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Periodico di Arte, Cultura, Storia e Società

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Page 1: Periodico Panta Rhei N. II
Page 2: Periodico Panta Rhei N. II

2 • Panta Rhei - Anno I° - N° II

PANTA RHEIPeriodico di Cultura, Storia e Società.

ANNO I° - N° IIDicembre 2012Editor: Vincenzo RizzutoRedazione: Via L.Settembrini,4387011 - Lauropoli (CS)

Panta Rhei ha periodicità trimestrale ed é diffuso on-line in abbonamento gratuito. Per richiederne copia, inviare idoneo e-mail al recapito dedicato:

[email protected] Analoga procedura dovrà essere seguita nel caso in cui non si deside-rasse più rice vere il Periodico.Gli interessati dovranno trasmet-tere articoli ed immagini unica-mente a mezzo di e-mail da inviare all’apposito recapito:

[email protected]

Gli articoli dovranno pervenire in formato .doc mentre le immagini dovranno pervenire in formato .jpg con una risoluzione minima di 300 pixel/inch. Al fine di evitare spiacevoli incon-venienti, ogni inoltro dovrà essere corredato dei dati del mittente (nome e cognome, indirizzo completo, recapito telefonico); ove perven-ga incompleto di tali dati, l’Editor si riserva la pubblicazione o meno del materiale inviato.

La collaborazione al Periodico Panta Rhei é aperta a tutti coloro che intendano apportare un libero e concreto contributo su tematiche di interesse culturale - in generale - e storico, sociale, scientifico, letterario e artisti-co - in particolare -. Le opinioni espresse negli articoli firmati riflettono il pensiero personale degli Autori e non impegnano in alcun modo la Direzione e/o l’Editor del Periodico.Tutti i diritti di proprietà artistica e letteraria sono riservati. Ai sensi dell’art. 65 della Legge 22 Aprile 1941 n° 633, è vietata la riproduzione totale o parziale, sotto qualsivoglia forma, senza che vengano citali l’ Autore e/o fonte, ancorché informatica.E’ vietato trarre copie e/o fotocopie - con qualsiasi mezzo e anche parzialmente - anche per uso strettamente personale.La Direzione e l’Editor si riservano - a proprio insin-dacabile giudizio - la facoltà di modificare la forma e la estensione dei testi inviati, comunque rispettando la sostanza del pensiero espresso dagli Autori. Relativamente alle notizie - indifferentemente da dove esse possano essere state lecitamente attinte: interviste, Web, antichi e/o vecchi scritti o docu-menti fors’anche incompleti - circa le quali non siano desumibili l’ Autore, l’Editore, il copyright, la fonte originaria e quant’altro, l’Editore si impegna - sem-pre che ne pervenga formale e corretta richiesta - a citare tutti i dati previsti ovvero desiderati e - ricorrendone - a eliminare, modificare o integrare even-tuali parti del testo pubblicato.Il Periodico è distribuito gratuitamente on-line.Copie vengono inoltrate a biblioteche, associazioni, enti pubblici e privati di carattere scientifico, artistico, sociale e – in genere - culturale, tanto in Italia che all’ Estero.

Per informazioni: [email protected]

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Panta Rhei - Anno I° - N° II • 3

Ai Lettori

“Panta Rhei os potamòs ” (tutto scorre come un fiume) é un celeberrimo aforisma attribuito a Eraclito, illustre e criptico filosofo della Grecia Antica. Il suo pensiero di presocratico è stato così profondo e denso di riflessioni e considerazioni - sintetiche quanto colme di conoscenze profonde, specie se rap-portate alla sua epoca – che gli meritò, da parte di Aristotele, l’appellativo di “oscuro ”; una definizione che lo stesso Socrate volle mantenere per sottolineare la difficoltà di comprenderne talvolta le massime: così intense da compararle alle profondità rag-giunte dai celebri tuffatori di Delo. Lo scorrere degli eventi – che per Eraclito sottendono all’esistenza di un Logos che presiede il mutamento degli eventi ed il loro divenire perpetuo – è comunque permeato di un’armonia profonda che governa, quale vero e proprio amore universale, la perenne contrapposizione dei contrari. Nel promuovere questa iniziativa editoriale on-line, il Coordinatore dell’iniziativa ha inteso rifarsi nel titolo e nella cover a questo antico filosofo al fine di sottolineare come, attraverso la formulazione di pensieri e di studi da diffondere attraverso questo periodico, si possano sottolineare tanto i fatti alla base dello scorrere degli eventi contemporanei che gli elementi all’origine del loro manifestarsi. “Panta Rhei ” mai ospiterà scritti polemici che possano essere permeati di un qualche malanimo, di critica aprioristica – e quindi sterile -; opinioni o giudizi oltraggiosi nei confronti di chicchessia; infine, non saranno graditi scritti che possano rappresentare mera copiatura – parziale ovvero totale - di altri elaborati. La mission che si prefigge l’Editor è quindi quella di preferire la pubbli-cazione di inediti con rilevanti contenuti di forma e sostanza, dando volentieri spazio ai pensieri espressi da giovani che intendano offrire ai Lettori – e, più in generale, alla Cultura – l’onesto contributo delle loro ricerche e delle loro riflessioni. In un panorama così vasto qual’è quello dell’informazione, “Panta Rhei” intende conquistarsi l’attenzione e la considerazione dei Lettori proprio attraverso la selezione, la particolarità e l’auspicata rilevanza dei contenuti; pertanto, ogni uscita del periodico non conterrà molte pagine da sfogliare ma tratterà argomenti che certa-mente attireranno la curiosità e l’interesse dei Lettori. Lettori che, fin da ora ringraziamo per il loro interessamento e che – siamo certi – non mancheranno di farci pervenire le loro considerazioni, per le più costruttive delle quali riserveremo adeguato spazio nelle pagine di “Panta Rhei ” . Lettori ai quali – nel porgere i nostri migliori saluti – rinnoviamo il nostro invito a farci pervenire i loro scritti, certi che condivideranno con noi un pensiero di Francesco Bacone

“Sapere é potere”.

25 Luglio 2012 l’Editor

In copertina: ”Eraclito” - olio su tavola di Hendrick ter Brugghen, 1628Rijksmuseum – Amsterdam (Holland – The Netherlands)Per gentile concessione del Rijksmuseum

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4 • Panta Rhei - Anno I° - N° II

CONTENUTI

2 Seconda Pagina

3 Presentazione

4 Contenuti

5 Vita delle Associazioni... Rèsonnance Italia

8 Intervista al Presidente del Municipio Roma XI, del Comune di Roma, Dr. Andrea Catarci

11 Una storia di moderna imprenditoria Nel solco delle Tradizioni

15 Le erbe dello zio... . . .L’ Aglio

18 Fondazione ANT Associazione Nazionale Tumori

21 Aldo Caldari... Diario della prigionia ad Hammerstein

23 L’ Oroscopo

25 Ultima di copertina

Editor Vincenzo Rizzuto

Graphic ArtWebArtVR

Per [email protected]

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Panta Rhei - Anno I° - N° II • 5

Il 28 Novembre – a Roma, nella “Sala Résonnance” di Via San Francesco di Sales – si è tenuto il Concerto Annuale che Résonnance Italia – importante Associazione culturale e umanitaria – ha tenuto in onore della “Fondazione Roma Arte - Musei”. Un momento importante, conclusivo di tutta una stagione, che vede impegnati Artisti di fama internazionale che, attraverso la loro Arte, desiderano esprimere gratitudine e riconoscenza per il sostegno ricevuto, anche nei confronti di un Pubblico che segue con attenzione, sensibilità e passione le attività filantropiche di Résonnance. Résonnance Italia è una filiazione della Fondation Résonnance,

Istituto di pura utilità pubblica con sede a Morges, nel Cantone Vaud in Svizzera, nata per volontà di Elizabeth Sombart, pianista di fama internazionale. La Fondation Résonnance, oltre che nella Confederazione Elvetica ed in Italia, é presente anche in Francia – Parigi e Bretagne – Libano, Belgio, Romania e Spagna. Della Fondation Résonnance avremo modo di parlare più diffusamente allorchè M.me Elizabeth Sombart si fermerà a Roma, in una delle sue tappe concertistiche e di attiva solidarietà: il contesto merita un’attenta, significativa e particolare trat-tazione, tanta è l’importanza dell’opera svolta; “Panta Rhei” sarà onorata di ospitare questa particolare e significativa intervista che sarà curata da Giuseppe Bellantonio

VITA DELLE ASSOCIAZIONI...

