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Processi urbani e dinamiche di
comunità
Renato Ferlinghetti
Università degli Studi di Bergamo
Centro Studi Sul Territorio ‘L. Pagani’
Bergamo, 20 febbraio 2018
Anno accademico 2017-2018
Dipartimento di Scienze umane e sociali
Bibliografia
• Frequentanti:
• G. Dematteis, C. Lanza, Le città del mondo. Una
geografia urbana, UTET, II ed., Torino 2014.
• F. Burini, Partecipazione e Governance territoriale.
Dall'Europa all'Italia, F. Angeli, Milano 2013, solo I e II
parte), pp. 1 -100.
• Materiali forniti durante gli itinerari di studio
• Elaborati individuali.
•
• Ulteriori variazioni potranno essere concordate
lungo il corso per gli studenti frequentanti
Bibliografia
• Non frequentanti:
• G. Dematteis, C. Lanza, Le città del mondo. Una geografia
urbana, UTET, II ed., Torino 2014.
• F. Burini, Partecipazione e Governance territoriale.
Dall'Europa all'Italia, F. Angeli, Milano 2013, solo I e II
parte), pp. 1 -100.
• Mauro Maggiorani, Unire l'Europa. Storia e istituzioni
dell'Unione europea dalle premesse a oggi, CLUEB,
Milano 2012.
Quali gli obiettivi delle discipline
geografiche?
La Geografia scienza del territorio
• Geografia: scienza che indaga e
rappresenta le manifestazioni prodotte
sulla superficie terrestre dalla presenza
umana e dalla sua interazione con la
natura
Teoria della territorializzazione
• - Il processo di territorializzazione si articola in tre fasi:
• 1) Controllo intellettuale; manifestazione che riguarda la sfera intellettuale
• Denominazione
• 2) Controllo materiale; manifestazione che riguarda la sfera materiale
• Reificazione
• 3) Controllo strutturale; manifestazione che riguarda la sfera dell’organizzazione sociale
• Strutturazione
Il nostro percorso geografico
• La geografia scienza dell’umanizzazione della Terra (slides)
• Il processo di territorializzazione (slides)
• La varietà della geografia
• Il caleidoscopio urbano: tanti modi di essere città
• Dalla campagna alla città: l’urbanizzazione del mondo
• Dalla città alla campagna: espansione e dispersione urbana
• Funzioni e crescita delle città
• Popolazioni urbane
• Ambiente e paesaggio
• Sistemi territoriali urbani e reti di città
• Politiche urbane
• 1° Attività sperimentale
• La territorializzazione dell’area di Palazzo Baroni, dal luogo di
Formazione alla formazione del luogo;
La geografia delle geografie, Varietà
della disciplina
• La geografia non è una scienza unitaria
per fini e metodi perseguiti, ma procede
lungo molti, paralleli, ma distinti binari
di ricerca, fortemente intrecciata ad altre
discipline scientifiche, umanistiche e
persino filosofiche, che insieme ad essa
hanno tentato di interpretare la realtà
della superficie terrestre.
• Geografi, specialisti nello studio e nella
rappresentazione dell’organizzazione territoriale
Varietà delle geografie
• Varietà degli oggetti di studio:
• Naturali, antropici, spesso nuovi (megalopoli, problemi ambientali, settori dei trasporti e della telematica, ecc.)
• Varietà dei fruitori (diversi gli uni dagli altri e quindi diversamente capaci e interessati all’interpretazione dell’organizzazione territoriale)
• Varietà degli operatori ( con diversificata formazione professionale, scientifica, umanistica, ecc.)
• Varietà degli approcci scientifici (fisico-analitico, economico-politologico, umanistico)
• (Corna-Pellegrini, 2002, p. 10-11)
Varietà delle geografie
• Originario e universale è il problema di
rapportarsi allo spazio, localizzando sé
stessi e gli altri oggetti geografici gli uni
rispetto agli altri, nonché qualificandoli
nella loro tipicità, cioè descrivendoli
qualitativamente e, progressivamente,
classificarli e interpretarli. • (Corna-Pellegrini, 2002, p. 128)
• Le tre domande che hanno guidato gli studi geografici:
Dove, Come, Perché?
