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1 RACCOLTA DEI PRINCIPALI DOCUMENTI ED ARTICOLI PUBBLICATI RIGUARDANTI LE ATTIVITA’ SVOLTE IN ASSONANZA CON L’ASSOCIAZIONE EIP ITALIA SCUOLA STRUMENTO DI PACE DAL 01/09/2012 AL 30/09/2013 IL PREMIO Sicurezza a scuola tra memoria e solidarietà | A Roma il 40° concorso Eip Italia con la seconda edizione del premio dedicato al piccolo Luigi Petacciato ROMA. Scuola come strumento di pace, come messaggio di solidarietà, come monito alle istituzioni per diffondere sempre di più la cultura della sicurezza. Principi che hanno spinto la famiglia di Luigi Petacciato, uno dei ventisette bambini morti insieme alla maestra Carmela nel crollo della scuola Jovine di San Giuliano di Puglia dieci anni fa, ha voluto dedicare un premio alla memoria del figlio. Un riconoscimento in denaro alle scolaresche che si distinguono nei lavori e nei progetti e inserito nell’ambito di una sezione speciale del premio “E.I.P Italia” - scuola come strumento di pace, associazione internazionale che da quarant’anni è impegnata per seguire queste tematiche nel nostro paese e dal 1967 a livello internazionale. Ieri mattina, nella sala della biblioteca nazionale di Roma, si è svolta la cerimonia di premiazione alla presenza di delegazioni scolastiche arrivate da tutta l’Italia. E c’erano anche loro, i familiari di Luigi: la mamma Nunziatina, il papà Modesto, le sorelle Mariangela e Michela. Insieme a loro i premiati delle scuole molisane che si sono distinte e quest’anno hanno ricevuto il premio speciale giunto alla seconda edizione.

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RACCOLTA DEI PRINCIPALI DOCUMENTI ED ARTICOLI PUBBLICATI RIGUARDANTI LE ATTIVITA’ SVOLTE IN ASSONANZA CON L’ASSOCIAZIONE

EIP ITALIA – SCUOLA STRUMENTO DI PACE DAL 01/09/2012 AL 30/09/2013

IL PREMIO

Sicurezza a scuola tra memoria e solidarietà | A Roma il 40° concorso Eip Italia con la seconda edizione del premio

dedicato al piccolo Luigi Petacciato

ROMA. Scuola come strumento di pace, come messaggio di solidarietà, come monito alle

istituzioni per diffondere sempre di più la cultura della sicurezza.

Principi che hanno spinto la famiglia di Luigi Petacciato, uno dei ventisette bambini morti

insieme alla maestra Carmela nel crollo della scuola Jovine di San Giuliano di Puglia dieci

anni fa, ha voluto dedicare un premio alla memoria del figlio.

Un riconoscimento in denaro alle scolaresche che si distinguono nei lavori e nei progetti e

inserito nell’ambito di una sezione speciale del premio “E.I.P Italia” - scuola come

strumento di pace, associazione internazionale che da quarant’anni è impegnata per seguire

queste tematiche nel nostro paese e dal 1967 a livello internazionale.

Ieri mattina, nella sala della biblioteca nazionale di Roma, si è svolta la cerimonia di

premiazione alla presenza di delegazioni scolastiche arrivate da tutta l’Italia. E c’erano anche

loro, i familiari di Luigi: la mamma Nunziatina, il papà Modesto, le sorelle Mariangela e

Michela. Insieme a loro i premiati delle scuole molisane che si sono distinte e quest’anno hanno ricevuto il premio speciale

giunto alla seconda edizione.

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“E’ un progetto che abbiamo voluto dedicare alla memoria di nostro figlio - ha spiegato Nunziatina Porrazzo - per

ricordarlo, per promuovere progetti dedicati alla sicurezza nelle scuole, per valorizzare e sostenere altre iniziative di

solidarietà e confronto”.

Numerosi i lavori pervenuti ed esaminati prima di attribuire i riconoscimenti nel corso della cerimonia cui hanno preso

parte, tra gli altri, rappresentanti del Ministero dell’Istruzione, della politica (c’erano i senatori Astore e De Sena), della

cultura e del sociale. Emozionati gli alunni, i docenti, chi insieme a loro d a anni condivide progetti ispirati da valori veri. La

presidente dell’Eip Italia, Anna Paola Tantucci ha ringraziato tutti coloro che hanno partecipato, rinnovando il motivo del

premio dedicato al piccolo Luigi: “Le scuole migliori - ha spiegato - si distinguono anche in Molise con progetti validi e

lungimiranti”. Il concorso nazionale ha ricevuto l’alto patronato del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.

fonte: Il Quotidiano del Molise, 25/10/2012

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L'INIZIATIVA

"In... Canto" | Domenica 2 dicembre, lo spettacolo dell'Omnicomprensivo dedicato ai Bambini di San Giuliano e alla

maestra Carmela in occasione del X° anniversario della morte del piccolo Umberto, il 27° bambino deceduto presso

l'Ospedale Bambin Gesù di Roma in seguito al crollo della Jovine

Con il Patrocinio del Comune di San Giuliano di Puglia, il giorno 2 dicembre 2012

alle ore 18,30 presso la Sala dell'Università "Le Tre Torri" di San Giuliano di Puglia,

in occasione del X° Anniversario della morte del piccolo Umberto, il 27° bambino

deceduto presso l'Ospedale Bambin Gesù di Roma dopo 32 giorni di indicibili

sofferenze, in seguito al crollo della Scuola Jovine, il Liceo Scientifico dell'Istituto

Omnicomprensivo di Santa Croce di Magliano presenterà lo spettacolo "In… Canto",

dedicato ai Bambini di San Giuliano e alla maestra Carmela.

