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COMPLESSITÀ E NUOVE FRONTIERE NELLE DIPENDENZE Problemi complessi in adolescenza adolescenza Bergamo 8 giugno 2016 Emanuela Rivela A.S.L. TO 2 - Dipartimento Dipendenze 1 Servizio Adolescenti

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COMPLESSITÀ E NUOVE FRONTIERE NELLE DIPENDENZE

Problemi complessi in adolescenzaadolescenza

Bergamo 8 giugno 2016

Emanuela Rivela

A.S.L. TO 2 - Dipartimento Dipendenze 1

Servizio Adolescenti

Negli anni di adolescenza noi siamo per lo più scontentidella nostra situazione e del nostro ambiente, qualunqueesso sia; a tale ambiente infatti noi attribuiamo ciò chein ogni caso dipende dalla vuotezza e dalla miseria dellavita umana.Arthur Schopenhauer, Parerga e paralipomena, 1851

L’educazione fondata suldesiderio si oppone allo

Viviamo in un’epoca dominata da quelle cheSpinoza chiamava le «passioni tristi», cioèl’impotenza e la disgregazione.L’ eclissi del principio di autorità determina unperiodo di arbitrarietà e anche educatori edistituzioni propongono la via dell’utilitarismodove pensare è un lusso pericoloso: ogni saperedeve essere utile.Miguel Benasayag e Gherard Schmit, L’epoca delle passioni tristi,commento di Ivo Seghedoni

desiderio si oppone allostile di una società che, perla perdita di ideali e latristezza che la connota,educa in funzione dellaminaccia, insegnando atemere il mondo, ad usciredai pericoli incombenti.

Miguel Benasayag e Gherard Schmit,L’epoca delle passioni tristi,commento di Ivo Seghedoni

Adolescenza, dal latino adolescere, crescere, è l'età della vita, compresa tra la fanciullezza e l'essere adulto, nella quale si compiono i processi di crescita, di formazione della personalità e di trasformazione fisica

Obiettivo da assolvere, nell’evoluzione adolescenziale, è la trasformazione

Il legame che può garantire la trasformazione è l’appartenenza

L’appartenenza è tale se avvicina senza dominare e accomuna senza confondere

A questo legame concorrono: la famiglia, i pari, gli adulti

Luigi Baldascini L’adolescente tra appartenenze e trasformazioni

Le esigenze di crescita trovano adeguato sostegno se l’adolescente puòsperimentare l’appartenenza al sistema familiare dal quale attingere protezionenonché partecipare al sistema relazionale degli adulti, ricavandone una spinta acimentarsi nella lotta e ad impegnarsi per la realizzazione del successo. Questespinte, coniugandosi con quelle che derivano dall’appartenenza al sistema deicoetanei che sostiene la trasgressione e l’opposizione al mondo adulto efamiliare, danno la possibilità all’adolescente di sperimentare il cambiamento etollerare le ansie della crescita.

Lo sviluppo normale dell’individuodovrebbe prevedere, in questa fasedovrebbe prevedere, in questa fasedi passaggio, che l’adolescenteappartenga ad un sistema relazionalema che sia anche in grado disepararsene.

L’adolescente tra appartenenze e trasformazioni

Luigi Baldascini - Direttore dell’lstituto di Psicoterapia Relazionale di Napoli

il sistema motorio-istintualeil sistema emozionaleil sistema cognitivo.

Interazioni e relazioni

Bisogna distinguere le relazioni dalle “interazioni”

Le relazioni non sono percepite direttamente, sono desunte

Noi siamo consapevoli delle interazioni (comportamenti relazionali): toccarsi, baciarsi, chiacchierare, salutarsi e altri contatti sensoriali altri contatti sensoriali

Si può parlare di relazione quando le interazioni hanno conseguenze coerenti nel tempo (continuità)

Essere genitori oggi: aiutare i figli nel loro percorso di crescitaDott.ssa Eva Pertoldi - Psicologa

Una relazione è qualcosa di più dellasomma delle interazioni di cui è composta

Caratteristiche delle interazioni:frequenza, intensità, reciprocità

Qualità delle relazioni:fedeltà, intimità, devozione

La socializzazione è un processobilaterale e non unilaterale

Non è quindi sufficiente esaminare le caratteristichedi un partner (es. genitore) per spiegare lo sviluppodell’altro (figlio)

Essere genitori oggi: aiutare i figli nel loro percorso di crescitaDott.ssa Eva Pertoldi - Psicologa

Le relazioni non sonoisolate da altre relazioni

Le relazioni tendonoa formare una rete

Le relazioni si influenzano reciprocamente (quanto avviene inuna parte della rete si rispecchia anche nelle altre parti)

Solitamente, man mano che il bambino cresce, il rapporto intermini di tempo trascorso con gli adulti e con i coetanei si inverte

Relazioni verticali: sono quelle cheil bambino instaura con personeche hanno conoscenze e poteremaggiori di lui (genitori, insegnanti,fratelli maggiori)

Relazioni orizzontali: sono quelleche intercorrono tra persone conlo stesso grado di potere sociale;hanno carattere di uguaglianza esono solitamente reciproche. Iruoli possono essere invertitiperché i partner hanno abilità simili

Essere genitori oggi: aiutare i figli nel loro percorso di crescita Dott.ssa Eva Pertoldi - Psicologa

Il principale compito che l'adolescente ha, in quanto tale, è quello dellapropria individuazione, della definizione di chi lui/lei è.Questo compito non è solo complesso ma è anche di per sé dolorosoperché, per decidere chi è, deve differenziarsi e poi separarsi dalle figuregenitoriali.

