premio mascagni: eros gherardi

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•• 10 BOLOGNA ECONOMIA MARTEDÌ 14 FEBBRAIO 2012 I NUMERI 21 100 milioni E’ il fatturato del 2011, previsto in crescita nel 2012 Su 21 milioni, 13 e mezzo vengono dal mercato estero mila Sono gli euro che ogni anno vengono dedicati a ricerca e sviluppo per brevettare nuovi tipi di cerniere di MARCO GIRELLA POCO tempo fa lo hanno rapinato in ca- sa, minacciandolo con una pistola e legan- dolo a una sedia. Nonostante gli insulti e le botte è riuscito a mantenere la calma e a convincere i banditi, dopo che gli aveva- no svuotato la cassaforte, ad andarsene senza fare altri danni. Restare lucido è la suavirtù,temperatainmoltiannidieser- cizio in azienda. La virtù che gli ha salva- to la vita e ha permesso alla sua CMI di prosperare, al netto di alcuni intoppi che avrebbero piegato altri, meno cartesiani di lui. Eros Gherardi ha l’aspetto di uno capace di galleggiare anche sulle sabbie mobili, sanguigno e bonario allo stesso tempo. Doti che gli devono essere servite molto nel corso di quarant’anni di im- prenditoria. Infatti la sua corsa è iniziata nei ruggenti anni Sessanta del boom eco- nomico. «Avevo appena finito il militare e vende- vo viti nel Modenese. Figlio di operai, ero in bolletta dura. Così quando alcuni artigiani hanno cominciato a chiedermi cerniere di metallo ho cominciato a pro- durle in un garage con due soci che sape- vano di meccanica. Da lì è cominciato tut- to». Ha mollato le viti. «Ho smesso di fare il rappresentante e ab- biamo affittato il primo capannone». Perdoni l’ignoranza ma la parola cerniere mi fa pensare ai blue jeans. «La CMI fa cerniere per elettrodomesti- ci. Sono quelle parti che permettono di chiudere gli sportelli. Ma dagli anni Ses- santaal1989l’aziendaeraun’altraecisia- mo occupati solo di forni». Una vocazione culinaria. «No, è che le porte dei forni devono per- mettere una chiusura ermetica ed avere determinate caratteristiche». E nell’89 cos’è successo? «I miei soci volevano far entrare in azien- da figli e nipoti e io gli stavo in più. Così sono andato via e ho investito tutti i miei risparmi nella CMI». E’ diventato concorrente della sua ex società. «Solo per i brevetti che avevo firmato an- ch’io. Poi è successo che un progettista della Zanussi chiese a noi di dargli delle idee per la cerniera da montare su una nuova lavastoviglie. E lì si è aperto un mondo perché abbiamo potuto allargare il campo d’intervento». Fino dove? «Oggisiamoleadernellecerniereperilla- vaggio. Tra i nostri clienti ci sono Smeg, Electrolux, Indesit, che producono la me- tà delle lavoastoviglie del mercato euro- peo. Abbiamo clienti negli Stati Uniti, in Messico e in Brasile». Quando si è detto ce l’ho fatta? «Ero andato a Londra con la famiglia. In- vece che a fare shopping andavamo nei negozi di elettrodomestici, aprivamo lo sportello e guardavamo se c’era il nostro logo. C’era. Allora ho pensato: guarda un po’, da Crespellano sei arrivato fino a Londra». Con le cerniere. «E’ un prodotto più complicato di come sembra. Può essere costituito anche di se- dici elementi, deve resistere a cinquanta- mila cicli di apertura e costa tra 0,70 e 1,20 euro. Noi ne produciamo 16-17 mi- lioni all’anno». Tra lavatrice, frigorifero, forno e la- vastoviglie è probabile che siate quasi in ogni casa. «Su un fatturato di 21 milioni di euro, 17 vengono dall’estero. Ma poi tornano in Italia sotto forma di elettrodomestici». Quanto spazio c’è per innovare nel vostro mestiere? «Anche quest’anno abbiamo depositato due brevetti. E abbiamo un’idea che mi- gliora l’estetica degli elettrodomestici». Come fa se la cerniera non si vede? «Semplice. Non si può mettere sotto una lavastoviglie un elemento di legno in li- nea perché ostacolerebbe l’apertura. Per- ciò abbiamo inventato una cerniera che prima alza lo sportello, poi lo apre e torna al suo posto. Così lei può incassare il suo elettrodomestico senza creare linee di fu- ga o rientranze antiestetiche». Sto pensando alla mia lavastovi- glie in modo diverso. «Saqualèlaprimacosachefailclientedi un supermercato di elettrodomestici? Apre lo sportello. E in quel momento te- sta la solidità dell’oggetto che vuole acqui- stare. Così abbiamo prodotto cerniere cheoffronounamaggioreresistenzaecer- niere che permettono di tenere lo sportel- lo aperto in ogni angolo di inclinazione. Ssono importanti per i nostri clienti per- ché aiutano a vendere». Per vedere la videointervista e le foto di Eros Gherardi e della sua azienda andate sul nostro sito all’indirizzo: VAI SUL NOSTRO PORTALE www.ilrestodelcarlino.it/bologna «La nostra vocazione? Aprire gli elettrodomestici» Eros Gherardi racconta la storia della sua Cmi C.M.I., azienda di riferi- mento nel settore delle cer- niere per elettrodomestici, viene fondata nel 1988 a Crespellano. L’anno succes- sivo mette a punto la prima cerniera porta-forno senza settore. Sarà un prodotto ri- voluzionario: grazie ad un sistema autobilanciante uni- co nel suo genere, rappre- senterà il nuovo standard qualitativo e produttivo. Nel 1991 C.M.I. entra nel mondo delle lavastoviglie grazie ad una cerniera che per prima è in grado di ga- rantire un perfetto bilancia- mento per porte dal diverso peso. E pochi anni più tar- di, nel 1996, C.M.I. segna un’altra tappa significativa conlaprimacernieraperla- vastoviglie a fulcro variabi- le. Il 1998 rappresenta un an- no importante per C.M.I., che si prepara ad entrare nelnuovo millennio presen- tandoimportanti innovazio- ni. La lavastoviglie ancora una volta cambia pelle gra- zie ad una cerniera davvero intelligente, in cui il siste- ma di bilanciamento non necessita più di dispositivi di regolazione dedicati. Nel- lo stesso anno prende forma la prima cerniera globale perché rivolta a porte per fornodidiversopesoe/ofor- ma con autobilanciamento progressivo, estremamente economica, e soprattutto perché con un’unica cernie- raèorapossibileaprirequal- siasi porta per forno. E, al- tra novità importante, C.M.I. entra per la prima volta nel settore delle lava- trici con una cerniera molto innovativa capace di garan- tire un’apertura dell’oblò di centottanta gradi. In Italia i maggiori clienti sono rappresentati da Electrolux, Indesit e Whirl- pool, ma gran parte della produzione è rivolta all’Eu- ropa e soprattutto a Stati Uniti e all’America Latina dove i clienti più importan- ti sono Mabe, Longvie, Or- bis. L’AZIENDA La svolta arrivò grazie alle lavastoviglie BREVETTI «Facciamo cerniere che permettono di aprire gli sportelli. Per vincere servono ricerca e inventiva» IN AZIENDA Eros Gherardi In alto, le cerniere per lavastoviglie

