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PRINCIPI DI EDUCAZIONE SANITARIA Prof. Silvano Monarca Università degli Studi di Perugia FACOLTÀ DI FARMACIA - CORSO DI IGIENE E SANITA’ PUBBLICA -

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PRINCIPI DI EDUCAZIONE SANITARIA

Prof. Silvano Monarca

Università degli Studi di Perugia FACOLTÀ DI SCIENZE POLITICHE

- CORSO DI MEDICINA SOCIALE -

Università degli Studi di Perugia

FACOLTÀ DI FARMACIA

- CORSO DI IGIENE E SANITA’ PUBBLICA -

Indice

• Stili di vita e salute

• Fattori patogeni e fattori salutogeni

• Che cos’è l’educazione sanitaria

• Metodi e strumenti per l’ES

• Informazione sanitaria e ES

• Caratteristiche di una comunicazione efficace

• Partecipazione e rilevazione dei bisogni

• Il marketing sociale

• Mass media e salute

Gli stili di vita condizionano

notevolmente la nostra salute

Gli stili di vita che influenzano la salute

Malattie cardiovascolari

Cardiopatie

Attacco cardiaco

Ipertensione

Aliment. sbagliata o eccessiva

Abuso di alcol

Tabagismo Mancanza di

esercizio fisico

Stress Inquinam. atmosfer

.

+ +

+ + + + + + + +

+ + + + + + +

+

+ + + + + + + + +

Cancro

Colon-retto

Polmone

Bocca

Stomaco

+ +

+ + +

+ + +

+

Malattie respiratorie + + + +

Gli stili di vita che influenzano la salute

Cirrosi

Aliment. sbagliata o eccessiva

Abuso di alcol

Tabagismo Mancanza di

esercizio fisico

Stress Inquinam. atmosf.

+ +

+ + + + + + + + Diabete

Osteoporosi

Ulcera gastrica

Disturbi alimentari

+ + ++ + + +

+ + + + +

+ + + + + +

+ +

DALY = disability-adjusted life years

Evoluzione degli interventi di sanità

pubblica • Interventi di prevenzione sul singolo (vaccinazioni,

igiene personale, alimentazione) e sulla comunità (igiene ambientale, acqua potabile, fluoro,ecc.)

• Interventi di educazione sanitaria rivolti al cambiamento degli stili di vita personali

• Presa di coscienza dell’azione sociale (Alma-Ata, 1978)

• Servizio Sanitario Nazionale (1978): la prevenzione ha un ruolo fondamentale

• Promozione della salute (Carta di Ottawa, 1986)

• considera i determinanti sociali molto influenti

Prevenzione primaria e ES

Malattie infettive Malattie croniche Incidenti e infortuni

Educazione sanitaria Educazione sanitaria Educazione stradale

Vaccinazioni Campagne contro il fumo Cinture di sicurezza e uso del casco

Disinfezione Limitazioni all’uso di alcol Controlli dell’alcolemia

Sterilizzazione Lotta alla droga Norme antincendio

Notificazioni casi Norme antinquinamento Protezione dei lavoratori

Controlli alimenti (HACCP) Impianti elettrici a norma

Controlli acque potabili Limiti di velocità

Prevenzione secondaria e terziaria

e ES

• Educazione sanitaria dei pazienti

incentrato sulle esigenze dell’individuo (es.

group care per il diabete)

• Adesione alle terapie (compliance)

• Counseling

• Gruppi di auto-aiuto (AA e alcol)

COS'E' l'EDUCAZIONE SANITARIA

L'Educazione Sanitaria (ES) è una componente essenziale della difesa e della promozione della salute

"L'ES è un processo educativo che tende a responsabilizzare i cittadini nella difesa della salute propria e altrui”

(Seppilli, 1980)

"L'ES è l'insieme degli interventi di informazione, educazione e formazione che sono rivolti a sviluppare stili di vita che

promuovono la salute e di comportamenti positivi nei confronti della salute sia a livello individuale che comunitario”

(OMS, 1985)

Altre definizioni

• Più recentemente l’OMS ha definito l’educazione sanitaria come “ogni combinazione di esperienze educative programmate per aiutare gli individui e le comunità a migliorare la propria salute, aumentando le loro conoscenze o influenzando i loro atteggiamenti”. http://www.who.int/topics/health_education/en/

• Inoltre l’OMS l’ha definita anche come “un insieme di opportunità educative di comunicazione allo scopo di migliorare l’alfabetizzazione sanitaria (health literacy), lo sviluppo di abilità per la vita (life skills) volte alla salute dell’individuo e della comunità”.