Non semplice partecipazione, ma totale condivisione dove la voce dell'anima, a

distanza di dieci anni, scuote ancora le coscienze di ognuno ed invita ad operare per la

sicurezza e la dignità della persona umana.

Con la presente si trasmette l'invito a partecipare all'evento.

Il Dirigente Scolastico

Prof. Giuseppe Colombo

Le docenti referenti

Prof.sse Silvana Cappiello e Rachele Porrazzo

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Canto, musica e poesia: San Giuliano unita per ricordare il piccolo Umberto Visconti

SAN GIULIANO DI PUGLIA. Ricordare con la musica, magari quella della sua amata fisarmonica,

con i versi e i canti la tragedia. Ricordare dieci anni dal crollo maledetto di quella scuola crollata su se

stessa e diventata tabernacolo di dolore di quelle mamme e papà che nel breve volgere della lancetta dei

secondi hanno perso tutto.

Ricordare poi la speranza di un sopravvissuto, la gioia e poi il dolore di quel figlio, Umberto Visconti

che dopo aver combattuto 32 giorni contro la morte, ha chiuso gli occhi alla vita ed è tornato a casa

nella ventisettesima bara bianca. Uno spettacolo per ricordare, ma

soprattutto per ribadire come simili tragedie non debbano più avvenire, che le scuole devono essere il luogo,

dopo le proprie abitazioni, dove mandare i propri figli in sicurezza. A dieci anni dalla tragedia, nel giorno del

ricordo della tragedia personale della famiglia Visconti, a San Giuliano, grazie ai liceali del Capriglione di

Santa Croce di Magliano guidati dalla professoressa Porrazzo e dal dirigente scolastico Giuseppe

Colombo, si è celebrata una nuova manifestazione commemorativa dedicata alle famiglie delle giovani

vittime, a familiari della maestra Carmela Ciniglio e alla famiglia di Umberto. Uno spettacolo dove, non le

parole, ma la forza delle emozioni trasmesse dalla musica hanno riempito la sala dell'università, piena in ogni

ordine di posto, di ricordi, ma anche di tanta speranza. Quella stessa che i liceali fortorini, qualcuno uscito vivo da quella scuola maledetta portano

avanti da quel 31 ottobre e da quel 2 dicembre, data in cui, il piccolo Umberto lasciò questo mondo per ricongiungersi ai suoi amici. Prima della

manifestazione, la famiglia Visconti ha fatto celebrare una santa messa in ricordo del loro primogenito, di quel figlio che amava la fisarmonica e

che, uscito vivo dalle macerie, ha rappresentato per l’intera comunità per un mese intero, la speranza di ritornare in paese. Ma Umberto vi tornò in

una bara bianca, la ventisettesima, in una fredda giornata di dicembre scaldata da un raggio di sole, quello di un angelo che saliva in cielo dopo aver

combattuto la sua personale battaglia con la morte.

Alla funzione religiosa, celebrata nella chiesa del martire Giuliano, accanto a mamma Celestina, papà Massimo, al fratello Guido e alla piccola

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Ginevra, c'erano il sindaco Barbieri, il capitano della compagnia carabinieri di Larino

Alessandro Dominici, il comandante della stazione di Colletorto Santo Torrisi e molta gente,

vicina concretamente alla famiglia nel ricordare quel figlio, ultimo martire del proprio dovere

di alunno. Nel corso della funzione religiosa è stata letta anche una lettera di profonda

vicinanza che le suore del Bambino Gesù di Roma, l'ospedale dove il piccolo Umberto ha

trascorso gli ultimi suoi 32 giorni di vita, hanno spedito alla famiglia per rinnovare nella

preghiera quella vicinanza amorevole che loro, le suore avevano dedicato a quell'angelo e alla

sua famiglia in quei lunghissimi giorni romani.

Al termine della funzione religiosa, lo spettacolo dei liceali del Capriglione. Uno spettacolo aperto dal suono della fisarmonica, proprio dallo

strumento che piaceva ad Umberto e poi canzoni di pace, poesie composte per l'occasione dai ragazzi che hanno voluto così ricordare, loro che in

fondo potrebbero essere definiti i sopravvissuti della tragedia, e in tanti in realtà lo sono, l'importanza della sicurezza nelle scuole, l'importanza di

credere nei valori universali dell'amicizia, della condivisione per costruire tutti un futuro migliore. Un futuro che non dimentica la tragedia ma, si

costruisce giorno dopo giorno, in un presente dove quegli angeli devono costituire un esempio per tutti.

fonte testo: www.termolionline.it | foto: facebook

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Appuntamento: da www.santacroceonline.com

Sabato 26 gennaio, Giornata della Memoria al Liceo Scientifico "Capriglione"

http://www.santacroceonline.com/2013/news/gen/16_31/giornatadellamemoria/brochure.pdfSabato 26 Gennaio alle ore 10,30,

presso l'Auditorium del Liceo Scientifico di Santa Croce di Magliano, con il patrocinio dell'E.I.P. Italia, Associazione

Scuola Strumento di Pace, si svolgerà un convegno-dibattito in occasione della Giornata della Memoria dal titolo:

"Raccontarsi la Shoah: voci da Terezin".

