occlusione in conservativa

24
il dentista moderno ottobre 2007 76 P conservativa U Un principio generale applicabile a tutta la medicina aferma che “un attento esame obiettivo deve precedere il trattamento”. In odontoiatria, generalmente, ci si attiene a questo precetto con una sola eccezione: non sempre si esamina correttamente l’occlusione, e ancor più raramente se ne registrano accuratamente i dati prima dell’inizio di un trattamento. La maggior parte degli odontoiatri non viene addestrata a esaminare e registrare l’occlusione preesistente prima di eseguire un restauro, bensì, ed è diventata un’abitudine consolidata, si esegue prima il restauro e, solo successivamente, si controlla l’occlusione. Se questa è la prassi, l’operatore dovrebbe chiedersi qual è la “pietra di paragone” rispetto alla quale conrontare la congruità del restauro eseguito; ovviamente non potrà essere l’occlusione preesistente se questa non è stata preventivamente esaminata. Ogni giorno, gli operatori sono costretti ad afrontare trattamenti che hanno efetti sull’occlusione, quindi si trovano esposti a dubbi e incertezze; che cos’è un’intererenza occlusale? Che tipo di occlusione scegliere per un trattamento conservativo o protesico? Quali possono essere le conseguenze di una malocclusione o di un precontatto? Quando è necessario un trattamento occlusale e come deve essere afrontato? Sull’argomento occlusione, esistono tesi diferenti e, spesso, contraddittorie; inoltre, semplici opinioni o “sensazioni cliniche” sono presentate come “dati di atto” o regole 1 . A volte, ciò viene portato alle estreme conseguenze da qualcuno che ritiene che ogni disturbo sia imputabile a intererenze occlusali. La domanda ondamentale è allora: “Qual è l’importanza dell’occlusione nella pratica clinica?” Le opinioni su questo argomento sono diverse, ma sarebbe orse più importante che ogni dentista avesse una visione equilibrata dell’occlusione piuttosto che ogni paziente avesse un’occlusione equilibrata. Il atto che lo studio dell’occlusione sia caratterizzato da opposti estremismi rende dicile individuare una losoa condivisibile e basata, per quanto possibile, sull’“evidenza” . Lo scopo di questo articolo vorrebbe esse quello di valutare il ruolo dell’occlusione nell’odontoiatria restaurativa, in maniera ragionevole, e di consigliare linee guida applicabili all’attività proessionale quotid Gli autori intendono ornire alcune linee guida e non regole. Inatti, dato che ogni paziente è diverso dagli altri e ognuno di reagisce in maniera diversa a stimoli ugua ne consegue che è compito del singolo operatore individuare il dettaglio del pian trattamento ottimale per ogni paziente. L’occlusione può essere denita, in manie semplicistica, come il “contatto tra gli elem dentali”, ma prima di descrivere questi con è bene descriverne il contesto ( gura 1). Il sistema masticatorio è composto, didatticamente, da tre parti: } elementi dentali; } parodonto; } sistema articolare (ATM e muscoli). Il sistema articolare è l’ambiente biomeccanico, nel quale il dentista si trov a operare e, quindi, non è di importanza ineriore rispetto agli altri due elementi de L’occlusione in odontoiatria restaurativa • Paolo Generali* • Simona Tozzi** • Pio Bertani*** * Professore a contratto di Odontoiatria Conservat CLSOPD, Facoltà di Medicina e Chirurgia, Università Modena e Reggio Emilia ** Libero Professionista, Torino *** Professore a contratto di Odontoiatria Conserv CLSOPD, Facoltà di Medicina e Chirurgia, Università Modena e Reggio Emilia Summary Titolo inglese ??? ??? ??? ??? ??? ??? ??? ??? ???.  Aim of this paper is to provide simple guidelines about how to collect, analyze and re occlusal data of patients, before a restorative treatment. This diagnostic phase is ofte overlooked, with risks of damages occurring to the interrelated organs of masticator system. In most patients, the existing occlusal scheme is functional and well-tolerate if a tooth or teeth need to be restored, a “coonformative” approach would be adopte such a way that the occlusal contacts of the o ther teeth remain unaltered. On the oth hand, there will be situations where it is not possible, or not wanted, to restore the tee the pre-existing occlusion, that will be changed with a “reorganized” approach. z KEY WORDS: occlusal examination, occlusion, restorative dentistry Riassunto Scopo del presente lavoro è quello di presentare semplici linee guida riguardanti la raccolta, l’analisi e la registrazione dei dati occlusali di ogni paziente che debba essere sottoposto a un trattamento restaurativo. Questa fase è spesso trascurata nella pratica clinica, con possibili implicazioni negative sull’esito del trattamento. Nella maggior parte dei pazienti, lo schema occlusale esistente è funzionale, ben sopportato e soddisfacente; cosicché, se uno o più elementi necessitano di restauri, sarà opportuno non modificare l’occlusione esistente, adottando un approccio cosiddetto “conformativo”; in altri casi, non è possibile o conveniente mantenere l’occlusione esistente, che andrà modificata con un approccio “riorganizzato” . z PAROLECHIAVE:esame occlusale,occlusione, odontoiatriarestaurativa 076-099 Generali.indd 76 076-099 Generali.indd 76

Upload: paolo-generali

Post on 11-Jul-2015

458 views

Category:

Documents


2 download

TRANSCRIPT

Page 1: Occlusione in Conservativa

5/11/2018 Occlusione in Conservativa - slidepdf.com

http://slidepdf.com/reader/full/occlusione-in-conservativa 1/24

 

ildentistamoderno

ottobre 2007

76

P conservativa

UUn principio generale applicabile a tutta la

medicina aferma che “un attento esame

obiettivo deve precedere il trattamento”.

In odontoiatria, generalmente, ci si attiene a

questo precetto con una sola eccezione: nonsempre si esamina correttamente l’occlusione,

e ancor più raramente se ne registrano

accuratamente i dati prima dell’inizio di un

trattamento. La maggior parte degli odontoiatri

non viene addestrata a esaminare e registrare

l’occlusione preesistente prima di eseguire un

restauro, bensì, ed è diventata un’abitudine

consolidata, si esegue prima il restauro e, solo

successivamente, si controlla l’occlusione.

Se questa è la prassi, l’operatore dovrebbe

chiedersi qual è la “pietra di paragone” rispetto

alla quale conrontare la congruità del restauro

eseguito; ovviamente non potrà esserel’occlusione preesistente se questa non è stata

preventivamente esaminata.

Ogni giorno, gli operatori sono costretti

ad afrontare trattamenti che hanno efetti

sull’occlusione, quindi si trovano esposti a

dubbi e incertezze; che cos’è un’intererenza

occlusale? Che tipo di occlusione scegliere

per un trattamento conservativo o protesico?

Quali possono essere le conseguenze di una

malocclusione o di un precontatto? Quando

è necessario un trattamento occlusale e

come deve essere afrontato? Sull’argomentoocclusione, esistono tesi diferenti e, spesso,

contraddittorie; inoltre, semplici opinioni o

“sensazioni cliniche” sono presentate come

“dati di atto” o regole1.

A volte, ciò viene portato alle estreme

conseguenze da qualcuno che ritiene che

ogni disturbo sia imputabile a intererenze

occlusali.

La domanda ondamentale è allora: “Qual

è l’importanza dell’occlusione nella pratica

clinica?”

Le opinioni su questo argomento sono

diverse, ma sarebbe orse più importante cheogni dentista avesse una visione equilibrata

dell’occlusione piuttosto che ogni paziente

avesse un’occlusione equilibrata. Il atto che

lo studio dell’occlusione sia caratterizzato da

opposti estremismi rende di cile individuare

una losoa condivisibile e basata, per quanto

possibile, sull’“evidenza”.

Lo scopo di questo articolo vorrebbe esse

quello di valutare il ruolo dell’occlusione

nell’odontoiatria restaurativa, in maniera

ragionevole, e di consigliare linee guida

applicabili all’attività proessionale quotidGli autori intendono ornire alcune linee

guida e non regole. Inatti, dato che ogni

paziente è diverso dagli altri e ognuno di

reagisce in maniera diversa a stimoli ugua

ne consegue che è compito del singolo

operatore individuare il dettaglio del pian

trattamento ottimale per ogni paziente.