Il secondo compito di sviluppo è quello che Gustavo Pietropolli Charmetdefinisce la mentalizzazione del corpo.Differenzia pensare al proprio corpo dal pensare il corpo, intendendo conquesto l'acquisizione della capacità di pensare il corpo con le sue funzionied il loro significato "relazionale, sociale, sentimentale, erotico,ed il loro significato "relazionale, sociale, sentimentale, erotico,generativo ed etico: e riuscire ad ipotizzare il suo sviluppo, la suadecadenza e la sua morte..".

Il terzo compito riguarda la costruzione dei nuovi legami affettivi e sociali.

Questi compiti, che impegnano l'adolescente su tutti i fronti della sua vitaintrapsichica ed interpersonale, possono spaventare l'adulto che, purvivendo accanto all'adolescente, spesso ha scarsa consapevolezza dellacomplessità e possono risultare pesanti e non facili da gestire per gliadolescenti stessi che vivono la necessità di svolgerli.

Mariangela Bucci Bosco - Quando parliamo di adolescentiScript riflessioni - i campi della soggettività - Rivista Online

Complessità, caratteristica di un sistema (perciò detto complesso), concepito come un aggregato organico e strutturato di parti tra loro interagenti, in base alla quale il comportamento globale del sistema non è immediatamente riconducibile a quello dei singoli costituenti, dipendendo dal modo in cui essi interagiscono.

Vi sono però almeno due diversi significati, che si possono dare a questo termine.

Il primo e più comune modo di intendere la complessità è legato alla interdisciplinarietà,nel senso che in un dato problema possono concorrere aspetti legati a diversediscipline (Chimica, Fisica, Economia, Biologia,...) e compito della Matematica è alloraquello di trovare un linguaggio unificante che consenta una formulazione chiara erigorosa, al fine di poter pervenire a risposte unitarie che si possano poi,eventualmente, frammentare in risposte specifiche per i vari settori.

L'altro significato, che fa riferimento a proprietà "interne" ad un sistema (qualunquefenomeno questo sistema voglia descrivere), è invece correlato a fenomeni in cuiintervengano effetti di multiscala, cioè effetti legati a proprietà che si esplicano a livellidi scala diversi. Si tratta di riuscire a stabilire una formulazione che tenga conto – aduno stesso "livello" – dei fenomeni che avvengono a livelli diversi, con interazionireciproche che portano a esiti non descrivibili da modelli semplici (che tengano contoseparatamente dei singoli livelli di scala).

Franco Pastrone – Complessità e semplicità

Terza pagina

Complessità: il mistero dell'emergenza

di Leretico

In natura ci sono fenomeni che ci lasciano

letteralmente affascinati,entusiasti.

Roberta Fanfarillo – Mostra Roma giugno 2015

Astratto: L’inesplicabile complessità dell’Essenza

Complessità semplice -Kandinsky

Siamo adolescenti. Vogliamo il messaggio della

buonanotte, il messaggio del buongiorno. Vogliamo gli

abbracci improvvisi. I baci di notte nei vicoli. Vogliamo

le risate fino alle lacrime. Vogliamo l’alcol e le sigarette.

Vogliamo le scritte sotto casa. Vogliamo sentire i brividi

dietro la schiena. Vogliamo ballare. Vogliamo gli after.

Le discoteche e i pub dove poterci ubriacare. Vogliamo

l’ansia prima di un appuntamento. Vogliamo gli amori e

le delusioni. Vogliamo il sesso. Il solletico. Le corse sotto

la pioggia. Vogliamo urlare. I concerti. Le foto. Vogliamola pioggia. Vogliamo urlare. I concerti. Le foto. Vogliamo

le cazzate. Le serate nei parchetti. La prima volta di

tutto. Vogliamo esser adolescenti.

Tumblr Il rifugio degli adolescenti – 1 marzo

“Perché bevi?”chiese il Piccolo Principe.“Per dimenticare”, rispose l’ubriacone.“Per dimenticare che cosa?” s’informò il

Piccolo Principe che cominciava già acompiangerlo.”Per dimenticare che ho vergogna”,confessò l’ubriacone abbassando la testa.“Vergogna di che?”“Vergogna di bere..”

