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66 luglio/agosto 2008 - n.72 L ive c oncert 67 www.soundlite.it Jovanotti SAFARI TOUR 2008 di Giancarlo Messina Passano gli anni. E Lorenzo Cherubini, ormai da un pezzo, non è più il ragazzotto musicomane, spensierato e gigione dei primi tempi. I suoi brani sono via via diventati sempre più profondi e poetici. Ed è la naturale evoluzione di un uomo intelligente, perché, a 42 anni, restare abbarbicati a “Gimme Five” sarebbe stato drammaticamente ridicolo. Quello che è rimasto intatto è invece l’amore per la musica, per il ritmo che la spinge, per l’energia che la crea e la diffonde. T utti elementi a cui si deve certo il successo del suo ultimo lavoro, seguito da un bellissimo tour nei palazzetti. Le prove e la data zero, questa volta, si sono svolte al 105 di Rimini, piazza defilata rispetto alle grandi città ma pur sempre nel cuore di quella Riviera romagnola a cui la storia di Jova- notti è legata da duplice filo. L’organizzazione è mutata di poco rispetto alle preceden- ti produzioni: management Trident, booking Milano Con- certi, produzione Lemonandpepper, direzione musicale Michele Canova, progetto Giancarlo Sforza, grafica Sergio Pappalettera... Sabato 10 maggio siamo al 105 Stadium per raccontarvi con la voce dei protagonisti i particolari di questo tour che toc- cherà tutti i palazzetti italiani in grado di ospitare una produ- zione di tali proporzioni. La produzione Giorgio Ioan – Responsabile di produzione per Lemonandpepper I due elementi visivi su cui si regge il concerto sono il grande video ed il disegno del palco. Riguardo al primo, oggi, tecno- logicamente parlando, non c’è molto di nuovo, così abbia- mo optato per un MiTRIX Barco di grandi dimensioni, 18 metri di larghezza per 5 di altezza, puntando su un linguaggio di im- magini moderno ed attuale, simile ai te- lefonini ed a Youtube, piuttosto che alla televisione. Tutto il materiale video è stato fornito da STS. L’idea del palco invece è venuta da questo materiale ProLite di forma curvili- nea che io sapevo disponibile alla Italsta- ge. Approvata questa idea, la firma del disegno è di Giancarlo Sforza: è venuto fuori qualcosa di molto originale, con una passerella protesa verso il pubblico come nello stile di Lorenzo. Oltre ad Italstage per il palco, con una struttura veloce e facile da montare, ed STS per schermo e regia, il service Agorà svolge un ruolo molto importante con la fornitura di audio e luci. Si tratta di una produzione importante – viaggia su 6 bilici – ed anche piuttosto complessa, perché a causa della forma non c’è un punto di rigging uguale all’al- tro, è tutto un incastro tipo tetris. Per questo abbiamo in mente di fare dei pre-riggeraggi, anche se l’intera produzione do- vrebbe essere montata in giornata. Non faremo dei back-to-back (tranne un Ancona-Perugia) e non sono previsti molti chilometri fra una città e l’altra, così non abbiamo sleeper-bus e dormiamo in albergo. Solo Agorà ha uno sleeper per i suoi tecnici. Io, come responsabile di produzione, mi occupo di diverse cose, a cominciare dal budget, mentre Stefano Copelli, diret- tore di produzione e stage manager, ha un ruolo più opera- tivo, oltre a restare incollato a Lorenzo durante tutto lo show. Stefano si occupa insomma della parte più operativa, mentre io della fase più manageriale. Marco Silvaggi si occupa del lo- ad-out, mentre Stefano Baccarin è l’assistente di produzione, un ragazzo molto volenteroso che stiamo facendo crescere, anche perché è importante produrre nuove leve. Le prove, qui a Rimini, sono dura- te 12 giorni, ma abbiamo avuto modo di sviscerare bene tutte le varie problematiche, anche per- ché, nonostante la complessità dei percorsi dei segnali video-luci- audio, tutto deve funzionare come una lama. Giancarlo Sforza – Ideazione del Progetto Se dovessi attribuirmi una mansio- ne precisa per questa produzione parlerei di “arrangiatore”: ho cioè cercato di mettere insieme più laboratori che hanno lavorato in posti diversi per questo spettacolo e che ovviamente dovevano con- vivere sullo stesso palco, sullo stes- so schermo: video, luci, scena... Il regista dello show invece è sicura- mente Lorenzo, perché io ho solo messo a disposizione la mia espe- rienza per cercar di far coesistere questi mondi... La parte invece creativa grafica, come sempre, è Da sinistra: Stefano Copelli e Giorgio Ioan di Lemonandpepper.

