quotidiano di sicilia - 30 anni (2° parte)

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Speciale 11 Quotidiano di Sicilia Venerdì 11 Dicembre 2009 QdS.it UOTIDIANODISICILIA Trent’anni C’è una sotterranea guerra in atto, in Italia. E questa guerra si combatte sulla maniera di considerare gli ita- liani. Se siano cioè “popolazione”, grande massa informe da governare come una mandria di pecore, come vengono intesi da certa politica e dalla burocrazia, oppure un insieme di cittadini, con diritti e doveri come da sempre ogni buon giornale considera i propri lettori. E i citta- dini hanno tre do- veri fondamentali: pagare le tasse, ri- spettare le leggi, e informarsi per poter esprimere un voto libero e consapevole. “Informarsi? - protesterà qualcuno - Ma se io ho già le mie idee, non basta lavorare onestamente? Non basta pagare le tasse e rispettare le leggi?”. No, non basta. E per spiegare che è così mi servirò di un esempio. Imma- ginate un padre e una madre oberati di lavoro, che fanno di tutto per ac- contentare i propri figli e garantire loro un futuro migliore. Per raggiun- gere questi obiettivi, visto il tempo li- mitato, rinunciano a informarsi, se non genericamente, sullo stato d’animo dei loro ragazzi, sugli studi, sulle amicizie. Poi scoprono che qual- cuno dei loro figli è caduto nella trap- pola della droga o è stato coinvolto in fatti criminali e cominciano a chiedersi come sia stato possi- bile. La risposta è che se certi geni- tori non si fanno mai troppe do- mande è spesso per il timore di scoprire qualcosa che li costringa a intervenire. Alla stessa maniera, chi non compie il proprio dovere di citta- dino informandosi, è perché teme di dover poi agire di conseguenza, ma- gari mutando delle idee cui è affezio- nato. Così si preferisce far finta di infor- marsi: di un giornale si leggono solo i titoli delle pagine sportive o le noti- zie, che prendono sempre più piede anche in tv, del cosiddetto gossip. Op- pure si legge un solo giornale, quello che ti dice ciò che ti aspetti di sentirti dire. Per contro ci sono giornalisti che - sfiduciati, sotto la pressione della po- litica o di certi editori, oberati di la- voro o, semplicemente, schierati - rinunciano a far bene il proprio me- stiere. E realiz- zano articoli e titoli accomo- danti, interviste in ginocchio, arti- coli di fondo apo- logetici. In una simile situazione è ovvio che la fidu- cia tra stampa e lettori - quella che, secondo l’articolo 2 della legge isti- tutiva dell’Ordine dei giornalisti do- vrebbe essere promossa non soltanto dagli operatori dell’informazione, ma anche dagli editori - si indebolisce sempre di più. Ci sono però giornalisti e testate che questa fiducia la fanno crescere. Perché insistono sul vecchio mestiere dell’omino con il taccuino e la penna che si reca in un luogo e pone do- mande anche scomode, sempre lecite, pretendendo risposte e spiegazioni, perché deve riferirle al suo unico pa- drone, il cittadino-lettore. Uno di questi giornali compie que- st’anno trent’anni: è il “Quotidiano di Sicilia”, che si occupa di politica eco- nomica senza paura di affondare la lama dell’inchie- sta in una realtà complessa e in continua evolu- zione come quella della società sici- liana. Ricordiamoci dei suoi servizi speciali, “scoop” spesso ripresi dalle grandi testate na- zionali e sempre più numerosi negli ultimi anni. Ricordiamocene quando si tratterà di fare il nostro dovere cer- cando fonti d’informazione corrette, complete e affidabili. Per non essere retrocessi da cittadini a “popola- zione”. Giuseppe Lazzaro Danzuso Accade negli Usa ProPublica il giornalismo con mecenate Con la maggioranza degli editori che paga sempre meno, se non per notizie di gossip, il giornalismo d’inchiesta di- venta marginale. Non solo in Italia, per carità: pensate che negli Usa due mi- liardari filantropi, Herbert e Marion Sandler, investono dieci milioni di dol- lari all’anno per mantenere una reda- zione di 27 persone specializzate in giornalismo d’inchiesta che assolva alla funzione di “cane da guardia della democrazia” e che pubblica i propri servizi sul sito web ProPublica (www.propublica.org.). “Il giornalismo d’inchiesta è in peri- colo - si spiega nel sito - perché molti fornitori di notizie lo considerano un lusso”. Negli ultimi anni, infatti, negli Usa gli editori hanno tagliato in nume- rose redazioni dal 20 al 50 per cento del personale e in America aumenta la pre- occupazione che i media non siano più in grado di adempiere al loro ruolo pubblico di “cani da guardia della de- mocrazia. ProPublica non può sosti- tuire né tantomeno garantire la qualità dell’operato delle redazioni sofferenti per i continui licenziamenti di perso- nale e per la conseguente perdita della cosidetta “memoria istituzionale”. Però ha preso a “produrre un tipo di giorna- lismo che rivela quando i deboli ven- gono sfruttati dai potenti e quando questi non giustificano la fiducia ripo- sta in loro”. Sempre meglio che niente. (gld) Tre decenni di scelte nel “Quotidiano di Sicilia”, con le inchieste sempre in primo piano Assolutamente indispensabile informarsi per essere un buon cittadino Un giornale che può rilanciare la fiducia tra stampa e lettori Si preferisce far finta di informarsi leggendo solo titoli di sport e gossip Gli scoop del QdS sono spesso ripresi dalle grandi testate nazionali I l 2010 sarà l’anno del Ponte sullo Stretto di Messina. In Sicilia par- tiranno i lavori a terra, di prossimo avvio in Calabria nel dicembre 2009, in vista dell’apertura del cantiere principale previsto nel 2011, con l’obiettivo di aprire l’opera al traffico il primo gennaio 2017. Sette anni di grande impegno per l’Anas, che sarà tra i grandi prota- gonisti dell’imponente co- struzione. Azionista di mag- gioranza della società Stretto di Messina, concessionaria per la progettazione, realiz- zazione e gestione del Ponte, l’Anas possiede una quota dell’81,8% nell’ambito di una compagine che vede RFI con il 13%, le regioni Calabria e Sicilia ciascuna con una partecipazione del 2,6%. Dopo la riconferma di pubblica utilità del Ponte da parte del Cipe, nella seduta del 30 settembre 2008, la società Stretto di Messina ha proceduto con l’aggiornamento della convenzione con il ministero delle Infrastrutture e del relativo piano finanziario. Il 25 set- tembre di quest’anno ha firmato gli aggiornamenti contrattuali con il contraente generale e con il project management consultant. L’accordo con il contraente generale Eurolink (società di progetto costituita da un’associazione di imprese guidata da Impregilo) è fina- lizzato al riavvio delle attività; l’intesa con il project management consultant, la statu- nitense Parsons Transportation Group, è volta a concordare il controllo e la verifica del programma dei lavori. L’attività di monitoraggio ambientale è stata affidata ad un gruppo d’imprese guidato da Fenice Spa. Alla società Marsh Spa è stato aggiudicato il servizio di consulenza e brokeraggio per le coperture assicurative. Il progetto del ponte e dei circa 40 chilometri di raccordi è stato approvato dal Cipe nel- l’agosto 2003. L’opera è stata messa a gara con una base d’asta di 4,4 miliardi di euro - al netto dei costi per il project management ed il monitoraggio ambientale aggiudicati per complessivi 150 milioni - ed è stata contrattualizzata nel 2006 a 3,9 miliardi. L’onere complessivo a finire dell’investimento è stimato in circa 6,3 miliardi di euro. Il ponte sullo Stretto di Messina: al via i lavori COMUNICAZIONE AZIENDALE I PRINCIPALI NUMERI DELL’OPERA Progettisti:oltre 100 professionisti di fama internazionale; 12 istituiti scientifici e universitari nazionali ed esteri; 39 società ed associazioni nazionali ed estere. Progetto tecnico: 3.300 mt lunghezza della campata centrale; 3.666 mt lunghezza complessiva con campate laterali; 60,4 mt lar- ghezza dell’impalcato; 382,60 mt altezza delle torri; 2 coppie di cavi per il sistema di sospensione; 5.300 mt lunghezza complessiva dei cavi; 1,24 mt diametro dei cavi di sospensione; 44.352 fili di acciaio per cavo; 65 mt di altezza per 600 di larghezza di canale navigabile centrale; 50 mt di altezza per 1.000 di larghezza per ciascuno dei canali navigabili laterali. Portata stradale e ferroviaria: 6 corsie stradali, 3 per ciascun senso di marcia (veloce, normale, emergenza); 2 corsie stradali di servizio; 2 binari; 6.000 veicoli/ora; 200 treni/giorno Collegamenti: 20,3 km di raccordi stradali complessivi: 10,5 km lato Sicilia (di cui il 67% circa in galleria) per gli allacci alle autostrade A18 Messina-Catania e A20 Messina-Palermo; 9,8 km lato Calabria (di cui il 64% circa in galleria) per gli allacci al nuovo tracciato della auto- strada A3 Salerno-Reggio Calabria; 19,8 km di raccordi ferroviari com- plessivi: 15,2 km lato Sicilia (di cui il 91% circa in galleria) per gli allacci alla nuova stazione ferroviaria di Messina; 4,6 km lato Calabria (di cui il 96% circa in galleria) per gli allacci alla prevista linea di Alta Capacità ferroviaria Napoli-Reggio Calabria Ambiente: 25% di minore impatto ambientale e paesaggistico, ri- spetto al progetto del 1992; 21 km di gallerie ferroviarie eliminate; 2.000 metri di viadotti eliminati sul totale dei tracciati; 12.750.000 ton- nellate di legna risparmiate in 30 anni; attività di monitoraggio am- bientale. Sicurezza: 7,1 magnitudo della scala Richter resistenza al sisma; 216 km/orari resistenza al vento; aperto 365 giorni l’anno 24 ore al giorno. Risparmio medio di tempo con il ponte: 2 ore per i treni; 1 ora per il traffico su gomma.

