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Progetto Baseball per tuttiCrescere insieme in modo sano Il baseball, uno sport. Il baseball, uno sport di squadra. Il baseball, uno sport che non ha età. Il baseball, molto di più di uno sport, un MODO PER VIVERE LA COMUNITÀ’. Il baseball è come una famiglia numerosa, un gruppo di fratelli che lavorano insieme per raggiungere la stessa meta. Il baseball è uno sport di squadra poco conosciuto, ma chi vi si avvicina ne resta spesso affascinato; ci sono momenti in cui tutto può dipendere dalle scelte e dalle abilità del singolo, ma il risultato finale è sempre frutto dell’intesa, della fiducia nei propri compagni e nel rispetto degli avversari.

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Progetto “Baseball per tutti”

Crescere insieme in modo sano

Il baseball, uno sport.

Il baseball, uno sport di squadra.

Il baseball, uno sport che non ha età.

Il baseball, molto di più di uno sport, un MODO PER VIVERE LA COMUNITÀ’.

Il baseball è come una famiglia numerosa, un gruppo di fratelli che lavorano insieme per raggiungere la stessa meta.

Il baseball è uno sport di squadra poco conosciuto, ma chi vi si avvicina ne resta spesso affascinato; ci sono momenti in cui tutto può dipendere dalle scelte e dalle abilità del singolo, ma il risultato finale è sempre frutto dell’intesa, della fiducia nei propri compagni e nel rispetto degli avversari.

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In una società sempre più individualista e concentrata sui valori esteriori, il baseball, e chi lo pratica, si afferma ancora oggi come situazione di comunità, come situazione aggregante e aggregata, in evidente controtendenza.

Si potrebbe pensare che tutto questo sia un passo all’indietro.

Noi crediamo che sia una corsa in avanti.

Una corsa al mantenimento di valori quali l’importanza dello stare insieme, del crescere dando un contributo, l’importanza del praticare uno sport guidato non dalla tensione, ma dall’attenzione. Un’attenzione particolare per le persone che lo praticano e che lo seguono, l’attenzione per le regole, l’attenzione per il gruppo e per il singolo.

Cosa pensiamo: i ragazzi di oggi non sono diversi da quelli di ieri.

Si dice sempre che i giovani non sono più quelli di una volta.

I giovani di oggi, a nostro avviso, non sono poi così diversi da quelli delle generazioni che li hanno preceduti. Quello che è cambiato è il contesto sociale che li cresce. Sono cambiati gli stimoli esterni: i valori, e gli esempi che gli adulti trasmettono loro.

Negli anni ’70, il tempo dei ragazzi era scandito in modo molto diverso. Dopo la scuola c’era il “cortile”.

A Castenaso la zona dedicata era quella corrispondente all’attuale Parco della Chiusa. Moltissimi ragazzi vi si ritrovavano per trascorrere il pomeriggio.

Il “cortile” insegnava a rapportarsi con gli altri senza la mediazione degli adulti.

Oggi questi momenti relazionali, a volte anche conflittuali, comunque funzionali alla crescita, vengono molto più mediati dai genitori che tendono a difendere il proprio figlio spostando lo scontro sugli adulti, andando alla ricerca di colpe e responsabilità reciproche, a volte

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sostituendosi ai giovani e negando loro la possibilità di sviluppare le giuste competenze relazionali.

In questo modo i ragazzi sono deresponsabilizzati e non sollecitati alla risoluzione dei problemi.

Castenaso è stata una realtà prevalentemente rurale. Spesso dopo la scuola i ragazzi andavano a lavorare in campagna con i propri genitori.I ragazzi si trovavano prima di adesso proiettati nel mondo degli adulti e del lavoro, imparavano prima ad assumersi responsabilità e a maturare.

Questa forse, è una differenza tra i giovani di oggi e quelli di un tempo, il momento della maturità nelle relazioni, il passaggio dall’essere bambini a piccoli uomini si è spostato in avanti di qualche anno.

Il nostro progetto: Baseball per tutti

Il nostro progetto è presentato dalla A.S.D. B.C. Castenaso che opera principalmente sui territori di Castenaso e limitrofi.

Con il progetto “Baseball per tutti”, l’A.S.D. B.C. Castenaso intende riconoscere e formalizzare una situazione di fatto che, già da alcuni anni, registra un impegno crescente e fortemente motivato, da parte di allenatori, educatori, ex giocatori e genitori volontari.

