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Radici Periodico indipendente di informazione e cultura FONDATO NEL 1985 Agosto 2012 ALL’INTERNO IL MANIFESTO DI RADICI DELL’ANNO 1985 E LA GALLERIA DEGLI ORRORI E QUELLA DELLO SPLENDORE

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RADICI edizione Agosto 2012

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Radici Periodico indipendente di informazione e cultura

FONDATO NEL 1985

Agosto 2012

ALL’INTERNO IL MANIFESTO DI RADICI DELL’ANNO 1985

E LA GALLERIA DEGLI ORRORI E QUELLA DELLO SPLENDORE

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LA MOSCIANO CHE VERRA’ LA MOSCIANO CHE VOGLIAMO. Qualcosa si muove ? Qualcuno di buona volontà vorrebbe cambiare per il bene comune ? Benissimo, d‟accordo, con tutte le riserve del caso, in ricordo del passato quando: cambiare tutto per non cambiare nulla (ovvero “la solita solfa”) era la regola. La Mosciano che verrà, la Mosciano che vogliamo, dovrà essere di una società più corretta, autenticamente trasparente e non a chiacchiere: FUORI TUTTI AZZERARE ! è la parola d‟ordine; ovviamente il monito è rivolto a quelle persone che hanno avuto le responsabilità del potere che sono poi i colpevoli di questa situazione politico-amministrativa, vecchi e nuovi; e non si pensi di fare i furbi rispolverando vecchie glorie e vecchi tromboni di chi è una vita che meste la politica e ci mangia o ha mangiato. Di converso sarebbe troppo comodo ipotizzare la estromissione di chi, per tanto tempo, ha denunciato, ha esposto, ha combattuto contro la pratica di tutte le illegittimità; s‟intende? Non si tratta di trattare poltrone o di cercare un posto al sole, magari prevedendo di creare “provviste” personali all‟insegna di qualche voto in più; si tratta di rinnovare seriamente e profondamente una classe sociale e politica da sempre attardata al quotidiano e non interessata ad una prospettiva di miglioramento nel segno di quei principi dianzi citati. Non si può ipotizzare di accordarsi “strategicamente” su formazioni di persone (magari anche insignificanti) e trascurare i programmi e gli impegni seri di ciò che si vuole (si deve) fare in futuro per Mosciano, all‟insegna del vuoto rinnovamento nominativo o personale o nepotistico, e delle solite sigle dei partiti, come di recente e forse in prospettiva ci si preparerebbe (leggi: battaglia navale); si tratta di un

patto di sangue con codice etico e firma di responsabilità. Il problema è proprio questo. Si deve bandire la solita pratica del “conteggio” e guardare solo ad un programma che annulli tutto il malfatto e guardi al futuro in chiave di sincero mutamento; altrimenti nulla vale e tutto sarà vano e la nostra Mosciano sarà condannata non solo al suo isolamento, ma anche ad una regressione culturale e sociale, del resto già in atto. Di qui il privilegio nobile per le liste civiche (civili) che rappresentano l‟autentica negazione della vecchia pratica e con l‟esclusivo interesse della vera difesa del Bene Comune, dalla parte del Cittadino, per la buona, sana e onesta amministrazione, al di là dei giochetti e delle alleanze, strumentali solo per i disoccupati e per i nullafacenti in cerca di reddito a spese del Cittadino. Licenza giornalistica in prima persona. Io ho antica esperienza di questo, avendo assistito e appoggiato da sempre le formazioni di centro sinistra , eccetto la parentesi della mia candidatura nella lista DC con tessera del PCI, proprio per le ragioni che da sempre veniva detto e con l‟intento di rompere quella situazione di “stallo” . Il Manifesto di Radici del 1985 ne è l‟esempio quando qualcuno predicava “Riscopriamo il gusto o il piacere (?) di fare politica); altri tempi; e allora, come, in seguito, non se ne fece nulla; ricordi Sandro Beltramba, segretario di quel tale partito? Alle pressanti richieste di rispetto delle regole (trasparenza, correttezza, legalità, lealtà ecc.) tutti abbassavano lo sguardo, e mi davano ragione, prendendomi per i “fondelli” e poi allegando ai programmetti elettorali da quattro soldi, solo modeste enunciazioni, tanto per colorare. Testimoni nella Margherita e prima: Anna Maria Caprini, Ercole Core, Luciano Angelucci, Tonino Firmani, Leo Medori, Tonino Di Matteo, Garbiele Di Filippo (ho dimenticato qualcuno?).

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NIENTE DA FARE, SE NON LO SFORZO DI QUALCHE “VERO UOMO” CHE POI E‟ USCITO, GIUSTAMENTE. Le cose non sono cambiate affatto. La pratica è sempre la stessa; ed ancora oggi, nelle loro discussioni notturne, c‟è già qualcuno dalle grandi basette, fronte in carico d‟attacco a mo‟ di taurus grugnante, che ripete, battendo il ditone sul tavolo a mo‟ di zoccolo e tenendosi il capoccione tra le mani : “ecche lu candedate senneche lu facce je !” (SIC!) e poi il “lancio” con articoloni ad effetto. Oppure chi, riuscendo dall‟oltretomba, ha i suoi fans speranzosi, o chi, senza arte né parte, spera nelle prossime elezioni amministrative di avere un posto al sole o un capitolo di bilancio; e poi magari inventano l‟acqua calda come l‟assessore esterno che è sempre stato il mio ed il nostro cavallo di battaglia, con il difensore civico; saranno capaci i nostri eroi di questa rivoluzione ed accetteranno i “zoccolanti duri” la modifica dello Statuto comunale che abbiamo propugnato da sempre, specie nella parte della trasparenza e della commissione di controllo e vigilanza da affidare alla minoranza, oltre a tutte le azioni in difesa del popolo? Boh! Buh! Bah! Chi vivrà vedrà . E la storia continua. Con questi presupposti solo speculativi di una politica da valere come “pactum sceleris” o “consilium fraudis”, la nostra Mosciano ripiomberà nel buio che più buio non si può. BUONA FORTUNA MOSCIANO!