Evoluzione dell’educazione

sanitaria • Sviluppo notevole negli anni ’60 (focus su comportamenti

individuali)

• Viene introdotta l’ES in Italia dal Prof. A. Seppilli dell’Università di Perugia

• Conferenza di Alma-Ata (1978) inizio della trasformazione in senso sociale

• Servizio Sanitario Nazionale (1978): l’ES ha un ruolo fondamentale

• Carta di Ottawa (1986) enfasi sui determinanti sociali di salute: l’ES sposta l’interesse dall’individuo alla società; ES non solo come strategia per cambiare gli stili di vita, ma anche come mezzo per capire le influenze sociali sul comportamento e per chiedere trasformazioni sociali

• L’ES è una componente della promozione della salute e si interessa non solo dei fattori patogeni ma anche dei fattori salutogeni: che cosa fa bene alla salute?

IL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE

Legge n. 833 del 23 dicembre 1978

ART. 1

La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della

collettività mediante il servizio sanitario nazionale………..

ART. 2

Il conseguimento delle finalità è assicurato mediante:

1. la formazione di una moderna coscienza sanitaria sulla base di un'adeguata educazione

sanitaria;

2. la prevenzione delle malattie e degli infortuni in ogni ambito di vita e di lavoro;

3. la diagnosi e cura degli eventi morbosi;

4. la riabilitazione degli stati di invalidità e di inabilità somatica e psichica;

5. la promozione e la salvaguardia della salubrità e dell'igiene dell'ambiente naturale di

vita e di lavoro;

6. l'igiene degli alimenti e delle bevande;

7. la disciplina della sperimentazione, produzione, immissione in commercio e

distribuzione dei farmaci;

8. la sicurezza del lavoro;

9. le scelte responsabili di procreazione;

10. la promozione della salute nell'età evolutiva;

11. la tutela della salute degli anziani;

12. la tutela della salute mentale;

13. l'identificazione e l'eliminazione degli inquinamenti.

Storia dell’ES:Approcci diversi

• L’ approccio direttivo (o prescrittivo-esortativo), modello storicamente più noto e diffuso. Si fonda sull’idea che l’educazione sanitaria debba essere intesa come una relazione asimmetrica tra chi (l’operatore sanitario) sa che cosa la gente dovrebbe fare per tutelare la propria salute e chi invece (l’ individuo) ha bisogno di essere persuaso a fare certe cose ritenute utili e ad evitarne altre ritenute dannose.

• L’ approccio “educativo” mira a fornire conoscenze e a garantire la comprensione dei problemi di salute (comunque scelti dall’educatore), in modo tale da favorire l’analisi autonoma da parte del destinatario dei propri comportamenti e delle proprie abitudini ed a prendere decisioni consapevoli per la propria salute.

• L’approccio centrato sul destinatario presenta una caratteristica peculiare, cioè quella di operare sul destinatario dell’intervento educativo partendo proprio dai suoi bisogni di informazione e di conoscenza, allo scopo di favorire scelte consapevoli ed autonome prese dal destinatario sulla base dei propri interessi e valori.

• L’approccio volto al cambiamento sociale si propone di modificare l’ambiente in modo da permettere o facilitare le scelte per una vita più sana, intervenendo a livello politico e sociale.

Interventi integrati: •politici •legislativi •sociali •sanitari •culturali

Stili di vita

Ambiente

SALUTE Qualità della vita

Si basa su: -una visione positiva della salute - partecipazione

PROMOZIONE DELLA SALUTE

Sistema sanitario

Politica Legislazione Economia

Educazione

Si rivolge: alla popolazione intera

Educazione Sanitaria

PROMOZIONE DELLA SALUTE

Prevenzione

OPERATORI ED ORGANISMI CHE INTERVENGONO NELL’EDUCAZIONE SANITARIA

Medici Farmacisti

Associazioni sportive e del tempo libero

Volontariato

Mass media

Università ASL

Parrocchie

Sindacati

Famiglia

Scuola

Assistenti socio-sanitari

Convinzioni errate

sull’educazione sanitaria • L’educazione sanitaria è un’attività

semplice, facile da realizzare

• L’educazione sanitaria non serve a

prevenire le malattie

• L’educazione sanitaria è sempre utile

•L’educazione sanitaria = promozione

della salute

•L’educazione sanitaria = informazione

sanitaria

I comportamenti sono la risultante di vari fattori:

• informazioni provenienti dalle nostre passate

esperienze

• struttura di personalità

• atteggiamenti, valori, opinioni, competenze,

conoscenze ecc.