Come scrive Clay Shirky, saggista americano: “oggi possiamo trarre più valore dalla partecipazione volontaria di quanto si sarebbe mai potuto immaginare, grazie alla maggior possibilità di connessione e al miglioramento delle nostre capacità d’immaginare cosa questa partecipazione potrebbe permettere.“

L’impegno quotidiano è quello di offrire un “cortile” a tutti i ragazzi, di ogni età e di ogni ceto, con la possibilità di sperimentare l’accoglienza di una associazione che crede fortemente nei principi etici dello sport, dove gli aspetti educativi possano essere anteposti ai risultati sportivi, la gioia di partecipare e lo spirito di aggregazione rappresentino le priorità.

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In passato, grazie alla volontà, all’impegno e alle capacità di alcune persone, amici, la pratica di questo sport ha fatto crescere intere generazioni di giovani di Castenaso rendendolo per così dire “sport nazionale”; negli anni ’70 la prima squadra ha raggiunto i massimi livelli dei campionati, poi sono seguiti periodi meno esaltanti, ma l’attenzione verso la base, le squadre giovanili, è sempre stata fortissima e motivata.

Ora, grazie ad un rinnovato impegno che coinvolge anche genitori ed ex giocatori, questa realtà sta rifiorendo, ma con un’impronta diversa, più attenta al sociale, in un contesto in rapida e delicata evoluzione.

In pochi anni il numero degli iscritti è cresciuto notevolmente e chi entra nella “nuova famiglia” si accorge subito di essere arrivato in una realtà sportiva diversa dal panorama circostante, dove non necessariamente il risultato e le finanze sono gli obiettivi e i bisogni primari (ad esempio è stato allestito, in occasione della Festa dell’Uva, tradizionale festa locale annuale, uno stand gastronomico totalmente gestito da genitori volontari per dare un sostegno finanziario al progetto)

Chi partecipa al progetto, crede moltissimo nel valore sociale di questo approccio allo sport e della sua capacità di aggregare le persone tra loro; ne sono una prova i molti genitori che, volontariamente e in amicizia, contribuiscono nei modi più diversi affinché le difficoltà economiche delle famiglie non precludano l’accesso a nessuno dei ragazzi che lo desidera.

Vogliamo offrire ai ragazzi un’alternativa concreta per impegnare il loro tempo libero, ogni giorno, senza alcun tipo di barriera o pregiudizio. Stimoliamo la socializzazione insegnando loro a risolvere gli eventuali conflitti in autonomia, nel rispetto reciproco; alle volte è molto difficile, ma accettiamo questa sfida perché crediamo nell’importanza di investire nei giovani, in tutti i giovani. E’ bello stare insieme a loro ed è bello pensare che saranno loro, il nostro futuro.

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Cosa vorremmo

•Vorremmo offrire ai ragazzi spazi nuovi e adeguare quelli esistenti, per rispondere alla crescente partecipazione di cui siamo felici e orgogliosi testimoni.

•Vorremmo offrire equipaggiamenti sportivi a tutti quei giovani che desiderano praticare il baseball, con particolare attenzione verso le famiglie meno facoltose.

•Vorremmo consentire agli allenatori-educatori impegnati su questo progetto di operare sempre meglio, alleggerendoli almeno un pò dalle problematiche economiche.

Le persone in prima linea: valore vero

Vi presentiamo le persone che da diversi anni contribuiscono quotidianamente e con passione a questo progetto:

Giovanni Zibordi (Zibbo) Il professor Zibordi, affettuosamente “Zibbo” per tutti quelli che lo conoscono, insegna dal lontano 1969; ha cominciato a Castenaso e da allora non si è più spostato. L’anno scorso (2014 per chi scrive), il Sindaco gli ha conferito l’attestato di “cittadino onorario” a riprova del suo grande e costante impegno, prima come insegnate ed ora come educatore. Nessuno conosce Castenaso da dentro meglio di lui: dagli anni 70, tutti i ragazzi di Castenaso tra gli 11 e i 13 anni hanno preso in mano una mazza e "ci hanno provato”.Oggi “Zibbo” è un’istituzione, un punto di riferimento per

tutti: adulti e ragazzi.

