piano dell'offerta formativa

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1 Piano dell’Offerta Formativa Anno Scolastico 2012/2013 Piano dell’Offerta Formativa Anno Scolastico 2012/2013 Istituto Comprensivo “Aldo Moro” Via Aldo Moro - 60044 Fabriano (AN) tel. +39 0732 779 005 fax +39 0732 709 353 e-mail: [email protected] p.e.c: [email protected] sito web: www.scuola1.net

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Page 1: Piano dell'Offerta Formativa

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Piano dell’Offerta Formativa

Anno

Sco

last

ico

2012

/201

3

Istituto Comprensivo “Aldo Moro”

Via Aldo Moro - 60044 Fabriano (AN) tel. +39 0732 779 005 fax +39 0732 709 353

e-mail: [email protected] p.e.c: [email protected]

sito web: www.scuola1.net

Piano dell’Offerta Formativa

Anno

Sco

last

ico

2012

/201

3

Istituto Comprensivo “Aldo Moro”

Via Aldo Moro - 60044 Fabriano (AN) tel. +39 0732 779 005 fax +39 0732 709 353

e-mail: [email protected] p.e.c: [email protected]

sito web: www.scuola1.net

Page 2: Piano dell'Offerta Formativa

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“L’essenziale è invisibile agli occhi.

Lo si vede bene solo con il cuore”

A. De Saint Exupèry (tratto dal “Piccolo Principe” )

Page 3: Piano dell'Offerta Formativa

PREMESSA

1. “… La relazione educativa, pur nella naturale diversità dei ruoli e delle funzioni tradocente e allievo, implica l’accettazione incondizionata l’uno dell’altro, così come si è, perché si è,al di là di ciò che si possiede e del ruolo che si svolge. Nella relazione educativa ci si prende cural’uno dell’altro come persone: l’altro ci sta a cuore, e si sente che il suo bene è , in fondo, anche larealizzazione del nostro… Quando si entra in questo clima, gli studenti apprendono meglio”(Indicazioni Nazionali per i Piani di Studio personalizzati nella scuola secondaria di 1° grado).I ragazzi sono massimamente disponibili ad apprendere, ma molto resistenti agli apprendimenti dicui non comprendono motivazione e significato, che vogliono sottometterli e nonresponsabilizzarli…. Quindi (sono necessari) una disponibilità umana all’ascolto e al dialogo,esempi di stili di vita positivi, testimonianza di valori, condivisione cordiale di esperienze, problemie scelte, significatività del proprio ruolo di adulti e di insegnanti, coinvolgimento delle famiglie…”.

2. L’educazione, nel nostro modo di concepire le cose, non è una preparazione alla vita, maun’esperienza di vita. Noi andiamo a scuola per imparare l’uno dall’altro e, attraverso questeinformazioni, cominciare a guardare il mondo nel modo più ampio possibile.

3. L’apprendimento, la conoscenza è perciò un incontro; è l’incontro che il bambino dellamaterna o l’universitario fa con la realtà, l’incontro tra un soggetto umano e un oggetto reale, unincontro che svela un senso, che apre il cammino al significato esauriente dell’oggetto. Il compitodegli insegnanti è quello di introdurre e accompagnare quest’incontro, cioè di essere testimoni dicome quell’incontro ha già fatto in se stessi un pezzo di cammino. E questo si è chiamati amostrarlo dall’interno della disciplina che si insegna, attraverso il contenuto delle materie che siinsegnano. Questa è la sfida che deve sempre rimanere aperta: come è possibile che insegnandoquesta cosa che è un pezzo, un “brano”, un aspetto, io posso collaborare all’educazione, allaformazione di quella persona?

Allora l’insegnante offre prima di tutto strumenti che possano favorire la disponibilità delragazzo a rischiare la propria libertà e a giocare i propri talenti nel paragonarsi con ciò che gliviene proposto così che possa trovare una strada per sé.

S’impara facendo. Il docente offre con passione ciò che è e ciò che sa, mentre l’alunno aprela mente e il cuore, mosso dalla curiosità e dal desiderio di aprirsi e di introdursi, da protagonista,nella totalità della realtà”.

3

Page 4: Piano dell'Offerta Formativa

Sommario

Introduzione...................................................................................4

Analisi del territorio e dell’utenza..................................................5

Organizzazione...............................................................................7

Analisi del tessuto sociale ed esigenze formative dell’utenza.......9

La scuola e la sua storia.................................................................10

Le nostre linee di indirizzo.............................................................11

Le nostre scelte educative.............................................................12

La Scuola per …............................................................................12

Chi educhiamo?..............................................................................13

Ampliamento offerta formativa...................................................20

Potenziare per valorizzare............................................................22

Valutazione degli apprendimenti .................................................26

Momenti della valutazione.......................................................28

Formulazione e comunicazione del giudizio............................28

Le prove e gli strumenti per la valutazione..............................29

Valutazione e rapporto con la famiglia....................................30

Regolamento di disciplina degli alunni..........................................31

4

Page 5: Piano dell'Offerta Formativa

I. C.” ALDO MORO” Pof 2014 -2015

Introduzione

Ai sensi del art.21 Legge n. 59 del 15 03 97 e successivi regolamenti in materia di autonomia

dell’art.3 D.P.R. n.275 dell’8 - 03 99, del D.M. n. 179 del 19 - 07 – 99, il Piano dell’Offerta Formativa è

il documento programmatico della scuola: ne definisce l’ essenza culturale e sociale, gli scopi, le

finalità didattiche e formative, dettagliando l’operato e le attività programmate per l’anno

scolastico in corso.

Elaborato ed approvato ogni anno dal Collegio dei Docenti secondo le linee guida stabilite dal

Consiglio di Istituto e da quest’ultimo adottato, il P.O.F. risponde alle necessità dei soggetti

destinatari del servizio scolastico, alunni e famiglie, e opera in sinergia con l’ Ente Locale e le altre

agenzie formative operanti nel territorio.

Al fine di garantire il diritto all’apprendimento ed il successo formativo, il P.O.F., utilizzando gli

strumenti dell’autonomia scolastica, definisce un piano coerente di attuazione e sviluppo del

contesto territoriale di riferimento della scuola.

Il P.O.F. illustra nelle linee essenziali:

Il P.O.F. è uno strumento modificabile: è uno strumento di lavoro frutto della cooperazione tra

risorse e progettualità diverse.

Il risultato positivo delle azioni è dato dalla fattiva collaborazione di tutte le componenti

impegnate nell’aiuto alle nuove generazioni. Creare coesione e condivisione è il nostro auspicio ed

il nostro impegno.

5

L’analisi del territorio

Gli aspetti strutturali

La didattica

I curricola

L’area progettuale

L’integrazione dei soggetti

La valutazione

Il rapporto scuola famiglia

Piano

dell’Offerta

Formativa

Page 6: Piano dell'Offerta Formativa

I. C.” ALDO MORO” Pof 2014 -2015

Analisi del territorio e dell’utenza

6

Settore primario

Settore secondario(indotto Indesit - Merloni

e altre Aziende)

Settore terziario

Cristiano -cattolica

Musulmana

Altre religioni

Zona Sud-Est della città

Frazione di Albacina

Altre regioni italiane

Paesi Extracomunitari

Collina

Decentrato dalCapoluogo

Linee Stradali eFerroviariefunzionali

ISTITUTOCOMPRENSIVO ZONA

EST“ALDO MORO”

FABRIANO

SCUOLADELL’INFANZIA

SCUOLAPRIMARIA

SCUOLASECONDARIA

DI 1° GRADOUTENZA

GENITORI ALUNNI

Attività Lavorativa(occupazione femminile diffusa)