Il Piccolo Principe, Saint-Exupéry

La complessità dell’adolescenza fa sì che questa fase di sviluppo si configuricome periodo particolarmente a rischio: la spinta alla conquista dell’indipendenzae la paura del fallimento unite all’insicurezza legata al cambiamento e al desideriodi sperimentazione espongono i ragazzi al pericolo dell’incertezza; allora lesostanze vengono ad avere una forza di attrazione enorme, rappresentando inalcuni casi solo un breve passaggio, in altri generando future dipendenze

Rielaborazione del disegno del piccolo principe fatto dall'autore

I rischi che gli adolescenti sembrano disposti a correre sono connessi conil senso del rischio. Da bambini avevano pensato di essere immortali, conl'adolescenza e con i repentini ed incredibili mutamenti del loro corpo,imparano che anch’esso potrebbe finire, morire. I rischi sono un modo perdimostrare a se stessi che di questo non hanno paura, o per manifestare larabbia; l'uso di sostanze può aiutare a sentirsi parte di un gruppo oppurepuò essere una forma di automedicazione per le emozioni ed i sentimenti ditristezza, di sfiducia, di senso di inadeguatezza, ed altri ancora, chesembrano impossibili da sostenere; l'attenzione al propri corpo rappresentail desiderio di piacere ma si può anche trasformare in ossessioni di tipodiverso che variano dalla compulsione al rifiuto; in ogni caso rappresentanodiverso che variano dalla compulsione al rifiuto; in ogni caso rappresentanouna perdita di controllo.

I ragazzi oggi sono tormentati solo dalla vergogna di non avere fascino.(Gustavo Pietropolli Charmet)

Mariangela Bucci Bosco - Quando parliamo di adolescentiScript riflessioni - i campi della soggettività - Rivista Online

Da un punto di vista evolutivo, va considerato che la mentedell’adolescente si forma vivendo esperienze cruciali (non ègià formata e attrezzata per viverle). Un buon funzionamentopsichico pregresso offre risorse all’adolescente persperimentare profondamente le emozioni, e per sopportare lagioia o il dolore connesso a nuovi episodi esistenzialipotenzialmente spaesanti o scompensanti, accogliendo ilprocesso di elaborazione dei loro significati (Cfr. Maggiolini,1988). Pensiamo, per esempio, alle perdite necessarie e acome queste possano essere elaborate soltanto attraverso unprocesso di lutto e cioè di profondo dolore.processo di lutto e cioè di profondo dolore.

Albasi, C. (2007), “Modelli Operativi Interni Dissociati e memoria relazionale implicita”. In Seganti, A., Salvatore, S. (a cura di), La Ricerca in psicoterapia:

relazioni, emozioni e salute. Quattro Venti, Urbino.

“Le droghe legali ed illegali, sono come quelle onde

dell’oceano, possenti e lunghe, che ricoprendo ritmicamente

gli scogli, da essi si ritirano lasciandone parti completamente

scoperte, altre parzialmente sommerse, altre costantemente

ripiene e livellate dalle acque. Così le droghe arrivano

in contatto con individui in contatto con individui estremamente differenti e per

tempi e modi consistentemente diversi: alcuni non ne saranno

toccati, altri lo saranno per poco, altri conserveranno

traccia dell’inondazione, altri ne saranno per tempi moltolunghi ricolmi”. Rigliano

La gravità non dipende dalla qualità della sostanza, ma dalle condizioni fisichee psichiche del consumatore e soprattutto dal senso che l’assunzione ha per ilconsumatore stesso.

Il pericolo del consumo non è legato al prodotto in sé ma alla suaconcentrazione, alla frequenza e all’intensità dell’assunzione. Le droghe“leggere” possono essere assunte in modo “pesante”

Alcune ricerche hanno evidenziato fattori predittivi predisponenti versol’assunzione di sostanze in adolescenza quali la propensione alla ricerca dil’assunzione di sostanze in adolescenza quali la propensione alla ricerca disensazioni forti, minori capacità di controllo, scarsa autostima, difficoltà diadattamento sociale e abbandono da parte dei genitori. Dunque non tutto èriconducibile al contesto ambientale e al gruppo dei pari.

Il grafico A mostra l’evoluzione della corteccia prefrontale (PFC) rispetto all’età (linea grigia),

mentre il grafico B mostra la differenza tra l’evoluzione della corteccia prefrontalee (linea

grigia) e del nucleo accumbens (linea rossa). Le due linee durante l’adolescenza restano

separate (spazio indicato dalla freccia) per ricongiungersi solo all’inizio dell’età adulta (20-21

anni d’età). Mentre la PFC segue uno sviluppo continuo e lineare nel tempo della sua

funzionalità, il nucleo accumbens (NA) raggiunge il picco maturativo già durante l’adolescenza.

