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0 MONTI CIMINI RISERVA NATURALE REGIONALE LAGO DI VICO Piano Antincendio Boschivo 2016 A cura del Servizio Guardiaparco dell’Ente Monti Cimini - Riserva Naturale Lago di Vico

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MONTI CIMINI

RISERVA NATURALE REGIONALE

LAGO DI VICO

Piano

Antincendio Boschivo

2016

A cura del Servizio Guardiaparco dell’Ente Monti Cimini - Riserva Naturale Lago di Vico

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Indice

Piano per la prevenzione e la lotta attiva agli incendi boschivi ......................................... 3

Carta turistica della Riserva Naturale Lago di Vico ............................................................ 4

Presentazione dell’Area Protetta ............................................................................................ 5

La vegetazione della Riserva Naturale Lago di Vico ........................................................... 6

Carta della copertura forestale nella Riserva Naturale Lago di Vico ................................ 7

La vegetazione forestale ........................................................................................................... 8

Le aree agricole .......................................................................................................................... 13

Le aree paludose e la fascia ripariale ...................................................................................... 14

Le aree turistiche ....................................................................................................................... 15

Le aree militari ........................................................................................................................... 16

Cronologia degli incendi dal 1985 al 2015 ............................................................................. 17

Personale .................................................................................................................................... 18

Dotazione personale individuale AIB (DPI) ......................................................................... 19

Elenco materiale AIB ................................................................................................................ 20

Mezzi AIB in dotazione alla Riserva Naturale ...................................................................... 21

Altre strutture e mezzi .............................................................................................................. 22

Punti di attingimento acqua .................................................................................................... 23

Scheda riepilogativa AIB .......................................................................................................... 24

Avvistamento ............................................................................................................................. 26

Collaborazione e Coordinamento con altre istituzioni competenti ................................... 27

Numeri di emergenza Riserva Naturale Lago di Vico ........................................................ 28

Numeri di emergenza altre istituzioni ................................................................................... 29

Necessità per il miglioramento del servizio .......................................................................... 30

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PIANO PER LA PREVENZIONE E LA LOTTA ATTIVA AGLI INCENDI

BOSCHIVI NELLA RISERVA NATURALE LAGO DI VICO

ANNO 2016

La Riserva Naturale Lago di Vico istituita con Legge Regionale 47/82 ampliata con legge

Regionale 24/2008 ha una estensione di 4.109 ettari ricadenti nei territori dei Comuni di

Caprarola (3.346 ha) e Ronciglione (736 ha), in Provincia di Viterbo.

Al suo interno sono presenti sistemi forestali di grande interesse vegetazionale inserite

nella rete europea Natura 2000, zone SIC (sito di interesse comunitario) e ZPS (zona a

protezione speciale) quali la fascia ripariale del perimetro lacustre e la faggeta depressa di

Monte Venere e Monte Fogliano. Inoltre sono presenti importanti formazioni boschive di

proprietà prevalentemente pubblica.

Il territorio destinato ad uso agricolo è prioritariamente coltivato a noccioleto e castagneto

da frutto. Sono inoltre presenti tre rimboschimenti di conifere. Forte nel periodo

primaverile-estivo la presenza di turisti nelle aree attrezzate della Riserva.

Il rischio di incendio è prevalente nei mesi estivi da giugno a settembre, ma la presenza di

estese cerrete e faggete rende a rischio anche il periodo invernale quando le lettiere

indecomposte possono diventare, in inverni scarsamente piovosi, materiale facilmente

combustibile. A conferma di ciò si segnalano due imponenti incendi; uno di natura

colposa che ha avuto origine da un coltivo a confine con la fascia boschiva comunale che

ha impegnato un gran numero di mezzi e personale per tre giorni consecutivi alla fine del

mese di marzo 2012. La superficie interessata è risultata essere di circa 20 ettari. Mentre

per il secondo incendio, quello del luglio 2012 di presunta natura dolosa che ha visto lo

spiegamento di tutto l’apparato della Protezione Civile compresi numerosi mezzi aerei per

molti giorni consecutivi ; la superficie percorsa dal fuoco è stata calcolata in circa 35 ettari.

Il Territorio esterno alla Riserva Naturale nel comprensorio dei Monti Cimini, è ricoperto

di boschi di faggio (Fagus sylvatica), di castagno (Castanea sativa) governati a ceduo e misti,

e cerro (Quercus cerris) con lo stesso tipo di governo.

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Carta turistica della Riserva Naturale Lago di Vico

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Presentazione dell’Area Protetta

Il lago di Vico si trova al centro del comprensorio dei Monti Cimini, costituito da un

insieme di rilievi montuosi di origine vulcanica.