• Geografia classica
• Le origini più antiche della Geografia classica possono
essere ricondotte alle Periegesi, opere storiografiche sorte in epoca ellenistica che intorno a un itinerario geografico raccoglievano notizie storiche su popoli, persone, località, verificate, per quanto possibile dall’esperienza personale
• Ecateo di Mileto (VI –V secolo a. C.), articola l’opera Periegesi in due libri: Europa e Asia ‘Io scrivo cose che credo vere, invece molti racconti greci sono ridicoli’. Criterio della verosimiglianza, razionalismo, illuministico ionico’
Carta della Terra nell’opera di Ecateo di Mileto (550-476 a.C.). Le
terre emerse sono fasciate dall’Oceano. L’ecumene è diviso in
Europa, Asia e Libia. Le ultime due divise dal Nilo.
• Geografia classica
• Erodoto (484-425 a.C.)
• Interpretazione dell’organizzazione territoriale
• Nelle sua opera Storie, articolata in nove volumi, dedica lunghe
digressioni geografiche su paesi e popoli allora poco conosciuti
(Egitto, Libia, Persia, Scizia). Merito di Erodoto è quello di
sfrondare dal mito le conoscenze geografiche del tempo: per
esempio afferma di non avere notizia di un fiume Oceano citato da
Omero e daaltri autori antichi.
• ‘Gli intellettuali greci del primo periodo ellenistico
avevano più interesse per i problemi di geografia fisica e
di astronomia che desiderio di conoscere le nazioni in
cui si muovevano come padroni.’ A. Momigliano 1955.
• ‘I greci, matematici impareggiabili, gettarono le
fondamenta della cartografia riconoscendo la sfericità
della Terra, inventando le coordinate geografiche
(latitudine e longitudine), inventando terre e mari del
bacino mediterraneo e delle aree limitrofe.’ A. Frémont,
2007
• Geografia classica
• Dove?
• Localizzazione e rappresentazione degli oggetti e fatti geografici e definizione della forma della Terra
• Dicearco da Messina (IV sec.a.C.), Eratostene di Cirene (III sec. a.C.), Claudio Tolomeo (II sec. d.C.)
• Dicearco da Messina formula il diafragma, linea di riferimento
orizzontale, che divide in due parti il mondo conosciuto e tocca le Colonne d’Ercole, lo stretto di Messina, Atene e Rodi.
• Eratostene crea un mappamondo con reticolo geografico e scrive il testo Geografia, prima grande sintesi delle conoscenze del mondo.
• Tolomeo elabora un mappamondo con reticolo geografico “regolare” geometrico e formula le leggi del sistema planetario geocentrico o sistema tolemaico.
Nell’'Itinerario intorno alla Terra, autorevole opera geografica, Dicearco
da Messina, mostra per la prima volta una carta dotata di due linee di
riferimento, paragonabili alla odierna suddivisione topografica in
meridiani e paralleli.
Planisfero di Tolomeo, ricostituito dalla Geographia tolemaica (circa
150 d.C.) nel XV secolo, che mostra la "Sinae" (Cina) all'estrema
destra, oltre l'isola di "Taprobane" (Sri Lanka, più grande del
normale) e l'"Aurea Chersonesus" (penisola del Sud-Est asiatico).
Il Geografo, cartografo un matematico alle prese con la
rappresentazione geometrica della superficie terrestre - Jan
Vermeer, 1668.
Il cartografo uno studioso che osserva il cielo e le stelle per
descivere la Terra!
Planisfero di Mercatore. L'Europa
(10.521.324 kmq), risulta più vasta
del Sud America (17.842.000 kmq),
che invece è quasi il doppio.
Il prodotto della cartografia: Il mondo in una carta, la carta diviene il mondo, ma
la carta è una rappresentazione ridotta, approssimata e simbolica della realtà!
