nutrizione clinica 1

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  • 8/6/2019 Nutrizione Clinica 1

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  • 8/6/2019 Nutrizione Clinica 1

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    La terapia medica nutrizionale (MNT) unacomponente fondamentale della gestione deldiabete e delleducazione allautogestione.

    Oltre al suo ruolo nel controllo del diabete,sia lEASD sia lADA riconosconolimportanza della nutrizione come

    componente essenziale di uno stile di vitasalutare complessivo.[Standard italiani per la cura del diabete mellito 2009-2010. TERAPIA MEDICA

    NUTRIZIONALE, pagg. 43-46]

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    Le persone affette da alterazioni glicemiche o diabetedevono ricevere, preferibilmente da un dietologo o da un

    dietista, esperti in terapia medica nutrizionale (MNT) deldiabete ed inseriti nel team diabetologico, una terapiamedica nutrizionale individualizzata al fine diraggiungere gli obiettivi terapeutici.

    La consulenza dietologica deve tenere in considerazionele esigenze personali, la disponibilit ai cambiamentidelle persone con alterazioni glicemiche o diabete.

    Un approccio multispecialistico necessario perintegrare la terapia medica nutrizionale in un picomplessivo programma terapeutico.

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    R Garantire al paziente un adeguato apporto incalorie e nutrienti, per ottenere un ottimale

    stato di salute generale;

    R Ottenere e mantenere livelli glicemici il pipossibile ottimali;

    X Prevenire, ritardare o trattare fattori di rischio

    o complicanze legate alla nutrizione;

    R Mantenere la qualit di vita migliore possibile

    per il paziente.ADI-AMD Gruppo di studio diabete e nutrizione.

    RACCOMANDAZIONI PER LA TERAPIA MEDICA NUTRIZIONALE DEL DM

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    Nel diabete tipo 1:

    Garantire un apporto ottimale in calorie ecarboidrati in funzione alla terapia insulinica

    praticata e allo stile di vita; istruendo e

    responsabilizzando gradualmente il paziente

    allautogestione.

    Nel diabete tipo 2:

    Stimolare la modifica dello stile di vita volto adottenere una riduzione ponderale e mantenerla

    nel tempo.

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    Fondamentale quindi la conoscenza, daparte del team diabetologico:

    - dei principi nutritivi

    - della metodologia di approccionutrizionale, dallanamnesi alimentare allaraccolta delle abitudini alimentari delpaziente fino alla elaborazione della dietache deve essere integrata con consigli dieducazione alimentare importanti quantola dieta stessa

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    La TNM include:

    valutazione dei comportamenti nutrizionalimedici e sociali

    elaborazione di un programma nutrizionale

    basato sui normali comportamentialimentari

    elaborazione di un programma di

    autocontrollo della malattia diabetica valutazione dei risultati della terapia

    [ADI-AMD Gruppo di studio diabete e nutrizione. RACCOMANDAZIONI

    PER LA TERAPIA MEDICA NUTRIZIONALE DEL DIABETE MELLITO]

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    FABBISOGNO CALORICO

    Le calorie introdotte con la dieta devonogarantire il mantenimento e/o il

    raggiungimento di un appropriato peso

    corporeo negli adulti, una normale crescita nei

    bambini ed un adeguata copertura deifabbisogni in gravidanza.

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    FABBISOGNO CALORICO

    Nei soggetti sovrappeso o obesi si consiglia unamoderata riduzione dellapporto calorico giornaliero(300-500 kcal/die) associata ad un modestoincremento del dispendio energetico (200-300

    kcal/die) favorenti un lento ma progressivo caloponderale (0,45-0,90 kg/settimana).

    Sono sempre sconsigliate diete drastiche, fortementeipocaloriche, che determinano perdita di massamuscolare.

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    FABBISOGNO PROTEICO

    Le proteine dovrebbero fornire il 10-20% dellecalorie giornaliere (pari a 0,8 - 1,2 g/kg/die).

    In caso di microalbuminuria o nefropatiaconclamata ridurre lapporto a 0,7 - 0,9 g/kg/die,(mentre si sconsigliano apporti inferiori favorentirischio di malnutrizione) a cui aggiungere leperdite urinarie di proteine se cmacroproteinuria.

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    GRASSI

    I grassi forniscono un elevato apporto energetico,di cui un consumo eccessivo pu indurre unaumento del peso corporeo.

    Pertanto lapporto di grassi con la dieta devecontribuire pernon pi del 35% allenergia totalegiornaliera prestando attenzione quali- e

    quantitativa dei grassi introdotti.

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    GRASSI

    Lapporto giornaliero di grassi saturi deve essere

    inferiore al 7-8%. Luso di acidi grassi trans deve esseredrasticamente ridotto.

    Il colesterolo introdotto con la dieta non devesuperare i 200 mg/die.

