premio mascagni, la mechinno

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•• 10 BOLOGNA ECONOMIA MARTEDÌ 19 MARZO 2013 di MARCO GIRELLA ANCHE se è laureato in ingegneria meccanica, capire il mestiere di Fa- bio Di Martino non è immediato. Nel 2006, a 38 anni, ha fondato Mechinno, service di ingegneria di medio e alto livello. E detto così, non è che la comprensione aumenti. La sua ditta aiuta le aziende manifattu- riere a sviluppare il sistema di inge- gneriadicuihannobisognoperdeter- minati progetti. «Dopo la laurea a Fi- renze — spiega Di Martino — ho la- vorato per una software house america- na come consulente. Poi passai alla Think3, con sede a Casalecchio. Lì mi accorsi dell’esistenza di un merca- to per le mie idee». Come l’ha individuato? «In Think3 studiavo i processi inter- ni alle aziende, in modo che tutte le componenti, dall’ufficio acquisti al magazzino, condividessero le stesse informazioni sui prodotti. Tramite la sede indiana di Think3 mi resi conto che alcune società pensavano che par- te della loro ingegneria si potesse fare in India a basso costo». Orroreeraccapriccio.Peròsomi- glia molto alla delocalizzazione già sperimentata da tanti. «Non metto in dubbio che in India ci siano ottimi ingegneri. Però se vuoi fare innovazione, il fattore tempo è fondamentale. Se l’ingegneria sta in India, perdi competitività». Con quali soldi fondò Mechinno? «I miei e quelli dei soci». Appena partiti e vi siete trovati in mezzo alla grande crisi. «Un’opportunità enorme. Perché nei momenti difficili le aziende con la giusta filosofia investono. E noi lavo- riamo con quelle». Avete scommesso sull’Italia. «Finora sì. Logico, perché lavoriamo con aziende che puntano su ricerca e sviluppo, come Lamborghini e New Holland. Ultimamente stiamo pro- vando a entrare nel mercato tedesco». Mifaunesempiodicosafateper Lamborghini? «Liaiutiamoasviluppareeottimizza- re il motore dell’Aventador. Per ren- derlo più leggero e aumentare la po- tenza. Chiariamo che noi non abbia- mo il know how del prodotto, che re- sta patrimonio del cliente. Ma coope- riamo a migliorarlo». E perché lo chiedono a voi? «Dipende. Per una questione di costi, oppure perché l’apporto ingegneristi- co serve solo su un progetto specifico. Con New Holland abbiamo lavorato anche al layout dei mezzi. Facendo in modo che le parti elettromeccaniche, la carrozzeria e la motoristica, proget- tati da settori diversi, si incastrassero bene». Quindiassumetesolosupertecni- ci. «Principalmente ingegneri meccani- ci e aeronautici, perché lavoriamo molto con tecnologie al carbonio. Tre quarti dei nostri 45 addetti sono ingegneri». Il fatturato come va? «Negli ultimi tre anni abbiamo avuto aumenti in percentuale rispettiva- mente del 57, 37 e 48 per cento». Complimenti. «Noi costiamo, perché lavoriamo sul- la qualità. E naturalmente ci aggior- niamo continuamente sulle novità che riguardano materiali, tecnologie e software». Innovazione spinta. «Le aziende con cui lavoriamo non pensanosoloatagliaremaancheain- vestire. Limitarsi a ridurre i costi vuol dire solo spostare la fine un po’ più avanti nel tempo». Sono divisi tra la Mechinno e la consociata Inndaco È l’aumento del fatturato nel 2012 rispetto all’anno prima «Che mestiere facciamo? L’ingegneria per conto terzi» Fabio Di Martino racconta il successo della Mechinno È il fatturato in euro del 2012 Il 10 per cento va alla ricerca dipendenti per cento milioni 45 48 2,8 L’AZIENDA Tra meccanica e innovazione PROGETTI Un tecnico al computer MECHINNO staper‘mechanical innovation’. Un nome che fin dal- la nascita dell’azienda, nel 2006, sintetizza un obiettivo: unire in- novazione e meccanica. Mechin- no supporta i clienti in fase di concept e nella progettazione di nuove idee, offrendo la consulen- za di giovani ingegneri e progetti- sti per lo sviluppo dei progetti più ambiziosi. I suoi servizi com- prendono: studi di fattibilità; prestudi e concept design; proget- tazione e supporto alla progetta- zione; simulazione e calcolo; in- dustrializzazione del prodotto; prototipazione rapida; progetta- zione e realizzazione di attrezza- ture meccaniche. L’AMBITO principale dove ope- ra Mechinno è la progettazione meccanica, offrendo da anni un supporto tecnico alle principali case automobilistiche emilane e non solo: i più importanti team mondiali nei settori auto, moto e trattori si affidano a Mechinno da anni.Oltre all’automotive, il personale di Mechinno è impe- gnato nella progettazione dell’In- dustrial Machinery e dell’Indu- strial Design. In particolare, Mechinno affianca i reparti tecni- ci delle aziende del settore delle macchine automatiche (packa- ging e beverage, soprattutto). I PROGETTI più recenti vedo- no l’azienda impegnata nel nucle- are. Gli investimenti in ricerca & sviluppo, peraltro, rappresenta- no per Mechinno il 10% del fattu- rato. Mechinno è cresciuta fino a raddoppiare il numero dei dipen- denti in due anni. Oggi nella se- de di Calderara lavorano 40 per- sone, alle quali va aggiunta la consociata Inndaco Srl, società di servizi di consulenza Cad e Plm. IN UFFICIO Fabio Di Martino, ingegnere, 45 anni, è alla guida della Mechinno dal 2006 INUMERI OPPORTUNITÀ «Siamo nati in mezzo alla crisi È stato un grande vantaggio»

