.Responsabile sport: ANTONIO TASSONEArt Director: PAOLA D’ORSA

Acqistare solo prodotti meridiona-li non si chiama boicottaggioma legittima difesaCome far crescere il Sud etirarlo fuori dalla crisi!Bisogna aiutare le nostreaziende comprando ai super-mercati prodotti del nostrosud, che sono sicuramentemigliori di tanti del nord e ilcosto è anche minore.Solo perché i prodotti che non sonomeridionali hanno maggiori possibi-lità di pubblicità, non vuol dire chesiano superiori. Ad esempio prodottiche hanno un costo elevato per letasche di tutti, sono comunque qualita-tivamente ottimi, per esempio il consu-mo dei nostri prodotti caseari: formaggie salumi saporiti, genuini unici almondo. Per non parlare dellamozzarella di Caserta prodottod.o.c. passiamo ai tonni Callipoin primis in Italia e Sardanelliaziende calabresi e continuandocon quelli siciliani. Per quantoriguarda i funghi genuini dalprofumo unico, ma atten-zione ci sono anche pro-dotti stranieri marchiatidel Sud ma poi in fondodel Sud hanno solo l’eti-chetta. Prendiamo i vini,la sicilia primeggia con i

suoi con le sue aziende, adesempio Donna fugata,Cusumano, Nero davola ecc..ed alcuni calabresi: Librandi,ecc.. molto genuini e menocostosi. Passiamo ai liquori,

L’Amaro del capo eliquorice, poi il

limoncello edella grap-pa, ecc..Pa s s i a m oalle indu-strie oleari,sicuramen-te non c’ène pernessuno, ilsapore, il

profumo delnostro olio fa si che i

nostri alimenti diventinouna meraviglia al nostro

palato, al contrario di alcunidel nord dichiarati extra ver-gine che sanno di acqua, dalcosto elevato. Finendo con

ottimi caffè Mauro eGuglielmo. Così alimentiamo

l’economia meridionale aiutandole nostre aziende a farle crescere di

più per un futuro più roseo e migliore,per i nostri figli!

Giuseppe Belligerante

DOMENICO ANGILLETTA

Il politico di professione fa la suacomparsa durante l’epoca medie-vale. Presa con le debite “riserve”questa periodizzazione che abbia-mo ereditato e di cui conosciamo ilconio, andiamo a vedere di checosa si tratta. Naturalmente parlia-mo di un contesto alquantodepresso, sia economicamente che

culturalmente rispetto al mondogreco-romano, ed all’affacciarsisulla scena della storia mondiale dinuovi popoli ed etnie che, chi piùchi meno, offriranno un serio con-tributo alla rinascita culturale delVecchio Continente e che in ognicaso vogliono continuare ad esseregli eredi di quella tradizione cultu-rale di cui abbiamo offerto soloqualche tratto. Dal momento che

la cultura e le istituzioni, in questoperiodo, hanno registrato un gene-rale declino, il politico d professionenon può essere altro che un qual-che abate oppure vescovo che, oltreche essere impegnato nelle bonifi-che di interi territori o a trascriverecodici in qualche monastero, offreil suo servizio alla corte di qualcheprincipe di turno come istitutore equindi consigliere nella redazione e

promulgazione di leggi. Scenarisimili si riscontrano anche nellerealtà extraeuropee, la Cina con isuoi Mandarini oppure laMongolia con i suoi Lama. Nellastoria europea invece è doverosoricordare l’importanzadell’Abbazia di Cluny oppure diquella di Montecassino e quantivescovi sfornati da queste abbaziefecero parte del consiglio ristretto

dei sovrani del tempo. Questa èdunque una delle sorgenti fonda-mentali dei politici di professione eforse la più importante perchésforna personalità di cultura in uncontesto in cui è difficile trovareprincipi e condottieri istruiti.Un’altra fonte di reclutamento ècostituita da quei ceti e capi che,durante il processo di creazionedelle monarchie, sono stati espro-

priati del loro potere e piuttostoche perdere tutto, vita compresa,hanno preso parte al processo diconquista condividendone connuovo principe benefici sia di natu-ra immobile ( feudi e città ) sia benimobili come incarichi retribuitinell’apparato dello Stato, il cui finee la cui caratteristica non è solo ilbene comune ma appunto ilmonopolio della forza legittima su

PRODOTTI MERIDIONALIUna replica incredibile a “In Calabria con Cesare Lombroso”

La politica come professione. Gli insegnamenti di Max Weber

Lombroso, divieto di nome Compra Sud

Preg. Direzione

Non so se posso rivolgermi a voi con una proposta: incoraggiare un serio dibatti-to sulla stampa calabrese, sui nostri mezzi di comunicazione e di trasporto. Si, sene parla spesso ma non in maniera sistematica. Non solo protesta ma andare afondo della questione. E mi permetto di riferire il mio modesto parere: nulla sirisolverà se la Regione o meglio le Regioni (perché il problema non è solo cal-abrese) privilegiano i mezzi sull'asfalto (con tutte le conseguenze negative), e nonquelli sulle rotaie. Non si parla di abolire, ma di lavorare in sinergia privilegiandole rotaie; tra l'altro noi possediamo una linea (RC-TA) che altri ci invidiano,almeno per il tracciato. Se poi non si è proprio dell'idea, allora liberiamo i centricostieri dalle rotaie

Giorgio Crippa

Incentivare le vie di comunicazione calabresi

TOTO BRIZZI

È mia ferma convinzione che ogni esse-re umano per sua natura sia capace dibene e di male, di generosità e di malva-gità, di affetto e di collera cieca, e chequesta natura può manifestarsi o preva-lere a seconda le circostanze.Anche la natura dell’antropologoCesare Lombroso non fa eccezione,risponde a questa primordiale e innatainclinazione bivalente, dove a secondadelle evenienze prevale il bene o il male.Nel contesto meridionale e meridionali-sta però, e soltanto in quello, seppur ioabbia fatto un acrobatico sforzo cere-brale non sono riuscito, ma magari nonho saputo cogliere, ad intravedere nelLombroso niente che nemmeno si avvi-cini a quella natura bonaria, di condi-scendenza, di cui ogni uomo disponeintimamente nel suo corredo genetico,sarà forse perché il fantomatico medico,a servizio dell’esercito sardo-piemonte-se di occupazione, quando prese adiscendere al sud si presentò al cospettodella gente meridionale, e in particolaredel popolo calabrese, tutt’altro che conintenti di fratellanza e di benevola filan-tropia. Le sue note, custodite nel diariodi viaggio e riportate alla ribalta coneccessiva enfasi e smisurata magnificen-za dal minuzioso lavoro di ricerca diGiuseppe Fiorenza, descrivono in modoalquanto retorico e strumentale il popo-lo calabrese: “bellicoso”, “iracondo”,“testardo”, “impavido”, “amante dellalotta”, “desideroso di dominio fino allaprepotenza”, sono solo alcune delleespressioni impostate e schematichescritte dal Lombroso, ma per nulla rap-presentative. È veramente credibileimmaginare che i calabresi siano pernaturale predisposizione iracondi,testardi ed impavidi più dei sardi? Deiveneti? O di qualunque altro popolo?Anche l’aggettivo bellicoso appare piut-tosto abusato, descriverci bellicosi,Lombroso usa il termine “biliosi”, nonda la giusta misura della realtà, non sipuò negare che siamo stati bellicosi, maper forzata condizione di necessità, perlegittima difesa e per reazione alla bece-ra ed infame occupazione perpetuatadai “fratelli italiani” giunti dal nord, cheassalirono e aggredirono il popolo meri-dionale con ferocia inaudita. Sfiderei

chiunque a negare che anche il più paci-fico degli uomini per la difesa di unfamiliare non si lanci contro l’avventorecon giustificato fare bellicoso. Altranota descrittiva del criminologo è “desi-deroso di dominio fino alla prepotenza”.Non ci fu mai un regno più pacifico enon interventista di quello delle DueSicilie. Rivalutare dunque la figura diCesare Lombroso e farlo attraverso lepagine della Riviera, che si fregia gior-nale meridionalista, fa un po bollire ilsangue nelle vene. Quale giornale delcentro o nord Italia rivaluterebbe favo-revolmente attraverso le sue pagine unpersonaggio controverso della storiacalabrese? Nessuno. Noi meridionali,invece, per deformazione culturale esociale, siamo portati sempre a idolatra-re i nostri carnefici, è come se fossimocontinuamente e perennemente affettidalla Sindrome di Stoccolma. CesareLombroso (che anche Fiorenza erro-neamente spaccia per veronese, non eranemmeno di origini venete, per nascita,formazione culturale e ideologicaapparteneva ad un’etnia non italiana)attraverso i suoi sedicenti studi classi-ficò il popolo meridionale come razzainferiore, atavicamente criminali e dedi-ti a delinquere, per via della conforma-zione craniale più prossima a quelladelle scimmie africane. Questi studi,mascherandoli come ricerca scientifica,servirono a giustificare a posteriori gliorrori causati dell’annessione delMeridione al Regno d’Italia, ed

ebbero l’effetto di inaugurare, dopo il1861, un periodo di bieco razzismo anti-meridionale, che ancora oggi perdura.Ed è vergognoso che a Torino, a spesedello stato, sorga il museo dedicato alLombroso, all’interno del quale sonocustoditi ed esposti in bella mostra,come trofeo di guerra, più di mille cranietichettati col marchio di briganti. Conil museo si è arrivati barbaramente amercificare gli uomini, considerati nonpiù essere umani secondo il culto delladottrina cristiana, ma come cose edoggetti, le cui salme stanno lì a celebra-re la vittoria di un popolo sull’altro.Quello che è ancor peggio e che ognianno sono numerose le scolaresche chefanno visita al museo, assorbendo einteriorizzando questo pattume ideolo-gico e razzista. Ah, quasi dimenti-cavo, il Lombroso definì il popolo calaa-brese anche come “pieno d’intelligenza,di vita, di un senso estetico delicatissimo,che si rivela nei proverbi e nelle canzonidegne dell’antica Grecia”. Questo direperò, a quanto pare non supportato daazioni consequenziali, non lo riscattacerto né per il passato né per il futuro. Aconti fatti, anche io allevo un piccolomaiale, me ne prendo cura quotidiana-mente, fornendogli i migliori alimenti ese occorre le migliori cure sanitarie,capita che quando si avvicina gli acca-rezzo teneramente le ispide setole,vederlo crescere ed aumentare dipeso è il mio vanto, ma a tempo dovutonon gli risparmio di certo il sacrificio diucciderlo.