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Page 1: oncert Jovanotti T · 66 luglio/agosto 2008 - n.72 L ive c oncert  67 Jovanotti Safari Tour 2008 di Giancarlo Messina Passano gli anni. E Lorenzo Cherubini, ormai da un

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JovanottiSafari Tour 2008

di Giancarlo Messina

Passano gli anni. E Lorenzo Cherubini, ormai da un pezzo, non è più il ragazzotto musicomane, spensierato e gigione dei primi tempi. I suoi brani sono via via diventati sempre più profondi e poetici. Ed è la naturale evoluzione di un uomo intelligente, perché, a 42 anni, restare abbarbicati a “Gimme Five” sarebbe stato drammaticamente ridicolo. Quello che è rimasto intatto è invece l’amore per la musica, per il ritmo che la spinge, per l’energia che la crea e la diffonde.

Tutti elementi a cui si deve certo il successo del suo ultimo lavoro, seguito da un bellissimo tour nei palazzetti.

Le prove e la data zero, questa volta, si sono svolte al 105 di Rimini, piazza defilata rispetto alle grandi città ma pur sempre nel cuore di quella riviera romagnola a cui la storia di Jova-notti è legata da duplice filo.L’organizzazione è mutata di poco rispetto alle preceden-ti produzioni: management Trident, booking Milano Con-certi, produzione Lemonandpepper, direzione musicale Michele Canova, progetto Giancarlo Sforza, grafica Sergio Pappalettera...

Sabato 10 maggio siamo al 105 Stadium per raccontarvi con la voce dei protagonisti i particolari di questo tour che toc-cherà tutti i palazzetti italiani in grado di ospitare una produ-zione di tali proporzioni.

La produzione

Giorgio Ioan – Responsabile di produzione per Lemonandpepperi due elementi visivi su cui si regge il concerto sono il grande video ed il disegno del palco. riguardo al primo, oggi, tecno-logicamente parlando, non c’è molto di nuovo, così abbia-mo optato per un MiTriX Barco di grandi dimensioni, 18 metri di larghezza per 5 di altezza, puntando su un linguaggio di im-magini moderno ed attuale, simile ai te-lefonini ed a Youtube, piuttosto che alla televisione. Tutto il materiale video è stato fornito da STS.L’idea del palco invece è venuta da questo materiale ProLite di forma curvili-nea che io sapevo disponibile alla italsta-ge. Approvata questa idea, la firma del disegno è di Giancarlo Sforza: è venuto fuori qualcosa di molto originale, con una passerella protesa verso il pubblico come nello stile di Lorenzo.oltre ad italstage per il palco, con una struttura veloce e facile da montare, ed STS per schermo e regia, il service Agorà svolge un ruolo molto importante con la fornitura di audio e luci.Si tratta di una produzione importante – viaggia su 6 bilici – ed anche piuttosto complessa, perché a causa della forma non c’è un punto di rigging uguale all’al-tro, è tutto un incastro tipo tetris. Per questo abbiamo in mente di fare dei pre-riggeraggi, anche se l’intera produzione do-vrebbe essere montata in giornata.Non faremo dei back-to-back (tranne un ancona-Perugia) e non sono previsti molti chilometri fra una città e l’altra, così non abbiamo sleeper-bus e dormiamo in albergo. Solo Agorà ha uno sleeper per i suoi tecnici.io, come responsabile di produzione, mi occupo di diverse cose, a cominciare dal budget, mentre Stefano Copelli, diret-tore di produzione e stage manager, ha un ruolo più opera-tivo, oltre a restare incollato a Lorenzo durante tutto lo show. Stefano si occupa insomma della parte più operativa, mentre io della fase più manageriale. Marco Silvaggi si occupa del lo-ad-out, mentre Stefano Baccarin è l’assistente di produzione, un ragazzo molto volenteroso che stiamo facendo crescere, anche perché è importante produrre nuove leve.