•ambiente fisico e sociale

Non basta informare per cambiare i

comportamenti

INFORMAZIONE E EDUCAZIONE SANITARIA

L'Informazione Sanitaria è un processo di

comunicazione che trasmette:

• conoscenze teoriche (il sapere)

L'Educazione Sanitaria è un processo di

comunicazione più complessa che trasmette:

- conoscenze teoriche (il sapere)

- azioni, abilità tecniche o manuali (il saper fare)

- valori, capacità comunicative e relazionali (il saper

essere)

Obiettivi dell’educazione

sanitaria • a) obiettivi cognitivi (area del sapere), quando lo scopo è,

ad esempio, quello di migliorare il patrimonio di conoscenze e di informazioni posseduto dall’individuo (es.: aumentare le sue conoscenze circa i possibili danni legati all’abuso di alcol);

• b) obiettivi affettivi (area del saper essere), quando ciò che si intende mutare sono gli atteggiamenti o i valori di un individuo, i significati emotivi che egli attribuisce a certe abitudini o alcune sue capacità relazionali (es.: aumentare la capacità di rifiutare l’offerta di alcol da parte degli amici, senza che questo determini la paura di sentirsi rifiutato o non apprezzato da loro);

• c) obiettivi di comportamento (area del saper fare) quando il mutamento che si intende produrre nell’individuo riguarda le sue abilità, il suo comportamento, le sue abitudini (es.: ridurre il consumo giornaliero di bevande alcoliche; miglirae l’igiene orale, ecc.).

FINALITA' EDUCATIVE DELL'EDUCAZIONE SANITARIA

- Acquisire la coscienza della propria salute

- Aumentare le conoscenze (aggiornate,

complete, chiare, comprensibili)

- Migliorare la consapevolezza dell'individuo

- Aiutare l'individuo a prendere decisioni

- Aiutare l'individuo a cambiare i

comportamenti

- Promuovere un cambiamento sociale in senso

migliorativo

Livelli di ES

• Esistono due livelli o modalità di educazione sanitaria:

• 1. formale (o esplicita): si realizza ogni volta che qualcuno, in maniera esplicita e soprattutto intenzionale, cerca di insegnare a qualcun altro cosa sapere o come comportarsi per tutelare la propria salute;

• 2. informale (o implicita): passa in modo non intenzionale (assorbita spesso in modo inconsapevole) attraverso le relazioni quotidiane, i discorsi di tutti i giorni, l’osservazione del comportamento altrui, l’identificazione con persone- modello, ecc.

Fattori che intervengono nel determinare

i comportamenti relativi alla salute

• conoscenze sull’argomento

• percezione del rischio

• attitudine al rischio

• autostima (valutazione sulle informazioni riguardanti se stessi)

• autoefficacia (percezione della propria abilità ad attuare un comportamento)

• locus of control (responsabilità/fatalismo; persone con locus interno si sentono capaci di determinare gli eventi della loro vita, mentre persone con locus esterno tendono a dare colpa o merito di ciò che gli succede a cause esterne da sé )

• competenza comunicativo-relazionale

• fattori ambientali (influenze sociali e culturali, religiose, normative, ecc.)

I comportamenti sono influenzati da

diversi fattori

• fattori individuali (l’atteggiamento dell’individuo influenza il suo comportamento;

• fattori interpersonali (influenza di amici o parenti):

• fattori istituzionali o organizzativi (influenza dell’ambiente di lavoro o del quartiere);

• fattori comunitari (influenza dell’organizzazione del quartiere);

• fattori politici, sociali ed economici (influenza delle politiche per la salute, incentivi economici per scelte sane, pubblicità).

I determinanti degli stili di vita

Caratteristiche della

gente

Caratteristiche del

luogo

Salute della popolazione

Stili di vita della popolazione

I comportamenti possono essere

cambiati

http://www.prb.org/pdf05/promotinghealthybehavior_eng.pdf

Modello della “azione pianificata

PERCEZIONE DEL RISCHIO

conoscenze:

comportamenti a rischio,

probabilità di ammalare,

gravità

COMPORTAMENTO

SALUTARE

conoscenza degli interventi

convinzione dell’efficacia

autoefficacia

Influenze sociali

(giudizi, aspettative,

accessibilità ecc.)

