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L’ECO DI CESARE CRONISTI IN CLASSE L’insediamento del Consiglio Comunale dei Ragazzi: un’esperienza emozionante M ercoledì 21 dicembre alle ore 10:00 in Sala Allende si è insediato, per la prima volta nella storia di Savignano, il Consi- glio Comunale dei Ra- gazzi. Quando siamo arrivati in Sala Allende, ci sia- mo seduti accanto agli studenti della 1^G del- la scuola media “Giulio Cesare”, della 5^A e 5^B della scuola primaria “Dante Alighieri” e della 5^ della scuola primaria “Gianni Ro- dari”, che come noi partecipano a questo progetto. I nostri compagni Giovanni Rossi, Diego Martucci e Simon Lazzari sono saliti sul palco, come tutti gli altri alunni eletti consiglieri. CONTINUA A PAGINA 5 Giornalino dell’I.C. di Savignano sul Rubicone MY ERASMUS + Trip to London E rasmus + is a school project which our school offers to all pupils who want to travel Europe and meet new friends. Thanks to this project, students can live a fantastic experience: go abroad and attend classes at a foreign school for five days!! Everybody can partici- pate and if pupils can- not travel they can just host a foreign student in their homes. In fact, next MAY 2017, our school will host the ERAS- MUS+ INTERNATION- AL MEETING and del- egations from Spain, Germany, France, Great Britain and Fin- land will come to Sa- vignano and will be hosted by the local families. Last November, six students (Rebecca, Nicolò, Lorenzo, Filip- po, Federico and I), together with two teachers (Prof.ssa Bi- sacchi and Prof.ssa Berardi) and our Headmaster (Mr. Do- menico Guarracino) travelled to Great Britain. We stayed in Croy- don, a town south of London. The town of Croydon is very nice: there are lots of trees, it is very clean and people are very polite. CONTINUA A PAGINA 2 ______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ L’insediamen- to del Consi- glio Comunale dei ragazzi Pagg 1, 4 & 5 My ERASMUS + Trip to Lon- don Pagg 1 & 2 Aria e acqua si scambiano di posto Pag 3 Le prime ri- chieste al sin- daco neo- eletto Pag 5 Micky, il mo- scerino corag- gioso Diario di un cane Pag 6 L’angolo della poesia Pag 7 Sempre e co- munque pre- senti… ovun- que! Pag 8 Il nuovo volto dell’Italia Pag 9 Mistero Cruciverba umoristico Pag 10 La globalizza- zione Pag 11 Il coraggio contro la pau- ra del bulli- smo Ringraziamen- ti Pag 12 Differenziare

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L’ECO DI CESARE

CRONISTI IN CLASSE L’insediamento del Consiglio Comunale dei

Ragazzi: un’esperienza emozionante

M ercoledì 21 dicembre alle ore 10:00 in Sala Allende

si è insediato, per la prima volta nella storia di Savignano, il Consi-glio Comunale dei Ra-gazzi. Quando siamo arrivati in Sala Allende, ci sia-mo seduti accanto agli studenti della 1^G del-

la scuola media “Giulio Cesare”, della 5^A e 5^B della scuola primaria “Dante Alighieri” e della 5^ della scuola primaria “Gianni Ro-dari”, che come noi partecipano a questo progetto. I nostri compagni Giovanni Rossi, Diego Martucci e Simon Lazzari sono

saliti sul palco, come tutti gli altri alunni eletti consiglieri.

CONTINUA A PAGINA 5

Giornalino dell’I.C. di

Savignano sul Rubicone

MY ERASMUS + Trip to London

E rasmus + is a school project which our school offers to

all pupils who want to travel Europe and meet new friends. Thanks to this project, students can live a fantastic experience: go abroad and attend classes at a foreign school for five days!! Everybody can partici-pate and if pupils can-not travel they can just host a foreign student in their homes. In fact, next MAY 2017, our school will host the ERAS-MUS+ INTERNATION-

AL MEETING and del-egations from Spain, Germany, France, Great Britain and Fin-land will come to Sa-vignano and will be hosted by the local families. Last November, six students (Rebecca, Nicolò, Lorenzo, Filip-po, Federico and I), together with two teachers (Prof.ssa Bi-sacchi and Prof.ssa Berardi) and our Headmaster (Mr. Do-menico Guarracino) travelled to Great Britain. We stayed in Croy-don, a town south of

London. The town of Croydon is very nice: there are lots of trees, it is very clean and people are very polite.

CONTINUA A PAGINA 2

______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

L’insediamen-to del Consi-glio Comunale dei ragazzi

Pagg 1, 4 & 5

My ERASMUS + Trip to Lon-don

Pagg 1 & 2

Aria e acqua si scambiano di posto

Pag 3

Le prime ri-chieste al sin-daco neo-eletto

Pag 5

Micky, il mo-scerino corag-gioso Diario di un cane

Pag 6

L’angolo della poesia

Pag 7

Sempre e co-munque pre-senti… ovun-que!