Invero, ciò che fa bollire il sangue è lostravolgimento acrobatico del “pezzo” diGiuseppe Fiorenza. Dove sta la rivaluta-zione di Lombroso? Il signor Brizzi,strenuo difensore del Mezogiorno che noioffendiamo, intende che basta nomina-re per rivalutare? Me ne scuso con il dot-tor angelico dei paradisiaci Borbone.Sapevo dell’esistenza dell’indice dei ibriproibiti, ma non già dell’indice dei nomiproibiti, da lui certamente redatto. Seavrà la cortesia di mandarcelo, può staresicuro che da ora in poi i malfattori con-tro la Calabria non saranno più nomina-ti. Poiché noi, come fa, invece, il signorBrizzi, non vogliamo fare bollire il sanguealle cozze, che pure ne sono sprovviste.

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la RivieraHANNO COLLABORATO

Francesco Laddarina,Giuseppe Patamia, ,BrunoGemelli, Carmelo Carabetta,Antonio Cormaci, GiulioRomeo, Sara Caccamo,Giuseppe Fiorenza, DanieleMangiola.

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COPERTINE

il direttoreRisponde

Ill.mo Sig. Presidente,Io sottoscritta MariarosariaTino, allo stato cittadina diSiderno, La porto a cono-scenza di un problema amio parere molto grave, e,che lede al diritto alla salu-te. Esattamente sei mesi fa,mi sono recata presso ilPresidio Ospedaliero diLocri per la richiesta diun'appuntamento di un'esa-me completo diMammografia, già allora misono sentita dire che non siprendevano appuntamentiper mancanza di personale.Alle mie rimostranze èseguito un comunicato atutta la Stampa e TelevisioniLocali per mettere a cono-scenza l'opinione pubblicadei disservizi che si subisco-no.I giornali sono stati lettianche dai Dirigenti dellaDirezione Generale, manulla è stato fatto perottemperare al disservizio.Oggi 12 aprile 2013, sonoritornata per prenotareun'esame di controllo eco-grafico, richiestomi dallostesso Radiologo e comeallora mi sono sentita ripe-tere la stessa frase: “ Nonprendiamo appuntamentic’è carenza di personale”. Aquesto punto mi sono fattaannunciare al Primario ealle stesse rimostranze dellavolta scorsa la risposta èstata la stessa. La miadomanda è: Ma i SignoriDirigentidell'AmministrazioneGenerale dell'ASP N°5 diReggio Calabria, devonotutelare la salute deiCittadini oppure devonoguardare solo ai Bilanci?Gli stessi si rendono contoche non è possibile coprireun territorio vasto come laLocride con una conclama-ta carenza di personale?So per certo che ilResponsabile dellaRadiologia dell'Ospedale diLocri fa richieste giornalieredi personale, ma mi risultaanche che chi di dovere faorecchie da mercante, vista

la situazione permanente.Mi risulta anche che nonsolo manca il personalemedico, ma le spese di cartae toner li pagano di tascaloro.Non voglio pensare che siauna strategia per portareall'eliminazione delPresidio, obbligando i citta-dini a rivolgersi alle struttu-re private per poi dire chenon avendo utenze è inutiletenere aperto l'ospedale. ICittadini non sono carne damacello, il diritto alla saluteè sancito dalla costituzione,l'Ospedale non è un puntodi ritrovo dove i pazientivanno a divertirsi, nessunadiagnostica è piacevole, maevidentemente in nome deibilanci passivi si passa anchesopra le malattie, e non mivengano a dire che la SanitàCalabrese è in queste condi-zioni per le migrazioni deipazienti, perché per comevanno le cose siamo obbli-gati a migrare versoStrutture che quantomenooffrono assistenza.Caro Presidente Scopelliti,ma Lei è a conoscenza diquesti Disservizi o ascoltasolo le campane dei suoidirigenti? Si parla di lega-lità, ma questo secondo Leilo è? A me non sembra pro-prio! Un'altra cosa vorreisapere da Lei : La Locride èterritorio calabrese oppureno? È assurdo venire avedere le condizioni di que-sto territorio e parlare solodi delinquenza, la Locrideha anche dei cittadini onestiche ogni mese lasciano il50% dello stipendio perpagare le tasse senza averenulla in cambio.La porto a conoscenza chequesta è una lettera aperta,e che la farò pubblicare datutti i mezzi di carta stampa-ta e televisioni locali enazionali.So benissimo che aspettareuna Sua risposta è un' uto-pia ma ci spero lo stesso.

Con ossequiMariarosaria Tino.

DOMENICA 21 APRILE 2013 LA RIVIERA 21

Ma la salute è undiritto o un optional?E come si chiama la gentile dottoressa?

Sono una ragazza stanca di vedere genteincompetente che non vuole fare il pro-prio lavoro....sono sicura che comemai,oramai nella locride ce ne sonomigliaia.Vi scrivo per portare a conoscenza di tuttila situazione in cui si può trovare una per-sona che ha bisogno di una medicina e lachiede alla farmacia di turno, come è suc-cesso a me e alla mia famiglia, il 16 aprile.Recandoci alla farmacia di turno e telefo-nando alla farmacista ci siamo sentiti rispondere di arrangiarci con quel-lo che trovavamo a casa, che non è niente.Ma la signora pensava forse che non ave-vamo di meglio da fare che stare al telefono con lei?Se fosse successo qualcosa di grave?

Se non vogliono lavorare perchè non stan-no a casa e lasciano il posto a chi non sispaventa di alzarsi e fare il proprio lavoroa qualsiasi ora? Ma poi se esiste una far-macia di turno perchè le persone che vi sirivolgono non ottengono nulla? esponen-do in queste poche righe il mio totaledisgusto per quanto accaduto, sono sicurache molte altre persone si sono trovate

nella mia stessa situazione.... e allora michiedo che senso abbia avere delle farma-cie di turno che tali non sono...Spero di vedere pubblicate queste mierughe in modo che la gente sappia che sesta male e cerca di rivolgersi alla farmaciadi turno di ieri sera......non avrà risposta.

un determinato territorio.(M.Weber). Il politico di professio-ne è dunque un seguace del princi-pe che ha partecipato al processodi conquista di uno Stato e oragode dei benefici, sia di caratteremateriale che ideale. Materialeperché vive di politica, ideale inquanto vive per la politica (la rea-lizzazione di essi ) . Non cambia la logica con lo svilup-po delle città durante il corso delXII e XIII secolo nel panoramaeuropeo e specificamente italiano.Anzi, questa volta più che farericorso ai vecchi centri monasticied ai capi spodestati, i principi si

rivolgono ai centri motori della cul-tura laica che sono per l’appunto leUniversità. E’ da qui che vengonosfornati i migliori politici di profes-sione che determinano la loro for-tuna. Si tratta infatti di abili giuristie esperti di scienza dell’ammini-strazione, contabili e profondiconoscitori delle lingue straniere.Ricordiamo, solo a titolo di crona-ca, alcuni personaggi che dovreb-bero essere da modello, vista ladecadenza attuale: Pier dellaVigna, Taddeo di Sessa,Guglielmo di Ocra e altri perso-naggi simili durante la monarchiasveva in Sicilia; Francesco

Simonetta (Cicco) consigliere delDuca Sforza; ancora J.B Colbertdurante la monarchia assoluta inFrancia; i grandi professori che daNapoli si sono trasferiti a Berlinoalla corte di Federico Guglielmo emi fermo qui per questione di eco-nomia. La grande differenzarispetto al nostro contemporaneo,è che, quei politici di professionenon erano altro che personalitàsfornate dalle università( Italia)oppure dalle migliori scuole deltempo Gesuiti (Francia) che hannofatto come dicevo prima la fortunadelle corti europee. Lo scenariocambia proprio nel momento in cui

gli Stati espandendosi, nella nostraaccezione le Monarchie, reclutanoi loro funzionari non più facendoricorso agli elementi esterni, ma alloro interno creando cioè scuolepubbliche, il cui fine è appuntoquello di creare quadri di funziona-ri reclutatati attraverso un criterioconcorsuale, impersonale e meri-tocratico e ponendo così fine, Statopiù stato meno, al sistema dellachiamata diretta e relativa occupa-zione delle cariche pubbliche(spoils system) che abolito negliStati Uniti nel 1883 è stato impor-tato in Italia negli anni Novanta delsecolo scorso(Bassanini). ( Segue) .

