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Rassegna Stampa

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ECONOMIA E MERCATIIL SOLE 24 ORE L’ipotesi di default degli Stati Uniti non scalda più l’oroIL SOLE 24 ORE Dalle attività legate all’oro valore aggiunto per 210 miliardiABOUT JEWELLERY Diversificare è la parola d’ordine della gioielleria ItalianaINFORMAZIONI D’ORO Bernanke, l'oro e le banche centraliL’ORAFO Meno male che ci sono i turisti cinesi…

FISCOIL SOLE 24 ORE Crediti Iva, sanzioni senza rimborsiIL SOLE 24 ORE Spesometro senza ripescaggi

COMPRO OROLA PROVINCIA «Compro oro» irregolari raffica di multe ai negoziIL PAESE NUOVO.IT Denunciata badante infedele. Rubava preziosi per venderli al “Compro Oro”

SETTORE E MODA CORRIERE MERCANTILE I gioiellieri dell’Ascom a scuola di sicurezzaPREZIOSA MAGAZINE Fiera di Vicenza, per il 2014 resta la fiera di maggio. Poi un nuovo formatINFORMAZIONI D’ORO Botswana, diamante da 257 caratiIL GIORNALE MILANO Lunedì Hermès cambia casaLA REPUBBLICA Cos’hai in testa? 500 milioni di dollari in gioielliMY LUXURY Uova Fabergé, la storia di un mito dell’alta gioielleriaLA REPUBBLICA Milano - Orologi al posto dei coltelli. Swatch corteggia LorenziCORRIERE DEL VENETO VicenzaOro: dal 2015 si cambia «Spring»AREZZO NOTIZIE “Esportare la dolce vita”. Confindustria passa il settore orafo ai Raggi XDELUXE BLOG Orologi Emporio Armani Meccanico autunno inverno 2013/14IL SOLE 24 ORE Tra Net a porter e Yoox ritorna l'ipotesi fusioneIL GIORNALE DEL LUSSOI maestri orologiai di Girard Perregaux in tourL’ORAFO “Maestri del Gioiello”: l’arte orafa in mostra a Milano

CRONACALA REPUBBLICA Sfondano vetrine con le mazze e rapinano la gioielleria a Centocelle INFORMAZIONI D’ORO Rubati i gioielli dello Zar Nicola II

10/10/2013

Rassegna in collaborazione con

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Economia e Mercati

del 10 Ottobre 2013

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del 10 Ottobre 2013

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DIVERSIFICARE E' LA PAROLA D'ORDINE DELLA GIOIELLERIA ITALIANA

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07/10/2013By orafoitaliano

Secondo la rilevazione periodica effettuata dalla societàGlobal Blue sulla base dei rimborsi IVA chiesti in dogana daituristi in uscita dal nostro Paese, nei primi otto mesi del2013 gli articoli di gioielleria e orologeria venduti dai negoziitaliani a cittadini extracomunitari in visita nel nostro Paesehanno rappresentato il 15% del valore totale (quasi +6%rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente). Il valoremedio degli acquisti supera i 2600 Euro, con un 18% ditransazioni di orologeria e gioielleria superiori ai 3000 Euro.I turisti più “spendaccioni” sono i Cinesi (31% del totale,quasi 5000 Euro di valore medio), seguiti dai Russi (16% deltotale, quasi 2000 di valore medio) e dagli Statunitensi (13% del totale, 1900 Euro di valore medio). Laricerca sottolinea inoltre come i Cinesi abbiano fatto registrare l’incredibile incremento del 3000% dal 2006ad oggi. Le città italiane preferite per gli acquisti di gioielli e orologi sono, in ordine, Milano, Roma, Firenze,Venezia e Verona.

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Fisco

del 10 Ottobre 2013

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del 9 Ottobre 2013

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Compro Oro

Voghera, al setaccio anche le discoteche, segnalati i buttafuori non iscritti in prefettura.Altre tre personenei guai, avevano in casa fucili e munizioni non denunciati

di Roberto Lodigiani

VOGHERA. Ormai ne trovi uno praticamente ad ogni angolo dellacittà. Parliamo dei «Compro oro», l’ultima frontiera delle attivitàcommerciali spuntati come funghi in questi anni di crisi. AVoghera ce ne sono ben tredici. Quattro di questi sono finiti nelmirino del commissariato di polizia, che li ha multati perirregolarità nella compilazione dei registri di carico e scarico dellemerci. Ogni multa ammonta ad alcune centinaia di euro. In azioneil personale dell’ufficio di polizia amministrativa e immigrazione.

