programma gourlay | stagione 15_16

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ANDREW GOURLAY direttore BENJAMIN GROSVENOR pianoforte CHIARA MORANDI violino XXXV STAGIONE CONCERTISTICA _15_16

Author: orchestra-della-toscana

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Andrew Gourlay direttore | Benjamin Grosvenor pianoforte | Chiara Morandi violino | Firenze | Teatro Verdi | 18 febbraio 2016 | Repliche a Arezzo (19), Follonica (20)

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  • ANDREW GOURLAYdirettore

    BENJAMIN GROSVENORpianoforte

    CHIARA MORANDIviolino

    XXXV STAGIoNE CoNCERTISTICA_15_16

  • fondazioneorchestra regionaletoscana

    Consiglio di Amministrazione

    Maurizio Frittelli presidenteFrancesca Bardelli vice presidenteElisa Burlamacchi Nazzareno Carusi

    Revisore Unico Vittorio Quarta

    * Il Consiglio di Amministrazione e il Revisore unico si sono insediati il 3 dicembre 2015 e resteranno in carica per 5 anni, come previsto dallo Statuto.

    Direttore generaleMarco Parri

    Direttore servizi musicaliPaolo Frassinelli

    Direttore comunicazioneRiccardo Basile

    Ufficio sviluppo e fundraisingElisa Bonini

    AmministrazioneSimone Grifagni, Cristina Ottanelli

    Ufficio del personalePatrizia Brogioni, Andrea Gianfaldoni

    SegreteriaStefania Tombelli | Direzione GeneraleTiziana Goretti | Direzione ArtisticaAmbra Greco | Area Comunicazione

    Servizi tecnici OrchestraFrancesco Vensi, Angelo Del Rosso

    Ospitalit e sala Teatro VerdiFulvio Palmieri, Paolo Malvini

    Palcoscenico Teatro Verdi Alfredo Ridi, Walter Sica, Carmelo Meli, Sandro Russo, Alessandro Goretti

    Personale di sala Lisa Baldi, Martina Berti, Anastasiya Byshlyaha, Tommaso Cellini, Lorenzo Del Mastio, Massimo Duino, Enrico Guerrini, Chiara Giglioli, Alessandro Iachino, Michele Leccese, Pasquale Matarrese, Jibril Sheikh Oyaye, Mario Venneri, Giuseppe Zarcone

  • XXXV STAGIONE CONCERTISTICA

    direttore artistico

    direttore principaledirettore e compositore in residencedirettore onorario

    Giorgio Battistelli

    Daniele RustioniTan DunThomas Dausgaard

    ICOstituzioni

    oncertisticherchestrali

  • ANDREW GOURLAYdirettore

    BENJAMIN GROSVENORpianoforteChIARA MORANDIviolino

    Registrazioni e produzioni audio a cura di SoundStudioService

    FIRENZE, TEATRO VERDI *

    gioved 18 febbraio 2016 ore 21.00

    AREZZO, AUDITORIUM FIERE E CONGRESSI

    venerd 19 febbraio 2016 ore 21.00

    FOLLONICA, TEATRO FONDERIA LEOPOLDA

    sabato 20 febbraio 2016 ore 21.00

    * concerto trasmesso in diff erita da Rete Toscana Classica

    TORU TAKEMITSUNostalghia, per violino e orchestra d'archi (1987)Omaggio a Andrej Tarkovskij a 30 anni dalla sua morte

    WOLFGANG AMADEUS MOZARTConcerto n.27 in si bemolle maggiore per pianoforte e orchestra K.595

    AllegroLarghettoAllegro

    ***

    JEAN SIBELIUSValse triste op.44/1

    SERGEJ PROKOF'EVSinfonia n.1 in re maggiore op.25 'Classica'

    Allegro con brioLarghettoGavotta. Non troppo allegroFinale. Molto vivace

  • ANDREW GOURLAY

    Britannico - classe 1982 - nato in Giamaica ma ha origini russe (suo bisnonno era il governatore di San Pie-troburgo al momento della rivoluzione del 1905), ed cresciuto tra le Bahamas, le Filippine, il Giappone e l'Inghilterra. Andrew Gourlay, trombonista e pianista di formazione (membro della GustavMahler Jugendorchester e diretto da Claudio Abbado), ha studiato al Royal Northern College of Music e all'Universit di Manchester, per poi specializzarsi in direzione d'orchestra alla Royal College of Music di Londra, dove si confronta-to con sinfonie di Bruckner per Bernard Haitink e di Mozart per Sir Roger Norrington. stato nominato direttore ospite principale dell'Orquesta Sinfonicade Castilla y Len nella stagione

    2014/15, e dal gennaio di quest'anno ne ricopre il ruolo di direttore musicale al posto di Lionel Bringuier. stato sele-zionato dalla rivista Gramophone come One to Watch, e dal BBC Music Magazine come Rising Star: grandi artisti di domani. Ha vinto il Primo Premio al Cadaques International Conducting Competition nel 2010, grazie al quale ha potuto esibirsi in vari concerti con 29 orchestre di tutto il mondo. Nel corso dei due anni successivi, stato assistente di Sir Mark Elder alla Hall Orchestra.Impegni recenti e futuri lo vedono sul podio delle pi prestigiose orchestre quali la Royal Liverpool Philharmonic, Hall, CBSO, BBC, Sinfonia Viva, Britten Sinfonia, Opera North, Brighton Philharmonic, RT Symphony, Ulster

