pc fotografare le mongolfiere

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48 PC PHOTO ReD Photographers Professione

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ReD PhotographersProfessione

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Questa è una situazione rarissima, per la nebbia e per il numero di mongolfie-re presenti, visto che alle mongolfiere non è consentito prendere il volo con la nebbia. Stavo fotografando in un’altra direzione e non mi ero reso conto della situazione che si stata sviluppando dietro di noi. Ho avuto solo il tempo di scattare qualche foto, prima che la scena cambiasse e il momento magico svanisse.

ReD Photographers

La specializzazione è importante e ReD Photographers sono un punto di

riferimento per la fotografia di mongolfiere. Roberto e Daniela ci parlano dei

segreti e delle tecniche di questo lavoro, gli appuntamenti da non mancare.

ReD, come si può intuire, sta per Roberto e Daniela, ovvero Roberto Magni e Daniela Comi che sono spe-cializzati in reportage di viaggio e mongolfiere. Se il primo è un genere fotografico ampiamente diffuso, il se-condo rappresenta invece una nicchia e per questo ci incuriosisce non poco, sia dal punto di vista tecnico che da quello “filosofico”. Incontro Daniela e Roberto in un’osteria di Imola e la conversazione si fa subito cordiale ed interessante. Roberto è emiliano e parla volentieri, mentre la bergamasca Daniela è un po’ più riservata e fa solo alcuni interventi, ma le sue precisazio-ni sono sempre utili e opportune. Una bella coppia.

Partiamo da voi. Come vi siete co-nosciuti?E’ una storia un po’ strana. Io sono di Bologna, mentre Daniela è di Bergamo, ma ci siamo conosciuti in Olanda, dove mi trovavo per un reportage, mentre lei era in vacanza con delle amiche e di fotografia non si interessava più di tanto. Poi ci siamo scambiati le foto e visto che avevo un paio di macchine in più gliele ho por-tate a casa, le davo le dritte... “e così ad un certo punto gli ho dato la paga” interviene Daniela ridendo. Replica Roberto: “è vero anche questo, ciascu-no ha una sua sensibilità e i suoi punti di forza”.

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Quando seguiamo le mongolfiere ci piace anche ambientarle. In questa zona è facile trovare delle mucche al pascolo per niente impaurite dalle mongolfiere. I piloti in questi casi utilizzano il bruciatore detto “da vacche” che è molto più silenzioso rispetto a quello usato regolarmente.

Dove si svolgono le principali mani-festazioni di mongolfiere?La Balloon Fiesta ad Albuquerque in New Mexico (USA) è il più grande e famoso raduno nel mondo. A livello europeo quello che ospita il maggior numero di palloni è il Mondial Air Ballons, che si svolge ogni due anni a Chambley in Francia; l’edizione di quest’anno sarà l’undicesima e celebra i suoi vent’anni. È un evento che in dieci giorni richiama in media 350.000 spettatori, 3.000 piloti ed equipaggi, 1.000 palloni e 67 nazioni invitate. In Germania i raduni sono numerosi ma probabilmente il più importante è la Warsteiner Mongolfiade presso lo stabilimento della famosa birra che in questo settore è attiva con diverse mongolfiere e dirigibili. Parlando di raduni invernali la ma-nifestazione a cui non bisogna man-care è quella di Chateau d’Oex in Svizzera.In quella stessa zona a Losanna è nato Bertrand Piccard, figlio di Jacques e nipote di Auguste, da una famiglia il

cui nome è legato alla scienza e alle esplorazioni in tutto il mondo. Ed è proprio da Chateau d’Oex che i piloti Bertrand Piccard e Brian Jones sono partiti per fare il giro del mondo con l’Orbiter 3. In Inghilterra è molto bello il meeting di Bristol che, come quello di Chateau d’Oex, nel 2008 ha celebrato il 30° anniversario. Anche in Italia ci sono raduni, ma non sono molto numerosi: a Fragneto Monforte (BN), Todi (PG), Mondovì (CN), Dobbiaco (BZ), Carpineti (RE), Siena e Ferrara.

Viaggiate molto?Di fatto cerchiamo di non mancare agli appuntamenti più importanti, anche se questo comporta lunghi viaggi in mac-china visto che i raduni internazionali più prestigiosi si svolgono quasi tutti nel nord Europa. L’anno scorso il viaggio più impe-gnativo è stato sicuramente quello ad Albuquerque in New Mexico, ma è una trasferta che non riusciamo a fare tutti gli anni.

