raggi armonia 2

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  • 8/3/2019 Raggi armonia 2

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    Vol. 1 ~ N. 2 Kartika 2000 r Gaurbda 514

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    Editoriale

    Attualmente e pi che mai, ogniqualvolta si utilizza la parola 'guru', sembra si faccia in riferimento ad un ar-gomento controverso. Infatti poich ilguru una parte della potenza infinita, avvicinare l'infinito da partedell'anima infinitesimale implica automaticamente una contraddizione. Questo paradosso viene per sag-giamente risolto con la semplice e sublime affermazione di uno dei nostri maestri: "Se l'infinito non pu far-

    si conoscere al finito, significa che non infinito."Si potrebbe continuare questa argomentazione affermando in tono ardente che solo il proprioguru jagat gu-ru, l'unico universale maestro, il sologuru per i prossimi diecimila anni, il "nuovosampradyika guru" e chesi deve dare l'iniziazione per suo conto soltanto come rtvik. Queste argomentazioni ignorano l'affermazio-ne di Mahprabhu contenuta nella r Caitanya Caritmta: "mara ajya guru ha tara ei dea - diventaguru su Mio ordine e libera questa terra!" e che questo ordine riposa prima di tutto nell'istruzione: "sii umi-le come un filo d'erba nella strada."Dobbiamo riuscire a discriminare con intelligenza per poter comprendere le istruzioni spirituali; non dob-biamo essere dei rigidi calcolatori, aggrappandoci al loro aspetto assurdo e alterare il loro significato lettera-rio. Perch invece avviene questo? Perch ogni parola ha un lato illusorio ed uno liberatorio. Prendiamo adesempio la frase di uso comune: "Ilguru eterno," se venisse considerata in modo troppo letterale, non do-

    vremmo preparare ilsamdhi per il nostroguru dopo la sua trascendentale dipartita. Al contrario dovrem-mo adorare giornalmente il suo corpo divino sul vyssana anche dopo che la sua anima si unita ai nitya-ll. Dovremmo continuare a cucinare per lui ed aspettare pazientemente il suo successivo ordine. La per-sona intelligente invece considerer la partenza del guru in modo spirituale e compir i doveri necessari. Sepoi veramente umile, tenter sinceramente di diventare qualificato per portare avanti egli stesso il "ma-no'bha" delguru, sia dando istruzioni sia rivelando i mantra stessi, nonostante nel cuore non si sentir maiqualificato. Se consideriamo invece questa frase "ilguru eterno", nel suo vero sensostrico, dovremmosempre ricordare la sdhaka-rpa delguru, specialmente il bhva-netram, l'occhio interiore dell'amore cheegli ha risvegliato nel nostro cuore, e allora saremo salvi. Ma il processo per diventare unguru qualificato indefinitiva deve essere compiuto con l'aiuto di elevati Vaiava che al momento ci sono vicini, altrimenti lemolte apparenti contraddizioni contenute nelle scritture, confondendoci ci scoraggeranno e ci impedirannodi raggiungere la meta ultima, il puro amore per Ka. Perci non dovremmo sovraccaricarci di pensieri ri-dicoli, dovremmo invece provare a pregare sempre come pregava Narottama hkura:

    uniychi sdhu-mukhe bale sarva-janar-rpa-kpya mile yugala-caraa prabhu lokantha kabe sange lai ybe

    r-rpera pda-padme more samarpibeh h prabhu! Santana gaura-paribrasabe mili vcha pra karaha mra hena ki haibe mora narma-sakh-gana

    anugata narottama karibe saner rpera kp yena mra prati haya

    se pada raya yra sei mahaya

    Tutti dicono: Ho sentito dalla bocca deisdhu che per la misericordia di r Rpa Gosvm possiamo otte-nere i piedi di loto di r Rdh-Krishna Yugala.Oh Santana Prabhu! Oh associati del Signore Gaurga! Vi prego gentilmente aiutatemi a soddisfare ilmio desiderio.Che la misericordia di r Rpa e di qualunque mahaya, o anima elevata che ha preso rifugio ai suoi piedidi loto sia su di me.Oh, quando il mio Prabhu Lokantha, Majual, mi prender e mi offrir ai piedi di loto di r Rpa Majar?Oh, quando poi lepriya-narma-sakh, le amiche pi care di r Rdh e Krishna, ordineranno alla loroplya-ds, questo Narottama, Campakalata, di servirLi?

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    Libri

    Pubblicatidalla

    Gaudiya Vedanta Pubblicationsin inglese:

    The Nectar of Govinda-LilaGoing beyond Vaikuntha

    Bhakti-RasayanaSri Siksastaka

    Venu-GitaManah-Siksa

    Sri Bhakti-Rasamrta-Sindhu-BindhuPrabandhavali

    Pinnacle of DevotionTheir Lasting Relationship

    Sri UpadesamrtaBhakti-Tattva-viveka

    The Essence of all AdviceThe True Conception of Sri Guru-TattvaSrila Bhakti Prajnana Kesava Gosvami

    His life and TeachingsLetters from America

    My siksa Guru and Prya bandhuArcana-Dipika

    Damodara-Lila MadhuriThe Secret Truths of the Bhagavatam

    Gaudiya Giti-Gucca

    Srimad Bhagavad-gitaJaiva-dharma

    in italiano:

    Il Nettare della Govinda-LilaAndare Oltre Vaikuntha

    Lettere dallAmericaLa Vera Concezione di Sri Guru-Tattva

    LEssenza di tutte le istruzioni

    Per ulteriori informazioni rivolgersi a:

    Sri Kesavaji Gaudiya MathMathura (U.P) 281001, India

    A.V.G.V.Cantone Salero 5

    13865 Curino (BI)e-mail: [email protected]

    Tel.: 015-928173sito web: www.igvp.com/avgv

    Rivista della International Gauya VedntaPubblication e

    dellAssociazione Vaiava Gauya Vedanta

    Sotto legida dellar Gauya Vednta Samiti:

    Fondatore-cryaNity-ll pravista om viupada paramahasa 108

    r rmad Bhaktiprajna Keava Gosvm Mahrja

    Presidente-crya

    r rmad Bhaktivednta Vamana Mahrja

    Vice-PresidenteFondatore di Raggi di Armonia

    Tridandi Swmr rmad Bhaktivednta Nryaa Mahrja

    Edizione italiana curata darman Ll Purusottama dsa

    Traduzione e bozzermat Ka-Devi dsrman Madhumangala dsa

    rman Partha dsarman Gopinath dsa

    Graficarman Ambharish dsa

    Il nostro scopo di spargere raggi di illuminazione nellospirito dei Gauya Vaiava seguendo il desiderio di

    rla Bhaktivednta Nryaa Mahrja. Il nostro re-taggio la rivista 'Harmonist' o 'r Sajjanatosani' fon-data da rla Bhaktivinoda hkura, pi tardi pubblica-ta da rla Bhaktisiddnta Sarasvat Prabhupda. Possa-no i Vaiava presenti concedere la loro grazia divina sui

    nostri tentativi di compiacerli.

    Raggi di ArmoniaGirirjaj Mandira, Sev Kuja

    Vndvana 281121Mathur Distr., U.P., India

    Telefono/Fax 0091-565-445294

    E-mail: [email protected] Web: www.igvp.com/rays

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    Primo Raggio Pubblicazioni

    5Raggi di Armonia Vol. I ~ N. 2

    La mattina successiva Sannys hkura non eb-be occasione di fare domande a Premadsa Bbjche era immerso interiormente nel nettare del servi-zio con il sentimento dei residenti di Vraja. A mez-zogiorno dopo aver accettato del cibo dagli abitantidel villaggio, si sedettero entrambi nel cespuglio co-

    perto da un naturale riparo, un intreccio di piante dimdhav e mlat. Pieno di compassione, Para-mahamsa Bbj Mahasaya quindi inizi a parlare:"O migliore tra i devoti, a che conclusioni sei giuntodopo la nostra discussione di ieri riguardante il dhar-ma?"

    Ascoltando questo Sannys hkura chiese congrande gioia: "O maestro, se lajva infinitesimalecome pu il suo dharma eterno essere completo edinadulterato? E se la naturale funzione dellajva siforma nel momento in cui essa generata, come puquella funzione essere eterna?"

    Ascoltando queste due domande, ParamahamsaBbj medit sui piedi di loto di r acnandana esorridendo inizi a parlare: "O rispettabile signore,sebbene lajva sia infinitesimale (anupadartha) il suodharma completo, inadulterato ed eterno. La suanatura minuta solamente una caratteristica che laidentifica. Esiste solo una sostanza infinita (brhad-vastu) ed il Brahman Supremo, r Kacandra.Lejive sono le Sue particelle atomiche e proprio co-

    me le scintille incessantemente emanano dal fuoco,cos lejive emanano da Krishna, la personificazionedell'immutabile coscienza. Proprio come ogni scin-tilla contiene in s la potenza del fuoco, ciascunajvapossiede le qualit adatte per manifestare la funzio-ne completa della coscienza. Una singola scintilla, incontatto con un oggetto infiammabile, pu accende-re un fuoco ardente capace di incenerire l'interomondo. Similmente persino la singolajva pu por-tare una grande inondazione di amore ottenendo rKrsnacandra, che il vero oggetto d'amore. Finchessa manca di entrare in contatto con il vero oggettodella sua funzione spirituale (dharma-visaya), l'infi-

    nitesimale e coscientejva incapace di esibire il na-turale sviluppo di quella funzione. In realt sol-tanto quando l'anima entra in contatto con il suoobiettivo, che la funzione spirituale dell'anima vienealla luce.

    "Qual il nitya-dharma o la funzione costituzio-

    nale eterna dellajva? Devi esaminare con attenzio-ne questa domanda. L'eterna funzione per la qualeesiste lajva prema, il divino amore per Dio. Laj-va una sostanza trascendentale rispetto alla mate-ria inerte, e la coscienza ci di cui essa costituita.L'amore divino la sua eterna funzione ed il servi-zio a Krishna ci che viene designato come divinoamore. Perci il servizio a Krishna che della natu-ra diprema, la funzione costituzionale dellajva.

    "Lajva esiste in due condizioni:siddhavastha, ilpuro stato liberato e baddhavastha, lo stato condi-zionato. Nello stato liberato lajva unicamente cin-maya, il che significa che possiede un corpo spiritua-le ed una totale coscienza spirituale. In questo statola jva non ha alcuna connessione con la materiamondana. Tuttavia anche nello stato liberato lajvaresta pur sempre un'entit infinitesimale.

    "Lajva essendo caratterizzata dalla qualit del-l'infinitesimalit, pu intraprendere un cambiamen-to di condizione. Krishna per Sua stessa natura di en-tit cosciente infinita, non intraprende mai un cam-

    biamento di condizione. Egli, per Sua essenziale co-stituzione vastu, grande, completo, puro ed eterno.Lajva, per sua essenziale costituzione vastu, mi-nuta, una particella, soggetta alla contaminazio-ne e a ripetuti cambiamenti. Nonostante tutto per,per virt del dharma dellajva o inadulterata funzio-ne spirituale, essa grande, completa, pura ed eter-na. Finch lajva pura, la sua funzione spiritualemostra il suo carattere immacolato. Quando per lajva contaminata dal coinvolgimento con my, lasua vera natura si altera ed essa diventa impura, sen-za rifugio ed oppressa dalla felicit e dal dolore ma-teriale. Il corso dell'esistenza materiale dellajva di-

    Il Jaiva-dharmadi Srila Bhaktivinoda Thkura

    La funzione eterna della jva pura ed eterna

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    Raggi di Armonia Vol. I ~ N. 26

    venta effettivo nel momento in cui l'attitudine a ser-vire Krishna viene dimenticata.

