quotidiano di sicilia - 30 anni (1 parte)

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Trent’anni Speciale I Quotidiano di Sicilia Venerdì 27 Novembre 2009 C’è una cosa che in trent’anni per il “Quotidiano di Sicilia” non è cam- biata ed è la convinzione che il do- vere dei giornali sia sempre lo stesso: lavorare per i cittadini. I quali chie- dono di andare avanti, oltre una realtà che - nell’Isola - è fatta spesso di esa- sperante lentezza. Lentezza nel rece- pire le novità, lentezza nell’adeguare sistemi e uomini, lentezza nel capire cosa c’è sotto i fatti della politica e dell’economia. In una parola, len- tezza nel rompere gli stereotipi di comportamenti che fanno apparire i siciliani affetti da gattopardismo, quella disponibilità ai mutamenti solo di facciata condensata, nel capolavoro di Tomasi, nella frase “bisogna che tutto cambi perché tutto rimanga com’è”. Il fatto che i siciliani non siano tutti, sempre e inevitabilmente affetti da gattopardismo il “Quotidiano di Sicilia” l’ha dimostrato con il suo cre- dere - prima e meglio di altre imprese editoriali - che per cambiare occor- rono nello stesso tempo idee per im- maginare il nuovo e gambe per farlo correre. L’una cosa è inutile senza l’altra. L’idea - per quanto affasci- nante - è destinata al fallimento se non viene appli- cata da uomini onesti e capaci. Il giornale ha cercato sempre di procedere se- condo questo cri- terio: anticipare il futuro e realiz- zarlo. Provocare le reazioni (spesso negative) per smuovere le acque stagnanti e paludose. E lavo- rare, lavorare, la- vorare. Abbiamo detto idee e gambe per farle correre. Non ci siamo spa- ventati di trattare prima di altri argomenti oggi “caldi”: ambiente, Europa, Pubblica ammini- strazione, federalismo e politica. Già, la politica, perché tutti questi argomenti hanno caratterizzato da sempre la scena regionale, portando l’Isola a diventare - di volta in volta - l’avanguardia della sperimentazione del nuovo o la ruota di scorta del vec- chio. Il 3 febbraio di quest’anno ab- biamo pubbli- cato un inserto nel quale ci siamo sforzati di raccogliere ap- profondimenti e pareri sull’espe- rienza più inno- vativa della storia dei go- verni regionali: il milazzismo. Un termine en- trato a far parte del gergo poli- tico alla fine degli anni ’50 e tutt’oggi indica la convergenza di due schieramenti politici diversi, opposti perlopiù, per sconfiggere quello di centro, al fine di far eleggere un determinato candidato o di costi- tuire una maggioranza di governo al- ternativa. Abbiamo scelto di parlarne perché il milazzismo, ancor oggi, viene visto come laboratorio di speri- mentazione dell’autonomia dalle scelte politiche “romane”. E anche oggi, come cinquant’anni fa, il di- scorso va letto nella chiave dell’auto- nomia della Regione siciliana dalle decisioni prese dai partiti centrali. Solo che oggi le “sedi centrali” non sono più romane, ma “padane”. Così, ancora una volta, il presidente regionale di turno, il trentesimo, Raf- faele Lombardo, si scontra - per at- tuare il proprio programma di riforme - con decisioni che tendono a “con- servare” il vecchio negando l’oppor- tunità di trasformarlo in nuovo. Negli anni ’50 l’occasione di scontro fu lo sfruttamento delle fonti energetiche, oggi è la destinazione dei fondi Fas, la riforma della Sanità e della Pub- blica amministrazione regionale, i siti dei termovalorizzatori… Cambiano gli oggetti del conten- dere, non cambia la volontà di consi- derare la Sicilia una colonia dello Stato italiano e i siciliani uomini pigri, incapaci e poco furbi. Angela Carrubba Dal 1947 a oggi Tutti i trenta presidenti della Regione 1. Giuseppe Alessi (1947 - 1949) 2. Franco Restivo (1949 - 1955) 3. Giuseppe Alessi (1955 - 1956) 4. Giuseppe La Loggia (1956 - 58) 5. Silvio Milazzo (1958 - 1960) 6. Benedetto Majorana della Nic- chiara (1960 - 1961) 7. Salvatore Corallo (1961) 8. Giuseppe D’Angelo (1961 - 64) 9. Francesco Coniglio (1964 - 67) 10. Vincenzo Giummarra (1967) 11. Vincenzo Carollo (1967 - 69) 12. Mario Fasino (1969 - 1972) 13. Vincenzo Giummarra (1972 - 1974) 14. Angelo Bonfiglio (1974 - 78) 15. Piersanti Mattarella (1978 - 1980, assassinato[1]) 16. Mario D’Acquisto (1980 - 82) 17. Calogero Lo Giudice (1982 - 1983) 18. Santi Nicita (1983 - 1984) 19. Modesto Sardo (1984 - 1985) 20. Rino Nicolosi (1985 - 1991) 21. Vincenzo Leanza (1991 - 1992) 22. Giuseppe Campione (1992 - 1993) 23. Francesco Martino (1993 - 1995) 24. Matteo Graziano (1995 - 1996) 25. Giuseppe Provenzano (1996 - 1998) 26. Giuseppe Drago (1998) 27. Angelo Capodicasa (1998 - 2000) 28. Vincenzo Leanza (2000 - 01) 29. Salvatore Cuffaro (17 luglio 2001 - 18 gennaio 2008, so- speso[2]) 30. Raffaele Lombardo (14 aprile 2008 - in carica) Tre decenni di vita del Qds, giornale che ha voluto essere sempre al servizio dei cittadini Il milazzismo e la politica regionale bloccata dal potere “padano” Il rifiuto di ogni gattopardismo e autonomia dalle scelte romane QdS.it UOTIDIANODISICILIA Silvio Milazzo Riconoscimento di eccellenza a livello nazionale e tra le prime trenta imprese di costruzioni per avere innalzato in Sicilia opere di valore economico e sociale P er “aver raggiunto in pochi anni livelli di eccellenza anche nazionali, collo- candosi tra le prime trenta imprese di costruzioni” e innalzando in Sicilia opere di imponente valore economico e sociale come il porto turistico di Marina di Ragusa, nuovo gioiello del Mediterraneo, e l’Ospedale San Marco a Catania, che presto sorgerà a Librino, la Tecnis Spa – l’impresa etnea di Engi- neering, Procurement e Construction – è stata premiata dall’Inarch Sicilia (Istituto Nazionale d’Architettura) quale “impresa edile che si è distinta per la realizzazione di grandi opere infrastrutturali”. È un importante riconoscimento che si aggiunge ai record che la Tecnis ha con- quistato nelle ultime settimane. Lo “Speciale Classifiche” di “Edilizia e Territorio”, il supplemento del Sole24Ore che ogni anno traccia un quadro dettagliato sulle realtà imprenditoriali nazionali, gli ha riconosciuto infatti il primato nazionale per aumento di fatturato con una percentuale di +70,3% nel 2008. Inoltre nella gra- duatoria generale per cifra d’affari globale l’impresa catanese ha scalato rispetto allo scorso anno tredici posizioni, passando dal 45esimo posto al 32esimo. Una scalata eccezionale, considerando che l’ingresso tra i “50 big” delle costruzioni generali avveniva un anno fa. Nel quinquennio 2004-2009 la Tecnis tra le principali commesse ha ottenuto due importanti lotti della Salerno-Reggio Calabria, un tratto della Terni-Rieti, la Galleria Scianina Tracoccia (Messina), il ponte di San Donà di Piave, l’Ospedale San Marco a Catania e l’appalto integrato per la rifunzionalizzazione del porto di Genova del valore di oltre 126 milioni di euro, oltre alla realizzazione di uno dei gioielli infrastrutturali siciliani: il porto turistico di Marina di Ragusa, appunto. I dati e le percentuali riportati nella scheda Tecnis dello “Speciale Classifiche” ri- velano trend in crescita su tutti i fronti: una triplicazione del fatturato nel corso degli ultimi 5 anni, accompagnata da indici positivi che evidenziano una buona ca- pacità imprenditoriale, con un portafoglio ordini di 797.101 milioni di euro nel solo anno 2008. Ma l’ascesa dell’azienda etnea non si arresta qui. Nei primi di novembre Tecnis ha visto aprirsi le porte del “gotha” dei general contractor. Ad annunciarlo sempre le pagine di “Edilizia e Territorio”. In altre parole, come capofila del consorzio stabile Uniter, l’impresa catanese rientra in quel club ristrettissimo – 42 in tutta Italia, 11 nella sola categoria dei consorzi – di soggetti abilitati alla costruzione di grandi opere. La figura del general contractor (o contraente generale) è stata in- trodotta dalla legge obiettivo, che ha recepito le direttive europee sui contratti pubblici e regola la qualificazione dei contraenti presso il ministero delle Infra- strutture e dei Trasporti. La Tecnis è l’unica azienda del Sud, da Roma in giù, ad essere riconosciuta come tale. COMUNICAZIONE AZIENDALE PONTE STRALLATO SULL’ADDA (che verrà inaugurato il 14 dicembre p.v.) – committente: Anas Compartimento viabilità per la Lombardia Dopo il crollo del 1994 e anni di attese e polemiche la ri- nascita dell’importante struttura lombarda – situata nel territorio tra le provincie di Lodi e Cremona – è stata affidata a Tecnis. Un cantiere delicato, che dovrà lasciare il segno ma senza invadere il pae- saggio, in un difficile equilibrio tra ambiente e tecnologia. PORTO MARINA DI RAGUSA – Committente: Regione Siciliana e Comune di Ragusa (realizzata con lo strumento del Project financing) Inaugurato nel luglio 2009, l’opera integra il sistema “sole-mare” rappresentando il nuovo polo attrattivo del Mediterraneo e rilanciando il turismo della frazione ri- vierasca. Il moderno hub è un connubio tra ingegneria e hi tech che risponde alle esigenze della yacht-generation.

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Regionale di economia, istituzioni, ambiente, no profit e consumo

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Page 1: Quotidiano di Sicilia - 30 anni (1 parte)

Trent’anniSpeciale IQuotidiano di Sicilia

Venerdì 27 Novembre 2009

C’è una cosa che in trent’anni peril “Quotidiano di Sicilia” non è cam-biata ed è la convinzione che il do-vere dei giornali sia sempre lo stesso:lavorare per i cittadini. I quali chie-dono di andare avanti, oltre una realtàche - nell’Isola - è fatta spesso di esa-sperante lentezza. Lentezza nel rece-pire le novità, lentezza nell’adeguaresistemi e uomini, lentezza nel capirecosa c’è sotto i fatti della politica edell’economia. In una parola, len-tezza nel rompere gli stereotipi dicomportamenti che fanno apparire isiciliani affetti da gattopardismo,quella disponibilità ai mutamenti solodi facciata condensata, nel capolavorodi Tomasi, nella frase “bisogna chetutto cambi perché tutto rimangacom’è”.