  • BENJAMIN GROSVENOR

    Il britannico Grosvenor noto in tutto il mondo per le sue esibizioni elettrizzanti e per le sue intense interpretazioni. Unatecnica raffinata e un talento geniale per le sfumature sonore sono le caratteristi-che principali che fanno di lui uno dei pianisti pi richiesti della scena musica-le mondiale. La sua virtuosa padronanza,anche nei pi ardui passaggi tecnici, non entra mai in conflitto con la profondit ed intelligenza delle sue interpretazioni. Definito come un pianista con un talento e una tecnica non pi ascoltati dai tempi del debutto del russo Kissin (Gramophone Magazine), rinomato per la sua peculiare musicalit descritta come poetica e sensibile, geniale e allo stesso tempo lucida, intelligente ma non priva di humour (The Independent).Ha iniziato la sua carriera internaziona-le grazie alla vittoria nel 2004 della BBC Young Musician Competition, a soli 11 anni. Da allora si esibito con le pi importanti orchestre (London Philharmonic, Orchestra della RAI di Torino, New York Philharmonic, Philharmonia Orchestra, OrchestraSinfonica di Tokyo, Gewandhausorchesterdi Lipsia); in prestigiose sale concerti-stiche in tutto il mondo (Royal Festival Hall, Barbican Center, Victoria Hall

    Orchestra, Melbourne Symphony, Auckland Philharmonia, Rotterdam Philharmonic, Reali Flemish Philharmonic, Stavanger Symphony, Orchestre National de Bordeaux Aquitania, Orquesta Sinfonica de Chile, Orquestra Sinfonica do Porto Case da Msica, orchestre in tutta la Spagna e la London Sinfonietta.In ambito operistico ha diretto la premire brittanica di Quartett di Luca Francesconi per la Royal Opera House, Rusalka di Dvok e La Tragdie de Carmen per la English Touring Opera, Le nozze di Figaro alla Benjamin Britten Opera International School, e lavorato come direttore assistente per il Glynde-bourne Festival Opera. Recentemente ha condotto The Ice Break di Michael Tippett in una nuova produzione di Graham Vick per la Birmingham Opera Company e la CBSO.Gourlay ha inciso registrazioni con la London Symphony Orchestra (Primo Concerto per violino di Wieniawski e Bruch), con la Irish Chamber Orchestra. (musiche di John Kinsella) per la Warner Classics. Arriva per la prima volta sul podio dell'Orchestra della Toscana per il suo debutto italiano.

  • di Singapore, Frick Collection e la Carnegie Hall); diretto dai stimati nomi sulla scena internazionale (Ashkenazy, Blohlvek, Bychkov, Boreyko, Elder, Gilbert, Jurowski, Litton, Manze, Morlot,Nagano, Shelley, Sndergrd, Storgards, Takacs-Nagy, Tilson Thomas e Xavier-Roth). A soli 19 anni si esibito con la BBC Symphony Orchestra nella serata inaugurale dei BBC Proms in una Royal Albert Hall gremita di pubblico. Successivamente, dopo l'esibizione nel 2012 con la Royal Philharmonic Orchestra diretta da Charles Dutoit e l'interpretazione del Primo Concertodi Chopin con la BBC Symphony Orchestra e Gianandrea Noseda nel 2014, ha debuttato alla Last Night of the Promssolista nel Concerto n.2 per pianoforte di ostakovi diretto da Marin Alsop. Oltreil repertorio sinfonico, si dedica anchealla musica da camera collaborando conformazioni quali lEscher String Quartetal Muse du Louvre di Parigi e con lEndellion String Quartet allInternationalChamber Music Series della Queen Elisabeth Hall, cos come un concerto da camera alla OSM Classical Spree di Montreal. Nel 2011 ha firmato un con-tratto in esclusiva con Decca Classics, diventando il pi giovane musicista bri-

    tannico a registrare per questa etichetta.La sua registrazione pi recente, intito-lata Dances (album che presenta una variegata offerta di opere influenzate dalladanza) stata descritta come mozzafiato(The Guardian), offrendo ascolto dopo ascolto una performance di brillantezza e carattere senza pari (Gramophone Magazine), aggiudicandosi anche il BBC Music Management Instrumental Award 2015. Durante la sua giovane ma gi sensazionale carriera, ha vinto due Gramophone Award (come Young Artistof the Year e un Instrumental Award), un Classic Brits Award e uno UK Circle Award (premi della critica) e un Diapason dOr (come miglior giovane talento). Ultimo di cinque fratelli, Benjamin ha iniziato a suonare il pianoforte allet di 6 anni. Ha studiato alla Royal Academyof Music con Christopher Elton e Daniel-Ben Pienaar e nel 2012 si diplo-mato ricevendo il Queen's commendationfor excellence, riconoscimento al miglior studente dellanno. Dal 2013 la sua attivit sostenuta da EFG International,importante istituto bancario privato ed recentemente diventato European Brand Ambassador per la nuova gamma di pianoforti Celviano Grand Hybrid di CASIO.

