buona pasqua con la vipera

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ANNO IV - N.1/ Marzo 2016 Speciale inserto de laVipera - Registrazione tribunale di Bari: n. 4 del 11/02/2011 Ruolo Generale 345/2011 - copia omaggio Edito da PugliaVox , direttore Maria Sportelli / Tipografia La Concordia via G. Dodo (Brindisi). Contatti: [email protected] / cell. 3922318950 Seguici su Youtube Con laViperaTv la nostra testata giornalistica per prima è diventata multimediale. Il futuro è il web, anzi è già il nostro presente visita il sito www.lavipera.it collegato a tutti i social Media. Puoi diventare protagonista. di Maria Sportelli Buona Pasqua ai poveri di Spirito, a quelli che passano il tempo a guardare la pagliuzza nell’occhio dell’altro e non vedono la trave che hanno nel loro occhio. Buona Pasqua agli invidiosi che sminuiscono il lavoro dell’altro solo perchè hanno il potere dei soldi. Buona Pasqua a chi ci ha lasciato, a chi è andato via e a chi non tornerà mai più ma rimarrà nei nostri cuori: Francesco Lamontanara, Maria Donata Sportelli, Francesco Labbate. Buona Paqua a Tutti. VIAGGIO NELLA DIVERSITA’ da pag. 5 a pag. 8 BUONA PASQUA IL NOSTRO MENU PASQUALE da pag. 15 a pag. 18 BUON APPETITO ATTUALITÀ PROCESSIONI MISTERI TRADIZIONI da pag. 9 a pag. 13 SETTIMANA SANTA EDITORIALE

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Appuntamenti, eventi e approfondimenti. Uno speciale dedicato alla Pasqua a Sud di Bari. Sfoglia e leggi le curiosità. Diventa anche tu protagonista, visita il nostro sito lavipera.it e iscriviti al canale youtube laViperaTV. Per le tue inserzioni scrivici a [email protected] o chiama il 3922318950.

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Page 1: BUONA PASQUA CON LA VIPERA

ANNO IV - N.1/ Marzo 2016 Speciale inserto de laVipera - Registrazione tribunale di Bari: n. 4 del 11/02/2011 Ruolo Generale 345/2011 - copia omaggio Edito da PugliaVox , direttore Maria Sportelli / Tipografia La Concordia via G. Dodo (Brindisi). Contatti: [email protected] / cell. 3922318950

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Con laViperaTvla nostra testata giornalistica per prima è diventata multimediale. Il futuro è il web, anzi è già il nostro presentevisita il sitowww.lavipera.itcollegato a tutti i social Media.Puoi diventare protagonista.

di Maria Sportelli

Buona Pasqua ai poveri di Spirito, a quelli che passano il tempo a guardare la pagliuzza nell’occhio dell’altro e non vedono la trave che hanno nel loro occhio.Buona Pasqua agli invidiosi che sminuiscono il lavoro dell’altro solo perchè hanno il potere dei soldi. Buona Pasqua a chi ci ha lasciato, a chi è andato via e a chi non tornerà mai più ma rimarrà nei nostri cuori: Francesco Lamontanara, Maria Donata Sportelli, Francesco Labbate. Buona Paqua a Tutti.

viaggionella diversita’da pag. 5 a pag. 8

Buona pasqua

il nostroMenupasquale da pag. 15 a pag. 18

Buon appetitoattualità

processioniMisteritradizionida pag. 9 a pag. 13

settiManasanta

editoriale

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l’opinione

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Buona pasquaanche da chi dubita che ci sia la resurrezionedi Mimmo Derasmo

I cristiani, a Pasqua, festeggiano Gesù risorto e ciò può

essere considerata la sua vittoria sulla morte. Al momento è stato il solo. Mi dicono: ma quello è il figlio di Dio. Appare subito un dubbio: ma il padre non è stato Giuseppe? Forse è stato solo un prestanome. E questa festa quando ricorre? Boh. Di preciso non si sa, comunque capita tra il 22 marzo e il 25 aprile. A piacere.

Intanto vediamo cosa è successo. Tommaso chiese a Gesù: Qual è la strada per il cielo? Lui rispose: IO sono la Via, la Verità e la vita. Nessuno va al Padre se non attraverso

me. E qui c’è da riflettere sull’egoismo che vestiva Gesù: Immaginate la folla che si sarebbe formata, ma Lui non l’ha detto a nessuno, tant’è che a nessuno dopo di Lui è successa la stessa cosa. Tutti sono rimasti morti.

In tanti siamo chiamati a vivere e conseguenzialmente a morire e siamo in tanti ad aspettare il terzo giorno; ma non succede niente e se è successo non è stato reso noto e questo anche per i Papi che arrivano alla morte anche loro. Pettegolezzi di sagrestia, mi riferiscono che Gesù abbia detto che è bene non accumulare tesori sulla terra dove tarma e ruggine consumano e

dove i ladri scassinano e rubano. Continua dicendo: accumulate per voi tesori in cielo, dove nè tarma, nè ruggine consumano e dove i ladri non scassinano e non rubano e perché dov’è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore.

Domanda: e dove lo mettiamo il nostro tesoro, sulle nuvole? E se queste non ci sono perché è sereno, dove lo troviamo? C’è da chiedersi ancora: ma allora i ladri stanno pure in cielo? Bell’ambiente! Però Lui, Gesù, non ha dato spiegazioni; s’è girato ed è andato via. E qui deve esserci scappato un ceffone a qualcuno che chiedeva qualcosa

perché una voce ha sussurrato: porgi l’altra guancia. Allora che si fa, si porge l’altra guancia? Finora, e sono passati tanti anni, non ho avuto notizie in merito, però se dovesse succedermi sono sicuro, per ricambiare, di restituire il ceffone che certamente lo accompagnerò con un pugno sul naso e un calcio sul ginocchio.

Infine c’è da considerare che esiste una leggera confusione nel posizionare il giorno dell’accaduto, se sabato o domenica e in più in questa festa ci ha messo le mani anche lo Stato italiano che introdusse il lunedì di Pasqua per …..allungare la festa.

Ultimo appunto:- perché chiamare festa un avvenimento che ricorda la morte di una persona? C’è da meditare o da sorridere? A me va da sorridere. Buona Pasqua a tutti. …

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5attualità

alaM, Majid, patrick, oMar“Basta con lo scontro tra ignoranze”

La diversità è uno dei concetti maggiormente discussi, una delle questioni che più spacca l’opinione pubblica.