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Premio mascagni per le imprese

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Page 1: Premio Mascagni: Eros Gherardi

•• 10 BOLOGNAECONOMIA MARTEDÌ 14 FEBBRAIO 2012

I NUMERI

21 100milioni

E’ il fatturato del 2011,previsto in crescita nel 2012Su 21 milioni, 13 e mezzovengono dal mercato estero

mila

Sono gli euro che ogni annovengono dedicati a ricercae sviluppo per brevettarenuovi tipi di cerniere

di MARCO GIRELLA

POCO tempo fa lo hanno rapinato in ca-sa, minacciandolo con una pistola e legan-dolo a una sedia. Nonostante gli insulti ele botte è riuscito a mantenere la calma ea convincere i banditi, dopo che gli aveva-no svuotato la cassaforte, ad andarsenesenza fare altri danni. Restare lucido è lasua virtù, temperata in molti anni di eser-cizio in azienda. La virtù che gli ha salva-to la vita e ha permesso alla sua CMI diprosperare, al netto di alcuni intoppi cheavrebbero piegato altri, meno cartesianidi lui. Eros Gherardi ha l’aspetto di unocapace di galleggiare anche sulle sabbiemobili, sanguigno e bonario allo stessotempo. Doti che gli devono essere servitemolto nel corso di quarant’anni di im-prenditoria. Infatti la sua corsa è iniziatanei ruggenti anni Sessanta del boom eco-nomico.«Avevo appena finito il militare e vende-vo viti nel Modenese. Figlio di operai,ero in bolletta dura. Così quando alcuniartigiani hanno cominciato a chiedermicerniere di metallo ho cominciato a pro-durle in un garage con due soci che sape-vano di meccanica. Da lì è cominciato tut-to».

Ha mollato le viti.«Ho smesso di fare il rappresentante e ab-biamo affittato il primo capannone».

Perdoni l’ignoranza ma la parolacerniere mi fa pensare ai bluejeans.

«La CMI fa cerniere per elettrodomesti-ci. Sono quelle parti che permettono dichiudere gli sportelli. Ma dagli anni Ses-santa al 1989 l’azienda era un’altra e ci sia-mo occupati solo di forni».

Una vocazione culinaria.«No, è che le porte dei forni devono per-mettere una chiusura ermetica ed averedeterminate caratteristiche».

E nell’89 cos’è successo?«I miei soci volevano far entrare in azien-da figli e nipoti e io gli stavo in più. Cosìsono andato via e ho investito tutti i mieirisparmi nella CMI».

E’ diventato concorrente della suaex società.