  • CHIARA MORANDI

    Ha studiato violino sotto la guida di Andrea Tacchi presso il Conservatorio Luigi Cherubini di Firenze dove si diplomata con il massimo dei voti. Ha proseguito i suoi studi in Germania presso la Musikhochschule di Freiburg sotto la guida di Nicolas Chumachenco conseguendo col massimo dei voti lOrchestermusiker Diplom e il Solisten Diplom.Successivamente si perfezionata conYulia Berinskaya e con Salvatore Accardo presso lAccademia W. Stauffer di Cremona e lAccademia Chigiana di Siena, e in musica da camera con Bruno Canino, Alexander Lonquich, Rocco Filippini, il Trio di Trieste, il Trio di Parma ed il Trio Altenberg.Ha partecipato a vari Concorsi Nazionali ed Internazionali conseguendo 15 PrimiPremi. Nel 2006 ha vinto il Concorso per Spalla dei Secondi Violini allOrchestra della Toscana, ruolo che ricopre tuttora, e nel 2009 il Concorso Internazionale per violino bandito dal Teatro alla Scala di Milano.Si esibita in tutta Europa in numerosi recital solistici, da menzionare quello in duo con il famosissimo chitarrista americano Eliot Fisk, con i pianisti Bruno Canino e Pier Narciso Masi,

    a festival internazionali tra cui il WorldBach-Fest, curato da Mario Ruffini e Ramin Bahrami e con diverse orchestre in qualit di spalla e in qualit di solista tra cui lORT, lOrchestra da Camera Italiana di Salvatore Accardo, la Mihail Jora di Bacau, la JKP e la MHS Orchester di Freiburg, e il Teatro Carlo Felice di Genova.Alla carriera di strumentista affianca con grande passione quella di docente: attualmente ricopre la cattedra di violino presso lIstituto Musicale Pareggiato Pietro Mascagni di Livorno, istituto presso il quale si diplomata anche in viola, sempre con il massimo dei voti, la lode e la Menzione dOnore, vincendo nel 2010 laudizione per Prima Viola allORT.

  • Nella biografia artistica di Toru Takemitsu la relazione con la musica colta occiden-tale del Novecento storico e contempo-raneo (da Debussy e Messiaen alle avanguardie post-weberniane a Cage) personalmente rielaborata, ha prodotto un universo sonoro raffinato e studiata-mente originale che peraltro, pur senza mostrarsi assolutamente mai proclive a forme banali e risapute di "contamina-zione" , sembra aver tratto alimento anche dalla tradizione musicale giappo-nese, dalla sottigliezza "impressionista" dei suoi effetti, dalla discrezione delle sue atmosfere. Il suo linguaggio ha at-traversato le pi frequentate esperienze della musica del secondo Novecento (improvvisazione, nuove notazioni, musica concreta, musica aleatoria, musica elettroacustica) puntando sulla componente timbrica e sull'evidenza del silenzio come parte integrante dell'immagine e della struttura musicale: Quanto pu essere misurato con suoni e silenzio si intitola infatti un suo scritto. Nostalghia un pezzo del 1987 in me-moria del grande regista russo Andrei Tarkovskij: il titolo rimanda al film che il celebratissimo cineasta gir in Italia. Strutturata su un materiale melodico-armonico attentamente sorvegliato,

    TRU TAKEMITSU(Tokio 1930 - 1996)

    Nostalghia, per violino e orchestra d'archi (1987)

    durata: 11 minuti circa

    caratterizzato da alcune invenzioni ricorrenti, tra cui le pi attive sembrano un semitono ascendente e lo sviluppo di un duplice accordo ascendente a distanza di quarta che appaiono in varie guise, configurazioni e rivolti oltre che in vari disegni ritmici, la pagina si segnala per la fusione tra una scrittura finissima nella dinamica e nella timbrica (le sezioni spesso divise e l'uso frequen-te degli armonici creano ombre e varie-t nella timbrica monocroma dell'orche-stra d'archi pi violino solista) e la capa-cit di far aleggiare sulla musica lo spiri-to profondo e pensoso, tipicamente russo, dell'artista commemorato, apren-dosi soprattutto nelle formulazioni del violino solista (in cui si pu persino cogliere l'eco attenuata di certe melopee strumentali alla ajkosvskij o alla Boro-din) a quell'istanza di espressione alta dell'umano che caratterizza la poetica del regista de L'infanzia di lvan, Solaris e del mirabile Andrei Rubliov.

    Elisabetta Torselli

    Omaggio a Andrej Tarkovskij a 30 anni dalla sua morte

  • WOLFGANG A. MOZART(Salisburgo 1756 - Vienna 1791)

    Concerto n.27 in si bemolle maggiore per pianoforte e orchestra K.595

    durata 34 minuti circa

    Terminato il 5 gennaio 1791, undici mesi esatti prima che Mo zart morisse, il Concerto in si bemolle K.595 l'ultimo della fulgida costellazione dei concerti pianistici mozartiani. Grande la distanza temporale, tre anni, che lo separa dai precedenti - insolita in un genere che, a partire dal 1782, aveva accompagnato costantemen-te ed emblematicamente l'attivit crea-tiva del compositore - e altrettanto grande il divario dell'ambito espressi-vo rispetto alle atmosfere solennemente tragiche o celebrative dei Concerti K.491, K.503 e K.537. Totale infatti l'accordo di tutti i commentatori nel riconoscere la peculiarit di questa composizione nel suo carattere assorto e introspettivo (Della Croce), nella sua passivit lontana e leggera (Robins Landon), nel suo mantenersi in una zona di sereno superamento, ove i con-flitti, i moti effettivi appaiono addolciti, transumanati (Paumgartner). Non tuttavia nel pur paradisiaco tono di interiorizzazione contemplativa che si pu esaurire la straordinariet di questo capolavoro, perch, com' ovvio, sul piano strettamente compositivo che Mozart riesce ad attingere la sfera della rivela zione. Smesse le vesti del virtuoso

