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Presentazione di una novit

Appunti di psicologia delle emozioni e della comunicazione.

I miei appunti dalla prima lezione fino alla lezione del 25 marzo 2010.

L'educatore. (1)

una persona che lavora in sistemi gi presenti, come la famiglia, la classe, facendo progetti terapeutici volti a favorire uno sviluppo pi equilibrato della personalit e dell'autonomia personale.

Programma gestisce e verifica interventi educativi mirati al recupero e allo sviluppo di persone disagiate. Importante che la verifica segua l'ottica della ricerca e che non si categorizzi la persona senza prendere in considerazione le diverse problematiche e i contesti.

riconosciuto attraverso il contesto in cui opera.

Opera anche sul contesto in cui l'utente inserito, reinserimento nella comunit.

Lavora in quipe multidisciplinari.

Realizza progetti educativi che hanno lo scopo di promuovere la formazione e l'integrazione e poi lo sviluppo e la partecipazione.

L'educatore. (2)

Si differenzia dalle altre figure perch passa del tempo quotidiano con l'utente, si deve perci andare oltre la teoria appresa.

Spesso ha il ruolo di termometro emotivo poich le persone con cui ha a che fare non sanno riconoscere le emozioni e non hanno questo mezzo di conoscenza del mondo.

un contesto che veicola le emozioni sia positive che negative promuovendo l'apertura al mondo esterno.

Le emozioni.

L'emozione si esprime con suoni, con reazioni fisiologiche e reazioni comportamentali che possono essere contrastanti in soggetti diversi.

Si ha un riferimento maggiormente filosofico poich sono considerate degli aspetti idiosincratico, ovvero l'esperienza pi individuale che un uomo pu fare.

La sfera emotiva e quella razionale non sono scindibili.

Le emozioni si differenziano anche dagli affetti poich esse sono aspetti che non possiamo controllare.

Se intercorre un minimo lasso di tempo dall'evento all'espressione questo denota la non veridicit dell'emozione allo stesso modo se l'espressione perdura nel tempo. Essa ha un apice e un rapido decadimento.

La paura.

un emozione molto antica riscontrabile anche in animali inferiori.

A questa famiglia fanno parte diverse emozioni che si differenziano a partire dalla durata a cui poi segue un ristabilirsi fisiologico.

un emozione diversa dalla fobia che una paura senza oggetto, ovvero un pericolo potenziale fantasmatico ovvero creato da noi stessi.

Darwin. (1)

Teoria evolutiva: alcune caratteristiche vengono mantenute nella prole perch esse rispondono pi o meno bene per la sopravvivenza di un determinato essere nell'ambiente in continuo cambiamento.

Non solo le caratteristiche somatiche aumentano la sopravvivenza ma anche quelle comportamentali, dunque anche le emozioni.

Prova l'innatismo delle espressioni facciali osservando: i bambini piccoli, i malati di mente, le arti figurative, gli animali e facendo studi di fisiognomica (materiale iconografico sulle emozioni) e sulle diverse razze.

Darwin. (2)

Elabora 3 principi:Principio delle attitudini associate: ad un determinato stimolo risponder sempre un determinato comportamento.

Principio dell'antitesi: il corpo risponde in modo opposto sulla base della natura dell'evento (felicit vs tristezza).

Principio dell'azione diretta dal sistema nervoso: l'evento scaturisce uno stimolo che attiver un circuito nervoso predefinito, stimolo-riflesso, quindi sempre un processo innato.

La paura per Darwin:Qualcosa di innato, automatico ed incontrollabile, universale e che pone l'organismo in stato di allerta.

Si possono osservare comportamenti di fuga, espressioni specifiche, modificazioni fisiologiche specifiche e ha la funzione adattativa di mantenere in vita l'individuo.

James.

Scrive il primo trattato di psicologia.

L'uomo funziona su 3 livelli: l'arcoriflesso, gli istinti e i processi mentali.

L'individuo per sviluppare la mente ha bisogno tanto di un patrimonio genetico quanto di un ambiente relazionale favorevole. Continuit quindi tra aspetti biologici e ambientali.