Il proliferare dei «Compro oro» probabilmente ha consentito direndere meno disastrose le statistiche relative all’apertura echiusura di negozi in città, addolcendo il saldo negativo sintomodi recessione, ma si tratta di un’attività che ancora sfugge almonitoraggio delle associazioni di categoria, come l’Ascom,solitamente prodighe di raccomandazioni ai propri associati

(l’associazione di via Emilia ne ha oltre cinquecento nell’Oltrepo occidentale, circa trecento a Voghera)sull’opportunità e necessità di tenere i registri in ordine e di rispettare le normative proprio per evitare diincappare in sanzioni che possono arrivare alla chiusura e alla sospensionre della licenza.

Al setaccio della polizia anche agenzie di scommesse, locali notturni tra Voghera e Salice Terme, luoghi dilavoro. Alla lunga mano della legge e dei suoi tutori non sono sfuggiti neppure i «buttafuori». L’antefatto èche gli addetti alla sicurezza di night e discoteche ora devono essere iscritti a un apposito registroprefettizio. Quattro di costoro che non lo erano e i titolari dei due locali che non avevano ottemperato allenuove disposizioni sono stati quindi multati. Insomma, anche i nerboruti custodi della tranquillità dei localinotturni devono avere le carte a posto. Ma non è finita qui. L’attività di controllo e prevenzione hainteressato pure le abitazioni dei collezionisti e possessori di armi in città, sulla spinta di una precisaemergenza sociale legata al recente moltiplicarsi degli episodi di cronaca per maltrattamenti in famiglia.Non perchè chi ha pistole o fucili tra le mura di casa sia automaticamente un violento o un padre padrone,questo è chiaro, ma per punire le eventuali irregolarità. Bersaglio centrato: tre vogheresi (F.B., 52 anni;F.M., 55 e P.F.C., 80) sono stati segnalati all’autorità giudiziaria perchè trovati in possesso di due fucili dacaccia e di munizioni non denunciate; altri cinque se la sono cavata con un decreto prefettizio.

Quanto ai controlli su lavoro nero e sfruttamento dell’immigrazione clandestina, gli accertamenti sonoancora in corso.

09 ottobre 2013

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Published On: mer, ott 9th, 2013

CORIGLIANO D’OTRANTO (Lecce) – Accudiva una88enne di Corigliano d’Otranto ormai da svariatimesi, ma nessuno poteva immaginare che V.R.G.,36enne di Galatina avesse le “mani lunghe”;infatti, la giovane badante, approfittandodell’assenza dell’anziana, nel mese di luglio scorso,aveva pensato bene di sottrarle bracciali, anelli ecollanine per un valore complessivo di oltre 800euro.

Le indagini, condotte a 360 gradi dai Carabinieridella Stazione di Corigliano d’Otranto, hanno consentito di raccogliere specifici elementi indiziari acarico della badante che, dinanzi alle fonti di prova schiaccianti, non ha potuto far altro checonfessare il furto. Ma i Carabinieri hanno esteso le indagini nel tentativo di recuperare i monili deiquali la giovane galatinese si era disfatta rivendendoli ad un compro oro della zona. In effetti,grazie alla collaborazione della Stazione Carabinieri di Maglie, è stato individuato il “compro oro”,e denunciato il titolare M.Q. di 33 anni, per aver acquistato i predetti monili senza le necessarietrascrizioni sui registri. L’arco temporale trascorso non ha consentito il recupero degli ori, ma i dueora dovranno rispondere rispettivamente di furto aggravato e ricettazione.

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Settore e Modada pag. 8

10-OTT-2013

Diffusione: 8.517

Lettori: n.d.