Pag 8

Il nuovo volto dell’Italia

Pag 9

Mistero Cruciverba umoristico

Pag 10

La globalizza-zione

Pag 11

Il coraggio contro la pau-ra del bulli-smo

Ringraziamen-ti

Pag 12

Differenziare

MY ERASMUS +

Trip to London

L’ECO DI CESARE Pagina 2

CONTINUA DALLA PRIMA PAGINA

We all stayed with local families. We attended lessons at THOMAS MOORE CATHOLIC SCHOOL, which looked like the Harry Potter school and had a lot of laboratories, sports field and a swimming pool!

Here we did many different activities: we went to the Science Museum in London, we attended a science labora-tory and we visited London. In London we went to Downing Street, we saw the Big Ben, Trafalgar Square, the Horse Guard Palace and Buckingham Palace.

On the third day all countries present-ed their work on their Constitutions to the others. It was very interesting be-cause we had the opportunity to un-derstand the political organization of other countries.

I think it was a great experience be-cause we learned how to travel in a big city (by bus, underground, train, tram), how people live and what they eat in a foreign country, but we also

got to speak English and met different people from other countries. It was also fun to get to know more people from our own school.

Ester Rinaldi 3ªA

Cronaca

scolastica

N°1 febbraio 2017

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Iniziata la scuola media, durante le ore di scienze abbiamo fatto degli esperimenti molto divertenti. Vogliamo descriverne uno in particolare che abbiamo riprodotto a casa.

Lo scopo principale dell’esperimento è: dimostrare che l’aria occupa uno spazio.

Che cosa serve

Una bottiglia di plastica

(senza tappo)

Un palloncino

Dell’acqua.

Procedimento

Si riempie il palloncino d’acqua, co-me se dovessimo preparare un “gavettone”.

Poi si applica il palloncino all’imboc-catura della bottiglia tenendolo con una mano.

Infine si solleva il palloncino e, tenendolo sempre con la mano, si lascia cadere tutta l’ac-qua nella bottiglia.

Che cosa si osserva?

Al contrario di quanto ci si potrebbe aspettare, quando tutta l’acqua entra nella botti-glia il palloncino non si sgonfia!

Perché?

Quando l’acqua scende nella bottiglia, “scaccia” l’a-ria che si trova al suo interno, che si trasferisce nel palloncino prendendo il posto “liberato” dall’acqua.

Questo esperimento ci ha permesso di osservare due cose:

La bottiglia, anche se all’inizio sembrava vuota, in realtà era piena d’aria.

L’aria occupa uno spazio. L’acqua del pallonci-no, infatti, per entrare nella bottiglia ha dovuto prima “cacciare via” l’aria, costringendola a cer-care posto altrove.

Questa è una dimostrazione pratica di un’importante proprietà della materia, chia-mata impenetrabilità. Secondo questa proprietà, due corpi, cioè due porzioni di materia, non possono occupare lo stesso spazio contemporaneamente. Uno deve ne-cessariamente cedere il posto all’altro e, co-me spesso accade… vince il più forte!

Arianna Carino, Anita Donati, Emma Gollinucci 1ªE

N°1 Pagina 3

Esperimenti scientifici

Aria e acqua si scambiano di posto

CONTINUA DALLA PRIMA PAGINA

Eravamo tutti molto emozio-nati, soprattutto il nostro com-pagno Giovanni che, avendo avuto 12 voti come Mattia Vi-tali ma essendo più grande di età, sapeva che sarebbe stato proclamato sindaco. Diego e Simon, una volta ri-

tornati a scuola, hanno rac-contato che Giovanni ha chie-sto loro di aiutarlo a salire sul palco perché dall’amozione gli tremavano le gambe. Per fortuna il presidente del consiglio comunale Lorenzo Silvagni e il sindaco Filippo Giovannini hanno accolto Gio-vanni e tutti i consiglieri con la

L’ECO DI CESARE Pagina 4

L’insediamento del Consiglio

Comunale dei Ragazzi: un’esperienza emozionante

CRONISTI IN CLASSE Ecco l’articolo con cui la nostra scuola ha partecipato al 1°

turno del Campionato di giornalismo indetto anche quest’anno dal Resto del Carlino.