I media non parlano che di migrazioni, unioni civili, “l’Islam contro il mondo”. È possibile accogliere la diversità? La Vipera a questo proposito ha deciso di incontrare dei ragazzi stranieri, provenienti da diverse parti del mondo, che ora abitano e lavorano a Conversano, con i quali abbiamo intavolato un discorso sull’Intercultura.

I protagonisti di questo dibattito sono stati, Patrick (ghanese), Omar (egiziano), Alam (bengalese) e Majid (afghano). Nazionalità diverse, religioni diverse (tre di loro sono musulmani, Patrick cristiano), soprattutto storie diverse: Majid è fuggito da un paese

afflitto dalla guerra da oltre 30 anni, Patrick e Alam sono venuti a cercare fortuna in Europa, a trovare un lavoro che riconsegni loro una dignità, e Omar, ragazzo di 17 anni, volato in Italia in seguito ad uno scambio interculturale organizzato dalla sua scuola.

Innanzitutto. Cosa s’intende per Intercultura? Un termine nato nel secondo Novecento, in seguito alle rivoluzioni culturali e politiche dovute ai processi di decolonizzazione e democratizzazione che hanno invaso il mondo nel secondo dopoguerra. Nasce dal bisogno di contrastare le politiche egemoniche delle potenze mondiali, affinché i popoli possano entrare in contatto fra loro con la parola e non con le armi. Segue a pag. 6

Da sx in foto Alam,

Omar e il papà italiano

che l’ha accolto, Majid

di Giuseppe Amatulli

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6attualità

viaggio nella diversitàcon la speranza nel dialogo tra le civiltà

Segue da pag. 5 - Nasce dal desiderio di opporre allo

“scontro fra civiltà”, “il dialogo fra le civiltà”. Utopia o realtà? Nel nostro piccolo noi ci siamo riusciti: abbiamo scoperto che in Egitto il tempo è relativo, la gente vive distaccata dagli schemi e dai programmi; che in Ghana nonostante le poche regole e la confusione dilagante la società è unita, non ci sono guerre e si collabora per un futuro migliore; che l’Afghanistan vive ancora privatamente delle gioie, nonostante la drammatica situazione che lo colpisce; che in Bangladesh la famiglia non aspetta le grandi occasioni per riunirsi e ogni giorno è l’ideale per condividere un delizioso banchetto.

Abbiamo scoperto che le culture europee non competono per accoglienza, ospitalità, disponibilità con le culture del resto del mondo. Ovunque, nonostante le situazioni ben più complesse, si vive in maniera più tranquilla, in una società in cui si collabora come in una grande famiglia.La speranza, però, di vivere in un mondo pacifico si sta appassendo: “La pace deve nascere da un compromesso: in uno scontro qualsiasi, è necessario che qualcuno accetti la sconfitta, senza rancore” dice Patrick “la Bibbia ci ha

insegnato ad amare il prossimo, ma ce lo siamo dimenticati. In questo mondo se voglio stare bene io, deve stare male l’altro. Essendo questo un dato di fatto è impossibile quindi evitare guerre. Queste saranno la causa della fine del mondo, e non siamo

tanto lontanI!”. Sulla stessa linea di Patrick, Omar afferma: “La guerra fra arabi e israeliani non finirà mai: l’odio verso quel popolo - il popolo israeliano, non ebreo, sottolinea il ragazzo – è troppo radicato nella civiltà egiziana per poter scomparire. La loro presenza non è accettata in Egitto”. Majid, invece, ci parla della drammatica situazione in Afghanistan: “Gli europei e gli americani non capiscono che con il loro intervento, non ci aiutano. Siamo un popolo unito e lo abbiamo sempre dimostrato e siamo sicuri di poter risolvere da soli i problemi che ci affliggono. La loro prepotente presenza non fa che accrescere il terrorismo, inasprire le guerre e le violenze”.

Dialogare, confrontarsi, interagire con il “diverso”, sono le uniche armi da impugnare. Attraverso questo potente arsenale è possibile trasformare “lo scontro fra ignoranze” in “contatto fra conoscenze”.

in foto Patrick

Un ringraziamento speciale all’associazione Venti Di Scambio, nelle persone di Roberto Toscano e Emanuela Locaputo, per l’ospitalità e per la collaborazione.

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7attualità

aiutiamo le vincenzianenon solo nel giorno del Signore

Per chi non ha un tetto sopra la testa e un piatto davanti, la Pasqua sarà solo un giorno uguale a tutti gli altri. Senza il ristoro del

corpo, che è il cibo, né dello spirito, che è il sentirsi amati. I poveri ci sono sempre stati, anche se facciamo finta di non accorgerci né di loro né che un giorno potremmo essere al loro posto, ma per fortuna nella storia non sono sempre stati soli.

Nel 1617 un prete, un santo, Vincenzo de’ Paoli, istituì la prima Compagnia delle Dame di Carità, che chiamava le donne ad aiutare i bisognosi offrendo loro cibo e assistenza. Nel corso dei secoli questa istituzione si è espansa per migliaia di Comuni e nel 1935 un sacerdote molese, don Francesco Bitetto, istituì anche da noi un distaccamento dell’associazione.

Oggi a Mola esso conta diciotto volontarie, che ogni martedì, giovedì e venerdì (di più le casse non permettono) ospitano nella sede di corso Umberto, 27 e preparano il pranzo a chiunque voglia affacciarsi. Pur essendo un’associazione interparrocchiale si appoggia soprattutto alla chiesa Matrice e a don Mimì Moro. Abbiamo parlato con alcune di queste volontarie per sapere cosa stanno organizzando in vista della Pasqua.

“Dal 5 marzo iniziamo una serie di assemblee col gruppo vincenziano pugliese per discutere le linee generali. Per recuperare i fondi vendiamo alcuni biglietti della lotteria sulla ruota di Bari, il cui premio è solitamente un cesto di prodotti alimentari più un dono a sorpresa. Abbiamo già

preso accordi con alcuni supermercati per ripetere l’iniziativa ‘settimana del carrello’ [tenutasi anche a Natale, ndr]: ci mettiamo a turno con un carrello davanti al supermarket e invitiamo chi entra a comprare qualcosa per donarla a noi.