Le prove, qui a rimini, sono dura-te 12 giorni, ma abbiamo avuto modo di sviscerare bene tutte le varie problematiche, anche per-ché, nonostante la complessità dei percorsi dei segnali video-luci-audio, tutto deve funzionare come una lama.

Giancarlo Sforza – Ideazione del ProgettoSe dovessi attribuirmi una mansio-ne precisa per questa produzione parlerei di “arrangiatore”: ho cioè cercato di mettere insieme più laboratori che hanno lavorato in posti diversi per questo spettacolo e che ovviamente dovevano con-vivere sullo stesso palco, sullo stes-so schermo: video, luci, scena... il regista dello show invece è sicura-mente Lorenzo, perché io ho solo messo a disposizione la mia espe-rienza per cercar di far coesistere questi mondi... La parte invece creativa grafica, come sempre, è

Da sinistra:Stefano Copelli e Giorgio ioan di Lemonandpepper.

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stata gestita da Sergio Pappalette-ra. L’unica cosa che posso dire di aver firmato è il disegno del palco: Giorgio ha lanciato l’idea di usare questo materiale curvilineo, così è nata la forma tondeggiante che rappresenta una sorta di abbrac-cio, anche se permane la netta volontà di Lorenzo di non avere scenografia.abbiamo basato molto sulle imma-gini, un mondo che adesso offre possibilità infinite: stasera ci colle-gheremo in diretta con un osserva-torio astronomico sull’Etna e met-teremo in onda le immagini pro-venienti dal telescopio; dal vivo: uno squarcio dell’universo dentro il palazzetto, alle spalle di un palco, in diretta. incredibile!ovviamente il linguaggio delle immagini non sarà televisivo, ma quello più moderno, tanto che Lo-renzo ha voluto l’intervento di due VJ che elaborassero in tempo rea-le le immagini riprese live.

Jerry Di Pirro – Coordinamento del Tourio rappresento in tour il manage-ment Trident, e mi relaziono con l’agenzia, Milano Concerti, per tutto quello che riguarda i conti, le pubbliche relazioni, la gestio-ne delle uscite pubblicitarie, ecc. Ufficialmente mi occupo del co-

ordinamento generale, soprattutto dell’accounting, cioè dell’amministrazione del tour, degli alberghi dell’artista, delle relazioni estere e con la stampa.Il mio lavoro comincia fin dalla fase di progettazione, dalla gestione del calendario estero (Zurigo e Locarno) fino alle re-lazioni con gli sponsor ed ai contratti di comodato. È un lavoro piuttosto particolare, perché racchiude un po’ del tour mana-ger, ma anche dell’agenzia; è molto vasto: da mandare un fax o fare un pass, alla scaletta del concerto, ai rapporti con la stampa alla verifica delle spese per gli hotel. Occorre molta umiltà, soprattutto all’inizio, ed ancora adesso se devo porta-re l’acqua sul palco o l’asciugamano all’artista lo faccio sen-za problemi. in questo lavoro bisogna sapere incassare: una volta, agli inizi della mia carriera, Giorgio ioan mi ha anche smollato in autostrada... poi però è venuto a riprendermi!

Il video

Salvo Bertini – Tecnico Mixer Video per STSLa gestione del segnale video è piuttosto complessa: provo a spiegarla. La sorgente principale sono le 8 telecamere – 4 con operatore e 4 microcamere puntate sui diversi strumen-ti, di cui 2 motorizzate – che confluiscono nella regia video. una volta mixate le telecamere, il program della regia video va su un altro mixer che si occupa della messa in onda sul-lo schermo; qui l’operatore può decidere se mandare sullo schermo il live, i contributi video (sincronizzati con l’SMPTE del tastierista) oppure il segnale proveniente dalla postazione dei VJ che usano un Mac o una tastiera MiDi. infatti dalla prima regia video noi inviamo alla postazione DJ il nostro segnale pulito che loro elaborano a piacimento e rimandano al mixer della messa in onda. Tutta la qualità è garantita dall’uso del formato SDi (Serial Digital interface, ndr.) ottimale in ambito broadcast, anche i Mac che abbiamo fornito ai VJ sono do-tati di particolari schede che acquisiscono in SDi in ingresso

Da sx: Jerry Di Pirro, Coordinamento tour per la Trident

Giancarlo Sforza con le sue collaboratrici.