Dir. Resp.: Mimmo Angeli

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Fiera di Vicenza, per il 2014 resta la fiera di maggio. Poi un nuovo formatPubblicato da Chiara Di Martino

Annunciato il piano per il prossimo biennio: dal 2015 in calendario solo Vicenzaoro Winter e Fall. Confermati gli appuntamenti internazionali

Resta, per il 2014, Vicenzaoro Spring: dal 2015 Fiera di Vicenza declinerà il tradizionale evento dell’oro nelle sole edizioni di Winter e Fall. E’ quanto annunciato durante un incontro di aggiornamento tra la dirigenza della Spa e le associazioni di categoria nazionali, che hanno accolto positivamente il piano. Il vice presidente di Fiera di Vicenza Stefano Stenta e il direttore generale Corrado Facco hanno presentato dunque il tanto atteso piano per le manifestazioni del prossimo anno.

E’ stato inoltre approvato il Budget 2014, durante l’ultimo Consiglio di Amministrazione tenutosi giovedì 3 ottobre. “C’è una fondamentale necessità di un equilibrio tra gli interessi dei singoli attori– ha sottolineato Stefano Stenta (nella foto a sinistra) – compatibilmente con i tempi e le esigenze che il mercato impone e Fiera di Vicenza supporterà il mercato anche a livello internazionale”.

Il programma del 2014 è stato illustrato dal direttore Facco: confermati il calendario degli eventi vicentini e quelli internazionali. Il prossimo anno, dunque, l’espressione di Fiera di Vicenza nel mondo dell’oro resterà declinata nelle tre edizioni VICENZAORO Winter (18-23 Gennaio 2014), Spring (10-13 Maggio 2014) e Fall (6-10 Settembre 2014). Il Cda ha ritenuto infatti di

dover tenere fede all’impegno annunciato durante la rassegna di settembre rispetto alla permanenza, per il prossimo anno, della fiera di maggio.

Spring 2014 durerà però complessivamente 4 giorni con termine dell’orario dell’ultimo giorno alle ore 16.00. Gli espositori, oltre a godere del congelamento delle tariffe espositive a quelle del 2012, potranno lasciare lo stand montato fino alla successiva edizione di Fall 2014 senza alcun costo aggiuntivo e usufruire di prezzi agevolati e il mantenimento della medesima posizione assegnata durante le edizioni precedenti, nel caso in cui confermassero la loro presenza a tutte e tre le Manifestazioni del 2014.

Preservare il business garantito alle aziende espositrici: questo l’obiettivo principale della Spa che negli ultimi mesi è stata sotto i riflettori per le divergenze interne al Consiglio di Amministrazione, che hanno portato alle dimissioni del presidente Paolo Mantovani a soli 5 mesi dalla nomina. E per raggiungere l’obiettivo appena annunciato, Fiera di Vicenza continuerà a puntare sul nuovo concept ‘The Boutique Show’ che caratterizzerà le Mostre Orafe a partire dal 2015, quando di VicenzaOro saranno operative le edizioni Winter e Fall (gennaio e settembre).

Vicenzaoro Spring non apparirà più nel calendario e potrebbe essere sostituita da un altro concept espositivo: proprio su questo punto, nel corso dell’anno, verrà avviato uno studio di riposizionamento e sviluppo di un nuovo format

fieristico fortemente targetizzato che potrebbe avere luogo a partire dalla primavera 2015 per specifici segmenti di mercato.

Sono stati inoltre confermati tutti gli appuntamenti internazionali di VicenzaOro a Dubai, Hong Kong, Las Vegas, San Paolo e Mumbai insieme a possibili azioni congiunte con ICE e il Ministero per lo Sviluppo Economico. “VicenzaOro è una piattaforma rappresentativa di un sistema di imprese di eccellenza – ha confermato Corrado Facco (a destra) - in grado di valorizzare il loro posizionamento nel panorama degli eventi internazionali dedicati al mondo della gioielleria e oreficeria e delle tecnologie collegate”.