L’occlusione può essere denita, in manie

semplicistica, come il “contatto tra gli elem

dentali”, ma prima di descrivere questi con

è bene descriverne il contesto (gura 1).

Il sistema masticatorio è composto,

didatticamente, da tre parti:

} elementi dentali;

} parodonto;

} sistema articolare (ATM e muscoli).

Il sistema articolare è l’ambiente

biomeccanico, nel quale il dentista si trov

a operare e, quindi, non è di importanza

ineriore rispetto agli altri due elementi de

L’occlusione in odontoiatriarestaurativa

• Paolo Generali*

• Simona Tozzi**

• Pio Bertani***

* Professore a contratto di Odontoiatria ConservatCLSOPD, Facoltà di Medicina e Chirurgia, UniversitàModena e Reggio Emilia

** Libero Professionista, Torino

*** Professore a contratto di Odontoiatria ConservCLSOPD, Facoltà di Medicina e Chirurgia, UniversitàModena e Reggio Emilia

Summary Titolo inglese ??? ??? ??? ??? ??? ??? ??? ??? ???.

 Aim of this paper is to provide simple guidelines about how to collect, analyze and reocclusal data of patients, before a restorative treatment. This diagnostic phase is ofteoverlooked, with risks of damages occurring to the interrelated organs of masticatorysystem. In most patients, the existing occlusal scheme is functional and well-tolerateif a tooth or teeth need to be restored, a “coonformative” approach would be adoptesuch a way that the occlusal contacts of the o ther teeth remain unaltered. On the othhand, there will be situations where it is not possible, or not wanted, to restore the teethe pre-existing occlusion, that will be changed with a “reorganized” approach.

z KEY WORDS: occlusal examination, occlusion, restorative dentistry 

RiassuntoScopo del presente lavoro è quello di presentare semplici linee guida riguardantila raccolta, l’analisi e la registrazione dei dati occlusali di ogni paziente che debbaessere sottoposto a un trattamento restaurativo. Questa fase è spesso trascurata nellapratica clinica, con possibili implicazioni negative sull’esito del trattamento. Nellamaggior parte dei pazienti, lo schema occlusale esistente è funzionale, ben sopportatoe soddisfacente; cosicché, se uno o più elementi necessitano di restauri, saràopportuno non modificare l’occlusione esistente, adottando un approccio cosiddetto“conformativo”; in altri casi, non è possibile o conveniente mantenere l’occlusioneesistente, che andrà modificata con un approccio “riorganizzato”.

zPAROLE CHIAVE: esame occlusale, occlusione, odontoiatria restaurativa

076-099 Generali.indd 76076-099 Generali.indd 76

Page 2: Occlusione in Conservativa

5/11/2018 Occlusione in Conservativa - slidepdf.com

http://slidepdf.com/reader/full/occlusione-in-conservativa 2/24

 

076-099 Generali.indd 77076-099 Generali.indd 77

Page 3: Occlusione in Conservativa

5/11/2018 Occlusione in Conservativa - slidepdf.com

http://slidepdf.com/reader/full/occlusione-in-conservativa 3/24

 

ildentistamoderno

ottobre 2007

78

P conservativa

sistema masticatorio, elementi dentali e

parodonto, solitamente identicati come i

cardini della nostra attività.Il sistema articolare è un vero e proprio

sistema, in quanto soddisa appieno la

denizione stessa del termine, ossia “pluralità

di elementi materiali coordinati tra loro in

modo da ormare un complesso organico”

(Zingarelli, 2002).

In questo sistema, è possibile immaginare

le ATM come cerniere e pattini, i muscoli

masticatori come motori e l’occlusione come

contatti.

Da un punto di vista meccanico, è chiaro

come gli elementi del sistema articolare siano

intimamente interconnessi e interdipendenti,dato che ogni variazione di una singola

parte si ripercuote in un efetto, non

necessariamente negativo, sulle altre due

(gura 2).

La stessa valutazione può essere efettuata a

livello del sistema masticatorio.

L’importanza dell ’occlusione risiede,

principalmente, nell’interconnessione tra

questi sistemi2.

Richiami anatomicie unzionali

Muscoli masticatoriLa mandibola si muove rispetto alla

mascella grazie a due variabili: i muscoli,

che sviluppano la orza, e il sistema nervoso

centrale, sotto il controllo del quale agiscono i

muscoli. L’insieme è denito controllo neuro-

muscolare.

Esistono poi due sistemi guida, determinati

dai tessuti duri: le ATM e le superci occlusali

dei denti.

I muscoli masticatori rappresentano i motori

del movimento durante la unzione e la

paraunzione.

Probabilmente a causa del atto che la

prima scienza medica u l’anatomia, siamo

abituati a identicare la unzione di unmuscolo solo attraverso l’analisi delle sue

inserzioni e del suo decorso; questo approccio

risulta pericolosamente semplicistico e ha

determinato l’etichettatura di alcuni muscoli

come muscoli di apertura e di chiusura,

mentre la realtà è molto più complessa.

Gli attuali mezzi tecnici, come

l’elettromiograa, hanno permesso di

comprendere meglio, ben oltre quanto

suggerito dall’osservazione anatomica, le

unzioni dei muscoli masticatori3.

Massetere

Il muscolo massetere origina dall’arco

zigomatico, si inserisce sulla supercie

laterale dell’angolo mandibolare, è costituito

da una parte superciale, una intermedia

e una proonda; elevatore e accessorio

nella protrusione, è attivo nel serramentoparaunzionale.

Temporale

Il muscolo temporale origina dalla ossa

temporale, sulla accia laterale del cranio,

e converge in un’inserzione tendinea che,

decorrendo al di sotto dell’arco zigomatic

si inserisce al processo coronoideo e al

bordo anteriore del ramo della mandibola

Le sue bre possiedono un orientamento

diversicato, quelle anteriori decorrono

verticalmente, mentre le posteriori

orizzontalmente e in avanti. Le bre antersollevano la mandibola durante il movime

di chiusura della bocca, mentre le bre

posteriori retraggono la mandibola. È il

muscolo più requentemente dolente ne

bruxisti.

Pterigoideo esterno

Il muscolo pterigoideo esterno è compo

da due parti, la superiore, più piccola,

origina dalla supercie inratemporale de

grande ala dello senoide e si inserisce

sulla porzione anteriore del disco intra-

articolare e della capsula; la porzione

ineriore origina dalla accia laterale del

processo pterigoideo e si inserisce appe

sotto la testa del condilo.

1 2

1. Il sistema masticatorio e le sue componenti.

2. Interazioni a livello masticatorio e articolare.

076-099 Generali.indd 78076-099 Generali.indd 78

Page 4: Occlusione in Conservativa

5/11/2018 Occlusione in Conservativa - slidepdf.com

http://slidepdf.com/reader/full/occlusione-in-conservativa 4/24

 

076-099 Generali.indd 79076-099 Generali.indd 79

Page 5: Occlusione in Conservativa

5/11/2018 Occlusione in Conservativa - slidepdf.com

http://slidepdf.com/reader/full/occlusione-in-conservativa 5/24

 

ildentistamoderno

ottobre 2007

80

P conservativa

La parte superiore è attiva soprattutto

durante il serramento, per stabilizzare il

sistema condilo-disco, mentre la porzione

ineriore agisce durante l’apertura della

bocca, portando il condilo in avanti. Quando

i muscoli di entrambi i lati si contraggono

simultaneamente, la mandibola si protrude;

tuttavia, nella paraunzione, questo ciclo è

alterato e ciò può causare dolore, dislocazione

discale, click e locking.

Pterigoideo interno

Il muscolo pterigoideo interno è, anch’esso,

composto da due asci. Il più superciale

origina dalla tuberosità mascellare, mentre

il ascio proondo origina dalla supercie

mediale della lamina pterigoidea esternadal processo piramidale dell’osso palatino.

