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Rif. D_1998_298 Opere di potenziamento dell’acquedotto intercomunale dalla sorgente Chavacour alle reti di distribuzione dei comuni di Torgnon, Verrayes e S. Denis COMMITTENTE Consorzio intercomunale Chavacour LOCALITA' Territorio comunale di Torgnon, Verrayes e S. Denis PRESTAZIONI SVOLTE Progetto preliminare, definitivo ed esecutivo, studio impatto ambientale, D.L., coordinamento sicurezza in fase progettuale e esecutivo PERIODO Inizio della prestazione: anno 1998 - Fine della prestazione: 2006 IMPORTO COMPLESSIVO DELLE OPERE: € 3 356 969,84 Professionista Prestazione Cat. Tab. T (D.G.R. 3287/2006) Cat. L.143/49 Importo opere Ing. Camillo Dujany Ing. Gianpiero Matteri Progettazione completa e D.L. F VIII € 3 356 969,84 Progettazione Direzione dei Lavori Compensi 78.000,00 € 75.000,00 PRINCIPALI DATI DIMENSIONALI: Telecontrollo su 7 vasche con indicazione sinottica di livelli vasca, portate in ingresso, portate in uscita, tensione di carica. Lunghezza delle tubazioni: oltre 27 [Km] con tubazioni in polietilene ad alta densità PE100, PN25, DN da 250 a 63 Vasca del Col de Bornes V=535 [m 3 ] Vasca di Bajou loc. Semon V=216 [m 3 ] Pianta opera di presa Sezione opera di presa Camera di manovra Vasca Bajou Realizzazione nuova vasca Posa tubazioni Scavo per posa tubazioni Schema impianto Schema pozzetto Bottini di presa Valvola di sicurezza per perdite lungo la linea Vasca di presa QUADRO DELLE ESIGENZE DA SODDISFARE: Il progetto di potenziamento dell’acquedotto intercomunale mira a sopperire la scarsità di acqua lamentata più volte dai comuni di Saint-Denis e Verrayes. Si è pertanto concordato con il comune di Torgnon la condivisione delle sorgenti di Chavacour poste a 2.400 [m.s.l.m.]. Tale accordo ha portato alla realizzazione di una derivazione d’acqua di 15 [l/s] ripartita tra i 3 comuni. Tale sorgente (con portate da 100 a 300 [l/s]) alimenta anche il canale irriguo di Chavacour e l’acqua non utilizzata per l’approvigionamento idrico ed irriguo viene turbinata in una centrale idroelettrica posta a valle di Torgnon. Per tale ragione la committenza ha richiesto un accurato controllo sulle portate prelevate per rispettare gli accordi presi. Per tale ragione è stato fondamentale studiare un impianto di telecontrollo con la possibilità di funzionamento ad elevate quote e senza la disponibilità della rete di distribuzione elettrica. SCELTE PROGETTUALI: La scelta progettuale vuole accentrare la captazione dell’acqua in un’unica opera di presa al fine di trarre maggior vantaggi: minor costi di costruzione, minori oneri di gestione, minori vincoli sul territorio poiché un limitato numero di sorgenti riduce le superfici vincolate, minor impatto ambientale in quanto si riduce la costruzione di manufatti in calcestruzzo. La rete di adduzione rifornisce poi la vasca di Gorzà sul territorio di Torgnon e la nuova vasca (da 535 m 3 ) sta al colle di Bornes che accumula l’acqua sia per l’abitato di Torgnon che per l’abitato di Saint-Denis. Dalla vasca del col de Bornes si dispartono le condotte addutrici indipendenti per i comuni di Saint-Denis e Verrayes alimentando le vasche degli acquedotti esistenti. Poiché dalle analisi risulta che l’acqua è particolarmente aggressiva, si è ritenuto opportuno adottare condotte non aggredibili, come le tubazioni in polietilene ad alta densità PE100. L’impianto di telecontrollo è stato progettato per controllare le portate in ingresso, le portate in uscita, il livello del serbatoio e il livello di carica delle batterie e tutti i dati vengono memorizzati e visualizzati in un computer centrale posto presso la Comunità Montana Monte Cervino. All’interno del quadro vi è un RTU che elabora le informazioni e quando uno dei parametri controllati non rispetta i range preimpostati vengono inviati messaggi sul computer centrale e sui telefonini degli operai per avvisare l’anomalia. Un importante problema affrontato in fase progettuale è stato quello dell’alimentazione elettrica delle apparecchiature elettroniche installate in zone non servite dalla rete elettrica. A tal proposito si è progettato con sistema autoalimentato dall’acqua potabile utilizzando turbinette pelton che, per non sprecare acqua, viene attivata soltanto in fase di carico della vasca. PROBLEMI AFFRONTATI E RISOLTI IN SEDE PROGETTUALE: La progettazione, durante le sue varie fasi di approfondimento, ha saputo analizzare le differenti problematiche riuscendo a fornire soluzioni specifiche con attenzione in particolare all’inserimento delle opere nel territorio ed al parametro guida del rapporto tra costi e livello prestazionale delle opere. Si è provveduto alla redazione di una perizia geologica che possa integrarsi sinergicamente con la progettazione delle opere per rendere compatibile l’intervento con i vincoli esistenti, con particolare riferimento al vincolo idrogeologico.