ProvenienzaReligione

Page 7: Piano dell'Offerta Formativa

I. C.” ALDO MORO” Pof 2014 -2015

7

LA SEDE CENTRALEALDO MORO “E' IN VIA ALDO MOROE' IN VIA ALDO MORO

… gli altri plessi sonodislocati nella zona Estdella città

… è situata in collina, circondata dalle montagne

… ha un centro storico

... ricco d’ arte e cultura

Fabriano ha circa 32.000 abitantiè in Provincia di Anconaal confine con l'Umbria

Infanzia “Don Petruio”

SEDE CENTRALE

Infanzia e Primaria

“Aldo Moro”

a 10 KMInfanzia e Primaria

“Albacina”

Secondaria di I° grado

“Giovanni Paolo II”

Infanzia e Primaria

“Santa Maria”

Page 8: Piano dell'Offerta Formativa

I. C.” ALDO MORO” Pof 2014 -2015

Organizzazione

Gli uffici di segreteria sono aperti al pubblico (genitori e personale dell’Istituto):

8

Il Dirigente Scolasticoriceve i genitori e il personale dell’Istitutopresso l’Ufficio di Segreteria,Via A. Moro, n. 44tel. 0732 779005,nei seguenti giorni:

Dal lunedì al venerdì8.00/8.45

Martedì17.00/18.30Sabato9.30/11.30

Dirigente Scolastico

Dott. Andrea Boldrini

ORGANIGRAMMA DELL’ ISTITUTO

DIRIGENTE SCOLASTICO

Dott. Andrea BoldriniSTAFF DI ISTITUTO

Boarelli RitaQuercia DanielePavani AnnalisaMeloni NicolettaCalianno FrancescaSampaolesi Andrea

COLLABORATORI DIRIGENTEBoarelli RitaQuercia Daniele

REFERENTI DI PLESSOScuole dell’infanzia:

Tambella Fabiola (“A.Moro”)

Serbassi Rita (“Don Petruio”)

Chiappa Claudia (Santa Maria)Scuole primarie:

Palini Paola (“A.Moro”)

Stazio Simonetta (“S.Maria”)

Rotili Milena (“Albacina”)Sec di primo grado:

Di Bartolomeo Paola (“Giovanni Paolo II”)

FUNZIONI STRUMENTALI AL POF

Continuità e curriculo verticale – Pavani Annalisa

Inclusione, successo formativo intercultura –

Calianno Francesca

Orietamento – Meloni NicolettaR.S.P.P.Sampaolesi Andrea

Page 9: Piano dell'Offerta Formativa

I. C.” ALDO MORO” Pof 2014 -2015

Composizione del Consiglio di Istituto

DOCENTI ATA GENITORIDIRIGENTE SCOLASTICO

Palini Paola Moscatelli Giovanna Ciliberto Rossana Boldrini AndreaLandolfi Matilde Montedoro Raffaella Bigiarelli MassimilianoSampaolesi Andrea Corrieri LeonardoPedica Sergio D’Agostino GiovannaCucchi Lucia Tordi BarbaraBusco Mariolina Mariani AngelaDi Bartolomeo Paola Ricci MauroBoarelli Roberta Scalini Barbara

Analisi del tessuto sociale ed esigenze formative dell’utenza

L’Istituto Comprensivo “Aldo Moro”L’Istituto Comprensivo “Aldo Moro” è situato nella Zona Est di Fabriano, un cittadina

nella Regione Marche in Provincia di Ancona.

Fabriano sorge in una vallata dell’Appennino Umbro - Marchigiano centrale alla confluenza

fra il fiume Esino e il torrente Giano, alle pendici dei monti Catria, Cucco e San Vicino.

La città dotata di sevizi in materia sanitaria, ferroviaria e delle comunicazioni, è una città

prevalentemente industriale con imprese, anche di fama internazionale che fino a pochi

anni fa hanno consentito l’ingresso in città di molte famiglie provenienti da altre realtà

culturali in cerca di una sicura occupazione, apportando benessere e una diffusa agiatezza

familiare.

Il salto di carattere economico che si è verificato a livello locale nei

decenni trascorsi, non si è raccordato con un altrettanto progresso

sul piano culturalesul piano culturale. Le giovani generazioni hanno mostrato

disinteresse per le peculiarità storico-culturali del territorio ed una

modesta consapevolezza della propria identità locale.

9

Lunedì h. 8.00/8.45 11.00/13.30Martedì h. 8.00/8.45 11.00/13.30 h. 14.45/17.30Mercoledì h. 8.00/8.45 11.00/13.30Giovedì h. 8.00/8.45 11.00/13.30 h. 14.45/17.30Venerdì h. 8.00/8.45 11.00/13.30Sabato h. 9.30/12.30

Dirigente Scolastico

Dott. Andrea Boldrini

Page 10: Piano dell'Offerta Formativa

I. C.” ALDO MORO” Pof 2014 -2015

Attualmente le condizioni economiche hanno subito delle sostanziali modifiche, il

momento congiunturale che sta vivendo l’economia mondiale e locale ha portato nel

territorio ad una crisi occupazionale, ad una precarietà e discontinuità lavorativa che sta

determinando nelle famiglie diffusi sintomi depressivi, una sorta di piccola atomizzazione

sociale con un aumento della litigiosità tra gruppi di persone o all’interno degli stessi nuclei

familiari, un propagato malessere accompagnato da insoddisfazione che possono portare

ad un dilagare dell’uso di alcolici e sostanze psicotrope perfino nelle categorie un tempo

considerate meno a rischio come in talune fasce scolari, un’accentuazione di alcune fobie

come il razzismo. È indubbio che le nuove generazioni sono chiamate a vivere uno dei più

traumatici passaggi degli ultimi decenni a livello mondiale.

Tra i nostri alunni e studenti emerge quotidianamente il desiderioil desiderio e, a

volte, la necessità di parlare, di dialogare, di rifletteredi parlare, di dialogare, di riflettere con i docenti,

con i compagni di classe e con esperti, poiché i giovani vivono la scuola

anche come uno dei pochi momenti della

giornata in cui c’è il tempo per parlarsi e per

confrontarsi. La scuola è, così, concepita dal nostro Istituto

Comprensivo non solo come luogo di apprendimento, ma anche

come luogo per stare bene insieme e come luogo che crea

condizioni favorevoli al raggiungimento dell’autorealizzazione e il

pieno sviluppo di sé.

L’attuale Istituto Comprensivo, nato nell’anno scolastico 2004 - 2005 , in seguito alle

operazioni di dimensionamento della rete scolastica con il nome di I. C. “ALDO MORO “

Zona Est di Fabriano, è costituito da 4 plessi di Scuola dell’Infanzia, 3 plessi di Scuola

Primaria e un plesso di Scuola Secondaria di primo grado. Da sempre attento ai mutamenti

sociali e alla lettura della realtà socio-culturale del territorio di appartenenza, ha svolto la

sua azione progettuale per il superamento e il miglioramento delle problematiche

individuate attraverso Progetti in rete con le Istituzioni Locali e Regionali e attraverso la

sperimentazione di metodologie innovative (metodo autobiografico, ascolto attivo,

cooperative learning, didattica mentalista, didattica laboratoriale).10

La scuola e la sua storia

La scuola e la sua storia

Page 11: Piano dell'Offerta Formativa

I. C.” ALDO MORO” Pof 2014 -2015

Attualmente accoglie:

361 bambini della suola dell’Infanzia;

510 bambini di scuola Primaria;

277 ragazzi di scuola Secondaria di

primo grado

… per un totale

di 1150 studenti.

11

Page 12: Piano dell'Offerta Formativa

I. C.” ALDO MORO” Pof 2014 -2015

Le nostre linee di indirizzo

Le linee d’indirizzo per l’elaborazione del P.O.F. approvate all’ unanimità dal Consiglio d’Istituto:

VALORIZZAZIONE

La scuola mette al centro del suo agire formativo le esigenze educative e di apprendimento dei

bambini e dei ragazzi che la frequentano.