Lo specchio lacustre è uno dei più belli e meglio conservati dell’Italia centrale, ha una

caratteristica forma a ferro di cavallo dovuta alla presenza sulla sponda nord, del Monte

Venere, un piccolo cono vulcanico interno al cratere maggiore.

L’enorme valore naturalistico dell’area è alla base dell’istituzione della Riserva Naturale

Lago di Vico, avvenuta con L.R. n. 47 del 28 settembre 1982. Parliamo quindi di una delle

prime aree che nel tempo hanno costituito il Sistema dei Parchi e delle Riserva Naturali

della Regione Lazio.

Originariamente comprendeva solo il territorio di competenza amministrativa del comune

di Caprarola, con l’esclusione della porzione di lago sotto giurisdizione del comune di

Ronciglione. Con la L.R. n. 24 del 24 dicembre 2008, che ha abrogato la precedente legge

istitutiva, il Consiglio Regionale del Lazio ha approvato l’ampliamento della Riserva,

includendo nell’area protetta anche il versante sud-ovest del lago, quello Ronciglionese,

fino a quel momento escluso.

Con la nuova estensione di 4.109 ettari rispetto ai precedenti 3.346, la Riserva comprende

ora l’intero bacino imbrifero e la cinta montuosa che circonda il lago.

La Riserva comprende una grande varietà di ambienti naturali o ecosistemi: l’ambiente

boschivo, con estesi boschi d’alto frusto di faggio e cerro che annoverano esemplari di

piante plurisecolari; l’ambiente palustre concentrato nella zona delle Pantanacce, formata

da acquitrini, canneti e giuncheti che ospitano interessantissime specie di uccelli acquatici

e d’ambiente lacustre propriamente detto con una ricca fauna ittica.

Panorama della Riserva Naturale Lago di Vico

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La vegetazione della Riserva Naturale Lago di Vico

La Riserva del Lago di Vico, per il suo isolamento naturale dal resto della pianura del

settore del Lazio a nord di Roma, per le caratteristiche edafiche e le condizioni climatiche

del tutto peculiari determinate dalla presenza del lago stesso, è risultata un'area di grande

interesse naturalistico. Essa è infatti ubicata in un settore in cui già da tempo è stata

segnalata la presenza di consorzi di faggio (Fagus sylvatica), a quote relativamente basse;

inoltre possiede una vasta area palustre in grado di ospitare tipi di vegetazione rari o

minacciati e dunque di enorme interesse documentario. La coesistenza di tanti caratteri

peculiari ha reso quest'area importante meta di studio, tanto che risulta ormai vasta la

letteratura al riguardo.

Volendo dunque analizzare i lineamenti generali della vegetazione della caldera, nonché

le emergenze floristiche, sembra opportuno separare la vegetazione forestale, che ricopre

quasi la metà del territorio, della vegetazione acquatica e palustre e dalle formazioni

prative del settore pianeggiante settentrionale, legate alla presenza della conca lacustre. Si

tralascia invece l'analisi di dettaglio delle aree sottoposte ad attività produttive quali

essenzialmente la monocoltura di nocciolo (Corylus avellana), diffusa un po' ovunque nella

parte più bassa della caldera, in cui le continue manipolazioni del terreno hanno reso la

flora estremamente povera e quindi di scarso interesse. Anche i rimboschimenti di conifere

del settore settentrionale della cerchia craterica non vengono trattati in quanto su di essi

già esiste ampia bibliografia.

La faggeta di Monte Venere

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Carta della copertura forestale nella Riserva Naturale Lago di Vico

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La vegetazione forestale

Nel comprensorio cimino-vicano la maggioranza delle fitocenosi boschive è caratterizzata

dalla pressoché costante presenza di cerro (Quercus cerris). Esse mostrano inoltre

significative penetrazioni di elementi dei Quercetalia pubescentis e dei Fagetalia sylvaticae che

possono coesistere o, più spesso, vicariarsi in funzione dei diversi fattori ambientali. La

vocazione prettamente forestale dell'area ed il prevalere in essa dei boschi mesofili con il

faggio è da correlare principalmente con il clima, di tipo sub umido con tendenza ad

accentuare il carattere sub oceanico all'interno della caldera, e con la presenza di suoli

bruni ad elevato contenuto in sostanza organica, rapida evoluzione della frazione minerale

ed alta ritenzione in acqua (andosuoli), che garantiscono una elevata disponibilità idrica

anche durante i mesi estivi.

L’area di Monte Venere e Monte Fogliano sono ricomprese nella rete Natura 2000 con il

codice IT 6010023.