Geografia classica • Come?
• Alcuni eruditi greci portati a Roma si specializzarono nel
fornire ai governanti le conoscenze etnografiche di cui
avevano bisogno per governare e godere il mondo.
• La moderna concezione di utilizzare una guida storico-
geografica per visitare i luoghi deriva da tale sensibilità
storica.
• Strabone (58 a. C. – tra 21 e 25 d.C.)
• Autore dell’opera Geografia e dei Commentari storici
• La Geografia comprende 17 libri che descrivono le
regione dell’epoca conosciute e abitate. I primi due libri
trattano dei problemi, degli scopi, dei limiti e dei
destinatari della scienza geografica, il V e il VI affrontano
il territorio italiano.
• (Strabone, Geografia.L’Italia libri V-VI, Milano, BUR – Rizzoli, 1988)
L’opera Geografia di Strabone è così divisa:
libri I e II: introduzione all'opera, in cui Strabone vuole dimostrare che
Eratostene ha avuto torto a invalidare l'opera di Omero dal punto di vista
geografico.
libri dal III al X: descrivono l‘ Europa e più in particolare la Grecia antica
(libri VIII-X).
libri dall'XI al XVI: descrivono l‘Asia minore.
libro XVII: descrive l‘Africa (Egitto e Libia).
La sua opera è il trattato geografico più ampio dell'antichità e riprende
talvolta testi di diversi secoli più antichi del suo. A differenza della
geografia tolemaica, improntata su uno studio ed una analisi più
rigidamente matematiche, la Geografia di Strabone presenta un impianto
più storico-antropologico risultando il più importante autore di questo
filone. È solo a partire dal VI secolo che Strabone diventa l'archetipo del
geografo.
Gli storici classici hanno riconosciuto l'interesse della sua opera e il suo
talento letterario, grazie al quale egli riusciva a descrivere un luogo dove
non era stato, meglio di chi c'era stato davvero.
Nella B.U.R sono pubblicati, con testo greco a fronte i libri: III e IV -
Geografia. Iberia e Gallia; V e VI - Geografia. L'Italia; VIII - Geografia. Il
Peloponneso; XI e XII - Geografia. Il Caucaso, Asia Centrale e Anatolia
• Come
• Descrizione della molteplicità degli aspetti
della superficie terrestre
• Strabone (58 a. C. 21/25 d.C.) Geografia,
17 voll.; Pomponio Mela Chorographia 44
d.C.; Plinio il Vecchio (23-79 d.C.)
Naturalis historia
• Perché
• Ricerca delle connessioni esistenti tra gli oggetti geografici e i fatti descritti legata agli indirizzi illuministici e a un nuovo rispetto per i processi razionali del pensiero umano.
• Alexander von Humboldt (1769-1859) Viaggio alle regioni equinoziali del nuovo continente, Kosmos
• Capire il modo nel quale gli uomini vivono lo spazio
• La geografia esce dalla sua fase avventurosa e, in qualche modo, fabulistica, per entrare in quella della precisa osservazione del territorio con i mezzi oggettivi e spersonalizzati che si dispone.
Alexander von Humboldt (1769-1859) Secondo
Charles Darwin, Alexander von Humboldt
(1769-1859) “è il più grande esploratore di tutti i
tempi”. Dal 1799 al 1804 esplorò il bacino
dell’Orinoco, la Cordigliera andina, il
Messico e Cuba. Nel 1829, a sessant’anni,
si spinse nella Russia asiatica, oltre gli Urali,
fino alla frontiera con la Mongolia. Conobbe
Federico il Grande, Napoleone e il Presidente
Jefferson. Fu amico di Goethe, Schiller,
Gay-Lussac, Volta e Gauss. La sua opera
e il suo esempio di naturalista-esploratore
contribuirono a far nascere in Darwin,
Wallace, Haeckel e in molti altri scienziati
di entrambi gli emisferi, l’amore per
la scienza e per la ricerca naturalistica
“sul campo”.