Sesso, droghe: emozioni e piaceri immediati«Si ha uno squilibrio nell’integrazione fra i principali sistemi neurali fortementeassociati ai comportamenti a rischio» spiega André Luiz Monezi Andrade delDipartimento di Psicobiologia dell’Università Federale di San Paolo, in Brasile,in uno dei capitoli del libro “Drug Abuse in Adolescence” (Springer, 2015). Fraquesti il sistema dopaminergico, un insieme di circuiti neuronali che utilizzanola dopamina come mediatore chimico, e che è coinvolto nella percezione delpiacere e della gratificazione, nelle emozioni (attraverso l’amigdala) e neiprocessi decisionali (mediante la corteccia prefrontale). «La maturazione dellacorteccia prefrontale e delle sue aree mediale e ventrale è ritardata negliadolescenti» specifica Monezi Andrade. «Questo fenomeno influenza ilcomportamento dei ragazzi, rendendoli più vulnerabili alle scelte che hannomaggior valore nel breve tempo». Dunque c’è una causa neurobiologica chemaggior valore nel breve tempo». Dunque c’è una causa neurobiologica chegiustifica l’attrazione degli adolescenti verso la scoperta di emozioni e piaceriimmediati. È, non a caso, il momento in cui si è attratti dalle passioni, dalsesso, dall’alcol e dalle droghe, dalle nuove esperienze. «La vulnerabilità degliadolescenti alle sostanze psicotrope è supportata non solo dai cambiamentinella loro struttura cerebrale, ma anche dal mutamento di diversi sistemi dineurotrasmissione, tra i quali spiccano il sistema dopaminergico, quelloserotoninergico, noradrenergico e glutammaergico». Ad esempio, l’aumento diattività del sistema dopaminergico tende a inibire l’attività della cortecciaprefrontale, così che si riducono le capacità critiche di valutazione dei rischi esi è più esposti a comportamenti impulsivi, allo sperimentare droghe.

Corriere della Sera Pediatria - 19 ottobre 2015 (modifica il 6 novembre 2015)

sperimentazione

socialità

automedicazione

dipendenza

Daniel j. Siegel – la mente adolescente

Il circuito della dopamina si fissa su una sostanza di elezione che diventa oggetto privilegiato di attenzione, pensieri, energie e azioni

Bing – immaginiEducare i bambini alla felicità

Voglia di salute

Corriere della Sera Pediatria - 19 ottobre 2015 (modifica il 6 novembre 2015)

Corriere della Sera Pediatria - 19 ottobre 2015 (modifica il 6 novembre 2015)

Corriere della Sera Pediatria - 19 ottobre 2015 (modifica il 6 novembre 2015)

Un essere umano adulto ha nel suo cervello circa 85 miliardi di neuroni, maall’interno della scatola cranica, in realtà, queste cellule si formano e sidisfano continuamente, così come anche le connessioni fra di esse, lecosiddette sinapsi. Dunque il cervello non è affatto un organo immutevole,fissato una volta per tutte, come si credeva in passato, anzi, la ricerca piùrecente ha dimostrato che, soprattutto in certi periodi dell’esistenza, è tuttoun fare e disfare. Specie durante l’adolescenza, quando avvengonocambiamenti epocali, come il misterioso pruning, la potatura di una granquantità di sinapsi. Sembrerebbe un controsenso, perché proprio nelmomento in cui la persona esce dall’età infantile e deve affrontare problemipiù complessi e avrebbe bisogno del massimo della sua potenza cerebrale,avviene la drastica riduzione delle connessioni nervose. Ma in realtà è unavviene la drastica riduzione delle connessioni nervose. Ma in realtà è unfenomeno che serve a migliorare l’efficienza, a sfoltire quello che non serve.Così il cervello si prepara a una rivoluzione, cambia gli equilibri che avevanoretto per anni e anni. Il nuovo assetto adolescenziale modifica i rapporti tra iprincipali sistemi neurali e i loro differenti neurotrasmettitori, le sostanzeche in quantità infinitesimali regolano gli scambi fra le sinapsi.

Corriere della Sera Pediatria - 19 ottobre 2015 (modifica il 6 novembre 2015)

Difficoltà nel controllo del comportamento«Disabilità e mortalità aumentano del 200 per cento in questo periodo»sottolinea Ronald Dahl, psichiatra infantile dell’University of PittsburghMedical Center, in un articolo pubblicato sulla rivista Annals of the New York

Academy of Sciences. «Questo raddoppio nei tassi di disabilità e decessi trala fase della prima età scolare e la tarda adolescenza non è il risultato dimalattie: le principali cause sono correlate proprio a difficoltà nel controllodel comportamento e delle emozioni». Ma di questa rivoluzione cerebralel’adolescente ha bisogno, per affrontare i compiti della crescita. Dopo l’etàinfantile, caratterizzata dalla protezione familiare, è necessario questoscossone che proviene dall’interno, la chiamata verso il nuovo, il passionalee l’imprudente. «Apprendiamo nell’adolescenza molti degli schemi dicomportamento che adotteremo da adulti e il motivo di ciò può essereproprio il pruning» rinforza David Bainbridge, docente di anatomia clinicaveterinaria all’Università di Cambridge e autore di diversi libri divulgativi sutemi di neuroscienze, come per esempio “Adolescenti” (Einaudi, 2009). «Learee della corteccia cerebrale sottoposte alla potatura più drastica durantel’adolescenza sono quelle che più di tutte associamo al comportamento deiteenager. La corteccia parietale viene sfoltita senza pietà nel secondodecennio di vita, un periodo in cui iniziamo ad attribuire interpretazioniestremamente sottili e complesse alle nostre percezioni».