Terezin, città fortezza che, dal 1942 ai 1944, nel periodo cruciale della seconda guerra mondiale, divenne ghetto

dell'infanzia e luogo di smistamento e di morte di musicisti e artisti. Qui circa quindicimila bambini furono rinchiusi,

strappati ai loro genitori e sottoposti ad un brutale regime di vita.

L'evento, promosso dal Dirigente Scolastico prof. G. Colombo e curato dalle prof.sse G. Cruceli e M. Crema si arricchisce

della presenza delle prof.sse Rossana di Poce e Maria Teresa Iervolino.

Rossana di Poce è archeologa, si occupa di editoria, di promozione di eventi culturali e di turismo storico-archeologico. Ha

lavorato come docente presso l'Orientale di Napoli e collabora con varie case editrici.

La professoressa M. T. Iervolino da anni si dedica a progetti sulla cultura della memoria e della resistenza, ha curato la

traduzione del racconto di I. Klìma " Miriam".

Ivan Klima è stato uno dei bambini rinchiusi nel campo di concentramento di Terezin, protagonista delle persecuzioni

ebraiche in Cecoslovacchia e testimone diretto della più grande tragedia dell'umanità. Con il racconto "Miriam" inizia un

percorso di vita che lo vedrà indiscusso protagonista del novecento ceco; dissidente, eroe perseguitato e promotore della

lotta per le conquiste della democrazia.

Ospite d'eccezione la musicista Giovanna Tubisco, che proporrà musiche della memoria.

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Una giornata di riflessione e di ricordo di questi tragici fatti, perchè l'oblio della memoria non cancelli questa terribile pagina

della storia dell'umanità. A cura della prof.ssa Rachele Porrazzo

La Giornata della Memoria al Liceo Scientifico "Capriglione"

http://www.santacroceonline.com/2013/news/gen/16_31/giornatadellamemoria/index.htmIl 26

gennaio 2013, nell'Auditorium del Liceo Scientifico "Raffaele Capriglione", con il patrocinio

dell'E.I.P. Italia - Scuola Strumento di Pace, si è celebrata la Giornata della Memoria.

Insieme agli alunni, agli insegnanti, al Dirigente Scolastico prof. Giuseppe Colombo erano presenti,

a suggellare l'importanza dell'evento, il sindaco di Rotello dott. Antonio Castelli con l'assessore

Maria Antonietta Campolieti, il Sindaco di Santa Croce di Magliano dott. Alberto Florio, il

maresciallo capo dei carabinieri della locale stazione dott. Alfonso Grande e la dott.ssa Maria

Antenucci in rappresentanza dell' Ufficio Scolastico Regionale del Molise. L'introduzione è stata

curata dalla prof.ssa Giuseppina Cruceli, relatrice la prof.ssa Marina Crema, le riflessioni a cura di

don Alessio Rucci.

Il Dirigente Scolastico, dopo aver salutato i presenti e richiamato alla memoria l'importanza

dell'evento, ha invitato i graditi ospiti ad intervenire. Il sindaco Florio ha richiamato i convenuti

sugli accadimenti del secondo conflitto mondiale, che ha comportato profondi turbamenti, grandi

sofferenze e lutti. In particolare, la tragedia consumatasi per il popolo ebraico, ma anche per molti

cittadini appartenenti a fasce della popolazione ritenuti indegni: omosessuali, prostitute, nonché

cittadini italiani militari e civili che furono deportati ed internati nei lager nazisti e destinati al

lavoro coatto per l'economia della guerra, molti dei quali non fecero più ritorno in Patria. Con

visibile emozione ha parlato dei tragici momenti trascorsi in un campo di concentramento di un

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nostro concittadino, che sarà insignito della medaglia d'onore durante la cerimonia prevista nella Prefettura di Campobasso.

Il Sindaco di Rotello ha voluto sottolineare come questa ricorrenza si celebra per non dimenticare e, segnatamente, per far riflettere le

giovani generazioni sulla immane tragedia che sconvolse il mondo intero, ma anche e soprattutto per far sì che analoghe catastrofi

umanitarie non si ripetano mai più, inoltre ha parlato del valore della musica che può diventare linguaggio di pace universale.

Il maresciallo Grande ha invece sottolineato il rapporto tra il Liceo Scientifico di Santa Croce e le forze dell'ordine, in un proficuo

progetto di educazione alla legalità che si è ormai consolidato nel tempo.

Il Dirigente Scolastico ha poi passato la parola alla prof.ssa Giuseppina Cruceli, che ha introdotto i lavori della giornata; queste le sue

considerazioni: "nel solco della tradizione anche quest'anno il Liceo Scientifico ha organizzato la Giornata della Memoria. La giornata

della memoria è un'occasione per riflettere sul pericolo ancora attuale rappresentato da un clima di odio e di intolleranza e di odio

presente tra gli esseri umani. La memoria allora diventa un esercizio importante perché la perdita di radici genera mostri.

Ecco perché è importante ricordare, raccontare, dire per diffondere questa storia alle giovani generazioni a renderla immortale.

Tutto questo lo abbiamo realizzato proponendo lezioni di storia e letteratura attraverso la lettura del racconto di I. Klima " Miriam",

tradotto dalla prof.ssa Iervolino.