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Le Associazioni di Categoria Nazionali, accogliendo positivamente le proposte presentate da Fiera di Vicenza, hanno sottolineato che la condivisione dei progetti tramite incontri congiunti sono dimostrazione della capacità della società di viale dell’Oreficeria di ascoltare e orientarsi alle esigenze del mercato pur nel rispetto delle proprie esigenze di business. “Ringrazio Fiera di Vicenza e il Consiglio di Amministrazione della Società per aver ascoltato i nostri consigli – ha affermato Maurizio Colombo, presidente Unionorafi – CONFAPI e Pro tempore Coordinatore della Consulta Nazionale Produttori Orafi -, frutto di un’indagine condotta sugli addetti ai lavori e averci dato la possibilità di essere interlocutori diretti su quello che noi sentiamo tutti i giorni dal nostro settore, ed esprimo, a nome di tutti, la volontà di collaborare per ulteriormente rafforzare il ruolo di leadership di Vicenzaoro”.

La futura impostazione di Fiera di Vicenza è stata condivisa anche dal mondo del dettaglio orafo. Steven Traquilli, direttore di Federpreziosi Confcommercio, ha inoltre sottolineato l’importanza di un tavolo di confronto che rappresenti l’imprenditoria del settore per un reciproco scambio di esperienze, come è auspicabile considerato il rapporto di partnership con Fiera di Vicenza.

“E’ da diversi anni – ha precisato Tranquilli (foto a sinistra) – che, attraverso una rete di imprese estesa sull’intero territorio nazionale e grazie a una base associativa recentemente rafforzatasi in maniera consistente con l’ingresso di aziende di produzione facenti capo al sistema Confcommercio, la Federazione organizza incontri supportati da Fiera di Vicenza. Si tratta di indispensabili occasioni di dibattito sull’operatività di Vicenzaoro, punto di riferimento stabile per l’imprenditoria del settore e protagonista di primo piano nel diffondere e accrescere know how e cultura di un intero comparto”.

Nei primi giorni di novembre è in programma l’approvazione del Piano Industriale, che sarà immediatamente seguitada un road show in tutta Italia presso i maggiori distretti produttivi, per incontrare direttamente le aziende e presentare il programma 2014 insieme ai piani di sviluppo di Fiera di Vicenza nel settore della gioielleria ed oreficeria a medio e lungo termine in Italia e sui mercati internazionali.

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Giovedì 10 Ottobre 2013 Scritto da Alda Cannizzo

Tra le sensazionali , eccol’ultimo arrivato. La , con sede a Vancouver, haannunciato il nella miniera Karowe, nel centro nord del

, di un che sarà prossimamente.

Il del diamante assieme ad altri preziosi lotti saràutilizzato per .

La straordinaria scoperta rappresentadalla fortunata società mineraria. Solo nel

mese di marzo, infatti, sono stati ritrovati diamanti grezzi dal peso di 239,2 carati e 124 carati solo nellapreziosa miniera Karowe.

«Il recupero di questo magnifico diamante, e più in generale di tutte le pietre preziose, rafforzerà il nostroimpegno nei confronti di questa grande risorsa che è la miniera Karowe», ha dichiarato la società.

. Adessa appartiene la miniera Karowe e per il 75% prende parte al progetto Mothae nel Regno del Lesotho,che ha da poco ultimato il programma di prova per l’estrazione dei diamanti.

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da pag. 10

10-OTT-2013

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Lettori: n.d.

Dir. Resp.: Gian Galeazzo Biazzi Vergani

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Uova Fabergé, la storia di un mito dell’alta gioielleria

Alcuni gioielli racchiudono più di altri un fascino carico di bellezza e mistero; pochi sono quelli che in questo senso possono competere con le Uova Fabergé, veri capolavori che dal passato sono arrivati fino ai giorni nostri. La storia delle creazioni nate dalle mani di Peter Carl Fabergéconquista ancora oggi i tantissimi e fortunati collezionisti che hanno tra i loro tesori una delle creazioni originali. Zar e regine, nobiltà e storia, fama e successo, ascesa e caduta: tutto questo è racchiuso in un Uovo Fabergé che racconta, ancora oggi, i fasti delle corti russe di fine Ottocento.

La storia della Maison Fabergé è strettamente legata alla creazione più famosa, le Uova. Fondata a San Pietroburgo nel 1842 da Gustav Faberge, la casa di gioielleria cambia la sua fortuna con un’operazione di marketing prima ancora che fosse coniato il termine. Il fondatore decide di accentare la e finale diventando Fabergé per dare l’idea di essere francese.