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Regionale di economia, istituzioni, ambiente, no profit e consumo

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Page 1: Quotidiano di Sicilia - 30 anni (2° parte)

Speciale 11Quotidiano di SiciliaVenerdì 11 Dicembre 2009 QdS.it

UOTIDIANODISICILIA

Trent’anni

C’è una sotterranea guerra in atto,

in Italia. E questa guerra si combatte

sulla maniera di considerare gli ita-

liani. Se siano cioè “popolazione”,

grande massa informe da governare

come una mandria di pecore, come

vengono intesi da certa politica e

dalla burocrazia, oppure un insieme

di cittadini, con diritti e doveri come

da sempre ogni

buon giornale

considera i propri

lettori. E i citta-

dini hanno tre do-

veri fondamentali:

pagare le tasse, ri-

spettare le leggi, e

informarsi per

poter esprimere

un voto libero e

consapevole.

“Informarsi? - protesterà qualcuno

- Ma se io ho già le mie idee, non

basta lavorare onestamente? Non

basta pagare le tasse e rispettare le

leggi?”.

No, non basta. E per spiegare che è

così mi servirò di un esempio. Imma-

ginate un padre e una madre oberati

di lavoro, che fanno di tutto per ac-

contentare i propri figli e garantire

loro un futuro migliore. Per raggiun-

gere questi obiettivi, visto il tempo li-

mitato, rinunciano a informarsi, se

non genericamente, sullo stato

d’animo dei loro ragazzi, sugli studi,

sulle amicizie. Poi scoprono che qual-

cuno dei loro figli è caduto nella trap-

pola della droga o è stato coinvolto in

fatti criminali e

cominciano a

chiedersi come

sia stato possi-

bile.

La risposta è

che se certi geni-

tori non si fanno

mai troppe do-

mande è spesso

per il timore di

scoprire qualcosa che li costringa a

intervenire. Alla stessa maniera, chi

non compie il proprio dovere di citta-

dino informandosi, è perché teme di

dover poi agire di conseguenza, ma-

gari mutando delle idee cui è affezio-

nato.

Così si preferisce far finta di infor-

marsi: di un giornale si leggono solo

i titoli delle pagine sportive o le noti-

zie, che prendono sempre più piede

anche in tv, del cosiddetto gossip. Op-

pure si legge un solo giornale, quello

che ti dice ciò che ti aspetti di sentirti

dire.

Per contro ci sono giornalisti che -

sfiduciati, sotto la pressione della po-

litica o di certi editori, oberati di la-

voro o, semplicemente, schierati -

rinunciano a far bene il proprio me-

stiere. E realiz-

zano articoli e

titoli accomo-

danti, interviste in

ginocchio, arti-

coli di fondo apo-

logetici.

In una simile

situazione è

ovvio che la fidu-

cia tra stampa e lettori - quella che,

secondo l’articolo 2 della legge isti-

tutiva dell’Ordine dei giornalisti do-

vrebbe essere promossa non soltanto

dagli operatori dell’informazione, ma

anche dagli editori - si indebolisce

sempre di più.

Ci sono però giornalisti e testate

che questa fiducia la fanno crescere.

Perché insistono sul vecchio mestiere

dell’omino con il taccuino e la penna

che si reca in un luogo e pone do-

mande anche scomode, sempre lecite,

pretendendo risposte e spiegazioni,

perché deve riferirle al suo unico pa-

drone, il cittadino-lettore.

Uno di questi giornali compie que-

st’anno trent’anni: è il “Quotidiano di

Sicilia”, che si occupa di politica eco-

nomica senza paura di affondare la

lama dell’inchie-

sta in una realtà

complessa e in

continua evolu-

zione come quella

della società sici-

liana.

Ricordiamoci

dei suoi servizi

speciali, “scoop”

spesso ripresi dalle grandi testate na-

zionali e sempre più numerosi negli

ultimi anni. Ricordiamocene quando

si tratterà di fare il nostro dovere cer-

cando fonti d’informazione corrette,

complete e affidabili. Per non essere

retrocessi da cittadini a “popola-

zione”.

Giuseppe Lazzaro Danzuso

Accade negli Usa

ProPublicail giornalismocon mecenate

Con la maggioranza degli editori che

paga sempre meno, se non per notizie

di gossip, il giornalismo d’inchiesta di-

venta marginale. Non solo in Italia, per

carità: pensate che negli Usa due mi-

liardari filantropi, Herbert e Marion

Sandler, investono dieci milioni di dol-

lari all’anno per mantenere una reda-

zione di 27 persone specializzate in

giornalismo d’inchiesta che assolva

alla funzione di “cane da guardia della

democrazia” e che pubblica i propri

servizi sul sito web ProPublica

(www.propublica.org.).

“Il giornalismo d’inchiesta è in peri-

colo - si spiega nel sito - perché molti

fornitori di notizie lo considerano un

lusso”. Negli ultimi anni, infatti, negli

Usa gli editori hanno tagliato in nume-

rose redazioni dal 20 al 50 per cento del

personale e in America aumenta la pre-

occupazione che i media non siano più

in grado di adempiere al loro ruolo

pubblico di “cani da guardia della de-

mocrazia. ProPublica non può sosti-

tuire né tantomeno garantire la qualità

dell’operato delle redazioni sofferenti

per i continui licenziamenti di perso-

nale e per la conseguente perdita della

cosidetta “memoria istituzionale”. Però

ha preso a “produrre un tipo di giorna-

lismo che rivela quando i deboli ven-

gono sfruttati dai potenti e quando

questi non giustificano la fiducia ripo-

sta in loro”. Sempre meglio che niente.

(gld)

Tre decenni di scelte nel “Quotidiano di Sicilia”, con le inchieste sempre in primo piano

Assolutamente indispensabile informarsi per essere un buon cittadino

Un giornale che può rilanciarela fiducia tra stampa e lettori

Si preferisce farfinta di informarsileggendo solo titoli

di sport e gossip

Gli scoop del QdSsono spesso ripresi

dalle grandi testate nazionali

Il 2010 sarà l’anno delPonte sullo Stretto diMessina. In Sicilia par-

tiranno i lavori a terra, diprossimo avvio in Calabrianel dicembre 2009, in vistadell’apertura del cantiereprincipale previsto nel 2011,con l’obiettivo di aprirel’opera al traffico il primogennaio 2017. Sette anni digrande impegno per l’Anas,che sarà tra i grandi prota-gonisti dell’imponente co-struzione. Azionista di mag-gioranza della società Strettodi Messina, concessionariaper la progettazione, realiz-zazione e gestione delPonte, l’Anas possiede unaquota dell’81,8% nell’ambitodi una compagine che vedeRFI con il 13%, le regioniCalabria e Sicilia ciascunacon una partecipazione del2,6%.

Dopo la riconferma di pubblica utilità del Ponte da parte del Cipe, nella seduta del 30settembre 2008, la società Stretto di Messina ha proceduto con l’aggiornamento dellaconvenzione con il ministero delle Infrastrutture e del relativo piano finanziario. Il 25 set-tembre di quest’anno ha firmato gli aggiornamenti contrattuali con il contraente generalee con il project management consultant. L’accordo con il contraente generale Eurolink(società di progetto costituita da un’associazione di imprese guidata da Impregilo) è fina-lizzato al riavvio delle attività; l’intesa con il project management consultant, la statu-nitense Parsons Transportation Group, è volta a concordare il controllo e la verifica delprogramma dei lavori. L’attività di monitoraggio ambientale è stata affidata ad un gruppod’imprese guidato da Fenice Spa. Alla società Marsh Spa è stato aggiudicato il serviziodi consulenza e brokeraggio per le coperture assicurative.

Il progetto del ponte e dei circa 40 chilometri di raccordi è stato approvato dal Cipe nel-l’agosto 2003. L’opera è stata messa a gara con una base d’asta di 4,4 miliardi di euro -al netto dei costi per il project management ed il monitoraggio ambientale aggiudicati percomplessivi 150 milioni - ed è stata contrattualizzata nel 2006 a 3,9 miliardi. L’onerecomplessivo a finire dell’investimento è stimato in circa 6,3 miliardi di euro.

Il ponte sullo Stretto di Messina: al via i lavori

COMUNICAZIONE AZIENDALE

I PRINCIPALI NUMERI DELL’OPERA

Progettisti:oltre 100 professionisti di fama internazionale; 12 istituiti

scientifici e universitari nazionali ed esteri; 39 società ed associazioni

nazionali ed estere.

Progetto tecnico: 3.300 mt lunghezza della campata centrale;

3.666 mt lunghezza complessiva con campate laterali; 60,4 mt lar-

ghezza dell’impalcato; 382,60 mt altezza delle torri; 2 coppie di cavi

per il sistema di sospensione; 5.300 mt lunghezza complessiva dei

cavi; 1,24 mt diametro dei cavi di sospensione; 44.352 fili di acciaio

per cavo; 65 mt di altezza per 600 di larghezza di canale navigabile

centrale; 50 mt di altezza per 1.000 di larghezza per ciascuno dei

canali navigabili laterali.

Portata stradale e ferroviaria: 6 corsie stradali, 3 per ciascun

senso di marcia (veloce, normale, emergenza); 2 corsie stradali di

servizio; 2 binari; 6.000 veicoli/ora; 200 treni/giorno

Collegamenti: 20,3 km di raccordi stradali complessivi: 10,5 km lato

Sicilia (di cui il 67% circa in galleria) per gli allacci alle autostrade A18

Messina-Catania e A20 Messina-Palermo; 9,8 km lato Calabria (di cui

il 64% circa in galleria) per gli allacci al nuovo tracciato della auto-

strada A3 Salerno-Reggio Calabria; 19,8 km di raccordi ferroviari com-

plessivi: 15,2 km lato Sicilia (di cui il 91% circa in galleria) per gli

allacci alla nuova stazione ferroviaria di Messina; 4,6 km lato Calabria

(di cui il 96% circa in galleria) per gli allacci alla prevista linea di Alta

Capacità ferroviaria Napoli-Reggio Calabria

Ambiente: 25% di minore impatto ambientale e paesaggistico, ri-

spetto al progetto del 1992; 21 km di gallerie ferroviarie eliminate;

2.000 metri di viadotti eliminati sul totale dei tracciati; 12.750.000 ton-

nellate di legna risparmiate in 30 anni; attività di monitoraggio am-

bientale.