L'emozione una percezione cosciente che avviene dentro il soggetto a seguito di uno stimolo esterno.

L'emozione il susseguirsi di modificazioni fisiologiche, espressioni e comportamenti.

Un bambino nasce gi con una predisposizione verso alcune emozioni rispetto ad altre (connessioni neuronali che lungo lo sviluppo decadono).

Sorpresa.

Emozioni primaria che uguale da cultura a cultura.

Si esprime con un suono vocale preferenzialmente un o, cade la mandibola, si vede maggiormente la sclera sopra l'iride, le sopracciglia si alzano e si ha un tono muscolare pi rilassato.

Nei bambini le espressioni di sorpresa sono molto simili a quelle di trasalimento, una sorpresa vista come un qualcosa di negativo.

Lo spalancare gli occhi deriva dalla funzione di vedere meglio anche se nell'uomo si persa la funzione adattativa.

Watson.

Egli individua 3 parti per indagare le emozioni: dolore paura amore. Queste 3 emozioni di base si combinano per poi formare le emozioni pi complesse.

Attraverso gli esperimenti di Pavlov egli arriva a sostenere che ad ogni stimolo corrisponde un emozione tra dolore paura amore.

Legato al pensiero comportamentista.

Tomkins. (1)

Egli parla di affetto facendo cos riferimento alla filosofia che sosteneva che le emozioni sono conseguenze involontarie e incontrollate.

Affetto inteso come amplificatore delle pulsioni. Il corpo deve tenere uno stato di equilibrio (omeostasi) e per fare ci esso ha degli stati di bisogno che lo spingono ad agire per soddisfarli, ovvero le pulsioni. L'affetto infine permette di avere comportamenti motivazionali ed adattativi.

Gli affetti hanno 8 schemi di risposta in aree sottocorticali, ad ogni stimolo corrisponde un emozione.

Tomkins. (2)

Interesse.Sorpresa.Gioia.Angoscia.Paura.Vergogna.Disgusto.Rabbia.

Le emozioni sono schemi discreti e non continui, perch ognuna di esse diversa dall'altra. A partire dalle emozioni di base si da vita alle emozioni secondarie. La vergogna da molti considerata secondaria, perch si tratta di avere paura del giudizio degli altri, invece per molti l'interesse non un emozione ma pi un aspetto intellettuale.Questi 8 schemi innati vengono attivati dallo stimolo che va a cercare autonomamente nelle aree sottocorticali la sua risposta, visione diversa da quella di James che dava importanza sia allo stimolo che alla risposta.

Tomkins. (3)

Gli stimoli aumentano la densit di stimolazione nervosa ovvero alcuni eventi hanno la capacit di aumentare o diminuire la stimolazione nervosa.

Stimoli che aumentano l'intensit della stimolazione nervosa: trasalimento, paura.

Stimoli che mantengono l'intensit della stimolazione nervosa: rabbia, tristezza.

Stimoli che diminuiscono l'intensit della stimolazione nervosa: gioia.

Ogni stimolo ha poi una sua durata nel tempo dal pi breve (trasalimento) al pi lungo (gioia) e al costante (rabbia).

Izard. (1)

Conduce degli studi sulle espressioni facciali dei bambini molto piccoli riprendendole in situazioni differenti.

Il sistema emozionale uno dei 6 sistemi che costituiscono la personalit dell'individuo:Omeostatico: regola automaticamente i bisogni pi arcaici dell'ipotalamo, per esempio gli appetiti sessuali o ci che riguarda gli ormoni;

Pulsionale: regola gli impulsi del corpo e dei tessuti;

Emozionale: amplifica e guida i bisogni;

Percettivo: da significato al mondo esterno;

Cognitivo: elabora le informazioni-piani, interni ed esterni;

Motorio: crea sequenze comportamentali per muoversi nell'ambiente.

Ritiene prioritario l'adattamento al proprio ambiente sia fisico che sociale.

Izard. (2)

Il processo emozionale si innesca in reazione a determinati eventi. Le risposte emozionali con la crescita diventano sempre pi complesse e si evolvono.