Dato che la Pasqua la passeremo ciascuno con la propria famiglia il pranzo di Pasqua vero e proprio lo terremo un altro giorno. In mensa ospitiamo ogni giorno almeno quindici persone. Le nostre spese sono sui 7-800 € al mese per la mensa. La miseria è aumentata, persone un tempo nella media oggi sono povere. E’ difficile che vengano a chiedere aiuto, spesso la loro situazione ci è riferita dagli assistenti sociali. Abbiamo bisogno di un aiuto materiale e soprattutto vorremmo che i giovani si affacciassero a questa realtà, dando una mano a noi e a queste persone”.

L’associazione di volontari è a Mola

di Bari, in corso Umberto, 27

di Vito Giustino

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8attualità

Madiùil profeta

Non solo molesi sono ospiti dalle Vincenziane.

Alla loro mensa siedono persone provenienti da Bari, da Rutigliano, da Triggiano e anche molti non italiani. In molti casi, a detta delle volontarie, si tratta di persone tutt’altro che ignoranti. Colti, aggiornati, capita anche che si lancino in appassionate discussioni sull’attualità. Nell’ambito dell’inchiesta della “Vipera” sulla Pasqua interculturale abbiamo indagato se fra gli stranieri ci fosse qualcuno di un’altra religione. Abbiamo incontrato Oscar. Di religione cattolica, viene da un Paese, il

Senegal, a maggioranza musulmana. Simpatico e alla mano, conosce abbastanza bene la cultura islamica da parlarcene come se fosse la sua: “Nei Paesi musulmani la Pasqua, chiamata Tabaski, è la festa religiosa più importante dell’anno. Mentre noi cristiani festeggiamo la Resurrezione di Cristo loro festeggiano il momento in cui Dio fermò Abramo dall’uccidere Isacco e lo premiò per la sua ubbidienza”.

Ricordiamo infatti che i musulmani, come i cristiani e gli ebrei, discendono da Abramo (per la precisione da suo figlio Ismaele, ma questo non significa che non siano legati

anche al resto della sua famiglia). E in che periodo viene celebrata? “Dipende. Il calendario musulmano non è come il nostro, si sposta a seconda della luna. Il Tabaski si tiene quaranta giorni dopo la fine del Ramadan, il mese del digiuno”.

Ma per i musulmani cosa rappresenta la figura di Gesù? “I musulmani credono nella Vergine Maria e in Gesù, che non considerano figlio di Dio ma il più grande profeta mai esistito, superiore persino a Maometto (quest’ultimo non ha compiuto i suoi stessi miracoli). Noi chiamiamo Gesù il Messia, loro lo chiamano il Madiù, il Paracleto che tornerà

alla fine dei tempi. In Senegal oltre il 90% della popolazione è musulmana, ma c’è una bella coabitazione. Nel giorno del Tabaski i musulmani offrono parte del loro cibo ai vicini cattolici. Si celebra la convivenza”.

in foto la Moschea di al-Aqsā a Gerusalemme durante le crociate fu per molti anni il quartiere generale dei Templari. Quando Saladino riconquistò Gerusalemme nel 1187, riconvertì la struttura di al-Aqsa nuovamente in moschea

Abbiamo ucciso Gesù il Messia, figlio di Maria, il messaggero di Dio.” Essi non lo uccisero, non lo crocifissero, ma così parve loro... (Co-rano, 4:157)

così chiamano Gesù nella religione musulmana

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settiManasanta

9Ci sono paesi in cui la Settimana Santa, ricordo degli ultimi giorni di vita

di Cristo, è vissuta in maniera particolarmente intensa, letteralmente sulla pelle di chi partecipa.

Uno di questi è Noicattaro, i cui riti pasquali hanno una storia che inizia, secondo alcuni, nei primi del ‘700, quando l’ambasciatore spagnolo di stanza a Noicattaro, non volendo interrompere la tradizione dei suoi luoghi, indossò il saio e la croce e girò così le chiese locali. Non sappiamo quanto c’è di vero in questa storia, ma possiamo sapere qualcosa sul presente di questa tradizione.

Ne abbiamo parlato con Angelo Spagnuolo, sacrestano della chiesa Maria SS della Lama che ospita la Confraternita della Passione e Morte di Nostro Signore Gesù Cristo, custode dei riti pasquali. Il Giovedì Santo (che quest’anno cade il 24

marzo, ndr) alle 20 viene accesa davanti la chiesa un’enorme catasta di legna che richiama il cortile del pretorio in cui Pietro, dopo l’arresto di Gesù, lo rinnegò tre volte. Alle 20.10 parte il primo crocifero e dopo circa mezz’ora escono gli altri, che girano fino alle 7 di mattina per le chiese di Noicattaro.

Venerdì Santo (25 marzo), fuori da qui c’è una schiera di 85-90 crociferi che attendono la Naca, la culla in cui giace Gesù morto, vestiti con un saio nero, la corona di spine al capo, la catena al piede, e la croce che non viene mai poggiata a terra. Seguiranno la Naca da qui alla Chiesa Madre, una processione che può durare anche tre o quattro ore.

Un vero e proprio funerale, tanto che vengono cantati inni funebri a Gesù. E’ una manifestazione molto sentita dalla popolazione, vedo anche gente inginocchiarsi e piangere. Alle due di notte esce

la Madonna Addolorata, che gira tutte le chiese di Noicattaro seguita da 33 crociferi e dalle madri cristiane della parrocchia Santa Maria della Pace, come Maria che cerca suo figlio, ormai morto. La Naca viene poi lasciata nella Chiesa Madre e lì resta fino al mattino.

Il Sabato Santo (26 marzo) di pomeriggio intorno alle 15 escono i Misteri, con una schiera di 120-130 crociferi che girano il paese per circa otto ore con indosso una croce di 30-40 chili”.

I crociferi sono volontari? “Sì, c’è una lista di persone, tutte nojane, che ogni anno si prestano volontariamente per fede e si alternano nelle varie processioni”. Una manifestazione molto sentita quindi, sia da chi partecipa che da chi assiste. Tutti pronti a sentire almeno in parte il dolore di Cristo in attesa di provare, domenica, la gioia della sua Resurrezione. Info IAT Noicattaro_ 340 562 6219

i crociferi Noicattaro - Giovedì Santo, 24 marzo

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settiMana santa

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C ONVERSANO

torna a l centro del l ’attenzione

durante i l periodo pasquale. Tra ritualità e tradizioni numerosi sono gli appuntamenti.

Ecco i più importanti.