Il fatto che i siciliani non sianotutti, sempre e inevitabilmente affettida gattopardismo il “Quotidiano diSicilia” l’ha dimostrato con il suo cre-dere - prima e meglio di altre impreseeditoriali - che per cambiare occor-rono nello stesso tempo idee per im-maginare il nuovo e gambe per farlocorrere. L’una cosa è inutile senzal’altra. L’idea - per quanto affasci-nante - è destinata al fallimento se

non viene appli-cata da uominionesti e capaci.

Il giornale hacercato sempre diprocedere se-condo questo cri-terio: anticipare ilfuturo e realiz-zarlo. Provocarele reazioni(spesso negative)per smuovere leacque stagnanti epaludose. E lavo-rare, lavorare, la-vorare.

Abbiamo dettoidee e gambe perfarle correre.Non ci siamo spa-ventati di trattareprima di altri argomenti oggi “caldi”:ambiente, Europa, Pubblica ammini-strazione, federalismo e politica.

Già, la politica, perché tutti questiargomenti hanno caratterizzato dasempre la scena regionale, portandol’Isola a diventare - di volta in volta -l’avanguardia della sperimentazionedel nuovo o la ruota di scorta del vec-

chio.Il 3 febbraio di

quest’anno ab-biamo pubbli-cato un insertonel quale cisiamo sforzati diraccogliere ap-profondimenti epareri sull’espe-rienza più inno-vativa dellastoria dei go-verni regionali:il milazzismo.Un termine en-trato a far partedel gergo poli-tico alla finedegli anni ’50 etutt’oggi indicala convergenza

di due schieramenti politici diversi,opposti perlopiù, per sconfiggerequello di centro, al fine di far eleggereun determinato candidato o di costi-tuire una maggioranza di governo al-ternativa. Abbiamo scelto di parlarneperché il milazzismo, ancor oggi,viene visto come laboratorio di speri-mentazione dell’autonomia dalle

scelte politiche “romane”. E ancheoggi, come cinquant’anni fa, il di-scorso va letto nella chiave dell’auto-nomia della Regione siciliana dalledecisioni prese dai partiti centrali.Solo che oggi le “sedi centrali” nonsono più romane, ma “padane”.

Così, ancora una volta, il presidenteregionale di turno, il trentesimo, Raf-faele Lombardo, si scontra - per at-tuare il proprio programma di riforme- con decisioni che tendono a “con-servare” il vecchio negando l’oppor-tunità di trasformarlo in nuovo. Neglianni ’50 l’occasione di scontro fu losfruttamento delle fonti energetiche,oggi è la destinazione dei fondi Fas,la riforma della Sanità e della Pub-blica amministrazione regionale, i sitidei termovalorizzatori…

Cambiano gli oggetti del conten-dere, non cambia la volontà di consi-derare la Sicilia una colonia delloStato italiano e i siciliani uominipigri, incapaci e poco furbi.

Angela Carrubba

Dal 1947 a oggi

Tutti i trentapresidentidella Regione

1. Giuseppe Alessi (1947 - 1949)2. Franco Restivo (1949 - 1955)3. Giuseppe Alessi (1955 - 1956)4. Giuseppe La Loggia (1956 - 58)5. Silvio Milazzo (1958 - 1960)6. Benedetto Majorana della Nic-

chiara (1960 - 1961)7. Salvatore Corallo (1961)8. Giuseppe D’Angelo (1961 - 64)9. Francesco Coniglio (1964 - 67)10. Vincenzo Giummarra (1967)11. Vincenzo Carollo (1967 - 69)12. Mario Fasino (1969 - 1972)13. Vincenzo Giummarra (1972 -

1974)14. Angelo Bonfiglio (1974 - 78)15. Piersanti Mattarella (1978 -

1980, assassinato[1])16. Mario D’Acquisto (1980 - 82)17. Calogero Lo Giudice (1982 -

1983)18. Santi Nicita (1983 - 1984)19. Modesto Sardo (1984 - 1985)20. Rino Nicolosi (1985 - 1991)21. Vincenzo Leanza (1991 - 1992)22. Giuseppe Campione (1992 -

1993)23. Francesco Martino (1993 - 1995)24. Matteo Graziano (1995 - 1996)25. Giuseppe Provenzano (1996 -

1998)26. Giuseppe Drago (1998)27. Angelo Capodicasa (1998 -

2000)28. Vincenzo Leanza (2000 - 01)29. Salvatore Cuffaro (17 luglio

2001 - 18 gennaio 2008, so-speso[2])

30. Raffaele Lombardo (14 aprile2008 - in carica)

Tre decenni di vita del Qds, giornale che ha voluto essere sempre al servizio dei cittadini

Il milazzismo e la politica regionale bloccata dal potere “padano”

Il rifiuto di ogni gattopardismoe autonomia dalle scelte romane

QdS.itUOTIDIANODISICILIA

Silvio Milazzo

Riconoscimento di eccellenza a livello nazionale

e tra le prime trenta imprese di costruzioni per avere

innalzato in Sicilia opere di valore economico e sociale

Per “aver raggiunto in pochi anni livelli di eccellenza anche nazionali, collo-candosi tra le prime trenta imprese di costruzioni” e innalzando in Siciliaopere di imponente valore economico e sociale come il porto turistico di

Marina di Ragusa, nuovo gioiello del Mediterraneo, e l’Ospedale San Marco aCatania, che presto sorgerà a Librino, la Tecnis Spa – l’impresa etnea di Engi-neering, Procurement e Construction – è stata premiata dall’Inarch Sicilia (IstitutoNazionale d’Architettura) quale “impresa edile che si è distinta per la realizzazionedi grandi opere infrastrutturali”.

È un importante riconoscimento che si aggiunge ai record che la Tecnis ha con-quistato nelle ultime settimane. Lo “Speciale Classifiche” di “Edilizia e Territorio”, ilsupplemento del Sole24Ore che ogni anno traccia un quadro dettagliato sullerealtà imprenditoriali nazionali, gli ha riconosciuto infatti il primato nazionale peraumento di fatturato con una percentuale di +70,3% nel 2008. Inoltre nella gra-duatoria generale per cifra d’affari globale l’impresa catanese ha scalato rispettoallo scorso anno tredici posizioni, passando dal 45esimo posto al 32esimo. Unascalata eccezionale, considerando che l’ingresso tra i “50 big” delle costruzionigenerali avveniva un anno fa.

Nel quinquennio 2004-2009 la Tecnis tra le principali commesse ha ottenuto dueimportanti lotti della Salerno-Reggio Calabria, un tratto della Terni-Rieti, la Galleria

Scianina Tracoccia (Messina), il ponte di San Donà di Piave, l’Ospedale SanMarco a Catania e l’appalto integrato per la rifunzionalizzazione del porto diGenova del valore di oltre 126 milioni di euro, oltre alla realizzazione di uno deigioielli infrastrutturali siciliani: il porto turistico di Marina di Ragusa, appunto.

I dati e le percentuali riportati nella scheda Tecnis dello “Speciale Classifiche” ri-velano trend in crescita su tutti i fronti: una triplicazione del fatturato nel corsodegli ultimi 5 anni, accompagnata da indici positivi che evidenziano una buona ca-pacità imprenditoriale, con un portafoglio ordini di 797.101 milioni di euro nel soloanno 2008.

Ma l’ascesa dell’azienda etnea non si arresta qui. Nei primi di novembre Tecnisha visto aprirsi le porte del “gotha” dei general contractor. Ad annunciarlo semprele pagine di “Edilizia e Territorio”. In altre parole, come capofila del consorziostabile Uniter, l’impresa catanese rientra in quel club ristrettissimo – 42 in tuttaItalia, 11 nella sola categoria dei consorzi – di soggetti abilitati alla costruzione digrandi opere. La figura del general contractor (o contraente generale) è stata in-trodotta dalla legge obiettivo, che ha recepito le direttive europee sui contrattipubblici e regola la qualificazione dei contraenti presso il ministero delle Infra-strutture e dei Trasporti. La Tecnis è l’unica azienda del Sud, da Roma in giù, adessere riconosciuta come tale.

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PONTE STRALLATO SULL’ADDA (che verrà inaugurato il 14 dicembre p.v.) – committente: AnasCompartimento viabilità per la Lombardia Dopo il crollo del 1994 e anni di attese e polemiche la ri-nascita dell’importante struttura lombarda – situata nel territorio tra le provincie di Lodi e Cremona – èstata affidata a Tecnis. Un cantiere delicato, che dovrà lasciare il segno ma senza invadere il pae-saggio, in un difficile equilibrio tra ambiente e tecnologia.

PORTO MARINA DI RAGUSA – Committente: Regione Siciliana e Comune di Ragusa (realizzata conlo strumento del Project financing) Inaugurato nel luglio 2009, l’opera integra il sistema “sole-mare”rappresentando il nuovo polo attrattivo del Mediterraneo e rilanciando il turismo della frazione ri-vierasca. Il moderno hub è un connubio tra ingegneria e hi tech che risponde alle esigenze dellayacht-generation.

Page 2: Quotidiano di Sicilia - 30 anni (1 parte)

Speciale Trent’anniII Quotidiano di SiciliaVenerdì 27 Novembre 2009QdS.it

UOTIDIANODISICILIA

Un cantiere dopo l’altro: fognature e strade, am-biente e viabilità. L’amministrazione comunaledi Misterbianco è da tempo impegnata nell’in-

frastrutturazione del territorio comunale. Si è appena chiuso il cantiere per le fognature nella

centrale via Garibaldi e la via San Nicolò. E subito si aprirà quello

per il tratto di via Plebiscito,nel quartiere Manganelli, nelcentro storico. Ma anche neiquartieri di periferia, im-portanti opere pubbliche già realizzate – la rotatoriadi Lineri, le tre nuove strade a Belsito (le vie Nico-losoto, Unità d’Italia e dei Lillà) – hanno potenziato laviabilità e i collegamenti con il capoluogo.

“Sono interventi fondamentali – dice il sindacoNinella Caruso – per migliorare la qualità della vita edell’ambiente in cui viviamo”.

“Lavori fondamentali come quelli in corso lungol’ex strada statale 121, nel tratto che attraversa lazona commerciale. Un segmento di strada diventato

comunale ma con caratteristiche di superstrada, percorso ogni giorno da mi-gliaia di autoveicoli, visitatori e operatori commerciali. Per renderlo più sicuro,l’amministrazione ha fatto un progetto di ammodernamento per una spesa dioltre due milioni di euro”.

“Sono opere strutturali e non di “lifting” – aggiunge il sindaco Caruso – che siripercuoteranno positivamente sull’intera zona commerciale e i territori vicini”.