I capi, lungo il loro decorso, si ondono e si

inseriscono sulla zona ineriore e posteriore

del ramo della accia mediale del ramo della

mandibola; in buona sostanza rappresenta

la controparte mediale del massetere,

i due muscoli sembrano costituire una

poderosa ascia che sostiene l’angolo

della mandibola. La sua unzione è quella

di elevare la mandibola; inoltre, è attivo

durante la protrusione e la lateralità. Di

di cile palpazione, può divenire ipertonico

nei pazienti che paraunzionano in posizioni

estreme (per esempio cross-over).

Digastrico

Il muscolo digastrico è costituito da due

parti, anteriore e posteriore, connesse da

un tendine che passa attraverso un’ansa

brosa posta sopra all’osso ioide; il ventre

posteriore origina dal processo mastoideo

del temporale, mentre il ventre anteriore si

inserisce sulla accia interna della mandibola,

in una zona prossima alla sinsi (ossetta

digastrica). Quando l’osso ioide è bloccato,

esso contribuisce al movimento di apertura;

durante la deglutizione, l’osso ioide viene

sollevato dalla contrazione bilaterale

contemporanea del digastrico.

Miloioideo

Il muscolo miloioideo origina dalla linea

miloioidea della mandibola, per inserirsi sul

rae mediano, il quale, a sua volta, è inserito

sull’osso ioide; posteriormente presenta

un bordo libero, è un muscolo sottile che

divide la regione sub-linguale da quella

sottomandibolare. Solleva l’osso ioide e la

lingua durante la deglutizione.

Sopra e sotto ioidei 

L’osso ioide è collegato alla mandibola dai

muscoli sopraioidei; i muscoli sopra e sotto

ioidei, stabilizzando l’osso ioide, consentono

ai muscoli sovraioidei di essere parte

integrante del movimento di abbassamento

mandibolare. La postura del capo èinuenzata dall’azione di questi muscoli, com’è

dimostrato dal atto che la testa si sposta

leggermente all’indietro durante il movimento

di apertura della bocca. Reciprocamente,

la postura del capo può potenzialmente

inuenzare la unzione di questi muscoli:

questo può spiegare l’associazione tra postura

del capo e mialgia dei muscoli del capo e del

collo. I muscoli cervicali sono responsabili

della postura del capo, ed ecco dunque

l’associazione tra patologia dell’ATM e sintomi

a livello del rachide.

Premesso ciò, sorge spontanea una domanda:

l’odontoiatra deve trattare l’occlusione al ne

di risolvere un quadro di dolore muscolare al

distretto capo-collo?

L’occlusione è certamente una parte del

sistema locomotore e posturale, ma è una

piccola parte e non c’è evidenza che la

patologia dell’ATM segua la via della singola

causa, singola diagnosi e singola terapia;

manca l’evidenza sul atto che l’occlusione sia

l’unica causa.

È quindi indicato, se non c’è relazione

causale, un atteggiamento prudente ed è

sconsigliabile un trattamento odontoiatrico

o una modica permanente della posizione

mandibolare per le patologie muscolo-

scheletriche.

Articolazione temporo-mandibolareCome già accennato in precedenza, esisto

due sistemi che orniscono le guide duran

movimenti mandibolari, classicati in siste

anteriore e sistema posteriore; nora abbi

analizzato il sistema anteriore ora passiam

sistema posteriore dell’articolazione temp

mandibolare.

L’ATM è costituita dalla testa del condilo, d

disco intra-articolare e dalla ossa glenoid

È possibile distinguere una cavità articola

superiore tra disco e osso temporale e un

cavità articolare ineriore, tra disco e cond

quest’ultima è il perno del movimento di

rotazione pura.

Quando la componente obliqua dellegamento temporo-mandibolare entra i

tensione, la rotazione si arresta, ha inizio i

movimento di traslazione e il disco inizia a

scivolare lungo l’eminenza.

Esaminiamo ora il movimento di lateralità

si svolge sul lato lavorante, allontanandos

da quello bilanciante; la testa del condilo

lato non lavorante si muove in avanti, vers

basso e mesialmente.

L’angolo del movimento verso il basso

sul piano sagittale è noto come angolo

condilare o di Fischer; l’angolo del

movimento mediale sul piano orizzontal

è noto invece come angolo di Bennet

(avviene sul lato bilanciante, ma il suo

efetto è sul lato lavorante).

Esiste, inoltre, un movimento del condilo

lato lavorante, descritto come spostamen

laterale immediato o movimento di Benn

Questo movimento è immediato, non

progressivo e laterale; è la conseguenza

meccanica del atto che i condili sono un

quindi l’efetto dei muscoli del lato bilanc

si riette anche sul lato lavorante.

La ragione per la quale gli odontoiatri dev

preoccuparsi dei movimenti mandibolari,

e di ciò che li inuenza e controlla, è che l

maggior parte dei trattamenti odontoiatr

coinvolgono le superci occlusali; ciò sign

076-099 Generali.indd 80076-099 Generali.indd 80

Page 6: Occlusione in Conservativa

5/11/2018 Occlusione in Conservativa - slidepdf.com

http://slidepdf.com/reader/full/occlusione-in-conservativa 6/24

 

076-099 Generali.indd 81076-099 Generali.indd 81

Page 7: Occlusione in Conservativa

5/11/2018 Occlusione in Conservativa - slidepdf.com

http://slidepdf.com/reader/full/occlusione-in-conservativa 7/24

 

ildentistamoderno

ottobre 2007

82

P conservativa

che gli operatori, inevitabilmente, modicano

uno dei sistemi guida del movimento

mandibolare.

Quanto maggiore è l’inclinazione

dell’eminenza articolare, tanto più accentuate

saranno le cuspidi e più marcata sarà

l’inclinazione della guida incisiva. Quanto

minore sarà la distanza intercondilare, tanto

più accentuate saranno le cuspidi. Tanto

maggiore sarà la tale distanza, tanto più i

solchi di guida si sposteranno distalmente;

tanto più risulterà accentuato l’angolo

di Bennet, tanto più i solchi di uscita si

sposteranno mesialmente.

Di cilmente una modica dell’occlusione

induce modiche morologiche

dell’articolazione. La maggior parte dellemodiche adattative avviene a livello

dell’elemento dentale e delle sue strutture

di sostegno (questi adattamenti consistono

nell’usura dell’elemento, nella sua migrazione

o nella sua rattura).

Sistema nervosoLa mandibola è controllata non solo

attraverso meccanismi volontari, ma anche

da riessi. Il riesso di chiusura protegge la

mandibola e le strutture a essa associate

durante orti traumi sici, coinvolgenti anche

l’intero corpo.

Ciò può determinare danni agli elementi

dentali, soprattutto se i contatti occlusali non

sono diretti lungo l’asse del dente. Il riesso

di apertura interviene durante l’improvvisa

masticazione di un oggetto duro e per

proteggere lingua, guance e labbra durante la

masticazione.

I movimenti volontari e involontari sono

controllati dal sistema nervoso attraverso nervi

motori e sensitivi. Questi sistemi ricevono

segnali da recettori perierici e da specici

propriocettori, situati nei muscoli e nel

legamento parodontale.

È la presenza dei propriocettori parodontali

che rende unico il sistema articolare

mandibolare tra tutti i sistemi di locomozione.

Occlusione staticae dinamicaAvendo, inizialmente, denito l’occlusione

come il contatto tra gli elementi dentali, si

può ora ampliare il concetto suddividendo

l’occlusione in:

} statica, i contatti si vericano a mandibola

stabilmente chiusa (contatti occlusali statici);

} dinamica, i contatti si vericano quando

vi è movimento tra mascellare ineriore e

superiore (contatti occlusali dinamici).

Occlusione staticaQuando si registra l’occlusione statica è bene

valutare, in primo luogo, se l’occlusione

centrica (OC) coincide con la relazione

centrica (RC).Di conseguenza, è bene chiarire questi due

concetti.

L’occlusione centrica corrisponde alla massima

articolazione intercuspidale dei denti; è

l’occlusione che il paziente presenta, quasi

sempre, quando gli si chiede di chiudere le

arcate. È il morso più acile da registrare, è il

modo in cui articolano i modelli di studio;

soprattutto, è l’occlusione alla quale il paziente

è abituato. Sinonimi di OC sono, appunto,

massima intercuspidazione, morso di

convenienza o abituale.