Sabato 19 Marzo

ore 16,30 - Basi l ica Cattedrale, La Via Crucis dei Bambini

Lunedì 21

Ore 20,30, Basi l ica Cattedrale - “9° edizione del Concerto della Settimana Santa”, sarà una vera e propria Via Crucis con meditazioni di Don Tonino Bello e canti intonati dal Coro dell’Arciconfraternita del Purgatorio. I

Canti eseguiti fanno parte del repertorio sacro musicale della Cattedrale di Conversano del XVIII - XIX sec. Info Proloco: 080/4951228Mercoledì 23

ore 19,30, Chiesa del la SS. Passione – Miserere 1° edizione. “Breve viaggio al la scoperta dei riti della Settimana Santa”. Interverranno: Don Nicola Bux, prof. Vito Abbruzzi, dott. Vito Cosimo Dibenedetto. Moderatore arch. Mino Mincarone. Con la partecipazione de “I cantori del Miserere, l ’ensemble di Fiati G. Ligonzo, I musici di Gesù dell ’Isola”. Info Confraternita

del la Passione, organizzatore in col laborazione con le ass. Festa e Scuola Ecclesia Mater.

Giovedì Santo 24 marzo

ore 20,30, Basi l ica Cattedrale consegna del la chiave del Tabernacolo da parte del l ’Arciprete a l Priore del la Confraternita del SS. Sacramento.

ore 20,00, Chiesa del la Passione. Esposizione del le immagini dei Misteri.

Chiesa del Purgatorio. Esposizione del l ’Addolorata.

Accensione del Falò del l ’Addolorata c/o Calvario

Santuario S. Maria del l ’Isola. Tradizionale pel legrinaggio e bacio del Cristo Nero.

Parrocchie e Rettorie. Esposizione Eucarist ica, v isita dei “Sepolcri ”.

ore 21,00

Chiesetta di San Rocco. Via Crucis e celebrazione del la Compièta

Basi l ica Cattedrale. Adorazione Eucarist ica guidata dai Giovani

ore 23,00 , Basi l ica Cattedrale. Adorazione Eucarist ica Comunitaria.

segue a pag. 12

i Misteri della“passione”

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settiMana santa

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V ENERDI SANTO - Al le prime luci del l ’a lba (intorno a l le ore 04,00) i l Cristo Nero viene portato

in processione dal Monastero di S. M. del l ’Isola per percorrere le strade di Conversano, e per arrivare intorno a l le ore 10.00 in piazza Conci liazione dove i l Vescovo, dal ba lcone del Palazzo del l ’Episcopio, benedirà la popolazione con la statua del Cristo. Questa processione ha una particolarità la statua del Cristo si ferma in diversi punti del la cit tà, appoggiato su cuscini decorati da ghirlande di f iori, per essere baciato dai conversanesi .

La tradizione vuole che i l Cristo arriv i sempre prima del la statua del la Vergine Addolorata, la quale incomincia dal la Chiesa del Carmine, in tarda mattinata, i l suo angoscioso peregrinare per le strade di Conversano a l la “ricerca” del Figlio. La processione si apre con la croce con una corona di spine, a seguire le donne con candele votive e i confratel l i del la

Chiesa del Carmine con la croce arrecante tutt i i simboli del la Passione di Cristo, inf ine la banda che intona marce funebri e la sinfonia del “Trovatore” di Giuseppe Verdi (fonte Pro Loco).

ore 11,00, Chiesa del Carmine. Processione del l ’Addolorata a cura del la Confraternita del Carmine. ore 18,00, Basi l ica Cattedrale. Adorazione del la Croce.

ore 18,45, Chiesa del Purgatorio. Uscita del la processione del l ’Addolorata che si congiungerà a l le Venerate immagini dei Misteri presso la chiesa del la Passione.

ore 19,00, Chiesa del la Passione. Uscita dei Misteri a cura del la Confraternita del la Passione. Basi l ica Cattedrale (presidente Gianni Mancini). Processione del Sacro Legno che si congiungerà a l le Venerate Immagini dei Misteri e del l ’Addolorata in Largo San Cosma. Info_ 3386173283

I Misteri dolorosi della Conf raternita della Passione di Conversanosono cinque statue realizzate in cartapesta nel tardo settecento: Gesù nell’orto, Gesù alla Colonna, Corona-zione di Spine Gesù alla Canna; Gesù porta la croce al Calvario; Crocifissionedi Cesù il Calvario.

PH_Mimmo Donghia

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C ertamente Taranto si contraddistingue per i rit i del la Settimana Santa. Risalgono al l ’epoca del la dominazione spagnola nel l ’Ita lia meridionale

e furono introdotti dal patrizio tarantino don Diego Calò, i l quale nel 1603, fece costruire a Napoli le statue del Gesù morto e del l ’Addolorata. Nel 1765 i l patrizio tarantino Francesco Antonio Calò, erede e custode del la tradizione del la processione dei Misteri del Venerdì santo, donò al la Confraternita del Carmine le due statue che componevano la suddetta processione, attribuendole l ’onore e l ’onere di organizzare e perpetrare quel la tradizione cominciata circa un secolo prima. Anche in provincia di Bari segnaliamo altri appuntamenti.

Domenica 20 Marzo

Monopoli, ore, 19,00, Centro Storico - Via Crucis XXX ediz. a cura del gruppo corteo Storico.

Rutigliano, ore 20,00, “Via Crucis Vivente” la 24^ edizione. La rappresentazione partirà dal rione San Rocco (Ultima Cena, Orto degli Ulivi, Sinedrio) per poi raggiungere Piazza Kennedy (Pretorio di Pi lato), attraversare Viale del la Repubblica, i l Borgo

Antico e Corso Mazzini (salita a l Calvario) e fermarsi in Piazza XX Settembre (Crocif issione, Sepolcro, Resurrezione).

Martedì 22

Sammichele, ore 20,00, centro Storico. Passione Vivente - XIII edizione rganizzata dal “Gruppo Passione Vivente” e dal la “Parrocchia S. Maria del Carmine”.Info_ 3471656748

Venerdì 25

Alberobello, ore 21,00, Piazzale Indipendenza. Passione Vivente XXXIX ediz. organizzata dal l ’associazione Da Bet lemme a Gerusalemme. Info_ Info tel: 333 3261655.