Sicurezza: 7,1 magnitudo della scala Richter resistenza al sisma;

216 km/orari resistenza al vento; aperto 365 giorni l’anno 24 ore al

giorno.

Risparmio medio di tempo con il ponte: 2 ore per i treni; 1 ora per

il traffico su gomma.

Page 2: Quotidiano di Sicilia - 30 anni (2° parte)

Speciale Trent’anni12 Quotidiano di SiciliaVenerdì 11 Dicembre 2009QdS.it

UOTIDIANODISICILIA

Più controlli da parte della Regione Siciliana nel settore delle fonti rinnovabili con particolare attenzione alle infiltrazioni della crimi-nalità organizzata. L’assessorato all’Industria ha deciso di mettere in campo una serie di contromisure per limitare al massimoquesto rischio, l’ultima delle quali è l’appello lanciato dall’assessore Marco Venturi alle prefetture dell’isola, affinché rilascino una

informativa antimafia su tutte le imprese che presentano progetti per realizzare nuovi impianti, in particolare quelli eolici. La Regione non vuole far passare l’equazione che in Sicilia eolico è uguale a mafia. Ma è pur vero - secondo i fatti di cronaca giudi-

ziaria - che il rischio di infiltrazione mafiosa in questo settore, ma non solo in questo, sia molto elevato.“La pubblica amministrazione – afferma Venturi – deve garantire un percorso di legalità importante ed è per questo che ci siamo rivolti

alle prefetture per firmare dei protocolli di legalità con l’assessorato ed il mondo imprenditoriale per le richieste di informativa antimafia. In-tendiamo alzare il livello di guardia, la Regione deve essere certa di autorizzare imprese pulite, che non siano solo formalmente a posto.Deve far questo per garantire le aziende oneste perché, viceversa, tutte sono ad alto rischio di infiltrazione mafiosa”.

Ad oggi in Sicilia sono stati realizzati 1.100 megawatt di eolico, pari a un quinto di quanto realizzato in Italia e 100 megawatt nel foto-voltaico su richiesta per le 7.800 da installare.

L’assessorato all’Industria sta inoltre predisponendo un testo modificato che prevede la richiesta dell’informativa antimafia per tutti isoggetti privati che orbitano nel settore delle cave, in particolare in quelle legate al cicloedilizio. “Finalmente – dice l’assessore Marco Venturi - dopo 29 anni siamo quasi alladefinizione del piano delle cave e ritengo che nei primi mesi dell’anno prossimo potràessere autorizzato. Chiederemo l’informativa antimafia al momento della richiesta di au-torizzazione”.

L’assessorato intende introdurre il sistema di contrasto alle infiltrazioni criminali e allamafia anche nelle nuove direttive attuative del Pears, il piano energetico ambientaledella Regione Siciliana.

“Non possiamo bloccare un settore nevralgico per l’economia dell’Isola - spiegaNicola Vernuccio, dirigente generale del dipartimento Industria - ma l’amministrazionedeve cautelarsi in ogni modo per bloccare le infiltrazioni della criminalità organizzata eper affermare il principio della legalità”.

Gli uffici stanno avviando anche un monitoraggio su tutte le autorizzazioni concesse,con eventuale revoca della stessa in caso in informativa antimafia negativa. Per gli im-prenditori che invece ancora sono in attesa di concessioni, si dovrebbero ridurre i tempidi risposta dopo che le conferenze di servizio hanno triplicato il numero di incontri ri-spetto agli anni passati. “L’obiettivo – aggiunge il direttore Vernuccio - è quello dichiudere le istruttorie in tempi brevi e di dare risposte certe alle imprese”.

Energia in Sicilia con trasparenza e legalità

COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE

Page 3: Quotidiano di Sicilia - 30 anni (2° parte)

Speciale Trent’anni 13Quotidiano di SiciliaVenerdì 11 Dicembre 2009 QdS.it

UOTIDIANODISICILIA

L’impegno profuso dal sindaco Alfano e dalla sua giunta attraverso l’azione ammi-nistrativa tesa alla salvaguardia dell’ambiente, ha permesso alla città di Comiso diessere parte attiva della Conferenza di Copenhagen sui cambiamenti climatici.L'Amministrazione comisana, unitamente alla sottoscrizione della Carta delle cittàe dei territori d’Italia per il clima, redatta dall’Agenda 21 Italia in collaborazione conANCI e UPI, ha deliberato unanimemente in Consiglio comunale, l’adesione alPatto dei sindaci, assumendosi un chiaro impegno per la riduzione dei gas climal-teranti. Il Patto dei sindaci è un’iniziativa lanciata dalla Commissione Europea nell'ambitodella seconda edizione della Settimana europea dell'energia sostenibile che miraa coinvolgere attivamente le città europee nel percorso verso la sostenibilità ener-getica ed ambientale. A tutt'oggi, Monterosso Almo e Comiso si annoverano comegli unici 2 comuni siciliani, sui 130 comuni italiani aderenti al Patto, ad inserirenella propria agenda politica l’importante obiettivo della tutela del clima.Con l’adesione al Patto dei sindaci, il governo della città di Comiso si è impegnatoad adottare un Piano di Azione per l’Energia Sostenibile che consenta di valutarelo status quo dell'efficienza energetica della cittadina e di individuare politiche emisure, materiali ed immateriali, per ridurre le emissioni di CO2 nel territorio co-munale di almeno il 20%, contribuendo così al raggiungimento degli obiettivi fissatidall'Unione Europea (c.d. Pacchetto 20-20-20) e di quelli che verranno presi con ilnuovo accordo globale sul clima che sostituirà il Protocollo di Kyoto. L'Ammini-strazione casmenea si è inoltre impegnata a partecipare e contribuire attivamentealla Conferenza annuale dei Sindaci per un’Europa sostenibile.Il sindaco Giuseppe Alfano ha dichiarato: In considerazione del ruolo fonda-mentale delle città in quanto responsabili di gran parte delle emissioni inquinantitotali e del 40% dei consumi energetici nazionali, senza trascurare il fatto cheproprio nei centri urbani si manifestano in modo eclatante e pericoloso i fenomeniclimatici estremi, come l’afa e il caldo torrido o le piogge torrenziali, si rende ne-cessario migliorare l’efficienza energetica, razionalizzare l’uso dell’energia ed au-

mentare il ricorso alle fonti di energia rinnovabili. Taliobiettivi sono perseguibili attraverso azioni che inte-ressano l’edilizia, le infrastrutture urbane, la pianificazionedel territorio, i trasporti e la mobilità urbana, la parteci-pazione dei cittadini alla res pubblica, la promozione dimodelli di comportamento energetico virtuosi.Per attivare una politica coerente di efficienza energetica edi sostenibilità ambientale locale - ha riferito l’assessoreall’ambiente Giancarlo Cugnata – occorre superare la tra-dizionale logica di intervento frammentaria ed integrare lecapacità e competenze della pubblica amministrazione inun processo unitario orientato allo sviluppo sostenibile. Lapartecipazione della società civile alla definizione di obiettivi e target adeguati allasituazione locale, nonché la comunicazione dei risultati raggiunti, sono altresì lecondizioni necessarie per sviluppare una cultura energetica “diffusa”.Nel riconoscere alle autonomie locali il ruolo di protagonisti nell'attuazione di ini-ziative e interventi sistematici contro il cambiamento climatico, in una logica disviluppo delle politiche “dal basso”, l’assessore Cugnata, nella sua funzione di vi-cepresidente il Coordinamento Agende 21 Locali Sicilia, facendosi promotore dellasfida energetica, ha sensibilizzato i suoi omologhi dei comuni ragusani, cogliendopiena e condivisa adesione allo strumento nazionale del Patto dei sindaci.Comiso, in qualità di comune partner del Coordinamento Agende 21 LocaliItaliane, ha altresì ricevuto l’accreditamento per la partecipazione alla Conferenzadelle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP 15) che si sta svolgendo a Co-penhagen. In particolare, l'assessore Cugnata, in rappresentanza dei comuni socidell'Associazione Agende 21 Locali Siciliane, ha contribuito ai lavori per l’imple-mentazione della Carta delle città che verrà presentata al vertice internazionale,quale contributo italiano nella roadmap dei governi locali di tutto il mondo per ilclima.

Il Comune di Comiso “protagonista” alla Conferenza di Copenhagen

COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE

Giuseppe Alfano, sindaco di Comiso Giancarlo Cugnata, Assessore all’Ambiente del comune di Comiso evicepresidente del CoordinamentoAgende 21 Locali Sicilia

Page 4: Quotidiano di Sicilia - 30 anni (2° parte)

Speciale Trent’anni14 Quotidiano di SiciliaVenerdì 11 Dicembre 2009QdS.it

UOTIDIANODISICILIA

Page 5: Quotidiano di Sicilia - 30 anni (2° parte)

Speciale Trent’anni IQuotidiano di SiciliaVenerdì 11 Dicembre 2009 QdS.it

UOTIDIANODISICILIA

COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE

Page 6: Quotidiano di Sicilia - 30 anni (2° parte)

Speciale Trent’anniII Quotidiano di SiciliaVenerdì 11 Dicembre 2009QdS.it

UOTIDIANODISICILIA

COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE

AUGURIPER IL NUOVO ANNO:

CHE IL 2010 SIA UN ANNO

GENEROSO

CON TUTTI

I SICILIANI.