RÉSONNANCE ITALIA

CONSIGLIO DIRETTIVO ELIZABETH SOMBART PresidenteMons. ALDO TOLOTTO Vice PresidentePAOLO BARTOLANI DirettoreGIANANDREA DE GIUSTI SegretarioGIORGIO CORSI TesoriereMARCELLO CRECCCO ConsigliereCARLO GALDO ConsigliereANTONELLO FANNA ConsigliereTOMASZ NIZEGORODCEW ConsigliereLAURA QUINTI Consigliere

COMITATO D’ONORE INTERNAZIONALE Mons. Elias Audi, Jacques Desbrières, M° Miguel Angel Estrella, Padre Mansour Labaky, Thierry Lhermitte, Avv. Yves Noel, Jean d’Ormesson, Jean-Philippe Rapp, S.E. Cardinale Paul Poupard, Gaea Pallavicini, Claudia Ruspoli, Marianne Sébastien, M° Uto Ughi, Igor Ustinov

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6 • Panta Rhei - Anno I° - N° II

Tornando all’evento tenutosi a Roma, l’ammirata e com-

petente platea, e l’ospite d’onore – il Prof. Emanuele Emmanuele,

Presidente della “Fondazione Roma Arte-Musei”, accompagnato

dalla Sua Signora -, hanno potuto ascoltare e gustare le eccel-

lenti interpretazioni di Paolo Bartolani – diplomatosi in pianoforte

al Conservatorio di Santa Cecilia, dal 2009 Direttore di Résonnance

Italia, concertista, consigliere artistico per Nuova Consonanza, la

Scuola di Musica di Fiesole e la Biennale di Venezia -; di Lavinia

Dragos – pianista diplomatasi all’Accademia di Musica di Cluj

(Romania), concertista ed attuale Direttore della filiale rumena della

“Fondation Résonnance” a Bucarest -; di Carmen Petrocelli – diplo-

matasi in canto presso il Conservatorio S. Pietro a Maiella di Napoli

e laureatasi in Storia della Musica presso l’Università “La Sapienza”

di Roma, collabora con orchestre ed ensembles musicali con un

ampio repertorio lirico romantico ed anche contemporaneo -; di

Graciela Dorbessan – soprano italo argentino, diplomatasi presso il

Conservatorio di Musica de l’Aquila ha intrapreso una brillante ed

apprezzata carriera artistica, arricchita dai successi che melodiose

vibrazioni della sua voce ben adattano alle crome del bel canto

italiano e francese.

A conclusione del Concerto, un silenzio colmo di trepidante

attesa ha accolto la concertista M.me Elizabeth Sombart: qui inde-

scrivibile il virtuosismo di questa Artista e la delicatezza, la sensibil-

ità con cui le sue dita accarezzano la tastiera del pianoforte.

I tasti non sono più solo bianchi e neri, ma sono dei petali

che le abili dita di Elizabeth Sombart sfiorano con attenta deli-

catezza, con una capacità ed una consapevolezza che ha solo chi è

toccato da quella Grazia che bacia solo pochi Artisti.

Scroscianti applausi hanno concluso ogni esibizione, ma

è stata una vera e propria ovazione quella tributata ad Elizabeth,

autentica e sensibile interprete al pianoforte delle più belle Opere

di Chopin.

A conclusione di questa serata, la stessa Elizabeth ha

accolto sul palco la cantante Miranda Martino, che, con i bei timbri di

una voce che desta sempre ammirazione, ha intonato ed interpretato

tre melodie del bel canto partenopeo.

Una partecipazione straordinaria, cui i presenti hanno tributato

lunghi applausi: così onorando la serietà e la professionalità di

un’Artista unica nel suo genere.

Al termine delle piéces interpretate dagli Artisti, M.me

Sombart – Presidente di Résonnance Italia, fondatrice e Presidente

della Fondation Résonnance, accompagnata dal Direttore di

Résonnance Italia, M° Paolo Bartolani – ha accolto gli Ospiti con un

gustoso buffet, alzando il calice in onore del Prof. Emmanuele e della

Fondazione Roma da lui tanto capacemente presieduta.

Una serata eccellente, dove il bel canto e le straordinarie,

virtuosistiche doti espresse al pianoforte dagli Artisti, hanno fatto da

cornice ad un festoso quanto sobrio tributo alla Fondazione Roma

che, dal 2008, sostiene Résonnance Italia al fine di consentire la

realizzazione degli obiettivi della sua mission.

Una missione che si sintetizza in questo pensiero: offrire

gratuitamente la musica classica nei luoghi dove non arriva; un

pensiero che è anche l’emblema del progetto ed il cuore stesso delle

attività dell’Associazione.

Ai Lettori di “Panta Rhei”, la Presidente Elizabeth Sombart

tiene a sottolineare come la missione si attua attraverso la realiz-

zazione di oltre 60 concerti all’anno che vengono tenuti presso le

residenze per persone anziane, gli ospedali, i centri specializzati, gli

istituti di accoglienza per le persone disagiate, gli anziani, i reclusi, i

giovani e tutte quelle persone che si trovino in condizione di fragil-

ità e vulnerabilità sociale.

Fin dalla sua costituzione, l’Associazione Résonnance Italia

coniuga la promozione e la diffusione della musica classica con

un’azione a carattere sociale ed umanitario, la cui finalità é quella

di veicolare l’universalità del messaggio musicale affinché questo

possa raggiungere le persone e generare, alfine, conforto, sollievo e

gioia.

Queste particolari finalità, nonché il pubblico speciale

cui sono indirizzate, rendono i Concerti di Résonnance non solo una

meravigliosa parentesi musicale, ma soprattutto un forte e vitale

impulso al risveglio della dignità delle persone, un contributo ener-

gico alla valorizzazione della dignità umana, un apporto vigoroso al

dialogo umanitario in una visione cuore a cuore: oltre ogni abituale

convenzione sociale.

Dal 2011 Résonnance Italia si è aperta alla formazione

di cantanti professionisti organizzando delle Masterclass di canto

affidate alla guida del celebre controtenore Vincent Aguettant: da

questi laboratori di bel canto, i cantanti si esibiscono nei luoghi

Résonnance, accompagnati da quei pianisti formati ed affinati dalla

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Panta Rhei - Anno I° - N° II • 7

magia interpretativa e dalla sensibilità interpretativa della grande pianista Elizabeth Sombart.

Questo sforzo di tutta l’ équipe – come Elizabeth ama definirla – viene arricchito dalla promozione delle Scuole di

formazione Résonnance le cui caratteristiche sono l’insegnamento della Pedagogia Résonnance: fenomenologia del suono e del gesto. Questo

insegnamento è gratuito e l’accesso é aperto a tutti, senza limiti d’età; non prevede esami o prove, non stimola alcun spirito competitivo

se non il sereno confronto con sé stessi. La disciplina che scaturisce dalla Pedagogia Résonnance, si inserisce nel contesto del CIEPR-Centro

Internazionale di Studi della Pedagogia Résonnance, spazio di alta formazione e di ricerca - rivolto a pianisti professionisti e strumentisti di

livello superiore – che dà luogo a particolari Masterclass ed a seminari, sotto la diretta e personale guida di Elizabeth Sombart.

Associazione Résonnance Italia* Elizabeth Sombart

Presidente

* in esclusiva per Panta Rhei

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8 • Panta Rhei - Anno I° - N° II

o staff di “Panta Rhei” è grato al

Presidente del Municipio Roma

XI del Comune di Roma – Dr.

Andrea Catarci – per aver accet-

tato il nostro invito a concederci

un’intervista esclusiva, così permettendoci

di conoscere meglio ed un po’ più da vicino

le modalità – ma soprattutto lo spirito - con

cui questo Municipio operi nell’interesse

dei Cittadini residenti nell’area. Al Dr.

Andrea Catarci va il nostro “grazie” per

averci dedicato la sua cortese attenzione.

Presidente, Lei guida uno dei Municipi più importanti di Roma: si pensi ai quart-ieri Garbatella, Ostiense, San Paolo, Tor Marancia, Montagnola, Tintoretto, Ottavo Colle ed il più “recente” Roma 70 –, una parte di Roma importante sia sotto il profilo storico e sociale che per l’elevato interesse archeologico, arricchita com’è dal prezioso Parco dell’Appia Antica. Un complesso in costante trasformazione.Sì, ho questo onore – ma anche questa

non lieve responsabilità, pur se alle-

viata dal poter fare affidamento su validi

Collaboratoti -, il Municipio Roma XI ha

tanti luoghi a cui è legata la storia

antica e recente della nostra Città, ma

è soprattutto un complesso in costante

trasformazione. Roma ha passato anni

difficili, spesso contrassegnati da antago-

nismi irragionevoli: il quadro comunale e

quello regionale, in verità contrapposti,

non hanno agevolato un miglioramento

dello stesso. Vista la difficoltà di ottenere

i previsti ovvero richiesti finanziamenti

che ci avrebbero consentito il completa-

mento o l’intrapresa di importanti lavori,

il Municipio da me presieduto - attra-

verso formule che consentivano di man-

tenere i beni sempre nella disponibil-

ità dei Cittadini, e quindi coinvolgendo

responsabilmente il settore privato – si è

sforzato di reperire quelle risorse neces-

sarie a completare precedenti intraprese

ma anche a dare corpo a tante nuove

iniziative, Alcune delle quali attese da

lungo tempo dai residenti nell’area del

Municipio.