Cronaca

scolastica

consueta cortesia e gentilezza e così tutti si sono sentiti più tranquilli e a loro agio. La seduta si è aperta con il discorso del sindaco senior, a cui è seguito il discorso del nostro Dirigente Scolastico Do-menico Guarracino. Successivamente il presidente del consiglio comunale ha fatto

l’appello per verificare la pre-senza di tutti i consiglieri, tre per ogni classe partecipante a cui si aggiunge un consigliere supplente. Nella nostra classe era assente Samuele Auletta e così Simon, eletto consigliere supplente, lo ha sostituito e ha partecipato alle votazioni. Poi i consiglieri, alzando la mano, hanno approvato la de-cisione di eleggere Giovanni sindaco dei ragazzi. Quindi il neo eletto sindaco con le seguenti parole: «Prometto di adempiere al mio mandato secondo coscienza, impegno ed in conformità alle leggi dello Stato» ha prestato il suo giuramento e ha ricevu-to la fascia tricolore dal sinda-co Giovannini. Il sindaco dei ragazzi ha preso posto accanto al presidente del consiglio comunale e ha pronunciato il suo discorso: « Desidero innanzitutto ringra-ziare i compagni che mi hanno votato e che hanno riposto fiducia in me. Oggi incontro per la prima volta tutti i consi-glieri, con i quali intendo colla-borare in modo sereno e profi-

cuo. Ascolterò tutti e sono convinto che ogni consigliere, in base alle proprie potenziali-tà e alle proprie passioni, pro-porrà idee e progetti che sa-ranno di aiuto e porteranno felicità ai giovani savignanesi. Così anche noi potremo dare il nostro piccolo contributo all’amministrazione comunale e al paese.» Terminato il discorso, Giovanni ha proclamato Mattia Vitali della 5^B della “Dante Alighie-ri” vicesindaco e ha scelto i capigruppo: Gabriele Baiocchi della 5^ “Gianni Rodari” per l’ambiente, Federico Tondo della 5^A della “Dante Alighie-ri” per scuola e cultura, Alfre-do Torroni della 1^G della “Giulio Cesare” per sport e tempo libero e il suo compa-gno Diego Martucci per cittadi-nanza attiva e solidarietà. Infine sono stati presentati i loghi che gli alunni delle classi partecipanti hanno realizzato. Diego ha descritto i sette loghi realizzati dalla nostra classe e gli altri capigruppo e/o consi-glieri hanno fatto altrettanto, poi c’è stata la votazione.

N°1 Pagina 5

Il logo che ha avuto il maggior numero di voti è stato quello realizzato da Diego, con la scritta CCR in arancione e al centro della seconda C il motto della nostra classe “Rendiamolo possibile” e l’em-blema della Repubblica Italia-na. La mattinata si è conclusa con le foto di rito e gli abbracci dei genitori e dei nonni che hanno assistito all’evento. Siamo appena all’inizio di que-sto percorso, iniziato il 18 no-vembre con la visita in Comu-ne a cui sono seguite le elezio-ni del 14 dicembre. Ci aspettano tre riunioni del Consiglio Comunale dei Ragaz-zi nei mesi di gennaio, marzo e maggio. Siamo sicuri che il sindaco dei ragazzi e i consiglieri si impe-gneranno al massimo, si fa-ranno portavoce delle richieste dei compagni di classe e li rap-presenteranno al meglio.

Gli alunni della 2ªG

Le prime richieste al sindaco neo-eletto

Gent.mo Sindaco jr

Siamo Maddalena e Lorenzo, due alunni della scuola se-condaria di primo grado.

In questa lettera vorremmo avanzare alcune proposte riguardo a come migliorare la struttura e le attrezzature della nostra scuola.

La prima cosa che le vorrem-mo chiedere è di dotare la scuola di armadietti persona-li. Sappiamo che sarebbe una grande spesa, ma secondo noi sarebbe molto utile, per-ché eviteremmo di portare tanti libri e di conseguenza il nostro zaino sarebbe più leg-gero.

Potremmo inoltre depositare tutto ciò che è ingombrante o non immediatamente ne-

cessario; servirebbero inoltre per custodire oggetti perso-nali, che non vogliamo per-dere.

Ovviamente questi armadiet-ti dovrebbero essere dotati di combinazioni personali, per evitare che vengano violati.

Vorremmo inoltre che avan-zasse la proposta di togliere le turche nei bagni, perché anche se sono più igieniche, sono scomode.

Una cosa molto importante sarebbe anche quella di ripa-rare i muri e sostituire le scale, in modo da avere una scuola sicura dal punto di vista anti-sismico e sistema-re le tubature che causano sempre infiltrazioni d’acqua.

Inoltriamo ancora altre due richieste: una riguarda la pa-lestra, che risulta obsoleta e sprovvista di attrezzature necessarie con spogliatoi ina-deguati , l’altra riguarda l’au-la di informatica con compu-ter inefficienti.

Scriviamo a lei questa lette-ra, sperando che proponga questi interventi, che rende-rebbero la scuola più confor-tevole.

Cordiali saluti

Maddalena B. e Lorenzo F.

3ªC

L’ECO DI CESARE Pagina 6

I n un piccolo paesino sulla collina, ricoperto dal ver-de, abitava un piccolo mo-scerino di nome Micky.