Correlati cognitivi = associazione degli eventi a reazioni emozionali, essi variano con l'et, l'esperienza e le situazioni.

Tutta la vita emozionale si basa su 10 emozioni primarie discrete che non si modificano nel tempo.

Interesse.Sorpresa.Gioia.Disagio (distress)Paura.Vergogna.Disgusto.Rabbia.Disprezzo.Colpa.

Se una persona ben integrata allora prover tutta la gamma di emozioni.Le emozioni sono razionali e preparano il corpo alla reazione giusta. Teoria differenziale delle emozioni. Il bambino dotato di schemi di insorgenza che fanno apparire le emozioni quando esso ne ha bisogno

Izard. (3)

Evoluzione ontogenetica delle emozioni:Periodo sensorio-affettivo (1-2 mesi): si ha il trasalimento come precursore della sorpresa, il sorriso endogeno che esprime un benessere fisico, manifestazione di interesse e attraverso il volto esprimono distress, ovvero una sorta di tristezza. Queste sono emozioni pi arcaiche poich si basano su propercezioni, ovvero percezioni che provengono dall'interno del corpo.

Periodo percettivo-affettivo (3-8 mesi): si pu parlare di gioia perch il sorriso acquista valore sociale, sorriso relazionale e di scambio. Sorpresa e rabbia perch il bambino si scontra con le difficolt dell'ambiente. Compare anche il disprezzo a seguito di disaccordo con qualcosa.

Periodo cognitivo-affettivo (dai 9 mesi): compaiono quelle emozioni che potrebbero essere considerate secondarie come vergogna, timidezza, paura e colpa.

Izard. (4)

Le emozioni sono la principale forza attorno alla quale si organizzano il pensiero e l'azione umana.

Se le emozioni non fossero reazioni stabili non si potrebbero comunicare gli stati interni e non si potrebbe neanche capire l'altro a livello empatico poich si sarebbe costretti ad analizzare continuamente gli stimoli.

Esistono strutture cognitivo-affettive predisposte geneticamente che per si arricchiscono con l'esperienza.

Si pu dire che le strutture affettivo-cognitive di ciascuna emozioni sono i mattoncini su cui si fonda la personalit.

Ekman. (1)

Lavorando in un ospedale psichiatrico nasce il suo interesse per le espressioni facciali.

Scopre che le espressioni facciali trasmettono pi emozioni rispetto all'espressione corporea.

Ricerca trans-culturale con immagini di espressioni facciali, espressioni pi riconoscibili: gioia, tristezza, paura, disgusto, sorpresa e rabbia.

Gli vengono mosse delle critiche a cui lui cerca di porre rimedio.

Formula la teoria neuro-culturale, ovvero secondo lui le emozioni primarie si fondano su 2 fattori, uno di natura neuronale ovvero gli aspetti innati e universali delle emozioni, e l'altro di natura culturale ovvero la modificabilit delle risposte emozionali dovuta alla variabilit culturale.

Ekman. (2)

Natura neuronale delle emozioni:

Parla di famiglie di emozioni perch anche se le emozioni sono discrete alcune si assomigliano sotto alcuni aspetti, con sfumature diverse ma con stesse risposte innate neuronali.Le emozioni sono dunque discrete, innate e universali.Esistono 9 caratteristiche che distinguono le emozioni primarie:- Segnali espressivi distinti e universali;- Presenza in altri primati;- Distinta Fisiologia (attivit del sistema nervoso autonomo e periferico volontario);- Antecedenti situazionali distinti e universali- Coerenza tra i vari aspetti della risposta emozionale- Rapida insorgenza- Breve durata- Valutazione cognitiva automatica- Occorrenza spontanea

Ekman. (3)

Natura culturale delle emozioni:

Noi siamo in grado di modulare le nostre espressioni attraverso 4 display rules:- Mascheramento (fare un espressioni diversa da quella che si vorrebbe fare);- Intensificazione (esibire maggiore intensit di quella che verrebbe spontaneamente);- Deintensificazione;- Neutralizzazione (anche definita Poker face, dove non si esibisce nessuna espressione).