GIUSEPPE MASSI

NOI NON VOGLIAMO MORIRE NE’ SERVI NE’ FALSI O AMBIGUI DEMOCRATICI. Qualcuno ha scritto, giustamente, di non volere morire da “servi”. Che significa ? O meglio, sappiamo il significato e apprezziamo quel desiderio. Noi aggiungiamo: “NON

VOGLIAMO MORIRE FALSI DEMOCRATICI O IPOCRITI”. Infatti se non volere morire da servo significa in ogni caso “intingere” la propria vita e la propria dignità nel calderone della politica per un atto di pura sopravvivenza (giustificata per le necessità di vita), allora siamo in perfetta contraddizione: la pratica di ogni giorno dimostra che chi frequenta il Palazzo, con quello scopo, è in ogni caso servo; come servi si è di se stessi e degli altri quando si china il capo e, per “ragioni di stato”, si tace e si acconsente. Inteso ? Così il non voler morire da FALSI DEMOCRATICI che, forse, è ancora peggio poiché, all‟insegna delle targhe di partito odi formazioni “riunite”, si pratica ogni giorno l‟oscurantismo più becero e si nega la necessaria trasparenza e correttezza dell‟agire amministrativo che sono proprio l‟essenza della DEMOCRAZIA. Si ha in odio l‟azione condotta da chi mette a nudo la realtà locale, solo per un atto di autodifesa (come per l‟ironia politica); si minaccia e si sputa; si nascondo gli atti e si commettono plurime illegittimità se non illegalità. E‟ forse questa DEMOCRAZIA ? E‟ forse democratica una compagine chiusa nel palazzo a farsi osannare da quei quattro sgallettati, proprio servi, o da quelle quattro sciacquette tinte di perfidia nelle occasioni piazzaiole, disertando gli inviti ad un confronto pubblico e democratico? E poi, agli occhi pubblici e dei giornali dei pennivendoli si cercano le rappresentazioni di una “buona amministrazione”, tanto per apparire. Si declamano principi generali contro il Governo di Berlusconi o di Monti o di altri simili, con articoloni ad effetto anche copiati in simulazione, e, nel contempo, nel territorio comunale, ci si comporta peggio di quella pratica (leggi: DOPPIA MORALE). La vera Democrazia parte dal basso, amici, e non si può con una mano criticare o

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condannare un modo di essere o di fare politica e nel contempo, nel locale, agire nello stesso modo del proclamato disprezzo giornalistico o di facciata.

GIUSEPPE MASSI

LA SATIRA NELLA VITA PUBBLICA ED OLTRE e il “TENGO FAMIGLIA”. Ho sempre ammirato Franco Filipponi, ex Sindaco defenestrato, per la sua disinvoltura ed eleganza (si fa per dire) ad accettare, meglio “digerire”, la satira che Radici da tempo attuava anche nei suoi confronti, quando lo raffiguravamo quale Poldo con la bombetta attento ai Panini fragranti: una vera spugna. Forse “ammirazione” non sarebbe il termine esatto, dato il fallimento politico della sua giunta per tutti gli errori ed illegittimità commesse; fu defenestrato da un altro campione tal di marcello-bis: una sostituzione “costruita” per ridare all‟attuale perdente posto alla Provincia, la poltroncina di Mosciano (ricordate?); poi un diluvio di illegittimità e di illegalità che fanno testo. Ma non è di questo che voglio parlarvi; voglio parlarvi della satira, delle vignette dedicate a questo o a quel personaggetto della vita politica (ancora: si fa per dire) che orbita nel palazzo tra coppette piazzaiole, targhe e targhette, dibbbbbattiti, ringrazzzziamenti…, cittadinanze onorarie, in bella mostra a chi è (“sarebbe”) più bravo, magari a sparare cazzate in forma anche illetterale ed analfabetica: ce n‟è uno, mi dicono, che si aggira come un falco in piazza in attesa di piombare sul palco, in tutte le occasioni e parlare, parlare, parlare…(Dai con questa satira !). Ora, questi personaggetti e personaggette, anche al limite evidente forse dall‟incipiente climaterio, devono pur capire che, quando si assurge (boh !) ad uno scranno pubblico (ariboh !), quale

quello di sindaco, di assessore, di consogliere comunale (vi piace questo consogliere ? dà tanto di antico e di colonico !), devono pur mettere in conto che sarebbero i potenziali bersagli della satira e delle vignette; quella satira, beninteso, a tutto campo, senza eccedere nei limiti della cosiddetta “continenza”, anche di critica giornalistica (come hanno fatto altri in un “raptus” reattivo scendendo anche sulla malattia o handicap di una persona: vile !). Ma a Mosciano non è così; sono abituati, da sempre, ad una sorta di ipocrisia sociale dove non è lecito satireggiare, perché “tengo famiglia”; dove ciò che conta è l‟apparire, in un vuoto consenso piazzaiolo ed autocelebrativo. La satira o le vignette, invero, si raccordano e prendono lo spunto dalle caratteristiche rappresentative e dell‟agire di quel personaggio conosciuto e pubblico; questo il significato della critica politica e della satira, per quello che l‟obiettivo rappresenta in senso pubblico. E‟ il rischio di chi si mette in gioco, altrimenti chi “tiene famiglia” dovrebbe starsene e casa a “curare la nidiata”. “Zette che te sende lu parente; zette che dapù quelle glielu và „arcudnddà”! Una visione ben ridotta ed una cultura minima per un paese civile e progredito (si fa ancora per dire). La pratica, secondo questi campioni di democrazia, sarebbe quella dell‟apparire (vuoto cerebrale) di nascondere tutto, di tacere tutto; loro che hanno il potere informativo in mano con i pennivendoli di giornali, giornaletti, anche governativi, con foto antiche e nuove, con visi ben slavati per la bisogna ed alcuni ormai sfatti dalla fatica (chi è ?). E allora noi che faremmo ? Il cittadino che è ai margini come capirebbe o comprenderebbe le “segrete cose”, dato l‟immenso nascondere degli affari di palazzo ? E in ogni caso come si divertirebbe con la buona satira a titolo di