Nonostante le quote modeste ed il basso scarto altimetrico dei rilievi (Monte Fogliano 965

m, Poggio Nibbio 896 m, Monte Venere 838 m) rispetto alla superficie del lago posta a 510

m, è possibile riconoscere nel comprensorio diverse tipologie forestali, ascrivibili agli

orizzonti sub montano e montano inferiore. Ciò è dovuto sia alla varietà dei caratteri

stazionali, ivi compresa l'influenza dello specchio lacustre, sia, e soprattutto, alle intense

attività di tipo agroforestale che nel passato hanno largamente inciso sullo sviluppo della

foresta. Un esempio evidente è costituito dai castagneti, molto diffusi nell'area come cedui

e coltura da frutto, i quali rappresentano probabilmente un'alternativa di natura edafica al

bosco di cerro, ampiamente favorita dall'uomo nel corso del tempo.

La cerreta delle coste della Posta Vecchia

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Il tipo corologico prevalente nella flora di Vico, l'eurasiatico, ben si correla con la faggeta

che rappresenta l'elemento vocazionale della zona. I boschi di faggio (Fagus sylvatica), della

Riserva sono articolati in due tipi principali. Il primo, distribuito alle quote più basse, è il

più diffuso sui versanti del Monte Fogliano e del Monte Venere e a tratti anche sulle

pendici di Poggio Nibbio. È per buona parte riconducibile alle faggete termofile

dell'Aquifolio-Fagetum diffuse nell'Appennino centro-meridionale, che qui raggiungono il

limite settentrionale del loro areale. In tali boschi, oggi per lo più governati a fustaia,

accompagnano il faggio carpino bianco (Carpinus betulus), acero d'Ungheria (Acer

obtusatum), castagno (Castanea sativa), olmo montano, (Ulmus glabra), agrifoglio (Ilex

aquifolium), cerro (Quercus cerris), fra gli alberi, pungitopo (Ruscus aculeatus), biancospino

(Crataegus spp.), rosa selvatica (Rosa canina), e laureola (Daphne laureola), fra gli arbusti.

Inoltre presentano in genere un corteggio di specie erbacee particolarmente ricco nei mesi

primaverili, che comprende fra le altre Galanthus nivalis, Scilla bifolia, Allium pendulinum,

Helleborus bocconei, Pulmonaria vallarsae, Lathyrus venetus, Polysticum setiferum, Melica

uniflora, Anemone apennina, Euphorbia amygdaloides, Cyclamen spp. e Viola spp., buona parte

delle quali diffuse anche negli orizzonti di pertinenza del querceto.

Castagneto ceduo percorso dal fuoco

Il secondo tipo di faggeta, nel cui ambito sono numerosi gli esemplari di faggio secolari, è

presente nella parte culminale o in alcune zone sottostanti poco acclivi del Monte

Fogliano, nonché in tracce sulla vetta del Monte Venere. Possiede caratteristiche che ne

evidenziano l'affinità con i faggeti dell'Italia settentrionale, sebbene non siano presenti

tutte le specie ad essi associate. Infatti, insieme alle analoghe faggete di quota del Monte

Cimino, si trovano ad occupare uno dei settori più meridionali del proprio areale

appenninico. Qui si riducono in modo evidente gli elementi dei Quercetalia pubescentis ed

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anche le caratteristiche dell'Aquifolio-Fagetum sono ormai sporadiche. Il faggio risulta

l'essenza arborea dominante, accompagnato da Anemone ranunculoides, Ranunculus ficaria,

Narcissus poeticus, Circaea lutetiana, Corydalis cava, Euphorbia dulcis, ssp. dulcis e da altre

specie per lo più a gravitazione centro-europea. Da quanto detto, questo settore del Lazio

settentrionale, allargato anche al comprensorio dei Monti Cimini, va considerato come una

importante soglia bioclimatica per i boschi di faggio. Una considerazione analoga sembra

valida anche per i querceti caducifoglia, gli sub-acidofili per i quali l'Alto Lazio

rappresenta un'area di tensione sottoposta ad influenze centro-europee (Quercetalia

roboripetraeae), da un lato ed appenniniche (Quercetalia pubescentis) dall'altro.

I querceti caratterizzati dal cerro rappresentano il tipo forestale più diffuso nella Riserva. I

suoli associati ad essi mostrano una diminuzione dei caratteri di andicità imputabile fra

l'altro all'intensità e la durata del disseccamento estivo. Le cerrete sono distribuite lungo i

versanti della cerchia craterica oppure al di sotto della faggeta di Monte Fogliano e sulle

pendici meridionali di Monte Venere.

Nel settore orientale sono invece sostituiti dal bosco ceduo di castagno nel quale

rimangono comunque abbondanti le specie del sottobosco della cerreta, associate ad

alcune acidofile (Festuca heterophylla, Solidago virgaurea, Lathyrus niger, Hieracium spp.) che

qui trovano migliori condizioni di sviluppo. Come si è detto, la dominanza del castagno in

questo settore è strettamente legata all'opera selettiva effettuata dall'uomo nel corso del

tempo; tali boschi occupano infatti lo stesso orizzonte di pertinenza delle cerrete con cui si

trovano sempre in contatto.