Dr. Catarci, può accennarci qualcosa di più specifico?Tra pochi giorni, ai primi del prossimo

mese di Dicembre, sarà completato il

Parco di Via Galba, a San Paolo; un

Parco concepito a “dimensione di adoles-

centi” e realizzato coinvolgendo proprio

coloro che saranno i principali fruitori di

quest’area attrezzata: i giovani.

Abbiamo dato vita ad una concertazi-

one allargata, dove proprio i giovani

degli Istituti “Teresa Confalonieri” ed

“Alessandro Severo” hanno mappato i loro

INTERVISTA AL PRESIDENTE DEL MUNICIPIO ROMA XI DEL COMUNE DI ROMA, DR. ANDREA CATARCI

L

“CI SIAMO DEDICATI

CON PASSIONE

AL MANDATO

AFFIDATOCI”

desideri, dando vita ad un progetto; i

miei Tecnici – i Tecnici del Municipio

XI – hanno perfezionato i progetto

sotto l’aspetto tecnico: il tutto dando

la massima attenzione alla riqualifi-

cazione dell’area e nel desiderio di

conferire alla stessa tanto il decoro

che la sicurezza urbana.

Aspetti veramente positivi e quali-ficanti, Presidente, specie quando si parla di offrire ai giovani nuovi spazi e nuove possibilità di sana evasione. Tutto bene, quindi...… mi permetta di non condividere ap-

pieno questo entusiasmo.

Come mai? C’è forse qualche aspetto negativo?Guardi, c’è un problema importante

che sta a cuore a tutti noi, per affron-

tare il quale non basta la nostra sola

buona volontà. Mi spiego meglio: il

momento in cui la Ditta affidataria ci

Page 9: Periodico Panta Rhei N. II

Panta Rhei - Anno I° - N° II • 9

consegnerà i lavori, coinciderà con un

momento di festa per i giovani che così

potranno iniziare a godere delle attrez-

zature del Parco, ma – per uno strano

scherzo del destino – potrebbe coin-

cidere anche con la “morte” della stessa

Ditta. Ciò a causa delle difficoltà che

l’Amministrazione centrale sta trovando

nel far fronte alle spese preventivate, ono-

rando così in modo puntuale gli impegni

presi con la Ditta: società, ci tengo a dirlo,

che fin qui ha letteralmente anticipato i

propri mezzi finanziari e che proprio gra-

zie a questo ci consentirà di procedere alla

cerimonia di inaugurazione.

Una grande amarezza di fondo, quin-

di; capiamo che il momento è comples-

sivamente difficile, e non possiamo né

vogliamo ignorarlo: ma, comprendere dei

rallentamenti è una cosa mentre com-

prendere la ratio di una vera e propria

stasi è ben altra cosa.

Come si fa a restare impassibili di fronte

a Ditte, a Società ad Aziende, che con sac-

rificio e coinvolgimento finanziario diretto

fanno fronte ai loro impegni lavorativi,

mentre proprio l’Amministrazione centrale

è quella che non è puntuale nell’adempiere

agli impegni finanziari?

Speriamo che quel giorno si assista ad un doppio evento positivo, quindi...Certo: ci auguriamo che al momento

lieto dell’inaugurazione – che amplia la

già notevole offerta sul territorio - possa

fare compagnia il trarsi d’impaccio di

una Ditta che, generosamente, è venuta

incontro alle esigenze dei Cittadini, dei

giovani del Quartiere, corrispondendo nel

modo più lodevole alle aspettative del

mio Municipio.

In ogni caso, l’evento sarà arricchito da

un altro atto importante: poiché l’ampia

area è stata da sempre teatro di incu-

ria – generica – e scarso senso civico

– in particolare, specie da parte di quei

Cittadini che avevano trattato gli spazi a

guisa di discarica, abbiamo compiuto un

altro importante passo dando corpo ad un

progetto più allargato, dove al recupero di

una parte dell’area per installarvi un Parco,

si è proceduto anche al recupero e alla

riqualificazione della restante parte con

un vero e proprio piano di “sicurezza urba-

na”. D’intesa con la Polisportiva Lazio – di

cui ringraziamo il Presidente Buccioni per

la sensibilità e la disponibilità dimostra-

taci – lo spazio sarà affidato in regime di

convenzione alla loro Sezione di Baseball

e Softball che, oltre a curarne la gestione,

si farà anche carico della sorveglianza di

tutta l’area. Come vede, recupero, riqualifi-

cazione, messa in sicurezza e affidamento

ai Cittadini hanno costituito un tutt’uno.

Un risultato eccellente, Presidente, specie tenendo presente – come anche Lei ha accennato - delle scarse risorse finanziarie a disposizione del Municipio Roma XI.... . .abbiamo determinato una scala di pri-

orità e fatto l’appello delle risorse dis-

ponibili: in questo caso, ma anche in altri,

abbiamo preferito investire ogni risorsa

finanziaria possibile nella realizzazione

di progetti dove la riqualificazione fosse

preminente, piuttosto che spendere den-

aro per posizionare telecamere di sorve-

glianza.

Proprio con riferimento a taluni temi deli-cati del sociale, Presidente, nel Municipio sono presenti strutture che offrono aiuto e solidarietà alle Donne e con quali risul-tati ?Su questo tema siamo stati sempre uma-

namente sensibili, e questo nostro sentire

si è tradotto in concreti atti amministrativi

di assistenza e di solidarietà, offrendo la

massima considerazione ai casi dove la

fragilità delle interessate metteva a repen-

taglio la stessa qualità della loro di vita.

Nel Municipio è presente un Consultorio

Familiare cui, oltre che la nostra massima

attenzione e collaborazione – sempre nei

limiti delle, purtroppo, scarse risorse dis-

ponibili – stiamo per offrire una nuova e

più razionale sistemazione logistica: più

idonea per gli Operatori che con grande

impegno si fanno carico di affiancare le

Donne in difficoltà, cercando di capirne

bene le problematiche e poi formulare

le proposte di soluzione più idonee. Sono

certo che un luogo anche luminoso, uma-

namente più caldo ed accogliente sarà di

conforto anche per chi si reca in quei loca-

li. Con i primi giorni del prossimo mese di

Dicembre, anche questa nuova collocazi-

one sarà completata e consegnata: per noi,

un altro momento di soddisfazione che

è anche incitamento ad affrontare altri

impegni per i nostri Cittadini.

E’ poi con particolare attenzione che

seguiamo ogni azione utile a prevenire

qualsivoglia azione che possa trasformarsi

in atti contro la Donna, offrendo non solo

solidarietà “a posteriori” ma anche atten-

zione verso chi ci esponga tematiche par-

ticolari e severe riguardo le quali siamo

sempre impegnati a livello di Servizio

Sociale.

Lei è al suo secondo mandato... vedo già il suo sorriso tollerante...ma mi permetta di porLe ugualmente la domanda: c’è un “segreto” e qual’è ?Il segreto è semplice – per chi vive realtà

come questa – e complesso – per chi,

invece, si basi su altri fattori -. Io ed i miei

collaboratori, verificate le esigenze dei

Residenti nell’area e dato loro un ordine

di priorità, ci siamo dedicati con passione

al mandato affidatoci. Se i Cittadini ci

hanno dato la loro preferenze, è perchè

ritengono – con tale scelta – di avere fidu-

cia in noi, delegandoci valutazioni, scelte

e decisioni che devono essere sempre –

mi consenta di sottolineare con energia

questa parola - nel loro interesse.

Il nostro è un Municipio complesso

dove sono in corso numerosi processi di

trasformazione, processi che noi continu-

iamo ad affrontare con il giusto entusi-

asmo, con il grande desiderio di “fare”,

comunque con coerenza e lungimiranza:

imponendoci una visione che sia caratter-

izzata solo dal perseguimento degli inter-

essi della cittadinanza. I Cittadini ormai si

sono abituati a dare la loro preferenza, in

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10 • Panta Rhei - Anno I° - N° II

fase elettorale, secondo un criterio pretta-

mente utilitaristico: chi fa – meglio se “fa

bene” - è sempre preferito nella valutazi-

one e quindi nella scelta, così che – coin-

cidendo queste scelte dell’elettorato con

Giunte di sinistra che si sono succedute a

lungo, piuttosto che non altre formazioni

politiche – il messaggio che passa tra gli

elettori è: avere la sinistra al governo del

nostro Municipio Roma XI, è una garanzia

in più.

Mi permetta di aggiungere, Presidente, che, in quanto residente nella zona, il sentimento generale è positivo, poiché si apprezza della Sua Giunta la trasparenza e l’onestà, ancor prima che la riconosciuta efficacia nel dare risposte coerenti alle attese dei Cittadini residenti... . . .se così fosse, mi farebbe piacere! La mia

è una Giunta di sinistra ed io personal-

mente aderisco al SEL-Sinistra, Ecologia e

Libertà. Nessun mistero: anzi, un vanto per

ciò che siamo riusciti a condurre proficua-

mente in porto.