In basso:La squadra video.Terzo e quarto da sx i “ragazzi della Prateria”, VJ dello show.al centro, con la maglietta verde, Salvo Bertini, Tecnico Mixer.

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ed escono con un segnale grafico che noi riconvertiamo in SDi. il time-code che sincronizza il tutto arriva al Dataton il quale comunica col video server Grass Valley utilizzato per la gestione di una parte dei contributi.

I ragazzi della prateria, Carlo e Marco – VJSiamo stati reclutati da Lorenzo che voleva per il suo video qualcosa di diverso da una “Domenica in”... cioè niente di didascalico o che si limitasse a riportare sullo schermo quello che accadeva sul palco.interveniamo sul segnale live con diverse elaborazioni che non ci piace chiamare “effetti”: è un lavoro più concettuale; infatti ol-tre che sulla saturazione e sulla scomposizione delle immagini, gio-chiamo sulla linea temporale, con sample del video messi a ritmo: ad esempio viene registrato un lasso di

tempo, poi le immagini escono con dilatazioni sulla linea tem-porale, aggiunte all’immagine live dei musicisti sul palco. Per poter effettuare tutte le nostre idee, abbiamo anche scrit-to un software apposito, adatto alle nostre esigenze creative.

Le luci

Nicola Tallino – Operatore luciil disegno luci è stato creato insieme a Giancarlo Sforza: lui ha ideato l’ambiente, l’atmosfera per le varie canzoni, mentre io ho creato le intro e le programmazioni basandomi sulle sue idee. ovviamente c’è sul palco un video molto presente, che fa da traino all’intero concerto, quindi io devo un po’ adattar-mi, colorando quello che lo schermo non colora.Ho creato anche il disegno delle americane, ovviamente ri-prendendo il disegno del palcoscenico costruito da Sforza. Ho anche un’americana dietro, per sfruttare la trasparenza del video, anche se non possiamo inclinare più di 45° il fascio dei proiettori, altrimenti la luce viene bloccata.Il materiale è eterogeneo ma di ottima qualità. Diversi 5000 con gelatina usati come cambiacolori, una scelta retrò ma che ci piace molto. Poi abbiamo Coemar i-Spot eXtreme, molto efficienti, Robe Wash, che hanno un fascio stretto che posso usare anche come effettistica, dedicati all’arena cen-trale. Ho poi diversi Strobo Martin 3000 per dare l’effetto spa-zialità all’americana, ben 54 ParLED Coemar, 20 wood e DWE per illuminare la scena...Una novità è il Mini Biglite della francese Zap Technology, un ex-service che adesso fabbrica diversi proiettori fra cui questo 3 kW molto interessante che lavora con le gelatine: ha un bal-last che si sfila, le gelatine in tricromia intercambiabili, un fascio molto robusto, una bella luce, uno zoom ottico efficiente ed una gran velocità di movimento. La uso qui per la prima volta ma mi sembra proprio una bella macchina. L’abbiamo com-prata direttamente in francia perché in italia non è ancora distribuita. Dimenticavo... la mia regia è una Whole Hog.