Monte Venere

A proposito di queste ultime, oltre a cerro (Quercus cerris), costituiscono lo strato arboreo

acero (Acer obtusatum), sorbo domestico (Sorbus domestica), ciavardello (S. torminalis),

nocciolo (Corylus avellana), orniello (Fraxinus ornus), carpino nero (Ostrya carpinifolia), e

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nespolo selvatico (Mespilus germanica). Il sottobosco arbustivo può raggiungere una

copertura elevata: vi dominano coronilla (Coronilla emerus), corniolo (Cornus mas), ligustro

(Ligustrum vulgare), pungitopo (Ruscus aculeatus), edera (Hedera helix), vitalba (Clematis

vitalba) e rovi (Rubus spp.). Infine Asplenium onopteris, Ranunculus lanuginosus, Lathyrus

venetus, Arabis turrita, Viola reichembachiana, Luzula forsteri, Anemone apennina, Echinops

siculus, sono solo alcune delle specie erbacee che si incontrano con maggiore frequenza.

I boschi caratterizzati dal cerro vengono inquadrati nel Coronillo emeri-Quercetum cerris, dei

Quercetalia pubescentis. Tale associazione, descritta per le cerrete delle pendici orientali

esterne della caldera, è già stata rinvenuta in diversi altri settori dell'Italia centrale. Il

farnetto (Quercus frainetto), ne tipizza insieme al cerro gli aspetti più meridionali mentre si

rarefa verso nord avendo come limiti settentrionali di distribuzione la Maremma toscana e

l'Umbria meridionale. Nel comprensorio vicano questa quercia risulta pertanto sporadica;

la si può incontrare infatti, ma con difficoltà, solo nelle cerrete delle zone meno acclivi.

Nei pressi delle aree urbanizzate o in prossimità della viabilità ordinaria i boschi, in cui

entra abbondante roverella (Quercus pubescens), si presentano impoveriti e diradati al

punto da ospitare specie infestanti o indicatrici di degrado quali robinia (Robinia

pseudoacacia), sambuco nero (Sambucus nigra), Artemisia vulgaris, oppure specie erbacee

delle aree aperte circostanti. Tali aspetti tuttavia sono più diffusi nel settore meridionale

della caldera che non rientra nella Riserva Naturale.

Rari sono i lembi di vegetazione a sclerofille sempreverdi, diffusi soprattutto a livello

arbustivo ed ubicati al margine dei querceti più termofili del settore sud-orientale, in

genere su morfotipi rupestri. Trovandosi nell'area di pertinenza della foresta decidua

questi consorzi caratterizzati da leccio (Quercus ilex), vanno considerati extrazonali.

Soltanto poche specie della foresta mediterranea accompagnano dunque il leccio, fra

queste ricordiamo robbia (Rubia peregrina), stracciabraghe (Smilax aspera) e lauro-tino

(Viburnum tinus).

La faggeta di Monte Fogliano

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In ultimo vanno ricordati ancora i cespuglieti acidofili a Pteridium aquilinum, ginestra dei

carbonai (Cytisus scoparius), e ginestra ghiandolosa (Adenocarpus complicatus), ascrivibili al

Sarothamnion. Sono infatti per lo più collegati al querceto di cui rappresentano una delle

tappe di sostituzione e sono frequenti sia nelle aree incolte destinate al rimboschimento o

all'impianto del castagno da frutto (es. Poggio Gallesano, Poggio Nibbio), sia nell'ambito

dei boschi di cerro o castagno fortemente degradati per il passaggio ripetuto del fuoco (es.

Montagna vecchia). Non di rado però è possibile riscontrare in essi la presenza di giovani

plantule di castagno, cerro o biancospino, indicatrici di una tendenza dinamica in atto

verso la ricostituzione del bosco.

Faggeta di Poggio Gallesano

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Le aree agricole

La Riserva del Lago di Vico è fortemente caratterizzata dalla presenza di coltivazione

intensiva a prevalenza di nocciolo (Corilus avellana L.) con ampie fasce di castagno

(Castanea sativa Miller) a scopo alimentare creando un indotto economicamente molto

importante. Tale attività comporta una presenza costante sul territorio di un gran numero

di operatori che, in funzione della stagione e degli interventi colturali, frequentano la valle

intenti nelle attività agricole.

Tale presenza rappresenta un presidio costante del territorio con molti episodi di focolai

d’incendio segnalati tempestivamente da agricoltori e quindi controllati con facilità.

Di contro, proprio a causa di pratiche agricole legate allo smaltimento degli scarti vegetali

risultanti dalla coltivazione arboree dei terreni, si sono registrati episodi di incendi di

diversa entità proprio nell’interfaccia tra terreni coltivati e bosco.