RISANIAMO LA CONDIZIONE PRECARIA

Più che mai oggi non si dovrebbe assoluta-mente perdere un giorno di tempo prezioso,mettendo da parte gli interessi loschi perso-nali e del partito, per poter così formare inItalia un giusto Governo, onde poter risolve-re i gravissimi problemi della povera gente. La colpa e dell'incompetenza e dell'inco-scienza che vorrebbe essere solo appoggiatada partiti col farli votare come conviene a lui,pensando di poterli prendere per fessi, chetali non sono. Mentre chi non aderisce a taleassurda volontà viene da lui addossata laresponsabilità. Si tratta di un vecchio partitocon la maschera di nome cambiato e rimastonegli errori di prima con a capo un camuffa-to dittatore confusionario che recita ipocrita-mente per imbrogliare quei suoi “ciechi”elettori ingenui. Egli, da più di quaranta giorni si è messo afare calcoli senza essere addomesticato inmatematica sbrigativa e trasparente, mentrela gente è in pericolo economico. Ciò allo scopo di evitare fra l'altro di nonperdere la sovvenzione finanziaria per il suopartito (e per sé), mentre altri partiti rinun-ciano, essendo ciò possibile. Sovvenzionequesta nutrita anche con le tasse dei lavora-tori che non hanno da mangiare. Questo non

appartiene a un buon Governo. E i sudditicon le braccia conserte stanno a guardare edascoltare le confusioni del dittatore montatodi testa , (per pochi consensi in più) mentrequalcuno di essi cerca di salvare i consensicol travisare la verità che nuoce. Tristementestando così i fatti, io da “nonno di'Italia” mirivolgo ai Cristiani onorevoli per dir loro disganciarsi da tale materialismo di errori incontrasto con i valori Cristiani e di esserecoerenti ad essi valori. I ParlamentariCristiani trovino in Parlamento persone one-ste e civili con chi collaborare, per battere ilnuovo“Muro di Berlino” che aumenta i guaiche già ci sono; ciò al fine di poter ottenereal momento vero soccorso alle persone che sitrovano in pericolo di crisi economica e percostoro legiferare quanto segue:Per le persone che si trovano in pericolo didisperazione oltre i limiti in economia, non-ché per le famiglie poverissime con bambini,creare un fondo cassa sociale extra naziona-le e regionale dove fare confluire: tutti ifinanziamenti e privilegi da togliere ai Partiti; l’importo che risulterà dimezzato dagli sti-pendi ed indennizzi ai ParlamentariNazionali e Regionali (anche loro devonosopportare sacrifici, non abitando nel lusso e

non mangiando e bevendo da ricchi sfonda-ti, a menefreghismo, tanto poi giustifica laricevuta);l'importo dei privilegi da togliere ai Dirigentidelle Istituzioni pubbliche su stipendi,indennizzi di cariche, pensioni e buonuscitaesagerata ( come quelle date ai Parlamentarinon rieletti. Mentre operai non arrivano conla poca retribuzione alla fine del mese);importo di privilegi da essere tolti in altro inItalia;importo di diminuzione spese militari;importo dell'8 per mille sulle dichiarazionidei redditi; importo di sottoscrizione volon-taria (civile e fraterna) di chi può, da essereversata su c.c.p. da essere aperto.A sperata legge ottenuta, i Sacerdoti dovreb-bero collaborare per accertare (con riserva-tezza) i nomi di coloro che sono in gravi con-dizioni economiche, nonché i nomi dellefamiglie che hanno difficoltà ad andareavanti con bambini. Tale elenco dovrà essereconvalidato dalle forze dell'ordine e trasmes-so da quest'ultimi alle autorità competenti. Iltutto da svolgersi con estrema urgenza. Pubblico questo mio appello, sperando chele mie parole giungano agli organi compe-tenti e non passino così inosservate.

Dovere di un “Nonno d'Italia”

Prendo atto con desolazione che non riesco a farmi capire. Hoscritto e riscrit-to che le denunce generiche no hanno senso e non hanno peso, Vanno precis-tle circostaze, vannofatti nomie cognomi dei protgonistidei fatti ecceeraeccetera. Nientem di volta involta, ancj questa volta, la giovane e ndignataragazza avvolge il tutto in una prosa nebulosa. Insomma, non olo io ma achei nostri lettori sarebbero curiosi di conoscere il nmee della farnacista di turnoche dà tali preziosi consigli.opla farmacia di turno

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SPORT

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Apoteosi “Nuova Gioiese”Una stagione da briviDi. La Gioieseconquista la serie D dopo un campiona-to stradominato, in testa dalla primagiornata di campionato, senza maiabbassare il livello di guardia. Unmosaico perfetto, costruito con grandeintelligenza dal presidente Rombolà edai suoi più stretti collaboratori, con laspinta in panchina di Mario DalTorrione, timoniere di questa NuovaGioiese che ha riportato Gioia Tauronell’anticamera del professionismodopo quasi 19 anni. A Brancaleonedomenica scorsa c’è stata l’apoteosi: iquasi 400 fans viola presenti al“Borrello” della città ionica hanno datovita a delle scene che rimarranno scolpi-te nel cuore di tutti i gioiesi, non dameno la squadra che ha voluto festeg-giare con grande impeto una serie Dassolutamente meritata. Artefice nume-ro uno di questo traguardo il presiden-tissimo Nando Rombolà, il nuovo idolodel popolo viola. Il numero uno metau-rino, dopo 15 anni, partendo dallaseconda categoria ed ottenendo i risul-tati solo e soltanto attraverso il rettan-golo di gioco (senza compravendite dititoli, così come si faceva in passato aGioia Tauro con altre società ora mise-ramente scomparse), ha ridato lustro eprestigio al calcio gioiese, che in passatonegli anni ’80 ha avuto il picco più altocon il raggiungimento della serie C2 aitempi del compianto professor FrancoScoglio. La tifoseria gioiese riconosce aRombolà questi meriti. Vincere uncampionato di Eccellenza calabresenon è mai facile per di più se si pensache la Gioiese, a detta di alcuni addettiai lavori, non era data come assolutaprotagonista del torneo la scorsa estate:Rende e Roccella in primis, e subitodopo Gioiese e Guardavalle. La forma-zione viola ha ribaltato questo pronosti-co, surclassando le concorrenti ed otte-nendo l’Interregionale quando manca-no ancora due giornate al termine dellastagione regolare. Insomma un cammi-no da squadra schiacciasassi che haavuto una grande eco nella Città delPorto. Domenica sera al rientro di squa-dra e tifosi da Brancaleone, Gioia Tauroera una Città in festa. Traffico in tilt,arterie del centro paralizzate, conPiazza dell’Incontro che è diventata il

centro propulsore di tutto il Deliriogioiese. Portati in trionfo, neanche adirlo, Rombolà ma anche mister DalTorrione e tutti i protagonisti di questatrionfale cavalcata: dal super bomber

Marius Pascu (che nella stagione scorsaa Roccella ha addirittura giocato terzi-no), al metronomo del centrocampoviola Sergio Lombardo, al vincenteDavide Cassaro (per il difensore paler-

mitano quarto consecutivo campionatodi Eccellenza vinto), al portiere saraci-nesca Francesco Panuccio, al rinatoGigi Iervasi (che ha dedicato questomeraviglioso successo a suo papà edall’ex presidente della Bovalinese,Giovanni Ferrigno), all’instancabilePeppe “Pes” Crucitti, vero leader dellafascia destra della Nuova Gioiese, alfantasista peloritano Nino Cambria, al“muro” Davide Taverniti, ai giovaniPeppe Cosoleto, Alessandro Pirrotta,Francesco Dieni, Giacomo Spanò,Vittorio Barilà, Ciccio Nesci e AntonioVita (giovani di granDi prospettive).Senza dimenticare l’altro fuoriquotaCristian Vindigni, il classe ’92 e gioiesepurosangue Ferdinando Guerrisi (sem-pre prezioso il suo contributo ogni qual-volta è stato chiamato in causa), l’attac-cante di scorta Stefano Frittitta, il difen-sore Pasquale Brancati (un giocatoreche ha dimostrato tutto il suo valorenonostante davanti si trovasse due“mostri sacri” del calibro di Cassaro eTaverniti). Tutti in ogni caso indistinta-mente hanno contributo al sogno serieD diventato splendida realtà: doverosemenzioni anche per il secondo portiereLuca Bonito, per Francesco Russo, peril “tuttofare” Francesco Arena, perEmanuele Cimarosa e per DomenicoSacco . Una nota di rilievo va certamen-te indirizzata al dirigente RaffaeleGaetano, il vero artefice dell’arrivo inriva al Petrace del rumeno Pascu. Matutti sono stati all’altezza del compito:da Natalino Maio, vice Dal Torrione, eprezioso tuttofare, al preparatore deiportieri Raffaele Giacobbe, icona delcalcio gioiese, al preparatore atleticoAntonio Nucera. Impeccabili nelle loromansioni i medici sociali Tilotta ePellicanò, il fisioterapista e massaggia-tore Emanuele De Caria ed il magazzi-niere Peppe Bineti, “idolatrato” dallasquadra domenica sera in occasione deifesteggiamenti al “Susan Bowling”. Unteam perfetto dove risplende la figurafemminile di Alessandra Rombolà, la“contabile” della Nuova Gioiese, sem-pre presente durante questo straordina-rio campionato della creatura di famigli.

FERNANDO ROTOLO FOTO DISALVATORE CORDIANO

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Parlandodi...

SPORT

L'Associazione Scacchistica “Città diLocri” guidata dal Presidente Ugo Prete,come da anni è consuetudine, ha orga-nizzato e portato a termine a Locri ilTorneo di Scacchi valevole per ilCampionato Provinciale Giovanile che siè svolto Il 14/4/2013 presso l'OratorioSalesiano. Quest'anno ciò è stato possi-bile, oltre che per l'impegno del segreta-rio e delegato provinciale ConiFrancesco Galasso, di Massimo Valotta

componente del Comitato Regionale,del Prof. Bruno Chiricosta e del sig.Giuseppe Chinè, anche grazie alla colla-borazione offerta da don MimmoMadonna direttore dell'Opera Salesiana,da don Piervito Pepe incaricatodell'Oratorio, dai volontari Salesiani edall'Associazione locrese “Civitas Solis”che ha promosso tra cittadini ed esercen-ti di Locri una raccolta fondi per soste-nere le spese organizzative. L'evento che

Rimane ancora determinato a realiz-zare il suo progetto più ambiziosoquello del “campo senza barriere”.Un sogno calcistico che AchilleGiannitti non ha mai abbandonato eche spera si possa realizzare al piùpresto nella sua Roccella Jonica. Itempi sono maturi perché finalmente,anche tra i dilettanti, in Calabria, sipossa voltare pagina ed iniziare unnuovo percorso fatto di fair-play,accoglienza ed ospitalità. Ma oltreche di “campo senza barriere” con ilmassimo esponente del Roccellaabbiamo discusso della squadra rivol-gendogli alcune domande: Presidente, allora ci credete al terzoposto ?Il terzo posto è ancora da consolida-re. Purtroppo c'è la regola dei diecipunti e piuttosto che augurarci di sca-valcare il Guardavalle dovremmostare attenti a garantirci la partitaplay-off . Sotto questo punto di vista

sicuramente il calendario oggi dara'una mano al Guardavalle impegnatoa Gioia Tauro con una squadra che hafesteggiato domenica scorsa piuttostoche a noi visto che il Sersale si è com-plicato la vita da solo . 18 risultati utili consecutivi non sonobastati a dare uno scossone alla clas-sifica ?Con questo percorso si sarebberodovute recuperare più posizioni. Mase nonostante tutti questi sforzi, nonsiamo riusciti ad ottenere una posi-zione migliore in classifica, significache chi ci precede ha fatto benissimoe certamente sul nostro cammino hainciso anche la fase iniziale non pro-priamente esaltante e questo senzavoler attribuire specifiche responsabi-lità alla guida tecnica precedentevisto che molti episodi non ci sonostati favorevoli . Gli ex Pascu, Iervasi e Lombardohanno esposto una maglietta provo-catoria domenica scorsa?L'ho apprezzato con un gesto spirito-so nell'euforia del momento. Sono tre