IL PRESIDENTE DELL’ARSFrancesco Cascio

Page 7: Quotidiano di Sicilia - 30 anni (2° parte)

Speciale Trent’anni IIIQuotidiano di SiciliaVenerdì 11 Dicembre 2009 QdS.it

UOTIDIANODISICILIA

Ho smesso da tempo di spiegare le

ragioni pro Ponte perché sono con-

vinto che la strada da percorrere non

sia quella che finora abbiamo battuto

in 30 anni di confronti. Il Ponte non è

un contentino da dare ai siciliani come

molti dei nostri connazionali credono

e da solo non basta al decollo dell’eco-

nomia isolana. È piuttosto il risvolto

di una centenaria questione politica,

umbertina prima ed economica poi,

sempre ben presente nel comporta-

mento e nel pensiero di quell’Italia

che conta e che va cambiata. Una po-

litica miope, oltre che becera, che si

batte per il mantenimento dello statusquo quale polizza assicuratrice per

mantenere al Nord il primato della

produzione.

Nel riprendere questo argomento

quindi lo farò, dal mio punto di vista,

non certo parlando del giudizio posi-

tivo che eminenti personalità danno

del progetto Ponte di Messina e della

sua tecnica miracolistica, né degli uc-

celli che con la sua presenza perdereb-

bero l’orientamento, né del cono

d’ombra sullo Stretto che da fastidio

ai pesci. Parlerò invece dei motivi veri

che bloccano quest’opera tuttora in

pericolo a sentire la dichiarazioni di

Emma Marcegaglia, presidente di

Confindustria e, udite, udite, della se-

natrice Anna Finocchiaro. La querellePonte, infatti, è una questione squisita-

mente politica dalla quale l’infrastrut-

tura in sè, il suo impatto sul territorio,

non ha nulla a che vedere.

Sono da riprendere invece e da ana-

lizzare con estremo rigore alcuni com-

portamenti dei governi che si sono

succeduti e, cosa molto più grave, al-

cuni atteggiamenti di una società, non

soltanto padana, che non riesce a ma-

scherare il proprio pensiero.

Ma procediamo con ordine comin-

ciando col ricordare che nel mondo si

è delineata una nuova Via della Seta.

Un percorso che, attraverso il Canale

di Suez, porterà nel Mediterraneo

grandi navi che trasferiranno solo

merci prima e poi anche uomini dopo

tra l’Europa, l’Asia, le Americhe e ora

Cina e India in un interscambio di di-

mensioni ancora impensabili. E lo

stesso percorso sarà seguito da grandi

aerei.

Materie prime e prodotti finiti,

semi-lavorati o da assemblare ci pas-

seranno sotto il naso e avranno biso-

gno di porti e di aeroporti adeguati per

accoglierli e dare loro modo di com-

pletarne le lavorazioni prima di farle

proseguire per le destinazioni finali

(vedi box).

In Italia viene sempre privilegiata

Genova malgrado sia satura. Si insiste

con pervicacia su Malpensa malgrado

l’esperienza la sua localizzazione sba-

gliata e i danni costati all’Alitalia.

Questa è la politica di quella parte

d’Italia che non vuole un cambia-

mento nel Sud, il cui affrancamento

altererebbe notevolmente gli equilibri

esistenti. E quando le pressioni si

fanno più forti nonostante icontentini

(vedi Ponte) è pronta ad arrivare fino

ad atteggiamenti razzisti. Allora c’è

qualcosa da cambiare nell’ammini-

strazione italiana a vantaggio dell’in-

tero Paese e non solo di una parte di

esso, questo è il vero nodo da scio-

gliere che spetta a noi perché nessuno

sarà disposto a cedere i vantaggi che

ha conquistato.

Siamo la porta d’Europa; la mèta di

tutti i Paesi che si affacciano nel Me-

diterraneo, la mèta per imparare per

formarsi e per vivere bene. Abbiamo

l’occasione di migliorare la vita dei

nostri figli, vogliamo continuare a ve-

getare?

Sicilia alzati, per ripetere le parole

di papa Giovanni Paolo II, alzati e

rimboccati le maniche.

Bruno Distefano

Siamo la porta dell’Europa

e possiamo far rifiorire l’economia

Con il delinearsi del nuovo per-

corso da Suez, la Sicilia, per la sua

posizione nel Mediterraneo, potrà

dare ricchezza all’intero Paese.

Porti e aeroporti non saranno sug-

geriti dalle organizzazioni para-go-

vernative ma dagli attori stessi del

mercato in base alla posizione geo-

grafica più conveniente. Ai fuori

rotta Genova, Trieste o Livorno sa-

ranno preferiti, se attrezzati ade-

guatamente, i porti di Augusta o di

Gioia Tauro. Per non parlare del

grande aeroporto previsto al centro

della Sicilia. In futuro, infatti, do-

vremo attenderci un incremento

notevole del trasporto merci per

via aerea a causa della carenza di

autostrade nelle grandi aree conti-

nentali.

Dopo il 2030 non potranno es-

sere più hub né Malpensa né Fiu-

micino ma sarà lo scalo costruito

in Sicilia, il più grande del Medi-

terraneo posto al centro di smista-

mento.

Insomma, il Sud è già centrale.

E possiede anche gli spazi - che

non esistono più al nord - per con-

vertire tutto in prodotto finito. Fac-

cio un esempio: se la destinazione

di una partita di semi-lavorati è

Brema, finirli ad Augusta o a Cro-

tone piuttosto che a Torino signi-

fica risparmiare tempo e denaro

oltre che a utilizzare una mano

d’opera a più basso costo. Allora

più che di industrie, si tratterà

per noi di costituire piccole

aziende che, insediate negli

spazi dei retro porti, darebbero

occupazione e benessere. (bd)

Attraverso Suez giungeranno da Asia, Americhe, Cina e India, nel Mediterraneo grandi navi-merci

I danni della filosofia che vuole a tutti i costi mantenere al Nord il primato della produzione

Come il Ponte sullo Stretto di Messinainteragisce con la nuova Via della Seta

Una rivoluzione economico-geografica

Quando Augusta e Gioia Taurobatteranno Genova e Livorno

E dopo il 2030 l’hubaeroportuale sarà

quello costruito in Sicilia

Page 8: Quotidiano di Sicilia - 30 anni (2° parte)

In occasione del trentennale della

sua nascita, il “Quotidiano di Sicilia”

ha scelto di rinnovare e rafforzare il

proprio sito web che, grazie al resty-ling e le nuove forze immesse, ha

fatto in pochi mesi un notevole passo

in avanti balzando a ben 39.000 con-

tatti. Ma non solo: il Qds è approdato

anche sui social network, diventando

protagonista con le sue inchieste

anche di Facebook e di Twitter.

Insomma, seguendo il consiglio di

Franco Nicastro, presidente dell’Or-

dine dei giornalisti di Sicilia, che in

un forum del 28 luglio 2007, aveva

affermato “La salvezza dell’editoria

passa per la multimedialità: la com-

ponente internet insieme alla carta

stampata”, il nostro giornale ha prov-

veduto, a rafforzare la sua compo-

nente web con un immediato

successo.

D’altra parte oggi non c’è quoti-

diano, settimanale o periodico che ac-

canto al prodotto cartaceo non abbia

messo a disposizione dei lettori uno

spazio sul web, dove fornire un tipo

diverso d’informazione, sempre più

interattivo.

Ma mentre Rupert Murdoch parla

di far pagare le notizie sul web, il

“Qds” mette on line gratuitamente a

disposizione dei lettori sul proprio

sito (www.qds.it) l’edizione del

giorno a partire dalle 18. Un “omag-

gio” che non ha intaccato le vendite

del giornale, che, anzi, continuano a

salire. La spiegazione è che i lettori

del Qds hanno bisogno del loro quo-

tidiano “fresco di giornata” già nelle

prime ore del mattino: come sa ogni

buon imprenditore sapere per primo

una notizia è avere già, in parte, l’af-

fare in tasca.

D’altra parte il fatto di mettere sul

web il giornale ha dato la possibilità a

chi non lo conosceva di apprezzarlo.

E, in particolare sulle discussioni su

Facebook e Twitter in cui si definiva

“ingessata” l’informazione in Sicilia

, sempre più persone hanno segnalato

come il Qds, con le sue inchieste, sia

stato la principale fonte d’ispirazione

per autorevoli testate nazionali, a co-

minciare da Report.

Il sito del “Quotidiano di Sicilia”

non è però soltanto l’edizione web del

giornale, anzi. Oltre ai temi dibattuti

dal Qds, la redazione offre notizie in

tempo reale e soprattutto approfondi-

menti e discussioni negli otto blog

che si occupano, a parte quello del di-

rettore, Carlo Alberto Tregua, di ar-

gomenti specifici. Così Lucia Russo

si occupa delle “Voci dai Palazzi”,

Antonio Casa della “E-cologia”,

Dario Raffaele di lavoro e formazione

(“Worknow”), Agostino Laudani

della “East-Coast”, Carmelo Lazzaro

Danzuso della “West-Coast”, Mar-

gherita Montalto di bioetica (“Bios

kai ethos”) e Benedetto Motisi di in-

formatica siciliana (“Isola telema-

tica”).

Ma ci sono anche importanti e se-

guitissime rubriche, come “Il lavoro

che c’è”, con i siti delle aziende che

offrono occupazione o che, attraverso

il franchising, ti insegnano a diven-

tare imprenditore, e poi i sondaggi e

soprattutto “Denunce”, una tribuna

che consente ai cittadini di segnalare

episodi di cattiva amministrazione,

malcostume, violazione delle leggi,

che, valutati dalla redazione, po-

tranno essere oggetto di articoli, ser-

vizi o inchieste sul sito web e anche

sul Qds. Il sito - molti imprenditori si-

ciliani utilizzano ormai l’home page

come pagina predefinita del proprio

browser - offre poi una serie di ser-

vizi: meteo, treni, la borsa del Sole 24

ore, gli elenchi telefonici di tutt’Italia

e persino la programmazione cinema-

tografica e l’oroscopo. E non da ul-

timo la “Newsletter”, cui iscriversi

per avere sempre notizie fresche.