CALCOLO COSTI/BENEFICI

Modello trans-teorico degli stadi nel

cambiamento degli stili di vita (1) Modello di cambiamento in 5 fasi*

1. Pre-Contemplazione L’individuo non ha intenzione di modificare il proprio comportamento ad

alto rischio in prevedibile futuro (6 mesi) perché:

- non è cosciente del rischio a lungo termine

- è scoraggiato circa la propria capacità di operare il cambiamento e preferisce non pensarci

- Ha un atteggiamento di difesa nei confronti della pressione sociale a cambiare

E’ uno stadio molto stabile

2. Contemplazione L’individuo intende seriamente modificare il proprio comportamento entro i

sei mesi successivi. Nonostante questo rimangono in questo stadio per lunghi periodi (anni) sostituendo il pensiero all’azione. I soggetti in questa fase NON DOVREBBERO entrare in programmi di modifiche dello stile di vita (cessazione del fumo, esercizio fisico, dieta).

Insistere sull’informazione e le motivazioni per muoverli allo stadio successivo.

* Prochaska JO et al. Americ Psychologist 1992;47:1102-14

Modello trans-teorico degli stadi nel

cambiamento degli stili di vita li (2)

3. Preparazione L’individuo intende attivarsi rapidamente (entro il mese

successivo). Ha un piano di azione ed ha iniziato a mettere in atto piccoli cambiamenti: sul numero di sigarette o sulla dieta. In questa fase deve essere spinto il passaggio all’azione attraverso la dimostrazione dell’associazione tra i sintomi e lo stile di vita, la malattia in altri membri della famiglia etc..

4. Azione Modifica evidente dello stile di vita nei 6 mesi precedenti (ad es.

cessazione del fumo). Stadio ad alto rischio di instabilità per fattori:

intra-personali (auto-efficacia percepita)

inter-personali (supporto sociale)

ambientali (esposizione ad es. al fumo)

5. Mantenimento Da 6 mesi a 5 anni dopo la modifica comportamentale (per il

fumo 1 anno di astinenza è considerato “successo”)

Precontemplazionenon si pensa di cambiare

Contemplazionesi pensa di cambiare

Preparazioneci si prepara a cambiare

Azionesi cambia

Mantenimento

Si mantiene il cambiamento

Ricaduta

Modello degli stadi del cambiamento (Di Clemente Prochaska)

Processi di

cambiamento

Bilancia

decisionale

autoefficacia

sedentarietà attività fisica

L'EDUCAZIONE SANITARIA E' COMUNICAZIONE

L'ES si concretizza attraverso un processo di comunicazione di informazioni, di esperienze e di ricerca di soluzioni:

EMITTENTE RICEVENTE

MESSAGGIO

CODICE

canale condizioni di ricezione

codifica decodifica

MODELLO DI COMUNICAZIONE

DI SHANNON E WEAVER

EMITTENTE un individuo

o un gruppo

INTERFERENZE

MESSAGGIO

Trasmesso attraverso un CANALE e

sottoforma di un CODICE RICEVENTE

contesto

Strategia comunicativa

- comunicazione unidirezionale: emittente → ricevente

(manifesti, opuscoli, spot televisivi e radiofonici ecc.)

- comunicazione bidirezionale: emittente ↔ ricevente

(operatore sanitario-paziente, insegnante-classe ecc.)

- comunicazione di gruppo:

1. NON SI PUÒ NON COMUNICARE

2. TUTTO E’ COMUNICAZIONE

(ogni comunicazione è comportamento e ogni

comportamento è comunicazione)

3. COMUNICAZIONE EFFICACE

(il fine della comunicazione risiede nel risultato

ottenuto e non nelle intenzioni)

LE TRE LEGGI FONDAMENTALI

DELLA COMUNICAZIONE

I LIVELLI

DELLA COMUNICAZIONE UMANA

VERBALE

parole, concetti espressi, contenuto vero e

proprio della comunicazione

PARAVERBALE

tono, timbro di voce, sequenza,

durata delle pause

NON VERBALE

il linguaggio del corpo

(posture, movimenti, gesti, espressioni del volto)

Il 90% della

comunicazione è

non verbale

Health Communication

La comunicazione è una strategia chiave per fornire informazioni alla popolazione sui temi della salute e per mantenerli in primo piano nelle agende pubbliche.

… la comunicazione sta divenendo sempre più un importante fattore per dare maggiore empowerment alle singole persone e alle comunità.