    "Finch lajva resta pura, essa si identifica con lasua funzione inadulterata. Il suo ego quindi radi-cato nella concezione di essere una servitrice di Kri-shna. Ma non appena essa si contamina con l'asso-

    ciazione di my, quell'ego puro recede ed assumeforme diverse. Dovuto al legame con my, la puraidentit spirituale dellajva viene coperta dal corpogrossolano e sottile. Di conseguenza nel corpo sotti-le (linga-sarira), emerge un ego diverso. Quandoquesto ego si combina con l'identificazione che laj-va ha di essere il corpo grossolano (sthula-sarira), es-sa assume un terzo tipo di ego. Nella sua forma spi-rituale pura lajva esclusivamente una servitrice diKrishna. Nel corpo sottile lajva si considera invececome la goditrice dei frutti delle sue azioni. In quel

    momento l'ego di essere una servitrice di Krishnaviene coperto dalla sua identificazione con il corposottile. Lajva ottiene allora un corpo grossolano epensa: 'Sono un brhmaa, sono un re, sono povero,sono miserabile, sono sommerso dalla malattia e dallamento, sono una donna, sono il padrone di moltepersone.' In questo modo essa si identifica con mol-ti e diversi tipi di concezioni corporali grossolane.

    "La funzione costituzionale dellajva si altera inassociazione con questi diversi tipi di falso ego. Il pu-roprema losvadharma della purajva. La manife-stazione alterata diprema viene esibita nel corpo sot-tile sotto forma di felicit e dolore, attaccamento eavversione e cos via. Questa perversione viene os-servata nel corpo grossolano in una forma ancora piconcentrata attraverso il piacere del mangiare, beree godere sessualmente. Devi capire con chiarezzache la funzione eterna dellajva, conosciuta comenitya-dharma, si manifesta solamente nel suo statopuro. Il dharma che nasce nello stato condizionato conosciuto come naimittika, temporaneo. Il nitya-

    dharma per natura completo, puro ed eterno. Spie-gher il naimittika-dharma in modo pi esteso un al-tro giorno.

    "Il puro dharma Vaiava, come stato descrittonello rmad-Bhgavatam, il nitya-dharma. I varitipi di dharma che vengono propagati nel mondopossono essere divisi in tre categorie: i nitya-dharma,i naimittika-dharma e gli anitya-dharma. Tutte le re-ligioni in cui non si trova la concezione del SupremoSignore e non viene accettata l'eternit dell'anima,sono definite anitya-dharma, religioni non perma-nenti. Quelle religioni che riconoscono l'esistenzadel Supremo Signore e l'eternit dell'anima ma che

    si sforzano di ottenere la misericordia del Signore so-lo attraverso metodi provvisori sono naimittika-dhar-ma, religioni temporanee o metodi di elevazione co-me per esempio il karma, iljna e loyoga. Le reli-gioni che si sforzano di ottenere il servizio dell'infi-nitamente affascinante ed incantevole Supremo Si-

    gnore attraverso il puroprema sono conosciute co-me nitya-dharma."Sebbene il nitya-dharma pu essere conosciuto

    con differenti nomi in accordo ai differenti paesi, raz-ze e linguaggi, uno ed supremamente benefico. IlVaiava dharma che prevalente in India, l'e-sempio ideale di nitya-dharma. Il dharma insegnatoal mondo da Bhagavn acnandana, il Signore delnostro cuore, l'originale dharma Vaiava. E' perquesta ragione che grandi personalit assorte nell'e-stasi del divino amore lo hanno accettato e lo hanno

    praticato."A questo punto Sannys hkura a mani giunte

    disse: "O maestro, vedo costantemente la superec-cellenza dell'immacolato dharma Vaiava rivelatoda r acnandana. Ho realizzato chiaramente lasdegnosa natura della dottrina monistica portata dar Sankaracarya; ma nella mia mente nata una do-manda che sento di dover porre ai tuoi piedi di loto.Il mahbhva, il pi alto stadio diprema che statomanifestato dal Signore Caitanya, diverso dallo sta-dio perfetto di unit con l'Assoluto, l'advaita-siddhi?"

    Ascoltando il nome di r akarcrya, Para-mahamsa Bbj offr prostrati omaggi all'crya edisse: "O rispettabile signore, devi sempre ricordareche akarcrya non altri che Mahadeva-aka-ra o iva. Ci stato espresso in questa affermazio-ne: 'sankarah sankarah saksat'. akara unguruper i Vaiava. Per questa ragione Mahprabhu hafatto riferimento a lui come crya, il precettore spi-rituale. Da parte sua r akara fu un perfetto

    Vaiava."Nel momento in cui r akara apparve in India,vi era un grande bisogno di ungunavatara come lui,di un'incarnazione che presiede le qualit della na-tura materiale. In India lo studio delle scritture Ve-diche e la pratica del varnasrama-dharma si eranopraticamente estinte dovuto all'influenza della filo-sofia nichilista del Buddhismo. Il nichilismo, cono-sciuto comesunyavada, ardentemente opposto al-la concezione di un Dio personale. Sebbene essoparzialmente accetti il principio dijvtm, entit co-sciente dell'essere vivente o anima spirituale, esso un esempio estremo di anitya-dharma o religione

    Primo Raggio Pubblicazioni

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    Primo Raggio Pubblicazioni

    7Raggi di Armonia Vol. I ~ N. 2

    l'adorazione del Signore Hari il metodo per purifi-care il cuore ed ottenere la liberazione. akara ri-masto in silenzio solamente sulla questione che ri-guarda la destinazione straordinaria che lajva ottie-ne dopo aver raggiunto la liberazione.

    "akara era completamente cosciente che se le

    jve fossero state spinte a seguire seriamente il sen-tiero della liberazione attraverso l'adorazione di Ha-ri, gradualmente sarebbero diventate attratte al pia-cere del bhajana diventando quindi pure devote. Perquesta ragione akara semplicemente indic il sen-

    tiero ma non rivel ulterior-mente i segreti confidenzialidel dharma Vaiava. Colo-ro che hanno studiato scru-polosamente i commentari diakara possono compren-

    dere le sue profonde inten-zioni. Tuttavia coloro che so-no semplicemente preoccu-pati dell'aspetto esterno deisuoi insegnamenti, restanolontani dalla soglia del dhar-ma Vaiava.

    "Lo stadio perfetto dell'u-nit assoluta conosciuto co-me advaita-siddhi e quello diprema, possono essere con-cepiti come identici da unpunto di vista specifico. L'in-terpretazione ristretta dell'u-nit assoluta tuttavia certa-mente differente dal signifi-cato diprema. Devi capirechiaramente che cosa si in-tende per prema. La fun-zione inadulterata attraver-

    so cui un'entit trascendentale spontaneamente at-

    tratta ad un'altra entit trascendentale, conosciutacome prema. Premanon pu essere effettivo finchvi un'esistenza separata tra due entit trascenden-tali. Il dharma attraverso cui tutte le entit trascen-dentali sono eternamente attratte alla Suprema En-tit Trascendentale, r Kacandra, conosciutocome ka-prema. L'eterna esistenza separata diKacandra, l'eterna esistenza separata dellejve ela tendenza dellejve a cercarLo, sono le tre veriteternamente stabilite che costituiscono il principio sucui poggiaprema. La presenza distinta di tre ingre-dienti separati: colui che gusta, l'oggetto che vienegustato e l'atto di gustare, sono un fatto. Se colui che

    non permanente. I brhmaa di quell'era in effettierano tutti diventati Buddhisti ed avevano abbando-nato il dharma Vedico. akarcrya, l'incarnazionestraordinariamente potente di Mahadeva, apparveallora per ristabilire la rispettabilit delle scrittureVediche, convertendo la dottrinasunyavada del ni-

    chilismo in quella brahmavada dell'indistinto Brah-man. Questo fu un fatto non comune. L'India ri-marr per sempre indebitata verso r akarcryaper questo importante contributo.

    "In questo mondo tutte le attivit possono esseregiudicate in accordo adue differenti criteri: al-cune sono relative ad unparticolare periodo ditempo (tatkalika) ed al-tre sono applicabili a tut-

    ti i tempi (sarvakalika).Il lavoro di akarcryafu relativo ad un partico-lare periodo di tempo.Attraverso il suo lavorosi ottenne un enorme be-neficio. akarcryagett le fondamenta sullequali grandi crya comer Ramanujcrya e rMadhvcrya eresserol'edificio del puro dhar-ma Vaiava. Perciakarcrya fu un gran-de amico e un crya pio-niere del dharmaVaiava.

    "I Vaiava sono orafacilmente in grado diraccogliere il frutto deiprecetti filosofici insegnati da akarcrya. Per le

    jve che sono prigioniere della materia, c' un grandebisogno disambandha-jna, della conoscenza del-l'imprigionamento dell'anima nella natura materialee della sua relazione con il Supremo Signore. Siaakarcrya che i Vaiava accettano il fatto che leentit senzienti in questo mondo materiale sonocompletamente distinte e separate dai corpi materialisottili e grossolani, che lejve hanno un'esistenza spi-rituale e che la liberazione o mukti implica l'abban-dono di tutte le connessioni con questo mondo ma-teriale. Fino al punto della liberazione, c' una gran-de affinit tra la dottrina di akara e quella deglicrya Vaiava. akara ha persino insegnato che

    rla Bhaktivinoda Thkhura

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    Primo Raggio Pubblicazioni

    8 Raggi di Armonia Vol. I ~ N. 2

    gustaprema e l'oggetto da gustare fossero la stessacosa,prema non potrebbe essere una realt eterna.

    "Se l'assoluta unit o advaita-siddhi, viene defini-ta come lo stato puro di un'entit trascendentale pri-va di ogni relazione con la materia inerte, allorapre-ma e l'advaita-siddhi potrebbero essere descritte co-

    me la stessa cosa. Ma gli studiosi di oggi che hannoadottato la dottrina di akara, non sono soddisfattidell'idea che l'unit implicita nell'advaita-siddhi si ri-ferisce all'unit con la natura spirituale o cit-dharma.Con i loro tentativi di stabilire che le entit spiritua-li cit-vastu diventano esse stesse un'unit, essi tra-scurano la vera concezione della filosofia della nondistinzione esposta dai Veda e propagano al suo po-sto una visione distorta. Poich questa opinione sicontrappone all'eternit diprema, i Vaiava hannodichiarato che questa filosofia si oppone ai Veda.

    "akarcrya descrisse lo stato di non distinzio-ne semplicemente come una condizione inadultera-ta di sostanza spirituale. Tuttavia i suoi attuali se-guaci non essendo in grado di comprendere le inten-zioni profonde del loroguru, hanno rovinato la suareputazione. Descrivendo i vari stati diprema comeun fenomeno illusorio, essi hanno fondato in questomondo una dottrina veramente degradata conosciu-ta col nome di myvda.

    "I Myvd di base negano l'esistenza di qualco-

    sa che non sia l'unica sostanza spirituale. Essi nega-no anche che la funzione diprema esiste all'internodi quella sostanza spirituale. Dichiarano che finchBrahman resta in uno stato di unit, si trova al di ldi my. Quando Brahman si incarna e prende varieforme comejve, diventa sommerso da my. Diconseguenza essi considerano la forma del Signore,che eternamente pura ed costituita da coscienzaconcentrata, come una manifestazione illusoria. Es-si credono anche che l'identit individuale dellajvasia un'illusione. Per questa ragione sono giunti alla

    conclusione cheprema e le sue varie manifestazioni,sono illusorie e che la conoscenza della non dualito advaita-jna, al di l dell'influenza di my. Laloro concezione errata di advaita-siddhi o unit, nonpu mai essere paragonata aprema.

    "Ilprema che il Signore Caitanyadeva insegn almondo a gustare e che Egli personalmente mostrcon il Suo comportamento e le Sue attivit, total-mente al di l della giurisdizione di my ed il pialto grado di sviluppo dello stato puro di perfettaunit. La condizione conosciuta come mahbhva una manifestazione speciale di questoprema. In que-sta condizione la felicit trascendentale di ka-pre-

    ma, straordinariamente potente. Di conseguenzasia la separazione che l'intima relazione del conosci-tore e dell'oggetto della conoscenza, sono elevate adun livello senza precedenti. La teoria non conse-quenziale myvda non pu essere di alcuna utilitper comprendere il contenuto diprema in un qual-

    siasi suo stadio."Sannys hkura con grande reverenza disse: "OMaestro, il mio cuore stato profondamente scossodalla realizzazione che la dottrina myvda cosinsignificante. Per tua misericordia oggi sono statidispersi tutti i persistenti dubbi al riguardo. Sento unintenso desiderio di abbandonare gli abiti disanny-s myvd."