Tutto da rifare, tutto di nuovocomplicato. Maledettamentecomplicato. Le sconfitte conTernana e Sassuolo, rispedisconola Reggina in una situazione dif-ficile, tra dirette concorrenti chesi allontanano, rischio playouttutt'altro che ipotetico ed incuboterzultimo posto non ancorascongiurato. Analizzando l'ulti-mo ko, non si può e non si deveprescindere dai meriti dell'avver-sario: la capolista ha dimostratoanche al Granillo di essere unasquadra stellare, sorretta da unMissiroli che con la serie B nonha nulla a che vedere (a proposi-to, complimenti sia a al ragazzoche al pubblico reggino, capacedi rispondere in maniera quasicommovente al gol dell'ex 'stelli-na' del Sant'Agata...). Dato aCesare quel che è di Cesare,bisogna tuttavia sottolineareanche l'atteggiamento quasiremissivo di una Reggina appar-sa completamente svuotata, o sepreferite del tutto priva di ener-gie caratteriali. Un prestazionequasi incomprensibile, e di certopreoccupante. E' inutile tornare

sugli evidenti limiti strutturali diquesta squadra. Li abbiamo giàanalizzati fino alla nausea, e ripe-tendo sempre le stesse cose, fini-remmo sicuramente con l'an-noiare chi ci legge. Per quantoriguarda il sostegno chiesto daidiretti interessati, subito dopol'avvilente gara di martedì, connoi si sfonda una porta aperta. E'dal pareggio di Novara, accoltoda una parte dell'ambiente comela peggiore delle sconfitte, chelanciamo appelli in tal senso.Restando in tema, qualche 'sim-paticissima macchietta' ha prova-to a strumentalizzare la nostralinea, attraverso tentativi tantosquallidi quanto mal riusciti (celo aspettavamo, ma ringraziamougualmente, perchè in unmomento così delicato dal puntodi vista calcistico, ci è stata datala possibilità di farci quattro risa-te...). Chiusa questa partentesi,torniamo a parlare di ciò cheinteressa ai nostri lettori. Dopole vittorie con Ascoli, Juve Stabiae Bari, abbiamo fatto i compli-menti a Pillon, predicando nelcontempo calma, perchè "nel cal-

cio non esistono le bacchettemagiche". Martedì sera, nellasala stampa del Granillo, lo stes-so Pillon ha confermato in modotestuale il nostro pensiero: "le ho

provate tutte, ma non ho la bac-chetta magica", ha detto il tecni-co ai giornalisti presenti.Insomma, chi pensava che il pro-blema della Reggina fosse

Dionigi, ha avuto la risposta sulcampo. Perchè affermare che lasituazione di Rizzato e compagnifosse figlia della precedenteguida tecnica, è stato davveroscorretto ed ingiusto. Allo stessomodo, è stato delittuoso volerdipingere a tutti i costi Pilloncome il salvatore della patria.Così facendo, è stato gettatofumo negli occhi alla gente.Tornando alle dichiarazioni dimartedì, la cosa che ci preoccupadi più è aver sentito il mister dire"questa squadra non ha nel dnal'agonismo". Ricapitolando, citroviamo ad affrontare la volatasalvezza con un organico cheoltre a presentare lacune tali darendere inutile qualsiasi modulo,è privo anche di componentiessenziali come l'agonismo. Ladomanda, in casi del genere,sorge davvero spontanea: se que-ste sono le premesse, come si faad evitare l'inferno della LegaPro?Bepi Pillon è un tecnico serio epreparato. Ma la tesi della squa-dra senza sacrificio e caratterenon sta in piedi.

Una tesi già esposta dallasocietà, che poteva reggere loscorso anno. Quest'anno no.Quest'anno, lo ribadiamo, laReggina è ancora a galla proprioperchè ha dato l'anima per 36giornate. Abbiamo parlato volu-tamente di 36 giornate, e non di37, escludendo la gara colSassuolo. Solo in merito a questapartita, si può parlare di arrende-volezza ed atteggiamento sba-gliato. Riguardo ciò che è successo inquesti giorni, il ritiro anticipato citrova d'accordo. Le esclusioni diSarno, Antonazzo e Di Bari inve-ce, non riusciamo a spiegarcele ele reputiamo quantomenoavventate. Tra domande, preoc-cupazioni e sostegno, bussa alleporte la tappa di Crotone. I limi-ti restano, resteranno fino allafine. L'anima bisogna ritrovarla subi-to. A chi scenderà in campo,ricordiamo solo un concetto, anoi tanto caro: le partite si vinco-no, si pareggiano o si perdono,l'importante è farlo da uomini...

Ferdinando Ielasi-RNP

Scacchi:Campionatoprovinciale giovanile

Giannitti: il Roccella continuerà a lottare per la serie D fino alla fine

Organizzata dall’associazione scacchistica “Citta di Locri

VENTINOVESIMA GIORNATA ACRI - RENDE

CASTROVILLARI - BRANCALEONEBOCALE - CATONA

N.GIOIOSE - GUARDAVALLE

SERSALE - ROCCELLAPAOLANA - SIDERNO

ISOLA C.R. - SAN LUCIDO

SOVERATO - SILANA

CLASSIFICA

N.GIOIESE 69

GUARDAVALLE 55 CASTROVILLARI32

BOCALE 34RENDE 62 SERSALE 33

ACRI 43

ISOLA C.R. 37 SIDERNO 11

SILANA 26SOVERATO 40 BRANCALEONE 14

ROCCELLA 54 SAN LUCIDO 31

CATONA 36PAOLANA 36

ANTONIO TASSONE

L'ANIMA PERDUTA...

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la Rivieradi...

VENTINOVESIMA GIORNATA

BIANCO - GIOIOSA JONICA

MARINA DI GIOIOSA - GALLICESEGIMIGLIANO - BOVALINESE

SAN CALOGERO - REGGIOMED.

TAURIANOVESE - RIZZICONI S.DAVOLI - PALMESE

POLISTENA - MONTEPAONE

V.VILLESE - REAL CZ

CLASSIFICA

TAURIANOV. 57

PALMESE 53 POLISTENA 31

RIZZICONI 36GALLICESE 56 BOVALINESE 33

REGGIOMED. 48

M.GIOIOSA 45 REAL CZ -1 2

MONTEPAONE26BIANCO 47 S. CALOGERO 24

GIOIOSA J. 50 VILLESE 31

GIMIGLIANO 36DAVOLI 39

PROMOZIONE

Seconda vittoria consecutiva per igiallorossi di Gianni Scigliano che conuna rete di Andrea Mesiti espugnaMontepaone. Il Marina malgradol'assenza di Matteo Carbone persqualifica ha confermato di attraver-sare un buon momento di forma.Capitan Ieraci e compagni in questastagione ormai a 180 minuti dal ter-mine hanno disputato un buon cam-pionato frutto anche di un buon ren-dimento fuori casa. L'allenatoreGianni Scigliano è soddisfatto dopo laseconda vittoria consecutiva che hainterrotto un periodo negativo .“Pensiamo solo a fare bene ed a vin-cere le due partite rimaste , per poipoter tirare le somme. Se arrivasserodei passi falsi delle squadra sopra dinoi ed una nostra contemporanea vit-toria, ben venga, altrimenti faremo icomplimenti ai nostri avversari e ciaccontenteremo dell'ottimo piazza-mento raggiunto in questa stagionema noi comunque fino alla fine ci pro-veremo come ripetutamente dettonon sono una priorità i play off ma se

li raggiungessimo sarebbero il corona-mento di una stagione che è stataampiamente positiva dal punto divista dei risultati. Domenica aMontepaone abbiamo tenuto bene ilcampo colpendo gli avversari nel loromomento migliore del resto la trasfer-ta in terra Catanzarese non era dellepiù agevoli. Sono Contento di questitre punti adesso ci concentriamo tuttiinsieme alle due sfide finali chevogliamo giocarci a viso aperto e conla determinazione di sempre perchiudere questo campionato positiva-mente ” Domenica la rete decisivaporta la firma di Andrea Mesiti con-fermandosi implacabile sotto rete :“E' merito di tutta la squadra e dellamole di gioco che produce, tale daconsentirmi di finalizzare al megliosegnando la rete decisiva. Sono ovvia-mente molto soddisfatto. Il nostro èun gruppo affiatato, guidato da unallenatore che ci conosce bene sonocontento della rete vittoria e della sta-gione che stiamo disputando, dome-nica arriva la Gallicese c'è la giochere-

mo a viso aperto del resto non abbia-mo nulla da perdere il nostro obbiet-tivo rimane quello di completare ilcampionato con dei risultati positivise tutto questo ci consentirà di giocar-ci i play off saremo ben contenti didisputarli altrimenti rimane la soddi-sfazione di avere giocato un grandecampionato da protagonisti. A dettadi tutti giochiamo un ottimo calcio:probabilmente meriteremmo di stareancora più in alto in classifica, Il miopronostico finale? Difficile a dirsi.Certamente daremo il massimo perottenere più punti possibile in questeultime due gare, ma la nostra posizio-ne finale di classifica dipenderà moltoanche dai risultati che matureranno sugli altricampi”.Contro la vice capolista oggipomeriggio al comunale squadra alcompleto con i fratelli Carbone cheritornano dal primo minuto e conMammolenti che sta recuperando epotrebbe essere della partita che saràseguita da un numeroso pubblico.

