negozi dell'usato in conto terzi - cosa chiedono gli operatori

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Cosa chiedonogli operatori dell’usato?

Gli operatori dell’usatooperano

vendendo beniche possono diventare

rifiuti

distraendo potenziali rifiuti dalle discariche

Gli operatori dell’usato operano

senza alcun dubbioper la

prevenzione dei rifiuti

«prevenzione»(DIRETTIVA 2008/98/CE)

Misure, prese prima che un materiale sia diventato un

rifiuto, che riducano la quantità dei rifiuti, anche attraverso il riutilizzo dei

prodotti o l’estensione del loro ciclo di vita.

Programma Nazionale di Prevenzione dei Rifiuti

Decreto del Ministero dell’Ambiente del 7/10/2013

- PNPR -

Nell’ordinamento nazionale, il riutilizzo dei prodotti stabilisce che le Pubbliche Amministrazioni debbano promuovere iniziative dirette a favorire il riutilizzo dei prodotti.

- PNPR -

Fra i numerosi strumenti di natura economica, fiscale e regolamentare

esistenti si ritiene urgente l’attivazione dei seguenti:

- PNPR -

• l’implementazione, laddove i bacini di utenza e i sistemi di raccolta ne consentano una razionale applicazione, dei meccanismi di tariffazione

puntuale per il conferimento dei rifiuti urbani (in funzione dei

volumi o delle quantità conferite);

- PNPR -

• l’introduzione di sistemi fiscali o di finanziamento premiali per

processi produttivi ambientalmente più efficienti e a

minor produzione di rifiuto;

- PNPR -

• una revisione dei meccanismi di tassazione dei conferimenti in

discarica e aumento della quota del tributo che le Regioni devono

destinare alla promozione di misure di prevenzione dei rifiuti.

L'obiettivo è quello di definire la cornice della nuova tassa sui rifiuti

prevista nella service tax e consentire l'applicazione di tariffe puntuali che i

Comuni potranno scegliere in sostituzione della tassa, ispirate al

principio comunitario “chi inquina paga”.

L’ordinamento nazionale stabilisce che le Pubbliche Amministrazioni debbano promuovere iniziative dirette a favorire il riutilizzo dei

prodotti.

Per favorire il riciclo e il recupero è mia intenzione favorire e promuovere le attività imprenditoriali che riutilizzano dei beni di

consumo – e con ciò intendo l’industria del recupero, i negozi dell’usato e dello

scambio – e residui di produzione, allo scopo di ridurre al minimo l'utilizzo di

nuove risorse naturali(Ministro G. Galletti – audizione alla Camera – 2/04/2014)

1- Identità

Definire un codice ATECO specifico per gli operatori in

conto terzi

Nomenclature statistique des activités économiques dans la Communauté européenne

The NACE Regulations allow Member States to use a national version derived from NACE for national

purposes. Such national versions must, however, fit into the structural and hierarchical framework of NACE.

Most of the Member States have developed national versions, usually

by adding a 5th digit for national purposes

Un nuovo codice Ateco, per i negozi conto terzi, che faccia parte del gruppo

degli intermediari del commercio di vari prodotti (46.19) aggiungendo un

quinto numero specifico per l’attivitá di usato conto terzi (46.19.05)

2- TARI

Decreto del Presidente della Repubblica

27 Aprile 1999, N. 158

Per il calcolo della Tari, oltre alla superficie dell’attività, viene calcolato il

potenziale di produzione di rifiuto connesso alla tipologia

di attività

E per le attività che

prevengono i rifiuti?

E per le attività che

prevengono i rifiuti?

3- Destinazione d’uso

Per agevolare gli insediamenti di questo tipo di attività, dovrebbe essere varata

una normativa che dichiari che le attività di prevenzione dei rifiuti

(o meglio di compra vendita dell’usato)sono di tipo “produttivo”.

In alternativa l’attività dovrebbe essere considerata di “pubblico interesse”

In alternativa l’attività dovrebbe essere considerata di “pubblico interesse”

Forse la nostra legislazione già lo prevede?

In effetti il Dlgs 205/2010, in sostiuzione dell’art. 177, comma 2, dice:

«La gestione dei rifiuti costituisce attività di pubblico interesse»

E al successivo articolo 178:

«La gestione dei rifiuti è effettuata conformemente ai principi di precauzione, di prevenzione, di sostenibilità,

di proporzionalità, di responsabilizzazione e di cooperazione di tutti i soggetti coinvolti nella

produzione, nella distribuzione, nell'utilizzo e nel consumo di beni da cui originano i rifiuti, nonché del

principio chi inquina paga.»

4- Iva al 10%

Se molte attività per lo smaltimento dei rifiuti scontano IVA agevolata

quale misura di sostegno, anche la prevenzione se lo

merita!