Nel 2009, a Misterbianco non è mancata nemmeno l’attenzione alle oppor-tunità di distrazione: l’amministrazione comunale ha voluto allestire spettacoliteatrali, musicali, letterari ed eventi legati alla moda e alla rivitalizzazione del ter-ritorio. “Le risorse sono sempre meno disponibili – sottolinea il primo cittadino diMisterbianco – ma ci siamo impegnati anche nell’investire in cultura e nel man-tenere efficienti i servizi per garantire la crescita civile e sociale della comunità”.

COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE

COMUNE DI MISTERBIANCOVIA SANT'ANTONIO ABATE 3 - 95045 TELEFONO 095-

Comune di Misterbianco

Amministrazione impegnata

nell’infrastrutturazione del territorio

Ninella Caruso

La Facoltà di Lettere e Filosofia presenta un’offerta for-mativa che coniuga i fondamenti della cultura uma-nistica con i nuovi saperi e con le richieste prove-

nienti dal mondo del lavoro e dal nostro territorio di ap-partenenza. Oltre ai numerosi Corsi di Laurea triennale especialistica, propone una ricca attività didattica extra-curriculare, che ogni anno offre agli studenti la possibilitàdi partecipare ai laboratori didattici istituzionali di Officinadei Media, tenuti da docenti ed esperti del settore. Inoltre,Officina dei Media arricchisce la propria offerta didattica conLaboratori di eccellenza, curati da professionisti di rilevanza na-zionale, come Lamberto Puggelli, Enrico Ghezzi e Francesco Merlo.

Una realtà ormai consolidata e un’importante risorsa per la Facoltà èla.mu.s.a., il laboratorio multimediale di sperimentazione audiovisiva, che offreagli studenti la possibilità di confrontarsi con le metodologie e i linguaggi delleprofessioni legate ai più importanti mezzi di comunicazione: audiovisivi, graficae pubblicità, editoria multimediale e comunicazione per il web. Il laboratorio curala comunicazione della stessa Facoltà, seguendo le fasi di organizzazione epromozione di molti eventi culturali e d’intrattenimento, come gli appuntamenti diConversazioni in Sicilia, Preludi all’Opera (in collaborazione con il TeatroMassimo Bellini di Catania), la rassegna cinematografica La lanterna magica, le

feste di primavera ed’estate. Il laboratorio hainoltre progettato e rea-lizzato i dvd multimedialiallegati ai due volumiCatania. La città, la suastoria, a cura di GiuseppeGiarrizzo e MauriceAymard (DS Editore,Catania 2007) e Catania.La città, la sua storia, vol.II, a cura di Lina Scalisi(DS Editore, Catania2009).

COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE

FACOLTÀ DI LETTERE E FILOSOFIAPIAZZA DANTE 95124 CATANIA 095 7102 111

L’offerta formativa della Facoltà di Lettere e Filosofia

Page 3: Quotidiano di Sicilia - 30 anni (1 parte)

Speciale Trent’anni IIIQuotidiano di SiciliaVenerdì 27 Novembre 2009 QdS.it

UOTIDIANODISICILIA

“In questi primi diciassette mesi del mio mandato di Presidente della Provincia re-gionale di Palermo, in assoluta coerenza con il programma presentato aglielettori, è stato possibile uniformare l’azione politico-amministrativa alle linee ge-

nerali che sono essenzialmente tre: una governance partecipata, un’attività di pro-grammazione e di pianificazione attraverso l’elaborazione di un piano strategico utilealla valorizzazione del territorio per un suo sviluppo armonico ed equilibrato, la riorga-nizzazione della macchina amministrativa in funzione degli obiettivi da raggiungere ela razionalizzazione delle risorse umane ed economiche al fine di garantire equilibrioed efficienza. Ebbene, nell’ottica di una governance partecipata è stata istituita laConferenza permanente dei Sindaci del territorio provinciale, un organismo che puòapprovare risoluzioni di intenti e proposte su tematiche inerenti la programmazione comunitaria equella economica e ambientale della Regione ma anche attivare la predisposizione di programmi diprotezione civile e la realizzazione di strutture e servizi di interesse sovracomunale e di infrastruttureal servizio dei comuni e, quindi, un organismo operativo in grado di affrontare i problemi del territoriocon un ruolo di coordinamento e di pianificazione, nella condivisione di soluzioni e di strategie.Strumento di una governance partecipata è anche il tavolo partenariale socio-economico, l’altro or-ganismo che, insieme alla conferenza dei sindaci, al consiglio provinciale ed alla giunta rappresenta

uno dei quattro riferimenti dell’azione politico-amministrativa della Provinciaregionale di Palermo, e che si pone come strumento operativo capace diesprimere le proposte, i suggerimenti e gli interventi di tutte quelle forze pro-duttive ed economiche che operano nel territorio, in una prospettiva di condi-visione e di confronto utile ad uno sviluppo ragionato ed equilibrato. Altroelemento di fondamentale importanza è quello del Piano strategico per lacompetitività e la coesione territoriale della Provincia, uno strumento cheafferma il ruolo centrale dell’Ente nella gestione dell’area vasta del territorio eche si propone di individuare le principali direttrici di sviluppo in ordine allavalorizzazione delle potenzialità e delle specificità di ogni singolo com-prensorio, orientando a tal fine gli investimenti per infrastrutture e servizi ne-cessari al raggiungimento di questo obiettivo. Il piano strategico quindiconsente di svolgere il compito di coordinamento e di assistenza nei confrontidei comuni più piccoli per aiutarli a vincere la sfida della competitività e le cri-ticità della situazione economica, individuando le principali direttrici disviluppo. Altro asse di intervento strutturale è stato quello, essenziale, dellariorganizzazione degli uffici per aree, al fine di conferire dinamicità ed effi-

cienza alla macchina amministrativa ma anche per evidenziare responsabilità e compiti di gestioneancora più precisi e delineati, perché l’adeguamento dell’impianto generale è condizione indispen-sabile per lo sviluppo complessivo del territorio, obiettivo esclusivo dell’amministrazione che hol’onore di presiedere.

E’ stato così possibile per la Provincia Regionale di Palermo muoversi a 360 gradi sul territorio, ri-badendo la grande forza e l’incisività di un ente locale impegnato nell’azione di promozione e disviluppo e quale insostituibile organo di governo del-l’area vasta, con interventi strutturali in fatto di via-bilità - con il Piano straordinario di potenziamentodella rete stradale e con quello della Grande Via-bilità - con interventi di edilizia scolastica e conmisure a sostegno delle politiche sociali e dei servizialla persona, ma la Provincia di Palermo ha attivatoenergie e risorse anche in settori chiave come la for-mazione e la cultura, con iniziative culturali capaci diinnescare meccanismi di crescita economica esociale, oltre ad interventi strutturali di promozioneturistica mirati ad una vera valorizzazione del ter-ritorio. Tutto questo nel rispetto di una politica di bi-lancio di riqualificazione e contenimento della spesacorrente, con una maggiore consapevolezza deicosti. Ritengo che il percorso sin quì intrapreso siavirtuoso e che siano state poste le basi per unacrescita reale delle nostre comunità”.

COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE

PROVINCIA DI PALERMOVIA MAQUEDA, 100 - 90134 PALERMO TEL. +39 091 662 8111 www.provincia.palermo.it

Provincia Regionale di PalermoUn piano strategico per valorizzare il territorio

Giovanni Avanti

Atrio di Palazzo Comitini

COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE

Un documento unitario di 25pagine e 8 questioni fonda-mentali, per dare nuovo

impulso al rilancio economico, pro-duttivo e occupazionale del Sira-cusano. È il risultato di settimaned’incontri tematici del Tavolo tecnicoprovinciale per l’Economia e loSviluppo, presieduto e coordinatodal Presidente della Provincia re-gionale di Siracusa, Nicola Bono,conclusosi lo scorso 13 novembre. Ildocumento, condiviso da tutti i por-tatori d’interesse, rappresenta la co-siddetta Piattaforma Siracusa. “Nonè un mero elenco di doglianze, - hadetto Bono a riguardo - ma individua percorsi, strategie e interlocutori, istituzionali oprivati”.

Al primo punto, l’Accordo di programma sulla chimica, sottoscritto nel 2005 e fermoal palo, per il quale è necessario tornare al Tavolo di confronto col Governo nazionale.

A seguire, i Progetti d’investimento in essere e non ancora attivati. Per attuarli vannorimossi gli ostacoli all’appalto delle opere cantierabili e sbloccare o attivare le risorsepubbliche e private, per l’area industriale, di oltre 2 miliardi di euro.

Il Piano di Risanamento ambientale, di 770 milioni di euro, va perpetrato in sinergiacon lo Stato. Urgente è la bonifica della rada di Augusta per creare il porto Hub.

Sulle Politiche turistiche, i nodi principali sono i trasporti, la capacità d’accoglienza el’offerta di un prodotto turistico-culturale unitario.

L’Accesso al credito per le Pmi richiede azioni per anticipare i tempi d’erogazione delcredito d’imposta. Basilari sono pure interventi sulla trasparenza del rating, sulla re-visione dei parametri di Basilea2, sul rafforzamento Confidi, sul consolidamento dellepassività onerose L.r. 23/08 art. 8 e sui ritardi nei pagamenti della Pa.

Per le Problematiche della Pmi e del settore agricolo, si controllerà il rilascio di con-cessioni per centri commerciali e s’incentiverà l’agricoltura verso produzioni eco-com-

patibili.Sulle Infrastrutture per i trasporti,

Ferrovie e strade provinciali, si la-vorerà per sbloccare le Opere pub-bliche, attuare gli strumenti urbanistici,avere una politica ferroviaria, puntaresui trasporti marittimi e riuscire asfruttare i Fondi Strutturali 2007-2013.

Infine, ultimo punto su cui inter-venire riguarda l’Attività della Pa nelsettore degli investimenti e valu-tazione delle modalità e dei tempi per ipagamenti.

Provincia di Siracusa, il Tavolo tecnico sull’Economia produceun documento che indica la strada per lo sviluppo

Bono: “Progetto che individuapercorsi strategie e interlocutori”

Il presidente Bono legge il documento unitario

Un momento del Tavolo dell’Economia

“Lavorare per il progresso e la crescita economica, morale e civiledi questa città”. È l’obiettivo che si è posto il sindaco di Siracusa,Roberto Visentin, dal momento della sua elezione, lo scorso

giugno del 2008. Un’attività amministrativa che in quest’ultimo anno emezzo ha avuto il sostegno del Consiglio comunale nell’adozione diprovvedimenti necessari, dovendo fare i conti con difficoltà di ordine fi-nanziario, già evidenziate dal bilancio di previsione del 2008 e acu-tizzate da una crisi economica internazionale. Causa prima, la drasticariduzione dei trasferimenti finanziari dallo Stato e dalla Regione. È per

questo che l’AmministrazioneVisentin si è impegnata a incentivare la ca-pacità progettuale in grado di reperire risorsefinanziarie, puntando anche all’ultimo ciclodella programmazione comunitaria. Si evi-denzia, tuttavia, l’incremento della spesa com-plessiva nei Servizi sociali e la riduzione dellapressione fiscale sulle famiglie, sottolineatadall’abbattimento del 90% della Tarsu suigarage.