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Rif. D_1998_298

Opere di potenziamento dell’acquedotto intercomunale dalla sorgente Chavacour alle reti di distribuzione dei comuni di Torgnon, Verrayes e S.

Denis

COMMITTENTE Consorzio intercomunale Chavacour

LOCALITA' Territorio comunale di Torgnon, Verrayes e S. Denis

PRESTAZIONI SVOLTE Progetto preliminare, definitivo ed esecutivo, studio impatto ambientale, D.L., coordinamento sicurezza in fase progettuale e esecutivo

PERIODO Inizio della prestazione: anno 1998 - Fine della prestazione: 2006

IMPORTO COMPLESSIVO DELLE OPERE: € 3 356 969,84

Professionista Prestazione Cat. Tab. T (D.G.R. 3287/2006)

Cat. L.143/49 Importo opere

Ing. Camillo Dujany Ing. Gianpiero Matteri

Progettazione completa e D.L. F VIII € 3 356 969,84

Progettazione Direzione dei Lavori Compensi € 78.000,00 € 75.000,00

PRINCIPALI DATI DIMENSIONALI: Telecontrollo su 7 vasche con indicazione sinottica di livelli vasca, portate in ingresso, portate in uscita, tensione di carica. Lunghezza delle tubazioni: oltre 27 [Km] con tubazioni in polietilene ad alta densità PE100, PN25, DN da 250 a 63 Vasca del Col de Bornes V=535 [m3] Vasca di Bajou loc. Semon V=216 [m3]

Pianta opera di presa

Sezione opera di presa

Camera di manovra Vasca Bajou

Realizzazione nuova vasca Posa tubazioni Scavo per posa tubazioni

Schema impianto

Schema pozzetto

Bottini di presa

Valvola di sicurezza per perdite lungo la linea Vasca di presa

QUADRO DELLE ESIGENZE DA SODDISFARE: Il progetto di potenziamento dell’acquedotto intercomunale mira a sopperire la scarsità di acqua lamentata più volte dai comuni di Saint-Denis e Verrayes. Si è pertanto concordato con il comune di Torgnon la condivisione delle sorgenti di Chavacour poste a 2.400 [m.s.l.m.]. Tale accordo ha portato alla realizzazione di una derivazione d’acqua di 15 [l/s] ripartita tra i 3 comuni. Tale sorgente (con portate da 100 a 300 [l/s]) alimenta anche il canale irriguo di Chavacour e l’acqua non utilizzata per l’approvigionamento idrico ed irriguo viene turbinata in una centrale idroelettrica posta a valle di Torgnon. Per tale ragione la committenza ha richiesto un accurato controllo sulle portate prelevate per rispettare gli accordi presi. Per tale ragione è stato fondamentale studiare un impianto di telecontrollo con la possibilità di funzionamento ad elevate quote e senza la disponibilità della rete di distribuzione elettrica. SCELTE PROGETTUALI: La scelta progettuale vuole accentrare la captazione dell’acqua in un’unica opera di presa al fine di trarre maggior vantaggi: minor costi di costruzione, minori oneri di gestione, minori vincoli sul territorio poiché un limitato numero di sorgenti riduce le superfici vincolate, minor impatto ambientale in quanto si riduce la costruzione di manufatti in calcestruzzo. La rete di adduzione rifornisce poi la vasca di Gorzà sul territorio di Torgnon e la nuova vasca (da 535 m3) sta al colle di Bornes che accumula l’acqua sia per l’abitato di Torgnon che per l’abitato di Saint-Denis. Dalla vasca del col de Bornes si dispartono le condotte addutrici indipendenti per i comuni di Saint-Denis e Verrayes alimentando le vasche degli acquedotti esistenti. Poiché dalle analisi risulta che l’acqua è particolarmente aggressiva, si è ritenuto opportuno adottare condotte non aggredibili, come le tubazioni in polietilene ad alta densità PE100. L’impianto di telecontrollo è stato progettato per controllare le portate in ingresso, le portate in uscita, il livello del serbatoio e il livello di carica delle batterie e tutti i dati vengono memorizzati e visualizzati in un computer centrale posto presso la Comunità Montana Monte Cervino. All’interno del quadro vi è un RTU che elabora le informazioni e quando uno dei parametri controllati non rispetta i range preimpostati vengono inviati messaggi sul computer centrale e sui telefonini degli operai per avvisare l’anomalia. Un importante problema affrontato in fase progettuale è stato quello dell’alimentazione elettrica delle apparecchiature elettroniche installate in zone non servite dalla rete elettrica. A tal proposito si è progettato con sistema autoalimentato dall’acqua potabile utilizzando turbinette pelton che, per non sprecare acqua, viene attivata soltanto in fase di carico della vasca. PROBLEMI AFFRONTATI E RISOLTI IN SEDE PROGETTUALE: La progettazione, durante le sue varie fasi di approfondimento, ha saputo analizzare le differenti problematiche riuscendo a fornire soluzioni specifiche con attenzione in particolare all’inserimento delle opere nel territorio ed al parametro guida del rapporto tra costi e livello prestazionale delle opere. Si è provveduto alla redazione di una perizia geologica che possa integrarsi sinergicamente con la progettazione delle opere per rendere compatibile l’intervento con i vincoli esistenti, con particolare riferimento al vincolo idrogeologico.