    brillante, egli concepisce un supremo equilibrio fra il solista e l'orchestra, ar-ticolando il discorso in un tessuto fittis-simo di proposte tematiche e di giochi modulativi. Almeno cinque sono infatti i temi principali del primo movimento, ma la naturalezza con cui ciascuno trascolo ra nel successivo o in una nuova veste tonale e modale, a stento riesce a trasmettere l'idea di contrasto struttura-le in un concerto. L'assoluta mancanza di sforzo con cui il compositore riesce a plasmare la materia sconcertante, cos come lo la constatazione analitica che, in questo fluire discorsivo e cameri sticodi colori cangianti, la struttura del concerto mantenuta salda e sorretta da una razionale organizzazione. Baster osser vare a tal proposito la celebratissi-ma zona di sviluppo. Ancora una volta il tempo centrale costituito da una "roman za" la cui sublime serenit e compostezza assicu-rata dalla fluidit del tempo ordinario tagliato, erroneamente corretto in un normale 4/4 da tutte le vecchie edizioni, e dal disegno melodico del primo tema frequentemente ripiegato sulla toni ca. La parte centrale caratterizzata da una grande linea cantabile del pianoforte prima della quale, per, Mozart incasto-

  • JEAN SIBELIUS(Hmeenlinna 1865 - Jrvenp 1957)

    Valse triste op.44/1

    durata 6 minuti circa

    Nessun dubbio che la Valse triste costituisca il brano pi celebre di Jean Sibelius, quello che - pi a torto che a ragione, come si dir - viene considera-to come la pagina pi rappresentativa della personalit dellautore finlandese, e che ha trovato ampia diffusione anche nei circuiti della musica di consumo, arrivando a ricoprire per la Finlandia un ruolo non troppo dissimile da quello che il valzer An der schnen blauen Donau per la citt di Vienna: il simbo-lo di un luogo e precisamente dellanima malinconica di una terra nordica. Tuttavia nella sua accezione originaria questa pagina aveva compiti e significati assai diversi.La Valse triste non nacque infatti come brano a s stante. nel 1903 quando gi da tre anni Sibelius percepiva dallo stato finlandese uno stipendio poi trasformato in vitalizio che gli consen-tiva di dedicarsi completamente alla musica che il compositore, interessato da qualche tempo allimpiego della musica negli spettacoli teatrali, scrive le musiche di scena per un dramma del cognato Arvid Jrnefelt, Kuolema (La morte). Nel dramma si narra la vicenda di un ragazzo diciannovenne che veglia la madre morente, e si assopisce proprio

    na un episodio transitorio di straordi-naria efficacia espressiva nel quale il senso di rassegnato e dolente distacco che impregna tutto il Concerto assume una concretezza semantica quasi ver ba-le. Il rond finale, echeggiante come in un velato ricordo i festosi motivi di caccia tante volte usati in passato, replica, rovescian dolo, il miracolo del primo movimento. Mantiene infatti la tra dizio-nale forma in episodi alternati, ma riesce a far germinare quasi tutte le idee da quella iniziale esaltandone ora l'agile grazia dei salti intervallari, ora il brio vivace della scansione ritmica. Prima della fine una grande cadenza, definita in forma scritta cos come le altre di questo Concerto e probabilmente eseguita dall'autore nell'esecuzione pubblica del 4 marzo 1791, testimonia ulteriormente l'irrinunciabile connessio-ne fra virtuosi smo e coerenza struttura-le e apre la strada alla gioiosa fanfara conclusiva.

    Claudio Proietti

  • di contenuto cromatico, su cui si stagliauna larga melodia dei violoncelli. In seguito il discorso si anima, con lapparizione di due diversi temi che portano il valzer ad una climax espres-siva di somma intensit, ma si insinua-no a pi riprese anche i frammenti della introduzione, prima che la pagina si spenga nel nulla. Separata dal testo teatrale la danza che accompagna la morte non perde la sua efficacia, e diviene espressione di quella affinit con il simbolismo che accompagn Sibelius in gran parte della sua attivit, quando le tematiche del nazionalismo si erano ormai affievolite nei suoi interessi.

    Arrigo Quattrocchi

    quando la donna, in un dormiveglia, si figura di essere a un ballo, e di essere visitata da uno sconosciuto che la morte personificata; invano cercher di differire il momento del trapasso; la morte le ricorder le ultime parole rivolte al figlio, ama il prossimo tuo come te stesso. Negli atti seguenti il giovane, intriso di un intenso spirituali-smo, si trova a comporre il dissidio fra la sposa e la di lei matrigna, che appicca un incendio alla casa per uccidere la figliastra, ma che rimarr preda delle fiamme; al giovane rimarr solo di invo-carla con il nome di madre.Se il dramma di Jrnefelt era destinato a breve vita, per il suo contenuto esile e retorico, diversa sorte doveva toccare alle musiche di scena scritte da Sibelius, e in particolare al primo dei sei numeri, il Tempo di valse lente che lautore ribat-tezz poi Valse triste quando lo pubblica parte, qualche anno pi tardi, aggiun-gendo alloriginario organico di soli archi con sordina anche flauto, clarinetto,corni e timpano. Allinterno del dramma la pagina era destinata ad accompagnarela scena del delirio della madre, e dun-que il suo contenuto musicale ricalca-to sullevoluzione della scena. Vi trovia-mo dapprima una introduzione lenta,