Plutchik. (1)

Modello psicoevoluzionistico.

Studioso che non si occupa delle espressioni facciali ma di linguaggio.

Parte da 5 postulati:1. Le emozioni sono meccanismi comunicativi e di sopravvivenza fondati su adattamenti evolutivi, la funzione principale delle emozioni comunicativa. Le emozioni sono reazioni appropriate a situazioni di emergenza per aumentare la probabilit di sopravvivenza (funziona adattativa). La reazione emozionale in grado di modificare l'ambiente circostante in quanto sono segnali di intenzioni future.2. Le emozioni hanno una base genetica, egli si basa sia su studi di Darwin che di Ekman. Sono presenti delle emozioni anche nei lattanti dunque esse non sono apprese nel corso dell'evoluzione ontogenetica. Utile anche l'osservazione dei ciechi congeniti e di razze e gruppi di persone molto diverse.

Plutchik. (2)

3. Le emozioni sono costrutti ipotetici (o inferenze) basati su varie classi di prova (dati). difficile definire su base oggettiva che cos' un emozione, ipotetico poich non vi un rapporto di causalit lineare e diretto. L'emozione quindi qualcosa che avviene in modo involontario.Le classi di prova sono:- condizione stimolo: uno stimolo sempre uguale che porta a risposte sempre uguali, una classe di reazioni che rimanda a un costrutto ipotetico.- comportamento di un organismo in varie situazioni: si reagisce tutti pi o meno allo stesso modo ad un certo stimolo.- comportamento della specie.- reazione dei pari a quel comportamento: si segue il comportamento del capobranco.- effetto del comportamento di un individuo su altri individui: ci comportiamo in base anche agli stimoli che ci offrono gli altri.

Plutchik. (3)

4. Le emozioni sono catene complesse di eventi con circuiti di feedback stabilizzanti che producono qualche tipo di omeostasi comportamentali. Le emozioni sono diverse dagli istinti perch pi complesse, hanno funzione comunicativa e non solo protettiva.Catena complessa di eventi:- evento stimolo, che produrr modificazioni;- gli eventi sono valutati in modo involontario in funzione del benessere;- la valutazione produce sensazioni e pattern di modificazioni fisiologiche, si avvertono sensazioni fisiche ben distinte e conosciute;- le modificazioni fisiologiche sono reazioni anticipatorie associate ad impulsi;- la forza degli impulsi conduce ad azioni manifeste;- l'azione manifesta ha effetto sull'evento stimolo.

Plutchik. (4)

5. La relazione fra emozioni si pu rappresentare con un modello strutturale tridimensionale (a cono rovesciato). Le emozioni di base discrete sono 8, tra di esse vi una relazione reciproca e una relazione di antitesi (opposizione polare). Le emozioni possono essere esperite a diversi livelli di intensit. Ogni emozione ha un derivato specifico rispetto a diversi ambiti: evento stimolo, cognizione inferita, linguaggio soggettivo, linguaggio comportamentale, linguaggio funzionale, linguaggio dei tratti, linguaggio diagnostico, linguaggio delle difese dell'Io, e linguaggio degli stili di coping.L'emozioni in quest'ottica ha la funzione di adattarci all'ambiente in cui ci troviamo.

Quando vi un evento stimolo si coscienti che sta succedendo qualcosa ma possibile che non si coscienti dei vari passaggi dall'evento stimolo all'effetto.

La prospettiva cognitivista.

Teorie attivazionali cognitiviste:

Nelle emozioni hanno stessa importanze sia le attivazioni fisiologiche che i processi cognitivi. Solo dopo aver usato il pensiero si pu dire di essersi emozionati.

Teorie dell'appraisal:

C' emozione se si valuta cognitivamente l'evento, prima si tratta solamente di piacere o dispiacere. I processi cognitivi solo la causa dell'emozione.