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soddisfazione e minima vendetta e autodifesa tipo vaccino ? Certo, ci sarebbe il voto, ma si sa come vanno le cose; si sa come si prendono i voti; e qui si apre una parentesi personale. Qualche scienziatello della politica mi ha citato perché non avrei avuto successo con i voti; sappia questo personaggetto, che chi scrive nelle elezioni varie ha speso circa 200 (dico duecento euro), con la sola soddisfazione dei comizi che non costano nulla; chi scrive non promette nulla, né posti, né prebende (come diceva il grande Senatore Tonino Franchi: giovani venite sotto le nostre bandiere !); chi scrive non ha bisogno di poltrone, poltroncine o scranni. E qui si inserisce la mia reazione verso il sig. paolino tancredi che ebbe e dire al messaggero che lo agevolava, e che si è permesso di sparlare di me in occasione di una sua autodifesa per l‟occasione della notizia del suo rinvio a giudizio per corruzione (la nota vicenda della Variante parziale di PRG. Ma questa è un‟altra storia. (Vedi articolo seguente). Torniamo alla satira, infine, per dire come, ben sovviene nel ricordo, la critica politica e la satira, come il buon giornalismo, siano stati sempre avversati nel tempo dai regimi dittatoriali; d‟altra parte questo giornale, da sempre, sin dalla sua nascita, ha praticato questo nobile esercizio contro il regime. Meditate. Quindi, miei cari personaggetti, aspettatevi la satira e le vignette, senza paura da parte nostra per le vostre minacce e sputazzi vari; altrimenti statevene a casa e disertate l‟Agorà (magari così non fate più danno!); evitate di reagire su face book mascherandovi con altri nomi per scrivere autentiche nefandezze per chi sta male fisicamente (vergonati !). Poi rileggetevi le poesie di Antonelli definito a torto il “Matto della Luna” (I matti sono gli altri).

Prossima pubblicazione : “La vera storia dello sputazziere e di Donna Perfidia”.

GIUSEPPE MASSI

“Al Consigliere Comunale della lista Civile Nuovi Orizzonti per Mosciano

Massimo Martini Caro Massimo, le recenti notizie giudiziarie su quanto è successo nel merito dell‟accertamento delle responsabilità in ipotesi di corruzione, che ha visto il tuo rinvio a giudizio davanti al GUP il giorno 24 ottobre prossimo, hanno creato un certo nervosismo anche negli ambienti giornalistici e politici. Al di là della tua posizione che mi vede tuo difensore, non finiremo mai di ringraziarti per il coraggio che hai dimostrato nella vicenda che ha iniziato a “scoperchiare” il pentolone della vita politico-amministrativa moscianese. E non è finita grazie alla nostra azione della lista Nuovi Orizzonti per Mosciano, unita a quella di Alternativa per Mosciano. Per questo io ti ho definito pubblicamente un “patriota” ed un “eroe” posto che hai saputo dare una mossa alla nostra società non solo comunale fatta di inciuci ed omertà. In questa vicenda si è inserita la posizione di un certo giornalista che, prima ha usato il termine “diavoleria” rivolto nei miei confronti, e poi nell‟articolo de Il Messaggero dell‟11 marzo si è compiaciuto di riportare quella che lui definisce “frecciatina” da parte del sig.Tancredi Paolo il quale avrebbe affermato che io sarei triste, “…uno che non ha potuto raggiungere in politica quei traguardi che sperava di avere peraltro con raggruppamenti diciamo eterogenei, ed ora ce l‟ha con chi magari in politica qualche traguardo l‟ha raggiunto”. Ma vedi che ti va ad inventare il Paolino che ho salvato, lui non lo sa, da una brutta figura in occasione del congresso del suo

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partito dove ha preso una maggioranza risicata e che ha visto in contrapposizione l‟Avvocato Paolo Gatti cha stimo, al contrario del paolino: la notifica del rinvio a giudizio è stata firmata ben prima di quel congresso. Ti devo dire che questo Tancredi nominato senatore, evidentemente con la legge cosiddetta “porcata”, me lo ricordo a Mosciano in un convegno organizzato proprio sulla correttezza dell‟agire nella pubblica amministrazione, durante il quale io parlai anche della “corruzione”. Per le altre occasioni, francamente, non ricordo che lo stesso “in politica” abbia mai brillato. Oggi il Paolino posso associarlo a quanti hanno detto che Rudy è la nipote di Mubarak come il mitico barbacinto avvocato Maurizio Paniz e il draculino Ghedini: tutti personaggetti che si sono affannati, nel corso del regno del caimano dalla calotta asfaltica, a votare leggi ad personam (per esempio la eliminazione del falso in bilancio), ad annunciare la nuova legge sulla corruzione mai emanata, a prevedere la legge sull‟abbreviazione dei termini della prescrizione ed altre schifezze varie che hanno portato la nostra Italia alla derisione mondiale, oltre che al fallimento. Paolino è uno di quelli ? Ed io devo pensare che lui abbia raggiunto “qualche traguardo” nel segno di questo bel quadro di vita? No caro Massimo, ha ragione il Paolino, io sono triste per la nostra Mosciano e per come è stata trattata nel corso degli anni anche con la “manina” delle varie opposizioni che si sono succedute nel tempo e quelle ultime dove l‟inciucio politico era ed è diventato la regola. Poi sono triste per lui, il Paolino, perché da senatore si è ridotto a dovere parlare di me, piccolo uomo di provincia il quale, sappia il Paolino, non ha mai sperato di raggiungere in politica quei “traguardi”, magari come li ha raggiunti lui e qualche suo sodale che,

per la verità, è restato al palo a livello di pollaio, magari anche dopo qualche trombatura, mentre io godo la stima sincera di molti amici, anche in politica, avendo rinunciato a prebende e posti di responsabilità come fan tutti, senza chiedere nulla. Io mi sono candidato alla Regione, al Senato, al Comune, dichiarando pubblicamente di non avere alcun interesse alle nomine, ma solo per il gusto di parlare e di cantarla ai personaggi come il Paolino ed altri e senza promettere posti o altro…intendi? Ho speso nelle campagne elettorali qualche centinaio di euro, con semplici fotocopie mentre il Paolino ed altri decine, opino, hanno speso decine di migliaia di euro, con la speranza di assurgere agli onori della gloria, proprio come dicevo prima, gloria per dire che Rudy è la nipote di Mubarak e magari essere invitato alla villa del caimano per assistere al bunga bunga anche con l‟assistenza dei bongo bongo della Lega dipinti di verde, che oggi si sono “rivoltati” al sistema caimano. A proposito, a Mosciano un rappresentante della lega era candidato con la lista delle “Idee in movimento” tra volatili e fiammeggianti ingranaggi (le ideee), che fine ha fatto ? Allora figuriamoci la mia tristezza ! Io sono soddisfatto del mio, della mia cultura, della mia professione e gratificato della tua amicizia della vostra amicizia perché di assurgere alle vette della politica come il Paolino ho voluto farne a meno, quelle vette ed esposizioni che hanno fatto descrivere i deputati e senatori, oltre che altri, come dei personaggi di circo da cacciare a pedate in culo dalla nostra Italia. E per questo, questo il sig.Paolino io non lo vedo nemmeno. Al processo ci saranno assoluzioni o condanne per un reato che ritengo magari “bagatellare”, visto le grandi somme che circolano nelle alte sfere della politica che non è il caso di specie, ma una cosa è certa: finalmente qualcosa