Fino al 28 marzo Trani, dal le 17.30 a l le 21 Chiesa di San Toma in piazza Tomasel li. Mostra fotograf ica “La settimana santa tranese dagli anni ‘70 ai giorni nostri” con foto di Ruggiero Piazzolla e di Claudio Ladisa. Info_ 3470624153

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15Buon appetito

INGREDIENTI

500 di cuori di carciofi200 g di paccheri200 g di ricotta3 cucchiai di Parmigiano grattugiato2 fettine di speck100 g di provola

per la besciamella1 l di latte160 g di burro160 g di farinaun pizzico di sale, noce moscata

PROCEDIMENTO:

Cominciamo la preparazione lavando e tagliando a fettine i cuori di carciofi, togliete le foglie esterne e la barbetta interna, mettete i cuori di carciofi in una padella con un po’ d’acqua (meno di mezzo bicchiere) e un filo d’olio; coprite la padella col coperchio

e lasciate cuocere per 10- 15 minuti. Togliete il coperchio e lasciate evaporare per qualche minuto l’acqua nella padella, aggiungete un altro po’ d’olio e uno spicchio d’aglio e fate soffriggere per qualche minuto, salate e spegnete il fuoco. Mettete i carciofi in una ciotolina e frullateli col mixer ad immersione.

Otterrete così la crema di carciofi. Aggiungete la ricotta e il parmigiano grattugiato, aggiustate di sale e pepe.

Per la besciamella: mettete in un pentolino il burro, fatelo sciogliere a fuoco basso; quando sarà fuso spostatelo dalla fiamma e aggiungete

1 cucchiaio di farina girate velocemente con un cucchiaio di legno;quando la farina sarà incorporata rimettete sulla fiamma e aggiungete un bicchiere di latte un po’ alla volta continuando a girare col cucchiaio di legno. Aggiungete un pizzico di sale e portate a bollore facendo attenzione a non farla attaccare (girate sempre col cucchiaio). Infine aggiungete un po’ di noce moscata grattuggiata. La vostra besciamella quando diventerà abbastanza densa sarà pronta! In seguito,sbollentate i paccheri in abbondante acqua salata .

Disponeteli in piedi in una pirofila da forno e farciteli con la crema di carciofi. Io ho utilizzato una siringa per cucina.

di Antonella Galluzzi

All’interno di ogni sin-golo pacchero mettete un pezzetto di provola e una strisciolina di speck.Versate la besciamella sui paccheri ripieni ed infine aggiungete un po’ di Parmigiano grattugia-to in superficie. Inforna-te a 180° per 20 minuti, fino a quando non si formerà la gratinatura dorata. Buon appetito e buona Pasqua!

paccheri ripieni ai carciofiecco il nostro menù di pasqua

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16Buon appetito

INGREDIENTI:

2 rotoli di pasta sfoglia

850 g di spinaci freschi o surgelati

2 uova

450 g di ricotta fresca

50 g di parmigiano reggiano grattugiato

50 g di pecorino romano grattugiato,sale, pepe, semi di papaveroPer spennellare1 tuorlo e un cucchiaio di latte

PROCEDIMENTO: lavate gli spinaci e senza scolarli troppo fateli ap-passire in un tegame con coperchio fino a quan-do sono teneri, circa 8 minuti, a metà cottura unite un pizzico di sale.

Scolateli, strizzateli bene e tritateli grossolana-mente con un coltello. In una ciotola mescolate la ricotta con gli spinaci, i formaggi grattugiati e le uova. Regolate di sale e pepe.Stendete un rotolo di pasta sfoglia su una teglia con la carta forno, distribuite il ripieno al centro e lungo i bordi lasciando 1 cm libero dal bordo . Spennellate il margine libero con un velo di acqua, coprite con la seconda sfoglia e sigillate bene i dischi con i rebbi di una forchetta.Appoggiate al centro della torta una tazza e premete leggermente in modo da incidere il centro del fiore. Lascian-do la tazza appoggiata,

tagliate 20 spicchi senza staccare le fette dal cen-tro del fiore. Per essere precise dividete prima la sfoglia in 4 spicchi e poi dividete ogni spicchio in 5 (ogni spicchio è di circa 3 cm). Prendete

l’estremità di una fetta e ruotatela di 45° verso l’al-to in modo da far vedere il ripieno, procedete allo stesso modo per tutte le fette. Togliete la tazza e

spennellate il fiore con il tuorlo sbattuto con il latte, mettete solo al centro del fiore i semi di papavero.Fate cuore la torta in forno caldo, ventilato a 220° per 10 minuti poi

abbassate a 200° e prose-guite per circa 20 minuti. E’ buona sia tiepida che fredda.

Fiore di spinaci ericotta

“Un secondoleggero e bello da presentare sulla tavola ”

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17Buon appetito

INGREDIENTI:1 kg di giuncata125 ml di panna acida120 g di zucchero120 g di mandorle sbuc-ciate100 g di burrovanigliasale

PROCEDIMENTO: questo è un dolce tipico della Russia, delicato,squisito e molto semplice;va preparato con due giorni di antici-po sulla Pasqua. La sera prima di prepa-rare il dolce appendete la giuncata in un sac-chetto sopra una cio-tola per far sgocciolare tutto il liquido. Il giorno dopo, in una ciotola la-vorate a crema il burro con lo zucchero. Passate la giuncata al setaccio, aggiungetevi la panna acida, la crema di burro, la vaniglia, un pizzico di sale, le mandorle

sbollentate e tritate. Me-scolate con cura. Fode-rate uno stampo con un leggero telo di mussola, versatevi il composto preparato, coprite il dolce con i lembi della mussola, fermateli con una tavoletta di legno e sopra mettete un peso. Riponete in frigorifero.Il giorno di Pasqua rovesciate delicatamente la “Passcha” sul piatto da portata e servitela con intorno uova sode dipinte.

PA S S C HA dolce di Pasqua Russo

INGREDIENTIper 6 persone

500 g di farina150 g di zucchero

1 uovo100 g di olio extravergine

di oliva100 g di latte

scorza di limone grattu-giata

mezza bustina di lievito in polvere

Per la guarnizione200 g di zucchero a velo

1 albume d’uovo2 uova

qualche goccia di succo di limone

una manciata di confetti-ni colorati.

& scarcellaPROCEDIMENTO

Setacciare la farina con il lievito, disponetela a fontata sulla spianatoia, aggiungete lo zucchero e la buccia di limone.Aggiungete al centro l’olio, l’uovo ed il latte un po’ alla volta finchè l’im-pasto non sarà morbido e non appiccicoso.Lavorare l’impasto una decina di minuti.

