presentazione anni di piombo

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Introduzione anni di Piombo La società italiana negli anni di Piombo Piazza Fontana Gli opposti estremisti Le leggi speciali

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Page 1: Presentazione anni di piombo

Introduzione anni di

Piombo La società italiana negli

anni di Piombo Piazza Fontana

Gli opposti estremisti Le leggi speciali

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Per anni di Piombo si intende quel periodo in Italia in cui si verificò un’estremizzazione della politica e che si tradusse in violenze in piazza, in lotta armata e terrorismo. Il termine deriva dal titolo di

un film di quegli anni, che trattava l’esperienza storica e contemporanea vissuta dalla Germania Ovest.

Gli anni di Piombo si pensa abbino inizio a volte con la contestazione del Sessantotto, altre volte con la strage di Piazza

Fontana.

Il primo caso di scontro violento del movimento del’68 contro le forze dell’ordine si ebbe a Roma il 1° marzo 1968 durante la battaglia di Valle Giulia, dove fu ucciso il primo uomo ma si considera la strage di Piazza Fontana avvenuta a Milano, la

prima strategia della tensione degli anni di Piombo.

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Questo periodo del ’68 è associato ad alcune organizzazioni extraparlamentari di sinistra come il Movimento Studentesco, Prima Linea e le Brigate Rosse, ma in quel periodo operano anche dei gruppi di estrema destra come l’Ordine Nero, Terza posizione, che si contrapponevano a quelli di estrema sinistra nella lotta politica.

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Negli anni di Piombo si erano creati degli strati sociali portatori di novità, che non erano visti favorevolmente da tutti.L’economia italiana era cresciuta rapidamente e il tenore di vita delle persone era migliorato notevolmente. La mortalità infantile si era ridotta e l’analfabetismo era praticamente scomparso. L’Italia cominciava ad essere una nazione, con una lingua diffusa e parlata dalla Sicilia alle Alpi.

Le persone sono più formate culturalmente e questo favorisce una consapevolezza rispetto le scelte da fare in occasione delle elezioni, impuntate verso la sinistra.

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Nel 1968 dopo le proteste studentesche, arrivarono le lotte dei lavoratori per i rinnovi contrattuali, con forti contrasti nei posti di lavoro, era il cosiddetto “autunno caldo”.Il 25 Aprile avvengono due attentati a Milano che provocarono 20 feriti e il 9 Agosto avvengono otto attentati consecutivi in Italia, Per opera dell’Unione Comunisti Italiani. I più importanti attentati però avvennero il 12 Dicembre nell’arco di 53 minuti, ci furono cinque attentati, il più importante fu la strage di Piazza Fontana a Milano: Una bomba fu fatta esplodere nella sede della Banca Nazionale dell’Agricoltura, provocando sedici morti e ottentotto feriti.

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Milano ore 16:37 del 12 Dicembre 1969, una bomba collocata in una valigetta esplode nella Banca Nazionale dell’Agricoltura a Piazza Fontana.Con questi locali anneriti dal fumo, comincia la storia degli anni di Piombo, questa e la strage di Bologna furono gli attentati più gravi dell’Italia del dopoguerra. «Simbolicamente quella deflagrazione, in un freddo pomeriggio del dicembre 1969, racchiude in sé tutto quanto accadrà dopo. Incancrenirà le ideologie, ridurrà i cervelli di migliaia di giovani ad agglomerati di pulsioni emotive e ribellistiche, polverizzerà i sentimenti in milioni di frammenti di vita, di odio e di amore, di voglie di cambiamento e desideri di distruzione. E, soprattutto, come un colpo d’ascia, taglierà in due tronconi le pulsioni di un Paese ancora acerbo. Sfumerà in due colori, il rosso e il nero, le vitalità di più di una generazione » (da Baldoni A , Provvisionato S., A che punto è la notte, Vallecchi, 2003,)

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In questi anni si parla di strage di stato, negli ambienti più estremi si

passava alla clandestinità e alla lotta armata.

Nascono a sinistra organizzazioni come i Gruppi d’azione Partigiana, Nuclei Armati Proletari, i Comitati Comunisti Rivoluzionari, i Proletari

Armati per il comunismo e i più pericolosi, le brigate rosse.

I brigatisti ritenevano non conclusa la fase della resistenza

all’occupazione nazifascista in Italia per questo le Brigate Rosse

dovevano “ indicare il cammino per il raggiungimento del potere” attraverso l’inserimento della dittatura e la costruzione del

comunismo in Italia.Tale obbiettivo doveva raggiungersi

tramite azioni politico-militari.

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.