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esce fuori tra la nebbia e a Mosciano, spero, tornerà il sereno. Ciao peppino massi 12 marzo 2012”. Nota a margine. Questa lettera il consigliere Martini voleva leggere in consiglio comunale ma il Di Marcello lo impedì; anche il consigliere comunale Piccioni Pasqualina manifestò dissenso a quanto richiesto da Martini ed il Di Marcello, allora…” grazie Pasqualina”, con un elegante e delicato ringraziamento (SIC !) (verbale del c.c. del 13 marzo 2012 delibera n.21 nel quale è allegata la lettera).

QUANDO MOSCIANO TORNERA’ A VIVERE? Era tanto tempo fa, erano gli anni in cui la domenica dalle campagne si indossava il vestito nuovo e si lucidavano le scarpe per andare in chiesa, erano gli anni in cui non esistevano le auto, anni in cui i carri erano trainati dai buoi, erano gli anni in cui in piazza si vendeva il grano, si comprava lo zucchero sfuso, la pasta nella carta gialla, le signore con l‟ombrellino, i bambini con i giocattoli di legno e giovani nel fior fiore dell‟età girare in bicicletta in quella che è oggi la nostra cara ed amata “PIAZZA SALICETI”. Oggi di tutto quello che vi era un tempo, non vi è più nulla, è scomparsa la vita, i cittadini preferiscono andare altrove poiché nel nostro paese non vi sono stimoli, non vi sono momenti di incontro, momenti per ricordare il passato, momenti per condividere le gioie della vita, momenti di cultura ed arte, momenti di riflessione. Cosa ci offre davvero il nostro paese, cosa ci offre davvero la nostra piazza??? Beh, il nostro paese di cose da offrire ne ha molte, sta nelle persone che governano saper offrire al meglio

questo grande patrimonio e queste risorse che ha la nostra Mosciano. In questo paese si è sempre pensato a costruire, mai a cercare di sviluppare quello che già si aveva, si è cercati di fare opere su opere senza mai avere in mano un qualcosa di realmente concreto. Basti pensare al cineteatro comunale che ad oggi è inagibile, le scuole, il palazzetto, il belvedere, il cimitero ormai lasciato all‟abbandono, le frazioni, le strade, la piazza…e molte altre cose ancora. E‟ giunto il momento di assumersi delle responsabilità reali e concrete; chi per tutti questi anni ha pensato ad i propri interessi è ora che se ne torni a casa e lasci a chi davvero ha voglia di cambiare qualcosa, la possibilità di farlo. Molto spesso si sente dire che parte della Minoranza strumentalizza ogni cosa che fa, molto spesso si sente dire che ogni azione politica è svolta solo per atteggiarsi. Per tutta risposta chi ci amministra, durante i Consigli Comunali, invece di preoccuparsi delle necessità del nostro paese, pensa solo a fare continui attacchi verso chi ha voglia di lavorare sul serio per Mosciano. Infatti c‟è chi legge giornali, chi scrive su social network, chi esce e chi entra per convenienza e paura di prendere posizioni, c‟è chi chiede alla forza pubblica di far tacere gli spettatori, quando, invece, i primi a tacere dovrebbero essere loro, loro che la parola amministrare non sanno neppure dove sia di casa. C‟è chi durante i consigli comunali cerca di nascondere verità, debiti, problemi del nostro paese, girando sempre intorno al problema e poi magicamente dal cappello magico tirano fuori pareri e giudizi … ma come dice un detto “DAJA E DAJE, LA CEPPOLLE DEVENTE AJE”. C‟è chi non sapendo dove attaccarsi, invece, va sul personale, andando a toccare quelli che sono i problemi veri

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della vita, c‟è chi poi si permette di dire che io sono nella parte sbagliata … beh, a 26 anni, credo di sapere bene in che parte sto, sto dalla parte della verità e della trasparenza, dalla parte del rispetto del prossimo, sto dalla parte di chi crede che un giorno questo nostro paese potrà tornare a vivere davvero.

MONICA LALLONE

MOSCIANO E LA SUA POLITICA DELLE FRITTELLE O PASTARELLE (dipende dai gusti…) Cari cittadini, da quasi 20 anni, a Mosciano, si fa la politica delle pastarelle, “cioè mangia tu che mangio anch‟ io”. Nel 2008, quando uscii da F.I, denunciando questa situazione, sono stato trattato come tutti voi sapete. Qualcuno è arrivato anche a definirmi Masaniello descamisado, il quale avrebbe tradito i suoi compagni (Mi viene da chiedere all‟autore: adesso perché non scrivi più?). Il tempo mi ha dato ragione, poiché, come sapete, la maggioranza, nel dicembre 2011 si spaccò, tanto che il sindaco tolse le deleghe a Poltrone ed Andrenacci. Subito dopo si costituì il gruppo Mosciano Rinnovamento, formato da Poltrone, Andrenacci, Geroni e Di Matteo Simona, che uscì dallo stesso gruppo il giorno seguente. Dopo soli 5 mesi, tra assenze e presenze,escono anche Andrenacci e Geroni e rimane Poltrone, da solo. Il povero Poltrone, che da capobanda a suonatore di piatti, non può più suonare nemmeno quelli in consiglio comunale. Tuttavia l‟ex vice-sindaco ha ricevuto solidarietà piena dalla coordinatrice del P.D.L. Dopo questo si sono chiariti tutti i dubbi: qualcuno aveva creduto di poter far cadere l‟ amministrazione, forse prendendo accordi politici trasversali, senza contattare le altre forze di Minoranza legittimamente