Questa storia ci insegna quanto è terribile l'opera dell' odio, e quanto bisogno c’è di riportare la ragione a riconoscere il male e a

rifiutarlo.

Tutti ci dobbiamo impegnare contro ogni forma di razzismo, sopraffazione, offesa alla dignità dell'uomo e al diritto degli uomini, di

ogni uomo.

Il giorno della memoria sta allora nel desiderio di tener deste le coscienze, nel fare esercizio di vitalità intellettiva, perché cancellare il

passato non è atto che si addice alla naturalità dell'essere umano."

I lavori sono continuati con il toccante intervento della prof.ssa Marina Crema che così ha esordito:

"Il mio intervento, che vuole essere solo una riflessione su una tematica così ricca di sfaccettature e profondità, comincia con un incipit

tradizionale, rassicurante:

"C'era una volta ..."

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"C'era una volta una città chiamata Trochenbrod, in quella che è oggi l'Ucraina

occidentale": inizia così un libro di Avrom Bendavid-Val, con le parole con cui sono

solite incominciare le fiabe ed è tremendo sapere che non si tratta di una fiaba.

Trochenbrod, prima delle seconda guerra mondiale, era una città singolare, abitata da

6000 persone, tutte di religione ebraica e tutte morte nello stesso giorno. Oggi è la città

scomparsa, emblema di una crudeltà indicibile, di un mondo svanito, di esseri umani

di cui non rimane quasi più traccia, tranne due stele di marmo nero. Se non fosse stato

per Avrom Bendavid-Va e soprattutto per il ricordo di suo padre, originario di

Trochenbrod ed emigrato prima della guerra, la storia di questa città sarebbe stata

completamente ignorata e sepolta insieme ai corpi dei suoi abitanti, trucidati dai nazisti

l'11 agosto del 1942.

Il ricordo vivo, concreto e fissato nella mente di un uomo è diventato memoria di tutti

e per tutti. Le parole non riescono sempre a descrivere ciò che non si può spiegare, pur

tuttavia trattengono un'immagine, una sensazione, un brivido che rimane impresso

nella coscienza collettiva.

Una simile emozione ci viene trasmessa dal racconto "Miriam" di Ivan Klima, tradotto dalla prof.ssa Iervolino, e dai significativi

disegni di Helga Weissowa, che ci hanno fatto conoscere da vicino il campo di concentramento di Terezin, a circa 60 km da Praga, dove

vennero ammassati musicisti, artisti ed intellettuali famosi che era difficile, persino per i nazisti, eliminare improvvisamente, e di cui

cercheremo di mantenere il ricordo.

Oggi celebriamo il giorno della memoria, il giorno che, più degli altri, deve servire a non dimenticare gli errori che hanno portato agli

orrori della seconda guerra mondiale e della shoah, affinché evitando di ripeterli sia possibile vivere in una società civile, libera,

democratica, tollerante e rispettosa dei diritti umani e sociali.

L'art.1 della Legge del 20 luglio 2000 n.211 recita: "La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei

cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la

persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in

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campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i

perseguitati."

Il ricordo e la memoria sono, quindi, i concetti chiave, i punti di partenza per capire, cambiare e costruire un futuro migliore. Per

deformazione professionale, voglio fermarmi sull'etimologia di tali parole.

Il termine "ricordo" deriva dal latino: [re-] indietro [cor] cuore significa " Richiamare in cuore" .

Il ricordo richiama nel presente del cuore e del sentimento qualcosa che non è più qui o non è più adesso. Questo qualcosa, per il solo

fatto di tornare in cuore, rivive, non come un sogno vuoto o pura fantasticheria, ma come un sentimento concreto. Il ricordo condiviso,

donato agli altri è, poi, possibilità di consultare il passato, di interrogarlo, per capire meglio chi siamo, da dove veniamo e fin dove

possiamo spingerci. Infine quando il ricordo è fonte di insegnamento, motivo di riflessione generale e "guadagno" per l'umanità del

presente e del futuro diventa memoria. La memoria è consapevolezza, acquisizione, comprensione, attività che sopraggiungono

inevitabilmente dopo lo sbigottimento e l'incredulità.

Norberto Bobbio disse "Il primo insegnamento che si può trarre dalla Shoah è che non bisogna dimenticare. Il secondo, che bisogna

ricordare non per giudicare, ma prima di tutto per apprendere e capire". L'apertura dei cancelli di Auschwitz rivelò definitivamente al

mondo l'orrore di un progetto folle, premeditato e pianificato che non deve essere dimenticato perché sia a tutti di monito.

La shoah, come sostiene lo storico francese Georges Bensoussan è un'enorme questione politica e antropologica. Politica perché pone il

problema di come un popolo civilizzato abbia scientemente deciso di eliminarne un altro. Antropologica perché rappresenta una cesura,

una rottura nella civiltà europea. La shoah non è solo Auschwitz e l'Europa intera non è stata più la stessa dopo la shoah. Il senso più

profondo della memoria è perpetrare il ricordo sia della scomparsa di milioni di ebrei, sia dell'eliminazione di tutto ciò che veniva

considerato "diverso", di conseguenza, abbattere il pregiudizio, il razzismo, l'intolleranza, cose alle quali purtroppo ancor oggi capita di

assistere. Le vittime della Shoah, le vittime di ogni discriminazione non chiedono la nostra pietà; vogliono, invece, l'abbattimento di

quell'indifferenza che, purtroppo, permette a troppe persone di guardare a quelle orribili vicende con pericoloso distacco.