La scuola promuove lo sviluppo delle diverse intelligenze degli alunni e considera come parimenti

importanti tutte le discipline e i linguaggi espressivi e comunicativi.

ACCOGLIENZA

La scuola è particolarmente attenta alle esigenze degli alunni più deboli o in situazione di difficoltà.

CONTINUITA’

La scuola fornisce la conoscenza reciproca e la collaborazione fra i tre Ordini di scuola

appartenenti all’Istituto Comprensivo.

INCLUSIONE

La scuola opera in base ad un principio di qualità del servizio, ossia di soddisfazione delle

legittime esigenze degli utenti interni ed esterni.

La scuola promuove il dialogo fra alunni, insegnanti e genitori al fine di definire i propri

indirizzi educativi.

COOPERAZIONE

La scuola opera in collaborazione con le altre Scuole e con altre Agenzie formative del

territorio per l’attuazione di iniziative concordate.

La scuola opera in stretto rapporto con l’ Amministrazione Comunale per la realizzazione

del Piano dell’Offerta Formativa.

La scuola si avvale dei contributi operativi del personale di volontariato per la

realizzazione degli obiettivi educativi e di apprendimento previsti dal P.O.F. previa

definizione di un progetto approvato da un organo collegiale.

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Page 13: Piano dell'Offerta Formativa

I. C.” ALDO MORO” Pof 2014 -2015

Le nostre scelte educative

“.. In un tempo molto breve abbiamo vissuto il passaggio da una società relativamente stabile a una

società caratterizzata da molteplici cambiamenti e discontinuità che stanno determinando per ogni

persona sia i rischi che le opportunità. Gli ambienti in cui la scuola è immersa sono più ricchi di stimoli

culturali, ma anche più contradditori. Oggi l’apprendimento scolastico è solo una delle tante esperienze

di formazione che i bambini e gli adolescenti vivono e per acquisire competenze specifiche spesso non vi è

bisogno dei contesti scolastici ...

… La Scuola per …

Educare istruendo le giovani generazioniEducare istruendo le giovani generazioni, dentro la trasmissione delle

competenze, dei saperi e delle abilità come sfida dell ’’ ii ndividuazione di un sensondividuazione di un senso.

La scuola è luogo dove si riconosce significato a ciò che si fa e dov’è possibile la

trasmissione dei valori che danno appartenenza, identità, passione. Primo fra tutti il

rispetto di sé e degli altri che nasce dalla consapevolezza che esiste un valore

intangibile: la dignità di tutti e di ciascuno. Educare istruendo è un’aggiunta di

responsabilità del docente come del genitore che si traduce nell’essere maestri di vita,

testimoni di ciò che si trasmette

Comunicare adeguatamente il passatoComunicare adeguatamente il passato. E’ un compito enorme, ma c’è un grande

strumento per affrontarlo ed è il lavoro delle generazioni che ci hanno preceduto.

Compito della scuola è consegnare il patrimonio culturale che ci viene dal

passato, accompagnare il bambino e il ragazzo alla scoperta del senso e

promuovere la capacità di innovare e di costruire il futuropromuovere la capacità di innovare e di costruire il futuro che ogni singola

persona ha.

La tradizione non è un dato da cogliere passivamente, ma uno strumento con cui

ciascuno deve affrontare il proprio compito, l’ipotesi da verificare, da mettere alla

prova. Questo lavoro si chiama CRITICA che deriva da un termine greco VAGLIARE,

SCEGLIERE: ciascuno è come se prendesse in mano quel che il passato gli ha consegnato

per usarlo in modo personale, consapevole, in modo da poter dire alla fine “sì è vero”

oppure “no, non mi convince, non è adeguato, devo cercare un’altra strada” La

tradizione, cioè deve giocarsi nel presente. Il presente è il luogo in cui la tradizione è

13

Page 14: Piano dell'Offerta Formativa

I. C.” ALDO MORO” Pof 2014 -2015

assunta consapevolmente e messa alla prova per affrontare ogni aspetto della vita e del

mondo.

Chi educhiamo?

…”Lo

studente

è posto al centro dell’azione educativa

in tutti i suoi aspetti:

cognitivi, affettivi,

relazionali

corporei, estetici

etici, spirituali, religiosi”….

Educare Educare “ LA PERSONA ”: essere unico e irripetibileessere unico e irripetibile . Ogni bambino, ogni ragazzo

ha la necessità di essere educato, nel senso etimologico del termine, che deriva

dal latino e - ducere, tirar fuori, ha bisogno di essere aiutato a scoprire il valore di

se stesso, delle cose e della realtà. Questa persona può essere educata a

conoscere, ad accettare, a tirar fuori e costruire sé, solo entrando in rapporto con

la realtà che lo circonda. E la realtà è fatta di persone, di fatti, di eventi, del

presente e del passato, di cui il presente è figlio.

Le finalità della scuola devono quindi, essere definite a partire dalla persona che

apprende, con l’originalità del suo percorso individuale e le aperture offerte dalla rete di

relazioni che la legano alla famiglia e agli ambiti sociali . La promozione e lo sviluppo di

ogni persona stimola in maniera vicendevole la promozione e lo sviluppo delle altre

persone: ognuno impara meglio nella relazione con gli altriognuno impara meglio nella relazione con gli altri . Non basta convivere nella

società, ma questa stessa società bisogna crearla continuamente insieme.

14

Page 15: Piano dell'Offerta Formativa

I. C.” ALDO MORO” Pof 2014 -2015

Costruire un luogo accoglienteCostruire un luogo accogliente, che coinvolge in questo compito gli studenti stessi. Sono

importanti condizioni per favorire lo star bene a scuolaper favorire lo star bene a scuola e ottenere la partecipazione più

ampia degli alunni a un progetto educativo condiviso. La formazione di importantiLa formazione di importanti

legami di gruppolegami di gruppo non contraddice la scelta di porre la persona al centro dell’azione

educativa, ma è al contrario, “conditio sine qua non” per lo sviluppo della personalità diconditio sine qua non” per lo sviluppo della personalità di

ognuno.ognuno.

È necessario dedicare particolare cura alla formazione della classe come gruppo, alladedicare particolare cura alla formazione della classe come gruppo, alla

promozpromozione dei legami cooperativi fra i suoi componentione dei legami cooperativi fra i suoi componenti, alla gestione degli inevitabili

conflitti indotti dalla socializzazione.

Inoltre, se si favoriscono nel gruppo – classe atteggiamenti collaborativi, si crea un

ambiente capace di attivare modalità funzionali a sostenere zone di sviluppo prossimale

anche in soggetti in difficoltà, proprio perché l’ambiente si fa accogliente sul piano

emozionale e affettivo. La qualità del comunicare in classe dipende dalla qualità delle

relazioni che l’attraversano e la qualità di queste relazioni è il fattore fondamentale

perché l’allievo, di qualsiasi età e di qualsiasi cultura sia portatore, si senta accolto in una

comunità.

La scuolaLa scuola, pertanto realizza

appieno la propria funzione pubblica,

si impegnasi impegna, in questa prospettiva

per il successo scolastico di tutti i per il successo scolastico di tutti i

suoi studenti.suoi studenti.

15

Page 16: Piano dell'Offerta Formativa

I. C.” ALDO MORO” Pof 2014 -2015

… IL NOSTRO ISTITUTO come ...IL NOSTRO ISTITUTO come ...

Luogo di incontro e di crescita di persone. Persone sono gli allievi, persone sono gli

insegnanti, persone sono i genitori.

… … I NOSTRI ALUNNI come …I NOSTRI ALUNNI come …

Persone che con le loro storie , con le loro attitudini, con le loro peculiarità, con le loro

curiosità arricchiscono la comunità di valore e da questa possono acquisire le

conoscenze, le abilità e le competenze funzionali a gestire la complessità della realtà in

cui vivono e ad operare scelte sempre più consapevoli e responsabili.