Nella Russia di allora il fascino per quella lontana nazionale europea era fortissimo e il successo non tardò ad arrivare. Le cose cambiarono quando Peter Carl Fabergé, figlio del fondatore, ricevette una commissione direttamente da Alessandro III di Russia, Zar di tutte le Russie, Era il 1885 e lo zar voleva fare un regale alla moglie, Maria Fyodorovna, per Pasqua.

Attenendosi alla tradizione, il gioielliere creò il primo Uovo Fabergé, detto Uovo con gallina, unendo il tema delle matrioske russe ai simboli della festività. L’uovo esterno, in smalto opaco bianco, conteneva all’interno un tuorlo tutto d’oro che a sua volta nascondeva una gallinella colorata in oro e smalti. Dentro c’era una copia in miniatura della corona imperiale che conteneva un piccolo rubino a forma d’uovo. La zarina fu entusiasta del regala al punto che Fabergé venne nominato gioielliere di corte a una condizione: che ogni anno avesse prodotto un uovo sempre diverso e ogni volta più bello.

Fino al 1917, anno della Rivoluzione, la Maison, produsse due uova all’anno, ognuna diversa per composizione e tematica. La collezione imperiale contava 52 esemplari quando la Rivoluzione spazzò via lo zar e costrinse alla fuga dalla russia la famiglia Fabergé. Da allora le Uova Fabergé sono entrate nelle collezioni dei reali e dei miliardari di tutto il mondo (la Regina Elisabetta II ne ha una collezione molto ricca di cui va molto fiera). Le Uova Fabergé sono ancora oggi dei piccoli capolavori di alta gioielleria dal fascino inimitabile.

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da pag. 11

09-OTT-2013

Diffusione: n.d.

Lettori: n.d.

Dir. Resp.: Ezio Mauro

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da pag. 11

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Lettori: n.d.

Dir. Resp.: Ezio Mauro

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da pag. 17

10-OTT-2013

Diffusione: n.d.

Lettori: n.d.

Dir. Resp.: Alessandro Russello

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Ultimo aggiornamento: 08:09 del 09 ottobre 2013

“Esportare la dolce vita”. Confindustria passa il settore orafo aiRaggi XUfficio stampa Confindustria Arezzo

Confindustria Arezzo, in collaborazione con Federorafi, ha organizzato un Convegno dedicato alleopportunità che i nuovi mercati esteri offrono al settore orafo in Italia. Da vari anni il settore staattraversando un periodo di crisi strutturale ampliata dalla crisi economica attuale. Comunque il settoreorafo italiano vanta una posizione primaria sia nella produzione di oro lavorato (3° posto mondiale) sianell’export (5° posto).

Il settore orafo evidenzia dei punti di debolezza rispetto ai competitors stranieri (India, Cina, Turchia) inquanto è caratterizzato da grande frammentazione, sottocapitalizzazione, strategie commerciali di stampotradizionale, forte individualismo ed infine la scarsa capacità di fare sistema. Inoltre, la presenza di barrieredoganali penalizza l’export dei nostri prodotti, ne limita la vendita e la possibilità di raggiungere potenzialiconsumatori, e su scala mondiale tutto questo corrisponde ad un potenziale di oltre il 60% non sfruttato.

Il Convegno ha voluto sollecitare una discussione approfondita sullestrategie di rilancio internazionale del settore anche attraverso ilrafforzamento dei Brand del “Made in Italy” ed un più strettocoordinamento della promozione dei prodotti italiani legati alla moda.