La scuola come prima agenzia formativa, come luogo di cultura ha il compito se non il dovere di sensibilizzare i giovani alla vigile

conservazione del passato. Ecco il motivo di questa ricorrenza...ecco il motivo della "strategia della memoria": mantenere viva la

memoria su quello che è accaduto, senza aver timore di parlarne, senza che il disgusto ce ne faccia rimuovere la testimonianza, senza

chiamarcene fuori perché viviamo in un'epoca diversa, nella quale sembra che certe cose non possano più accadere . Mantenere viva la

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memoria rappresenta il migliore antidoto contro il rischio che si ripetano simili atrocità."

Don Alessio Rucci ha infine introdotto il film "Il Concerto".

Cacciato in epoca sovietica per non aver ceduto al diktat di escludere gli ebrei, l'ex direttore d'orchestra del Bolshoi di Mosca ha, dopo

trent'anni di umiliazioni, l'occasione di riunire i suoi musicisti, per un ultimo, memorabile concerto.

Musica: per cosa può valere la pena vivere, se non per un attimo di estasi e di bellezza assoluta?

Natalia Aspesi, ne la Repubblica parla di "Un'esperienza di profondo incanto, come capita di rado al cinema".

Incanto, omaggio all'ironia, come chiave per trovare un senso al dolore e all'ingiustizia.

Toccanti emozioni per gli alunni e tutti i presenti che hanno lasciato l'Auditorium, con l' appuntamento che prosegue il 16 febbraio 2013

con l'intervento delle prof.sse Maria Teresa Iervolino e Rossana Di Poce e le note della memoria che saranno interpretate dalla

sassofonista Giovanna Tubisco.

A cura della prof.ssa Rachele Porrazzo (addetto stampa)

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iniziativa

I Tamburi della Pace 2013

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Santa Croce Di Magliano. Nell'ambito del progetto ministeriale "cittadinanza e costituzione", si comunica che l'Istituto

Omnicomprensivo di Santa Croce di Magliano, in collaborazione con l'Amministrazione Comunale, ha organizzato la

manifestazione "I Tamburi della Pace 2013", promossa dalla Maison Internazionale de la poesia de Bruxelles pour la Jourée

Mondiale de la Poésie-Enfance UNESCO e dall'Associazione "Eip Italia Scuola Strumento di Pace che si terrà il giorno 21

marzo dalle ore 10,00 alle ore 12,00. Questa azione, che si svolge in numerosi Paesi del mondo, vuole essere un momento di

concretizzazione della "mission" educativa dell'Eip Italia, cui l'Istituto Omnicomprensivo di Santa Croce di Magliano ha

aderito, si fonda sulla pace e i diritti umani. Si allega il programma, con preghiera di pubblicazione.

Il Dirigente Scolastico

prof. Giuseppe Colombo

http://www.santacroceonline.com/2013/news/apr/1_15/omnicomprensivo/index.htm

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A SCUOLA

Tamburi della Pace con l'Istituto Omnicomprensivo di Santa Croce di Magliano

Simile manifestazione si è tenuta contemporaneamente a Termoli, a cura dell’Istituto Boccardi

Causa maltempo la manifestazione si è tenuta nella palestra.

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Partecipazione Concorso EIP a.s. 2012/13:

Ist. Omnic.Santa Croce di Magliano (Cb) Sezione Poesia Giovane Michele Cossu e Tamburi per la pace

Ist. Omnic.Santa Croce di Magliano (Cb) Sezione “ I ricordi della memoria” Salvo D’ Acquisto

Ist. Omnic.Santa Croce di Magliano (Cb) Premio E.I.P Luigi Petacciato Sicurezza a Scuola

Plesso di Rotello – Plesso di Santa Croce di Magliano

Collaborazione con la prof.ssa Elena Varanese dell’ Ist.Omnicomp. “De Gennaro” - Casacalenda (Cb)

Omnicomprensivo Santa Croce di Magliano - Articolo

ROTELLO | Gli alunni della Scuola Primaria … PRIMI IN SICUREZZA

La classe 3^ Scuola Primaria si classifica al 1° posto e vince il PREMIO NAZIONALE E.I.P. Luigi Petacciato “SICUREZZA A

SCUOLA” III EDIZIONE

Entusiasmo e tanta soddisfazione per i bambini della CLASSE 3^ Scuola Primaria di Rotello che, dopo aver vinto il concorso “I colori

della vita”, hanno chiuso in bellezza l’anno scolastico classificandosi al 1° posto in una sezione del 41° CONCORSO NAZIONALE

“Scuola facendo… conoscere, volere, partecipare: 3 modi per essere cittadini in Italia, in Europa, nel mondo“ nell'ambito del

PROGETTO Protocollo E.I.P. MIUR per “CITTADINANZA E COSTITUZIONE”.

I bambini, coordinati dall’Insegnante Giulia Fanfulli hanno vinto il PREMIO NAZIONALE E.I.P. Luigi Petacciato “SICUREZZA A

SCUOLA” III EDIZIONE (art. 3 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo). La sezione di concorso è dedicata al piccolo

Luigi Petacciato, uno dei ventisette bambini morti insieme alla maestra nel crollo della scuola F. Jovine a San Giuliano di Puglia nel

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2002.