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Intervista a Fabio di Martino

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Page 1: Premio Mascagni, la Mechinno

•• 10 BOLOGNAECONOMIA MARTEDÌ 19 MARZO 2013

di MARCO GIRELLA

ANCHE se è laureato in ingegneriameccanica, capire il mestiere di Fa-bio Di Martino non è immediato.Nel 2006, a 38 anni, ha fondatoMechinno, service di ingegneria dimedio e alto livello. E detto così, nonè che la comprensione aumenti. Lasua ditta aiuta le aziende manifattu-riere a sviluppare il sistema di inge-gneria di cui hanno bisogno per deter-minati progetti. «Dopo la laurea a Fi-renze — spiega Di Martino — ho la-vorato per una software house america-na come consulente. Poi passai allaThink3, con sede a Casalecchio. Lìmi accorsi dell’esistenza di un merca-to per le mie idee».

Come l’ha individuato?«In Think3 studiavo i processi inter-ni alle aziende, in modo che tutte lecomponenti, dall’ufficio acquisti almagazzino, condividessero le stesseinformazioni sui prodotti. Tramite lasede indiana di Think3 mi resi contoche alcune società pensavano che par-te della loro ingegneria si potesse farein India a basso costo».

Orroree raccapriccio. Peròsomi-glia molto alla delocalizzazionegià sperimentata da tanti.

«Non metto in dubbio che in India cisiano ottimi ingegneri. Però se vuoi

fare innovazione, il fattore tempo èfondamentale. Se l’ingegneria sta inIndia, perdi competitività».

Con quali soldi fondòMechinno?«I miei e quelli dei soci».

Appena partiti e vi siete trovatiin mezzo alla grande crisi.

«Un’opportunità enorme. Perché neimomenti difficili le aziende con lagiusta filosofia investono. E noi lavo-riamo con quelle».

Avete scommesso sull’Italia.

«Finora sì. Logico, perché lavoriamocon aziende che puntano su ricerca esviluppo, come Lamborghini e NewHolland. Ultimamente stiamo pro-vando a entrare nel mercato tedesco».