Maria Francesca Fisichella

30 anni di news

Si chiama Sintl’archiviodigitalizzato

Tra i servizi che hanno arric-

chito, nel tempo, il sito del giornale

è da ricordare il Sint, ovvero l’ar-

chivio storico del Qds dal 1979 a

oggi, completamente digitalizzato.

Al passo con i tempi e le innova-

zioni richieste dal mercato, dalle

esigenze dei lettori, ormai sempre

più aperti alla tecnologia, il sistema

offre una ennesima opportunità di

informazione.

Essenziale elemento del sistema

è la facile consultazione: inserendo

anche solo qualche parola chiave,

saranno estrapolati tutti gli articoli,

che negli anni sono stati realizzati,

su un determinato argomento o su

un personaggio.

Il sistema si presta non soltanto

a una semplice consultazione ma,

anche, a una rapida ricerca e all’oc-

correnza, essendo tutti gli articoli

in formato pdf, essi possono essere

letti direttamente sul video oppure

stampati.

Ciò rende tale archivio, non sol-

tanto un contenitore continuamente

aggiornato sulle innumerevoli bat-

taglie e le denunce del QdS, ma

anche un’utile fonte di consulta-

zione per studiosi, giornalisti o

semplicemente per i lettori del che

scelgono il Sint come alternativa

alla carta stampata, per consultare

il quotidiano davanti al pc, anche al

bar grazie alla sempre più diffusa

tecnologia wireless. (mff)

Speciale Trent’anniIV Quotidiano di SiciliaVenerdì 11 Dicembre 2009

Mentre si parla di far pagare le news on line, il Qds mette in rete il giornale alle 18

Notizie, denunce, blog. E in pochi mesi balza a ben 39.000 contatti

Restyling e rafforzamento webil Qds sfonda anche su Internet

QdS.itUOTIDIANODISICILIA

Da più di 50 anni, protagonista del processo di industrializzazione dell’economia siciliana

al fianco delle imprese artigianeC

ostituita nel 1954 al fine di facilitare l’accesso al credito agevolato alle imprese artigiane, laCRIAS da oltre cinquant’anni è tra i protagonisti del processo di industrializzazione del-l'economia siciliana.

Operando a fianco delle imprese artigiane la CRIAS, negli anni, ha assicurato un fondamentalesupporto alla crescita e alla competitività del tessuto produttivo regionale e, mediante una intensaattività di assistenza per l'accesso al credito agevolato, ha soddisfatto le esigenze di sviluppodelle piccole e medie imprese artigiane.L'artigianato, infatti, rappresenta la struttura portante delsistema produttivo nazionale, un volano fondamentale per il mantenimento dei livelli occupa-zionali e la creazione di nuove occasioni di lavoro.

Sostenere e promuovere il comparto artigiano ed agricolo, puntare sulla qualificazione delle pro-duzioni e sul miglioramento qualitativo, promuovere la sicurezza dei processi di lavorazione, sono strategie che si configurano come imezzi più idonei per sostenere e concorrere ad un più ampio e durevole processo di crescita economica generale. Negli ultimi anni, laCassa Regionale per il Credito ha portato avanti una politica volta a garantire una capillare presenza dell’Istituto in tutte le province si-ciliane ed oggi è presente con uffici operativi anche nelle province di Agrigento, Messina, Palermo e Ragusa ed online per garantire nuoviservizi di utilità per il credito all'artigianato. Tutti i finanziamenti erogati dalla Crias, nel rispetto della regola “de minimis”, sono concessi adun tasso di interesse che ad oggi è pari al 40% del tasso di riferimento che si riduce ulteriormente al 30% del tasso per le c.d. “giovaniimprese”, per le società cooperative. Le principali linee di credito:

Credito di esercizio: L'importo concesso viene determinato in base al volume d'affari evincibile dall'ultima dichiarazione IVA del-l'impresa; l'importo concedibile va da un minimo di € 5.000,00 ad un massimo di € 51.000,00.

Credito a medio termine: È il prestito concesso sia per l’acquisto, la ristrutturazione, la costruzione di un immobile da destinare a labo-ratorio artigiano, che per l’acquisto di beni strumentali. L ’importo massimo concedibile, pari al 75% del programma di spesa presentato, èdi € 387.342,00.

Credito per la formazione di scorte: Questa forma di credito finanzia l’acquisto di scorte, utilizzabili direttamente nel processo pro-duttivo . L'importo massimo concedibile è pari al 25% del volume di affari e comunque non superiore ad € 103.291,00.

Credito a favore delle imprese agricole per la formazione di scorte: Il prestito è finalizzato all’acquisto dei mezzi tecnici a feconditàsemplice, la cui utilità, cioè, si esaurisce nel corso dell’esercizio produttivo, con un tempo di restituzione che va al di là dell’annata agraria.L’importo del finanziamento concedibile è differenziato in relazione al settore produttivo: da un minimo di €. 5.000,00 ad un massimo di €.500.000,00.

Per maggiori informazioni accedere al sito www.crias.it

COMUNICAZIONE AZIENDALE

Page 9: Quotidiano di Sicilia - 30 anni (2° parte)

Speciale Trent’anni VQuotidiano di SiciliaVenerdì 11 Dicembre 2009 QdS.it

UOTIDIANODISICILIA

Nella società di oggi i consumatori,

soggetti fondamentali per l’economia

di un Paese, sono esposti al continuo

mutare economico, tecnologico e fi-

nanziario. Dall’esigenza di rispondere

alle loro necessità concrete, reali, quo-

tidiane, troppe volte disattese, un

gruppo di persone ha voluto interve-

nire fondando Veroconsumo, un’asso-

ciazione indipendente di consumatori

e famiglie, fondata a Catania, dal di-

rettore del Qds Carlo Alberto Tregua,

dal rappresentante per la Sicilia nel-

l’Unesco Bruno Di Stefano, e da Giu-

seppa Mammana, dottore

commercialista.

Un’associazione “diversa”, perché

non legata ad alcun partito politico, né

ad alcun sindacato e perché non per-

segue alcun fine religioso. E quindi

può offrire come ulteriore garanzia

l’indipendenza, voluta e perseguita a

tal punto da prevedere nello stesso sta-

tuto il divieto di accettare qualsiasi

tipo di liberalità che possa pregiudi-

carne l’autonomia.

Veroconsumo, nasce infatti con lo

scopo di tutelare i cittadini consuma-

tori operando con tutti gli strumenti at-

tribuiti alle associazioni dal codice del

consumo, a cominciare dalla class ac-tion, e vigilerà, in particolare, perché

siano erogati servizi pubblici o privati,

secondo standard di qualità ed effi-

cienza.

La tutela che si prefigge di attuare,

passa da un deciso intervento sul tes-

suto sociale ed economico siciliano, inprimis, mediante il dialogo con i pro-

pri soci e con le istituzioni, ed anche

tramite azioni di denuncia, ma anche

di difesa degli interessi in sede giudi-

ziaria ordinaria e amministrativa.

L’associazione vuole, infatti, contri-

buire a migliorare gli standard di co-

municazione, produzione e

distribuzione di beni e servizi, me-

diante la promozione d’iniziative di

cooperazione con enti, istituzioni e

imprese locali e nazionali. Si prefigge

di rappresentare gli interessi di consu-

matori e famiglie alle Istituzioni e agli

organi di potere competenti. Verocon-

sumo difenderà gli interessi dei propri

soci, e in generale del cittadino/consu-

matore, anche in sede giurisdizionale,

mettendo in atto le azioni di difesa che

la legge attribuisce alle associazioni

dei consumatori, quali azione inibito-

ria, revocatoria, collettiva risarcitoria.

L’associazione promuoverà inoltre

iniziative legislative che diano coe-

renti soluzioni alle problematiche dei

singoli consumatori e delle famiglie,

agendo, ove necessario, sia a livello

regionale, nazionale che europeo.

Veroconsumo non ha fine di lucro e

quindi indirizzerà le proprie entrate

verso azioni a vantaggio dei propri

soci. Mediante convegni, conferenze

e tavole rotonde, infatti, promuoverà

un consumo critico e consapevole,

volto a sostenere i cittadini fin dal mo-

mento della scelta dell’acquisto, edu-

candoli, ove necessario, a valutare un

prodotto non solo in base alla qualità e

al prezzo, ma anche alla provenienza e

al comportamento dell’impresa pro-

duttrice.

Veroconsumo al suo interno è rego-

lata da principi democratici: possono

associarsi le persone fisiche maggio-

renni, che lo richiedano sia tramite i

canali informatici, che rivolgendosi

direttamente alla sede di Via Principe

Nicola 22 a Catania. Ciascun socio ha

diritto di voto e, nella misura delle sue

possibilità, è chiamato a partecipare

direttamente alla vita dell’Associa-

zione e a utilizzare i servizi e le pre-

stazioni fornite agli associati.

Eloisa Bucolo

La tutela passa da un deciso interventosul tessuto sociale edeconomico siciliano

La Legge Finanziaria 2008 ha

introdotto in Italia l’azione collet-

tiva risarcitoria a tutela dei consu-

matori, modificando l’art. 140-bis

del Codice del Consumo, in con-

formità ai principi stabiliti dalla

normativa comunitaria.

La class action consente di rap-

presentare in un unico giudizio,

una molteplicità di situazioni giuri-

diche soggettive omogenee ma di-

stinte tra loro. Garantisce al

singolo consumatore il rimborso

del danno e svolge a vantaggio

della collettività una funzione pre-

ventiva poiché, il timore di una

possibile condanna, scoraggia le

imprese ad adottare pratiche ille-

gali e le induce a un maggior ri-

spetto delle regole di correttezza.