NICODEMO BARILLARO

ha registrato la presenza di 47 giocato-ri ha suscitato grande entusiasmoanche tra i genitori dei giovani parteci-panti e tra i diversi presenti.Per gran parte della giornata i giocato-ri si sono sfidati all'insegna del sanoagonismo sportivo al fine di consegui-re la qualificazione ai CampionatiNazionali , arbitrati dal prof.D'Alessandro coadiuvato dal prof.Rametta.

Elenco VincitoriClasse fino al 2005: Pelle BrunoAntonio e Luppino ChiaraClasse 2003-2004: Muscolo Mario (diLocri) e Oliverio SilviaClasse 2001-2002: Mollace Ruggero(di Locri già vincitore 2013 del TorneoInternazionale di S.Eufemia nellacategoria U16 e Campione RegionaleGiovanile in carica) e Manti ElisaClasse 1999-2000: Puro Giovanni (di

Locri) e Giorgi ElenaClasse 1997-1998: Luppino DomenicoHanno partecipato alla premiazioneanche il Presidente del ComitatoScacchistico Regionale il prof.Rodolfo Attinà, la prof.ssa PinaRomeo della Scuola “Don Bosco” diS.Eufemia, Il Sig. Giuseppe Familari,giovane presidente del circolo diSaline Joniche.

lr

Il Mammola ha raggiunto lasalvezza, obiettivo minimo stagionale

Il Mammola sabato scorso ha battuto dimisura la Nuova Mileto raggiungendomatematicamente la salvezza. Una sta-gione che per i viola del presidente PinoNeve si va completando dopo aver dispu-tato un campionato altalenante .Il diri-gente Francesco Agostini è contento soloa metà dell'obbiettivo raggiunto dallasquadra : “L 'ambizione iniziale era diarrivare ai playoff per poter in qualchemodo tentare di ritornare subito in primacategoria dopo l'amara retrocessione delloscorso anno ma purtroppo è stato un cam-pionato dove alcune circostanze non pre-ventivate ad inizio stagione ci hannoimpedito tutto ciò. Adesso bisogna ripar-tire da qui, con la permanenza in secondacategoria bisognerà lavorare per costruirela squadra del futuro. Nella nostra societàc'è fiducia per il prossimo anno. Si, siamogià al lavoro per programmare la stagionefutura. Molto probabilmente, bisogneràpartire dalle cose positive di questa sta-gione che anche se poche bisognerà tener-le in considerazione ; stiamo già iniziandoa contattare qualche calciatore locale chein questo campionato ha scelto di giocarealtrove punteremo a recuperarli creandoun gruppo di Mammola, e sicuramenteaffronteremo un nuovo campionato diseconda categoria con basi importanti edun anno di esperienza in più che puòportare solo giovamento. Certo, la speran-

za che ci venga in aiuto quel pizzico di for-tuna, che quest'anno ci è mancato indiverse gare. Credo che sia importanteallargare anche la società e anche questipassaggi saranno affrontati al terminedella stagione dal nostro presidente con ilresto dei componenti della società. Volevoricordare come lo scorso anno se nonfosse per questa nuova cordata societariala squadra non si sarebbe iscritta al cam-pionato per cui essere riusciti a mantenerein vita il calcio a Mammola rimane già ungrande obbiettivo raggiunto . Lei rimarràin società ? Al momento sto riflettendo seci sono basi solide con più collaborazionepotrei ancora rimanere per dare un con-tributo alla squadra del nostro paese masarebbe opportuno affrontare la questionetra qualche mese. Credo che sia neces-sario rifondare il gruppo, abbiamo subitotroppe delusioni e prevedo poche ricon-ferme in rosa, vogliamo inserire forze fres-che e motivate nella squadra del futuroper riavvicinare soprattutto la nostra tifos-eria che in questo torneo è venuta meno ”.Nel frattempo la squadra con la salvezzain tasca domenica giocherà a Fabriziacontro L'Allarese sarà l'ultima sfida(domenica prossima riposo per i viola) diquesto tormentato campionato e Prestia ecompagni vogliono chiuderlo con un risul-tato positivo.

Nicodemo Barillaro

giocatori diversi tra loro. Non ho nessunrimpianto e se potessi “riavvolgere ilnastro” rifarei esattamente la stessa cosa. Sono abituato a giudicare le persone perquello che fanno da noi e non da altreparti .Qualcuno definisce questa stagione “fal-limentare”, qual è il suo pensiero ? Non è stata assolutamente fallimentare.Noi a Roccella facciamo calcio in unacerta maniera, abbiamo una filosofia digestione diversa dalle altre società. Lenostre sono partite vere perché noi pun-tiamo solo ed esclusivamente sulle nostreforze. Dei punti che ci mancano in classi-fica dovrei essere io ad assumermi tuttele responsabilità. In larga parte è dovutoal modo “signorile ed educato” con cuiriceviamo le altre squadre in casa nostra.Ma è un discorso abbastanza lungo daaffrontare in questa sede. Non sono pre-suntuoso e non sono disposto a sacrifica-re la mia dignità di uomo di sport pur diottenere il risultato sportivo. Ci credete ancora alla serie D ? Ci credo perché nel calcio tutto è possibi-le. Prima di arrenderci siamo obbligati agiocarci tutte le chance. Ma dovesse arri-vare la serie D, è chiaro che, oltre a com-porre la squadra dal punto di vista tecni-co, dovremmo organizzarci meglio in ter-mini sia gestionali che amministrativi. Sulla logica dei numeri e dei gol l'attac-cante Saffioti è stato deludente?Saffioti non lo cambierei con il capocan-noniere del campionato . Io valuto il gio-catore in base a quello che riesce a daredurante la settimana, nello spogliatoio enel campo e per me Valerio è stato uno diquei giocatori che sotto questo profilo hadato il contributo più alto.

IL MARINA DI GIOIOSA CREDENELLA LOTTERIA DEI PLAY-OUT

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Si è svolto a Siderno, occupando più di un chilometro di spiaggia, il 2° Memorial “PinoMarando” indirizzato agli amanti di pesca sportiva specialità “surf casting”. Un eventoeccezionale, organizzato dai familiari di Pino Marando, che ha richiamato nella “Stella

dello Jonio”, ben 45 partecipanti, provenienti da ogni parte della provincia di Reggio Calabriaoltre che un numeroso pubblico. Al primo posto si è classificato il gioiosano Giovanni Basile,al secondo posto Giovanni Giordano di Sant'Ilario dello Jonio, al terzo Marino Tripodi, alquarto Giovanni Tassone ed al quinto Carmine Barranca. Il premio per la migliore cattura èandato a Danilo Sansalone. E' da undici anni che Pino Marando ci ha lasciati.Conosciutissimo sia per la sua attività lavorativa prestata all'Ospedale Civile di Siderno nelreparto di cardiologia che per i suoi tantissimi anni da massaggiatore del Siderno , PinoMarando ha lasciato un grande vuoto in coloro i quali hanno avuto la fortuna di conoscerlo invita. Un amore quello tra Marando e Siderno sbocciato a prima vista. Un uomo indimentica-bile, eccezionale sia sul lavoro che in famiglia. Di lui si è sempre appezzata la vivace intelli-genza e l'allegra ironia. E' rimasta celebre la sua frase “ vedo che avete fretta, non vi tratten-go”. L'appuntamento con gli amanti del “surf casting” è per il prossimo anno sempre sul lun-gomare di Siderno- lato sud, zona Sbarre, per la terza edizione del memorial.

Si è svolta la seconda edizione del memorial di pesca sportiva dedicata al nostro concittadino

Pino Marando: vedo che avete fretta non vi trattengo

MEMORIAL PINO MARANDO

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BIBLIOTECA MERIDIONALISTA

PAUL BOURGET 1890 GEORGE GOYAU 1897 CATERINA PIGORINI 1892

PAUL BOURGET 1890

Il Diario di viaggio (Journal de voyage)che Paul Bourget (Amiens 2 settem-bre 1852 – Parigi 25 dicembre 1935 ),scrittore saggista, redasse durante lasua lunga escursione attraverso laToscana, l’Umbria, le Marche, la Terrad’Otranto e la Calabria nell’autunnodel 1890 divenne Les Sensationsd’Italie, pubblicate per la prima volta aParigi da Plon nel 1891, proprio quan-do l’Italia, sotto la guida di Crispi, eraentrata a far parte della TripliceAlleanza, schierandosi su posizionidecisamente ostili alla Francia.L’Autore dell’opera, celebre roman-

ziere e critico letterario, si rattristòmolto per questa situazione di cui fecequalche cenno nel suo libro, ma senzalasciarsi influenzare da contingenzepolitiche, trattò l’Italia come la suaseconda patria, identificandola comeuna poderosa sintesi di arte, cultura,storia paesaggi tradizioni. Compresa laCalabria.Il Diario contiene molte annotazioni

di ogni ordine in cui preminente appa-re il ricorso al passato greco dellaRegione. Infatti, il titolo del capitolodedicato alla Calabria è MagnaGrecia.Liriche e suggestive sono le descrizio-

ni e i riferimenti. Annota: Il rumore del mare si fa più forte a misu-ra che le sfumature dell’acqua si fannopiù cupe. E’ questo, vicino a Crotone,l’ultimo paesaggio che “ Annibale miròprima di imbarcarsi per non più tornare[…]. Qui solitaria si erge una colonna:tutto quanto resta dei templi di EraLacinia, la dea protettrice dei casti spon-sali; qui Pitagora conduceva le donne diCrotone a offrire i fiori e le loro cinture, ilmisterioso Pitagora. E nello stesso postoin cui vennero il filosofo di Samo e ilcondottiero di Cartagine, l’ombra gira,muta nel giorno con movimento imper-cettibile, ininterrotto, che misura i secolidi questa selvaggia solitudine.Una bellezza sovrana che contiene i

fantasmi di una storia seducente eremota, che non è uguale per i calabre-si odierni [della fine dell’800]:

Hanno quasi tutti la fisionomia delmeridionale silenzioso, la più abituale adispetto del pregiudizio corrente, allerazze nate sotto un sole implacabile. Laviolenza delle passioni feroci vi è impres-sa con l’abitudine a una osservazioneanimale, interessata e concentrata.