La relazione centrica non è un’occlusione ed

è totalmente indipendente dai denti perché

è l’unica “centrica” che può essere riprodotta

in presenza o in assenza di elementi dentali; è

una relazione mandibolare, descrive inatti il

rapporto tra mandibola e mascella (relazione

concettuale).

In alcuni pazienti, RC e OC possono

coincidere.

Ogni tentativo di ormulare rigide denizioni

si scontra con la ondamentale di coltà di

individuare un metodo semplice e sicuro per

dimostrare che i criteri di posizionamento

reciproco dei mascellari sono stati raggiunti.

La relazione centrica viene descritta

in tre diversi modi2: anatomicamente,

concettualmente, geometricamente.

 Anatomicamente

La relazione centrica viene descritta come

la posizione della mandibola rispetto alla

mascella che si verica quando, con il disc

posizione, la testa del condilo è giustappo

alla parte più alta del versante anteriore d

ossa glenoide, ossia nel punto più alto e

più anteriore della ossa. Ma questo punto

è dibattuto: alcuni preeriscono l’idea che

la relazione centrica si verichi nel punto

più alto e più centrale rispetto alla ossa,

mentre ormai più nessuno sostiene la bo

della posizione più alta e più retrusa. La

prima ipotesi è sostenuta dall’osservazion

anatomica; il tessuto osseo e le superci

articolari sono più spesse nella parte ante

della testa del condilo e nell’estremitàsuperiore dell’eminenza articolare. La

questione è puramente accademica e pri

signicato clinico, in considerazione del a

che non esiste un mezzo semplice e sicur

per determinare la posizione della testa d

condilo rispetto alla ossa.

Concettualmente

La relazione centrica può essere denita,

questo caso, come quella posizione della

mandibola rispetto alla mascella, con il di

articolare in posizione, che si verica quan

i muscoli che sostengono la mandibola so

al loro massimo rilassamento e al minimo

stiramento. Questa descrizione si sposa co

concetto di un’occlusione ideale, una rela

qualitativa tra una posizione mandibolare

altro elemento del sistema.

Geometricamente

La relazione centrica viene denita come

quella posizione della mandibola rispetto

mascella, con il disco articolare in posizion

che si verica quando la testa del condilo

in “asse cerniera terminale”. Per comprend

il signicato di questa denizione, convien

dapprima ragionare solo su un lato della

mandibola. Il movimento di apertura dell

mandibola si realizza, inizialmente, con un

076-099 Generali.indd 82076-099 Generali.indd 82

Page 8: Occlusione in Conservativa

5/11/2018 Occlusione in Conservativa - slidepdf.com

http://slidepdf.com/reader/full/occlusione-in-conservativa 8/24

 

076-099 Generali.indd 83076-099 Generali.indd 83

Page 9: Occlusione in Conservativa

5/11/2018 Occlusione in Conservativa - slidepdf.com

http://slidepdf.com/reader/full/occlusione-in-conservativa 9/24

 

ildentistamoderno

ottobre 2007

84

P conservativa

rotazione pura del condilo e, successivamente,

con una sua traslazione in avanti e verso

il basso. Di conseguenza, il movimento

nale del movimento di chiusura sarà una

rotazione pura: in queste asi la mandibola

descrive un arco rispetto a un centro di

rotazione stazionario. Questo è il “punto

cerniera terminale” di un lato della mandibola

che, connesso con il medesimo punto

controlaterale, orma una linea immaginaria

denita, appunto, “asse cerniera terminale”.

Sebbene siano in corso, tuttora, discussioni

sull’esatta posizione della relazione centrica

e sul metodo migliore per individuarla, esiste

un vasto accordo sul atto che essa sia una

posizione riproducibile della mandibola

rispetto alla mascella, e che sia riproducibileindipendentemente dalla guida delle superci

occlusali. Inatti, i pazienti edentuli possiedono

una relazione centrica, riproducibile nel

tempo, anche cambiando operatore.

L’occlusione statica è caratterizzata, ancora,

dalla presenza o dall’assenza di “libertà in

centrica” o “centrica lunga”. In realtà, sarebbe

più corretto parlare di libertà in occlusione

centrica o di occlusione centrica lunga.

La libertà in centrica è presente quando la

mandibola è in grado di eseguire movimenti

protrusivi per un piccolo tratto sul piano

orizzontale e sagittale mantenendo il contattotra i denti. Viceversa, non vi è libertà in centrica

se i denti rontali o posteriori impediscono tale

scivolamento.

Due esempi eclatanti di assenza di libertà in

centrica sono le situazioni di II classe di Angle -

II divisione oppure situazioni in cui i restauri

protesici a carico del gruppo rontale hanno la

porzione palatale di spessore eccessivo.

In assenza di libertà in centrica, la mandibola

risulta bloccata contro la mascella dai contatti

occlusali.

La relazione centrica – nonostante sia

considerata, secondo i principi della libertà in

centrica, un punto iniziale dell’occlusione – è

altamente inuenzata da attori connessi al

sistema neuro-muscolare1.

Inne, altri aspetti da valutare durante la

registrazione di un’occlusione statica sono

(tabella 1):

} presenza di un sostegno posteriore;

}

classe di Angle;} entità di overbite e overjet;

} presenza di cross-bite.

Occlusione dinamicaDescrive il modo in cui gli elementi dentali

entrano in contatto tra loro mentre la

mandibola si muove rispetto alla mascella.

Il movimento è generato dall’attività

muscolare, ma i tragitti lungo i quali si

sviluppa sono generati non solo dai muscoli,

ma anche dai due sistemi guida: le ATM.

La guida posteriore è data dalle articolazioni

temporo-mandibolari.La testa del condilo, nel suo movimento in

avanti e in basso è guidata lungo un tragitto

determinato dal disco intra-articolare e

dalle superci articolari della ossa glenoide,

racchiuse dalla capsula articolare.

Se gli elementi dentali si toccano durante

un movimento laterale o protrusivo della

mandibola, ecco che questi denti guideranno

il movimento mandibolare. Questa è la guida

anteriore, ornita da qualsiasi dente che

tocchi durante i movimenti eccentrici della

mandibola; non ha importanza quanto sono

indietro nell’arcata questi denti, essi saranno

sempre più anteriori rispetto all’ATM. Nel

caso di un grave morso aperto, per esempio,

la guida anteriore potrà essere sui secondi

molari. Di conseguenza, anche se la guida

chiama anteriore, ciò non signica che de

essere sui denti anteriori.

È necessario are chiarezza su questi conc

I contatti occlusali dinamici si vericano

quando la mandibola, da un rapporto di

massima intercuspidazione, si sposta nelle

posizioni eccentriche di protrusione e

lateralità. Durante i movimenti di lateralità

intende per lato lavorante quello verso il q

si dirige il movimento, mentre il lato non

lavorante o bilanciante è quello dal quale

mandibola si allontana.

Gli schemi occlusali maggiormente difus

sono:

} disclusione;

}

unzione di gruppo monolaterale;} occlusione bilanciata bilaterale.

Disclusione

La disclusione o guida anteriore o occlusi

mutualmente protetta, è caratteristica de

pazienti giovani, in cui le superci mastica

non sono ancora abrase. In massima

intercuspidazione presenta contatti sui

denti posteriori e assenza di contatto tra g

anteriori; nei movimenti di lateralità, sul la

lavorante, risulta caratterizzata dal contatt

sui canini (guida canina, gura 3) oppure

contatto con altri denti anteriori omolate(unzione di gruppo anteriore), nessun

contatto sui posteriori, sul lato bilanciante

vi è alcun contatto dentale; in protrusione

non si rilevano contatti sui denti posterio

La guida canina può essere denita, quind

come un’occlusione dinamica che si svilu

a carico dei canini durante un movimento

laterale della mandibola; la protezione si

verica quando la guida canina è il solo

contatto occlusale dinamico in lateralità.

La unzione di gruppo anteriore si verica

quando i contatti sono condivisi tra i dive

denti anteriori del lato lavorante (no al p

premolare) durante l’escursione laterale, il

contatto più precoce e più orte deve ess

più anteriore (gura 4).