Dividere l’impasto in cilindri ed intrecciarli per formare la scarcella a forma di ciambella (o altre forme), poi inserire l’uovo con il guscio al centro. Cuocere in forno riscaldato a 180° fino a che la scarcella è cotta e dorata, circa 40 minuti.Lasciate raffreddare su una gratella..Preparare una glassa:Sistemate nel robot, lo zucchero a velo, succo di limone e l’albume, la copertura deve essere velata quindi conviene aggiungere lo zucchero a velo un po’ alla volta ma a me piaceva così, coperta :)Ricoprite con i confettini colorati.

interazione gastronomica

tra nuove culture e tradizione

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18Buon appetito

I NGR E DI E N T I PE R 4 POL PET T E

2 0 0g d i fag iol i borlot t i lessat i

u na c a rota

mezz a c ipol la rossa piccola

u n cucchia i no d i cor ia ndolo i n polvere

pa ng rat tato qb, sa le , ol io evo

PRO C E DI M E N TO : nel mi xer sminu zzate le verdu re , poi agg iu ngete i fag iol i , u n po’ d i sa le , i l cor ia ndolo e r iducete ad u na pu rea . Agg iu ngete pa ng rat tato e i mpastate f inchè l ’ i mpasto d iventa abbasta nza sodo. Con le ma ni formate le polpet te , passatele nel pa ng rat tato e met tetele a cuocere in u na padel la con poco ol io f inchè

sono dorate su ent ra mbi i lat i . Facendo at tenzione a non romperle , adag iatele su u n piat to e la sc iate int iepid i re e rapprendere .

I NGR E DI E N T I PE R I L FOR M AG GIO DI A NAC A R DI:

u na ta zza d i a naca rd i non tostat i , sa le , u no spicchio d i ag l io, erbe a romat iche f resche. Proced i mento: la sc iate g l i a naca rd i in a mmol lo per u na not te , poi sc iacquatel i e f r u l latel i con l ’ag l io e u n po’ d i sa le . Agg iu ngete a nche le erbe che prefer ite . R iponete in f r igor i fero per qua lche ora . Spa l mate su pa ne tostato o usatelo come meg l io prefer ite . Buon appet ito!

fonte ht tp://w w w.g reenme.it /

polpette di borlotti con formaggio di anacardi

“Nulla darà la possibilità di sopravvivenza sulla terra quanto l'evoluzione verso una dieta vegeta-riana.”

Albert Einstein

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il punto

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“Sono passati circa cinque anni dal gior-no in cui ebbi l’idea:

realizzare un mezzo mobile, che non fosse un camper, da utiliz-zare come backstage comodo, bello e acco-gliente, per gli artisti! E così è stato, per esempio abbiamo ospitato Gior-gia e i Simple Minde e altri..”. A raccontarci la sua storia è Raffaele Coletta, 46 anni di Conversano. Titola-re della ditta Sonika, lavora da tanto tempo nel campo dello spet-tacolo, tutti lo cono-scono in Città. Negli eventi la sua presenza

è indispensabile. E’ il cosidetto “ser-vice audio luci”. Ma oltre la professionalità applicata alla tecnica, Raffaele (per gli amici Lello ndr.) ha dimo-strato di avere tanta

creatività. “Man mano che sono andato avanti con i lavori, ho svilup-pato altre idee: il Track doveva essere utilizzato anche nel settore della Comunicazione. E’ di fatti un’accogliente casa

mobile che si sposta ovunque e nel momen-to dell’installazione si incorpora al pavimento con un accesso diretto dalla strada. Sviluppa 50 m. all’interno e 50 m. di terrazzo sopra, che garantisce un panorama mozzafiato.”Un’idea pazzesca ma chi l’ha costruito? “Sono stato due anni nella ditta Pollicelli di Conversano (ditta spe-cializzata nell’allestimen-to dei camion). I primi disegni tecnici li ho fatti io a matita, poi chiara-mente mi sono affianca-to al loro progettista.” E in piazza San Pietro,

nel cuore della Caput Mundi come ci sei arrivato?“Proprio grazie ad un grande evento: la Tra-slazione del corpo di Padre Pio a Roma per il Giubileo. Da anni mi oc-cupo dell’illuminazione delle chiese che ospitano il Santo. Ero presente anche il giorno della sua riesumazione.A Roma è stato come toccare il cielo con un dito. L’idea del mov’in-Track ha trovato con-creta applicazione come postazione per i giornali-sti provenienti da tutto il mondo”.

lello, mister mov’intrack

il mov’intrak in Piazza San Pietro durante il Giubileo, sotto nella sua posizione chiusa

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questione di stile

20Per il giorno più importante nella

vita di ogni donna,il tocco che deve essere impeccabile, oltre

all’abito, è il trucco. Il make-up da sfoggiare deve essere sempre più bio, naturale e luminoso, in perfetto stile nude-look, che in apparenza sembrerebbe sobrio e spontaneo, ma in realtà è molto studiato e difficile da realizzare. Per gli occhi, colori luminosi e particolari come il rame, il bronzo e l’oro; per le labbra, invece, dal rosso fuoco a gloss rosati. Anche sulle guance è meglio puntare su sfumature di rosa o pesca.Dalle più importanti passerelle sposa 2016, le pettinature presentate hanno in comune semplicità, raffinatezza eleganza; le tendenze di quest’anno, vogliono, però oltre ai raccolti e ai chignon, pettinature vintage e chic. Particolare attenzione da rivolgere anche al capello sciolto che deve avere un aspetto curato, ma molto semplice e naturale, mosso o con onde definite.

Per un aspetto chic e glamour, l’acconciatura con treccia da portare lunga,stretta,a spina di pesce,spettinata o inserita in un raccolto, è la migliore scelta. Le spose giovani e moderne potranno quest’anno scegliere le pettinature con coda di cavallo bassa o alta.