Un sogno letterario che si fa realtà
• « Ho in mente un'idea: racchiudere in un'opera tutto il mondo
materiale, tutto ciò che oggi sappiamo delle apparizioni della
volta celeste e della vita sulla Terra. »
• Negli ultimi 25 anni della sua vita Alexander von Humboldt
scrisse a Berlino la sua opera scientifica principale, Il cosmo.
L'opera è una delle più ambiziose nel mondo scientifico che
mai siano state pubblicate. Con Il cosmo cerca di descrivere in
maniera intelligibile la struttura dell'Universo dal punto di vista
delle conoscenze di allora in uno stile piacevolmente letterario.
I cinque tomi Il cosmo, progetto di una descrizione fisica del
mondo, vennero pubblicati tra il 1845 e il 1862. Il quinto
volume uscì postumo. Tutti e cinque i volumi raggiunsero una
tiratura di 87.000 copie, cosa sensazionale per i tempi. Nel
giro di poco tempo vennero tradotti in quasi tutte le lingue
d'Europa.
Humboldt e Aime Bonpland ai piedi del vulcano Chimborazo. Il 5 giugno 1799
salparono da La Coruña a bordo della nave "Pizarro". A bordo si trovavano
moderni strumenti, sestanti, quadranti, telescopi, cronometri, teodoliti,
inclinometri, cianometri, igrometri, barometri e termometri, per effettuare il
maggior numero di misurazioni possibili.
Alexander von Humboldt inseguì per tutta la sua esistenza un sogno. È un
modello di ricercatore sentimentale, che mai niente e nessuno ha potuto
fermare.
• Due piante di grande importanza ci sono giunte dall'America, una per il
nostro profitto, l'altra per la nostra rovina. La pianta benemerita è la patata,
la pianta maledetta è il tabacco.
• La crudeltà nei confronti degli animali non è conciliabile né con una vera
cultura né con una vera erudizione. Essa è una dei vizi caratteristici di un
popolo rozzo e ignobile. Oggi, quasi tutti i popoli sono più o meno barbari
verso gli animali.
• È falso e grottesco sottolineare in ogni occasione il loro apparente alto
grado di civilizzazione, mentre allo stesso tempo permettono o perpetrano
ogni giorno con indifferenza le più atroci crudeltà contro milioni di vittime
indifese. C'è forse da meravigliarsi se questi cosiddetti popoli civilizzati sono
sulla tragica via della decadenza?
• La gente prima nega una cosa; poi la minimizza; infine decide che la si
sapeva gia da tempo.
• La stessa superficie di terreno che, come pascolo, ossia come foraggio per
gli animali, nutre indirettamente dieci persone con la carne degli animali
che vi vengono allevati, potrebbe sostenere e nutrire cento persone con
miglio, piselli, lenticchie e orzo.
• "La morte è la fine di quella condizione di noia che chiamiamo vita".
Dalla Geografia razionalista alla Geografia culturale
verso la comprensione della dimensione umana.
• Discussione sulla presunta oggettività della
ricerca scientifica: le stesse realtà sono
diversamente percepite e valutate da chi le
possiede o da chi le guarda dall’esterno, da chi
le domina e da chi le subisce. I diversi punti di
vista dei fruitori del territorio, fino ad allora
ritenuti ininfluenti, rispetto alla lettura scientifica
del territorio stesso, diventano invece il punto
focale da cui far partire ogni esame del reale. • (posmodernismo, indirizzo semiotico, indirizzo spiritualista, ecc.)
La grammatica umanistica
• Al primato dell’oggetto, connotato
caratterizzante della grammatica razionalista, si
sostituisce il primato del soggetto.
• Alla impostazioni orientate a rappresentare la
territorializzazione come frutto di
procedimenti razionali da parte del soggetto si
contrappone l’analisi delle condizioni
esistenziali del soggetto in rapporto al
territorio e, quindi, del senso che lo spazio
geografico e i luoghi acquisiscono nei
riguardi della sfera intellettuale e spirituale.