“Visto il mercato interno così fermo, per le imprese esportare èdiventata una vera necessità. Si stima che entro il 2018 ci saranno 194

milioni di nuovi clienti (grazie all’aumento del loro reddito) dei quali 164 milioni risiederanno nei Paesiemergenti, mentre la domanda rimarrà debole nei mercati avanzati – afferma Ivana Ciabatti, Presidentedella Sezione Orafi di Confindustria Arezzo occorre che il settore orafo si sviluppi nei mercati emergenticome Cina, India, Brasile ma anche in mercati più vicini a noi come Russia e Turchia. Tutte economie in cuiil made in Italy già oggi afferma il proprio valore e rappresenta per i consumatori uno status, grazie allaforza dei marchi italiani. Siamo convinti che il nostro settore possa crescere e svilupparsi, purché gli enti

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preposti ci diano una mano riducendo gli ostacoli che abbiamo: mancanza di accesso al credito, dazidoganali, bassa capitalizzazione delle imprese, alleggerimento della burocrazia e delle tasse continua IvanaCiabatti: “le nostre imprese devono adeguarsi ai nuovi scenari competitivi, molto dinamici, dove ilvantaggio competitivo non è acquisito ma è da costruire giorno per giorno. La conoscenza e la cultura sonofattori prioritari, rispetto ai fattori tradizionali “fisici” della produzione. Bisogna fare squadra, sistemaperché la competizione viene da fuori; è necessario mantenere la qualità, l’innovazione, la velocità, lacreatività e la sensibilità estetica, ma ancor più servono nuove visioni, imprenditori per trovare nuovimodelli di business, rendendo protagonista la comunicazione. Dobbiamo ripartire da unità di dialogo,cambiare rete di distribuzione e promuovere forme nuove di marketing”.

In passato, bastava fare un buon prodotto e poi si vendeva da solo, oggi il mercato cerca valori diversi:identità, appartenenza, segno, glamour, sono queste le caratteristiche che fanno moltiplicare il valore delmanufatto. Infatti, oltre alla qualità e alla capacità italiana di rappresentare il bello, dobbiamo far sì che inostri prodotti riescano a creare e a trasmettere emozioni.

A dispetto della congiuntura sfavorevole l’imperativo è e deve essere scommettere sulle nostre imprese,investire in innovazione, ricerca, design e qualità che contraddistingue il prodotto “Made in Italy”.S’impongono analisi attente e una fase di ripensamento complessivo dei modelli di business, conoscenzeprecise della realtà e dei fattori che la condizionano, di come si muove la concorrenza, delle prospettive dimercato e produttive che si delineano. Le imprese che vogliono rimanere sul mercato devono effettuareimportanti investimenti nella ricerca e nella riorganizzazione industriale, compreso l’eventualeirrobustimento strutturale (fusioni, acquisizioni) con risorse adeguate al nuovo ambiente competitivo.

Al convegno sono intervenuti Luca Paolazzi Direttore Centro Studi Confindustria, Elisabetta Barracchia,Direttore Vogue Accessory Vogue Gioiello, Licia Mattioli, Presidente Confindustria Federorafi, IvanaCiabatti, Presidente sezione Orafi Argentieri di Confindustria Arezzo.

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Orologi Emporio Armani Meccanico autunnoinverno 2013/14Scritto da: Rosario Scelsi mercoledì 9 ottobre 2013

Emporio Armani lancia la nuova collezione Meccanico, fatta di orologi dal prezzo accessibilema di fascino adeguato, tenendo conto del particolare segmento dove vanno a inserirsi.

Gli esemplari della raccolta fanno parte della linea autunno inverno 2013/14 e si caratterizzano per l’estetica forte,che non lascia indifferenti. In essi si compie una buona miscela tra innovazione e stile, per soddisfare al meglio ibisogni della specifica clientela.

Il look ricercato non è uno specchietto per allodole, perché gli aspetti qualitativi e funzionali sonoall’altezza del compito. La scheda tecnica parla di un movimento automatico con 28 rubini, sottoposto a unprocesso di usura simulata rimanendo in funzione per 1000 ore prima di completare i controlli di qualità.Questo processo favorisce una maggiore durata del movimento e garantisce che l’orologio funzionerà consempre più efficienza e precisione anno dopo anno.

Anche questo aiuta a capire l’attenzione riservata ai potenziali compratori, che compiendo l’acquisto siassicureranno un prodotto piacevole da portare al polso, disponibile in due varianti di cassa: rotonda orettangolare, in acciaio inox, nera o oro IP rosa, con meccanismo a vista e quadrante multi livello conlavorazione “Côtes de Genève”, che completa l’appagamento sensoriale.