Health Promotion Glossary, OMS 1998

Il processo della comunicazione e

le variabili coinvolte

EMITTENTEcredibilitàetà/sesso

culturalinguaggiocapacità

comunicative

MESSAGGIconsigli personali

non verbaliscritti

immagini

CANALIradio & TV

giornaliopuscoli

colloqui personalipiccoli gruppi

canzoniteatro e cinema

internet

RICEVENTEeducazione

alfabetizzazionecultura

interessifonti credibili

feedback

L’efficacia del processo di comunicazione dipende da numerose

caratteristiche della fonte emittente, del tipo di messaggio e dei canali scelti

per comunicare e dalle caratteristiche del soggetto ricevente

PROCESSO DI COMUNICAZIONE INFORMATIVO

Comunicazione unidirezionale o indiretta che si realizza senza prevedere la possibilità di un ritorno (feed back) da parte dei riceventi. La comunicazione di massa (radio, TV, film, stampa) fa parte della comunicazione unidirezionale ed è utilizzata per l'educazione sanitaria per l'elevato numero di persone che può raggiungere.

EMITTENTE DESTINATARIO

MESSAGGIO

Comunicazione unidirezionale

è sostanzialmente informativa

raggiunge molte persone in poco tempo

raggiunge chi ne ha meno bisogno ma è

più propenso a raccogliere il messaggio

è poco efficace (ma può essere molto

efficiente)

PROCESSO DI COMUNICAZIONE EDUCATIVO

Comunicazione bidirezionale o diretta che si attua nella comunicazione interpersonale e che permette di valutare se il messaggio è stato ricevuto ed interpretato correttamente (decodifica) dai riceventi (feed-back).

DESTINATARIO EMITTENTE

MESSAGGIO

Permette di adeguare il messaggio al ricevente Permette di modulare la comunicazione in tempo reale

Presupposti per una

comunicazione efficace

• avere interesse per il soggetto con cui

comunichiamo come persona

• volere ascoltare e quindi imparare a stare

zitti

• avere consapevolezza che non è semplice

comunicare bene

Alcuni consigli per ascoltare

• dare tempo all’interlocutore

• aiutare a parlare tramite:

- il silenzio attento

- domande aperte (“Come va?”, “Che mi dici?” ecc.)

- invogliare a continuare quando si interrompe

- riformulare (es. studente “In teoria è giusto ma poi uno come fa!?”, educatore “Pensi che ti sia difficile seguire questi consigli, in particolare quali?”)

- riassumere chiedendo conferma dell’interpretazione

Elementi per una comunicazione

persuasiva e convincente

• Emittente:

- autorevolezza: professione, ruolo, storia, linguaggio, sicurezza look

- simpatia: interesse, capacità d’ascolto, giovialità

• Messaggio:

- comprensibilità

- veridicità

- numerosità delle argomentazioni

- forza delle argomentazioni

Barriere comunicative

-Fisiologiche (difficoltà auditive, età)

-Psicologiche (disturbi emotivi)

-Culturali (lingua, conoscenze,

istruzione, abitudini, credenze, religione)

Caratteristiche di una comunicazione

efficace • E’ accurata

• E’ chiara

• Prende in considerazione il background culturale del target

• Raggiunge il target

• E’ coerente: informazioni univoche, non contraddittorie nel tempo o fra fonti diverse

• E’ ripetuta: informazione continua o ripetuta per mantenere e rinforzare l’impatto sul pubblico e raggiungere nuove generazioni

• Presenta sia i rischi che i benefici

• E’ basata su prove scientifiche

• Proviene da una fonte credibile (assistente fumatore?)

Comunicazione di massa o

comunicazione interpersonale?

• La COMUNICAZIONE DI MASSA favorisce

la ricezione del messaggio.

• La COMUNICAZIONE INTERPERSONALE

permette una miglior elaborazione del

messaggio. In tal senso si tratta di

modalità complementari tra loro.

L’approccio volto al cambiamento

sociale

• L’approccio volto al cambiamento sociale si propone di modificare l’ambiente in modo da permettere o rendere più agevoli le scelte per una vita più sana, intervenendo a livello politico e sociale. Questo tipo di approccio, dunque, raccoglie al proprio interno interventi ed iniziative che più spesso non sono rivolte direttamente a singoli destinatari e che frequentemente non consistono in azioni “educative”; l’approccio volto al cambiamento sociale è da ritenersi un’azione parallela e facilitante rispetto all’azione educativa vera e propria.