L’instaurazione di un unico pro-

cedimento, al posto dei ricorsi in-

dividuali, riduce inoltre

notevolmente sia i tempi, sia i costi

processuali, sia il rischio di giudi-

cati contrastanti. La sentenza, in-

fatti, avrà efficacia erga omnes ,

ossia nei confronti di tutti, e potrà

essere fatta valere dai soggetti che

in futuro si troveranno nell’iden-

tica situazione.

Il Governo ha messo fine ai nu-

merosi rinvii fissando la data di ap-

plicazione della class action al

primo gennaio 2010, per gli illeciti

avvenuti a partire dal 16 agosto

2009.

È al vaglio delle commissioni

parlamentari lo schema del decreto

legislativo che introdurrà l’azione

collettiva anche nei confronti della

pubblica amministrazione. Lo

schema non prevede il risarci-

mento economico del danno, seb-

bene, accertata la violazione, il

dipendente pubblico inadempiente

potrà essere assoggettato alle san-

zioni disciplinari, previste dal de-

creto legislativo 150/2009, già in

vigore. (eb)

Vigilerà perché i servizi, pubblici o privati che siano, abbiano elevati standard di qualità ed efficienza

Saranno azioni di denuncia, ma anche di difesa degli interessi in sede giudiziaria

Veroconsumo per la difesa delle famiglieè pronta a tutto, class action compresa

Sarà applicata dal primo gennaio 2010

Azione collettiva risarcitoria Il funzionamento e i tempi

• 95126 Catania - via Principe Nicola, 22 - tel. 095/371386 - fax 095/7110500email [email protected]

• CF 93139030873 - Iscritta il 2/11/06 all’Anagrafe Unica delle ONLUS - Agenzia delle entrate Regione Sicilia.

• Costituita con atto in notaio Giorgio Licciardello di Catania, in data 10 luglio 2006 - Riconosciuta co-me persona giuridica privata con D.D.G. n. 9609 del 13/09/06 dell’Assessorato regionale dei BCC.

• Iscritta al Registro delle persone giuridiche private presso la Presidenza della Regione siciliana al N 66del 20/09/06 - GURS del 2 ottobre 2006.

La Fondazione Euromediterranea si pone quale istituzionepermanente ed aperta al pubblico, snodo di alta divulgazione oveespressioni e manifestazioni culturali, di arte, di costume,di scienza e tecnica, di multimedialità e comunicazione vengono ap-profondite, illustrate, promosse e valorizzate.

FF ONDAZIONE EUROMEDITERRANEAONDAZIONE EUROMEDITERRANEA

LUIGI UMBERTO TREGUA–ONLUSLUIGI UMBERTO TREGUA–ONLUSCATANIACATANIA

SCOPI• Istruzione.• Formazione civica, sociale, culturale

e professionale in campo economicoe scientifico.

• Ricerca scientifica e di interesse so-ciale (smaltimento di rifiuti e ridu-zione consumi energetici) medianteconvenzioni con le Università.

•Convegni divulgativi degli scopi edei risultati.

• Pubblicazione e diffusione di volumi e ri-viste inerenti l’attività della Fonda-zione.

• Borse di studio.

FINALITÀ• Esclusive di utilità sociale.

LIBERALITÀ• A favore della Fondazione possonoessere erogate liberalità da parte dipersone fisiche o enti soggetti al-l’imposta sul reddito delle società,fiscalmente deducibili nel limite del10% del reddito complessivo di-chiarato e comunque nella misuramassima di 70.000 euro annui(art.14, comma 1, D.L. 14.03.05 n.35convertito in legge n. 80/05).

BENEFICIARI• Soggetti meritevoli svantaggiati

per fattori economici, familiarie/o sociali.

LIBERALITÀ 5 PER MILLE DELL’ IRPEF

• È possibile destinare la FondazioneEeuromediterranea Luigi Um-berto Tregua Onlus il 5 per milledell’irpef senza alcun onere a ca-rico del contribuente. Per farlo èsufficiente nella dichiarazione deiredditi apporre la propria firmanel riquadro indicando il codice fi-scale 93139030873

ATTIVITÀ IMPRENDITORIALEDI LUIGI UMBERTO TREGUA

E SUCCESSORI• 1922, inizio dell’attività commer-

ciale.• 1933, iscrizione alla Camera di

Commercio di Catania.• 1969, costituzione Galaxi elettronic,

fabbrica di radiotelevisori in Milano.• 1973, costituzione di Imeservice,

fabbrica di televisori in Catania.• 1979, costituzione di Ediservice

società editoriale del QUOTIDIANO DI SICILIA.QUOTIDIANO DI SICILIA.

“VEROCONSUMO” è un’associazione che agisce in difesa degli interessidi Consumatori e Famiglie, fondata da Carlo Alberto Tregua, direttore re-sponsabile del QdS, Bruno Di Stefano, rappresentante per la Sicilia nell’Une-sco e Giuseppa Mammana, dottore commercialista.

Indipendente e senza fini di lucro, destina le entrate verso azioni a vantag-gio dei propri soci.

Veroconsumo vuole far sì che si passi dalle parole ai fatti, dalle promesse agli atti e per fare ciò

indirizza la propria attività a:

RAPPRESENTARE i cittadini/consumatori, presso le istituzioni e gli organi di potere compe-

tenti e vigilare, in particolare, perché siano erogati servizi pubblici o privati,secondo standard di qualità ed efficienza;

ASSISTERE LEGALMENTE gli interessi collettivi e diffusi dei propri soci (non quelli individuali), met-

tendo in atto tutte le azioni di difesa che la legge sul consumo attribuiscealle associazioni dei consumatori.

Difenderli dunque in sede giurisdizionale, mediante 1’ azione inibitoriautile al fine di ottenere, dal giudice competente, un provvedimento giudi-ziale che contenga l’imposizione di un “facere” o di un “non facere”, a se-conda che la condotta illecita sia di carattere commissivo o omissivo; emediante la Class Action, in vigore dal 1 gennaio 2010, che consentirà dirappresentare in un unico giudizio, una molteplicità di situazioni giuridichesoggettive omogenee,ma diverse tra loro;

INFORMAREmediante convegni, conferenze e tavole rotonde, i cittadini/ consumatori,

promuovendo in Sicilia un consumo critico e consapevole, affinchè l’edu-cazione all’uso del denaro possa prevenire il fenomeno del sovra indebita-mento e dell’usura;

PROMUOVERE iniziative legislative che diano coerenti soluzioni alle problematiche dei

singoli consumatori e delle famiglie, agendo, ove necessario, sia a livelloregionale, nazionale che europeo.

Possono associarsi le persone fisiche maggiorenni, che lo richiedano, sia tramite i canali

informatici, collegandosi al sito www.veroconsumo.it. che rivolgendosi direttamente alla

sede di Via P. Nicola 22 a Catania. Ciascun socio ha diritto di voto e, nella misura delle

sue possibilità, è chiamato a partecipare direttamente alla vita dell’Associazione anche

per via telematica. Nel sito, infatti, tramite il blog pubblicheremo, come in una sorta di

diario online, notizie inerenti l’attività dell’associazione assieme, eventualmente, ad altre

tipologie di materiale elettronico come immagini o video.

VEROCONSUMO Associazione Regionale di Consumatori e Famiglie - Via P. Nicola n.22- 95126 Catania

C.F. 93160180878 e-mail [email protected], Tel. 095 372217, Fax095 374907

Page 10: Quotidiano di Sicilia - 30 anni (2° parte)

Speciale Trent’anniVI Quotidiano di SiciliaVenerdì 11 Dicembre 2009QdS.it

UOTIDIANODISICILIA

La riprova che la riforma della Sa-

nità rappresenta una pietra angolare

per il cambiamento in senso virtuoso

dell’intera economia siciliana si è

avuta pochi giorni fa, quando il presi-

dente della Regione Raffaele Lom-

bardo e l’assessore Massimo Russo - il

magistrato che il governatore ha vo-

luto nella sua squadra - hanno annun-

ciato che la Sicilia ridurrà le tasse

(Irap e Irpef) finora imposte ai siciliani

per coprire un deficit di quasi un mi-

liardo di euro provocato da una spesa

sanitaria fuori controllo.

Quella della Sanità siciliana, d’al-

tronde, è stata finora la più grande bat-

taglia del governo Lombardo, che ha

prodotto persino crisi politiche a causa

delle fortissime resistenze a qualunque

tipo di mutamento da parte di quei

soggetti che finora da un sistema sani-

tario costosissimo e pieno di falle ave-

vano ottenuto notevolissimi privilegi

economici.

Ma se la strada di questa autentica

rivoluzione sembra ormai segnata -

“Abbiamo superato la metà del guado

- ha detto Russo - e credo sarà difficile

tornare indietro” - per portarla a ter-

mine occorreranno ancora due anni.

Russo spiega che i maggiori osta-

coli, dal punto di vista delle regole che

disciplinano l’organizzazione della

Sanità, sono stati superati con il varo,

il 5 marzo scorso, della legge di ri-

forma, “uno strumento normativo fon-

damentale per cambiare un sistema

vetusto, decrepito, che costava tanto e

offriva molto poco ai siciliani: ora si

tratta di strutturare ancor meglio il per-

corso di cambiamento, i cui effetti po-

sitivi si potranno vedere non prima di

cinque o sei mesi, quando le nuove

aziende, ristrutturate, potranno espli-

care al meglio le loro funzioni, ed es-

sere a punto entro due anni”.

E, tra l’altro, dopo i tagli, adesso è il

momento degli investimenti che

smentiscono il tentativo di far passare

Russo come capace solo di tagliare

senza badare ai servizi.