Grandi opere compiute, alcune in fase di completamento, altre in fase di avviamen-to, in un quadrante cittadino importan-tissimo: cortesemente, può farcene una sintesi ?Potrà sembrare strano, ma la cosa che

più mi, ci, riempie di soddisfazione, è

aver positivamente risolto la grave ques-

tione dei residenti dell’area Giustiniamo

Imperatore-Alessandro Severo. A causa di

un grave dissesto idrogeologico un blocco,

che presentava ormai gravi problemi di

stabilità con seri rischi per l’incolumità

dei residenti, è stato abbattuto. Per 163

nuclei familiari, è stato un vero dramma:

oltre la perdita dell’alloggio, hanno dovu-

to affrontare per lungo tempo un vero e

proprio sdraricamento dal territorio. 98

famiglie sono state trasferite in alloggi

anche posti al lato opposto della Città,

con non pochi problemi correlati. Grazie

ad un ponderato piano di recupero e

riqualificazione, che ha richiesto un totale

impegno del mio Municipio, si è dato

corpo al Piano di riqualificazione urbana

“Giustiniano Imperatore”, grazie al quale

si è potuto procedere in regime di con-

venzione privata – a reperire nel libero

mercato soggetti privati interessati a pro-

cedere dapprima all’abbattimento degli

edifici pericolanti, poi alla ricostruzione

del fabbricato abbattuto – prevedendo

gli alloggi alle 98 famiglie che avevano

dovuto abbandonare i loro alloggi (cias-

cuno ha avuto la stessa superficie goduta

in precedenza, concorrendo alle spese di

costruzione con un contributo di 1000

€/m2, a fronte di un maggior valore di

mercato della nuova unità abitativa) – e

alla riqualificazione della zona con ampie

zone a verde pubblico, culminata con il

riposizionamento del polo natatorio che

gravita attorno alla piscina.

Dispiace che le unità adibite a negozi,

stante la perdurante situazione di diffi-

cile congiuntura economica, non abbiano

ancora trovato un idoneo utilizzo. Ma

è vivo auspicio che la situazione possa

migliorare presto.

Questo impegno positivamente assolto

dal nostro Municipio, ripeto, ci riempie di

soddisfazione; ed io personalmente, sono

il più contento di tutti.

Ci sono molte importanti aree che sono

oggetto di attenzione e di interventi da

parte del Municipio Roma XI: basti pen-

sare alla ristrutturazione e riqualificazi-

one dell’ampia area dei “Mercati Generali”

di Via Ostiense, che saranno adibiti a polo

polifunzionale ampiamente fruibile dai

Cittadini; agli spazi coperti dall’ex “Fiera

di Roma”, che saranno profondamente

mutati con il ricorso al privato, con un

progetto che riservi benefici ai residenti;

si pensi al poderoso progetto di edilizia “E

60” su Via di Grotta Perfetta, che prevede

la realizzazione di 400.000 m3: progetto

che certamente andrà rivisitato, sulla base

delle mutate situazioni sociali e di mer-

cato; alla realizzazione del “Parco di Tor

Marancia”, e ad altre situazioni riguardo

alle quali la nostra mobilitazione è ampia

e coinvolgente.

Una delle cose che ci impegna costan-

temente è poi quella riferita al “Parco

dell’Appia Antica”: un’area stupenda, che

il mondo ci invidia, che per il 75% ricade

nell’area del nostro Municipio. Un Parco

che ha in sé rilevanti interessi archeo-

logici ed agricoli, e per il quale hanno

per noi valore solo progetti sostenibili:

prova ne sia come non abbiamo esitato

a far abbattere le costruzioni che, abusi-

vamente e quindi illecitamente, vi erano

state realizzate.

Difesa del territorio, quindi, ma anche

difesa dei diritti dei Cittadini: diritti che

non possono essere lesi da chi si possa

sentire persino più forte della legge.

Se devo qui ricordare una negatività,

questà è simboleggiata dal polo natatorio

di Valco S. Paolo, realizzato per i campio-

nati di nuoto e, purtroppo, in uno stato di

grave abbandono. Ci auguriamo che al

più presto il Comune sappia trovare una

soluzione idonea a non considerare “get-

tati al vento” i 16 milioni di costo soste-

nuti per la realizzazione dell’impianto.

Dr. Catarci: un’ultima domanda, se non Le dispiace. Oggi, 7 Novembre 2012, siamo all’indomani delle elezioni presidenziali svoltesi negli Stati Uniti d’America e vinte dal “liberal” Barack Obama. Può esprim-erci un Suo commento “a caldo” ?Gran parte dell’elettorato che gli aveva

dato la propria preferenza al primo man-

dato, aveva visto in lui un innovatore: da

un innovatore si attendevano forse mag-

gior concretezza, anche se le difficoltà

economico-finanziarie a livello globale

sono state e sono tuttora pesantissime.

Molto del programma di Obama è rimasto

quindi inespresso e, a mio avviso, avrebbe

raccolto oggi più consensi se fosse rius-

cito ad attivarne parti essenziali quali

quelle relative alla realizzazione della

“green economy”.

Possibili riflessi sull’elettorato italiano ?Se si votasse in questo momento, i risul-

tati potrebbero esaltare la voglia di stabil-

ità ed il desiderio di cambiamento degli

Italiani. Ma non si voterà adesso, quindi

la gamma delle possibilità resta molto

ampia.

Grazie, Presidente Catarci, per questa Sua intervista.Prego, e un saluto ai Lettori di “Panta Rhei”.

Page 11: Periodico Panta Rhei N. II

Panta Rhei - Anno I° - N° II • 11

Roma, quando si parla di “legno”, “leg-

nami”, “falegnameria” e quant’altro

ad esso correlabile, il pensiero va

subito a “Blasi”: “vai da Blasi, che lì trovi

tutto...”, “da Blasi ti possono dare un con-

siglio...”, “... se non lo trovi da Blasi, non lo

trovi da nessuna altra parte...”.

Per “Panta Rhei”, Giuseppe

Bellantonio ha voluto recarsi pres-

so questa antica – si badi bene: non

“vecchia” - realtà imprenditoriale della

Capitale, per raccogliere dalla viva voce

degli interessati le più originali testimo-

nianze di una storia dai sapori antichi

ma di vibrante attualità, dove forti ricordi

personali – custoditi con passione e vis-

suti con assoluta nitidezza – si fondono

ad una visione imprenditoriale di grande

respiro e concretezza.

Al 15 di Via delle Conce, ti accol-

gono fabbricati e magazzini, uomini e

merci, macchinari, che, già nel varcare la

soglia, ti trasmettono vibrazioni uniche;

il brusìo fastidioso del traffico, i rumori

esterni, non esistono più: è come se si

varcasse una soglia spazio-temporale

oltre la quale c’è un’altra atmosfera, un

diverso ritmo del tempo, un differente – e

più piacevole – gusto della vita. Che qui

ritrova cadenze e dimensioni più naturali,

meno frettolose e quindi certamente più

a dimensione umana.

“Blasi” - anzi, la “F. Blasi S.r.l.”: come con

orgoglio ci tengono a sottolineare i tito-

lari – per loro è più che un’azienda; è il

“magazzino” più antico di Roma, ed oggi

è anche una importante ed insostituibile

vetrina dove – con la paziente e profes-

sionale assistenza degli Addetti – si pos-

sono trovare milioni di articoli: da quelli

più classici, a quelli inerenti all’ obbistica

ed al bricolage, da quelli più commerciali

– comunque, attentamente selezionati –

a quelli più pregiati ed esclusivi.

Una incredibile quantità e qualità di

prodotti – grezzi, semilavorati e lavorati

– che rendono unica ed inimitabile la

“F. Blasi S.r.l.”: non solo un magazzino di

legnami, non solo un negozio – anzi, una

serie di negozi che si integrano in un

tutt’uno -, non solo un laboratorio a ciclo

completo, ma un posto esclusivo per la

quantità e la qualità delle proposte, dei

materiali.

Quello che ha più colpito, nelle

testimonianze dirette di Maria Blasi, di

Alessandra e Michele Giannone, è stata

la vibrante passione per la loro attività

e la cura con cui ancora oggi coltivano

i ricordi più antichi e nobili della loro

storia, che si fondono con quelli più veri

e genuini della Capitale. Qui di seguito

è il succo dell’amichevole “chiacchierata”

fatta, uno scambio di sensazioni e valuta-

zioni che passa da …

… ma scopriamolo insieme!

UNA STORIA DI MODERNA IMPRENDITORIA, NEL SOLCO DELLE TRADIZIONI

AIL LEGNO :

UN PÒ DELLA

SUA STORIA...