Mi fa un esempio di cosa fate perLamborghini?

«Li aiutiamo a sviluppare e ottimizza-re il motore dell’Aventador. Per ren-derlo più leggero e aumentare la po-tenza. Chiariamo che noi non abbia-mo il know how del prodotto, che re-sta patrimonio del cliente. Ma coope-riamo a migliorarlo».

E perché lo chiedono a voi?«Dipende. Per una questione di costi,oppure perché l’apporto ingegneristi-co serve solo su un progetto specifico.Con New Holland abbiamo lavoratoanche al layout dei mezzi. Facendo inmodo che le parti elettromeccaniche,la carrozzeria e la motoristica, proget-tati da settori diversi, si incastrasserobene».

Quindiassumetesolo supertecni-ci.

«Principalmente ingegneri meccani-ci e aeronautici, perché lavoriamomolto con tecnologie al carbonio.Tre quarti dei nostri 45 addetti sonoingegneri».

Il fatturato come va?«Negli ultimi tre anni abbiamo avutoaumenti in percentuale rispettiva-mente del 57, 37 e 48 per cento».

Complimenti.«Noi costiamo, perché lavoriamo sul-la qualità. E naturalmente ci aggior-niamo continuamente sulle novitàche riguardano materiali, tecnologiee software».

Innovazione spinta.«Le aziende con cui lavoriamo nonpensano solo a tagliare ma anche a in-vestire. Limitarsi a ridurre i costivuol dire solo spostare la fine un po’più avanti nel tempo».

Sono divisi trala Mechinno

e la consociataInndaco

È l’aumentodel fatturato

nel 2012 rispettoall’anno prima

«Che mestiere facciamo?L’ingegneria per conto terzi»

Fabio Di Martino racconta il successo della Mechinno

È il fatturatoin euro del 2012Il 10 per centova alla ricerca

dipendenti

per cento

milioni

45

48

2,8

L’AZIENDA

Tra meccanicae innovazione

PROGETTIUn tecnicoal computer

MECHINNO sta per ‘mechanicalinnovation’. Un nome che fin dal-la nascita dell’azienda, nel 2006,sintetizza un obiettivo: unire in-novazione e meccanica. Mechin-no supporta i clienti in fase diconcept e nella progettazione dinuove idee, offrendo la consulen-za di giovani ingegneri e progetti-sti per lo sviluppo dei progettipiù ambiziosi. I suoi servizi com-prendono: studi di fattibilità;prestudi e concept design; proget-tazione e supporto alla progetta-zione; simulazione e calcolo; in-dustrializzazione del prodotto;prototipazione rapida; progetta-zione e realizzazione di attrezza-ture meccaniche.

L’AMBITO principale dove ope-ra Mechinno è la progettazionemeccanica, offrendo da anni unsupporto tecnico alle principalicase automobilistiche emilane enon solo: i più importanti teammondiali nei settori auto, moto etrattori si affidano a Mechinnoda anni.Oltre all’automotive, ilpersonale di Mechinno è impe-gnato nella progettazione dell’In-dustrial Machinery e dell’Indu-strial Design. In particolare,Mechinno affianca i reparti tecni-ci delle aziende del settore dellemacchine automatiche (packa-ging e beverage, soprattutto).

I PROGETTI più recenti vedo-no l’azienda impegnata nel nucle-are. Gli investimenti in ricerca &sviluppo, peraltro, rappresenta-no per Mechinno il 10% del fattu-rato. Mechinno è cresciuta fino araddoppiare il numero dei dipen-denti in due anni. Oggi nella se-de di Calderara lavorano 40 per-sone, alle quali va aggiunta laconsociata Inndaco Srl, societàdi servizi di consulenza Cad ePlm.

IN UFFICIOFabio Di Martino,ingegnere, 45anni, è alla guidadella Mechinnodal 2006

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