L’assessore spiega che saranno

spesi 68 milioni di euro, di cui 47 già

l’anno prossimo, per l’innovazione

tecnologica, puntando su strumenti

che contribuiranno a farci superare il

gap con le altre regioni. Si partirà da

due settori fondamentali come la car-

diologia e l’oncologia, quelli in cui si

registra il maggior numero di malattie

mortali e tutte le strutture ospedaliere

delle città con più di 30.000 abitanti

saranno dotate di innovative strumen-

tazioni tecnologiche per prevenire,

diagnosticare e curare. Ma gli investi-

menti non sono finiti: tra breve riguar-

deranno infatti non soltanto le

macchine ma anche le strutture e verrà

curata in particolare la salubrità degli

ambienti sanitari. E tutto questo ser-

virà a… risparmiare. Un vero e pro-

prio miracolo se pensiamo che la

Sanità fino a qualche anno addietro as-

sorbiva gran parte del bilancio della

Regione. E poiché il Patto nazionale

per la Salute ha ribadito il principio se-

condo cui le Regioni che non riusci-

ranno ad avere i conti in ordine

saranno costrette ad aumentare le tasse

ai propri concittadini per ripianare il

disavanzo, la Sicilia, se non avesse ri-

sanato la propria Sanità, avrebbe do-

vuto pagare addizionali Irap e Irpef

più alte.

“Dimostreremo - ha sottolineato

Russo - come già molte regioni del

nord, che si può riqualificare l'offerta

sanitaria, aumentando i servizi per i

cittadini e la qualità delle prestazioni,

senza sprecare le risorse economiche”.

Antonella Guglielmino

Dal 2010 68 mln percomprare strumenti

tecnologicamenteavanzati

L’assessore Russo ha sottoli-

neato soddisfatto come i risultati

ottenuti in questi diciotto mesi

confermino che la Sicilia sia sulla

strada giusta, “un percorso vir-

tuoso dal quale non è più possibile

tornare indietro e che ha permesso

alla nostra regione di conquistare

in tutta Italia una grande credibilità

politica e amministrativa”. Obiet-

tivi conseguiti nonostante siano

stati in tantissimi a remare contro

il risanamento della Sanità. E se-

condo l’assessore a trarre benefici

da un sistema sanitario così farra-

ginoso e costoso com’era quello

isolano erano e sono personaggi

“legati al proprio microinteresse,

più o meno legale, e con una vi-

sione di parte”.

“Noi, invece - ha spiegato Russo

- guardiamo all’interesse generale,

al bene comune. Perché in questo,

come ha detto il presidente Napo-

litano, risiede la moralità della po-

litica. Ecco perché sogno un

sistema sanitario in cui un paziente

non viene semplicemente curato,

ma viene preso in carico, assistito

al meglio. Una sanità in cui il sen-

timento umano diventa la dimen-

sione che si apprezza già

nell’accoglienza. Una sanità fatta

di pulizia, educazione del perso-

nale, bellezza estetiuca dei plessi,

gentilezza degli operatori, oltre che

di grandissima professionalità di

medici e paramedici”.

“Non dico che sia facile - ha

concluso Russo -, dico che ab-

biamo fatto dei passi in avanti e

dobbiamo ancora lavorare, esal-

tando le professionalità che ci

sono, facendo ritornare quelle che

sono andate via, in una parola ren-

dendo moderna la Sicilia”. (ag)

Irap e Irpef erano state aumentate per coprire un deficit provocato da una spesa fuori controllo

Presto un taglio delle tasse grazie alla rivoluzione avviata dal governo Lombardo

Russo e la sua “battaglia della Sanità”portata avanti per risanare l’economia

L’Assessore: “Guardare al bene comune”

Quanti hanno remato control’azione di “moralità politica”

Page 11: Quotidiano di Sicilia - 30 anni (2° parte)

Speciale Trent’anni VIIQuotidiano di SiciliaVenerdì 11 Dicembre 2009 QdS.it

UOTIDIANODISICILIA

L’ASSESSORE REGIONALE AL TURISMO E AI TRASPORTIHA FIRMATO I DECRETI E FISSATO I REQUISITI

PER ACCEDERE AI FINANZIAMENTI

La Sicilia punta su nuovi modelli terri-toriali di sviluppo per attrarre visitatori e,contemporaneamente, dà il via all’utilizzodei fondi comunitari Fesr 2007-2013 per leiniziative a supporto dell’offerta turistico al-berghiera, della portualità e del greenways,la cosiddetta mobilità dolce e non moto-rizzata.

Tutte azioni che si stanno concretizzandodopo la firma dei decreti da parte dell’as-sessore regionale al Turismo e ai Trasporti,Nino Strano e della determinazione dei pa-rametri fissati per il riconoscimento dei di-stretti turistici previsti dall’art. 7 della leggeregionale n. 10 del 15 settembre 2005.

I distretti turistici sono contesti omogenei o integrati che com-prendono ambiti territoriali appartenenti anche a più province dellaregione e caratterizzati da offerte qualificate di attrazioni turistiche,beni culturali e ambientali, compresi i prodotti tipici dell'agricoltura edell'artigianato locale. Costituiscono il distretto il territorio, l'organiz-zazione a sistema degli operatori turistici pubblici e privati e i progettidi sviluppo che saranno identificati nel programma dell'assessoratoregionale per il Turismo, Comunicazione e Trasporti per il coordi-namento della programmazione regionale. Tra le finalità dei distrettistabilite dall’art. 6, comma 3 della legge 10/2005, sono compresel’aggregazione e la riqualificazione delle imprese, lo sviluppo dimarchi di qualità, la creazione di punti di accoglienza con criteriomogenei su tutto il territorio. Possono essere riconosciuti come di-stretti turistici, ai sensi dell’art. 74, l.r. 14/2009, anche i territorioggetto di investimenti nel comparto turistico ricettivo finanziati dapatti territoriali e piani integrati territoriali. L’assessore Strano, dopoaver determinato i criteri per il riconoscimento dei distretti, fisserà conun decreto la misura e le modalità di finanziamento. Ai distretti po-tranno essere destinati i cofinanziamenti delle linee d'intervento PoFesr 2007/2013.

RICETTIVITÀ ALBERGHIERA

Investimenti per 125 milioni di euro per le imprese turistico al-berghiere già esistenti, fino a un importo massimo per singolainiziativa di otto milioni di euro, relativo al 50 per cento dellespese ammissibili. Un supporto al tessuto imprenditoriale ar-rivato con la firma del decreto, da parte dell’assessore alTurismo e ai Trasporti Nino Strano, riguardante la direttiva perla definizione dei bandi per l’attuazione della linea d’intervento“offerta turistico-alberghiera ” del Fesr. “Si tratta di unostrumento a sostegno dello sviluppo - ha spiegato Strano - insettori strategici dell'economia turistica, come è quello della ri-cettività alberghiera. Queste direttive contengono già tutte lespecifiche che dovranno contenere i bandi, e quindi appena sicompleterà l'iter in commissione, nei prossimi giorni sarannopubblicati. Le imprese alberghiere potranno migliorare i lorostandard qualitativi e rispondere con una offerta qualificata alleesigenze della clientela".

NAUTICA DA DIPORTO

Il decreto sulla "direttiva per la definizione dei bandi per l’at-tuazione della linea d’intervento della portualità turistica del PoFesr 2007-2013” individua i siti che presentano le potenzialitàper divenire infrastrutture armonizzate nel sistema. Sono com-plessivamente 42 i porti individuati che coprono tutte le costesiciliane, e i porti “hub”, quelli di Marsala, Sant'Agata di Mi-litello e Marina di Ragusa. Sono compresi anche interventinelle isole e arcipelaghi di Sicilia. Sono previsti oltre 58 milionidi euro. "La nautica di diporto - ha detto Strano - avrà lerisorse per il completamento e la realizzazione di infrastruttureportuali. Le scelte relative agli investimenti da realizzare do-vranno considerare il porto turistico non come un semplicepunto di arrivo del diportista nautico, bensì come una delleporte di accesso all'intero sistema turistico siciliano, punto dipartenza di possibili itinerari per la fruizione e integrazionecon gli altri segmenti dell’offerta turistica anche retrostante lacosta”.

PROGETTI GREENWAYS

Sono stati pubblicati i bandi per la se-

lezione dei progetti relativi ai finanzia-

menti previsti dalla linea di intervento

3.3.2.4 del Po Fesr 2007-2013 “Atti-

vazione di un piano strategico regio-

nale per la mobilità dolce e non moto-

rizzata (sedime ferroviario -

greenways)”. La selezione avverrà

con procedura valutativa a graduato-

ria. Sono disponibili 16 milioni e 500

mila euro. "Con la realizzazione di pi-

ste ciclabili e pedonali lungo linee fer-

roviarie non più utilizzate, ma che

scorrono lungo percorsi naturalistico-

ambientali di grande fascino - ha af-

fermato l'assessore Strano - voglia-

mo costituire una serie di itinerari

turistico-ricreativi alternativi e attrez-

zati, che possano offrire al visitatore

punti di ristoro, assistenza e pernotta-

mento". L’intervento riguarda la realiz-

zazione di "greenways" lungo le se-

guenti sei linee ferroviarie dismesse:

Caltagirone-Piazza Armerina-Dittai-

no; Siracusa-Ragusa-Vizzini Val

d'Anapo; Noto-Pachino (Vendicari);

Palermo-Corleone-San Carlo; Castel-

vetrano-San Carlo-Burgio; Castelve-

trano-Porto Empedocle-Agrigento.

Maggiori dettagli sono disponibili sul

sito: ww.regione.sicilia.it/turismo/tra-

sporti

Distretti turistici e fondi Fesr a sostegno del territorio e delle imprese

COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE

L’assessore Nino Strano

Page 12: Quotidiano di Sicilia - 30 anni (2° parte)

Speciale Trent’anniVIII Quotidiano di SiciliaVenerdì 11 Dicembre 2009QdS.it

UOTIDIANODISICILIA

L’assessore Michele C iminomet te in campo i l p iano ant icr is i

Salvaguardia e valorizzazione del territorio con il piano forestale regionale. Opportunità anche per l’occupazione

Si è messa in moto lamacchina anticrisi guidatadall’assessore all’agri-

coltura Michele Cimino. Un pianoarticolato di interventi e misurestraordinarie che serviranno a darenuova linfa alle aziende agricole si-ciliane e agli oltre 700 mila addettidel settore.