Coltivazione di nocciolo

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Le aree paludose e la fascia ripariale

Lungo le sponde del Lago di Vico si sviluppa un sistema di vegetazione ripariale a

prevalenza di Phragmites australis (Cav.) Trin a tratti arricchiti da esemplari arborei di

pioppo e salice di più specie. Tale complesso, inserito con codice IT 6010024 nell’elenco

degli habitat della Rete Natura 2000 svolge importanti funzioni di rifugio per l’avifauna

sia svernante che nidificante. Inoltre svolge una funzione di riduzione del fenomeno di

eutrofizzazione delle acque grazie all’effetto filtro svolto nei confronti dei nutrienti

dilavati dai terreni agricoli adiacenti.

La descritta fascia di vegetazione sita lungo le sponde del lago, in grande misura confina

con le zone agricole a nocciolo. Negli anni passati si sono riscontrati notevoli difficoltà di

convivenza con casi di incendi di canneto sviluppatisi da cumuli di scarti vegetali

incendiati in prossimità della riva.

Negli ultimi tempi, grazie ad una costante azione di sensibilizzazione e contrasto alle

attività di danneggiamento della fascia ripariale operato dal personale della Riserva, sono

quasi scomparsi episodi di fuoco nella fascia di canneto. Non è però da sottovalutare il

rischio di depositi di scarti vegetali che si produrranno dopo la scadenza delle proroghe

allo smaltimento sul posto disposte dai comuni. Queste cataste sono spesso depositate per

necessità in prossimità del canneto che in estate si presenta con parte della vegetazione

secca e quindi facilmente infiammabile.

La zona paludosa delle Pantanacce

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Le aree turistiche

Sono presenti nel territorio numerose aree destinate alla sosta ed al picnic. Ognuna di

queste aree dispone di punti fuoco sollevati o almeno circoscritti da pietre. Non sono

consentiti fuochi a terra e al di fuori di tali aree.

La maggior parte di queste aree di picnic, comprensive di aree di sosta, sono localizzate

all’interno di aree boscate, sia nel territorio del comune di Caprarola che in quello del

comune di Ronciglione.

La fruizione delle aree di sosta e picnic avviene soprattutto nei giorni delle classiche

scampagnate e nel periodo estivo; questo comporta un maggiore controllo da parte del

personale di vigilanza per la verifica del regolare comportamento dei turisti.

Tra le aree di sosta qualcuna di queste è situata su zone erbose che potrebbero essere

innesco di focolai (marmitte catalitiche su cotico erboso secco). Questo comporta una

maggiore attenzione nello sfalcio dell’erba e della manutenzione periodica con

realizzazione e ripristino delle staccionate per impedire l’ingresso dei veicoli fuori dalle

sedi stradali.

L’area di picnic in Loc. Canale

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Le aree militari

Si segnala che all’interno della Riserva del Lago di Vico sono presenti due siti militari

strategici.

Il primo risulta essere un centro di produzione e deposito materiali N.B.C., ormai

dismesso, ed è situato nel Comune di Ronciglione in Loc. Arenari. È insediato in una

superficie, boscata e non, di circa 75 ettari recintata ed interdetta a chiunque.

La seconda struttura consiste in un sito in Loc. Poggio Nibbio nel comune di Caprarola

con antenne dedicate alle comunicazioni radio militari. L’area è completamente recintata,

confinante con la S.P. Valle di Vico e i boschi comunali; le suddette strutture appaiono

presidiate ed oggetto di manutenzione ai fini di prevenzione antincendio.

L’area militare sita nel comune di Ronciglione

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Cronologia degli incendi dal 1985 al 2015

1981 - 1991 4 2001 1 2011 0

1982 - 1992 2 2002 2 2012 3

1983 - 1993 4 2003 8 2013 0

1984 - 1994 3 2004 3 2014 0

1985 9 1995 3 2005 7 2015 0

1986 7 1996 0 2006 2 2016 -

1987 4 1997 0 2007 4 2017 -

1988 4 1998 3 2008 8 2018 -

1989 6 1999 0 2009 0 2019 -

1990 3 2000 8 2010 4 2020 -

TOTALE 95 MEDIA ANNUA 3,3

Grafico andamento degli incendi periodo 1985 – 2015

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Personale

La Riserva dispone fin dai primi anni dalla sua istituzione di proprio personale di

vigilanza denominato Guardiaparco che svolge tra i compiti istituzionali il servizio AIB

antincendio boschivo. Attualmente sono in servizio presso la Riserva Naturale le seguenti

unità operative:

n. 1 Esperto di Vigilanza Responsabile del Servizio - Ufficiale di PG ed Agente di PS

n. 1 Esperto di Vigilanza Coordinatore del Servizio

n. 4 Guardiaparco - Agenti di PG ed Agenti di PS

Inoltre la Riserva Naturale dispone di personale amministrativo e tecnico oltre ad un

operaio di una ditta privata in convenzione per i lavori di manutenzione.