Quali sono le problematiche di ri-presa?Innanzitutto quelle atmosferiche e di ambientazione delle immagini. A volte il tempo è brutto, altre volte è bellissi-mo, ma se c’è vento non si parte. Così può succedere che su 3-4 giorni di trasferta ci sia una sola giornata utile per le riprese e si deve ottimizzare l’attività. Non ci limitiamo a fotografare le mon-golfiere contro il cielo, perché così non si avrebbe mai l’idea di dove è sta-ta scattata la foto. Per questo motivo è utile fotografare da punti sopraelevati, come ad esempio il campanile di una chiesa nelle vicinanze o, ancora me-glio, riuscire a decollare tra i primi. Si riescono così a scattare foto dall’alto dei palloni ancora sul campo. Successivamente in volo si compon-gono immagini ambientate con diverse mongolfiere nel cielo. Va anche ricor-dato che è difficile seguire bene molte mongolfiere, che possono trovarsi di-stanti le une dalle altre per gran parte del tempo. Una cosa alla quale non si pensa mai è che volare in mongolfiera

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Le fasi preparatorie, con l’accensione dei bruciatori. Queste foto cerco sempre di farle in controluce per non avere problemi con le persone. La foto è stata scattata da lontano, col 300mm, facendo l’inquadratura in modo che il sole si trovasse di proposito nella zona dei bruciatori.

Particolare di un carrello aerogra-fato. Alcuni ci attaccano degli adesivi, altri i marchi degli sponsor, mentre altri ancora li de-corano in questo modo, con colori affini a quelli del-la mongolfiera.

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significa diventare parte del vento e puoi volare anche a velocità sostenuta senza sentire un filo d’aria. Quando senti un po’ di brezza, significa che il vento sta cambiando direzione e la mongolfiera sta prendendo un’altra strada.

Preferite una fotografia istintiva,

oppure quella più ragionata e pia-nificata?In prevalenza quella istintiva ma, lavo-rando in coppia, è necessario dividersi i compiti altrimenti, come capitava le prime volte, c’è il rischio di portare a casa molte immagini doppie. Per diversificare la ripresa ed avere maggiori opportunità cerchiamo di

stare in posizioni differenti e di utiliz-zare ottiche diverse. In genere quando uno di noi vola, l’altro rimane a terra e cerca di seguire il gruppo delle mon-golfiere in volo e di raggiungerle per l’atterraggio. Nel frattempo ci teniamo in contatto con delle piccole radio tra-smittenti. La sera ci confrontiamo e annotiamo

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Una cosa che faccio spesso sono questi controluce esagerati, perché le vie di mezzo non mi danno soddisfazione. La mongolfiera a forma di fuso è la replica dell’Orbiter 3 della Breitling, quella che ha fatto il giro del mondo.

la tipologia delle immagini realizzate; in questo modo abbiamo la sicurezza di non tralasciare nulla e di avere un reportage completo in ogni sua parte. Però nelle belle giornate cerchiamo di scattare molto e un po’ di tutto, perché potrebbe essere l’unica occasione per farlo. Come in tutti i campi aiuta molto co-

noscere l’ambiente, i soggetti e il loro comportamento. Non guasta avere anche una buona dose di fortuna.

Chi sono i tipici clienti delle vostre foto? Che esigenze hanno?Tutti sono potenziali clienti, dal pri-vato appassionato alle aziende che sfruttano la mongolfiera per scopi

pubblicitari. È importante che nel fo-togramma il loro pallone sia in primo piano, ma sono anche apprezzate le foto in gruppo con altre mongolfiere purchè la loro sia bene in vista. A volte si parte per eseguire un repor-tage già concordato, ma altre volte capita che le richieste vengano fatte sul posto. Inoltre distribuiamo ai vari piloti ed equipaggi il nostro biglietto da vi-sita così, una volta a casa, possono richiederci il materiale da visionare. Viceversa quando riusciamo ad avere diverse immagini di una mongolfiera chiediamo loro un contatto per mo-strare le foto.

Lavorate anche tramite internet? Come vi regolate per i prezzi delle immagini? Ci capita di avere richieste tramite internet, ma i lavori veri e propri sono davvero pochi. Sono molto più comu-ni i contatti che ti fanno soltanto per-dere del tempo, addirittura in qualche occasione dal sito sono state scaricate e utilizzate immagini senza autoriz-zazione. Però indubbiamente internet rappresenta una vetrina mondiale utile e continuativa. Sono molte le variabili che determi-nano il prezzo delle foto. Sul costo influisce la destinazione d’uso della fotografia, la diffusione, la dimen-sione di stampa. Inoltre dipende an-che se viene utilizzata un’immagine d’archivio o se ci viene chiesto di realizzarla.