 TABELLA 1 OCCLUSIONE: ASPETTI STATICI

076-099 Generali.indd 84076-099 Generali.indd 84

Page 10: Occlusione in Conservativa

5/11/2018 Occlusione in Conservativa - slidepdf.com

http://slidepdf.com/reader/full/occlusione-in-conservativa 10/24

 

076-099 Generali.indd 85076-099 Generali.indd 85

Page 11: Occlusione in Conservativa

5/11/2018 Occlusione in Conservativa - slidepdf.com

http://slidepdf.com/reader/full/occlusione-in-conservativa 11/24

 

ildentistamoderno

ottobre 2007

86

P conservativa

Funzione di gruppo monolaterale

La unzione di gruppo monolaterale è

caratteristica dei pazienti anziani, nei quali le

superci masticanti degli elementi anteriorisi sono usurate. Chiamata anche occlusione

bilanciata unilaterale, è caratterizzata, in

massima intercuspidazione, da contatti sui

denti posteriori e anteriori; nei movimenti

di lateralità, sul lato lavorante, si vericano

contatti su tutti gli elementi dentali anteriori

e posteriori; sul lato bilanciante vi è assenza

di contatti. In protrusione vi è contatto tra

gli anteriori e disclusione tra i posteriori.

Per intererenza lavorante si intende un

contatto tra elementi dentali posteriori, che si

verica nei movimenti laterali, escludendo il

contatto tra gli elementi dentali più anteriori

(gura 5). Per intererenza non lavorante

si intende un contatto sul lato bilanciante

(ossia il lato opposto rispetto a quello verso il

quale avviene il movimento) che produce la

disclusione dei denti, impedendo il contatto

dal lato lavorante (gura 6).

Occlusione bilanciata bilaterale

L’occlusione bilanciata bilaterale è tipica

delle riabilitazioni protesiche totali e, talvolta,

è riscontrabile nei pazienti bruxisti, dove

l’abrasione delle superci è spiccata; è

caratterizzata, in massima intercuspidazione,

in lateralità (sia sul lato lavorante sia su quello

bilanciante) e in protrusione, dal contatto

simultaneo di tutti gli elementi dentali.

A questo punto è necessario chiedersi che

cosa sia l’intererenza occlusale4 (gure 7 e 8).

La guida posteriore della mandibola è

costituita dalle ATM. Quando la testa del

condilo compie il suo movimento di

traslazione lungo l’eminenza articolare dalato non lavorante, la mandibola è guidat

dall’articolazione del medesimo lato; se

due elementi dentali posteriori contattan

durante questa escursione, data la vicinan

all’articolazione, è possibile che questo

contatto inuenzi il movimento del cond

nell’articolazione.

Al contrario, se la guida anteriore è data n

da elementi dentali posteriori prossimi all’

ma da elementi rontali, che sono più lont

è meno verosimile che questa intererenz

verichi.

Se la guida anteriore si verica su element

dentali posteriori, dunque, pur essendo

ancora una guida anteriore, costituisce

un’intererenza posteriore, perché può

3 4

5 6

3. Guida canina.

4. Funzione di gruppo.

5. Interferenza lavorante.

6. Movimento di lateralità sinistra coninterferenze bilancianti.

076-099 Generali.indd 86076-099 Generali.indd 86

Page 12: Occlusione in Conservativa

5/11/2018 Occlusione in Conservativa - slidepdf.com

http://slidepdf.com/reader/full/occlusione-in-conservativa 12/24

 

076-099 Generali.indd 87076-099 Generali.indd 87

Page 13: Occlusione in Conservativa

5/11/2018 Occlusione in Conservativa - slidepdf.com

http://slidepdf.com/reader/full/occlusione-in-conservativa 13/24

 

ildentistamoderno

ottobre 2007

88

P conservativa

inuenzare il sistema guida posteriore della

mandibola ovvero l’ATM.

Le intererenze posteriori sono considerate

un’imperezione rispetto alla dinamica idealedell’occlusione, intendendo come ideale

quella situazione nella quale ogni parte del

sistema non intererisce con le altre.

La guida anteriore ornita da elementi dentali

anteriori è potenzialmente migliore per la

semplice ragione che è più lontana dall’ATM.

L’occlusione è potenzialmente ideale se i denti

ingranano tra loro in una posizione nella quale

i muscoli siano nella condizione di minimo

stiramento e di massimo rilassamento, ovvero

che OC coincida con RC concettuale. In

questo modo, l’occlusione risulterà ideale

anche per un’altra componente del sistema: imuscoli masticatori.

È ondamentale, però, comprendere

che il termine “ideale” non coincide,

necessariamente, con il termine “corretto”.

Ragionare sull’occlusione in termini di

corretto/scorretto rivela un approccio

inappropriato, puramente meccanicistico.

I pazienti non sono macchine e la loro

occlusione può essere giudicata soltanto

rispetto agli efetti che produce, efetti

estremamente variabili da paziente a

paziente e, nello stesso paziente, in tempi

diversi.

Il nostro obiettivo deve essere quello di

eseguire terapie tali da evitare che una parte

del sistema entri in conitto con le altre.

Valutazione e registrazionedei dati occlusaliLa valutazione e la registrazione dei dati

occlusali risultano ondamentali nel denire

un termine di paragone grazie al quale

conrontare dati successivi. Questo risulta

ancora più importante nell’attuale contingenza,

caratterizzata dalla notevole litigiosità e dai

numerosi contenziosi legali e assicurativi.

La registrazione dei dati occlusali può essere

eseguita in due modi:

} con l’ausilio di modelli di studio montati

in articolatore in RC, e con la guida condilareregolata (non è praticabile, di routine, da tutti i

dentisti e su tutti i pazienti);

} annotando nella cartella clinica i dati

più signicativi, conrontati con i dati di

un’occlusione ideale.

È da tempo riconosciuto che la sindrome

algico-disunzionale dell’ATM è legata

soprattutto al “mancato adattamento del

singolo paziente, in un dato periodo, a

un’occlusione non ideale”, ciò non descrive

una relazione causale tra un’occlusione non

ideale e la sindrome algico-disunzionale

dell’ATM, poiché diversi pazienti presentano

diversa tolleranza rispetto all’occlusione, e uno

stesso paziente presenterà diferenti tolleranze

in periodi diversi.

Il problema sta nel atto che alcuni

pazienti, a un certo momento, reagiscono

negativamente a un’occlusione non ideal

ciò può portare a dolore e disunzione.Per questa categoria di pazienti, l’ottenim

di un’occlusione ideale diviene un mezzo,

l’altro non l’unico, per trattare la disunzio

ciò va ottenuto, inizialmente, con mezzi

temporanei e reversibili.

Una delle prime decisioni da prendere, ne

denire un piano di trattamento, è se si

intende mantenere la medesima occlusio

se la si mantiene, si parla di approccio

conormativo.

Alcuni piani di trattamento restaurativo, p

esempio le grandi riabilitazioni protesiche

o quelle che prevedono una terapiaortodontica, modicheranno l’occlusione

paziente, in questo caso si parlerà di appro

riorganizzato5.

È prudente progettare un’occlusione che

sia maggiormente vicina all’ideale e, di

conseguenza, potenzialmente meglio

tollerata dal sistema articolare del pazient

L’occlusione può essere giudicata più o

meno buona solo in relazione agli efetti

che produce sul paziente; come l’efetto

di una sostanza tossica dipende dalla sua

concentrazione, così un particolare conta

occlusale avrà un efetto che dipenderà

dalla requenza con il quale viene attivato

Ciò a capire anche quanto sia importante

problema del bruxismo in odontoiatria.

7 8

7 e 8. Frecce rosse: solchi di lavoro. Frecce blu:

solchi di non lavoro. A sinistra, le aree ove è più

probabile la presenza di interferenze lavoranti

(in rosso) e bilancianti (in blu).