Intervento dei Guardiaparco su un incendio

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Dotazione personale individuale AIB (DPI)

Tutto il personale Guardiaparco è equipaggiato con dotazione individuale personale

composta da:

Tuta AIB intera in tessuto Nomex (alcune intere alcune spezzate) III cat. Ditta

Ecosystem e alcune in tessuto Kratos (intera) III cat.;

Occhiali antigas 7H Ditta Spasciani;

Guanti antincendio III categoria (Decreto legge 475/92) Ditta Ecosystem;

Casco AIB con visiera protettiva Ditta Ecosystem;

Semimaschera 320 N P3 antifumo Ditta Spasciani;

Scarponi AIB conformi alla Direttiva 89/686/CEE Ditta Ecosystem;

Cinturone.

Il personale svolge servizio sulla base di turni giornalieri di 7 ore articolati in mattutini

(06.30-13.30) e pomeridiani (13.00-20.00) dal lunedì al venerdì. Il sabato e i giorni festivi è

previsto un unico turno (08.00-19.00). Visto il numero ridotto di addetti, non si è in

condizione di garantire la copertura di tutti i turni e alcuni di questi vengono svolti da un

unico operatore.

Il personale ha svolto corsi di formazione specifici per l’attività AIB, nel corso del 2002,

2004 e 2005, un corso residenziale di una settimana organizzato dall’ARP presso il Parco

Nazionale del Circeo e presso la RN Monte Rufeno in collaborazione con il CFS.

Su indicazione della Prefettura di Viterbo stessa, nel 2012 è stato effettuato un sintetico

corso di aggiornamento tenuto dal Comando Provinciale del Corpo Forestale dello Stato e

dal Comando Provinciale dei VVFF. Tale momento formativo è stato aperto al personale di

tutte le Aree Protette della provincia con positivo riscontro.

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Elenco materiale AIB

8 rastri;

6 pale;

1 flabello;

4 roncole;

2 motoseghe;

potatore sramatore a scoppio telescopico;

1 manichetta attacco uni 75;

1 modulo AIB da 500 litri su automezzo;

1 modulo AIB da 400 litri su carrello (temporaneamente non disponibile);

6 dotazioni personali complete;

1 apparecchio radio fisso;

2 apparecchi radio su veicoli;

3 apparecchi radio portatili.

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Mezzi AIB in dotazione della Riserva Naturale

La Riserva Naturale Regionale Lago di Vico dispone dei seguenti automezzi:

1. Land Rover LD 110 HC PU dotato di modulo AIB capienza 600 litri con 2 lance - 2

posti cassonato. KM percorsi circa 100.000; immatricolato nel 2001;

2. Mitsubishi L200 predisposto per alloggiare modulo AIB capienza 400 litri con 2

lance attualmente smontato e che attualmente non è nella disponibilità dell’Ente – 5

posti cassonato. KM percorsi circa 270.000; immatricolato nel 2006;

3. Land corto e Fiat Punto come supporto ma non in dotazione del personale GP.

Per quanto riguarda invece i mezzi manuali impegnati per il contrasto attivo e la bonifica

quali rastrelli, pale, flabelli, roncole sono in dotazione al servizio. Alcuni di questi sono

anche stati integratii nell’anno 2012.

Le comunicazioni sono garantite da cellulari di servizio in dotazione a tutto il personale e

da un sistema radio VHF composto da portatili e apparecchi montati sugli automezzi, che

comunicano tra loro e con altre aree protette attraverso un ponte ripetitore localizzato

sulla sommità di Monte Fogliano, all’interno della Riserva.

Modulo antincendio montato su Mitsubishi L200

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Altre strutture e mezzi

Durante le stagioni estive 2014 e 2015 è stato presente un punto di stazionamento di

elicottero destinato alla lotta attiva AIB presso la nuova sede del Comando Stazione di

Caprarola del Corpo Forestale dello Stato e localizzato sulla S.P. Cassia Cimina all’altezza

del km 16.00, confinante con la Riserva. Al momento non vi è certezza che il medesimo

servizio venga riproposto.

Si segnala, che oltre alla Prociv di Ronciglione che effettua sistematicamente servizio di

assistenza- soccorso bagnanti e avvistamento antincendio ogni sabato e domenica dei mesi

estivi, anche la Riserva è dotata di un natante grazie ad un accordo in essere con

l’Amministrazione Provinciale di Viterbo che, seppur con utilizzo meno cadenzato, viene

utilizzato per vigilanza, avvistamento e prevenzione incendi.