  • La Prima Sinfonia di Prokof ev, la cosid-detta Sinfonia Classica, un episodio di assoluto rilievo nel pi ampio e variega-to contesto del neoclassicismo musicale novecentesco, a cui appartengono lavori cronologicamente vicinissimi a questo conciso, acuto e malioso capolavoro giovanile del compositore russo, ma marcatamente o radicalmente distanti nello spirito della rievocazione neoclas-sica, come Le Tombeau de Couperin di Ravel e Pulcinella di Stravinskij.I maestri del neoclassicismo avrebbero poi fatto a gara per distinguere, talvolta anche rabbiosamente, i propri percorsi, in particolare Prokof ev e Ravel nel porre una puntigliosa distanza fra s e Stravinskij - giacch subito fu Stravinskij la stella polare guardando la quale si leggevano le rotte del neoclassicismo - come se nessuno di questi episodi fosse in relazione con laltro. Forse cos; in tutti e tre i casi, peraltro il Settecento let doro della musica che si vuole rivi-sitare. Ma si sa quanto sia ricco e porta-tore di linee evolutive diverse il Settecento musicale. E cos, se Ravel crea una lumi-nosa e aristocratica apoteosi della suite clavicembalistica e orchestrale francese, che ricever, dalla dedica del Tombeau ai giovani artisti e musicisti morti per la

    SERGEJ PROKOF'EV(Sonzovka 1891 - Mosca 1953)

    Sinfonia n.1 in re maggiore op.25 'Classica'

    durata: 18 minuti circa

    patria nella Prima Guerra Mondiale, una precisa indicazione sui valori fon-danti clairt, eleganza, universalit di unintera civilt e di unintera cultura; se, al contrario, Stravinskij si immerge nella musica mediterranea di Pergolesi & C. per analizzare, scomporre, ricon-testualizzare e ricodificare un sistema preciso di segni e di ordini della musica, e andare cos a scoprire la propria pi profonda identit artistica nel gesto parodico; alla Classica prokof eviana spetta invece lufficio di rifarsi al Sette-cento come al secolo dellintelligenza. Prokof ev, stando a quanto egli stesso raccont, avrebbe scritto infatti la sua Prima Sinfonia nella pace campestre dei luoghi familiari dove si era ritirato nellestate del 1917, sotto linfluenza di due sole letture: le partiture delle ultime sinfonie di Haydn e la Critica della Ragion Pura di Kant.Questo lavoro chiude unepoca precisa della vicenda artistica di Prokof ev, alla fine di anni di apprendistato che sono gi molto di pi le Visions fugitives e le prime sonate pianistiche, gli influssi stravinskjani della Suite Scita e il cui carattere principale sta in uneclettica e cosmopolita disposizione modernista, con la frequentazione del circolo di

  • Djaghilev a Pietroburgo, un Premio Rubintejn ottenuto eseguendo un suo proprio concerto, i viaggi a Parigi in cui pot assistere alle eccitanti grandi prime dei Balletti Russi, una tourne in Italia in cui, oltre a sconvolgere e travolgere il pubblico, ad esempio, dellAugusteo (gi si sta formando quella fama di Chopin cosacco che poi i critici americani con-sacreranno negli anni Venti), fa amicizia con Balla, Marinetti e gli altri futuristi, e prende, infatti, labito tipicamente futur-istico del correre con piacere il rischio di sconvolgere il pubblico, fino a sfiorare quella sindrome artistica che Mari-netti defin come la volutt di essere fischiati (Tu sai perch il prezzo dei pomodori salito a Pietroburgo ? Perch questi saranno gli oggetti che il pubblico mi getter in faccia, avrebbe detto in-fatti ad un amico Prokof ev poco prima della prova generale della Suite Scita: proprio una battuta degna di Marinetti). Dopo il ritorno in patria, mentre matu-rano gli eventi rivoluziona-ri, il giovane compositore non sfugge allattenzione di Gorkij e Majakovskij, probabili ispiratori di un articolo di Asaf ev Le vie della gioia uscito nellestate del 1917 (mentre Prokof ev scriveva la Classica) in cui la musica di Prokof ev viene descritta come una gioiosa affermazi-one di vitalit che fa da profezia alla tempesta rivoluzionaria che si avvicina. Si avvicina, ma Prokof ev, come si visto, la guarda da lontano. Poco dopo il grande esito della Classica a Pietroburgo nellaprile del 1918, lo stesso Prokof ev a voler prendere le distanze da tutto questo, e riesce a sottrarsi con grande