GEORGE GOYAU 1897

George Goyau (Orléans 31 maggio1869 - Bernay , Alta Normandia, 25ottobre 1939), storico e saggista ditempra, venne in Puglia in Calabria enel 1897 per studiare il regime dellagrande proprietà. In un famoso artico-lo pubblicato nel 1898 sulla «Revuesdes deux Mondes» egli riassumevascriveva pagine che fanno pensare allemigliori del Lénormant per finezzadescrittiva e umanità di accenti, difronte al doloroso spettacolo dellamisera vita del contadino calabrese.

A parte, i brani dove parla in panierapregnante e intensa della natura, e delsuo abbandono, a discapito del rifugiosu paesini che sono veri e propri nidid’aquila, lo scrittore francese descrivebene la condizione autentica del cala-brese emigrante:Nelle stazioni ferroviarie dell’Italia meri-dionale capita assai spesso di scorgeremiseramente rannicchiate in fondo allesale d’aspetto, tra i mucchi delle loro robedi casa, intere famiglie pronte a partire,visibilmente stupite di quanto si svolgesotto i loro occhi, stupite persino dellapietà curiosa che talvolta esse destano inchi le guarda. E’ povera gente che, neldare l’addio all’Italia, il più delle volte siillude di darlo soltanto per poco, provvi-soriamente, e non dispera di tornare amorire di vecchiaia sul suolo dove nonvuole morire di fame.E discendono dalle loro montagne natie,partendo dai loro lontani paesi, dallegole della Sila o dalle alture dellaBasilicata, questi esseri sventurati, si tro-vano subito a contatto della civiltà che si

forma intorno alle strade ferrate, comesolo è possibile trovarsi a contatto delleapparizioni impalpabili d’un sogno: e sifermano dinanzi alle fontane, esitanodinanzi agli sportelli, tremano dinanzialle locomotive: tutto per essi è nuovo,tutto appare loro come qualcosa dimagico. E’ come una merce di esporta-zione che si imballa negli scompartimen-ti; è tutto un gregge umano che si fa poidiscendere in una delle città della costa,dove si formano i battaglioni della mise-ria in partenza per l’America del Sud. Gliinfelici sono così spediti laggiù, nelle terreche devono dissodare, bonificare, prepa-rare all’opera di coltura; le regioni in cuivengono cacciati sono più vergini anco-ra, si può quasi dire selvagge, di quelleparti remote dell’Italia che furono laprima loro dimora; dal loro punto di par-tenza al loro punto di arrivo essi hannoattraversato la civiltà contemporaneacome il viaggiatore frettoloso attraversaun’oasi in mezzo al deserto, ma nonsono purtroppo destinati a goderne, adesservi iniziati, a parteciparvi, che in

modo assolutamente passivo, solo inquanto ne diventano vittime.E’ pur vero che in Calabria, “l’uomobisogna cercarlo per trovarlo, bisognasupporlo per poterlo scorgere”, osser-va. E ancora:Si potrebbe in molti luoghi, e quindi sidovrebbe, con qualche lavoro di bonificarifare lentamente una popolazione rura-le fissando la sua dimora proprio là doveè la sua vita e il suo lavoro, dissipando inlei man mano i pregiudizi sulla vita deicampi, associandola o interessandolaall’opera di miglioramento delle terre.

CATERINA PIGORINI 1892

Dopo essere stata insegnante in Parmanelle scuole femminili di San Paolo,Caterina Pigorini (Fontanellato,Parma, 24 settembre 1845 – Roma 26marzo 1924) si affermò come folklori-sta con una serie di scritti, frutto di unsuo viaggio in Calabria, che apparverosulla «Nuova Antologia»e che forma-rono dieci anni dopo il volume InCalabria (Casanova, Torino 1892),opera che rimane fra le sue più apprez-zate e forti.Questi uomini - scrive Caterina PigoriniBeri - che fan capolino nelle stazioni fer-roviarie colla loro pipa in bocca e la fac-cia scura e mesta, emigrano: vannonell’America, come dicono essi, a cercar-vi fortuna e lavoro. Popolo avventuroso eardito non trova nulla a casa sua, chetrova piccino il suo campo e che ha biso-gno di varcare gli spazi per sentir di vive-re, parte senza guardarsi indietro .La scrittrice parla di “quel popolino

disgraziato che ha il suffragio politicoma non pane da saziar la fame”. Perlei, la fame e la miseria che prima ave-vano spinto al brigantaggio, ora spinge-vano all’emigrazione.Da questa e da altre note, viene fuori

il sentimento sociale e umano cheaccompagna il viaggio della studiosa eche rende inimitabili molte delle suepagine

(Continua)

Una (croni)storia della Calabria attraverso i “forestieri” di Giuseppe Fiorenza

Tre viaggiatori di fine secoloPAUL BOURGET, CATERINA PIGORINI E GORGE GOYAU

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CULTURA E SOCIETÀ

«Milano e Parigi possono anche non esserepoi così lontane dalla Calabria, precisamenteda Mammola. Anche nella nostra Regioneesistono professionalità e competenze pervolare alto e provare a dare realtà ai sogni».Lucia Callà può essere un esempio, ed unvanto per la Locride. Diplomata presso l'Ipsia di Siderno corsoModa. Si è qualificata come tecnico nelcampo dell'abbigliamento e della moda, haavviato un percorso di formazione teorico-pratico che le ha consentito in tempi brevi didare forma agli abiti sognati e immaginati.Nel 2005 ha frequentato un corso per fashiondesigner e modellista presso l'Imed(Istitutomediterraneo del designer)di Catanzaro. Inseguito si è trasferita a Milano, che come dicela stilista è una «città appassionante e allostesso tempo sconvolgente. Il paese dei baloc-chi per chi ama la moda». I viaggi in Italia,l'aver appreso i segreti della moda milanese esoprattutto la consapevolezza di saper oggiquale sia il significato del “made in Italy”l'hanno riportata nella sua regione d'originecon un progetto fin troppo ambizioso: trasfor-

mare la periferia in centro.Avviare la produzione delleproprie linee dalla Calabriaper raggiungere ogni angolodel mondo.Attualmente a Mammola RC,ha avviato uno studio model-listico/stilistico, dove lavoranel settore dell'alta moda,sviluppa collezioni con carta-modello, taglia e confezionicapi. Realizza campionari epiccole produzione contoterzi.“Callucia”, è il marchio ideatoda Lucia Callà. Un progetto didesign che si lega alla passioneper la moda, per la creatività eper l'arte, che è nato dalla vogliadi seguire i suoi clienti diretti,amici e conoscenti, che si affidano a leiper un abito su misura.Si occupa personalmente della creazionedel figurino (disegno), affiancamento allacliente per la scelta tessuto, rilevazione

misure, sviluppa modello, taglio e confezione.Attualmente in laboratorio sono in 5 persone.Per la promozione di Callucia sceglie dipuntare su collaborazioni di giovani "talenti"

come grafici, fotografi, mod-elle e truccatrici esclu-

sivamente Calabresi. Il 15 luglio dello

scorso anno, hainiziato a pro-m u o v e r e

Cal luc ia ,creandouna ser-ata dimoda ecultura" i ls o g n o

d i

Callucia"doveha avuto

grande succes-so.

Calluciala Calabria che contaFare emergere

Salvatore FerraroBasta carcereLa pena sia visibileEra la mattina del 9 maggio del1997. Marta Russo, una bella e gio-vane studentessa, insieme alla suaamica, si stavano recando allafacoltà di Giurisprudenza. Unosparo improvviso spezzò la vita dellaragazza. Vani i tentativi di salvarla,infatti dopo giorni di agonia, lanotte tra il 13 e il 14 marzo, MartaRusso muore a soli 22 anni alPoliclinico Umberto I di Roma.Scandagliando nella vita di Martanon emerge nulla che possa spiega-re il tragico evento, Marta semplice-mente si trovava nel posto sbagliatonel momento sbagliato. Infatti chiha esploso quel colpo di sicuro nonvoleva colpire lei. A finire in carcere per l'omicidiodella studentessa, GiovanniScattone e Salvatore Ferraro, ricer-catori dell'istituto di filosofia deldiritto dalla cui finestra è stato spa-rato il colpo letale per la giovane.Salvatore Ferraro, per gli amici“Sasà”, nato nel1967, è originario diLocri. Coltiva diverse passioni, dallamusica alla scrittura, giunge nellacapitale per studiare alla facoltà diGiurisprudenza dove si laurea con ilmassimo dei voti. Arrestato il 14giugno 1997, proclamerà sempre lasua innocenza, anche durante i durimesi del carcere preventivo.Ferraro ha vissuto gli anni dellapena con gli occhi dello studioso piùche con quelli del detenuto, parlan-do con gli altri detenuti, raccoglien-do le loro storie. In questi anni hacollezionato attività artistiche ed

editoriali volte a far conoscere larealtà del carcere e a metterne indubbio l'efficacia nella sua attualeforma.È da questo percorso che nasce “Lapena visibile. O della fine del carce-re”, l'ultimo libro di SalvatoreFerraro edito da Rubbettino nella

collana Zona Franca, in libreria dal13 marzoObiettivo del pamphlet è dimostra-re che l’esperienza dell'utilizzo delcarcere, quale luogo ideale e irri-nunciabile dell'esecuzione della san-zione penale, deve ritenersi finita:causa fallimento.Serve un nuovo concetto di sanzio-ne finalizzato a responsabilizzarel'autore di un reato orientando cosìle sue scelte future verso condottepiù consapevoli e positive. Una san-zione che sia però visibile, ricreandointorno al reo un ambiente nuovo econdizionante e dissolvere così l'am-biente carcerario risolvendo in talmodo sia il problema del sovraffol-lamento che quello della riabilita-zione dei condannati. La pena visibile non ha come obiet-tivo quello di annullare il caratterepunitivo del carcere ma di converti-re quella punizione in attività e rela-zioni utili alla società e, risarcire lasocietà del danno che l'azione delit-tuosa ha perpetrato a suo carico.