… … L’INSEGNANTE come …L’INSEGNANTE come …

L’adulto che aiuta l’alunno a dare una forma al mondo, che con la propria esperienza e

competenza può offrire al ragazzo l'appoggio di cui ha necessità per esercitare la

propria libertà.

L’insegnante che nella relazione educativa mette in gioco la propria persona, che

appassionato alla realtà permette al ragazzo di accostarvisi in forme adeguate, che non

evita le incertezze e le novità, ma si immerge assieme agli alunni e con loro cerca vie di

uscita e soluzioni diverse.

… … La FAMIGLIA come …La FAMIGLIA come …

come luogo primario dell’esperienza degli alunni, perché è il primo luogo in cui

un’esperienza e una concezione di vita si comunicano da una generazione all’altra.

Pertanto la scuola riconosce il valore della famiglia e promuove il dialogo e l’ascolto

attivo per una continuità famiglia – scuola nella corresponsabilità del compito

educativo.

16

Page 17: Piano dell'Offerta Formativa

I. C.” ALDO MORO” Pof 2014 -2015

La didattica

Che cos’è il curricolo?Che cos’è il curricolo?

Nel rispetto e nella valorizzazione dell’autonomia scolastica, le Indicazioni costituiscono il

quadro di riferimento nazionale per la progettazione curricolare che è affidata alle singole

scuole.

La costruzione del curricolo si afferma come il principale strumento della progettualità

didattica: il curricolo, infatti organizza e descrive l’intero percorso formativo dello

studente, dalla scuola dell’infanzia alla scuola secondaria di primo grado, durante il quale si

intrecciano e si fondono gli insegnamenti, i saperi, i processi cognitivi e affettivo -

relazionali.

Ogni scuola è chiamata a predisporre il curricolo all’interno del proprio Piano dell’Offerta

Formativa nel rispetto delle finalità, dello sviluppo delle competenze e dei traguardi di

apprendimento posti dalle Indicazioni.

L’impianto curriculare delle scuole del’Istituto Comprensivo, orientando la propria

didattica alla costruzione di saperi a partire da concreti bisogni formativi,

Offre agli studenti occasioni di apprendimento di saperi e dei linguaggi

culturali di base;

Permette ai ragazzi di acquisire gli strumenti di pensiero necessari per

apprendere e selezionare le informazioni;

Promuove negli alunni la capacità di elaborare metodi e categorie che siano in

grado di far da bussola negli itinerari personali;

Favorisce l’autonomia di pensiero nei propri allievi.

17

Page 18: Piano dell'Offerta Formativa

I. C.” ALDO MORO” Pof 2014 -2015

Come apprende il bambino?Come apprende il bambino?

“ La prima condizione per una educazione, cioè per trasmettere la capacità di entrare

nella realtà, è che i passi del

bambino siano sempre motivati da

qualcosa che poggi su una

esperienza da lui già acquisita.

In tal senso la proposta educativa

nella sua globalità deve entrare in

sintonia con il vissuto del bambino,

con la sua domanda di conoscere.”

La conoscenza avviene sempre attraverso una reciprocità, cioè all’interno di un

rapporto significativo con l’adulto attraverso il quale il bambino si accorge della realtà

che ha intorno e diventa

curioso, si accorge di sé

e scopre che le sue

domande possono

trovare una risposta

esauriente. Non si vuole

incrementare solo la

curiosità, ma abituare ad un lavoro, perché in esso il ragazzo sperimenta la bellezza

della realtà, l’armonia della natura, dei linguaggi e dell’opera dell’uomo.

18

Page 19: Piano dell'Offerta Formativa

I. C.” ALDO MORO” Pof 2014 -2015

I campi di esperienza nella scuola dell’Infanzia, le discipline (aree disciplinari) nella scuola

Primaria e Secondaria di Primo grado concorrono alla costruzione di competenze

disciplinari indispensabili per la Formazione di Base e favoriscono la maturazione delle

Competenze chiave di Cittadinanza.

19

SCUOLA INFANZIA SCUOLA PRIMARIASCUOLA SECONDARIA DI PRIMO

GRADO

I CAMPI DI ESPERIENZA LE AREE DISCIPLINARI

I campi di esperienza sono luoghi delfare e dell’agire del bambino

orientati a favorire il percorsoeducativo di ogni bambino,aiutandolo a orientarsi nella

molteplicità e nella diversità deglistimoli e delle attività.

Nella scuola del primo ciclo la progettazione didattica promuove l’organizzazionedegli apprendimenti in maniera progressivamente orientata ai saperi disciplinari;

promuove inoltre la ricerca delle connessioni fra i saperi disciplinari e lacollaborazione fra i docenti.

Il raggruppamento delle discipline in aree indica una possibilità di interazione ecollaborazione fra le discipline (sia all’interno di una stessa area, sia fra tutte le

discipline).

I DISCORSI E LE PAROLE

Comunicazione, lingua, cultura

AREA LINGUISTICO – ARTISTICO - ESPRESSIVA

ItalianoLingue comunitarieReligione cattolica/attività alternativa

AREA LINGUISTICO – ARTISTICO -ESPRESSIVA

ItalianoLingue comunitarieReligione cattolica/attivitàalternativaIMMAGINI,

SUONI , COLORI

Gestualità, arte,musica, multimedialità Arte e immagine

MusicaArte e immagineMusica

IL CORPO E IL MOVIMENTO

Identità, autonomia, salute

AREA PSICOMOTORIA

Corpo, movimento e sport AREA

MATEMATICO – SCIENTIFICO-TECNOLOGICA

Corpo, movimento e sport

MatematicaScienze naturali e sperimentaliTecnologia

LA CONOSCENZA DEL MONDO

Numero e spazio.Oggetti, fenomeni,viventi

AREA MATEMATICO – SCIENTIFICO - TECNOLOGICA

MatematicaScienze naturali esperimentaliTecnologia

IL SÉ E L’ALTROLA CONOSCENZA DEL MONDO

Storia Geografia

AREA STORICO GEOGRAFICA

StoriaGeografia

AREA STORICO GEOGRAFICA

StoriaGeografia

IL SÉ E L’ALTRO

Le grandi domande, il senso morale, il vivere insieme

AREA AFFETTIVO RELAZIONALE

Cittadinanza e costituzioneComportamento

AREA AFFETTIVO RELAZIONALE

Cittadinanza e costituzioneComportamento

Page 20: Piano dell'Offerta Formativa

I. C.” ALDO MORO” Pof 2014 -2015

COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZADM 139 22/08/07

L’elevamento dell’obbligo di istruzione adieci anni intende favorire il pieno sviluppodella persona nella costruzione del sé, dicorrette e significative relazioni con gli altrie di una positiva interazione con la realtànaturale e sociale.

Competenze chiave di Cittadinanza

sono le competenze necessarie ad

ogni persona per la realizzazione e lo

sviluppo personali, la cittadinanza at-

tiva, l’inclusione sociale e l’occupa-

zione. Acquisite al termine del perio-

do obbligatorio di formazione servi-

ranno da base al proseguimento

dell’apprendimento nel quadro

dell’educazione e della formazione

permanente.

Imparare ad imparare;Progettare Comunicare Collaborare e partecipare

Agire in modo autonomo e responsabile

Risolvere problemiIndividuare collegamenti e relazioni

Acquisire ed interpretare l’informazione

Si riferiscono, pertanto a tre aspetti

fondamentali nella vita di ciascuna persona:

la realizzazione e la crescita personale (capitale

culturale);

la cittadinanza attiva e l’integrazione (capitale

sociale);

la capacità di inserimento professionale (capita-

le umano).

20

Page 21: Piano dell'Offerta Formativa

I. C.” ALDO MORO” Pof 2014 -2015

Ampliamento offerta formativa

Le nostre scelte progettuali

Aiutare a costruire gli strumenti concettuali e culturali indispensabili a dare senso

alla varietà spesso caotica delle informazioni e delle conoscenze ha spinto gli

insegnanti dei tre Ordini di Scuola dell’Istituto Comprensivo a realizzare percorsi

progettuali per perseguire l’integrazione reciproca fra i saperi e fra le esperienze,

favorendo così una conoscenza complessa e multidimensionale.