• Esempi di azioni volte al cambiamento sociale:il divieto di fumare nei luoghi pubblici e sui mezzi di trasporto, l’obbligo di esplicitare in etichetta tutti i componenti di ogni prodotto di consumo, la creazione di piste ciclabili, l’obbligo di fornire ai lavoratori tutti i dispositivi di protezione individuale, ecc…

Percezione

del problema

Cambiare i comportamenti è un processo

difficile e complesso

Sono necessari interventi partecipativi

Educare alle competenze psico-sociali o capacità utili per la vita

“Sviluppo di abilità cognitive, emotive e relazionali che consentono all’individuo di operare con competenza sia sul piano individuale che sociale…”

sfera relazionale

sfera relazionale

sfera dell'affettività

sfera cognitiva

sfera cognitiva

Gestione dell’emotività

Gestione dello stress

Autocoscienza

Empatia

Comunicazione efficace

Capacità di relazioni

Pensiero creativo

Pensiero critico

Decision making

Problem solving

E’ una strategia educativa che mette il

soggetto in grado di:

Tradurre conoscenze, atteggiamenti e

valori in vere e proprie abilità

http://www.who.int/school_youth_health/media/en/sch_skills4health_03.pdf

Come ‘Life Skills’ porta alla

prevenzione primaria

Conoscenze

Atteggiamento

Valori

Life Skills

Cambiamento comportamenti

Comportamento sano

Prevenzione dei problemi sanitari

ww

w.iapin

dia

.org

/iapfile

s/A

FS

I_M

OD

ULE

/life

_skill

s.p

pt

‘Life skills’ ….

• Vengono applicati

– in vari aspetti della vita

– nelle relazioni umane

– nei problemi sanitari:

• Salute mentale-Stress

• Prevenzione HIV-AIDS /STD

•Abuso di droghe

•Violenza sessuale

•Gravidanze di adolescenti

•Prevenzione dei suicidi

Raccontami, e me ne

dimenticherò,

Mostrami, e potrei ricordarlo.

Coinvolgimi e capirò

— Vecchio proverbio cinese.

“Knowing is not enough; we must apply.

Willing is not enough; we must do.”

—Goethe

“Knowing is not enough; we must apply.

Willing is not enough; we must do.”

—Goethe

Educazione sanitaria per il

paziente (counseling) • Dite le cose importanti per prime.

• Date consigli precisi e mirati.

• Evitate di usare una terminologia tecnica e frasi lunghe

• Addestrate all'impiego corretto di un ausilio o di una procedura con un approccio a tre stadi:

- dimostrare (far vedere al paziente come si fa),

- far ripetere (chiedere al paziente di elencare a voce le cose da fare),

- far esercitare (chiedere al paziente di provare ad eseguire sotto i nostri occhi le cose da fare).

TIPI di counselling

- Informazioni e consigli spot (da 5 a 10-20 min)

- breve serie di appuntamenti sullo stesso tema

- programma strutturato (5-10 sessioni)

Canadian Task Force on Preventive Health Care, Counselling for Risky Health Habits: A Conceptual Framework for Primary Care

Practitioners, 2001

Strategie per migliorare la

comunicazione

1. Utilizza un linguaggio semplice e chiaro

2. Focalizza l’attenzione su messaggi

chiave e ripetili

3. Assicurati di essere stato capito

4. Sollecita domande

5. Usa materiale educativo semplice ed

efficace per aumentare l’interazione con

il cliente

1. Utilizza un linguaggio

semplice e chiaro

• Parla lentamente e scandisci le parole

• Usa un linguaggio chiaro non medico

• “Pillola per la pressione” al posto di “antipertensivo”

– Fai attenzione ai termini che usa il cliente e utilizzali a tua volta

– Evita termini vaghi

– “Prendi la medicina 1 ora prima della colazione” al posto di “Prendi la medicina a stomaco vuoto”

2. Focalizza l’attenzione su

messaggi chiave e ripetili

• Limita le informazioni

– Focalizza 1-3 punti chiave

• Prepara brevi spiegazioni su comuni problemi sanitari e effetti dannosi

• Focalizza l’attenzione su specifici comportamenti anziché su concetti generali

– Cosa deve fare il cliente

• Fai una sintesi finale dei vari punti

4. Sollecita domande

• Non dire:

– Domande?

– Qualche domanda?

• Dì invece:

Ha qualche dubbio?

Posso esserle utile?