E ancora, grazie al G8 ambiente dello scorsoaprile sono stati realizzati interventi di riqualifi-cazione urbana, con benefici nella vivibilità.Contestualmente si è dato ordine all’affissionepubblicitaria e dei necrologi. Da rimarcare,inoltre, la volontà operativa di eliminare lo

scarico fognario di Targia, con la realizzazione della condotta, oltre all’adozione dilampade fluorescenti per l’illuminazione pubblica.

Per risolvere le criticità del traffico e della mobilità, sin da subito è stata affidata la pro-gettazione dei relativi Piani. Il Pum e il Put, rappresentano, infatti, l’unica soluzione a pro-blematiche quali la questione ambientale e l’organizzazione sistematica della Ztl al-l’interno dell’isola di Ortigia. Ai risultati po-sitivi raggiunti nel settore Commercio, con iltrasferimento dei box della Neapolis e lospostamento del mercato settimanale inpiazza Sgarlata, fa eco l’attenzione alle pe-riferie. Non va dimenticato, infine,l’impegno volto ad assestare e migliorarel’appetibilità turistica di Siracusa. Molti,difatti, i momenti di attrazione nell’arcodell’anno, primo tra tutti il ciclo di Rappre-sentazioni Classiche. Un accenno meritaanche il Piano particolareggiato di Ortigia, ilcui schema di massima è stato esitato dalConsiglio comunale lo scorso 12 gennaio.

COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE

COMUNE DI SIRACUSAPIAZZA DUOMO N° 4 TEL. 0931-45111

Comune di SiracusaUn’amministrazione attenta ai servizi sociali,

al sostegno alle famiglie e alla riqualificazione urbana

Il Sindaco Visentin al Quirinale

Piazza Duomo

Èla più giovane Area Marina Protetta italiana. Eppure, l’Ampdel Plemmirio, ad appena quattro anni dalla sua ufficiale isti-tuzione (il 9 febbraio del 2005 ) ha compiuto passi da

gigante fino a diventare un punto di riferimento per le altre realtàche mirano alla salvaguardia dell’ambiente marino e non solo.Quindici chilometri di mare e suggestivi paesaggi lungo la costadella Penisola Maddalena e Capo Murro di Porco, dove pas-seggiare, immergersi e vivere a stretto contatto con la natura graziead un susseguirsi di coste alte, calette, grotte emerse e un territorioricco di straordinaria flora e fauna, ma anche di storia e cultura. IlConsorzio Plemmirio nato dalla perfetta sinergia tra il Comune e laProvincia di Siracusa, è già un esempio nelle strategie di rilanciodello sviluppo sostenibile del territorio e nell’impegno profuso perdiffondere una maggiore sensibilità all’habitat marino, alle creaturedel mare. Le iniziative si susseguono incessanti, lo staff dell’Ampdel Plemmirio è costantemente al lavoro, tanto che, nello spazio dipochi anni, ha già centrato due prestigiosi obiettivi: la certificazioneEmas e il riconoscimento Aspim. L’Amp del Plemmirio oggi miraancora più in alto ed è una delle due candidate a diventare Biosferadell’Unesco, sarebbe la prima in Sicilia a raggiungere un traguardotanto ambito. Patrocinata e finanziata dal Ministero dell’Ambiente edella Tutela del Territorio, l’AMP del Plemmirio è stata creata alloscopo di ridare dignità a un tratto di costa la cui bellezza è statatroppo a lungo negata dall’incuria e da una scarsa educazione am-bientale della popolazione. Già nel primo anno dalla sua istituzionesi registrò il boom della ripopolazione ittica, basti citare alcuni signi-ficativi dati faunistici raccolti ed elaborati su monitoraggio dellastessa Amp. La cernia dorata (Epinephelus costae) in un soloanno, ha visto la sua comunità quadruplicarsi, per la corvina(Sciaena umbra), invece, gli esemplari sono aumentati del 72%.Tutto ciò se si pensa che le attività subacquee all’interno di tutte lezone del Plemmirio sono aumentate del 95%. La passeggiata aterra è non meno interessante, tra distese di palme nane, essenzedi tabacco siciliano che profumano l’aria, fichi d’india e spinaporci.Ma è soprattutto nei fondali del mare ionico, decantato anche da Virgilio, che l’Amp del Plemmiriosi svela agli occhi dei sub come un vero e proprio Eden, con le sue praterie di posidonia dove èpossibile scorgere anche giganteschi esemplari di Pinna Nobilis e coralli coloniali. Qui è possibileincontrare anche tonni, ricciole e persino delfini e capodogli. Un tuffo che può riservare anchesorprese per gli amanti dell’archeologia. I fondali del Parco Marino sono ricchissimi di importantie numerosi reperti archeologici di varie epoche e civiltà. In questa area sono stati recuperati, nelcorso degli anni, numerosi reperti custoditi nel museo Paolo Orsi di Siracusa, città patrimonio

Unesco. Ma un altro aspetto che ha contraddistinto illavoro del Plemmirio, sin dalla sua istituzione, è statoquello di assoluto impegno nei confronti di categorie diutenti solitamente trascurate dai circuiti turisticiclassici: disabili e bambini. Si possono ricordare, primocaso in Italia, i due percorsi subacquei pensati ad hocper i non vedenti, mentre i disabili possono goderedelle bellezze e delle acque del Plemmirio, grazie allacreazione di punti di accesso al mare dotati di scivolisu cui transitare in carrozzella e alla possibilità di usu-fruire dell’aiuto di personale altamente specializzato.L’Amp del Plemmirio è un paradiso accessibile a tutti.

Area Marina Protetta del PlemmirioFlora e fauna ma anche

storia e cultura

COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE

Page 4: Quotidiano di Sicilia - 30 anni (1 parte)

L’Efc (European Foundation Cen-tre) di Bruxelles definisce la fonda-zione come “un ente privato senzafinalità di lucro”, di solito intitolato auna personalità che con il suo com-portamento o le sue idee abbia contri-buito a migliorare la società. Un entecostituito sulla base di uno statuto,cioè un insieme di norme che ne re-golino l’attività, e dunque dotato diuna propria organizzazione, di propriorgani di governo e di un patrimoniofinanziario che impiega per scopi diutilità pubblica, siano essi culturali,educativi, religiosi, sociali, scientificio altro. Nel 2006 Carlo Alberto Tre-gua, direttore del “Quotidiano di Si-cilia”, ha costituito una Fondazioneintitolandola al proprio padre, LuigiUmberto Tregua, uomo di grandi dotimorali e umane, e di elevate capacitàimprenditoriali.

“L’idea - spiega il giornalista – eraquella di riaffermare la continuitàdella visione della società che avevamio padre, convinto che occorresse

promuovere l’elevazionedegli individui attraversoil progresso economico,sociale e soprattutto cultu-rale. Ideali questi che mihanno formato e che misono stati guida per tuttala mia vita. Di qui la sceltadi istituire e assegnaredelle borse per studentieconomicamente svantag-giati, ma anche di soste-nere progetti cheriguardano lo smaltimentodei rifiuti e la riduzionedei consumi energetici.Tutto questo con il fonda-mentale supporto di par-tner quali il RotaryInternational Distretto2110 Sicilia-Malta, nellapersona del past presidentSalvatore Sarpietro, l’Uni-versità etnea, nella per-sona del rettore AntonioRecca, il Centro UnescoMaria Elisa Brischetto di Catania,presieduto da Bruno di Stefano”.

La Fondazione EuromediterraneaLuigi Umberto Tregua, ha cominciatoad assegnare borse di studio già nel2007 e, da qui al 2010 ne metterà abando altre otto, grazie anche al pre-zioso contributo del Comitato scienti-fico presieduto dal prof. Benedetto

Matarazzo e composto da otto docentidell’Università di Catania: la vicepre-sidente Graziella Priulla (Scienze Po-litiche), Giuseppe Siracusa (Dmfci),Ignazio Maria Marino (Scienze Poli-tiche), Filadelfio Basile (Agraria),Emanuele Rimini (Scienze Matema-tiche, Fisiche e Naturali), FrancescoBottino e Rosario Lanzafame (Inge-

gneria).Nell’ambito del sostegno alla ri-

cerca scientifica, la Fondazione haavviato due progetti di ricerca in co-finanziamento con l’Università di Ca-tania che prevedono un investimentodi circa 90 mila euro.

Il primo progetto, avviato ormai dadue anni, riguarda la Facoltà di Inge-gneria dell’Università di Catania e,nella fattispecie con il Dipartimentodi ingegneria industriale e meccanica(Diim), diretto dal prof. FrancescoPatania. Il progetto di ricerca finan-ziato è coordinato dal prof. RosarioLanzafame e punta sul risparmioenergetico con riguardo ai biocombu-stibili per l’alimentazione di motorisia per la produzione di energia elet-trica e sia per l’autotrazione.

Il secondo progetto è del Diparti-mento di metodologie fisiche e chimi-che (Dmfci), diretto dal prof.Giuseppe Siracusa e riguarda la ge-stione sostenibile dei rifiuti solidi ur-bani e le innovazioni tecnologiche neisistemi di raccolta e smaltimento. Inparticolare il progetto prevede la pro-gettazione di un elettrodomestico cheprovveda alla ripartizione dei rifiutidi ambienti domestici e professionali.

Patrizia Penna

Finanziati progettiper smaltimentorifiuti e riduzione

dei consumi

Le borse di studio

Tutti i bandiche scadonoentro il 2010

Il primo dei due bandi 2009-10della Fondazione Euromediterra-nea Luigi Alberto Tregua prevedel’assegnazione di quattro borse distudio, ciascuna del valore di 2.500euro, spendibili entro la fine delprossimo anno, per il perfeziona-mento delle competenze musicaliin scuole, accademie, istituti.

Le borse sono destinate a artistidi età compresa fra i 18 e i 28 anni,residenti in Sicilia, e “in situazionedi svantaggio economico attestatada autocertificazione Iseeu eIspeu”.

Anche il secondo bando assegnaquattro voucher da due mila e 500euro, spendibili per la partecipa-zione a un master universitario diprimo o secondo livello.

Le borse di studio sono riservatea giovani laureati (con laurea diprimo o secondo livello) con nonpiù di 30 anni di età alla data discadenza del bando, residenti in Si-cilia e in situazione di svantaggioeconomico.