«Solo per i brevetti che avevo firmato an-ch’io. Poi è successo che un progettistadella Zanussi chiese a noi di dargli delleidee per la cerniera da montare su una

nuova lavastoviglie. E lì si è aperto unmondo perché abbiamo potuto allargareil campo d’intervento».

Fino dove?«Oggi siamo leader nelle cerniere per il la-vaggio. Tra i nostri clienti ci sono Smeg,Electrolux, Indesit, che producono la me-tà delle lavoastoviglie del mercato euro-peo. Abbiamo clienti negli Stati Uniti, inMessico e in Brasile».

Quando si è detto ce l’ho fatta?

«Ero andato a Londra con la famiglia. In-vece che a fare shopping andavamo neinegozi di elettrodomestici, aprivamo losportello e guardavamo se c’era il nostrologo. C’era. Allora ho pensato: guarda unpo’, da Crespellano sei arrivato fino aLondra».

Con le cerniere.«E’ un prodotto più complicato di comesembra. Può essere costituito anche di se-dici elementi, deve resistere a cinquanta-mila cicli di apertura e costa tra 0,70 e1,20 euro. Noi ne produciamo 16-17 mi-

lioni all’anno».Tra lavatrice, frigorifero, forno e la-vastoviglie è probabile che siatequasi in ogni casa.

«Su un fatturato di 21 milioni di euro, 17vengono dall’estero. Ma poi tornano inItalia sotto forma di elettrodomestici».

Quanto spazio c’è per innovare nelvostro mestiere?

«Anche quest’anno abbiamo depositatodue brevetti. E abbiamo un’idea che mi-gliora l’estetica degli elettrodomestici».

Come fa se la cerniera non si vede?«Semplice. Non si può mettere sotto unalavastoviglie un elemento di legno in li-nea perché ostacolerebbe l’apertura. Per-ciò abbiamo inventato una cerniera cheprima alza lo sportello, poi lo apre e tornaal suo posto. Così lei può incassare il suoelettrodomestico senza creare linee di fu-ga o rientranze antiestetiche».

Sto pensando alla mia lavastovi-glie in modo diverso.

«Sa qual è la prima cosa che fa il cliente diun supermercato di elettrodomestici?Apre lo sportello. E in quel momento te-sta la solidità dell’oggetto che vuole acqui-stare. Così abbiamo prodotto cerniereche offrono una maggiore resistenza e cer-niere che permettono di tenere lo sportel-lo aperto in ogni angolo di inclinazione.Ssono importanti per i nostri clienti per-ché aiutano a vendere».

Per vedere la videointervista e le fotodi Eros Gherardi e della sua aziendaandate sul nostro sito all’indirizzo:

VAI SUL NOSTRO PORTALE

www.ilrestodelcarlino.it/bologna

«La nostra vocazione?Aprire gli elettrodomestici»Eros Gherardi racconta la storia della sua Cmi

C.M.I., azienda di riferi-mento nel settore delle cer-niere per elettrodomestici,viene fondata nel 1988 aCrespellano. L’anno succes-sivo mette a punto la primacerniera porta-forno senzasettore. Sarà un prodotto ri-voluzionario: grazie ad unsistema autobilanciante uni-co nel suo genere, rappre-senterà il nuovo standardqualitativo e produttivo.Nel 1991 C.M.I. entra nelmondo delle lavastovigliegrazie ad una cerniera cheper prima è in grado di ga-rantire un perfetto bilancia-mento per porte dal diversopeso. E pochi anni più tar-di, nel 1996, C.M.I. segnaun’altra tappa significativacon la prima cerniera per la-vastoviglie a fulcro variabi-le.Il 1998 rappresenta un an-no importante per C.M.I.,che si prepara ad entrarenel nuovo millennio presen-tando importanti innovazio-ni. La lavastoviglie ancorauna volta cambia pelle gra-zie ad una cerniera davverointelligente, in cui il siste-ma di bilanciamento nonnecessita più di dispositividi regolazione dedicati. Nel-lo stesso anno prende formala prima cerniera globaleperché rivolta a porte perforno di diverso peso e/o for-ma con autobilanciamentoprogressivo, estremamenteeconomica, e soprattuttoperché con un’unica cernie-ra è ora possibile aprire qual-siasi porta per forno. E, al-tra novità importante,C.M.I. entra per la primavolta nel settore delle lava-trici con una cerniera moltoinnovativa capace di garan-tire un’apertura dell’oblò dicentottanta gradi.In Italia i maggiori clientisono rappresentati daElectrolux, Indesit e Whirl-pool, ma gran parte dellaproduzione è rivolta all’Eu-ropa e soprattutto a StatiUniti e all’America Latinadove i clienti più importan-ti sono Mabe, Longvie, Or-bis.

L’AZIENDA

La svoltaarrivò

grazie allelavastoviglie

BREVETTI«Facciamo cerniere che permettonodi aprire gli sportelli. Per vincereservono ricerca e inventiva»

IN AZIENDAEros GherardiIn alto, le cerniereper lavastoviglie