076-099 Generali.indd 88076-099 Generali.indd 88

Page 14: Occlusione in Conservativa

5/11/2018 Occlusione in Conservativa - slidepdf.com

http://slidepdf.com/reader/full/occlusione-in-conservativa 14/24

 

076-099 Generali.indd 89076-099 Generali.indd 89

Page 15: Occlusione in Conservativa

5/11/2018 Occlusione in Conservativa - slidepdf.com

http://slidepdf.com/reader/full/occlusione-in-conservativa 15/24

 

ildentistamoderno

ottobre 2007

90

P conservativa

Registrazione dell’occlusioneÈ essenziale ottenere una buona registrazione

dell’occlusione prima di iniziare qualsiasi

trattamento che abbia un’inuenza

sull’occlusione, ma anche se non si eseguirà

alcun trattamento, una visita ben condotta

dovrà includere la raccolta dei dati sul sistema

occlusale, come elemento chiave del sistema

articolare e anche per ragioni medico-legali.

Le registrazioni potranno essere bidimen-

sionali o tridimensionali.

Le registrazioni bidimensionali consistono nella

valutazione dei contatti statici e dinamici. Se lo

scopo è solo quello di capire se vi è un contatto

tra due elementi dentali, sarà su ciente

utilizzare uno strato di alluminio molto sottile

(cartine Shimstock) e se, interponendolo tra identi si sla, signica che i denti non articolano;

diversamente, se si strappa oppure si blocca,

vi sarà contatto. Se poi lo si vuole marcare è

su ciente utilizzare una carta da articolazione

molto sottile (25 μm).

È necessario utilizzare almeno due colori al

ne di diferenziare i contatti statici da quelli

dinamici e per conrontare l’occlusione prima

e dopo il trattamento.

Successivamente, è opportuno registrare

questi dati attraverso diagrammi o otograe;

oltre a questi metodi esiste in commercio un

sistema elettronico, T-scan, che, utilizzando unsensore e un sotware dedicato, consente di

visualizzare la orza relativa dei contatti tra gli

elementi dentali.

Determinare se l’occlusione è in armonia con

l’articolazione può sembrare una procedura

impossibile, invece la soluzione è molto

semplice. Primariamente, occorre efettuare

una valutazione completa del sistema

articolare, includendo muscoli e articolazioni

al ne di determinare la presenza di qualsiasi

disturbo articolare; se si rileva la presenza

di una patologia sarà necessario, anzitutto,

decidere se trattarla o meno prioritariamente.

È necessario esaminare accuratamente

l’occlusione preesistente, in quanto il passo

seguente è valutare se eseguire una terapia

che modichi tale occlusione o meno. Se non

la modica, si parla di approccio conormativo,

diversamente di approccio riorganizzativo, nel

quale è prudente prevedere un’occlusione che

sia la più prossima possibile all’ideale rispetto a

quella presente.

Entrambi questi approcci sono considerati

esempi di buona pratica occlusale; l’unica

cattiva pratica occlusale si verica quando

l’occlusione viene modicata in senso

opposto rispetto a un’occlusione ideale.

È bene ricordare che in odontoiatria, il

concetto di occlusione ideale serve a

ornire il termine di paragone con il quale

conrontare l’occlusione di ogni paziente;

questo non implica che il raggiungimento

di un occlusione ideale sia l’obiettivo deltrattamento di uno o di tutti i pazienti.

La prima valutazione da are è se RC e OC

coincidono.

Da quanto detto in precedenza, la relazione

centrica descrive la relazione tra i mascellari

e non ha nulla a che vedere con gli elementi

dentali; quando la testa del condilo ruota,

nella ase di rotazione pura, la mandibola si

trova in posizione di asse cerniera terminale e,

nel suo movimento, descrive un arco.

Se la mandibola non si trova in asse

cerniera terminale, non si vericherà una

rotazione pura, in quanto sarà presente unacomponente traslatoria, ed essa non descriverà

più un arco, in quanto la testa del condilo non

sarà stazionaria sul piano antero-posteriore.

Manipolazione del pazienteper reperire la RCLa sensazione che la mandibola stia

descrivendo un arco peretto durante la

manipolazione, dà, all’operatore esperto, la

convinzione del raggiungimento dell’asse

cerniera terminale; in realtà, la mandibola, q

sicuramente, non sta descrivendo un arco

peretto in quanto il condilo, diversamente

da un articolatore, non è una sera peretta

ossa glenoide non è una semisera e tra i d

è interposto il disco articolare. Esiste quind

test importante che è in grado di conerm

reperimento della RC (gura 9).

Questo test si basa sul atto che la RC è un

relazione tra i mascellari, non guidata da

elementi dentali o muscoli del paziente, msolo dalla manipolazione dell’operatore, il

quale porta la mandibola nel suo asse cer

terminale; il suo punto nale deve essere

costante e ripetibile.

Il punto nale di quest’arco si raggiunge

quando il primo dente contatta, denito

“contatto prematuro in relazione centr ica

Il atto che la RC sia costante e ripetibile in

ogni paziente, anche in tempi e con oper

diversi, la rende una posizione importante

Può vericarsi il caso in cui il punto termin

del movimento di rotazione pura della

mandibola in asse cerniera terminale (RC)non sia un contatto prematuro, ma bensì

il contatto di tutti i denti ossia la massima

intercuspidazione; in questo caso RC e OC

coincidono. Come normalmente accade,

OC non corrispondono e questa discrepa

può essere valutata osservando la direzio

di scivolamento della mandibola quando

si chiede al paziente di stringere i denti

partendo dal contatto prematuro in relazi

centrica.

TecnicaL’operatore è seduto posteriormente al

paziente, il quale è supino, all’altezza dei

gomiti dell’operatore con il capo leggerm

iper-esteso.

9

9. Manipolazione per la rilevazione della

relazione centrica.

076-099 Generali.indd 90076-099 Generali.indd 90

Page 16: Occlusione in Conservativa

5/11/2018 Occlusione in Conservativa - slidepdf.com

http://slidepdf.com/reader/full/occlusione-in-conservativa 16/24

 

076-099 Generali.indd 91076-099 Generali.indd 91

Page 17: Occlusione in Conservativa

5/11/2018 Occlusione in Conservativa - slidepdf.com

http://slidepdf.com/reader/full/occlusione-in-conservativa 17/24

 

ildentistamoderno

ottobre 2007

92

P conservativa

Bisogna utilizzare entrambe le mani, i pollici

posizionati sulla sinsi mentoniera e le

dita sul bordo ineriore della mandibola e

non sotto la lingua; si chiede al paziente di

rilassare la mandibola e gli si apre la bocca.

Successivamente, si deve mobilizzare la

mandibola lentamente e dolcemente con

orza minima (solo la mandibola dovrebbe

muoversi), a ogni movimento ad arco occorre

aumentare leggermente il movimento verso

l’alto nché si raggiunge il primo contatto

dentale.

Si chiede al paziente di alzare un dito quando

percepisce il primo contatto dentale; si ripete

l’operazione almeno tre volte e si chiede al

paziente se il contatto è sempre il medesimo.

Con l’aiuto dell’assistente, si utilizza unacarta da articolazione per segnare il contatto

prematuro. Successivamente, partendo da tale

contatto, si anno stringere i denti al paziente

in modo da poter osservare la direzione di

scivolamento 6. Gli elementi in gioco nel

contatto deettente, e la sua direzione,

vengono registrati in cartella.

Libertà in centricaÈ poi necessario valutare se il paziente ha

libertà in centrica. Questa analisi consente

anche di valutare se è bloccato in occlusione

centrica, ossia se, quando il paziente chiudenormalmente, il contatto tra i suoi incisivi

ineriori e superiori impedisce o meno ai denti

posteriori di muoversi lievemente in avanti.

Ciò può essere valutato in tre modi:

}marcando i contatti occlusali e valutando

se i contatti anteriori sono più orti di quelli

posteriori (gura 10);

} acendo chiudere normalmente,

ma lentamente, la bocca al paziente e

chiedendogli poi quali denti toccano per

primi (gura 11);

} valutando la presenza di un remito

sugli incisivi superiori, appoggiandovi

sopra un’unghia mentre il paziente batte

ripetutamente i denti in OC (gura 12).