    Bbj Mahasaya disse: "O Mahtma, ti consigliodi non avere alcun attaccamento o avversione per gliabiti esterni. Quando il dharma o la funzione spiri-

    tuale del tuo cuore diventer purificata, i tuoi abitiesterni saranno facilmente e naturalmente adeguati.Dove vi troppa preoccupazione per le apparenzeesterne, si diventa disattenti alla funzione internadell'anima. E' mia opinione che prima di tutto devipurificare il tuo cuore. Poi, quando l'attaccamentoal comportamento esterno disdhu si svilupper, po-trai cambiare i tuoi abiti esterni senza alcuna man-canza. Fissa completamente il tuo cuore nell'atten-ta ricerca di r Krishna Caitanya e pi tardi potrai

    adottare gli aspetti esterni deldharma

    Vaiava peril quale hai un'inclinazione naturale. Dovresti sem-pre ricordare questa istruzione data da rmanMahprabhu (Caitanya Caritmta, Madhya 16.238-239):

    markaa-vairgya n kara loka dekhyathyogya visaya bhuja ansakta haantare nih kara, bhye loka-vyavahra

    acirt ka tomya karibe uddhra

    "Non adottare come una scimmia i segni esternidella rinuncia soltanto per impressionare la gente co-mune. Dovresti accettare senza alcun attaccamentoqualunque oggetto dei sensi sia adatto per mantene-re le tue pratiche devozionali ed abbandonare tutti idesideri contenuti nel tuo cuore. Mentre interna-mente sviluppi una fede incrollabile in r Krishna,esternamente devi portare avanti le tue responsabi-lit in modo che nessuno possa scoprire i tuoi senti-menti interni. Facendo questo r Krishna moltopresto ti liberer dall'esistenza materiale."

    Sannys hkura comprese l'importanza di que-

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    Secondo Raggio Forum

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    sta discussione e non fece ulteriori richieste sul cam-biare i suoi abiti. A mani giunte disse: "O Maestro,ho preso rifugio ai tuoi piedi di loto ed ora sono tuodiscepolo. Qualsiasi istruzione mi darai la porteravanti senza discutere. Ascoltando le tue istruzioniho compreso che l'inadulterato ka-prema l'uni-

    co dharma Vaiava. Questo amore per Krishna ilnitya-dharma dellejve. Questo tipo di dharma completo, puro e naturale. Ma come devo conside-rare queste diverse religioni, i vari dharma che sonoprevalenti nei differenti paesi?"

    Bbj Mahasaya disse: "O Mahtm, esiste solouna religione, non due o molte. Lejve hanno unasola religione ed conosciuta come il dharmaVaiava. La religione non pu cambiare dovuto al-le differenze di linguaggio, paese, o razza. Le perso-ne fanno riferimento aljaiva-dharma o funzione co-

    stituzionale dellejve, con nomi diversi, ma esse nonpossono creare una funzione costituzionale differen-te. Il puro amore spirituale che l'entit vivente haper la Suprema Entit conosciuto come jaiva-dharma. Poich le entit viventi possiedono diffe-renti nature materiali, questojaiva-dharma apparedistorto essendosi fuso in svariate forme mondane.E' per questa ragione che stato dato il nomeVaiava dharma, per identificare la forma pura deljaiva-dharma. La purezza di ogni religione pu es-

    sere misurata in base al grado diVaiava-dharma

    contenuto in essa.(Questa edizione delJaiva-dharma sta per essere

    tradotta in italiano e verr pubblicata molto presto.)

    Una preghiera Vaiava

    Nitya-ll Pravista O Visnupdar rmad Bhakti Pramoda Pur

    Mahrja

    Gaura-Caturthi (4 giorno di luna crescente) 1898Gaura-Caturdasi (14 giorno di luna crescente) 22

    Novembre 1999

    La misericordia di r Guru tutto:guru-kpa hikevalam, quindi si deve pregare cos:

    " O Signore, sono il pi caduto e inutile. Che ilmio maestro spirituale sia compiaciuto di me. Possaegli infondermi la forza spirituale per seguire le suedirettive. Possano tutti gli ostacoli frapposti nellamia adorazione al Signore essere rimossi cos che al-la fine del mio soggiorno in questo mondo, potr se-dere da solo, lontano dal trambusto del mondo ma-teriale e con mente fissa, cantare i Santi Nomi consentimento. Che il Signore sia misericordioso e miconceda di esalare il mio ultimo respiro in questo mo-do. Coscientemente o incoscientemente, ho com-messo molto offese ai Suoi piedi di loto ed anche oracontinuo a commettere queste offese. O Signore tiprego, perdona tutte queste offese e concedimi unluogo vicino ai Tuoi piedi di loto. Rendi la mia vitacompleta donandomi la compagnia di coloro che Tisono cari...

    O Signore, perdona tutte le mie offese sia volon-tarie che involontarie. Concedimi per sempre un po-sto tra i Tuoi servitori, ai Tuoi piedi di loto dove nonc' lamento, paura, morte. I Tuoi piedi sono l'unicorifugio per una persona come me che non ha trovatorifugio in alcun luogo di questo mondo."

    Bhumau skhalita-padanambhumir evavalambanam

    tvayi jataparadhanamtvam eva saranam prabho

    Skanda Purana"Coloro che inciampano e cadono hanno solo il

    terreno come aiuto per rialzarsi, o Signore, coloroche commettono offese a Te, non hanno altri che Tea cui ricorrere."

    Quindi cari devoti, trattate con cura il sentiero del-la devozione. Pregate sempre per avere la miseri-cordia di Krishna, delguru e dei Vaiava. Ricorda-te che il progresso nella devozione dipende dal pro-gresso nell'umilt, questa l'arte delsdhana."

    (Swm B.P. Pur Mahrja, L'arte del sdhana)r rmad Bhakti Promode Puri Mahrja

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    10 Raggi di Armonia Vol. I ~ N. 2

    Cogliamo lopportunit offerta dalle celebrazionidell'anniversario dellavvento di hkura Bhaktivi-noda per riflettere sul metodo adatto ad ottenerequei benefici resi accessibili allumanit per grazia diquesto grande devoto di Krishna. hkura Bhakti-vinoda stato particolarmente gentile verso quellepersone sfortunate totalmente assorte in speculazio-ni mentali di tutti i generi. Questa la malattia pre-

    valente dellera attuale. I precedenti crya apparsiprima di hkura Bhaktivinoda non si rivolsero maicos direttamente ai pensatori empirici (coloro chenon ammettono verit che non siano prima percepi-te dai propri sensi), furono pi misericordiosi versocoloro naturalmente predisposti ad ascoltare i di-scorsi riguardanti lAssoluto e non furono dissuasidai faziosi argomenti dei dichiarati oppositori di Dio.rla hkura Bhaktivinoda si preso il disturbo diconfutare le argomentazioni distorte degli specula-

    tori mentali con la suprema logica trascendentaledella Verit Assoluta rendendo cos accessibile an-che al moderno lettore medio l'opportunit di avva-lersi dello studio accurato dei suoi scritti.Non molto lontano il giorno in cui i volumi di ine-stimabile valore composti da hkura Bhaktivinodaverranno tradotti con grande rispetto in tutte le lin-gue del mondo dai ricettacoli della sua grazia.Gli scritti di hkura Bhaktivinoda costituiscono ilponte dorato tramite il quale gli speculatori mentalipossono attraversare in tutta sicurezza le agitate ac-

    que delle infruttuose controversie empiriche le qua-li disturbano la pace di coloro che hanno scelto diaver fede nella guida dei suoi scritti per trovare la ve-rit. Non appena il lettore congeniale si trova nellaposizione di apprezzare la genuina qualit della filo-sofia di hkura Bhaktivinoda, la panoramica com-pleta delle scritture rivelate del mondo si spalancherautomaticamente davanti alla sua recuperata visio-ne.Sono gi sorti, tuttavia, seri fraintesi riguardo la giu-sta interpretazione della vita e degli insegnamenti dirla hkura Bhaktivinoda. Coloro che credono diaver compreso il significato del suo messaggio senza

    essersi assicurati la grazia illuminante dellcrya, so-no esposti ai controversi metodi di studio empiricodei suoi scritti. Ci sono persone che hanno imparatoa memoria quasi tutto quello che ha scritto senza es-sere in grado di afferrare anche la pi piccola parti-cella del suo significato. Tale studio non pu dar be-neficio a coloro che non sono preparati ad agire inaccordo alle istruzioni trasmesse chiaramente nelle

    sue parole. Per loro non c alcuna onesta possibilitdi far propri gli avvertimenti di hkura Bhaktivi-noda. Coloro perci che sono fuorviati dallattentostudio dei suoi scritti, sono deviati dalla loro stessaostinazione perversa, rimanendo fedeli al corso em-pirico che essi preferiscono tenersi caro, contro i suoiespliciti avvertimenti. Lasciamo che queste sfortu-nate persone cerchino pi attentamente nei loro stes-si cuori la causa della loro sventura. Il servizio per-sonale al puro devoto essenziale per comprendere

    il significato spirituale delle parole di hkura Bhak-tivinoda. Leditore di questo giornale [rla Bhakti-siddnta], originariamente avviato da hkuraBhaktivinoda, sta cercando di dirigere lattenzionedi tutti i seguaci di hkura Bhaktivinoda verso que-sto pi importante punto dei suoi insegnamenti. Non necessario cercare di collocarci su un piano di egua-glianza con hkura Bhaktivinoda. Non verremosoddisfatti da qualsiasi imitazione meccanica di unaqualunque delle pratiche di hkura Bhaktivinodabasandoci sul principio opportunista che esse posso-

    no essere convenienti da adottare. Ilguru non uncomune mortale le cui attivit possono essere com-prese dalla ragione fallibile dellumanit irredenta.C una linea di demarcazione eternamente invali-cabile tra il Salvatore ed il salvato. Solo coloro chesono veramente salvi sanno questo. hkura Bhak-tivinoda appartiene alla categoria dei maestri delmondo spirituale che sono eternamente in una posi-zione superiore.Lattuale editore ha sentito fin dallinizio suo supre-mo dovere cercare di chiarire il significato della vitae degli insegnamenti di hkura Bhaktivinoda attra-verso il metodo dellascolto sottomesso del suono

    hkura Bhaktivinodarla Bhaktisiddnta Sarasvat Prabhupda

    Pubblicato per la prima volta nel Harmonist, dicembre 1931, volume XXIX n 6

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    trascendentale che proviene dalle labbra del puro de-voto. Ilguru che realizza il significato trascendenta-le di tutti i suoni, si trova nella posizione di servirelAssoluto attraverso la guida dellAssoluto Stessoinsita in ogni suono. Il suono trascendentale Dio,il suono mondano non Dio. Tutti i suoni possiedo-

    no queste opposte attitudini, tutti rivelano il loro vol-to divino al devoto e presentano solo il loro aspettodeludente all'empirico pedante. Apparentemente ildevoto usa lo stesso linguaggio del deludente e pe-dante empirico che ha imparato a memoria il voca-bolario delle scritture. Ma non riuscendo a sostene-re lapparente uguaglianza della performance, unonon ha alcun accesso alla visione della realt, mentrelaltro completamente libero da ogni illusione.Coloro che ripetono a memoria gli insegnamenti dihkura Bhaktivinoda non necessariamente capi-

    scono il significato delle parole che essi ripetono inmodo automatico. Possono superare un esame ac-cademico che riguarda il contenuto dei suoi scritti,ma non sono necessariamente anime realizzate. Es-si non conoscono affatto il vero significato delle pa-role che hanno appreso con il metodo dello studioempirico. Prendiamo per esempio il nome Krish-na. Ogni lettore delle opere di hkura Bhaktivi-noda devessere consapevole che il Nome Si manife-sta sulle labbra dei Suoi servizievoli devoti sebbenesia inaccessibile ai nostri sensi mondani. Una cosa passare lesame riportando questa giusta conclusionetratta dagli scritti di hkura Bhaktivinoda, e tuttal-

    tra cosa realizzare la natura del Santo Nome di Kri-shna attraverso il processo trasmesso dalle parolestesse.hkura Bhaktivinoda non voleva ascoltassimo ilsuono mondano di astuti recitatori meccanici per ac-cedere al trascendentale nome di Krishna. Persone

    simili possono essere a conoscenza di tutti gli argo-menti scritti che riguardano la natura del nome divi-no, ma se ascoltiamo questi argomenti da una sor-gente inaridita quelle parole accresceranno sola-mente la nostra delusione. Viceversa le stesse iden-tiche parole provenienti dalle labbra del devotoavranno un effetto diametralmente opposto. Il no-stro giudizio teorico non potr mai afferrare la diffe-renza tra i due aspetti. Il devoto sempre nel giusto;il non-devoto che si presenta sotto laspetto di empi-rico pedante sempre e per forza di cose nell'errore.