Corriere della Sera Pediatria - 19 ottobre 2015 (modifica il 6 novembre 2015)

La ristrutturazione nel cervello adolescente non si limita alla «potatura» ma sicompleta con lo sviluppo della cosiddetta sostanza bianca, formata da fibre checollegano aree importanti del cervello e che si arricchiscono di mielina, la cui funzioneè rendere la trasmissione dei segnali più efficiente. Migliorano così i collegamenti traaree deputate al linguaggio, al movimento, alla memoria e alle emozioni. Lo sviluppodella mielina è stato documentato anche attraverso studi effettuati con la risonanzamagnetica cerebrale, come quello di un gruppo di ricerca guidato da Nitin Gogtay,della Child Psychiatry Branch del National Institute of Mental Health di Bethesda.Seguendo lo sviluppo cerebrale di un gruppo di bambini, tra i 4 e i 10 anni, è stataindagata la sequenza di maturazione, con la progressiva riduzione della cortecciacerebrale e l’ingrossamento della sostanza bianca.

Si sviluppa anche il senso moraleSi sviluppa anche il senso moraleUn documento dell’Organizzazione della Sanità dedicato all’adolescenza pubblicatonel 2014, intitolato «Health For The World’s Adolescents, A second chance in thesecond decade», indica questa fase della vita come il momento cruciale durante ilquale si sviluppano le abilità più diverse: il ragionamento e la valutazione morale, lacapacità di pensiero astratto e di giudizio razionale. L’adolescente impara aimmedesimarsi nella prospettiva degli altri e a tenerne conto nella relazioneinterpersonale. Per la prima volta si interessa di temi sociali nei quali alcuni silanciano con il cuore in mano. Il senso di sé si consolida, si definisce l’identitàsessuale, si diventa sensibili ai punti di vista dei pari, mentre cresce l’autonomiarispetto alle opinioni dei familiari. Si stanno rompendo gli schemi e le barriere diprotezione, si va verso il mondo.

Corriere della Sera Pediatria - 19 ottobre 2015 (modifica il 6 novembre 2015)

Lavorare con gli adolescenti in un contesto clinico implica una riflessionesulla sofferenza e sulla patologia, ma anche sulla salute.Intendiamo la salute in un senso ampio, come una condizione nella qualel’adolescente sente di potersi realizzare nella propria esistenza, cioè faesperienza della propria vita come un insieme di possibilità a sua disposizioneper realizzare qualcosa che comincia a sentire come specificatamente proprio,sostenuta da risorse fisiche, psichiche, relazionali.L’adolescenza è un periodo di rapide e profonde trasformazioni, e distinguere lapsicopatologia dalla salute implica inevitabilmente scelte di fondo che orientinolo sguardo clinico. La definizione di patologia o di normalità di un adolescenteè condizionata dai molteplici contesti e non è mai definitiva.Per l’adolescente, così come per i bambini e gli adulti, il dolore e laPer l’adolescente, così come per i bambini e gli adulti, il dolore e lapsicopatologia non hanno una relazione lineare fra loro. Gravi psicopatologiepossono non comportare un’esperienza soggettiva di intensa sofferenza; inalcune situazioni la sofferenza di un adolescente può esprimersi nel corpo, inaltri casi la patologia si manifesta attraverso altre persone del contestorelazionale nel quale vive (inteso come sistema).Nell’adolescenza si è chiamati a elaborare molti cambiamenti che implicanoperdite (concrete o simboliche) e ad affrontare nuove esperienze emotivamentemolto forti (come nell’ambito sentimentale o scolastico, o dell’amicizia).

(Pietropolli Charmet, 1990, 1992; Maggiolini, Riva, 2006).

Mariangela Bucci Bosco - Quando parliamo di adolescentiScript riflessioni - i campi della soggettività - Rivista Online

La psicopatologia riguarda sempre strategieadattive, fallimentari, a contesti di sviluppospecifici e singolari; e va compresa inriferimento a compiti evolutivi specifici (per cui èfondamentale valutare il livello evolutivodell’organizzazione della personalità).

Un ambito tematico importante nel trattamento degliadolescenti consiste nel lavorare con la loroadolescenti consiste nel lavorare con la loroesperienza del segreto, obiettivo reso impervio dadue ragioni: gli adolescenti lottano per mantenere laloro privacy, difendendo i segreti legati a relazioniintime, attività sessuali, ecc.; soprattutto, portanodentro di sé l’esperienza traumatica come unavergogna. È però necessario distinguere tra privacye segretezza: la prima è una protezione difensivadagli accessi non desiderati, la seconda, invece, unoccultamento intenzionale.

(Imber-Black, 1998, cit. in Cohen, 2003).