Teorie attivazionali cognitiviste. (1)

Teoria bifattoriale di Schachter e Signer:I cambiamenti fisiologici comportano una valutazione sia fisiologica che cognitiva, queste permettono di dire se c' emozione oppure no. Se i cambiamenti fisici sono attribuibili ad altre spiegazioni che non c'entrano con lo stato emotivo, non vi sar emozione allo stesso modo non vi emozione se non vi un cambiamento fisiologico.

Teoria dell'interruzione di Pribram:Noi ci muoviamo sempre seguendo delle mete che ci prefiggiamo per sopperire ai bisogni, l'emozione qualcosa che ostacola il raggiungimento della nostra meta e che cattura la nostra attenzione focalizzandola su altro. L'emozione dunque arriva in maniera involontaria ed qualcosa che interrompe il naturale evolvere della vita. Questa teoria tuttavia non spiega l'insorgenza di emozioni positive.

Teorie attivazionali cognitiviste. (2)

Teoria dell'interruzione di Mandler:L'emozione distoglie la mente soprattutto per qualcosa che minaccia la nostra sopravvivenza e il nostro benessere. Ci pone in stato d'allerta.

Teoria delle carenza di informazioni di Simonov:L'emozione dipende dai bisogni dell'organismo e dalla discrepanza tra informazione necessaria e informazione acquisita per soddisfarli in certe circostanze. Avere tante informazioni in molti campi consente di soddisfare pi bisogni.

Teorie dell'appraisal. (1)

Teoria del Sense judgement di Magda Arnold:L'emozione qualcosa di avvertito coscientemente che ci fa tendere ad avvicinarci a qualcosa valutato come buono e ad allontanarci a qualcosa valutato come cattivo. una valutazione immediata che pu avvenire a diversi livelli, non si tratta pi di uno stimolo che attiva processi neuronali ma di una valutazione cognitiva, un attribuzione di significato.

Teorie dell'appraisal. (2)

Teoria cognitivo-relazionale-motivazionale di Lazarus:L'emozione strumento di conoscenza e ci da delle informazioni sugli oggetti e sull'ambiente in relazione ai bisogni dell'organismo. un processo motivazionale in quanto l'organismo predisposto a fare continui monitoraggi dell'ambiente per valutare ci che favorevole\sfavorevole per i nostri bisogni. un processo relazionale perch noi monitoriamo in funzione dei obiettivi\scopi\mete, ci che lega l'emozione all'evento la nostra valutazione che innata. La capacit di far fronte ad un evento (coping) cambia la valutazione e di conseguenza l'emozione. I processi di valutazione cambiano a seconda dello sviluppo idiosincratico (di ciascuno).

Scherer (teorie dell'appraisal). (1)

L'emozione assume la funzione di mediatore tra i bisogni dell'organismo e le richieste dell'ambiente, come se l'ambiente proponesse sempre delle sfide all'uomo. Emozione come strumento di conoscenza dell'ambiente esterno, per farci vivere nel miglior modo possibile.L'emozione l'esito di un processo di valutazione che comporta dei cambiamenti piuttosto ampi e interrelati nei 5 sottoinsiemi dell'organismo:CognitivoFisiologicoMotorio\EspressivoEsecutivo (Motivazionale)Soggettivo

Scherer (teorie dell'appraisal). (2)

Il suo modello si definisce processuale-componenziale delle emozioni. Processuale perch i processi di valutazione avvengono sempre nello stesso ordine e si parla di 5 controlli valutatovi dello stimolo:Novit: il controllo valutativo pi semplice perch dobbiamo capire se qualcosa che gi conosciamo oppure no, suddnness subcheck se qualcosa di improvviso, familiarity subcheck se qualcosa di consueto.

Piacevolezza intrinseca: attribuire un significato di piacevolezza o spiacevolezza che si pu considerare intrinseco all'oggetto poich non necessario un grande sforzo cognitivo.