Per mostrare il suo coraggio il piccolo decise di andare a vive-re a Gigantopoli dove vivevano animali giganti e possenti. Co-sì, all’alba del mattino seguen-te, preparò tutto il necessario per vivere e s’incamminò verso la sua meta. Arrivato il mosce-rino, felice, incominciò a girare per la città in cerca di un posto dove sistemarsi. Al tramonto, stanco, trovò una mini casetta su un albero munita di letto, bagno, cucina e salotto che faceva al caso suo. Distrutto andò a dormire con il ghiaccio appoggiato su un occhio per-ché, nel pomeriggio, durante la ricerca, un elefante con le zampe giganti schiacciò Micky facendogli diventare l’occhio nero e gonfio. L’indomani si alzò alle sei del mattino, fece colazione, si lavò e uscì andan-do a cercare un lavoro. D’al-tronde come faceva a pagare l’affitto e a nutrirsi se non ave-va soldi? A un certo punto, notò un vo-lantino dove c’era scritto:

“Il ristorante Più Gusto cerca un cameriere che serva i

clienti, porti i piatti al tavolo e che riporti il cibo in cucina”.

Micky, allora, si osservò: era minuscolo e con le braccia al-trettanto piccole. Per renderle più forti gli venne un’idea: comprò con quel poco che gli restava del metallo, tornò a casa e costruì due manichini per le braccia appositi per infi-lare i piatti. Senza esitare andò al ristorante e presentò il suo curriculum. Fece una bella im-pressione al capo, un possente rinoceronte di nome Oscar, che gli diede il posto fisso. Subito dopo Oscar gli disse di seguirlo perché gli avrebbe fatto cono-scere il suo collega. Era un gio-vane orso bianco che si chia-mava Gigi. L’orso rimase stupi-to dai manichini di metallo e così il moscerino gli spiegò tut-to. Mentre preparavano i tavoli arrivò un orso bruno di nome Lollo che incominciò a insultare pesantemente Gigi. Lo prendeva in giro soltanto perché aveva due anni in più di lui. Micky perse la pazienza e intervenne dicendo a Lollo di

smetterla di in-sultarlo e di fa-re il suo lavoro. Gigi lo ringraziò dicendogli che ormai era abi-tuato alle prese in giro. Subito dopo il mosceri-no gli disse che doveva difen-dersi se non voleva che Lollo lo tormentasse per sempre. Si fece sera, Micky tornò a casa, mangiò e andò a letto presto sapendo che la mattina se-guente sarebbe incominciato il primo giorno di lavoro. All’alba la sveglia suonò e, a quel ru-more, il moscerino si alzò. Ve-locemente si preparò e uscì di casa andando frettoloso verso il ristorante. Giunto al luogo del lavoro salutò Gigi. Il piccolo moscerino a metà giornata no-tò che l’orso bianco era sparito così come l’orso bruno. Ripor-tando i piatti in cucina udì stra-ne voci dal ripostiglio e così si avvicinò. Piano piano girò la maniglia ed entrando sentì Lol-lo che minacciava Gigi dicen-dogli di dargli tutti i soldi che aveva se non voleva finire nei guai così come il suo amichet-to. A questo punto Micky chia-mò la polizia e appena la sentì arrivare la condusse nel ripo-stiglio.

Arianna Carino 1ªE

MICKY, IL MOSCERINO CORAGGIOSO

Racconta

una storia

25 dicembre 1996

Questo è il secondo Natale che sono con la mia famiglia. Da quello che ho capito oggi è un giorno di festa. In salotto sotto un albero illuminato, dove io più volte ho tentato di fare pipì senza riuscirci, ci sono dei pac-chi. Uno di quelli deve essere mio. Lei lo apre per me e... santo cielo! Che cos’è?! Oh mio Dio! È un cappotto per me! Su-bito lei viene verso di me e gi-randomi e rigirandomi mi infila

DIARIO DI

UN CANE

quella “cosa”. Mi sento manca-re l’aria, pizzica e mi sento un deficiente. Devo fare qualcosa, non posso uscire vestito così. Ormai ho reputazione con il vicinato. Mentre lui e lei prepa-rano la tavola per il pranzo, io me ne vado silenziosamente. Quando sono sicuro di essere solo, comincio a mordere il cappotto in ogni punto, per cercare di cavarlo. Nel muo-vermi si impiglia in una mani-glia del cassetto ed io riesco miracolosamente a sfilarlo. E adesso? Dove lo nascondo? Torno in salotto e mentre nes-

suno mi vede, lo sfilo sotto il cuscino della poltrona, poi me ne torno nella mia cuccia. È pronto in tavola, quindi qual-cosa mangerò anche io. Lei subito si accorge che non ho più il cappottino ed io con il mio sguardo da colpevole cer-co di addolcirla guardandola con tristezza. “Lo sapevo che sarebbe stato troppo per te”. Mi ha preso in braccio “sei bel-lo così, a te non servono cap-pottini. “Oooh! Lei mi piace veramente!”

Nicola Zambianchi 2ªA

N°1 Pagina 7

Considero valore ogni stella nel cielo,

che identifica ogni passato spento.

