neuroscienze e psicologia b

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NEUROSCIENZE E PSICOLOGIA

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Page 1: Neuroscienze e psicologia b

NEUROSCIENZE E PSICOLOGIA

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Gli strumenti. I neuroscienziati cercano i collegamenti tra cervello e mente con strumenti sempre più potenti: sperano che le neuroscienze possano fare per le scienze della mente ciò che la biologia molecolare ha fatto per la biologia.

Le conoscenze. L’accumulo di conoscenze è più che evidente: da un solo recettore, quello per l’acetilcolina, si è passati ad almeno 10 recettori diversi, 15 recettori per il GABA. Mediatori, modulatori, fattori di crescita… Ma come combinare tutte queste conoscenze in un unico quadro di riferimento?

Le spiegazioni. Al momento, non esiste una concezione unitaria della vita mentale nè un principio esplicativo unico. Newton ha indicato come un’unica forza, la gravità spieghi la caduta dei gravi e il moto dei pianeti. Darwin ha indicato che tutte le specie sulla terra sono legate all’evoluzione. Watson e Crick hanno indicato che il codice di tutti i viventi è il DNA. Ma nel caso della mente esiste una complessità maggiore.

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Alcuni progressi delle neuroscienze : Brain imaging, amigdala, mirror neurons, conoscenze su corteccia prefrontale

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Frontal lobes and happinessFrontal lobes and happiness

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I movimenti e la mente

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L’immaginazione e il cervello

- Pensare un movimento significa attivare la corteccia premotoria, eseguirlo significa attivare la corteccia motoria. Vi sono perciò aree del cervello che predispongono il movimento e aree che lo realizzano.

- Questo parallelismo tra immaginazione e azione vale anche per la sensazione: il solo immaginare un oggetto, ad esempio una rosa, porta all’attivazione delle aree della corteccia visiva che vengono attivate quando quell’oggetto viene effettivamente visto

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Il neonato e i movimenti

- Il mondo di un neonato passa attraverso i movimenti materni. L’azione ha profonde conseguenze sulla strutturazione del pensiero.

- Tempi e conseguenze delle azioni sono all’origine di categorie causali e strutturano il linguaggio

- Motricità e linguaggio.

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Un’azione è compresa perché la rappresentazione

motoria di quell’azione è attivata nel nostro cervello.

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Meccanismi neurofisiologici

Area marginale

della corteccia

premotoria F5:

neuroni normali

Area centrale

della corteccia

Premotoria F5:

Mirror neurons

Gallese et al. 1996

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• Il sistema mirror è un meccanismo neurale fondamentale per il riconoscimento delle azioni

• Molti fenomeni comportamentali possono dipendere da questo sistema (facilitazione e imitazione)

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-I segnali somatici hanno un ruolo importante nel processo di costruzione della mente.

-Gli stati di tensione muscolare, il ritmo cardiaco, i cambiamenti di tipo vegetativo sono percezioni che contribuiscono a rappresentare il mondo esterno .

-Il corpo è un componente essenziale della mente ed è ben difficile che esistano funzioni simboliche che non richiedano, dipendano o siano regolate dallo scambio di informazione col resto del corpo.

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La plasticità cerebrale

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L'omuncolo è la mappa del nostro corpo, stabilisce quali parti della

corteccia motoria controllano i muscoli, ad esempio quelli di una mano e quali parti della corteccia sensoriale ricevono informazioni

dalla periferia.Questa mappa, però, non è

statica ma dinamica: il numero di neuroni che viene dedicato a una parte del corpo varia con l'uso di

quella parte: ad esempio, la mano di un pianista è molto più

vasta di quella di una persona che la utilizza in modo meno

sofisticato.

L'omuncolo è la mappa del nostro corpo, stabilisce quali parti della

corteccia motoria controllano i muscoli, ad esempio quelli di una mano e quali parti della corteccia sensoriale ricevono informazioni

dalla periferia.Questa mappa, però, non è

statica ma dinamica: il numero di neuroni che viene dedicato a una parte del corpo varia con l'uso di

quella parte: ad esempio, la mano di un pianista è molto più

vasta di quella di una persona che la utilizza in modo meno

sofisticato.

Usare il cervello significa ampliarne le capacità.Usare il cervello significa ampliarne le capacità.

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La mano di

sinistra,

utilizzata nel

corso di lunghi

esercizi,

è più

“rappresentata”,

vale a dire

ha un maggior

peso, a livello

cerebrale.

La mano di

sinistra,

utilizzata nel

corso di lunghi

esercizi,

è più

“rappresentata”,

vale a dire

ha un maggior

peso, a livello

cerebrale.