Daniela, qual è il punto di forza di Roberto? Daniela: è veramente instancabile. Ha una tenacia ed una caparbietà che io non ho. Penso che dopo aver fotogra-fato per dieci o dodici ore possa anche succedere di non avere più voglia di scattare foto per quel giorno. A lui questo non succede, non molla mai.Interviene Roberto: l’esperienza mi ha insegnato che quando ti si presenta una situazione interessante devi sfrut-tarla al massimo e “cogliere l’attimo” indipendentemente dall’ora e dalla stanchezza. In passato non sempre l’ho fatto e mi sono reso conto di aver perso la possibilità di scattare foto irripetibili.Daniela: però a Chambley in Francia le giornate diventano molto lunghe e faticose, ti alzi alle cinque e vai a letto la sera tardi.Roberto: la mongolfiera vola perché l’aria calda è più leggera di quella

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Questa è una mongolfiera dotata di quelle alette che fanno presumere che il pi-lota entri per sistemare il telo e i cavi, per cui vale la pena aspettare per realiz-zare una foto del genere. Si nota anche la sproporzione tra l’uomo e il pallone, anche se questo è un caso limite, visto che si tratta di un involucro per una mongolfiera che porta fino a diciotto persone. Anche in questo caso si vede piuttosto bene lo sponsor, ed è uno dei motivi per cui l’ho fatta, sperando di ven-derla. La luce gradevole contribuisce alla riuscita dell’immagine.

fredda e per questo tende a salire (principio di Archimede). Durante i mesi estivi la temperatura esterna nel-le ore centrali della giornata è troppo alta, quindi si dovrebbe scaldare in modo eccessivo l’aria all’interno del pallone. Per questo motivo si vola nelle prime ore del mattino e nel tardo

pomeriggio. Chambley, dove si svolge ogni due anni il Mondial Air Balloons, non è in grado di accogliere tutte le persone che questa manifestazione richiama, per cui trovi da dormire anche a diversi chilometri di distanza. Questo vuol dire doversi alzare ancora prima e andare a letto ancora più tardi.

Questo sacrificio viene ampiamente ripagato dallo spettacolo che questo evento offre.

Roberto, in che cosa è particolar-mente brava Daniela?Io tendo a preferire il tele, mentre Daniela lavora molto bene col gran-

La foto è stata scattata nel tardo pomeriggio, mentre si sta per atterrare. Si nota la replica dell’Orbiter 3, in una moltitudine di mongolfiere difficile da vedere in un raduno italiano. Se avessi allargato l’inquadratura avrei quasi raddoppiato il numero delle mongolfiere incluse, ma così sarebbero state troppo piccole.

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dangolo. È proprio una questione di gusto e personalità, ecco perché così spesso le nostre foto sono complemen-tari. Le sue composizioni sono sempre piacevoli e ben bilanciate anche in quelle con un taglio grafico. È molto brava anche nella post-produ-zione, nella selezione delle immagini.

Siamo abbastanza critici nella scelta. Qualche volta facciamo un po’ fatica perché capita che, su un’inquadratura simile, ognuno reputi migliore la pro-pria; ma dopo una “sana” discussione scegliamo quella meglio riuscita.

Oltre alla mongolfiera, cercate an-

che di fotografare altro?Daniela: il volo in mongolfiera, a dif-ferenza di quello in aereo, ti permette di avere una visione a 360°. È un volo dolce, rilassante a quote solitamente non eccessive e quando sei lassù gli spunti fotografici davvero non man-cano; anche i tetti e le strade di una

Qui vediamo una fase di recupero. Se non c’è troppo vento, la mon-golfiera viene man-tenuta gonfia anche dopo l’atterraggio, in modo che l’equipaggio la possa individuare più facilmente e rag-giungerla in minor tempo. La luce di taglio illumina bene la mongolfiera per tra-sparenza esaltandone i colori e lo sponsor.

Il volo del mattino, subito dopo la partenza. Io mi trovavo sul bordo della strada, dove transita l’auto col carrello di uno degli equipaggi. Questa immagine potrebbe interessare all’organizzazione dell’evento, come sintesi tra il volo e il recupero.

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Nelle giornate cupe come questa, bisogna cercare gli sporadici raggi di luce, oppure ci si può concentrare sui dettagli, magari usando il flash. Però, in fotografia, quando manca la luce manca tutto.

città possono diventare gradevoli. Scattiamo anche foto di soli paesaggi che descrivono il territorio, ma le foto più apprezzate sono quelle delle mon-golfiere ambientate nel paesaggio.Roberto: naturalmente quando si va ai raduni lo scopo principale è quello di fotografare le mongolfiere, ma questo non ci impedisce, nel tempo libero, di dedicarci ad altri soggetti. A me piace molto anche il ritratto, che in questo ambiente tuttavia è poco richiesto; mi diverto comunque a farne e poi li tengo per me. Mi piace anche fotogra-fare dei particolari, come ad esempio i carrelli che a volte sono arricchiti da colorati disegni.