Si penserebbe che con lo scorrere degli anni le tendenze per la primave-ra-estate 2016 proposte dalle grandi case di moda siano diversi e inno-vativi, con nuovi colori e espressioni da indossare; ma non solo anche per quanto riguarda i saloni di bellezza sono stati proposti nuovi tagli di stagione non poco differenti.Un ritorno agli anni ’70 per quan-to riguarda la prossima stagione: vestiti a righe, a rete,pailettes e piume per essere sempre più trendy. Nei “graditi” ritorni troveremo la salo-pette che spopola in passerella con tanto di fibbie e bretelle, un capo

d’abbigliamento vintage con pois o nei colori più sgargianti possibili e tessuti rimodernizzati. La giacca di pelle, biker jacket, da indossare con tutto. La tendenza dello sporty-chic, bermuda in stile basket, la classica felpa e le sneakers con l’abito per uno stile sportivo impeccabile. Dominano la scena abiti e donne lunghe e flut-tuanti che sembrano uscire dai bauli delle nostre nonne. Immancabile nell’armadio di ogni donna la camicia azzurra,cosidetta blue shirt, se non la si ha acquistarla da uomo e magari oversize. Una moderna rivisitazio-ne dell’eredità del passato anche in questo caso.

la solopette a pasquetta è trendyRitorno agli anni ‘70cerchiamo nel baule della nonna

a cura di

Alessia Pace

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arredare casa&giardin0

cineMa

in giardino con i colori della primavera

L a Pri mavera è a l le por te e con essa la

vog l ia d i v ivere g l i spa zi esterni , per poter t rascorrere i propr i moment i l iber i a l l ’aper to.

L’estet ica coniugata a l la f u nziona l ità e a l la resis tenza a l le intemper ie , sono i fat tor i idea l i per sceg l iere l ’a r redo g ia rd ino.

L e u lt i me tendenze del l ’a r redo esterno esplora no l ’uso d i mater ia l i sempre nuov i e teor izza no u n desig n che sia pr i ma d i tut to f u nziona le , ma che sappia esa lta re e r i spet ta re l ’a mbiente .

La leggerenza del l ’a l lu minio, i l fa sc ino del leg no tea k, la pu l i z ia forma le del la la miera d ’accia io l ’e lega nza dei r ivest i ment i in tessuto.

Gra nde nov ità è i l colore. Gl i esper t i d i a r redo c i

d icono d i osa re e èpu nta re d r it to a l colore , per crea re cont rast i .

Via qu ind i a i color i che r icorda no i f r ut t i del la ter ra e i f ior i che la pr i mavera c i rega la , a nche se i l c lassico non massa ma i d i moda e l ’abbi na mento bia nco e celeste d i “ispi ra zione Med iter ra nea”, resta u n must int ra montabi le .

Giocasport Creative

Garden, scoprite

LE PROMOzIONI

DI PR IVAMER A

Ecco le tendenze dell’arredo esterno: nuovo design che rispetta l’ambiente

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salutee Benessere

Partiamo dai fatti: i f igli di genitori omosessuali hanno un’incidenza di disagi

psicologici pari ai f igli di genitori eterosessuali (basta visitare il sito dell ’Ordine Nazionale degli Psicologi).Ma è la lingua che contribuisce a definire una cultura.

1. Malinteso intenzionale. “Stepchild adoption” (che tradotto significa “adozione del figliastro”, argomento che riguarda coppie etero e omo ndr.), è un’espressione che è stata impropriamente divulgata come “utero in affitto”. L’unico risultato (e scopo) è generare una con-fusione riducendo così la possibilità di comprensione e scelta critica.

2. Tradimento legittimato riservato. Si ricalca la distizione fra matrimonio (=fedeltà?) e coppie di fatto. Inoltre, si rafforza lo stereotipo della

“tipica promiscuità degli omosessuali” (ma l ’infedeltà prescinde dall ’orientamento!).

3. Diritto naturale di essere un genitore inadeguato. Come dire: poichè il f iglio è mio, non devo sottopormi a nessuna valutazione delle capacità genitoriali, e l ’errore anche grosso mi è concesso. Se adotto, devo affrontare una via interminabile per determinare se le capacità genitoriali le ho.

Posto che ogni genitore è anzitutto un essere umano, e quindi fallibile, non può essere perfetto a priori. Ma nemmeno pessimo a priori. Forse queste rif lessioni non portano l ’ago della bilancia dove spererei, ma come diceva Nanni Moretti “le parole sono importanti!”.

coppie di fatto e “stepchild adoption”Tra evidenze scientifiche e sgambetti linguistciA cura della Dr.ssa pamela pellegrini Consulente Sessuale, Psicologa

Psicoterapeuta in specializzazione Gestalt e Analisi Transazionale

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Bau BauMicio Micio

Un anno fa Valentina Palanca di Mola di Bari lanciò

su Facebook l’hashtag #Pasqualinoionontimangio, campagna contro l’uccisione degli agnelli nel periodo di Pasqua. Perché il suo messaggio arrivasse forte e chiaro Valentina adottò un capretto (chiamato Pasqualino, da lì lo slogan). L’opinione pubblica si divise: chi la applaudì, chi la trovò una provocazione esagerata, chi la accusò di strumentalizzare gli animali (lei era candidata alle amministrative, come altri trecento molesi del resto). Di sicuro non passò inosservata, anche perché una ragazza che porta un capretto a spasso per il paese non è spettacolo di tutti i giorni. Ora che è passato un anno e un’altra Pasqua è alle porte cosa fa Valentina? L’abbiamo raggiunta nella sua nuova

casetta in campagna per farcelo raccontare.Ciao Valentina, anzitutto che ricordo ti è rimasto di quell’esperienza?“La risposta della gente. Molti aderirono all’iniziativa e sono contenta di averli fatti riflettere che non c’è differenza fra un capretto e un cagnolino. Per farlo era necessario permettere loro di prendere contatto con un animale che magari non avevano mai visto dal vivo. Hanno improvvisamente visto la cosa in un’altra luce.”La tua iniziativa suscitò anche delle dicerie. Ti accusarono di cercare voti…“Nella vita le dicerie vanno avanti, ma i fatti restano. E i fatti dicono che un anno dopo Pasqualino è ancora con me, mi sono perfino trasferita in campagna dove continuiamo ad accogliere cani e porci… nel vero senso della parola! A Pasqualino e ai cani e gatti che già avevo o che mi hanno affidato

nel frattempo si è aggiunto un maialino, Coco. La nostra cultura ci porta a ritenere il cane e il gatto animali da compagnia mentre altri sono bestie da macello. Ma se ci convivi ti accorgi che queste differenze non esistono.”Argomento che torna d’attualità ora che è nuovamente Pasqua…“A volte la tradizione può perpetuare messaggi e comportamenti sbagliati. Non posso credere che qualunque dio permetta questa strage di cuccioli che vengono separati dalle mamme e trucidati. E per cosa poi? Al di là delle opinioni e dell’etica che ognuno può avere, c’è una verità: questi animali a quindici giorni non hanno praticamente carne, sono neonati! Questo direi a un consumatore di carne se lo avessi davanti, poi gli farei conoscere Pasqualino e gli chiederei se davvero se la sente di mangiare un animale così simpatico…”