“Aiutare le imprese su tutti ifronti, questo è l’obiettivo delgoverno” ha detto Cimino, chelavora con i quattro Dipartimentidell’assessorato per impegnaretutte le risorse stanziate dal Pianodi sviluppo rurale (Psr), e in sededi Conferenza Stato Regioni, perottenere tutte le risorse necessarieper superare la crisi.

“Tra i risultati ottenuti – dichiara Cimino - siamo riusciti aportare a casa la quota maggioritaria degli aiuti per leimprese vitivinicole danneggiate dalla peronospora, circa 6milioni e 300 mila euro”. Sempre per il vitivinicolo in sede diripartizione ministeriale sono stati assegnati alla Sicilia, perla campagna 2009-2010, oltre 45 milioni di euro dellerisorse del Piano nazionale di sostegno (Pns) che ser-viranno per la ristrutturazione, la riconversione, la distil-lazione, l’arricchimento dei vini con il mosto e la ven-demmia verde. Tra le principali intese raggiunte l’aiuto alsettore cerealicolo: “ci saranno 8 milioni di euro da ripartire

tra le Regioni” ha detto Cosimo Gioia, dirigente ge-nerale del Dipartimento Interventi Infrastrutturali -, ri-cordando che “sono state approvate anche altre di-sposizioni: sulla “gestione dei pagamenti diretti” esull”attuazione della riforma della Pac (politicaagricola comune) nel settore del grano duro” e sui“criteri per le buone pratiche della gestione forestale”che faranno arrivare in Sicilia altri contributi per mi-gliorare la gestione del territorio”. E per difendere ilpatrimonio agroalimentare c’è accordo anche sulleprocedure di riconoscimento delle produzioni certi-ficate. “Adesso – ha precisato Cimino - si attendesolo che il Consiglio dei Ministri definisca la do-tazione finanziaria”. Un altro traguardo da rag-giungere al più presto sarà la restituzione delleaccise che l’Unione Europea chiede ai serricoltori pergli anni 2000, 2003 e 2004, il ripianamento dei debitirateizzando le passività, la rimodulazione dei con-

tenziosi con l’Inps, il potenziamento dei Confidi agricoli e lacopertura finanziaria del piano assicurativo.

Parlando di Psr, si è lavorato a pieno ritmo per evitare ildisimpegno dei fondi per il 2007-2008. “Quattordici sono ibandi attivati e circa 663 milioni di euro sono le risorse im-pegnate - spiega Cimino - di cui è stata certificata unaspesa pubblica di 176 milioni, effettuando pagamenti per212 milioni di euro”. Per risollevare il settore, inoltre, l’as-sessore regionale è fortemente impegnato affinché sianodestinati all’agricoltura gli 850 milioni di fondi Fas peravviare interventi non finanziabili con il Psr. “Utilizzarequesti fondi – ha affermato Cimino - significherebbe mettere

a punto non solo interventi di assoluta emergenza maanche programmi per lo sviluppo a medio e lungo terminedelle filiere agricole”.

Tra i risultati raggiunti in questi mesi c’è sicuramente l’ap-provazione del Ddl sul credito d’imposta che con 600milioni messi in campo, potrà finalmente promuovereprogetti di investimento sottoforma di agevolazioni fiscali.Le aziende potranno ricevere prestiti agevolati dalla Criasgrazie a un fondo di 15 milioni di euro stanziato dall’asses-sorato.

REGIONE SICILIANA

Assessorato Agricoltura e Foreste

www.regione.sicilia.it/agricolturaeforesteViale Regione Siciliana, n. 2771- 90145 Palermo

Valorizzare il patrimonio ambientale della Regione attraverso unprogramma di fruizione culturale e ricreativa del territorio. È’questo l’obiettivo del Piano d’interpretazione ambientale (PIA), dicui si è dotata la Regione siciliana, finalizzato alla gestione e allafruizione delle 32 riserve dell’Azienda Foreste Demaniali dell’as-sessorato regionale Agricoltura e Foreste. Si tratta di unostrumento che punta alla promozione del territorio dal punto divista turistico e didattico. In altre parole: una gestione alternativadelle riserve. Il progetto dispone di una quota parte dei 552 milionidi euro dei fondi Fas, destinata alla forestazione produttiva e infra-strutture di rimboschimento. “L’offerta delle 32 riserve – affermal’assessore regionale all’Agricoltura, Michele Cimino - saràorientata verso modelli sostenibili. Le proposte di educazione am-bientale e le attività messe in campo terranno conto dei bisognidei visitatori, delle imprese, dei residenti e dell’impatto sia am-bientale, che sociale ed economico che il turismo genera”.

Fulvio Bellomo, dirigente generale dell’Azienda Foreste, ha de-finito il Piano “uno strumento audace che innova con nuovestrategie e prospettive il ruolo del dipartimento”, e ha spiegato che“le linee guida sono state elaborate integrando gli aspetti tecnici (centri, sentieri attrezzati) con gli aspettisociali, economici e culturali. Realizzeremo il difficile compito di trasformare un bene naturale protetto evincolato a risorsa fruibile, stabilendo i criteri di qualità e fornendo i servizi necessari.

Una simile gestione delle riserve costituisce senz’altro un volano di sviluppo per l’economia e per l’oc-cupazione dei territori interessati” conclude Bellomo.

Valorizzare il patrimonio ambientale:gestire le riserve in modo innovativo

Il disastro che ha colpito la pro-vincia di Messina poteva essereevitato con una politica diversa ditutela dell’ambiente. Il dissesto idro-geologico che ha interessato quellezone è il risultato di anni di incuriada parte dell’uomo che ha pro-ceduto ad un disboscamento sel-vaggio, vuoi per gli incendi, chesono per buona parte di originedolosa, vuoi per l’abbandono dellearee rurali. Gli alberi, infatti,svolgono un ruolo fondamentalenella prevenzione dei dissesti geo-logici, causa di morte e di sciagure.L’Assessorato Agricoltura e Forestea tal riguardo, ha messo in campostrategie per la salvaguardia am-bientale del territorio. “La rinaturaliz-zazione della Sicilia - ha spiegatol’assessore Michele Cimino - è unpassaggio indispensabile per latutela del territorio e per la sicurezzadei cittadini. E’ importante sotto-lineare quanto sia fondamentale lasinergia tra i dipartimenti regionaliimpegnati nell’opera di prevenzionee gestione delle emergenze come

lo spegnimento degli incendi”.Il PSR Sicilia 2007-2013, ha

previsto delle misure specifiche perle zone a rischio idrogeologico e perle aree agricole dismesse. In parti-colare, la misura 221, per cui sonostati stanziati 187 milioni di euro, sioccupa del primo imboschimento diterreni agricoli; la 223, con una do-tazione di 36 milioni di euro, diterreni non agricoli. A queste duemisure va ad aggiungersi la 226, percui sono disponibili 30 milioni dieuro. Anche questa misura sipropone di proteggere il territoriodai dissesti idrogeologici e anche dicontrastare gli incendi boschivi. Inquesta prima fase, le risorse eco-nomiche della 226 saranno utilizzatesoltanto per la messa in sicurezzadei demani. “Saranno realizzati in-terventi, ha spiegato PietroTolomeo, dirigente generale del Di-partimento foreste, nei boschi che ri-cadono in zone di alto valore natura-listico per recuperare formazioni bo-schive e ripristinare o costruire exnovo sentieri”.

Dalle foreste un aiuto contro il dissesto idrogeologico

La Regione siciliana punta alla valorizzazione del settore vitivinicolocon la creazione del marchio Doc Sicilia, un brand da destinare a tuttele produzioni qualità per tutelare l’eccellenza del vino siciliano, affinchél’identificazione della territorialità e dell’imbottigliamento si trasformi invalore aggiunto nella competizione delle aziende sui mercati esteri.

“La Doc Sicilia è una strada obbligata – afferma l’assessore all’Agri-coltura, Michele Cimino - rappresenta uno degli strumenti per riposi-zionare il nostro vino e qualificare in modo più solido il legame con il ter-ritorio della nostra produzione più eccellente. Avere una Doc regionalesignifica anche trainare le altre 22 doc siciliane esistenti perché non c’èdubbio che la valorizzazione delle nostre produzioni oggi passa at-traverso la parola Sicilia, quale sinonimo di qualità”.

La Regione lavora da tempo alla creazione di un brand Sicilia per ilvino. Il progetto è stato condiviso da tutti gli attori dell’intero sistema viti-vinicolo regionale come produttori, cantine sociali, associazioni di impresa. Dopo gli stati generali che sisono tenuti a marzo a Palermo, la proposta è stata inoltrata al ministero delle Risorse agricole.

“L’iter di riconoscimento è già a buon punto – dice l’assessore - Abbiamo incontrato i rappresentati delComitato nazionale per la tutela vini a Roma e, in sede di audizione, abbiamo ribadito il nostro parere po-sitivo e la volontà di procedere nel percorso di riconoscimento. Attendiamo una nota del ministero per l’in-tegrazione dei documenti”.

Una volta ottenuta la certificazione, per il settore vitivinicolo si aprirebbero anche altre opportunità, traqueste la creazione di un Consorzio regionale di tutela dei vini di Sicilia che interverrebbe nell’organiz-zazione della produzione, concentrazione dell’offerta e attività di comunicazione e marketing e, dall’altro,faciliterebbe l’accesso ai finanziamenti dei fondi Ocm vino e del Psr 2007-2013 destinati alla promozione.

Vino: La Doc Sicilia un percorso obbligatoper tutelare le eccellenze regionali

COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE

L’assessore Michele Cimino