I genitori del piccolo Luigi, Nunziatina Porrazzo e Modesto Petacciato, attraverso questa

lodevole iniziativa continuano a promuovere la cultura della sicurezza e a tenere alta

l’attenzione sul diritto di tutti ad avere scuole sicure, coinvolgendo e rendendo

protagonisti i principali attori della nostra società, bambini e giovani.

Il concorso è stato promosso dall’Associazione Non Governativa E.I.P. “Ecole

Instrument de Paix” Italia (riconosciuta dall’UNESCO e accreditata dal Consiglio

d`Europa) sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e con il Patrocinio del

Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca Direzione Generale per lo studente, la

comunicazione, l’integrazione e la partecipazione.

La classe 3^ della Scuola Primaria di Rotello ha partecipato al concorso con un quadro pittorico molto rappresentativo che vuole essere

un’icona di come la scuola deve essere un luogo sicuro per i bambini. Il premio in denaro di 250,00€ sarà ritirato in occasione della

cerimonia di premiazione che si terrà a Roma, alla presenza delle Autorità patrocinanti il concorso, il 24 ottobre 2013 presso la Sala

delle Conferenze della Biblioteca Nazionale Centrale.

Il Dirigente Scolastico dell’Ist. Omnicomprensivo di S.Croce di Magliano Prof. Giuseppe COLOMBO si è complimentato vivamente

con l’Ins. Giulia Fanfulli e i suoi alunni per gli ottimi risultati conseguiti, esprimendo grande soddisfazione per tutti i lavori svolti dalla

classe nell’ambito del progetto scolastico da lui promosso dedicato alla sicurezza “Andare a scuola sicuri…e tornare da scuola sicuri”.

Complimenti ai bambini della classe 3^ Scuola Primaria di Rotello e alla loro maestra che insieme vivono con passione e grande

entusiasmo la scuola ottenendo tante meritate soddisfazioni. Usando i colori della vivacità, spensieratezza e con tocco artistico, siete

riusciti a trasmettere forti emozioni, alti valori e… avete ragione a dire che… LA SICUREZZA PREMIA SEMPRE.

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solidarietà

Comitato pro-terremotati Emilia Romagna: venerdì 21 giugno una delegazione sarà a Medolla per consegnare il

contributo raccolto a Santa Croce di Magliano

All'indomani del sisma che colpì l'Emilia Romagna a Santa Croce di Magliano si è

formò un Comitato con lo scopo di raccogliere fondi a favore di qualche progetto

che favorisse la pronta ricostruzione.

Un atto di gratitudine verso una Regione che in termini di solidarietà ha dato tanto

durante l'emergenza del sisma molisano.

Il Comune attivò un Conto Corrente e nell'arco dell'anno sono state organizzate

numerose iniziative per sensibilizzare la raccolta fondi (concerti, mostre, mercatini,

pesche di beneficenza).

Ora, grazie alla solidarietà di tanti santacrocesi, l'obiettivo è raggiunto.

Venerdì 21 giugno 2013 una delegazione del Comitato sarà a Medolla - cuore del

territorio martoriato dal sisma - per consegnare il nostro contributo.

L’Istituto Omnicomprensivo di Santa Croce di Magliano ha inoltre accolto l’invito della Presidente EIP Italia Preside

Anna Paola Tantucci per sostenere la Città della Scienza con una raccolta fondi, inviata con estrema sollecitudine

all’Associazione EIP.

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La sottoscritta Porrazzo Rachele, per la buona riuscita delle iniziative suindicate, ha mantenuto rapporti di

collaborazione con le Amministrazioni Pubbliche, con rappresentanti della Protezione Civile, con l’Associazione I

Maestri del Lavoro, con il Corpo dei Vigili del Fuoco, con L’AVIS, con la stampa (quotidiani cartacei e telematici) e reti

televisive (in special modo, Telemolise ha dedicato all’Associazione Eip per ben due anni consecutivi, in occasione delle

premiazioni, la trasmissione Viaggio in Molise della durata di circa 30 min, cad.) con l’Ufficio Scolastico Regionale nella

persona della dott.ssa Anna Paolella e, naturalmente, con la delegata Nazionale Preside Anna Paola Tantucci e con la

delegata Regionale Italia Martusciello.

Santa Croce di Magliano, 28 settembre 2013

Prof.ssa Rachele Porrazzo

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Grazie alla Presidente dell’EIP Italia Preside Anna Paola Tantucci per aver perorato presso il

Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano la causa di questi ragazzi.

Attestati di pubblica benemerenza al merito civile per gli allievi sopravvissuti al crollo della scuola "F. Jovine" nel sisma

del 2002

San Giuliano di Puglia. Gli allievi sopravvissuti al crollo della scuola "F. Jovine" nel sisma del 2002

riceveranno gli attestati di pubblica benemerenza al merito civile concessi dal Ministro dell’Interno.

La cerimonia di consegna si svolgerà venerdì 21 giugno alle ore 17 nella sala polifunzionale del

nuovo polo didattico del cento bassomolisano. Interverrà il prefetto Francesco Paolo Di Menna.