Geografia culturale
• Da quando
• Anni Settanta
• Opere paradigmatiche
• Yi-Fu Tuan, 1976; 1978
• Anne Buttimer 1979; 1993
• Herbert Lehmann, 1986
• Giuliana Adreotti, 1994-2002
• Luisa Bonesio, 2002
• Asserti
• La specie umana si distingue da ogni altra specie vivente per la sua capacità di creare simboli e di dedurne significati; la cultura è costituita dalle manifestazioni di questa prerogativa.
• La geografia umanistica o culturale consiste nello studio delle manifestazioni geografiche della cultura, cioè nello studio dei simboli, e dei relativi significati, attribuiti ai luoghi.
• Il soggetto diventa il protagonista della rappresentazione del territorio.
Geografia culturale • Il territorio è considerato soltanto se e in quanto entra nelle
dimensioni esistenziali del soggetto.
• (Impostazione morbida: I luoghi esistono di per sé, ma sono rilevanti per la rappresentazione geografica soltanto se vivono nel soggetto).
• (Impostazione dura: Il mondo esterno non esiste di per sé, ma soltanto nel soggetto, per cui i luoghi sono oggetto di rappresentazione soltanto in quanto fanno parte della sfera spirituale del soggetto).
• L’oggetto di interesse è il luogo (e non lo spazio o il territorio) fonte di emozioni nel soggetto.
• La rappresentazione dei luoghi privilegia l’emozione e non l’intelligenza.
• La rappresentazione si esprime attraverso una simbolizzazione, intesa come attribuzione di simboli a oggetti, luoghi e spazi, ognuno dei quali conduce a significati culturalmente rilevanti.
• I simboli costituiscono, in sostanza, metafore degli oggetti, nel senso che stanno al posto degli oggetti.
• Il simbolo non è finalizzato alla spiegazione, ma alla comprensione dell’oggetto (simbolo comprensione).
• La grammatica umanistica
• Il referenziale attraverso cui è indaga la superficie terrestre è il luogo
• La superficie terrestre è connotata da una tessitura di luoghi
• Il luogo è considerato come un sito di estensione variabile, da un monumento naturale, come un albero secolare, fino al centro storico di una città, che però possiede un’unica connotazione simbolica, vale a dire rimanda a uno specifico significato nella sfera esistenziale del soggetto.
• Un luogo è un sito fonte d’impatti emotivi
• Tipologia di luoghi: Topofilia, Eterotopia, Nonluogo, Luogo iperreale
• La Geografia culturale, la comprensione della dimensione dell’uomo
• Capire il modo nel quale gli uomini vivono lo spazio (Ma gli uomini sognano, gli uomini hanno una sensibilità)
• La geografia è la scienza della comprensione e non della spiegazione
• Varietà e ricchezza della Geografia
• Le molteplicità dei generi si possono ordinare secondo tre tipi di concezione:
• Descrittiva, (dove, come)
• Esplicativa, nel senso della scienza positivista (perché)
• Comprensiva, che si sforzi cioè di considerare gli uomini nella loro diversità piuttosto che partire da uno schema a priori.
• Queste concezioni non si escludono l’un l’altra: da questa diversità di approcci nasce il continuo arricchimento e sviluppo della Geografia
Adalberto Vallega, Le grammatiche della geografia,
Bologna, Patron, 2004.
• Approccio geografico.
• Possiamo considerare il territorio come un insieme di elementi, umani e naturali, che si compongono variamente tra loro e interagiscono formando strutture. In tal modo costruiamo conoscenza e produciamo rappresentazioni usando una piattaforma razionalista, grazie alla quale consideriamo strutture territoriali costituite da elementi legati tra loro da relazioni casuali. (grammatica razionalista)
• Valori culturali dei luoghi, le loro ragioni di essere in rapporto alla vita delle persone e delle singole comunità umane, in sostanza ci consente di comprendere il senso esistenziale del modo con cui la superficie terrestre è immaginata, abitata, utilizzata, (grammatica umanistica)
• Le due grammatiche costituiscono due modi nettamente differenziati di costruzione del discorso geografico.