Parlare del legno significa parlare

del più nobile dei materiali che gli ar-

tigiani possano lavorare ancora oggi

adoperando tecniche di base che si

perdono nella notte dei tempi. Peral-

tro, anche parlare di quanti se ne pos-

sano occupare – pur se a vario titolo

– vuol dire parlare di persone un po’

speciali: a contatto con un materiale

vivo, lavorabile ma con i suoi segreti,

dove ogni fibra percorre volute che

sembrano non finire mai e dove ogni

venatura ha una propria storia. Non a

caso, il legno è uno dei migliori narra-

tori delle evoluzioni dell’ambiente e

del clima, le cui caratteristiche fisico-

chimiche restano imprigionate nelle

fibre stesse.

Una storia antica quindi, che si

accomuna con quella delle persone

che – di generazione in generazione

– lo trattano, lo lavorano e per molti

versi lo “amano” in quanto parte della

loro vita: potremmo dire che parte

delle radici, dei rami, delle volute

della fibra e del profumo che le carat-

terizza, si siano estese in chi tanto ap-

prezza il legno.

Page 12: Periodico Panta Rhei N. II

12 • Panta Rhei - Anno I° - N° II

Parlarne, ma soprattutto lavorarlo, è un’attività che ci riporta

subito a sapori antichi, ad epoche in cui le industrie erano sconosciute

e artigiani erano la più parte delle persone: civiltà antiche costellate di

contadini ed artigiani erano quindi quelle che dominavano fino a pochi

secoli or sono. Cinque secoli sono molti, ma anche pochi nel lungo cam-

mino dell’Umanità. Niente macchine: tutto veniva concepito e costruito

con l’aiuto dell’ingegno e con la fatica materiale delle braccia.

Ma il fattore più importante – e da tenere sempre in evidenza -,

era che nelle botteghe e nei laboratori si adoperavano, così come si

adoperano, tecniche tramandate di generazione in generazione, con un

notevole affinarsi dell’aspetto artistico e quindi estetico.

Risalendo agli albori, nell’utilizzare il fuoco l’uomo imparò subito che

il legno era per lui una componente essenziale: niente legno niente

fuoco, niente fuoco niente luce di notte, niente fuoco niente calore. Fu

quella la prima applicazione – forse istintiva agli inizi – ma certamente

divenuta in seguito consapevole e quindi razionale. Lavorare il legno è

stata quindi una delle prime

vere arti dell’uomo: agli inizi

lance, bastoni, piccoli uten-

sili, sostegni su cui poggiare

abitazioni di fango e rami,

successivamente rudimentali

imbarcazioni scavate nei tron-

chi degli alberi. Dalla civiltà dei

“cacciatori” a quella dei “racco-

glitori”: i coltivatori della terra,

furono coloro che impararono

ad utilizzare rudimentali aratri

in legno (in molte nazioni del

mondo ancora in uso, peraltro:

da un lato espressione di pov-

ertà, dall’altro testimonianza

di una forma di antichissima

civiltà), mentre comparivano i

primi piani su cui appoggiare

ed appoggiarsi; per dirla con

il linguaggio di oggi, tavoli, i

primi sgabelli, le prime sedie.

Ma l’utilizzo non ordi-

nato, e quindi incontrollato, del

legname – a prescindere dai

grandi roghi naturali che con-

sumavano vastissime aree di

foreste – ebbe nel Medioevo il proprio perchè si prese atto dei (primi) danni cor-

relabili al disboscamento delle foreste, il legno

divenne un materiale sempre più costoso e le

Nazioni che ne avevano la possibilità e la forza

iniziarono a prenderlo fuori dai loro confini, nelle

terre di conquista. E’ in questa epoca il focus dal

quale oggi traiamo le conseguenze: l’utilizzo cres-

cente, specie su scala industriale, di materiali com-

positi come, ad esempio, il compensato, il truciolato

e il cartonfibra, prodotti non privi di caratteristiche

pratiche considerato che non si deformano con la

stessa facilità del legno naturale e che soprattutto

non richiedono fasi di stagionatura.

Furono quindi l’arte medioevale e successiva-

mente quella rinascimentale a rendere il legno un

materiale unico ed eccellente, indispensabile tanto

per la costruzione di mobili che per creare vibranti

sculture. Non trascurando comunque che il legno

rappresentò la base per costruire abitazioni anche

belle esteticamente e destinate a durare nel tempo:

una scelta, questa che prosegue anche nella c.d “era

moderna” in molti angoli del nostro Pianeta.

Anche oggi, nonostante la disponibilità di

altri e più sofisticati materiali, l’utilizzo del legno

è importante nell’edilizia, per la realizzazione di

mobili e per dar vita a prodotti utili all’uomo: si

pensi solo alla produzione di carta e di tutti gli altri

derivati dalla cellulosa.

IL LEGNO: UN PO’ DELLA SUA STORIA...

Page 13: Periodico Panta Rhei N. II

Panta Rhei - Anno I° - N° II • 13

Riprendendo l’amore per questo

nobile (ed affatto inanimato) materiale,

e del vero e proprio rapporto di “amore”

che lo lega alla storia di molte Famiglie,

anche a livello imprenditoriale, non si può

trascurare una parte importante della sto-

ria che riguarda Roma, il Lazio e un po’ la

stessa Italia: quella abituata ai duri ritmi

del lavoro, ai sacrifici che questo com-

porta, e a non dare mai nulla per scontato.

Una storia antica quindi, che riguarda la

Famiglia Blasi – e l’ Azienda che porta il

loro nome, il loro marchio e patrimonio

storico – e tutto quello che in essa le varie

generazioni hanno saputo impostare ed

arricchire dal 1750 ad oggi. Una storia

in cui le date rappresentano le tappe di

un percorso improntato ad un continuo

divenire.

Nel 1750 Giovanni Blasi e suo

figlio Filippo, dando corpo ad un progetto

avviato qualche anno prima attraverso

la cura delle proprie attività boschive,

definiscono le linee per una intrapresa

commerciale nel settore del legname.

Nel 1820, a Roma – dietro la

Torre dei Conti, in via Cavour – apre il

primo punto commerciale dei Blasi, des-

tinato – qualche anno dopo - ad essere

spostato in Piazza Bocca della Verità,

nelle immediate adiacenze dello splen-

dido Tempio di Vesta. E’ quindi il 1820 la

data ufficiale della presenza commerciale

dell’impresa “Blasi Legnami” a Roma e nel

Lazio.

Nel 1927, Attilio Blasi – uomo

di indubbie doti imprenditoriali e di forte

personalità organizzativa – diede una

radicale svolta alle attività trasferendo la

sede in più ampi e razionali locali in Via

delle Conce – nei pressi della Piramide

Cestia, a Roma - , dando nel contempo

maggiore respiro produttivo attraverso

l’acquisizione di ampie aree boschive nei

Castelli Romani; nel contempo, con lungi-

miranza, vennero trovati sbocchi commer-

ciali anche all’estero, segnatamente nella

Penisola Iberica, avviando una proficua

linea di esportazione. Ciò comportò la

creazione e lo sviluppo di un deposito a

Civitavecchia, base per le citate esportazi-

oni. Vale la pena di sottolineare, accanto

all’attività squisitamente di tipo impren-

ditoriale, le importanti implicazioni in

tema occupazionale: molti furono i posti

di lavoro creati, molta fu la manodop-

era che potè proficuamente specializzarsi,

molte furono le persone che lavorando

onestamente poterono concretizzare le

loro aspettative di crescita personale e

familiare.

Il 1940 segna momenti tragici,

con la guerra e le devastazioni arrecate

all’Italia. Anche la “Blasi Legnami” vive

e conosce le ferite della guerra: ben 8

bombe d’aereo ne colpiscono la strut-

tura, devastando e distruggendo decine e

decine d’anni di lavoro e di successi.

Fu Leonida Blasi con suo figlio

Federico che, nel 1945, ricostruiscono

quello che la guerra aveva distrutto, quasi

cancellato per sempre. E’ questa la fase in

cui, per la prima volta nella storia impren-

ditoriale della Famiglia, nell’ambito

dell’attività appare una figura femminile:

Maria Blasi, figlia di Federico. Una ven-

tata di novità, nuova linfa, la freschezza

giovanile ed una ferrea volontà – in per-

fetta linea con il carattere generoso e

solido ereditato -, furono la giusta alchi-

mia per impostare nuove visioni e innova-

tive strategie di mercato.

Dopo aver sempre mantenuto

– tanto nei confronti della Clientela che

dei propri Collaboratori – quella sana

impronta che solo l’imprenditoria su basi

familiari consente, e proprio per sottolin-

eare quanto sia utile e determinante

l’apporto delle nuove generazioni – siamo

negli anni ‘90 dello scorso secolo - i

figli di Maria Blasi, Alessandra e Michele,

scendono in campo a fianco della madre

e nel solco tracciato dal nonno Federico,

felice per quella scelta che è anche tes-

timonianza viva e concreta dell’aver ben

seminato.