Area atterraggio elicotteri sita in Loc. Castagneti di Santa Teresa - Caprarola

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Punti di attingimento acqua

1. Punto di carico autobotti Loc. Nocicchiola

2. Presa d’acqua Strada Comunale S. Rocco

3. Presa d’acqua Campeggio Natura (funzionante nel periodo di apertura stagionale)

4. Presa d’acqua Punta del Lago

5. Presa d’acqua privata “Agriturismo Giovannelli”

6. Presa d’acqua privata Complesso Alberghiero “La Bella Venere”

7. Presa d’acqua Loc. San Rocco su S.P. Cassia Cimina km 16.00

Inoltre è possibile caricare mezzi aerei e autobotti autoadescanti nel bacino del Lago di

Vico.

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3

4

5

7

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Scheda riepilogativa AIB

NOME AREA PROTETTA: Monti Cimini - Riserva Naturale Regionale Lago di Vico

INDIRIZZO SEDE OPERATIVA A.I.B.: S.P. Cassia Cimina km 12,00 - 01032 Caprarola (VT)

COMUNICAZIONE PER ATTIVITÀ AIB 2016

RECAPITI TELEFONICI A.I.B. Referente per l'Area Protetta:

Felice Simmi [email protected] - 329 3604036

0761 752048

Lucia D'Amato [email protected] - 320 4332655

0761 752048

Armando Di Marino [email protected] - 388 8989542

0761 752048

Servizio Guardiaparco [email protected] - 338 8662818

0761 752048

Impianto Radio Rice-Trasmittente: frequenza utilizzata: MHz

canone annuo: € 671.00*

Ponte radio con antenna rice-trasmittente posizionato su traliccio nella cima di Monte Fogliano che

copre un ampio raggio. Due apparati veicolari che funzionano anche da ponte mobile, un apparato

fisso situato nella base operativa, n. 5 apparati portatili.

* Questo importo corrisposto dalla Riserva di Vico è anche in proporzione corrisposto dal Parco di

Veio, Parco del Treja, Riserva Naturale del Lamone

QUALIFICA OPERATORI A.I.B. 2016

NUMERO OPERATORI A.I.B. numero operatori totali: 6

Guardiaparco numero Guardiaparco: 6

VISITE MEDICHE OPERATORI A.I.B. 2016

NUMERO OPERATORI A.I.B. che hanno

svolto visite mediche numero operatori totali: 0

Guardiaparco numero Guardiaparco: 0

Altro (specificare): Ultime visite mediche effettuate nel 2012

FORMAZIONE OPERATORI A.I.B. 2016

NUMERO OPERATORI che hanno svolto

attività formative AIB numero operatori totali: 6

Dal 06.06.02 al 10.06.02 Agenzia

Regionale Parchi - programma FOR.EST.A,

Parco Nazionale del Circeo “Corso di

addestramento sulla prevenzione e lotta

agli incendi boschivi” Approfondimento e

aggiornamento AIB effettuato da VV.FF. e

CFS Provinciale di Viterbo su richiesta della

Prefettura di Viterbo

1

2

3

4

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AUTOMEZZI A.I.B. 2016

NUMERO AUTOMEZZI A.I.B. 2

TIPO AUTOMEZZI:

Land Rover LD Defender 110 HC PU attrezzato ad uso antincendio con serbatoio 600 litri e due

lance

Mitsubishi L 200 di supporto e trasporto personale addetto ad attività AIB

DOTAZIONI SQUADRA A.I.B. 2016

Impianto Radio Rice-Trasmittente. numero:1

Motosega numero: 2

Decespugliatore numero: 2

Binocoli numero: 2

Apparati ricetrasmittenti numero: 5 portatili, 2 veicolari, 1 fisso

GPS per rilievi DELLE AREE percorse dal

fuoco numero: 1

Flabelli numero: 1

Badile numero: 6

Roncola numero: 4

Cassetta di soccorso numero: 2

Rastro numero: 4

Tronchesi grandi per aprire lucchetti e

catene numero: 1

Raccordo UNI 75 numero: 1

DOTAZIONI PERSONALI OPERATORI A.I.B. 2016

Casco protettivo con visiera numero: 6

Maschera antifumo numero: 6

Completo intimo ignifugo numero: 6

Guanti di sicurezza numero: 6

Calzature per antincendio boschivo numero: 6

Tuta di protezione numero: 6

Cinturone numero: 6

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Avvistamento

Molti anni fa la Riserva effettuava l’avvistamento per mezzo di personale in convenzione

che svolgeva servizio tutti i giorni nelle ore a maggior rischio (10-15). Per alcune stagioni

antincendio ci si è avvalsi anche della collaborazione di gruppi scout con campi estivi di

lavoro. Lo scorso anno, per i mesi di agosto e settembre, è stato effettuato un servizio di

avvistamento in collaborazione con le sezioni di Protezione Civile di Ronciglione e di

Caprarola ed la sezione giovanile del Rotary Club viterbese.