    Preferire il consumo di monoinsaturi il cui apportopu variare dal 10 al 20 % dellenergia totalegiornaliera.

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    GRASSI

    Lintroduzione di almeno 2 porzioni alla settimana dipesce deve essere raccomandata, poich fornisceacidi grassi n-3 polinsaturi.

    La quota di grassi polinsaturi del tipo omega 6(contenuti principalmente negli oli di semi) va ridotta ameno del 10 %

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    CARBOIDRATI

    I carboidrati sono la principale fonte di energia perle nostre cellule, ma anche il nutriente che pi diogni altro influenza la glicemia.

    Pertanto lapporto di CHO con la dieta deve fornireil 45-60% della quota calorica giornaliera,preferendo alimenti a pi basso indice glicemico

    (pasta, pane integrale, riso parboiled e legumi) earricchendo il pasto con alimenti ricchi in fibre(frutta, verdura e legumi)

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    Al momento non esistono evidenze per suggerire luso

    di diete a basso contenuto di carboidrati (ovvero conuna restrizione al di sotto dei 130 g/die) nelle personecon il diabete.

    Sia la quantit sia la qualit dei carboidrati dei cibipossono influenzare la risposta glicemica. Controllarela quantit totale dei carboidrati, attraverso luso dellediete a scambio o con il conteggio dei carboidrati,

    una strategia chiave per lottenimento del controlloglicemico nel paziente insulino-trattato con unoschema multidose giornaliero (basal bolus).

    CARBOIDRATI

  • 8/6/2019 Nutrizione Clinica 1

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    FIBRE

    La dieta ricca in fibre (almeno 15-20 g/1000 kcal),preferibilmente idrosolubili, e/o con basso indiceglicemico si dimostrata efficace nel migliorare ilcontrollo glicemico e lipidico dei pazienti con

    diabete mellito e utile nella prevenzione secondariadel diabete.

    In particolare pazienti in sovrappeso od obesi

    possono beneficiare delleffetto saziante di questoalto apporto di carboidrati e fibre..

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    IG: Il concetto dellindice glicemico basato sulladifferente risposta del glucosio ematico alla

    somministrazione orale di un determinato alimento cheapporta 50g di carboidrati, rispetto alla somministrazionedi 50g di glucosio

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    CARICO GLICEMICO:

    IGdiunalimento*CHOcontenutinellalimento

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    VITAMINE e MINERALI

    Il fabbisogno di micronutrienti del paziente diabetico analogo a quello della popolazione generale.

    E consigliabile incrementare il consumo di cibi ricchi insostanze antiossidanti (tocoferoli, carotenoidi, vitaminaC e flavonoidi) in quanto laumento dello stressossidativo incrementa il rischio cardiovascolare ed ildiabete viene considerato una malattia con aumentatostress ossidativo. Pertanto deve essere consigliato ilconsumo giornaliero di 5 o pi porzioni di vegetali

    e/o frutta.

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    SACCAROSIO

    Come per la popolazione generale, lapporto di zuccheriaggiunti non deve superare il 10% della quota caloricagiornaliera; apporti maggiori contribuiscono al noncontrollo glicemico, alla ipertrigliceridemia e allaumentodel peso corporeo.

    Sono comunque da utilizzare preferibilmentenellambito di un pasto specialmente se ricco in fibre eda includere comunque nella quota giornaliera delle

    calorie e dei carboidrati in sostituzione di alimenti abasso contenuto in fibre e/o alto indice glicemico. Sonosconsigliate bibite contenenti saccarosio o glucosio,consentite solo in caso di crisi ipoglicemiche.

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    DOLCIFICANTI

    I dolcificanti acalorici (saccarina, aspartame,

    acesulfame K, sucralosio) non nutritivi, sonosicuri quando consumati in quantit giornalieremoderate.

    SALE

    Come per la popolazione generale, i pazientidiabetici dovrebbero ridurre il loro apporto di sale

    a meno di 6 g al d. In caso di ipertensionebisogner considerare una restrizione pimarcata del sale a non pi di 3 g/die.

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    ALCOOL

    Una moderata introduzione di alcol, fino a 10 g/die nelle

    donne e 20 g/die negli uomini, accettabile se ilpaziente desidera bere alcolici. Lassunzione di alcoldovrebbe essere limitata nei soggetti obesi o conipertrigliceridemia e sconsigliata nelle donne in

    gravidanza e nei pazienti con storia di pancreatite.

    Lassunzione di alcol nei pazienti che sono trattati coninsulina deve avvenire nel contesto di pasti che

    comprendono cibi contenenti glucidi, per prevenire,soprattutto durante la notte, il rischio di pericoloseprolungate ipoglicemie.

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    ACQUA

    Fondamentale risulta anche lapporto di acqua

    che, come nella popolazione generale, si deve

    attestare tra 1,5-2 litri al giorno.