Siamo oggi alle soglie del

2013 e questo trio – Maria, Alessandra e

Michele – continua a gestire il più antico

magazzino di legnami della Capitale: la “F.

Blasi S.r.l.”. In ciò, mantenendo inalterati

i valori ed i concetti di sana gestione, di

cura per i Collaboratori, di impegno per la

Clientela: in un’ottica di costante crescita

che intende sottolineare l’importanza

di una concreta visione familiare, ben

coniugata alle regole - oggigiorno, inelu-

dibili – della sana imprenditoria.

La storia del legno, quella

dell’arte di saperlo lavorare, quella della

vocazione lavorativa e imprenditoriale di

una famiglia, si fondono in un tutt’uno:

a ben vedere, tanti rami di uno stesso

tronco, robusto ed apparentemente coria-

ceo, fatto di fibre non dissimili a quelle di

un corpo umano.

E forse proprio in questa sfuma-

tura sta la chiave di un successo lungo

quasi 250 anni: l’impronta personale e

familiare, quella profonda dimensione

umana con cui i Blasi hanno sempre

svolto il loro ruolo, rendendoli Persone

stimate e circondate da sincera affettu-

osità, prima ancora che validi imprendi-

tori.

Blasi, una Famiglia, una storia: che prosegue nel tempo.

Federico Blasi S.r.l. * L’Amministratore

Maria Blasi

www.blasilegnami.com [email protected]

* in esclusiva per Panta Rhei

… CHE, A ROMA, E’ LA STORIA DELLA FAMIGLIA BLASI

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14 • Panta Rhei - Anno I° - N° II

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Panta Rhei - Anno I° - N° II • 15

Care Amiche e Cari Amici, grazie alla disponibilità della redazione inizia con questo nume-ro un nuovo appuntamento con la “salute”. Ogni mese, sperando di farVi cosa gradita, Vi proporrò un pic-colo vademecum, estratto dal mio libro “Le erbe dello Zio”, sull’uso, non solo culinario ma, soprattutto, curativo e, in alcuni casi, anche cosmetico, di piante che potete trovare comunemente. In anni di paziente lavoro ho potuto raccogliere l’esperienza di zio Attilio, un Gesuita che per lunghissimi anni si è preso cura del meraviglioso giardino di Villa Malta a Roma, sede di “Civiltà Cattolica”, e che, a dispetto dei suoi 93 anni, ancora riesce a trasmet-tere una grande vitalità. Il suo amore per le piante, ricambiato dalla salute che queste gli hanno garantito in questi anni, è stato integralmente proposto nelle righe con cui, cari Amici, cercherò di condividere con Voi questa mil-lenaria sapienza, così che, pian piano, mese dopo mese potrete disporre di una raccolta completa di rimedi e consigli. Le erbe in Natura sono innu-merevoli, anche se non tutte sono utili all’uomo: anzi, ve ne sono di pericolose. Saperle riconoscere, apprez-zarne le caratteristiche ed estrarne

le proprietà è un’arte difficile, risul-tato di un’esperienza lunga e diffi-cile e, soprattutto, di grande amore e passione. Non tutte le parti della pianta possiedono le stesse pro-prietà: ciò che elabora la radice può essere del tutto diverso da ciò che elabora il fiore o il frutto; in primavera un’erba può possedere una “virtù” che perde in autunno o quando è secca. Inoltre, le erbe, come le piante, vanno raccolte, essiccate, selezionate, conservate: infatti, non è possibile avere a portata di mano ogni erba all’occorrenza, e non sempre è facile mantenerla attiva quando ormai è morta. Non ci si può improvvisare nell’antica arte erboristica, è neces-sario un lungo apprendimento, una grande pazienza e l’umiltà di accet-tare gli insegnamenti. Questa prima scheda fa parte di un libro che raccoglie la memoria di un appassionato di piante - Fratel Attilio, appunto - paziente coltivatore ma, soprat-tutto, attento studioso delle propri-età curative di tante erbe, le buone erbe che da sempre, soprattutto nei conventi o negli orti botanici, sono state studiate e coltivate con amore per poi essere utilizzate a scopi medicamentosi. Ogni piccola scheda ci res-tituisce con chiarezza gli usi e i rimedi da Lui consigliati ma in

realtà derivati da secoli di sapienza e di legame tra Uomo e Natura, legame che oggi appare nella nos-tra civiltà spesso fortemente offus-cato. L’affetto per Fratel Attilio, sommato alla consapevolezza dell’importanza di non perdere i suoi utili, insostituibili consigli, ha fatto sì io ne raccogliessi le memo-rie annotandole in queste schede e rendendole poi personali e uniche. Ho poi ampliato le pre-ziose indicazioni sulle varie pro-prietà delle piante, completandole con interessanti ac-cenni ad usi a scopo cosmetico insieme ad un uso in cucina: così, di ogni pianta si possono leggere le indicazioni per il loro utilizzo a scopo medicinale insieme ad annotazioni per inte-ressanti golosità. Cucina e laboratorio si sommano insieme in queste pag-ine, riportandoci ad un momento della storia dell’Uomo in cui non esistevano divisioni nette ma piut-tosto feconde relazioni, continuità, saggezza.“Non c’è erba volta in su, che non abbia una virtù” Non sono una scrittrice, per-ciò, caro Lettore sii benevolo nei confronti di questa mia creatura, accettane lo spirito e godine i ben-efici. Grazie ! Donatella Messi** in esclusiva per Panta Rhei

LE ERBE DELLO ZIO...

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16 • Panta Rhei - Anno I° - N° II

NOME SCIENTIFICOAllium Sativum, appartiene alla famiglia delle Liliaceae.

PARTI USATE: i bulbi vanno raccolti d’estate, in giugno-luglio, quando la porzione aerea della pianta inizia a seccare.Si conservano normalmente seccandoli all’aria aperta.

PROPRIETÀ: è un potente antisettico e aumenta la resistenza dell’organismo alle infezioni, aiuta inoltre a eliminare i radicali liberi (stimola la produzione dell’enzima glutatione perossidasi), cura le affezioni polmonari (l’olio essenziale viene principalmente eliminato attraverso l’apparato respi- ratorio, svolgendo azione antisettica e balsamica), fluidifica il sangue (con funzione antiaggregante piastrinica) ed è utile contro i vermi e i calli.

SUGGERIMENTI PER LA SALUTE

CalliUnguento: per estirpare definitivamente i calli si mescola polpa di aglio schiacciato che si spalma sulla parte, si benda con una pezzuola di lino. Anche il callo più radicato non resisterà a questo vecchio rimedio. Ripetere l’applicazione se necessario.

Disturbi respiratori, ipercolesterolemia, ipertensioneInfuso: pestare due o tre bulbilli e aggiungere acqua calda (100 ml).Lasciare in infusione e berne una o due tazzine al giorno.Sciroppo: mettere 10 g di bulbi tritati in 20 ml di acqua e lasciare in macerazione per 12 ore. Aggiungere infine tanto zucchero quanto è possibile scioglierne. Consumarne uno o due cucchiai al giorno.

InsonniaInfuso: schiacciare uno spicchio di aglio in una tazza di latte caldo. Lasciare in infusione per circa dieci minuti e bere.

OtitiPrendere uno spicchio d’aglio, pestarlo bene e aggiungere un pò di olio d’oliva. Scaldare il tutto a bagno maria, met-terlo dentro ad una garza e applicarlo nell’orecchio.

ReumatismiInfuso per uso esterno: sono molto efficaci i massaggi con la tintura sottoindicata.Prendere dell’aglio e schiacciarlo, dei peperoncini forti e tagliarli sottili, si mette il tutto nell’alcool denaturato (farma-cia). Dopo un giorno si può usare per fare dei massaggi anche frequenti.

LE ERBE DELLO ZIO... L’ LE ERBE DELLO ZIO... L’

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Panta Rhei - Anno I° - N° II • 17

PER LA CURA DEL CORPO

Aceto “dei quattro ladroni”Ingredienti:Un cucchiaio di ciascuna di queste erbe: rosmarino, salvia, menta, lavanda, assenzio, ginepro, chiodi di garofano, una stecca di cannella, aglio due spicchi, buon aceto forte di vino, in quantità sufficiente per coprire tutte le erbe.Preparazione:Mettete tutti gli ingredienti in un vaso chiuso ermeticamente e lasciate riposare per un mese, agitando energicamente ogni sera.Filtrate con l’aiuto di una tela, spremendo con forza.Questo aceto è utile per disinfettare le mani e il corpo durante le malattie infettive.Aggiunto all’acqua, rende il bagno profumato, rilassante e tonificante.L’aroma di questo aceto può essere aspirato (come si faceva un tempo) in caso di malori e di svenimenti.Se la preparazione non contiene canfora potete anche utilizzarla per condire le vostre insalate crude o le verdure cotte.