Varietà delle geografie
• Caratteristico del procedere e del contrapporsi delle diverse scuole di pensiero geografico è che non si sono mai sostituite l’una all’altra. Ciò contraddice, almeno per la geografia, l’ipotesi di Thomas Kuhn, secondo la quale, nel procedere della riflessione scientifica, sempre nuovi paradigmi interpretativi sostituiscono quelli precedenti, i quali tendono a rilevarsi obsoleti. Nella ricerca geografica non è stato cosi.
• (Corna-Pellegrini, 1992, p. 15)
Varietà delle geografie
• Tutto ciò complica un poco i modelli tradizionali di ricerca geografica, ma li arricchisce straordinariamente, e soprattutto li avvicina ad un diffuso bisogno di conoscere e capire il mondo. Inoltre ciò facilita l’interazione tra le geografie e le altre discipline scientifiche ed umanistiche, molto delle quali hanno pieno titolo per “leggere” aspetti diversi e peculiari del territorio.
• (Corna-Pellegrini, 2002)
Varietà delle geografie
• Balza in primo piano l’esigenza di una geografia che,
insieme a tutte le altre materie curriculari, arricchisca la
personalità dell’allievo e del cittadino insegnandogli a:
• guardare il territorio (quello vicino, ma anche quello
lontano), decodificare i suoi segni, leggere talune sue
immagini sintetiche, capire le sue capacità d’uso da
parte degli uomini, rispettarne le culture così varie, e
conservarne, infine, i valori ambientali così delicati e
spesso irripetibili.
• (Corna-Pellegrini, 2002)
Varietà della geografia: limiti e forza della disciplina
• La geografia scienza dell’umanizzazione della Terra (slides)
• Il processo di territorializzazione (slides)
• La varietà della geografia (slides)
• Attualità della Geografia urbana
• Il caleidoscopio urbano: tanti modi di essere città
• Dalla campagna alla città: l’urbanizzazione del mondo
• Dalla città alla campagna: espansione e dispersione urbana
• Funzioni e crescita delle città
• Popolazioni urbane
• Ambiente e paesaggio
• Sistemi territoriali urbani e reti di città
• Politiche urbane
• 1° Attività sperimentale
• La territorializzazione dell’area di Palazzo Baroni, dal luogo di
Formazione alla formazione del luogo;
Per una geografia attiva e propositiva
- Per un dovere di conoscenza
- Per l’intensità e irreversibilità delle dinamiche territoriali
- Per una cittadinanza attiva e consapevole
- Per il valore ambientale, paesaggistico e storico-artistico e
architettonico in gioco
- Per la complessità dei luoghi che abitiamo
- Per il dovere di costruire un domani il più significativo e
accogliente possibile
• Manufatti: • Prodotti dalle attività umane che forniscono informazioni sulle
società del passato
• Le fonti scritti;
• Le fonti figurate;
• I manufatti territoriali
• Ecofatti • Elementi del contesto naturale odierno che forniscono
informazioni sugli ambienti del passato
• Fenomeni naturali;
• Forme relitte;
• Depositi paleoambientali.
• C. Tosco, Il paesaggio storico. Le fonti e i metodi di ricerca, Rpma-Bari 2009.
Le fonti e gli strumenti per la ricerca geografica
Nella carta del catasto ricerca e clicca la parcella su cui oggi
sorge il Palazzo Baroni Mappa di Bergamo nel catasto del 1853
Cliccando la parcella relativa al Palazzo Baroni, si
evidenziano le informazioni relative alla parcella
Parcell
a
Dest.
uso
Gelsi Toponi
mo
Proprie
tà
1217
1233
1229
1218
1226
1221
1232
1231
1230
1216
1215
La Raccolta dei dati: riporta in una tabella le seguenti indicazioni:
n° di parcella, destinazione d’uso, n° di gelsi, toponimo, proprietà
Attività sperimentale n. 1
Dal luogo di formazione alla formazione del luogo
• Predisponi una relazione articolata in cinque punti:
• Copertina
• Premessa
• Stralcio della carta del Catasto Lombardo-veneto del 1853
con l’indicazione della numerazione delle parcelle.