Le domande di ammissione albando dovranno pervenire entro il31 dicembre di quest’anno nella lasede della Fondazione Tregua, invia Principe Nicola 22 (95128) aCatania. Ulteriori dettagli sono di-sponibili sul sito www.quotidiano-disicilia.it nella sezione dedicataalla Fondazione. (pp)

Speciale Trent’anniIV Quotidiano di SiciliaVenerdì 27 Novembre 2009

Costituita nel 2007 per ricordarne gli ideali di promozione dell’individuo attraverso la cultura

Le attività della Fondazione Euromediterranea Luigi Umberto Tregua

Dal ricordo di un imprenditoreborse per lo studio e la ricerca

QdS.itUOTIDIANODISICILIA

Luigi Umberto Tregua

Capo d'Orlando, l'antica Agatirno, fondata, come vuole laleggenda, ai tempi della guerra di Troia, proprio dal figlio diEolo, da cui prese il nome, si incunea, bella e spavalda, oggi

come tremila anni fa, verso il Tirreno. All'estrema punta del suo territoriosi erge, suggestivo, il Santuario ed i ruderi del Castello di Orlando, unatangibile testimonianza della sua lunga storia medievale. Da questiscorci storici, tra le realta' Patrizie della villa Bagnoli fino ai ritrovamentidelle Cave del Mercadante, dalla leggenda dei culti dionisiaci, ai cantidei pescatori che ricordano le incursioni Saracene, fino ai giorni nostri,

passando attraverso l'epopea dei Tommasi di Lampedusa, c'e' un comune denominatore: ilmare di Capo d'Orlando. Mare, da sempre presente nella realta', prima commerciale, edoggi sempre piu' turistica del paese. Una mare caldo, incontaminato, ricco di piccoli tesori,capace di regalare tra Saraghi, Spigole e"Pettini", resti di antiche vestigia. Mare che ab-braccia e rinfranca, che si lascia amare come la gente di questi luoghi, ospitale e cordiale,che evoca il fascino dei tempi andati. Capo d'Orlando oggi vive un perfetto equilibrio trapassato e presente, privilegiando le attivita' turistiche e dando vita, in particolari momenti, asuggestive manifestazioni dove il folklore, ancora, non e' a solo uso del turista. Cultura,musica e sport sono sempre presenti nel calendario delle manifestazioni turistiche di unacittadina che, di fatto, valorizzando l'Arte, è diventata negli anni, punto d'incontro e con-fronto di artisti e pittori. La Mostra Nazionale di Pittura, negli anni ha celebrato le svariateespressioni artistiche, ora è diventata un raffinato quanto grande contenitore di opered'arte, con un ingente patrimonio artistico conservato nella pinacoteca comunale, negliuffici pubblici e nelle antiche ville. Una caratteristica unica, che dà ancora piu' spessorealla scelta di scoprire questa perla turistica siciliana che si pone al centro di un com-prensorio ricchissimo di storia, di affascinanti e suggestivi luoghi che conservano autenticied intatti patrimoni storici. Una scelta che arricchisce e che rende indimenticabile il sog-giorno a Capo d'Orlando dove storia, arte, cultura e turismo, sono davvero di casa.

COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE

Comune di Capo D’Orlando

Capo d’Orlando, dove storia, arte, cultura e turismo sono di casa

Page 5: Quotidiano di Sicilia - 30 anni (1 parte)

Speciale Trent’anni VQuotidiano di SiciliaVenerdì 27 Novembre 2009 QdS.it

UOTIDIANODISICILIA

A.S.I. Consorzio per l’ area di sviluppo Industriale della Provincia di Messina

La parola al commissario Angelo Sottile

COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE

E’ da un articolo della Confindustriadi Messina del gennaio 2008 chenasce in me una ribellione: prima

da cittadino e poi da uomo delle Istituzioni.L’associazione Industriali di Messina ri-chiama la dichiarazione ad elevato rischiodi crisi ambientale del 2002 per il “com-prensorio del Mela “, richiama il Sin – sitodi interesse nazionale –del 2006. Cosegiuste e sacre dichiara la Confindustria diMessina, poiché in questa area non si èancora fatto niente per la riqualificazioneed il risanamento, ma non si è fatto nienteanche dopo la presa di posizione, (in altromodo non può essere intesa, visto che iltutto avveniva a Roma), da parte di CON-FINDUSTRIA Messina. Ma a parte legiuste logiche nella ripartizione dei compitie dei ruoli ed il peso che ogni Istituzionedeve dare per assolvere le problematiche connesse allosviluppo, all’occupazione, al miglioramento del PIL dell’areatirrenica rimane da superare il problema di come e di chideve fare, nell’intrico delle leggi, nell’incastrarsi degli in-teressi delle parti sociali, politiche e perché no, anche dellevarie lobby che impregnano l’area provinciale Messinese. Suquanto chiaramente riportato dall’articolo a prescindere dallagià importante dichiarazione senza effetti programmatoridell’area ad elevato rischio di crisi ambientale, mi permettoriportare i considerato di cui all’articolo sopra citato inerentele bonifiche:

“ Quattro gli aspetti che hanno di fatto determinato questasituazione di stallo. Innanzitutto le prescrizioni da parte delMinistero dell’Ambiente, che secondo Confindustria na-zionale “sembrano ignorare la legislazione vigente”. Maanche la mancanza di un adeguato confronto tecnico nelleistruttorie dei progetti di bonifica e lo stop agli svincoli di areenon contaminate per la restituzione agli usi legittimi. Infine, ilblocco nell’autorizzazione di piani stralcio di aree conta-minate da bonificare in tempi più brevi rispetto al progettocomplessivo dell’impianto, in quanto destinate ad inve-stimenti necessari all’operatività dei siti produttivi. “Questa si-tuazione quindi - conclude Blandina- oltre ad impedire gli in-vestimenti di riqualificazione delle aree, sta paralizzando pro-gressivamente tutti gli adeguamenti impiantistici necessariper mantenere in attività le imprese”.(15/01/2008-Revestito-ITL/ITNET”

Ed ha perfettamente ragione, in effetti questa è la si-tuazione, paralisi totale dell’area, che non permette nessunincremento per lo sviluppo se non adeguatamente siprovveda in tempi brevi alla bonifica ed al risanamento del-l’area. Io non so il “come” , con quali mezzi finanziari, conquali leggi e norme debbo procedere per eliminare gli effettidi danno economico, sociale e per la salute, so quanto hofatto in questi pochi mesi e so quali obiettivi raggiungere nelprossimo futuro. Ho provveduto ad intervenire con progettimirati per eliminare l’amianto dai tetti, a migliorare le con-dizioni dell’aria ambiente introducendo il metano per al sosti-tuzione dei bruciatori e caldaie ad olio, è in corso la defi-nizione dell’iter istruttorio per l’impianto di depurazione con-sortile che prevede una importante quantità di riciclo diacque depurate, acque grigie, da riportare all’utilizzo cosìcome previsto dalla vigente normativa, stò ricercando il mi-gliore sistema per rendere funzionali gli impianti dellapubblica illuminazione e non gravare economicamente sulbilancio dell’Ente. Stò provvedendo finchè si abbattino glisprechi nel consumo di energia dell’intera area ASI ed altroancora che cercherò di fare. Ma tre punti sono l’obiettivo chemi sono prefisso: il primo è quello di raggiungere unosviluppo dell’area attraverso il processo ed i criteri dellosviluppo sostenibile, quindi la partecipazione ed il coinvol-gimento delle parti sociali ed istituzionali, dei cittadini. Ilsecondo è rilanciare la legalità in questa aria che a pre-

scindere dai controlli tecnici della video sor-veglianza meritano l’attenzione di essere tra-sformate in ZFL, zone franche per la legalitàdi cui alla legge regionale 20 novembre 2008,n. 15 Il terzo punto è di definire, con “l’arma della disperazione” perché niente èfacile e nessuno aiuta, sia le bonifiche, chel’area ad elevato rischio ambientale rag-giungendo i previsti risultati per la riqualifi-cazione e per il rilancio economico al quale siaggiunge un altro aspetto altrettanto grave ,cioè gli effetti determinati dall’ “ area critica adelevata concentrazione di attività industriali”,ai sensi dell’articolo 13 del D.Lgs. 334/99”, ilcui iter amministrativo è ancora bloccato.Alcune cose di queste aggrovigliate nor-mative hanno aspetti urbanistici e per ri-solverli bisognerà provvedere alla redazionedella VAS, altri hanno aspetti differenti, vedi le

bonifiche, e bisognerà provvedere con interventi finanziari eprogettazioni specifiche. E’ certo che sarebbe importante inSicilia, sia per la nostra area industriale, che per le altrearee siciliane di dare corso implementando il Decreto Legi-slativo 31 marzo 1998, n. 112- Art. 26

Questa legge potrebbe consentire di:a) Trasformare la conduzione e gestione del consorzio in-

dustriale con, inutile nasconderlo, i malesseri amministrativie funzionali che lo privano di effetti positivi, in una macchinaamministrativa funzionale, operativa, di facile gestione anchese ciò dovrà essere il frutto dell’impegno notevole di uomini erisorse.

b) Trasformare l’impegno per l’applicazione delle logicheambientali, da spesa a risorsa per lo sviluppo.

c) Trasformare il consorzio industriale da sistema avulsodell’interpretazione dei bisogni della collettività in un enteprodigo al rapporto, alla condivisione, alla partecipazione,con l’obiettivo sano e razionale della ricerca continua dell’in-teresse collettivo condiviso con gli Enti partecipanti, le Isti-tuzioni ai vari livelli, con le associazioni, con il confrontocontinuo e partecipato con la società civile e le OO.SS:.

Quindi, non più una ASI avulsa metodologicamente e poli-ticamente dal territorio, ma una ASI integrata che siaelemento continuo di sistema sostenibile, per raggiungere si-gnificativi traguardi nell’interesse dell’occupazione, delleimprese ed industrie, della comunità. Ma è possibile darecorso a questo ciclo di programmazione se i soggetti istitu-zionali che partecipano ai consorzi ASI, siano essi comuni,province, camere di commercio, associazioni di industriali,associazioni della piccola industria, altre associazioni di ca-tegoria nonché enti pubblici economici e finanziari, faccianoconcretamente “sistema” per rendere il tessuto locale appe-tibile per l’insediamento di nuove realtà produttive/industriali(attraverso, innanzitutto, azioni di riqualificazione ambientalee riadattamento con riqualificazione degli opifici esistenti) eper rendere effettivamente operative le funzioni conferitedalla normativa vigente, purtroppo spesse volte rimaste ine-spresse per la commistione di molteplici fattori locali con-tingenti.”