PER LE PIANTE

AntiparassitarioTagliare a pezzi dei bulbilli di aglio e un paio di cipolle.Mettere il tutto, coperto di acqua, in un barattolo con tappo a chiusura ermetica. Lasciare macerare per tre giorni. Filtrare e spruzzare con il liquido le piante infestate (l’odore è molto intenso ma svanisce velocemente).

IN CUCINA

Esitono diverse qualità, alcune con i bulbi dalla scorza bianca, altre con i bulbi dalla scorza rosa o color malva. L’aroma è diverso a seconda della varietà e del clima.Più il clima è caldo più l’aglio ha un’aroma penetrante e potente, mentre quello coltivato in zone umide e fredde è spesso rancido e maleodorante.I bulbi vanno conservati in luogo fresco e asciutto.L’aglio conservato ed essiccato può essere usato per una maggior comodità, ma il suo aroma è decisamente più scadente di quello fresco.

LE ERBE DELLO ZIO... L’

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18 • Panta Rhei - Anno I° - N° II

“Fedeltà, Fratellanza, Libertà, Amore”

Nata a Bologna nel 1978 per iniziativa dell’oncologo Franco Pannuti, la Fondazione ANT Italia Onlus opera in nome dell’Eubiosia (dal greco antico, “la buona vita”) intesa come insieme di qualità che conferiscono dignità alla vita, dal primo all’ultimo respiro. Dal 1985 ad oggi ANT ha assistito in modo completamente gratuito oltre 90.000 sofferenti oncologici (dato aggiornato al 30 giugno 2012). In 9 diverse regioni italiane più di 3.600 malati vengono assistiti ogni giorno nelle loro case dalle 20 équipes di specialisti ANT, che portano al domicilio del sofferente e alla sua famiglia tutte le necessarie cure di tipo ospedaliero e socio-assistenziale. Sono comp-lessivamente 425 i professionisti che lavorano per la Fondazione tra medici, infermieri, psicologi, nutrizionisti, fisioterapisti, farmacisti, operatori socio-sanitari e funzionari, cui si affiancano oltre 1.500 volontari iscritti nel registro ANT. Il supporto socio sanitario fornito non si rivolge solo ad alcune esigenze del malato, come ad esempio il controllo del dolore, ma ha un approccio a 360° che affronta ogni genere di problema, sia esso diagnostico, terapeutico, infermieristico, psicologico e sociale nell’ottica del “benessere globale”. La Fondazione ha due anime, da una parte i professionisti, dall’altra i volontari, che rappresentano una risorsa inestimabile dal punto di vista etico e morale: ANT opera infatti in Italia attraverso un centinaio di Delegazioni, dove la pre-senza di volontari è molto attiva. Alle Delegazioni competono, a livello locale, le iniziative di sensibilizzazione e raccolta fondi e la predisposizione della logistica necessaria all’assistenza sanitaria domiciliare. ANT è inol-tre fortemente impegnata nella prevenzione oncologica con progetti di diagnosi precoce del melanoma, delle neoplasie tiroidee, ginecologiche e mammarie. Nell’ambito del solo progetto di prevenzione del melanoma, che ha preso il via nel 2004, sono stati visitati 52.322 pazienti in 48 diverse province italiane (dato aggiornato al 30 giugno 2012). La Fondazione ha recentemente ampliato in maniera consistente il proprio raggio d’azione in questo ambito, sia grazie all’Ambulatorio Mobile - Bus della Prevenzione, dotato di moderna strumentazione per realizzare visite in ogni zona d’Italia, sia con il potenziamento della propria rete di ambulatori: a quello già esistente a Bologna presso la sede della Fondazione, se ne sono aggiunti cinque nel capoluogo emiliano e uno a Brescia. Prendendo come anno di riferimento il 2011, l’attività della Fondazione ANT è finanziata, fatta eccezione per i proventi derivanti da convenzioni con Aziende Sanitarie Locali (ASL) – pari al 14% del totale – per la maggior parte dalle erogazioni di privati cittadini e dalle manifestazioni di raccolta fondi organizzate (56%), dal contributo del 5x1000 (13%) – ANT è la 9^ Onlus nella graduatoria nazionale – da lasciti e donazioni (10%), dagli enti pubblici (3%), da banche e fondazioni (1%) e infine dalla gestione immobiliare e finanziaria (3%).

Fondazione ANT Italia Onlus - Istituto delle Scienze Oncologiche, della Solidarietà e del VolontariatoVia J. di Paolo, 36 - 40128 Bologna Tel. + 39 051 7190111 - Fax +39 051 7190150

www.ant.it - Conto corrente postale 11 42 44 05

BREVE PROFILO DELLA

FONDAZIONE ANT

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Panta Rhei - Anno I° - N° II • 19

“Fedeltà, Fratellanza,

Libertà, Amore”

UN NATALE DI SOLIDARIETA’ CON LE INIZIATIVE DELLA FONDAZIONE ANT ITALIA ONLUS

Con l’arrivo delle festività, si moltiplicano le occasioni per essere vicini alla Fondazione ANT Italia Onlus. Prosegue la campagna nazionale di raccolta fondi “Stelle della Solidarietà”, che da novembre si sta svol-gendo in molte zone d’Italia. Per tutto il mese di dicembre nelle principali città così come nei piccoli cen-tri sarà possibile trovare le Stelle di Natale ANT offerte dai Volontari della Fondazione. Con una piccola donazione si potrà sostenere l’assistenza socio-sanitaria domiciliare gratuita ai Sofferenti di tumore e i progetti di prevenzione oncologica portati avanti da ANT. Chi lotta contro un tumore merita una stella è il claim della campagna pubblicitaria, realizzata dall’agenzia Diaframma Advertising di Firenze.

A Natale sono tante le occasioni solidali attraverso cui si può sostenere la Fondazione. Per augurare buone feste, ANT propone doni socialmente utili come Pandori, Panettoni, Biglietti d’auguri e Carta da Lettere caratterizzati da decorazioni natalizie e personalizzati con il logo della Fondazione. Si possono richiedere direttamente alla sede ANT contattando i numeri 051 7190123 (Pandori e Panettoni) e 051/7190125-126 (Biglietti e Carta da lettere).

“Invitiamo tutti a contribuire al progetto Eubiosia facendo un’offerta per i prodotti solidali ANT, che diventano simbolo della risposta concreta alla crisi. Siamo noi i protagonisti di questa crisi – afferma Raffaella Pannuti, Presidente ANT – siamo noi che dobbiamo trovare nuove risposte e un nuovo equilibrio, equilibrio che passa attraverso la riflessione, l’impegno personale, la solidarietà e la coesione sociale. Solo affrontando in prima persona questi temi potremo superare la crisi economica - ma soprattutto di valori - che stiamo attraversando”.

I fondi raccolti con i prodotti natalizi andranno a supporto delle attività della Fondazione ANT, che rap-presenta la più ampia esperienza di assistenza oncologica socio-sanitaria domiciliare gratuita al mondo: dal 1985 a oggi ANT ha infatti assistito oltre 90.000 Sofferenti in modo completamente gratuito in nove regioni d’Italia. Dal 2004 la Fondazione è inoltre impegnata nel campo della prevenzione oncologica, con progetti gratuiti di diagnosi precoce del melanoma, dei tumori tiroidei, delle neoplasie ginecologiche e mammarie.

Per informazioni sui luoghi e le date in cui trovare le Stelle della Solidarietà ANT e per conoscere le iniziative della Fondazione è possibile visitare il sito www.ant.it.

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Il giorno 29 novembre presso la sala conferenze dell’ editore Gangemi a Roma si è svolta la presenta-zione del libro “Aldo Caldari – Diario della prigionia ad Hammerstein”. Il libro, in edizione fuori commercio, è stato curato dal figlio Luigi su manoscritti del padre e su fotografie dell’epoca rinvenute negli album di famiglia. Il Capitano degli autieri Aldo Caldari, del Regio Esercito Italiano, mentre guidava una colonna di auto-mezzi verso Roma, fu catturato presso un posto di blocco tedesco a Borgo Panigale (a nord di Bologna) il 9 settembre 1943, essendo nel frattempo stato fir-mato l’armistizio con gli anglo-americani. Si dichiarava responsabile della colonna, in qualità di Ufficiale, e che tutti i presenti autisti ed operai erano civili sotto il suo comando anche se per una gran parte di essi non era così. Fu quindi tradotto in prigionia ed i suoi uomini furono lasciati liberi. Il libro ha una premessa e una biografia del Capitano Caldari in quanto, a detta dell’autore, non avrebbe avuto senso riportare solo il diario della pri-gionia ma era importante descrivere uno spaccato di vita dell’epoca. Nonostante il libro verta su un periodo storico molto delicato, tutti i relatori intervenuti hanno conve-nuto come nel diario non sia presente alcuna parola di odio o di vendetta nei confronti di alcuno.