elette in Consiglio Comunale. E la mancata correttezza si paga: il golpe non è riuscito! Complimenti a chi lo ha architettato! Un vero genio della politica… Ma adesso perchè Geroni e Andrenacci sono rientrati? Che fine ha fatto il “puparo”, che tanto ha appassionato, con le sue mosse, i Moscianesi durante l‟inverno? Chi sarà il prossimo presidente della BCC? Di Marcello, dal canto suo, non sa fare altro che perdere le cause, oltre alla perimetrazione, anche il PRU è stato bloccato in parte al TAR Abruzzo. Inoltre il vostro Sindaco si è costituito parte civile contro una persona con i soldi pubblici ed ha pure perso nel giudizio al Tribunale di Giulianova, perché il fatto non sussisteva. Palandrani porta in consiglio il “porta a porta” in un momento di crisi economica, senza considerare che lo stesso costerà circa 8 milioni di euro interamente a carico dei cittadini dal 2013 in 5 anni, con un aumento del 40% sulla bolletta. Marozzi porta un debito fuori bilancio di 54.000 euro per il palazzetto dello sport;lo stesso Andrenacci da assessore ai lavori pubblici, gli dice che lui aveva fatto fare preventivi per la somma di 30000,00. La Marcattili porta il debito fuori bilancio di 91.000 euro per la neve. Siete soddisfatti di questo operato? Forse erano più buone le torte di mele e pere che si sono mangiati in quei giorni di freddo… A noi Moscianesi non sta più bene come vengono spesi i soldi pubblici: IMU sulla prima casa quasi al massimo, addizionale irpef da 05% a 08%! Il comune di Bellante, fuori patto di stabilità, ha stabilito l‟aliquota IMU sulla prima casa al minimo, ha ridotto l‟ immondizia del 10% alle casa di abitazione civile, mentre per i commercianti 20 euro a mq. Di rimando, a Mosciano, l‟ ass. Sottanella

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non sa più far quadrare i conti, anche se i soldi per gli amministratori non si toccano! Sempre a Bellante i soldi agli amministratori non superano i 150 euro mensili. Il sociale che fine ha fatto? La cooperativa “Il Volo” dove sta? Erano utili solo in campagna elettorale? Per concludere, come consigliere non urlerò più in Consiglio se questo può violare la sensibilità dei colleghi e di chi ci ascolta, anche perché, ormai, è tutto alla luce del sole: una maggioranza ballerina con entrate ed uscite, la scomparsa del “puparo”, le cause perse a carico nostro, la zona artigianale ed il centro storico deserti e il cinema Acquaviva ancora chiuso. A noi moscianesi, se sta ancora bene questa amministrazione, significa che sta bene la politica delle frittelle o delle pastarelle (dipende dai gusti!). Se, invece e come credo, tutto questo non ci sta più bene, il cambiamento è pronto ed ha un nome solo: Nuovi Orizzonti! MASSIMO MARTINI, consigliere comunale.

IL PALIO DELLE TORRI, UN SOGNO VISSUTO Grazie anche all‟impegno dell‟associazione “Donne Attive”, durante l‟estate 2012 i Moscianesi, e non solo, hanno avuto la possibilità di rivivere un sogno: quello del Palio delle Torri. L‟esposizione di quegli abiti ha significato per tutti noi un tuffo nel passato, più o meno recente, in una Mosciano diversa, forse più completa di quella attuale, sicuramente più unita. Unita in nome di una manifestazione che nata così, per gioco, ingenuamente e sotto l‟etichetta di una bandiera di partito (quella dell‟allora Democrazia Cristiana), andò ben oltre i limiti di appartenenza del colore politico.

Quel colore politico che,però, è stato, benché formalmente superato con la nascita dell‟autonoma “Associazione Palio”, il vero motivo della vita a singhiozzi che il Palio delle Torri ha vissuto. Ciononostante non c‟è moscianese che non speri nel revival della rievocazione storica. Ancora oggi pensare che oltre trent‟anni fa ci furono uomini e donne che riuscirono ad andare oltre, coinvolgendo prima di tutti chi non era della DC, per alcuni fa, ancora, troppo male. E Mosciano si è fermata proprio lì, in quel limite; quel limite che, a volte purtroppo, distingue il nostro essere moscianesi. Lo sguardo nostalgico ai quei vestiti provoca emozioni dissonanti, dalla speranza dell‟impegno di altri giovani a che tutto possa ricominciare con una veste nuova, seppur in nome della continuità, passando per il timore di chi (non proprio giovanissimo) un giorno, comunque, dovrà guardare in faccia alla realtà e riconoscere o ammettere la paternità di chi quella manifestazione la volle veramente fin dal 1986, fino ai rimpianti di quegli uomini e quelle donne che nel 1986 c‟erano e, da allora, non hanno saputo, voluto o potuto portare avanti, nonostante le belle parole e le pontificazioni di stima, per non parlare di amicizia, le idee e l‟impegno di chi, oggi, non c‟è più. Anche questo è stato il Palio delle Torri… Un sogno… Un sogno che noi Moscianesi abbiamo vissuto, un sogno che noi Moscianesi vogliamo torni ad essere realtà

MARIA CRISTINA CIANELLA

NOTA A MARGINE SUL “PALIO DELLE TORRI”

Quelli erano gli anni. Erano gli anni splendidi di una società diversa, quando, per intuizione di uno stimatissimo amico che ci ha lasciato, fu inventato (è il caso di dirlo) il Palio

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delle Torri. All‟inizio, è vero, chi scrive e la TV Teleradici, rimasero perplessi alla prima uscita, notando palloncini colorati e fiori di carta (cara ingenuità paesana!). Qualche critica giornalistica partì dai nostri microfoni, ma solo per quella immagine che stonava con l‟insieme. Poi l‟esplosione della passione dei Moscianesi (anche questo ricordo è storia, se pur mimina), e Teleradici e il Giornale Radici diedero anima e corpo, ovviamente a livello giornalistico (per non ricordare il mio intervento sotto una cantina per ricomporre i conflitti). Salimmo anche sui tetti (Casa Ricci) per piazzare l‟antenna e trasmettere in diretta e commentare con gli amici; su quelle transenne che “montava” il nostro amico Gigino Montebello. Un fermento generale della popolazione e degli organizzatori per questo evento splendido e le competizioni delle Contrade, oltre gli splendidi personaggi e antichi vestimenti. Oggi, l‟Associazione Donne Attive (non finirò mia di lodarla) ha esposto nella sede abbandonata dalla Tercas le vestigia del Palio, gli splendidi costumi d‟epoca che altri hanno invidiato; la magnificenza che ricorda quel passato non tanto recente (quell‟evento fu generato negli anni ottanta) ma che rinnova la nostra Storia. E‟ giunto il tempo di ricominciare. Da queste modeste pagine parte l‟accorato invito. Avanti, bando alle ciance; si riparta dunque, anche senza quel generale impegno di fare “tutto il programma”; basta anche, per primo, svolgere la contesa tra le contrade (corsa della torre), così, semplicemente, per poi ripartire alla grande.