L’audioMassimo Manunza – Fonico di palcouso un banco digitale Digico D1, fratello minore della D5 per-ché ha un modulo in meno, pur avendo sempre 96 canali. La cosa più particolare di questo monitoraggio è che la mia po-stazione è posta dietro al palco, così, non vedendo i musicisti, devo fare forza sulla mia esperienza e sul mio gusto personale. Il sistema di monitoraggio è ibrido fra cuffie Sony 7506 e UE-10 ultimate. Entrambi i batteristi suonano le percussioni, così li ho dovuti mettere in-ear monitor. Dietro i batteristi poi c’è il soli-to sub a rinforzo. Come effetti uso due Lexicon PCM91 ed un PCM81. Molte sono le radiofrequenze: 8 iEM più 12 microfoni radio Shure. abbiamo in radio anche chitarre e basso.Come microfoni sul palco ci sono tantissimi akg 414, sembra una fiera, e poi usiamo degli Opus Beyerdynamic per le bat-terie, che mi piacciono tantissimo. flego, Gentile e oliva sono i backliner che curano i musicisti, ed in effetti la situazione è abbastanza complessa, perché abbiamo tanto backline da montare e tantissime radiofrequenze che in ogni luogo vanno tarate ad hoc dopo aver scansionato l’etere.

Maurizio Nicotra – Sound engineerLa particolarità del concerto è data dalla presenza di due batte-risti, caratteristica a cui mi è stato chiesto di dare risalto.anche in base a questo ho dovu-to adattare il mio setup, poiché Mylious e Gareth hanno una dina-mica impressionante che va dal pianissimo al fortissimo – anzi, al “più che fortissimo” – e gestire que-ste dinamiche non è facile. Come console ho scelto la Digidesign Venue che trovo splendida per il front of house: fra un mixer analo-gico e questa console io non trovo alcuna vera differenza sonora che meriti la rinuncia a tutte le immen-se comodità offerte dal digitale. Certo il software ha ampi margini

Da sinistra:Tre assi delle frequenze. Da sx: Maurizio Nicotra, Massimo Manunza e antonio Paoluzi.

A destra:i maghi della ronza: i tre backliner fabio oliva, Massimo flego, Massimiliano Gentile.

Nicola Tallino, operatore luci.

La postazione delle regie video.

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di miglioramento (parlo per il foh, perché alla gestione palco, se-condo me, mancano parecchie cose) e ad esempio in questa ulti-ma release della con-sole hanno migliorato diversi aspetti, a co-minciare da quello che potrebbe sembrare una stupidaggine, cioè un “lock”: un semplice sistema che blocca la console quando io mi allontano. inoltre il mo-vimento e la disposizio-ne dei canali non sono realizzati molto bene... si potrebbe certamente migliorare, anche se adesso hanno adottato gli “strip channel” che evitano di farti scalare tutti i canali quando ne sposti uno. La cosa che mi manca di più è un doppio monitor, uno per visualizzare i plug-in ed un altro per il totale... monitor semplici, anche senza la funzione touchscreen che non trovo indispensabile.Come outboard uso una channel strip Midas XL42 sulla voce, anco-ra sulla voce un delay Eventide, ed uno Yamaha SPX come phaser perché quello della console non mi piaceva molto. La console ha delle uscite predisposte su jack bilancia-

to, ed anche questa è una cosa scomoda: ormai tutto è su XLr, quindi sono obbligatori tutti i vari riduttori: scomodo. Tutto l’insert è gestito dal local, cioè l’hardware con DSP e conver-titori posto vicino alla console.il microfonaggio è stato scelto insieme a Manunza, in piena sintonia: cassa con Shure Beta 91 dentro e Shure Beta 52a esterno. Beyer opus sui tom, microfono a clip che reputo il migliore in assoluto, non riesco ad usarne altri. Sulla cassa del basso un Sennheiser MD 421, oltre alla diretta all’uscita della marea degli effetti di Saturnino: il suo suono arriva talmente perfetto che non ci faccio praticamente niente. il chitarrista riccardo onori usa invece un ampli Masotti su due casse: da lui arrivano 3 microfoni ed una diretta stereo.Nel concerto ci sono dei brani molto impachettati, cosa ne-cessaria per rispettare le sonorità e gli arrangiamenti del di-sco, ma molti altri brani hanno dinamiche da live che io devo seguire molto. Cerco infatti di mixare creando la dinamica giusta al momento giusto: alcuni brani hanno vere esplosioni...

a volte preferisco abbassare un po’ la voce piuttosto che per-dere la spinta della band, stando sempre attento al grande Pa di fronte al microfono. Paoluzi, il Pa man, ha fatto un gran-de lavoro che ci risolve praticamente ogni problema.