    abilit, finch pu, ad un ruolo precos-tituito di giovane vate musicale della Rivoluzione. Dunque, racconta lo stesso Prokof ev, sarebbe andato da un boss della Rivoluzione, il commissario agli affari culturali Lunacarskij, e gli avrebbe detto: Ho lavorato piuttosto duramente e vorrei respirare una boccata daria fresca. Vi sembra che qui oggi non ce ne sia abbastanza ?. S, ma vorrei laria naturale del mare e degli oceani. Voi siete un rivoluzionario nella musica, noi nella vita. Dobbiamo lavorare insieme. Ma se vi occorre andare in America, io non ostacoler le vostre decisioni. In realt Gorkij e Lunacarskij videro in questo artista giovane e travolgente la miglior carta da visita per presentare al mondo la nuova Russia, e cos fu, come dimostr il successo americano toccatoa Prokof ev come pianista e come com-positore (fino alla commissione dellAmore delle Tre Melarance da parte dellOpera di Chicago). Ritornato in patria nel 1922, Prokof ev diventa, con il pi anziano Stanislavskij, uno dei pochi grandi artisti e intellet-tuali a sopravvivere senza troppi perico-li allo stalinismo, fra quelli la cui formazione e prima definizione di unidentit artistica precisa aveva prece-duto, di poco (Prokof ev) o di molto (Stanislavskij), la Rivoluzione, che casomai avevano culturalmente prepa-rato; trovandosi poi ad assecon-darla con un certo entusiasmo, quindi a subirne levoluzione autoritaria, a barca-menarsi fra lassunzione di un ruoloufficiale e la fedelt ai propri ideali artistici, fino a subire la via crucis delle

  • autocritiche; a sopravvivere, comunque - Prokof ev mor lo stesso giorno di Sta-lin - dopo aver scritto musica di regime, ma anche capolavori come LAngelo di Fuoco, la Terza, le partiture per i film di Ejzentein, i grandi balletti, il Secondo Concerto per violino (lo scintillante Primo invece coevo della Classica), non senza che il neoclassicismo fresco e arguto della Classica riafforasse ogni tanto, come nella suite del Luogotenente Kize (sulla zeta laccento V); altri, scrittori, teatranti, poeti, morirono molto prima, per la disillusione spinta fino al suicidio (nel 1925 Esenin, lo straordinario dandy bolscevico maritodi Isadora Duncan e autore delle Confessioni di un malandrino, nel 1930 lo stesso Majakovskij), nelle ripetute purghe (Lunaarskij caduto in disgrazia, Mandelstam, Mejerchold), o furono emarginati nella persecuzione e nel silenzio (Pasternak, Bulgakov). Ma tutto questo doveva ancora succedere.In quellestate del 1917, il canone musi-cale settecentesco la solida rocca, largine rispetto alla tardoromantica, o, al contrario, modernissima polluzione delle forme e degli organici (haydniano e cristallino infatti lorganico della Classica), come allandare oltre, ad oltranza, dei linguaggi musicali, per vie, o attraverso rotture, non capite e non condivise da Prokof ev; almeno non pi,dopo il modernismo aggressivo e futu-rista di certe prove compositive prece-denti ( da notare peraltro che questo appello al Settecento non solo un fenomeno artistico: la contrapposizione fra lilluminismo settecentesco e un

    irrazionalismo moderno che anche cedimento alla violenza alla base di un testo cruciale scritto pochi anni dopo la Classica, Il tradimento dei chierici di Julien Benda). Per Prokof ev, la Classica ha dunque il valore straordinario della conquista di un proprio spazio espressivo e lingui-stico originale, moderno ma razionale, pienamente comunicativo, lucidamente organizzato, ma aperto alle incursioni del sogno e della malinconia. Dei quattro tempi che classicamente compongono la Classica, lAllegro iniziale un omaggio alla forma-sonata che si profila intorno a due temi perfet-tamente forbiti e scanditi, e questa stiliz-zazione moderna, ironica, asciutta dello stile di Haydn trova la sua esaltazione nel brillante e divertente Finale (in cui si sono peraltro ravvisate memorie melo-diche dalla Fanciulla di Neve del mae-stro di Prokof ev Rimskij-Korsakov). A fare un po obliquamente le veci del Minuetto o Scherzo una Gavotta, quasi come unevocazione sorniona di vecchie cose da parte di un poeta moderno in vena crepuscolare (infatti la Gavotta presente anche in alcune sapide o nostalgi-che raccolte pianistiche come lop.12 e lop.32). Ma soprattutto nel Larghetto, con leffetto misterioso e quasi spettrale dellesposizione dei vio-lini, che si propone, forse per la prima volta, la propensione a un equilibrato e squisito sentimentalismo che fa intrave-dere lautore dei futuri balletti (Enzo Restagno).

    Elisabetta Torselli

  • VIOLINI PRIMI

    Daniele Giorgi *Andrea Tacchi *Paolo Gaiani **Patrizia BettottiFrancesco Di CuonzoMarian EllemanChiara FolettoMarco Pistelli

    VIOLINI SECONDI

    Chiara Morandi *Stefano BianchiGabriella ColomboMarcello D'AngeloAlessandro GianiSusanna Pasquariello