GIUSEPPE MASSI

NO COMMENT!

Riportiamo testualmente la risposta, contenuta a pag.37 della delibera di approvazione del Bilancio di Previsione 2012, n°58 del 5.07.2012, come trascritta a seguito di registrazione, dell’Ass. al Bilancio Angela Sottanella, in merito alla richiesta, da parte della Minoranza, dell’esistenza o meno del parere del Revisore dei Conti, sull’ emendamento a diminuzione di € 2.800.000,00, rispetto alle previsioni di bilancio:

”IL PARERE NON E’OBBLIGATORIO. L’HO ACQUISITO PERSONALMENTE”.

Come cittadini siamo obbligati a ricordare al nostro Assessore al Bilancio che in nessuna pubblica amministrazione, neanche nel Comune di Mosciano S.A, i pareri, sui conti pubblici, si acquisiscono a titolo personale. Una riflessione sulla parola “dimissioni”, a nostro modo di pensare, andrebbe fatta!

Dai nostri concittadini

Pubblichiamo la missiva che il sig.Romano Vallarin ha portato all‟attenzione del Consiglio Comunale, dell‟Assessore al Bilancio, del Sindaco e del Responsabile del Settore Finanziario del Comune di Mosciano, in merito alla problematica dell‟IMU, datata 26.07.2012, prot.n°11447.

“Io sottoscritto Romano Vallarin, nato in Gran Bretagna, il 24.01.1969 e residente in Mosciano S.a.(TE), Via Costa del Monte n°28, quale privato cittadino intendo portare all’attenzione del Sindaco, dell’Assessore al Bilancio, del Responsabile del Settore Finanziario e di tutto il Consiglio Comunale, la mia situazione personale, simile a tante situazioni di cittadini moscianesi, in merito al

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pagamento dell’imposta IMU. Come tanti concittadini sono iscritto presso le liste di collocamento del Centro per l’Impiego, in attesa di un’occupazione. Da un colloquio con il primo cittadino, ho appreso che la categoria a cui appartengo, ossia quella di chi è in attesa, suo malgrado, di un’occupazione, non viene contemplata ai fini di un possibile sgravio per l’imposta IMU. Peraltro l’aliquota applicata dal Comune di Mosciano è molto onerosa rispetto a quella stabilita dallo Stato (5.6 al posto di 4), con ulteriore pregiudizio per chi, pur trovandosi nella situazione di essere proprietario di una sua (forse unica abitazione), non ha possibilità di provvedere al relativo pagamento. Ritengo, pertanto, che senza dover necessariamente contraddire la normativa statale, in un momento in cui a tutti vengono richiesti sacrifici, sia giusto e conforme al principio di equità fare in modo che i nostri amministratori applichino per me e per tutti coloro che, come me, non hanno un lavoro, l’aliquota minima dell’IMU, pari al 4 per mille, relativamente alla prima abitazione. Ecco perché è parso opportuno allo scrivente indirizzare tale richiesta all’attenzione di tutto il Consiglio Comunale, competente a decidere in materia e valutare la mia situazione, come sopra descritta, simile a tante altre. In attesa, pertanto, di un Vostro cortese riscontro, cordialmente Vi saluto”. Romano Vallarin

Comune di BELLANTE il bilancio 2012

“Due assessori assenti nella seduta del 29 giugno per l‟approvazione del bilancio 2012. Aumenta di due punti l‟addizionale comunale IRPEF, la tassa che più colpisce i pensionati, gli operai e il già precario lavoro dipendente”. Assenti: Viviana DI FEBO assessore con delega alla “Scuola,

Cultura, Comunicazione” del Partito Democratico e Giuseppe TRAINI assessore con delega al “Personale, Commercio, Agricoltura, Cimiteri” dei Comunisti Italiani. Nessuna riunione con i cittadini per l‟IMU né per il bilancio partecipato che rimane una delle promesse non mantenute da parte del sindaco dott. Mario Di Pietro. E‟ stata prevista una spesa per debiti arretrati di 128.000 € verso CIRSU ma, visto il recente fallimento di SOGESA, le note del Consorzio CIRSU e le spese legali per i ricorsi il costo per i cittadini sarà sicuramente maggiore. “BELLA POLITICA DI SINISTRA” aver ricapitalizzato più volte le perdite per salvare il “GIOIELLINO”. Dopo aver destinato quasi interamente la plusvalenza di 600.000 euro, quota incassata da Bellante, derivante dalla vendita di Energia; la somma non è stata destinata per i servizi sociali, strade, scuole e piazze. Il Comune di Bellante non provvede minimamente a tutelare le proprie entrate, nonostante sia stato posto nelle migliori condizioni per procedere all‟accertamento di tributi non versati dai cittadini. Infatti, l‟Agenzia del Territorio ha trasmesso al Comune due elenchi di evasori: per fabbricati non dichiarati e per fabbricati ex rurali sempre nel Comune di Bellante. Il mancato espletamento di queste pratiche può essere sintetizzato con una metafora: è come se venisse servito un ricco menu ad un affamato e questi voltasse la faccia. L‟inerzia degli amministratori ha procurato un ipotetico danno erariale dal momento che il Comune non può richiedere gli introiti decorsi i cinque anni. Per ogni anno che passa vi sarebbe un danno al Comune ben quantificabile, chi risponde di questi danni? Non facendo pagare il giusto ai proprietari di case, fabbricati e terreni, viene aumentato il costo dei servizi a chi una casa non ce l‟ha: BELLA POLITICA DI SINISTRA ! La Regione, per la volontà