Antonio Paoluzi – PA manageril setup base prevede 12 (o 13) V-Dosc di main per lato e side dV-Dosc. L’impianto è molto indietro rispetto al palco, quindi la porzione di gradinate coperta dal side è minore del soli-to. La difficoltà del lavoro è data da questa pedana davanti all’impianto, anche perché la passerella passa proprio da-vanti ad uno dei due cluster... Ho splittato l’impianto in modo che le ultime tre casse dei cluster main siano gestite separa-tamente da un altro XTa (anche se con lo stesso segnale e lo stesso eq) in modo da poterle abbassare di circa 2 dB per evitare i feedback quando Lorenzo canta proprio lì sotto.I cluster non sono ritardati, perché sono già dietro il palco, anzi, sono fuori fase rispetto al microfono di Lorenzo quando lui è davanti.Con questa disposizione si scarica un po’ la parte sotto, così ricompensiamo con due postazioni sub al centro.

Lo show

Lo spettacolo è veramente bello, sia dal punto di vista mu-sicale sia da quello visuale. La band è fantastica: effettiva-mente i due batteristi danno alla sezione ritmica una botta impressionante e, per altro, sono ben dosati negli arrangia-menti di Michele Canova. La diffusione è una delle migliori mai ascoltate al palazzetto di rimini, con basse potentissime e profonde, come da copione, ma mai sbavate e strabordan-ti. Quindi ottimo il lavoro di antonio, come quello di Maurizio al quale dobbiamo del tutto dare ragione: la mancanza di una console analogica bella grande e grossa nessuno l’ha avvertita. Certo non ha risparmiato il volume, ma d’altra parte

era quello che il pubblico voleva, visto che non ha praticamente mai smesso di ballare.Dieci e lode anche al lavoro ese-guito sul grande schermo, mai ri-petitivo o scontato: perfetto per il concerto il lavoro dei VJ, così come la scelta dei contributi e la regia, a cominciare dal primo brano, pra-ticamente un vero “unplugged” suonato in diretta dai camerini e trasmesso sullo schermo.Le luci, ovviamente, sono passate in secondo piano, anche se hanno svolto la loro funzione in maniera egregia e senza sbavature. anzi: in generale ci siamo un po’ meravi-gliati che quasi tutto sia filato pro-prio liscio, trattandosi di una data zero. Evidentemente i tanti giorni trascorsi a rimini e la prova gene-rale del giorno prima hanno dato i loro effetti.L’unica incoerenza, ma proprio a voler sottilizzare, ci è sembrato di scorgerla fra il palco, flessuoso e pensato per un 360°, e il grande schermo, tipico di un palco fron-tale, con relativi scompensi sui controluce...un concerto da non perdere. >>

ZapT. Mini BigLite

Robe Colorwash 1200E AT

Coemar I-Spot Ext

Martin Atomic 3000

Le forme curvilinee della struttura.

Al principio erano solo sei corde...Il set-up di Riccardo Onori e la tecnologia italiana Masotti.

il set-up di riccardo onori è all’apparenza molto complesso, ma di semplice gestione. La prima parte del sistema è rap-presentata da una pedaliera composta da Wah Fulltone, pedale volume Ernie Ball, Digitech Whammy e Boss TU2. Su-perata la prima parte di pedali il segnale viene inviato ad un buffer Black Box che permette di transitare nel sistema looper senza degradazioni sonore e da qui ad una Masotti Control unit che si occupa di gestire il segnale in ingresso tramite una a/B Box. i nove loop analogici della Control unit sono dedicati interamente ai pedali, con i primi due e gli ultimi due fissi nella loro posizione ed i cinque loop centrali in matrice tra loro, in modo da poter ottenere delle inversioni di posizione tra i pedali stessi. il segnale è quindi splittato dalla stessa Control unit per mezzo di un’ulteriore a/B Box in uscita verso il fender Twin, utilizzato per i suoni più vintage, o verso la testata Masotti X100M, dedicata ai suoni più moderni. il loop effetti della X100M è interfacciato tramite un mixer di linea MXM che controlla in parallelo e in seriale un Line 6 Echo Pro e un riverbero ElectroHarmonix Holy Grail. Due alimentatori custom, uno a pedaliera e uno a rack, si occupano di alimentare tutti i pedali.L’intero sistema (Control unit, MXM, sistema switching, X100M) viene controllato tramite una pedaliera MiDi Ground Control Pro, sia in PC che in CC.