Quindi, la libertà in centrica altro non è che

l’assenza di contatto tra gli incisivi in posiz

di occlusione centrica, con la possibilità d

movimento in avanti.

Guida anterioreÈ gia stato chiarito che “guida anteriore” n

signica necessariamente guida sui “dent

anteriori”, ma che la mandibola è guidata

dalle ATM (guida posteriore) e dagli elem

dentali (guida anteriore); quindi, qualsiasi

dente tocchi durante le escursioni ornisc

una guida anteriore. È stato anche detto c

la pietra di paragone con la quale conron

l’occlusione del paziente è l’occlusione ide

e a nché un’occlusione si possa denire

ideale per le restanti componenti del siste

la guida deve essere sugli elementi rontaQuando la guida anteriore è sui denti

posteriori, si parla di intererenza posterio

quale può vericarsi sia dal lato lavorante

da quello bilanciante; se sono presenti de

intererenze, queste possono estendersi a

oltre la posizione di cross-over.

Se non ci sono intererenze posteriori, la g

anteriore sarà sui rontali.

La guida anteriore sarà una guida canina,

se i contatti tra superiori e ineriori, durant

le escursioni mandibolari, avvengono tra

canini e, al massimo, si estendono agli inc

centrali; sarà diversamente una unzione dgruppo se i contatti avvengono a carico d

canini, primi e secondi premolari.

Il dente più anteriore del gruppo deve or

il contatto più orte, in caso contrario si

parlerà di intererenza lavorante. I dati otte

possono essere registrati in orma cartace

(gura 13) oppure con immagini otogra

Inoltre vengono registrate, come già dett

precedenza, classe di Angle, overbite e ov

e la presenza di eventuali cross-bite.

Registrazione tridimensionaledell’occlusioneLa registrazione tridimensionale

dell’occlusione è sinonimo di realizzazione

di modelli di studio che presentano il

bu

bl

bm

10. Valutazione libertà in centrica mediante

shimstock.

11. Valutazione della libertà in centricaattraverso l’evidenziazione dei contatti

occlusali.

12. Valutazione del fremito sugli incisivi

superiori, per rilevare l’esistenza di libertà in

centrica.

076-099 Generali.indd 92076-099 Generali.indd 92

Page 18: Occlusione in Conservativa

5/11/2018 Occlusione in Conservativa - slidepdf.com

http://slidepdf.com/reader/full/occlusione-in-conservativa 18/24

 

076-099 Generali.indd 93076-099 Generali.indd 93

Page 19: Occlusione in Conservativa

5/11/2018 Occlusione in Conservativa - slidepdf.com

http://slidepdf.com/reader/full/occlusione-in-conservativa 19/24

 

ildentistamoderno

ottobre 2007

94

P conservativa

vantaggio di costituire una copia permanente

dell’occlusione dei pazienti; essendo copie,

però, possono introdurre alcuni errori7.

Anzitutto, impronte e modelli devono essereprecisi e devono essere correlati tra loro in

maniera accurata, in occlusione sia statica sia

dinamica; è necessario, quindi, utilizzare archi

acciali e articolatori, materiali da impronta e

di registrazione occlusale e materiali per lo

sviluppo dei modelli di elevata qualità.

L’efettiva precisione dei modelli di studio

va vericata rispetto al paziente, in una

seconda visita, o rispetto a una registrazione

bidimensionale dell’occlusione, che deve

essere realizzata con un sistema semplice e

a dabile, il quale avrà il vantaggio di essere

indipendente da un materiale da registrazioneocclusale che può introdurre degli errori.

Una volta raccolti e registrati i dati occlusali,sarà necessario decidere quale approccio

è più opportuno seguire8. La grande

maggioranza dei restauri viene realizzata

secondo un approccio conormativo, denito

come l’esecuzione di restauri in armonia

con le relazioni intermascellari preesistenti.

In pratica, l’occlusione del nuovo restauro è

studiata in maniera tale da lasciare inalterati

i contatti occlusali degli altri denti. Questo

approccio è quello utilizzato con maggiore

requenza perché è il più sicuro.

L’approccio conormativo deve essere

utilizzato ogni qualvolta sia possibile e puòessere eseguito:

} quando l’occlusione è ideale;

} quando l’occlusione non è ideale, ma

possiamo evitare di modicarla.

Un esempio di quando è impossibile nonalterare l’occlusione precedente si verica

quando è necessario restaurare un dente

quale è presente un contatto deettente,

porta dalla RC alla OC oppure se il dente è

sede di un’intererenza posteriore9.

Sebbene il principio di non modicare

l’occlusione esistente sia il cardine di ques

approccio, ciò a rierimento ai contatti tra

gli elementi dentali che non necessitano

di restauro; non signica però che il nuov

restauro debba obbligatoriamente riprod

l’occlusione preesistente.

Tecnica per l’esecuzionedi restauri diretti o indiretticon approccio conformativoÈ necessario anzitutto visualizzare

mentalmente la preparazione della cavit

il restauro, occorre decidere se è possibil

evitare i contatti e i tragitti occlusali,

diversamente, se andranno coinvolti e

quindi ricostruiti, non necessariamente

andranno duplicati, ma potranno essere

migliorati, modicandoli da contatti su p

inclinati a contatti cuspide-ossa o cuspid

cresta-marginale, oppure sarà possibile

aggiungere un contatto occlusale se il

restauro da sostituire era in inra-occlusio

(gura 14).

bn bo

13. Registrazione bidimensionale.

14. Restauro posteriore eseguito nel rispetto

dell’anatomia occlusale.

 TABELLA 2 ??? ??? ??? ??? ??? ??? ??? ??? ??? ??? ??? ??? ??? ??? ??? ??? ??? ??? ??? ??? ??? ???

076-099 Generali.indd 94076-099 Generali.indd 94

Page 20: Occlusione in Conservativa

5/11/2018 Occlusione in Conservativa - slidepdf.com

http://slidepdf.com/reader/full/occlusione-in-conservativa 20/24

 

076-099 Generali.indd 95076-099 Generali.indd 95

Page 21: Occlusione in Conservativa

5/11/2018 Occlusione in Conservativa - slidepdf.com

http://slidepdf.com/reader/full/occlusione-in-conservativa 21/24

 

ildentistamoderno

ottobre 2007

96

P conservativa

In molti casi, è utile predisporre dispositivi

in grado di agevolare la progettazione,

l’esecuzione e il controllo del restauro. Un

esempio può essere preparare direttamentemodellini dell’antagonista, o cerature dalle

quali ricavare mascherine guida in silicone;

in questo modo si ha la possibilità di capire

meglio quale possa essere lo spazio a

disposizione (gure 15 e 16).

Nell’odontoiatria conservativa indiretta vi è

la necessità di traserire i risultati dell’esame

occlusale all’odontotecnico, che deve

conservare accuratamente i dati durante

tutti i vari passaggi di laboratorio; il clinico

deve contemporaneamente assicurare il

mantenimento dell’occlusione durante le asi

di attesa, con un restauro provvisorio.La trasmissione dei dati avviene attraverso

un’impronta e una registrazione occlusale.

Esistono numerosi materiali per la registrazione

occlusale, ciascuno dei quali presenta vantaggi

e svantaggi; il loro utilizzo non è garanzia di

successo nel traserimento delle inormazioni

e, in realtà, vi è sempre un errore di procedura

che esita in una registrazione non accurata,

dato che nessun materiale può garantire il

successo con certezza assoluta. L’obiettivo è

registrare solo la corretta posizione spaziale

esistente tra l’elemento dentale preparato

e l’antagonista, gli altri elementi devono

contattare esattamente come prima.

Le imperezioni dei modelli nel registrare i

dettagli anatomici dei denti e delle mucose

è origine della maggioranza dei problemi;inatti, le impronte producono spesso modelli

non su cientemente accurati.

L’incompleta riproduzione di un solco occlusale

o di uno spazio interdentale esita in una

signicativa diferenza tra l’occlusione reale del

paziente e quella registrata dai modelli.