Il moderatore, il giornalista Vincenzo D’Ambra, ha aperto il Convegno illustrando le motivazioni che hanno portato l’arch. Luigi Caldari a realizzare il libro. Ha preso poi la parola Mons. Natalino Zagotto. Il suo intervento è stato molto toc-cante, ricordando come molti italiani, come il Cap. Caldari, si sono travati nella medesi-ma situazione di grande disagio e difficoltà ma che hanno saputo reagire agli eventi negativi nei quali si sono trovati anche se non tutti sono riusciti a rientrare in Italia. Successivamente è intervenuto il Gen. Serafino Liberati con un intervento mirato alla vita militare di quei difficili momenti e ha criticato la lettera ricevuta dal Capitano da parte del Distretto Militare di Roma sui benefici di guerra non concessi pur trattandosi solo di avanzamento di grado: non è così che si rispetta chi a com-battuto onorevolmente nel Regio Esercito.

Il Col. Pierluigi Imbrighi ha anche lui toccato le problematiche nelle quali si sono trovati i militari ita-liani dopo l’8 settembre e si è commosso al ricordo di quei tristi eventi. Ha preso, poi la parola l’Ing. Marco Montani, amico di famiglia, ricordando la lunga amicizia di suo padre, anch’esso Ufficiale degli Autieri, con il Cap. Aldo Caldari.

ALDO CALDARI... DIARIO DELLA PRIGIONIA AD HAMMERSTEIN.

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Infine è intervenuto l’Arch. Luigi Caldari, autore del libro, accennando ad alcuni eventi meno drammatici che il padre gli aveva raccontato. Vincenzo D’Ambra ha poi chiuso il Convegno ringraziando i numerosi presenti di essere interve-nuti ad ascoltare i relatori su un diario di guerra che rappresenta le difficoltà e i problemi dei soldati italiani in un periodo storico che ha drammatica-mente coinvolto l’intero popolo italiano. Inoltre ha ringraziato l’Editore Gangemi e i suoi collabo-ratori per l’impegno nella stampa del libro e per l’ospitalità offerta nella sua sala delle conferenze. Ai presenti, prima del cocktail finale, è stata regalata una copia del libro, trattandosi di una edizione fuori commercio così come ha voluto la famiglia Caldari. Guido Caldari** in esclusiva per Panta Rhei

La Gangemi editore invita la S.V. alla presentazione del volume

ALDO CALDARI diario della prigionia ad Hammerstein

di Luigi Caldari

Giovedi 29 novembre 2012 alle ore 18.00 Sala Mostre e Convegni Gangemi Editori – via Giulia 142, Roma

Intervengono: Mons. Natalino Zagotto – Gen.Serafino Liberati - Ing. Marco Montani

Col. Pierluigi Imbrighi – Arch. Luigi Caldari Introduce Vincenzo D’Ambra

GANGEMI EDITORE Spa Roma – piazza S. Pantaleo, 4 – via Giulia, 142 / Sala Mostre e Convegni – Tel. 06.68.72.774

I primi giorni di settembre 1943, il mio papà, Capitano Automobilista ALDO CALDARI,

Regio Esercito Italiano, conduceva una colonna di autocarri (della STA - Società Trasporti Automobilistici – Roma) da Roma verso Torino,

con fermate intermedie, per il trasporto di materiale civile e militare. Al rientro da Torino, presso Bologna, essendo stato firmato nel frattempo,

dal Generale G. Castellano, in nome del Re d’Italia, l’Armistizio con gli Anglo-Americani, fu catturato presso un posto di blocco tedesco a Borgo Panigale, a nord di Bologna.

Si dichiarava responsabile della colonna, in qualità di Ufficiale, e che tutti i presenti, autisti e operai, erano civili sotto il suo comando

anche se per una gran parte di essi non era così. Fu quindi tradotto in prigionia, e i suoi uomini furono lasciati liberi.

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L’oroscopodi BRUNILDE

UNO SGUARDO AL 2013

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Lo scorcio degli ultimi tre mesi del 2012 ha offerto un panorama

talmente serio e complesso da farci comprendere come il Mondo,

con il 2013, non affronterà un “nuovo” anno bensì la prosecuzione

– almeno nei primi 4 mesi – del precedente 2012. Uno strascico

fastidioso, per una serie di fatti incompiuti che, rimanendo in sos-

peso, condizionano i mesi futuri. Almeno quelli più prossimi, non

essendosi esauriti gli effetti precedenti.

Gli influssi astrali complessivi non possono non tenere

conto dei fortissimi campi magnetici che l’attività del Sole ha

determinato nel 2012: energie molto intense che hanno colpito il

nostro Pianeta, condizionando clima, temperatura al suolo, equilibri

delle masse interne, atmosfera, persone, animali, natura.

Molti di questi fortissimi impulsi sono passati inosservati

alla maggior parte del genere umano: meno ai più sensibili, che

pure non si spiegavano molti loro malesseri. Dalle vertigini al

senso di oppressione, dall’emicrania all’inquietudine inspiegabile e

dominante.

Solo gli affetti più sinceri si sono dimostrati porto sicuro

e àncora per contrastare possibili derive.

In un certo senso i segnali confermano una sorta di “fine

del mondo”, ossia l’avvenuto, prepotente, avvio di una serie di cam-

biamenti profondi, radicali: tali da cambiare il mondo, per come lo

conoscevamo.

Assetti sociali, politici, religiosi, finanziari ed economici,

sembrano essere entrati in una roulette vorticosa che gira vor-

ticosamente, scardinando equilibri faticosamente conquistati in

decine e decine di anni e rimettendo tutto in gioco.

Per chi desidera conoscere il “cosa”, “come” e “quando” gli

astri potranno mostraci i loro segni diciamo semplicemente che è

opportuna una riflessione: certe forze negative hanno tessuto una

sorta di sottile scudo attorno al mondo, impedendo - tanto alle

energie positive provenienti dallo spazio che a quelle sulla Terra -

di poter liberare tutto il loro benefico dinamismo.

Complessivamente, i segni di acqua e di fuoco subiranno

meno il peso di questi influssi negativi, mentre quelli di terra sen-

tiranno maggiormente la pesantezza delle situazioni.

In ogni caso proprio gli avvenimenti del 2012 ci hanno

indotto a reagire, determinando un adattamento alle nuove situ-

azioni; ciò ha portato e porterà in ogni caso a soluzioni: il fatto che

possano essere più o meno radicali e quindi definitive sta nella

capacità che a tutti i livelli – specie se di responsabilità - l’Uomo

riprenda la sua Armonia con la Natura.

Questo significherà fare dei passi indietro: ma serviranno

a rafforzare, ance se lentamente, l’equilibrio dei singoli e delle

Nazioni: un equilibrio che sarà faticosamente riacquistato entro un

periodo di 3 – 5 anni.

Il mondo sarò allora molto diverso e solo chi sarà capace

di guardarlo con occhi nuovi potrà “viverlo” appieno, senza il con-

dizionamento di ricordi che potrebbero diventare pesanti come

vecchie àncore arrugginite.

I ricordi, ciò che lasceremo dietro di noi non sarà quindi

una vera e propria “perdita”, bensì aprte di una “nuova via”, utile ad

un rinnovamento profondo all’insegna di ritmi più lenti e di un

ritorno agli antichi e più solidi Valori.

Se gli Uomini – tutti – sapranno trovare dentro di sé queste vibra-

zioni oggi smarrite, ebbene dopo i primi quattro mesi più delicati si

avranno importanti schiarite e – finalmente – una via, un indirizzo,

sicuro da seguire: cui seguiranno tempi improntati alla costruzione

del “nuovo”, piuttosto che non alla “ricostruzione del vecchio”.

Valutazione dei campi astrali, filosofia, musica, numerolo-

gia, valutazioni alchemiche, seguono fasci di identiche vibrazioni:

le medesime che percorrono la Natura nella sua cosmologica

visione.

Come può, quindi, l’Uomo sottrarvisi ?

Può l’Uomo sentirsi così pieno di sé – e quindi, legato

al “materiale” - da allontanarsi ancora di più dallo “spirituale”, così

opponendosi all’Armonia cosmica, alla Natura ed alle sue leggi ?

Nella risposta è la cifra del 2013 e degli anni che

seguiranno.

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“Tutto scorre...”

Designer: WebArt VR

ADACAndrea Catarci

ANT - Ass. Nazionale TumoriAssociazione Rèsonnance Italia

Donatella MessiElizabeth SombartFederico Blasi S.r.l.

Guido Caldari

Giuseppe BellantonioVincenzo Blandamura

BrunildeAntonella Colonna Villasi

Antonio GenoveseDon Gregor

Diego MeneghinottoPresidenza Municipio Roma XI

PANTA RHEIP E R I O D I C O D I C U L T U R A , A R T E E S O C I E T A ’

Un ringraziamento a quanti hanno contribuito per il successo di PANTA RHEI :

PA N TA R H E I . I N F O @ G M A I L . C O M