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Nerattini Mario (Mario)

Mario, classe ’67, dopo una breve carriera agonistica ha cominciato a giocare nel c amp iona to amato r i a l e bo l ogne se PigLeague, nella squadra dei Bandigas, e dopo 22 anni di partecipazione non ha ancora smesso di divertirsi. E’ Allenatore dal 1999, prima nella Polisportiva Progresso di Castelmaggiore, poi nel CUS Bologna e dalla fine del 2002 nel Castenaso Baseball. Si è principalmente dedicato ad allenare la categoria “ragazzi” (9-12 anni), da due anni si occupa anche degli “esordienti” (6-8 anni). Se gli chiediamo come svolge la sua attività, ci risponde: -“Considero la fase

ludica del gioco quella più importante: credo che una volta che si sia appassionato, il bambino tenda naturalmente ad interessarsi, ad imparare e ad essere competitivo, quindi non forzo l’insegnamento e non perseguo la vittoria ad ogni costo. Ho sempre incoraggiato l’amicizia all’interno della squadra, ponendo il Noi e non l’Io al centro dell’attenzione: nessuno vince da solo ma ognuno da un contributo secondo le sue possibilità. Credo che allenare un bambino sia un’attività complessa e difficile, ma dà grandissime soddisfazioni che ripagano ampiamente gli sforzi. Nel tempo, ho cercato il coinvolgimento dei bambini ed anche delle famiglie nelle attività della squadra perché credo molto nel senso di appartenenza e di comunanza. Alzo la voce il meno possibile e non sgrido nessuno per l’errore commesso giocando, cercando di calmarlo e farlo ragionare su quanto successo, al fine di insegnargli come fare in futuro. L’unico punto fermo, su cui non transigo, è il comportamento, che deve essere sempre rispettoso nei confronti di tutti” .

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Henry Mella (Henry)

Nato a Santo Domingo, lì ha iniziato a giocare a baseball e ha fatto parte della squadra dei Tigueres del Licey,  il maggiore campione di tutte le serie caraibiche. In Italia dal 2008, dopo i primi 6 mesi vissuti a    Rieti, trasferitosi a Bologna è passato nella formazione dei Redskins di Imola, quindi al Castenaso, infine al Minerbio. In seguito ha giocato tre anni con la Fortitudo e il successivo ritorno al Castenaso. Ha avuto la fortuna di giocare in tre continenti, allenato da ottimi allenatori e per questo adesso allena con entusiasmo i

ragazzi cercando di trasmettere loro la passione per questo bellissimo sport.

Frank Balbuena (Frank)

Frank, classe ’75, è nato nella Repubblica Domenicana e li ha cominciato a giocare a baseball sin da giovanissimo. In seguito si è trasferito a New York con la famiglia dove, frequentando l’High School, ha avuto modo di continuare nella sua passione per il baseball raggiungendo così il livello “AA” Amatore. Dopo questo periodo negli Stati Uniti ha preferito l’Italia e qui si è sposato e, naturalmente, ha continuato a giocare a baseball. Ha giocato prima nel Pianoro in serie C, poi nel 2003 nel Castenaso e infine nella Fortitudo.

Attualmente è tornato a giocare per il Pianoro in serie B.

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Dal 2006, Frank, dedica buona parte del suo tempo ad allenare il livello “giovanili“ del Castenaso. Chiede ai ragazzi impegno e passione instaurando con loro un rapporto incentrato sull’amicizia e il rispetto.

Visentini Nello (Willy)

Ha cominciato a giocare a baseball a Castenaso nel lontano 1970 sotto la guida del prof. Zibordi. La neo squadra, di cui è stato appassionato interprete, si è poi laureata Campione d’Italia serie D nel 1973 e Campione d’Italia serie C, nell’anno successivo. Dopo un’intensa esperienza come giocatore, ha rivestito il ruolo di allenatore nella categoria Ragazzi, per 3 anni a Castenaso e altri 8 alla Ponticella. Per circa vent’anni ha contribuito ad allenare squadre giovanili, fino al 1998, anno in cui è tornato a Castenaso per occuparsi della categoria

Allievi. Dal 2000 il suo ruolo non è più formalmente quello di allenare, ma il suo impegno è tutt’altro che diminuito: affiancando il prof. Zibordi continua nella sua attività di formatore tecnico ed educatore, per tutti quei giovani che desiderano avvicinarsi al Baseball. Lo fa con dedizione, senza clamore, come può solo chi crede veramente nel valore di ciò che viene proposto.

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INSIEME VOGLIAMO:

CRESCERE COME SOCIETA’ E COMUNITA’ SPORTIVA

COINVOLGERE UN NUMERO SEMPRE MAGGIORE DI RAGAZZI E GENITORI CHE SPOSINO IL VALORE DEL “CORTILE”

CREARE PER I RAGAZZI UN LUOGO DI RITROVO SEMPLICE E SANO, CAPACE DI CRESCERLI OLTRE IL SOLO MOMENTO SPORTIVO