Sin dalle prime fasi del percorso educativo, dalla Scuola dell’Infanzia e attraverso il

primo ciclo dell’Istruzione, in un’ottica di condivisione e unitarietà, la manipolazione, il

gioco, la narrazione, le espressioni artistiche e musicali sono occasioni privilegiate per

apprendere a ricomporre ciò che è frammentato nell’esperienza dei ragazzi.

Ricostruire insieme ai nostri alunni le coordinate spaziali e temporali necessarie per far

loro comprendere la collocazione rispetto agli spazi e ai tempi della natura e del cosmo:

Chi sono IO nell’universo, sulla terra, sull’evoluzione?

Chi sono e dove sono IO nelle culture umane, nella società,

nella storia?

La scuola , il territorio diventa ambiente di vita, le metodologie didattiche utilizzate

valorizzano l’attività di laboratorio e l’apprendimento centrato sull’esperienza.

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Potenziare per valorizzarePotenziare per valorizzare

Continuità per

ACCOMPAGNARE il passaggio dalla Scuola dell’Infanzia

alla Scuola Primaria dalla Scuola Primaria alla scuola

Secondaria di 1° grado. Gli incontri tra gli alunni e i

docenti dei tre ordini di scuola creano momenti di

scambio e conoscenza reciproca.

Orientamento per

SOSTENERE gli alunni nell’assunzione coerente di processi di scelta e di decisione in

determinati momenti del loro percorso formativo.

“L’ORIENTAMENTO RAPPRESENTA IL DIRITTO DELLO STUDENTE AL SUCCESSO SCOLASTICO E FORMATIVO OVVERO LA CAPACITÀ DI ASSUMERE DECISIONI, RISPETTO ALLA PROPRIA VITA E AL PROPRIO FUTURO, COERENTI CON I PROPRI BISOGNI E ASPETTATIVE”(DIRETTIVA N

487/1997)

Accoglienza per

consentire ad ogni

alunno piena

integrazione

scolastica e sociale.

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I. C.” ALDO MORO” Pof 2014 -2015

Accoglienza e integrazione

degli alunni stranieri

A tal fine viene promossa e ampliatala la

dimensione pluriculturale dei contenuti

educativi, valorizzata l’identità culturale dei

gruppi presenti in ambito scolastico. Sono

inoltre, attivati interventi metodologici

personalizzati e di gruppo per facilitare

l’apprendimento della lingua italiana e i

rapporti interpersonali.

Presso la Scuola Primaria di Santa Maria è disponibile una biblioteca interculturale con

dizionari bilingue, testi interattivi e giochi didattici per l'apprendimento dell'Italiano

come L 2, testi facilitati per l'acquisizione della lingua dello studio.

Accoglienza degli alunni diversamente abili e integrazione scolastica

L’esercizio al diritto all’Educazione e all’Istruzione non

può essere impedito dalla presenza di difficoltà

nell’apprendimento scolastico, siano esse legate a

situazioni di handicap o di svantaggio. L’obiettivo

dell’apprendimento non può mai essere disatteso e

tanto meno sostituito da una semplice “socializzazione

in presenza”. La responsabilità dell’integrazione scolastica degli alunni in situazione di

handicap riguarda tutta la comunità scolastica (C.M.846/85): gli insegnanti di sostegno

collaborano con i docenti curricolari, con i genitori e con gli specialisti delle strutture

sanitarie territoriali per programmare ed attuare progetti educativi individualizzati.

Secondo quanto previsto dalla L.104/1992, il nostro Istituto, per monitorare la situazione

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I. C.” ALDO MORO” Pof 2014 -2015

degli alunni diversamente abili, per programmare eventuali interventi e progettare,

attraverso un’azione di raccordo e coordinamento, le attivita’ e le procedure che

contribuiscono a rendere effettiva e positiva l’integrazione, ha istituito il G.L.H.I.

(Gruppo di Lavoro per l’Handicap d’Istituto). Poiché le figure coinvolte nel processo di

educazione/ apprendimento degli alunni diversamente abili sono molteplici (insegnanti

curricolari e di sostegno, terapisti ecc), diventa particolarmente importante

programmare e prevedere attività che permettano a tutti gli operatori coinvolti di poter

agire in modo integrato e sinergico, ciascuno con le proprie specificità, per riuscire a

creare una rete di risorse per il sostegno. A tal fine il nostro Istituto ha approvato il

Protocollo di Accoglienza previsto dall’Accordo di Programma Provinciale per

l’integrazione degli alunni disabili che consente di attuare in modo operativo le

indicazioni normative contenute nella Legge Quadro n° 104/92 e successivi decreti

applicativi.

Il Protocollo di Accoglienza rivolto agli alunni disabili si propone di:

definire pratiche condivise tra tutto il personale all'interno della scuola, facilitare

l'ingresso a scuola e sostenere gli alunni nella fase di adattamento al nuovo ambiente,

favorire un clima di accoglienza, promuovere qualsiasi iniziativa di comunicazione e di

collaborazione tra scuola ed Enti territoriali coinvolti (Comune, Zona, Provincia,

cooperative sociali, enti di formazione) affinché la scuola sia una comunità accogliente

nella quale tutti gli alunni, a prescindere dalle loro diversità funzionali, possano

realizzare esperienze di crescita individuale e sociale. La piena inclusione degli alunni

con disabilità è un obiettivo che l’Istituto persegue attraverso un’intensa e articolata

progettualità, valorizzando le professionalità interne e le risorse offerte dal territorio.

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I. C.” ALDO MORO” Pof 2014 -2015

Recupero e potenziamento per

REALIZZARE una “scuola a misura di

bambino” in grado di trovare risposte ai

bisogni peculiari di ciascun alunno.

“Se si perde loro, la scuola non è più la

scuola. E' un ospedale che cura i sani e

respinge i malati”

Don Milani

L’eterogeneità delle classi non sempre è considerabile positiva: i tempi

eccessivamente lunghi di alcuni tediano gli altri ma, al contempo, coloro i quali vivono

alcune difficoltà sono anche costretti a sopportare le mortificazioni derivanti dal

confronto. Le classi permangono problematiche e, se non adeguatamente e

sistematicamente gestite, determineranno l’insuccesso e il possibile abbandono

scolastico.

L’utilizzo dell’individualizzazione e della personalizzazione mirano alla creazione di

spazi, tempi ed occasioni che favoriscono la crescita formativa di ognuno affinché tutti

possano conseguire gli obiettivi previsti dalle Indicazioni Ministeriali attualmente in

vigore, ma senza penalizzare la curiosità, la voglia di approfondire, le eccellenze.

L’ Art. 28 comma 3 del CCNL del 29/11/2007 recita tra gli obblighi di lavoro, previa

programmazione, attività di recupero individualizzato o per gruppi ristretti di alunni con

ritardo nei processi di apprendimento …, pertanto l’Istituto calibrerà e modulerà gli

interventi sulla base delle esigenze specifiche rilevate.

La calendarizzazione dell’attività scolastica prevede una suddivisione in due

quadrimestri. Nel passaggio i due periodi temporali verrà realizzata nella scuola primaria

un'interruzione dell'attività didattica per consentire un'opera di recupero e

potenziamento, nella lingua italiana e nella matematica, al fine di assicurare sia il

raggiungimento degli obiettivi minimi che la valorizzazione delle proprie potenzialità.