Coinvolgente e movimentato ilsaggio di fine stagione della scuo-la Locri Teatro, tenutosi l'8, il 9 eil 10 aprile nella Saletta Rossadella libreria Mondadori aSiderno. La Scuola diRecitazione di Locri, che vedenel regista Migliaccio Spina lasua anima ispiratrice, da anniforma persone di tutte le età inun percorso teatrale professio-nale. Pur con gli scarsi mezzi checontraddistinguono le iniziativeculturali calabresi e locridee inparticolare, LocriTeatro è un

esempio di come passione edeterminazione possano con-durre ad ottenere risultatiimpensabili (basti pensare alleopere del regista MigliaccioSpina e del suo studioAsimmetrici) non solo per chivive un'esperienza teatrale daregista, dietro le quinte, ma pergli attori stessi. Erano loro, gliattori, quasi increduli di frontealla prova teatrale, fortemente“fisica” da loro sostenuta per tresere di seguito. Non mi dilungherò in commenti

tecnici che lascio a chi ne hacompetenze. Qui è giusto parla-re di come una persona ancheminimamente dotata di capacitàrecitative, se ben indirizzata e seassidua nelle prove, riesca aimparare a recitare un pezzo tea-trale fisicamente ed emotiva-mente impegnativo. LocriTeatrosi pone dunque come un puntodi aggregazione culturale, di spe-rimentazione psicologica e dicomprensione del sé, cosa che ame non sembra davvero poco,considerando l'immiserimento

Come una ventata di brezzadell'est sulla sponda opposta delMediterraneo, un pugno di arti-sti emergenti si spinge inSpagna per partecipare all'e-sposizione FIARTE 2013 dal 12al 30 aprile.In quanto evento di profilointernazionale, Fiarte promuo-ve per il quarto anno consecuti-vo i diversi linguaggi artistici distampo contemporaneo con il

sostegno delle autorità locali emette insieme Nazioni affaccia-te sul Mare Nostrum, comeSpagna, Italia e Norddell'Africa, con altre ben piùlontani da quest'area come StatiUniti d'America, Brasile,Argentina, Sud Africa eNorvegia.L'Italia in questo contesto caldoe stimolante, è rappresentataproprio dai pittori Salvatore

Platania, Bozena Jaworska,Raffaella Polifroni, StefanoPolitaki e gli scultori AndreaLeuzzo e Joey Gulloni.Gli artisti e creativi espongonoa Granada, ultimo baluardodegli Arabi conquistatori inEuropa, incontrano numerosivisitatori di questa che è la cittàpiù turistica del sud dellaSpagna. Questa splendida città

IN BREVE

Il giorno 20 e 21 aprile 2013 aMammola presso l'agriturismoS.Nicodemo avrà luogo un radunoche vedrà protagonisti cani da riporto,ovvero grandi cacciatori a vista. Sitende a chiamare la loro bocca “sof-fice” in quanto non rovina la preda.Grandi sono le soddisfazioni chesanno dare ai loro padroni, quandotrionfanti tornano in dietro deponendonelle sue mani il selvatico. Ottiminuotatori, hanno anche un mantelloeccezionalmente idrorepellente.Parteciperanno concorrenti di tuttaItalia e anche internazionali. L'eventodurerà due giorni assicurando a tutticoloro che prenderanno parte allacerimonia confronto e divertimento.Per qualunque informazione si pregadi telefonare al numero seguente:335/1722026.

Mammola, radunocani da riporto

SAGGIO FINALE DI LOCRITEATRO

L'avvenire è nelle uova. Il lato oscuro della frittata

A Granada la Calabria alla Fierainternazionale di Arte contemporaneaper FIARTE 2013

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EMANUELA ALVARO

Un poeta accompagnato da un musici-sta, per regalare arte a quanti hannodeciso di trascorrere un po' del propriotempo in libreria. Il poeta è il calabresee giovane Daniel Cundari, il quale,accompagnato dall'amico chitarristaMichelangelo De Gregorio, nella SalaCalliope della libreria Mondadori diSiderno, ha presentato il suo libro“Istruzioni per distruggere il vento”,edito da Rubbettino, e ripercorso i temie le opere di Franco Costabile, RoccoCarbone, Ernesto Sabato e IgnazioButtita, in un interessante poetry-rea-ding. Daniel Cundari, poeta, scrittore etraduttore, scrive in dialetto calabrese,italiano e spagnolo. Ha studiatoLettere Moderne e RelazioniInternazionali a Siena e inSpagna, dove si è formato arti-sticamente. Ha pubblicato“Cacagliùsi/Balbuzienti”nel 2006 con prefazionedi Dante Maffìa e post-prefazione diPasquino Crupi; “Ildolore dell'acqua” nel2007, con prefazionedi Mario Specchio eGeografía feroz nel2011, con prefazionedi AlejandroPedregosa e post-prefazione diTrinidad Gan, un

libro questo che l'havisto vincitore del“Premio Genil deLiteratura” di

Granada, general-mente assegna-to ad artisti ibe-rici; e poi leplaquettes in

s p a g n o l oPr ó t e s i sdel almae Poemasp a r adelinquir.

È stato ilpiù giovanepoeta stranie-ro ospite dellaC a t e d r aF e d e r i c oGarcia Lorca.Nel 2010 e nel2011 ha parte-

cipato al Fex, Festival International deMusica y Danza, con un paesaggiosonoro dell'Albaicin. L'autore dialogan-do con la giornalista Maria TeresaD'Agostino e il direttore editoriale dellacasa editrice Rubbettino, Luigi Franco,ha raccontato la storia che ha dato vita a“Istruzioni per distruggere il vento”. Una storia che ne contiene tante altre,generata da dietro, dalla lontananza, daqualcosa che viene prima delle parole.Racconta in modo del tutto personaleciò che è visibile e invisibile agli occhi. Un'esperienza di lettura nuova e irripe-tibile. Lo scrittore greco Doukas MariaGalluppi ha definito Istruzioni perdistruggere il vento «una coltellata»,sottolineando la presenza di «una scrit-tura erratica che ferisce per abbattere glisteccati semantici del romanzo tradizio-nale» e sicuramente un unicum nelpanorama della letteratura contempo-ranea.

Daniel CundariPoeta calabresealla libreria Mondadori

Fervono i preparativi per la realiz-zazione del Premio Pericle d'Oro2013. Il premio è arrivato allaXXVII edizione. Io ritengo chequesto sesto quinquennio, nonpoteva mancare l'anno dedicato allapoesia. Il premio si svolge annualmentenella splendida cornice della PiazzaCamillo Costanzo di Bovalino.L'evento è una realtà grazie allacostanza di Domenico Savica, pit-tore che privilegia colori mediter-

ranei con caratteristiche ed originalisfumature, dal tocco deciso e fortecome la sua personalità; il maestroSavica ripercorre le tappe dellanascita del Premio. “La manifes-tazione è nata per caso e com'è suc-cesso per altri premi nazionali edinternazionali, mi sono rivolto al ter-ritorio, per mettere in evidenza leforze positive presenti; questol'inizio, ed oggi ci troviamo a pre-sentare la XXVII edizione. Unacaratteristica importante del Pericled'oro è quella di programmarel'evento per cinque anni consecutivi,durante i quali si stabiliscono a priorile attività e professioni diverse diriferimento, dall'editoria allo sport,dalla medicina allo sviluppo eco-nomico. Accanto al Pericle d'oro visono altre tre sezioni. PremioEllade, Premio Gino Gullace per ilGiornalismo, Premio“GinoGullace” al libro dell'anno, PremioAlla donna dell'anno “Il premioPericle nasce dal Circolo EIladequando, accanto a noi c'era il grandeamico Gino Gullace, giornalista diRizzoli a New York e corrispon-dente del settimanale 'Oggi'. Con luiabbiamo collaborato attivamenteper anni, per stabilire al meglio i rap-porti d'equilibrio nella manifes-tazione; da quando non e più connoi, mi è sembrato giusto ricordarloattraverso un premio intitolato“Gino Gullace per il giornalismo”.All'interno del Pericle abbiamoinserito anche un premio “Ellade”,questo assegnato essenzialmente infavore di un'attività o di una ricercache, pur non rapportata all'anno incorso, dà lustro all'ingegno umano.La sezione dedicata al libro dell'an-no vuole mettere in evidenza scrit-

tori poeti e saggisti, pere essendovalidi rimangono fuori dai circuititradizionali dei premi letterari.L'evento si contraddistingue per larigorosità delle assegnazioni.L'invito al singolo è rapportato ameriti conseguiti e riconoscibili;abbiamo in varie località italianedegli osservatori e raccoglitori dinotizie, giornalisti, ricercatori, opin-ionisti, che segnalano avvenimenti eprotagonisti; gli intervenuti, da meinterpellati personalmente e senzaintermediari di sorta, non pre-tendono alcun gettone di presenza,ma solo il viaggio e l'ospitalità.Unica, ma fondamentale con-dizione è la richiesta della presenzafisica dei premiati che devono riti-rare la statuetta senza interpostapersona. Il premio consiste nellastatuetta raffigurante il busto diPericle colato in oro ed opera delloscultore greco Marrakes. Il PremioPericle si è affermato ed è ormairiconosciuto a livello nazionale einternazionale, come si può ricavaredalle pagine dedicate ai premiati”.Quest'anno che il premio e arrivatoal XXVII anno e io penso chequesto quinquennio della Quintadedeca del 2011, non potevainiziare, se non parlare di legalità, inun momento particolare dellaNazione dove molti valori annoperso la loro stabilità, come la legal-ità la trasparenza l'ingiustizia lamoralità i valori sociali culturalipolitici, che sono venuti meno e cosivia. E cercare di mettere in evidenzagli uomini le donne che lavoranoper difendere questi valori, eregalarli alla nuova gioventù, per unmondo diverso sicuro, e più tran-quillo.

Intervista all'ideatore del Premio Pericle d’Oro.