#pasqualinonontiMangioValentina e suoi animali contro la strage dei “cuccioli” sulle tavole

di Vito Giustino

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Bau BauMicio Micio

processionariail veterinario consigliaA cura del dott. Leonardo Brescia medico veterinario

COS’È LA PROCESSIONARIA? La processionaria è un insetto della famiglia dei lepidotteri che parassita

e si annida sugli alberi, soprattutto i pini e le querce; è un bruco lungo da 1 a 3 cm e rappresenta la forma larvale della falena, o farfalla notturna. Bisogna fare attenzione nei primi periodi di temperatura mite dell ’anno, indicativamente a marzo e ad aprile; in questo periodo infatti si spostano in fila indiana (da qui il nome) per lasciare i loro nidi, molto facili da riconoscere essendo dei grossi bozzoli bianchi dall ’aspetto soffice che possono raggiungere anche i 30-40 cm di diametro, e trovare il luogo adatto del suolo dove interrarsi e proseguire la propria trasformazione. Non è il bruco in sé ad essere pericoloso, quanto i peli fortemente urticanti che ricoprono il suo corpo. Sono irritanti sia per noi che per i nostri cani: contengono, infatti, una dose particolarmente alta di taumetopeina, una tossina ad elevate capacità urticanti, a cui senza saperlo potremmo anche essere allergici. Il pericolo per l ’uomo è, ovviamente, limitato al solo contatto. Per i cani il pericolo è invece più elevato, dato che potrebbero arrivare ad ingerirle o, molto più semplicemente, potrebbero leccarle.

QUALI DANNI PUò CAUSARE? Vengono provocati dalla penetrazione dei peli nella cute: questo provoca fortissimi eritemi papulosi e pruriginosi e, nei casi più gravi, infezioni e addirittura necrosi dei tessuti (sia negli uomini che negli animali); le conseguenze sono ancora più gravi se i peli vengono a contatto con occhi, mucose nasali, bocca, vie respiratorie e digestive. I cani, annusando il terreno, possono inavvertitamente ingerire i peli urticanti che ricoprono il corpo dell’insetto. I cuccioli spesso tentano direttamente di giocare coi bruchi o di “assaggiarli”.

Il cane che si è trovato a contatto con una processionaria mostra subito segni di insofferenza. Se poi è la lingua ad essere entrata in contatto con uno di questi insetti la reazione è veramente immediata: il cane inizia a salivare in modo intenso a causa del violento processo tossico-infiammatorio che si instaura, fenomeno che peggiora con il passare dei minuti e la lingua può subire un ingrossamento patologico tale da soffocare l ’animale. Il danno può essere talmente grave da provocare processi di necrosi con la conseguente perdita di porzioni di lingua. Nel giro di poche ore il suo colore diventa violaceo e iniziano a formarsi delle vesciche.

COSA FARE IN CASO DI CONTATTO? La prima manovra da effettuare consiste nell ’allontanare la sostanza irritante dal cavo orale: occorre pertanto effettuare un lavaggio della bocca il più abbondante possibile, con una soluzione di acqua e bicarbonato. Non sempre però questa manovra è facile da eseguire, poichè il cane in queste condizioni difficilmente si fa approcciare la bocca; bisogna quindi, sempre e comunque, portarlo subito dal veterinario. Non esiste, purtroppo, un antidoto alla taumetopeina. Soltanto i sintomi, quindi, potranno essere curati.

quando lasciano i loro nidi si spostano in fila indiana

Bisogna subito lavare la bocca con

abbontante acqua

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26in gaMBa Giancarlo Cito,

allenatore della Bio Sport società

di pallanuoto dell’Airon Club di Conversano (direttore Vito Benedetto) ci parla della nuova stagione, cominciata qualche settimana fa. Mentre “i grandi” stanno affrontando il difficile campionato di serie C, il settore giovanile cresce di numero e di qualità. Una società, quindi, che sta valorizzando questo sport, spesso volte dimenticato dai media e dall’opinione pubblica, ma che nasconde tanti importanti valori, meritevoli di essere scoperti. “La pallanuoto, infatti, cresce come movimento perché unisce uno sport sano come il nuoto alle dinamiche di squadra della pallamano o del basket. Abbiamo circa cinquanta bambini Under11 che dopo le prime basi del nuoto hanno deciso di provare questo sport “nuovo”. La prima squadra ha iniziato male il

campionato. Hai già individuato il problema? Come intervenire? “L’obiettivo di questa stagione è la salvezza tranquilla. Abbiamo una squadra molto giovane con pochi elementi di esperienza. Siamo partiti male perché abbiamo affrontato subito le prime della classe, ma sono fiducioso. Stiamo lavorando per aumentare cinismo e velocità in attacco e presto riusciremo a conquistare punti importanti.”

Le giovanili invece spingono. Qual è la loro forza? “Under13 e Under15 sono settori importantissimi. Dedichiamo loro molto tempo. Nuoto, palestra, tecnica con la palla e anche tattica di squadra. Sono gli anni cruciali in cui il bambino diventa adolescente. Organizzano la loro vita in base allo studio e agli allenamenti. I miei ragazzi sono tutti bravi studenti e poi ottimi

atleti. La pallanuoto fa molta selezione, chi non ce la fa molla subito ma gli altri acquisiscono una marcia in più. In campionato siamo sempre tra i primi posti perché con il mio collega Giuseppe Mineccia abbiamo messo tutta la nostra esperienza al servizio di questi ragazzi. È fondamentale, però, lavorare in un ambiente propositivo come quello dell’Airon. Io ringrazio presidente e genitori perché senza di loro nulla sarebbe possibile”.Obiettivi futuri?“Quest’anno grazie agli sponsor e alla disponibilità dei genitori è stato possibile per noi confrontarci con le migliori società d’Italia dal 23 al 27 marzo a Civitavecchia

nel prestigioso ‘Calcaterra challenger’. E’ un torneo nazionale al quale si qualificano le migliori società di ogni Regione. La nostra under13 affronterà le giovanili di squadre blasonate come Posillipo e Bogliasco, società ai vertici della pallanuoto europea. Ci siamo qualificati per le fasi finali e ci fa onore essere l’unico paese ad avercela fatta su trenta grandi città. Servirebbe che i giornali parlassero anche di questo e non solo di calcio”.

noi ragazzidella

pallanuoto

dal 23 al 27 marzo a Civitavecchia parteciperanno al prestigioso toneo nazionale ‘Calcaterra challenger’.

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