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Osservare il progetto in itinere Rilevare i processi di apprendimento Stabilire la validità delle scelte effettuate Usare le informazioni per ritarare i percorsi Migliorare i processi d’apprendimento

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Valutazione degli apprendimentiValutazione degli apprendimenti

L’apprendimento è un processo complesso che si realizza nel tempo e che coinvolge

l’individuo nella sua interezza, riguarda sia la sfera cognitiva e meta cognitiva , sia quella

emotiva e socio- affettiva.

L’apprendimento è influenzato dalla personalità del soggetto che apprende (interesse,

esperienze, bisogni, motivazione, attitudine …), dal contesto socio- culturale di

apprendimento, dalle strategie didattiche e organizzative messe in atto da formatori ed

istituzioni.

E’ un processo complesso e continuo che ha come scopo non soltanto quello di

comprendere il livello di apprendimento raggiunto dagli studenti, ma di verificare

l’efficacia dell’intervento didattico – educativo ed eventualmente attivare processi di

miglioramento.

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VALUTARE PER

VALUTAREQUANDO

Chiarire agli studenti gli obiettivi da raggiungere.

Definire criteri di verifica Collegare la valutazione a quanto

effettivamente insegnato Usare varie tipologie per rispondere a vari

stili di apprendimento Riflettere sugli esiti per migliorare

l’intervento didattico e quello valutativo

VALUTARECOME

Valutazione iniziale finalizzata a fornire le informazioni necessarie per elaborare il percorso formativo (scelte metodologiche, strategie operative, strumenti …).

Valutazione intermediafinalizzata a fornire informazioni sulla rispondenza fra insegnamento e apprendimento, a ricercare alternative ed a predisporre attività di recupero e potenziamento.

Valutazione finale finalizzata a verificare i risultati complessivi alla conclusione di un percorso formativo.

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QUALI STRUMENTI SCEGLIERE?

Prove

non strutturateProve semi strutturate

Prove

strutturate

libera trattazione degliargomenti

interrogazione

discussione collettiva

produzione scritta libera

relazione

articolo

Riassunto

saggio breve

colloquio strutturato

intervista con scaletta

questionario con domandeaperte

prova di comprensione ditesti

produzioni scritte guidate

quesiti: vero/falso

corrispondenze

scelta multipla

completamento

Applicazioni di procedurematematiche e logiche

Prove grafiche e pittoricheProve pratico-

operative

Osservazioni sistematiche Protocolli di osservazione

La valutazione non riguarda solo l’istruzione, ma anche l’educazione dal momento chein essa vengono valorizzati, misurati, indicati e riproposti mete e passi del cammino diapprendimento delle materie di studio.

Suo fine principale é facilitare all’alunno la conoscenza e lo sviluppo delle sue capacitàdi esperienza, di apprendimento, di metodo di studio.

La valutazione, come ogni altro atto didattico, rivela il docente, è gesto di educazionee comunicazione di sé. Non é un fatto neutrale, puramente tecnico burocratico. Non él’atto di uno che ha il potere, ma il gesto di un’autorità, ovvero di chi invita ad unaresponsabilità.

In quanto tale essa é fattore di promozione dell’alunno: motiva, orienta, guida i passi, ipercorsi e le ragioni dello studio, la voglia di conoscere sé e le cose e la consapevolezzadell’io in azione.

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Valutare perciò vuol dire valorizzare le mete raggiunte, dare valore allo studente perquello che é: al suo stile di apprendimento, ai talenti che possiede, alle domande cheespressamente o meno formula, ai modi, alle ragioni, alla qualità del suo impegno, dellasua partecipazione, al suo apprendimento e alle sue conoscenze.

Momenti della valutazione

Nella scuola primaria e nella secondaria di primo grado vengono effettuate prove diverifica con scadenze e modalità diverse a seconda dell’età degli alunni e dellaprogrammazione specifica. Esse sono previste per ogni singola disciplina ed approntatecoerentemente con gli obiettivi perseguiti, per accertare l’acquisizione di conoscenze,di abilità e di capacità operative.

Sulla base di tali prove vengono calibrati gli interventi di recupero, consolidamento eapprofondimento. Il giudizio valutativo risulterà dalla somma delle osservazionieseguite in itinere e dagli esiti delle prove di verifica periodiche, in rapporto alraggiungimento delle tappe fondamentali, all’impegno profuso e ai condizionamentipersonali.

In ottemperanza alla riforma Gelmini (schema di regolamento per il coordinamentodelle norme vigenti per la valutazione degli alunni e per ulteriori modalità applicativedell’articolo 3 del decreto legge 1 settembre 2008, numero 137, convertito dalla legge 30ottobre 2008, numero 169), la valutazione fa ricorso al voto in entrambi gli ordini discuola con la conferma, nella scuola primaria, del giudizio globale che descrive l’alunnoanche dal punto di vista dell’ambito relazionale - comportamentale.

Viene espresso anche il voto di condotta, strumento che offre all’istituto la possibilitàdi intervenire, secondo un criterio di gradualità e di proporzionalità, in situazionidivergenti rispetto al comportamento corretto richiesto dall’ambiente, perché anchel’intervento correttivo e, se occorre, sanzionatorio abbia valore di percorso educativo.Attraverso il voto in condotta, espresso in decimi, infatti, i docenti valutanol’autocontrollo inteso come comportamento rispettoso delle regole.

Formulazione e comunicazione del giudizio

La valutazione si conclude con un giudizio e un voto in riferimento a tutto il processodi apprendimento dell’alunno.

Il contenuto del giudizio e la consistenza del voto diventano conferma o meno nonsolo della quantità, ma anche della qualità di apprendimento, del metodo di studio edelle esperienze vissute.

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Tale giudizio o voto finisce, implicitamente, con l’essere un incentivo o meno allostudio e ad un certo comportamento.

Il tipo e la struttura (voti, profili, giudizio globale o analitico), il momento(immediatamente dopo la prova, mensile, quadrimestrale) e la modalità (scritta/orale,pubblica, nei colloqui con i genitori, ecc.) della comunicazione del giudizio non sonoindifferenti. Possono essere fattori di motivazioni e di facilitazione della metacognizionee quindi dell’affinamento di un metodo di studio.

La formulazione e la comunicazione del giudizio e del voto sono in riferimento a deiparametri decisi dal docente e assunti dagli studenti. Rendere espliciti questi parametrisignifica non solo migliorare il rendimento e la qualità dei risultati, ma anche risvegliaree rafforzare le motivazioni. La presentazione esplicita dei sistemi di giudizio orienta illavoro dello studente, che così sa in quale direzione convergere il suo impegno e, quindi,come e perché controllare il suo sforzo. Inoltre guida e facilita l’autovalutazione, senzala quale non c’è consapevolezza della qualità di apprendimento e progresso nellostudio. Tali parametri dovranno preferibilmente essere inerenti alla natura delladisciplina e connaturali alle sue strutture cognitive, in modo che lo studente avrà giàdelle importanti indicazioni sul cammino da percorrere, sulle cose a cui porreattenzione, sulla gerarchia e sull’orizzonte delle conoscenze, sulle procedure e sullestrategie dell’apprendimento.

I risultati vanno poi comunicati agli stessi studenti poiché la loro conoscenza stimolal’apprendimento. L’insegnante deve favorire un’adeguata interpretazione delsignificato che egli ha impresso al voto ed è importante sapere che esso (un “nonsufficiente”) è dato al compito e non alla persona e che molto probabilmente è laconseguenza di un certo tipo di studio.

Le prove e gli strumenti per la valutazione

Gli strumenti per valutare sono diversi; ognuno di essi ha i suoi punti di forza e didebolezza. Non tenere conto di questo fatto evidente significa influenzarenegativamente la qualità dell’apprendimento e soprattutto del metapprendimento.Allora, il loro uso si fa proposta, inconsapevole o meno, di metodo, invito ad assumereuna posizione, a scegliere un comportamento di lavoro, ad impegnare certeconoscenze, abilità o competenze piuttosto che altre.