• Tabella con le indicazione della numerazione, della
destinazione d’uso, dei gelsi, del toponimo e della proprietà
delle parcelle dell’area del Palazzo Baroni secondo il Catasto
Lombardo Veneto del 1853.
• Stralcio della carta del Catasto Lombardo-veneto del 1853
con l’indicazione della destinazione d’uso delle parcelle
dell’area di Palazzo Baroni.
La copertina, il nostro biglietto
da visita
• Come articolarla?
• Autore (nome e cognome)
• Titolo (già assegnato!)
• Immagine evocativa
• Contesto di produzione dell’elaborato
Attività sperimentale n. 1
Raccogli i dati emersi nell’analisi territoriale
dell’area di Palazzo Baroni in una breve relazione
denominata:
Analisi della destinazione d’uso, delle proprietà e
della numerazione delle parcelle catastali
dell’area di Palazzo Baroni secondo il Catasto
Lombardo Veneto del 1853
La premessa, l’annuncio di un viaggio
culturale
• Nella premessa indica almeno tre motivi che ci
hanno spinto a svolgere questa esperienza:
• - esigenza di conoscere i luoghi che
frequentiamo e viviamo….(dal luogo di
formazione alla formazione del luogo!).
• - passaggio da una geografia statica e
nozionistica a una geografia attiva e propositiva
• - …………………
• -………………….
Le carte e la tabella il cuore
dell’elaborato
• Nell’elaborazione delle carte e della tabella
ricordati di inserire la didascalia e la legenda.
• Per la carta della destinazione d’uso delle
parcelle abbiamo concordato di colorare in nero
gli edifici, in verde chiaro i prati, in rosa gli orti e
le ortaglie, in arancio i giardini, in rosso coltivi da
vanga ed arativi, in verde scuro gli incolti e gli
zerbi.
• Martedì porta le prime bozze del lavoro, che
andrà consegnato entro il ……..martedì
successivo
XXXX?
JJJJ?
ZZZZ?
Per casa, stampa uno stralcio del catasto e coloralo in
funzione della destinazione d’uso del suolo, verde il prato,
nero il costruito, rosa gli orti e le ortaglie, arancio i giardini,
rosso l’arativo, viola gli zerbi e gli incolti
Il nome del luogo, il luogo del nome
• Alto Medioevo …………….
• Sec. XIII (1274) …………..
• Sec. XVI (1561-1588) …………
• 1853 Contrada e Via Nuova *
• 1890 …………….
• 1893 ……………
• 1918 ……………
• 1943-1945………
• 2015 Via Borgo Pignolo
La territorializzazione dell’area di Palazzo
Baroni, la storia di un processo urbanistico
• La denominazione:
• Nell’Ottocento Contrada Nuova, Via Nuova, qual era
la ‘Vecchia’ Contrada?
• Quale episodio ha determinato la variazione
toponomastica?
• Quali toponimi prima….. c’è stato un prima prima del
prima?
La destinazione d’uso: l’uso dello
spazio nel tempo
• La reificazione ovvero l’evoluzione della destinazione d’uso di un luogo
• Alto Medioevo …………….
• Sec. XIII (1274) …………..
• Sec. XVI (1561-1588) …………
• 1853 prato con gelsi
• 1890 …………….
• 1893 ……………
• 1918 ……………
• 1943-1945………
• 2016 Sede del Dipartimento di Lettere, Filosofia, Comunicazione
Geografia umana: persegue la
conoscenza e la rappresentazione delle
manifestazioni prodotte (il territorio!)
sulla superficie terrestre dalla presenza
umana e dalla sua interazione con la
natura
La Geografia urbana:
localizzazione, distribuzione, struttura,
storia e funzioni dell’elemento città
La Geografia urbana una branca geografica assai recente!