    VIOLE

    Stefano Zanobini *Caterina Cioli **Alessandro Franconi Pier Paolo Ricci

    VIOLONCELLI

    Luca Provenzani *Augusto Gasbarri **Stefano BattistiniGiovanni Simeone

    CONTRABBASSI

    Amerigo Bernardi *Luigi Giannoni **

    FLAUTI

    Fabio Fabbrizzi *Michele Marasco *

    OBOI

    Alessio Galiazzo * Flavio Giuliani *

    CLARINETTI

    Marco Ortolani *Maria Francesca Latella *

    FAGOTTI

    Paolo Carlini *Umberto Codec *

    CORNI

    Paolo Faggi *Alessandro Saraconi

    TROMBE

    Donato De Sena *Guido Guidarelli *

    TIMPANI

    Morgan M.Tortelli *

    ISPETTORE DORChESTRA E ARChIVISTA

    Alfredo Vignoli

    * prime parti ** concertino

  • Fondata nel 1980, lORT ha sede al Teatro Verdi di Firenze e oggi considerata una tra le migliori orchestre in Italia. formata da 45 musicisti, tutti professionisti eccellenti che sono stati applauditi nei pi importanti teatri italiani come il Teatro alla Scala, lAuditorium del Lingotto di Torino, lAccademia di Santa Cecilia di Roma, e nelle pi importanti sale europee e doltreoceano, dallAuditorio Nacional de Musica di Madrid alla Carnegie Hall di New York. La sua storia artistica segnata dalla presenza di musicisti illustri, primo fra tutti Luciano Berio.Collabora con personalit come Salvatore Accardo, Martha Argerich, Rudolf Barshai, Yuri Bashmet, Frans Brggen, Myung-Whun Chung, Gianluigi Gelmetti, Daniel Harding, Eliahu Inbal, Yo-Yo Ma e Uto Ughi. Interprete duttile di un ampio repertorio, che dalla musica barocca arriva fino ai compositori contemporanei, lOrchestra ha da sempre riservato ampio spazio alla ricerca musicale al di l delle barriere fra i diversi generi (Haydn, Mozart,

    tutto il Beethoven sinfonico, larga parte del barocco strumentale, con una particolare attenzione alla letteratura meno eseguita), sperimentando possibilit inedite di fare musica e verificando le relazioni fra scrittura e improvvisazione. Accanto ai grandi capolavori sinfonico-corali, interpretati con egregi musicisti di fama internazionale, si aggiungono i Lieder di Mahler, le pagine corali di Brahms, parte del sinfonismo dellOttocento, con una posizione di privilegio per Rossini, e lincontro con la musica di Franco Battiato, Stefano Bollani, Richard Galliano, heiner Goebbels, Butch Morris, Enrico Rava, Ryuichi Sakamoto.

    Una precisa vocazione per il Novecento storico, insieme a una singolare sensibilit per la musica doggi, caratterizzano la formazione toscana nel panorama musicale italiano. Il festival Play It! La musica fORTe dellItalia il manifesto pi eloquente dellimpegno dellorchestra verso la contemporaneit. Incide per Emi, Ricordi, Agor e VDM Records.

  • COMUNICAZIONI PER IL PUBBLICO

    TUTTI AL TEATRO VERDI! Secondo appuntamento della rassegna pomeridiana per il pubblico delle famiglie, con la ripresa della produzione ORT in collaborazione con Venti Lucenti, che ha inaugurato l'ultima edizione del Cortona Mix Festival: in arrivo Cenerentola di Gioachino Rossini, sabato 27 febbraio ore 16.30, nella riduzione musicale di Carlomoreno Volpini e per la regia di Manu Lalli. Rossini scrive la sua Cenerentola nel 1817 e da allora non finisce di conquistare il pubblico. Il racconto sar sviluppato da attori e cantanti professionisti, provenienti dal Teatro Lirico Sperimentale'Belli' di Spoleto. Non mancheranno come consuetudine i bambini di Cortona, accompagnati dal Coro degli adulti.Biglietti a partire da 5,00 acquistabili presso la biglietteria del Teatro Verdi e online su www.teatroverdionline.it

    I CONCERTI APERITIVO

    Tornano i Concerti Aperitivo della domenica mattina, questa volta ospitati nella prestigiosa Sala della Musica dell'Hotel Relais Santa Croce (ingresso da via Ghibellina, 87 a Firenze). Protagonisti i gruppi da camera dell'Orchestra della Toscana.Tre gli appuntamenti in programma rispettivamente il 28 febbraio il 6 ed il 13 marzo. Per tutti l'inizio alle ore 11.00. Nel prezzo di 5,00 sono compresi concerto e aperitivo. I biglietti possono essere acquistati in qualunque momento presso la biglietteria del Teatro Verdi oppure comodamente on line su www.teatroverdionline.it con una commissione di soli cinquanta centesimi. Attenzione: i posti sono limitati, ed vivamente consigliato l'acquisto in prevendita.

  • Trascorsi 160 anni dallinaugurazione del teatro, la Fondazione ORT, proprietaria dello spazio dove ha sede stabile lOrchestra della Toscana, ha deciso di promuovere giovani artisti contemporanei emergenti che vivono e lavorano nel nostro territorio, mettendo a loro diposizione lo spazio del foyer per presentare alcune opere. Dopo Exit Enter e Blub, ospitiamo in questo periodo un altro originale street artist, Jamesboy. presente al Teatro Verdi con diverse opere che fanno parte principalmente delle serie Canela y Miel e Psychedelic Colors (Mascheree La natura regna sovrana). Nel secondo foyer si fa notare uninstallazione denominata DiventaSanto, una particolare porta con aureola e ali che immaginiamo sar molto fotografata (e ci auguriamo altrettanto interpretata) durante gli spettacoli al Teatro Verdi.

    Dipingo perch ne ho bisogno, perch ne sento la necessit. Usare la strada per comunicare con le persone il modo migliore per esprimere me stesso. Lavoro principalmente per me, e lascio totale libert di interpretazione. Nelle mie opere ognuno pu vedere quello che vuole. Non sar bello da dire ma io lho sempre pensata cos. Mi piace sperimentare tecniche diverse dalla pittura classica, utilizzo lo spray, gli scarti che trovo per strada, faccio vivere il degrago. Dopo averle realizzate, spesso abbandono le opere; mi piace lidea di riportare in vita degli oggetti, dando un valore a qualcosa che no ad un attimo prima era solo spazzatura.