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dell‟Assessorato alle Politiche sociali, ha applicato gli aumenti della retta per la scuola materna Tattoni (ex IPAB) solo per coloro che hanno un reddito ISEE a partire da 13.000 €, mentre il Comune applica le tariffe a partire da 8.000 €.Grave errore dell‟Amministrazione, rispetto all‟Avviso Pubblico per il diritto ad attingere al Fondo delle politiche per la famiglia. Il termine per la presentazione delle domande scadeva il 4 aprile 2012, il Comune pubblicava la data di scadenza il 14 aprile 2012. A nostro parere i cittadini avrebbero diritto di ricorrere al TAR ed il ricorso dovrebbe essere pagato da coloro che hanno contribuito all‟errore. Non è la prima volta che la negligenza politica fa perdere a questo Comune finanziamenti nell‟ambito sociale. Con ben più attenzione la Giunta si è ripristinata le indennità di carica a Sindaco, Vice Sindaco ed Assessori. Il principio di non percepire indennità è durato solo 6 mesi, dopo lo starnazzare dello scorso anno sulla rinuncia ai compensi. Ciò che il sindaco aveva dichiarato sulla stampa e sul web fino a qualche mese fa è stato smentito nei fatti. Nessuno sforzo per diminuire i costi della refezione scolastica, del soggiorno vacanza per adolescenti e dell‟asilo nido. La giunta Di Pietro non ha tenuto conto della crisi e della contrazione dei redditi. Non ci sembra un bell‟esempio di politica a sostegno delle fasce deboli. Se gli amministratori avessero proceduto allo scioglimento del BIM per il Comune vi sarebbe stata un‟entrata di circa 46.000€. L‟assessore alle finanze prof. Ennio Chiavetta ha aumentato l‟addizionale comunale IRPEF dallo 0,6 allo 0,8 %, prevedendo una maggiore entrata di 95.000 euro, che sarà pagata direttamente dai pensionati, operai e lavoratori dipendenti. Ma, l‟assessore Chiavetta non era quello che prometteva di togliere (solo in

campagna elettorale) le sanzioni sugli accertamenti TARSU? Perché tanto ritardo nell‟approvazione del PRG? Significa aver rinunciato agli oneri di urbanizzazione che possono essere utilizzati anche per le spese correnti. Si potevano effettuare politiche più accorte e lungimiranti sull‟IMU, prevedendo maggiori detrazioni per la prima casa? Da ultimo, il Sindaco ha affermato che questo era il miglior bilancio possibile da poter approvare, poiché bisognava rientrare nei parametri dettati dal Patto di stabilità che, per il 2011, il Comune non aveva rispettato. Sembrava che ad uscire dal Patto di stabilità fosse stato un alieno e non questa Amministrazione. Ricordiamo che nel 2011 per cinque mesi ha amministrato l‟avv. Renzo Di Sabatino e per sette il dott. Mario Di Pietro e che entrambi erano insieme sul palco alla chiusura della campagna elettorale.

I consiglieri comunali: Flaviana Pavan, Claudio Di Matteo, Giovanni Pompizii, Emidio Di Sabatino

Nota a margine: la redazione ha ammesso la pubblicazione di questo articolo affidandosi alla responsabilità degli autori per la loro conoscenza di consiglieri comunali di Bellante per i fatti e gli atti citati. Questo giornale, per atto di corretta trasparenza, si obbliga a pubblicare eventuali repliche o precisazioni da parte della maggioranza amministrativa del Comune di Bellante, così come per tutti gli articoli pubblicati per il Comune di Mosciano o altri comuni e soggetti politici potenzialmente interessati.

La Redazione

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GABRIELE D’ANNUNZIO

Casa natale a Pescara. Oggi Museo- Corso Manthoné 111.

Gabriele d‟Annunzio anno 2013 a 150 anni dalla nascita. L‟Associazione culturale Radici nelle manifestazioni con un suo programma.

“Caro Zio Umberto (caro zio Bù), mi dispiace. Tu non ci sarai e forse nemmeno io. Ma questa te la racconto. Sai ? L‟Abruzzo è in fermento, l‟anno 2013 sarà la splendida occasione per celebrare uno dei maggiori poeti e personaggi italiani, pur se discusso per le sue scelte politiche, tu sai cosa ne penso. Il TUO GABRIELE di cui conoscevi tutte le opere e recitavi a noi nipoti ed alla gente, in pubblico e nei conviviali, le sue splendide poesie; con il tuo dono artistico recitativo; tu che abitati a Via Lago di Scanno, proprio nei pressi di Corso Manthoné oggi il suo museo. Ricordi? Quei giorni a Mosciano e nella tua casa di Pescara, sotto quel pergolato; noi incantati a sentire le tue declamazioni;

la Pioggia nel Pineto; ci facevi sentire, sentivamo e vedevamo la pioggia e il dolce intrigo di Ermione e il profumo delle tamerici salmastre ed arse; L‟Onda e poi O Falce di Luna Calante, I Pastori, L‟Ala sul Mare, Notte Bianca: titolo di oggi quest‟ulimo per una recente invenzione populistica-ludica- commerciale, godimento del volgo; lo scroscio della fonte, la musicalità dei versi accompagnata dai tuoi gesti teatrali; tu con la tua chioma di riccioli bianchi come quelle onde del mare. Nella cantina a Mosciano proviamo a ripetere e ricordare. I tuoi cavalli di battaglia, ma siamo soli nel nostro silenzio che ci invade, a volte. Venivi nella Tua Mosciano spesso, ma l‟appuntamento solare era l‟occasione del Nostro Sant‟Alessandro, su quello splendido belvedere ad assistere allo “sparo”. Quel Belvedere che dà dritto verso il Mare di Giulia; quel Belvedere oggi abbandonato e non accessibile a causa dell‟incuria dell‟uomo; impossibile. Le tue e strette di mano innumerevoli, il tuo riso e sorriso, un autentico Moscianese nonostante la tua vita peregrina di Maresciallo dei Carabinieri che aiutò i partigiani ad evitare la morte. Vedi, se potessi, vorrei farti risuscitare e tornare nella tua Mosciano, anche un momento, e in Pescara in quelle giornate di ricordi per il Tuo Gabriele. Ma non si può. È la regola della vita. Ed allora io sarò i tuoi occhi, il tuo orecchio poetico e musicale, in quelle giornate e ti ripeterò davanti alla tua Pietra quei versi, noi da soli, nel silenzio sepolcrale che vale più della vita. Ciao Zio Bù e grazie anche a nome di Gabriele.