Karl Hassert, “«Die Städte geographisch betrachtet» volume con un primo profilo di geografia urbana, 1907
Raoul Blanchard, volume relativo a Grenoble, 1911
In Italia lo studio della geografia urbana ebbe uno sviluppo significativo solo nella seconda metà del XX secolo in seguito alla netta differenziazione delle strutture e degli usi del suolo e per il manifestarsi dei problemi dell’urbanesimo.
(U. Toschi, La città urbana. Geografia urbana, Utet, Torino 1966).
«Per molto tempo la città fu, per così dire, un oggetto di intuizione…ma si lasciava che ad occuparsene fossero architetti ed uomini politici. I geografi le facevano posto soltanto nelle loro carte regionali»
La definizione di città un’impresa assai
complessa
• ‘Si può tentare di definire la città in modo assai
diverso. Tutte le città hanno in comune questo
soltanto: che ciascuna è sempre un
insediamento circoscritto, almeno relativamente:
è una borgata, non una o più abitazioni isolate
(…): essa è una grossa ‘borgata’….
• Max Weber (1979), La città, p. 3
• La città è quindi un insediamento agglomerato
Le prime città
• La città ha origine circa 10.000 anni fa nel
Vicino e Medio Oriente.
• Comparsa di insediamenti agglomerati stabili
che ospitavano attività diversificate
commerciali, amministrative, militari, religiose,
lavorazione dei metalli, ecc.
• Quali le condizioni necessarie alla nascita di
una città?
La formazione delle città
• La città come archetipo
• Condizioni materiali, politiche e sociali
necessarie alla formazione delle città
• Il sito e la posizione (il dove della città)
La formazione delle città
• La città come archetipo (schemi immaginativi
dell’inconscio collettivo)
• Il concetto di città, in termini archetipici e storici, rimanda
all’idea di uno spazio materno o femminile, ossia di uno
spazio contenuto, protetto, racchiuso, delimitato,
organizzato, destinato alle necessità primarie di un
gruppo socialmente fuso.
• L’idea di città contenitore non viene mai meno
nell’indefinita articolazione delle forme urbane.
La formazione delle città • Il passaggio da un’economia di caccia e raccolta a quella
agricola, necessaria per la creazione di un surplus alimentare necessario alla nascita delle città, è un salto culturale che presuppone la modifica dell’ambiente e, mediante l’aratro, l’esercitazione di un atto violento verso la ‘madre Terra’.
• La Terra è madre, perché ci fornisce spontaneamente gli alimenti e quindi ci nutre. Trasformare il suolo significa ferire la Terra, violentare la madre.
• Alcune culture si sono rifiutate di praticare l’agricoltura
• - Indiani d’America, aborigeni australiani, ecc.
• Il senso di colpa dell’uomo che modifica il proprio ambiente attraversa tutta la storia dell’umanità, dalla vicenda di Adamo fino ai movimenti ecologisti contemporanei
• La “civitas diabuli”
• Heliopolis (Baalbeck), Gerusalemme, Città del Rame,
• -.
La formazione delle città
• Natura incontaminata e il senso di peccato che si collega con ogni forma di antropizzazione
• Società statiche: perseguono l’equilibrio ambientale e la compatibilità
• Società dinamiche: perseguono il cambiamento, l’espansione, l’accumulazione, talora aggressive
• L’uomo è distruttore o costruttore d’ambiente? Lo abbiamo visto analizzando il processo di reificazione…..
La formazione delle città
• Il sinecismo (elezione di un domicilio comune)
Condizioni necessarie alla formazione delle città
• Materiali: disponibilità alimentari (passaggio dalle economie basate sulla caccia e sulla raccolta a quelle agricole), presenza di una rete di comunicazioni adatta ai trasporti pesanti
• Politiche: egemonia della città sulla campagna
• Sociali: nuove mansioni e professioni, gerarchia sociale e controllo politico del territorio (città cerimoniali, città funzionali alla ‘manutenzione’ territoriale)