(www.primonumero.it)

RASSEGNA STAMPA

http://www.termolionline.it/notizie/photogallery/2013/06/si-prodigavano-aiutando-i-

compagni-rimasti-sotto-le-macerie-riuscendo-a-sopravvivere-43077.html - 1Venerdì 21

giugno u.s., presso la Sala Polifunzionale del nuovo complesso scolastico di San Giuliano di Puglia,

alla presenza del Sindaco, delle autorità civili e militari, dei familiari degli insigniti, di alcuni genitori

delle piccole vittime e dei volontari, il Prefetto di Campobasso Francescopaolo Di Menna ha consegnato gli attestati di Pubblica Benemerenza al Merito Civile,

concessi dal Ministro dell’Interno in favore degli alunni sopravvissuti al crollo della scuola elementare “Francesco Jovine” di San Giuliano di Puglia, che si sono

prodigati aiutando i compagni rimasti sotto le macerie in occasione del sisma del 31 ottobre 2002, che annientò la vita di 27 bambini e di una maestra.

Commozione e riflessioni hanno accompagnato la consegna degli attestati a quei ragazzi, allora piccoli studenti sopravvissuti al crollo dell’istituto, che conservano

impressi nella mente e negli occhi quelle drastiche immagini anche a distanza di oltre dieci anni.

Tra essi il giovane Pompeo Barbieri, che ha lanciato un messaggio, con una lettera aperta, per un progetto di solidarietà finalizzato alla realizzazione di una scuola

in Africa o di un poliambulatorio per la cura dei bambini.

L’Amministrazione comunale di San Giuliano di Puglia ha inoltre consegnato ai ragazzi una pergamena contenente l’“Inno alla vita”, di Madre Teresa di Calcutta,

recitato dallo Speaker, l’attore Aldo Gioia.

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Nel corso della cerimonia la soprano Antonella Pelilli,

accompagnata al piano dal maestro Tiziano Albanese,

hanno eseguito magistralmente brani musicali tra i

quali l’”Inno alla gioia” e l’”Inno di Mameli”.

Ufficio stampa Prefettura Campobasso

Campobasso, 24 giugno 2013

Nei loro occhi rivive la tragedia, segno indelebile:

"benemerenza" agli alunni sopravvissuti al

terremoto del 2002

SAN GIULIANO DI PUGLIA. L'aula era stracolma, di

gente sì, ma soprattutto di ricordi e di emozioni.

Nella sede a pochi passi dalla nuova scuola, nel

pomeriggio di ieri 21 giugno, non è mancata la

commozione, nel ricordo di un 31 ottobre che ha segnato tragicamente la storia di San Giuliano di Puglia ma dell'intera umanità. Oltre dieci anni fa, nel 2002, quel

terribile giorno una scossa di terremoto annientò la vita di 27 bambini ed una maestra della scuola Jovine. Sotto le macerie delle proprie abitazioni persero la vita

due donne. Sono passati tanti anni ma quel giorno è impresso nella mente di ognuno, quelle drastiche immagini non si offuscano neppure di fronte all'inesorabile

scorrere del tempo. Ieri tutti quegli allievi sopravvissuti al crollo della scuola "F. Jovine" nel sisma del 2002 hanno ricevuto gli attestati di pubblica benemerenza al

merito civile concessi dal Ministro dell’Interno. La cerimonia all'interno del centro polifunzionale del nuovo polo didattico del cento bassomolisano ha visto la

commossa partecipazione del prefetto Francesco Paolo Di Menna.

"Oggi a distanza di oltre dieci anni - ha detto Di Menna - si vedono attribuito un riconoscimento che non potrà mai compensare le sofferenze che quel tragico

evento determinò". A San Giuliano, un piccolo paese del Molise dove "la gente tanto significativamente è stata colpita - ha ricordato il prefetto - negli affetti più

cari".

Il prefetto ha consegnato a coloro che nel 2002 erano bambini e ora sono giovani, tanti attestati. Sono sopravvissuti alla morte ma quel buio infernale lo hanno

conosciuto e non potranno mai dimenticarlo, lì sotto quelle macerie che hanno tolto la luce a tanti cari amici che ora sono lì tra gli angeli.

fonte: termoli.tv

San Giuliano di Puglia. Commozione e riflessioni hanno accompagnato la consegna degli attestati di benemerenza al valore civile concessi dal Ministero

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dell’Interno, avvenuta nell’auditorium della nuova Jovine, ai ragazzi, allora bambini, piccoli studenti sopravvissuti al crollo dell’istituto durante il sisma del 2002. I

riconoscimenti sono stati conferiti dal prefetto Francesco Paolo Di Menna, a coloro che «si sono prodigati aiutando i compagni rimasti sotto le macerie e sono

sopravvissuti. fonte: primonumero.it

'Si prodigavano aiutando i compagni rimasti sotto le macerie, riuscendo a sopravvivere'

SAN GIULIANO DI PUGLIA. La voce nitida e stentorea dello speaker che udiamo in ogni occasione formale e ufficiale dello Stato ci ha richiamato all'atmosfera di

protocollo massima che ieri pomeriggio ha visto celebrare a San Giuliano di Puglia la consegna degli attestati di benemerenza per meriti civili a 29 ragazzi speciali,

gli scolari che alle 11.32 del 31 ottobre 2002 riuscirono a sopravvivere al crollo della scuola elementare Francesco Jovine.

“In occasione del grave e disastroso terremoto che ha colpito il comune di San Giuliano di Puglia, gli alunni della scuola Francesco Jovine, crollata sotto l’impeto

degli eventi calamitosi, si prodigavano aiutando i compagni rimasti sotto le macerie, riuscendo a sopravvivere. Affinché viva ad imperitura memoria il dramma

umano e psicologico di cui sono stati vittime bambini, a testimonianza di eventi che non abbiano più a ripetersi nel consorzio umano e civile delle nazioni”.