Tuo nipote peppino innamorato della Sua Terra e del suo Paese.

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Concetta Massi Una vita per la Scuola

Non ho scritto abbastanza per chi come lei ha dedicato tutta la vita alla Scuola, con grande rispetto per tutti gli insegnanti di pari merito. Raccogliere in poche righe la sua “storia” è difficile; la stima dei Dirigenti e dei Colleghi: i suoi lavori ed il suo impegno; oggi, dopo la scomparsa di Pancrazio, l‟altro fratello che mi insegnò a leggere (scusate questo tono confidenziale), recita le sue poesie e non solo le sue e le sue filastrocche, con enfasi e passione anche teatrale, da ultimo la poesia del “La Giostra”, con la V C della scuola Primaria di Mosciano capoluogo, come quella “Ce steve „na vodde” musicata dallo splendido signore e maestro prof.Michele De Flaviis. Anche lo scorso anno scolastico 2011-2012 ha collaborato per le attività dei programmi dell‟Istituto Comprensivo di Mosciano, in particolare il “Progetto Lettura” nell‟ambito del quale ha avuto modo di prestare la sua opera mediante la recitazione di poesie dei vari Autori e la lettura di brani antologici attinenti le attività di insegnamento. Ha avuto incontri con gli alunni della scuola primaria del capoluogo e di Montone, con la scuola dell‟Infanzia di Montone, di Mosciano Capoluogo e della Scuola Media; il sostegno e la capacità organizzativa dell‟insegnante Marisa Pulcini nell‟organizzazione dei vari incontri e di tutte le insegnanti dei vari plessi. Con la Scuola primaria di Montone classi IV e V la lettura di alcune favole scelte dal libro “Zia Mi‟ racconta” dell‟autrice abruzzese Vittoria Maoli Sabatini edito nel 1983. Dalla lettura le insegnanti hanno poi realizzato una rappresentazione teatrale ispirata alle favole “Signora Micia” e “I sette gatti” di cui i bambini sono stati attori. Con la Scuola primaria del Capoluogo

classi V A e V B, la lettura e

approfondimento di alcune poesie e della novella “La fattura” del poeta

abruzzese Gabriele D‟Annunzio, del quale nell‟anno 2013 si celebrerà il 150° anno dalla sua nascita: sono

convinto che La Direzione dell‟Istituto sarà compartecipe di questo

importante evento, magari anche con la collaborazione dell‟Associazione

Culturale Radici che ha già composto il suo programma. Da questa opera

dannunziana le insegnanti hanno rielaborato il testo realizzandone la

drammatizzazione; i lavori di Concetta ed li suo impegno sono stati riportati

nella pubblicazione delle attività scolastiche dell‟Istituto Comprensivo anno scolastico 2011-2012 n.1, edita

dallo stesso Istituto che dedica un profondo impegno educativo e

culturale per la nostra Mosciano per il merito della sua Dirigente prof.ssa

Gabriella Di Domenico e del Vice Preside dott.ssa.Adriana Sigismondi, dell‟insegnante Marisa Pulcini, e del

corpo docenti, tutti chiamati a questo nobile compito, egregiamente assolto.

G.M. ***

AMARIS IN FUNDO La creazione del mondo Prima venne la discarica Poi vennero in nuovi barbari Poi venne la sagra della pizza Poi vennero le varianti Poi vennero gli abusi Poi vennero le cause Poi vennero gli annullamenti Poi venne la miseria intellettuale Poi venne lo sputatore agricolo Poi venne la perfidia Poi venne il periodo di prova Poi vennero i servi e i lecchini Poi vennero i replicanti Poi venne la fascia tricolore Poi vennero i ringrazzziamenti Poi vennero le tenebre… Sant’Alessandro e San Michele Arcangelo aiutateci voi !

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Radici – periodico autenticamente indipendente di informazione e cultura Direttore responsabile: Avv. Giuseppe Massi Vicedirettore: Dott.ssa Paola Cianella Hanno collaborato: Massimo Martini, Dott.ssa Monica Lallone, Avv.Maria Cristina Cianella, Lista “Bellante Uniti si può”, consiglieri comunali Prof. Flaviana Pavan, Claudio Di Matteo, Giovanni Pompizii, Emidio Di Sabatino. Editore: Ass.culturale Radici Sede legale: via N. Pompizii, 14 Mosciano S.A.(TE) Registrazione: aut. e reg. Tribunale di Teramo n. 227 del 14.12.1985 Stampato in proprio Per scritti e contatti: [email protected]

LA GALLERIA

LO SPUTATORE AGRICOLO

GARCIA

LE PAPERE MUTE E LA CIACE‟

LA PORCHETTINA

La cocce dell‟asene

Donna Perfidia

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Il tapiro d‟oro ad uso sputacchiere

Il compressore

HULK IL PALCHISTA PRESENZIALISTA

ECCE BOMBO “DEMOCRATICUS VULGARIS”

IL CAMPO DI MONTONE- PER ESEMPIO

C‟E‟ CHI PENSA PROFONDAMENTE E CHI PENSA SBADIGLIANDO DELICATAMENTE

E‟ TORNATO, TREMATE OLGETTINE!

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CALABRONUS POLITICUS- AGRICOLUS

AZIONE POPOLARE

CUMULI DI RIFIUTI CON AMIANTO

IL FUNERALE PER LA PIAZZA CHIUSA

Il BELVEDERE L‟INCURIA E LE AQUILE ABBATTUTE-TEATRO ABBANDONATO

L‟INCURIA DELLA DISCARICA

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GALLERIA DELLO SPLENDORE PER IL PAESE PIU‟ BELLO DEL MONDO- AMORE

SMITH DA PESCARA

ANTICA CHIESA

IL CHIOSCO DELLE MERAVIGLIE

SAN GIOVANNI

LA STORIA 1397

SANT‟ANNA

PER I CADUTI ONORE

AURELIO SALICETI

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SAN ROCCO

RICORDO NON MAI INTERROTTO

MONTONE DEI SOGNI

MAGNIFICENZA

IL FONDAMENTO

SANT‟ALESSANDRO