    Nel primo caso sempre presente la verit effettivae nientaltro che la vera realt. Nellaltro caso pre-sente l'ipotesi apparente o deviante, nientaltro chela non-verit. Lespressione in entrambi i casi puavere lo stesso aspetto esteriore. Gli stessi identiciversi delle scritture possono essere recitati da devotie non-devoti, possono essere apparentemente citatiin modo esatto dal non-devoto, ma i valori corri-spondenti dei due processi rimangono sempre cate-goricamente differenti. Il devoto nel giusto anchequando apparentemente fa delle citazioni errate, ilnon devoto nell'errore anche se cita correttamen-te ogni singola parola, capitolo e verso delle scrittu-

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    12 Raggi di Armonia Vol. I ~ N. 2

    re.Loggetto di ricerca del devoto non la saggezza em-pirica. Coloro che leggono le scritture per raccoglie-re una saggezza empirica daranno solo la caccia adunoca selvatica. Sono pi coloro che imbroglianobasandosi sulla loro erudizione empirica delle scrit-

    ture. E questi imbroglioni ottengono lammirazionedi altri imbrogliati. Ma la reciproca ammirazionenella societ degli imbroglioni non sfugge semplice-mente per la sua consistenza numerica, alle sfortunecausate dalla deliberata ricerca della strada sbaglia-ta seguendo il suggerimento del nostro infimo s.Che cosa sono le scritture? Nientaltro che la ripeti-zione da parte dei puri devoti del divino messaggioche appare sulle labbra di altri puri devoti. Questomessaggio trasmesso dai devoti lo stesso in ogniepoca. Le parole dei devoti sono sempre identiche a

    ci che affermano le scritture. Qualsiasi significatoricavato dalle scritture teso a minimizzare la funzio-ne del devoto, il quale il comunicatore originale delmessaggio divino, contraddice la propria pretesa diessere ascoltato. Coloro che pensano che la linguasanscrita, nel suo senso lessicografico sia il linguag-gio della divinit, sono illusi come coloro che sosten-gono che il messaggio divino sia comunicabile attra-verso qualsiasi altra lingua dialettale.Tutti i linguaggi esprimono e nascondono simulta-neamente lassoluto. Il volto mondano di ogni lin-gua nasconde la verit. Il volto trascendentale diogni suono non esprime altro che lassoluto. Il purodevoto colui che comunica il linguaggio trascen-dentale. Il suono trascendentale fa la Sua apparizio-ne solo sulle labbra del Suo puro devoto. Questa ladiretta e non ambigua apparizione del divino. Sullelabbra dei non-devoti lassoluto appare sempre nelsuo aspetto deludente. Viceversa lassoluto si rivelaal puro devoto in ogni circostanza. Il linguaggio delpuro devoto pu da solo porgere la conoscenza del-

    lassoluto allanima condizionata disposta ad ascol-tare con uno spirito sinceramente sottomesso. La-nima condizionata confonde laspetto illusorio perquello reale quando sceglie di prestare ascolto al nondevoto. E' per questa ragione che si consiglia alla-nima condizionata di evitare qualsiasi associazionecon i non-devoti.Thakura Bhaktivinoda fu riconosciuto da tutti i suoisinceri seguaci come possedere i qui descritti poteridel puro devoto di Dio. Le sue parole devono esse-re ricevute dalle labbra di un altro puro devoto. Se

    le sue parole sono ascoltate dalle labbra di un non de-voto certamente creeranno confusione. Se si studia-

    no le sue opere alla luce della propria esperienza ma-teriale, il loro significato rifiuter di rivelarsi al letto-re. Le sue opere appartengono alla categoria dell'e-terna letteratura rivelata del mondo e per una loroadeguata comprensione devono essere avvicinate at-traverso lesposizione fatta dal puro devoto. Senza

    ricercare l'aiuto di alcun puro devoto, le parole dihkura Bhaktivinoda saranno grossolanamentefraintese da chi le legge. L'attento lettore di questeopere scoprir di essere sempre guidato a cercare lamisericordia del puro devoto se non vorr restare in-giustificabilmente auto soddisfatto dai risultati delu-denti del suo errato metodo di studio.Gli scritti di hkura Bhaktivinoda sono preziosiperch demoliscono ogni obiezione empirica contra-ria a far accettare nel giusto modo lunico metodo diavvicinamento allassoluto. I suoi scritti non posso-

    no e non furono mai intesi a dare accesso allassolu-to senza laiuto del puro devoto di Krishna. Essi di-rigono il sincero ricercatore della verit, come fannodel resto tutte le scritture rivelate, verso il puro de-voto di Krishna e ad imparare ci che Lo riguardaponendolo nella posizione di accettare di ascoltarecon mente aperta il suono trascendentale che appa-re sulle sue labbra. Prima di aprire uno qualsiasi deilibri scritti da hkura Bhaktivinoda come prere-quisito indispensabile faremmo bene a riflettere unpo sullattitudine con cui ci accingiamo al loro stu-dio. Trascurando di ricordare questo principio fon-damentale, i pedanti empirici si ritrovano confusi esenza speranza nel loro vano sforzo di riconciliare leaffermazioni dei differenti testi delle scritture.Per la medesima ragione la stessa difficolt sta gi co-minciando a colpire molti dei cosiddetti seguaci dihkura Bhaktivinoda.La persona a cui lcrya felice di trasmettere il suopotere l'unica che si trova nella posizione di comu-nicare il messaggio divino. Questo costituisce il prin-

    cipio di base della linea di successione dei maestri spi-rituali. Lcrya cos autorizzato, non ha altro dove-re che quello di trasmettere intatto il messaggio rice-vuto dai suoi predecessori.Non c differenza tra le dichiarazioni di un crya equelle di un altro. Sono tutti medium perfetti adattia far apparire il divino nella forma di Nome trascen-dentale, il Quale identico alla forma di Krishna, al-le Sue attivit e cos via.Il divino conoscenza assoluta. La conoscenza as-soluta contraddistinta da ununit indivisibile. Una

    particella della conoscenza assoluta in grado di ri-velare tutta la potenza del divino.

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    13Raggi di Armonia Vol. I ~ N. 2

    Chi vuole comprendere il contenuto dei libri scrittida Bhaktivinoda hkura attraverso il metodo di ac-quisizione che viene applicato alla conoscenza illu-soria e che a disposizione della mente sul pianomondano, destinato ad auto imbrogliarsi. Solo co-loro che sono ricercatori sinceri della Verit sono ido-

    nei a trovarLa, attraverso e all'interno del metodoappropriato a tale scopo.Per poter giungere sulle orme dellAssoluto indi-spensabile ascoltare le parole del puro devoto. Ilpronunciare parole riguardanti lassoluto lassolu-to stesso. E' lAssoluto soltanto che pu concedersialle parti costituenti il Suo potere. LAssoluto appa-re allorecchio in ascolto dellanima condizionata,nella forma del Nome che si trova sulle labbra del

    sadhu. Questa la chiave dellintera posizione. Leparole di Bhaktivinoda hkura dirigono il pedante

    empirico a scartare il proprio metodo e la propria in-clinazione errata e dirigerlo verso la soglia della rea-le ricerca dellAssoluto. Se ci nonostante il pedan-te scegliesse di portare i suoi errori nel regno dellaverit assoluta, marcerebbe tramite il suo arrogantestudio delle scritture, sul sentiero ingannevole e se-parato delle regioni dellignoranza pi cupa. Il me-todo dato da Bhaktivinoda hkura identico al-loggetto della ricerca. Questo metodo non pu es-sere veramente afferrato se non per la grazia del pu-ro devoto. Gli argomenti in effetti sono questi ed es-si possono solo corroborare, ma mai sostituire, la pa-rola che proviene dalla sorgente vivente della Verit,che non altri che il puro devoto di Krishna, la per-sona concreta e assoluta.Il dono pi grande offerto al mondo da Bhaktivino-da hkura consiste in questo: egli stato la radicedellapparizione di quei puri devoti che attualmentestanno portando avanti il movimento della devozio-ne incondizionata ai piedi di r Krishna attraverso illoro totale servizio spirituale offerto al divino. La

    purezza dellanima analogamente non descrivibilesoltanto tramite le risorse del linguaggio umano. Ilpi elevato ideale della moralit empirica non mi-gliore della pi grezza cattiveria se paragonato allaperfetta purezza trascendentale dell'autentico devo-to dell'Assoluto. La parola stessa moralit unafurbesca e impropria designazione quando applicataad una qualsiasi qualit dellanima condizionata.Lappagamento ipocrita unito ad unattitudine nega-tiva, parte integrante del principio di immoralitconcentrata.Coloro che pretendono di riconoscere la missione di-vina di hkura Bhaktivinoda senza aspirare al ser-

    vizio incondizionato rivolto a quelle anime pure cheseguono veramente gli insegnamenti del hkuracon il metodo ingiunto dalle scritture cos specifica-tamente adatto alle richieste della sofisticata menta-lit dellera attuale, ingannano solo se stessi e le lorovittime compiacenti con le loro ipocrite professioni

    e ostentate mostre di conoscenza. Queste personenon devono essere confuse con i membri autenticidel movimento.hkura Bhaktivinoda ha predetto la piena attua-zione dellunita religiosa del mondo con lapparizio-ne di una sola chiesa universale che porta la designa-zione eterna di Brahmsampradya. Egli ha datoallumanit lagognata certezza che tutte le chiese tei-ste presto si fonderanno in ununica eterna comunitspirituale per grazia del Signore Supremo Sri Krish-na Caitanya. La comunit spirituale non circo-

    scritta da condizioni di tempo e spazio, razza e na-zionalit. Lumanit rimasta in attesa di questoevento divino per lunghe ere. hkura Bhaktivino-da ha reso disponibile la concezione della sua prati-cabile forma spirituale, all'empirico dalla menteaperta che pronto ad intraprendere il processo del-lilluminazione. La chiave di volta stata posta e for-nir sotto le sue ampie braccia avvolgenti il necessa-rio rifugio a tutte le anime risvegliate. Coloro chevorranno concedere avventatamente al loro vuotoorgoglio di razza e alla loro pseudo-conoscenza opseudo-virt, di interporsi sulla via di questa meta alungo sperata, dovranno ringraziare solo se stessi pernon essere stati incorporati nella societ spirituale in-teramente composta da anime pure.Queste parole chiare non hanno bisogno di esseremal presentate da persone arroganti piene della va-nit dellignoranza empirica, come dichiarazioni disettarismo aggressivo. Il pronunciamento aggressi-vo della concreta verit la palese necessit del mo-mento per poter zittire l'intraprendente propaganda

    di specifiche menzogne diffuse in tutto il mondo daipredicatori di trovate empiriche atte a migliorare ladifficile sorte delle anime condizionate.La propaganda empirica si veste con il linguaggiodellastrazione negativa per confondere coloro chesono invischiati nellegoistica ricerca del godimentomateriale.Ma c una funzione positiva e concreta dellanimapura che non dovrebbe essere perversamente confu-sa con nessuna forma di attivit mondana utilitarista.Lumanit ha bisogno di quel valore spirituale posi-tivo di cui gli ipocriti impersonalisti sono totalmenteprivi. Persino in questo mondo materiale, nella so-