E’ opportuno perciò che le prove siano varie e numerose, in modo da fornire elementipiù abbondanti e convergenti; è inutile poi inseguire affannosamente una mitica“oggettività”: sarà più utile mettere in gioco una passione educativa che conduca aduna attenzione personale, ricordando che finalità della valutazione non è una sentenza

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(di condanna o meno), ma la promozione nei suoi diversi aspetti: crescita, personalità,conoscenza, apprendimento.

Valutazione e rapporto con la famiglia

La valutazione è un nodo cruciale del rapporto scuola – famiglia. Lo è nei suoi diversiaspetti (controllo, misurazione, giudizio), nei suoi vari momenti (verifiche, schedequadrimestrali, esami finali) per diverse ragioni ( mentalità sociale, concezione dellascuola, tipo di relazione con i docenti, ecc.).

Questo momento deve diventare sempre più risorsa educativa, momento dicollaborazione per la conoscenza e la formazione dell’alunno, veicolo diapprofondimento e di condivisione delle ragioni e dei modi del nostro far scuola. Perquesto occorre ricercare e favorire una concordanza di vedute sui fini e sulla dinamicadella valutazione, far conoscere i parametri per la valutazione delle prove, applicare inmodo coerente i criteri, motivare ragioni e passi del giudizio e della correzione; lasciareintravedere ipotesi di “successo formativo”e favorire il senso di stima verso il figlio.Strumenti sono gli incontri, i colloqui, le assemblee di classe.

Regolamento d’IstitutoRegolamento d’Istituto

Regolamento di disciplina degli alunni

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REGOLAMENTO DI DISCIPLINA DEGLI ALUNNI

La scuola è una comunità di dialogo, di ricerca, di esperienza culturale e sociale, infor-mata ai valori democratici della Costituzione italiana ed al rispetto tra le persone. In essaognuno con pari dignità e nella diversità dei ruoli, opera per garantire la formazione alla cittadinanza, la realizzazione del diritto allo studio, lo sviluppo delle potenzialità di cia-scuno e il recupero delle situazioni di svantaggio.

La comunità scolastica, interagendo con la più ampia comunità civile e sociale, fonda il suo progetto e la sua azione educativa sulla qualità delle relazioni insegnante-alunno, contribuisce allo sviluppo della personalità dei giovani, anche attraverso l’educazione alla consapevolezza e alla valorizzazione dell’identità di genere, del loro senso di re-sponsabilità e della loro autonomia individuale.

Il presente regolamento disegna un modello di disciplina ispirato alle finalitàeducative proprie della scuola, quindi non solo diretto a contrastare i comportamentiscorretti, affinché non si ripetano, ma anche attento al recupero, al rafforzamento delsenso di responsabilità personale, alla legalità e a riaffermare il dovere di vigilanza e dicorresponsabilità dei genitori e dei docenti.

Art. 1 - I diritti degli alunni e delle alunne

I diritti sono quelli fondamentali della persona: libertà di opinione, di espressione, diriunione, di associazione, di accesso all’informazione.

Vanno sempre garantiti il diritto alla formazione culturale e professionale, alla riserva-tezza, all’informazione sulle norme che regolano la scuola e il diritto ad una valutazionetrasparente e tempestiva.

Art. 2 - I doveri

Gli alunni hanno il dovere di - frequentare regolarmente le lezioni e rispettare con puntualità l’orario scolastico,- assolvere gli impegni di studio;- garantire la regolarità delle comunicazioni scuola-famiglia;- assumere un comportamento corretto e rispettoso verso il capo d'istituto, tutto

il personale della scuola e i compagni e gli eventuali ospiti, con particolare atten-zione al rispetto della dignità della persona;

- comportarsi in modo corretto e collaborativo durante l’attività didattica e in ognialtro momento della vita scolastica, osservare le disposizioni attinenti alla orga-nizzazione;

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- rispettare ed aver cura dell’ambiente scolastico, condividere la responsabilità direnderlo accogliente, utilizzare correttamente le attrezzature e i sussidi didatticiin genere in modo da non danneggiare il patrimonio della scuola;

- osservare le disposizioni attinenti alla organizzazione e alla sicurezza.

Art. 3 - Principi e finalità

1. La responsabilità disciplinare è personale.2. I provvedimenti disciplinari hanno finalità educativa e tendono al rafforzamento

del senso di responsabilità e al ripristino di corretti rapporti all'interno dell'Istitu-to.

3. In nessun caso può essere sanzionata, né direttamente né indirettamente, la libe-ra espressione di opinioni correttamente manifestata e non lesiva dell'altrui per-sona.

4. Tutte le sanzioni disciplinari possono essere irrogate soltanto previa verifica dellasussistenza di elementi concreti e precisi dai quali si desuma che l'infrazione disci-plinare sia stata effettivamente commessa da parte dello alunno incolpato.

5. Nessuno può essere sottoposto a sanzioni disciplinari senza essere stato primainvitato ad esporre le proprie ragioni.

6. Nessuna infrazione disciplinare connessa al comportamento può influire sulla va-lutazione del profitto.

Art. 4 - Infrazioni disciplinari e sanzioni

Costituiscono mancanze disciplinari le infrazioni dei doveri degli alunni riportatiall’art. 2 che si possono verificare durante il normale orario delle lezioni, nel corso deitrasferimenti da e verso l'Istituto con i mezzi di trasporto pubblico e durante qualsiasiattività connessa con la vita scolastica (viaggi di istruzione, attività integrative ecc.).

Si distinguono mancanze disciplinari, mancanze gravi, mancanze gravissime. La lorograduazione e relazione tra mancanze e corrispondenti sanzioni è stabilita dalla tabellaallegata al presente regolamento di cui è parte integrante.Tutto il personale docente, anche non docente, in quanto parte della comunitàscolastica, è tenuto a segnalare i comportamenti che si configurano come mancanzedisciplinari.

Art. 5 - Sanzioni disciplinari

Per le infrazioni sono previsti appositi provvedimenti disciplinari che:- sono sempre temporanei e commisurati alla gravità dell’infrazione, all’entitàdel danno provocato e alla recidività; - tendono a far riconoscere ai responsabili la violazione delle norme causate dailoro gesti, ad impedirne la ripetizione, a favorire la correzione di atteggiamentiscorretti; - sono ispirati al principio della riparazione del danno. - tengono conto della situazione personale dello alunno.

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All’alunno è sempre offerta la possibilità di convertire le sanzioni disciplinari in attivitàin favore dell'Istituto.

I provvedimenti saranno presi con tempestività al fine di non sminuire il loro valoreeducativo. Sono previsti i seguenti provvedimenti sanzionatori:

- rimprovero verbale privato o in classe,- temporanea sospensione dalle lezioni scolastiche, per un massimo 15 minuti,- esonero da attività a carattere ludico,- comunicazione scritta alla famiglia sul diario/libretto personale,- convocazione dei genitori ad un colloquio con il Dirigente Scolastico,- ammonizione scritta,- esonero dalla partecipazione ad attività didattico – ricreative (uscite,recite,gite ecc…),- sospensione temporanea dalle lezioni, per periodi non superiori a quindicigiorni, con obbligo di presenza a scuola.

È possibile prevedere il temporaneo allontanamento dalla comunità scolastica solo perfatti connotati da una particolare gravità tale da ingenerare un elevato allarme sociale oche determinino uno stato di pericolo per l’incolumità delle persone.

Poiché i provvedimenti disciplinari hanno uno scopo educativo e di riparazione deldanno provocato, in tutti i casi in cui sia possibile ed opportuno, le sanzioni possonoessere accompagnate o sostituite da provvedimenti educativi accessori finalizzati allariflessione, al ravvedimento, e rimedio del danno e a ristabilire le condizioni di civicaconvivenza quali si convengono ad una comunità scolastica quali:

- lettura, commento o produzione di un testo riferito alla regola non rispettata;- assegnazione di un lavoro in classe durante i momenti di riposo o a casa (es. per i

compiti non eseguiti o terminati)- aiuto ai compagni;- sostituzione degli oggetti danneggiati. - pulizia e riordino di quanto sporcato o messo a soqquadro;- presentazione di scuse pubbliche

Nei periodi di allontanamento in caso di gravissime mancanze, deve essere previsto,per quanto possibile, un rapporto con l’alunno e con i suoi genitori tale da preparare ilrientro nell'Istituto.