Questa la motivazione ufficiale con cui il Ministro dell’Interno con proprio decreto dell’8 aprile 2013 Annamaria Cancellieri ha conferito gli attestati di pubblica

benemerenza al merito civile per i 29 scolari che sopravvissero a quella tragedia, che costò la vita ai 27 angeli loro compagni di scuola e alla maestra Carmela

Ciniglio. Insigniti: Vito Androne, Pia Antonietta Antignani, Ferdinando Astore, Gianluigi Astore, Gianna Astore, Marica Astore, Pompeo Barbieri, Vincenzo Cercè,

Luigi Cirinelli, Veronica D’Ascenzo, Simone Di Fiore, Dino Di Renzo, Giuliana Di Renzo, Lilia Di Renzo, Maria Pia Ferrante, Michele Ferrucci, Paolo Iacurto, Mario

Ianiri, Michela Ianiri, Angelo Licursi, Irene Macchiarolo, Giovanni Marinaro, Luana Marinaro, Rachele Nardelli, Antonio Patavino, Giovanni Persichillo, Michele

Picanza, Giovanni Antonio Russo e Antonella Sebastiano.

Dopo dieci anni e otto mesi quasi, dunque, la comunità di San Giuliano di Puglia può forse avviare definitivamente quel percorso di pacificazione che metterebbe

fine alle tensioni e alle lacerazioni di una comunità che reagì spezzandosi in due alla tragedia immane del crollo della Jovine e alla morte dei suoi 27 angeli, più la

maestra Carmela Ciniglio.

Non saranno la ricostruzione materiale, né le medaglie d’oro al valore civile consegnate dal Capo dello Stato, come ha ricordato ieri il sindaco Luigi Barbieri, ma il

percorso di consapevolezza che quanto successo debba fortificare i presenti ad andare avanti e a non disperdere il valore del sacrificio compiuto dalle 28 anime

che salirono in cielo quel maledetto 31 ottobre 2002. Un clima non rilassato, certo, ma meno teso, quello che ieri nella struttura polifunzionale didattica (che

sorge ai piedi della scuola e che porta lo stesso nome di quella infaustamente collassata addosso ad alunni e maestre) si respirava nel corso della cerimonia di

consegna degli attestati di pubblica benemerenza al merito civile che il ministro Cancellieri ha disposto ad aprile.

Tutto il Molise che conta era presente, naturalmente insieme ai 29 ragazzi, ormai maggiorenni, ai loro familiari, anche ai genitori di chi non c’è più, come

Nunziatina Porrazzo, e ai volontari che ancora ricordano quelle scene terribili. Padrone di casa il primo cittadino e al suo fianco il prefetto di Campobasso Di

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Menna, con Nico Ioffredi in rappresentanza della giunta regionale e il presidente della Provincia Rosario De Matteis. In platea anche il senatore Ruta, il consigliere

regionale Monaco – inviato dal presidente di Palazzo Moffa Niro – il questore, i vertici della Guardia di Finanza e dei Carabinieri. Un protocollo davvero ufficiale,

con lo speaker che sentiamo e odiamo scandire meriti e nomi delle celebrazioni patrie più importanti e un accompagnamento musicale che non ha fatto mancare

l’inno alla gioia e quello di Mameli.

Una manifestazione che ha evitato i canoni della passerella, con pochi ma mirati interventi e la scena lasciata a loro, gli eroi: i 29 sopravvissuti al crollo della scuola

elementare.

Non tutti presenti, ma una buona parte sì, con gli assenti che hanno delegato madri, padri, nonne e cugini a ritirare per loro attestato e pergamena. Il tessuto

sociale di San Giuliano si va ricomponendo, speriamo anche in un’accelerazione complessiva della ricostruzione, materiale e morale. fonte: termolionline.it

La meglio gioventù

A parte la cronaca immediata, quella che per giorni e settimane si è occupata dei bambini feriti sotto le macerie della scuola elementare Francesco Jovine di

San Giuliano di Puglia, ci siamo dimenticati tutti troppo presto degli ‘altri’ angeli, coloro che sono rimasti in mezzo a noi e non sono volati in cielo come i 27

scolari uccisi dalla scossa di terremoto delle 11.32 il 31 ottobre 2002 e dalla negligenza dell’uomo.

Ieri un minimo ristoro è stato offerto a chi, psicologicamente, non potrà non ricordare per l’intera esistenza quei momenti – per alcuni durati anche 30 ore –

terribili, in cui insieme al soffitto della loro scuola era crollato l’intero mondo, seppellendo speranze, amici e serenità.

Li abbiamo lasciati bimbi e li ritroviamo ragazzi, avviati a diventare adulti, quasi tutti maggiorenni.

Un attestato del Viminale non potrà togliere ricordi negativi e aggiungere prospettive al loro futuro, ma è un segnale, quel segnale di pacificazione della

comunità fortorina che tutti attendono, dopo oltre un decennio di lacerazioni profonde.

Il sorriso di Pompeo Barbieri, costretto sulla sedia a rotelle, ma gigante nel cuore, con quella sua proposta di aiutare i bimbi che soffrono nel mondo è la giusta

ripartenza per una generazione che ha sofferto davvero, una lezione anche alla politica che si arrovella a dividersi, presente ieri – ma in gran parte silente.

fonte: lifepost.it