Il maestro Domenico Savica

Alessandro Sallusti direttoredel quotidiano “Il Giornale”

premiato Al Pericle D'oro 2013

culturale in cui siamo costretti asopravvivere. Una cosa viva, dun-que, in un mondo languente. C'ètra l'altro una buona notizia: dasettembre la scuola LocriTeatrosarà accreditata dalla RegioneCalabria, quindi gli attestati dipartecipazione avranno una cer-tificazione regionale. Gli attori, tutti bravissimi, capacidi lavorare su se stessi, sulle lorodebolezze, hanno messo in scenaun dramma tratto dall'opera diIonesco, complicatissimo dalpunto di vista recitativo ed estre-mamente faticoso. L'impressionegenerale che se ne poteva tratteera di osservare una troupe diprofessionisti. I nomi, in ordinealfabetico: Elisabetta Bungaro,Ekaterina Caroleo, GigiChianese, Cinzia Costa ,Pasquale Franco, GiuseppeFutia, Federica Modafferi,Nicoletta Nesci, GiuliaPalmisano. Le coreografie eranodi Roberto Franco, il make-up diGessica Ferreri. Vincenzo Muiàha supervisionato.

dell'Andalucia e le sue istituzio-ni, accolgono presso il CentroMunicipal de CulturaChurriana de la Vega un'ampiaselezione di artisti con numero-se opere di varia produzione ediversa ispirazione. La mostra sicolloca nell'attività di un'ammi-nistrazione attenta e costruttivache offre speranza e spazi allenuove promesse artistiche.La contemporanea d'arte sindalla sua inaugurazione ha crea-to grande richiamo di pubblicoe di mass media grazie al succes-so ottenuto nelle tre edizioniprecedenti e in particolare permerito di questa organizzazioneche si avvalsa della collaborazio-ne di Salvatore PlataniaCommissario del GruppoArtisti italiani, ospiti a Granada.

IN BREVE

Parte la IV Edizione del corso dibase di “Clown sociale”, diretto daSanto Nicito e organizzatodall'Associazione di promozionesociale Pagliacci ClanDestini -Freckles.Il corso si rivolge a un massimo di20 partecipanti, di età compresa fra i16 e i 45 anni, partirà nel mese dimaggio, ma è necessario iscriversientro il 15 dello stesso mese, conmodalità di frequenza dal venerdìpomeriggio alla domenica dalle 9 delmattino alle 19 di sera, per un costocomplessivo di 160 euro. Alla fine del corso saranno rilasciatidue attestati di partecipazione, e sipotrà entrare a far parte della com-pagnia “Circo abusivo”.

Reggio : Corso di base di Clown sociale

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Una vespa Specialper due tipi Very Special

Incontri casuali???

Anche Peppe mandaun saluto caloroso a

Carbonella

I campioni della Eutimo Locri festeggiano così la promozione in serie D

La Bella e lo Special One

Nicolino, il corsista più informa della locride

Parlandodi...

Caraffa di un Sindaco ...

Messaggi temponel di Daniela Ferraro

Ho lasciato alle spallei bagliori del giornonell’oblio che degradadove dolce è il silenzio.Chi sei tu che, pensoso, accompagni i miei passi?Non sospiri, non parli,ma non lasci il mio fianco.Caro, dolce compagno,nel destino fratello,quale strano stuporelo scoprire il tuo voltodove luce non splende!

A circa 300 m. dalla costa, in contradaLucifero (Locri), è ubicata l’omonima necro-poli greca. Ivi sono state rinvenute circa 200tombe che, fittissime ed accavallate l’una sul-l’altra, sono distribuite lungo un arco ditempo che va dal VI al III sec. a.C. La mag-gior parte delle tombe si presenta priva dicorredo funebre. Si tratta, infatti, per lo più diumili fosse dalle pareti rivestite di creta , acassetta o a cappuccina, estrema dimora diumile gente. Ma anche le tombe dei piùabbienti (il 10% del totale), a mezza botte,non presentano un corredo particolarmentesontuoso, specie se raffrontato a quello rinve-nuto nelle altre necropoli greche. Predomina,ovunque, una nota di modestia ed austerità:

si avverte, infatti, l’effetto livellatore delleleggi di Zaleuco che, pur operando in unostato di stampo oligarchico (VI sec.), avrebbecombattuto il lusso che infiacchisce le menti ecorrompe i costumi, assicurando ai Locresiuna più equa ed uniforme distribuzione dellericchezze. L’unico lusso singolare della necro-poli è costituito dalla grande quantità di spec-chi di bronzo, rinvenuti in numero di uno sudieci tombe all’incirca e che le hanno impo-sto, a ragione, il titolo di “necropoli deglispecchi”. Il disco di ogni specchio è sorrettoda un manico che, lavorato a parte, è statopoi ad esso saldato in corrispondenza di ele-

menti decorativi raffiguranti, per lo più, pal-mette ioniche o volute. Sembra appartenga-no al periodo arcaico (VI sec.) i manici a figu-ra umana, di preferenza maschile, con il tron-co rigido e le braccia sollevate. Fanno inveceriferimento all’età classica (V sec.) quelli incui la figura umana appare più sciolta e scul-torea. Sono ellenistiche (IV-III sec.), invece,quelle produzioni più leziose, effeminate erealizzate in serie atte a soddisfare un merca-to molto più ampio ed eterogeneo. Un’altracaratteristica della necropoli è rappresentatadal gran numero di astragali rivenuto in ognitomba. Si tratta di ossicini rettangolari che siriteneva avessero la virtù di allontanare ilmalocchio e che venivano anche utilizzati daibambini per giocare (da qui la loro larga pre-senza nelle tombe di questi ultimi). Ma gliastragali erano anche il simbolo ”del fato edella morte. Nella cosiddetta “tomba deglisposi” ne sono stati rinvenuti ben 1400 circadisposti a catena attorno ai due scheletri chegiacciono affiancati nella stessa fossa, forse inriferimento al destino comune che, nella vitae nella morte, avrebbe accomunato la coppiaivi sepolta.

( LA POESIA SU RIPORTATA fa riferimen-to alla tomba degli sposi. Se c’è spazio, la sipotrebbe inserire sotto il titolo a sinistra dell’arti-colo, altrimenti toglila però sarebbe un peccato) DOMENICA 07 APRILE 2013 LA RIVIERA 30

African Beautyda locri alla Regione

Concetta Pelle celebrerà il 20 aprile il suodiciottesimo anno di vita, festeggiata dallasua cara famiglia: dal padre Cesare , dallamadre Anna Maria Raco, dalla sorellaTeresa, dalla nonna, ormai carica d’anni e diricordi, che ce la rendono santa, PalmaTeresa Fazzari Questa ragazza è a noi par-ticolarmente cara per essere nipote di MicuPelle, il sindaco del popolo di Antonimina,comunista meridionalista, e uno dei piùgrandi poeti dialettali del Novecento cala-brese. Nel mescolare i nostri auguri a quel-li della sua famiglia, esprimiamo forte ilnostro desiderio che Concetta si svolga,come già è, nella moralità del lavoro, nell'a-more del prossimo , nella lotta per unaCalabria diversa, nell'ardore della poesiacivile, che furono il segno distintivo dellavita del suo Grande Nonno.

DOMENICA 21 APRILE2013 RITORNEREMO ‘’SPECIALE LUPI D’ASPRO-MONTE’’ CON CARMELOMAESANO ROCCO FRAN-ZE’ CONDUCENTHONYRANDOLFI......SU TELE-BRUZZANO.....EDITOREDAVIDE CONDELLO

Auguri...

TeleBruzzano

La necropoli degli specchi

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la Riviera

DOMENICA 07 APRILE 2013 LA RIVIERA 31

ni della Eutimo Locri festeg-osì la promozione in serie D

Che Mostro...

Anche Fabio usa lo spray magico per la pesca ai “surici”

Edil Merici...che squadra!!!

Dica...!!!

Nola, III giornata di studi sul pensiero di Nicola ZitaraSi è tenuta a Nola presso l’Hotel deiPlatani la Terza Giornata di Studi suNicola Zitara, evento incentrato sull’anali-si delle dinamiche del colonialismo inter-no e sulla prospettiva del separatismo. Lagiornata, promossa dall’Ass. Due SicilieNicola Zitara, dalla pagina FacebookBriganti e dalla rivista elettronica Fora, hafatto registrare un buon livello di parteci-pazione con la presenza di compatriotiprovenienti dalla Basilicata, dalla Calabriae dalla Puglia, mentre dalla Sicilia sonogiunti i saluti di Salvo Musumeci per ilMovimento per l’Indipendenza dellaSicilia e da Placido Altimari della rivistaOfficina 667.L’apertura ha visto protagonista il giovaneAlessandro Arena che ha recitato unpasso tratto da“Memorie di quando ero ita-liano” sui temi di una identità da ritrova-re, una interpretazione toccante cui hafatto seguito l’introduzione di AngeloD’Ambra che l’ideatore delle giornate siriserva da sempre per ribadire l’attualità diZitara in un contesto coloniale che non è

stato intaccato e che lascia scivolare il Sudsempre più a fondo.“Nola col CIS e l’Interporto è il simbolo diun sistema centrato sul drenaggio di risorseeconomiche da Sud verso il Nord attraverso

la grande distribuzione settentrionale chedistrugge l’economia ed il tessuto socialemeridionale” – ha dichiarato D’Ambrapuntando poi l’indice verso un “mondomeridionalista” che si affretta a proclama-

re leader, ma arranca nella costruzione diuna comunità politica. Una critica che si èripresentata nel confronto finale tra chi hasostenuto l’idea di una identità di popolocentrata sul recupero di una simbologiastorico/politica (il brigante, il re, la bandie-ra…) e chi ha invece argomentato le tesi diuna identità che nasce dalle lotte sociali(Acerra, Terzigno, Taranto…). Discorsoche merita certo di essere riaperto. Dopo isaluti di Antonio Panico della paginaFacebook Briganti e l’intervento diFranco Zavagliaper l’Ass. Due SicilieNicola Zitara che ha messo in luce l’umiltàe la profondità d’animo di Zitara, tratti diuna personalità poco nota a chi non ne haavuto conoscenza diretta, si è entrati nelvivo del dibattito, con le redini del giocosaldamente nelle mani del moderatoreGino Giammarino, direttore della rivistaIl Brigante. Si sono susseguiti gli interventidel tenente lucano Giuseppe Di Bello, deldott. Carmine Conelli ed infinedell’Assessore alle attività produttive delComune di Napoli Marco Esposito.

Attenzione a Miki, Peppe, eAntony...può succedere anche

questo

la Riviera sbarca allaFiarte di Granada

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