Anche se i modelli sono precisi e consentono

al materiale da registrazione di adattarsi ai

modelli esattamente nello stesso modo in cui

si adattava ai denti, permane il problema che

sui modelli le mucose risultano incomprimibili,

diversamente da quanto accade nel cavo

orale. Di conseguenza, se il materiale daregistrazione si appoggia alle mucose ne

risulterà un errore; i modelli, dunque, saranno

più distanti dal vero e ne risulterà un restauro

in sovraocclusione.

Da ciò derivano tre importanti raccoman-

dazioni:

} il materiale da registrazione occlusale deve

essere interposto solo tra i denti preparati e

i loro antagonisti, non devono rilevare tutta

l’arcata;

} il materiale da registrazione occlusale deve

essere tale da non entrare in contatto con le

mucose del modello;

} prima di iniziare a usare i modelli per

costruire la parte occlusale della ricostruzione,

l’occlusione deve essere ricontrollata con

un secondo dato e, se necessario, i mode

devono essere modicati. Una seconda

registrazione non signica una seconda

seduta, può essere su ciente eseguire unregistrazione in materiale diferente, oppu

conrontare i modelli con una registrazion

bidimensionale.

ProgettazioneLa diferenza tra restauri diretti e indiretti

risiede nel atto che nel secondo caso è

necessario prevedere uno spazio adeguat

per la straticazione del materiale utilizzat

in laboratorio; ciò a volte implica la

necessità di ritoccare la supercie occlusa

dell’antagonista. Con materiali d’uso diret

questa circostanza si verica ben più di raAncora una volta, la corretta registrazione

dell’occlusione di partenza consente di

prevedere questo inconveniente e di

provvedere a tale operazione già nella sed

di preparazione, o di avvisare il paziente c

tale operazione verrà eseguita nella sedut

prova o di cementazione.

Ritocco dei modelliQuesta operazione non dovrebbe essere

necessaria, se non ci ossero errori, ma si

sa che gli errori avvengono e si sommano

nelle procedure; spesso, quindi, è necessa

vericata la mancata corrispondenza dei

modelli, scolpire i modelli stessi per arli

combaciare perettamente.

bp bq

15. Mascherina in silicone che guida

nell’esecuzione dei res tauri.

16. I restauri eseguiti.

076-099 Generali.indd 96076-099 Generali.indd 96

Page 22: Occlusione in Conservativa

5/11/2018 Occlusione in Conservativa - slidepdf.com

http://slidepdf.com/reader/full/occlusione-in-conservativa 22/24

 

076-099 Generali.indd 97076-099 Generali.indd 97

Page 23: Occlusione in Conservativa

5/11/2018 Occlusione in Conservativa - slidepdf.com

http://slidepdf.com/reader/full/occlusione-in-conservativa 23/24

 

ildentistamoderno

ottobre 2007

98

P conservativa

Esecuzione del restauroNei restauri indiretti occorre eseguire

un’adeguata ricostruzione provvisoria,

ma questo passaggio ofre il vantaggio

di una maggiore possibilità di controllo

dell’occlusione, potendo controllarla

preventivamente in articolatore. Nei restauri

diretti, la preventiva visualizzazione mentale

del restauro da eseguire acilita il compito.

ControlloL’occlusione preesistente sugli altri elementi

dentali deve risultare immodicata, mentre

sul dente restaurato può eventualmente

essere migliorata, per esempio sostituendo

un contatto inclinato, o aggiungendo un

contatto in un elemento che prima si trovavain inraocclusione. Nel caso di restauri indiretti,

il controllo deve essere eseguito prima e dopo

la cementazione.

Cenni sull’approccioriorganizzatoIl termine approccio riorganizzato evoca l’idea

di estese riabilitazioni protesiche con corone e

ponti, eventualmente con una modica della

dimensione verticale; questo non sempre è

vero, a volte casi estesi devono essere trattati

con approccio conormativo, mentre casi

cosiddetti “piccoli” devono essere afrontaticon approccio riorganizzato (gura 17).

Esistono casi in cui è necessario modicare

l’occlusione esistente per poter eseguire

una terapia corretta; per esempio, quando

la mesioinclinazione di un ottavo ineriore

determina un contatto prematuro, tale da

impedire il contatto degli altri elementi.

In questo caso, attraverso il molaggio del

precontatto, si può recuperare l’ingranaggio

stabile tra gli elementi dentali e si può

procedere alla riabilitazione dell’arcata10.

Comunque, l’approccio riorganizzato si adotta

nei casi nei quali l’approccio conormativo

non è possibile, a causa per esempio dellaperdita dei dati occlusali, come può avvenire

a causa della preparazione di tutti gli elementi

di un’arcata senza aver provveduto alla

registrazione preventiva dei dati occlusali;

oppure, quando è necessario aumentare

la dimensione verticale, o alterare, per

necessità estetiche, le determinati anteriori

di un’occlusione. In questi casi, il rischio è

quello di incorrere nelle complicanze che

conseguono all’adozione di un’occlusione non

tollerata dal paziente, quali disturbi articolari,

trauma occlusale con migrazione e mobilità,

rattura dei denti o dei restauri, eccessivausura dentale, ipersensibilità. L’occlusione

riorganizzata dovrà dunque essere ideale per

il paziente, a livello dentale, ornendo contatti

multipli e simultanei, non deettenti, in linea

con l’asse lungo del dente, guide regolari,

coincidenza di occlusione centrica e relazione

centrica, libertà in centrica, senza intererenze

occlusali. L’esame occlusale spesso dovrà

avvalersi anche dell’uso preventivo di

bite-plane allo scopo di deprogrammare

muscolatura prima della manipolazione, eregistrazione tridimensionale accurata sar

imperativa. Nel caso di necessità di aume

della dimensione verticale, un dispositivo

occlusale da interporre tra le arcate conse

di capire se l’aumento programmato è

tollerabile, prima di intervenire in maniera

irreversibile. La progettazione del restauro

dovrà avvenire tramite una ceratura

diagnostica, che ornirà la guida per i resta

temporanei. Solo quando questi ultimi si

dimostreranno soddisacenti sia per il paz

sia per il clinico, sarà opportuno proceder

restauri denitivi, riproducendo la situazioocclusale così ottenuta11.

Corrispondenza

dott. Paolo Generali 

Unità Operativa Complessa

di Odontoiatria e Chirurgia Maxillo-Facciale

Policlinico di Modena

via del Pozzo 71 - 41100 Modena

br

17. Restauri eseguiti con approccio

riorganizzato.

1. Christensen GJ. Abnormal occlusal 

conditions: a forgotten part of dentistry. J Am

Dent Assoc 1995;126:1667-8.

2. Davies S, Gray RMJ. What is occlusion? Br 

Dent J 2001;191:235-245.

3. Davies S, Gray RMJ. The examination and 

recording of the occlusion: why and how? Br 

Dent J 2001;191:291-302.

4. Clark JR, Evans RD. Functional occlusion: I. A

review. J Orthod. 2001; 28: 76-81.

5. Davies S. Conformative, re-organized or 

unorganized? Dent Update. 2004; 3: 334-345.

6. Murray MC, Smith PW, Watts DC, Wilson

NFH. Occlusal registration: Science or Art? Int 

Dent J 1999; 49: 41-46.

7. Clark JR, Hutchinson I, Sandy JR. Functional 

occlusion: II. The role of articulators in

orthodontics. J Orthod. 2001; 28:173-177.

8. Foster LV. Clinical aspects of occlusion: 1.

Occlusal terminology and the conformative

approach. Dent Update. 1992;19:345-348.

9. Foster LV. Clinical aspects of occlusion: 2. The

reorganized approach. Dent Update. 1992;

19: 375-379.

10. Christensen GJ. The major part of den

 you may be neglecting. J Am Dent Assoc

136: 497-499.

11. Malament KA. Prosthodontics: achie

quality esthetic dentistry and integrated

comprehensive care. J Am Dent Assoc. 2

131: 1742-9.

bibliografa

076-099 Generali.indd 98076-099 Generali.indd 98

Page 24: Occlusione in Conservativa

5/11/2018 Occlusione in Conservativa - slidepdf.com

http://slidepdf.com/reader/full/occlusione-in-conservativa 24/24

 

076-099 Generali.indd 99076-099 Generali.indd 99