Scherer (teorie dell'appraisal). (3)

Conduttivit agli scopi: valutare se quello che sta accadendo favorisce i nostri obiettivi o bisogni personali, qual la relazione tra ci che accade e le nostre mete. Questo tipo di valutazione ha dei sottocontrolli:

Rilevanza: la rilevanza di uno stimolo rispetto ai nostri scopi\obiettivi;

Esito: se e in quale misura l'esito influir sui nostri obiettivi;

Aspettativa: verifica se l'esito dell'evento conforme o discrepante con ci che ci si aspettava di raggiungere;

Conduttivit: l'evento favorisce o ostacola il raggiungimento di un obiettivo;

Urgenza: se e in quale misura ci che accade urgente rispetto ai nostri obiettivi.

Scherer (teorie dell'appraisal). (4)

Potenzialit nel far fronte ad un evento: la prima valutazione che non tiene conto solo dell'ambiente ma anche di noi stessi e delle nostre potenzialit. I sottocontrolli di questa valutazione sono:

Causa: individuare la causa ovvero l'agente e il motivo per cui si verifica;

Controllo: quali sono in quel momento le capacit del nostro organismo che possono far fronte all'evento;

Potere: quantificare il potere dell'organismo per fare un azione che modifichi il corso dell'evento;

Adattamento: capire quali sono le potenzialit di adattamento dell'individuo all'esito finale dell'evento.

Scherer (teorie dell'appraisal). (5)

Conformit alle norme: quanto ci che avviene conforme o meno alle norme sociali sia interne che esterne, l'esito di questa valutazione scaturisce emozioni come la colpa e la vergogna. Solo l'uomo in grado di compiere quest'ultima valutazione.

Prospettiva comunicativa e socio-costruzionistica delle emozioni. (1)

Teorie relazionali di Trevarthen: emozione come qualcosa di appreso e non pi di innato. Ciascun individuo ha come bisogno innato quello di comunicare con gli altri e questo attiva comportamenti adattativi per sopperire a questo bisogno.Studia la comunicazione tra mamma e bambino nei primi mesi di vita e scopre che c' una predisposizione innata a mettere in atto una relazione reciproca tra mamma-bambino. Il bambino attivo fin dalla nascita e entra in una relazione strettissima con la mamma in modo anche propositivo.Le sue conclusioni sono:Esiste un sistema regolatore centrale della comunicazione emotiva che innato;

Le 3 componenti delle emozioni sono osservabili fin dalla nascita (etiche, con persone; estetiche, con oggetti; autoteliche, verso s) quindi il bambino sperimenta e vive questi aspetti;

grazie agli scambi emozionali intimi che si sviluppano tutte le capacit complementari funzionali all'individuo, l'emozione diventa strumento di conoscenza del mondo relazionale.

Prospettiva comunicativa e socio-costruzionistica delle emozioni. (2)

Teoria ecologico-comportamentale di Fridlund: agli aspetti innati si affianca quasi immediatamente l'apprendimento sotto forma di interazione con la madre che poi diventa negoziazione. Noi usiamo le espressioni facciali per comunicare agli altri le nostre intenzioni, questo predispone poi l'altro in una maniera piuttosto che in un altra. Le espressioni facciali sono date da una predisposizione innata come il valutare le espressioni degli altri anche se egli nega le emozioni innate. Di fatto ogni cultura o contesto sociale negozier le espressioni da fare in modo da favorire l'interazione reciproca. Vi una forte contrapposizione con le teorie di Ekman.

Prospettiva comunicativa e socio-costruzionistica delle emozioni. (3)

La costruzione sociale delle emozioni di Harr: le emozioni sono spiegabili unicamente come fenomeni sociali, nulla innato tutto appreso. In alcuni paesi ci sono parole per descrivere un emozione a cui non si pu dare una traduzione, oppure possibile che vi sia un capovolgimento di significato dal positivo al negativo (ricordo\mancanza).

Averill: al pari dell'apprendimento del linguaggio noi sperimentiamo le emozioni. Esse hanno la funzione sociale di mutare colui sul quale sono dirette a seconda delle regole sociali e delle convenzioni. L'emozione si pu definire come sindrome perch composta da diversi elementi che tendono a ricorrere insieme in una sequenza abituale sebbene non necessaria.Si da significato agli stimoli in base ai sistemi di valori e alle regole socialmente condivise.