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rPersonale e aziendeManagement Trident Managementagenzia MilanoconcertiProduzione Lemonandpepper

Impianti audio e luci AgoràDisplay e regia video STS CommunicationsCostruzioni scenotecniche PeroniPalcoscenico e strutture italstageCatering GiromangiandoTrasporti TransshowMerchandising Mosquito Numa Playground

ideazione del progetto Giancarlo SforzaProgetto videografico Sergio PappaletteraDirezione musicale Michele CanovaCoordinamento del tour Jerry Di PirroProgetto illuminotecnico Nicola TallinoElaborazioni video live i ragazzi della Prateria

Manager Marco Sorrentinoresp. di produzione Giorgio ioanDirettori di produzione Stefano Copelli fabio CarmassiCoord. musicisti fabio Michelottiassistente di prod. Stefano Baccarinass. camerini Caterina Soresina

fonico di sala Maurizio Nicotrafonico di palco Massimo Manunziaresponsabile audio antonio PaoluziTecnici di palco fabio oliva Massimo flego Massimiliano GentileTecnico audio Marco Marchitelli

operatore luci Nicola TallinoTecnici luci andrea Basta roberto Torbidoni Stefano Valle Marco Carancinirigger Luca Guidolin Emiliano BittiMacchinisti Leonardo Bellini Marco Giuman

Contenuti visual andrea De andrearesponsabile video Emiliano NapoliConsulente in regia Marco BazzanoMixer video Salvo BertiniControllo camere Mattia NapoliTecnico rVM Stefano ranalliCameramen Matteo Plantamura Giacomo ferri Cristian De Micheleoperatore Teslacoils Giuseppe Bonanno

Materiale Audio

FoH01 Digidesign Venue 96 ch01 Local01 Midas XL 4201 Eventide H 3000 SE01 Lexicon 480 L01 Manley Vox Box01 plug-in Venue Pack 2.001 plug-in Waves03 Bss Soundweb02 xta DP 22601 asl intercom02 Yamaha NSP 1001 Pro Tools|HD 302 Schermi 17”

Palco01 Digico D101 Digico splitter 96 ch MaDi/ottico01 Digico Local02 Lexicon PCM 9101 Lexicon PCM 8101 Spl de-esser04 Shure ur4D radiomic08 Shure ur4D radiojack08 in-ear monitor Sennheiser EW300 G203 Bss Soundweb 01 Sony CD player02 sub EV 15” (drumfill)

PA System46 diffusori V-DoSC34 diffusori dV-DoSC16 diffusori KuDo28 diffusori L-acoustics SB 21804 Bump V-DoSC02 dV-BuMP02 K-BuMP08 motori Stagemaker 2 t08 motori Stagemaker 1 t08 Processori XTa DP 22686 Amplificatori Lab.Gruppen 640001 Power Box West Electric 400 A04 Power Box West Electric 63 A02 Controllo motori 4 ch Gmep-Molpass

Materiale Luci06 Zap Technology MiniBig20 Robe ColorWash1200EAT24 Coemar i-Spot Extreme20 Fresnell 5 kW con cambiacolori Compulite Whisper16 Wood 450 W30 Blinders 2 x 116 Strobo Martin atomic 300054 Coemar ParLed rGB04 Followspot Lycian 2,5 kW01 console WholeHog Full Boar

Rigging Luci48 Motori Stagemaker 1 t04 Motori Variolift 1 t01 Centralino motori a velocità variabile04 Truss circolari ( 6 m, 10 m, 14 m) Litec QD 5208 Truss Litec QD 52 x 3 m04 Controllo motori 8 ch / outboard

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