La “Rivoluzione non si processa! “ era questo il moto dell’ideologia brigatista, che intendeva liberare il popolo dalla

servitù delle “multinazionali”. Le Brigate Rosse operarono in Italia a

partire dall’inizio degli anni 70, attraverso una struttura politico-militare, organizzata per cellule.

Compivano atti di guerriglia urbana e terrorismo, contro persone che

rappresentavano il potere politico, economico e sociale, spesso gli uccidevano o gli provocavano il

ferimento, oppure sequestravano uomini politici, magistrati e giornalisti.

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A Destra invece nascevano i Nuclei Armati Rivoluzionari, Ordine Nuovo, Ordine Nero e

Avanguardia Nazionale. Il terrorismo nero fu particolarmente attivo in Italia durante gli anni di Piombo, insieme al contrapposto

terrorismo rosso. Il terrorismo nero a differenza del terrorismo rosso, spesso non individuava bersagli precisi, ma si rese

responsabile principalmente di omicidi contro le forze dell’ordine e magistrati, al fine di ottenere come reazione l’istituzione di un governo autoritario,

statalista e totalitario. I nemici del terrorismo nero erano i partiti e governi

marxisti ed antifascisti.Nelle manifestazioni di piazza delle molti manifestanti

si presentavano spesso armati di spranghe, chiavi inglesi, talvolta bombe incendiarie e pistole.

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Questi episodi riconducono ai giorni nostri, la manifestazione violenta avvenuta a Roma, per mano dei black-bloc.Inizialmente la manifestazione era un corteo pacifico di indignados, molta gente era partita la mattina di Sabato 15.10.2011 carica di speranze e di idee da condividere con altre persone.Chi era presente, testimonia che arrivati a Roma si incontrava una folla meravigliosa, colorata, indignata ma come sempre festosa, che raccontava a suon di slogan, anni di lotte, proposte e pratiche volte alla tutela dei beni comuni.Il corteo pacifico si è mosso con mezz’ora in anticipo così un enorme serpentone di persone ha collegato ininterrottamente la stazione Termini a Piazza S.Giovanni, con canti, slogan e azioni simboliche.

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In piazza c’erano forse un milione di persone, venute

spontaneamente da tutta Italia con la collaborazione dei collettivi

universitari, dei centri sociali, delle associazioni e dei pochi partiti aderenti al comitato

promotore.Poi i black- bloc hanno preso il sopravvento sulle ragioni della

protesta: bruciando auto, frantumando vetrine, facendo un uso indiscriminato e provocatorio

di idranti sui manifestanti indignati e scontrandosi con le

forze dell’ordine. Ricreando così le manifestazioni già avvenute negli anni settanta.

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I black-bloc sono riusciti a rubare la scena a tutte quelle persone scese in piazza per far capire al

mondo dell’economia e della finanza i propri limiti e

mostruosità, che voleva indicare la via d’uscita alla crisi politica,

all’insegna dell’ecologia, dei beni comuni e della democrazia

partecipativa. Lo stesso popolo che tempo

prima si batteva per il referendum sull’acqua pubblica e

contro il nucleare. Non sono così diverse dal

passato queste persone che si battevano per la democrazia

reale, che volevano sconfiggere il partito unico del pugno di ferro,

insegnandoci a dire no alla repressione della libertà di parola e di pensiero, con la nonviolenza per non ricreare i fatti successi negli anni di Piombo, anche se i black-bloc si sono ispirati ai fatti

successi negli anni 70.

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I partiti di governo, la Democrazia Cristiana, il Partito Socialdemocratico, il partito

Repubblicano, rafforzati dall’intesa con il partito comunista trovarono l’intesa politica

per elaborare una serie di leggi per far fronte alla situazione di crisi che il paese stava

vivendo.La cosiddetta emergenza terrorismo provoca

allerta la polizia dello stato italiano, che decide si diminuire le libertà costituzionali, creando le

seguenti regole: La legge Reale, che autorizzava la polizia a

sparare nei casi in cui se ne ravvivasse necessità operativa. La legge in questione

suscitò molte polemiche e fu sottoposta a un referendum, in cui vinse il mantenimento.

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Nel 1978 seguirà l’istituzione di corpi speciali con finalità antiterrorismo: il Gruppo

intervento speciale, i carabinieri e il Nucleo Operativo Centrale di Sicurezza.

Nel 1980 viene emanata la cosiddetta Legge Cossiga la quale prevede condanne sostanziali per chi venga giudicato colpevole di terrorismo ed estende ulteriormente i poteri della polizia,

a suo tempo alcuni ne contrastarono l’incostituzionalità di fronte alla Corte

Costituzionale, che respinse queste accuse.