Gli omuncoli sono plastici:

Page 18: Neuroscienze e psicologia b

La plasticità non riguarda soltanto le funzioni motorie o sensoriali ma anche quelle

emotive e cognitive.

La plasticità non riguarda soltanto le funzioni motorie o sensoriali ma anche quelle

emotive e cognitive.

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Emozione e neuroscienze

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P. Ekman, 1983. Tom Harrison mima un’espressione di paura

P. Ekman, 1983. Tom Harrison mima un’espressione di paura

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Nel tentativo di uscire da una concezione “ipercognitiva” della mente, diversi neuroscienziati, come Joseph LeDoux, si sono rivolti al campo delle emozioni. E’ stata scelta la paura, fenomeno biologico evolutivamente antico, connesso all’amigdala. Nel place fear conditioning le lesioni del nucleo laterale dell’amigdala bloccano le reazioni di immobilità. Secondo LeDoux la maggior parte dei processi mentali avviene a livello inconscio. LeDoux riconosce i limiti delle neuroscienze e sottolinea come “non abbiamo alcuna idea di come i nostri cervelli ci rendono quello che siamo. Non c’è ancora alcuna scienza della personalità”. E conclude che forse le neuroscienze NON hanno bisogno di una teoria unificante mentre avrebbero bisogno di tante piccole teorie.

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Sistema limbico e amigdala

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SettoSetto

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AmigdalaAmigdala

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AmigdalaAmigdala

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Paura e espressioni facciali• Le lesioni dell’amigdala bloccano

il riconoscimento delle espressioni facciali della paura

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Paura e espressioni facciali• Espressioni facciali di paura

aumentano il flusso sanguigno nell’amigdala

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1. Il cervello è un’entità interpersonale.Attaccamento, sviluppo, emozione: La corteccia orbito-frontale e area 46: coordinamento cognitivo-emotivo, face to face communication. Un bambino emotivamente ben sviluppato, attaccato a una base sicura sviluppa circuiti neurali importanti per la resilienza.

THINKING – FEELING

Daniel Siegel, The developing Mind:

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Competenze emisferiche

Page 35: Neuroscienze e psicologia b

NUMEROSE CAPACITÀ EMOTIVE DIPENDONO DALLE CARATTERISTICHE

DEL NOSTRO CERVELLO, IN PARTICOLARE DALL’EMISFERO

DESTRO.

NUMEROSE CAPACITÀ EMOTIVE DIPENDONO DALLE CARATTERISTICHE

DEL NOSTRO CERVELLO, IN PARTICOLARE DALL’EMISFERO

DESTRO.

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QUALE DEI DUE VOLTI E’ SORRIDENTE?

Quello di sinistra ci appare sorridente, anche se speculare rispetto a quello di destra, in quanto ciò che è situato nel campo visivo sinistro viene decodificato dall’emisfero destro, specializzato nelle funzioni emotive.

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Un volto naturale

e due volti “compositi”:

Quello di destra ci appare più naturale in quanto formato da due metà “sinistre” cui l’emisfero destro dà maggiore

importanza.

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Emisferi

I due emisferi cerebrali hanno competenze diverse: quello sinistro controlla e registra le sensazioni della metà destra del corpo e viceversa. Per rendervi conto della lateralizzazione emisferica chiudete gli occhi e per qualche minuto cercate di rilassare la parte sinistra del volto, soprattutto i muscoli intorno all’occhio sinistro. Ora fate attenzione al resto della metà corporea sinistra: è rilassata anche questa? Se ciò si verifica è dovuto al fatto che l’attività dei neuroni del volto, localizzati nei giri pre e postcentrali dell’emisfero destro si diffonde, come una macchia d’inchiostro, ai neuroni circostanti che controllano il resto del corpo. Paragonate ora la metà sinistra e quella destra del corpo: probabilmente quella sinistra è più rilassata della destra. I cambiamenti del tono muscolare si diffondo alla stessa metà corporea, più difficilmente all’altra metà. Provate a ripetere l’esercizio con la parte destra del volto.