Per comportamenti non previsti all’art. 4 o non esplicitamente indicati si procede peranalogia.

Gli effetti dei provvedimenti disciplinari sono limitati all’anno scolastico. In caso ditrasferimento in corso d’anno dell’alunno ad altra scuola, la sanzione viene comunicataall’Istituto che lo accoglie.

Art. 6 - Procedimento sanzionatorioIl provvedimento disciplinare è irrogato in seguito ad una procedura che ha lo scopo

di accertare i fatti e di garantire condizioni di equità.

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In caso di infrazioni lievi, il docente procede con il richiamo verbale, privato o inclasse, o l’ammonizione scritta sul registro di classe, stabilisce gli eventualiprovvedimenti accessori e può chiedere la convocazione dei genitori.

In caso di infrazioni gravi, il Dirigente Scolastico, sentito l’alunno ed eventualmente ilDocente, può ammonire verbalmente o per iscritto l’alunno informando in merito i genitori oconvocandoli presso l’Istituto.

In questi casi non viene data comunicazione preventiva1 di avvio del procedimento ela contestazione è formulata contestualmente, anche oralmente, ed annotata sulregistro insieme alle eventuali giustificazioni dell’allievo.

Le sanzioni ed i provvedimenti che comportano la sospensione temporanea dallelezioni o l’esonero dalla partecipazione ad attività di carattere didattico, ludico ericreativo sono adottati dal Consiglio di classe in caso di mancanze gravissime o direiterazione di comportamenti scorretti.

In caso di infrazione gravissima o reiterata che comporta la sospensione temporanea dalle lezioni:

1. il procedimento sanzionatorio prende avvio con la segnalazione della mancanzacommessa da parte del docente, anche se non della classe. La segnalazione deveessere fatta con comunicazione al dirigente scolastico; deve essere indicato il no-minativo dell’alunno e riportata una descrizione sintetica e puntuale dell’accadu-to.

2. il dirigente scolastico dà comunicazione di avvio del procedimento alla famigliadell’alunno, indicando gli addebiti contestati, la data di audizione dell’alunno e itermini di conclusione del procedimento. Ove vi siano controinteressati, ancheessi devono essere avvertiti dell’avvio del procedimento.

3. Il Dirigente scolastico, nel termine di quindici giorni dalla segnalazione, convoca, ilConsiglio di classe. L’adunanza è valida se sono presenti la metà più uno degliaventi diritto al voto.

4. I genitori dell’alunno sono invitati alla riunione perché espongano le proprie ra-gioni e hanno facoltà di presentare memorie e scritti difensivi.

5. Il Consiglio di classe, uditi i genitori dell’alunno ed eventuali testimoni o altre per-sone interessate e coinvolte, allontanati gli interessati, provvede a discuterel’accaduto e con scrutinio segreto irroga la sanzione a maggioranza dei votanti.Non è ammessa l’astensione. In caso di parità prevale il voto del Presidente.

6. Il verbale della riunione viene trasmesso al Dirigente Scolastico per la formaleemissione del provvedimento disciplinare.

7. Il provvedimento disciplinare deve riportare gli estremi della deliberazione, la mo-tivazione, la sanzione comminata e gli eventuali provvedimenti accessori, la de-correnza e la durata, i termini entro i quali adire eventuali impugnazioni pressol’organo di garanzia. Il provvedimento viene comunicato per iscritto all’interessa-to ed è immediatamente esecutivo.

1 Prevale in questo caso l’esigenza di celerità del procedimento che consente ai sensi dell’art. 7 della Legge 241/90 di non dare comunicazione preventiva dell’avvio del procedimento.

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8. Nel caso di sospensione dalle lezioni il Dirigente Scolastico, su proposta del consi-glio di classe, contestualmente al provvedimento, stabilisce e comunica alla fami-glia in quali attività lo scolaro sarà impegnato e da chi sarà vigilato.

9.Art. 7 – Impugnazioni

Contro le sanzioni disciplinari è ammesso ricorso, da parte di chiunque vi abbia inte-resse, entro quindici giorni dalla comunicazione della loro irrogazione, all’Organo di ga-ranzia della scuola, disciplinato dal successivo art. 7. La richiesta va presentata al Diri-gente Scolastico che provvede alla sua convocazione.

L’Organo di garanzia decide nel termine di dieci giorni con provvedimento motivato,che è trasmesso dal dirigente scolastico per la comunicazione all’interessato.

Art. 8 - Organo di garanzia

È istituito un Organo di garanzia interno all’Istituto formato da: - il dirigente scolastico o, in sua assenza, il suo collaboratore a questo designato;- due docenti individuati dal Consiglio di Istituto tra i suoi componenti, - due rappresentanti dei genitori individuati dal Consiglio di Istituto tra i suoi com-

ponenti.Con le stesse modalità di cui al comma 1 vengono designati o eletti, uno per ogni

componente, i membri supplenti, che sostituiranno i membri effettivi in caso diincompatibilità (es. qualora faccia parte dell’Organo di Garanzia lo stesso soggetto cheabbia irrogato la sanzione) o di obbligo di astensione (es. qualora faccia partedell’Organo di Garanzia un genitore dell’alunno) o di decadenza per perdita del requisitodi eleggibilità.

L'Organo di Garanzia rimane in carica per tre anni scolastici. L’Organo di Garanzia è presieduto dal Dirigente Scolastico che lo convoca ogni qual

volta venga inoltrato un ricorso riguardo un provvedimento disciplinare.L'Organo di Garanzia deve essere “perfetto” (presenza di tutti i membri). Le

decisioni sono prese all’unanimità o a maggioranza. Il ricorso è accolto dall’Organo diGaranzia quando abbia ottenuto il voto favorevole della metà più uno dei votanti. Non èammessa l’astensione.

Di tutte le riunioni dell’organo di garanzia è redatto processo verbale a cura di unodei componenti liberamente scelto dal Presidente. Nel verbale viene indicatoesattamente il numero dei voti favorevoli e contrari al ricorso e quello degli astenuti.

L'Organo di Garanzia si pronuncia anche sui conflitti che sorgono all'internodell'Istituto in merito all'applicazione del presente Regolamento.

Le decisioni sono comunicate per iscritto, entro cinque giorni dalla data della riunio-ne, a chi ha avanzato ricorso o reclamo.

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Art. 9 - Procedimento per i ricorsi

L'Organo di Garanzia, ricevuto il ricorso, nel termine di cinque giorni, fissa la riunione alla quale vengono invitati ad esporre le proprie ragioni il genitore dell’alunno al quale è stata irrogata la sanzione e il Docente che ha accertato l’infrazione.

Nel corso della riunione il genitore può presentare memorie e scritti difensivi.L'Organo di Garanzia può assumere qualsiasi informazione ritenuta necessaria e

decide, sentite le parti, con provvedimento motivato.Il provvedimento dell'Organo di Garanzia è assunto in via definitiva e viene trasmesso

alla Segreteria didattica per la comunicazione all'interessato.

Art. 10 - Disposizioni finaliIl presente Regolamento è pubblicato all’albo della scuola e nel sito web. Di esso

viene consegnata copia a chiunque ne farà richiesta.

Nel sito della scuola sono pubblicati nel dettaglio i seguenti regolamenti:

Mancanze disciplinari e corrispondenti sanzioni

Regolamento sull’uso dei videofonini a scuola

Regolamento viaggi d’istruzione e visite guidate

Regolamento relativo alla frequenza degli alunni

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