Descrizioni tecniche

AR4661

Diametro 43 mmSpessore della cassa 14 mmAmpiezza delle anse 22 mmMovimento Riserva di carica

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Materiale della cassa acciaio/placcatura ionica neraFinitura/Placcatura della cassa lucido/spazzolatoCristallo MINERALECinturino cinturino pelle nera stampa coccoChiusura fibbia classicaImpermeabilità 5 ATMPrezzo al pubblico: € 459

AR4659

Diametro 43 mmSpessore della cassa 14 mmAmpiezza delle anse 22 mmMovimento Riserva di caricaMateriale della cassa acciaioFinitura/Placcatura della cassa lucido/spazzolatoCristallo MINERALECinturino cinturino pelle nera stampa coccoChiusura fibbia classicaImpermeabilità 5 ATMPrezzo al pubblico: € 399

AR4663

Diametro 43 mmSpessore della cassa 14 mmAmpiezza delle anse 22 mmMovimento Riserva di caricaMateriale della cassa acciaioFinitura/Placcatura della cassa lucido/spazzolatoCristallo MINERALEBracciale acciaioChiusura DEPLOYANT A FARFALLA CON PULSANTI A PRESSIONEImpermeabilità 5 ATMPrezzo al pubblico: € 459

AR4243

Dimensione cassa 47 x 33.50 mmSpessore della cassa 12.65 mmAmpiezza delle anse 25 mmMovimento Riserva di caricaMateriale della cassa acciaioFinitura/Placcatura della cassa lucido/spazzolatoCristallo MINERALECinturino cinturino pelle marrone stampa coccoChiusura fibbia classicaImpermeabilità 3 ATMPrezzo al pubblico: € 399

AR4246

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di Carlo Festa 9 ottobre 2013

Discussioni in corso tra Yoox, partner globale di Internet retail per i principalibrand della moda e del design, e il colosso svizzero del lusso Richemont. Secondoindiscrezioni, circolate nelle ultime settimane, i vertici di Yoox e di Richemontavrebbero infatti avviato trattative preliminari tramite i propri advisor finanziarie legali: volte alla fusione tra il gruppo italiano e Net a porter, operatore lusso e

commerce fondato nel 2000 e acquistato 3 anni fa dal gigante elvetico. Tuttavia, secondo i rumors, gli approccitra le due società si sarebbero per il momento fermati e sarebbero ora in una fase di stallo per diversevalutazioni sul meccanismo dell'operazione. Non è tuttavia da escludere che le discussioni possano riprenderein un prossimo futuro. E' almeno la seconda volta che Yoox e Richemont, tramite la controllata Net a porter,provano a cercare una fusione. Tuttavia finora non c'è mai stato un esito positivo. Anche adesso ci sarebbero daverificare alcuni aspetti fondamentali che rischiano di bloccare l'operazione: la transazione, secondo leindiscrezioni, sarebbe stata studiata carta contro carta. Richemont diventerebbe quindi il primo azionista dellanuova società, con una quota di circa il 35 40%. Nelle scorse settimane ci sarebbe stata una due diligence perdefinire gli esatti concambi, tuttavia per ora la situazione sarebbe in fase di stallo. Da definire ci sarebbe ancheil governo societario della nuova realtà: secondo le prime indicazioni emerse dagli incontri il fondatore di Yoox,Federico Marchetti, sarebbe dovuto restare amministratore delegato. Al contrario, il presidente sarebbe statoespressione di Richemont: candidata naturale potrebbe dunque essere Nathalie Massenet, fondatrice di Net aporter. La transazione, nel caso venissero superati gli ostacoli, avrebbe una forte logica industriale. Nascerebbeinfatti il primo operatore mondiale nel settore dell'e commerce moda lusso. Il gruppo londinese Net a porter èuno dei leader del settore. Richemont lo ha comprato nel 2010 dopo un'offerta da 350 milioni di sterline. Lasocietà ha un giro d'affari in forte crescita, anche se la redditività non è ancora stata raggiunta: con un fatturatodi 368 milioni di sterline e una perdita netta 19 milioni di sterline nell'ultima riga di bilancio. Ma in futuro inumeri potrebbero migliorare: un recente report di Barclays ha definito Net a porter uno dei principali driver dicrescita per Richemont, grazie soprattutto alla presenza sui mercati asiatici. Per Yoox, al contrario,l'aggregazione con un altro operatore sembrerebbe ormai la strada futura. Non è un caso che diversi investitoriistituzionali si siano posizionati nell'azionariato dell'azienda con piccole quote: oggi il flottante del gruppo èsuperiore al 50%, mentre il fondatore Federico Marchetti possiede il 7% delle azioni e l'imprenditore RenzoRosso un 8% del capitale. Per Yoox, che ha previsto per fine anno un rialzo del fatturato e dei profitti, il businesscontinua a girare in modo positivo grazie agli ultimi investimenti: alla crescita potrebbero contribuire i 32 onlinestore della linea di business mono marca a oggi attivi ed entro la fine del 2013 saranno lanciati tutti gli onlinestore previsti dalla joint venture con Kering. Tuttavia, al di là dell'espansione per linee interne, la possibilità dientrare nell'orbita di un grande player del lusso potrebbe essere una scelta obbligata nell'immediato futuro.Net a porter e Yoox sembrano inoltre essere complementari. Dal 2006, Yoox progetta e gestisce gli online storemono brand dei principali brand di moda che intendono offrire su Internet la stessa collezione disponibileattualmente nei negozi. Al contrario, Net a porter fa solo multi brand di fascia alta. L'unione potrebbe quindiavere una logica, visto che il mono brand sembra destinato in futuro a essere gestito direttamente all'internodelle maison: uno dei marchi che va meglio online, per fare un esempio, è Gucci, che si fa ecommerce in casapropria. Insomma, si tratterebbe di un'operazione con un senso industriale che, tuttavia, per ora avrebbedifficoltà a realizzarsi.