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    14 Raggi di Armonia Vol. I ~ N. 2

    ciet delle anime pure, la funzione positiva dellani-ma riconcilia le richieste di estremo egoismo conquelle di estrema auto-abnegazione. Nella sua for-ma realizzabile concreta questa funzione comple-tamente inacessibile alla comprensione empirica. Laconcezione imperfetta e deviante la sola cosa di-

    sponibile per le anime condizionate che non sonoaiutate dalla grazia senza causa dei puri devoti diDio.Questo articolo stato presentato dalla

    World Vaisnava AssociationWorld Headquarter OfficeWVA 146 Gopevara Road281121 Dist. Mathura

    La stalla vuotaLettera di Mdhava dsa

    Sebbene Dhruva Mahrja avesse solo cinque anni,and nella foresta alla ricerca di r Nryaa, ilQuale non era ignaro dei suoi sforzi e Nrada Muninon ebbe nessuna difficolt a trovarLo. DhruvaMahrja raggiunse il Signore grazie alla sua deter-minazione, non pens neppure per un istante: Oh,in questa foresta non ci sono altro che animali peri-colosi! Forse Nryaa stato qui in passato, ma orale cose devono essere cambiate! Meglio andarsene eprendere rifugio in qualche falso maestro che mi dir

    ci che voglio sentire, cos passer la vita senza ec-cessivi trambusti.Dhruva Mahrja non pens mai in questo modo eperci ebbe successo nella sua vita spirituale. Egli ri-cevette la misericordia di unguru autentico, Nrada,e successivamente ebbe il darana del Signore.Riponendo ferma fede nelguru, neisdhu e neglistra, i Vaiava ascoltano questo passatempo ecomprendono che Krishna agisce sempre in modoche i suoi bhakta, coloro che sinceramente Lo desi-derano, ottengano il successo. Lo rmad-Bhgava-tan pieno di preghiere di grandi personalit tese adottenere la compagnia dei puri devoti del Signore.

    Prahlda Mahrja prega:

    Caro Signore, ora ho raggiunto unesperienza com-pleta per quel che riguarda lopulenza di questo mon-do, i poteri mistici, la longevit e gli altri piaceri ma-teriali di cui godono tutti gli esseri, da Brahm fino

    alla formica. Nella forma del tempo potente Tu li di-struggi tutti. Perci io non desidero possederli. Miocaro Signore, Ti chiedo di mettermi in contatto colTuo puro devoto e fare in modo che io possa servir-lo come un sincero servitore. (SB 7.9.24)

    Vtrsura prega:

    O mio Signore, mio maestro, sto errando da un ca-po allaltro di questo mondo materiale come conse-guenza alle mie attivit interessate, perci cerco sem-

    plicemente lamichevole compagnia dei Tuoi devotipii ed illuminati. Il mio attaccamento al corpo, allamoglie, ai figli ed alla casa continua dovuto all'in-fluenza della Tua energia esterna, ma non desiderorimanere pi a lungo attratto da queste cose. Lasciache la mia mente, la mia coscienza e tutto ci che pos-seggo siano attratti soltanto a Te. (SB 6.11.27)

    Ma i rvik affermano: Oh, ora non ci sono pi deipuri devoti, perci non possiamo seguire le ingiun-

    zioni deglistra.

    Dobbiamo creare un nuovo meto-do ed arrangiarci da noi. Il sistema che abbiamo con-cepito altrettanto buono dei metodi dati da Krish-na Stesso, e le nostre iniziazioni sono uguali a quelledate dai puri devoti. Ci estremamente offensivonei riguardi di tutti i Vaiava. I rtvik hanno com-preso che inutile adorare unguru non qualificato,e questo va a loro credito. E' meglio avere una stal-la vuota che una mucca maligna. Se essi semplice-mente pregassero per ottenere la compagnia dei pu-ri devoti, tutto andrebbe bene. Anche se non la tro-

    vassero in questa vita, sarebbero sicuri di aver suc-cesso nelle prossime vite. Invece hanno completa-mente abbandonato la loro fede e con una teoria in-ventata giustificano il fatto di prendere rifugio nellaloro stessa mente, perch sono troppo orgogliosi perpoter accettare le opulenze dei devoti di Krishna. Difatto quindi non hanno ottenuto alcun rifugio.

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    Terzo Raggio Guru-tattva

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    o ajna-timirandsyajnanjana-salakayacakur unmilita yena

    tasmai r-gurave nama

    Qual il significato di questo verso? Quando ascol-tate, cantate o fate il krtana dovete conoscere il si-gnificato delle canzoni che cantate. Qual il signifi-cato di "o ajna timirndhasya?" Qualcuno co-nosce il significato di questoloka?Devoto:Ajna significa ignoranza, timirndhasya,ci siamo persi nell'oscurit pi profonda, stiamo va-gando in questa bhavan budhi, esistenza materiale

    da innumerevoli vite, non abbiamo alcun rifugio edi nostri occhi sono accecati, ma con lo strumento del-la conoscenza trascendentale ilguru che come undottore, pratica l'operazione, apre i nostri occhi.rla Nryaa Mahrja: Qualcuno pu spiegarequalcosa in pi? Cosa ha appena detto? Chi pu da-re una spiegazione pi profonda?Syamarani didi: Syamasundara all'interno del no-stro cuore ed anche all'esterno egurudeva con lostrumento della conoscenza trascendentale unge conprema gli occhi del devoto cos che possa vedere, per

    sua misericordia, i passatempi di Syamasundarasempre ed ovunque. Perci Egli il mio Signore vi-ta dopo vita.Devoto: Nello rmad Bhgavatam si afferma che aj-nana, il balsamo, viene applicato attraverso il meto-do diruti kiti pata , ascoltando da Vaiava auten-tici gli occhi potranno vedere.rla Nryaa Mahrja: Vorrei ascoltare ulteriorispiegazioni. Prima deve essere data la spiegazionedi questoloka e poi si potranno citare anche altriloka come riferimento. Ajnana timirndasya, cosa significa timi? Timi lanotte. Di notte c' molto buio e non si pu vedere

    nulla. Di notte siamo come ciechi ma in realt non losiamo, poich l'oscurit molto profonda i nostri oc-chi non vedono, quindi la nostra ignoranza cosprofonda da non riuscire a vedere. Di che ignoranza

    si tratta? Cinque tipi di ignoranza. La prima che lanostrasvarpa l ma non possiamo percepirla, nonpossiamo vedere la nostrajva-svarpa. Noi pensia-mo che il nostro corpo sia il vero s, invece non lanostrasvarpa.La seconda ignoranza di non sapere chi Krishna,che cos' lapara-svarpa, significa essere ignorantisu chi l'iadeva del mondo intero e di tutti gli esse-ri e non riuscire a vedere Krishna.Poi c' l'ignoranza per cui pensiamo che le cose ma-

    teriali ci appartengono: questamdanga

    mia, que-sta mia moglie, questo mio figlio, questa casamia e cos via.La prima nagara (oscurit) non conoscere la nostrasvarpa, poi non conoscere lasvarpa di Krishna ela terza pensare che in questo mondo le cose ci ap-partengano.Poi c' l'attrazione verso gli altri e non per Krishna.Noi pensiamo di essere i goditori e di gioire di questomondo. C' questa oscurit, non vediamo noi stessi,non vediamo Krishna e pensiamo che tutto ci appar-

    tenga, per questo vogliamo goderne.Poi c' veda-ajna, siamo nell'oscurit, non vedia-mo nulla ma un pericolo potrebbe arrivare, un ser-pente, un nemico, la morte, la sofferenza, qualcunopotrebbe attaccarci, ucciderci, portarci via tutto. Cisono quindi queste cinque ignoranze. Ilguru primadi tutto ci d il balsamo, la tattva-jna: "Tu non seiquesto corpo fisico, sei una parte e particella di Kri-shna, sei un Suo servitore." Poi d la para-tattva-j-na: "Krishna Dio la Persona Suprema e devi pen-sare e servire sempre Krishna. Tutto questo non fatto per il tuo godimento ma sono accessori per ilservizio a Krishna, per servirLo, altrimenti come

    O ajana

    timirndhasya ...rla Bhaktivednta Nryaa Mahrjada una lezione in Olanda 21 Giugno 1996

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    16 Raggi di Armonia Vol. I ~ N. 2

    veleno, non c' morte o nascita, siamosanatana, sia-mo particelle di Krishna e non moriremo mai; il no-stro amore ed affetto deve essere rivolto a Krishnaed ai Suoi associati, noi non siamo i goditori e non ciappartiene nulla." Se ci sar questa tattva-jna, ilguru dar qualcosa in pi, qualcosa di pi potente,

    metter delprema in quell'unguento cos che potre-te vedere Braja, i passatempi di Krishna, di quandoLui gioca con iakh, con legop e di come Yaode Nanda Baba Lo nutrono. Se questo avverr sare-mo deisdhaka, in quel momento saremo dei verisdhaka. Quindigurudeva d questo balsamo intri-so diprema.

    Premjana cchurita bhaktivilocanenasanta sadaiva hdayeu vilokayanti

    (Brahm Sahit 5.38)

    Vedremo Krishna che gioca con legop econ noi e non sentiremo pi le sofferenzeed i dolori di questo mondo. Gurudevaconcede tutto questo quindi cado ai suoipiedi di loto.Anche nel krtana "r guru carana rati ei se uttama gati.." Qual il significato?Dobbiamo provare a realizzarne il signifi-cato altrimenti non avremo imparato nullaed inoltre il krtana deve essere compiutoin modo positivo. "r guru carana rati" uno stadio molto elevato. Chi non hagurucosa sar? Non potr avere rati, non potravereraddh, non avr nessun padrone acui obbedire, sar sempre nel dubbio: "Co-sa fare ora? Cosa dovr fare e cosa no?"Sar sempre immerso in un oceano di an-daka. Non ha ilguru quindi non pu farepranama, non ha fissato l'obiettivo dellasua vita. Non vede la necessit di andare a

    prendere rifugio ai piedi di loto digurude-va. Andr invece dai maestri di harmo-nium, andr da gente che vuole fare solosoldi, andr all'universit di medicina perimparare a fare soldi, andr alla scuolacommerciale per avere un diploma e tuttequeste cose. Andr da questi tipi digurued entrambi verranno trascinati nell'ocea-no di nascite e morti ripetute. Queste cosenon ci potranno mai aiutare; dopo uno,due, tre anni o dopo dieci, venti, trent'an-

    ni, vedremo che tutto andr perduto. Co-me ad esempio una persona molto ricca

    che ha circa 100 anni e sta per morire, preoccupatasu che cosa fare, non ha figli, non c' la moglie. Chefar con tutti quei soldi? Ha molte automobili ed an-che un aereo personale, ma sta morendo. Ha ancheun cane, cosa far il cane ora? E proprio in quel mo-mento, mentre pensa al suo cane, arriva la morte e

    cos diventer cane.Se invece pensiamo a tutte queste cose positive: chel'anima non muore, che nulla ci appartiene, saremofelici.Un giorno uno dei miei discepoli and in Italia, a Ro-ma. E' una persona molto ricca, possiede molte fab-briche e si rec in Italia per vedere le fabbriche ita-liane e per portare lo stile italiano in India nelle suefabbriche. Si trovava assieme ad una persona moltoimportante e al termine dei loro discorsi di affari, ildiscepolo disse: Penso che lei sia una delle persone

    pi ricche in Italia, ma ora ha sessant'anni, poi ne

    rla Bhaktivednta Nryana Mahrja

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    Terzo Raggio Guru-tattva