Considero valore l’esistenza di ogni secondo

che passa, in fretta, e diventa passato.

Considero valore ogni ricordo ormai

tramontato, un istante che ha cessato di

esistere.

Considero valore ogni frammento di vita,

che si è danneggiata in un terremoto.

Considero valore l’amore vero, quell’amore

che non tramonta mai, che si ferma e

esiste per sempre.

Considero valore ogni bugia con dietro

nascosta una piccola verità.

Considero valore svegliarsi dopo un lungo

sonno con la speranza di poter sognare

ancora.

Romina Graffiedi 3ªC

Considero infinito il dolore delle persone

La loro sofferenza che come la nostra

ci seguirà sempre in ogni situazione

La gioia che ti può dare qualcuno a cui

vuoi bene

La felicità di stare assieme

Aiutare chi è in difficoltà,

chi vive e soffre nella povertà.

L'infinito siamo noi,

La nostra persona interiore

Essere diversi a tutte le ore

Amore, delusione, tristezza e fedeltà

anche quello che oggi non c'è, felicità.

Siamo nel fiore della nostra giovinezza

Ogni giorno dobbiamo abbattere qualche

fortezza

Sta a noi scegliere se rendere la nostra vita

buia e spenta, o come quella che si sogna:

infinita.

Tutte le volte, quando siamo nei guai

sogniamo sperando che non svanisca mai.

Ester Cimino 3ªC

L’angolo della poesia CONSIDERO

INFINITO

CONSIDERO VALORE

T estimoni di ogni istante della nostra vita, ci ren-dono soli come non lo siamo mai stati prima.

Parlando dei social network sicuramente verranno fuori molte contrapposizioni.

l Social hanno avuto negli ulti-mi tempi uno sviluppo incredi-bile, basta pensare a Fa-cebook, che conta 600 nuovi iscritti ogni giorno.

Le tante iscrizioni non sono dovute solo al fatto di socializ-zare o passare il tempo; in questi ultimi tempi i social net-work si usano anche in ambito lavorativo, per creare eventi, pubblicizzare attività e quant'altro. Grazie a Internet abbiamo facilitato in modo im-pressionante la comunicazione tra le persone.

Non penso che ci siano solo aspetti positivi nell'utilizzo dei social network perché il vero problema al giorno d'oggi si è focalizzato soprattutto sugli adolescenti che ne sono diven-tati ormai dipendenti. Basta guardarsi intorno: non esiste più comunicazione, le persone ormai sono così ossessionate dai social da non pensare al mondo esterno. Secondo lo scrittore Jonathan Frazen, i social rendono i ragazzi inca-paci di socializzare e li portano a una cultura banale e superfi-ciale. Tutto viene condiviso

tramite Internet, chi non lo fa ormai viene ritenuto "antico!". Non esiste più privacy e tutti sanno tutto di tutti: sappiamo chi ha litigato con un amico, chi ha rotto con il fidanzato, chi è in pausa pranzo...

Bisognerebbe iniziare a com-prendere che la vita reale é fuori. Bisognerebbe ricomin-ciare a uscire da casa da soli lasciando a casa la tecnologia, fare delle belle passeggiate, andare a giocare a calcetto, sedersi a un tavolino, chiac-chierare guardandosi in faccia e non davanti a un monitor. l giovani d'oggi rischiano di non riuscire più a relazionarsi con gli altri, se non usando le tec-nologie. Dietro lo schermo di un computer si possono na-scondere stati d'animo, che ormai non si é più capaci di esprimere. I profili social, inol-tre, possono essere anche non veritieri; dietro gli account si possono celare malintenzionati e truffatori pronti ad approfit-tarsi di chi è più debole.

È necessario comprendere che sui social network esistono dei pericoli, ma spesso ci si rende conto di questo quando il dan-no ormai è fatto e non si può tornare indietro: pur di ottene-re visibilità si fanno cose vera-mente vergognose e dannose per sé stessi e per la propria famiglia.

Fino ad ora abbiamo parlato di dipendenza, ora vorrei spo-stare l'attenzione su un’altra questione delicata: la salute.

Lnfatti, utilizzare Facebook, Twitter e Whatsapp fino a tar-da ora rovina il sonno agli adolescenti, e non solo. Que-sto potrebbe aumentare il ri-schio di insonnia e portare a patologie gravi come depres-

SEMPRE E COMUNQUE PRESENTI…

OVUNQUE!

L’ECO DI CESARE Pagina 8

Social Network

sione e ansia. Ma non solo! Troppo tempo passato davanti a un computer può provocare problemi alla vista. Le onde elettromagnetiche causano gravissimi danni alla salute dell'uomo. Una telefonata di mezz'ora al cellulare aumenta i rischi di danni gravi al cervel-lo e le radiazioni dei cellulari influiscono anche su umore, concentrazione e capacità di apprendimento. I cellulari pur-troppo vengono regalati per un compleanno e a Natale co-me se fossero dei giocattoli. Come dice una canzone del cantante J-Ax, “si fa a gara a chi ce l'ha più grosso” non sa-pendo cosa si cela dietro que-sto marchingegno.