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Pubblicato il 8 ottobre 2013 da redazione1 | Alta orologeria

Nella cittadina di Watari hanno incontrato i bambini colpiti dallo tsunami del 2011

La nota maison d’alta orologeria è presente in Giappone dal 1861, dove si è radicata sulmercato con fermezza, diventando il primo brand di orologi nel Paese. Quindi non sorprende il tour inestremo oriente dei maestri orologiai svizzeri che ha toccato (oltre a New York, Parigi e Miami) lemetropoli di Pechino e Shanghai, per mettere in mostra il talento di un eccezionale gruppo di artigiani.

Nel corso del tour giapponese, i giovani maestri hanno visitato anche la città di Watari, nella prefettura diMiyagi. Una città colpita dallo tsunami del marzo 2011, dove è stato organizzato un laboratorio perbambini, in collaborazioni con il gruppo artigiano di Watalis dove i giovani partecipanti hanno avutol’occasione di sperimentare in prima persona l’arte finissima dell’orologeria Girard Perregaux.

Jacopo MARCHESANO

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04/10/2013By orafoitaliano

“Maestri del Gioiello” 7a Rassegna Nazionale Oreficeria Artigianad’Eccellenza, si svolgerà dall’11 al 13 Ottobre all’Urban Center diGalleria Vittorio Emanuele, a Milano. Una mostra evento aperta alpubblico, dove Maestri orafi italiani, e non solo, presenterannocreazioni preziose, faranno dimostrazioni dal vivo delle tecnicheutilizzate e risponderanno alle curiosità dei visitatori. Nel corso dellamanifestazione saranno presentati anche alcuni dei gioielli realizzatiper il concorso “Jacopo da Trezzo 2013 , sul tema “Verdi: un Gioiello inMusica”, dedicato al 200° anniversario della nascita di GiuseppeVerdi. Operatori e pubblico potranno scegliere il gioiello che meglioesprime il tema del concorso e partecipare così all’estrazione di ungioiello realizzato da un maestro orafo. La Rassegna “Maestri delGioiello” è promossa dall’Associazione culturale e artistica Iperbole perla valorizzazione dell’Artigianato Artistico, con il patrocinio del Comunee della Provincia di Milano, e della Regione Lombardia. Nella foto:collana di Spoleto Gioielli.

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Cronaca

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