    JAMESBOY

    #streetORT #diventasanto

    www.teatroverdi renze.it

    per l'arte contemporanea

  • I PROSSIMI APPUNTAMENTI

    3MARZOgioved

    ore 21.00

    DANIELE RUSTIONIdirettore BEATRICE RANApianoforte

    6MARZO

    domenicaore 11.00

    Kodly_Danze di Galnta (1933)Chopin_Concerto n.1 per pianoforte e orchestra op.11Beethoven_Sinfonia n.4 op.60

    28FEBBRAIOdomenicaore 11.00

    CONCERTI APERITIVO

    Ottetto d'Archi dell'ORTmusiche di Bruch, Mendelssohn

    alla Sala della MusicaHotel Relais Santa Croce

    CONCERTI APERITIVO

    ORTduo"I Colori dell'Invenzione"musiche di Bach, Glire, Ravel

    alla Sala della MusicaHotel Relais Santa Croce

  • SEGUITECI ANCHE QUANDO NON SIETE IN TEATRO

    SITO INTERNET Qui sono raccolte tutte le informazioni che riguardano lOrchestra della Toscana. Trovate il calendario, le news con gli aggiornamenti, le anticipazioni, le foto gallery ed i dettagli di tutte le nostre inziative. anche il punto di partenza per i nostri canali social (Facebook, Twitter, You Tube e Pinterest). Si possono scaricare materiali informativi ed inviti ad iniziative speciali:www.orchestradellatoscana.it

    I PROGRAMMI SU ISSUU Tutti i programmi di sala, come questo che state leggendo, vengono pubblicati con qualche giorno di anticipo sul portale Issuu a questo indirizzo:issuu.com/orchestradellatoscanaChi vuole pu dunque prepararsi allascolto in anticipo e comodamente da casa. Il link disponibile anche nel nostro sito internet. I programmi resteranno a disposizione del pubblico per tutta la stagione.

    AUDIO SU SOUNDCLOUD Sono disponibili sulla piattaforma di condivisione audio Soundcloud materiali che ci riguardano come le introduzioni ai concerti, gli interventi didattici e una selezione di brani dallultimo Play It!Ci trovate a questo indirizzo:soundcloud.com/orchestradellatoscana

    LE FOTO DEL CONCERTO Sulla nostra pagina Facebook sar possibile vedere nei prossimi giorni unampia galleria fotografi ca che documenta questo concerto. Pi in generale, sul nostro sito trovate una ricca foto gallery su tutta lattivit dellOrchestra della Toscana, realizzata da Marco Borrelli.

  • Crediamo che la cultura rappresentiun volano di sviluppo del territorio, arricchisca la societ e assicuri la crescita consapevole delle nuove generazioni. Siamo convinti che la musica possa nutrire lo spirito e il corpo, che contribuisca a far crescere le nuove generazioni attraverso un ascolto consapevole dellaffascinante mondo musicale in cui viviamo, un mondo in continua trasformazione.

    La nostra proposta musicale rivolta a tutti e suggerisce una libert di ascolto che spazia nel tempo, dal passato al presente. Lavoriamo con impegno e passione perch siamo convinti che con una musica intelligente e bella si possa vivere meglio. Cerchiamo amici disposti a condividere il nostro lavoro, affiancandoci nel percorso e sostenendoci nella nostra visione di una citt pi armoniosa.

    Il tuo contributo potr arricchire lattivit e i progetti di formazione e di educazione allascolto rivolti ai pi giovani.

    SOSTENENDO LORT SAR TUTTA UNALTRA MUSICA

    Scegli il tuo sostegno allORT!MY ORT 50,00SOSTENITORE 100,00AMICO 250,00ELITE 500,00

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    E anche per le aziende che vorranno essere partner dellORT, saremo lieti di costruire le opportunit migliori.

    Inoltre destinando il 5 PER MILLE allOrchestra della Toscana si potr contribuire ai progetti didattici, alle iniziative scolastiche e provinciali organizzate dallORT: basta mettere la propria firma nellapposito spazio della dichiarazione dei redditi riservato e riportare il codice fiscale della nostra fondazione: 01774620486

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  • CoNTATTIFONDAZIONE ORChESTRA REGIONALE TOSCANA Via Verdi, 5 - 50122 Firenze tel. 055 2342722 | 2340710fax 055 2008035 www.orchestradellatoscana.it

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    TEATRO VERDI Via Ghibellina, 99 - 50122 FirenzeBiglietteriaVia Ghibellina, 97 - 50122 Firenze orari dal lun al sab 10-13 e 16-19 festivi chiusotel. (+39) 055 212320fax. (+39) 055 288417www.teatroverdionline.it [email protected]

    PROGRAMMA DI SALA A CURA DI

    Ufficio Comunicazione ORT

    IMPAGINAZIONE

    Ambra Greco

    PROGETTO GRAFICO

    kidstudio.it

    FOTO

    Natalia Espina Lpez (copertina) Operaomnia (7)Marco Borrelli (17, 22) Marie Staggat (19)

    STAMPA

    Grafiche Martinelli (Firenze)