Qualche indicazione operativa? Qualche grossolano errore da evi-tare?È meglio arrivare sul posto in anti-cipo per valutare i punti di ripresa. Osservare come le mongolfiere si di-spongono sul campo di partenza. L’involucro viene sempre steso a fa-vore del vento, quindi la disposizio-ne varia di volta in volta. Le fasi di gonfiaggio sono abbastanza rapide, il tutto si svolge in pochi minuti, perciò

è consigliabile non lasciarsi prende-re dall’euforia ma è bene rimanere concentrati e curare al meglio poche situazioni per volta. Durante queste fasi noi privilegia-mo l’uso dello zoom grandangolare 16-35mm. Montiamo anche il flash regolato con una leggera sotto-esposi-zione, è utile quando si fotografano gli interni del pallone e anche per schia-rire le ombre nei ritratti ambientati, ad esempio il pilota quando aziona il bruciatore.In alternativa si può montare un medio tele e ricercare particolari e divertirsi con composizioni geometriche e di colore. Un altro bell’effetto si ottiene sfruttando il controluce, cercando di scattare nel momento in cui la mongol-fiera passa davanti al sole evidenzian-done così la trasparenza e i colori.Per le riprese in volo è comodo avere uno zoom 28-70mm e almeno un 70-200mm. Ancora meglio se è un 100-400mm perché non sempre le altre mongolfiere sono vicine.Molto suggestivo è il gonfiaggio not-turno chiamato anche “night glow”. Le mongolfiere si accendono a ritmo di musica creando un’atmosfera unica.

Avete mai avuto problemi tecnici gravi in trasferta?Grossi problemi non ne abbiamo mai avuti perché periodicamente portiamo l’attrezzatura a fare un check-up. Solo una volta al rientro abbiamo dovuto sostituire un gruppo ottico di un 28-70mm. Tuttavia per sicurezza portiamo sem-pre con noi i vecchi corredi manuali con le due T90, a nostro avviso una delle migliori fotocamere realizzate da Canon, corredate da ottiche fisse con focali dal 17mm al 300mm. In una gelida serata d’inverno durante un night glow una delle macchine si è bloccata per il freddo e anche in questo caso abbiamo rimediato utiliz-zando la T90. Un utile consiglio, quando si fotografa con temperature sotto lo zero, è quello di controllare costantemente che le la-melle del diaframma si chiudano rego-larmente; nel caso in cui smettessero di funzionare avremmo tutte le nostre immagini sovra-esposte. Comunque per qualsiasi necessità Canon con il suo servizio CPS (Canon Professional Service) offre un’ottima assistenza.

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Si tratta di un controluce in una situazione nuvolosa, una foto scattata quando ormai tutto sembrava finito. Erano passate le otto di sera e me ne stavo andando, quando ho notato la scena con le persone sull’argine e la mongolfiera che si stagliava nella luce del tramonto. Ci sono foto che apprezzi solo quando le rivedi con più calma, mentre altre ti emozionano e capisci che valgono mentre le scatti, come questa. Questa immagine mi piace per la composizione e i colori caldi.

Gli AutoriRoberto e Daniela in arte Foto ReD. La loro specializzazione professionale è quella del colorato mondo delle mongolfiere, che offre immagi-ni davvero suggestive, oltre al reportage di viaggio. Foto ReD Photographers.e-mail: [email protected] [email protected] [email protected] web site: www.fotored.it

Fate elaborazioni e ritocchi in post-produzione?Il minimo, solo quanto è strettamente indispensabile per ottimizzare l’im-magine: una regolazione delle luci, un po’ di contrasto e poco altro. Per la stampa i photo editor mi chiedono sempre immagini molto sature di co-lore, anche oltre il mio gusto, per dare un maggiore impatto visivo. Questo vale soprattutto per le foto destinate alle riviste dove è necessario catturare l’attenzione del lettore.

Una cosa che invece non facciamo mai è quella di aggiungere o spostare mon-golfiere per ottenere un gruppo più ric-co ed interessante. Quello che c’è nella foto è quello che c’era nella realtà.

Finora abbiamo parlato di mon-golfiere, ma siete anche fotografi di reportage.Ci dedichiamo al reportage durante le nostre vacanze. Spesso viaggiamo soli, ma quando è possibile ci piace organizzare il viaggio insieme ad altri

amici fotografi. L’itinerario cerca di soddisfare le esigenze e gli interessi di tutti. La parola d’ordine è “non si corre” e uno non deve mettere fretta all’altro. Non amiamo fare viaggi or-ganizzati di gruppo perché hanno orari e un programma da rispettare, perciò limitativi. Nei nostri viaggi cerchiamo di respirare e cogliere la quotidianità rimanendo a stretto contatto con la gente del luogo. Per fare questo non ci vuole fretta.

Dario Bonazza

Prossimo evento

Mondial Air BalloonsAir Base Cambley LorraineFrance dal 24 luglioe 2 agosto 2009 website www.pilatre-de-rozier.com