Rif. D_1998_298

PROBLEMI AFFRONTATI E RISOLTI IN SEDE ESECUTIVA E COORDINAMENTO DELLA SICUREZZA: Durante l’esecuzione delle opere, le problematiche principali sono state quelle della tutela del territorio. Particolare attenzione è stata dedicata all’effettuazione di prove e controlli periodici per la verifica dell’interramento delle tubazioni. La Direzione dei Lavori è stata effettuata esercitando le funzioni di coordinamento e di controllo tecnico e contabile dei lavori oltrechè, ovviamente, quelle di direzione in senso stretto. Sono state eseguite prove e controlli periodici per la verifica dell’aderenza delle lavorazioni alle prescrizioni di capitolato. L’assidua presenza garantita dall’Ufficio della DL ha consentito di analizzare ed affrontare con tempestività tutte le eventuali questioni di dettaglio che sono insorte, fornendo con tempestività ed efficacia specifiche indicazioni operative all’Impresa. Le misurazioni di contabilità sono state effettuate in contraddittorio, e tutte le operazioni contabili sono state redatte con tempestività a seguito della maturazione delle soglie previste nel capitolato. Il direttore lavori operava in stretto contatto con il Coordinatore per la Sicurezza e con il Direttore Operativo Il coordinamento per la sicurezza in fase di esecuzione è stato svolto in conformità alle normative nazionali e regionali ponendo particolare attenzione alle azioni di coordinamento, di formazione ed informazione del personale impiegato e di verifica e controllo dell’applicazione delle procedure previste dai piani di sicurezza. Tra i compiti del coordinatore della sicurezza vi era: verificare con opportune azioni di coordinamento e controllo, l’applicazione, da parte delle imprese esecutrici e dei lavoratori autonomi, delle disposizioni loro pertinenti contenute nel piano di sicurezza e di coordinamento e la corretta applicazione delle relative procedure di lavoro; organizzare tra i datori di lavoro, ivi compresi i lavoratori autonomi, la cooperazione ed il coordinamento delle attività nonché la loro reciproca informazione; verificare l’idoneità del piano operativo di sicurezza, da considerare come piano complementare di dettaglio del piano di sicurezza e coordinamento assicurandone la coerenza con quest’ultimo, e adeguare il piano di sicurezza e coordinamento ed il fascicolo contenente le informazioni utili ai fini della prevenzione e della protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori, in relazione all’evoluzione dei lavori ed alle eventuali modifiche intervenute, valutando le proposte delle imprese esecutrici dirette a migliorare la sicurezza in cantiere, nonché verificare che le imprese esecutrici adeguino, se necessario, i rispettivi piani operativi di sicurezza; proporre la sospensione dei lavori, l’allontanamento delle imprese o dei lavoratori autonomi dal cantiere, o la risoluzione del contratto; sospendere in caso di pericolo grave e imminente, direttamente riscontrato, le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati dalle imprese interessate. Il coordinatore della sicurezza controllava che venissero aggiornate le valutazioni di rischio relative alle lavorazioni del cantiere, e che fossero tempestivamente adottate le conseguenti misure di nei piani di sicurezza. Le riunioni di coordinamento sono state verbalizzate su apposito registro.

Area riguardante l’intervento

Realizzazione nuova vasca

Turbina alimentazione telecontrollo

Prova tubazioni

Prova di tenuta della tubazione con manometro registratore

Centralina di telecontrollo

Impermeabilizzante utilizzato per le vasche

Armatura vasca