Dopo aver citato i più comuni effetti indesiderati causati dai social, ecco dei piccoli suggeri-menti per far in modo che tut-to questo “socializzare virtua-le”, diminuisca notevolmente.

Ormai é quasi impossibile vi-vere senza. Siamo come “imbambolati” da tutta questa tecnologia che ci circonda: al-meno riduciamone l'utilizzo. I genitori dovrebbero essere i primi ad informarsi su proble-matiche e conseguenze con-nesse ad essa.

Un altro consiglio? Invece di chattare con l'amica della casa accanto, invitatela a casa vo-stra e chiacchierate davanti ad una tazza di cioccolata!

Infine un consiglio per i nostri

genitori: ricordatevi che è

buona regola tenere spenti

tutti i dispositivi elettronici

(smartphone, tablet, ecc.)

quando non si stanno utiliz-

zando.... altrimenti è il cervel-

lo che si spegne!!!

Federica De Luca 2ªF

N°1 Pagina 9

IL NUOVO VOLTO DELL’ITALIA

I ntegrazione. Il cambia-mento di cui non dobbia-mo avere paura!

Il termine immigrazione deri-va dal latino “in-migrare” ed è l’insediamento di un solo indi-viduo o di un gruppo di perso-ne dal paese natale verso un nuovo territorio. Le cause di questo fenomeno sono dovute a crisi economica , guerra , povertà , mancanza di liber-tà , malattie o semplicemente al desiderio di migliorare le proprie condizioni di vita. Mol-to spesso per inseguire il pro-prio sogno gli immigrati si af-fidano a persone senza scru-poli ed entrano nel nostro Paese in condizioni disastrose come clandestini.

Gran parte degli immigrati arriva dall’Est, altri provengo-no dai paesi nordafricani. Quest’ultimi prima di entrare in Europa transitano in Libia dove vengono applicate leggi molto severe e spietate.

Chi riesce a scappare sbarca nelle acque territoriali italiane e tramite la capitaneria viene portato in centri di accoglien-za o di primo soccorso come quello nell’isola di Lampedusa.

Questi centri cercano di avere

le attrezzature indispensabili per la prima accoglienza ma, dato il numero elevato di persone che arrivano in Italia, dotazioni e fondi non sono mai sufficienti.

Una volta arrivati nel nostro Paese, con la speranza di inizia-re una nuova vita, gli immigrati si ritrovano a fare i conti con la profonda crisi italiana e con la difficoltà di mantenere sé stessi e la propria famiglia. Cercano una sistemazione e un lavoro, cercano l’integrazione nella co-munità ma, dato che i problemi economici sono molto seri, si ritrovano a vivere in abitazioni inadeguate, ad avere un lavoro umile e mal retribuito, ad essere spesso discriminati dalla società per la religione o il colore della pelle.

La religione e l’influenza cultu-rale incidono molto sull‘integrazione, perché a volte si scontrano con la nostra tradi-zione. Anche il colore della pelle e il modo di vestirsi non la favo-riscono: solitamente chi è “diverso“ viene preso in giro.

Dal 2007 ad oggi il numero di immigrati nella provincia di Forlì Cesena é salito da 9,2 a 16%. Un aumento notevole che ha sicuramente portato conseguen-ze importanti per la nostra co-munità. Nel 2009 il numero di

stranieri per classe era di tre o quattro ragazzi, oggi sono circa sette o otto.

L’immigrazione porta sicura-mente un arricchimento gene-rale : ci sono molte realtà nel mondo dove coesistono culture eterogenee in un’unica identità sociale come in America: una nazione nata dall’unione di più colonie con diverse origini ma dove il melting-pot culturale ha portato nuove risorse sia per chi si integra sia per chi viene integrato.

La scuola rappresenta un ruolo fondamentale nell’integrazione degli immigrati, infatti vengono proposti lavori di gruppo dove é necessaria la collaborazione di tutti , progetti anche extra sco-lastici per far apprendere agli stranieri una lingua ,classi mi-ste e giornate di sport per raf-forzare lo spirito di gruppo; in questo caso istruzione diviene sinonimo di integrazione . Uno dei compiti fondamentali della scuola é quello di spiegare quali sono i diritti e i doveri di ogni alunno e più in generale di ogni cittadino.

In questo caso non si parla solo

di ragazzi stranieri, ma di tutti

noi perché per un collaborazio-

ne tra i popoli è fondamentale

vivere in armonia. Collaborare

significa lavorare con impegno,

dedizione e soprattutto unità

senza giudicare le persone per

le loro diversità. Tutti hanno

qualità e potenzialità che vanno

sfruttate e non tenute dentro

per paura di non essere

all‘altezza.