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DESTRO

• NON VERBALE: conscio della realtà ma incapace di descriverla verbalmente

• SINTETICO: unisce le parti formando un tutto

• CONCRETO: rappresenta le cose come sono nel momento presente

• ANALOGICO: vede le somiglianze, non comprende relazioni metaforiche

• ATEMPORALE: senza senso del tempo• NON RAZIONALE: non richiede

fondamenti razionali dei fatti• SPAZIALE: percepisce le cose in

relazione spaziale con altre, come parti di un tutto

• OLISTICO: vede le cose nel loro insieme, talora in contrasto col sinistro

DESTRO

• NON VERBALE: conscio della realtà ma incapace di descriverla verbalmente

• SINTETICO: unisce le parti formando un tutto

• CONCRETO: rappresenta le cose come sono nel momento presente

• ANALOGICO: vede le somiglianze, non comprende relazioni metaforiche

• ATEMPORALE: senza senso del tempo• NON RAZIONALE: non richiede

fondamenti razionali dei fatti• SPAZIALE: percepisce le cose in

relazione spaziale con altre, come parti di un tutto

• OLISTICO: vede le cose nel loro insieme, talora in contrasto col sinistro

SINISTRO

• VERBALE: utilizza parole, vocaboli, per nominare per definire

• ANALITICO: analizza cose e realtà nelle loro parti

• SIMBOLICO: usa stimoli e segni• ASTRATTO: da un dettaglio

rappresenta la realtà nella sua completezza

• TEMPORALE: dispone cose ed eventi in sequenza temporale

• RAZIONALE: arriva a conclusioni fondate sulla ragione

• DIGITALE: usa il metodo numerico• LOGICO: trae conclusioni su

principi logici• LINEARE: pensa in termini

sequenziali

SINISTRO

• VERBALE: utilizza parole, vocaboli, per nominare per definire

• ANALITICO: analizza cose e realtà nelle loro parti

• SIMBOLICO: usa stimoli e segni• ASTRATTO: da un dettaglio

rappresenta la realtà nella sua completezza

• TEMPORALE: dispone cose ed eventi in sequenza temporale

• RAZIONALE: arriva a conclusioni fondate sulla ragione

• DIGITALE: usa il metodo numerico• LOGICO: trae conclusioni su

principi logici• LINEARE: pensa in termini

sequenziali

I due emisferi cerebrali hanno competenze molto diverse.I due emisferi cerebrali hanno competenze molto diverse.

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semantiche e episodichesemantiche e episodiche

primingpriming

primingpriming

musicalimusicali

motoriemotorie

motoriemotorie

oggetti oggetti

Spaziali e visiveSpaziali e visive

emotiveemotive

emotiveemotive

Motorie cenestesiche

Motorie cenestesiche

Visive

spazio-temporali

Visive

spazio-temporali

Motorie proceduraliMotorie procedurali

Verbali

semantiche

Verbali

semantichesituazioni

situazioni

Semantiche e visive non-selettive

Semantiche e visive non-selettive

Emisfero sinistrolinguaggio parlato e scritto, logica, astrazione

Emisfero sinistrolinguaggio parlato e scritto, logica, astrazione

Emisfero destroanalogiche, spazio-temporali, creative, insieme

Emisfero destroanalogiche, spazio-temporali, creative, insieme

I due emisferi e i diversi aspetti della memoriaI due emisferi e i diversi aspetti della memoria

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Analogia: euristiche precoci, sviluppo mente infantile, scienza: esempi: Vitruvio e Maxwell (onde fluidi e onde sonore), Franklin (fulmine ed elettricità), Kekulé

(serpentello e chimica benzene)

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Peter Checkland ha sviluppato una Soft System Methodology per situazioni complesse: è basata su Rich Pictures (Jennings &

Wattam, DM, FT, 1994).

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3 a. Marcia Stern e i Brain styles.Emisfero sinistro e destro: esercizi tattili-pragmatici e verbali fare anelli di carta con sequenze di un problema, ad es. familiare: anello dopo anello li si cuce insieme con una cucitrice e si forma un cerchio… Disegnare (rich pictures) tracciare con la mano, verbalizzare (i due emisferi…)

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Nel copiare un disegno si può seguire la logica dell’emisfero sinistro (nominare le sue parti) o quella del destro (seguire le linee e gli insiemi)

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3 b. Costruire narrazioni autobiografiche. Verbalmente ES e emotivamente ED, dal punto di vista esterno e interno…Coerenza logica/emotiva? Esercizio che dipende dalla corteccia orbitofrontale.

Page 46: Neuroscienze e psicologia b

Le memorie autobiografiche possono essere “scomposte” in due diversi tipi, possono comportare un punto di vista dall’esterno, quello dello spettatore, e uno dall’interno, quello dell’attore.

Page 47: Neuroscienze e psicologia b

Emozione. Ragione ed emozione non sono due poli opposti: ogni funzione cognitiva racchiude componenti emotive, ogni funzione emotiva componenti cognitive. Conoscere le emozioni significa pensare e decidere meglio.