Punti di avvistamento più idonei individuati sono:

1) Loc. Centro Studi Fogliano;

2) Pontile di Punta del Lago;

3) Loc. Arenari;

4) Poggio S. Rocco;

5) Zona Scardenato;

6) Loc. Deltaplani.

Per scarsità di personale e mezzi si è ora stabilito di utilizzare un unico punto di

avvistamento posto in prossimità degli arenari di Ronciglione scelto in base all’ampiezza

di visibilità che offre sulle zone maggiormente sensibili. In assenza di appositi

finanziamenti per garantire personale per l’avvistamento la Riserva effettuerà, per quanto

possibile, un servizio di sorveglianza basato sul personale Guardiaparco e volontari.

Punto d'avvistamento Deltaplani

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Collaborazione e Coordinamento con altre istituzioni competenti

L’Attività AIB viene svolta favorendo la massima collaborazione con gli altri organi

preposti, in particolare Corpo Forestale dello Stato, Vigili del Fuoco, Carabinieri,

Comunità Montana dei Monti Cimini, Comune di Caprarola e Comuni confinanti oltre che

con la Protezione Civile di Caprarola e Ronciglione.

Canadair impegnato nello spegnimento dell'incendio a Vico del 18, 19 e 20 luglio 2012

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Numeri di emergenza Riserva Naturale Lago di Vico

Cellulare Vigilanza attivo per tutta la durata del servizio: 338.8662818

Riserva Naturale Uffici: 0761.752048 - fax 0761.647864

NOME e COGNOME Matricola Cellulare Cellulare

personale Casa

FELICE SIMMI

Direttore 30178 329 3604036

LUCIA D’AMATO

Responsabile del Servizio

Guardiaparco

30057 320 4332655

ARMANDO DI MARINO

Coordinatore Vigilanza 30056 388 8989542

FLAVIO GARCIA

Guardiaparco 30352 320 4358141

ERSILIO LEONE

Guardiaparco 30099 329 3604044

CLAUDIO MARANI

Guardiaparco 30116 320 4228659

GIAMPIERO TIRONE

Guardiaparco 30740 320 4233766

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Numeri di emergenza e contatto altre istituzioni

Vigili del fuoco 115

VVFF Viterbo 0761.343333

VVFF Civita Castellana 0761.53353

CFS sala Operativa 1515

CFS COP Viterbo 0761.234081 - 0761.223317

CFS Comando Stazione Caprarola 0761.625569 - Cell. Servizio 334 6469201

Comunità Montana 0761.625169 - 0761.625242

Stazione Carabinieri Caprarola 0761.646042

Stazione Carabinieri Ronciglione 0761.625122

Comune di Caprarola 0761.64901 - 0761.647347

Comune di Ronciglione 0761.62901

Polizia Locale Caprarola 0761.647202

Polizia Locale Ronciglione 0761.629036

ProCiv Caprarola referente Filippo Cecchini

ProCiv Ronciglione referente Vladimiro Mattei

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Necessità per il miglioramento del servizio

Il servizio Guardiaparco necessita di unità in aggiunta a quello assegnato attualmente.

Tutti i mezzi e molte delle attrezzature di primo intervento risultano ormai datate; alcuni

materiali sono però stati implementati nel corso dell’anno 2012.

Sarebbe opportuno formalizzare la collaborazione con le associazioni di protezione civile

del territorio; a titolo completamente volontario alcune associazioni, dopo gli imponenti

incendi del 2012 hanno prestato servizio nelle attività di avvistamento. Altresì opportuno

sarebbe investire una cifra anche molto modesta per cartellonistica specifica per una

campagna informativa e di sensibilizzazione dei cittadini e agricoltori operanti nell’area

riutilizzabile per più annualità.

Lavori di manutenzione necessitano alla viabilità forestale al fine di facilitare l’accesso dei

mezzi AIB e occorre ripristinare staccionate ormai cadenti (in parte realizzate) per

impedire l’ingresso in bosco delle auto e relativa riduzione del rischio di incendio.

Allo stato attuale, nessun operatore è stato sottoposto alle visite mediche annuali

obbligatorie previste dal D.Lgs 81/08 abilitanti alle attività di lotta attiva agli incendi. Per

alcuni operatori la convocazione delle visite di vigilanza sanitaria sono previste nella

prima metà del mese di giugno p.v.

Piano elaborato nel mese di maggio 2016 dalla Responsabile del Servizio

Guardiaparco Dott.ssa Lucia D’Amato in collaborazione con l’Esperto di

Vigilanza Armando Di Marino