In conclusione, personalmente, ritengo che l’informazionesia un dovere per chi, come me, ha la responsabilità di Com-missario Straordinario di un ente come l’Asi di Messina, maanche un’opportunità per ricercare quelle sinergie, collabo-razioni e contributi assolutamente necessarie per avere piùpossibilità di successo il progetto strategico ambizioso chemi sono intestato, cioè una nuova “mission” per le ASI sulterritorio, ma che oltre le proprie idee, i propri convincimenti,i propri sogni, credo che bisogna comunicare le cose che sisono fatte e quelle che ci si impegna a fare a breve e mediotermine, quindi

cercherò di illustrare puntualmente alcune iniziative cheritengo assolutamente prioritarie, non rinviabili, e comunquenon rinunciabili, che in ampia sintesi intendo portare a cono-

scenza, esplicitando, come ritengo doveroso, per tematiche,le attività già poste in essere nei circa cinque mesi dal mioinsediamento e quelle in programmazione a breve e mediotermine quali:

SICUREZZA E LEGALITÀ DELLE AREE PRODUTTIVE ASI

Già fatto: presentato, per il finanziamento, un progetto divideo sorveglianza nell’agglomerato industriale di Milazzoper un importo di 967.000,00 € a valere sul P.O. F.E.S.R.2007/2013.

Da fare: a) Protocollo di legalità con la Prefettura per leaziende che si vorranno insediare in area Asi; b)Trasformarele aree industriali in ZFL, zone franche per la legalità di cuialla legge Regione Sicilia n. 15 del 20 Novembre 2008; c)completamento, e messa a norma con ottimizzazione deiconsumi degli impianti d’illuminazione dell’agglomerato indu-striale (è in corso di redazione un bando di selezione di unaE.S.Co. con cui realizzare una convenzione Global Serviceper realizzare gli interventi con un FTT (finanziamentotramite terzi) e realizzare un ATI per partecipare a dei bandidi finanziamento, regionali, nazionali ed internazionali) chesaranno disponibili a breve termine.

ECOSOSTENIBILITÀDELLE ATTIVITA’ PRODUTTIVE

Già fatto: a) presentati, per il finanziamento, quattroprogetti di metanizzazione delle aree industriali di Larderia,Milazzo, Patti, S.Agata di Militello per un importo com-plessivo di oltre €. 7.000.000,00 a valere sul P.O. F.E.S.R.2007/2013 asse II “ Grande progetto di metanizzazione”. b)presentato per il finanziamento il progetto di “Bonifica am-bientale da amianto a matrice compatta dell’agglomeratoagro-industriale di San Piero Patti” a valere sul P.O. F.E.S.R.2007/2013 asse V importo dei lavori €. 2.350.000,00. c) pre-sentato per il finanziamento un progetto “ Ripristino scarichireti acque bianche agglomerato industriale di Milazzo-Giammoro” a valere sul P.O. F.E.S.R. 2007/2013 asse Vimporto dei lavori €. 4.050.000,00.

Da fare: a) Modifica del regolamento di assegnazionedelle aree Asi, con la previsione per le aziende che si inse-dieranno delle certificazioni: 1) Certificazione ambiente ISO14001; 2) Certificazione energia di cui al D. Lgs. 192/2005;3) Certificazione qualità ISO 9001; 4) Certificazione Si-curezza sul lavoro OHSAS 18001. b) Caratterizzazione e bo-nifica dei siti di aziende esistenti con provvedimenti premiantiper coloro che si adegueranno in tutto o in parte alla certifi-cazione integrata prevista per i nuovi insediamenti.

INFRASTRUTTURAZIONE DELLE AREE INDUSTRIALI

Già fatto: a) presentato per il finanziamento il progetto di “Progetto esecutivo per la realizzazione delle opere di urba-nizzazione ed infrastrutture a servizio degli insediamenti pro-duttivi artigianali del comune di S.Agata di Militello”, importodei lavori €. 4.386.000,00 a valere sul P.O. F.E.S.R.2007/2013 asse V. b) presentato per il finanziamento ilprogetto di “ Lavori di urbanizzazione ed attrezzamento del-l’agglomerato industriale di Patti- I° settore”, importo deilavori €. 6.440.000,00 a valere sul P.O. F.E.S.R. 2007/2013asse 5.1.2.2.

Da fare: a) Realizzazione, anche con l’apporto di capitaliprivati, dell’autoporto nelle aree all’uopo previste nel P.R.G.dell’Asi in territorio del comune di Milazzo. b) completamentodelle opere di urbanizzazione ed infrastrutturazione dell’area“Raffineria”

Angelo Sottile

Cos’è l'ASIIl Consorzio per l'Area di Sviluppo Industriale della provincia di

Messina ha il compito di promuovere la creazione e lo sviluppo di at-tività imprenditoriali nei settori dell'industria e dei servizi alle impresenell’ambito del comprensorio messinese, in coerenza con gli indirizzi diprogrammazione socioeconomica della Regione Sicilia. Il Consorzio, alfine di favorire l’insediamento di piccole e medie imprese, provvede:

a. ad individuare le zone di insediamento industriale e predisporre iPiani Regolatori Generali delle zone con destinazione industriale;

b. ad acquisire e cedere i terreni per la costruzione di stabilimenti in-dustriali;

c. ad attrezzare gli agglomerati mediante la progettazione ed ese-cuzione di opere infrastrutturali, servizi sociali e tecnologici erustici;

d. ad esercitare attività di promozione ed assistenza alle iniziative in-dustriali.

Notizie e dati sul Consorzio Atto istituzionale: Statuto approvato con D.P.Reg. 7/12/1983, n. 1/5A

(in G.U.R.S. 1° Giugno 1974, n. 29) il Consorzio Tirreno per il Nucleo diIndustrializzazione della provincia di Messina è stato trasformato inConsorzio per l’Area di Sviluppo Industriale della provincia di Messina.

Enti partecipanti: Amministrazione Provinciale, Camera di Com-mercio, Comuni di: Messina, Barcellona P.G., Caronia, Floresta,Milazzo, Monforte S.G., Montagnareale, Montalbano Elicona, Pace delMela, Patti, Rometta, S. Filippo del Mela, S. Pier Niceto, S. Piero Patti, S.Agata di Militello, Saponara, Spadafora, Terme Vigliatore, Torregrotta,Tortorici, Ucria, Valdina, Venetico, Villafranca Tirrena, Associazionedegli industriali, C.N.A., A.P.I., C.I.S.L., C.I.S.N.A.L., U.I.L., E.N.I..

Superficie e comprensorio: Il comprensorio dell’area ha estensionedi ha 57.658 ed è costituito dal territorio dei Comuni di Messina Villa-franca Tirrena, Saponara, Rometta, Spadafora, Venetico,Valdina, Torre-grotta, Monforte San Giorgio, San Pier Niceto, Pace del Mela, SanFilippo del Mela, Milazzo, Barcellona Pozzo di Gotto, Terme Vigliatore, Furnari, Falcone, Oliveri, Patti, San Piero Patti.

Strumento Urbanistico: Piano regolatore dell’Area di Sviluppo Industriale, che prevede la ristrutturazione degli agglomerati diMilazzo, Villafranca Tirrena ed i nuovi agglomerati di Barcellona, Patti, San Piero Patti e Messina Sud Larderia, è stato approvato conD.A. n. 780 del 18/11/1986. È stato adottato dal Consiglio Generale il nuovo P.R.G. in data 28/10/1996 che è in corso di approvazione.Prezzo di vendita del terreno: lire 11.398 mq.

Agglomerati industriali consortili: Milazzo, Villafranca Tirrena, Barcellona, Patti, San Piero Patti, Messina Sud Larderia. I Consorzi perle Aree di Sviluppo Industriale (A.S.I.) della Sicilia sono regolamentati dalla legge regionale 4 Gennaio 1984 n. 1 e sono costituite nelle 9provincie (Agrigento, Caltanissetta, Catania, Enna, Messina, Palermo, Ragusa, Siracusa e Trapani) oltre Gela e Caltagirone.

Page 6: Quotidiano di Sicilia - 30 anni (1 parte)

Speciale Trent’anniVI Quotidiano di SiciliaVenerdì 27 Novembre 2009QdS.it

UOTIDIANODISICILIA

Economia, istituzioni, ambiente, noprofit e consumo sono le principali te-matiche approfondite dalla redazionedel “Quotidiano di Sicilia”. E, intrent’anni, il cuore pulsante dell’infor-mazione della testata è si è rinnovatoed è cresciuto, maturando la volontà diandare al di là della rappresentazionerituale dei fatti, di andare a indagaredietro le quinte, magari quando i riflet-tori si spengono ed emergono leombre, gli interrogativi cui dare rispo-sta.

Ecco come cavallo di battaglia del-l’informazione giornalistica del QdS èdiventata l’inchiesta, da sempre con-siderata il banco di prova del buoncronista, il genere nobile con cui con-frontarsi. E certamente anche il piùarduo, in quanto suo obiettivo è la ri-costruzione puntuale e completa nonsolo di un avvenimento, ma di unaserie complessa di accadimenti.Spesso, per portare a termine un’in-chiesta occorrono giorni, se non setti-mane. E più delicato è l’argomento,più numerosi i muri di gomma su cui

si va a sbattere se si cerca di andare“oltre la notizia”. È l’inchiesta investi-gativa, a cui il giornalismo italiano èpoco avvezzo, il genere a cui punta datrent’anni l’informazione del Qds.Raccogliendo consensi tra lettori - ilQds è oggi terzo per numero di lettoritra tutti i quotidiani e il primo tra glieconomici - e addetti ai lavori, a co-minciare dalle due massime carichegiornalistiche siciliane, il presidentedell’Ordine regionale, Franco Nica-stro, e il segretario dell’AssostampaAlberto Cicero. Entrambi hanno avutoparole di approvazione e incitamentonei confronti di una redazione giovanee che si è dimostrata capace di infor-mare con competenza e autorevolezza,mettendo così in pratica l’idea di gior-nalismo del direttore Carlo AlbertoTregua, fondatore del giornale.

Spulciando i titoli delle inchiestedegli ultimi due anni, emergono infattii principali temi che hanno riscossol’interesse dei lettori siciliani, e nonsolo. Molte di queste inchieste, infatti,sono state riprese da testate nazionali,come quelle riguardanti gli sprechidella Regione. Ricordiamo qualche ti-tolo: “Ars, un usciere costa centomilaeuro”, “La luculliana mensa del Parla-mento siciliano”, “Ars: dimore da na-babbi a disposizione deiparlamentari”, “Il Parlamento dellaLombardia costa la metà dell’Ars”.

Ci sono poi i servizi speciali chehanno messo a nudo il Bilancio della

Regione e il carico del personale: “Re-gione: un miliardo e 200 milioni per iventimila dipendenti”. E tra quelle chehanno raccontato gli alti costi deglienti collegati alla Regione, ecco “Con-sorzi bonifica, dopo la riduzione co-stano il triplo”, “Da Province aConsorzi, un risparmio da un mi-liardo”. Le inchieste del Qds hannoportato alla luce diffusi malcostume(“Mobbing rosa, un fenomeno cheresta avvolto nel silenzio”) ed eviden-ziato altre storture: il fatto che il gra-tuito patrocinio sia diventato in Siciliauna sorta di ammortizzatore socialeper giovani avvocati (“Udienze social-mente utili”) assommandosi ai costidelle lungaggini della giustizia (“Pro-cessi in Sicilia, nel 2008 in 1.600hanno chiesto risarcimento”).