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Psicoanalisi e neuroscienze. Esiste un ponte tra teoria psicoanalitica e neuroscienze? Numerosi neuroscienziati, anzitutto, dimostrano una “simpatia” per la psicoanalisi, da Susan Greenfield dell’Università di Oxford, a Floyd Bloom dello Scripps Reseach Institute a La Jolla a Gerald Edelman del Neuroscience Research Institute, sempre a La Jolla a Eric Kandel della Columbia University.L’elemento unificante è il credere nella possibilità che la “terapia della parola” possa avere un effetto sui meccanismi molecolari. Kandel ha scoperto che nell’Aplysia la proteina CREB (cyclic AMP-response element binding) serve per trasformare le memorie a breve termine in memorie a lungo termine: in un articolo intitolato “A new intellectual framework for psychiatry”[i] sostiene che il fatto che l’esperienza produca cambiamenti fisici nei neuroni, attivare o disattivare geni, riavvicina psichiatria e neuroscienze: la prospettiva psicoanalitica potrebbe contribuire a un approccio biologico al comportamento. L’altro aspetto sottolineato da Kandel è la validità del concetto di inconscio (vedi Weiskrantz e la visione cieca o la memoria senza ricordo).

[i] E. Kandel, A new intellectual framework for psychiatry, American Journal of Psychiatry, 457-469, aprile 1998.

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La depressione tra neuroscienze e psicoterapie

Page 50: Neuroscienze e psicologia b
Page 51: Neuroscienze e psicologia b

Depressione. Brody: Archives of General Psychiatry 2001 : farmaci e psicoterapia, effetti simili dal punto di vista comportamentale e del funzionamento della corteccia prefrontale e temporale.

Page 52: Neuroscienze e psicologia b

Jeffrey Schwartz, Archives of General Psychiatry 2001: terapia cognitiva e farmaci = (normalizzano il nucleo del caudato nei disturbi ossessivo-compulsivi).

Page 53: Neuroscienze e psicologia b

Sistemi neuronali implicati nel rinforzo, nella motivazione, nelle risposte ricorrenti e nella plasticità comportamentale.

Page 54: Neuroscienze e psicologia b

I 4 sistemi dopaminergici cerebrali:

1. Nigrostriatale

2. Mesolimbico

3. Mesocorticale

4. Tuberoinfundibolare.

Page 55: Neuroscienze e psicologia b
Page 56: Neuroscienze e psicologia b

La memoria e il suo riconsolidamento

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Ri-consolidamento

1997 Roullet e Sara: Consolidation of Memory After its Reactivation: Involvement of b Noradrenergic Receptors in the Late Phase J. Neural Plasticity, 6, 321, 1997.2000 Nader, Schafe e LeDoux: Fear memories require protein synthesis in the amygdala for reconsolidation after retrieval" Nature, 406, 2000.2002 LeDoux e Nader: Cellular and systems reconsolidation in the hippocampus. Neuron 36:527-38,2002.

Page 58: Neuroscienze e psicologia b

Ri-consolidamentoIl blocco della sintesi proteica blocca il consolidamento e non ha effetto prima del test. Il blocco della sintesi proteica o una lesione dell’ippocampo induce un blocco della memoria nell’animale riesposto all’esperienza relativa al fear-conditioning.Il ri-consolidamento come mezzo per integrare i nuovi apprendimenti nelle esperienze precedenti.

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Il consolidamento e il ri-consolidamento della memoria comportano una ristrutturazione dei circuiti cerebrali nell’ippocampo e nelle aree corticali. Le tecniche di Brain imaging permettono di porre in evidenza le modifiche dei circuiti nervosi.Bontempi B, Laurent-Demir C., Destrade C e Jaffard R. Time dependent reorganization of brain circuitry underlying long-term memory strorage. Nature 400, 671-675, 1999.

Maviel T., Durkin T.P. Menzaghi F. e Bontempi B. Sites of neocortical reorganization critical for remote spatial memory. . Science 305, 96-99, 2004

Page 60: Neuroscienze e psicologia b

(14C)2-deoxyglucose colour-coded autoradiographs. These were obtained from frontal brain sections of mice that had initially undergone 9 days of spatial discrimination testing and were then submitted to retention testing at either 5 days (a) or 25 days (b) after initial acquisition; c, mice were submitted 25 days after acquisition to a different set of baited arms in a different context. Top and middle, sections taken at the frontal and dorsal hippocampal (dHpc) levels, respectively. Bottom, a magnified view of the dorsal hippocampus including the CA1, CA3 and dentate gyrus (DG). aCC, anterior cingulate cortex; FC, frontal cortex; pCC, posterior cingulate cortex; PC, parietal cortex Time-dependent reorganization of brain circuitry underlying long-term memory storage BRUNO  BONTEMPI1, CATHERINE  LAURENT-DEMIR1, CLAUDE  DESTRADE1 & ROBERT  JAFFARD1