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    [Standard italiani per la cura del diabete mellito 2009-2010.

    TERAPIA MEDICA NUTRIZIONALE, pagg. 45]

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    Differenze fra tipo 1 e tipo 2

    Diabete di tipo 1 e 2: stesse indicazionigenerali. Eventuale differenza nellapportocalorico giornaliero.

    Non esistono alimenti che il diabetico nonpu assumere: solo questione di quantit

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    TMN nel DM2

    Il diabetico di tipo 2 deve essereincoraggiato ad uno stile di vita

    (alimentazione + attivit fisica) che permetta

    di perdere e/o mantenere un adeguato peso

    con lobiettivo di ottenere:

    Buon controllo glicemico

    Controllo dei grassi nel sangue

    Controllo della pressione arteriosa

    Riduzione e controllo delle complicanze

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    Attivit fisica:

    Movimento corporeo prodotto dalla contrazione dimuscoli scheletrici che richieda una spesaenergetica in eccesso rispetto alla spesaenergetica a riposo.

    Esercizio fisico:

    Movimento corporeo programmato, strutturato eripetuto, eseguito allo scopo di migliorare o

    mantenere una o pi componenti in buona formafisica.

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    Esercizio aerobico:

    Movimenti ritmici, ripetuti e continui degli stessi

    grandi gruppi muscolari per almeno 10 minuticiascuno. Gli esempi comprendono camminare,andare in bicicletta, corsa lenta, nuoto, eserciziaerobici acquatici e molti sport.

    Esercizio contro resistenza:

    Attivit che utilizzano la forza muscolare per

    muovere un peso o lavorare contro un carico cheoffre resistenza.

    [US Department of Health and Human Services: Physical Activity

    and Health. A Report of the Surgeon General, 1996]

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    Al fine di migliorare il controllo

    glicemico, favorire il mantenimento di unpeso corporeo ottimale e ridurre il rischio

    di malattia cardiovascolare, sono

    consigliati almeno 150 minuti/settimana

    di attivit fisica aerobica di intensitmoderata (50-70% della frequenza

    cardiaca massima) e/o almeno 90 minuti/

    settimana di esercizio fisico intenso(>70% della frequenza cardiaca

    massima).

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    Lattivit fisica deve essere distribuitain almeno 3 giorni/settimana e non ci

    devono essere pi di 2 giorni

    consecutivi senza attivit.

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    Nel diabetico tipo 1 il fabbisogno insulinico aumentato dalla sedentariet ed ridotto dallattivitmotoria. La fisiologia insegna che linsulina facilitata nel compito di promuovere lutilizzazionedel glucosio da parte delle cellule muscolari se

    queste sono sottoposte ad attivit motoria.

    Pertanto si incoraggia lo svolgimento di una attivitfisica possibilmente programmata nel paziente di

    tipo 1 con relativo aggiustamento della terapiainsulinica.

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    Nel diabete tipo 2, lesercizio fisico contro

    resistenza, associato a moderato caloponderale, si dimostrato efficace nelmigliorare il controllo glicemico e alcuni

    parametri della sindrome metabolica e nelcontrastare la perdita di massa muscolare.

    [Snowling NJ, Hopkins WG. Diabetes Care 2006; 29:2518-2527]

    [Zanuso S, et all. Acta Diabetol 2009;Jun 3. Pubblicato online]

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    Un recente trial ha confermato comeprogrammi misti conferiscano un beneficioaddizionale sul controllo glicemico e su alcuni

    fattori di rischio nei diabetici tipo 2 nei

    confronti dei programmi di sola attivitaerobica o contro resistenza.

    [Sigal RJ et all. Effects of aerobic training, resistance training, or both on

    glycemic control in type 2 diabetes: a randomized trial. Ann Intern Med

    2007;147:357-369]

  • 8/6/2019 Nutrizione Clinica 1

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    Lintroduzione di un programma di attivitfisica in soggetti non allenati, gravemente

    obesi tramite esercizi graduali controresistenza quali piccoli pesi, pu consentire

    lavvio di attivit aerobiche, favorendo ilpotenziamento muscolare, laumento della

    capacit aerobica e il calo ponderale.

    [Standard italiani per la cura del diabete mellito 2009-2010.

    ATTIVITA FISICA, pagg. 41-42]

  • 8/6/2019 Nutrizione Clinica 1

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    opportuno intensificare lautomonitoraggio

    glicemico prima, eventualmente durante(esercizio di durata > 1 ora), e dopo

    lesercizio fisico. Devono essere fornite

    indicazioni relative alla necessit diintegrazione con carboidrati e alla gestione

    della terapia ipoglicemizzante.

    [Standard italiani per la cura del diabete mellito 2009-2010.

    ATTIVITA FISICA, pagg. 41-42]