5. Usa materiale educativo

semplice ed efficace

• Contenuto appropriato

• Linguaggio chiaro

• Schemi

• Figure

In sintesi il farmacista

dovrebbe : - tenere un atteggiamento neutrale ma attivo e

stimolante

• - instaurare un processo di comunicazione

bidirezionale, che tenga conto delle

conoscenze e esperienze del cliente

• - favorire e rispettare l’autonomia dell’utente

• - favorire la capacità di assumere responsabilità

(EMPOWERMENT)

• - favorire un atteggiamento positivo verso se

stesso

Caratteristiche essenziali dell’ES

• è una applicazione programmata e sistematica che si può definire una scienza applicata alla salute;

• gli interventi utilizzano una serie differente di metodologie comunicative, quali brochure, video, questionari, colloqui, lavori di gruppo, giochi di ruolo, utilizzo di nuove metodologie computerizzate, internet, ecc., basate essenzialmente sulla partecipazione

• il momento essenziale dell’educazione sanitaria consiste nell’assunzione di responsabilità, consapevole e non delegata, nella difesa del proprio equilibrio fisico, psichico e sociale.

• lo scopo principale è influenzare gli antecedenti del comportamento (presa di coscienza, informazioni, abilità, credenze, valori, atteggiamenti), al fine di produrre comportamenti sani volontari;

• può essere effettuata a diversi livello nel colloquio tra individui, con discussioni di gruppo o a livello comunitario;

• è importante a tutti i livelli della prevenzione delle malattie;

• è la base della promozione della salute.

Percorso per programmare un intervento socio-sanitario

2) Identificare i bisogni dell’utente

3) Stabilire le finalità educative

4) Formulare gli obiettivi specifici

5) Individuare le risorse

6) Individuare le alleanze

7) Programmare dettagliatamente contenuti e metodi

8) Valutare l’efficacia

1) Identificare i destinatari e le loro caratteristiche

La partecipazione della

comunità nell’individuazione

dei bisogni di salute

La gerarchia dei bisogni

Valutazione dei bisogni

• bisogno identificato in base a valori soglia: bisogni identificati da un esperto, ma l’opinione dell’esperto può variare rispetto al livello di accettabilità dello standard oppure i valori dell’esperto possono essere differenti da quelli dell’utente

• bisogno percepito: è un bisogno che le persone sentono e che influenza conseguentemente la domanda che le stesse rivolgono ai servizi. Non sempre però il bisogno percepito corrisponde ad un bisogno reale.

• bisogno espresso: è un bisogno percepito che si è trasformato in domanda o richiesta.

• Una volta effettuata la conoscenza della situazione di partenza è importante compiere un’analisi dei bisogni più rilevanti e valutare a quali di questi sia necessario dare priorità. L’operatore deve quindi porsi delle domande chiave per riconoscere tali priorità. Queste domande riguarderanno il gruppo di utenti destinati all’intervento, l’età delle persone che dovrebbero essere coinvolte, la probabilità di efficacia del progetto sull’area prescelta, la possibilità di realizzazione dello stesso e la presenza di persone-gruppi che possano collaborare.

REGOLE PER LA COSTRUZIONE DI

UN QUESTIONARIO

• Definire le informazioni che si vogliono raccogliere

• Stabilire un numero limitato di domande

• Evitare domande ambigue,troppo lunghe, astratte, imbarazzanti,tendenziose

• Utilizzare termini semplici e comprensibili

• Evitare un eccessivo numero di possibili categorie/scale di risposta

• Evitare, l’opzione “altro” nelle possibilità di risposta

• Verificare l’adeguatezza del questionario tramite una somministrazione pilota

Questionario su salute e

giovani

Vero o falso?

Questionario in uscita

MASS MEDIA E SALUTE

Scegliamo liberamente?

Il fumo al cinema

FUMO E CINEMA

Increasing Evidence Points to Link Between Youth

Smoking and Exposure to Smoking in Movies

• Adolescents who see smoking depicted in movies are more likely to become

established smokers, according to a study funded by the National Cancer

Institute . The study, which could have broad implications for efforts to

reduce smoking among youth, appears in the November 2005 issue of the

journal Pediatrics and was updated in the September 4, 2007 issue of

Archives of Pediatric Adolescent Medicine. James Sargent, M.D., of

Dartmouth-Hitchcock Medical Center in Lebanon, N.H., and colleagues are

the first to utilize a nationally representative sample of youth in the United

States to examine the influence of adolescents' exposure to movie smoking

on their smoking behavior.