    17Raggi di Armonia Vol. I ~ N. 2

    avr settanta o pi e quando la morte verr, cosa sardi tutta questa ricchezza? Ora si sta impegnando inquesti affari, ma a chi lascer tutto questo? Quel-l'uomo si mise la testa fra le mani, non aveva scoponella vita, in realt come gli animali.Dobbiamo riflettere su questo. Possiamo avere qual-

    cosa per mantenere la nostra vita, ma non esiste so-lo quello. Se io vi chiedessi perch lavorate, voi mi ri-spondereste che per mantenersi in vita in qualchemaniera. Allora io domanderei: "Qual lo scopodella vita? Mangiare? Sposarsi? Perch vuoi man-tenere la tua vita? A quale scopo mantenersi in vi-ta?" Dobbiamo provare a realizzare tutte queste co-se. Ilguru d questa luce, chiunque d questa cono-scenza un veroguru, ma se non serve Krishna e ser-ve solo un corpo fatto di escrementi, ha molto falsoego, invidioso, non liberale, non ha questa tattva-

    jna, non potr dare agli altri questa conoscenza an-che se egli crede di essere unpakka-sadhu, un utta-ma. Dobbiamo provare a prendere dal nostroguru-deva: "r guru carana rati..." Prima di tutto si fa-ranno gli omaggi "o ajna timirndhasya" e poi siprender rifugio ai suoi piedi di loto. Ma ci deve es-sere ungurudeva, altrimenti non potrete avere tuttiquesti tipi dijna di cui ho parlato e non ci sar nes-suno che vi controller, che vi dar istruzioni e nonseguirete alcun tipo di ordine. Penserete: "Io sono",ci sar solo falso ego e verrete gettati nell'oceanoandhaka.Per prima cosa dobbiamo ricevere l'iniziazione dagurudeva, vedere comegurudeva puro, quanta co-noscenza, tattva-jna possiede, quantoprema e tut-to il resto e tentare di seguire le sue orme.Cosa significa seguire nel vero senso? Guru-mukha-padma-vkya, cittete koriy aikya. Ci chegurudevadice la verit e devo seguirlo. Se non facciamo co-s diremo agurudeva: "Devi seguirmi, devi ascoltarequello che io ti dico, devi andare l, devi comportar-

    ti cos..." Alloragurudeva diventer il discepolo edil discepolo diventer ilguru. Non provate a farequeste cose, non pensate che ilguru sia semplice-mente un essere umano.Io so che Swmj all'inizio install le divinit diRdh Krishna e poi torn in India. Dopo circa unoo due anni torn dall'India e vide che era stato cam-biato il nome alle divinit. Poich quel tempio fuchiamato New Dvrak un devoto che ora ha lascia-to la Iskcon, diede alle divinit il nome di Rukmin-Dvrakdisha. Swmj si arrabbi, chiam quellapersona: "Perch hai cambiato il nome? Non vediche Krishna ha il flauto, che l c' Rdhik, ha anche

    la piuma di pavone, Lui il figlio di Nanda Baba eYaod devi. In questa forma Lui non Dvrakdi-sha." Ma quando di nuovo torn in India il nome fucambiato ancora. Questo rasbhsa, anzi rasdhu-stha. I rasbhsa sono di quattro tipi. Se volete es-sere devoti di Krishna dovete sapere tutte queste co-

    se altrimenti quando leggerete la Gt, lo rmadBhagavatam, come potrete capire? Prima di tuttocomprendere la Gt: non siamo questo corpo mate-riale, passo dopo passo. Il primo libro tattva-jana la Gt e poi viene lo rmad Bhgavatam. Vedo perche ci sono delle ragazze che non leggono la Gt mavanno subito al libro Ras-panca-bihari, alla Brah-mara-gt, l'Uddhava sandea. Ma cosa otterranno?Nulla. Quindi prima dobbiamo sapere tutte questecose.Stavamo parlando dei quattro tipi di rasbhsa: anu-

    rasa, aparas, uparas e rasbhirdha.Qual il significato di uparas? Quando rmatRdhik o Subala, rdma e i loro akh servonoKrishna come farebbero dei servitori definito upa-ras. C' qualcosa di buono ma non molto. Iakhdevono comportarsi daakh. Come ad esempioquando Krishna scomparve dal luogo dove si eranoriunite legop. Perch se ne and? And via per in-contrarsi con Rdhik. Rdhik per divent orgo-gliosa di questo e Krishna pens: "Oh, Lei sta la-sciando il suo madhurya-ras e sta mostrandosvakiya-bhva, un sentimento da donna sposata.Questo non il sentimento che si addice a rmatRdhik" Quindi Krishna scomparve anche da l.Questo uparas, quando si lascia un sentimento e sipassa ad un altro inferiore. Poi c' anuras, quandonon presente tutto, non completo, quando non c'relazione con Krishna ma i dodici rsa sono attivi.Ad esempio quando legop vedono Rdhik che fauna smorfia con il naso, come quando le scimmie fan-no kakkati, questo le fa ridere.

    In quel momento la relazione con Krishna assente,loro ridono in modo superficiale, vedendo Rdhikche fa kakkati . Questo anurasa. Poi c' aparasa.Quando Jarasandha insegu Krishna e Krishnascapp verso Dvrak. Jarasandha in modo sarca-stico disse: "Oh, come sei forte e coraggioso!" Quan-do ci sono due cavalieri che combattono non accadrmai che uno di loro mostri la schiena all'altro o si ri-tiri dal combattimento. In quell'occasione Krishnascapp mostrando la schiena a Jarasandha che si mi-se a ridere dicendo: "Ah, ah, come sei forte!" Que-sto aparas.Poi c' rasbhirdha: sapere ogni cosa ma fare co-

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    Terzo Raggio Guru-tattva

    18 Raggi di Armonia Vol. I ~ N. 2

    munque quello che si vuole, sapere chi sono Rdh eKrishna ma chiamarli Rdh-Parthasarathi. Io chie-si a Swmj perch avesse dato quel nome ma lui ri-spose di non averlo dato lui. Nei suoi libri lo ha det-to, Dvrakdisha non pu essere l'amato di rmatRdhik, non potr mai esserLo. Rukmin non pu

    essere a Vndvana assieme allegop. rla Bhakti-siddnta Sarasvat Prabhupda ha detto che questisono dei rasbhsa dhuha folli. Come possiamo sa-pere tutto questo? Jnjana salakaya. Ilguru ciaprir gli occhi e vedremo tutto questo. Altrimentisar come il muri e il misri, come il riso bollito e lozucchero candito. Il prezzo di queste due cose nonpotr mai essere uguale.Un giorno unguru assieme al suo discepolo partiro-no per recarsi a predicare nella casa di un ghastha.Lungo la strada incontrarono una citt dove viveva

    un re. Il discepolo disse alguru: "Sono molto affa-mato, devo mangiare qualcosa." Gurudeva gli diedeuna rupia, in India una rupia si chiama taka, una ru-pia, un taka e disse: "V al mercato, compra qualco-sa da mangiare e portalo qui."Il discepolo and a chiedere il prezzo del muri, ed ilnegoziante disse: "Un chilo, una rupia."And al negozio dei vegetali in foglie, di quelli checostano 2paisa ogni 5 chili: "Un chilo, una rupia."And al negozio di misri: "Un chilo, una rupia."Poi and dove vendevano il makkana, il burro: "Unchilo, un taka.""Oh, il burro costa molto di pi, ma qui costa solouna rupia. Comprer quello. Al mio villaggio il bur-ro costa 50 rupie al chilo, qui un taka, un chilo!"Lo compr e lo port agurudeva."Hai comprato qualcosa?""S, s, del burro ad un buon prezzo.""Ma perch non hai preso dei roti, dei chapati, delmuri o altro?""Guruji i prezzi erano tutti uguali cos ho pensato di

    comprare la cosa che vale di pi, con quello saremosubito sazi, il burro molto nutriente."Gurudeva disse: " Oh, lasciamo subito questo posto,scappiamo via.""No, no,gurudeva, sono molto debole, dammi deisoldi, vivr qui per un mese e prender burro ognigiorno, diventer molto forte e poi ti raggiunger.Dammi l'indirizzo della casa delgrhastha, ti raggiun-ger l."Gurudeva rispose: "Non farlo, morirai.""No, non morir, diventer molto forte.""Se dovessi avere dei problemi chiamami subito.Dove il riso bollito e lo zucchero candito hanno lo

    stesso valore, l ci deve essere un re pazzo ed unacitt cieca."Lui per non diede ascolto agurudevae dopo un po'di tempo fu perpetrata una rapina da qualche parte.La persona derubata and dal re: "Mi hanno rubatotutto."

    "Hai visto la persona che ti ha rubato tutto?""Non l'ho vista in faccia, ma ho visto che era moltograssa."Il re chiam il capo della polizia e gli ordin: "Devicercare per tutto il regno le persone grasse e portar-le tutte qui." Alla fine presero questo discepolo per-ch era la persona pi grassa."Sei tu che hai rubato tutti i gioielli a quella perso-na?" Chiese il re."No signore, non sono stato io.""Ma tu sei grasso e quindi devi essere stato tu, il la-

    dro era molto grasso. Vieni, verrai processato subi-to."Il discepolo non pot fare nulla, inizi a piangere mail re decise per la pena di morte, decise che dovevaessere impalato. Il discepolo piangeva: "Oh,guruji,vieni aiutami!" Il re chiese: "Qual il tuo ultimo de-siderio?""Oh, vorrei che il mioguru fosse qui, andato in quelvillaggio, portatelo qui." Ilguru arriv: "Qual ilproblema?""Sto per morire," disse il discepolo, "mi hanno con-dannato.""Hai capito ora che non devi disobbedire ai miei or-dini?""S, ora ho capito.""Allora ti salver. Quando verr il re devi dire di es-sere pronto a morire ed anch'io dir di voler morire,cos dovremo iniziare una disputa. Poi tutto si ag-giuster."Quindi davanti al re ilguru ed il discepolo iniziaronoa litigare: "Devo morire!"

    "No, devo morire io!""Non lo permetter!""Morir io al suo posto!"Il re incuriosito chiese alguru: "Perch vuoi morire?""Oggi un giorno molto auspicioso, specialmente

    per morire. Se oggi qualcuno verr impalato, andrdirettamente in paradiso, quindi oggi voglio morire"afferm ilguru."Noguruji, morir io.""Oh, no, no, non dovete morire," disse il re, "mia ma-dre molto vecchia, morir lei!"Gurudeva salt sul patibolo: "No, no, non pu esse-re, morir io." Il discepolo disse: "No, no, o re, io so-

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    19Raggi di Armonia Vol. I ~ N. 2

    no stato condannato ed io devo morire!""Ritiro la mia condanna, mia madre verr qui e mo-rir lei."Ilguru prese il discepolo: "Scappiamo da qui subito,qui tutto uguale, sia il muri che il misri, qui tutto halo stesso valore. Qui Ganesh vara, akara

    vara, Laxmiji e gli altri sono tutti alla pari. La muk-ti eprema sono alla pari, il paradiso e tutte queste co-se materiali si equivalgono. Dove accade questo si-gnifica che non c ilguru."Dobbiamo stare molto attenti a tutte queste cose.Non pensate che Ganesh sia come Krishna, altri-menti succeder come a questo discepolo. Non pen-sate che akar sia Krishna. akara un servitore,Hanuman un servitore, Ganesh il servitore delservitore del servitore. Questo viene affermato nel-la Gt e noi dobbiamo seguirla, altrimenti tutto sar

    rovinato. Tutti coloro che non seguonogurudevapensano: "Tutto uguale, tutti sono la stessa cosa,anch'io sono Brahman. Io sono brahmasmi, tu seibrahmasmi, mio figlio brahmasmi, anche mia mo-glie brahmasmi, tutto brahman." E' stato spiega-to tutto, specialmente nella Gt. Quindi dobbiamoavere unguru e dei Vaiava autentici che ci guida-no e ci portano sulla buona strada; cos verrraddh, nih, ruci, ashakti, bhva, prema, ruci,sneha, mana, pranaya, raga, anuraga. Coloro chenon possiedono queste caratteristiche e che non so-no di mente aperta, non hanno ka-tattva, non han-no la bhakti e non vogliono onorare nessun Vaiava.Swmj venuto per dare queste cose. Non ha inse-gnato a considerare le cose come tutte uguali.Nryaa non uguale a Krishna, ma non altri cheKrishna. Nryaa, Mathuresha, Ramacandra sonouguali a Krishna come tattva, ma come rsa non so-no uguali. Mia moglie una donna, mia sorella unadonna, anche mia figlia una donna, ma non sonotutte come la moglie. C' la madre, la madre della