Non meno incisive le inchieste sultema che lega l’energia all’inquina-mento (è l’unico quotidiano che pub-blica ogni giorno una pagina su questoargomento). Tra le inchieste più re-centi “Il “triangolo della morte” e losviluppo insostenibile”, “Oasi del Si-meto, abusivismo e costruzioni ille-gali”, “Vogliono distruggere la Siciliacon i mostri eolici” (lanciata benprima della scoperta del racket dellepale).

Maria Francesca Fisichella

L’inchiesta è dasempre considerato

il banco di prova del buon cronista

A coadiuvare i redattori del QdS- l’unica testata regionale su cui,ogni giorno, si possono trovare pa-gine dedicate a tutte e nove le pro-vince della Sicilia - vi è la capillarerete di collaboratori che copre ilterritorio delle nove province sici-liane. Che ci raccontano i piani disviluppo approntati dai Comuni, ledifficoltà dei commercianti, le di-sfunzione della viabilità urbana, ildegrado dei quartieri, l’indolenzadelle istituzioni di fronte alle inef-ficienze dei servizi sociali, i ritardidei Prg, e di potenziali aeroportiche attendono di aprire i battentidei cantieri....

Neanche su questo versante, del-l’informazione del QdS, è trascu-rata l’attenzione alle “ombre”.Inefficienze, sprechi, disservizi,malesseri, malcostume sono messinero su bianco attraverso le inchie-ste provinciali. Qualche titolo per

evidenziare i filoni seguiti, dal-l’abusivismo, al degrado edilizio,alle inefficienze della pubblica am-ministrazione: “Ecco come la Re-gione siciliana ‘valorizza’ gliimmobili saccensi (in cui si rac-conta dell’ex sede dell’ospedale divia Figuli in condizioni disa-strose); “Ospedale, storia infinita:ancora ritardi” (a Marsala, in pro-vincia di Trapani, doveva aprireentro il 2008 ma…); a Palermo il“Business dell’acqua sotto accusa.La privatizzazione non va giù”; aGela (Cl) con l’occupazione a ri-schio, per il “Petrolchimico è l’oradei timori”; a Messina con “Edili-zia, sulla strada Panoramica ancoraabusivismo e vane attese”; adAgrigento con gli “Urp: in alcunicomuni della provincia se ne sco-nosce del tutto l’esistenza”… (mff)

Un gruppo di professionisti che ha saputo mettere in pratica l’idea di informazione del fondatore

Lavora con l’approvazione e il sostegno dalle massime cariche del giornalismo siciliano

Una redazione giovane ma già autorevoleoggi bandiera del giornalismo d’inchiesta

Grazie a una fitta rete di collaboratori

Ogni giorno news economichedalle nove province siciliane

COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE

COMUNE DI BARCELLONA POZZO DI GOTTOVIA SAN G. BOSCO ANGOLO VIA G. SPAGNOLO - TEL. 090 9790246

Protesta nel mare per oltre 6 Km con una penisola ricca di inse-nature e baie naturali, la città di Milazzo ha rappresentato dasempre un punto strategico per la navigazione nel basso

Tirreno, quale primo porto “sicuro” sulla costa settentrionale dell’Isola.Questa felice posizione geografica, in un punto di transito delle rotte dinavigazione antiche e moderne e su un tratto di mare “insanguinato”da battaglie di storica memoria (260 a.C. vittoria del console romanoCaio Duilio sui Cartaginesi durante prima guerra punica, 36 a. C.

guerra civile tra Sesto Pompeoed Ottaviano), rende ragionedella ricchezza di un patrimonio subacqueo nonsolo naturale ma anche archeologico ancora ingran parte scientificamente inesplorato. Dopoessere stata la “perla del Tirreno” negli anni ‘90,Milazzo ha subito i problemi legati al passaggiotra la prima e seconda repubblica, ma la propriavocazione turistica non è mai stata in di-scussione. Nella mappa siciliana delle città d’arteinfatti non può non esserci questo deliziosocentro d’antiche origini. Ed essere “città d’arte”significa avere uno dei passaporti più importantiper far turismo, unìtamente, per intenderci, atanti altri requisiti che Milazzo possiede a pienotitolo: clima ideale, acque marine accattivanti,

capacità rícettiva in crescendo, monumenti che ricordano le varìe epoche della sua mil-lenaria vicenda storica, la quale si distingue, per così dire, già nei tre differenti nucleiche caratterizzano la città tirrenica: la città murata posta sul acrocoro più meridionaledeI promontorio; il Borgo, sul declivio collinare, la città nuova in pianura. La città diMilazzo, che conta una popolazione di circa 35.000 abitanti, è situata sulla costa norddella Sicilia, alla base di una lungae sottile penisola che le conferisceuna particolare connotazione fisicache la fa anche chiamare “Città delCapo”. Milazzo è una cittadina chein passato ha sofferto per una po-litica di sviluppo basata solo sull’in-dustrializzazione. Ma le risorse na-turali, il patrimonio storico artistico,la riscoperta di una innata vo-cazione turistica che è stata messaprontamente a frutto. L’economiadella città mamertina è anche ca-ratterizzata da attività produttivecollegate all’ambiente e che negliultimi tempi sono divenute digrande attualità, come l’agri-turismo, il florovivaismo e l’agri-coltura.

COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE

COMUNE DI MILAZZOVIA F. CRISPI N°1 - 98057 MILAZZO (ME) - CENTRALINO 090 92311

Comune di MilazzoUna città d’arte con la vocazione turistica ed un prezioso patrimonio archeologico

Veduta di Milazzo

Il palazzo del Comune

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Speciale Trent’anni VIIQuotidiano di SiciliaVenerdì 27 Novembre 2009 QdS.it

UOTIDIANODISICILIA

Se da una parte è vero che la crisi economica iniziata nel 2008 avrà ripercussioni sugli indi-catori di crescita e di occupazione non solo del 2009 ma anche del prossimo anno, è anchenecessario, per effettuare una disamina di una situazione che sia coerente con l’ambito in

esame, valutare dati ed indicazioni specifici del comparto di riferimento. Per esprimere, quindi, unavalutazione sull’andamento del traffico passeggeri e merci nel porto di Catania occorre innanzitutto ri-levare che nell’anno 2008, in cui ha sostanzialmente avuto avvio la crisi economica, la movimen-tazione complessiva dei principali porti italiani sede di Autorità Portuale ha mediamente avuto unaflessione di circa l’1%. Prendendo ad esempio alcuni scali italiani del nord, centro e del sud, si può ri-levare come a Genova sia la movimentazione merci che il numero di containers nel 2008 sono scesidel 5%, a Civitavecchia le tonnellate di merce hanno subito un decremento nel 2008 di circa il 10%mentre il numero di TEUS è diminuito del 19%, a Napoli nell’anno 2008 è stato movimentato il 5% inmeno di tonnellate di merce. In leggera ma significativa controtendenza il porto di Catania che, con lesue quasi 4 milioni seicentomila tonnellate di merce ha incrementato il suo “fatturato” nel 2008 del6,7% e prevede di mantenere inalterato il traffico anche per il 2009.

“Analizzando in modo più approfondito i dati emergono alcune considerazioni –ha spiegato il pre-sidente dell’Autorità portuale Santo Castiglione. Prima di tutto lo scalo etneo ha retto perfettamentel’impatto della crisi, ciò presumibilmente perché il suo traffico è consolidato ed è frutto di una correttapolitica di sostegno e di investimenti infrastrutturali effettuata negli ultimi anni dall’Autorità Portuale.Secondariamente, che la capacità di diversificare i settori di attività, attingendo con attente e studiateprevisioni ai nuovi comparti che il mercato è in grado di esprimere, può risultare fondamentale per re-cuperare quote di traffico perdute in altri settori maggiormente in crisi. Testimonianza di ciò è la ca-pacità che ha sviluppato il porto di Catania e con esso si intende l’insieme dei suoi imprenditori, delleamministrazioni pubbliche e delle forze di polizia in esso operanti, di operare i dovuti repentini ade-guamenti finalizzati ad acquisire nuovi traffici. La movimentazione di auto nuove, gestita dall’Agenziamarittima Marangolo ad esempio, aumentata di oltre il 50% nel 2009 rispetto all’anno precedente haconsentito di equilibrare funzionalmente l’attività portuale in perdita nel comparto containers. Ciò hafatto sì che gli oltre 6.500 TEUS perduti nel biennio 2008/2009 sono stati rimpiazzati da oltre 28.000auto in più movimentate nello stesso periodo di tempo”.

Il comparto containers necessita di una specifica analisi, in quanto, fra tutti i settori del trasportomarittimo, è quello che meglio rappresenta il sistema di globalizzazione dell’economia e, come tale,anche quello che ha risentito maggiormente della crisi dei mercati e della diminuzione dei volumi ditraffico a lungo raggio.

La Est, europea servizi terminalistici, è una delle aziende che nel porto di Catania si occupa dellamovimentazione dei containers delle grandi compagnie di navigazione Hapag Lloyd, Maersk, Zim eKline. La Est segue tutta la filiera dal trasporto containers, al disbrigo pratiche sino alla destinazionefinale delle merci. I traffici -spiega Emanuele Marocchi, direttore generale della Europea servizi termi-nalistici – nell’ultimo triennio sono in crescita costante nonostante la crisi grazie al fatto cheun’azienda con credenziali come la nostra, rappresenta una garanzia per gli imprenditori”

L’abbattimento in pochi mesi dei noli (per trasportare un container dal Far east all’Italia il costo èsceso da € 1.500 a € 200-300) ha spinto grandi armatori a cancellare molte rotte ed a lasciare all’or-meggio alcuni colossi del mare (212 sulle 1200 che nell’anno 2007 hanno rappresentato il 90% delleportacontainers operative), vittime del “gigantismo navale”.

In Sicilia tale contrazione è stata ridotta dall’impegno delle imprese e delle amministrazioni portualiche hanno saputo contenere i costi, la ripresa è prevista per il primo semestre del 2011.