Chiara Gridelli 2ªF

Immigrazione oggi

Abitava in una soffitta polvero-sa e piena di mobili. Era favolo-samente vecchio, ma i suoi oc-chi conservavano un’espressio-ne mobile e astuta. Ancora oggi non so quanto fosse vecchio, ma abitava lì da due anni prima della mia nascita. La sua barba toccava quasi terra, ma era pelato, era anche magrissimo, con molte rughe e macchie, simbolo della sua vecchiaia. Faceva fatica a muoversi, ma i suoi occhi erano incredibili: erano bianchi ma molto espres-sivi e quando ti fissavano era come se ti stessero scrutando dentro. Era un uomo rude e sapevo che faceva lo scrittore; lo vedevo in occasioni rarissime e quando gli domandavo qual-cosa non mi guardava neanche, finché non gli chiesi che genere di libri scrivesse e lui mi rispose che scriveva le biografie dei personaggi che avevano che avevano rivoluzionato la storia

e alla fine aggiunse che se avesse smesso di scrivere, io avrei smesso di esistere. Io non compresi queste parole. Un giorno mia madre mi pregò di andargli a chiedere del cioccola-to per una torta che stava pre-parando. Andai all’ultimo piano del condominio e bussai alla sua porta, ma nessuno mi ri-spose; stavo per andarmene via quando mi accorsi che la porta era aperta, così entrai. Era la prima volta che mi trova-vo in quel luogo, era inquietan-te, pieno di polvere e mobili che sembravano formare un trac-ciato per arrivare ad un vecchio scrittoio situato di fronte all’uni-ca finestra che c’era. Il luogo era buio così accesi la luce e mi accorsi che quei mobili erano tutte librerie traboccanti di libri, così lessi dei titoli a caso come “Cristoforo Colombo scopritore dell’America”, “Giulio Cesare grande condottiero romano”,

Mistero

L’ECO DI CESARE Pagina 10

“Galileo Galilei famoso scien-ziato” e “Leonardo da Vinci ce-lebre pittore”. Presi in mano alcuni libri e vidi che tutti ini-ziavano due anni prima della nascita dei personaggi e termi-navano due anni prima della loro morte. A quel punto mi diressi verso lo scrittoio e fu allora che lo vidi: un libro non ancora terminato con sopra il mio nome. Lo iniziai a leggere e mi resi conto che c’era scritta tutta la mia vita in dettaglio fino ai sedici anni, ma io all’e-poca ne avevo solo quattordici. Mi spaventai e fuggii, non ci tornai mai più e solo allora ca-pii che quegli occhi gli permet-tevano di vedere nel futuro e di poter creare delle cose sempli-cemente scrivendole. Ora ho novantatré anni e quando ne avevo trenta inventai l’amplifi-catore muscolare, che serve a far diventare fortissime le per-sone. Il vecchio si è trasferito un anno fa, il che significa che fra un anno io me ne andrò per sempre.

Giovanni Rossi 2ªG

Divertimento

Cruciverba umoristico

Completa lo schema e scopri la misteriosa parola verticale che risponde alla domanda:

“Perché hai prestato dei soldi a Hulk? Perché era al… ”

Definizioni

1 Il nemico del fiume che passa per Cesena

2 Che cosa fa un gallo in mezzo al mare?

3 Che cosa fa un gallo sotto un ponte?

4 A che cosa giocano due daini?

5 Che cosa fa un’ape al bar?

LA SOLUZIONE È NELL’ULTIMA PAGINA

S e potessi mi trasformerei in un guerriero con un mantello rosso, una bella lancia, lunga fino al soffitto, una spada e uno scudo protettivo per difendermi dal mio

nemico più grande: il bullismo e il male che fa.

Lotterò e combatterò fino a che non sparirà la violenza e l’ingiustizia. Me lo sono promesso.

In passato, quando frequentavo le scuole elemen-tari, ho difeso un mio amico che mi era molto simpatico da un bullo che lo prendeva in giro, di-cendogli brutte parole e ridacchiandogli in faccia, perché lo considerava un debole con molta paura. Invece il mio amico per molto tempo ha trovato il coraggio di difendersi, fino a che, un giorno, ho

trovato dentro di me la forza per aiutarlo an-ch’io.

Tanti anni fa, a Gatteo, nella scuola dell’In-fanzia che frequentavo, c’era una bambina di nome G. che mi prendeva spesso in giro. Un giorno è stata più cattiva del solito e mi ha fatto cadere da una giostra. Io ho pianto per molto tempo, finché non è arrivata la mae-stra. Anche G. si è messa a piagnucolare fin-ché, non ha confessato di avervi buttata giù lei, per il piacere di farmi del male.

Quell’esperienza mi ha insegnato che la pau-ra è negativa, mentre il coraggio è positivo e può difendere tutti dal bullismo.