    madre, le figlie, le sorelle; non sono tutte uguali co-me avviene tra gli animali. Si devono sapere tuttequeste cose. Dove c' falso ego non c' differenza,non c' Vaiava tattva. Bhakti significa che si deveonorare ilguru. Ma onorare ilguru significa onora-re anche i Vaiava. Se non si onorano i Vaiava sa-remo rovinati. Questa la cultura Vedica. Se qual-cuno, anche un nemico, venisse a casa nostra, do-vremmo onorarlo, in quel momento dovremmo di-menticarci di tutto. Non possiamo sapere perch venuto, dobbiamo considerarlo come un fratello, co-me un amico. Ci deve essere un'etichetta, un com-portamento corretto, altrimenti come potremo esse-

    re dei Vaiava? Tutti i Vaiava sono brhmaa, manon tutti i brhmaa sono Vaiava, tutti i Vaiava de-vono possedere le qualit dei brhmaa, come quelledel perdono, del dare onore a tutti, anche a una formi-ca. Se qualcuno vi dice di insultare una persona e direspingerla, vi sta insegnando un comportamento non

    brahminico, come potr essere un Vaiava? Dobbia-mo onorare tutti, Krishna ovunque, dobbiamo ono-rare tutte lejve, che dire dei Vaiava. I Vaiava de-vono essere onorati pi di Krishna. Senza la grazia deiVaiava non potremo capire chi gurudeva, non po-tremo onoraregurudeva e non potremo onorare Kri-shna. Tra tutti i Vaiava ilguru superiore, ma co-munque un Vaiava. Prima di tutto quindi dobbiamorispettare i Vaiava.Avrei voluto parlare della Ka-katha, ma senza co-noscere tutte queste cose non possiamo comprendere

    la Ka-katha. Tutti i Vaiava vanno onorati, persi-no i Vaiava di terza classe. Ci sono tre classi diVaiava: uttama, madhyama e kaniha. Si deve ono-rare l'uttama come superiore ma con amicizia, deve es-sere servito, ma come amico. E coloro che ci sono in-feriori ma sono Vaiava, devono essere onorati conl'Hari-katha, con tattva-katha. Coloro che si oppongo-no come Kamsa e Jarasandha invece devono essere re-spinti, non fate nulla con loro. Non aiutateli, non as-sociatevi con loro, non mangiate con loro, ma non di-sonorateli neppure; gli si deve offrirepranama ma dalontano. Se qualcuno vi aggredisce, non reagite, nonsarebbe un comportamento Vaiava. Siate come Ha-ridas hkura. Dobbiamo provare a imparare l'eti-chetta ed il comportamento dei Vaiava se vogliamocrescere. Conoscete qualche krtana sui Vaiava? S,'Ohe! Vaiava hkura':

    Ohe! Vaiava hkura doyra sgarae dse koru kori

    diy pada-chy odha he mretomra caraa dhari

    chaya vega domi chaya doa odhichaya gua deho dse

    chaya sat-sanga deho he mrebosechi sangera e

    "O adorabile Vaiava hkura! Oceano di miseri-cordia! Sii misericordioso verso questo servitore e po-nendomi all'ombra dei tuoi piedi, purificami. Io mi ag-grappo ai tuoi piedi di loto!

    Aiutami a vincere le sei urgenze e purifica i miei sei di-fetti, per favore concedimi le sei qualit del devoto eoffrimi i sei tipi di associazione devozionale. Mi siedoin tua compagnia sperando di ricevere tutto questo.

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    20 Raggi di Armonia Vol. I ~ N. 2

    Devoto: Chaya vega. Le sei cose da controllare: v-ca-vega, la parola; manasah-vega, la mente; krodha,la rabbia;jihv-vega, il controllo della lingua; udara-upaha-vega, l'ugenza dello stomaco e dei genitali.Chaya doa: sono i sei doa difetti che guastano il

    bhajana: atyhra, mangiare troppo o sovraccarica-

    re i nostri sensi di cose materiali;praysa, sforzarsitroppo per ottenere delle cose che non sono in rela-zione ai devoti, alla devozione e a Dio, quindi biso-gna evitare gli sforzi per ottenere cose materiali;prajalpa, parlare di cose che non siano direttamenteo indirettamente in relazione alla ka-katha; niya-ma-graha di due tipi: uno avere eccessivo riguar-do nel seguire le regole e non per Krishna e per i de-voti, essere attenti solo alle regole. Come ad esem-pio se si sta facendo arcana ed in quel momento arri-vagurudeva e non si servegurudeva, una grave of-

    fesa e si andr all'inferno. Gurudeva misericordio-samente ci ha impegnato nell'arcana, ci ha dato latattva-jna, ci ha spiegato tutto ma noi lo ignoriamo,questo niyama-agraha. "Quando avr finito l'ar-cana potr serviregurudeva." L'altro niyama-agraha aver accettato delle regole ma non poterle mante-nere: "Devo cantare 32 giri e fare molto servizio maa volte ne canto solo due o anche nessuno." Non c'onore per le regole ed i regolamenti. Poi c' asat-ja-na-sanga, la cattiva compagnia. Quando ci si associacon persone dalla mentalit materiale si diventercome loro, la nostra mente sar assorta in cose brut-te quindi quando verr la morte, il krsna-nama nonverr nella nostra mente che sar invece attratta a co-se materiali e dovremo quindi subirne le conseguen-ze. Poi viene laulyam, il sesto difetto, trascurare laka-bhakti ed avere desiderio solo per le cose ma-teriali. Se ci saranno questi sei dosa la nostra bhaktisar rovinata.Chaya gua, sono le sei qualit che accrescono ilbhajana: utsha, avere entusiasmo per servire Hari, il

    guru ed i Vaiava. Dobbiamo serviregurudeva sot-to la guida dei Vaiava, se si ignorano i Vaiava esi pensa solo a servire il guru senza curarsi deiVaiava non la giusta etichetta Vaiava: "Seguirsoltantogurudeva,non seguir nessun altro Vaiava.Non ci sono Vaiava, il solo Vaiava il mioguru-deva." Questo non Vaiavismo. Sotto la guida deiVaiava si servirgurudevae sotto la guida diguru-deva e dei Vaiava si servir Krishna. Nicayt, fer-ma fede. Pensare: "Un giorno Krishna dar la Suamisericordia, quindi fisso la mia mente sulla devo-zione, praticher la devozione ed il servizio devozio-nale regolarmente. Sicuramente avr Krishna." C'

    questa fede. Dhairya, perseveranza nell'ottenereprema. Stabilit nelle nostre pratiche significa pro-cedere gradualmente. Se non ci sar regolarit nel-le nostre pratiche, non potremo avanzare. Bhakti-anukla-pravtti: praticare quelle attivit che con-durranno a dare piacere alguru e ai Vaiava. Per

    mantenere la nostra vita dobbiamo seguire la lineadi comportamento che gli crya precedenti hannointrodotto.rla Nryaa Mahrja: Ci sono due vie: ilghasthaarama ed il tyagi arama. Nrada, ukadeva Go-svm, Rpa e Santana sono nella linea tyaga. Nel-la lineagrhastha c' Ambarish Mahrja, igopa e legop, rvsa crya. "Voglio costruire una fabbricadi incensi e sono un tyagi Vaiava," non va bene."Sono un tyaga Vaiava, non ho nulla ma mi uniscoalla scuola di filosofia," a quale scopo? Non va bene,

    bisogna essere impegnati nel canto del ka-nama.Quale crya ha costruito una fabbrica ed era un tya-gi? Nessuno. E ilghastha bhakta che ogni giornova a raccogliere soldi e dice di utilizzarli per ilseva alguru e a Krishna, non fa una cosa giusta, sar rovi-nato, non un tyagi. Chi ghastha deve seguireAmbarish Mahrja e gli altri, utilizzare ci che ha efare pazientemente il bhajan; se si tyagi bisogna in-vece fare come i discepoli di r Caitanya Mah-prabhu e raccogliere i soldi per costruire templi emolte altre cose. I nostri crya hanno mostrato lavia verso Krishna per tutti, i tyagi e ighastha, lorovolevano che tutti mettessero le loro energie in Kri-shna. La cosa migliore per rendere il vostro cuo-re un tempio. Facendo questo la nostra bhakti au-menter.Devoto: Chaya sat-sanga, i sei veri modi per asso-ciarsi con i devoti: rivelare la mente in confidenza adun altro Vaiava ed ascoltare un altro devoto che ri-vela la propria mente e offrirgli la propria guida. Of-frireprasda agli altri Vaiava e ricevereprasda da

    loro, dare del mahprasda ed accettare le rimanen-ze del mah prasda Ricevere dei doni da altriVaiava ed in cambio donare qualcosa di utile ad al-tri Vainava, del mah-prasda, la Gt da leggere odell'Hari katha.rla Nryaa Mahrja: Si deve sempre contrac-cambiare, se un devoto d, bisogna rispondere dan-do a nostra volta, ma deve sempre essere qualcosa inrelazione alla bhakti.. Tutto questo sdhu-saga.In questa canzone si pregagurudevadi darci la forzaper poter seguire tutte queste coseGaura premanande!

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    rla rdhara Mahrja (SSM) : Allora, a quanto pa-re, Mahrja il leader, il pi anziano...Devoto (D): E' il devoto pi anziano. Il primo di-scepolo di rla Prabhupda (rla Bhaktivednta

    Swm Mahrja).SSM: S, il primo discepolo, e ha installato l Swmjcome un re.D: S, effettivamente ora milioni di persone vengonoa vedere rla Prabhupda.SSM: Lo ha installato l in uno stile regale.D: Volevamo venire e parlare un po con te, poichsiamo ansiosi di ricevere le tue benedizioni, e siamoancora pi ansiosi che tu comprenda noi, cosa stia-mo cercando di fare per Prabhupda...

    SSM: Chi sta parlando? S, s Swm un uomo mol-to sobrio e non parla molto, non cos?D: Beh, quando c uno sciocco, se apre troppo labocca, si far scoprire...SSM: Parla un po pi lentamente, non riesco a se-guire. Questa stata la ragione, sebbene mi fosse sta-to richiesto dal mioguru Mahrja di andare in occi-dente, ionon sono andato perch non riesco a segui-re lintonazione della pronuncia occidentale. Que-sto un mio limite.D: Ho detto che solitamente non parlo molto, poich

    sono uno sciocco, ed uno sciocco pu passare inos-servato se non apre bocca.Secondo devoto: Mahrja ha detto: Io non parlomolto, ha detto molto umilmente, perch sonouno sciocco.SSM: Sciocco?Secondo devoto: S, se qualcuno apre la bocca, allo-ra si potr scoprire se sciocco.SSM: Naturalmente, affermato nel Kautilastra:tavat yao bati, mukha yavat kicid n bhsate. Manoi siamo interessati a parlare del Signore Supremo,e con questo processo tutte le cose indesiderabili checi sono in noi possono svanire. Dedicarsi al krtana,

    parlare, questo il nostro consiglio in generale. Par-lare sempre e solo di Krsna. Parlare significa ri-pro-durre.Quando parliamo di qualcosa non possiamo che por-

    vi la piena attenzione. Piena attenzione. Non pos-siamo dire delle stupidaggini. Perci, quando par-liamo, dobbiamo essere attenti. E' difficile avere unaconcentrazione interiore, quindi predicare o parlareci porta forzatamente a concentrarci su un punto par-ticolare. Riproduzione, quindi non pu essere con-siderata come una stupidaggine per la gente. Devoprestare attenzione a ci che si sta dicendo. Questometodo (krtan), particolarmente nell'era attuale Ka-li-yuga, stato riconosciuto come il pi elevato. Ma

    anche il parlare devessere fatto in modo appropria-to.

    na yad vaca citra-pada harer yaojagat-pavitra pragta karhicit

    tad vyasa trtham uanti mnasna yatra has niramanty uiky

    Le parole che non descrivono le glorie del Signore,Colui che da solo pu santificare latmosfera dellin-tero universo, sono considerate dalle persone sante

    come luoghi di pellegrinaggio per i corvi poich lepersone pure e perfette che risiedono nella dimoratrascendentale non traggono alcun piacereda esse.(SB 1. 5. 10)

    tad-vg-visargo janatgha-viplavoyasmin prati-lokam abaddhavaty api

    nmny anantasya yaonkitni yatvanti gyanti ganti sdhava

    Viceversa, la letteratura colma delle descrizioni del-le glorie trascendentali del nome, della fama, delleforme e dei passatempi, ecc. dellillimitato Signore