Non è patologico di per sé ciò che è intenso. Come diceHamilton, “non è l’intensità degli affetti che indica questo oquel livello nel continuum evolutivo: è il grado diintegrazione di quei sentimenti a determinare la maturità ol’immaturità, la salute o la malattia”

Nel lavoro clinico si interviene per favorire il cambiamento nella situazionedell’adolescente.La domanda dell’adolescente è sempre, almeno implicitamente, unadomanda di aiuto, di crescita, di realizzazione di sue potenzialità coartate(“di salute” nel senso più ampio) (Cfr. Vanni, 2005, 2009).Una specificità dell’intervento clinico nell’ambito psicopatologico riguardaUna specificità dell’intervento clinico nell’ambito psicopatologico riguardal’attivazione di processi di ricerca dei significati e di significatività.L’adolescente ha bisogno di ritrovare, o trovare, il senso del propriofunzionamento mentale come qualcosa di affidabile e dotato di valoreinterpersonale. L’ampliamento della conoscenza del paziente su di sé, sulfunzionamento delle proprie relazioni, o sul proprio passato, è un aspettoimportante dell’intervento, ma non sufficiente.Il trattamento dell’adolescente è fondato sull’incontro: differenzeindividuali e soggettività sono, perciò, non il “difetto” da eliminare mal’ingrediente essenziale della pratica clinica.

Cesare Albasi, Marco Barra,Psicoanalisi relazionale e psicopatologiadell’adolescenza: riflessioni su attaccamento, trauma e dissociazione i

Una famiglia attenta, solidale, vicina senza essere invasiva, è una grande risorsa. Sei genitori riescono a fare sentire il figlio o la figlia adolescente riconosciuti nel lorovalore, quei figli possono fare proprio un sentimento di valore personale, dipossibilità di fidarsi di sé, che sarà importante per tutto il resto della vita.L'autostima si acquista attraverso le interazioni con quelle che Carl Rogers chiamale "figure criterio". Se queste figure criterio non rimanderanno all'adolescenteun'idea di sè come persona di valore, difficilmente e solo con molta più fatica, potràimparare a darsi valore. Genitori, padri o madri che siano, che vivano l'adolescenzadi un figlio o di una figlia, come capacità di spiccare il volo lontani dal nido e noncome una perdita che lascia il nido vuoto, faciliteranno l'adolescente a perseguire isuoi compiti di sviluppo.

Mariangela Bucci Bosco - Quando parliamo di adolescentiScript riflessioni - i campi della soggettività - Rivista Online

Una scuola che tenga conto della sua funzione educativa è una fortuna che dovrebbe,istituzionalmente, essere garantita a tutti gli adolescenti.

In una scuola così c'è collaborazione intorno ai ragazzi che si prendono in carico, c'ècollaborazione con le famiglie, c'è la chiara consapevolezza che si sta lavorando ad unprogetto comune che è quello di facilitare, nel senso di rendere possibile e nonnecessariamente facile, il percorso che gli adolescenti, loro e nessun altro che loro,devono compiere.

In una scuola che ha queste finalità non solo dichiarate nel Piano della OffertaFormativa, ma che si chiede continuamente come raggiungere gli obiettivi trasversali,o aspecifici che dire si voglia, si utilizza il gruppo classe come occasione e non comevincolo disturbante che sembra impedire l'apprendimento delle competenze cognitive,vincolo disturbante che sembra impedire l'apprendimento delle competenze cognitive,di contenuto e, ultimo per ordine ma non per importanza, le competenze sociali.

In una scuola di questo tipo, ci sono senz'altro degli adulti disposti ad essere utilizzati dagli studenti come adulti di riferimento.

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Nessun adulto può essere di riferimento se l'adolescente non gli riconoscecompetenza e, quindi , il potere decisionale è dell'adolescente.

C'è qualcosa che un adulto non dovrebbe davvero faremai ed è ferire l'adolescente sul piano della speranza.

Con l’adolescente bisogna esserci, bisogna saperci stare. Non si tratta disfidarlo, di dargli regole, di insistere nelle richieste. Bisogna dimostrargli chesappiamo ascoltarlo, sappiamo stargli accanto . Spesso non è la logica , ma ilsentimento, la gestione delle emozioni ad essere in primo piano.

Mariangela Bucci Bosco - Quando parliamo di adolescentiScript riflessioni - i campi della soggettività - Rivista Online

sentimento, la gestione delle emozioni ad essere in primo piano.

La possibilità di vivere in un territorio che promuova percorsi di cittadinanzaattiva che partano da un'analisi dei bisogni degli adolescenti è un luogo in cuisi insegna agli adolescenti a rapportarsi alle istituzioni (diverse dalla scuola)per lui sconosciute: non sa che ci sono leggi che lo riguardano, che ci sonouffici di cui è utente privilegiato.

In un territorio così si cercano gli adolescenti non solo nelle scuole, dovesono "naturalmente" aggregati, ma nei luoghi di ritrovo informale, dove iragazzi si riuniscono secondo criteri di scelta che sono i loro e non quellidegli adulti.