Anonima 1ªG

N°1 Pagina 11

IL CORAGGIO CONTRO LA PAURA

DEL BULLISMO

A scuola abbiamo appro-fondito l’argomento della globalizzazione di cui sentiamo tanto

parlare. La globalizzazione è una rete di relazioni economi-che sviluppate a livello globale in cui i settori della produzio-

ne, i mercati, i consumi, i modi di pensare e di vivere vengono connessi attraverso un flusso continuo di scambi. Internet e i moderni mezzi di comunicazione favoriscono l’annullamento delle distanze, rendendo il mondo un “villaggio globale”. Per “villaggio globale” si intende un mondo divenuto piccolo, all’in-terno del quale si annullano le distanze fisiche e culturali e do-ve gli stili di vita sono resi sem-pre più simili tra loro. La globalizzazione ha portato aspetti positivi e negativi: un aspetto positivo è sicuramente il fatto che, non essendoci più barriere doganali, gli scambi tra i vari paesi sono agevolati; inol-tre riuscendo a condividere tut-to facilmente ci sono scambi di culture e informazioni in modo molto rapido.

Gli aspetti negativi sono pochi ma dagli effetti devastanti, in

particolare crescono le multina-zionali, cioè aziende grandi e potenti che posizionano le loro industrie in più Stati per abbat-tere i costi di produzione e ma-nodopera. In questo modo i prodotti hanno prezzi più com-petitivi e allo stesso tempo ci sono guadagni molto alti per le grandi aziende; al contrario le piccole attività e i piccoli vendi-tori scompaiono e il lavoro per loro viene meno. Un altro aspetto negativo è che gli og-getti perdono valore ed identi-tà.

In conclusione la globalizzazio-

ne porta grandi opportunità ma

anche grandi rischi. Occorre

compiere scelte che siano ri-

spettose della dignità delle per-

sone: il lavoro deve recuperare

una morale e non perseguire

solo il guadagno.

Gli alunni di 3ªC

LA GLOBALIZZAZIONE

Giornalino

dell’I.C. di

Savignano

sul Rubicone

Per inviare i tuoi articoli alla

redazione puoi usare la nostra

mail:

[email protected]

A nche quest’anno eccoci qua con la nuova edizione del Gior-nalino d’Istituto “L’ECO DI CE-SARE”. La redazione ringrazia di

cuore tutti coloro che hanno collaborato a proseguire l’iniziativa del giornale d’Istituto, in par-

ticolare gli alunni che hanno inviato gli articoli e i col-leghi che li hanno coinvolti e assistiti nella realizzazio-ne degli elaborati.

La redazione

ringrazia

NELLA SCATOLA

GIALLA

(PLASTICA E LATTINE)

si possono inserire solo

PLASTICA: tutti gli imbal-

laggi con il simbolo del ri-

ciclaggio o le sigle PE, PP,

PVC, PET, PS, bottiglie di

acqua o bibite e pellicole

per alimenti.

LATTINE di bevande, va-

schette o pellicole di allu-

minio, piccoli oggetti in

ferro.

I n tutte le aule sono presenti tre contenitori per raccogliere i rifiuti,

uno tradizionale (il cestino) e due scatole più grandi di colore giallo

(PLASTICA E LATTINE) e blu (CARTA) che abbiamo ricevuto da Hera.

I collaboratori scolastici e la redazione dell’Eco di Cesare pensano che

sia giunto il momento di ricordare alcune semplici regole per utilizzare al

meglio questi contenitori. Grazie a tutti per la collaborazione e ricordate:

se non siete sicuri che ciò che gettate sia riciclabile, buttatelo nel cestino.

DIFFERENZIARE dipende soltanto da noi.

NEL CESTINO

INDIFFERENZIATO

si devono inserire

Carta unta, bagnata o

sporca (di colla o altro),

fazzolettini usati, tutto ciò

che non è un imballaggio

plastico, tutti gli arredi,

piatti, bicchieri e posate di

plastica o carta, portado-

cumenti, cartellette, pen-

ne di qualunque genere,

evidenziatori, temperini,

correttori o altri oggetti di

cancelleria che normal-

mente si usano a scuola,

giocattoli, CD o DVD e re-

lative custodie, barattoli

colle-vernici-solventi, bor-

se-zainetti-astucci o parti

di essi.

NELLA SCATOLA BLU

(CARTA) si possono inserire solo

Giornali, riviste, quaderni,

carta da pacchi, cartoncini,

sacchetti di carta, fotoco-

pie, o fogli scritti o disegna-

ti, poliaccoppiati (tetrapak e

cartoni per bevande in ge-

nere), carte che contengo-

no piccole parti di materiale

diverso (finestre di plastica

sulle buste).

I tappi di plastica di bottiglie o flaconi hanno dei raccoglitori appositi, così come le pile esauste o gli apparecchi elettronici (calcolatrici, caricabatterie, auricolari, ecc.). Per sapere dove

sono collocati, chiedere ai collaboratori scolastici.

LA SOLUZIONE

DEL

CRUCIVERBA

A PAGINA 10