    Vysa Vetti N Vetti VVysadeva pu sapere o pu non sapere

    rla Bhakti Rakaka rdhara Gosvm Mahrja

    Una Discussione del 5 Marzo 1982

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    22 Raggi di Armonia Vol. I ~ N. 2

    Supremo, una creazione differente, essendo costi-tuita di parole trascendentali dirette a creare una ri-voluzione nelle vite empie delle persone che vivonoin questa civilt materiale deviata. Questa letteratu-ra trascendentale, anche se composta in modo im-perfetto, ascoltata, cantata e accettata dagli uomi-

    ni puri che sono veramente onesti. (SB 1. 5. 11)

    Solo quando il contenuto del nostro discorso, largo-mento del nostro discorso lAssoluto dovremmosempre cercare di ripetere quel tipo di parole anchese non colorito e grammaticalmente corretto o checontiene qualche difetto formale; non dovremmosoffermarci su queste cose se il tema riguarda lAs-soluto. Ci stato consigliato nel Bhgavatam, neidieci versi scelti dati da Narada a Vedavyasa, essi so-no la base dello rmad Bhgavatam cos come lo co-

    nosciamo ora. E' il tuo Gurudeva che ti ha dato ilnome? Come puoi dire allora di aver timore del kr-tana?Ma il tuo krtana devessere autentico. Non dobbia-mo cantare cose superflue e prive di sostanza. Qual-siasi cosa dici, che sia la verit. Dobbiamo conside-rare la cosa in questo modo...D: Sto cercando semplicemente di ricordare ci chePrabhupda mi ha detto, e di rimanere fedele a quel-la istruzione.SSM:

    Va bene. Ma nello stesso tempo dobbiamopensare che vysa vetti n vetti v: Vysadeva pusapere o non sapere. Vysadeva che consideratounaktyvea-avatra e che ha scritto la maggior par-te delle scritture rivelate, ha tuttavia ricevuto da De-vasi Nrada delle puntualizzazioni critiche e censo-rie. Egli gli fece notare: Ci che hai dato finora almondo come un danno in senso positivo. Il suoGuru lo rimprover. Perci comprendere le paroledi Gurudeva non cos facile. E' infinito. Gurudeva infinito: crya m vijnyn (SB 11.17.27, CC

    di-ll 1.46). Le sue parole fanno parte dell'infini-to e noi non possiamo limitarle, nel senso di pensaredi aver terminato ci che lui voleva dare, che lo ab-biamo compreso e abbiamo finito tutto. Siamo sem-pre come studenti; rimarremo studenti per sempre,poich linfinito non po avere limiti. Dobbiamo re-stare studenti dall'inizio alla fine... per sempre... Pen-sare di aver finito tutto significa trovarsi nella relati-vit di my, non nella relativit dellinfinito.D:La sua istruzione sempre l...SSM: Il nostro Guru Mahrja disse di essere il ca-poclasse, il leader degli studenti. Nel suo discorso aMadras, in un discorso scritto, egli, Bhaktisiddnta

    Sarasvat Prabhu espresse: Io sono un capoclasse.Qualcosa del genere. Tutti noi siamo studenti, con-tinueremo ad esserlo e consideriamo una fortuna ri-manerlo per tutta la durata della nostra vita. Nonpu finire. Nessuno pu ritenere di aver finito. Per-sino i devoti pi elevati di ogni tipo sono della stessa

    opinione, essi sono sempre insoddisfatti. Insodisfat-ti perch pensano di non essere in grado di rendereun vero servizio al Signore. Questa dovrebbe esserelattitudine.Per quel che abbiamo capito, siamo giunti a com-prendere la cosa...D:Prabhupda ci ha dato molti, moltissimi libri, pos-siamo cominciare a capire tutto quello che ci ha da-to.SSM: S, egli svolse unopera notevole. Ma il pro-blema non riguarda lui. Siamo noi che dobbiamo

    porci la questione nei nostri riguardi. Tu sei com-pleto, mai io sono cos sciocco da non poter com-prendere la tua completezza. Questa dovrebbe es-sere lattitudine di un vero studente del mondo spiri-tuale, particolarmente per coloro che sono studentidella coscienza di Krishna. Mahprabhu Stesso di-ce: Non possiedo neppure un pizzico damore divi-no. (na prema gandhosti darpi harau - CC.Madhya-ll 5.2.45).Kaviraja Gosvm si poneva lo stesso problema af-

    fermando: Sono il peggiore tra i peggiori, il pi in-significante tra gli insignificanti. Questa non so-lamente unaffermazione formale, un sentimentosincero. Come avrebbe potuto produrre unoperacos grande? C' una spiegazione anche a questo:Qualcosa mi costringe a scrivere. Anche SantanaGosvm afferm: Chi sono io per narrare gli affariinterni dell"harem" del Signore? Che regine? Qua-le audacit! Ma qualcuno sta costringendo la miamano, spingendomi a scrivere tutte queste cose."Noi per siamo molto bassi, siamo molto insignifi-

    canti... Loro si trovavano in quella posizione: "Noisiamo nulla, ma Lui tutto."Un gentiluomo appartenente allArya Samj, il lea-der dellArya Samj di Karachi, mi chiese: Se il fi-nito pu conoscere linfinito, significa che non infi-nito. Avrei potuto rispondergli con la stessa mone-ta: Se linfinito non pu farSi conoscere al finito, si-gnifica che non infinito.

    nyam tm pravacena labhyona medhay na bahun rutenayam evaia vute tena labhyas

    tasyaia m vivute tan svm

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    23Raggi di Armonia Vol. I ~ N. 2

    Il Signore che risiede nel cuore non pu essere co-nosciuto con la logica, lintelligenza, o con una qual-siasi quantit di erudizione. Quando lajvtma vol-ge lo sguardo verso il Signore e inizia a servirLo, ilSignore gli concede la misericordia di poterLo com-prendere. A quel punto il Si-

    gnore Stesso Si manifestadavanti a lui nella forma dir vigraha. (Kaha 1.2.23)Solo attraverso una via, lavia discendente. Lo possia-mo incontrare sulla via di-scendente. Non possiamoincontrarLo salendo. Tuttodipende da Lui. Egli adhokaja, al di l dei sensimateriali.

    D: Questa conoscenza di-scende attraverso il Guru.SSM:Attraverso il Guru, at-traverso le scritture, noi nondobbiamo pensare che il Gu-ru sia limitato in un partico-lare corpo o in una particola-re mente. Mahprabhu af-ferm che ogni parola delBhgavatam Krishna, ogni

    parola infinita. Siamo co-stretti ad entrare in connes-sione con la relativit dellin-finito. Quando Mahprabhudiede le spiegazioni del versotmrma in 61 modi diversi,Santana Gosvm disse: Oh, Tu sei il Signore infi-nito, puoi dare uninfinita variet di significati.Mahprabhu replic: Perch Mi glorifichi, Santa-na? Non sai che lo rmad-Bhgavatam KrishnaStesso e che ogni sua lettera Krishna? Ciascuna

    parte dellinfinito infinita. Non che qualsiasi nu-mero finito possa produrre l'infinito. Quindi nel ten-tativo di avvicinarci allinfinito, dobbiamo essere co-scienti allo stesso tempo, del fatto che Lui infinito,non finito. Per quanto vicino si possa aspirare ad ar-rivare, si cercher sempre di restare nella relativitdellinfinito, in connessione con linfinito.D: S noi accettiamo Prabhupda in quel modo, poi-ch Lui il nostroguru.SSM:Questa una concezione materiale: mat guru-si jagat guru: il mio Guru jagat guru.crya m vijnyn Si deve sapere che lcrya il Mio Stesso S. (SB 11.17.27) Dobbiamo avere

    una concezione universale del nostro Guru.D: Per quella la via che lui ci ha insegnato.SSM: Insegnato? No. Non pu aver insegnato que-sto. Il nostro Guru Mahrja un volta disse: Se mivenisse chiesto di dare una spiegazione su questo

    loka del Bhgavatam,

    cryam m vijnjn -Si deve sapere chelcrya come il MioStesso S , se mi trovassinella necessit di spiegarequestoloka, dovrei forselasciare il mio seggio escappare via? Dovr purdare una spiegazione aquesto particolareloka.Come? Perci, pu darsi

    che egli abbia dato unaspiegazione di questoloka, e di molti altri; ilGuru infinito. Egli diceanche che il suo Guru infinito. In un sistema te-lescopico linfinito siespande. Ognuno pensa,dal suo punto di vista, cheil suo Guru sia infinito . Io

    non sono niente e tuttosta giungendo dal mioGuru. In questo modo possibile, altrimenti saruna mentalitsahajiy af-fermare: Io sono il Guru,

    io sono infinito. Un vero Guru non lo affermermai. Madhvcrya scrisse il Myvda-Sata-Duani,perci il nostro Guru Mahrja, Bhaktisiddnta Sa-rasvat Mahrja, scrisse il Prakta-ata-Duani, do-ve viene affermato che il Guru non dice mai: Io so-

    no ilguru, io sono infinito.D:No, no, Prabhupda non ha mai detto di essere in-finito, di essere Dio. Noi per possiamo vedere Dioattraverso di lui.SSM:Naturalmente, tentare di vedere... se si pu ve-dere correttamente. Noi non dobbiamo pensare divedere Guru Mahrja correttamente, ma al massi-mo delle nostre possibilit, come la nostra condizio-ne ci permette.D: Ma per vedere, io dipendo da lui. Riuscir a ve-dere ci che lui vuole che io veda.SSM: Dobbiamo sempre provare a pensare in que-sto modo. Allo stesso tempo per dobbiamo pensa-

    rla Bhaktiraksaka rdhara Mahrja

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    Terzo Raggio Guru-tattva

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    re: Non posso raggiungere il massimo grado. Pro-ver, sono qui per tentare di ottenere ci che im-possibile, conoscere linfinito. Sono qui per tentare.Ma non posso provare, quando ci provo fallisco!Questa l'attitudine pi sana. Ci sto provando, manon in modo soddisfacente, perci non ottenengo il

    risultato, mi manca sempre qualcosa...D: La nostra preoccupazione non tanto di cono-scere linfinito, quanto di servire linfinto. rlaPrabhupda ci ha chiesto di servirlo predicando intutto il mondo, perci il nostro un movimento dipredica.SSM:Questa non una cosa nuova. Voi state predi-cando, daccordo. Va bene, state predicando comeordinato dal vostro Guru Mahrja, per quello chepotete afferrare, per quello che potete capire di lui, inmodo sincero, lo dovete fare. Ma molti altri sono co-

    me voi. Anche noi stiamo cercando di muoverci nel-lo stesso modo.D: Noi non diciamo di essere gli unici, ma tentiamodi predicare...SSM: Non pensiamo affatto che siate i soli. Sonomolti, e non solo ad un livello, a differenti livelli...Dai loro differenti livelli stanno cercando di fare delloro meglio, ed alcuni possono anche non cercare difarlo. C anche il Guru-bhog. Il Guru-bhog vuolesfruttare gli altri in nome del Guru. Esiste anchequesto, lo vediamo. Guru-bhog, lo sfruttamento delGuru. Si deve considerare anche questo, una cosapossibile. Quindi le critiche di molti cosiddettigu-ru della Gauya Maha, abbiamo trovato...D: Penso che non hai capito bene...SSM: Io penso che ti stai preoccupando molto dellaformalit, dellamministrazione, e stai togliendole ilsuo vero spirito. Questa la mia comprensione. Sie-te tutti in preda alla grandezza, allo splendore, e nonmolto attratti dallo spirito interiore o dalla vera...D: Personalmente provo un grande affetto, e so che

    tu avevi, che molti dei tuoi confratelli...SSM:Non pensare di aver creato un monopolio sul-la verit, sulla Verit Assoluta. Voi, pochi dirigenti,di aver ottenuto il monopolio, di pensare che sia