Allora gli operatori di strada, generalmente giovani adulti, possono proporsicome un altro genere di adulto di riferimento che può essere di aiuto percome un altro genere di adulto di riferimento che può essere di aiuto peravvicinarsi al mondo delle istituzioni e non solo.

In un territorio di questo tipo si creano occasioni di ascolto per gliadolescenti, luoghi deputati ad accogliere le richieste più complesse di chi hapaura di non farcela ed è alla ricerca di un adulto, a cui riconosce unaparticolare competenza, per sentirsi rassicurato nel proprio valore e nellaconseguente capacità di andare avanti perché avere valore non significa nonavere problemi, significa avere fiducia nelle proprie capacità di affrontarli.

Mariangela Bucci Bosco - Quando parliamo di adolescentiScript riflessioni - i campi della soggettività - Rivista Online

Il presentarsi alla nostra attenzione clinica di una particolare situazioneadolescenziale va contestualizzato nelle “ragioni” della storia dellapersona, ma non è “necessario” (nel senso in cui lo è un effettoinevitabile di certe cause): quindi, non possiamo affermare che unadolescente si trova nella sua situazione clinica perché inevitabilmente,data la sua storia e i suoi genitori, non può che essere così. Il punto dellatraiettoria evolutiva in cui si trova è il frutto di una molteplicità di variabilie di fattori che, pur costituendo i vincoli attuali, possono essere ampliatida altri fattori, altre prospettive, che l’adolescente può costruire con ilclinico e che possono attivare nuovi percorsi di sviluppo. Non vige ildeterminismo.determinismo.

(Cfr. Pietropolli Charmet, 2000, 2003).

Lo sviluppo ha un carattere costruttivo, attivo e creativo;nell’adolescente queste caratteristiche sono connesse alla salute, evanno riscoperte nelle situazioni patologiche.

(Cfr. Albasi, 2009).

Come ha intuito Ceruti (1986):“Le scienze dei fenomeni viventi devono spiegare i processi dicambiamento nei termini di vincoli e possibilità, e non in quelli di casoe necessità. È la specificità dei contesti dello sviluppo che offrevincoli e possibilità irripetibili”.

Da questa prospettiva, la gravitàdella psicopatologia, o la primitivitàdell’organizzazione di personalità e

Mentedell’organizzazione di personalità edel funzionamento mentale, non è“causata” dalla “precocità” deiproblemi evolutivi, ma è vincolatadalla loro pervasività e rigidità lungolo sviluppo.

Mente

Personalità

Relazioni

Sviluppo

Strumento o procedura di screening per identificare individui a rischio

Prevenire dipendenza e danni associati piuttosto che cercare di evitarel’iniziazione

Impedire progressione verso un disturbo

Gli indicatori dovrebbero correlare con l’abuso di sostanze

Che cosa fare?

Gli indicatori dovrebbero correlare con l’abuso di sostanze

Non sono predittivi il livello familiare e il gruppo dei pari mentre sono adattiindicatori individuali (insuccesso scolastico, coinvolgimento nel sistemadella giustizia, problemi di salute fisica o mentale, violenza o aggressione,bingedrinking, assunzione di sostanze)

Fattori di Protezione

Famiglia Scuola Comunita’

Fattori individuali

Potenziare fattori di protezione

D. Brambilla – Il lavoro clinico tra adulti e adolescentiARCHIVI FOTOGRAFICI ROYALTY FREE

Family Group Conference – Riunione di famiglia

La FGC è caratterizzata da tre momenti principali:1. Condivisione delle informazioni: in apertura dell’incontro, i familiari e iprofessionisti presenti sottolineano gli elementi di rischio e pregiudizioche intravedono nella situazione di vita del minore e dei genitori, leinformazioni in loro possesso sulla famiglia, i loro compiti istituzionali ele risorse a disposizione nella stesura del progetto;2. Momento riservato alla famiglia: la famiglia viene lasciata sola per2. Momento riservato alla famiglia: la famiglia viene lasciata sola perpotere pianificare in autonomia. I partecipanti all’incontro devonoindividuare un progetto concreto sul quale concordano e decidereverifiche. Il facilitatore, in questa fase, resta a disposizione della famigliaper supportarla nel caso in cui se ne presenti la necessità;3. Condivisione e accoglimento del progetto: la famiglia espone, conl’aiuto del facilitatore, il progetto ai professionisti per la sua discussionee sottoscrizione. Il Progetto può essere rigettato solo nel caso in cui nonsia ritenuto dai servizi sufficientemente protettivo per il minore.