Il traffico passeggeri del porto di Catania gode di ottima salute e prevede anche di consolidare ilproprio trend positivo nel prossimo 2010. Tanti sono infatti i cambiamenti che consentiranno allo scaloetneo di consacrarsi uno dei principali porti cruise e Ro-Ro per passeggeri nel Sud Italia. Le proiezioniprevedono, infatti, che il porto di Catania chiuderà l’anno 2009 con un incremento nel traffico pas-seggeri dell’11% rispetto al 2008, aumentando sia il traffico da traghetti che i crocieristi in transito(+80%). Ma un dato è ancora più confortante, l’aumento sia per il 2008 che per l’anno 2009 dei pas-seggeri che scelgono il porto di Catania per iniziare o concludere una crociera (oltre 21.000) e che,per tale motivo, si trovano a trascorrere nella città etnea alcuni giorni e non solo le poche ore di unnormale turista in transito. Inoltre, per l’anno 2010 è previsto l’approdo settimanale al porto di Catania

della Costa Pacifica, una delle più grandi navi dacrociera del Mediterraneo, che porterà in cittàper ogni approdo 3.000 passeggeri oltre 1.000persone di equipaggio.

Il traffico Ro-Ro sia merci che passeggeri,principale vocazione del porto etneo, ha ga-rantito un ulteriore leggero incremento degli oltre170.000 veicoli movimentati e, grazie alle Auto-strade del Mare, eliminate dal flusso auto-stradale. Per garantire la concretizzazione diquesti obiettivi l’Autorità Portuale ha lavorato in-tensamente sul piano infrastrutturale. Sono staticompletati i lavori di prolungamento del moloforaneo (€ 21 milioni) e l’allargamento dellabanchina interna del molo di levante (€ 15milioni). Senza oneri per l’Autorità Portuale èstata realizzata una stazione marittima prov-visoria che insiste su di un’area di 2.000 mq. con 900 mq. di spazi coperti per check-in, depositi, areesterili di security, zone commerciali, ristoranti, parcheggi etc. E’ in corso di esecuzione l’intervento diristrutturazione dell’edificio storico della Vecchia Dogana per oltre 11 milioni di euro (di cui quasi 7,5milioni a carico di privati) che, con i suoi 4.000 mq. coperti ospiterà il fulcro del sogno del waterfrontetneo: un centro culturale, ricreativo, turistico, commerciale e servizi, per consentire ai catanesi diiniziare il percorso di riconquista del proprio mare. Sono stati acquisiti finanziamenti comunitari peroltre 1.500.000 euro per progettare interventi infrastrutturali e di riqualificazione delle aree di movi-mentazione del porto. E’ stato installato un sistema di videocamere a circuito chiuso, fornite di tec-nologia motion detection, per migliorare le condizioni di sicurezza del porto contro gli attacchi terro-ristici. Entro l’anno verrà aggiudicata la gara per l’affidamento dei lavori di realizzazione della più im-portante infrastruttura portuale della Sicilia orientale, una darsena per traghetti e containers del costodi 100 milioni di euro, che consentirà di incrementare del 90% la movimentazione dei traghetti siamerci che passeggeri nel porto di Catania e la creazione di un terminal da oltre 60.000 TEU/anno.L’opera, che prevede la costruzione di oltre 100.000 mq. di piazzali operativi e 1.100 m.l. di banchineper l’ormeggio di navi Ro-Ro, ha ottenuto, unica nel panorama nazionale odierno, l’autorizzazione allosversamento in mare del materiale proveniente dal dragaggio del fondale da parte del Ministero del-l’Ambiente.

L’Autorità Portuale, con la collaborazione delle forze di polizia operanti in porto e della Capitaneriadi Porto, ha messo a punto gli importantissimi piani di sicurezza che, oltre al monitoraggio dei possibilirischi, individuano le misure di sicurezza da realizzare con i fondi all’uopo ottenuti dal Ministero delleInfrastrutture e Trasporti pari ad oltre 3 milioni di Euro e che sono già stato oggetto di apposita gara diappalto i cui lavori saranno avviati entro i primi mesi del 2010.

Nota dolente la proposta di nuovo Piano Regolatore Portuale, che da più di cinque anni è in attesadell’intesa con il Consiglio Comunale di Catania. Non appena completato questo passo, il porto saràfinalmente dotato di uno strumento di pianificazione, moderno, duttile e soprattutto rispettoso dell’am-biente. In tempi recentissimi, il Ministero delle Infrastrutture ha erogato fra alcuni porti italiani, i più me-ritevoli, un fondo perequativo finalizzato alla realizzazione di progetti di manutenzione e ristruttu-razione delle aree portuali. Lo scalo Etneo ha ottenuto il quinto maggiore importo fra tutti i porti italianie impegnerà i quasi 5 milioni di euro ottenuti per la realizzazione di oltre sette progetti già in avanzatafase di definizione (fra cui il miglioramento del varco di accesso sud, la riqualificazione della zona delporto nuovo ed il rifacimento della Torre Piloti e di alcuni piazzali portuali).

Questi straordinari risultati, associati all’aumento delle linee che oggi collegano il porto di Cataniastabilmente con il nord Italia ed indirettamente con il Nord Africa (Genova, Napoli, Ravenna, Malta contranshipment fino in Libia, Civitavecchia con transhipment fino in Spagna e prossimamente Cori-gliano), rappresentano la grande risorsa che lo scalo etneo è in grado di offrire alla propria città ed atutti i siciliani per affrontare, superare e risorgere dalla crisi che ha colpito l’intera economia mondiale.

COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE

Autorità Portuale di CataniaIl Porto di Catania in controtendenza aumenta il fatturato

del 6,7% con più di 4 milioni di tonnellate di merce in transito

La recente visita del ministro Urso al Porto di Catania

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Speciale Trent’anniVIII Quotidiano di SiciliaVenerdì 27 Novembre 2009QdS.it

UOTIDIANODISICILIA

Il primo grido d’allarme erastato lanciato nell’immediatezzadel disastro: l’alluvione diMessina è una tragedia di serieB, si era detto sulla scorta diquanto accaduto nelle prime 48ore successive all’evento. Unaconsiderazione forse basata sul-l’onda emotiva che non trovavaadeguati riscontri nel sen-timento nazionale, su una sintroppo facile comparazione conquanto accaduto a L’Aquila, suuna voglia insoddisfatta dipresenza dello Stato che affondava leproprie radici ben oltre gli eventi diGiampilieri. Ora l’aneddoticaspicciola che veniva utilizzata asupporto della tesi, ha purtroppotrovato riscontri impietosi nell’agireistituzionale. La tragedia di serie B,infatti, si è trasformata in un fal-limento della politica nazionale, tral’altro provocato dallo stesso erroreche ha fatto dell’alluvione un drammaannunciato: l’incapacità del governocentrale di stabilire priorità.

Proviamo a ripercorrere l’accadutoseguendo due prospettiva, una dibreve e l’altra di medio-lungo periodo.Il primo elemento che causò indi-gnazione, lo scorso ottobre, fu sicu-ramente l’atteggiamento del Pre-sidente del Consiglio, arrivato in città72 ore dopo la sciagura. Le cronacheci ricordano come, nel frattempo,avesse dovuto rispettare alcuni

impegni politico-mondani. Oggi nonsorprende tanto il fattoche quella e lapresenza ai funerali diStato rappresentino leuniche due visite delpremier, quanto la cla-morosa smentita intermini di fatti. Ber-lusconi, visitando i1.600 alluvionati,espresse infatti dueconcetti chiari: i centri

colpiti andranno abbandonati e rico-struiti altrove, il Governo lo farà neitempi già sperimentati in Abruzzo (4mesi) e attingendo a risorse straor-dinarie. Di contro non solo regi-striamo il mancato avvio dei lavori perle fantomatiche new town, ma so-prattutto l’assenza di una proget-tualità. Nessuno, attualmente, saancora quale sarà la sorte deglisfollati. Pensare al caso-Messina,insomma, non è prioritario, così comenon lo è individuare i fondi per ri-solverlo immediatamente, così come

non lo era stato destinare le sommenecessarie al consolidamento del ter-ritorio nel 2007. Si preferisce spez-zettare, accontentare tutti per nonscontentare alcuno.

Fece scalpore, poi, la contempo-raneità con la quale il Governoaffermò l’idea Ponte, mentre ancora lamaggior parte delle vittime erano sottole macerie. Sembrò una provocazionedel momento, ma già ora si parla delleprime opere a terra, che interesserannoaltre colline della città (quelle dellazona Nord), senza alcun riferimentoad eventuali rischi idrogeologici: unapriorità che la politica continua a nonriconoscere. Infine, colpì l’atteg-giamento dei media, i quali prefe-rirono le luci del cabaret al disastro si-ciliano e alle raccolte solidali. Lastessa politica che era stata in grado difare accendere i riflettori su L’Aquila(ricordate la puntata di Porta a Portaspostata in prima serata per celebrarela ricostruzione?), ha piuttosto deciso,stavolta, di indicare motivi: l’abu-sivismo variabile determinante del-l’accaduto e, allo stesso tempo,elemento di malcostume tutto meri-dionale. Lo Stato, insomma, ha decisodi trattare l’alluvione alla stregua ditanti altri eventi ordinari: con i fatti econ le parole. Non si è dimenticato diGiampilieri, semplicemente non si maiaccorto della portata di questodramma…

Mario Centorrino

Il costo del disastro del Messi-nese, tra emergenza e danno totale,ammonterebbe finora a 550 mi-lioni di euro (50 la prima e 500 ilsecondo, secondo una stima dellaProtezione civile). Concentriamocisui costi emergenziali: alle ventitreimprese private ingaggiate perprovvedere allo sgombro dei de-triti, andrà, a compenso di quattrosettimane di lavori, una cifra cheoscilla intorno al milione e mezzo.Ci si riferisce a un costo calcolatosul coefficiente del metro cubo perchilometro movimentato e traspor-tato dai mezzi. Il Comune di Mes-

sina per predisporre misure prov-visorie di alloggio ha speso finoracirca 8 milioni di cui 5 per il contopreannunziato dagli albergatoriche hanno ospitato i senzatetto.Nel totale vanno considerati inse-rimenti impropri nella lista deglisfollati e affitti per sistemazioneprovvisorie talvolta al di sopra deiprezzi di mercato. I Vigili delFuoco reclamano quattordici mi-lioni e cosi, con cifre diverse, lealtre forze militari intervenute.Tutto lascia prevedere che, allafine dell’anno, la stima salirà com-plessivamente a circa un miliardo

di euro. Che in un’economia locale

come quella di Messina rappre-senta, approssimativamente, il10 per cento del Pil annuale.L’economia del disastro, in-somma, è proprio un buon af-fare. (mc)

Berlusconi aveva annunciato new town e tempi brevi, ma non si è cominciato neanche a progettare

Per il premier il caso-Messina non sembra essere una priorità come fu l’Abruzzo

Giampilieri, quel dramma di serie Bche è fallimento per l’Italia intera

Alluvione e costi per la collettività

Se l’economia del disastro è proprio un buon affare

La spesa complessiva sarà di circa

1 miliardo di euro

Lo Stato ha deciso di trattare

l’alluvione come un evento ordinario

Mario Centorrino