• Prior research has established that social influences, such as family and

peer smoking and tobacco advertising, are important determinants of

smoking in adolescents. More recently, research has focused on the

impact of smoking in entertainment -- including the effect of celebrities who

smoke -- on youth smoking.

I messaggi sulla salute nei

mass media

Mass media e salute: > 2 h davanti

alla TV=stili di vita a rischio

Marketing sociale e

Messaggi educativi

Marketing sociale

• L’uso dei principi e delle tecniche del

marketing per influenzare gli individui perchè

essi possano VOLONTARIAMENTE

accettare, rifiutare, modificare o

abbandonare un comportamento per il bene

degli individui, dei gruppi o della società

Differenze tra marketing sociale

marketing commerciale

Marketing Sociale Marketing Commerciale

Promuove idee e comportamenti

Fa cambiare opinioni, modifica

comportamenti

La concorrenza è rappresentata

dagli stili di vita e dalle opinioni

antagoniste

I benefici sono a medio/lungo

termine

I costi sono di tipo psicologico e/o

fisico

Il target è attivo

Promuove prodotti (beni o

servizi)

Convince ad acquistare

qualcosa, modifica comportamenti

di acquisto

La concorrenza è rappresentata

dalle altre marche e prodotti

I benefici sono immediati o a

breve termine

I costi sono di tipo monetario (ma

anche psicologico e fisico)

Il target è passivo

Marketing sociale

• Il marketing sociale a differenza del marketing commerciale “vende” idee, atteggiamenti e comportamenti.

• Cerca di influenzare i comportamenti sociali per il bene degli individui e della società e non del venditore.

• E’ stato utilizzato con successo in programmi diversi (abuso di droghe, MCV, donazione degli organi, ecc.)

Le 5 P: il prodotto

• Non necessariamente un prodotto

fisico

– Prodotti fisici – condom

– Servizi – diagnosi precoci

– Pratiche – allattamento al seno,

alimentazione corretta

– Idee – protezione dell’ambiente

Il prezzo

• Il "Prezzo" è cosa deve fare il consumatore per ottenere il prodotto

• Può essere monetario, ma anche essere intangibile (tempo, sforzi, disapprovazione, ecc.).

• SE il costo percepito è > dei benefici percepiti = probabilmente non verrà adottato.

• SE il costo percepito è < dei benefici percepiti = probabilmente verrà adottato.

• Il costo non deve essere né troppo basso né troppo alto

Il “posto”

Il "Posto" è dove il prodotto arriva al consumatore

Prodotto intangibile

- Ambulatorio medico

– Centri comerciali

– Mass media

– Servizi sociali e sanitari

L’idea è di assicurare l’accessibilità

“Promozione” e “positioning”

PROMOZIONE

La “promozione” del

prodotto consiste nell’uso

integrato di:

• Pubblicità

• Relazioni pubbliche

• Promozioni

• Uso strategico dei mass

media

• Rapporti personali

• Veicoli di intrattenimento

POSITIONING

• Fa sì che i benefici del

prodotto siano più

desiderabili della

alternativa (es. Mangiare

cibi poco grassi può

essere considerato una

forma di amore verso se

stesso; l’attività fisica

come momento

rilassante)

Il marketing sociale

Applicazioni per la sanità

pubblica

• Promuovere comportamenti sani

• Promuovere servizi

• Aumentare i tassi di utilizzazione

• Migliorare la soddisfazione del

cliente

• Aumentare la adesione

(compliance)

Le Campagne del Ministero della

Salute, biennio 2004-2005

Messaggi educativi

ansiogeni=scarsa efficacia

• http://posters.globalink.org/

http://posters.globalink.org/

Role of Mass Media

Messaggi per effetti estetici

Fornire alternative

Stimolare la ricerca di alternative:

Bevande sane

FAQ

1. Che cosa si intende con Educazione Sanitaria?

2. Che differenza c’è tra informazione sanitaria ed educazione sanitaria?

3. Quali sono gli obiettivi dell’Educazione Sanitaria?

4. Come si programma un intervento di Educazione Sanitaria?

5. Qual è il ruolo del farmacista nell’ES?

6. Quali possibili interventi di ES può effettuare il farmacista?

7. Come si effettua un profilo di comunità?

8. Qual è il ruolo dei mass media sull’ES?

9. Che cos’è il marketing sociale?

Siti

• www.aslmn.it/docs_file/edsal_P_appunti_educa

zione_sanitaria.pdf

• www.unipg.it/~ssissegr/trasv_igiene_06.pdf