La Family group conference nasce nell’ambito della tutela minorilema trova applicazione in ambito penale minorile, scolastico, nellesituazioni di violenza domestica, di separazione e divorzio,dellasalute mentale e degli anziani.Per quanto riguarda il contesto italiano sono stati avviati progettipilota nell’ambito del penale minorile, della tutela minorile,dell’affido familiare e della scuola

In termini generali, si ricorre a una Family Group Conferencequando si deve assumere una decisione riguardante ilbenessere di un minore che si trova a vivere una situazione dirischio o pregiudizio (Burford, 2010)

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Un anno di esperienza

Presa in carico: 36

Solo genitori: 3

Contatti: 48

TOT 84

Età 3

Non presentati 5

Femmine: 6Maschi: 30

Separati: 20

Assenti: 8

Uniti: 8Richiesta incongrua 6

Inviati ad altri Servizi 34

Non presentati 5

THC: 22 (61.1%)

Cocaina: 10 (27.7%)

MDMA: 4(11.1%) Alcol

(100%)

Poliabuso: 12(33.3)

Eroina: 3(8.3%)

Ketamina: 4(11.1%)

Terapie: 4(11,1%)

Cataboliti urinari: 18(50%)

Tabagismo: 1(2,7%)

Scolarità: 16

Età media: 17

Abitazione coi genitori o con uno solo dei due: 32Abitazione da solo: 2Abitazione con i nonni: 1Comunità minori: 1

Attività lavorativa: 4

Disoccupati:16

Problemi legali: 2 denunce2 messe alla prova2 prefetture

Matrimoni con almeno un genitore non italiano: 8

Trattamento

Universale

Continuum del modello di cura – Springer e Phillips 2007

Diagnosi:

differenziazione tra problemi antisocialidell’adolescenza ed esordio precoce di un disturboantisociale (tenere in considerazione che un disturbooppositivo provocatorio nell’infanzia porta a undisturbo della condotta in fanciullezza e/o adolescenzae questo evolve in disturbo di personalità)

QI basso, deficit di linguaggio e deficit nelle funzioniQI basso, deficit di linguaggio e deficit nelle funzioniesecutive più atipia nella cognizione sociale sonoriscontrati nei disturbi della condotta

Diagnosi:

il deficit cognitivo precede l’assunzione di sostanza o ne è conseguenza?

Perdita di potere - Ruolo

Individualità - Identità - Cultura

Scelta - Rischio - Limite

Negoziazione - Separazione

GenitoriAdolescenti

Attesa - Incertezza - Alleanza - Fiducia

Parole chiave del trattamento

Modelli di riferimento

Aspettative – Controllo - Delega

Trattamenti di tipo intensivo

Contatti ambulatoriali

Trattamenti residenzialiGenere

Famiglia

Gruppo dei pari

Ambiente

Scuola

Le differenze tra i livelli di trattamentosono sia qualitative sia quantitative.Possono differire nella filosofia, tecnica,offerta di percorso e professionisti, ma:

Scuola

Razza/cultura

Patologie

offerta di percorso e professionisti, ma:

devono rispondere alla realtà interna eambientale dell’adolescente a rischio o giàconsumatore

essere coerenti e comprensibili

devono essere in continuo divenire, inrisposta a cambiamenti dell’adolescente odell’ambiente

L’adesione ad un trattamento può essere migliorata da un breveintervento sui danni e sui comportamenti correlati all’assunzione disostanze, sia per i consumatori abituali, sia per quelli occasionali

Interventi di tipo familiare determinano un ritardo delmomento di inizio di assunzione di sostanze stupefacenti

Interventi rivolti ai genitori possono aumentare ifattori protettivi o conferirli, determinando unariduzione del rischio di assunzione di sostanze

Anche trattamenti non volontari risultano efficaci in adolescenza

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I Servizi per Adolescenti dovrebbero essere servizispecialistici:

l’adolescenza è una fase dello sviluppo e gli operatoridevono essere preparati alla diagnosi e al trattamento

le condizioni di vulnerabilità vanno riconosciute etrattate tempestivamente

i disturbi psichici diagnosticati e trattati anche perchéi disturbi psichici diagnosticati e trattati anche perchéspesso predittivi di successiva patologia

L’organizzazione del Servizio si deve adattare alle caratteristiche e ai bisogni del paziente e non viceversa.

La varietà di offerte e l’adeguamento alle esigenzeevita il rischio di cronicizzazione dei trattamenti.

La cronicizzazione non è intesa in rapporto alladurata del trattamento, quanto alla noneffettuazione di una valutazione dei cambiamenti edelle risorse del paziente e una susseguentevariazione dell’offerta terapeutica.

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variazione dell’offerta terapeutica.

“Non nutro più alcuna speranza per il futuro del nostro popolo, se deve

dipendere dalla gioventù superficiale di oggi, perché questa gioventù è

senza dubbio insopportabile, irriguardosa e saputa. Quando ero ancora

giovane mi sono state insegnate le buone maniere ed il rispetto per i

genitori: la gioventù di oggi invece vuole sempre dire la sua ed è

sfacciata.”Esiodo

“Vorrei che non ci fosse

età di mezzo fra i dieci e i

ventitré anni o che laventitré anni o che la

gioventù dormisse tutto

questo intervallo; poiché

non c'è nulla in cotesto

tempo se non ingravidare

ragazze, vilipendere gli

anziani, rubare e darsi

legnate".

“Il Racconto d'inverno" -

Shakespeare